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Documentazione:

Indagine sull'artigianato

Paolo Peveraro

L'Osservatorio regionale dell'artigianato ha presentato l'indagine congiunturale sull'artigianato piemontese relativo al primo semestre del 2007 e le previsioni relative al secondo semestre.
"La Regione - spiega il vice presidente ed assessore alle Attività produttive, Paolo Peveraro - tiene costantemente sotto controllo l'andamento nei vari settori e, tramite l'Osservatorio, verifica la situazione relativa all'artigianato. Per l'economia piemontese il 2006 è stato un anno di svolta: la congiuntura regionale è progressivamente migliorata, portando la dinamica del Pil al +1,8% e i primi mesi del 2007 confermano questo trend. Nel secondo trimestre 2007 l'indagine congiunturale Unioncamere ha rilevato un'espansione della produzione industriale (+3,2%), con la filiera autoveicolare e la metalmeccanica tra gli attori principali del consolidamento della ripresa produttiva. L'indagine sulle forze di lavoro dei primi due trimestri 2007 rileva un'ulteriore crescita occupazionale (+1.6% rispetto allo stesso periodo del 2006), corrispondente a un aumento di 30 mila occupati".
Per quanto riguarda invece l'artigianato le aspettative di un'estensione della ripresa non si sono verificate.
"Un segnale positivo tuttavia c'è - sottolinea Peveraro - ed è la volontà di reazione segnalata dalla percentuale di aziende che, nel primo semestre dell'anno, hanno effettuato investimenti, cresciuta dal 28,4% al 39,2%. Le imprese maggiormente legate all'export (come le metalmeccaniche) reggono meglio rispetto alle attività che dipendono quasi esclusivamente dai consumi delle famiglie".
Rispetto al recente passato, l'analisi dei fattori di ostacolo allo sviluppo sembra suggerire nuove urgenze e priorità. La debolezza della domanda, fattore indicato dal 29,7% delle aziende, è scavalcata al primo posto dalla pressione fiscale (segnalata dal 32,8%), argomento che fino allo scorso anno non sembrava di particolare rilievo.
Al terzo posto sale la concorrenza italiana (21,7%): il dato è importante, poiché fino alla passata rilevazione tale tema costituiva un ostacolo minore, mentre era soprattutto la concorrenza sleale degli operatori in nero a preoccupare gli artigiani piemontesi. Anche il peso burocratico e la complessità legislativa, dopo anni, ritornano a essere percepiti come un vincolo pesante (14%). "Su questi due temi, per altro - conclude Peveraro - la Regione si sta già impegnando mediante la riforma della legge 21 (testo unico sull'artigianato) che è in fase di definizione da parte della Giunta".

pm

Torino, 31/10/2007