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L’impegno per il Sahel continua

Il tavolo dei relatori

La cooperazione tra Regione Piemonte e Paesi del Sahel non è terminata: gli oltre 350 progetti avviati in dieci anni - che hanno coinvolto circa 900 enti piemontesi per un investimento complessivo di 13 milioni di euro riguardanti anagrafe, scuole, centri per la salute, acqua potabile e raccolta rifiuti - saranno seguiti da altre iniziative.

Il convegno "Piemonte&Sahel: insieme per lo sviluppo", svoltosi il 21 novembre a Torino, ha offerto alla presidente della Regione, Mercedes Bresso, l'occasione per annunciare che la sfida non è finita: È fondamentale imparare a valutare meglio le reali esigenze di ciascun Paese coinvolgendo di più i partner africani, e migliorare la comunicazione su quanto viene realizzato per allargare la partecipazione ai progetti. Filo d'unione di tutte le politiche di sviluppo è la formazione, senza dimenticare le nuove tecnologie: nel nuovo millennio non possiamo permettere che l'Africa resti indietro anche in questo settore".

La Presidente Bresso saluta il Presidente di Capo VerdeAl convegno sono intervenuti anche il presidente del Consiglio regionale, Davide Gariglio, della Repubblica di Capo Verde, Pedro Rodrigues Pires, e della Regione senegalese di Lounga, Mostapha Ndiaye, e i ministri del Niger e del Burkina Faso, Mahaman Moussa e Laurent Sedego.

Attivato nel 1997 sulla scia del vertice Fao dell'anno precedente e grazie all'impulso dello scomparso consigliere regionale Pasquale Cavaliere, il programma di cooperazione coinvolge in tutto otto Paesi africani. Ai primi quattro Stati - Burkina Faso, Senegal, Mali e Niger - si sono infatti aggiunti nel 2004 Capo Verde, Benin, Mauritania e Costa d'Avorio. "In dieci anni - ha detto Bresso - siamo riusciti a realizzare progetti importanti e soprattutto a far crescere una nuova cultura dello sviluppo e delle relazioni interculturali. La mostra "Piemonte&Sahel" è significativa della rete di relazioni createsi nel tempo. Fondamentale in questo processo è stata la collaborazione degli enti locali, ma anche dell'Università, del sistema sanitario e delle Ong che si occupano di cooperazione. La lotta alla fame e alla povertà in Africa è una priorità riconosciuta dal Governo italiano, che ha intenzione di porre la questione dell'agenda africana al centro del prossimo G8".

gg

Torino, 21/11/2007