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Bollettino Ufficiale n. 31 del 5 / 08 / 2004

Codice 31
D.D. 29 luglio 2004, n. 323

La Reggia di Venaria Reale. Avviso di Manifestazione d’interesse per l’ideazione di uno studio di fattibilità finalizzato alla realizzazione del primo Museo del Patrimonio Mondiale dell’Umanità nella Reggia della Venaria Reale. Pubblicazione dell’avviso. Impegno di spesa 40.000,00 Euro (capitolo 10390 accantonamento 100374)

(omissis)

I DIRETTORI

(omissis)

determinano

- di procedere, di concerto con le istituzioni interessate, alla realizzazione di uno studio di fattibilità che trasformi l’iniziale idea-progetto, prospettata dall’Unesco, in una specifica ipotesi di intervento, attraverso l’identificazione, la specificazione e la comparazione di una o più alternative atte a cogliere modalità diverse di realizzazione dell’idea originaria, e attraverso la produzione di un insieme di informazioni atte a consentire una decisione fondata e motivata;

- di prendere atto che le linee guida per la realizzazione dello studio di fattibilità sono stati delineate, di concerto con le Istituzioni interessate, nell’ambito dei documenti, allegati alla presente per farne parte integrante e sostanziale, denominati:

1) Il Museo per il Patrimonio dell’Umanità presso la Reggia della Venaria Reale a Torino - Prospetto Provvisorio (Allegato A)

2) La Venaria Reale -Torino. Il Museo del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Note per lo studio di fattibilità. (Allegato B)

1. nell’ambito delle seguenti linee guida

a) Identificazione della proposta

b) Analisi degli immobili e delle aree

c) Determinazioni delle destinazione d’uso future e degli interventi

d) Master Plan Territoriale

e) Procedure e tempi di attuazione e di gestione

f) Piano economico e finanziario

g) Piano di comunicazione

h) Marketing dell’iniziativa

- di procedere all’affidamento dell’incarico di redazione dello studio di fattibilità tramite una procedura di gara a trattativa privata informale, senza pubblicazione di bando, preceduta da un avviso di manifestazione d’interesse finalizzato a selezionare, preventivamente e senza vincoli di natura giuridica, i soggetti reputati idonei sulla base della valutazione di attività analoghe svolte in anni precedenti nonché delle professionalità da utilizzare nella realizzazione dello studio;

- di approvare lo schema di avviso di manifestazione d’interesse per l’ideazione di uno studio di fattibilita’ finalizzato alla realizzazione del primo Museo del patrimonio mondiale dell’umanita’ nella Reggia della Venaria Reale (allegato C) , e del relativo estratto (allegato D) , che si allegano alla presente per farne parte integrante e sostanziale;

- di dare corso alla pubblicazione, entro il 1 agosto 2004, del citato avviso, per estratto, sui seguenti quotidiani

- La Stampa

- Il Sole XXIV ore

- Financial Times

previa acquisizione del preventivo di spesa da richiedersi ai soggetti concessionari degli spazi pubblicitari dei citati quotidiani.

- di provvedere alla pubblicazione, integrale, sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte del citato avviso e dei documenti riportanti le linee guide per la realizzazione dello studio di fattibilità ovvero:

1) Il Museo per il Patrimonio dell’Umanità presso la Reggia della Venaria Reale a Torino - Prospetto Provvisorio (Allegato A)

2) La Venaria Reale -Torino. Il Museo del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Note per lo studio di fattibilità. (Allegato B)

1. nell’ambito delle seguenti linee guida:

a) Identificazione della proposta

b) Analisi degli immobili e delle aree

c) Determinazioni delle destinazione d’uso future e degli interventi

d) Master Plan Territoriale

e) Procedure e tempi di attuazione e di gestione

f) Piano economico e finanziario

g) Piano di comunicazione

h) Marketing dell’iniziativa

- di rinviare ad un ulteriore provvedimento, da adottarsi dopo la data di scadenza della presentazione delle manifestazione d’interesse - fissato per il giorno 6 settembre 2004 alle ore 12.00 -, la costituzione del Collegio Giudicante composto da esperti della materia indicati dai soggetti Istituzionali partecipi, in questa fase, alla realizzazione del complesso;

- di rinviare, di conseguenza, l’approvazione della lettera di invito da trasmettere ai soggetti selezionati che concorreranno con la presentazione del progetto di studio di fattibilità e di un offerta economica e che verranno valutati secondo i criteri dell’offerta economicamente più vantaggiosa, preventivamente definiti nell’ambito citata lettera di invito;

- di impegnare la somma di 40.000,00 euro al Titolo I - Spese Correnti - capitolo 10390 del Bilancio 2004 per gli oneri di pubblicazione, comprensivo della trascrizione in lingua inglese dell’avviso pubblicato sul Financial Times, di sopra descritti rinviando a successivo provvedimento l’individuazione del beneficiario e l’esatta quantificazione della spesa;

- di rinviare a successivo provvedimento l’impegno della spesa per la realizzazione dello studio di fattibilità, quantificato in somma massima pari a 200.000,00 euro o.f.e. ed accantonata nell’ambito dei capitoli di spesa afferenti l’attuazione del Docup relativo al Regolamento CEE 1260/99, Obiettivo 2 - Periodo 2000/2006 (art. 5 legge 1987/183) - misura 2.5a - del Bilancio Pluriennale della Regionale per il periodo 2004 - 2006.

Alla spesa di 40.000,00 euro si farà fronte dall’acc. 100374 al capitolo 10390 del Bilancio 2004 così come previsto dalla D.G.R. n. 46 - 11593 del 26 gennaio 2004.

La presente Determinazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 65 dello Statuto e dell’art. 14 del Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 8 /R/2002.

    Il Direttore regionale    Il Direttore regionale
    Patrimonio e Tecnico    ai Beni Culturali
    Maria Grazia Ferreri    Alberto Vanelli

Allegato (fare riferimento al file PDF) A)

Il Museo per il Patrimonio dell’Umanità
presso la Reggia della Venaria Reale a Torino

Prospetto provvisorio

Nel 1997, la Reggia della Venaria Reale a Torino, una delle ex-residenze della Casa Reale dei Savoia, è stata inclusa dall’UNESCO nell’Elenco dei siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità, unitamente ad altre 21 residenze e palazzine di caccia del Duca di Savoia.

Le origini dell’edificio risalgono alla metà del XVII° secolo, quando il Duca Carlo Emanuele II di Savoia decise di costruire una nuova residenza per la sua Corte, “per il divertimento e la caccia”. La scelta del luogo nel quale erigerla fu determinata dalla straordinaria tenuta di caccia, conosciuta come La Mandria, all’interno della quale sono attualmente presenti due importanti edifici: la Reggia della Venaria Reale stessa e il Borgo Castello della Mandria, risalente ai primi del XVIII° secolo. L’intera tenuta della Venaria Reale si estende su 950.000 metri quadrati ai piedi delle Alpi.

Quando La Venaria Reale divenne un presidio militare nel XIX° secolo, i palazzi e la tenuta persero lentamente il loro splendore. Nel 1999, nel contesto di questi edifici abbandonati e fatiscenti, il Ministero della Cultura e la Regione Piemonte, in collaborazione con la Provincia di Torino e le città di Torino, Venaria e Druento, grazie ai fondi supplementari dell’Unione Europea, lanciarono un importante programma di ristrutturazione e recupero da 200 milioni di Euro che ha interessato l’intero complesso della Venaria Reale.

Al termine di un dibattito pubblico, si decise che il restauro della Reggia avrebbe incluso, tra gli altri spazi pubblici, il Teatro della Magnificenza, un itinerario di visita che illustra la storia della Corte dei Duchi di Savoia (8.000 metri quadrati); e un Centro per la Conservazione e il Restauro, il quale includerà non solo delle aule didattiche ma anche un laboratorio nel quale si potranno svolgere veri e propri interventi di restauro (8.000 metri quadrati). Il progetto di restauro include inoltre un Centro Natura e Paesaggioentr, ossia un centro di documentazione ed esposizione dei legami esistenti tra l’uomo, la natura e la cultura, la cui sede sarà all’interno del Borgo Castello della Mandria. Inoltre, è stata avanzata la proposta di creare un Museo per il Patrimonio dell’Umanità, che potrà essere ospitato all’interno dei locali della ex-Orangerie e delle Scuderie.

Lo scopo principale all’origine della proposta di creazione di questo museo è quello di educare ed elevare la consapevolezza tra l’opinione pubblica sulla necessità di identificare e proteggere il Patrimonio dell’Umanità a favore delle future generazioni. Nel 1972, l’UNESCO ha adottato la Convenzione sulla Tutela del Mondo Culturale e del Patrimonio Naturale. Ad oggi, la Convenzione per il Patrimonio dell’Umanità è stata ratificata da 178 paesi ed è considerata lo strumento giuridico internazionale più importante per l’identificazione, la conservazione e la presentazione dei siti naturali e culturali di rilevante valore universale. 754 siti, comprendenti 582 siti culturali, 149 siti naturalistici e 23 siti misti, ubicati in 129 paesi, sono stati fino ad ora iscritti nell’Elenco del Patrimonio dell’Umanità. Alcuni esempi dei siti definiti Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO sono le Isole Galapagos (Ecuador), la città di Venezia e la sua laguna (Italia), le Piramidi d’Egitto e il Taj Mahal (India). L’elenco completo dei siti è disponibile sul sito Web del Centro per il Patrimonio dell’Umanità (World Heritage Centre) (http://whc.unesco.org).

L’idea di creare un movimento internazionale per la tutela del patrimonio dell’umanità condiviso, ha fatto la sua comparsa dopo la Prima Guerra Mondiale durante i lavori della Lega delle Nazioni. Nel 1931, come prima iniziativa concreta per stimolare il dibattito internazionale e la collaborazione sui problemi della conservazione, ad Atene si tenne una conferenza internazionale, dalla quale nacque la Carta di Atene. La pietra miliare successiva si raggiunse al termine della Seconda Guerra Mondiale, con la stesura di un trattato mirato a prevenire la distruzione del patrimonio culturale in tempo di guerra. La Convenzione per la Protezione della Proprietà Culturale in Caso di Conflitto Armato, nota come Convenzione dell’Aia, fu adottata nel Maggio del 1954. Ad oggi, sono 102 gli stati membri che si sono impegnati a non distruggere, saccheggiare o mettere in pericolo il patrimonio culturale in caso di un eventuale conflitto, e a impedire che tali pericoli siano estesi ai siti architettonici e archeologici, collezioni e musei. Il trattato ha generato numerose azioni da parte dell’UNESCO, che ha fornito la propria autorità morale, il supporto logistico o l’assistenza di esperti nel ridurre o riparare i danni causati al patrimonio dai conflitti bellici.

Un altro momento importante si è verificato quando nel 1960 l’UNESCO ha lanciato una campagna internazionale, in risposta ad un appello dell’Egitto e del Sudan, per salvare Abu Simbel e gli altri templi nubiani, che dovevano essere sommersi dall’esondazione del Nilo per la costruzione della Diga di Assuan. André Malraux, ministro francese della Cultura dell’epoca, disse che attraverso questo progetto “la prima civiltà del mondo dichiara pubblicamente che l’arte mondiale è un patrimonio indivisibile.” Circa 50 paesi offrirono dei contributi economici riuscendo a coprire metà del costo complessivo del progetto, di 80 milioni di dollari, mirato a spostare fisicamente i monumenti per ricollocarli in un luogo più sicuro e lontano dal pericolo.

La Convezione per il Patrimonio dell’Umanità traeva la sua ispirazione dalla sinergia internazionale di questo grande progetto, nonché a seguito dei progetti promossi dall’UNESCO durante gli anni ‘60 per tutelare tesori come la città di Venezia in Italia, dopo la disastrosa alluvione del 1966, la minacciata città dell’Era del Bronzo di Moenjodaro, in Pakistan, i templi buddisti di Borobodur in Indonesia. Nel 1965, negli Stati Uniti, la spinta per la convocazione di un convegno per proteggere sia il patrimonio culturale che quello naturale fu guidata da Russell Train e Joseph Fisher, sfociando nell’organizzazione di una conferenza alla Casa Bianca nella quale si richiedeva la creazione di una Fondazione Mondiale che incoraggiasse la collaborazione internazionale per tutelare “le zone del mondo caratterizzate da natura e paesaggi straordinari, nonché i siti storici, a favore delle generazioni presenti e future di tutto il mondo”. Michel Batisse, all’epoca Vice Direttore Generale per le Scienze dell’UNESCO, definì come “profondamente innovativa” l’idea di redigere un testo giuridico unico per la tutela e la protezione dei patrimoni culturali e naturali dell’umanità. “E’ esattamente perché sono stati tenuti separati che sia la cultura che la natura oggi sono in grave pericolo,” scrisse. Nel 1968, la World Conservation Union (IUCN) elaborò delle proposte analoghe. Infine, successivamente alla Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente Umano tenutasi a Stoccolma nel 1972, e grazie al lavoro di gruppi di esperti che hanno coinvolto l’IUCN, l’International Council on Monuments and Sites (ICOMOS) e l’UNESCO, è stato possibile riunire insieme tutte le proposte formulandole nella Convenzione per il Patrimonio dell’Umanità, la quale è stata adottata dalla Conferenza Generale dell’UNESCO tenutasi a Parigi il 16 Novembre 1972.

La Convenzione per il Patrimonio dell’Umanità è un documento estremamente originale in quanto unisce all’interno di un unico strumento giuridico internazionale il concetto di conservazione della natura e tutela dei siti culturali. E’anche uno strumento vivo, in continua evoluzione. Fin dal 1994, il Comitato per il Patrimonio dell’Umanità, l’organismo principale incaricato dell’attuazione della Convenzione, ha mirato, attraverso una Strategia Globale, a: equilibrare e diversificare l’Elenco dei siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità, ampliando la definizione stessa di “Patrimonio dell’Umanità” per riflettere l’intero ventaglio dei tesori del mondo; incoraggiare i paesi del mondo non sufficientemente rappresentati a nominare un numero maggiore di siti - soprattutto in categorie che non sono ancora pienamente rappresentate nell’Elenco; e promuovere il riconoscimento e l’iscrizione delle proprietà come itinerari culturali, patrimoni industriali, deserti, tratti costieri e piccole isole.

La Convenzione per il Patrimonio dell’Umanità ha identificato siti di rilevante valore universale per garantirne la tutela da oltre trent’anni. Ma né l’UNESCO né i governi possono, da soli, proteggere i Patrimoni dell’Umanità. Il successo del nostro lavoro dipende da collaborazioni fattive, mirate ad aumentare la consapevolezza e a mobilizzare le risorse al fine di consolidare ed espandere i livelli esistenti di esperienza tecnica e amministrativa, nonché l’assistenza economica per salvaguardare adeguatamente la gestione dei siti protetti.

In quest’ottica, la Dichiarazione di Budapest approvata dal Comitato per il Patrimonio dell’Umanità (2002) fornisce una struttura strategica per lo sviluppo di partnership, e invita tutte le parti interessate a collaborare e a promuovere i seguenti obiettivi:

a. Rafforzare la Credibilità dell’Elenco dei siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità, sia dal punto di vista rappresentativo che geografico per segnalare in modo equo e bilanciato le caratteristiche culturali e naturali di rilevante valore universale;

b. Assicurare l’efficace Conservazione delle proprietà dichiarate Patrimonio dell’Umanità;

c. Promuovere lo sviluppo di misure di edificazione efficaci, compresa l’assistenza per preparare la nomina dei siti da includere nell’Elenco, per la comprensione e l’attuazione della Convenzione e dei relativi strumenti;

d. Aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica, il coinvolgimento e il supporto dei siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità, attraverso attività di Comunicazione.

Ad oggi, il Centro per il Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO ha sviluppato molte attività educative mirate all’innalzamento del livello di consapevolezza dell’opinione pubblica. Una serie di editori, produttori cinematografici e televisivi hanno collaborato con il Centro per promuovere la Convenzione per il Patrimonio dell’Umanità, i siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità e le azioni intraprese per tutelarli. Per esempio, nell’Ottobre 2002, la rivista National Geographic ha pubblicato un articolo di 10 pagine sulla Convenzione. Ultimamente, la rivista GEO ha dedicato il suo numero di Marzo 2004 ai siti Patrimonio dell’Umanità. Altri esempi di collaborazione, alcuni dei quali includono importanti contributi finanziari a favore delle attività di conservazione, includono programmi e video televisivi realizzati dalla Evergreen Digital Contents Inc, (Giappone); dalla Südwestrundfunk Media, (Germania) e dalla Tokyo Broadcasting Systems (Giappone); la pubblicazione congiunta della rivista intitolata World Heritage Review con la casa editrice Ediciones San Marcos (Spagna); e un calendario sui siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità prodotto da Panasonic (Giappone). Queste e altre attività di larga portata forniscono un contributo significativo per aumentare la visibilità delle iniziative intraprese dall’UNESCO per preservare il Patrimonio dell’Umanità.

Inoltre, il progetto intitolato Educazione sul Patrimonio dell’Umanità per i Giovani, lanciato dall’UNESCO nel 1994, offre ai giovani l’opportunità di dar voce alle proprie preoccupazioni e di farsi coinvolgere nelle attività di salvaguardia. Il ruolo degli insegnanti è di vitale importanza per il successo di questo progetto educativo. A questo scopo, nel 1998 è stato pubblicato per la prima volta in inglese e in francese un kit didattico per insegnanti intitolato World Heritage in Young Hands (Il Patrimonio dell’Umanità nelle Mani dei Giovani), seguito da una seconda edizione nel 2002. Sono in corso di pubblicazione versioni tradotte in oltre venti lingue diverse, in collaborazione con le Commissioni Nazionali per l’UNESCO, le sedi distaccate dell’UNESCO e altri partners, compresi il governo norvegese e quello olandese.

Innalzare il livello di consapevolezza e d’istruzione dell’opinione pubblica sono fattori fondamentali che svolgono un ruolo essenziale per la missione di tutela del Patrimonio dell’Umanità. La comunicazione è fondamentale per riuscire ad avere successo. Promuoverla attraverso la creazione di un Museo per il Patrimonio dell’Umanità, aiuterà a sensibilizzare sia l’opinione pubblica, un partner chiave e un attore fondamentale nelle attività di tutela e salvaguardia, nonché gli esperti del settore. Attraverso la realizzazione di mostre e l’attuazione di programmi di ampia portata, il museo attirerebbe l’attenzione del pubblico sulle numerose e diversificate bellezze dei siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità. Altri aspetti che potrebbero essere rappresentati sono, per esempio, le tecniche di conservazione e restauro, le strutture giuridiche sottostanti le attività di conservazione, e anche mostre tematiche riguardanti, per esempio, tutti i patrimoni dell’umanità, l’acqua, le foreste e le minacce che oggi incombono su questi tesori. La straordinaria diversità dei siti inclusi nell’Elenco e i loro relativi problemi offrono la possibilità di sviluppare un ampio numero di mostre e manifestazioni pubbliche.

All’interno di questo contesto, il Centro per il Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO è molto interessato alla creazione di un Museo per il Patrimonio dell’Umanità e ringrazia sentitamente le Autorità italiane per questa straordinaria opportunità.


The Museum of World Heritage
at the Reggia di Venaria Reale, Turin

A Concept Paper

The Reggia di Venaria Reale in Turin, one of the former residences of the Royal House of Savoy, was inscribed on the UNESCO World Heritage List in 1997, together with the other 21 residences and hunting lodges of the Duke of Savoy.

The origins of the building date back to the middle of the XVIIth century, when Duke Carlo Emanuele II of Savoia decided to build a new residence, “for pleasure and hunting”, for his Court. The choice of the location was determined by the extraordinary hunting domain, known as La Mandria, in which two palaces were built: the Reggia di Venaria Reale itself and the Borgo Castello de la Mandria, which dates from the early XVIIIth century. The entire domain of the Venaria Reale extends over 950,000 square metres to the foot of the Alps.

After the Venaria Reale became a military base in the XIXth century, the palaces and domain slowly lost their splendor. It was in the context of these abandoned and decaying buildings, that in 1999, the Ministry of Culture and the Region of Piedmont in collaboration with the Province of Torino and the Cities of Turin, Venaria and Druento, and thanks to additional funds from the European Union, launched a major 200 million euro restoration and rehabilitation programme for the entire site of the Venaria Reale.

After public debate, it was agreed that the restoration of the Reggia Palace would include amongst other public spaces the Teatro della Magnificenza, a visiting itinerary which will exhibit the history of the Court of the Savoia Dukes (8,000 sq.m.); and a Preservation and Restoration Centre, which will include not only classrooms and lecture halls, but also a laboratory where restoration work will be carried out (8,000 sq.m.). The restoration project also includes the inclusion of a Nature and Landscape Centre, a documentation and exhibition centre on the links between man, nature and culture, at the Borgo Castello de la Mandria. In addition, a Museum of World Heritage, to be located in the former Orangery and Great Stables, has been proposed.

The principal aim of the development of this museum is to educate and raise awareness among the general public of the need to identify and protect World Heritage for future generations. The Convention concerning the Protection of the World Cultural and Natural Heritage was adopted by UNESCO in 1972. To date, the World Heritage Convention has been ratified by 178 countries and is considered the most important international legal instrument for the identification, preservation and presentation of natural and cultural sites of outstanding universal value. 754 sites, including 582 cultural, 149 natural and 23 mixed, located in 129 countries, have thus far been inscribed on the World Heritage List. Some examples of UNESCO World Heritage sites are the Galapagos Islands (Ecuador), the city of Venice and its lagoon (Italy), the Pyramids of Egypt and the Taj Mahal (India). The complete list can be found on the World Heritage Centre’s website (http://whc.unesco.org).

The idea of creating an international movement for protecting the shared heritage of the world emerged after World War I in the work of the League of Nations. An international conference held in Athens in 1931 resulted in the first major initiative to stimulate international debate and cooperation on conservation issues, the Athens Charter. The next milestone came after World War II, with a treaty aimed at preventing the destruction of heritage in times of war. The Convention for the Protection of Cultural Property in the Event of Armed Conflict, known as the Hague Convention, was adopted in May 1954. To date, 102 Member States have undertaken to renounce the destruction, pillage or dangerous use of cultural heritage and to prevent such dangers to architectural and archaeological sites, collections and museums. The treaty has given rise to numerous actions by UNESCO, which has either wielded its moral authority or provided logistical and expert assistance in reducing or repairing damage caused by conflicts.

Another defining moment occurred in 1960 when UNESCO launched an international campaign, in response to an appeal by Egypt and Sudan, to save Abu Simbel and the other Nubian temples, which were to be flooded by the River Nile with the construction of the Aswan High Dam. André Malraux, France’s Culture Minister at the time, said that through the campaign “the first world civilisation publicly proclaims the world’s art as its indivisible heritage.” Some 50 countries made financial contributions making up half the $80 million dollar cost of the campaign to move the monuments out of harm’s way.

The World Heritage Convention drew its inspiration from the international synergy of this great project as well as subsequent UNESCO campaigns during the 1960s to conserve treasures such as the city of Venice, Italy, after the great flood of 1966, the threatened Bronze Age city of Moenjodaro, in Pakistan, and the Buddhist temple compounds of Borobodur, Indonesia. In 1965 a drive for a convention to protect both cultural and natural heritage was spearheaded by Russell Train and Joseph Fisher in the United States of America, with a White House Conference calling for a World Heritage Trust to stimulate international cooperation to protect “the world’s superb natural and scenic areas and historic sites for the present and the future of the entire world citizenry”. Michel Batisse, then UNESCO’s Assistant Director-General for Science, has described as “profoundly innovative” the idea of a single legal text protecting both cultural and natural heritage. “It is precisely because they [had] been kept separate that both culture and nature are today in serious danger,” he wrote. In 1968, the World Conservation Union (IUCN) developed similar proposals. Finally, following a United Nations Conference on the Human Environment in Stockholm, Sweden, in 1972 and the work of expert groups involving IUCN, the International Council on Monuments and Sites (ICOMOS) and UNESCO, all the proposals came together as the World Heritage Convention, which was adopted by the General Conference of UNESCO in Paris on 16 November 1972.

The World Heritage Convention is profoundly original in that it links together in a single international legal instrument the concept of nature conservation and the preservation of cultural sites. It is also a living instrument that continues to evolve. Since 1994, the World Heritage Committee, the main body in charge of the implementation of the Convention, has aimed, through a Global Strategy, to make the World Heritage List more balanced and diverse by broadening the definition of World Heritage to reflect the full spectrum of our world’s treasures; encouraging under-represented parts of the world to nominate more sites - especially in categories which are not yet fully represented on the List; and promoting the recognition and inscription of properties such as cultural itineraries, industrial heritage, deserts, coastal-marine and small-island sites.

The World Heritage Convention has been identifying sites of outstanding universal value for international protection for over three decades. But neither UNESCO nor governments can protect World Heritage alone. The success of our work depends on partnerships to raise awareness and to mobilize resources in order to consolidate and expand existing levels of technical and administrative expertise, as well as financial assistance to safeguard the proper management of World Heritage sites.

The World Heritage Committee’s Budapest Declaration (2002) provided a strategic framework for the development of partnerships and invited all interested parties to co-operate and to promote the following objectives:

a. strengthen the Credibility of the World Heritage List, as a representative and geographically balanced testimony of cultural and natural properties of outstanding universal value;

b. ensure the effective Conservation of World Heritage properties;

c. promote the development of effective Capacity-building measures, including assistance for preparing the nomination of properties to the World Heritage List, for the understanding and implementation of the World Heritage Convention and related instruments;

d. increase public awareness, involvement and support for World Heritage through Communication.

To date, the UNESCO World Heritage Centre has developed many education and awareness-raising activities. A number of publishers, film producers and television broadcasters have collaborated with the World Heritage Centre to promote the World Heritage Convention, World Heritage sites and the actions taken to protect them. For example, in October 2002, National Geographic Magazine published a 10-page article about the World Heritage Convention. More recently, GEO Magazine devoted its March 2004 edition to World Heritage. Other examples of collaboration, some of which include valuable financial contributions to World Heritage conservation, include TV programmes and videos made by Evergreen Digital Contents Inc, (Japan); Südwestrundfunk Media, (Germany) and Tokyo Broadcasting Systems (Japan); the co-publication of the World Heritage Review magazine with Ediciones San Marcos (Spain); and an annual World Heritage calendar produced by Panasonic (Japan). These and other outreach activities make a significant contribution to increasing the visibility of UNESCO’s actions to preserve World Heritage.

In addition, the Young People’s World Heritage Education Project, launched by UNESCO in 1994, gives young people a chance to voice their concerns and to become involved in the protection of World Heritage. The role of teachers is vitally important for the success of World Heritage Education. With this in mind, an Educational Resource Kit for Teachers entitled World Heritage in Young Hands was first published in English and French in 1998 and followed by a second edition in 2002. Over twenty national language versions are being produced in co-operation with National Commissions for UNESCO, UNESCO Field Offices and other partners including and the governments of Norway and the Netherlands.

Awareness raising and education are an essential part of the World Heritage mission. Communication is the key to every successful endeavour. Promoting the World Heritage mission, through a Museum of World Heritage, will help sensitise both the general public, a key partner and actor of the World Heritage conservation practice, as well as the experts. Through its exhibitions and outreach programmes, the museum would draw the attention of the public to the multitude, variety and beauty of the World Heritage sites themselves. Other aspects that could be presented are, for example, conservation and restoration techniques, the legal frameworks behind conservation, and also thematic displays on, for instance, World Heritage and water, Forest sites, and the threats facing sites today. The extraordinary diversity of the List and the issues surrounding it offer the possibility of developing a large number and range of displays for the public.

In this context, the UNESCO World Heritage Centre looks forward to seeing the development a Museum of World Heritage and thanks the Italian Authorities for this unique opportunity.


Allegato (fare riferimento al file PDF) B

La Venaria Reale - Torino

Il Museo del Patrimonio Mondiale dell’Umanità

Note per lo studio di fattibilità

PREMESSA

La Venaria Reale di Torino, sito iscritto dall’Unesco nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 1997 insieme alle altre Regge Sabaude, è dal 1999 oggetto di un imponente programma di recupero strutturale e funzionale, di restauro architettonico ed artistico, di ripristino e riqualificazione ambientale e paesaggistico.

Le eccezionali dimensioni del complesso monumentale, costituito dal Centro storico della Città, dalla Reggia e dai giardini attinenti, dal Parco della Mandria, con il Borgo Castello e le cascine presenti nel parco stesso, fanno della Venaria Reale uno dei complessi architettonici di maggiore rilevanza a scala europea e mondiale e il suo cantiere di recupero il più impegnativo investimento europeo sul patrimonio culturale.

Le condizioni in cui la Reggia di Venaria Reale si trovava negli anni Novanta erano drammatiche e la quasi totalità dei suoi ambienti e dei suoi spazi era ridotta a rudere. Con l’eccezione della Galleria di Diana, recuperata dal Ministero per i Beni e le Attività culturali nel corso di più interventi, il resto del complesso era privo, in molte parti, di coperture e in uno stato di abbandono al limite dell’irreversibilità.

Fin dall’avvio del progetto di recupero un’apposita Commissione tecnico-scientifica e alcuni studi di fattibilità hanno esplorato ipotesi e verificato proposte per individuare destinazioni adeguate agli spazi del grande complesso monumentale.

La ricerca e l’elaborazione è stata accompagnata da un’attiva partecipazione dell’opinione pubblica che ha condiviso o criticato le diverse ipotesi che sono state formulate.

Finalmente tra il Ministero per i Beni e le Attività culturali e la Regione Piemonte sono state definite destinazioni che hanno trovato consenso nell’opinione pubblica, nella comunità scientifica e nelle diverse istituzioni responsabili.

In particolare sono state concordate le seguenti destinazioni:

- “Teatro della Magnificenza” (piano nobile fino alla Chiesa di Sant’Uberto e Galleria Alferiana e seminterrato), percorso di visita che racconta la storia e la vita della Corte dei Savoia nel sistema delle Corti europee tra XVII e XVIII secolo.

- Centro Conservazione e Restauro (Scuderie Alferiane), che rappresenterà il terzo Centro nazionale per la Conservazione e il Restauro di Beni culturali e la formazione di restauratori

- Giardini (percorsi del Parco Alto e Parco Basso dei Giardini della Reggia) con itinerari di visita tra i reperti archeologici e opere d’arte contemporanea che interagiscono con i segni del passato, connotandoli con un’anima contemporanea. I percorsi saranno arricchiti da attività educative e di intrattenimento.

- Centro Natura e Paesaggio (due maneggi e parte della manica centrale e laterale destra del cortile del Maneggio Borgo Castello della Mandria), che ha lo scopo di mettere in scena la relazione complessa uomo-cultura-natura. Non un museo, ma un centro di documentazione e rappresentazione caratterizzato da un alto grado di spettacolarità e interattività.

- Centro del Cavallo (Cascina Rubianetta del Parco della Mandria), che si propone come struttura dedicata allo sviluppo e promozione dell’ippocoltura attraversi attività didattiche, museali, dimostrative e di comunicazione rivolte al pubblico.

Nel complesso saranno presenti attività ricettive, commerciali, educative e formative, oltre ad uffici, a una Biblioteca, ad archivi e servizi culturali.

Le soluzioni approvate certamente offrono alla Venaria Reale un profilo di forte identità culturale e consentono una fruibilità e un godimento degli spazi architettonici e delle pertinenze artistiche e decorative di alta qualità.

Si è sempre ritenuto tuttavia che accanto a questi utilizzi fosse necessario individuare un’attività che posizionasse la Venaria Reale in un adeguato circuito internazionale della cultura e dell’intrattenimento, garantendo un flusso di pubblico e un sistema di relazioni adeguato all’imponenza dell’investimento.

In questo quadro, per dare alla Venaria Reale il ruolo che le spetta, l’opzione della costituzione di un Museo tematico, sul modello di molti grandi musei d’arte e di scienza esistenti nel mondo, con strutture espositive rivolte al grande pubblico e con una finalità principalmente educativa e di intrattenimento, risponde alle esigenze sopra richiamate.

La proposta di costituzione di un Museo del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, formulata dall’Unesco, risponde a tutte le esigenze sopra menzionate:

- è un unicum assoluto a scala mondiale;

- si configura come una operazione di grande rilievo culturale;

- può utilizzare pienamente e con flessibilità gli spazi esistenti;

- è in grado di attrarre il grande pubblico interessato a una esperienza educativa e di scoperta;

- si inserisce eccezionalmente nel sistema delle destinazioni individuate.

La Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco costituisce oggi una delle icone del movimento per la conservazione del patrimonio culturale e naturale. Con 754 siti iscritti fino ad oggi, di cui 582 culturali, 149 naturali e 23 misti, localizzati in 129 paesi, la Lista del Patrimonio Mondiale raccoglie i più importanti complessi archeologici, monumentali, urbani, paesaggistici e naturali del pianeta, estendendo ad essi la tutela della comunità internazionale e ponendoli come esempi di eccellenza nel processo di conservazione e gestione.

La straordinaria varietà della composizione della Lista del Patrimonio Mondiale offre ampie potenzialità di presentazione al pubblico di informazioni, di spettacoli, di programmi didattici, nel quadro di una “esperienza” di conoscenza e di incontro con le problematiche della gestione del patrimonio che può coinvolgere tutte le fasce di età.

La definizione del modello di organizzazione del Museo del Patrimonio Mondiale richiede un attento studio di fattibilità. È necessario fornire al pubblico il massimo rigore scientifico unitamente al massimo di interattività, con l’uso delle tecnologie e dei modelli di presentazione più avanzati. È da prevedere che alcune sezioni possano essere realizzate in collaborazione con altri Musei, che potranno anche esporre parte delle loro collezioni. Il Museo dovrà avere una sezione dedicata a mostre temporanee.

Lo studio di fattibilità indicherà modalità, tempi e costi di progettazione, realizzazione e gestione del progetto, al fine di presentarlo ai possibili finanziatori e avviarne concretamente la realizzazione.

Gli ambienti deputati ad accogliere il nucleo principale del Museo del Patrimonio Mondiale sono la Citroniera e la Scuderia Grande, nonché gli spazi dedicati al Centro Natura e Paesaggio presso il Borgo Castello della Mandria. A questi ambienti potranno essere funzionalmente connessi altri spazi sia all’interno che all’esterno del complesso della Venaria Reale e del Parco della Mandria.

LINEE DI INDIRIZZO PER LO STUDIO DI FATTIBILITÀ

Lo studio di fattibilità sarà indirizzato e coordinato da un gruppo di lavoro composto dai rappresentanti della Regione Piemonte, della Soprintendenza Regionale per i Beni e le Attività culturali, dell’Agenzia del Demanio, del Ministero per gli Affari Esteri e dell’Unesco e si avvarrà della collaborazione tecnica di consulenti di rilevanza internazionale esperti nel settore.

Qui di seguito verranno sinteticamente indicate le attività oggetto dello studio di fattibilità. La descrizione delle attività, qui solamente delineate in maniera non esaustiva, dovrà essere analiticamente sviluppata al fine di definire un programma di lavoro.

1. Identificazione della proposta

Lo studio di fattibilità definirà i contenuti espositivi e le caratteristiche del Museo del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, con particolare riferimento ai seguenti aspetti: educazione, scienza, cultura, cooperazione internazionale.

Lo studio dovrà altresì verificare le possibilità di integrazione e cooperazione tra il Museo e i servizi e le attività già programmati nell’ambito del Progetto La Venaria Reale quali, in particolare, il Centro Conservazione e Restauro, il Centro Natura e Paesaggio e il Centro Espositivo c/o la Scuderia Juvarriana.

Anche attraverso una ampia e approfondita indagine internazionale verrà definito analiticamente il quadro funzionale e prestazionale della proposta e verranno identificati i fattori di successo.

Il Museo del Patrimonio Mondiale dovrà avere respiro internazionale e dialogare con i più rilevanti soggetti culturali del mondo (istituzioni e organizzazioni internazionali, musei, fondazioni, ecc.), nonché rivolgersi ad un vasto pubblico sia attraverso la visita diretta sia attraverso la connessione telematica.

Dovranno essere previsti servizi e funzioni in grado di attrarre rilevanti finanziamenti privati.

2. Analisi degli immobili e delle aree

Verrà approfondita la conoscenza delle aree e degli immobili utilizzabili per il Museo tematico e per le sue pertinenze commerciali, tecnico-scientifiche, espositive, amministrative e di accesso.

Tale attività consentirà di indagare le potenzialità spaziali, funzionali e strutturali dell’immobile e determinarne le corrette condizioni di utilizzo.

È necessario effettuare fin da subito una verifica del progetto di restauro in corso di realizzazione per identificare eventuali modifiche in corso d’opera, al fine di renderlo compatibile con una destinazione museale ed espositiva.

3. Determinazione delle destinazioni d’uso future e degli interventi

Lo studio di fattibilità descriverà e rappresenterà analiticamente nell’ambito di una progettazione di massima le attività e le funzioni inseribili.

Verranno descritti con planimetrie, layout, schemi, relazioni e rendering gli interventi architettonici, strutturali e impiantistici necessari.

Verranno altresì richieste proposte concrete ed efficaci per garantire la sostenibilità, l’impatto e la fattibilità ambientale degli interventi, anche promuovendo l’impiego di tecnologie innovative.

Al fine della fattibilità della proposta dovranno essere altresì effettuate in questa fase tutte le verifiche tecniche preventive con Comune, Soprintendenze, Vigili del Fuoco, ASL, ecc., e l’eventuale necessità di adeguamenti normativi.

Il progetto dovrà prevedere la possibilità di realizzare e attivare il funzionamento del Museo per lotti funzionali.

4. Master plan territoriale

Lo studio di fattibilità dovrà verificare l’inserimento del nuovo Museo nel contesto alle scale urbana e territoriale.

Verrà definito l’inquadramento urbanistico (piani urbanistici, normative e regolamenti) e analizzato il contesto urbano (insediamenti significativi, ospitalità, servizi, nuovi progetti, accessibilità e collegamenti) per identificare il fabbisogno ovvero le opportunità di nuovi interventi da realizzarsi nel territorio circostante di supporto alla piena funzionalità del Museo. Verranno quindi identificate le potenzialità di sviluppo all’esterno del compendio Venaria Reale - La Mandria.

5. Procedure e tempi di attuazione e di gestione

Lo studio di fattibilità definirà analiticamente:

- le modalità di progettazione e realizzazione dei lavori;

- le modalità di gestione del Museo;

- gli adempimenti e i soggetti autorizzativi coinvolti;

- le modalità di coordinamento dei soggetti responsabili ovvero la costituzione del soggetto gestore del Museo;

- le modalità di coinvolgimento di soggetti privati e di soggetti finanziatori;

- i tempi e le fasi di attuazione e avvio della gestione.

Lo studio dovrà definire un progetto complessivo del sistema di gestione del Museo e di tutte le sue articolazioni.

Per la fase di realizzazione è da prevedere la costituzione di un Comitato di orientamento, di cui facciano parte tutte le Amministrazioni competenti, l’Unesco, esperti scientifici ed enti finanziatori.

6. Piano economico finanziario

Verrà predisposto il piano economico finanziario analitico dell’iniziativa, analizzando ragionevoli scenari relativi alle attività da collocare, alla stima dei costi di realizzazione e di gestione, ai flussi di utenza/domanda e ai presumibili ricavi derivanti dalla gestione del complesso o di parti di esso (anche comparativamente con i ricavi correnti per attività similari).

L’analisi dell’intervento comprenderà inoltre la determinazione delle modalità di conseguimento della copertura finanziaria attraverso il coinvolgimento di investitori privati e il ricorso a canali di finanziamento pubblici.

Nell’ambito dello studio di fattibilità saranno identificati i possibili soggetti finanziatori sia per la fase di attuazione (progettazione e realizzazione) sia per la fase di gestione.

L’analisi e la pianificazione economica e finanziaria dovranno individuare in maniera prudenziale e realistica le modalità di sostenibilità complessiva dell’iniziativa.

7. Piano di Comunicazione

Lo studio di fattibilità svolgerà una progettazione analitica delle attività di comunicazione necessarie al lancio dell’iniziativa.

Il piano di comunicazione comprenderà anche la definizione del nome e del logo dell’iniziativa.

Il piano di comunicazione avrà come primi destinatari i soggetti istituzionali deputati all’approvazione dell’iniziativa, tra i quali l’Unesco, e i potenziali soggetti finanziatori.

8. Marketing dell’iniziativa

Nell’ambito dello studio di fattibilità verranno effettuate attività di promozione al fine di individuare soggetti privati direttamente coinvolgibili nel finanziamento e nella gestione dell’iniziativa. Il marketing dell’iniziativa avrà quindi come principale obiettivo l’individuazione di partner finanziari e operativi.

Saranno promossi incontri tra i promotori e i soggetti privati interessati al fine di effettuare una preselezione dei partner. L’attività di preselezione porterà alla sottoscrizione di lettere d’intenti.

Verranno altresì individuati canali di finanziamento pubblici e analiticamente definite le modalità di accesso.

MODALITÀ E TEMPI DELLO STUDIO DI FATTIBILITÀ

Dovranno essere analiticamente definite le modalità e i tempi di svolgimento dello studio di fattibilità.

Lo studio di fattibilità dovrà procedere per fasi di avanzamento e in continuo raccordo con i soggetti promotori.

La descrizione e la programmazione dello studio di fattibilità comprenderà la specificazione degli elaborati finali, che dovranno essere adeguati alle finalità di lancio e di avanzamento dell’iniziativa, sia a livello istituzionale che tecnico.


La Venaria Reale - Turin

World Heritage of Humanity Museum

Notes for the feasibility study

INTRODUCTION

La Venaria Reale in Turin, inscribed by the UNESCO on the World Heritage List in 1997 along with the other palaces of the Savoia Dukes, since 1999 has been the subject of a massive program for its structural and functional recovery, architectural and artistic restoration, environmental and landscape reestablishment and upgrading.

The exceptional size of the monumental complex, consisting of the historical town centre, the Royal Palace and the surrounding gardens, the Parco della Mandria which includes Borgo Castello and farmhouses, make La Venaria Reale one of the most significant architectural complexes in Europe and the world and its restoration works the most demanding European investment in cultural heritage ever made.

The Reggia di Venaria Reale was in a dramatic state of disrepair in the 1990s; nearly all of its rooms and spaces had been reduced to ruins. With the exception of the Galleria di Diana, restored by the Ministry of Culture with several interventions, many of the remaining areas of the complex were without a roof and in a state of abandon at the limit of irreversibility.

Since the beginning of the restoration project, a special scientific-technical commission and a few feasibility studies have explored possibilities and checked proposals to determine how to appropriately designate the spaces of the grand monumental complex.

The research and development was accompanied with the active participation of public opinion which shared or criticized the various proposals.

Finally, the Ministry of Culture and the Region of Piedmont established the destinations which obtained the consensus of public opinion, the scientific community and the various institutions in charge of the project.

In particular the following destinations were agreed upon (see attached map also):

- “Teatro della Magnificenza” (piano nobile - First Floor - till it reaches Chiesa di Sant’Uberto, and Galleria Alferiana and the half-basement), a visit itinerary that tells the history and life of the Court of the Savoia Dukes in the system of European Courts from the 17th to the 18th century;

- Preservation and Restoration Centre (Alferian Stables), which will be the third National Centre for the Conservation and Restoration of Cultural Heritage and the training of restoration specialists;

- Gardens (itinerary of the Upper Park and Lower Park of the Palace Gardens) with visit pathways amongst the archaeological finds in interaction with works of contemporary art that give these signs from past a contemporary spirit. Tours will be enhanced by educational activities and entertainment.

- Nature and Landscape Centre (two stables and part of the central area and right lateral wing of the courtyard of the Borgo Castello Manège in La Mandria), the purpose of which is to stage the complex man-culture-nature relationship. It is not so much a museum as it is a documentation and exhibition centre characterized by a high degree of spectacularity and interactivity.

- Horse Centre (in the Rubianetta farmhouse of Parco della Mandria), is being proposed as a facility for the development and promotion of horse culture through educational, museal, demonstrative and communication activities aimed at the public.

The complex will have welcoming/reception activities, shops, educational and training activities, as well as offices, a library, and cultural archives and services.

The approved solutions certainly offer La Venaria Reale a profile of strong cultural identity and allow the public to enjoy the architectural spaces and remarkable artistic and decorative fixtures.

Nonetheless, it has always been thought that in addition to the last-mentioned offer, it would be appropriate to single out an activity that would place La Venaria Reale on a suitable international circuit of culture and entertainment to attract a flow of visitors and provide a system of relationships to match the size of the investment.

To meet the aforementioned needs and give La Venaria Reale the role it deserves, there is the option of setting up a thematic museum according to the model of many major art and science museums throughout the world, with exhibition facilities aimed at the greater public and whose main purpose is to educate and entertain.

UNESCO’s proposal to set up a Museum of World Heritage meets all the above-mentioned needs:

- Its is absolutely unique on a world scale;

- It will become an operation of utmost cultural significance;

- It can fully and flexibly use the existing spaces;

- It can attract the greater public interested in an experience of education and discovery;

- It fits exceptionally well in the system of spatial destinations.

Today UNESCO’s World Heritage List is one of the icons of the movement for the conservation of cultural and natural heritage. With 754 sites inscribed to present, of which 582 cultural, 149 natural and 23 “mixed”, located in 129 countries, the World Heritage List gathers the most important archaeological, monumental, urban, scenery and natural complexes on the planet, brings them the protection of the international community, and demonstrates them as models of excellence in the process of conservation and management.

The extraordinary variety in the composition of the World Heritage List offers numerous potentialities for presenting information, performances and educational programmes to the public in the context of a learning “experience” which will include becoming aware of heritage management issues. This experience will appeal to all age groups.

Defining the organizational model of the Museum of World Heritage will require an attentive feasibility study. The public must be presented with utmost scientific accuracy along with a maximum level of interactivity using state-of-the-art technology and presentation models. It is foreseen that some sections of the museum can be realized in collaboration with other museums, which will also be able to exhibit part of their collections. Furthermore, the Museum must have a section for temporary exhibitions.

The feasibility study will indicate the methods, times and costs for designing, building and managing the project and for a dual-purpose: to present the project to potential sponsors and to enable the starting of the actual works.

The spaces destined to accommodate the main part of the Museum of World Heritage are the Orangerie and Great Stables, as well as the spaces of the Nature and Landscape Centre at Borgo Castello della Mandria. Other spaces can be functionally connected to these spaces, inside and outside the complex of La Venaria Reale and Parco della Mandria.

GUIDELINES FOR THE FEASIBILITY STUDY

The feasibility study will be directed and coordinated by a work group made up of representatives of the Region of Piedmont, the Regional Office of Culture, the State Property Agency, the Ministry of Foreign Affairs and the UNESCO and will avail itself of the technical collaboration of internationally recognized experts as consultants.

Below we have given a summary of the activities addressed in the feasibility study. The description of the activities, which here is only delineated briefly, will have to be analytically developed in order to define a work programme.

1. Proposal identification

The feasibility study will define the exhibition content and characteristics of the Museum of World Heritage with particular reference to the following aspects: education, science, culture, and international cooperation.

The study must also verify the possibility of integration and cooperation between the Museum and the services and activities already scheduled as part of the Progetto La Venaria Reale such as, the Preservation and Restoration Centre, Nature and Landscape Centre and Exhibition Centre at the Juvarrian Stables.

A broad and in-depth international study will also be conducted to analytically define the functionality and services outlined in the proposal and identify its success factors.

The Museum of World Heritage must have an international scope and dialogue with the most significant cultural actors in the world (international institutions and organizations, museums, foundations, etc.), and address a vast public through actual tours and virtual tours on the Internet.

Services and functions to attract a large amount of private funding must be planned and provided.

2. Analysis of the buildings and areas

Surveys will be carried out to acquire thorough knowledge of the areas and buildings usable for the thematic museum and its commercial, technical-scientific, exhibitory, administrative and access appurtenances.

This activity will make it possible to investigate the spatial, functional and structural potentialities of the building and determine the proper conditions for its utilization.

It is necessary to audit without delay the restoration project in progress to identify any modifications that can be made during the works to make it compatible with a museal and exhibitory destination.

3. Determining future destinations and interventions

The feasibility study will provide a preliminary project that analytically describes and represents the activities and functions that can be introduced.

The architectural, structural and plant design will be described by way of plans, layouts, diagrams, reports and renderings.

Concrete and effective proposals, including the use of innovative technologies, will be required to ensure the environmental sustainability, impact and feasibility of the interventions.

For proposal feasibility purposes, all the technical prevention inspections must be conducted in this phase with the City, the various Superintendencies, the Fire Department, the Health Offices, etc., and subsequently the possible need for regulatory adaptations must be determined.

The project must allow the possibility to realize and activate the operation of the Museum by functional lots.

4. Territorial Master Plan

The feasibility study must examine the introduction of the new museum in its urban and territorial setting.

The town planning scheme (urban land-use plans, regulations and standards) will be defined and the urban setting will be analyzed (significant establishments, hotel facilities, services, new projects, accessibility and connections) to identify the requirements or the appropriateness of new interventions to be realized on the surrounding territory to support the full functionality of the Museum. Then the development potentialities outside the district of La Venaria Reale - La Mandria will be identified.

5. Procedures and times for implementation and operation

The feasibility study will analytically define:

- the methods for projecting and carrying out the works;

- the methods for managing the Museum;

- the legal fulfilments and authorizing bodies involved;

- the methods for coordinating the responsible actors, i.e. the constitution of a Museum management entity;

- the methods for engaging private entities and sponsors;

- the times and phases to implement and launch the operation of the Museum.

The study must define an overall project of the Museum management system and all its ramifications.

The realization phase will require the constitution of a Steering Committee, which will be made up of all the competent administrations, UNESCO, scientific experts, and sponsors.

6. Economic and financial plan

The analytic economic and financial plan of the initiative will be drawn up to analyze reasonable scenarios related to the activities to be introduced, estimate the realization and management costs, visitor demand/flow and the presumable revenues deriving from the operation of the complex or parts of it (and compare those revenues with those of similar activities elsewhere).

The analysis of the intervention will also include determining the methods for obtaining financial coverage by engaging private investors and public funding sources.

The feasibility study will also identify potential sponsors for the implementation phase (design and building) and those for the operative phase.

The economic and financial analysis and planning must prudentially and realistically determine the methods for achieving the total sustainability of the initiative.

7. Communication plan

The feasibility study will include the analytical planning of the communication activities required to launch the activities.

The communication plan will define the name and logo of the initiative.

The communication plan will also have, as its first contacts, the institutional actors appointed to approve the initiative, among which UNESCO and potential sponsors.

8. Marketing the initiative

The feasibility study will involve promotional activities to single out private entities that can be involved directly in the funding and management of the activity. The main goal of marketing will therefore be to locate financial and operative partners.

Support will be provided for meetings between the promoters and the interested private entities to short-list the partners. The short-listing will lead to the signing of letters of intent.

Public funding sources will be identified and methods to access them will be analytically defined.

FEASIBILITY STUDY METHODS AND TIME FRAME

The methods and times for carrying out the feasibility study must be analytically defined.

The feasibility study must proceed by advancement phases and in continual collaboration with the promoting bodies.

The description and planning of the feasibility study will include the specification of the final drafts, which will have to be adapted for the purposes of launching and advancing the initiative on a technical and institutional level.


Allegato (fare riferimento al file PDF) C)

Regione Piemonte - Direzione ai Beni Culturali - Via Antonio Meucci, 1 - 10121 Torino - Tel. +39-011 432 4454/1560 Fax +39-011 432 2763/5604 - direzione31@regione.piemonte.it - alberto.vanelli@regione.piemonte.it

Avviso di manifestazione d’interesse per l’ideazione di uno studio di fattibilita’ finalizzato alla realizzazione del primo Museo del patrimonio mondiale dell’umanita’ nella Reggia della Venaria Reale (Città di Venaria - Piemonte - Italia)

La Regione Piemonte di concerto con l’Unesco, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l’Agenzia del Demanio Italiano e il Comune di Venaria intende sollecitare la presentazione di Manifestazioni d’Interesse per l’ideazione di uno studio di fattibilità finalizzato alla realizzazione presso La Reggia di Venaria Reale del primo Museo del patrimonio mondiale dell’umanita’

Le linee guida per la predisposizione dello studio di fattibilità sono contenute nei documenti allegati al presente avviso e denominati:

1) Il Museo per il Patrimonio dell’Umanità presso la Reggia della Venaria Reale a Torino Prospetto Provvisorio

2) La Venaria Reale -Torino. Il Museo del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Note per lo studio di fattibilità.

nell’ambito delle seguenti linee guida:

a) Identificazione della proposta

b) Analisi degli immobili e delle aree

c) Determinazioni delle destinazione d’uso future e degli interventi

d) Master Plan Territoriale

e) Procedure e tempi di attuazione e di gestione

f) Piano economico e finanziario

g) Piano di comunicazione

h) Marketing dell’iniziativa

I soggetti selezionati saranno invitati, successivamente, a prendere parte ad una gara, a trattativa privata informale, al fine di procedere all’affidamento dell’incarico per la realizzazione del citato studio di fattibilità.

L’importo stanziato per l’ideazione dello studio di fattibilità ammonta a 200.000,00 euro oltre oneri di legge e la copertura finanziaria è garantita dalle risorse del DOCUP 2000/ 2006 della Regione Piemonte nell’ambito della Misura 2.5 a) “Sistema delle Residenze Sabaude”.

La Regione Piemonte e le Istituzioni interessate si riservano di affidare all’aggiudicatario eventuali e/o ulteriori incarichi di collaborazione durante l’iter per realizzazione del Museo del Patrimonio Mondiale dell’Umanità

Possono presentare la propria Manifestazione d’Interesse:

- persone fisiche, aziende, società o agenzie statali o parastatali

- società cooperative e altre persone giuridiche

- joint venture o raggruppamenti di società

- raggruppamenti di persone fisiche e giuridiche (consorzi)

La Manifestazione d’Interesse, sottoscritta dal legale rappresentate del soggetto che la propone, deve comprendere:

I. l’elenco delle principali attività svolte e dei risultati ottenuti per operazioni e/o interventi analoghi a quelle indicate nel presente avviso e relative al periodo 1994 - 2004, a favore di soggetti pubblici e/o privati

II. elenco delle professionalità e relativi curricula vitae, da impiegare per l’ideazione dello studio di fattibilità sopra citato.

La documentazione inerente l’Avviso di Manifestazione d’interesse sopra identificata, deve pervenire alla

Regione Piemonte
Direzione ai Beni Culturali
Segreteria di Direzione
Via Antonio Meucci, 1
10121 - Torino

improrogabilmente entro le ore 12,00 del 6 settembre 2004 in busta chiusa recante la scritta “Manifestazione d’interesse per l’ideazione di uno studio di fattibilita’ finalizzato alla realizzazione del primo Museo del patrimonio mondiale dell’umanita’”

- mediante raccomandata AR, assicurata o posta celere, con ricevuta di ritorno;

- mediante consegna a mano presso l’indirizzo di cui sopra con la restituzione di copia della busta debitamente timbrata.

Non farà fede la data del timbro postale. Le buste presentate oltre tale termine non verranno prese in considerazione.

La documentazione deve essere redatta in italiano.

Il Collegio Giudicante sarà composto da cinque esperti indicati dalle Istituzione partecipi, in questa fase, alla realizzazione del Museo.

Il Collegio Giudicante entro il 15 settembre 2004 procederà alla valutazione delle dichiarazioni e alla selezione di un numero massimo di cinque candidature sulla base di una valutazione comparata degli elementi di cui ai punti I) e II).

Le relazioni dei lavori del Collegio Giudicante conterranno un illustrazione sui criteri di valutazione delle candidature e l’elenco dei soggetti selezionati, accompagnato dalle relative motivazioni.

Entro cinque giorni dalla conclusione dei lavori del Collegio Giudicante verrà data notizia, tramite raccomandata o telegramma, ai soggetti selezionati.

L’elenco dei selezionati sarà, comunque, nel più breve tempo possibile pubblicato sul sito internet infra citato.

Il presente Avviso non costituisce offerta al pubblico ai sensi dell’art. 1336 del Codice Civile, non è impegnativo per la Regione Piemonte o per i soggetti che hanno presentato la manifestazione d’interesse.

Eventuali informazioni inerenti il presente Avviso possono essere richiesti al Dottor Alberto Vanelli, Direttore Regionale ai Beni Culturali, a semplice richiesta via fax, non oltre il 27 agosto 2004, ai numeri in epigrafe.

Le informazioni saranno trasmesse, via fax, ai richiedenti entro e non oltre il 31 agosto 2004.

Il presente Avviso è pubblicato:

- Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte (integralmente)

- La Stampa (per estratto)

- Il Sole XXIV ore (per estratto)

- Financial Times (per estratto)

Il presente Avviso, comprensivo degli allegati, può essere consultato e/o scaricato dai siti http://www.regione.piemonte.it e http://www.lavenaria.it

Le informazioni presenti nel documento di Manifestazione d’Interesse saranno trattate nel rispetto del Decreto Legislativo 196/2003 sulla Privacy.

Torino, 31 luglio 2004

    Il Direttore regionale    Il Direttore regionale
    Patrimonio e Tecnico    ai Beni Culturali
    Maria Grazia Ferreri    Alberto Vanelli


Allegato (fare riferimento al file PDF) D)

Regione Piemonte - Direzione ai Beni Culturali - Via Antonio Meucci, 1 - 10121 Torino - Tel. +39-011 432 4454/1560 Fax +39-011 432 2763/5604 - direzione31@regione.piemonte.it - alberto.vanelli@regione.piemonte.it

Avviso di manifestazione d’interesse per l’ideazione di uno studio di fattibilita’ finalizzato alla realizzazione del primo Museo del patrimonio mondiale dell’umanita’ nella Reggia della Venaria Reale - Estratto - (Città di Venaria - Piemonte - Italia)

La Regione Piemonte di concerto con l’Unesco, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l’Agenzia del Demanio Italiano e il Comune di Venaria intende promuovere la presentazione di Manifestazioni d’Interesse per l’ideazione di uno studio di fattibilità finalizzato alla realizzazione presso La Reggia di Venaria Reale del primo Museo del patrimonio mondiale dell’umanita’.

Le linee guide per la predisposizione dello studio di fattibilità sono contenute nei documenti allegati al presente avviso e denominati:

1) Il Museo per il Patrimonio dell’Umanità presso la Reggia della Venaria Reale a Torino Prospetto Provvisorio

2) La Venaria Reale -Torino. Il Museo del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Note per lo studio di fattibilità:

nell’ambito delle seguenti linee guida:

a) Identificazione della proposta

b) Analisi degli immobili e delle aree

c) Determinazioni delle destinazione d’uso future e degli interventi

d) Master Plan Territoriale

e) Procedure e tempi di attuazione e di gestione

f) Piano economico e finanziario

g) Piano di comunicazione

h) Marketing dell’iniziativa

I soggetti selezionati saranno invitati, successivamente, a prendere parte ad una gara, a trattativa privata informale, al fine di procedere all’affidamento dell’incarico per la realizzazione del citato studio di fattibilità.

L’importo stanziato per l’ideazione dello studio di fattibilità ammonta a euro 200.000,00 oltre oneri di legge.

Possono presentare la propria Manifestazione d’Interesse:

- persone fisiche, aziende, società o agenzie statali o parastatali

- società cooperative e altre persone giuridiche

- joint venture o raggruppamenti di società

- raggruppamenti di persone fisiche e giuridiche (consorzi)

La scadenza per la presentazione delle documentazione è fissata per il giorno

6 settembre 2004 alle ore 12,00

La Manifestazione d’Interesse dovrà essere predisposta secondo le prescrizioni indicate nell’avviso integrale che sarà pubblicato sul B.U.R.P. n. 31 del 5 agosto 2004 e consultabile sui siti http://www.regione.piemonte.it e http://www.lavenaria.it.

Le informazioni presenti nel documento di Manifestazione d’Interesse saranno trattate nel rispetto del Decreto Legislativo 196/2003 sulla Privacy.

Torino, 31 luglio 2004

    Il Direttore regionale    Il Direttore regionale
    Patrimonio e Tecnico    ai Beni Culturali
    Maria Grazia Ferreri    Alberto Vanelli


Regione Piemonte - Direzione ai Beni Culturali - Via Antonio Meucci, 1 - 10121 Torino - Tel. +39-011 432 4454/1560 Fax +39-011 432 2763/5604 - direzione31@regione.piemonte.it - alberto.vanelli@regione.piemonte.it

Call for expressions of interest in devising a feasibility study aimed at building the first Museum of world heritage in the Reggia di Venaria Reale - Absctract

(City of Venaria - Piedmont - Italy)

The Region of Piedmont in collaboration with the UNESCO, the Ministry of Culture, the Italian State Property Agency and the City of Venaria intend to promote the submission of Expressions of Interest for the devising of a feasibility study for building the first Museum of world heritage in the Reggia of La Venaria Reale.

The guidelines for preparing the feasibility study are contained in the documents attached to this notice, entitled as follows:

1. The Museum of World Heritage at the Reggia di Venaria Reale, Turin.

A Concept paper

2. La Venaria Reale - Turin. World heritage of humanity Museum.

Notes for the feasibility study

according to the following guidelines:

a) Proposal identification

b) Analysis of the buildings and areas

c) Determining future destinations and interventions

d) Territorial Master Plan

e) Procedures and times for implementation and operation

f) Economic and financial plan

g) Communication plan

h) Marketing the initiative

The selected entities will be invited at a later date to take part in a tender with informal private negotiations to enable the awarding of the contract to draw up the aforementioned feasibility study.

The funds allocated for devising the feasibility study amount to euro 200,000.00 plus charges contemplated by the law.

The Expression of Interest can be submitted by:

- Natural persons, firms, state or state-controlled companies or agencies

- Cooperatives or other juridical persons

- Joint ventures or groups of companies

- Groups of natural persons and juridical persons (consortiums)

The deadline for submission of the documentation is 6 September 2004 at 12:00 p.m.

The Expression of Interest must be prepared according to the instructions given in the complete version of the call for bids that will be published on the B.U.R.P. issue of 5.8.2004 , n. 31; which will be consultable at http://www.regione.piemonte.it and http://www.lavenaria.it

The information in the Expression of Interest will be treated in compliance with Decreto Legislativo 196/2003 regarding Privacy.

Turin, 31/7/2004

    Il Direttore regionale    Il Direttore regionale
    Patrimonio e Tecnico    ai Beni Culturali
    Maria Grazia Ferreri    Alberto Vanelli