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Nuovo assetto per la sanità piemontese

Un momento della seduta - foto 1

È stato delineato dalla Giunta il nuovo assetto provvisorio della sanità piemontese. Ventuno commissari al posto di trenta direttori generali: è quanto prevede la delibera di azzeramento dei precedenti vertici delle aziende sanitarie e le ventuno delibere di nomina di altrettanti manager, che resteranno in carica non oltre il 28 febbraio 2007.

La decisione di una complessiva gestione commissariale del sistema sanitario regionale nella fase di transizione, che andrà dal 1° maggio fino all'approvazione definitiva del piano socio-sanitario, è stata assunta dall'esecutivo alla luce di due considerazioni.

Un momento della seduta - foto 2

La prima, l'ormai imminente scadenza, fissata per il 30 aprile, dei mandati di ventuno degli attuali responsabili di Asl e Aso piemontesi e dell'approssimarsi del termine del contratto o del periodo di verifica dei risultati per i restanti nove.

La seconda, la necessità, non più prorogabile, di iniziare ad attuare interventi strutturali sul versante sia della riorganizzazione dei servizi sia del riequilibrio dei conti, che consentano il mantenimento degli impegni previsti dall'accordo Stato-Regioni del 23 marzo 2005.

"Oggi - spiega la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso - il nostro sistema sanitario presenta problemi su entrambi i versanti. Da un lato, infatti, i livelli essenziali di assistenza non sono garantiti in modo omogeneo sul territorio regionale: in alcuni casi sono riscontrabili carenze di offerta, in altri eccessi, accompagnati da scarso coordinamento tra attività territoriali e ospedaliere e modelli di risposta non adeguati all'evoluzione dei bisogni, delle modalità organizzative e delle tecnologie. Dall'altro, nonostante le azioni intraprese nel corso del 2005 abbiano consentito di invertire l'andamento della spesa sanitaria, servono azioni più incisive che agiscano sulle cause di fondo del disavanzo, in un contesto nel quale il finanziamento statale tende a crescere a un tasso notevolmente inferiore al trend fisiologico di aumento dei costi sostenuti".

"Tre le strade da intraprendere - spiega l'assessore alla Tutela della salute e Sanità, Mario Valpreda - ovvero: ridurre i costi amministrativi che derivano dall'attuale articolazione delle aziende sanitarie, anche con l'acquisizione di beni e servizi su scala più ampia; sviluppare il controllo dell'appropriatezza delle prestazioni erogate; agire sui costi dell'assistenza ospedaliera". Per perseguire questi obiettivi, le aziende sanitarie saranno chiamate entro fine giugno a formulare dei piani di riordino dell'assistenza e di perseguimento dell'equilibrio economico.

Torino, 02/05/2006