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Cooperazione tra le Regioni

Polizia

Le Regioni europee vogliono utilizzare al meglio i nuovi strumenti messi a disposizione dall’Unione per la cooperazione transfrontaliera e fanno pressing sugli Stati perché recuperino i ritardi e recepiscano i regolamenti comunitari. Il problema è stato rilanciato il 28 novembre a Bruxelles dalla presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, che nell’assemblea del Comitato delle Regioni sarà relatrice di un parere sull’argomento.

A livello europeo la cooperazione transfrontaliera è stata sancita giuridicamente con uno strumento, il Gect (Gruppo europeo di cooperazione territoriale), che delinea la strada per un coordinamento e una gestione comune tra Regioni di Paesi diversi in svariati settori e non solo in quelli classici come i trasporti o la sanità. Ma finora “solo tre o quattro Stati - ha detto Bresso - hanno recepito quel regolamento che consentirebbe di facilitare molto le relazioni tra le Regioni”. Non lo hanno fatto, ad esempio, né la Francia né l'Italia, neppure di fronte alla recente costituzione dell’Euroregione Alpi-Mediterraneo. Il problema, secondo Bresso, è soprattutto di “natura burocratica, visto che gli Stati sono favorevoli alla cooperazione tra le Regioni”. Per questo, se la situazione non si dovesse sbloccare, le Regioni sono pronte a richiedere anche l’intervento della Commissione europea per fare pressing sugli Stati membri ancora inadempienti. Il parere che Bresso porterà in plenaria nella seduta del Comitato delle Regioni del prossimo mese di giugno cercherà di dare anche delle indicazioni e delle valutazioni sulla possibilità di utilizzare al meglio la cooperazione tra Regioni di diversi Paesi anche per attuare la coesione territoriale, secondo quanto previsto dal Trattato, e per fare fronte comune sulla competitività.

red

Torino, 28/11/2007