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La Regione riduce le consulenze

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La Giunta di centrosinistra guidata dalla presidente Mercedes Bresso in due anni ha ridotto il carico delle consulenze regionali del 67,5%.
È quanto emerge dalla relazione conclusiva annuale della Corte dei Conti sul 2006.
Il documento della magistratura contabile piemontese certifica ciò che la presidente Bresso e la sua maggioranza hanno sempre sostenuto e mette fine ai tentativi di speculazione politica e alle accuse totalmente infondate mosse da alcuni esponenti dell'opposizione, che periodicamente ipotizzavano numeri e disastri inesistenti.
Il dato è netto: 6.240.829,00 euro per 136 incarichi di consulenza nell'anno 2006, a fronte di 19,1 milioni di euro certificati dalla stessa Corte dei Conti per il 2004 (ultimo anno di amministrazione interamente sotto la Giunta di centrodestra guidata da Enzo Ghigo).
Ma, oltre alla chiarezza assoluta dei numeri, è anche il testo della relazione ad essere molto lusinghiero per quel che riguarda la Regione (pag. 25), perché si dichiara che i consulenti sono incaricati con attenzione alle risorse interne, alla necessità e con stipendi congrui agli incarichi realmente svolti: "In particolare, dall'esame degli atti di spesa e salvo casi episodici, si è constatata una elevata capacità professionale di formulazione dei provvedimenti di incarico da parte delle Direzioni regionali, con particolare riferimento ed attenzione alla analicità delle prestazioni oggetto di incarico, alla motivazione alla base dei conferimenti". La relazione dovrà verificare con il passare del tempo, come è ovvio, eccezionalità e durata temporanea dell'incarico. La relazione aggiunge: "Gli incarichi a supporto della Presidenza e degli Organi di direzione politica risultano giustificati e conferiti ai sensi dell'art.17, comma 1, lett. G) della legge regionale 51/1997". E rileva anche che "nel motivare l'assenza di professionalità all'interno di ciascuna Direzione e/o dell'Ente, si è assistito da un lato, ad una graduale maggiore responsabilizzazione dei Direttori regionali o loro preposti per una sempre più puntuale, "reale e documentata" ricognizione sull'assenza di professionalità in grado di assolvere i servizi o le funzioni richieste, dall'altro è stata chiesta una puntuale giustificazione e valutazione sulla congruità dei compensi da corrispondere in rapporto alle prestazioni richieste e all'utilità conseguita dalla Direzione". Come dire: consulenti quando c'è bisogno e a costi congrui.

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Torino, 15/05/2007