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Dipendenze patologiche

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La partecipazione al convegno "Evoluzione del fenomeno droga: la risposta delle istituzioni", organizzato il 14 dicembre dalla Prefettura di Torino presso la Scuola di applicazione militare, è stata per l'assessore regionale alla Tutela della salute e Sanità, Mario Valpreda, l'occasione per fare il punto sul fenomeno delle dipendenze in Piemonte, osservato dal punto di vista dei servizi sanitari, e sulle strategie che la Regione sta mettendo in campo per arginarlo.
I cardini dell'azione intrapresa dall'assessorato sono riconducibili a due principi fondamentali: non escludere nessuno dalle terapie sulla base della minore o maggiore motivazione a cessare il proprio comportamento additivo e intraprendere iniziative che poggino su criteri di evidenza scientifica ed efficacia: "Per lungo tempo  - ha detto Valpreda - l'unico approccio legittimato è stato quello finalizzato a rimuovere totalmente la dipendenza. E' però emerso come questo risultato sia conseguibile solo in una parte di soggetti, e che in molti casi gli obiettivi da porsi vanno dalla riduzione della mortalità e delle patologie associate all'incremento delle abilità e dell'inclusione sociale".

I giovani
L'assessore si è poi soffermato sul problema dei giovani: "Oggi usano le droghe come strumenti per rincorrere in maniera convulsa la soddisfazione al piacere, senza distinguere tra rischio e pericolo. Purtroppo i mass media hanno spesso un ruolo determinante nell'alimentare questo tipo di cultura dove il valore dell'uomo è sempre più legato alla sua capacità di consumare, tanto che sono numerosi i ragazzi che usano, contemporaneamente, droghe diverse".  Di fronte a un simile quadro, le istituzioni, tutte insieme, devono lavorare soprattutto sulla prevenzione. "La scuola - ha sostenuto - resta uno degli ambiti privilegiati di intervento, dove incentivare i giovani a essere attivi e responsabili, verso sé ed i coetanei. Ed ancora, dobbiamo gradualmente potenziare e rimodulare i servizi in rapporto a uno scenario che muta continuamente e rafforzare gli interventi definiti a 'bassa soglia' e di 'riduzione del danno', che permettono di lavorare sul territorio e di intercettare tante persone con problemi di dipendenza che altrimenti non si rivolgerebbe mai al sistema sanitario".

Torino, 14/12/2006