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Lo stato di salute del sistema industriale piemontese

Industria

Si intitola "Lo stato di salute del sistema industriale piemontese" la pubblicazione promossa dalla Regione e redatta dal Ceris-Cnr sulla base di un'analisi condotta per il quadriennio 2001-2004 su un campione di circa 24 mila società di capitali, di cui circa 3.000 piemontesi, con un fatturato inferiore a 250 milioni.

Lo studio sostiene che la dinamica economico-finanziaria delle imprese manifatturiere piemontesi è stata caratterizzata da un limitato sviluppo produttivo, nettamente inferiore, rispetto a Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.

Anche gli indicatori di organizzazione industriale e reddituali risultano inferiori a quelli del benchmark, ma il differenziale si è in parte ridotto. La situazione finanziaria-patrimoniale ha evidenziato invece significativi miglioramenti, superiori a quelli del campione di confronto, che si sono tradotti in un numero maggiore di imprese con un più stabile equilibrio patrimoniale.

Più nel dettaglio, per le imprese manifatturiere piemontesi gli indicatori di sviluppo rivelano nel quadriennio un trend inferiore rispetto alle regioni italiane prese a confronto e leggermente positivo unicamente per quanto riguarda la dinamica del fatturato (+6,1%), mentre il livello degli investimenti in immobilizzazioni tecniche nette è rimasto pressoché invariato (+0,2%). Per il Piemonte la situazione più critica riguarda gli investimenti in impianti che denotano un andamento decrescente e registrano complessivamente un calo del 6,4%. Per quanto concerne l'organizzazione industriale si può osservare un leggero aumento del grado d'integrazione verticale, vale a dire che parte delle fasi del processo produttivo commissionate all'esterno sono state riportate internamente, mentre è stato registrato in tutte le regioni il calo della produttività del lavoro, espressa in termini contabili come rapporto tra valore aggiunto e costo del lavoro, segno che il valore aggiunto è cresciuto in percentuale minore rispetto al costo del lavoro.

Per quanto riguarda il futuro, il vice-presidente ed assessore regionale alle Attività produttive, Paolo Peveraro, sostiene che "con l'approvazione del programma pluriennale di intervento la Giunta intende agire sui nodi nevralgici dello sviluppo industriale piemontese, come il potenziamento della ricerca e dell'innovazione, l'internazionalizzazione delle imprese, l'ecosostenibilità dello sviluppo, il sostegno della specializzazioni tradizionali del territorio, l'attenzione alla crescita dimensionale delle imprese, lo stimolo agli investimenti produttivi e l'individuazione di interventi anticiclici."

Torino, 14/09/2006