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Il futuro del "Vigneto Piemonte"

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"La scelta, intrapresa anni fa, di fare del Piemonte una terra che affronta la competizione internazionale su un piano molto alto di qualità è una scelta che riteniamo di confermare? Quando ragioniamo sul nostro territorio, che si pone complessivamente con la sua offerta di ricettività, turismo, enogastronomia, dobbiamo immaginare che il target dei consumatori di vino debba corrispondere al target immaginato per il turismo. Diverse scelte sono a questo punto possibili, occorre chiarezza per capire in quale direzione vogliamo indirizzare il vino piemontese": l'assessore regionale all'Agricoltura, Mino Taricco, ha aperto così l'11 maggio nel Teatro balbo di Canelli il convegno "Vigneto Piemonte: qualità e territorio di fronte alle nuove sfide", che ha visto la partecipazione di circa 200 persone e di tutti i rappresentanti più significativi del settore vitivinicolo piemontese. La giornata si è aperta con una relazione curata da Ires Piemonte - che ha presentato lo scenario passato e presente del comparto, individuando alcuni concetti guida, tra cui la complessità, la frammentazione della produzione e della filiera, l'intenso legame con il territorio, che è uno dei fattori determinanti di quell'economia del gusto che ha fatto il successo dell'enogastronomia e dell'enoturismo degli ultimi anni in Italia - alla quale sono seguite le illustrazioni del recentissimo decreto ministeriale sul piano dei controlli e dell'osservatorio vitivinicolo regionale, mentre l'onorevole Massimo Fiorio, relatore in Commissione Agricoltura della Camera sulla riforma dell'OCM vino, ha esposto le sue proposte.

Taricco ha poi affermato che "siamo nel quadro di un mondo che sta cambiando. Questo ribalta sulle nostre produzioni, se non una crisi, una difficoltà legata a un assestamento in atto, a livello comunitario, nazionale, regionale. La percezione diffusa è che il sistema Piemonte abbia qualche difficoltà a recuperare la capacità di stare sul mercato in modo adeguato. Abbiamo vini grandissimi e conosciutissimi singolarmente, ma le statistiche dicono che pochi conoscono il Piemonte come denominazione unitaria". La Regione sta lavorando per risolvere questi problemi con misure come il Piano di sviluppo rurale, il riordino della promozione e la legge sui distretti, anche perché il progetto per il riconoscimento dei vigneti come patrimonio dell'umanità richiederà un salto di qualità di tutto il territorio, in termini di responsabilità e consapevolezza.

A Canelli è stato anche presentato il Salone del Vino 2007, che si svolgerà al Lingotto di Torino a fine ottobre e che verrà rilanciato con un'identità molto più netta, con prodotti autoctoni, a forte vocazione territoriale e finalizzata.

va

Torino, 11/05/2007