"Piano caldo"

Ridurre i danni alla salute nella popolazione anziana maggiormente esposta alle condizioni avverse dell'emergenza stagionale: questo l'obiettivo delle iniziative, messe in atto dagli assessorati al Welfare e alla Tutela della salute e sanità, attraverso un efficace sistema di integrazione delle reti socio-sanitarie-assistenziali del territorio regionale.

Il "Piano caldo" si rivolge, per la prima volta, dopo l'avvio sperimentale nel 2004 nella città di Torino, anche ai capoluoghi di provincia del Piemonte. Il documento, inviato in questi giorni a tutte le aziende sanitarie, ai medici di medicina generale e agli operatori del settore prevede l'avvio sul territorio di alcune importanti azioni in materia di prevenzione e controllo.

È stato infatti messo a punto un bollettino previsionale delle ondate di calore, diversificato per provincia, che contiene indicazioni relative alla temperatura dell'aria, a quella percepita, ai livelli di ozono e all'indice della misura dello stress da calore.

I destinatari del Piano su scala locale dovranno attivare tutte le procedure ritenute necessarie per offrire ai cittadini consigli ed informazioni circa i comportamenti più adeguati da tenere in caso di caldo estremo. Le aziende potranno costituire appositi gruppi di lavoro in grado di monitorare gli eventi ricollegabili ai riflessi sulla salute dovuti ad eccessi di temperatura.

Gli anziani sono inoltre i principali destinatari delle azioni messe in atto dall'assessorato al Welfare, che ha assegnato 50.000 euro al Comune di Torino per il progetto di "Domiciliarità leggera" e le altre attività di pronto aiuto e reperibilità di assistenti domiciliari nel periodo estivo e nelle giornate festive, e 300.000 euro per progetti di carattere regionale realizzati dagli organismi di coordinamento e collegamento di organizzazioni di volontariato, dedicato principalmente ad azioni di contrasto alla solitudine.

Torino, 12/07/2006