Contenuto principale

archivio diario

Attività di riabilitazione

riabilitazione

Le attività di riabilitazione verranno riordinate e messe in rete per garantire ai pazienti interventi sanitari più appropriati e soprattutto la continuità dei percorsi delle cure.
Lo ha stabilito la Giunta regionale, approvando le prime direttive alle aziende sanitarie in cui si definiscono nuove regole di organizzazione e funzionamento dei servizi. Con un fine prioritario: "obbligare" le varie figure professionali che intervengono nell'iter riabilitativo di un paziente (medici fisiatri, fisioterapisti, logopedisti, infermieri), all'interno delle strutture sia pubbliche sia private accreditate, a colloquiare tra loro, in modo da assicurarne una presa in carico completa da parte del sistema sanitario regionale.
In questo senso, il documento prevede innanzitutto che a ciascun paziente venga assegnato un "garante del percorso riabilitativo", individuato nel medico fisiatra dell'Asl di appartenenza, il quale avrà il compito, coordinandosi con gli altri specialisti coinvolti, di definire i bisogni specifici della persona e di indicare le risposte più adeguate, seguendone passo a passo tutto il cammino di cura.
L'intento è quello di porre rimedio all'insufficiente attenzione che oggi nel sistema sanitario si presta agli aspetti di informazione, supporto e accompagnamento. Troppo spesso, infatti, il malato, al termine della fase acuta, viene lasciato solo a gestire i propri bisogni di riabilitazione, compresa la scelta delle strutture più adatte a cui rivolgersi.
Il provvedimento si pone anche lo scopo di accrescere e migliorare l'offerta complessiva delle attività di riabilitazione, rendendone più omogenea la distribuzione sul territorio. Oggi in Piemonte i posti letto dedicati alla post-acuzie sono circa 4.000, suddivisi tra unità spinale, recupero e riabilitazione funzionale, lungodegenza e neuroriabilitazione. In relazione all'evolversi del fabbisogno, il piano socio-sanitario prevede che il loro numero venga aumentato di almeno 500 unità e che vengano potenziati i servizi riabilitativi ambulatoriali e domiciliari.

ma

Torino, 30/04/2007