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Accorpamento delle Asl

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Via libera del Consiglio regionale al riassetto del sistema sanitario piemontese. Nella seduta del 22 ottobre l’assemblea di Palazzo Lascaris ha approvato la delibera proposta dalla Giunta regionale che prevede il passaggio da 22 a 13 Asl e identifica le nuove aziende ospedaliero-universitarie, così come previsto dalla legge n.18 del 6 agosto scorso, «Norme per la programmazione socio-sanitaria».

Per le nuove Asl derivanti dalla fusione di due o più aziende preesistenti, l’individuazione della sede legale avverrà con deliberazione della Giunta regionale, su proposta del direttore generale, previa acquisizione del parere della Conferenza dei sindaci. Nella fase transitoria, la sede legale sarà provvisoriamente collocata nell’azienda sanitaria che presenta la maggior entità di risorse gestite desumibili dalle assegnazioni regionali.

Nella delibera si assegna agli ospedali «San Giovanni Battista» di Torino,  «San Luigi» di Orbassano e «Maggiore della carità» di Novara la qualifica di aziende ospedaliero-universitarie, che comporterà una gestione integrata da parte dei due soggetti delle attività sanitarie, del patrimonio e del personale.

Nel documento, infine, vengono fissati i criteri in base ai quali sarà possibile derogare alla norma delle legge 18 che stabilisce che i direttori generali debbano provvedere alla revisione del numero degli attuali distretti, in modo tale che il bacino di utenza di ciascuno di essi arrivi a comprendere almeno 70 mila abitanti. Questo limite potrà non essere osservato nel caso di zone che presentino una densità di popolazione inferiore ai 150 o superiore ai 500 abitanti per chilometro quadrato, oppure in presenza di almeno due dei seguenti requisiti, laddove il distretto includa comunque una popolazione minima di 20 mila abitanti: a) elevata presenza di Comuni con dimensioni demografiche molto ridotte (meno di 1.000 abitanti); b) discontinuità territoriale con difficoltà di collegamento e di accesso ai servizi di assistenza primaria alla persona; c) coincidenza dell’ambito territoriale con una o più comunità montane; d) coincidenza dell’ambito territoriale con una precedente Ussl.

«La qualità dei servizi - ha dichiarato la presidente della Giunta regionale, Mercedes Bresso - è anche frutto di una buona organizzazione e della capacità di scegliere come impiegare nel modo migliore le risorse, spesso troppo scarse, a disposizione. Vanno letti in questo senso gli importanti mutamenti organizzativi introdotti dal piano socio-sanitario e in particolare dal provvedimento di accorpamento delle Asl, che, senza intaccare il livello delle prestazioni, consentirà di realizzare importanti economie di scala e quindi di liberare risorse che intendiamo reinvestire nel potenziamento dell’offerta sanitaria».

«Una volta entrato a regime - ha aggiunto l’assessore alla Tutela della salute e Sanità, Eleonora Artesio - il nuovo assetto ci consentirà di risparmiare tra i 50 e i 60 milioni all’anno, derivanti innanzitutto dal minor costo degli organi direttivi e dei collegi sindacali delle aziende sanitarie, nonché dalla riduzione graduale, attraverso il blocco del turn over, del personale amministrativo, che oggi in Piemonte presenta numeri superiori alla media nazionale, in termini sia di addetti per 1000 assistiti, sia di incidenza sul totale del personale. Infine, importanti economie sono attese  dall’accentramento degli acquisti di beni e servizi, con il ricorso a gare su scala superiore a quella attuale».

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Torino, 22/10/2007