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Storie di migrazioni

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L'edizione 2007 di "Storie di migrazioni" - il concorso della Regione al quale possono partecipare gli studenti delle scuole medie ed i corsisti del Centri territoriali permanenti per l'educazione degli adulti - verte sulle contaminazioni culturali ed è stata pertanto chiamata "Caleidoscopio". Il termine per la presentazione degli elaborati è il 14 maggio.

Come ha annunciato l'assessore regionale al Welfare, Teresa Angela Migliasso, durante una cerimonia svoltasi presso il Museo dell'Emigrazione di Frossasco (Torino), l'obiettivo è quello di esaminare la dimensione della coesione sociale e culturale e dello scambio in atto tra la cultura ospitante e quella dei nuovi cittadini in settori come la religione, i costumi, l'abbigliamento, la cucina, la musica, il cinema, la lingua, le tradizioni.

A Frossasco è stato anche presentato il volume che raccoglie gli elaborati premiati nel 2006, quando è stata chiesta una riflessione specifica sul legame tra il migrante ed il suo territorio di origine e le influenze che questo rapporto determina sia nel paese ospitante che in quello originario. Erano presenti gli studenti vincitori dell'ultima edizione, che hanno consegnato gli originali dei lavori svolti al presidente dell'associazione Piemontesi nel Mondo, Michele Colombino, perché diventino patrimonio dell'archivio storico del Museo dell'Emigrazione.

Il progetto "Storie di migrazioni" è nato per favorire la comprensione e l'analisi del fenomeno delle migratorio nelle sue componenti storiche, sociali e culturali e si è sviluppato e si è consolidato nel corso degli anni anche grazie alla collaborazione con la direzione regionale del ministero della Pubblica istruzione, le Province e l'associazione dei Piemontesi nel Mondo.

"Con questa iniziativa - afferma l'assessore Migliasso - la Regione sollecita gli studenti piemontesi a riflettere sul tema dell'emigrazione, augurandosi di contribuire, rispetto ai cittadini del domani, sia alla conservazione di una cultura storica legata alla biografia dei propri avi migranti, sia alla crescita di una coscienza multietnica, capace di intendere la tolleranza e la diversità come volani straordinari per lo sviluppo sociale e civile".

gg

Torino, 15/03/2007