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La Rete delle Regioni OGM-free a Torino

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Quarantadue regioni europee di sette diverse nazioni, riunite a Torino per la 5° Conferenza Internazionale della Rete Regioni OGM-free, hanno ribadito il loro rifiuto all’impiego degli Organismi Geneticamente Modificati e a un approccio culturale ed economico che trascura il diritto di ogni territorio di autodeterminare la propria politica produttiva e alimentare, il proprio modello di sviluppo, e dunque il futuro dei propri cittadini. Il 17 e 18 maggio, all’Unione Industriale di Torino, si è riunita in un incontro plenario la Rete delle Regioni e Autorità Locali d’Europa OGM-free, ospitata per la prima volta dal Piemonte, membro della Rete dal novembre 2005. Le due giornate di convegno hanno visto la partecipazione di autorevoli esponenti delle Regioni partner e di esperti a livello internazionale di politiche agroalimentari. Due nuove regioni, una croata e una austriaca, hanno firmato la loro adesione in occasione dell’incontro di Torino, portando a 42 i membri della Rete.
La Dichiarazione Finale della Conferenza ribadisce i principi fondamentali del rifiuto degli OGM, del diritto delle autorità e comunità locali di dichiarare e salvaguardare aree OGM-free nei propri territori e di attuare una vera e propria politica di "tolleranza zero" in particolare per le sementi, per preservare le basi stesse dell’agricoltura dalla contaminazione con OGM. La Rete delle Regioni chiederà all’Unione Europea di imporre una moratoria verso le colture geneticamente modificate, laddove non siano state ancora definite a livello locale le modalità di coesistenza tra coltivazioni OGM e non OGM.Foto notizia
Tra le novità importanti di questa sessione, la firma della Dichiarazione di intenti tra la Commissione internazionale per il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura, presieduta dall'indiana Vandana Shiva, e la Rete delle Regioni OGM-free, che impegna congiuntamente le due organizzazioni a promuovere una diversa cultura del cibo.
"La Regione Piemonte - ha affermato l’assessore Taricco - partecipa con convinzione e impegno alla Rete europea, che sta lavorando e lavorerà per portare le proprie istanze in sede comunitaria. In un momento di grandi mutamenti nel mondo e in particolare in ambito agricolo è fondamentale che le linee guida normative siano condivise a livello locale, perché le decisioni che si stanno prendendo riguardano il bene del territorio, la salute, la qualità della vita di ciascuno di noi, in quanto cittadino e in quanto consumatore."

va

Torino, 18/05/2007