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Aumentano le allergie in Piemonte

Medico

La popolazione degli allergici è in continuo aumento sul territorio regionale. Lo rivela uno studio dell'Assessorato regionale alla tutela della salute e sanità, realizzato tramite l'analisi dei dati informatizzati raccolti dalla "Rete ospedaliera di allergologia" del Piemonte,cui nel periodo gennaio 2004-giugno 2005 si sono rivolti oltre 20.000 pazienti

"Oggi circa un quarto della popolazione generale è predisposto ad ammalarsi di allergia - spiega la responsabile della Rete, Maria Maspoli - mentre un alto numero di persone è affetto da malattie o disturbi che entrano in diagnostica differenziale con le malattie allergiche. Per questo, da oltre quindici anni la Regione Piemonte presta particolare attenzione alle problematiche allergologiche e ha elaborato e approvato disposizioni e norme per promuovere e garantire sull'intero territorio un'assistenza adeguata ai cittadini allergici. La modalità di lavoro scelta è quella della rete regionale: i servizi di allergologia, attivi in tutte le aziende sanitarie piemontesi, sono raccordati tra loro da protocolli comuni e da un sistema informativo, in grado di fornire prestazioni di prevenzione, diagnosi e cura delle allergopatie efficaci e omogenee sul territorio. Questo metodo, inoltre, consente di approfondire la conoscenza del fenomeno, nel suo insieme clinico ed epidemiologico, al fine di apportare dei miglioramenti nell'organizzazione e diffusione delle strutture di cura specialistichee di individuare le migliori tecniche diagnostiche e terapeutiche".

È il caso, ad esempio, della crescita delle sensibilizzazioni e delle malattie indotte dal polline dell'ambrosia artemisifolia, una pianta arborea infestante ad alto potere allergenico, che si sta diffondendo rapidamente nella pianura piemontese. Nel periodo gennaio 2004 - ottobre 2005, infatti, sono stati registrati 1509 soggetti rivelatisi positivi al test dell'ambrosia in tutto il territorio regionale, di cui 812 affetti da malattia allergica respiratoria. Un dato probabilmente in difetto, visto che all'inizio della rilevazione non tutti i dati sono stati raccolti in maniera uniforme. E i territori in cui si sono segnalati il maggior numero di casi sono quelli in cui l'Arpa ha rilevato ai tassi medi di polline più elevati: il torinese, l'alessandrino e il novarese.

L'ambrosia sta dunque diventando un problema sanitario emergente in ambito allergologico, tanto da aver indotto l'Assessorato alla creazione di un gruppo regionale di lavoro ad hoc, che ha predisposto un monitoraggio ambientale e sanitario del territorio nel tentativo di contrastarne la diffusione.

Accanto alla "Rete", opera inoltre l'"Osservatorio per le gravi reazioni allergiche", sistema che garantisce la presa in carico e la gestione di quei pazienti che hanno sperimentato reazioni e malattie allergiche di maggiore gravità e che pertanto richiedono un più sollecito e difficile approccio non solo clinico, ma anche educativo, per prevenire le possibili ricadute.

"I casi di reazioni allergiche gravi segnalati nell'ultimo anno e mezzo - conclude Maspoli - sono stati 714, di cui 413 da anafilassi grave per puntura di imenottero e 106 da allergia alimentare. Numeri, questi, che giustifica ampiamente il compito specifico attribuito alla rete di selezione dei soggetti ad alto rischio, per la prescrizione del farmaco salvavita nell'anafilassi".

Torino, 02/03/2006