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Documentazione:

"Conoscere l'italiano per studiare"

Locandina

Sono 1.257 gli studenti stranieri della scuola secondaria di secondo grado, delle classi terze della scuola secondaria di primo grado e del primo anno dell'Università che hanno partecipato con assiduità e profitto ai corsi di italiano svolti nell'ambito del progetto regionale "Conoscere l'italiano per studiare". Realizzato grazie ad un accordo di programma siglato dall'Assessorato regionale al Welfare e Lavoro, con il Ministero della Solidarietà sociale e in collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale per il Piemonte del Ministero della Pubblica Istruzione, il progetto ha coinvolto, nell'arco dell'anno scolastico 2006-2007, 62 scuole sparse su tutto il territorio piemontese.

Obiettivo principale dell'iniziativa è stato quello di dotare gli studenti stranieri di strumenti per migliorare la loro conoscenza dell'italiano e accrescerne la capacità di apprendimento e di successo scolastico, permettendo l'acquisizione di certificazioni ufficiali di conoscenza della lingua italiana, secondo i modelli disciplinati dal Quadro comune Europeo.

Sono state individuate otto scuole-polo, una per ciascuna provincia, scelte come punto di riferimento per la realizzazione delle attività di reti di scuole ad esse collegate. Gli istituti scolastici interessati, hanno siglato, a loro volta, con la scuola polo della propria provincia uno specifico accordo. Tra i partecipanti in netta prevalenza risultano gli studenti di lingua romena, seguiti da quelli di lingua araba, spagnola e cinese. Al termine del corso hanno chiesto di poter sostenere l'esame per ottenere la certificazione 216 studenti, di cui 164 lo hanno superato.

"L'apprendimento della lingua italiana da parte degli alunni stranieri, con l'obiettivo di arrivare ad una certificazione delle competenze - ha sottolineato l'assessore Migliasso - rappresenta un efficace strumento di accoglienza ed integrazione, che deve essere al centro dell'azione didattica. I risultati di questo progetto, in termini di approcci organizzativi, metodologici e di produzione di materiali didattici, potranno costituire un insieme di proposte diffondibili ad altre scuole anche in vista della sperimentazione di nuovi modelli e percorsi rispetto alle riforme in atto".

lp

Torino, 07/11/2007