Bollettino Ufficiale n. 05 del 05 / 02 / 2009
Codice DA1404
D.D. 1 agosto 2008, n. 1731
lL.R. 40/98. Fase di verifica della procedura di VIA e contestuale valutazione d'incidenza inerente il progetto "sistemazione idraulica T. Sisola loc. Pagliaro Superiore e compl. concentrico nel Comune di Rocchetta Ligure (AL)", presentato dal Comune di Rocchetta L. (AL), ricadente nella categoria progettule tip. B1 13 − Pos. 9/ver/2008. Esclusione del progetto dalla fase di valutazione di cui all'art. 12 L.R. 40/98.
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
di ritenere che il progetto "Sistemazione idraulica T. Sisola loc. Pagliaro Sup. e completamento concentrico nel Comune di Rocchetta Ligure (AL)", presentato dal Comune di Rocchetta Ligure (AL), sia escluso dalla fase di valutazione di cui all'articolo 12 con favorevole valutazione d'incidenza, per le ragioni dettagliatamente espresse in premessa e subordinatamente al rispetto delle seguenti condizioni, vincolanti ai fini dei successivi provvedimenti necessari alla realizzazione dell'intervento.
Condizioni di natura idraulica
- Intervento n. 1 − l'andamento planimetrico del nuovo tratto di difesa spondale, a valle del concentrico, dovrà essere in linea con i disposti del "Progetto di Variante al Piano Stralcio per l'Assetto idrogeologico" di cui alla Deliberazione nº8/2008 dell'Autorità di Bacino;
- Intervento n. 2 − la tipologia della difesa a monte del concentrico prevista con setto in CLS fondato su micropali, strato di massi non cementati e strato superficiale con massi cementati non risulta garantire la stabilità dei massi per infiltrazioni di acqua di subalveo pertanto si valuti l'opportunità di ridurre lo strato di massi a solo quelli cementati mantenendo le fughe aperte per un migliore inserimento ambientale;
- Intervento n. 3 − la previsione di n. 2 pennelli dovrà essere maggiormente approfondita per dimensionare correttamente le lunghezze e l'inclinazione dei medesimi ed evitare ripercussioni dovute a rimbalzi della corrente; si suggerisce di realizzare un unico pennello migliorando l'immorsamento lato strada e riducendo l'inclinazione rispetto all'andamento della vena fluida;
- Intervento n. 5 −il tratto di nuova difesa (30ml), a valle di quella da sottomurare, dovrà essere collegata e realizzata in elevazione con la medesima tipologia di quella esistente (C.A. e rivestimento in pietra);
- Intervento n. 8 − i tratti di scogliera in sponda idrografica SX, per limitare perturbazioni idrauliche dovute al cambio di scabrezza, potrebbero essere realizzate con posa di massi di cava ciclopici messi alla rinfusa e successivamente ritombati con il materiale d'alveo;
- Gli elaborati per l'intervento di risagomatura con asportazione di circa 50.000 mc dovranno essere redatti in linea con la "Direttiva tecnica per la programmazione degli interventi di gestione dei sedimenti degli alvei dei corsi d'acqua − 3.1." allegata alla deliberazione n. 9/2006 del 05/04/2006 che identifica tale fattispecie come "stralcio funzionale locale". Si rammenta che l'intervento dovrà essere sottoposto a parere dell' Autorità di Bacino del Po;
- Si raccomanda di ripristinare prontamente al termine dei lavori le piste di cantiere realizzate.
- Condizioni di natura ambientale
- Siano ottemperate le misure di mitigazione ambientale contenute nella Relazione ambientale allegata al progetto presentato;
- Poichè gli interventi in progetto interessano il torrente Sisola, dovranno essere adottati tutti i provvedimenti necessari per limitare l'intorbidimento delle acque e soprattutto per evitare sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare tutte le possibilità d'inquinamento delle acque. A tal fine dovrà essere predisposto un piano di intervento rapido per il contenimento e l'assorbimento di eventuali sversamenti accidentali che interessino le acque e/o il suolo;
- Prima dell'esecuzione degli interventi in alveo dovranno essere effettuate le operazioni di allontanamento dell'ittiofauna eventualmente presente. In base a quanto disposto dall'articolo 12 della legge regionale n. 37 del 29 dicembre 2006 "Norme per la gestione della fauna acquatica, degli ambienti acquatici e regolamentazione della pesca", il recupero e la successiva reimmissione della fauna ittica dovranno essere autorizzati dalla Provincia di Alessandria e i costi di esecuzione di tali operazioni sono a carico del proponente;
- Al fine di ridurre al minimo gli impatti sulla fauna acquatica, durante l'esecuzione degli interventi in alveo le attività di escavazione e rimodellamento in alveo dovranno essere condensate nel più breve arco temporale possibile, in periodo di asciutta o di magra. Nel caso sia presente un flusso idrico persistente, dovrà essere garantito il deflusso delle acque del torrente Sisola attraverso la realizzazione di idonee opere provvisionali e il cantiere dovrà essere organizzato in modo da ridurre allo stretto indispensabile le tempistiche delle deviazioni del corso d'acqua e dei lavori in alveo. I lavori che interessano direttamente l'alveo, comprese le operazioni di disalveo, non dovranno essere eseguiti nel periodo riproduttivo della fauna ittica presente nel tratto di corso d'acqua oggetto di intervento (fine aprile−metà luglio);
- Al termine dei lavori di risagomatura, di movimentazione e di asportazione del materiale litoide, l'alveo dovrà essere ripristinato in maniera tale da presentare caratteristiche morfologiche di naturalità (es. irregolarità planimetriche del fondo, presenza di materiale lapideo di pezzatura rappresentativa e caratterizzante) analoghe a quelle precedenti all'intervento, in modo da non determinare effetti di banalizzazione dell'alveo stesso che penalizzerebbero il rapido recupero delle caratteristiche dell'habitat originario e tali da consentire il mantenimento e/o il rapido ripristino di habitat e microhabitat idonei ad ospitare le specie faunistiche presenti. In particolare, le sezioni di progetto dell'alveo dovranno essere opportunamente sagomate in modo da ottenere un alveo a due stadi tale da contenere i flussi di magra all'interno di una porzione interna più profonda e i flussi di morbida e di piena nell'alveo più ampio a quota più elevata. L'assetto finale dovrà privilegiare per quanto possibile un andamento sinuoso dell'alveo di magra all'interno della più ampia impronta dell'alveo di piena;
- I progetti definitivo ed esecutivo dovranno individuare i siti destinati allo stoccaggio temporaneo del materiale proveniente dalle operazioni di disalveo, che dovranno preferibilmente essere localizzati nell'ambito di superfici già degradate, evitando così di compromettere aree con un buon grado di naturalità;
- Gli inerti di scavo derivanti dalle operazioni di cantiere dovranno essere destinati prioritariamente al riutilizzo in loco o in cantieri di lavoro limitrofi alle aree interessate dal progetto in oggetto: dovrà quindi essere limitato alle sole fasi di cantiere l'uso di aree di deponia temporanea; nel caso di smaltimento degli stessi o di altri materiali di rifiuto direttamente in discariche autorizzate ai sensi della normativa vigente, queste dovranno essere già esplicitamente individuate in fase progettuale definitiva;
- Al termine dei lavori i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell'opera, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco. Per quanto riguarda le aree di cantiere, quelle di deponia temporanea, quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, le eventuali piste di servizio realizzate per l'esecuzione dei lavori, nonchè ogni altra area che risultasse degradata a seguito dell'esecuzione dei lavori in progetto, dovrà essere effettuato quanto prima il recupero e il ripristino morfologico e vegetativo dei siti;
- Visti i risultati della discussione tecnica relativa alle soluzioni progettuali adottate per le difese spondali, la progettazione definitiva dei lavori dovrà verificare ed adottare le soluzioni concordate, che idraulicamente e ambientalmente perseguono il miglior risultato in termini di resistenza alle sollecitazioni dinamiche e di rispetto della naturalità e fruibilità del corso d'acqua (difese spondali in massi cementati a paramento inclinato, con nucleo in c.a fondato su micropali); si rammenta la stretta osservanza dei disposti del R.D. 523/1904 in materia di fasce di rispetto spondale, da cui consegue l'obbligo di evitare ogni tipo di infrastrutturazione delle sponde e di garantire la manutenzione della copertura erbaceo−arbustiva di nuova formazione;
- Dovrà essere valutata la possibilità di effettuare nella porzione superiore della scogliera, al di sopra della quota corrispondente alle piene con tempo di ritorno di 20 − 50 anni, l'inserimento di talee di specie arbustive autoctone, dotate di elevata capacità di propagazione vegetativa;
- Per un miglior inserimento ambientale delle opere in progetto, dovrà essere previsto l'inerbimento della scarpata di raccordo tra la testa delle difese spondali e il piano campagna, previo riporto di materiale terroso fertile, nonchè dovrà essere valutato per tutte le superfici acclivi, lo spietramento, il riporto di terreno fertile, nonchè la protezione con reti in fibra naturale (juta) in funzione antierosiva;
- Il proponente dovrà produrre una chiara progettazione onde rappresentare e collocare planimetricamente gli interventi di rinaturalizzazione e recupero ambientale previsti, con la preferenziale adozione di tecniche di Ingegneria Naturalistica, per la ricostruzione morfologica, il consolidamento e la sistemazione superficiale dei terreni, nonchè per il contenimento e la mitigazione dell'impatto ambientale e per il reinserimento paesaggistico dei luoghi alterati durante i lavori e delle infrastrutture edificate. A tal proposito dovranno essere prodotti elaborati completi (relazioni tecniche, planimetrie, sezioni, assonometrie, particolari costruttivi ecc.), propri della progettazione definitiva, atti a descrivere le opere progettate. Ai fini di una corretta valutazione qualitativa e quantitativa delle medesime, esse devono trovare riscontro negli elaborati relativi all'analisi prezzi e nel computo metrico del progetto definitivo, nonchè negli allegati relativi alla definizione dei piani di manutenzione delle opere previsti ai sensi delle vigenti normative di legge;
- La progettazione definitiva dovrà contenere un adeguato piano di manutenzione delle opere realizzate, con particolare riferimento a quelle di recupero e sistemazione idrogeologica ed i derivanti oneri economici dovranno trovare rispondenza nel progetto.
- Ai fini della progettazione definitiva si dovrà prevedere che tutte le attività di sistemazione e recupero ambientale, nonchè drenaggio delle superfici, dovranno procedere per lotti funzionali parallelamente all'avanzamento del cantiere, secondo un cronoprogramma che tenga conto della stagionalità delle opere a verde e della necessità di riposizionare nel più breve tempo possibile il materiale di scotico (piote erbose ecc.) precedentemente accantonato;
- Le opere a verde dovranno essere eseguite nelle stagioni idonee (primavera ed autunno), utilizzando specie autoctone adatte alle condizioni stazionali. Al fine di garantire l'attecchimento del materiale vegetale utilizzato, si raccomanda che le progettazione definitiva contenga specifiche previsioni e clausole dedicate alle modalità di realizzazione dei lavori e relative alla garanzia dei risultati delle opere a verde; il proponente dovrà prevedere un periodo di manutenzione di tali opere, da svolgersi almeno nell'anno successivo alla realizzazione delle stesse, che preveda la risemina delle superfici ove si sia verificato un mancato o un ridotto sviluppo della copertura erbacea e la sostituzione delle fallanze nell'ambito delle formazioni arboree ed arbustive eventualmente ricostituite;
- Si raccomanda che nella progettazione definitiva delle opere di sistemazione e recupero siano coinvolti professionisti esperti nelle problematiche inerenti la rinaturalizzazione e il recupero ambientale dei siti, la sistemazione idrogeologica, nonchè le tecniche di mitigazione, di inserimento paesaggistico e di Ingegneria Naturalistica nel rispetto della normativa vigente in materia di competenze professionali;
- Dovrà essere trasmesso al Settore Pianificazione Aree protette e al Coordinamento VIA−VAS dell'ARPA Piemonte il Progetto definitivo, corredato delle analisi richieste, in modo da poter verificare il recepimento dei suggerimenti indicati ai punti precedenti. Nell'ambito del previsto progetto di riordino delle sezioni di deflusso, dovrà essere fornita al Coordinamento VIA−VAS dell'ARPA Piemonte una progettazione dettagliata dell'intervento per ogni area, in modo da poter esaminare le aree che verranno sottoposte a disalveo sotto il profilo delle interferenze con le caratteristiche degli habitat tutelati;
- Per quanto attiene gli aspetti sismici, il progetto dovrà attenersi alle disposizioni del D.M. 14/01/08 e della C.P.G.R. n. 1/DOP/04;
Si stabilisce infine di affidare al Coordinamento VIA−VAS dell'ARPA Piemonte il controllo dell'effettivo recepimento e attuazione di tutte le prescrizioni ambientali contenute ai punti precedenti relative alla fase realizzativa dell'opera e conseguentemente che il proponente dia tempestiva comunicazione dell'avvio dei lavori al Coordinamento suddetto ed al Dipartimento ARPA di Alessandria.
Copia della presente determinazione verrà inviata al proponente ed ai soggetti interessati di cui all'articolo 9 della l.r. 40/1998 e depositata presso l'Ufficio di deposito progetti della Regione.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al tribunale amministrativo regionale entro il termine di sessanta giorni.
La presente determinazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell'art. 61 dello Statuto.
Il presente atto verrà inviato alla Direzione Regionale Opere Pubbliche della Regione Piemonte ai sensi della L.R. 51/97.
Il Dirigente responsabile
Mauro Forno