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Il futuro della sanità alessandrina

L'ospedale di Casale Monferrato

Le prospettive di crescita e di sviluppo della sanità alessandrina sono state al centro di un incontro che si è svolto il 17 luglio presso il palazzo del Consiglio provinciale di Alessandria tra la presidente della Regione, Mercedes Bresso, e la rappresentanza dei sindaci delle Asl 20, 21 e 22.

Dopo aver ricordato che la proposta di riorganizzazione delle Asl contenuta nel nuovo piano socio-sanitario in discussione in Consiglio regionale deriva dalla necessità di far fronte al debito pregresso di 800 milioni di euro senza imporre nuove tasse ma razionalizzando i servizi amministrativi, ha sostenuto che "nel caso di Alessandria abbiamo ritenuto che la dimensione ottimale fosse quella di un'azienda sanitaria unica per tutta la provincia, anche perché il mantenimento di due Asl rischiava non solo di non risolvere i problemi esistenti, ma di crearne di ulteriori. E in questa direzione, il lavoro che sta svolgendo il direttore generale unico per tutte e tre le aziende mi pare confermi la bontà e funzionalità della scelta effettuata".

Quanto alla localizzazione, Bresso ha ribadito l'intenzione della Giunta regionale, cui spetta la decisione finale in accordo col direttore generale, di dare disposizione affinché gli uffici amministrativi vengano collocati a Casale Monferrato: "Questa soluzione non nasce dalla volontà di accontentare chi grida di più, bensì dalla necessità di un'operazione di riequilibrio di tutta la gestione sanitaria nella provincia, tenendo conto di come il capoluogo sia già sede di un'azienda sanitaria ospedaliera, che noi intendiamo potenziare. Il piano di edilizia sanitaria appena approvato dal Consiglio prevede non solo il rifacimento dell'ospedale cittadino, ma anche il suo inserimento nell'ambito di una Città della salute e della scienza simile a quella in programma a Torino e Novara, che punti a fare di Alessandria un centro di ricerca sulle materie plastiche e sulle loro applicazione in campo sanitario, in grado anche di attrarre investimenti produttivi in questo settore".

I progetti
Illustrando la riorganizzazione del sistema sanitario alessandrino, la presidente ha annunciato che Casale Monferrato diventerà un polo di riferimento nazionale per gli studi sulle patologie legate all'amianto, a Novi verranno collocati il Centro di monitoraggio della politica per gli anziani e il Centro di coordinamento dei consorzi socio-sanitari (la città potrebbe ospitare anche il Centro formativo per badanti per il welfare). Nel poliambulatorio di Arquata si prevede un ospedale di comunità, collegato agli esistenti studi associati dei medici di medicina generale e di cure primarie, Ovada diventerà definitivamente sede del Dipartimento interaziendale per lo screening dei tumori, ad Acqui si investirà ulteriormente nella politica termalistica e convegnistica, a Tortona verrà dislocata una sezione decentrata del Corso di laurea in Scienze infermieristiche (la cui sede centrale rimarrà presso l'Aso di Alessandria) con indirizzo dedicato specificamente ai servizi territoriali.

Altri interventi in programma: il rifacimento del blocco operatorio di Ovada, quello della degenza e della cardiologia ad Acqui, la ristrutturazione dei reparti di psichiatria e neurologia e la sostituzione della Tac a Novi Ligure.

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Torino, 18/07/2007