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Pesca e gestione della fauna acquatica, nuova legge

Pesca

Subito dopo avere raggiunto l'intesa sui lavori e i provvedimenti da approvare nei prossimi giorni, il consiglio regionale del Piemonte ha approvato la legge sulla pesca. È stata varata, così, dopo venticinque anni una nuova legge sulla pesca e sulla gestione della fauna e degli ambienti acquatici, che riforma la materia in chiave moderna. Un unico testo quadro regolamenta la pesca dilettantistica e quella professionale, e tutela il patrimonio naturale delle acque. La nuova disciplina, che sostituisce una legge datata 1981, è orientata a garantire la compatibilità ambientale della pesca, elevando il livello di attenzione per la salvaguardia degli ecosistemi acquatici.

In questo contesto si attivano azioni di coinvolgimento e responsabilizzazione dei cittadini quali utenti degli ambienti acquatici, e in particolare delle Guardie Ecologiche Volontarie e delle associazioni piscatorie. I pescatori associati diventano così protagonisti in quanto fruitori responsabili, portatori di interessi per avere acque pulite, ricche di vita, in altre parole fruibili.

Particolarmente innovativa è l'attenzione rivolta a promuovere la ricerca, la sperimentazione e l'acquisizione di nuove conoscenze territoriali nei settori dell'ecologia degli ecosistemi acquatici, dell'idrobiologia, della biologia e della gestione della fauna acquatica. È prevista un'attività di pianificazione quinquennale da parte della Regione in collaborazione con gli enti locali, con un doppio livello di programmazione, regionale e provinciale.

Con l'approvazione del nuovo testo e del successivo regolamento - che stabilirà nei dettaglio le tecniche e gli strumenti di pesca consentiti - sarà più semplice ottenere la licenza per la pesca, sostituita dalla mera esibizione dei bollettini di versamento delle tasse normalmente dovute.

Per la pesca professionale la norma prevede, per la prima volta, la possibilità di concedere, nel rispetto della normativa comunitaria in materia, aiuti ai pescatori professionisti, singoli e associati, nonchè di sviluppare attività di pescaturismo e di ittiturismo.

I proventi derivanti dalle licenze di pesca e in generale dalle attività di gestione sono interamente vincolati e finalizzati a interventi di valorizzazione e gestione degli ambienti acquatici e raddoppiano gli attuali fondi destinati alle province.

"L'approvazione della legge - afferma l'assessore all'Agricoltura Mino Taricco - riforma dalle fondamenta la disciplina datata sulla pesca e diventa un importante punto di riferimento per la corretta fruibilità e la effettiva tutela degli ambienti acquatici sempre più a rischio. Il testo introduce una nuova ottica nell'affrontare la gestione delle risorse idriche, con l' introduzione di strumenti di tutela del patrimonio animale acquatico, finalizzati alla salvaguardia della biodiversità". "Altro elemento cardine della nuova legge - aggiunge - è costituito dal pieno coinvolgimento delle diverse formazioni sociali e componenti interessate alla corretta gestione del patrimonio ittico a partire dai pescatori, e delle associazioni ambientaliste".

Torino, 20/12/2006