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Bollettino Ufficiale n. 35 del 28 / 08 / 2003

Codice 17.1
D.D. 5 maggio 2003, n. 125

L.R. n. 40/1998 - Fase di verifica della procedura di Via inerente il progetto presentato dalla società Tradital S.p.A., localizzato in Corso Casale, nel Comune di Asti - Esclusione del progetto dalla Fase di valutazione di cui all’art. 12 della l.r. n. 40/1998

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere che il progetto di realizzazione di centro commerciale sequenziale, localizzato in Corso Casale nel Comune di Asti, presentato dalla Società Tradital S.p.A. possa essere escluso dalla fase di valutazione di cui all’articolo 12 della l.r. 40/1998 per le ragioni dettagliatamente espresse in premessa, a condizione che il progetto definitivo recepisca tutte le prescrizioni e raccomandazioni di seguito elencate:

1. entro la data di apertura del centro commerciale devono essere realizzate ed utilizzabili tutte le opere viabilistiche proposte in progetto e precisamente:

- riorganizzazione dell’intersezione tra corso Casale e via Valgera in relazione alla sua inadeguatezza sia rispetto ai flussi veicolari esistenti e di futura genesi, sia verso le necessarie condizioni di sicurezza dovute alla presenza di residenze a bordo strada;

- creazione di un corretto innesto tra corso Casale ed il centro commerciale di futura localizzazione, mediante un intervento mirato alla riduzione dei conflitti tra viabilità ordinaria e manovre da e per la nuova area insediativa;

- adeguamento e messa in sicurezza della connessione esistente tra corso Casale e via Maggiora, all’altezza dell’attuale sovrappasso ferroviario, mediante un intervento di riorganizzazione delle intersezioni di attestazione;

- creazione della connessione tra via Maggiora e le nuove viabilità previste dallo strumento urbanistico nell’area adiacente al tracciato autostradale;

- messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali;

- messa in sicurezza degli accessi carrai distribuiti diffusamente lungo i tratti stradali interessati dall’intervento;

- viabilità interna al lotto e parcheggi.

2. gli automezzi di carico e scarico dovranno entrare da Corso Casale con obbligo di cordolo al centro strada per impedire la svolta a sinistra; il proponente dovrà verificare con il Comune di Asti e la Rete Ferroviaria Italiana la possibilità di utilizzare per i mezzi pesanti la via Maggiora, attraverso il passaggio a livello o il cavalcaferrovia; l’eventuale soluzione di accesso da via Maggiora dovrà essere precisata e confermata prima del rilascio dell’autorizzazione urbanistica ex l.r. n. 56/77 s.m.i. art. 26 comma 7 e seguenti; il Comune di Asti dovrà verificare con la Rete Ferroviaria Italiana la possibilità di chiudere il passaggio a livello;

3. il Comune di Asti dovrà individuare le migliori soluzioni viabilistiche per quanto riguarda: 1) gli accessi all’impianto di carburanti “Esso” posto a ridosso della rotatoria 5; 2) l’immissione della strada sterrata nella rotatoria 5; 3) la presenza degli accessi privati nella rotatoria 6;

4. il Comune di Asti dovrà verificare la conformità urbanistica delle opere che verranno determinate secondo le prescrizioni dei punti 2 e 3;

5. le attività di gestione dei rifiuti, prodotte nell’ambito dell’attività in questione o provenienti da terzi per il loro recupero, per quanto attiene la fase di cantiere, dovrà avvenire nel puntuale rispetto della normativa vigente, statale e regionale (facenti capo, rispettivamente, al D.Lgs. n. 22/1997 ed alla L.R. n. 24/2002).

Ai materiali estratti che si configurino come “terre e rocce da scavo” dovranno essere applicate le disposizioni di cui alla normativa vigente con attuale riferimento ai commi 17, 18 e 19 dell’art. 1 della L. 443/2001. Per quanto attiene la fase gestionale, in fase di redazione del progetto definitivo dovrà essere quantificato l’impatto relativo alla produzione dei rifiuti nell’area oggetto dell’intervento (ad esempio utilizzando dei coefficienti produttivi per mc) e dovranno essere definite le modalità di gestione dei rifiuti prodotti che dovranno anche prevedere raccolte differenziate, con particolare riferimento agli imballaggi ed alla frazione organica. In particolare dovrà essere presa in considerazione l’opportunità di usufruire del servizio pubblico (o ditta da esso incaricata), qualora il rifiuto prodotto risulti assimilato al rifiuto urbano, dal Regolamento Comunale. Il progetto definitivo, anche alla luce dei disposti del D.P.R. 158/99, dovrà prevedere misure atte ad “internalizzare” i contenitori dei rifiuti al fine di poter eventualmente applicare metodi puntuali di quantificazione della produzione dei rifiuti anzi che metodi presuntivi di cui al succitato decreto;

6. in merito all’inquinamento acustico dovrà essere presentata la relazione previsionale di impatto acustico prevista dall’art. 8 della legge n. 447/1995 e dall’art. 10 della legge regionale n. 52/2000 che approfondisca le tematiche inerenti la rumorosità derivante dagli impianti tecnologici e dal traffico indotto. Tale relazione dovrà contenere la verifica delle emissioni sonore degli impianti tecnologici e l’eventuale dimensionamento delle mitigazioni acustiche in modo da garantire, per gli edifici più prossimi al centro commerciale, il rispetto del livello differenziale e del limite di emissione in periodo diurno e notturno associato alla classe acustica di ciascun ricettore, da determinarsi in base a un’ipotesi classificazione del territorio circostante condivisa in linea di massima dal Comune;

7. il rumore generato nella fase di realizzazione dovrà rispettare i vigenti limiti di zona, fatte salve le eventuali deroghe concesse dal Comune per le attività rumorose temporanee di cui all’art. 6, comma 1, lettera h, della legge 447/1995, qualora detto obiettivo non fosse raggiungibile con l’adozione degli appropriati accorgimenti tecnici e operativi atti a minimizzare il disturbo;

8. durante la fase di cantiere dovranno essere osservati i seguenti accorgimenti di mitigazione: apposizione segnaletica e indicazione di percorsi alternativi, posa di barriere antirumore, irrorazione delle superfici per evitare il sollevamento di polveri;

9. dovràessere prevista prima dell’inizio dei lavori una valutazione previsionale del clima acustico dopo le ore 24:00 (notturno) considerando tutte le sorgenti esterne presenti sia per la fase di cantiere che per quella di esercizio caratterizzando le sorgenti sonore fisse presenti (direttività, componenti tonali), nell’area oggetto dell’intervento in relazione ai recettori sensibili;

10. dovranno essere realizzate barriere fonoassorbenti sul lato dei recettori R2, R3 (come evidenziati nella valutazione di impatto acustico) per il rispetto dei limiti relativi alla classe III di zonizzazione acustica;

11. per quello che concerne gli aspetti connessi ai consumi energetici, si invita il proponente ad individuare ed implementare, in fase di progettazione definitiva, le migliori soluzioni tecnologiche, sia impiantistiche che architettoniche, che consentano di ridurre e razionalizzare i fabbisogni energetici. In particolare deve essere analizzata la possibilità di ricorrere a pompe di calore condensate ad acqua, cogenerazione e frigoriferi ad assorbimento per soddisfare le necessità energetiche dell’insediamento e prevedere la massima cura nella progettazione e scelta del sistema di illuminazione favorendo il più possibile il ricorso controllato alla luce naturale e riducendo, per quanto possibile, i carichi termici indotti dall’insolazione estiva e dalle elevate potenze installate;

12. si invita il proponente e le amministrazioni locali a concordare tutte le azioni possibili per agevolare la mobilità collettiva piuttosto che quella singola. L’adozione di navette di collegamento tra i centri urbani interessati e il centro commerciale stesso, piuttosto che servizi di domiciliazione degli acquisti effettuati presso il centro sono esempi auspicabili e dovranno essere ovviamente realizzati in modo coordinato con la mobilità territoriale e le strutture di natura commerciale e non presenti e future;

13. si raccomanda che nella progettazione e nella direzione dei lavori delle opere a verde in fase definitiva - esecutiva siano coinvolti professionisti esperti nelle problematiche inerenti il recupero ambientale dei siti ed il verde pubblico, nel rispetto della normativa vigente in materia di competenze professionali; in relazione ai soggetti arbustivi ed arborei di previsto impiego si prescrive che questi siano messi a dimora secondo le consuete pratiche della forestazione urbana (tutori, pacciamature ecc.) e siano appartenenti esclusivamente a specie autoctone, evitando quindi l’utilizzo di conifere esotiche quali la Chamaecyparis lawsoniana e la Thuya spp;

14. in relazione alle acque sotterranee, dovrà essere effettuata, nella fase ante operam, una più approfondita ricostruzione idrogeologica del sito tenendo conto delle oscillazioni della falda, eventualmente con la perforazione di un sondaggio aggiuntivo tra S1 e S5; dovrà essere valutato l’aspetto quali-quantitativo inteso come eventuali cessioni di sostanze indesiderate, sia durante la fase di cantiere che quella di esercizio; al riguardo, è necessaria la terebrazione di piezometri di controllo da ubicare a valle e monte idrogeologico del sito sui quali effettuare un monitoraggio quali-quantitativo periodico; dovranno essere definite le operazioni e/o metodologie necessarie per deprimere la falda (eventualmente con più opzioni) durante la fase di cantiere (per consentire le operazioni di costruzione sotto falda) ed allo stesso tempo quantificare le volumetrie in gioco sia come estrazione e pompaggio delle acque, sia come deviazione ed incanalamento dal sito, indicando le eventuali ripercussioni sulla idrografia superficiale;

15. per la realizzazione del piano interrato le pareti ed il piano di calpestio dovranno essere interamente impermeabilizzati e resistenti alla spinta dal basso; dovranno essere predisposti studi geotecnici puntuali, per ogni singola costruzione da realizzare;

16. l’ubicazione dei piezometri per il monitoraggio dopo l’acquisizione delle risultanze derivanti dagli approfondimenti, il protocollo analitico e la frequenza dei campionamenti dovranno essere concordati con ARPA Dipartimento Provinciale di Asti;

17. il proponente dovrà dare comunicazione dell’avvio e del termine dei lavori all’ARPA Piemonte Coordinamento VIA/VAS e in copia al Dipartimento di Asti e contestualmente trasmettere la documentazione inerente le attività di monitoraggio così come concordate con l’ARPA Dipartimento di Asti in fase di avvio dei lavori;

18. dovrà essere operata una zonizzazione acustica con una valutazione sia sulla situazione esistente “ante operam” e sia con il rumore prodotto dal nuovo intervento “post operam”; al momento della messa in esercizio del centro commerciale, si dovrà prevedere un monitoraggio del rumore presso i recettori sensibili presenti sul tracciato, tale monitoraggio dovrà essere concordato, nei tempi e nella metodologia, con ARPA Piemonte; i dati ottenuti dalle campagne di misura, dovranno essere comunicati ad ARPA ed al Comune, in modo da permettere una verifica relativamente alle mitigazioni in atto; eventuali ulteriori mitigazioni che si renderanno necessarie saranno a carico del proponente;

19. il Direttore dei lavori dovrà trasmettere all’ARPA Piemonte Coordinamento VIA/VAS una dichiarazione accompagnata da una relazione esplicativa relativamente all’attuazione di tutte le misure prescrittive, di mitigazione, di compensazione e di monitoraggio incluse nello studio di impatto ambientale e integrate da quelle del presente provvedimento;

20. dovrà essere acquisita l’autorizzazione urbanistica ex art. 26 della l.r. n. 56/77 che dovrà contenere la verifica della modifica della distribuzione degli esercizi commerciali e dei parcheggi;

21. il Comune dovrà riportare in Concessione Edilizia le prescrizioni di cui ai precedenti punti da 1 a 19;

22. ai sensi del combinato disposto degli articoli 12 e 13 della L.R. 40/98 si affida all’ARPA, ai sensi dell’art. 8 della L.R. 40/98, il controllo dell’effettiva attuazione delle sole prescrizioni ambientali della fase realizzativa dell’opera.

Copia della presente determinazione verrà inviata al proponente ed ai soggetti interessati di cui all’articolo 9 della l.r. 40/1998 e depositata presso l’Ufficio di deposito progetti della Regione Piemonte.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al tribunale amministrativo regionale entro il termine di sessanta giorni dalla piena conoscenza dell’atto ovvero ricorso straordinario al Presidente della Repubblica nel termine di centoventi giorni dalla piena conoscenza dell’atto.

Il Dirigente responsabile
Patrizia Vernoni