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Documentazione:

Operazione Cure pulite

Mani

E' iniziata in tutto il Piemonte la campagna «Le cure pulite sono cure più sicure», che fissa l'adozione nelle strutture sanitarie di un strategia finalizzata a migliorare l'approccio al lavaggio delle mani del personale medico e infermieristico.
In Italia la frequenza delle infezioni si aggira intorno al 5-8%, con punte fino al 30% nei reparti di terapia intensiva. Quindi in Piemonte, quindi, dove si registrano 550.000 ricoveri l'anno, ci si può attendere un numero di casi di infezione pari a 25-40.000, di cui un terzo alle vie urinarie, 15-20% alle ferite chirurgiche e 18-20% cento alle vie respiratorie. Per abbatterle della metà, il corretto lavaggio delle mani risulta essere di gran lunga la misura più efficace. Purtroppo, però, gli studi condotti sulla materia hanno evidenziato come l'aderenza a questa pratica sia attuata in meno del 40% dei casi in cui sarebbe necessario, nei reparti sia a basso sia ad alto rischio.
La pelle normale elimina giornalmente un milione di cellule di desquamazione ricche di batteri. Toccando il paziente per valutarne il polso o misurarne pressione e temperatura, un operatore si contamina in genere con 100-1000 microrganismi, che sopravvivono da 2 a 60 minuti sulle mani. Queste ultime, quindi, rappresentano un forte veicolo di germi e infezioni. Siccome una quantità di prodotto troppo scarsa o una durata insufficiente dell'azione di igiene non siano in grado di garantire un'adeguata decontaminazione, così come il semplice utilizzo di acqua e sapone, nei reparti interessati dal progetto (terapie intensive, oncologie, ematologie, chirurgie) verranno anche introdotti dei gel idro-alcolici, più efficaci e pratici da utilizzare.

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Torino, 14/04/2007