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La famiglia in Italia

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La famiglia, la sua evoluzione e le politiche per supportarla nel compito difficile che ogni giorno affronta sono state al centro della tavola rotonda organizzata il 23 maggio, presso il centro congressi di Torino Incontra, dall'assessorato regionale al Welfare e da ANCI Piemonte.

Punto di partenza del dibattito, aperto dall'intervento dell'assessore regionale al Welfare, Teresa Angela Migliasso, la "fotografia" della nuova famiglia italiana fornita dall'"Indagine conoscitiva sulle condizioni sociali delle famiglie in Italia", approvata recentemente dalla Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati. Una famiglia che cambia, si ridimensiona ed invecchia, secondo i dati messi in evidenza dall'indagine, illustrata a Torino dal presidente della Commissione, Mimmo Lucà.

Lo studio mostra in particolare come in un decennio (dal 1994-1995 al 2004-2005) la quota delle famiglie con cinque componenti sia sceso dall'8,4% al 6,5% con una significativa crescita delle cosiddette "nuove forme familiari": le coppie non coniugate o ricostituite e i genitori soli ammontavano a circa 5.200.000 nel 2005 (23%) rispetto ai 3.500.000 del 1995 (erano il 16,8% del totale). Si registra inoltre una tendenza alla crescita dei single (25,9%) e delle coppie senza figli (19,8%), che si accompagna alla diminuzione delle coppie con figli (39,5%) e delle famiglie estese e multiple (5,1%). Le nascite fuori dal matrimonio aumentano invece del 70% nel periodo 1995-2004 (dall'8,1% al 13,7%). Si conferma anche un progressivo dilazionamento dell'età del matrimonio ed una tendenza a procrastinare nel tempo il momento della procreazione. Negli ultimi tre anni la natalità è leggermente aumentata (da 1,22 a 1,31 figli per donna), grazie al tasso di fecondità delle donne immigrate. L'indagine affronta anche i problemi principali per le coppie italiane, dalle difficoltà di gestione del rapporto famiglia-lavoro all'aggravarsi della posizione della donna nello svolgimento delle funzioni lavorative e familiari.

"Per venire incontro alle accresciute esigenze delle famiglie - ha ricordato Migliasso - la Regione ha avviato molteplici iniziative. Fra queste l'attivazione dei 'Centri per le Famiglie', strutture specifiche al servizio del territorio, il finanziamento con circa due milioni di euro di interventi per il sostegno di famiglie in situazioni problematiche, con uno o più figli neonati o disabili e in condizione disagiata. Investimenti importanti hanno riguardato anche il potenziamento dei servizi per la prima infanzia, come il sostegno a famiglie che usufruiscono di nidi privati e baby parking o nidi in famiglia in comuni privi di asili comunali oppure a favore dei comuni che intendono prolungare l'orario del nido comunale o convenzionarsi con altri per l'uso di queste strutture. Non vanno dimenticate anche le risorse investite per incentivare l'affidamento familiare e facilitare le adozioni, la creazione del Fondo Regionale per le vittime di pedofilia, gli interventi a sostegno degli anziani non autosufficienti e dell'inserimento lavorativo dei disabili. Infine, voglio ricordare l'istituzione del Fondo per la Famiglia, per cui è stato creato un apposito capitolo di bilancio, con uno stanziamento di 4 milioni di euro, e i 10 milioni e 500 mila euro che saranno erogati per il sostegno al reddito".

lp

Torino, 23/05/2007