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Riqualificazione delle aziende sanitarie piemontesi

L'ospedale Molinette di Torino

Via libera ai piani di riqualificazione dell'assistenza e di riequilibrio economico-finanziario a breve termine delle aziende sanitarie del Piemonte. Nella sua ultima seduta, infatti, la giunta regionale ha provveduto alla presa d'atto dei documenti presentati dai commissari straordinari delle 22 Asl e delle 8 Aso, indicando per ciascuna di esse quali nuove attività e misure di riorganizzazione tra quelle proposte potranno essere avviate e concedendo, laddove necessario, le autorizzazioni per l'assunzione di personale medico e infermieristico e per la nomina dei primari.

"Come detto in più occasioni - spiega l'assessore alla tutela della salute e sanità, Mario Valpreda - il compito dei commissari non era soltanto quello di procedere a una razionalizzazione che consentisse di recuperare il grave deficit, ma anche di analizzare la domanda di salute di ciascun territorio e sulla base di questa provvedere a incrementare i servizi dove ritenuto opportuno".

A seguito della delibera, nei prossimi mesi potranno così essere attivati, tra gli altri, l'Unità spinale unipolare del Cto, il Centro contro gli abusi sulle donne al Sant'Anna, la riabilitazione presso il "Borsalino" di Alessandria, gli hospice di Torino, Bra, Foglizzo, Alessandria, Verbania, Galliate, Gattinara e Salerano e le Rsa di Foglizzo e Varisella, per decine di nuovi posti letto e relativo personale.

"Non si tratta in nessun modo di un fuga in avanti rispetto all'iter di approvazione del piano socio-sanitario - precisa Valpreda - Ci siamo infatti limitati ad approvare misure di gestione ordinaria, indifferibili, coerenti e conseguenti agli obiettivi che sono stati assegnati ai commissari al momento della loro nomina. Per la prima volta, però - in adempimento a precise indicazioni legislative e ad indirizzi ribaditi ancora giovedì 23 novembre dal Ministero delle finanze circa la necessità di un intervento straordinario di governo della spesa e di riorganizzazione delle strutture - abbiamo chiesto alle aziende di formalizzare in un documento le azioni specifiche che intendevano intraprendere per garantire ai cittadini adeguati livelli di assistenza, avviando contemporaneamente un'opera di risanamento dei conti. Come Assessorato, cioè, abbiamo impostato un metodo di lavoro con Asl e Aso, che consentisse a noi e a loro di affrontare i problemi in una logica di sistema, visto che è stata soprattutto la mancanza di programmazione a livello centrale a determinare la grave situazione finanziaria e organizzativa in cui versa il sistema sanitario regionale".

"Va anzi sottolineato - conclude Valpreda - come, per alcuni versi, la predisposizione dei piani rappresenti una forma di tutela nei confronti delle prerogative del Consiglio regionale. Essi infatti impediscono che le aziende, in attesa del piano, assumano decisioni poi irreversibili. Ciò a cui le abbiamo autorizzate, infatti, riguarda solo l'avvio di progetti giunti ormai a compimento e che altrimenti rimarrebbero inutilizzati, con relativa concessione di autorizzazioni per le assunzioni di personale, e la possibilità di ricoprire i ruoli dirigenziali indispensabili ad assicurare l'erogazione dei servizi".

Torino, 4/12/2006