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Piano di tutela delle acque

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Gestione integrata delle acque superficiali e sotterranee, tutela basata su obiettivi di qualità e rispetto dei limiti di concentrazione, sviluppo di un uso sostenibile applicando il principio del "minimo deflusso vitale" sono i punti chiave del Piano di tutela delle acque approvato il 13 marzo dal Consiglio regionale del Piemonte dopo che era stato adottato dalla Giunta su proposta dell'assessorato all'Ambiente.

Il testo si ispira alla direttiva comunitaria 2000/60/CE basata sulla consapevolezza della necessità di una azione globale e sostenibile per la protezione delle risorse idriche. "Le scelte comprese nel Piano - dice Nicola de Ruggiero, assessore regionale all'Ambiente e alle Risorse idriche - danno un maggiore valore alla concertazione e alla programmazione locale. Per costruire il consenso sono state fondamentali le riunioni della Conferenza regionale delle Risorse idriche, di cui fanno parte le Province e gli ATO, che ha espresso parere favorevole".

"Circa la qualità - continua de Ruggiero - il Piano si prefigge obiettivi ambientali precisi: il mantenimento del livello 'elevato' ove esistente, una riqualificazione del sistema idrico piemontese a livello 'sufficienteì entro il 2008 e il raggiungimento del livello 'buono' entro la fine del 2016".

Effettuate anche scelte relative alla garanzia degli approvvigionamenti di acqua e alla creazione di invasi - previa verifica di fattibilità tecnica, ambientale, sociale ed economica delle soluzioni praticabili, con il coinvolgimento diretto e la condivisione delle istituzioni e delle comunità locali interessate - limitatamente ai bacini in cui, malgrado siano state pianificate e attuate le politiche di risparmio idrico e di razionalizzazione dei prelievi, persista un saldo negativo di bilancio dovuto a una naturale limitatezza della risorsa o una domanda non ulteriormente riducibile. Va inoltre considerata la situazione di sofferenza idrica legata alla siccità che, soprattutto nel sud del Piemonte e in particolare nel Cuneese, ha causato e sta causando disagi.

"La promozione di una razionale utilizzazione delle acque, che contemperi le esigenze del consumo umano, dell'agricoltura, dell'industria e della produzione di energia con la conservazione nei corsi d'acqua dei quantitativi necessari alla salvaguardia degli ecosistemi acquatici e con le esigenze di ricarica delle falde sotterranee, viene operata - conclude l'assessore - attraverso la previsione di una gestione dei rilasci generalizzata, graduale, modulata e flessibile, anche attraverso un approccio sperimentale volontario che renda operativa ed efficace l'applicazione della misura di tutela e al tempo stesso persegua la sostenibilità dello sviluppo economico-sociale del territorio piemontese".

lc

Torino, 14/03/2007