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Sicurezza alimentare e biodiversità

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Slow Food e Regione Piemonte da molto tempo lavorano insieme per il sostegno alla sovranità alimentare di ogni popolo. E per raggiungere questo obiettivo la condizione necessaria è promuovere l'autonomia nella produzione agroalimentare, una soluzione reale per affrontare efficacemente la fame nel mondo.

Questi temi sono stati dibattuti il 24 ottobre durante il convegno svoltosi presso il Centro Incontri della Regione, organizzato dai due organismi a celebrazione della Giornata mondiale dell'alimentazione 2007.

"L'agricoltura, primo anello della catena per l'alimentazione umana, può essere protagonista del ripensamento di un modello di sviluppo più equo, più giusto e più attento alle risorse e ricchezze intrinseche dei territori - ha affermato l'assessore regionale all'Agricoltura. Mino Taricco - È su questi presupposti che la Regione lavora ogni giorno per valorizzare le produzioni d'origine e la storia degli uomini che vi lavorano e dell'ambiente naturale che va salvaguardato".

"Bisogna creare le condizioni affinché i popoli siano in grado di autosostenersi, una nuova dimensione culturale, economica e sociale per cui si possa accedere autonomamente al cibo - ha sostenuto Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia - Dalla nostra esperienza abbiamo visto l'importanza della tutela della biodiversità e il filo diretto che la lega alla sicurezza alimentare, perché difendere la biodiversità significa promuovere modelli agricoli su piccola scala, i quali attuano pratiche sostenibili e a basso impatto ambientale".

Iliana Martinez, rappresentante del Presidio Slow Food caffé delle terre alte di Huehuetenango (Guatemala), si è detta entusiasta di vedere che in tutto il mondo si sta creando una rete di piccoli produttori che operano insieme per promuovere le varie peculiarità dei territori, i patrimoni agroalimentari e le identità culturali.

Marco Ferrero di Pausa Cafè ha illustrato l'ultima esperienza di economia sociale: le "sbarrette", cioccolato prodotto con cacao biologico a Talamanca (Costa Rica) e lavorato e confezionato, con la collaborazione del mastro cioccolatiere i Guido Gobino, dai detenuti delle Vallette di Torino.

va

Torino, 24/10/2007