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Bollettino Ufficiale n. 25 del 19 / 06 / 2008

Codice DA1107
D.D. 11 giugno 2008, n. 357

Applicazione in Piemonte del Decreto Ministeriale del 31/05/2000 “Misure per lotta obbligatoria contro la Flavescenza Dorata della vite”. Integrazioni alla Determinazione Dirigenziale n. 309 del 21 maggio 2008.

Il Decreto Ministeriale del 31/05/2000 “Misure per la lotta obbligatoria contro la Flavescenza Dorata della vite”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 159 del 10/07/2000, prevede che debbano essere i Servizi Fitosanitari regionali competenti per territorio ad individuare quali siano le misure opportune e adottabili nel proprio territorio.

La D.G.R. n 81-581 del 24 luglio 2000 recepisce il citato Decreto Ministeriale del 31/05/2000 “Misure per la lotta obbligatoria contro la Flavescenza Dorata della vite” e incarica il Settore Fitosanitario regionale di stabilire con propria determinazione le zone focolaio, di insediamento e indenni particolarmente a rischio, nonché le misure da applicare sul territorio regionale consistenti in trattamenti insetticidi obbligatori contro il vettore della malattia Scaphoideus titanus e nell’estirpo delle piante infette.

La D.C.R. n. 442-14210 del 30 settembre 1997 prevede che al Settore Fitosanitario regionale compete, tra l’altro, il coordinamento degli interventi correlati all’attuazione della legislazione regionale, nazionale, comunitaria e internazionale nel campo fitosanitario.

Il D. Lgs. 19 agosto 2005, n. 214 “Attuazione della direttiva 2002/89/CE concernente le misure di protezione contro l’introduzione e la diffusione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali e ai prodotti vegetali” definisce, tra l’altro, le competenze del Servizio Fitosanitario centrale e dei Servizi Fitosanitari regionali attribuendo a questi ultimi anche l’istituzione di zone caratterizzate da uno specifico status fitosanitario e la prescrizione per tali zone di tutte le misure fitosanitarie ritenute idonee a prevenire la diffusione di organismi nocivi.

La Determinazione n. 309 del 21 maggio 2008, ha aggiornato l’applicazione in Piemonte del Decreto Ministeriale del 31/05/2000 “Misure per la lotta obbligatoria contro la Flavescenza Dorata della vite” ed ha individuato le zone focolaio, di insediamento ed indenni particolarmente a rischio, nonché le misure da applicare sul territorio regionale.

In considerazione della presenza sul territorio di progetti pilota comunali che alcune Amministrazioni comunali, in un’ottica di maggiore sussidiarietà, hanno attivato con il coinvolgimento di tutti i viticoltori al fine di conseguire nel proprio territorio un più efficace contenimento della malattia. Per tali comuni è possibile prevedere, anche in zona di insediamento, l’obbligo di estirpo delle piante infette.

La Provincia di Asti ha avviato nel 2006 in collaborazione con le Amministrazioni Comunali dei Comuni di Vinchio e Mongardino il progetto pilota “Studio di un modello ripetibile di lotta zonale alla flavescenza dorata della vite”. Con nota n. 14058 del 07/03/2007 la Provincia di Asti ha comunicato alla Regione Piemonte l’avvio del Progetto che proseguirà nel 2008.

La Provincia di Alessandria ha avviato nel 2007 in collaborazione con la Comunità Collinare Di Munfrin, che rappresenta i comuni di Ottiglio, Frassinello e Vignale Monferrato, un Gruppo di difesa per la lotta alla flavescenza dorata - Progetto Sentinella". Con nota n. 76067 del 31/05/2007 la Provincia di Alessandria ha comunicato alla Regione Piemonte l’avvio del Progetto che proseguirà nel 2008.

In zona di insediamento, dove non è attualmente possibile ottenere il miglior risultato di eradicazione, si adotta una soluzione tendente a migliorare l’impatto economico della malattia salvaguardando l’attività vitivinicola. A tal fine è indispensabile ottenere il miglior contenimento tecnicamente raggiungibile dell’insetto vettore con i trattamenti insetticidi ed il miglior recupero della forma di allevamento ai fini produttivi delle piante compromesse dalla malattia.

Per il 2008 è necessario mantenere una differenziazione fra le zone di insediamento di nuova classificazione e le zone di insediamento definite nelle determinazioni precedenti il 2008 al fine di perseverare nel contrasto alla diffusione della malattia.

tutto ciò premesso

IL DIRIGENTE

visto l’art. 22 della L.R. 51/97;

visti gli artt. 4 e 17 del D.lgs. n. 165/01;

determina

di integrare la Determinazione n. 309 del 21 maggio 2008 inserendo le seguenti disposizioni:

* nei comuni in cui, pur essendo in zona di insediamento, siano stati attivati o si attivino specifici progetti di lotta concordati con il Settore Fitosanitario e la Provincia territorialmente interessata, l’estirpo delle piante infette è obbligatorio con qualsiasi percentuale di danno. Tali comuni comunicano ufficialmente al Settore Fitosanitario regionale l’attivazione di specifici progetti. Il Settore Fitosanitario provvederà, con propria Determinazione, a rendere obbligatorio l’estirpo delle piante infette in tali comuni. I progetti di lotta comunali dovranno essere predisposti attenendosi alle linee guida allegate alla presente determinazione per farne parte integrante.

* nei seguenti comuni che hanno già attivato specifici progetti di lotta nel 2007, che proseguiranno anche nel 2008, e ne hanno dato comunicazione ufficiale al Settore Fitosanitario regionale, l’estirpo delle piante infette è sempre obbligatorio con qualsiasi percentuale di danno:

Provincia di Asti: Mongardino, Vinchio;

Provincia di Alessandria: Frassinello, Ottiglio, Vignale Monferrato.

* nelle unità vitate dove l’estirpo delle singole piante non è obbligatorio, è consigliabile almeno asportare la vegetazione sintomatica.

La presente determinazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto e dell’art. 16 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

Contro la presente determinazione è possibile ricorrere davanti al T.A.R. entro 60 giorni dalla avvenuta piena conoscenza dell’atto.

Il Dirigente responsabile
Giacomo Michelatti

Allegato

Linee Guida per Progetti Pilota comunali per la Lotta alla flavescenza dorata della vite

I progetti si possono articolare nelle fasi sotto elencate:

Obiettivi per il 1° anno di attuazione:

1) Istituzione di un Gruppo Operativo Comunale o Intercomunale formato dagli amministratori e dai viticoltori con il supporto dei tecnici delle Organizzazioni Professionali e delle Associazioni dei Produttori. Comunicazione ufficiale al Settore Fitosanitario regionale dell’attivazione del Progetto.

2) Individuazione dei proprietari/conduttori dei vigneti coltivati suddivisi in:

- Conduttori professionali

- Conduttori part-time

3) Sensibilizzazione dei vari interessati sulle attività previste dal progetto:

- comunicazioni tecniche periodiche a domicilio e affissione di manifesti/volantini in luoghi pubblici;

- riunioni divulgative/formative;

4) Monitoraggio dell’insetto vettore, Scaphoideus titanus:

- rilievo sulle forme giovanili (prima decade di giugno) in almeno un vigneto per comune, per individuare con più precisione la data del primo trattamento insetticida.

- rilievo mediante trappole cromotattiche, nel periodo giugno-settembre, in almeno 6 appezzamenti vitati in cui i viticoltori posizionano le trappole e ne curano la sostituzione e, in collaborazione con tecnici dalle Organizzazioni Professionali e delle Associazioni dei Produttori, controllano la presenza dell’insetto vettore.

5) Definizione delle strategie, dei tempi e delle modalità di lotta (in stretta collaborazione con il Settore Fitosanitario Regionale). In particolare, al fine di rendere più efficace il controllo dello scafoideo, le Amministrazioni Comunali invieranno via posta gli avvisi di intervento ad ogni conduttore interessato.

6) Vigilanza e controllo sulla realizzazione degli interventi: segnalazione delle inadempienze al Settore Fitosanitario regionale qualora i tentativi di risoluzione delle criticità non siano efficaci.

Obiettivi per il 2° anno di attuazione:

1) Individuazione e mappatura sul territorio comunale incolti ex vigneti secondo le tipologie:

a) Vigneti ceppati o capitozzati

b) Vigneti recentemente abbandonati (2-5 anni)

c) Vigneti abbandonati da molti anni

d) Capezzagne e ripe con presenza di viti

e) Incolti veri e propri con presenza di viti (boschi con viti)

2) Individuazione dei proprietari/conduttori dei terreni “incolti ex vigneti”

3) Realizzazione di interventi relativi alle aree incolte, in particolare quelle con presenza di viti, al fini di coadiuvare il controllo del vettore e della malattia; nello specifico i Comuni, in accordo con i viticoltori del Gruppo Operativo Comunale, gestiranno con opportuni diserbi, ove possibile, le aree incolte ritenute pericolose.

4) Formazione/aggiornamento per attività specifiche (riconoscimento malattia, riconoscimento dell’insetto vettore, strategie e modalità di lotta attraverso formazione individuale e/o di gruppo in loco.

Prosecuzione delle attività del primo anno.