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Siccità, nessun problema per l'acqua di casa

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Non c'è rischio, nel breve periodo, di razionamento dell'acqua potabile in Piemonte, ma la prolungata siccità potrebbe imporre la prossima estate la scelta tra l'utilizzo a fini irrigui o di produzione elettrica dell'acqua degli invasi: è quanto risulta dal vertice del 12 marzo tra la presidente della Giunta, Mercedes Bresso, gli assessori all'Ambiente, Nicola de Ruggiero, all'Agricoltura, Mino Tarocco, alla Montagna, Bruna Sibille, i dirigenti e tecnici regionali. Per il momento la crisi idrica è circoscritta a piccoli acquedotti che forniscono una ventina di frazioni di montagna nel Cuneese, tre nel Torinese e una nel Biellese.

"È piovuto pochissimo negli ultimi sei mesi, il 25% della media - ha riassunto Bresso - I ghiacciai non si sono ricaricati nell'inverno e la poca neve si sta già sciogliendo, ma le falde sono piene: non è quindi prevedibile un razionamento per gli usi domestici nei principali agglomerati. Resta invece raccomandabile il risparmio e l'uso consapevole di una risorsa comunque costosa". Per fronteggiare il deficit previsto in agricoltura si punterà a realizzare piccoli invasi in pianura in attesa dei bacini più grandi da costruire in montagna.

Sul libretto d'appunti di de Ruggiero ci sono due importanti incontri nei prossimi giorni: giovedì 15 la riunione all'Autorità di bacino del fiume Po e martedì 20 il tavolo di lavoro istituito dal ministero dello Sviluppo economico, dove si parlerà di prevenzione dei possibili black-out, dell'utilizzazione delle risorse idriche e del monitoraggio dei deflussi e degli invasi nel bacino del Po.

lc

Torino, 14/03/2007