ANNUNCI LEGALI

ACCORDI DI PROGRAMMA

Comune di Macugnaga (Verbano Cusio Ossola)

Atto di approvazione dell’accordo di programma tra Regione Piemonte - Provincia del Verbano Cusio Ossola - Comunità Montana Monte Rosa - Comune di Macugnaga per la realizzazione di un piano operativo di sviluppo e rilancio turistico del Comune di Macugnaga e della Valle Anzasca


COMUNICAZIONI DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO

Provincia di Torino - Servizio di Valutazione Impatto Ambientale

Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente alla Fase di Verifica della procedura di V.I.A. ai sensi dell’art. 10 comma 2 della legge regionale 14 dicembre 1998 n. 40

Regione Piemonte - Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico - Cuneo

Comunicazione di avvio del procedimento ai sensi della L.R. 27/94 - Richiesta di nulla osta per attraversamento corso d’acqua pubblica Rio di Montelupo nei Comuni di Diano d’Alba e Rodello con linea elettrica aerea MT a 15.000 V

Regione Piemonte - Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico - Cuneo

Comunicazione di avvio del procedimento ai sensi della L.R. 27/94 - Richiesta di nulla osta per attraversamento corso d’acqua pubblica Torrente Corborant in Comune di Vinadio con linea elettrica bt a 0.220/0.380 in cavo staffato al ponte


STATUTI ENTI LOCALI

Comune di Piatto (Biella)

Statuto comunale approvato con deliberazione n. 18 del 2-7-2001


ALTRI ANNUNCI

Agenzia territoriale per la casa della Provincia di Torino

Avviso

Azienda ospedaliera San Giovanni Battista - Torino

Avviso di asta pubblica all’alienazione, mediante asta pubblica dell’immobile ubicato in Torino

Commissione assegnazione alloggi di ERP c/o ATC - Torino

Avviso

Commissione assegnazione alloggi ERP c/o ATC - Torino

Avviso

Comune di Asti

Deliberazione Consiglio Comunale n. 100 del 30 ottobre 2001 - Approvazione variante al Piano di recupero denominato “Ex centrale del latte” da realizzarsi in Asti, via Petrarca angolo via Brovardi - Intestataria: Società Tracofin Italiana S.r.l. - Provvedimenti

Comune di Bra (Cuneo)

Ordinanza n. 584. esproprio di beni immobili necessari alla sistemazione della Via Crimea

Comune di Caramagna Piemonte (Cuneo)

Avviso di approvazione definitiva piano di recupero di iniziativa privata immobile in Vicolo Santa Liberata di proprietà Impresa Sorasio Luigi & C. s.n.c.

Comune di Caramagna Piemonte (Cuneo)

Avviso di deposito per zona “S”

Comune di Carmagnola (Torino)

Costituzione servitù di passaggio, occupazione temporanea ed espropriazione d’urgenza per pubblica utilità per “impianti di depurazione frazionali Motta e Corno - Realizzazione fognatura e collegamento motta - depuratore San Bernardo” - Avviso di deposito atti

Comune di Casale Monferrato (Alessandria)

Verbale deliberazione Consiglio comunale n. 81 del 27 settembre 2001. Approvazione del Piano ai sensi dell’art. 42 della L.R. 5.12.1977, n. 56 e s.m.i. delle aree da destinare ad insediamenti Produttivi denominato “P.I.P. 5", formato ai sensi dell’art. 27 della legge 22.10.1971, n. 865

Comune di Castagnole delle Lanze (Asti)

Deliberazione G.C. n. 63 del 24 agosto 2001. Declassificazione di strade comunali

Comune di Castellamonte (Torino)

Avviso ad opponendum

Comune di Collegno (Torino)

Estratto Decreti di esproprio n.ri 12-13-14-15-16-17-18-19-20 del 12 novembre 2001 - Acquisizione aree per attuazione Piano degli Insediamenti Produttivi della Città di Collegno approvato con deliberazione di Giunta Regionale n. 11-27660 in data 28 giugno 1999, pubblicata nel B.U.R. del 7 luglio 1999, n. 27

Comune di Cumiana (Torino)

Avviso ad opponendum - Lavori di consolidamento frana su strada Comunale in b.ta Fiola. Impresa: Brutia Progetti e Costruzioni S.r.l. - via Francesco Acri n. 3 - Cosenza

Comune di Dogliani (Cuneo)

Avviso

Comune di Dogliani (Cuneo)

L. 22.10.1971 n. 865 - espropriazione, previa occupazione d’urgenza di aree occorrenti alla realizzazione delle opere di urbanizzazione del P.I.P. di comparto A di Via Torino

Comune di Druento (Torino)

Avviso di deposito atti relativi all’espropriazione di aree occorrenti all’esecuzione dei lavori di costruzione di una strada di collegamento tra strada viali con via Torino interna

Comune di Entracque (Cuneo)

Decreto n. 1/2001. Oggetto: Occupazione d’urgenza dei beni immobili occorrenti per l’esecuzione dei lavori di realizzazione infrastrutture a servizio degli impianti sciistici - Costruzione sovrappasso sulla strada provinciale

Comune di Entracque (Cuneo)

Decreto n. 2/2001. Occupazione d’urgenza dei beni immobili occorrenti per l’esecuzione dei lavori di realizzazione infrastrutture infrastrutture necessarie all’urbanizzazione dell’area in Frazione Piano - 1° lotto

Comune di Favria (Torino)

Piano di Recupero di iniziativa privata - artt. 43-41 bis L.R. 5.12.1977, n. 56 e s.m.i.

Comune di Fenestrelle (Torino)

Avviso ad opponendum

Comune di Fiano (Torino)

Avviso di creditori

Comune di Greggio (Vercelli)

Avviso di adozione nuovo regolamento edilizio comunale

Comune di Grugliasco (Torino)

Variante S.P. n. 175 del Dojrone. Collegamento della S.P. n. 7 di Grugliasco con Via Acqui. Riapprovazione del progetto definitivo. Art. 10 della Legge 22.10.1971 n. 865.

Comune di La Morra (Cuneo)

Verbale di deliberazione del consiglio comunale n. 48. Sdemanializzazione e demanializzazione porzione strada comunale di Brandini

Comune di Monasterolo di Savigliano (Cuneo)

Deliberazione del Consiglio Comunale n. 43 in data 30.10.2001 - Oggetto: Piano di Recupero sito in via Marconi 12 - Individuazione perimetrazione ed adozione

Comune di Monasterolo di Savigliano (Cuneo)

Deliberazione del Consiglio Comunale n. 44 in data 30.10.2001 - Oggetto: P.E.C. zona 18/a SUE1 di P.R.G.C. della Ditta Monge - Adozione

Comune di Mondovì (Cuneo)

Approvazione del nuovo Regolamento Edilizio Comunale

Comune di Ormea (Cuneo)

Deliberazione C.C. n. 29 al 29 giugno 2001 - Sdemanializzazione di reliquato stradale ex comunale di Chioraira in località Albareto

Comune di Oulx (Torino)

Avviso ai creditori

Comune di Pianezza (Torino)

Bando per la selezione delle candidature a componenti elettivi della commissione edilizia del Comune di Pianezza

Comune di Piedimulera (Verbano Cusio Ossola)

Determinazione n. 59 del 21 novembre 2001 - Legge 12.10.1971, n. 865 - art. 11 - L.R. 26.4.2000, n. 44 - capo XII - Quantificazione dell’indennità da corrispondere a titolo provvisorio in favore degli aventi diritto per l’espropriazione immobili necessari alla sistemazione Area in Via Moiachina

Comune di Piedimulera (Verbano Cusio Ossola)

Avviso ad opponendum

Comune di Rivalta di Torino (Torino)

Sportello unico per le imprese - Avviso di convocazione della conferenza di servizi

Comune di Settimo Torinese (Torino)

Avviso

Comune di Settimo Torinese (Torino)

Avviso

Comune di Settimo Torinese (Torino)

Avviso

Comune di Settimo Torinese (Torino)

Avviso

Comune di Settimo Torinese (Torino)

Decreto occupazione d’urgenza n.œ 201

Comune di Settimo Torinese (Torino)

Decreto occupazione d’urgenza n. 202

Comune di Settimo Torinese (Torino)

Decreto occupazione d’urgenza n. 203

Comune di Settimo Torinese (Torino)

Decreto occupazione d’urgenza n. 204

Comune di Susa (Torino)

Avviso

Comune di Stroppiana (Vercelli)

Avviso emissione bando per l’assegnazione di alloggio di Edilizia Residenziale Pubblica Sovvenzionata

Comune di Torino - Settore Procedure Amministrative Urbanistiche

Avviso. Decreto indennità n. 20/2001

Comune di Trinità (Cuneo)

Bando per l’assegnazione dei posteggi sul mercato settimanale di Trinità

Comune di Vaie (Torino)

Estratto avviso asta pubblica per la vendita di un immobile

Comunità Montana delle Valli di Lanzo - Ceres (Torino)

Avviso deposito atti

ENEL Distribuzione - Cuneo

Avviso

ENEL Distribuzione - Novara

Avviso

Istituto Domenica Romana - Casa di Riposo - I.P.A.B. - Castellamonte (Torino)

Avviso d’asta pubblica vendita Lotti “A” e “B” - Lascito “Martino Ferrero”

Provincia di Torino

Bando per l’assegnazione dei contributi relativi al 2° Semestre 2001 diretti ad incentivare il rinnovo del materiale rotabile a favore dei servizi taxi e noleggio con conducente ed autovettura

Provincia di Torino - Servizio gestione risorse idriche

Determinazione del dirigente del Servizio Gestione risorse idriche n. 494 - 242996 del 8.11.2001

Provincia di Torino - Servizio gestione risorse idriche

Determinazione del dirigente del Servizio Gestione risorse idriche n. 495 - 243011 del 8.11.2001

Provincia di Torino - Servizio gestione risorse idriche

Determinazione del dirigente del Servizio Gestione risorse idriche n. 496 - 243021 del 8.11.2001

Provincia di Torino - Servizio gestione risorse idriche

Determinazione del Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche n. 497/243033 del 8.11.2001

Provincia di Torino - Servizio gestione risorse idriche

Determinazione del Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche n. 498/243039 del 8.11.2001

Regione Piemonte

Vendita di immobili a favore di enti pubblici

ANNUNCI LEGALI

ACCORDI DI PROGRAMMA

Comune di Macugnaga (Verbano Cusio Ossola)

Atto di approvazione dell’accordo di programma tra Regione Piemonte - Provincia del Verbano Cusio Ossola - Comunità Montana Monte Rosa - Comune di Macugnaga per la realizzazione di un piano operativo di sviluppo e rilancio turistico del Comune di Macugnaga e della Valle Anzasca

Il Sindaco

Richiamato l’art. 34 del D.Lgs. 267 del 18/8/01;

Richiamato il D.G.R. 24/11/97 n. 27-23223;

Vista la deliberazione G.C. n. 120 in data 5/7/01 di approvazione schema di Protocollo di Intesa;

Visto il Protocollo d’Intesa finalizzato alla realizzazione di un Piano operativo di sviluppo e rilancio turistico del comune di Macugnaga e della Valle Anzasca sottoscritto in data 2/8/01;

Visto il verbale della Conferenza dei soggetti interessati all’Accordo, Regione Piemonte, Provincia del Verbano Cusio Ossola, Comunità Montana Monte Rosa, Comune di Macugnaga, ai sensi art. 5.1 D.G.R. 24/11/97 n. 27-23223, in data 2/8/01;

Visto il Verbale della conferenza dei soggetti interessati all’accordo, Regione Piemonte, Provincia del Verbano Cusio Ossola, Comunità Montana Monte Rosa, Comune di Macugnaga

Ai sensi art. 6.4 D.G.R. 24/11/97 n. 27-23223, in data 8/11/01;

Vista la Deliberazione C.C. in data 13/11/01 n. 40 di approvazione Accordo di Programma;

Visto che l’Accordo di Programma per la realizzazione del Piano operativo di sviluppo e rilancio turistico del Comune di Macugnaga e della Valle Anzasca è stato sottoscritto in data 15/11/01;

decreta

1° - Di approvare, ai sensi del 4° comma dell’art. 34 del Decreto Legislativo 18/8/2000 n. 267, l’Accordo di Programma tra la Regione Piemonte, la Provincia del Verbano Cusio Ossola, la Comunità Montana Monte Rosa, il Comune di Macugnaga, sottoscritto in data 15/11/’01 e finalizzato alla realizzazione del Piano operativo di sviluppo e rilancio turistico del Comune di Macugnaga e della Valle Anzasca.

2° - Di dare atto che l’Accordo di programma è costituito da una premessa e da n. 17 articoli.

Il Sindaco
Teresio Valsesia

Accordo di Programma
ai sensi dell’art. 34 decreto lgs. 18/8/2000 n. 267
testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali

tra

Regione Piemonte
Provincia Verbano-Cusio-Ossola
Comunità Montana Monte Rosa
Comune di Macugnaga

per

la realizzazione di un piano operativo di sviluppo e rilancio turistico del Comune di Macugnaga e della Valle Anzasca consistente nei seguenti interventi:

(omissis)

tutto ciò premesso, le parti

convengono

Titolo primo:
Attività congiunte

Articolo 1

Validità delle premesse e delle tabelle

Le premesse e le tabelle fanno parte integrante e sostanziale del presente Accordo, mentre gli Studi di Fattibilità, i progetti preliminari e la documentazione richiamata nel testo sono depositati presso il Comune a disposizione delle Parti.

Articolo 2

Oggetto

Oggetto del presente Accordo di Programma è la realizzazione, con relativo finanziamento, degli interventi inseriti nel Piano operativo di sviluppo e rilancio turistico del Comune di Macugnaga e della Valle Anzasca, da realizzarsi nel Comune di Macugnaga e precisamente:

0) Coordinamento: consulenza amministrativa e legale al soggetto promotore per il coordinamento e l’attuazione dell’Accordo di programma, valutata all’1% dell’importo complessivo oltre a I.V.A. 20% (L. 149.000.000);

A1) Riqualificazione della funivia Alpe Bill-Monte Moro (2° tronco), limitatamente alle opere elettromeccaniche (L. 3.465.000.000);

A2) Riqualificazione della funivia Alpe Bill-Monte Moro (2° tronco), opere civili di miglioria e scale mobili (L. 820.000.000);

B) Realizzazione di una piscina pubblica nell’edificio ex “Baita dei Congressi” (L. 2.060.000.000);

C) Riqualificazione del Centro sportivo polifunzionale comunale con tappeti trasportatori a nastro in sostituzione delle sciovie esistenti a servizio degli sciatori principianti a scopo didattico per l’insegnamento dello sci (L. 578.000.000);

D) Cessione da parte della Soc. Funivie di Macugnaga del primo tronco della funivia (Macugnaga-Alpe Bill) in favore del Comune di Macugnaga, al fine di garantire la gestione unitaria di entrambi gli impianti di arroccamento (revisione generale-spese accessorie, L. 1.200.000.000); l’importo dovrà essere oggetto di verifica peritale asseverata da parte di tecnico nominato dal Comune;

E1) Realizzazione di pista di collegamento sciistico tra le piste ed il concentrico del Comune di Macugnaga - I lotto - fornitura generatori di neve (L. 595.000.000);

E2) Realizzazione di pista di collegamento sciistico tra le piste ed il concentrico del Comune di Macugnaga - II lotto - esecuzione pista, opere edili e idrauliche (L. 2.000.000.000);

F) Realizzazione di un campo da golf a servizio di tutti i praticanti tale sport, in particolare dei disabili (L. 1.000.000.000);

G) Realizzazione di un centro ippico e di un’area per pesca sportiva (L. 360.000.000);

H) Realizzazione di un percorso vita attrezzato, composto da attrezzi e relativi cartelli esplicativi e realizzazione di una palestra per attività motoria a servizio dei turisti e degli studenti (L. 140.000.000).

Il totale degli investimenti del presente Accordo di programma è rimasto inalterato rispetto a quanto previsto nel Protocollo di Intesa mentre alcuni importi relativi a singoli progetti hanno subito aggiustamenti; gli importi si intendono comprensivi delle spese di progettazione e di ogni altra spesa tecnica, della consulenza amministrativa e legale per l’attuazione del presente Accordo, delle spese notarili e delle spese per la perizia asseverata, oltre che dell’I.V.A.

Nella definizione progettuale a venire i costi potranno subire ulteriori lievi aggiustamenti; nel caso in cui si verifichino costi supplementari la relativa copertura sarà a carico del Comune, fatto salvo sia l’eventualità di procedere ad Accordi integrativi, sia quanto previsto al successivo art. 8, penultimo e ultimo capoverso.

La documentazione tecnica e amministrativa relativa a detti interventi è depositata presso il Comune di Macugnaga.

Articolo 3

Soggetto responsabile e settori regionali competenti

Al Comune competono tutti gli obblighi derivanti dal suo ruolo di Soggetto Promotore della realizzazione degli interventi previsti nel Piano operativo di sviluppo e rilancio turistico del Comune di Macugnaga e della Valle Anzasca, oggetto del presente Accordo.

Il Settore regionale incaricato delle procedure amministrative per le attività inerenti la stipula dell’Accordo di Programma da parte della Regione nonché per il co-finanziamento delle opere e delle attività di cui all’art. 2 è il Settore Organizzazione turistica, Turismo sociale, Tempo libero della Direzione Turismo Sport Parchi.

Titolo secondo
Compiti ed obblighi delle parti

Articolo 4

Obblighi delle parti

Le parti firmatarie del presente Accordo (in seguito dette più brevemente le “Parti”) concordano sulla necessità delle azioni di seguito indicate e si impegnano ad attuarle secondo i termini e le modalità precisati negli articoli che seguono.

Le Parti si impegnano altresì a compiere tutto quanto risulti necessario e utile per realizzare gli interventi nonché per consentire ai diversi soggetti coinvolti nell’attuazione del presente Accordo di cooperare a detta realizzazione nell’ambito delle rispettive competenze.

Al fine del raggiungimento di tali obiettivi le Parti si impegnano, in relazione alle proprie competenze, a compiere ogni attività prevista nelle premesse nonché negli allegati al presente Accordo.

Articolo 5

Progettazione ed esecuzione delle opere infrastrutturali

Le fasi di progettazione, direzione lavori, l’esecuzione delle opere e delle attività necessarie alla realizzazione dei progetti, nonché l’affidamento mediante contratti di appalto ai sensi della vigente normativa comunitaria e italiana sono promosse e gestite dal Comune.

Con riferimento a quanto precisato nelle premesse al presente Accordo nonché in relazione a quanto evidenziato dalla citata Tabella 1, il Comune si impegna ad acquisire, prima dell’avvio dei lavori, i pareri e le autorizzazioni sovra locali necessarie; ugualmente per gli interventi la cui realizzazione è subordinata a variazione dello strumento urbanistico (F e G) il Comune provvederà all’approvazione di tali varianti secondo la procedura ordinaria prevista dalla L.U.R. (Legge Urbanistica Regionale).

Nel caso in cui, per cause indipendenti dalla volontà e dall’operato del Comune, non risulti possibile dare corso alla realizzazione di uno o più interventi, fatto salvo il mantenimento delle finalità generali e dell’efficacia del Piano Operativo, ciò comporterà la decadenza degli interventi interessati e, in relazione all’uso dei finanziamenti non utilizzati, la possibilità di stipulare accordi integrativi da promuovere secondo le medesime procedure previste per il presente Accordo.

Prima dell’avvio dell’intervento A1 il Comune provvederà a entrare in possesso gratuitamente dalla Società Funivie di Macugnaga del secondo tronco della funivia (Alpe Bill - Monte Moro); entro l’estate del 2002 il Comune provvederà a entrare in possesso del primo tronco della funivia (Macugnaga - Alpe Bill) riconoscendo alla Società le spese sostenute per la manutenzione straordinaria una volta verificato l’importo mediante perizia eseguita da un tecnico abilitato incaricato dal Comune, in maniera da poter appaltare la gestione dell’intera funivia prima dell’inizio della stagione invernale 2002-2003.

Articolo 6

Gestione e destinazione d’uso

Le modalità di gestione delle opere realizzate saranno definite dal Comune secondo quanto previsto dall’art. 113 del D. Lgs. n. 267/2000 e comunque nel rispetto delle norme comunitarie e nazionali vigenti.

Articolo 7

Comunicazione e controllo

L’attività di comunicazione relativamente al complesso degli interventi è a carico del Comune che si impegna a fornire ai Settori Regionali, Provinciali e della Comunità Montana competenti tutte le informazioni e i dati contabili necessari al monitoraggio sull’avanzamento dell’esecuzione delle opere.

Inoltre il Comune si impegna a fornire agli Enti aventi titolo, a norma di legge e del presente Accordo, tutte le informazioni richieste relativamente alla documentazione tecnico-amministrativa e contabile e alle opere.

Articolo 8

Finanziamento degli interventi

Il Comune, la Regione, la Provincia e la Comunità Montana, in virtù degli atti assunti preliminarmente a tal scopo (Documento 7), si impegnano ad erogare i fondi necessari per la realizzazione degli interventi compresi nel presente Accordo mediante cofinanziamento per un importo globale di L. 12.367.000.000.

Potranno concorrere all’attuazione del presente Accordo, mediante convenzione, anche enti di diritto pubblico o privato con quote che andranno a ridurre l’onere regionale.

L’eventuale concorso finanziario di tali nuovi soggetti non costituirà modifica sostanziale all’Accordo e, pertanto, il necessario aggiornamento di quest’ultimo seguirà la procedura prevista al secondo comma del successivo art. 14.

I costi degli interventi, comprese le spese di progettazione e ogni altra spesa tecnica e le consulenze amministrative e legali necessarie per l’attuazione del presente Accordo, sono così ripartiti:

Regione Piemonte (72%) L. 8.867.000.000

Comune di Macugnaga (16%) L. 2.000.000.000

Provincia del V.C.O. (8%) L. 1.000.000.000

Comunità Montana (4%) L. 500.000.000

Totale (100%) L. 12.367.000.000

Il Comune previo parere favorevole del Collegio di Vigilanza di cui al successivo art. 15, potrà utilizzare gli eventuali importi residui non impegnati nella realizzazione delle suddette opere, a seguito di ribassi d’asta, di economie verificatesi in occasione di adeguamenti progettuali, ecc., per finanziare opere di miglioria degli interventi compresi nel presente Accordo o per la realizzazione di eventuali altri nuovi interventi.

In quest’ultimo caso, dovranno essere stipulati Accordi integrativi da promuoversi secondo le procedure vigenti.

Articolo 9

Tempi di esecuzione degli interventi

I tempi di esecuzione degli interventi sono visualizzati nel cronoprogramma di cui alla Tabella 2 e qui di seguito descritti.

Coordinamento (inizio: stipula Accordo, termine: fine Accordo di Programma):

0) Consulenza amministrativa e legale al soggetto promotore per il coordinamento e l’attuazione dell’Accordo.

Prima fase (inizio: stipula Accordo, termine presunto: primavera 2003):

A1) Riqualificazione della funivia Alpe Bill - Monte Moro (2° tronco) limitatamente alle opere elettromeccaniche (l’impianto elettromeccanico dovrà entrare in funzione entro il 2002 al fine di garantirne l’esercizio a fini turistici per la stagione 2002-2003); preliminarmente verrà ceduto gratuitamente dalla Società Funivie di Macugnaga tale tronco della funivia Alpe Bill - Monte Moro;

B) Realizzazione di una piscina pubblica nell’edificio ex “Baita dei Congressi”;

C) Riqualificazione del Centro sportivo polifunzionale comunale con tappeti trasportatori a nastro in sostituzione delle sciovie esistenti a servizio degli sciatori principianti a scopo didattico per l’insegnamento dello sci;

D) Cessione da parte della Soc. Funivie di Macugnaga del primo tronco della funivia (Macugnaga-Alpe Bill) in favore del Comune, al fine di garantire la gestione unitaria di entrambi gli impianti di arroccamento a partire dalla stagione 2002/2003.

Seconda fase (inizio: primavera 2003, termine presunto: primavera 2004):

A2) Riqualificazione della funivia Alpe Bill-Monte Moro (2° tronco), opere civili di miglioria e scale mobili;

E1) Realizzazione di pista di collegamento sciistico tra le piste ed il concentrico del Comune - I lotto - fornitura generatori di neve;

E2) Realizzazione di pista di collegamento sciistico tra le piste ed il concentrico del Comune II lotto - esecuzione pista, opere edili e idrauliche.

Terza fase (inizio: primavera 2004, termine presunto: primavera 2005):

F) Realizzazione di un campo da golf a servizio di tutti i praticanti tale sport, in particolare dei disabili;

G) Realizzazione di un centro ippico e di un’area per pesca sportiva;

H) Realizzazione di un percorso vita attrezzato, composto da attrezzi e relativi cartelli esplicativi e realizzazione di una palestra per attività motoria a servizio dei turisti e degli studenti.

Articolo 10

Trasferimento delle risorse

Il cofinanziamento della Regione riguarda i seguenti interventi: A1, A2, B, C, D, E1, oltre alle prestazioni di cui alla fase di Coordinamento e di consulenza (fase 0), come risulta dalla Tabella 3.

La Regione Piemonte - Settore Organizzazione Turistica, per gli interventi contraddistinti dai codici A1, A2, B, C, E1 destinatari della propria quota di cofinanziamento, si impegna ad erogare al Comune, su richiesta dello stesso, le somme di cui all’art. 8 secondo le seguenti modalità:

10% del finanziamento assegnato all’affidamento della progettazione da parte del Comune, a seguito di presentazione del relativo provvedimento di incarico;

40% del finanziamento alla comunicazione dell’inizio dei lavori;

40% del finanziamento al raggiungimento del 30% dei lavori (in base ai S.A.L. approvati);

10% o minor importo necessario a presentazione del certificato di collaudo e del quadro finale delle spese sostenute.

Il Comune si impegna a fornire alla Regione, ai fini dell’erogazione dei finanziamenti previsti, le informazioni, la documentazione e i dati contabili inerenti gli interventi secondo le modalità e i tempi che verranno comunicati dagli stessi Settori regionali competenti.

Per quanto concerne l’intervento D la Regione Piemonte si impegna all’erogazione del relativo finanziamento su richiesta del Comune ed a favore di quest’ultimo secondo le seguenti modalità:

100% del finanziamento assegnato o minor somma, a seguito di presentazione di perizia asseverata a cura di tecnico incaricato dal Comune e del conseguente provvedimento comunale inerente la cessione. Il Comune di Macugnaga si impegna a sua volta a presentare a seguito dell’avvenuta cessione la documentazione amministrativa e contabile di riscontro.

Per quanto concerne l’attività di Coordinamento e consulenza, la Regione si impegna all’erogazione del relativo finanziamento, su richiesta del Comune e a favore di quest’ultimo, secondo le seguenti modalità:

100% del finanziamento assegnato o minor somma necessaria, a seguito dell’assegnazione formale dell’incarico di consulenza (o degli incarichi) da parte del Comune di Macugnaga e relativa presentazione del provvedimento di incarico comprensivo del disciplinare.

Il Comune di Macugnaga si impegna, a sua volta, ad utilizzare tale finanziamento per l’affidamento dell’incarico di consulenza provvedendo alla liquidazione degli onorari secondo modalità temporali, da definire nello stesso disciplinare di incarico, che risultino proporzionali alla progressione delle attività di coordinamento e di consulenza connesse con l’attuazione e la durata complessiva dell’Accordo.

Il Comune si impegna altresì a fornire alla Regione, in occasione di ognuna delle liquidazioni di onorario eseguite, una relazione sintetica sullo svolgimento delle attività di coordinamento e di consulenza svolte fino a quel momento comprensiva della documentazione contabile di riscontro.

La Provincia per l’intervento destinatario della propria quota di cofinanziamento si impegna ad erogare il finanziamento di cui all’art. 8 al Comune su richiesta dello stesso, secondo le seguenti modalità:

10% del finanziamento assegnato all’affidamento della progettazione da parte del Comune a seguito di presentazione del relativo provvedimento di incarico

40% del finanziamento alla comunicazione dell’inizio dei lavori

40% del finanziamento al raggiungimento del 30% dei lavori (in base ai S.A.L. approvati)

10% o minor importo necessario a presentazione del certificato di collaudo e del quadro finale delle spese sostenute.

Il Comune si impegna a fornire alla Provincia le informazioni, la documentazione e i dati contabili inerenti gli interventi, secondo le modalità e i tempi che verranno comunicati dagli uffici competenti.

La Comunità Montana per ognuno degli interventi destinatari della propria quota di cofinanziamento si impegna ad erogare i finanziamenti di cui all’art. 8 al Comune su richiesta dello stesso, secondo le seguenti modalità:

10% del finanziamento assegnato all’affidamento della progettazione da parte del Comune a seguito di presentazione del relativo provvedimento di incarico

40% del finanziamento alla comunicazione dell’inizio dei lavori

40% del finanziamento al raggiungimento del 30% dei lavori (in base ai S.A.L. approvati)

10% o minor importo necessario a presentazione del certificato di collaudo e del quadro finale delle spese sostenute.

Il Comune si impegna a fornire alla Comunità Montana le informazioni, la documentazione e i dati contabili inerenti l’intervento, secondo le modalità e i tempi che verranno comunicati dagli uffici competenti.

Articolo 11

Tempi e validità dell’Accordo

Il Comune si impegna a concludere la realizzazione degli interventi entro l’anno 2005, termine di validità dell’accordo.

Eventuale proroga del termine di validità dell’Accordo potrà essere concessa, a seguito di motivata richiesta da parte del Comune, dal Collegio di Vigilanza.

Titolo Terzo
Disposizioni finali

Articolo 12

Vincolatività dell’Accordo

Le Parti si obbligano a rispettare l’Accordo in ogni sua parte e non possono compiere validamente atti successivi che violino od ostacolino il medesimo o che contrastino con esso.

Si obbligano altresì a compiere tutti gli atti applicativi e attuativi necessari alla sua esecuzione.

Articolo 13

Modifiche ai progetti

Eventuali varianti in corso d’opera relative ai progetti compresi nel presente Accordo, conformi alle norme vigenti in materia, dovranno essere preventivamente comunicate al Collegio di Vigilanza.

Articolo 14

Modifiche dell’Accordo

Il presente Accordo può essere modificato con il consenso unanime dei soggetti che l’hanno stipulato e con le procedure vigenti in materia di promozione, definizione, formazione, stipula e approvazione.

Eventuali modifiche di carattere non sostanziale proposte dalle Parti saranno valutate dal Collegio di Vigilanza che, nel caso le ritenga accoglibili, le sottoporrà all’approvazione degli Enti sottoscrittori senza che ciò comporti l’avvio delle procedure di cui al comma precedente.

Articolo 15

Vigilanza e poteri sostitutivi

La vigilanza sull’attuazione del presente Accordo è attribuita al Collegio di Vigilanza costituito, ai sensi dell’art. 34 del Decreto Lgs. 18/8/2000 n. 267 - Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali.

Il Collegio, per l’esercizio delle predette funzioni, è composto da:

un componente nominato dall’Assessore al Turismo della Regione

un componente nominato dal Presidente della Provincia

un componente nominato dalla Comunità Montana Monte Rosa

un componente nominato dal Sindaco del Comune che lo presiede.

Articolo 16

Controversie

Le eventuali controversie che dovessero insorgere tra le Parti in ordine all’interpretazione, applicazione ed esecuzione del presente Accordo non ne sospendono l’attuazione e saranno sottoposte alla valutazione del Collegio di Vigilanza di cui all’art. 15.

Nel caso in cui il Collegio medesimo non dovesse giungere ad alcuna risoluzione, le controversie saranno esaminate e risolte da un Collegio arbitrale.

Il Collegio arbitrale sarà formato da 4 membri, uno designato dalla Regione, uno dalla Provincia, uno dalla Comunità Montana e uno dal Comune i quali giudicheranno con equità la questione entro 30 giorni dall’avvio dell’esame.

Articolo 17

Approvazione e pubblicazione

Il presente Accordo, definito nel rispetto di quanto stabilito dalla D.G.R. 24/11/1997, n. 27-23223, è approvato a norma dell’art. 34 del Decreto Lgs. 18/8/2000 n. 267 - Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali mediante provvedimento di approvazione del Sindaco, il quale ne curerà la pubblicazione sul B.U.R.

Macugnaga, 15 novembre 2001

Per la Regione Piemonte
L’Assessore al Turismo
Ettore Racchelli

Per la Provincia Verbano-Cusio-Ossola
Il Presidente
Ivan Guarducci

Per la Comunità Montana Monte Rosa
Il Presidente
Gian Franco Rainelli

Per il Comune di Macugnaga
Il Sindaco
Teresio Mario Valsesia

Tabelle, parte integrante del presente accordo di programma: Omissis


COMUNICAZIONI DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO

Provincia di Torino - Servizio di Valutazione Impatto Ambientale

Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente alla Fase di Verifica della procedura di V.I.A. ai sensi dell’art. 10 comma 2 della legge regionale 14 dicembre 1998 n. 40

1) Produzione energia elettrica sul torrente Pellice, comune di Bobbio Pellice.

2) Produzione energia elettrica sul Rio Cruello, comune di Bobbio Pellice.

3) Rilocazione Impianto di trattamento galvanico, comprensivo dell’impianto Nital e di lavaggio presso l’area industriale Fiat, Comune di Rivalta.

Si comunica che:

Il proponente Comune di Bobbio Pellice, P.zza Caduti per la Libertà 7, Bobbio Pellice, ha depositato presso l’Ufficio di deposito - Sportello Ambiente - della Provincia di Torino via Valeggio n. 5, 10128 Torino, ai sensi dell’art. 10 comma 2 L.R. 40/1998, copia degli elaborati relativi alla realizzazione del seguente progetto:

- Produzione energia elettrica sul torrente Pellice, comune di Bobbio Pellice.

Il proponente Comune di Bobbio Pellice, P.zza Caduti per la Libertà 7, Bobbio Pellice, ha depositato presso l’Ufficio di deposito - Sportello Ambiente - della Provincia di Torino via Valeggio n. 5, 10128 Torino, ai sensi dell’art. 10 comma 2 L.R. 40/1998, copia degli elaborati relativi alla realizzazione del seguente progetto:

- Produzione energia elettrica sul Rio Cruello, comune di Bobbio Pellice.

Il proponente FiatAvio S.p.A., Via Nizza n. 312 - Torino, Partita I.V.A. 01661400018, ha depositato presso l’Ufficio di deposito - Sportello Ambiente - della Provincia di Torino via Valeggio n. 5, 10128 Torino, ai sensi dell’art. 10 comma 2 L.R. 40/1998, copia degli elaborati relativi alla realizzazione del seguente progetto:

- Rilocazione Impianto di trattamento galvanico, comprensivo dell’impianto Nital e di lavaggio presso l’area industriale Fiat, Comune di Rivalta.

La documentazione presentata è a disposizione per la consultazione da parte del pubblico presso lo Sportello Ambiente (Lun./Ven. 9-12 Merc. 15-19), per 30 giorni a partire dalla data di pubblicazione del presente comunicato.

La conclusione del procedimento inerente la Fase di Verifica è stabilita entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato.

Eventuali osservazioni, informazioni e contributi tecnico - scientifici dovranno essere depositati all’Ufficio di Deposito - Sportello Ambiente - nel termine di 30 giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato e rimarranno a disposizione per la consultazione da parte del pubblico fino al termine del procedimento.

Ai sensi dell’art. 4 e seguenti della legge 7 agosto 1990 n. 241 e s.m.i., il responsabile del procedimento designato per i procedimenti indicati all’oggetto al n. 1) - 2) - 3) è la dott.ssa Paola Molina, tel. 011/8613825 fax. 011/8613857, dirigente del Servizio V.I.A..

La Dirigente del Servizio V.I.A.
Paola Molina



Regione Piemonte - Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico - Cuneo

Comunicazione di avvio del procedimento ai sensi della L.R. 27/94 - Richiesta di nulla osta per attraversamento corso d’acqua pubblica Rio di Montelupo nei Comuni di Diano d’Alba e Rodello con linea elettrica aerea MT a 15.000 V

Data di avvio: 12 novembre 2001

N. di protocollo dell’istanza: 38664

Termine massimo per la conclusione del procedimento: 120 gg.

Dirigente responsabile del procedimento: Dott. Ing. Carlo Giraudo

Funzionario a cui è stata assegnata la pratica ed al quale rivolgersi per informazioni: Sig.ra Luisa Piola

Settore cui è possibile prendere visione degli atti: Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico - C.so Kennedy, 7 bis - Cuneo -

Termine per la presentazione di memorie o documenti in attuazione del diritto di partecipazione al procedimento: 15 giorni dalla data di pubblicazione sul B.U.R.

Il Responsabile del Settore
Carlo Giraudo



Regione Piemonte - Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico - Cuneo

Comunicazione di avvio del procedimento ai sensi della L.R. 27/94 - Richiesta di nulla osta per attraversamento corso d’acqua pubblica Torrente Corborant in Comune di Vinadio con linea elettrica bt a 0.220/0.380 in cavo staffato al ponte

Data di avvio: 6 novembre 2001

N. di protocollo dell’istanza: 37804

Termine massimo per la conclusione del procedimento: 120 gg.

Dirigente responsabile del procedimento: Ing. Carlo Giraudo

Funzionario a cui è stata assegnata la pratica ed al quale rivolgersi per informazioni: Sig.ra Luisa Piola

Settore cui è possibile prendere visione degli atti: Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico - C.so Kennedy, 7 bis - Cuneo -

Termine per la presentazione di memorie o documenti in attuazione del diritto di partecipazione al procedimento: 15 giorni dalla data di pubblicazione sul B.U.R.

Il Responsabile del Settore
Carlo Giraudo


STATUTI ENTI LOCALI

Comune di Piatto (Biella)

Statuto comunale approvato con deliberazione n. 18 del 2-7-2001

Indice

Titolo I

Principi generali

Art. 1 - Autonomia statutaria

Art. 2 - Finalità

Art. 3 - Territorio e sede comunale

Art. 4 - Stemma e gonfalone

Art. 5 - Programmazione e cooperazione

Titolo II

Ordinamento strutturale

Capo I

Organi e loro attribuzioni

Art. 6 - Organi

Art. 7 - Rappresentanze dell’Ente

Art. 8 - Costituzione in giudizio

Art. 9 - Deliberazioni degli organi collegiali

Art. 10 - Consiglio comunale

Art. 11 - Sessioni e convocazione

Art. 12 - Linee programmazione di mandato

Art. 13 - Commissioni

Art. 14 - Consiglieri

Art. 15 - Diritti e doveri dei consiglieri

Art. 16 - Rappresentanti del consiglio nella Comunità Montana

Art. 17 - Gruppi consiliari

Art. 18 - Sindaco

Art. 19 - Attribuzioni di amministrazione

Art. 20 - Attribuzioni di vigilanza

Art. 21 - Attribuzioni di organizzazione

Art. 22 - Atti del sindaco

Art. 23 - Vice sindaco

Art. 24 - Delegati dei sindaco nelle borgate e frazioni

Art. 25 - Mozioni di sfiducia

Art. 26 - Dimissioni e impedimento permanente del sindaco

Art. 27 - Giunta comunale

Art. 28 - Composizione

Art. 29 - Nomina

Art. 30 - Funzionamento della giunta

Art. 31 - Competenze

Titolo III

Istituti di partecipazione e diritti dei cittadini

Capo I

Partecipazione e decentramento

Art. 32 - Partecipazione popolare

Capo II

Associazionismo e volontariato

Art. 33 - Associazionismo

Art. 34 - Diritti delle associazioni

Art. 35 - Contributi alle associazioni

Art. 36 - Volontariato

Capo III

Modalità di partecipazione

Art. 37 - Consultazioni

Art. 38 - Petizioni

Art. 39 - Proposte

Art. 40 - Referendum

Art. 41 - Disciplina del referendum

Art. 42 - Accesso agli atti

Art. 43 - Diritto di informazione

Art. 44 - Istanze

Capo IV

Difensore civico

Art. 45 - Nomina

Art. 46 - Decadenza

Art. 47 - Funzioni

Art. 48 - Facoltà e prerogative

Art. 49 - Relazione annuale

Art. 50 - Indennità di funzione

Capo V

Procedimento amministrativo

Art. 51 - Diritto di intervento nei procedimenti

Art. 52 - Procedimenti ad istanza di parte

Art. 53 - Procedimenti a impulso di ufficio

Art. 54 - Determinazione del contenuto dell’atto

Titolo IV

Attività amministrativa

Art. 55 - Obiettivi dell’attività amministrativa

Art. 56 - Servizi pubblici comunali

Art. 57 - Forme di gestione dei servizi pubblici

Art. 58 - Aziende speciali

Art. 59 - Strutture delle aziende speciali

Art. 60 - Istituzioni

Art. 61 - Società per azioni e a responsabilità limitata

Art. 62 - Organizzazione sovracomunale

Art. 63 - Principio di cooperazione

Art. 64 - Convenzioni

Art. 65 - Consorzi

Art. 66 - Accordi di programma

Titolo V

Uffici e personale

Capo I

Uffici

Art. 67 - Principi strumentali e organizzativi

Art. 68 - Organizzazione degli uffici e del personale

Art. 69 - Regolamento degli uffici e dei servizi

Art. 70 - Diritti e doveri dei dipendenti

Art. 71 - Disciplina del rapporto di lavoro

Art. 72 - Disciplina delle nuove assunzioni

Art. 73 - Assistenza processuale

Capo III

Personale direttiva

Art. 74 - Direttore generale

Art. 75 - Compiti del direttore generale

Art. 76 - Funzioni del direttore generale

Art. 77 - Responsabili dei settori, degli uffici e dei servizi

Art. 78 - Funzioni dei responsabili dei settori, degli uffici e dei servizi

Art. 79 - Incarichi dirigenziali e di alta specializzazione

Art. 80 - Collaborazioni esterne

Art. 81 - Ufficio di indirizzo e di controllo

Art. 82 - Controllo interno

Capo III

Il segretario comunale

Art. 83 - Segretario comunale

Art. 84 - Funzioni del segretario comunale

Art. 85 - Vicesegretario comunale

Art. 86 - Atti gestionali

Art. 87 - Potere di direttiva

Capo IV

La responsabilità

Art. 88 - Responsabilità verso il comune

Art. 89 - Responsabilità verso terzi

Art. 90 - Responsabilità dei contabili

Art. 91 - Patrocinio legale

Capo V

Finanza e contabilità

Art. 92 - Ordinamento

Art. 93 - Attività finanziaria del comune

Art. 94 - Amministrazione dei beni comunali

Art. 95 - Bilancio comunale

Art. 96 - Rendiconto della gestione

Art. 97 - Attività contrattuale

Art. 98 - Revisore dei conti

Art. 99 - Tesoreria

Art. 100 - Controllo economico di gestione

Titolo VI

Disposizioni diverse

Art. 101 - Iniziativa per il mutamento delle circoscrizioni provinciali

Art. 102 - Delega di funzioni alla comunità montana

Art. 103 - Pareri obbligatori

Art. 104 - La pubblicità degli atti

Art. 105 - Statuto

Art. 106 - Regolamenti

Art. 107 - Contravvenzioni ai regolamenti comunali

Art. 108 - Adeguamento delle fonti normative comunali a leggi sopravvenute

Art. 109 - Tutela della riservatezza personale

Titolo I

Principi generali

Art. 1

Autonomia statutaria

1. Il Comune di Piatto:

a. è ente autonomo locale con rappresentatività generale secondo i principi della Costituzione e nel rispetto delle leggi della Repubblica Italiana;

b. è ente democratico che crede nei principi europeistici, della pace e della solidarietà;

c. si riconosce in un sistema statuale unitario di tipo federativo e solidale, basato sul principio dell’autonomia degli enti locali;

d. considerata la peculiare realtà territoriale e sociale in cui si colloca, rivendica per sé e per gli altri comuni uno specifico ruolo nella gestione delle risorse economiche locali, ivi compreso il gettito fiscale, nonché nell’organizzazione dei servizi pubblici o di pubblico interesse; ciò nel rispetto del principio della sussidiarietà, secondo cui la responsabilità pubblica compete all’autorità territorialmente e funzionalmente più vicina ai cittadini;

e. valorizza ogni forma di collaborazione con gli altri enti locali;

f. realizza, con i poteri e gli istituti del presente statuto, l’autogoverno della comunità.

Art. 2

Finalità

1. Il Comune rappresenta unitariamente gli interessi della comunità, ne cura lo sviluppo e il progresso civile nel pieno rispetto delle compatibilità ambientali.

2. Il Comune, titolare di funzioni proprie, esercita altresì, secondo il principio di sussidiarietà e le Leggi Statali e Regionali, le funzioni attribuite o delegate dallo Stato, dalla Regione nonché dagli altri Enti Locali di cui fa parte, concorrendo alla determinazione degli obiettivi contenuti nei piani e programmi da essi predisposti e provvedendo alla loro attuazione.

3. Il Comune svolge le sue funzioni anche attraverso le attività che possono essere adeguatamente esercitate dalle autonome iniziative dei cittadini e delle loro formazioni sociali.

4. Il Comune tutela, assieme alla popolazione residente, tutti coloro che nutrono o conservano legami affettivi con lo stesso, anche se motivi di lavoro o di esigenze di vita li costringono a risiedere altrove.

5. Il Comune promuove e tutela l’equilibrato assetto del territorio e concorre, insieme alle altre istituzioni nazionali e internazionali, alla riduzione dell’inquinamento, assicurando, nell’ambito di un uso sostenibile ed equo delle risorse, i diritti e le necessità delle persone di oggi e delle generazioni future. Tutela la salute dei cittadini e salvaguarda altresì la consistenza delle diverse specie viventi e delle biodiversità.

6. Il Comune inoltre ispira la propria azione alle seguenti finalità:

a) dare pieno diritto all’effettiva partecipazione dei cittadini, singoli e associati, alla vita organizzativa, politica, amministrativa, economica e sociale del comune di Piatto; a tal fine sostiene e valorizza l’apporto costruttivo e responsabile del volontariato e delle libere associazioni

b) valorizzazione e promozione delle attività culturali e sportive come strumenti che favoriscono la crescita delle persone;

c) tutela, conservazione e promozione delle risorse naturali, paesaggistiche, storiche, architettoniche e delle tradizioni culturali presenti sul proprio territorio;

d) valorizzazione dello sviluppo economico e sociale della comunità, promuovendo la partecipazione dell’iniziativa imprenditoriale dei privati alla realizzazione del bene comune;

e) sostegno alle realtà della cooperazione che perseguono obiettivi di carattere mutualistico e sociale;

f) tutela della vita umana, della persona e della famiglia, valorizzazione sociale della maternità e della paternità, assicurando sostegno alla corresponsabilità dei genitori nell’impegno della cura e dell’educazione dei figli, anche tramite i servizi sociali ed educativi; garanzia del diritto allo studio e alla formazione culturale e professionale per tutti in un quadro istituzionale ispirato alla libertà di educazione;

g) rispetto e tutela delle diversità etniche, linguistiche, culturali, religiose e politiche, anche attraverso la promozione dei valori e della cultura della tolleranza;

h) sostegno alla realizzazione di un sistema globale e integrato di sicurezza sociale e di tutela attiva delle persone disagiate e svantaggiate;

i) riconoscimento di pari opportunità professionali, culturali, politiche e sociali fra i sessi.

7. Il Comune promuove lo sviluppo economico e sociale del suo territorio, al fine di ostacolare lo spopolamento che caratterizza tutti i piccoli paesi di montagna e di impedire il degrado ambientale (fenomeni che vanno a pesare anche sugli insediamenti di pianura), favorisce e coordina tutte le iniziative volte alla difesa e alla rivalutazione dell’insediamento umano nel rispetto dei valori storico - socio - ambientali.

Tali iniziative consistono in una costante ricerca di miglioramento della qualità della vita, la quale passa necessariamente attraverso l’incremento e l’ottimizzazione dei servizi forniti al cittadino, stimolando altresì l’offerta a futuri residenti di unità abitative inserite nel territorio o recuperate dal patrimonio edilizio esistente, in grado di consentire standard abitativi adeguati alle esigenze odierne ed al passo con i tempi.

8. Il Comune tutela il suo territorio nel complesso e ne promuove lo sviluppo, lo studio la conoscenza, valorizzando l’originale patrimonio etnico, culturale, linguistico, ambientale e tutte quelle testimonianze singolari che costituiscono un segno concreto di originale ed autonoma identità.

9. Il Comune riconosce la propria vocazione turistica per l’area amministrativa di Bielmonte mediante l’incentivazione delle attività ed alle iniziative pubbliche e private atte al rafforzamento, sempre nel rispetto dell’ambiente e dei valori preesistenti, delle infrastrutture necessarie a tale scopo con particolare riguardo a quelle che, per le loro esigenze, necessitano di nuove e sempre maggiori forze lavorative al loro interno.

10. Il Comune pubblicizza e incentiva le attività, le manifestazioni e gli incontri socio - culturali.

11. Il Comune, riconoscendo la necessità del proprio incentivo demografico, stimola ed appoggia l’iniziativa pubblica e privata, atta all’insediamento ed allo sviluppo, nel rispetto dell’ambiente, delle attività artigianali, sportive, rurali e di piccola industria anche annesse al turismo.

12. Il Comune sollecita la consultazione e favorisce la presenza della popolazione all’attività amministrativa del proprio territorio e nell’ambito della Comunità Montana attraverso assemblee che ripristinino anche consuetudini di partecipazione diretta, imperniate sul principio della consensualità delle decisioni, nelle forme e nei modi indicati nei successivi articoli.

13. Il Comune concorre a garantire, nell’ambito delle sue competenze, il diritto alla salute, attiva idonei strumenti, anche di prevenzione, per renderlo effettivo, con particolare riguardo alla tutela della salubrità e della sicurezza dell’ambiente e del posto di lavoro, alla tutela della maternità e della prima infanzia.

14. Il Comune, in qualità di titolare delle funzioni amministrative ai sensi delle leggi nazionali e regionali disciplinanti la materia, svolge compiti di organizzazione e di gestione dei servizi sociali e socio-assistenziali per il perseguimento delle seguenti finalità:

- Prevenire e rimuovere le cause di ordine psicologico, culturale e sociale che possono provocare situazioni di bisogno o fenomeni di emarginazione nell’ambiente di vita, di studio e di lavoro;

- Garantire il diritto delle persone al pieno sviluppo della propria personalità nell’ambito della propria famiglia e della comunità locale;

- Assicurare la fruibilità delle strutture, dei servizi e delle prestazioni sociali secondo modalità che garantiscano la libertà e la dignità personale, realizzino l’eguaglianza di trattamento e il rispetto della specificità delle esigenze e consentano congrui diritti per gli utenti;

- Recuperare i soggetti socialmente disadattati o affetti da disabilità psicofisiche e sensoriali favorendone l’inserimento o il reinserimento nel normale ambiente familiare, sociale, scolastico e lavorativo.

- Sostenere la famiglia, proteggere la maternità tutelare l’infanzia e i soggetti in età evolutiva, con particolare riferimento ai soggetti a rischio di emarginazione;

- Vigilare sulla condizione minorile;

- Promuovere e attuare gli interventi a favore degli anziani, finalizzati al mantenimento, inserimento o reinserimento nel proprio ambiente di vita;

15. Nei casi e con le modalità previsti dal Regolamento, il Comune realizza interventi e prestazioni socio-assistenziali, anche attraverso l’erogazione di contributi e/o la concessione di facilitazioni a soggetti in disagiate condizioni economico - sociali e sostiene, anche finanziariamente l’attività delle organizzazioni di volontariato operanti nell’interesse della Comunità.

Art. 3

Territorio e sede comunale

1. Il territorio del Comune si estende per 3,6 kmq, confina con i comuni di Bioglio, Quaregna, Temengo, Valdengo, Valle San Nicolao e Vallanzengo.

2. Il Comune è formato da diverse frazioni: Baraggi, Baraggia, Barazzetta, Bielmonte, Bonina, Borgonuovo, Bosco, Cascinetto, Chiesa, Commenda, Dama, Forno, Franchino, Fretta, Grangia, Lora, Malina, Ottino, Pandale, Paradosso, Pero, Prati, Quarello, Serralunga, Vietto.

3. Il Palazzo civico, sede comunale, è ubicato in via Fretta n. 1

4. Le adunanze degli organi collegiali si svolgono normalmente nella sede comunale; esse possono tenersi in luoghi diversi in caso di necessità o per particolari esigenze.

5. All’interno del territorio del comune di Piatto non è consentito, per quanto attiene alle attribuzioni del comune in materia, l’insediamento di centrali nucleari né lo stazionamento o il transito di ordigni bellici nucleari e scorie radioattive.

6. Individua nel Palazzo Civico l’apposito spazio da attrezzare per l’albo pretorio per la pubblicazione degli atti ed avvisi previsti dalla Legge.

Art. 4

Stemma e gonfalone

1. Il Comune negli atti e nel sigillo si identifica con il nome di Comune di Piatto.

2. Lo stemma del comune è così descritto dal decreto del Presidente della Repubblica in data 12.4.1965, visto e registrato dalla corte dei conti in data 28.6.1965: “d’azzurro, alla cornucopia d’argento posta in banda traboccante di frutta al naturale ed accostata in capo da tre api d’oro dal volo spiegato ordinate in fascia. Ornamenti esteriori da Comune.”

3. Nelle cerimonie e nelle altre pubbliche ricorrenze, e ogni qualvolta sia necessario rendere ufficiale la partecipazione dell’ente a una particolare iniziativa, il sindaco può disporre che venga esibito il gonfalone con lo stemma del comune: “drappo partito, di giallo e d’azzurro, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento: Comune di Piatto. Le parti di metallo ed i contorni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati di argento.”

4. La giunta può autorizzare l’uso e la riproduzione dello stemma del comune per fini non istituzionali soltanto ove sussista un pubblico interesse.

Art. 5

Programmazione e cooperazione

1. Il Comune persegue le proprie finalità attraverso gli strumenti della programmazione, della pubblicità e della trasparenza, avvalendosi dell’apporto delle formazioni sociali, economiche, sindacali, sportive e culturali operanti sul suo territorio.

2. Il Comune ricerca, in modo particolare, la collaborazione e la cooperazione con i Comuni vicini, con la Provincia di Biella, con la Regione Piemonte e la Comunità Montana di appartenenza.

Titolo II

Ordinamento strutturale

Capo I

Organi e loro attribuzioni

Art. 6

Organi

1. Sono organi di Governo del Comune il Consiglio Comunale, il Sindaco e la Giunta e le rispettive competenze sono stabilite dalla legge e dal presente Statuto.

2. Il Consiglio Comunale è organo di indirizzo e di controllo politico e amministrativo.

3. Il Sindaco è responsabile dell’amministrazione ed è il legale rappresentante del Comune; egli esercita inoltre le funzioni di Ufficiale di Governo secondo le leggi dello Stato.

4. La Giunta collabora col Sindaco nella gestione amministrativa del Comune e svolge attività propositive e di impulso nei confronti del Consiglio.

Art. 7

Rappresentanze dell’Ente

1. Il Sindaco è il legale rappresentante dell’ente.

2. La rappresentanza è altresì esercitata anche dai responsabili dei servizi e/o responsabile del tributo nell’attuazione dei compiti e nell’adozione dei provvedimenti amministrativi di cui al presente Statuto.

3. Il Sindaco può altresì delegare con atto scritto, pubblicato all’Albo Pretorio per 15 giorni consecutivi, ciascun assessore per il compimento dei seguenti atti caratterizzati da una funzione di rappresentanza politico-istituzionale:

- Rappresentanza dell’ente in manifestazioni;

- Stipulazione di convenzione per la costituzione di consorzi, unioni di Comuni;

- Sovraintendere al funzionamento di alcuni servizi o uffici ed all’esecuzione degli atti da questi emanati.

Art. 8

Costituzione in giudizio
(responsabili dei servizi)

1. I dirigenti o i responsabili dei servizi dell’ente promuovono e resistono alle liti richiedono i provvedimenti cautelativi e le azioni possessorie riguardanti i diritti od i beni correlati ai loro compiti adottando allo scopo apposita determinazione, con la quale assegnano l’incarico al patrocinatore dell’Ente.

2. La giunta può formulare indirizzi di natura generale o in base a specifiche materie da trattare, rivolti ai dirigenti per dare impulso alla promozione di vertenze giudiziali o per definire i criteri direttivi nell’esercizio della competenza di cui al precedente comma.

3. Costituisce eccezione al principio stabilito ai precedenti commi la costituzione in giudizio nei procedimenti che riguardino componenti di organi di governo (Sindaco, Assessori, Consiglieri) o allorché si tratti di vertenza che il dirigente (o responsabile del servizio) non ritenga motivatamente di condividere il parere legale.

Art. 9

Deliberazioni degli organi collegiali

1. Le deliberazioni degli organi collegiali sono assunte, di regola, con votazione palese; sono da assumere a scrutinio segreto le deliberazioni concernenti persone, quando venga esercitata una facoltà discrezionale fondata sull’apprezzamento delle qualità soggettive di una persona o sulla valutazione dell’azione da questi svolta.

2. L’istruttoria e la documentazione delle proposte di deliberazione avvengono attraverso i responsabili dei servizi; la verbalizzazione degli atti e delle sedute del consiglio e della giunta è curata dal segretario comunale, secondo le modalità e i termini stabiliti dal regolamento per il funzionamento del consiglio.

3. Il segretario comunale non partecipa alle sedute quando si trova in stato di incompatibilità: in tal caso è sostituito in via temporanea dal componente del consiglio o della giunta nominato dal presidente.

4. I verbali delle sedute sono firmati dal presidente e dal segretario.

5. Il Regolamento di organizzazione del Consiglio Comunale stabilisce il numero dei Consiglieri necessari per la validità delle deliberazioni, entro i limiti stabiliti dalla Legge.

6. Nessuna deliberazione è approvata se non viene adottata in seduta valida e con la maggioranza assoluta dei votanti. Tuttavia le deliberazioni che approvano il Bilancio e il Rendiconto di Gestione non sono valide se non conseguono, in prima votazione, il voto favorevole dalla maggioranza assoluta dei componenti il Consiglio in carica. Dopo uno scrutinio infruttuoso la votazione è rinviata ad altra seduta nella quale è sufficiente la maggioranza assoluta dei votanti. Il Regolamento di Organizzazione del Consiglio è approvato a maggioranza assoluta dai componenti del Consiglio.

7. Per le nomine e le designazioni di competenza del Consiglio Comunale si applica in deroga al disposto del comma precedente, il principio della maggioranza relativa. Ciascun componente del Consiglio scrive sulla propria scheda un nome solo e sono proclamati eletti coloro che hanno ottenuto il maggior numero di voti. Fatto salvo quanto previsto in materia di specifiche norme di legge, se i nominativi da eleggere sono due o più, almeno uno degli eletti deve essere espressione della minoranza consiliare. A tal fine qualora nella votazione non sia risultato eletto alcun candidato della minoranza deve essere proclamata l’elezione in sostituzione dell’ultimo eletto della maggioranza, del candidato espresso dalla minoranza che ha ottenuto il maggior numero di voti.

8. In attuazione della deroga prevista dal successivo art. 29, comma 4 del presente Statuto possono essere approvati con deliberazione dell’organo esecutivo gli atti di gestione, ivi compresi quelli di impegno di spesa e liquidazione rientranti comunque nell’ambito di attuazione concreta degli obiettivi generali dell’ente.

Art. 10

Consiglio comunale

1. Il Consiglio Comunale è dotato di autonomia organizzativa e funzionale e, rappresentando l’intera comunità, delibera l’indirizzo politico - amministrativo ed esercita il controllo sulla sua applicazione.

2. L’elezione, la durata in carica, la composizione e lo scioglimento del Consiglio Comunale sono regolati dalla legge.

3. Il Consiglio Comunale esercita le potestà e le competenze stabilite dalla legge e dallo statuto e svolge le proprie attribuzioni conformandosi ai principi, alle modalità e alle procedure stabiliti nel presente statuto e nelle norme regolamentari.

4. Il Consiglio Comunale definisce gli indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti del comune presso enti, aziende e istituzioni e provvede alla nomina degli stessi nei casi previsti dalla legge. Detti indirizzi sono valevoli limitatamente all’arco temporale del mandato politico - amministrativo dell’organo consiliare che li ha dettati.

5. Il Consiglio Comunale conforma l’azione complessiva dell’ente ai principi di pubblicità, trasparenza e legalità ai fini di assicurare imparzialità e corretta gestione amministrativa.

6. Gli atti fondamentali del consiglio devono contenere l’individuazione degli obiettivi da raggiungere nonché le modalità di reperimento e di destinazione delle risorse e degli strumenti necessari.

7. Il Consiglio Comunale ispira la propria azione al principio di solidarietà.

8. La nomina relativa all’organizzazione e al funzionamento del Consiglio sono previste in un regolamento approvato a maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati.

Art. 11

Sessioni e convocazione

1. L’attività del consiglio comunale si svolge in sessione ordinaria o straordinaria.

2. Ai fini della convocazione, sono considerate ordinarie le sedute nelle quali vengono iscritte le proposte di deliberazioni inerenti all’approvazione delle linee programmatiche del mandato, del bilancio di previsione e del rendiconto della gestione.

3. Le sessioni ordinarie devono essere convocate almeno cinque giorni prima del giorno stabilito; quelle straordinarie almeno tre. In caso d’eccezionale urgenza, la convocazione può avvenire con un anticipo di almeno 24 ore.

4. La convocazione del consiglio e l’ordine del giorno degli argomenti da trattare è effettuata dal sindaco di sua iniziativa o su richiesta di almeno un quinto dei consiglieri; in tal caso la riunione deve tenersi entro 20 giorni e devono essere inseriti all’ordine del giorno gli argomenti proposti, purché di competenza consiliare.

Qualora gli argomenti proposti non siano di competenza consiliare, gli stessi saranno posti in discussione nella prima riunione valida del C.C., venendo quindi meno l’obbligo di convocazione nel termine anzidetto.

5. La convocazione è effettuata tramite avvisi scritti contenenti le questioni da trattare, da consegnarsi a ciascun consigliere, con le modalità operative previste dal Regolamento Consigliare. L’avviso scritto prevede anche una seconda convocazione, da tenersi entro 2 giorni dopo la prima.

6. L’integrazione dell’ordine del giorno con altri argomenti da trattarsi in aggiunta a quelli per cui è stata già effettuata la convocazione è sottoposta alle medesime condizioni di cui al comma precedente e può essere effettuata almeno 24 ore prima del giorno in cui è stata convocata la seduta. In deroga a quanto sopra disposto se il Consiglio Comunale è presente in tutti i suoi membri possono aggiungersi altre materie ancorché non previste, con il voto di tutti i presenti. In tal caso ogni decisione sulle materie aggiunta può essere rinviata di 24 ore a meno che il Consiglio Comunale assolutamente arbitro del proprio funzionamento e con tutti i consiglieri presenti non decida altrimenti.

7. L’elenco degli argomenti da trattare deve essere affisso nell’albo pretorio almeno entro il giorno precedente a quello stabilito per la prima adunanza e deve essere adeguatamente pubblicizzato in modo da consentire la più ampia partecipazione dei cittadini.

8. La documentazione relativa alle pratiche da trattare deve essere messa a disposizione dei consiglieri comunali almeno 24 ore prima della seduta e almeno 12 ore prima nel caso di eccezionale urgenza.

9. Le sedute del consiglio sono pubbliche, salvi i casi previsti dal regolamento consiliare che ne disciplina il funzionamento.

10. La prima convocazione del consiglio comunale subito dopo le elezioni per il suo rinnovo viene indetta dal sindaco neo eletto entro dieci giorni dalla proclamazione degli eletti e la riunione deve tenersi entro dieci giorni dalla convocazione.

11. In caso di impedimento permanente, decadenza, rimozione, decesso del sindaco si procede allo scioglimento del consiglio comunale; il consiglio e la giunta rimangono in carica fino alla data delle elezioni e le funzioni del sindaco sono svolte dal vice sindaco.

Art. 12

Linee programmatiche di mandato

1. Entro il termine di 30 giorni, decorrenti dalla data del suo avvenuto insediamento, sono presentate, da parte del sindaco, sentita la giunta, le linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare durante il mandato politico - amministrativo.

2. Ciascun consigliere comunale ha il pieno diritto di intervenire nella definizione delle linee programmatiche, proponendo le integrazioni, gli adeguamenti e le modifiche, mediante presentazione di appositi emendamenti, nelle modalità indicate dal Regolamento del Consiglio Comunale.

3. Con cadenza almeno annuale, il consiglio provvede, in sessione straordinario, a verificare l’attuazione di tali linee, da parte del sindaco e dei rispettivi assessori, e dunque entro il 30 settembre di ogni anno. E’ facoltà del consiglio provvedere a integrare, nel corso della durata del mandato, con adeguamenti strutturali e/o modifiche, le linee programmatiche, sulla base delle esigenze e delle problematiche che dovessero emergere in ambito locale.

Art. 13

Commissioni

1. Il Consiglio Comunale potrà istituire, con apposita deliberazione, commissioni permanenti, temporanee o speciali per fini di controllo, di indagine, di inchiesta, di studio. Per quanto riguarda le commissioni aventi funzione di controllo e di garanzia, la presidenza è attribuita ai consiglieri appartenenti ai gruppi di opposizione.

2. Il funzionamento, la composizione, i poteri, l’oggetto e la durata delle commissioni verranno disciplinate con il regolamento d’organizzazione del Consiglio Comunale.

3. La delibera di istituzione dovrà essere adottata a maggioranza assoluta dei componenti del consiglio.

Art. 14

Consiglieri

1. Lo stato giuridico, dei consiglieri è regolato dalla legge; essi rappresentano l’intera comunità alla quale costantemente rispondono, senza vincolo di mandato con piena libertà di opinione e di voto.

2. I Consiglieri entrano in carica all’atto della proclamazione ovvero, in caso di surrogazione, non appena adottata dal Consiglio la relativa deliberazione la surrogazione deve essere effettuata entro 10 giorni dalla data in cui si è verificata la vacanza.

3. Le dimissioni da Consigliere sono irrevocabili ed immediatamente efficaci fin dal momento in cui sono assunte al protocollo del Comune.

4. Nella seduta immediatamente successiva alle elezioni del Consiglio, prima di deliberare su qualsiasi altro oggetto, deve esaminare la condizione degli eletti e dichiarare la ineleggibilità o la incompatibilità di essi, quando sussista alcune delle cause previste dalla legge, assumendo i provvedimenti ad esse conseguenti. L’iscrizione all’ordine del giorno della convalida degli eletti comprende, anche se non è detto esplicitamente la surrogazione degli ineleggibili e l’avvio del procedimento per la decadenza degli incompatibili.

5. I Consiglieri Comunali hanno diritto di percepire un gettone di presenza per la partecipazione a sedute del Consiglio Comunale e nelle Commissioni Consiliari permanenti o di indagine. L’ammontare del gettone di presenza è determinato con deliberazione del Consiglio Comunale secondo i criteri stabiliti dalla legge. E’ consentito il cumulo dei gettoni di presenza per la partecipazione a più di una seduta al giorno, purché l’ammontare percepito in un mese dal Consigliere Comunale non superi l’importo pari ad un terzo dell’indennità di carica mensile attribuita al Sindaco.

6. Il Comune, nella tutela dei propri diritti ed interessi, assicura l’assistenza in sede processuale ai Consiglieri, agli Assessori ed al Sindaco che si trovino implicati in conseguenza di fatti ed atti connessi all’espletamento delle loro funzioni, in procedimenti di responsabilità civile o penale in ogni stato o grado di giudizio, purché non ci sia conflitto di interessi con l’Ente. In caso di sentenza di condanna passata in giudicato per fatti commessi con dolo o colpa grave, il Comune recupererà dall’Amministratore tutti gli oneri sostenuti per la sua difesa in ogni grado di giudizio.

7. Le funzioni di consigliere anziano sono esercitate dal consigliere che, nell’elezione a tale carica, ha ottenuto il maggior numero di preferenze. A parità di voti sono esercitate dal più anziano di età.

8. I consiglieri comunali che non intervengono alle sessioni ordinarie per tre volte consecutive senza giustificato motivo sono dichiarati decaduti con deliberazione del consiglio comunale. L’istanza di decadenza può essere proposta da uno o più Consiglieri Comunali, o da uno o più elettori del Comune. A tale riguardo, il sindaco, a seguito dell’avvenuto accertamento dell’assenza maturata da parte del consigliere interessato, provvede con comunicazione scritta, ai sensi dell’articolo 7 della legge 7 agosto 1990 n. 241, a comunicargli l’avvio del procedimento amministrativo. Il consigliere ha facoltà di far valere le cause giustificative delle assenze, nonché a fornire al sindaco eventuali documenti probatori, entro il termine indicato nella comunicazione scritta, che comunque non può essere inferiore a giorni 20, decorrenti dalla data di ricevimento. Scaduto quest’ultimo termine, il consiglio esamina e infine delibera, tenuto adeguatamente conto delle cause giustificative presentate da parte del consigliere interessato.

Art. 15

Diritti e doveri dei consiglieri

1. I consiglieri hanno diritto di iniziativa nell’ambito della competenza del Consiglio Comunale. Hanno inoltre diritto di presentare interrogazioni, mozioni e proposte di deliberazione, nonché proporre emendamenti osservando le procedure stabilite dal Regolamento di Organizzazione del Consiglio Comunale.

2. Le modalità e le forme di esercizio del diritto di iniziativa e di controllo dei consiglieri comunali sono disciplinati dal regolamento del consiglio comunale.

3. I consiglieri comunali hanno diritto di ottenere dagli uffici del comune nonché dalle aziende, istituzioni o enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni utili all’espletamento del proprio mandato. Essi, nei limiti e con le forme stabilite dal regolamento, hanno diritto di visionare gli atti e documenti, anche preparatori, e di conoscere ogni altro atto utilizzato ai fini dell’attività amministrativa e sono tenuti al segreto nei casi specificatamente determinati dalla legge. Inoltre essi hanno diritto a ottenere, da parte del sindaco, un’adeguata e preventiva informazione sulle questioni sottoposte all’organo.

4. Ciascun consigliere è tenuto a eleggere un domicilio nel territorio comunale presso il quale verranno recapitati gli avvisi di convocazione del consiglio e ogni altra comunicazione ufficiale.

Art. 16

Rappresentanti del Consiglio della Comunità Montana.

1. I rappresentanti del Comune presso la Comunità Montana sono nominati dal Consiglio nel proprio seno, con votazione palese e con il sistema del voto segreto, o limitato su proposta dei capigruppo consiliari.

Art. 17

Gruppi consiliari

1. I consiglieri possono costituirsi in gruppi, secondo quanto previsto nel regolamento del consiglio comunale e ne danno comunicazione al sindaco e al segretario comunale unicamente all’indicazione del nome del capogruppo che non può essere né il sindaco né un assessore.

2. Ai capigruppo consiliari è consentito ottenere, gratuitamente, una copia della documentazione inerente gli atti utili all’espletamento del proprio mandato.

3. I gruppi consiliari, nel caso siano composti da almeno 3 consiglieri, hanno diritto a riunirsi in un locale comunale messo a disposizione, per tale scopo, dal Sindaco.

Art. 18

Sindaco

1. Il sindaco è eletto direttamente dai cittadini secondo le modalità stabilite nella legge che disciplina altresì i casi di ineleggibilità, di incompatibilità, lo stato giuridico e le cause di cessazione dalla carica.

2. Egli rappresenta il comune ed è l’organo responsabile dell’amministrazione, sovrintende alle verifiche di risultato connesse al funzionamento dei servizi comunali, impartisce direttive al segretario comunale, al direttore, se nominato, e ai responsabili degli uffici in ordine agli indirizzi amministrativi e gestionali, nonché sull’esecuzione degli atti.

3. Il sindaco esercita le funzioni attribuitegli dalle leggi, dallo statuto, dai regolamenti e sovrintende all’espletamento delle funzioni statali o regionali attribuite al comune. Egli ha inoltre competenza e poteri di indirizzo, di vigilanza e controllo sull’attività degli assessori e delle strutture gestionali ed esecutive.

4. Il sindaco, sulla base degli indirizzi stabiliti dal consiglio, provvede alla nomina, alla designazione e alla revoca dei rappresentanti del comune presso enti, aziende e istituzioni.

5. Il sindaco è inoltre competente, sulla base degli indirizzi espressi dal consiglio comunale, nell’ambito dei criteri indicati dalla regione, e sentite le categorie interessate a coordinare gli orari degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e dei servizi pubblici, nonché, previo accordo con i responsabili territorialmente competenti delle amministrazioni interessate, degli orari di apertura al pubblico degli uffici pubblici localizzati nel territorio, considerando i bisogni delle diverse fasce di popolazione interessate, con particolare riguardo alle esigenze delle persone che lavorano.

6. Al sindaco, oltre alle competenze di legge, sono assegnate dal presente statuto e dai regolamenti attribuzioni quale organo di amministrazione, di vigilanza e poteri di autorganizzazione delle competenze connesse all’ufficio.

Art. 19

Attribuzioni di amministrazione

1. Il sindaco ha la rappresentanza generale dell’ente, può delegare le sue funzioni o parte di esse ai singoli assessori o consiglieri ed è l’organo responsabile dell’amministrazione del comune; in particolare il sindaco:

a) dirige e coordina l’attività politica e amministrativa del comune nonché l’attività della Giunta e dei singoli assessori, nomina e revoca gli assessori, nomina e revoca il Vice-Sindaco;

b) promuove e assume iniziative per concludere accordi di programma con tutti i soggetti pubblici previsti dalla legge, sentito il consiglio comunale;

c) convoca i comizi per i referendum previsti dall’articolo 8 del D.Lgvo 267/2000;

d) adotta le ordinanze contingibili e urgenti nei casi di emergenza sanitaria o igiene pubblica a carattere esclusivamente locale, nonché nei casi di emergenza di cui al T.U.E.l. 267/2000;

e) nomina il segretario comunale, scegliendolo nell’apposito albo;

f) conferisce e revoca al segretario comunale, se lo ritiene opportuno e previa deliberazione della giunta comunale, le funzioni di direttore generale nel caso in cui non sia stipulata la convenzione con altri comuni per la nomina del direttore;

g) nomina e revoca i responsabili degli uffici e dei servizi, attribuisce gli incarichi dirigenziali e quelli di collaborazione esterna, in base a esigenze effettive e verificabili.

h) Esercita la competenza, già del Prefetto, in materia di informazioni su situazioni di pericolo per calamità naturali.

i) Dispone le nomine politiche non diversamente assegnate dalla legge e dal presente statuto (commissione edilizia, nucleo valutazione, controllo strategico, ecc.).

Art. 20

Attribuzioni di vigilanza

1. Il sindaco nell’esercizio delle sue funzioni di vigilanza acquisisce direttamente presso tutti gli uffici e servizi le informazioni e gli atti, anche riservati, e può disporre l’acquisizione di atti, documenti e informazioni presso le aziende speciali, le istituzioni e le società per azioni, appartenenti all’ente, tramite i rappresentanti legali delle stesse, informandone il consiglio comunale.

2. Egli compie gli atti conservativi dei diritti del comune e promuove, direttamente o avvalendosi del segretario comunale o del direttore se nominato, le indagini e le verifiche amministrative sull’intera attività del comune.

3. Il sindaco promuove e assume iniziative atte ad assicurare che uffici, servizi, aziende speciali, istituzioni e società appartenenti al comune, svolgano le loro attività secondo gli obiettivi indicati dal consiglio e in coerenza con gli indirizzi attuativi espressi dalla giunta.

Art. 21

Attribuzioni di organizzazione

1. Il sindaco nell’esercizio delle sue funzioni di organizzazione:

a) stabilisce gli argomenti all’ordine del giorno delle sedute del consiglio comunale, ne dispone la convocazione e le presiede. Provvede alla convocazione quando la richiesta è formulata da un quinto dei consiglieri;

b) esercita i poteri di polizia nelle adunanze consiliari e negli organismi pubblici di partecipazione popolare dal sindaco presieduti, nei limiti previsti dalle leggi;

c) propone argomenti da trattare in giunta, ne dispone la convocazione e la presiede;

d) riceve le interrogazioni e le mozioni da sottoporre al consiglio in quanto di competenza consiliare.

Art. 22

Atti del Sindaco

1. Gli atti di competenza del Sindaco assumono la denominazione di decreto.

2. Le proposte dei decreti sono predisposte dal responsabile del procedimento o comunque dagli addetti individuati dal responsabile di servizio o dal Direttore generale se esiste. I medesimi possono altresì essere predisposti dai collaboratori posti alle dirette dipendenze del Sindaco.

3. L’ufficio di Segreteria curerà la registrazione di tutti i decreti in apposito registro con numerazione progressiva per anno solare e la loro conservazione in originale agli atti dell’ufficio medesimo.

Art. 23

Vice sindaco

1. Il vice sindaco nominato tale dal sindaco è l’assessore che ha la delega generale per l’esercizio di tutte le funzioni del sindaco, in caso di assenza o impedimento di quest’ultimo.

2. Il conferimento delle deleghe rilasciate agli assessori o consiglieri, deve essere comunicato al consiglio e agli organi previsti dalla legge, nonché pubblicato all’albo pretorio.

Art. 24

Delegati del Sindaco nelle borgate o frazioni

1. Nelle borgate e nelle frazioni e in gruppi di esse, il Sindaco, nel rispetto della Legge e previa comunicazione al Prefetto, può delegare le sue funzioni a un Consigliere residente nella borgata o frazione medesima.

2. L’atto di determinazione specifica i poteri dei delegati, i quali sono tenuti a presentare, annualmente, una relazione al Sindaco sulle condizioni e sui bisogni delle borgate e frazioni.

3. Di tale relazione viene data comunicazione al Consiglio.

Art. 25

Mozioni di sfiducia

1. Il voto del consiglio comunale contrario a una proposta del sindaco o della giunta non ne comporta le dimissioni.

2. Il sindaco e la giunta cessano dalla carica nel caso di approvazione di una mozione di sfiducia votata per appello nominale dalla maggioranza assoluta dei componenti del consiglio.

3. La mozione di sfiducia deve essere motivata e sottoscritta da almeno due quinti dei consiglieri assegnati, senza computare a tal fine il sindaco, e viene messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre 30 dalla sua presentazione. Se la mozione viene approvata, si procede allo scioglimento del consiglio e alla nomina di un commissario, ai sensi delle leggi vigenti.

Art. 26

Dimissioni e impedimento permanente del sindaco

1. Le dimissioni comunque presentate dal sindaco al consiglio diventano irrevocabili decorsi 20 giorni dalla loro presentazione. Trascorso tale termine, si procede allo scioglimento del consiglio, con contestuale nomina di un commissario.

2. L’impedimento permanente del sindaco viene accertato da una commissione di 3 persone eletta dal consiglio comunale e composta da soggetti estranei al consiglio, nominati in relazione allo specifico motivo dell’impedimento.

3. La commissione nel termine di 30 giorni dalla nomina relazione al consiglio sulle ragioni dell’impedimento.

4. Il consiglio si pronuncia sulla relazione in seduta pubblica, salvo sua diversa determinazione, anche su richiesta della commissione, entro dieci giorni dalla presentazione.

Art. 27

Giunta comunale

1. La giunta è, organo di impulso e svolge attività propositiva nei confronti del Consiglio collabora col sindaco nel governo del comune e impronta la propria attività ai principi della trasparenza e dell’efficienza.

2. La giunta adotta tutti gli atti idonei al raggiungimento degli obiettivi e delle finalità dell’ente nel quadro degli indirizzi generali e in attuazione delle decisioni fondamentali approvate dal consiglio comunale.

In particolare, la giunta esercita le funzioni di indirizzo politico - amministrativo, definendo gli obiettivi e i programmi da attuare e adottando gli altri atti rientranti nello svolgimento di tali funzioni, e verifica la rispondenza dei risultati dell’attività amministrativa e della gestione agli indirizzi impartiti.

3. La giunta riferisce annualmente al consiglio comunale sulla sua attività.

Art. 28

Composizione

1. La giunta è composta dal sindaco e da un minimo di 2 (due) e un massimo di 4 (quattro) assessori di cui uno è investito della carica di vice sindaco.

2. Il Sindaco, tenuto conto della linee programmatiche di mandato, determina in concreto il numero dei componenti della Giunta, sulla base di specifiche valutazioni politico - amministrative e nei limiti previsti dal presente Statuto.

3. Gli assessori sono scelti normalmente tra i consiglieri; possono tuttavia essere nominati anche assessori esterni al consiglio, purché dotati dei requisiti di eleggibilità e in possesso di particolare competenza ed esperienza tecnica, amministrativa o professionale.

4. Gli assessori esterni possono partecipare alle sedute del consiglio e intervenire nella discussione ma non hanno diritto di voto.

Art. 29

Nomina

1. Il Vice Sindaco e gli altri componenti della giunta sono nominati dal sindaco e presentati al consiglio comunale nella prima seduta successiva alle elezioni.

2. Il sindaco può revocare uno o più assessori dandone motivata comunicazione al consiglio e deve sostituire entro 15 giorni gli assessori dimissionari.

3. Le cause di incompatibilità, la posizione e lo stato giuridico degli assessori nonché gli istituti della decadenza e della revoca sono disciplinati dalla legge; non possono comunque far parte della giunta coloro che abbiano tra loro o con il sindaco rapporti di parentela entro il terzo grado, di affinità di primo grado, di affiliazione e i coniugi.

4. Salvi i casi di revoca da parte dei sindaco la giunta rimane in carica fino al giorno della proclamazione degli eletti in occasione del rinnovo del consiglio comunale.

Art. 30

Funzionamento della giunta

1. La giunta è convocata e presieduta dal sindaco, che coordina e controlla l’attività degli assessori e stabilisce l’ordine del giorno delle riunioni, anche tenuto conto degli argomenti proposti dai singoli assessori.

2. Le modalità di convocazione e di funzionamento della giunta sono stabilite in modo informale dalla stessa.

3. Le sedute sono valide se sono presenti la metà più 1 (uno) dei componenti e le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta, salvo quanto diversamente ed espressamente precisato dalla legge e dallo Statuto.

Art. 31

Competenze

1. La giunta collabora con il sindaco nell’amministrazione del comune e compie gli atti rientranti nelle funzioni degli organi di governo che, non siano riservati al consiglio e non rientrino nelle competenze attribuite al sindaco, al segretario comunale, al direttore o ai responsabili dei servizi comunali.

2. La giunta opera in modo collegiale, dà attuazione agli indirizzi generali espressi dal consiglio e svolge attività propositiva e di impulso nei confronti dello stesso.

3. La giunta, in particolare, nell’esercizio delle attribuzioni di governo e delle funzioni organizzativi:

- Propone al consiglio i regolamenti;

- Approva i progetti, dei lavori pubblici secondo le normative vigenti, i programmi esecutivi e tutti i provvedimenti che non siano riservati dalla legge o dal regolamento di contabilità ai responsabili dei servizi comunali;

- Approva le perizie di variante e suppletive qualora comportino una maggiore spesa rispetto al quadro economico approvato.

- Adotta lo schema di programma triennale ed elenco annuale dei lavori pubblici, nonché gli adeguamenti sostanziali introdotti durante l’anno.

- Elabora le linee di indirizzo e predispone le proposte di provvedimenti da sottoporre alle determinazioni del consiglio;

- Assume attività di iniziativa, di impulso e di raccordo con gli organi di partecipazione e decentramento;

- Approva gli schemi di bilancio da sottoporre al Consiglio;

- Approva il P.R.O. (piano risorse ed obiettivi), i relativi aggiornamenti, affidando agli organi gestionali gli obiettivi e le risorse necessarie;

- Destina il fondo di riserva;

- Adotta le variazioni di bilancio in caso d’urgenza;

- Modifica le tariffe, mentre elabora e propone al consiglio i criteri per la determinazione di quelle nuove;

- Dispone i criteri generali per la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi e vantaggi economici di qualunque genere a enti e persone;

- Approva i regolamenti sull’ordinamento degli uffici e dei servizi nel rispetto dei criteri generali stabiliti dal consiglio;

- Nomina e revoca il direttore generale o autorizza il sindaco a conferire le relative funzioni al segretario comunale;

- Dispone l’accettazione o il rifiuto di lasciti e donazioni che non riguardino immobili;

- Fissa la data di convocazione dei comizi per i referendum e costituisce l’ufficio comunale per le elezioni, cui è rimesso l’accertamento della regolarità del procedimento;

- Esercita, previa determinazione dei costi e individuazione dei mezzi, funzioni delegate dalla provincia, regione e stato quando non espressamente attribuite dalla legge e dallo statuto ad altro organo;

- Delibera in materia di dotazioni organiche e relative variazioni;

- Approva gli accordi di contrattazione decentrata;

- Decide in ordine alle controversie sulle competenze funzionari che potrebbero sorgere fra gli organi gestionali dell’ente;

- Fissa, ai sensi del regolamento e degli accordi decentrati, i parametri, gli standard e i carichi funzionali di lavoro per misurare la produttività dell’apparato, sentito il direttore generale;

- Determina, sentito il revisore del conto, i misuratori e i modelli di rilevazione del controllo interno di gestione secondo i principi stabiliti dal consiglio;

- Approva i piani programmatici previsti dal Regolamento di Contabilità.

- Riassunzione in servizio di personale già dimessosi volontariamente.

- Gli atti di transazione.

- Spese che pur riferendosi all’approvvigionamento e all’acquisizione di beni e servizi a carattere continuativo, quindi rientranti nell’ordine gestione dei servizi impegnano anche i bilanci degli esercizi successivi.

- Autorizza la resistenza in giudizio nei soli casi in cui i procedimenti di giurisdizione riguardino componenti degli organi di governo.

- Organizzazione di manifestazioni e/o collaborazioni di vario genere, spese di rappresentanza.

- Registra, su istanza le associazioni o le sezioni locali di associazioni che operano sul territorio Comunale, esercita il potere di conciliare e transigere quando il dirigente o responsabile dei servizio non ritenga motivatamente di condividere il parere legale.

- Spese straordinarie e/o provvedimenti costituiti da alta discrezionalità. “Politica”.

- Può sottoporre a controllo preventivo di legittimità tutte le deliberazioni dell’Ente.

4. In mancanza non rimediabile di dotazione organica occorrente per il conferimento delle responsabilità delle aree delle posizioni organizzativi, soggette a verifica annuale, in sede di approvazione del Bilancio di Previsione, i componenti della Giunta dell’Ente possono ottenere, con provvedimento del Sindaco gli incarichi di responsabilità degli uffici e dei servizi come individuati nel Regolamento sull’Ordinamento degli Uffici e dei servizi.

Titolo III

Istituti di partecipazione e diritti dei cittadini

Capo I

Partecipazione e decentramento

Art. 32

Partecipazione popolare

1. Il comune promuove e tutela la partecipazione dei cittadini, singoli o associati, all’amministrazione dell’ente al fine di assicurasse il buon andamento, l’imparzialità e la trasparenza.

2. La partecipazione popolare si esprime attraverso l’incentivazione delle forme associative e di volontariato e il diritto dei singoli cittadini a intervenire nel procedimento amministrativo.

3. Il consiglio comunale predispone e approva un regolamento nel quale vengono definite le modalità con cui i cittadini possono far valere i diritti e le prerogative previste dal presente titolo.

Capo II

Associazionismo e volontariato

Art. 33

Associazionismo

1. Il comune riconosce e promuove le forme di associazionismo presenti sul proprio territorio.

2. A tal fine, la Giunta Comunale, a istanza dell’interessato, registra le associazioni che operano sul territorio comunale, ivi comprese le sezioni locali di associazione a rilevanza sovracomunale;

3. Allo scopo di ottenere la registrazione è necessario che l’associazione depositi in Comune copia dello Statuto e comunichi la sede e il nominativo del legale rappresentante.

4. Non è ammesso il riconoscimento di associazioni segrete o aventi caratteristiche non compatibili con indirizzi generali espressi dalla Costituzione, dalle norme vigenti e dal presente statuto.

5. Le associazioni registrate devono presentare annualmente il loro bilancio.

6. Il Comune può promuovere e istituire la consulta delle associazioni.

Art. 34

Diritti delle associazioni

1. Ciascuna associazione registrata ha diritto, per il tramite del legale rappresentante o suo delegato, di accedere ai dati di cui è in possesso l’amministrazione e di essere consultata, a richiesta, in merito alle iniziative dell’ente nel settore in cui essa opera.

2. Le scelte amministrative che incidono sull’attività delle associazioni possono essere precedute dall’acquisizione di pareri espressi dagli organi collegiali delle stesse.

3. I pareri devono pervenire all’ente nei termini stabiliti nella richiesta.

Art. 35

Contributi alle associazioni

1. Il comune può erogare alle associazioni, con esclusione dei partiti politici e loro associazioni, contributi economici da destinarsi allo svolgimento dell’attività associativa.

2. Il comune può altresì mettere a disposizione delle associazioni, di cui al comma precedente, a titolo di contributi in natura, strutture, beni o servizi in modo gratuito.

3. Le modalità di erogazione dei contributi o di godimento delle strutture, beni o servizi dell’ente è stabilita in apposito regolamento, in modo da garantire a tutte le associazioni pari opportunità.

4. Il comune può gestire servizi in collaborazione con le associazioni di volontariato riconosciute a livello nazionale e inserite nell’apposito albo regionale, l’erogazione dei contributi e le modalità della collaborazione verranno stabilite in apposito regolamento.

5. Le associazioni che hanno ricevuto contributi in denaro o natura dall’ente devono redigere al termine di ogni anno apposito rendiconto che ne evidenzi l’impiego.

Art. 36

Volontariato

1. Il comune promuove forme di volontariato per un coinvolgimento della popolazione in attività volte al miglioramento della qualità della vita personale, civile e sociale, in particolare delle fasce in costante rischio di emarginazione, nonché per la tutela dell’ambiente.

Capo III

Modalità di partecipazione

Art. 37

Consultazioni

1. L’amministrazione comunale può indire consultazioni della popolazione allo scopo di acquisire pareri e proposte in merito all’attività amministrativa.

Art. 38

Petizioni

1. Chiunque, anche se non residente nel territorio comunale, può rivolgersi in forma collettiva agli organi dell’amministrazione per sollecitarne l’intervento su questioni di interesse comune o per esporre esigenze di natura collettiva.

2. La raccolta di adesioni può avvenire senza formalità di sorta in calce al testo comprendente le richieste che sono rivolte all’amministrazione.

3. La petizione è inoltrata al sindaco il quale, entro 15 giorni, la assegna in esame all’organo competente e ne invia copia ai gruppi presenti in consiglio comunale.

4. Se la petizione è sottoscritta da almeno 50 persone l’organo competente deve pronunciarsi in merito entro 30 giorni dal ricevimento.

5. Il contenuto della decisione dell’organo competente, unicamente al testo della petizione, è pubblicizzato mediante affissione negli appositi spazi e, comunque, in modo tale da permetterne la conoscenza a tutti i firmatari che risiedono nel territorio del comune.

6. Se la petizione è sottoscritta da almeno 80 persone, ciascun consigliere può chiedere con apposita istanza che il testo della petizione sia posto in discussione nella prossima seduta del consiglio comunale, da convocarsi entro 30 giorni.

Art. 39

Proposte

1. Qualora un numero di elettori del comune non inferiore a 150 avanzi al sindaco proposte per l’adozione di atti amministrativi di competenza dell’ente e tali proposte siano sufficientemente dettagliate in modo da non lasciare dubbi sulla natura dell’atto e il suo contenuto dispositivo, il sindaco, ottenuto il parere dei responsabili dei servizi interessati e del segretario comunale, trasmette la proposta unicamente ai pareri all’organo competente e ai gruppi presenti in consiglio comunale entro 15 giorni dal ricevimento.

2. L’organo competente può sentire i proponenti e deve adottare le sue determinazioni in via formale entro 30 giorni dal ricevimento della proposta.

3. Le determinazioni di cui al comma precedente sono pubblicate negli appositi spazi e sono comunicate formalmente ai primi tre firmatari della proposta.

Art. 40

Referendum

1. Il Comune riconosce fra gli strumenti di partecipazione del cittadino all’amministrazione locale il Referendum consultivo e il Referendum abrogativo.

2. Hanno diritto di partecipare al voto tutti i cittadini chiamati ad eleggere il Consiglio Comunale, nonché stranieri ed apolidi residenti in città da almeno tre anni che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età e che non versino in alcuna delle condizioni che precludono ai cittadini italiani l’esercizio dei diritti politici.

3. L’iniziativa del referendum può essere presa dal Consiglio Comunale a maggioranza dei suoi componenti o da un numero di elettori residenti non inferiore al 51% degli iscritti nelle liste elettorali in tutte le materie di competenza comunale.

4. Non possono essere indetti referendum in materia di tributi locali e di tariffe, di attività amministrative vincolate da leggi statali o regionali e quando sullo stesso argomento è già stato indetto un referendum nell’ultimo quinquennio. Sono inoltre escluse dalla potestà referendaria le seguenti materie:

a) statuto comunale;

b) regolamento del consiglio comunale;

c) piano regolatore generale e strumenti urbanistici attuativi;

5. Il quesito da sottoporre agli elettori deve essere di immediata comprensione e tale da non ingenerare equivoci.

6. Sono ammesse richieste di referendum anche in ordine all’oggetto di atti amministrativi già approvati dagli organi competenti del comune, a eccezione di quelli relativi alle materie di cui al precedente comma 2.

7. Il Referendum abrogativo è ammesso nei confronti dei seguenti provvedimenti amministrativi, di competenza del Consiglio Comunale: assunzione diretta di pubblici servizi, concessione di pubblici servizi, regolamenti che non abbiano contenuto tributario o tariffario e che non riguardano l’organizzazione interna degli organi e dei servizi del Comune, costituzione di istituzioni e di aziende speciali, partecipazione del Comune a società di capitali. In ogni caso il referendum non è ammesso nei confronti di provvedimenti amministrativi in forza dei quali si siano già perfezionati diritti soggettivi in capo a persone fisiche o giuridiche. A pena di inammissibilità, la richiesta di referendum abrogativo, completa di tutta la documentazione richiesta, deve essere depositata in Comune, con le modalità stabilite dal regolamento entro 120 giorni dalla data di esecutività del provvedimento amministrative oggetto del quesito referendario.

8. Il referendum non ha luogo quando il provvedimento amministrativo cui si riferisce sia stato annullato o revocato totalmente. Se l’annullamento o la revoca sono parziali, come anche in caso di nuovo provvedimento amministrativo che introduca modifiche a quello oggetto di referendum, la Commissione di cui al comma successivo del presente Statuto, sentiti i promotori ed il Sindaco, decide se il referendum non debba avere luogo, in quanto ne sia venuto meno l’oggetto sostanziale o comunque siano state soddisfatte le istanze dei promotori, ovvero se esso debba avere luogo modificando il quesito per tenere conto dell’annullamento o della revoca parziale o del nuovo provvedimento amministrativo.

9. Presso il Consiglio Comunale agirà un’apposita commissione, composta dal segretario del Comune che la presiede da un Consigliere di maggioranza e da un Consigliere di minoranza, cui viene affidato il giudizio tecnico di ammissibilità dei referendum proposti dai cittadini, procedendo alla verifica della regolarità della presentazione e delle firme, all’ammissibilità per materia considerate le limitazioni del precedente 2º comma ed al riscontro della comprensibilità del quesito referendario.

E’ facoltà dei soggetti presentatori del Referendum richiedere alla Commissione di cui al precedente comma il giudizio di ammissibilità riguardo alla materia del quesito, alla sua chiarezza ed intelleggibilità, anche prima dell’inizio della raccolta delle firme dei sottoscrittori. In tal caso la commissione si pronuncia con le modalità e nei termini previsti dal regolamento, fatto salvo il successivo giudizio per ciò che concerne gli ulteriori requisiti di ammissibilità richieste dallo Statuto e del Regolamento.

10. Ultimata la verifica entro 30 giorni dalla presentazione del quesito referendario, la commissione ne presenta una relazione al Consiglio Comunale.

11. Il Consiglio, ove nulla osti, indirà il referendum, rimettendo gli atti alla giunta Comunale per la fissazione della data.

12. Nel caso in cui il Consiglio Comunale, per motivi di legittimità, si pronunci per il rigetto della proposta referendaria o per il parziale accoglimento, dovrà assumere apposita deliberazione con la maggioranza assoluta dei propri componenti.

Art. 41

Disciplina del referendum

1. Il procedimento relativo alla consultazione referendaria viene disciplinato dal Regolamento secondo i principi contenuti nei precedenti articoli e con i seguenti criteri:

a) La consultazione si effettua durante una sola giornata festiva l’apertura dei seggi durante la votazione ha una durata ininterrotta di 12 ore. Lo spoglio delle schede deve terminare nella stessa giornata della votazione. Possono svolgersi contemporaneamente più consultazioni referendarie locali.

b) Il Referendum è ammesso nel solo periodo dell’anno previsto dal Regolamento.

Il Referendum è comunque inammissibile nei sei mesi precedenti e nei sei mesi successivi al rinnovo del Consiglio Comunale e in coincidenza con operazioni elettorali provinciali, comunali e circoscrizionali.

c) La pubblicazione adeguata della consultazione e del contenuto sostituisce la stampa e la consegna dei certificati elettorali. La partecipazione alla votazione è attestata con l’apposizione della firma dell’elettore sulla lista sezionale.

d) La normativa regolamentare farà riferimento, per quanto compatibile, alle procedure adottate per lo svolgimento dei referendum abrogativi di leggi statali, adeguandole alla dimensione locale della consultazione ed eventualmente vagliandole ai fini della loro semplificazione ed economicità.

e) Il Referendum è valido se vi ha partecipato la metà più uno degli aventi diritto. Se il quorum non è raggiunto, il Referendum può essere riproposto trascorso un quinquennio. In tal caso la procedura di presentazione deve essere integralmente ripetuta.

f) Il Consiglio Comunale deve prendere atto del risultato della consultazione referendaria entro 20 giorni dalla proclamazione dei risultati e provvedere con atto formale in merito all’oggetto della stessa.

g) Nel caso di Referendum abrogativo, qualora il risultato sia favorevole all’abrogazione del provvedimento amministrativo, il Sindaco, con proprio decreto, ne prende atto entro otto giorni dalla proclamazione. Il provvedimento abrogato cessa di avere efficacia dal successivo alla pubblicazione del decreto all’Albo Pretorio del Comune e gli organi comunali, ciascuno per quanto di competenza, adottano gli atti necessari a colmare l’eventuale carenza normativa. Il provvedimento abrogato non può essere ripresentato nei medesimi termini sostanziali nello stesso mandato amministrativo del Consiglio Comunale.

h) In caso di esito negativo, il medesimo quesito referendario non può essere ripresentato nel corso dello stesso mandato amministrativo del Consiglio Comunale.

2. Non si procede agli adempimenti del comma precedente se non ha partecipato alle consultazioni almeno la metà più uno degli aventi diritto.

3. Il mancato o parziale recepimento delle indicazioni approvate dai cittadini nella consultazione referendaria deve essere adeguatamente motivato e deliberato dalla maggioranza assoluta dei consiglieri comunali.

4. Nel caso in cui la proposta sottoposta a referendum sia approvata dalla maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto, il consiglio comunale e la giunta non possono assumere decisioni contrastanti con essa.

Art. 42

Accesso agli atti

1. Ciascun cittadino ha libero accesso alla consultazione degli atti dell’amministrazione comunale e dei soggetti, anche privati, che gestiscono servizi pubblici.

2. Possono essere sottratti alla consultazione soltanto gli atti che esplicite disposizioni legislative dichiarano riservati o sottoposti a limiti di divulgazione.

3. La consultazione degli atti di cui al primo comma, deve avvenire senza particolari formalità, con richiesta motivata dell’interessato, nei tempi stabiliti da apposito regolamento.

4. In caso di diniego da parte dell’impiegato o funzionario che ha in deposito l’atto l’interessato può rinnovare la richiesta per iscritto al sindaco del comune, che deve comunicare le proprie determinazioni in merito entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta stessa.

5. In caso di diniego devono essere esplicitamente citati gli articoli di legge che impediscono la divulgazione dell’atto richiesto.

6. Il regolamento stabilisce i tempi e le modalità per l’esercizio dei diritti previsti nel presente articolo.

Art. 43

Diritto di informazione

1. Tutti gli atti dell’amministrazione, a esclusione di quelli aventi destinatario determinato, sono pubblici e devono essere adeguatamente pubblicizzate.

2. La pubblicazione avviene, di norma, mediante affissione in apposito spazio, facilmente accessibile a tutti, situato nell’atrio del palazzo comunale.

3. L’affissione viene curata dal segretario comunale che si avvale di un messo e, su attestazione di questi, certifica l’avvenuta pubblicazione.

4. Gli atti aventi destinatario determinato devono essere notificati all’interessato.

5. Le ordinanze, i conferimenti di contributi a enti e associazioni devono essere pubblicizzati mediante affissione.

Art. 44

Istanze

1. Chiunque, singolo o associato, può rivolgere al sindaco interrogazioni in merito a specifici problemi o aspetti dell’attività amministrativa.

2. La risposta all’interrogazione deve essere motivata e fornita entro 30 giorni dall’interrogazione.

Capo IV

Difensore civico

Art. 45

Nomina

1. Il difensore civico è nominato dal consiglio comunale, salvo che non sia scelto in forma di convenzionamento con altri comuni, con la Comunità Montana o con la provincia di Biella, a scrutinio segreto e a maggioranza dei due terzi dei consiglieri.

2. Ciascun cittadino che abbia i requisiti di cui al presente articolo può far pervenire la propria candidatura all’amministrazione comunale che ne predispone apposito elenco previo controllo dei requisiti.

3. La designazione del difensore civico deve avvenire tra persone che per preparazione ed esperienza diano ampia garanzia di indipendenza, probità e competenza giuridico - amministrativa e siano in possesso del diploma di laurea in scienze politiche, giurisprudenza, economia e commercio o equipollenti.

4. Il difensore civico rimane in carica quanto il consiglio che lo ha eletto ed esercita le sue funzioni fino all’insediamento del successore.

5. Non può essere nominato difensore civico:

a) chi si trova in condizioni di ineleggibilità alla carica di consigliere comunale;

b) i parlamentari, i consiglieri regionali, provinciali e comunali, i membri dei consorzi tra comuni e delle comunità montane, i membri del comitato regionale di controllo, i ministri di culto, i membri di partiti politici;

c) i dipendenti del comune, gli amministratori e i dipendenti di persone giuridiche, enti, istituti e aziende che abbiano rapporti contrattuali con l’amministrazione comunale o che ricevano da essa a qualsiasi titolo sovvenzioni o contributi;

d) chi fornisca prestazioni di lavoro autonomo all’amministrazione comunale;

e) chi sia coniuge o abbia rapporti di parentela o affinità entro il quarto grado con amministratori del comune, suoi dipendenti od il segretario comunale.

Art. 46

Decadenza

1. Il difensore civico decade dal suo incarico nel caso sopravvenga una condizione che ne osterebbe la nomina o nel caso egli tratti privatamente cause inerenti l’amministrazione comunale.

2. La decadenza è pronunciata dal consiglio comunale.

3. Il difensore civico può essere revocato dal suo incarico per gravi motivi con deliberazione assunta a maggioranza dei due terzi dei consiglieri.

4. In ipotesi di surroga, per revoca, decadenza o dimissioni, prima che termini la scadenza naturale dell’incarico, sarà il consiglio comunale a provvedere.

Art. 47

Funzioni

1. Il difensore civico ha il compito di intervenire presso gli organi e uffici del comune allo scopo di garantire l’osservanza del presente statuto e dei regolamenti comunali, nonché il rispetto dei diritti dei cittadini italiani e stranieri.

2. Il difensore civico deve intervenire dietro richiesta degli interessati o per iniziativa propria ogni volta che ritiene sia stata violata la legge, lo statuto o il regolamento.

3. Il difensore civico deve provvedere affinché la violazione, per quanto possibile, venga eliminata e può dare consigli e indicazioni alla parte offesa affinché la stessa possa tutelare i propri diritti e interessi nelle forme di legge.

4. Il difensore civico deve inoltre vigilare affinché a tutti i cittadini siano riconosciuti i medesimi diritti.

5. Il difensore civico deve garantire il proprio interessamento a vantaggio di chiunque si rivolga a lui; egli deve essere disponibile per il pubblico nel suo ufficio almeno un giorno alla settimana.

6. Il difensore civico esercita il controllo sulle deliberazioni comunali di cui all’articolo 17, comma 38 della legge 15 maggio 1997 n. 127 secondo le modalità previste dall’articolo 17, comma 39, dell’ultima legge citata.

7. Il difensore civico ha anche il compito di esercitare le funzioni di garante del contribuente di cui all’art. 13, commi da 6 a 9 della Legge 27/7/2000 n. 212 (Statuto Contribuente).

Art. 48

Facoltà e prerogative

1. L’ufficio del difensore civico ha sede presso idonei locali messi a disposizione dall’amministrazione comunale, unicamente ai servizi e alle attrezzature necessarie allo svolgimento del suo incarico.

2. Il difensore civico nell’esercizio del suo mandato può consultare gli atti e i documenti in possesso dell’amministrazione comunale e dei concessionari di pubblici servizi.

3. Egli inoltre può convocare il responsabile del servizio interessato e richiedergli documenti, notizie, chiarimenti senza che possa essergli opposto il segreto d’ufficio.

4. Il difensore civico riferisce entro 30 giorni l’esito del proprio operato, verbalmente o per iscritto, al cittadino che gli ha richiesto l’intervento e segnala agli organi comunali o alla magistratura le disfunzioni, le illegittimità o i ritardi riscontrati.

5. Il difensore civico può altresì invitare l’organo competente ad adottare gli atti amministrativi che reputa opportuni, concordandone eventualmente il contenuto.

6. E’ facoltà del difensore civico, quale garante dell’imparzialità e del buon andamento delle attività della p.a. di presenziare, senza diritto di voto o di intervento, alle sedute pubbliche delle commissioni concorsuali, aste pubbliche, licitazioni private, appalti concorso. A tal fine deve essere informato della data di dette riunioni.

Art. 49

Relazione annuale

1. Il difensore civico presenta ogni anno, entro il mese di marzo, la relazione relativa all’attività svolta nell’anno precedente, illustrando i casi seguiti, le disfunzioni, i ritardi e le illegittimità riscontrate e formulando i suggerimenti che ritiene più opportuni allo scopo di eliminarle.

2. Il difensore civico nella relazione di cui al primo comma può altresì indicare proposte rivolte a migliorare il funzionamento dell’attività amministrativa e l’efficienza dei servizi pubblici, nonché a garantire l’imparzialità delle decisioni.

3. La relazione deve essere affissa all’albo pretorio, trasmessa a tutti i consiglieri comunali e discussa entro 30 giorni in consiglio comunale.

4. Tutte le volte che ne ravvisa l’opportunità, il difensore civico può segnalare singoli casi o questioni al sindaco affinché siano discussi nel consiglio comunale, che deve essere convocato entro 30 giorni.

Art. 50

Indennità di funzione

1. Al difensore civico è corrisposta un’indennità di funzione il cui importo è determinato annualmente dal consiglio comunale.

Capo V

Procedimento amministrativo

Art. 51

Diritto di intervento nei procedimenti

1. Chiunque sia portatore di un diritto o di un interesse legittimo coinvolto in un procedimento amministrativo ha facoltà di intervenirvi, tranne che nei casi espressamente previsti dalla legge o dal regolamento.

2. L’amministrazione comunale deve rendere pubblico il nome del funzionario responsabile della procedura, di colui che è delegato ad adottare le decisioni in merito e il termine entro cui le decisioni devono essere adottate.

Art. 52

Procedimenti ad istanza di parte

1. Nel caso di procedimenti ad istanza di parte il soggetto che ha presentato l’istanza può chiedere di essere sentito dal funzionario o dall’amministratore che deve pronunciarsi in merito.

2. Il funzionario o l’amministratore devono sentire l’interessato entro 30 giorni dalla richiesta o nel termine inferiore stabilito dal regolamento.

3. Ad ogni istanza rivolta a ottenere l’emanazione di un atto o provvedimento amministrativo deve essere data opportuna risposta per iscritto nel termine stabilito dal regolamento, comunque non superiore a 60 giorni.

4. Nel caso l’atto o provvedimento richiesto possa incidere negativamente su diritti o interessi legittimi di altri soggetti il funzionario responsabile deve dare loro comunicazione della richiesta ricevuta.

5. Tali soggetti possono inviare all’amministrazione istanze, memorie, proposte o produrre documenti entro 15 giorni dal ricevimento della comunicazione.

Art. 53

Procedimenti a impulso di ufficio

1. Nel caso di procedimenti ad impulso d’ufficio il funzionario responsabile deve darne comunicazione ai soggetti i quali siano portatori di diritti od interessi legittimi che possano essere pregiudicati dall’adozione dell’atto amministrativo, indicando il termine non minore di 15 giorni, salvo i casi di particolare urgenza individuati dal regolamento, entro il quale gli interessati possono presentare istanze, memorie, proposte o produrre documenti.

2. I soggetti interessati possono, altresì, nello stesso termine chiedere di essere sentiti personalmente dal funzionario responsabile o dall’amministratore che deve pronunciarsi in merito.

3. Qualora per l’elevato numero degli interessati sia particolarmente gravosa la comunicazione personale di cui al primo comma è consentito sostituirla con la pubblicazione ai sensi dell’articolo 40 dello statuto.

Art. 54

Determinazione del contenuto dell’atto

1. Nei casi previsti dai due articoli precedenti, e sempre che siano state puntualmente osservate le procedure ivi previste, il contenuto volitivo dell’atto può risultare da un accordo tra il soggetto privato interessato e la giunta comunale.

2. In tal caso è necessario che di tale accordo sia dato atto nella premessa e che il contenuto dell’accordo medesimo sia comunque tale da garantire il pubblico interesse e l’imparzialità dell’amministrazione.

Titolo III

Attività amministrativa

Art. 55

Obiettivi dell’attività amministrativa

1. Il comune informa la propria attività amministrativa ai principi di democrazia, di partecipazione, di trasparenza, di efficienza, di efficacia, di economicità e di semplicità delle procedure.

2. Gli organi istituzionali del comune e i dipendenti responsabili dei servizi sono tenuti a provvedere sulle istanze degli interessati nei modi e nei termini stabiliti dalla legge, dal presente statuto e dai regolamenti di attuazione.

3. Il comune, allo scopo di soddisfare le esigenze dei cittadini, attua le forme di partecipazione previste dal presente statuto, nonché forme di cooperazione con altri comuni, con la Comunità Montana e con la provincia.

Art. 56

Servizi pubblici comunali

1. Il comune può istituire e gestire servizi pubblici che abbiano per oggetto produzione di beni e servizi o l’esercizio di attività rivolte a perseguire fini sociali e a promuovere lo sviluppo economico e civile della comunità locale.

2. I servizi da gestirsi con diritto di privativa sono stabiliti dalla legge.

Art. 57

Forme di gestione dei servizi pubblici

1. Il consiglio comunale può deliberare l’istituzione e l’esercizio dei pubblici servizi nelle seguenti forme:

a) in economia, quando per le modeste dimensioni o per le caratteristiche del servizio, non sia opportuno costituire un’istituzione o un’azienda;

b) in concessione a terzi quando esistano ragioni tecniche, economiche e di opportunità sociale;

c) a mezzo di azienda speciale, anche per la gestione di più servizi di rilevanza economica e imprenditoriale;

d) a mezzo di istituzione, per l’esercizio di servizi sociali senza rilevanza imprenditoriale, fatta salva la possibilità di accordi e convenzioni con le associazioni di volontariato e le cooperative di solidarietà sociale.

e) a mezzo di società per azioni o a responsabilità limitata a prevalente capitale pubblico locale costituite o partecipate dal Comune qualora si renda opportuna, in relazione alla natura del servizio da erogare, la partecipazione di altri soggetti pubblici e privati;

f) a mezzo di convenzioni, consorzi, accordi di programma, unioni di comuni nonché in ogni altra forma consentita dalla legge.

g) a mezzo di società per azioni senza il vincolo della proprietà pubblica maggioritaria nei casi previsti dalla legge.

2. Il comune può altresì dare impulso e partecipare, anche indirettamente, ad attività economiche connesse ai suoi fini istituzionali avvalendosi dei principi e degli strumenti di diritto comune.

3. I poteri, a eccezione del referendum, che il presente statuto riconosce ai cittadini nei confronti degli atti del comune sono estesi anche agli atti delle aziende speciali, delle istituzioni e delle società di capitali a maggioranza pubblica.

Art. 58

Aziende speciali

1. Il consiglio comunale può deliberare la costituzione di aziende speciali, dotate di personalità giuridica e di autonomia gestionale e imprenditoriale, e ne approva lo statuto.

2. Le aziende speciali informano la loro attività a criteri di trasparenza, di efficacia, di efficienza e di economicità e hanno l’obbligo del pareggio finanziario ed economico da conseguire attraverso l’equilibrio dei costi e dei ricavi, ivi compresi i trasferimenti.

3. I servizi di competenza delle aziende speciali possono essere esercitati anche al di fuori del territorio comunale, previa stipulazione di accordi tesi a garantire l’economicità e la migliore qualità dei servizi.

Art. 59

Struttura delle aziende speciali

1. Lo statuto delle aziende speciali ne disciplina la struttura, il funzionamento, le attività e i controlli.

2. Sono organi delle aziende speciali il consiglio di amministrazione, il presidente, il direttore e il collegio di revisione.

3. Il presidente e gli amministratori delle aziende speciali sono nominati dal sindaco fra le persone in possesso dei requisiti di eleggibilità a consigliere comunale dotate di speciale competenza tecnica o amministrativa per studi compiuti, per funzioni esercitate presso aziende pubbliche o private o per uffici ricoperti.

4. Il direttore è assunto per pubblico concorso, salvo i casi previsti dal T.U. 2578/25 in presenza dei quali si può procedere alla chiamata diretta.

5. Il consiglio comunale provvede alla nomina del collegio revisori dei conti, conferisce il capitale di dotazione e determina gli indirizzi e le finalità dell’amministrazione delle aziende, ivi compresi i criteri generali per la determinazione delle tariffe per la fruizione dei beni o servizi.

6. Il consiglio comunale approva altresì i bilanci annuali e pluriennali, i programmi e il conto consuntivo delle aziende speciali ed esercita la vigilanza sul loro operato.

7. Gli amministratori delle aziende speciali possono essere revocati soltanto per gravi violazioni di legge, documentata inefficienza o difformità rispetto agli indirizzi e alle finalità dell’amministrazione approvate dal consiglio comunale.

Art. 60

Istituzioni

1. Le istituzioni sono organismi strumentali del comune privi di personalità giuridica ma dotate di autonomia gestionale.

2. Sono organi delle istituzioni il consiglio di amministrazione, il presidente e il direttore.

3. Gli organi dell’istituzione sono nominati dal sindaco che può revocarli per gravi violazioni di legge, per documentata inefficienza o per difformità rispetto agli indirizzi e alle finalità dell’amministrazione.

4. Il consiglio comunale determina gli indirizzi e le finalità dell’amministrazione delle istituzioni, ivi compresi i criteri generali per la determinazione delle tariffe per la fruizione dei beni o servizi, approva i bilanci annuali e pluriennali, i programmi e il conto consuntivo delle aziende speciali ed esercita la vigilanza sul loro operato.

5. Il consiglio di amministrazione provvede alla gestione dell’istituzione deliberando nell’ambito delle finalità e degli indirizzi approvati dal consiglio comunale e secondo le modalità organizzativi e funzionari previste nel regolamento.

6. Il regolamento può anche prevedere forme di partecipazione dei cittadini o degli utenti alla gestione o al controllo dell’istituzione.

Art. 61

Società per azioni o a responsabilità limitata

1. Il Consiglio Comunale può approvare la partecipazione dell’ente a società per azioni o a responsabilità limitata per la gestione di servizi pubblici, eventualmente provvedendo anche alla loro costituzione.

2. L’atto costitutivo, lo statuto o l’acquisto di quote o azioni devono essere approvati dal consiglio comunale e deve in ogni caso essere garantita la rappresentatività dei soggetti pubblici negli organi di amministrazione.

3. Il comune sceglie i propri rappresentanti tra soggetti di specifica competenza tecnica e professionale e nel concorrere agli atti gestionali considera gli interessi dei consumatori e degli utenti

4. I consiglieri comunali non possono essere nominati nei consigli di amministrazione delle società per azioni o a responsabilità limitata.

5. Il sindaco o un suo delegato partecipa all’assemblea dei soci in rappresentanza dell’ente.

6. Il consiglio comunale provvede a verificare annualmente l’andamento della società per azioni o a responsabilità limitata e a controllare che l’interesse della collettività sia adeguatamente tutelato nell’ambito dell’attività esercitata dalla società medesima.

Art. 62

Organizzazione sovracomunale

Il Consiglio Comunale promuove a favorisce forme di collaborazione con altri Enti pubblici e territoriali e prioritariamente con la Comunità Montana, al fine di coordinare organizzare unitamente agli stessi i propri servizi tendendo al superamento del rapporto puramente istituzionale.

Art. 63

Principio di cooperazione

L’attività dell’Ente, diretta a conseguire uno o più obbiettivi d’interesse comune con altri Enti locali, si organizza avvalendosi dei moduli e degli istituti previsti dalla legge attraverso accordi ed intese di cooperazione.

Art. 64

Convenzioni

1. Il consiglio comunale, su proposta della giunta, delibera apposite convenzioni da stipularsi con amministrazioni statali, altri enti pubblici o con privati al fine di fornire in modo coordinato servizi pubblici.

2. Le convenzioni devono stabilire i fini, la durata, le forme di consultazione degli enti contraenti, i loro rapporti finanziari e i reciproci obblighi e garanzie.

Art. 65

Consorzi

1. Il comune può partecipare alla costituzione di consorzi con altri enti locali per la gestione associata di uno o più servizi secondo le norme previste per le aziende speciali in quanto applicabili.

2. A questo fine il consiglio comunale approva, a maggioranza assoluta dei componenti, una convenzione ai sensi del precedente articolo, unicamente allo statuto del consorzio.

3. Il Sindaco o un suo delegato fa parte dall’assemblea del consorzio con responsabilità pari alla quota di partecipazione fissata dalla convenzione e dallo statuto del consorzio.

Art. 66

Accordi di programma

1. Il sindaco per la definizione e l’attuazione di opere, di interventi o di programmi di intervento che richiedono, per la loro completa realizzazione, l’azione integrata e coordinata del comune e di altri soggetti pubblici, in relazione alla competenza primaria o prevalente del comune sull’opera o sugli interventi o sui programmi di intervento, promuove la conclusione di un accordo di programma per assicurare il coordinamento delle azioni e per determinarne i tempi, le modalità, il finanziamento e ogni altro connesso adempimento.

2. L’accordo di programma, consistente nel consenso unanime del presidente della regione, del presidente della provincia, dei sindaci delle amministrazioni interessate viene definito in un’apposita conferenza la quale provvede altresì all’approvazione formale dell’accordo stesso.

3. Qualora l’accordo sia adottato con decreto del presidente della regione e comporti variazioni de gli strumenti urbanistici, l’adesione del sindaco allo stesso deve essere ratificata dal consiglio comunale entro 30 giorni a pena di decadenza.

4. Per particolari iniziative l’amministrazione darà priorità agli accordi con la Comunità Montana, concertando i propri obiettivi con quelli della programmazione socio-economica della medesima.

Titolo IV

Uffici e personale

Cap. I

Uffici

Art. 67

Principi strutturali e organizzativi

1. L’amministrazione del comune si esplica mediante il perseguimento di obiettivi specifici e deve essere improntata ai seguenti principi:

a) un’organizzazione del lavoro per progetti, obiettivi e programmi;

b) l’analisi e l’individuazione delle produttività e dei carichi funzionari di lavoro e del grado di efficacia dell’attività svolta da ciascun elemento dell’apparato;

c) l’individuazione di responsabilità strettamente collegata all’ambito di autonomia decisionale dei soggetti;

d) il superamento della separazione rigida delle competenze nella divisione del lavoro e il conseguimento della massima flessibilità delle strutture e del personale e della massima collaborazione tra gli uffici.

Art. 68

Organizzazione degli uffici e del personale

1. Il comune disciplina con appositi atti la dotazione organica del personale e, in conformità alle norme del presente statuto, l’organizzazione degli uffici e dei servizi sulla base della distinzione tra funzione politica e di controllo attribuita al consiglio comunale, al sindaco e alla giunta e funzione di gestione amministrativa attribuita al direttore generale ove esistente e ai responsabili degli uffici e dei servizi.

2. Gli uffici sono organizzati secondo i principi di autonomia, trasparenza ed efficienza e criteri di funzionalità, economicità di gestione e flessibilità della struttura.

3. I servizi e gli uffici operano sulla base dell’individuazione delle esigenze dei cittadini, adeguando costantemente la propria azione amministrativa e i servizi offerti, verificandone la rispondenza ai bisogni e l’economicità.

4. Gli orari dei servizi aperti al pubblico vengono fissati per il miglior soddisfacimento delle esigenze dei cittadini.

Art. 69

Regolamento degli uffici e dei servizi

1. Il comune attraverso il regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi stabilisce le norme generali per l’organizzazione e il funzionamento degli uffici e, in particolare, le attribuzioni e le responsabilità di ciascuna struttura organizzativa, i rapporti reciproci tra uffici e servizi e tra questi, il direttore ove esistente e gli organi amministrativi.

2. I regolamenti si uniformano al principio secondo cui agli organi di governo è attribuita la funzione politica di indirizzo e di controllo, intesa come potestà di stabilire in piena autonomia obiettivi e finalità dell’azione amministrativa in ciascun settore e di verificarne il conseguimento; al direttore e ai funzionari responsabili spetta, ai fini del perseguimento degli obiettivi assegnati, il compito di definire, congruamente con i fini istituzionali, gli obiettivi più operativi e la gestione amministrativa, tecnica e contabile secondo principi di professionalità e responsabilità.

3. L’organizzazione del comune si articola in unità operative che sono aggregate, secondo criteri di omogeneità, in strutture progressivamente più ampie, come disposto dall’apposito regolamento anche mediante il ricorso a servizi strutturali e di staff.

4. Il comune recepisce e applica gli accordi collettivi nazionali approvati nelle forme di legge e tutela la libera organizzazione sindacale dei dipendenti stipulando con le rappresentanze sindacali gli accordi collettivi decentrati ai sensi delle norme di legge e contrattuali in vigore.

Art. 70

Diritti e doveri dei dipendenti

1. I dipendenti comunali, inquadrati in ruoli organici e ordinati in conformità alla disciplina generale sullo stato giuridico e il trattamento economico del personale stabilito dalla legge e dagli accordi collettivi nazionali, svolgono la propria attività al servizio e nell’interesse dei cittadini.

2. Ogni dipendente comunale è tenuto ad assolvere con correttezza e tempestività agli incarichi di competenza dei relativi uffici e servizi e, nel rispetto delle competenze dei rispettivi ruoli, a raggiungere gli obiettivi assegnati. Egli è altresì direttamente responsabile verso il direttore, il responsabile degli uffici e dei servizi e l’amministrazione degli atti compiuti e dei risultati conseguiti nell’esercizio delle proprie funzioni.

3. Il regolamento organico determina le condizioni e le modalità con le quali il comune promuove l’aggiornamento e l’elevazione professionale del personale, assicura condizioni di lavoro idonee a preservarne la salute e l’integrità psicofisica e garantisce pieno ed effettivo esercizio delle libertà e dei diritti sindacali.

4. L’appprovazione dei ruoli dei tributi e dei canoni nonché la stipulazione, in rappresentanza dell’ente, dei contratti già approvati, compete al personale responsabile dei singoli settori e dei diversi servizi, nel rispetto delle direttive impartite dal sindaco, dal direttore e dagli organi collegiali.

5. Il personale di cui al precedente comma provvede altresì al rilascio delle autorizzazioni commerciali, di polizia amministrativa, nonché delle autorizzazioni, delle concessioni edilizie e alla pronuncia delle ordinanze di natura non contingibile e urgente.

6. Il regolamento di organizzazione individua forme e modalità di gestione della tecnostruttura comunale.

Art. 71

Disciplina del rapporto di lavoro

1. Il rapporto di impiego presso questo Comune è disciplinato dal D.L.gvo n. 29/1993, nonché dalle norme e disposizioni di legge cui lo stesso fa riferimento e rinvio.

2. Nelle materie soggette alla disciplina del Consiglio Comunale, delle leggi sul lavoro e dei contratti collettivi, l’Amministrazione Comunale opera con i poteri del privato datore di lavoro, adottando tutte le misure inerenti all’organizzazione e alla gestione dei rapporti di lavoro.

Art. 72

Disciplina delle nuove assunzioni

1. Tutte le assunzioni di personale disposte a termini di legge dagli organi collegiali e monocratici di questo Ente conformemente alle competenze definite dallo Statuto devono contenere esplicito riferimento alla nuova normativa che disciplina il rapporto.

Art. 73

Assistenza processuale

1. L’Ente nel contenzioso sul personale può utilizzare le strutture del ministero dell’Interno, in particolare per farsi rappresentare nei giudizi di primo grado, ai sensi dell’art. 417 bis del Codice di Procedura Civile, come introdotto dall’art. 42 del D.L.gvo n. 80/1998.

2. Le competenze a conferire mandato generale o speciale, limitato cioè a specifiche vertenze anche per singole fasi, è disciplinato dal regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi.

Capo II

Personale direttivo

Art. 74

Direttore generale

1. Il sindaco, previa delibera della giunta comunale, può nominare un direttore generale, al di fuori della dotazione organica e con un contratto a tempo determinato, secondo i criteri stabiliti dal regolamento di organizzazione, dopo aver stipulato apposita convenzione tra comuni le cui popolazioni assommate raggiungano i 15 mila abitanti.

2. In tal caso il direttore generale dovrà provvedere alla gestione coordinata o unitaria dei servizi tra i comuni interessati.

Art. 75

Compiti del direttore generale

1. Il direttore generale provvede ad attuare gli indirizzi e gli obiettivi stabiliti dagli organi di governo dell’ente secondo le direttive che, a tale riguardo, gli impartirà il sindaco.

2. Il direttore generale sovrintende alle gestioni dell’ente perseguendo livelli ottimali di efficacia ed efficienza tra i responsabili di servizio che allo stesso tempo rispondono nell’esercizio delle funzioni loro assegnate.

3. La durata dell’incarico non può eccedere quella del mandato elettorale del sindaco che può procedere alla sua revoca previa delibera della giunta comunale nel caso in cui non riesca a raggiungere gli obiettivi fissati, o quando sorga contrasto con le linee di politica amministrativa della giunta, nonché in ogni altro caso di grave opportunità.

4. Quando non risulta stipulata la convenzione per il servizio di direzione generale, le relative funzioni possono essere conferite dal sindaco al segretario comunale, sentita la giunta comunale.

Art. 76

Funzioni del direttore generale

1. Il direttore generale predispone la proposta di piani programmatici e del piano dettagliato degli obiettivi previsto dalle nonne della contabilità, sulla base degli indirizzi forniti dal sindaco e dalla giunta comunale.

2. Egli in particolare esercita le seguenti funzioni:

a) predispone, sulla base delle direttive stabilite dal sindaco, programmi organizzativi o di attuazione, relazioni o studi particolari;

b) organizza e dirige il personale, coerentemente con gli indirizzi funzionali stabiliti dal sindaco e dalla giunta;

c) verifica l’efficacia e l’efficienza dell’attività degli uffici e del personale a essi preposto;

d) promuove i procedimenti disciplinari nei confronti dei responsabili degli uffici e dei servizi e adotta le sanzioni sulla base di quanto prescrive il regolamento, in armonia con le previsioni dei contratti collettivi di lavoro;

e) autorizza le missioni, le prestazioni di lavoro straordinario, i congedi, i permessi dei responsabili dei servizi;

f) emana gli atti di esecuzione delle deliberazioni non demandati alla competenza del sindaco o dei responsabili dei servizi;

g) gestisce i processi di mobilità intersettoriale del personale;

h) riesamina annualmente, sentiti i responsabili dei settori, l’assetto organizzativo dell’ente e la distribuzione dell’organico effettivo, proponendo alla giunta e al sindaco eventuali provvedimenti in merito;

i) promuove i procedimenti e adotta, in via surrogatoria, gli atti di competenza dei responsabili dei servizi nei casi in cui essi siano temporaneamente assenti, previa istruttoria curata dal servizio competente;

Art. 77

Responsabili dei settori, degli uffici e dei servizi

1. I responsabili degli uffici e dei servizi sono individuati nel regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi.

2. I responsabili provvedono ad organizzare gli uffici e i servizi a essi assegnati in base alle indicazioni ricevute dal direttore generale se nominato, ovvero dal segretario e secondo le direttive impartite dal sindaco e dalla giunta comunale.

3. Essi nell’ambito delle competenze loro assegnate provvedono a gestire l’attività dell’ente e ad attuare gli indirizzi e a raggiungere gli obiettivi indicati dal direttore, se nominato, dal sindaco e dalla giunta comunale.

Art. 78

Funzioni dei responsabili dei settori,
degli uffici e dei servizi

1. I responsabili degli uffici e dei servizi, diretti e coordinati dal Segretario Comunale (o dal direttore, qualora nominato) con le modalità previste dal responsabile sull’ordinamento degli uffici e dei servizi e fatte salve le competenze del Sindaco quale ufficiale di Governo, provvedono in relazione ai rispettivi servizi:

- All’analisi dei bisogni per settori omogenei;

- Alla programmazione delle attività, mediante predisposizione di scadenziari, piani di lavoro;

- Al coordinamento e al controllo degli interventi di competenza;

- Alla verifica finale dei risultati;

2. In conformità al testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali, le competenze gestionali spettano ai responsabili dei servizi. Essi svolgono tutti i compiti finalizzati al raggiungimento degli obiettivi e dei programmi definiti dall’organo politico. In particolare sono loro affidate, secondo le modalità previste dai rispettivi regolamenti:

- Gli atti di gestione finanziaria, comprese l’esecuzione degli impegni di spesa nell’ambito degli atti di pianificazione dell’ente, tale competenza è esclusiva. Sono configurabili, tuttavia delibere contenenti spese, seppure nella sola fattispecie non meramente gestionale prevista espressamente dall’ordinamento. Qualora una delibera comporti un impegno di spesa o una diminuzione dei entrata, sulla proposta và raccolto il parere di regolarità contabile del responsabile del Servizio Finanziario, che comprende anche l’attestazione di copertura finanziaria.

- Le responsabilità sulle procedure di gara e di concorso e quindi tutti gli atti gestionali in materia contrattuale compresa la stipula dei contratti, secondo le disposizioni regolamentari del Comune.

- La presidenza delle Commissioni di gara e di concorso tenne quelle riservate in sede statutaria/regolamentare al Segretario Comunale (o al Direttore se nominato).

Gli atti di gestione del personale, tranne quelli riservati in sede statutaria/regolamentare, al Segretario Comunale (o al Direttore generale se nominato).

- La promozione e resistenza alle liti con il potere di conciliazione e transigere su conforme parere legale tranne che nel caso di cui all’art. 31 , comma 3 del presente statuto.

- I provvedimenti gestionali autorizzatori e restrittivi, fatta eccezione per i casi espressamente riservati dalla legge all’organo politico.

- Tutte le altre competenze prive di discrezionalità politica, salvo contrarie disposizioni di legge.

3. Spettano inoltre ai responsabili dei servizi i pareri sulle proposte di delibere, tali pareri vanno formulati entro il termine massimo di tre giorni dalla data in cui sono richiesti (ricevuti), e comunque in tempo utile per il completamente delle procedure fermo restando che la richiesta deve essere formulata di regola con anticipo minimo di due giorni lavorativi per ogni organo consultivo.

4. Il visto di regolarità contabile, comprendente l’attestazione della copertura finanziari è reso dal responsabile del servizio Finanziario entro cinque giorni dalla ricezione dell’atto.

5. Spettano ai responsabili dei servizi o in mancanza dei settori:

- La responsabilità di procedimento ai sensi della legge 241/90 relativamente a tutti i procedimenti di competenza.

- La responsabilità del corretto trattamento dei dati personali ai sensi della legge 675/96.

- La gestione operativa delle risorse umane assegnate all’unità organizzativa.

- La liquidazione di spesa.

- Mandati, riversali, bollettini e similari.

- Attestazioni, certificazioni, comunicazioni, diffide, verbali, autenticazioni, legalizzazioni e ogni altro atto costituente manifestazione di giudizio e di conoscenza, purchè a contenuto vincolato. - Gli ordinativi alle ditte sulla base di impegni dispositivo del responsabile del settore/servizio;

6. I compiti di cui al comma precedente possono essere delegati dal responsabile del settore/servizio ad un addetto di idonea professionalità, senza alcun vincolo di qualifica minima. La delega può essere continuativa od eccezionale e deve essere notificata all’interessato.

7. Il regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi determina le modalità per l’individuazione di coloro che svolgono provvisoriamente i compiti di cui al presente articolo in caso di vacanza, assenza o impedimento del responsabile di settore/servizio/ufficio.

8. Il Sindaco può delegare ai responsabili degli uffici e dei servizi, ulteriori funzioni non previste dallo Statuto o dai regolamenti, impartendo contestualmente la necessaria direttiva per il loro corretto espletamento.

Art. 79

Incarichi dirigenziali e di alta specializzazione

1. La giunta comunale, nelle forme, con i limiti e le modalità previste dalla legge, e dal regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi, può deliberare al di fuori della dotazione organica l’assunzione con contratto a tempo determinato di personale dirigenziale o di alta specializzazione nel caso in cui tra i dipendenti dell’ente non siano presenti analoghe professionalità.

2. La giunta comunale nel caso di vacanza del posto o per altri gravi motivi può assegnare, nelle forme e con le modalità previste dal regolamento, la titolarità di uffici e servizi a personale assunto con contratto a tempo determinato o incaricato con contratto di lavoro autonomo, ai sensi dell’articolo 110 del D.L.gvo, 267/2000.

3. I contratti a tempo determinato non possono essere trasformati a tempo indeterminato, salvo che non lo consentano apposite norme di legge.

Art. 80

Collaborazioni esterne

1. Il regolamento può prevedere collaborazioni esterne, ad alto contenuto di professionalità, con rapporto di lavoro autonomo per obiettivi determinati e con convenzioni a termine.

2. Le norme regolamentari per il conferimento degli incarichi di collaborazione a soggetti estranei all’amministrazione devono stabilite la durata, che non potrà essere superiore alla durata del programma, e i criteri per la determinazione del relativo trattamento economico.

Art. 81

Ufficio di indirizzo e di controllo

1. Il regolamento può prevedere la costituzione di uffici posti alle dirette dipendenze del sindaco; della giunta comunale o degli assessori, per l’esercizio delle funzioni di indirizzo e di controllo loro attribuite dalla legge, costituiti da dipendenti dell’ente o da collaboratori assunti a tempo determinato purché l’ente non sia dissestato e/o non versi nelle situazioni strutturate deficitarie di cui all’articolo 242e 243 D.L.gvo 267/2000.

Art. 82

Controllo interno

1. Il Comune istituisce e attua i controlli interni previsti dall’art. 147 del D.L.gvo 267/2000 la cui organizzazione è svolta anche in deroga agli altri principi indicati dall’art. 1, comma 2 del D.L.gvo 286/99.

2. Spetta al Regolamento di Contabilità e al Regolamento sull’Ordinamento degli Uffici e dei Servizi, per i rispettivi di competenza, la disciplina delle modalità di funzionamento degli strumenti di controllo interno, nonché delle forme di convenzionamento con altri Comuni ed incarichi esterni.

Capo III

Il Segretario Comunale

Art. 83

Segretario Comunale

l. Il segretario comunale è nominato dal sindaco, da cui dipende funzionalmente ed è scelto nell’apposito albo.

2. Il consiglio comunale può approvare la stipulazione di convenzioni con altri comuni per la gestione del servizio di segreteria comunale.

3. Lo stato giuridico e il trattamento economico del segretario comunale sono stabiliti dalla legge e dalla contrattazione collettiva.

4. Il segretario comunale, nel rispetto delle direttive impartite dal sindaco, presta consulenza giuridica agli organi del comune, ai singoli consiglieri e agli uffici.

Art. 84

Funzioni del Segretario Comunale

1. Il segretario comunale partecipa alle riunioni di giunta e del consiglio e ne redige i verbali che sottoscrive insieme al sindaco.

2. Il segretario comunale può partecipare a commissioni di studio e di lavoro interne all’ente e, con l’autorizzazione del sindaco, a quelle esterne; egli, su richiesta, formula i pareri ed esprime valutazioni di ordine tecnico - giuridico al consiglio, alla giunta, al sindaco, agli assessori e ai singoli consiglieri.

3. Il segretario comunale riceve dai consiglieri le richieste di trasmissione delle deliberazioni della giunta soggette a controllo eventuale del difensore civico.

4. Egli presiede l’ufficio comunale per le elezioni in occasione delle consultazioni popolari e dei referendum e riceve le dimissioni del sindaco, degli assessori o dei consiglieri nonché le proposte di revoca e la mozione di sfiducia.

5. Il segretario comunale roga i contratti del comune, nei quali l’ente è parte, quando non sia necessaria l’assistenza di un notaio, e autentica le scritture private e gli atti unilaterali nell’interesse dell’ente, ed esercita Infine ogni altra funzione attribuitagli dallo statuto o dal regolamento conferitagli dal sindaco.

Art. 85

Vicesegretario comunale

1. La dotazione organica del personale potrà prevedere un vicesegretario comunale individuandolo in uno dei funzionari apicali dell’ente in possesso di laurea.

2. Il vicesegretario comunale collabora con il segretario nello svolgimento delle sue funzioni organizzative e lo sostituisce in caso di assenza o impedimento.

Art. 86

Atti gestionali

1. Gli atti emessi per l’attività di gestione hanno la forza della determinazione.

2. Detti atti devono:

a) essere corredati dai pareri e dal visto di regolarità contabile qualora comportino impegno di spesa o diminuzione di entrata.

b) Essere sottoposti al regime di pubblicazione all’Albo pretorio previsto dall’art. 134 del T.E.U.L. 18-08-2000 n. 267.

3. Le determinazioni sono assunte dal responsabile del servizio competente, previa istruttoria della formale proposta demandata dall’ufficio.

4. Le determinazioni sono numerate progressivamente per anno solare, per ogni singolo servizio, in apposito registro in ordine cronologico e conservate in originale agli atti dall’ufficio competente per servizio.

5. Le determinazioni di assunzione di impegno di spesa o diminuzione di entrata acquisiscono efficacia dalla data di opposizione del visto di regolarità contabile da parte de responsabile del servizio finanziario.

6. Tutte le altre determinazioni hanno efficacia dall’inizio della pubblicazione all’albo Pretorio del Comune.

7. Identica procedura è seguita per le determinazioni assunte dal direttore generale (ove esiste), e/o Segretario Comunale.

8. Nell’esercizio della competenza ad essi demandata i responsabili dei servizi nell’assunzione dei provvedimenti si attengono alle disposizioni di legge, dei regolamenti, alle nonne di indirizzo contenuti negli atti di programmazione politica nonché alle direttive impartite dal Sindaco.

Art. 87

Potere di direttiva

1. Agli Organi collegiali ed individuali (elettivi o meno) spetta il potere di direttiva.

2. Attraverso tale potere l’organo detta, nell’ambito della propria competenza, le disposizioni di carattere applicativo per l’organizzazione della struttura, la disciplina dei mezzi o degli strumenti, la procedura organizzativa, le modalità di trattazione delle pratiche e degli affari, le attività da svolgere.

3. I destinatari della direttiva sono tenuti ad adeguarvici nell’ambito della propria autonomia e responsabilità organizzativa.

Capo IV

La responsabilità

Art. 88

Responsabilità verso il Comune

1. Gli amministratori e i dipendenti comunali sono tenuti a risarcire al comune i danni derivanti da violazioni di obblighi di servizio.

2. Il sindaco, il segretario comunale, il responsabile del servizio che vengano a conoscenza, direttamente od in seguito a rapporto cui sono tenuti gli organi inferiori, di fatti che diano luogo a responsabilità ai sensi del primo comma, devono farne denuncia al procuratore della Corte dei conti, indicando tutti gli elementi raccolti per l’accertamento della responsabilità e la determinazione dei danni.

3. Qualora il fatto dannoso sia imputabile al segretario comunale o ad un responsabile di servizio la denuncia è fatta a cura del sindaco.

Art. 89

Responsabilità verso terzi

1. Gli amministratori, il segretario, il direttore e i dipendenti comunali che, nell’esercizio delle funzioni loro conferite dalle leggi e dai regolamenti, cagionino ad altri, per dolo o colpa grave, un danno ingiusto sono personalmente obbligati a risarcirlo.

2. Ove il comune abbia corrisposto al terzo l’ammontare del danno cagionato dall’amministratore, dal segretario o dal dipendente si rivale agendo contro questi ultimi a norma del precedente articolo.

3. La responsabilità personale dell’amministratore, del segretario, del direttore o del dipendente che abbia violato diritti di terzi sussiste sia nel caso di adozione di atti o di compimento di operazioni, sia nel caso di omissioni o nel ritardo ingiustificato di atti od operazioni al cui compimento l’amministratore o il dipendente siano obbligati per legge o per regolamento.

4. Quando la violazione del diritto sia derivata da atti od operazioni di organi collegiali del comune, sono responsabili, in solido, il presidente e i membri del collegio che hanno partecipato all’atto od operazione. La responsabilità è esclusa per coloro che abbiano fatto constare nel verbale il proprio dissenso.

Art. 90

Responsabilità dei contabili

1. Il tesoriere e ogni altro contabile che abbia maneggio di denaro del comune o sia incaricato della gestione dei beni comunali, nonché chiunque ingerisca, senza legale autorizzazione, nel maneggio del denaro del comune deve rendere il conto della gestione ed è soggetto alle responsabilità stabilite nelle norme di legge e di regolamento.

Art. 91

Patrocinio legale

1. L’ente a tutela dei propri diritti ed interessi, ove si verifichi l’apertura di un procedimento di responsabilità civile o penale nei confronti di un suo dipendente per fatti o atti direttamente connessi all’espletamento del servizio e all’adempimento dei compiti d’ufficio, assumerà a proprio carico, a condizione che non sussista conflitto di interessi, ogni onere di difesa sin dall’apertura del procedimento facendo assistere il dipendente da un legale di comune gradimento.

2. In ogni caso di sentenza di condanna esecutiva per fatti commessi con dolo o con colpa grave, l’Ente ripeterà dal dipendete tutti gli oneri sostenuti per la sua difesa in ogni grado di giudizio.

Capo V

Finanza e contabilità

Art. 92

Ordinamento

1. L’ordinamento della finanza del comune è riservato alla legge e, nei limiti da essa previsti, dal regolamento.

2. Nell’ambito della finanza pubblica il comune è titolare di autonomia finanziaria fondata su certezza di risorse proprie e trasferite.

3. Il comune, in conformità delle leggi vigenti in materia, è altresì titolare di potestà impositiva autonoma nel campo delle imposte delle tasse e delle tariffe, ed ha un proprio demanio e patrimonio.

Art. 93

Attività finanziaria del comune

1. Le entrate finanziarie del comune sono costituite da imposte proprie, addizionali, compartecipazione ad imposte erariali e regionali, tasse e diritti, per servizi pubblici, trasferimenti erariali, trasferimenti regionali, altre entrate proprie anche di natura patrimoniale, risorse per investimenti e da ogni altra entrata stabilita per legge o regolamento.

2. I trasferimenti erariali sono destinati a garantire i servizi pubblici comunali indispensabili; le entrate fiscali finanziano i servizi pubblici ritenuti necessari per lo sviluppo della comunità e integrano la contribuzione erariale per l’erogazione dei servizi pubblici indispensabili.

3. Nell’ambito delle facoltà concesse dalla legge il comune istituisce, sopprime e regolamenta, con deliberazione consiliare, imposte, tasse e tariffe.

4. La potestà impositiva in materia tributaria viene svolta dal Comune, nel rispetto dei principi dettati dallo Statuto del contribuente, mediante adeguamento dei relativi atti amministrativi.

In particolare l’organo competente a rispondere all’istituto dell’interpello è individuato nel dipendente responsabile del tributo.

5. Il Comune applica le imposte tenendo conto della capacità contributiva dei soggetti passivi, secondo i principi di progressività stabiliti dalla Costituzione e applica le tariffe in modo da privilegiare le categorie più deboli della popolazione.

Art. 94

Amministrazione dei beni comunali

1. Il. sindaco dispone la compilazione dell’inventario dei beni demaniali e patrimoniali del comune da rivedersi, annualmente ed è responsabile, unicamente al direttore generale e al ragioniere del comune dell’esattezza dell’inventario, delle successive aggiunte e modificazioni e della conservazione dei titoli, atti, carte e scritture relativi al patrimonio.

2. I beni patrimoniali comunali non utilizzati in proprio e non destinati a funzioni sociali ai sensi del titolo secondo del presente statuto devono, di regola, essere dati in affitto; i beni demaniali possono essere concessi in uso con canoni la cui tariffa è determinata dalla giunta comunale.

3. Le somme provenienti dall’alienazione di beni, da lasciti, donazioni, riscossioni di crediti o, comunque, da cespiti da investirsi a patrimonio, debbono essere impiegate in titoli nominativi dello stato o nell’estinzione di passività onerose e nel miglioramento del patrimonio o nella realizzazione di, opere pubbliche.

Art. 95

Bilancio comunale

1. L’ordinamento contabile del comune è riservato alla legge dello stato e, nei limiti da questa fissati, al regolamento di contabilità.

2. La gestione finanziaria del comune si svolge in base al bilancio annuale di previsione redatto in termini di competenza, deliberato dal consiglio comunale entro il termine stabilito dal regolamento, osservando i principi dell’universalità, unità, annualità, veridicità, pubblicità, dell’integrità e del pareggio economico e finanziario.

3. Il bilancio e gli allegati prescritti dalla legge devono essere redatti in modo da consentite la lettura per programmi, servizi e interventi.

4. Gli impegni di spesa, per essere efficaci, devono contenere il visto di regolarità contabile attestante la relativa copertura finanziaria da parte del responsabile del servizio finanziario.

5. L’apposizione del visto rende esecutivo l’atto adottato.

Art. 96

Rendiconto della gestione

1. I fatti gestionali sono rilevati mediante contabilità finanziaria ed economica e dimostrati nel rendiconto comprendente il conto del bilancio, il conto economico e il conto del patrimonio.

2. Il rendiconto è deliberato dal consiglio comunale entro il 30 giugno dell’anno successivo.

3. La giunta comunale allega al rendiconto una relazione illustrativa con cui esprime le valutazioni di efficacia dell’azione condotta sulla base dei risultati conseguiti in rapporto ai programmi e ai costi sostenuti, nonché la relazione del revisore dei conti.

Art. 97

Attività contrattuale

1. Il comune, per il perseguimento dei suoi fini istituzionali, provvede mediante contratti agli appalti di lavori, alle forniture di beni e servizi, alle vendite, agli acquisti a titolo oneroso, alle permute e alle locazioni.

2. La stipulazione dei contratti deve essere preceduta dalla determinazione del responsabile del procedimento di spesa.

3. La determinazione deve indicare il fine che con il contratto si intende perseguire, l’oggetto, la forma e le clausole ritenute essenziali nonché le modalità di scelta del contraente in base alle disposizioni vigenti.

Art. 98

Revisore dei conti

1. Il consiglio comunale elegge, con voto limitato a 1 candidato, il revisore dei conti secondo i criteri stabiliti dalla legge.

2. Il revisore ha diritto di accesso agli atti e documenti dell’ente, dura in carica tre anni, è rieleggibile per una sola volta ed è revocabile per inadempienza nonché quando ricorrono gravi motivi che influiscono negativamente sull’espletamento del mandato.

3. Il revisore collabora con il consiglio comunale nella sua funzione di controllo e di indirizzo, esercita la vigilanza sulla regolarità contabile e finanziaria della gestione dell’ente e attesta la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione, redigendo apposita relazione, che accompagna la proposta di deliberazione conciliare del rendiconto del bilancio.

4. Nella relazione di cui al precedente comma il revisore esprime rilievi e proposte tendenti a conseguire una migliore efficienza, produttività ed economicità della gestione.

5. Il revisore, ove riscontri gravi irregolarità nella gestione dell’ente, ne riferisce immediatamente al consiglio.

6. Il revisore risponde della verità delle sue attestazioni e adempie ai doveri con la diligenza del mandatario e del buon padre di famiglia.

Art. 99

Tesoreria

1. Il comune ha un servizio di tesoreria che comprende:

a) la riscossione di tutte le entrate, di pertinenza comunale, versate dai debitori in base ad ordini di incasso e liste di carico e dal concessionario del servizio di riscossione dei tributi;

b) la riscossione di qualsiasi altra somma spettante di cui il tesoriere è tenuto a dare comunicazione all’ente entro 5 giorni;

c) il pagamento delle spese ordinate mediante mandati di pagamento nei limiti degli stanziamenti di bilancio e dei fondi di cassa disponibili;

d) il pagamento, anche in mancanza dei relativi mandati, delle rate di ammortamento di mutui, dei contributi previdenziali e delle altre somme stabilite dalla legge.

2. I rapporti del comune con il tesoriere sono regolati dalla legge, dal regolamento di contabilità nonché da apposita convenzione.

Art. 100

Controllo economico della gestione

1. I responsabili degli uffici e dei servizi possono essere chiamati a eseguire operazioni di controllo economico - finanziario per verificare la rispondenza della gestione dei fondi loro assegnati dal bilancio e agli obiettivi fissati dalla giunta e dal consiglio.

2. Le operazioni eseguite e le loro risultanze sono descritte in un verbale che, insieme con le proprie osservazioni e rilievi, viene rimesso all’assessore competente che ne riferisce alla giunta per gli eventuali provvedimenti di competenza, da adottarsi sentito il revisore dei conti.

Titolo VI

Disposizioni diverse

Art. 101

Iniziativa per il mutamento
delle circoscrizioni provinciali

1. Il comune esercita l’iniziativa per il mutamento delle circoscrizioni provinciali di cui all’articolo 133 della Costituzione, osservando le norme emanate a tal fine dalla regione.

2. L’iniziativa deve essere assunta con deliberazione approvata a maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati.

Art. 102

Delega di funzioni alla comunità montana

1. Il consiglio comunale, con deliberazione assunta a maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati, può delegare alla comunità montana l’esercizio di funzioni del comune.

2. Il comune, nel caso di delega, si riserva poteri di indirizzo e di controllo.

Art. 103

Pareri obbligatori

1. Il comune è tenuto a chiedere i pareri prescritti da qualsiasi norma avente forza di legge ai fini della programmazione, progettazione ed esecuzione di opere pubbliche, ai sensi dell’articolo 16, commi 1-4, della legge 7 agosto 1990 n. 241, sostituito dall’articolo 17, comma 24, della legge 127/97.

2. Decorso infruttuosamente il termine di 45 giorni, il comune può prescindere dal parere.

Art. 104

La pubblicità degli atti

1. Gli atti dell’amministrazione comunale sono pubblici fatto salve le previsioni di legge e del regolamento del diritto di accesso per quegli atti la cui diffusione possa pregiudicare il diritto alla riservatezza delle persone, dei gruppi, delle imprese o il risultato dell’azione amministrativa.

2. Presso gli uffici comunali dovrà essere possibile per i cittadini interessati, secondo i modi e le forme stabiliti dall’apposito regolamento, avere informazioni precise sullo stato degli atti e delle procedure e sull’ordinamento di esame di domanda, progetti e provvedimenti che comunque li riguardino.

Art. 105

Statuto

1. Lo statuto contiene le norme fondamentali dell’ordinamento Comunale. Ad esso devono conformarsi tutti gli atti normativi del Comune.

2. E’ ammessa l’iniziativa da parte di almeno 150 elettori per proporre modificazioni allo Statuto anche mediante un progetto redatto in articoli. Si applica in tale ipotesi la disciplina prevista per l’ammissione delle proposte di iniziativa popolare.

3. Lo statuto è deliberato dal Consiglio Comunale con il voto formale dei due terzi dei Consiglieri assegnati, qualora tale maggioranza non venga raggiunta, la votazione è ripetuta in successive sedute da tenersi entro 30 giorni e lo Statuto è approvato se ottiene per due volte il voto formale della maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati.

4. Le disposizioni di cui al precedente comma si applicano anche alle modifiche statutarie.

5. Dopo l’espletamento del controllo da parte del competente organo regionale, lo Statuto è pubblicato nel bollettino ufficiale della Regione, affisso all’albo Pretorio del Comune per 30 giorni consecutivi ed inviato al Ministero dell’Interno per essere inserito nella raccolta ufficiale degli statuti.

6. Lo statuto entra in vigore decorsi trenta giorni dalla sua affissione all’Albo Pretorio del Comune.

7. Lo Statuto e le sue modifiche, entro 30 giorni successivi alla data di esecutività, sono sottoposti a forme di pubblicità che ne consentono l’effettiva conoscibilità.

Art. 106

Regolamenti

1. Il Comune emana regolamenti:

a) nelle materie ad esso demandate dalla legge e dallo statuto,

b) In tutte le altre materie di competenza comunale. Nelle materie di competenza riservata dalla legge generale sugli Enti Locali, la potestà regolamentare viene esercitata nel rispetto delle suddette norme generali e delle disposizioni statutarie.

2. Nelle altre materie i regolamenti comunali sono adottati nel rispetto delle leggi statali e regionali, tenendo conto delle altre disposizioni regolamentari emanate dai soggetti aventi una concorrente competenza nelle materie stesse.

3. L’iniziativa dei regolamenti spetta alla Giunta, a ciascun consigliare ed ai cittadini, ai sensi di quanto disposto dal presente statuto.

4. Nella formazione dei regolamenti possono essere consultati i soggetti interessati.

5. I regolamenti sono soggetti a duplice pubblicazione all’Albo pretorio: dopo l’adozione della delibera in conformità alle disposizioni sulla pubblicazione della stessa deliberazione, nonché per la durata di 15 giorni dopo che la deliberazione di adozione è divenuta esecutiva.

I regolamenti devono comunque essere sottoposti a forme di pubblicità che ne consentano l’effettiva conoscibilità. Essi debbono essere accessibili a chiunque intenda consultarli.

Art. 107

Contravvenzioni ai Regolamenti Comunali

1. Le contravvenzioni ai regolamenti Comunali sono previste con sanzioni amministrative la cui entità è stabilita nei regolamenti medesimi.

2. Per le violazioni a disposizioni di regolamenti comunali rispetto alle quali non sia determinabile il riferimento a una sanzione amministrativa pecuniaria stabilita dalla legge si applicano le disposizioni di cui all’art. 10 della Legge 689/1981 con individuazione del minimo editale nella somma stabilita dal comma 1 dell’articolo e dal limite massimo nel decuplo del minimo, come dettato dal comma 2 dell’articolo medesimo.

3. A fronte della violazione di disposizioni regolamentari, all’autore dell’illecito è riconosciuta la possibilità di assolvere via breve alla sanzione, con pagamento in misura ridotta, nei limiti di importo richiamati al precedente 2º comma, e secondo le modalità di cui all’art. 16 della Legge 689/81.

Art. 108

Adeguamento delle fonti normative
comunali a leggi sopravvenute

1. L’entrata in vigore di nuove leggi che enunciano principi che costituiscono limite inderogabile per l’autonomia normativa dei Comuni, abroga le norme statutarie con essi incompatibili.

2. Il Consiglio Comunale adegua lo Statuto entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore delle leggi suddette.

3. Gli adeguamenti dei regolamenti debbono essere apportati, nel rispetto dei principi dell’ordinamento comunale contenuti nella Costituzione, nel T.U.E.L. 18/8/2000 n. 267, ed altre leggi e dello Statuto stesso.

Art. 109

Tutela della riservatezza personale

1. Il Comune di Piatto persegue i propri fini istituzionali, attiva ed organizza le proprie attività garantendo che il trattamento dei dati personali si svolga nel rispetto dei diritti, delle libertà fondamentali, nonché della dignità delle persone e di altri soggetti, con particolare riferimento alla riservatezza e alla identità personale, osservate le procedure di cui alla legge 21-12-1996 n. 675.


ALTRI ANNUNCI

Agenzia territoriale per la casa della Provincia di Torino

Avviso

Si rende noto che è stata pubblicata nell’Albo Pretorio dei Comuni di: Alpignano, Avigliana, Beinasco, Borgaro T.se, Brandizzo, Bruino, Brusasco, Bussoleno, Buttigliera Alta, Carignano, Carmagnola, Caselle, Cesana T.se, Chieri, Chivasso, Collegno, Crescentino, Cuorgnè, Feletto, Grugliasco, Ivrea, Leinì, Luserna S. Giovanni, Moncalieri, Montalto Dora, Nichelino, Orbassano, Pianezza, Pinerolo, Piossasco, Poirino, Rivalta, Rivarolo C.se, Rivoli, San Benigno, San Mauro T.se, Settimo T.se, Susa, Torino, Torre Pellice, Venaria Reale, Villastellone, Vinovo, Volpiano, presso i Consigli di Circoscrizione di Torino e nella sede dell’Agenzia Territoriale per la Casa della Provincia di Torino in data 31/10/2001 la graduatoria aggiornata definitiva, relativa al 7º aggiornamento, del bando di concorso per la concessione di cambi in alloggi di risulta emesso dall’Agenzia il 26 maggio 1997.

Eventuali opposizioni, che dovranno essere inoltrate entro il 30/11/2001, verranno esaminate nella fase dell’aggiornamento della graduatoria con le domande raccolte dal 1 maggio 2001 al 31 ottobre 2001.

Il Presidente
Giorgio Ardito




Azienda ospedaliera San Giovanni Battista - Torino

Avviso di asta pubblica all’alienazione, mediante asta pubblica dell’immobile ubicato in Torino

Questa Azienda intende procedere all’alienazione, mediante asta pubblica dell’immobile ubicato in Torino, censito a Catasto Terreni del Comune di Torino al Foglio 1354, mappale n. 39, di estensione pari a 472 mq., che confina ad Ovest con Corso Moncalieri, a Nord con i mappali 37 e 38, ad Est con Strada dell’Ospedale S. Vito ed a Sud con i mappali 44 e 45.

Si tratta di una striscia di terreno rettangolare, avente larghezza media di 6 m. e lunghezza di circa 73 m., caratterizzata da medio-forte acclività. La maggiore pendenza si ha nel senso del lato più lungo, dalla Strada dell’Ospedale San Vito verso Corso Moncalieri.

Sempre in questa direzione l’area è attraversata da una fognatura che determina sul fondo una servitù passiva.

A tale fognatura, realizzata per l’Ospedale San Vito, nel tempo si sono allacciate anche alcune utenze private.

Quest’area, inoltre, data la sua conformazione, di fatto risulta essere complementare all’edificato esistente ed ai lotti liberi contigui, essendo inutilizzabile ai fini di un intervento immobiliare a sé stante;

L’alienazione sarà effettuata mediante asta pubblica con presentazione di offerte segrete.

L’aggiudicazione avrà luogo anche in caso di un’unica offerta.

Prezzo base d’asta, determinato con perizia asseverata ai sensi e nei modi di legge nella Cancelleria del Tribunale di Torino n. 8596 del 13.6.2001, che si richiama integralmente: L. 24.600.000 (euro 12.704,83) oltre le imposte dovute ai sensi di legge.

L’aggiudicazione definitiva avverrà a favore del concorrente la cui offerta sia la maggiore e raggiunga almeno il prezzo posto a base d’asta.

Depositi da effettuarsi a pena di esclusione:

- cauzionale pari al 10% dell’importo a base d’asta, da effettuarsi unicamente, a pena di esclusione, con assegno circolare: L. 2.460.000 (euro 1.270,48)

- per spese d’asta contrattuali: L. 5.000.000 (euro 2.582,28) salvo conguaglio.

L’asta sarà effettuata mediante apertura delle offerte, il giorno 10.1.2002 alle ore 10.00 presso una Sala Riunioni di questa A.S.O. sita presso l’U.O.A. Patrimonio - V. Nizza n. 138 - IV piano - Torino.

Le offerte dovranno pervenire entro e non oltre le ore 12.00 del 27.12.2001.

Ogni decisione in ordine all’aggiudicazione è riservata all’Amministrazione e pertanto il presente avviso non impegna la stessa.

Sarà fatta salva l’osservanza della normativa prevista dalle Leggi 241/90, 675/96 e s.m.i.

Per ulteriori ragguagli, necessità di informazioni e per il ritiro dell’avviso integrale rivolgersi previo appuntamento telefonico (tel. 011/633.3116 - 4736 Geom. Garau Mauro e Macrì Filippo) all’U.O.A. Patrimonio - V. Nizza 138 - 10126 Torino -.

Il Direttore Generale
Luigi Odasso




Commissione assegnazione alloggi di ERP c/o ATC - Torino

Avviso

La Commissione per l’assegnazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica rende noto che è stata pubblicata ai sensi dell’art. 11 della Legge Regionale 28 marzo 1995 n. 46 e successive modificazioni e/o integrazioni, nell’Albo Pretorio dei Comuni di Lauriano - Chivasso - Monteu Da Po e nella sede dell’Agenzia Territoriale per la Casa della Provincia di Torino in data 18 novembre 2001, la graduatoria definitiva relativa al bando di concorso generale emesso dal Comune di lauriano il 29/3/2001 per l’assegnazione in locazione semplice di alloggi di e.r.p.

La graduatoria in oggetto costituisce provvedimento definitivo.

Il Presidente
Nicolò Franco




Commissione assegnazione alloggi di ERP c/o ATC - Torino

Avviso

La Commissione per l’assegnazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica rende noto che è stata pubblicata ai sensi dell’art. 11 della Legge Regionale 28 marzo 1995 n. 46 e successive modificazioni e/o integrazioni, nell’Albo Pretorio del Comune di Torino e nella sede dell’Agenzia Territoriale per la Casa della Provincia di Torino in data 9/11/2001, la graduatoria definitiva generale relativa alla II tranche del bando di concorso generale emesso dal Comune di Torino il 1/6/1998 per l’assegnazione in locazione semplice di alloggi di e.r.p. nonchè le relative graduatorie definitive riservate alle categorie speciali (anziani, invalidi, emigrati, famiglie di nuova formazione).

Il Presidente
Giancarlo Capirossi




Comune di Asti

Deliberazione Consiglio Comunale n. 100 del 30 ottobre 2001 - Approvazione variante al Piano di recupero denominato “Ex centrale del latte” da realizzarsi in Asti, via Petrarca angolo via Brovardi - Intestataria: Società Tracofin Italiana S.r.l. - Provvedimenti

(omissis)

Il Consiglio comunale

Riunitosi nella seduta del 30 Ottobre 2001

ha deliberato

1) di approvare, ai sensi del 2° comma dell’articolo 30 della legge 457 del 5 agosto 1978, la variante al Piano di recupero denominato “Ex centrale del latte” intestato alla società Tracofin Italiana S.r.l. proprietaria dell’area iscritta a Catasto al foglio 78, mappale 190, per il cambio di destinazione d’uso di locali residenziali in commerciali nel fabbricato B sito in Asti, via Petrarca angolo via Brovardi (già adottata da questo Consiglio con deliberazione n. 74/2001) secondo gli elaborati di progetto allegati alla presente deliberazione come parte integrante sotto la lettera A) e le modalità contenute nella bozza di convenzione in variante anch’essa allegata alla presente deliberazione come parte integrante sotto la lettera B);

(omissis)

5) di stabilire che la variante al Piano di Recupero in oggetto assumerà efficacia con la pubblicazione sul B.U.R. della presente delibera divenuta esecutiva ai sensi di legge, ai sensi dell’articolo 40 della L.R. 56/’77 e s. m. ed i.;

(omissis)

Asti, 20 novembre 2001

Per Il Sindaco
L’Assessore all’Urbanistica
Giovanni Rostagno




Comune di Bra (Cuneo)

Ordinanza n. 584. esproprio di beni immobili necessari alla sistemazione della Via Crimea

Il Dirigente Ripartizione
Lavori Pubblici

(omissis)

decreta

1) in favore del Comune di Bra è pronunciato l’esproprio definitivo, ai sensi e per gli effetti delle Leggi n. 2359/1865, n. 865/1971, n. 359/1992, dei seguenti immobili siti nel territorio comunale e necessari per la sistemazione della Via Crimea di cui in premessa:

a) Catasto Terreni del Comune di Bra, Foglio n. 48, particella n. 1051, della superficie di mq. 330, intestata a Pattone Luciano ora di proprietà del Condominio “Pattone” - V.le Risorgimento n. 18 - Bra;

b) Catasto Terreni del Comune di Bra, Foglio 48, particella n. 1023, della superficie di mq. 300, di proprietà del Condominio “Santa Francesca” Lotto A - Viale Risorgimento n. 16 - Bra;

c) Catasto Terreni del Comune di Bra, Foglio 48, particella n. 1521, della superficie di mq. 176, di proprietà dei Signori: Cerutti Luigi (omissis) e Cerutti Pietro (omissis);

d) Catasto Terreni del Comune di Bra, Foglio 48, particella n. 1520 della superficie di mq. 47 di proprietà dei Signori: Brambati Carla (omissis) e Contino Giorgio (omissis);

e) Catasto Terreni del Comune di Bra, Foglio 48, particella n. 1519, della superficie di mq. 404, intestata a Pessina Giovanni e Pessina Luigi ora di proprietà del Condominio “Il Pioppeto” - Via Crimea n. 20 - Bra;

f) Catasto Terreni del Comune di Bra, Foglio 48, particelle n. 1527, 1528, 1057 e 1060, rispettivamente di mq. 12, 110, 80 e 170 e quindi della superficie complessiva di mq. 372, intestate a Pessina Giovanni e Pessina Luigi ora di proprietà di Pessina Laura in Bona, (omissis) e Bulgarini Caterina ved. Pessina, (omissis);

g) Catasto Terreni del Comune di Bra, Foglio 48, particella n. 807 della superficie di mq. 280 intestata a Milanesio Vincenzo ora di proprietà di Barbero Maria ved. Milanesio (omissis);

h) Catasto Terreni del Comune di Bra, Foglio 48, particella n. 1429 della superficie di mq. 257 di proprietà della ditta Immobiliare Mondavi s.a.s. - Via Don Cremaschi, 5 - Bra;

i) Catasto Terreni del Comune di Bra, Foglio 48, particella n. 639 della superficie di mq. 202 intestata a Sarotto Guglielmo e Taricco Antonio di Narzole ora di proprietà di Sarotto Guglielmo (omissis) e Taricco Stefano (omissis);

j) Catasto Terreni del Comune di Bra, Foglio 48, particelle n. 1031, 1030, 1033 rispettivamente di mq. 1340, 264, 610 e quindi della superficie complessiva di mq. 2.214 di proprietà di S.p.A. Immobiliare Katina - Torino - in stato fallimentare;

k) Catasto Terreni del Comune di Bra, Foglio 48, particella n. 1522 della superficie di mq. 318 intestata a S.p.A. Immobiliare Katina ora di proprietà del Condominio “La Quiete” - Via Crimea, 32 - Bra;

l) Catasto Terreni del Comune di Bra, Foglio 48, particella n. 1524 della superficie di mq. 18 intestata a Eredi Milanesio s.n.c. - Via Marconi, 26 - Bra ora di proprietà del Sig. Rivella Cesare (omissis);

m) Catasto Terreni del Comune di Bra, Foglio 48 particelle n. 1525 e 1371 rispettivamente di mq. 113, 1 e quindi della superficie complessiva di mq. 114 di proprietà di Eredi Milanesio s.n.c. - Via Marconi, 26 - Bra;

n) Catasto Terreni del Comune di Bra, Foglio 48, particella n.1034 della superficie di mq. 970 intestata a Barbero Maria e Barbero Teresa, ora di proprietà di Barbero Maria (omissis);

o) Catasto Terreni del Comune di Bra, Foglio 48, particella n. 1036 della superficie di mq. 2 di proprietà di Brizio Maria (omissis) e Brizio Maria Teresa (omissis);

p) Catasto Terreni del Comune di Bra, Foglio 48, particella n. 1518 della superficie di mq. 142 intestata a Area di enti urbani e promiscui ora di proprietà di Condominio “Cerbiatto” - Via Crimea n. 40 - 42 - Bra;

q) Catasto Terreni del Comune di Bra, Foglio 48, particella n. 1037 della superficie di mq. 600 di proprietà della Silp Imm.re Ligure Piemontese S.r.l. - Bologna, in stato fallimentare;

il Comune di Bra è perciò autorizzato a procedere all’occupazione permanente e definitiva degli immobili;

2) il presente decreto sarà notificato agli espropriati nelle forme previste per la notifica degli atti processuali civili;

3) il presente decreto sarà altresì trascritto presso il competente Ufficio dei Registri Immobiliari e si provvederà affinché le volture catastali e le trascrizioni apparenti dai libri censuari ed ipotecari siano in piena corrispondenza con la traslazione di beni immobili di cui al punto 1);

4) un estratto del presente decreto sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.

Bra, 22 novembre 2001

Il Dirigente Rip. LL.PP.
Giovanni Galletto




Comune di Caramagna Piemonte (Cuneo)

Avviso di approvazione definitiva piano di recupero di iniziativa privata immobile in Vicolo Santa Liberata di proprietà Impresa Sorasio Luigi & C. s.n.c.

Il Sindaco

Visti gli artt. 27 e 30 della legge 5/8/1978 n. 457 e l’art. 47 della L.R. n. 56 del 5/121977 e s.m.i.

rende noto

Che con atto consiliare n. 51 del 28.9.2001 è stato approvato in via definitiva il piano di recupero di iniziativa privata relativo ad immobile di proprietà Impresa Sorasio Luigi & C. s.n.c. sito in Vicolo Santa Liberata e censito a Catasto Terreni al Foglio XXIII/A mappale 634/635.

Caramagna Piemonte, 29 ottobre 2001

Il Sindaco
Brunetto




Comune di Caramagna Piemonte (Cuneo)

Avviso di deposito per zona “S”

Il Sindaco

Visto l’art. 43 L.R. 56/77 e s.m.i.

Vista la D.C.C. n. 22 del 20/4/2001

Vista la deliberazione del C.C. n. 62 del 26/10/2001

rende noto

Che il progetto di piano per l’edilizia convenzionata di libera iniziativa e Relativo a parte della zona “S” e lo schema di convenzione del P.E.C. sito in Strada Carmagnola è depositato presso la segreteria comunale e pubblicato all’Albo Pretorio per estratto per 15 giorni consecutivi decorrenti dal 29/11/2001.

Entro i 15 giorni successivi alla scadenza del deposito del piano possono essere presentate osservazioni e/o proposte.

Caramagna Piemonte, 20 novembre 2001

Il Sindaco
Brunetto




Comune di Carmagnola (Torino)

Costituzione servitù di passaggio, occupazione temporanea ed espropriazione d’urgenza per pubblica utilità per “impianti di depurazione frazionali Motta e Corno - Realizzazione fognatura e collegamento motta - depuratore San Bernardo” - Avviso di deposito atti

Il Direttore di Ripartizione
OO.PP. Appalti e Contratti

Ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 9 e 10 della Legge 22/10/1971 n. 865 e successive e modifiche e integrazioni

rende noto

Che presso l’Ufficio Tecnico - Ripartizione LL.PP. si trovano depositati in allegato alla deliberazione G.C. n. 9 del 15.6.2001, gli atti relativi al progetto per la realizzazione del collegamento delle frazioni Motta e Corno con il depuratore ubicato a San Bernardo.

Chiunque possa avervi interesse può prendere visione degli atti e presentare le proprie osservazioni scritte depositandole presso la Segreteria di questo Comune nel termine massimo di 15 giorni decorrenti dalla inserzione del presente avviso sul B.U.R.

Carmagnola, 23 novembre 2001

Il Direttore di Ripartizione
OO.PP. Appalti e Contratti
Simone Bosio




Comune di Casale Monferrato (Alessandria)

Verbale deliberazione Consiglio comunale n. 81 del 27 settembre 2001. Approvazione del Piano ai sensi dell’art. 42 della L.R. 5.12.1977, n. 56 e s.m.i. delle aree da destinare ad insediamenti Produttivi denominato “P.I.P. 5", formato ai sensi dell’art. 27 della legge 22.10.1971, n. 865

Il Consiglio comunale

(omissis)

delibera

1) Di approvare ai sensi dell’art. 27 della legge 22.10.1971, n. 865 e degli artt. 42 e 40 della legge regionale 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni e integrazioni, il Piano delle aree da destinare ad Insediamenti Produttivi denominato “P.I.P. 5”, formato ai sensi dell’art. 27 della legge 22.10.1971, n. 865.

2) Di fare espressa menzione che a seguito della pubblicazione degli atti del PIP 5 in oggetto, non sono state presentate osservazioni e proposte nel pubblico interesse anche in ordine alla compatibilità ambientale;

3) Di fissare in anni dieci, dalla data del presente provvedimento, i tempo per l’attuazione del Piano in oggetto, nonchè il termine entro cui dovranno essere compiute le relative espropriazioni.

4) La documentazione relativa del Piano delle aree da destinare ad insediamenti produttivi, denominato “P.I.P 5” del Comune di Casale Monferrato, debitamente vistata, si compone di:

- Relazione Tecnica

- Tav. 1 Previsioni di P.R.G.C. scala 1:2000

- Tav. 2 Planimetria generale del P.I.P. scala 1:2000

- Tav. 3 Suddivisione in lotti viabilità e fasce di rispetto scala 1:2000

- Tav. 4a Schema planimetrico opere di urbanizzazione primaria scala 1:2000

- Tav. 4b Schema planimetrico opere di urbanizzazione primaria scala 1:5000

- Tav. 5a Centro servizi - scala 1:500

- Tav. 5b Centro servizi - Planovolumetrico

- Tav. 6a Piano Particellare - scala 1:2000

- Tav. 6b Elenco delle proprietà catastali

- Norme di attuazione

(omissis)

Si certifica che la presente deliberazione è stata pubblicata all’Albo Pretorio del Comune per 15 giorni consecutive dal 3/10/2001 al 18/10/2001 ai sensi della legge e che la stessa è divenuta esecutiva il 13/10/2001.

Il Sindaco




Comune di Castagnole delle Lanze (Asti)

Deliberazione G.C. n. 63 del 24 agosto 2001. Declassificazione di strade comunali

delibera

1) Disporre la declassificazione, ai sensi delle disposizioni di cui in premessa e per i motivi sopraindicati, dei seguenti tratti di strade comunali:

- “Prello” - San Pietro" di cui al foglio 18 di Castagnole Delle Lanze con tratto da Via E. Bettica a Strada San Sebastiano;

- “Opessio”, di cui al foglio mappale n. 22, a partire dalla Casa Opessio della Strada Carossi all’incrocio con strada Graffagno";

- “Moncucco” a partire dalla Strada Com.le Maro all’ingresso del piazzale del Cimitero di Moncucco.

2) Demandare al Responsabile del relativo servizio l’adozione dei conseguenti provvedimenti.

3) Revocare la propria deliberazione, 46 del 21.5.2001.




Comune di Castellamonte (Torino)

Avviso ad opponendum

Ai sensi e per gli effetti dell’art. 360 L. 20.3.1865 n. 2248 all. f), sui lavori pubblici,

Il Capo Settore Tecnico

avverte

che essendo ultimati i lavori di: “Realizzazione e sviluppo di aree attrezzate industriali ed artigianali del P.I.P. comunale - opere di urbanizzazione primaria, in data 10.11.2001, chiunque vanti crediti verso la ditta Piemonte Costruzioni S.r.l. - Fraz. Mure - Issogne (AO), per occupazioni permanenti o temporanee di immobili ovvero per danni verificatisi in dipendenza dei lavori anziddetti, deve presentare a questo Comune istanza corredata dai relativi titoli entro il termine di quindici giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso.

I creditori che intendono garantirsi per i titoli suddetti, anche sulla cauzione prestata dall’Impresa, dovranno chiederne tempestivamente il sequestro alla competente Autorità Giudiziaria.

Castellamonte, 28 novembre 2001

Il Capo Settore Tecnico
Aldo Maggiotti




Comune di Collegno (Torino)

Estratto Decreti di esproprio n.ri 12-13-14-15-16-17-18-19-20 del 12 novembre 2001 - Acquisizione aree per attuazione Piano degli Insediamenti Produttivi della Città di Collegno approvato con deliberazione di Giunta Regionale n. 11-27660 in data 28 giugno 1999, pubblicata nel B.U.R. del 7 luglio 1999, n. 27

IL DIRIGENTE

(omissis)

decreta

Art. 1 - è pronunciata in favore del Comune di Collegno l’espropriazione degli immobili destinati all’attuazione del Piano degli Insediamenti Produttivi, meglio individuati nell’estratto di mappa e nella relativa tabella riepilogativa delle superfici espropriande che si allegano e che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente Decreto.

L’Amministrazione comunale di Collegno è pertanto autorizzata a procedere all’occupazione permanente e definitiva degli immobili di cui sopra.

Art. 2 - Il presente decreto sarà notificato agli aventi diritto, nelle forme previste per la notifica degli atti processuali civili, depositato negli atti del Comune, registrato, trascritto in termini d’urgenza e volturato. Ai sensi dell’art. 3, comma 4, della Legge 7 agosto 1990 n. 241, si comunica che contro il presente atto può essere presentato ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte nei termini di cui all’art. 21 della Legge 6 dicembre 1971 n. 1034, come modificata dall’art. 1 della Legge 21 luglio 2000 n. 205.

Art. 3 - Il presente provvedimento sarà comunicato alla Regione Piemonte e pubblicato per estratto nel Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.

L’indennità di esproprio da corrispondere agli aventi diritto (al lordo della ritenuta di imposta del 20% di cui all’art. 11, comma 7, della legge 30 dicembre 1991, n. 413 e al netto della riduzione del 40% di cui all’art. 5 bis del D.L. 333/92 convertito in legge n. 359/92) è stata depositata presso la Cassa Depositi e Prestiti non essendo stata accettata nel termine di trenta giorni dalla notifica della relativa comunicazione alla Ditta proprietaria.



Nominativi Ditte espropriande:

Decreto di esproprio n.12/2001 – Sig.ra GILARDI Margherita

 Superfici:

                                                                  mappale

    Ditta       Partita   Foglio     originario       attuale  superficie mq. tot.superficie

24

5316

2

ex 17- 402 a

568

           669

 

24

5316

2

ex 17- 402 b

569

           499

 

24

5316

2

ex 145-433a

602

           691

 

24

5316

2

ex 145-433b

603

           527

 

 

 

 

 

 

Totale

 2.386

24

5316

2

ex 17

403

           912

 

24

5316

2

18

 

        3.994

 

24

5316

2

19

 

        3.636

 

24

5316

2

ex 145

434

           773

 

 

 

 

 

 

Totale

 9.315

 

Sommano complessivamente

 

 

      11.701

35

5316

2

ex 111 - 425

580

        3.481

 

 

 

 

 

581

           124

 

 

 

 

 

582

             64

 

 

 

 

 

 

 

Totale

        3.669

35

5316

2

ex 111 - 426

583

           606

 

 

 

 

 

584

           997

 

 

 

 

 

585

           877

 

 

 

 

 

586

           447

 

 

 

 

 

 

 

Totale

        2.927

 

 

 

 

Sommano complessivamente

        6.596

41

5316

2

ex 282 - 487

664

           315

 

 

 

 

 

665

           825

 

41

5316

2

ex 157 - 439

604

             12

 

 

 

 

 

605

             72

 

41

5316

2

ex 278

544

           193

 

 

 

 

 

545

           206

 

41

5316

2

ex 251

536

             98

 

 

 

 

 

537

             47

 

41

5316

2

ex 280

546

           284

 

 

 

 

 

547

             41

 

 

 

 

 

 

 

Totale

        2.093

41

5316

2

ex 282 - 488

666

           277

 

 

 

 

 

667

        1.700

 

 

 

 

 

 

 

Totale

        1.977

 

 

 

 

Sommano complessivamente

        4.070

44

5316

2

ex 243 - 460

460

           666

 

 

 

 

ex 243 - 461

630

1117

 

 

 

 

 

631

58

 

 

 

 

 

Sommano complessivamente

        1.841

49

5993

2

ex 255-474b

650

        1.361

 

49

5993

2

ex 257

479

           314

 

49

5993

2

ex 257- 478a

651

             86

 

49

5993

2

ex 302-506b

687

             79

 

 

 

 

 

 

 

Totale

        1.840

49

5993

2

ex 257- 478 b

652

             45

 

49

5993

2

ex 302-506a

686

        3.563

 

 

 

 

 

 

 

Totale

        3.608

 

Sommano complessivamente

 

 

        5.448

Indennità di esproprio depositata: L. 389.057.064 = (euro 200.931,20)

Decreto di esproprio n.13/2001 – Sigg.ri:

BOSCO Massimo – BOSCO Giovanni.

Superfici:

                                                                  mappale

    Ditta       Partita   Foglio     originario       attuale  superficie mq. tot.superficie

25

1333

2

ex 14 - 398

564

           958

 

 

 

 

ex 14 - 398

565

        1.075

 

25

1333

2

ex 144 - 431

600

           547

 

 

 

 

ex 144 - 431

601

           807

 

 

 

 

 

 

Totale

        3.387

25

1333

2

ex 14

399

        2.893

 

25

1333

2

20

 

        3.171

 

25

1333

2

ex 142

534

           456

 

 

 

 

ex 142

535

           244

 

25

1333

2

143

 

           413

 

25

1333

2

ex 144

432

        2.326

 

 

 

 

 

 

Totale

        9.503

 

Sommano complessivamente

 

 

     

12.890

Indennità di esproprio depositata: L. 169.103.910 = (euro 87.334,88)

Decreto di esproprio n.14/2001 – Sigg.ri:

GILARDI Margherita – GILARDI Giuseppe

Superfici:

                                                                  mappale

    Ditta       Partita   Foglio     originario       attuale  superficie mq. tot.superficie

26

4889

2

ex 11- 391

552

           852

 

 

 

 

ex 11- 391

553

           654

 

26

4889

2

ex 11 - 393

556

           605

 

 

 

 

ex 11 - 393

557

        1.203

 

26

4889

2

ex 22 -  407

572

        2.574

 

 

 

 

ex 22 -  407

573

        2.184

 

 

 

 

 

 

Totale

        8.072

26

4889

2

ex 11 - 392

554

           674

 

 

 

 

ex 11 - 392

555

        5.201

 

26

4889

2

ex 22

408

           439

 

 

 

 

 

 

Totale

        6.314

Sommano complessivamente

 

 

      14.386

38

4899

2

ex 246 - 467

632

        3.228

 

 

 

 

 

633

             26

 

 

 

 

 

634

             96

 

 

 

 

 

635

           126

 

 

 

 

 

636

           102

 

38

4899

2

ex 299

500

        1.300

 

 

 

 

 

 

Totale

        4.878

38

4889

2

ex 246 -  468

637

           437

 

 

 

 

 

638

           137

 

 

 

 

 

639

           315

 

 

 

 

 

640

           629

 

 

 

 

 

641

           736

 

 

 

 

 

642

           164

 

 

 

 

 

643

           623

 

 

 

 

 

644

           749

 

 

 

 

 

 

Totale

        3.790

 

 

 

Sommano complessivamente

        8.668

42

4889

2

ex 286 - 491

670

           486

 

 

 

 

 

671

        1.333

 

42

4889

2

ex 288

548

             17

 

 

 

 

 

549

              3

 

 

 

 

 

 

Totale

        1.839

42

4889

2

ex 286 ora 492

 

           931

           931

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sommano complessivamente

        2.770

45

4889

2

ex 244

463

           630

           630

45

4889

2

ex 244

462

        1.147

        1.147

 

 

 

Sommano complessivamente

 1.777

47

4889

2

ex 303 ora 509

 

           481

 

47

4889

2

ex 303

510

           109

 

47

4889

2

306

 

           260

 

 

 

 

 

 

Totale

           369

47

4889

2

ex 303 - 508

688

        3.531

 

 

 

 

 

689

           169

 

 

 

 

 

 

Totale

        3.700

Sommano complessivamente

 

 

        4.069

Indennità di esproprio depositata: L. 415.478.730 = (euro 214.576,86)

Decreto di esproprio n.15/2001 – Sig.ri:

ALLARA MarioALLARA Pier Secondo

Superfici:

                                                                  mappale

    Ditta       Partita   Foglio     originario       attuale  superficie mq. tot.superficie

27

4322

2

ex 27 

410

             59

             59

Indennità di esproprio depositata: L. 774.021 = (euro 399,75)

Decreto di esproprio n.16/2001 – Sigg.ri:

GHIOTTI Adriano – GHIOTTI Pierino

Superfici:

                                                                  mappale

    Ditta       Partita   Foglio     originario       attuale  superficie mq. tot.superficie

29

6928

2

ex 21 - 404

570

           253

 

 

 

 

 

 

ex 21 - 404

571

           655

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

           908

 

 

29

6928

2

ex 21

405

        6.371

        6.371

 

 

 

Sommano complessivamente

 

 

       

7.279

 

 

Indennità di esproprio depositata: L. 95.493.201 = (euro 49.318,12)

Decreto di esproprio n.17/2001 – Sig.ra: BOSCO Rita

Superfici:

                                                                  mappale

    Ditta       Partita   Foglio     originario       attuale  superficie mq. tot.superficie

31

6384

2

ex 12 - 394

558

           605

 

 

 

 

 

 

ex 12 - 394

559

           625

 

 

 

31

6384

2

ex 13 - 396

562

           594

 

 

 

 

 

 

ex 13 - 396

563

           821

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

        2.645

 

 

31

6384

2

ex 12 - 395

560

        2.147

 

 

 

 

 

 

ex 12 - 395

561

           684

 

 

 

31

6384

2

ex 13 ora 397

 

        4.150

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

        6.981

 

 

 

Sommano complessivamente

 

 

      

 9.626

 

 

Indennità di esproprio depositata: L. 126.283.494 = (euro 65.219,98)

Decreto di esproprio n.18/2001 – Sig.: BERUTO Giuseppe

Superfici:

                                                                  mappale

    Ditta       Partita   Foglio     originario       attuale  superficie mq. tot.superficie

33

2015

2

ex 194 - 457a

628

           761

 

 

 

 

ex 194-457 b

629

           103

 

 

 

 

 

Sommano complessivamente

          

864

Indennità di esproprio depositata: L. 11.334.816 = (euro 5.853,94)

Decreto di esproprio n.19/2001 – Sig.: BERUTO Luigi

Superfici:

34

2013

2

ex 193 - 455

626

        2.627

 

 

 

 

 

627

           874

 

 

 

 

 

 

Totale

        3.501

34

2013

2

ex 193

531

           366

 

 

 

 

 

 

Totale

           366

 

 

 

 

Sommano complessivamente

      

 3.867

Indennità di esproprio depositata: L. 50.731.173 = (euro 26.200,46)

Decreto di esproprio n.20/2001 – Sig.ra: SALIS Francesca

Superfici:

                                                                  mappale

    Ditta       Partita   Foglio     originario       attuale  superficie mq. tot.superficie

37

5477

2

ex 185 - 447

609

        7.000

 

 

 

 

 

610

             41

 

 

 

 

 

611

           949

 

 

 

 

 

612

           726

 

37

5477

2

ex 185 - 450

620

           735

 

 

 

 

 

621

             86

 

 

 

 

 

622

             11

 

 

 

 

 

623

           402

 

 

 

 

 

 

Totale

        9.950

37

5477

2

ex 185 - 446

606

        1.140

 

 

 

 

 

607

        1.178

 

 

 

 

 

608

        1.306

 

37

5477

2

ex 185 - 449

617

        2.765

 

 

 

 

 

618

        1.792

 

 

 

 

 

619

        3.734

 

37

5477

2

ex 185 - 448

613

           171

 

 

 

 

 

614

        1.100

 

 

 

 

 

615

           279

 

 

 

 

 

616

           247

 

 

 

 

 

 

Totale

      13.712

 

 

 

 

Sommano complessivamente

     

23.662

Indennità di esproprio depositata: L. 310.421.778 = (euro 160.319,47)

 

Collegno, 12 novembre 2001

Il Dirigente del Settore
Pianificazione Territoriale-Edilità F.F.
Pietro Gentile




Comune di Cumiana (Torino)

Avviso ad opponendum - Lavori di consolidamento frana su strada Comunale in b.ta Fiola. Impresa: Brutia Progetti e Costruzioni S.r.l. - via Francesco Acri n. 3 - Cosenza

Il Responsabile Settore Tecnico

Ai sensi e per gli effetti dell’art. 360 della L. 20.3.1865 n. 2248, dell’art. 93 del R.D. n. 350 del 25.5.1985, e dell’art. 189 del D.P.R. 554 del 21.12.1999,

Avverte

Che avendo l’appaltatore dei lavori di consolidamento frana su strada Comunale in Borgata Fiola.

Impresa Brutia Progetti e Costruzioni S.r.l. - Via Francesco Acri n. 3 - Cosenza, ultimati i lavori in base al contratto n. 1553 del 9.1.2001, registrato a Pinerolo il 25.1.2001 a n. 206 S.1, chiunque vanti crediti verso di questi per occupazioni permanenti o temporanee di immobili, ovvero per danni verificatisi in dipendenza dei lavori anzidetti, deve presentare a questo Comune istanza corredata dai relativi titoli entro il termine perentorio di 30 (trenta) giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso.

I creditori che intendono garantirsi per i titoli suddetti anche sulla cauzione prestata dall’Impresa, dovranno chiedere tempestivamente il sequestro alla competente autorità giudiziaria.

Cumiana, 5 dicembre 2001

Il Responsabile Settore Tecnico
Domenico Maletto




Comune di Dogliani (Cuneo)

Avviso

Il Consiglio Comunale

(omissis)

delibera

Con deliberazione C.C. n. 42 del 28.09.2001 (estratto):

1) di riconoscere che la ex sede stradale del tratto della strada vicinale ad uso pubblico denominata “Vecchia comunale della Riviera” costituita dai mappali:

n. 343 Fg. 33 ex strade pubbliche del Fg. 33- lettera b di mq. 6

n. 344 Fg. 33 ex strade pubbliche del Fg. 33- lettera c di mq. 7

n. 345 Fg. 33 ex strade pubbliche del Fg. 33- lettera d di mq. 2

n. 137 Fg. 34 ex strade pubbliche del Fg. 33- lettera b di mq. 8

come meglio individuati nell’allegato tipo di frazionamento, non ha più il requisito della pubblica utilità e di sdemanializzare tale tratto acquisendolo nel patrimonio disponibile del comune;

2) di riconoscere che, quindi, la nuova sede stradale assoggettata ad uso pubblico della strada vicinale di uso pubblico “Vecchia Comunale della Riviera” è costituita dal tratto contraddistinto al Fg. 33 n. 342 (ex 129b) e Fg. 34 n. 136( ex 90b) mappale n. 460 di mq. 13, come meglio individuati nell’allegato tipo di frazionamento che allegato all’originale è depositato agli atti del Comune.




Comune di Dogliani (Cuneo)

L. 22.10.1971 n. 865 - espropriazione, previa occupazione d’urgenza di aree occorrenti alla realizzazione delle opere di urbanizzazione del P.I.P. di comparto A di Via Torino

Il Responsabile del Servizio Tecnico

Del Comune di Dogliani, in nome e per conto dell’Ente stesso, a norma e per gli effetti dell’art. 107 del T.U. n. 267/2000 sull’ordinamento degli Enti Locali, dell’art. 74 dello Statuto Comunale

Visto l’art. 10 della Legge 22.10.1971 n. 865

avverte

- che a decorrere dal giorno 5.12.2001 al giorno 20.12.2001, saranno depositati presso l’Ufficio Segreteria, piazza S. Paolo, 10 - Residenza Municipale, con la relativa deliberazione della Giunta Comunale n. 138 del 25.11.2001, gli atti predisposti per il procedimento di occupazione d’urgenza e di espropriazione di talune aree occorrenti per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria del P.I.P. Du Comparto A, consistenti nella relazione esplicativa inerente l’opera di che trattasi, corredata dalla mappa catastale recante la individuazione delle aree da espropriare con i nomi dei proprietari iscritti negli atti catastali e della planimetria di delimitazione del centro edificato e del vigente P.R.G.C.;

- che le aree interessate all’intervento sono indicate nella documentazione depositata presso l’Ufficio Segreteria del Comune;

- che il presente avviso verrà pubblicato sul bollettino ufficiale della Regione Piemonte

- che eventuali opposizioni o osservazioni, formulate per iscritto, dovranno essere depositate presso la Segreteria di questo Comune entro e non oltre il termine di 15 giorni dalla presente data di affissione.

Copia dell’avviso, completa della documentazione, è stata notificata agli interessati a mezzo raccomandata A.R..

Dogliani, 5 dicembre 2001

Il Responsabile del Servizio
Walter Ferrero




Comune di Druento (Torino)

Avviso di deposito atti relativi all’espropriazione di aree occorrenti all’esecuzione dei lavori di costruzione di una strada di collegamento tra strada viali con via Torino interna

Il Responsabile dell’Ufficio Tecnico

Vista la deliberazione della Giunta Comunale n. 95 del 22.11.2001, esecutiva ai sensi di legge, con cui si approvava il progetto esecutivo e il piano particellare d’esproprio per la realizzazione di una strada di collegamento tra Strada Viali con Via Torino interna;

Visto l’art. 10 della legge 22.10.1971, n. 865;

rende noto

che, presso la Segreteria del Comune di Druento si trovano depositati gli atti di progetto della strada di collegamento tra strada Viali con via Torino interna, compreso il piano particellare con elenco dei proprietari interessati ed evidenziazione delle espropriande superfici.

Chiunque possa avervi interesse, può prendere visione di detti documenti ed eventualmente presentare le proprie osservazioni scritte, depositandole presso l’Ufficio Protocollo di questo Comune, nel termine massimo di 15 giorni decorrenti dalla data di iscrizione del presente avviso nel B.U.R. che avverrà il giorno 5.12.2001.

Druento, 26 novembre 2001

Il Responsabile dell’Ufficio Tecnico




Comune di Entracque (Cuneo)

Decreto n. 1/2001. Oggetto: Occupazione d’urgenza dei beni immobili occorrenti per l’esecuzione dei lavori di realizzazione infrastrutture a servizio degli impianti sciistici - Costruzione sovrappasso sulla strada provinciale

Il Responsabile del Servizio

- Visto il provvedimento della Giunta Comunale n. 53 in data 8/8/2000 divenuto esecutivo ai sensi di legge, con il quale è stato approvato il progetto relativo ai lavori di realizzazione infrastrutture a servizio degli impianti sciistici - Costruzione sovrappasso sulla strada provinciale

- Visto il provvedimento della Giunta Comunale n. 94 del 5/9/2001, dichiarato immediatamente eseguibile, con cui è stato disposto di procedere all’occupazione d’urgenza degli immobili necessari per la realizzazione delle opere predette, con l’indicazione delle fonti per il finanziamento della spesa;

- Considerato che l’approvazione dei progetti di opere o lavori da parte degli organi competenti all’approvazione stessa, ai sensi dell’art. 1 della legge 3 gennaio 1978, n. 1, ha valore di dichiarazione di pubblica utilità nonché di urgenza ed indifferibilità della loro esecuzione;

- Visto l’art. 106 del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616 riguardante l’attribuzione ai Comuni delle funzioni amministrative concernenti le occupazioni temporanee e d’urgenza e i relativi atti preparatori attinenti ad opere pubbliche o di pubblica utilità la cui esecuzione è di loro spettanza;

- Richiamati gli artt. 71 e seguenti della legge 25 giugno 1865, n. 2359; la legge 22 ottobre 1971, n. 865 e la legge e 3 gennaio 1978, n. 1,

decreta

Art. 1

E’ disposta a favore del Comune di Entracque l’occupazione d’urgenza degli immobili in Comune di Entracque e identificati come nell’elenco appresso riportato necessari alla esecuzione dei lavori di realizzazione infrastrutture a servizio degli impianti sciistici - Costruzione sovrappasso sulla strada provinciale:

Proprietà Dalmazia Trieste S.p.A.- Partita n. 3891 - Foglio 57 mapp. 196 sup. da occupare mq. 267

Art. 2

L’occupazione per poter realizzare i lavori di cui al precedente art. 1 può essere protratta fino a 5 anni dalla data di immissione nel possesso.

Art. 3

All’atto dell’effettiva occupazione degli immobili, l’ente occupante provvederà a redigere, contestualmente al verbale di immissione nel possesso, il relativo stato di consistenza.

Detto verbale dovrà essere redatto in contraddittorio con il proprietario o, in sua assenza o in caso di rifiuto di firma, con l’intervento di due testimoni che non siano dipendenti dell’Ente interessato o dei suoi concessionari. Al contraddittorio sono ammessi il fittavolo, il mezzadro, il colono o il compartecipante.

Art. 4

L’avviso di convocazione per la redazione dello stato di consistenza e presa di possesso, contenente l’indicazione del luogo, del giorno e dell’ora, dovrà essere notificato dall’occupante almeno 20 giorni prima al proprietario del fondo, ed affisso per lo stesso periodo all’albo del Comune in cui sono siti gli immobili.

Art. 5

Al fine della determinazione dell’indennità di occupazione l’Ente occupante dovrà trasmettere i verbali di consistenza e di presa di possesso degli immobili occupati alla Commissione Provinciale Espropri competente per territorio dandone comunicazione ai proprietari interessati.

Art. 6

L’indennità di occupazione sarà determinata dalla competente Commissione Provinciale Espropri di Cuneo e comunicata al proprietario, a cura dell’occupante nelle forme prescritte per la notificazione degli atti processuali civili.

Art. 7

Il decreto perde efficacia ove l’occupazione non segua nel termine di tre mesi dalla data del presente decreto.

Art. 8

Avverso il presente decreto può essere opposto ricorso al competente Tribunale Amministrativo Regionale entro i termini di legge.

Entracque, 28 settembre 2001

Il Responsabile del Servizio
Laura Baudino




Comune di Entracque (Cuneo)

Decreto n. 2/2001. Occupazione d’urgenza dei beni immobili occorrenti per l’esecuzione dei lavori di realizzazione infrastrutture infrastrutture necessarie all’urbanizzazione dell’area in Frazione Piano - 1° lotto

Il Responsabile del Servizio

- Visto il provvedimento della Giunta Comunale n. 71 in data 28/6/2001 divenuto esecutivo ai sensi di legge, con il quale è stato approvato il progetto relativo ai lavori di realizzazione infrastrutture necessarie all’urbanizzazione dell’area in Frazione Piano - 1° lotto.

- Visto il provvedimento della Giunta Comunale n. 100 del 29/9/2001, dichiarato immediatamente eseguibile, con cui è stato disposto di procedere all’occupazione d’urgenza degli immobili necessari per la realizzazione delle opere predette, con l’indicazione delle fonti per il finanziamento della spesa;

- Considerato che l’approvazione dei progetti di opere o lavori da parte degli organi competenti all’approvazione stessa, ai sensi dell’art. 1 della legge 3 gennaio 1978, n. 1, ha valore di dichiarazione di pubblica utilità nonché di urgenza ed indifferibilità della loro esecuzione;

- Visto l’art. 106 del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616 riguardante l’attribuzione ai Comuni delle funzioni amministrative concernenti le occupazioni temporanee e d’urgenza e i relativi atti preparatori attinenti ad opere pubbliche o di pubblica utilità la cui esecuzione è di loro spettanza;

- Richiamati gli artt. 71 e seguenti della legge 25 giugno 1865, n. 2359; la legge 22 ottobre 1971, n. 865 e la legge e 3 gennaio 1978, n. 1,

decreta

Art. 1

E’ disposta a favore del Comune di Entracque l’occupazione d’urgenza degli immobili in Comune di Entracque e identificati come nell’elenco appresso riportato necessari alla esecuzione dei lavori di realizzazione infrastrutture necessarie all’urbanizzazione dell’area in Frazione Piano - 1° lotto:

Proprietà: Dalmazia Trieste S.p.A. - Foglio 54, mappale 63, superficie da occupare mq. 551;

Proprietà: Aime Bernardino, Aime Francesca, Aime Maria - Foglio n. 54, mappale n. 297, servitù di condotta ml. 90, superficie da occupare mq. 133, servitù per n. 2 pozzetti;

Proprietà: Aime Bernardino, Aime Francesca, Aime Maria - Foglio n. 54, mappale n. 299, servitù di condotta ml. 16,5, superficie da occupare mq. 555;

Proprietà: Dotto Michele - Foglio n. 54, mappale n. 301, superficie da occupare mq. 298;

Proprietà: Dotto Michele - Foglio n. 54, mappale n. 342, servitù di condotta ml. 44;

Proprietà: Aime Bartolomeo - Foglio 54, mappale n. 300, superficie da occupare mq. 328;

Proprietà: Aime Bartolomeo - Foglio 54, mappale n. 350, superficie da occupare mq. 709;

Proprietà: Aime Bartolomeo - Foglio 54, mappale n. 347, superficie da occupare mq. 458;

Proprietà: Aime Caterina - Foglio 54, mappale n. 346, superficie da occupare mq. 231;

Proprietà: Aime Teresa - Foglio 54, mappale n. 48, superficie da occupare mq. 82;

Proprietà: Dotto Giuseppina - Foglio 54, mappale n. 341, servitù di condotta ml. 16;

Proprietà: Dotto Natalina - Foglio 54, mappale n. 64, servitù di condotta ml. 26;

Proprietà: Giordana Antonina - Foglio 54, mappale n. 310, servitù di condotta ml. 8;

Proprietà: Aime Antonino - Foglio 53, mappale n. 267, servitù di condotta ml. 25, servitù di pozzetto n. 1.

Art. 2

L’occupazione per poter realizzare i lavori di cui al precedente art. 1 può essere protratta fino a 5 anni dalla data di immissione nel possesso.

Art. 3

All’atto dell’effettiva occupazione degli immobili, l’ente occupante provvederà a redigere, contestualmente al verbale di immissione nel possesso, il relativo stato di consistenza.

Detto verbale dovrà essere redatto in contraddittorio con il proprietario o, in sua assenza o in caso di rifiuto di firma, con l’intervento di due testimoni che non siano dipendenti dell’Ente interessato o dei suoi concessionari. Al contraddittorio sono ammessi il fittavolo, il mezzadro, il colono o il compartecipante.

Art. 4

L’avviso di convocazione per la redazione dello stato di consistenza e presa di possesso, contenente l’indicazione del luogo, del giorno e dell’ora, dovrà essere notificato dall’occupante almeno 20 giorni prima al proprietario del fondo, ed affisso per lo stesso periodo all’albo del Comune in cui sono siti gli immobili.

Art. 5

Al fine della determinazione dell’indennità di occupazione l’Ente occupante dovrà trasmettere i verbali di consistenza e di presa di possesso degli immobili occupati alla Commissione Provinciale Espropri competente per territorio dandone comunicazione ai proprietari interessati.

Art. 6

L’indennità di occupazione sarà determinata dalla competente Commissione Provinciale Espropri di Cuneo e comunicata al proprietario, a cura dell’occupante nelle forme prescritte per la notificazione degli atti processuali civili.

Art. 7

Il decreto perde efficacia ove l’occupazione non segua nel termine di tre mesi dalla data del presente decreto.

Art. 8

Avverso il presente decreto può essere opposto ricorso al competente Tribunale Amministrativo Regionale entro i termini di legge.

Entracque, 9 ottobre 2001

Il Responsabile del Servizio
Laura Baudino




Comune di Favria (Torino)

Piano di Recupero di iniziativa privata - artt. 43-41 bis L.R. 5.12.1977, n. 56 e s.m.i.

Il Responsabile dei Servizi Tecnici

Vista la deliberazione del C.C. n. 46 del 9/11/2001 divenuta esecutiva in data 23/11/2001.

Rende noto che

E’ stato approvato il Piano di Recupero presentato dalla società “CO.GE.FA. & C.” S.a.s in data 19/1/2001 prot. 748.

Favria, 23 novembre 2001

Il Responsabile dei Servizi Tecnici




Comune di Fenestrelle (Torino)

Avviso ad opponendum

Il Responsabile del Servizio

ai sensi dell’art. 189 D.P.R. 21 dicembre 1999, n. 554.

Avverte

che avendo l’appaltatore dei lavori di asfaltatura delle strade comunali del territorio, impresa Cantieri Moderni S.r.l. con sede in Pinerolo, ultimati i lavori in base al contratto d’appalto n. 1318 del 12-9-2001 registrato a Pinerolo il 21-9-01 n. 1529 s/1, chiunque vanti crediti verso di questi per occupazioni permanenti o temporanei di immobili ovvero di danni verificatisi in dipendenza dei lavori anzidetti, deve presentare a questo Comune istanza corredata dai relativi titoli entro il termine perentorio di quindici giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso.

Fenestrelle, 20 novembre 2001

Il Responsabile del Servizio




Comune di Fiano (Torino)

Avviso di creditori

A norma e per gli effetti dell’art. 189 del D.P.R. 21.12.1999, n. 554 sui lavori pubblici,

si avvisa

Che avendo l’appaltatore dei lavori di costruzione rete fognante nera in Loc. Rossini-Grange 1º lotto, l’Impresa Smaldone Costruzione S.r.l. di Torino, ultimato i lavori in base al contratto d’appalto, chiunque vanti crediti verso di questi per occupazioni permanenti o temporanee d immobili ovvero per danni verificatisi in dipendenza dei lavori anzidetti, deve presentare a questo Comune istanza corredata dai relativi titoli entro il termine perentorio di giorni quindici dalla data di pubblicazione del presente avviso.

I creditori che intendono garantirsi per i titoli suddetti anche sulla cauzione prestata dall’Impresa, dovranno chiederne tempestivamente il sequestro alla competente autorità giudiziaria.

Fiano, 23 novembre 2001

Il Sindaco
Gian Paolo Ressico




Comune di Greggio (Vercelli)

Avviso di adozione nuovo regolamento edilizio comunale

Si rende noto che con deliberazione di C.C. n. 32 in data 28.9.2001 è stato adottato il “Regolamento edilizio comunale” redatto in conformità a quello “tipo” approvato dal Consiglio Regionale con deliberazione n. 548/9691 del 29.7.1999.

Il Regolamento edilizio comunale è composto da n. 70 articoli, n. 10 allegati, n. 1 appendice all’art. 31 e certificato con gli estremi di approvazione.

Greggio, 28 novembre 2001

Il Sindaco
p.a. Carlo Bosso




Comune di Grugliasco (Torino)

Variante S.P. n. 175 del Dojrone. Collegamento della S.P. n. 7 di Grugliasco con Via Acqui. Riapprovazione del progetto definitivo. Art. 10 della Legge 22.10.1971 n. 865.

Avviso

Il Sindaco del Comune di Grugliasco, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 10 e seguenti, legge 22.10.1971 n. 865 sulle espropriazioni per causa di pubblica utilità e su richiesta della Provincia di Torino

rende noto

che presso la Segreteria Comunale con decorrenza 5 dicembre 2001 trovasi depositata ogni utile documentazione riguardante i lavori della S.P. n. 175 del Dojrone. Collegamento della S.P. n. 7 di Grugliasco con via Acqui, e cioè:

- piano particellare degli immobili in questione;

- elenco dei proprietari iscritti negli atti catastali;

- deliberazione di approvazione del progetto.

Chiunque possa avervi interesse è invitato a presentare le proprie osservazioni scritte, depositandole presso la Segreteria Comunale nel termine di giorni 15 dalla data di avviso al pubblico. Nello stesso tempo, al fine della determinazione delle indennità aggiuntive, gli interessati possono consegnare e depositare presso la Segreteria del Comune di idonea autocertificazione, attestante l’esistenza di diretti coltivatori, fittavoli, mezzadri, coloni o compartecipanti.

Il Dirigente Settore LL.PP.
Massimo Porchietti




Comune di La Morra (Cuneo)

Verbale di deliberazione del consiglio comunale n. 48. Sdemanializzazione e demanializzazione porzione strada comunale di Brandini

Il Consiglio comunale

(omissis)

delibera

1. Di ribadire, ai sensi della L.R. n. 86/96, la cessazione della pubblica utilità del reliquato stradale non più utilizzato identificato nell’allegata planimetria in scala 1:2000 con colore rosso di mq. 146,00 ed a catasto terreni al Foglio n. 5 mapp. 787;

2. Di ribadire nuovamente pertanto la demanializzazione della porzione suddetta e l’iscrizione del relativo reliquato nell’elenco dei beni disponibili dell’Ente.

3. Di riconoscere, ai sensi della L.R. n. 86/96, la pubblica utilità dei lotti di terreno attualmente interessati dal tracciato della Strada comunale extra urbana denominata Brandini - S. Bartolomeo identificati a catasto terreni al Foglio di mappa n. 5 part. n. 575 della superficie di mq. 112, part. n. 855 (ex 781/b) della superficie di mq. 105 e part. n. 574 della superficie di mq. 80, per un totale di mq. 297,00 evidenziato nell’allegata planimetria in colore verde;

4. di pubblicare all’Albo Pretorio la presente deliberazione con i tempi e le modalità di cui all’art. 3 della L.R. n. 86/96 e ss.mm.ii.;

5. di approvare la successiva permuta e cessione, per quanto sopra riportato in premessa al Sig. Alpozzi Giovanni residente a La Morra; permuta del reliquato stradale della Strada comunale dei Brandini distinto a Catasto Terreni al foglio n. 5 mapp. 787 limitatamente alla superficie di mq. 105 con il sito attualmente stradale in proprietà del Sig. Alpozzi Giovanni distinto a Catasto Terreni al Fg. n. 5 part. n. 855 (ex 781/b) e vendita della rimanente superficie pari a mq. 41,00 (mq. 146 - mq. 105) del mapp. 787 Fg. 5;

6. Di determinare a corpo L. 1.500.000 l’importo del suddetto reliquato stradale della rimanente superficie pari a mq. 41,00 (mq. 146 - mq. 105) del mapp. 787 Fg. 5 da corrispondere al Comune di La Morra prima della stipula del rogito notarile;

7. Di accettare ed acquisire gratuitamente, la porzione di terreno riconosciuta di pubblica utilità ed attualmente interessata dal nuovo tracciato della suddetta Strada comunale dei Brandini identificata a catasto terreni al Foglio di mappa n. 5 part. n. 575 di mq. 112 di proprietà della Sig.ra Mascarello Elsa residente a Vado Ligure;

8. Di dare atto che le spese necessarie per la stipula del rogito notarile saranno sostenute per l’acquisizione gratuita dalla Sig.ra Mascarello Elsa nella totalità dal Comune di La Morra e per la cessione e permuta dal Sig. Alpozzi Giovanni al 50% con il Comune;

9. Di dare mandato al Sindaco/Responsabile del servizio per la stipula del rogito suddetto;

10. Di disporre la necessaria variazione nell’elenco dlel’inventario dell’Ente e nei registri contabili.

(omissis)




Comune di Monasterolo di Savigliano (Cuneo)

Deliberazione del Consiglio Comunale n. 43 in data 30.10.2001 - Oggetto: Piano di Recupero sito in via Marconi 12 - Individuazione perimetrazione ed adozione

Rende noto

che con la deliberazione del Consiglio Comunale n. 43 del 30.10.2001 è stato adottato il Piano di Recupero di iniziativa privata presentato dal Sig. Allasia Fulvio in qualità di legale rappresentante della Società Immobiliare B.A.B. s.n.c. di Bosio Claudio Giuseppe, Allasia Fulvio e Bordignon Angelo e C. con sede a Savigliano, Via Cernaia n. 11.

Esso è depositato, unitamente alla suddetta deliberazione, presso la Segreteria del Comune e pubblicato per estratto all’Albo Pretorio del Comune per 30 giorni consecutivi decorrenti dal 5.12.2001.

Chiunque, nei 30 giorni successivi, può presentare al Comune, su carta legale, osservazioni e proposte nel pubblico interesse.

Monasterolo di Savigliano, 5 dicembre 2001

Il Funzionario
Bruno Parizia




Comune di Monasterolo di Savigliano (Cuneo)

Deliberazione del Consiglio Comunale n. 44 in data 30.10.2001 - Oggetto: P.E.C. zona 18/a SUE1 di P.R.G.C. della Ditta Monge - Adozione

Il funzionario

Rende noto

che con la deliberazione del Consiglio Comunale n. 44 del 30.10.2001 è stato adottato il Piano Esecutivo Convenzionato presentato dal Sig. Monge Baldassarre Giacomo in qualità di consigliere di amministrazione in legale rappresentanza della società Monge Agrifood S.p.A., in qualità di socio della ditta Monge & C. s.a.s. ed a nome proprio.

Esso è depositato, unitamente alla suddetta deliberazione, presso la Segreteria del Comune e pubblicato per estratto all’Albo Pretorio del Comune per 15 giorni consecutivi decorrenti dal 5.12.2001; entro i 15 gg. successivi chiunque può presentare al Comune, su carta legale, osservazioni e proposte nel pubblico interesse.

Monasterolo di Savigliano, 5 dicembre 2001

Il Funzionario
Bruno Parizia




Comune di Mondovì (Cuneo)

Approvazione del nuovo Regolamento Edilizio Comunale

Il Dirigente

Visti gli art. 2 e 3 della Legge Regionale n. 19 del 8/7/99 che introducono una nuova regolamentazione normativa in materia di formazione, revisione e modifica dei regolamenti edilizi comunali;

Vista la Deliberazione del Consiglio Regionale n. 548-9691 del 29/7/1999 di “Approvazione del Regolamento edilizio tipo ai sensi dell’art. 3, comma 1, della Legge Regionale 8 luglio 1999, n. 19";

Visto il terzo comma dell’art. 3 della succitata Legge Regionale che norma la procedura di approvazione del Regolamento edilizio comunale conforme al Regolamento edilizio tipo;

rende noto

che con atto deliberativo n. 62 assunto in data 5/10/2001 il Consiglio Comunale ha approvato il nuovo Regolamento Edilizio Comunale.

Tale atto deliberativo è stato inviato al CO.RE.CO in data 10/10/2001 prot. n. 18909 per il controllo di legittimità ed è divenuto esecutivo in data 12/11/2001.

Mondovì, 20 novembre 2001

Il Dirigente del Dipartimento
Gianfranco Meineri




Comune di Ormea (Cuneo)

Deliberazione C.C. n. 29 al 29 giugno 2001 - Sdemanializzazione di reliquato stradale ex comunale di Chioraira in località Albareto

1. Declassificare e quindi trasferire dal Demanio al Patrimonio disponibile del Comune il tratto di strada comunale dismesso, corrispondente al tratto che si diparte dalla nuova strada comunale della frazione Chionea sino al collegamento sulla nuova strada della frazione Chioraria, come indicato nella planimetria che si allega alla presente sotto la lettera “A” per farne parte integrante e sostanziale.

2) Demandare al Responsabile dell’Ufficio Tecnico l’adozione di tutti gli atti necessari per dare esecuzione al presente provvedimento, compreso quanto necessario per provvedere ai finanziamenti dovuti ed alla attribuzione dei valori per l’eventuale alienazione delle particelle ricavate.




Comune di Oulx (Torino)

Avviso ai creditori

Il Responsabile del Servizio, in esecuzione del disposto dell’art. 189 del D.P.R. 21.12.1999 n. 554 (Regolamento in attuazione alla Legge 109/94 e s.m.i.), invita tutti coloro che, per indebite occupazioni, di aree o stabili e danni relativi, vantino crediti verso l’impresa Edilstrade S.r.l. con sede legale in Torino, esecutrice dei lavori di “manutenzione straordinaria strade nelle frazioni di Oulx)”, assunti con contratto rep. 777 del 23.8.2001, a presentare a questo Comune le domande ed i titoli del loro credito entro quindici giorni decorrenti dalla data di pubblicazione del presente avviso, trascorsi i quali non sarà più tenuto conto in via amministrativa dei titoli prodotti.

Oulx, 5 dicembre 2001

Il Responsabile del Servizio
Angelo Guiguet




Comune di Pianezza (Torino)

Bando per la selezione delle candidature a componenti elettivi della commissione edilizia del Comune di Pianezza

Questa Amministrazione Comunale ricerca candidati per la nomina a componenti elettivi della Commissione Edilizia per il periodo 2002/2005, in conformità alla L.R. n. 19/1999. Ai sensi dell’art. 8 del Regolamento Edilizio del Comune di Pianezza, la Commissione Edilizia è composta da 3 membri di diritto e da 6 membri elettivi. La nomina dei componenti verrà effettuata dal Consiglio Comunale, ai sensi dell’art. 4, comma 3, della L.R. 8/7/1999, n. 19, sentita la Conferenza dei Capi Gruppo a scopo consultivo.

Gli interessati devono possedere dimostrabile esperienza nelle materie attinenti all’architettura, all’urbanistica, all’attività edilizia, all’ambiente e risultare iscritti ai rispettivi ordini professionali ovvero abilitati all’esercizio della professione o ancora essere funzionari di Enti Pubblici in servizio o a riposo e competenti nelle stesse materie. I membri elettivi non devono essere tra loro in rapporto di parentela o affinità. Ai componenti elettivi della Commissione verrà corrisposto un gettone di presenza nella misura che verrà determinata con deliberazione consiliare.

Requisiti dei candidati:

I candidati a componente elettivo della Commissione Edilizia dovranno:

- essere cittadini italiani in possesso dei requisiti per la nomina a Consigliere Comunale;

- essere in possesso del diploma di laurea o diploma nelle materie di competenza della C.E.;

- essere in possesso di dimostrabile esperienza tecnica acquisita per studi compiuti e/o funzioni svolte presso Enti o Aziende Pubbliche o Private;

- non aver riportato condanne penali e non avere cariche penali pendenti;

- non ricoprire cariche elettive nel Comune o nel Parlamento Nazionale o Europeo oppure dimettersi da tali cariche entro 10 giorni dalla nomina;

- non essere in rapporto di parentela o affinità fino al terzo grado con Sindaco o Assessori;

- non essere dipendente del Comune di Pianezza.

Presentazione delle domande:

Le domande di partecipazione, redatte in carta semplice, corredate di dettagliato curriculum vitae, documentato e sottoscritto, dovranno contenere la dichiarazione di possesso dei requisiti di cui sopra, redatta sotto forma di autocertificazione.

Le domande dovranno essere indirizzate al Sindaco del Comune di Pianezza -P.zza Leumann n. 1 e recare sulla busta la dicitura “contiene candidatura a componente della Commissione Edilizia” e dovranno pervenire all’Ufficio Protocollo Generale del Comune entro e non oltre le ore 12,00 del giorno 20 dicembre 2001.

Il recapito dei plichi rimane ad esclusivo rischio del mittente.

Il presente bando sarà pubblicato sul B.U.R., su. settimanale Luna Nuova, all’Albo Pretorio del Comune, nonchè trasmesso agli ordini professionali.

Per ulteriori informazioni e chiarimenti sarà possibile rivolgersi al Settore Gestione del Territorio - Edilizia Privata (sig. Casciaro Lidia tel. 011/9670236).

Il Direttore del Settore
Lorenzo Porro

L’Assessore Delegato
Emilio Agagliati




Comune di Piedimulera (Verbano Cusio Ossola)

Determinazione n. 59 del 21 novembre 2001 - Legge 12.10.1971, n. 865 - art. 11 - L.R. 26.4.2000, n. 44 - capo XII - Quantificazione dell’indennità da corrispondere a titolo provvisorio in favore degli aventi diritto per l’espropriazione immobili necessari alla sistemazione Area in Via Moiachina

Il Responsabile del Servizio

(omissis)

- a seguito di ciò si proceduto alla quantificazione della proprietà anzidetta seguendo la procedura di valutazione riferita alle aree edificate e procedendo come segue:

(omissis)

- Per un totale di L. 4.995.000

- Pari ad euro 2.579,69

(omissis)

determina

Art. 1 - Le indennità da corrispondere a titolo provvisorio in favore degli aventi diritto per l’espropriazione degli immobili siti nel territorio del Comune di Piedimulera ed occorrenti alla realizzazione dell’opera descritta in narrativa sono quantificate nella misura indicata nell’allegato elenco che forma parte integrante del presente provvedimento.

Art. 2 - Il Responsabile del servizio scrivente è incaricato della notifica del presente provvedimento agli aventi diritto nelle forme previste per la notifica degli atti processuali civili. Ai sensi dell’art. 5 bis della Legge 8.8.1992, n. 359 i proprietari espropriandi, entro trenta giorni dalla data della notifica di cui sopra, potranno convenire con l’Ente Espropriante, la cessione volontaria degli immobili per il prezzo stabilito, avvertendo che in caso di silenzio l’indennità sarà considerata ad ogni effetto rifiutata, nel qual caso ne verrà disposto il deposito presso la Cassa Depositi e Prestiti previa applicazione della riduzione del 40 per cento prevista dalla medesima legge 359/1992.

Art. 3 - Avverso il presente provvedimento potrà essere proposto ricorso secondo le disposizioni di legge.

Art. 4 - Estratto del presente provvedimento sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.

Esente da bollo ai sensi dell’art. 22, tab. B del D.P.R. 26.10.72, n. 642.

Il Responsabile del Servizio
Claudio Lavarini




Comune di Piedimulera (Verbano Cusio Ossola)

Avviso ad opponendum

Il Responsabile del Servizio

in esecuzione del disposto dell’art. 360 della Legge 20.3.1865, n. 2248,

dell’art. 21 del R.D. 8.2.1923, n. 422, e dell’art. 93 del Regolamento

25.5.1895, n. 350, invita tutti coloro che, per occupazioni temporanee di

stabili, terreni e danni relativi, fossero ancora creditori verso la Ditta

Grattà Fortunato da Villadossola esecutrice dei lavori di costruzione area di parcheggio e strada a servizio della Loc. Gozzi Sopra assunti con Contratto di appalto in data 1.6.2001 n. 390/2001 di rep., a presentare le proprie osservazioni scritte depositandole presso l’Ufficio Tecnico comunale di questo Comune entro il termine massimo di 15 giorni decorrenti dalla data di inserzione del presente avviso nel Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.

Piedimulera, 27 novembre 2001

Il Responsabile del Servizio
Claudio Lavarini




Comune di Rivalta di Torino (Torino)

Sportello unico per le imprese - Avviso di convocazione della conferenza di servizi

Il Responsabile del Procedimento

Vista l’istanza progettuale presentata dalla Società Immobiliare S.I.R.C. corrente in Rivalta di Torino, tendente ad attivare le procedure per la costruzione di una struttura alberghiera sul territorio del Comune di Rivalta di Torino nella porzione di terreno lungo la Circonvallazione esterna Rivalta-Orbassano e la bretella di raccordo Strada Giaveno e Circonvallazione Orbassano-Rivalta, utilizzando le opportunità legislative previste dal D.P.R. 447/98 e D.P.R. 440/2000.

Tenuto conto che ad oggi gli strumenti di programmazione urbanistica comunale non consentirebbero la collocazione di strutture di tipo ricettivo in detta area.

Visto il documento di programmazione urbanistica comunale approvato con deliberazione consigliare n. 71 del 20.12.2000.

Vista la deliberazione della Giunta Comunale n. 176 del 06 novembre 2001, che, nei termini di atto di indirizzo, ritiene proponibile l’intervento proposto dalla Società predetta demandando, così come previsto, al responsabile del procedimento l’attivazione della conferenza di servizi secondo le modalità dell’art. 5 del citato D.P.R. 447/98 e dell’art. 14 della legge n. 241/1990;

Convoca

Una conferenza di servizi
per il giorno 21 dicembre 2001 alle ore 10
presso la Sala del Consiglio Comunale
via Balma, 5 - Rivalta di Torino

che sarà chiamata a valutare la variazione urbanistica utile a ricevere la realizzazione di una struttura alberghiera, come da progetto presentato dalla Società Immobiliare S.I.R.C. corrente in Rivalta di Torino;

alla conferenza di servizi sono invitati gli enti pubblici competenti e interessati a valutare tale variazione urbanistica.

Potranno inoltre intervenire soggetti portatori di interessi pubblici o privati individuali o collettivi, nonché portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati, cui possa derivare un pregiudizio dalla realizzazione del progetto in questione;

l’eventuale determinazione positiva della conferenza di servizi espressa nel verbale conclusivo della stessa, costituirà proposta di variante dello strumento comunale urbanistico vigente.

Rivalta di Torino, 26 novembre 2001

Il Responsabile del Procedimento
Mariano Russo




Comune di Settimo Torinese (Torino)

Avviso

Il Direttore

Visto l’art. 10 della legge 22 ottobre 1971, n. 865, e successive modificazioni;

rende noto

che presso il Settore dell’Ambiente & del Territorio si trovano depositati i seguenti atti: relazione esplicativa, mappe catastali, elenco dei proprietari iscritti negli atti catastali e stralcio dei piani urbanistici vigenti, approvati con determina dirigenziale n. 1470 del 19.11.2001, relativi gli immobili da espropriare per i lavori di collegamento S.P. 220 di Brandizzo con lo svincolo della S.S. 11 a Mezzi Po.;

Chiunque possa avervi interesse, può prendere visione di detti documenti ed eventualmente presentare le proprie osservazioni scritte, depositandole presso la Segreteria del Settore Ambiente e Territorio di questo Comune, nel termine massimo di 15 giorni decorrenti dalla data di inserzione del presente avviso nel Bollettino Ufficiale della Regione, che avverrà il 5/12/2001 e terminerà in data 20/12/2001.

Settimo Torinese, 22 novembre 2001

Il Funzionario Delegato dal Direttore
Anna Maria Nadal




Comune di Settimo Torinese (Torino)

Avviso

Il Direttore

visto l’art. 10 della legge 22 ottobre 1971, n. 865, e successive modificazioni;

rende noto

che presso il Settore dell’Ambiente & del Territorio si trovano depositati i seguenti atti: relazione esplicativa, mappe catastali, elenco dei proprietari iscritti negli atti catastali e stralcio dei piani urbanistici vigenti, approvati con determina dirigenziale n. 1489 del 21.11.2001, relativi gli immobili da espropriare per i lavori di sistemazione della S.P. 12 del Fornacino nel tratto dal sovrappasso dell’autostrada TO-MI all’incrocio con la S.P. 3 della Cebrosa.

Chiunque possa avervi interesse, può prendere visione di detti documenti ed eventualmente presentare le proprie osservazioni scritte, depositandole presso la Segreteria del Settore Ambiente e Territorio di questo Comune, nel termine massimo di 15 giorni decorrenti dalla data di inserzione del presente avviso nel Bollettino Ufficiale della Regione, che avverrà il 5/12/2001 e terminerà in data 21/12/2001.

Settimo Torinese, 22 novembre 2001

Il Funzionario Delegato dal Direttore
Anna Maria Nadal




Comune di Settimo Torinese (Torino)

Avviso

Il Direttore

visto l’art. 10 della legge 22 ottobre 1971, n. 865, e successive modificazioni;

rende noto

che presso il Settore dell’Ambiente & del Territorio si trovano depositati i seguenti atti: relazione esplicativa, mappe catastali, elenco dei proprietari iscritti negli atti catastali e stralcio dei piani urbanistici vigenti, approvati con deliberazione G.C. n. 242 in data 6.7.2001, relativi gli immobili da espropriare per i lavori di sistemazione della via Rio San Gallo - prolungamento via Lombardia e realizzazione collegamento tra via Rio San Gallo e via Lombardia.

Chiunque possa avervi interesse, può prendere visione di detti documenti ed eventualmente presentare le proprie osservazioni scritte, depositandole presso la Segreteria del Settore Ambiente e Territorio di questo Comune, nel termine massimo di 15 giorni decorrenti dalla data di inserzione del presente avviso nel Bollettino Ufficiale della Regione, che avverrà il 5/12/2001 e terminerà in data 20/12/2001.

Settimo Torinese, 22 novembre 2001

Il Funzionario Delegato dal Direttore
Anna Maria Nadal




Comune di Settimo Torinese (Torino)

Avviso

Il Direttore

visto l’art. 10 della legge 22 ottobre 1971, n. 865, e successive modificazioni;

rende noto

che presso il Settore dell’Ambiente & del Territorio si trovano depositati i seguenti atti: relazione esplicativa, mappe catastali, elenco dei proprietari iscritti negli atti catastali e stralcio dei piani urbanistici vigenti, approvati con determina dirigenziale n. 1471 in data 19.11.2001, relativi gli immobili da espropriare per i lavori di urbanizzazione del complesso residenziale Villaggio Est di via Q. Sella;

Chiunque possa avervi interesse, può prendere visione di detti documenti ed eventualmente presentare le proprie osservazioni scritte, depositandole presso la Segreteria del Settore Ambiente e Territorio di questo Comune, nel termine massimo di 15 giorni decorrenti dalla data di inserzione del presente avviso nel Bollettino Ufficiale della Regione, che avverrà il 5/12/2001 e terminerà in data 19/12/2001.

Settimo Torinese, 20 novembre 2001

Il Funzionario Delegato dal Direttore
Anna Maria Nadal




Comune di Settimo Torinese (Torino)

Decreto occupazione d’urgenza n. 201

Il Direttore

(omissis)

decreta

Art. 1

In favore del Comune di Settimo Torinese è autorizzata l’occupazione d’urgenza, per la durata di anni 5 dalla data di immissione nel possesso, delle aree necessarie per i lavori di urbanizzazione del complesso residenziale Villaggio Est di via Q. Sella;

Le aree del presente Decreto sono censite a catasto come segue:

1) Fg. 19 - mapp. 505 di mq. 3.236 di cui da occupare mq. 650 di proprietà: 1/3 Aprà Maddalena (omissis); 1/3 Aprà Vittorina in Scarafiotti (omissis); 1/3 Ferrero Teresa Maria (omissis);

2) Fg. 20 - mapp. 30 di mq. 10.612 di cui mq. 1.275 da occupare di proprietà: Antibioticos S.p.A. con sede in Settimo T.se - via Schiapparelli n. 2;

Le superfici da occupare, misurate graficamente su base catastale e soggette a possibile variazione in sede di frazionamento, sono individuate nell’allegato estratto, parte integrante del presente decreto.

Art. 2

Il presente Decreto perderà la propria efficacia ove l’occupazione delle aree, di cui al precedente articolo, non avvenga entro tre mesi dalla data di emissione del Decreto stesso.

Art. 3

La città di Settimo Torinese corrisponderà agli aventi diritto, dalla data di effettiva presa possesso, l’indennità d’occupazione che sarà determinata, secondo i dispositivi di legge, con altro provvedimento dell’Amministrazione Comunale.

Art. 4

Il Direttore del Settore è incaricato della notifica del presente decreto alle ditte proprietarie ed aventi diritto.

Art. 5

Il presente decreto sarà pubblicato, per estratto, sul Bollettino Ufficiale della Regione, nonché affisso all’Albo Pretorio del Comune.

Ordina

al tecnico geom. Grosso Corrado, con studio in Settimo Torinese - via Leinì n. 2 ed iscritto all’albo dei geometri di Torino e Provincia al n. 5327 - di procedere, a termini di legge ed in conformità a quanto disposto dall’art. 3 - commi 2° e 3° - della legge 3.1.1978, n. 1, alla compilazione degli stati di consistenza delle aree da occupare per gli scopi indicati in premessa.

A tal fine il professionista sopra incaricato potrà introdursi nelle proprietà, previo avviso, che sarà notificato agli aventi diritto, almeno 20 giorni prima della presa possesso, recante la data e l’ora dello svolgimento delle operazioni autorizzate con il presente decreto.

Il termine massimo per l’espletamento dell’incarico di cui sopra è fissato in tre mesi dal presente provvedimento.

Avvisa

che in forza del presente provvedimento il giorno 19 Dicembre 2001 con inizio alle ore 9.30 sugli immobili innanzi descritti saranno effettuate, alla presenza dei proprietari o, in assenza di questi, di due testimoni, le operazioni relative alla redazione degli stati di consistenza da parte del tecnico incaricato e del verbale di presa possesso da parte di un funzionario del Comune.

I proprietari devono avvisare gli eventuali fittavoli e/o coltivatori, i quali possono partecipare alle suddette operazioni di presa possesso e redazione degli stati di consistenza oltre a darne comunicazione al Comune.

Settimo Torinese, 19 novembre 2001

Il Responsabile Uff. E. P.
M. Nadal

Il Direttore
G. Serra




Comune di Settimo Torinese (Torino)

Decreto occupazione d’urgenza n. 202

Il Direttore

(omissis)

decreta

Art. 1

In favore del Comune di Settimo Torinese è autorizzata l’occupazione d’urgenza, per la durata di anni 5 dalla data di immissione nel possesso, delle aree necessarie per i lavori di sistemazione della via Rio San Gallo - prolungamento via Lombardia e realizzazione collegamento tra via Rio San Gallo e via Lombardia;

Le aree del presente Decreto sono censite a catasto come segue:

1) Fg. 27 - mapp. 430 di mq. 1.482 di cui mq. 72 da occupare di proprietà: D’Angelo Tommaso (omissis);

Grigoletto Mirka Maria (omissis);

Fiorello Angela ved. Rucci (omissis);

3) Fg. 27 - mapp. 392p di mq. 1.280 di cui mq. 38 da occupare di proprietà: Benedetto Pasqualina (omissis);

4) Fg. 27 - mapp. 959p di mq. 910 di cui mq. 2 da occupare - mapp. 391p di mq. 3.460 di cui 914 da occupare di proprietà: Benedetto Giuseppina (omissis);

5) Fg. 27 - mapp. 611p di mq. 718 di cui mq. 7 da occupare di proprietà: Rissio Giuseppe (omissis);

6) Fg. 27 - mapp. 651p di mq. 996 di cui mq. 40 da occupare di proprietà: Marzari Bertilla (omissis);

7) Fg. 27 - mapp. 1410p di mq. 1.833 di cui mq. 42 da occupare di proprietà: Soc. Ale s.a.s. di Chicco Maria Giuseppina con sede in Settimo T.se - via Mazzini n. 13;

8) Fg. 27 - mapp. 1419p di mq. 2.154 di cui mq. 223 da occupare di proprietà: Soc. Edil 92 con sede in Settimo T.se - via Pasteur n. 5 c/o Soc. Foresto S.p.A.

Le superfici da occupare, misurate graficamente su base catastale e soggette a possibile variazione in sede di frazionamento, sono individuate nell’allegato estratto, parte integrante del presente decreto.

Art. 2

Il presente Decreto perderà la propria efficacia ove l’occupazione delle aree, di cui al precedente articolo, non avvenga entro tre mesi dalla data di emissione del Decreto stesso.

Art. 3

La città di Settimo Torinese corrisponderà agli aventi diritto, dalla data di effettiva presa possesso, l’indennità d’occupazione che sarà determinata, secondo i dispositivi di legge, con altro provvedimento dell’Amministrazione Comunale.

Art. 4

Il Direttore del Settore è incaricato della notifica del presente decreto alle ditte proprietarie ed aventi diritto.

Art. 5

Il presente decreto sarà pubblicato, per estratto, sul Bollettino Ufficiale della Regione, nonché affisso all’Albo Pretorio del Comune.

Ordina

al tecnico geom. Grosso Corrado, con studio in Settimo Torinese - via Leinì n. 2 ed iscritto all’albo dei geometri di Torino e Provincia al n. 5327 - di procedere, a termini di legge ed in conformità a quanto disposto dall’art. 3 - commi 2° e 3° - della legge 3.1.1978, n. 1, alla compilazione degli stati di consistenza delle aree da occupare per gli scopi indicati in premessa.

A tal fine il professionista sopra incaricato potrà introdursi nelle proprietà, previo avviso, che sarà notificato agli aventi diritto, almeno 20 giorni prima della presa possesso, recante la data e l’ora dello svolgimento delle operazioni autorizzate con il presente decreto.

Il termine massimo per l’espletamento dell’incarico di cui sopra è fissato in tre mesi dal presente provvedimento.

Avvisa

che in forza del presente provvedimento il giorno 20 Dicembre 2001 con inizio alle ore 9.30 sugli immobili innanzi descritti saranno effettuate, alla presenza dei proprietari o, in assenza di questi, di due testimoni, le operazioni relative alla redazione degli stati di consistenza da parte del tecnico incaricato e del verbale di presa possesso da parte di un funzionario del Comune.

I proprietari devono avvisare gli eventuali fittavoli e/o coltivatori, i quali possono partecipare alle suddette operazioni di presa possesso e redazione degli stati di consistenza oltre a darne comunicazione al Comune.

Settimo Torinese, 20 novembre 2001

Il Responsabile Uff. E.-P.
A. M. Nadal

Il Direttore
G. Serra




Comune di Settimo Torinese (Torino)

Decreto occupazione d’urgenza n. 203

Il Direttore

(omissis)

decreta

Art. 1

In favore del Comune di Settimo Torinese è autorizzata l’occupazione d’urgenza, per la durata di anni 5 dalla data di immissione nel possesso, delle aree necessarie per i lavori di collegamento S.P. 220 di Brandizzo con lo svincolo della S.S. 11 a Mezzi Po;

Le aree del presente Decreto sono censite a catasto come segue:

1) Fg. 22 - mapp. 117p di mq. 5235 di cui mq. 729 da occupare di comproprietà: 1/2 Canestra Loredana in Fornello; 1/2 Fornello Pierino;

2) Fg. 22 - mapp. 158p di mq. 3295 di cui mq. 822 da occupare - mapp. 159p di mq. 504 di cui mq. 17 da occupare di comproprietà: 1/3 Careggio Aldo, 1/3 Careggio Clementino, 1/3 Careggio Giovanni;

3) Fg. 24 - mapp. 37p di mq. 22.736 di cui mq. 5.999 da occupare di comproprietà: 1/2 Bioletto Giovanni Giuseppe, 1/2 Bioletto Michele;

4) Fg. 24 - mapp. 42p di mq. 4.882 di cui mq. 531 da occupare di proprietà: Benedetto Natalina vd. Gilardi;

5) Fg. 24 - map. 11 di mq. 76.459 di cui mq. 6496 da occupare di proprietà: Blessent Giovanni;

6) Fg. 24 - map. 12p di mq. 21.328 di cui mq. 1.136 da occupare di proprietà: Rossotti Vittoria Anna in Martini;

7) Fg. 25 - map. 17p di mq. 104.190 di cui mq. 922 da occupare di comproprietà: 25/48 Benedetto Natalina vd. Gilardi, 23/48 Gilardi Clotilde;

8) Fg. 24 - map. 15p di mq. 27.379 di cui mq. 847 da occupare di proprietà: Benedetto Pasqualina;

9) Fg. 25 - map. 51 di mq. 232 di cui mq. 232 da occupare di proprietà: Bicc General Ceat Cavo S.r.l. con sede in Settimo T.se via Brescia n. 16 - legale rappresentante Geroli Massimo;

Le superfici da occupare, misurate graficamente su base catastale e soggette a possibile variazione in sede di frazionamento, sono individuate nell’allegato estratto, parte integrante del presente decreto.

Art. 2

Il presente Decreto perderà la propria efficacia ove l’occupazione delle aree, di cui al precedente articolo, non avvenga entro tre mesi dalla data di emissione del Decreto stesso.

Art. 3

La città di Settimo Torinese corrisponderà agli aventi diritto, dalla data di effettiva presa possesso, l’indennità d’occupazione che sarà determinata, secondo i dispositivi di legge, con altro provvedimento dell’Amministrazione Comunale.

Art. 4

Il Direttore del Settore è incaricato della notifica del presente decreto alle ditte proprietarie ed aventi diritto.

Art. 5

Il presente decreto sarà pubblicato, per estratto, sul Bollettino Ufficiale della Regione, nonché affisso all’Albo Pretorio del Comune.

Ordina

al tecnico geom. Grosso Corrado, con studio in Settimo Torinese - via Leinì n. 2 ed iscritto all’albo dei geometri di Torino e Provincia al n. 5327 - di procedere, a termini di legge ed in conformità a quanto disposto dall’art. 3 - commi 2° e 3° - della legge 3.1.1978, n. 1, alla compilazione degli stati di consistenza delle aree da occupare per gli scopi indicati in premessa.

A tal fine il professionista sopra incaricato potrà introdursi nelle proprietà, previo avviso, che sarà notificato agli aventi diritto, almeno 20 giorni prima della presa possesso, recante la data e l’ora dello svolgimento delle operazioni autorizzate con il presente decreto.

Il termine massimo per l’espletamento dell’incarico di cui sopra è fissato in tre mesi dal presente provvedimento.

Avvisa

che in forza del presente provvedimento il giorno 20 dicembre 2001 con inizio alle ore 14.30 sugli immobili innanzi descritti saranno effettuate, alla presenza dei proprietari o, in assenza di questi, di due testimoni, le operazioni relative alla redazione degli stati di consistenza da parte del tecnico incaricato e del verbale di presa possesso da parte di un funzionario del Comune.

I proprietari devono avvisare gli eventuali fittavoli e/o coltivatori, i quali possono partecipare alle suddette operazioni di presa possesso e redazione degli stati di consistenza oltre a darne comunicazione al Comune.

Settimo Torinese, 21 novembre 2001

Il Responsabile Uff. E.-P.
M. Nadal

Il Direttore
G. Serra




Comune di Settimo Torinese (Torino)

Decreto occupazione d’urgenza n. 204

Il Direttore

(omissis)

decreta

Art. 1

In favore del Comune di Settimo Torinese è autorizzata l’occupazione d’urgenza, per la durata di anni 5 dalla data di immissione nel possesso, delle aree necessarie per i lavori di sistemazione della SP12 nel tratto sovrapasso autostradale TO-MI incrocio con SP3;

Le aree del presente Decreto sono censite a catasto come segue:

1) Fg. 34 - mapp. 80p di mq. 303 di cui mq. 117 - mapp. 38p di mq. 1.952 di cui mq. 457 da occupare di proprietà: Saypo S.p.A. - con sede in Settimo T.se strada Cebrosa n. 52/56 - Direttore Arvigo Marco (omissis) domiciliato per la carica in Settimo T.se strada Cebrosa n. 52/56;

2) Fg. 34 - mapp. 22p di mq. 2.124 di cui mq. 62 da occupare di proprietà: Bosco Giuseppe (omissis);

3) Fg. 34 - mapp. 23p di mq. 4.903 di cui mq. 101 - Fg. 33 - mapp. 31p di mq. 5.196 di cui mq. 84 - mapp. 129p di mq. 4.876 di cui mq. 109 da occupare di proprietà: Società F.I.V.A.R. S.r.l. con sede in Torino C.so G. Cesare n. 225 legale rappresentante Chiesa Giorgio - (omissis) domiciliato per la carica in Torino C.so G. Cesare n. 225;

4) Fg. 33 - mapp. 85p di mq. 1.240 di cui mq. 26 da occupare di proprietà: Sandrone Giorgio (omissis);

5) Fg. 17 - mapp. 348p di mq. 6.805 di cui mq. 446 da occupare di proprietà: Soc. Fapo Immobiliare s.s.. sede in Settimo T.se via Raspini n. 1 legale rappresentante Ponzio Riccardo (omissis);

6) Fg. 17 - mapp. 207p di mq. 510 di cui mq. 24 da occupare di comproprietà: 1/2 Sandrone Renato (omissis), 1/2 Valenti Caterina in Sandrone (omissis);

7) Fg. 17 - mapp. 209p di mq. 1.115 di cui mq. 9 da occupare di proprietà: proprietà: Soc. Tecnojolly sede in Lanzo via Torino n. 178 - legale rappresentante Canale Giovanni (omissis) domiciliato per la carica in Lanzo - via Torino n. 178;

8) Fg. 17 - mapp. 208p di mq. 760 di cui mq. 110 da occupare di proprietà: 1/6 Castrillo Eleonora (omissis), 1/6 Riccio Gennaro (omissis), 1/6 Ruberto Maria (omissis), 1/6 Folino Pasquale (omissis), 1/6 Andronico Anna Maria (omissis), 1/6 Faggiano Cosimo (omissis);

9) Fg. 17 - mapp. 257p di mq. 811 di cui mq. 128 - mapp. 315p di mq. 850 di cui mq. 17 da occupare di comproprietà: 1/2 Miotti Livio Renato (omissis), 1/2 Dellisanti Anna in Miotti (omissis);

10) Fg. 17 - mapp. 118p di mq. 3.520 di cui mq. 202 - mapp. 123p di mq. 319 di cui mq. 34 - mapp. 159p di mq. 300 di cui mq. 32 - mapp. 211p di mq. 124 di cui mq. 13 da occupare di comproprietà: Garino Francesco (omissis), 1/2 Fassero Clementina (omissis);

11) Fg. 17 - mapp. 158p di mq. 166 di cui mq. 16 - mapp. 111p di mq. 301 di cui mq. 28 - mapp. 166p di mq. 404 di cui mq. 25 da occupare di proprietà: Melotto Benito (omissis);

12) Fg. 17 - mapp. 268p di mq. 1.300 di cui mq. 124 da occupare di proprietà: Condominio di Via Leinì n. 112 con sede in via Leinì n. 112 amministrato dal geom. Di Dedda Giovanni - (omissis) domiciliato per la carica in Settimo T.se in via Roma n. 14b

13) Fg. 17 - mapp. 280p di mq. 446 di cui mq. 59 - mapp. 279p di mq. 269 di cui mq. 57 da occupare di proprietà: Ditta Orlando Trasposti s.n.c. con sede in Volpiano via Brandizzo n. 414 - soci Orlando Sergio (omissis) e Orlando Giancarlo (omissis), domiciliati per la carica in Volpiano via Brandizzo n. 414;

14) Fg. 17 - mapp. 205p di mq. 582 di cui mq. 70 da occupare di proprietà: 1/2 Prestini Lucia (omissis), 1/2 Revello Daniele - (omissis);

Le superfici da occupare, misurate graficamente su base catastale e soggette a possibile variazione in sede di frazionamento, sono individuate nell’allegato estratto, parte integrante del presente decreto.

Art. 2

Il presente Decreto perderà la propria efficacia ove l’occupazione delle aree, di cui al precedente articolo, non avvenga entro tre mesi dalla data di emissione del Decreto stesso.

Art. 3

La città di Settimo Torinese corrisponderà agli aventi diritto, dalla data di effettiva presa possesso, l’indennità d’occupazione che sarà determinata, secondo i dispositivi di legge, con altro provvedimento dell’Amministrazione Comunale.

Art. 4

Il Direttore del Settore è incaricato della notifica del presente decreto alle ditte proprietarie ed aventi diritto.

Art. 5

Il presente decreto sarà pubblicato, per estratto, sul Bollettino Ufficiale della Regione, nonché affisso all’Albo Pretorio del Comune.

Ordina

al tecnico geom. Grosso Corrado, con studio in Settimo Torinese - via Leinì n. 2 ed iscritto all’albo dei geometri di Torino e Provincia al n. 5327 - di procedere, a termini di legge ed in conformità a quanto disposto dall’art. 3 - commi 2° e 3° - della legge 3.1.1978, n. 1, alla compilazione degli stati di consistenza delle aree da occupare per gli scopi indicati in premessa.

A tal fine il professionista sopra incaricato potrà introdursi nelle proprietà, previo avviso, che sarà notificato agli aventi diritto, almeno 20 giorni prima della presa possesso, recante la data e l’ora dello svolgimento delle operazioni autorizzate con il presente decreto.

Il termine massimo per l’espletamento dell’incarico di cui sopra è fissato in tre mesi dal presente provvedimento.

Avvisa

che in forza del presente provvedimento il giorno 21 dicembre 2001 con inizio alle ore 9.30 sugli immobili innanzi descritti saranno effettuate, alla presenza dei proprietari o, in assenza di questi, di due testimoni, le operazioni relative alla redazione degli stati di consistenza da parte del tecnico incaricato e del verbale di presa possesso da parte di un funzionario del Comune.

I proprietari devono avvisare gli eventuali fittavoli e/o coltivatori, i quali possono partecipare alle suddette operazioni di presa possesso e redazione degli stati di consistenza oltre a darne comunicazione al Comune.

Settimo torinese, 21 novembre 2001

Il Responsabile Uff. E.-P.
A. M. Nadal

Il Direttore Generale
Aldo D’Amato




Comune di Susa (Torino)

Avviso

A norma di quanto disposto dall’art. 4 della L.R. 28/3/1995, n. 46 e s.m.i., relativamente all’emissione dei bandi per l’assegnazione di alloggi di E.R.P., si porta a conoscenza che, a partire dal 10.12.2001 fino al 31.1.2002, coloro che hanno la residenza o prestino attività lavorativa in uno dei Comuni facenti parte dell’Ambito Territoriale n. 14 (ex U.S.S.L. n. 36) possono partecipare al bando di concorso generale emesso dal Comune di Susa per l’assegnazione in locazione di alloggi di E.R.P.

N. 29 alloggi di E.R.P. di proprietà comunale ristrutturali con i fondi di cui alla Legge 179/92 saranno assegnati mediante graduatoria speciale a coloro che abbiano la residenza anagrafica nel Comune di Susa alla data dell’emissione del bando.

Susa, 21 novembre 2001

Il Responsabile dell’Area Tecnica
Valerio Menone




Comune di Stroppiana (Vercelli)

Avviso emissione bando per l’assegnazione di alloggio di Edilizia Residenziale Pubblica Sovvenzionata

Si rende noto che, ai sensi della l.R. 28 marzo 1995, n. 48 e s.m.i., è stato pubblicato, in data 3 dicembre 2001, il bando per l’assegnazione di n. 1 alloggio di Edilizia Residenziale Pubblica Sovvenzionata di risulta.

La partecipazione è consentita ai residenti o a coloro che svolgono la propria attività lavorativa nel Comune di Stroppiana.

Le domande di partecipazione, compilate su moduli appositamente predisposti e in distribuzione presso gli Uffici del Comune, dovranno essere presentate entro il termine tassativo del 17 gennaio 2002, salvo che si tratti di lavoratori emigrati all’estero per i quali il termine è prorogato al 16 febbraio 2002.

Il Sindaco
Domenica Cattone




Comune di Torino - Settore Procedure Amministrative Urbanistiche

Avviso. Decreto indennità n. 20/2001

Il Dirigente

(omissis)

decreta

Art. 2

L’indennità da corrispondere a favore delle sotto elencate ditte catastali, per l’espropriazione degli immobili destinati a sistemazione viabile della via Torrazza Piemonte tra le vie Carnia e Somalia, al lordo della ritenuta di imposta del 20%, di cui all’art. 11 della legge 30 dicembre 1991 n. 413 e della riduzione del 40%, di cui al comma 1 dell’art. 5 bis della legge n. 359 dell’8 agosto 1992, è così determinata:

Ditta n. 1:

F. 1456 n. 444p - mq. 235 - L. 2.937.500 (Euro 1517,09)

Demanio dello Stato - Ramo ferrovie (Metropolis)

Ditta n. /1:

F. 1456 nn. 271p, 268p - mq. 360 - L. 4.500.000 (Euro 2324,06)

Demanio dello Stato - Ramo Ferrovie (Metropolis)

Ditta n. 2:

F. 1456 n. 270p - mq. 15 - L. 187.500 (Euro 96,84)

Bedano Giuseppe

Ditta n. 3:

F. 1456 n. 277p - mq. 65 - L. 812.500 (Euro 419,62)

Botta Antonio

Botta Michele

Botta Sebastiano

Art. 3

Il presente decreto sarà notificato nella forma degli atti processuali civili ai proprietari espropriandi. Ai sensi dell’art. 12 della legge 22.10.1971 n. 865 e s.m.i., i proprietari medesimi, entro trenta giorni dalla notifica, hanno il diritto di convenire con l’Ente espropriante la cessione volontaria degli immobili, nel quale caso, ai sensi del comma 2 dell’art. 5 bis della legge 8 agosto 1992, n. 359, non si farà luogo alla riduzione del 40%, ovvero dovranno comunicare all’Ente espropriante se intendono accettare l’indennità, avvertendosi che in caso di rifiuto espresso o di silenzio, equivalente a rifiuto, la stessa sarà depositata alla Cassa Depositi e Prestiti con la riduzione di cui sopra. Ai sensi dell’art. 3, comma 4, della legge 7 agosto 1990, n. 241, si comunica, altresì, che, a norma dell’art. 19, comma 4, della legge 22 ottobre 1971, n. 865, contro la presente determinazione di indennità, gli interessati possono proporre opposizione davanti alla Corte d’Appello di Torino, entro 30 gg. dalla notificazione del presente atto.

Art. 4

Il presente decreto sarà comunicato alla Regione ai sensi del 2º comma dell’art. 71 della legge regionale n. 56/1977 e s.m.i. e verrà pubblicato, per estratto, sul Bollettino Ufficiale della Regione.

Il Dirigente del Settore
Procedure Amm.ve Urbanistiche
Paola Virano




Comune di Trinità (Cuneo)

Bando per l’assegnazione dei posteggi sul mercato settimanale di Trinità

Il Comune di Trinità intende assegnare in regime di concessione decennale i posteggi disponibili sul mercato settimanale.

Il mercato comprende n. 12 posteggi, di cui fino a 5 per prodotti del settore alimentare,

Sono inoltre previsti n. 2 posteggi, in aggiunta ai suddetti, riservati ai produttori agricoli.

I banchi del settore alimentare sono ripartiti secondo i seguenti settori merceologici trattati:

Carni, 1 banco - Pesce, 1 banco - Formaggi e salumi, 1 banco - Frutta e verdura, 1 banco - Dolciumi, 1 banco.

I banchi del settore non alimentare vengono ripartiti secondo i seguenti settori merceologici trattati:

Vestiario, 1 banco - Pelletteria e accessori vestiario, 1 banco - Musica, 1 banco - Giocattoli e cartoleria, 1 banco - Biancheria intima, 1 banco - Biancheria per la casa, 1 banco - Calzature, 1 banco.

I Commercianti interessati alla assegnazione dei posteggi devono presentare istanza entro 30 giorni dalla pubblicazione del presente bando sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.

Gli uffici comunali entro il 31.1.2002 predispongono apposita graduatoria, per ciascuna tipologia di banchi prevista, che terrà conto:

- del maggior numero di presenze sul mercato estivo 2001 (dati in possesso degli uffici comunali),

- (in caso di parità) della maggiore anzianità nella attività di commercio su area pubblica, come risultante dall’iscrizione al registro imprese,

- (in caso di parità) della maggiore anzianità della autorizzazione esibita,

- (in caso di parità) della data di presentazione della domanda.

Con la stessa tempistica suddetta vengono assegnati n. 2 posti riservati agli agricoltori.

Il testo integrale del presente bando e lo schema per la presentazione della domanda sono disponibili presso l’ufficio segreteria del Comune.

Trinità, 27 novembre 2001

Il Responsabile del Servizio
Gabriele Somà




Comune di Vaie (Torino)

Estratto avviso asta pubblica per la vendita di un immobile

Si rende noto che il giorno 9.1.2002 alle ore 10:00, si terrà presso la Sede Comunale di Via I° Maggio n. 40, un pubblico incanto per la vendita del seguente bene immobile:

- Via Roma n. 7 - Fabbricato situato nel vecchio concentrico di Vaie, censito al Catasto Fabbricati al Foglio 4 n. 21 sub. 1

- PT e 1° - Cat. C/2 Cl. 1 - mq. 100 - rendita L. 250.000.

Prezzo a base d’asta L. 54.500.000 - pari ad euro 28.146,90.

Bando integrale di gara in pubblicazione all’Albo Pretorio.

Scadenza offerte: ore 12:00 dell’8.1.2002.

Informazioni: tel. 011/9649020

Vaie, 28 gennaio 2001

Il Responsabile dell’Ufficio Tecnico
Giuseppe Barillà




Comunità Montana delle Valli di Lanzo - Ceres (Torino)

Avviso deposito atti

Il Responsabile del Procedimento

Visto l’art. 10 della Legge 22/10/71 n. 865 e s.m. e i.

rende noto

Che presso l’Ufficio di Segreteria dei Comuni di Viù, Lemie e Usseglio si trovano depositati i seguenti atti:

1) Relazione tecnico-illustrativa;

2) Documentazione fotografica;

3) Stima costi intervento;

4) Piano particellare di esproprio;

5) Corografia generale;

6) Planimetrie, sezioni e profilo longitudinale divise per interventi di Viù, Lemie e Usseglio

7) Itinerari in progetto - Sezioni tipo;

8) Interventi in progetto - Schemi tipologici;

9) Delibera di Giunta della Comunità Montana Valli di Lanzo n. 64/01 del 25/6/2001 di approvazione del progetto definitivo, relativo agli immobili da espropriare, asservire ed occupare per la realizzazione degli interventi di infrastrutturazione dell’itinerario di valorizzazione turistico ambientale degli ambiti fluviali della Valle di Viù. Chiunque possa avervi interesse può prendere visione di detti documenti ed eventualmente presentare le proprie osservazioni scritte, depositandole presso l’Ufficio di Segreteria dei Comuni, nel termine massimo di 15 giorni decorrenti dalla data di pubblicazione del presente avviso sul B.U.R. della Regione Piemonte.

Ceres 21 novembre 2001

Il Responsabile del Procedimento
Paolo Cairola




ENEL Distribuzione - Cuneo

Avviso

Visto l’art. 3 della L.R. 26.4.84, n. 23

si rende noto

che in data 26/11/2001 è stata presentata domanda al Presidente della Giunta della Regione Piemonte, per ottenere l’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di un impianto elettrico di 15.000/400 Volt nei Comuni di Caraglio e Dronero.

Con la stessa domanda è stato richiesto ai termini dell’art. 9 della L.R. 26.04.84 n. 23 che l’autorizzazione dell’impianto in argomento avrà efficacia di dichiarazione di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità.

La domanda ed i documenti ad essa allegati sono depositati presso la Regione Piemonte, Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico di Cuneo per trenta giorni consecutivi a decorrere alla data di pubblicazione del presente avviso.

Chiunque ne abbia interesse può presentare, ai sensi e per gli effetti dell’art. 4 della L.R. 26.4.84 n. 23 osservazioni al settore sopracitato entro 30 giorni dalla data della presente pubblicazione.

Cuneo, 26 novembre 2001

Responsabile Esercizio di Cuneo
Angelo Giverso




ENEL Distribuzione - Novara

Avviso

Visto l’art. 3 della L.R. 26.4.84, n. 23 si rende noto che in data 27/11/01 è stata presentata domanda al Presidente della Giunta della Regione Piemonte per ottenere l’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di un impianto elettrico alle tensioni di 15000 e 380 Volt nel Comune di Novara.

A termini dell’art. 9 della L.R. 26.4.84 n. 23 l’autorizzazione dell’impianto in argomento avrà efficacia di dichiarazione di pubblica utilità.

La domanda ed i documenti ad essa allegati sono depositati presso la Regione Piemonte, Settore Decentrato OO.PP. e Difesa Assetto Idrogeologico di Novara, per 30 giorni consecutivi a decorrere dalla data di pubblicazione del presente avviso.

Chiunque ne abbia interesse può presentare, ai sensi e per gli effetti dell’art. 4 della L.R. 26.4.84 n. 23, osservazioni al Settore sopracitato entro 30 giorni dall’avvenuta pubblicazione della domanda.

Responsabile Zona di Novara
Gianni Minero Re




Istituto Domenica Romana - Casa di Riposo - I.P.A.B. - Castellamonte (Torino)

Avviso d’asta pubblica vendita Lotti “A” e “B” - Lascito “Martino Ferrero”

L’Istituto “Domenica Romana” intende procedere all’alienazione mediante asta pubblica dei lotti “A” e “B” della proprietà denominata “Lascito Ferrero Martino” sita nel Comune di Bandissero Canavese (TO) e precisamente:

Lotto - A -

Fabbricato in Baldissero C.se intero in mappa al F.3 n. ri 628 - 192/2 - 193/1 - 193/2 - 195 ora la N.C.U.E. al n. 689 - 192/2 graffati di mq. 327 come meglio individuati nelle planimetrie allegate e dalla perizia che fa parte integrante del presente bando e ricadenti in zona che il vigente P.R.G.C. individua come area di interesse ambientale, documentario e tipologico;

Terreno in Bandissero C.se per intero in mappa al F. 9 n. 118 (bosco ceduo) di mq. 1.837 (in P.R.G.C. area agricola in vincolo idrogeologico) al F.14 n.ri 82-83-84 (prato irriguo) di mq. 2.437 (in P.R.G.C. area agricola) al F. 15 n. 146 (seminativo irriguo) di mq. 2.588 (in P.R.G.C. area agricola).

Importo d’asta L. 173.526.100 (centosettantatremilionicinquecento ventiseimilacentolire) pari a euro 89.618,75;

Deposito cauzionale L. 5.784.203 (cinquemilionisettecentoottanta quattromila duecentotre) pari a euro 2.987,29;

Lotto - B -

Terreno in Bandissero C.se per intero in mappa al F. 11 n. 109 (seminativo) di mq. 2.423 (in P.R.G.C. area agricola) al F. 13 n.ri 39-40-43 (sem. e prato) di mq. 2.871 (in P.R.G.C. area agricola) Terreno in Bandissero C.se per 1/2 in mappa al F. 3 n.ri 515-516 (sem. e bosco) di mq. 1.368 (in P.R.G.C. area agricola in vincolo idrogeologico). Importo d’asta L. 16.722.500 (sedicimilionisettecentoventiduemilacinquecentolire) pari a euro 8.636,45;

Deposito cauzionale L. 557.417 (cinquecentocinquantasettemila quattrocentodiciassette) pari a euro 287,88;

La vendita degli immobili avrà luogo a corpo, nello stato di fatto e di diritto in cui attualmente si trova, con accessori e pertinenze, diritti oneri, servitù attive e passive di qualsiasi specie, con azioni e ragioni.

L’asta si terrà ai sensi dell’art. 73 lett. c) del R.D. 23.5.1924, n. 827 e s.m..i. con il metodo delle offerte segrete da confrontarsi poi col prezzo base d’asta ed aggiudicazione definitiva a favore del concorrente la cui offerta sia la maggiore e raggiunga almeno il prezzo posto a base d’asta.

L’asta sarà effettuata, mediante apertura delle offerte a scheda segreta, il giorno 20.12.2001 alle ore 10,00 presso la sede dell’Istituto.

Le offerte per essere considerate valide, dovranno essere fatto pervenire per raccomandata presso l’Istituto “Domenica Romana” - vicolo Pietro Onorato, 4 - 10081 Castellamonte (TO) entro le ore 12,00 del giorno, non festivo, precedente la gara.

Per ulteriori chiarimenti ed informazioni, nonché per il ritiro di copia integrale del bando rivolgersi all’Ufficio di segreteria dell’Istituto “Domenica Romana” di Castellamonte (TO) dal lunedì al sabato dalle ore 9,00 alle ore 12,00 - (telefono e fax 0124515257)

Il Presidente
Giacomo Mascheroni




Provincia di Torino

Bando per l’assegnazione dei contributi relativi al 2º Semestre 2001 diretti ad incentivare il rinnovo del materiale rotabile a favore dei servizi taxi e noleggio con conducente ed autovettura

1. Riferimenti normativi

1.1. Il presente provvedimento ha la finalità di stabilire, per l’anno 2001, i criteri e le modalità per la presentazione delle domande e per il riparto, tra i soggetti aventi diritto, dei fondi destinati all’incentivazione del rinnovo del materiale rotabile utilizzato per lo svolgimento dei servizi complementari al trasporto pubblico locale, in applicazione della legge regionale 24 gennaio 2000, n. 3.

2. Beneficiari

2.1. Sono beneficiari dei contributi, di cui al presente provvedimento, i soggetti individuati dall’art. 7 della legge 15 gennaio 1992, n. 21 “Legge quadro per il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea”, titolari di licenza per l’esercizio del servizio di taxi o di autorizzazione per l’esercizio del servizio di noleggio con conducente, iscritti nel Ruolo provinciale dei conducenti dei servizi pubblici non di linea.

3. Requisiti richiesti

3.1. E’ ammesso a contributo l’acquisto di autovettura nuove di fabbrica, avvenuto mediante contratto di compravendita o mediante locazione finanziaria con obbligo di riscatto della proprietà per entrambi i contraenti, in sostituzione di autovettura aventi destinazione di cui all’art. 82, comma 5, lettera b), del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 _Nuovo codice della strada", ossia destinate al servizio di noleggio con conducente e autovettura o al servizio di taxi per il trasporto di persone.

3.2. I soggetti richiedenti il contributo devono aver acquistato le nuove autovettura nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2000 e il 31 dicembre 2001.

In caso di locazione finanziaria il contratto di leasing non può essere anteriore al 1 gennaio 2000 ed il riscatto per l’acquisto della proprietà dell’autovettura deve essere esercitato non oltre il 31 dicembre 2001. Nel caso di riscatto successivo a tale data, il soggetto richiedente potrà partecipare ai futuri bandi, purché entro i limiti temporali di validità della sopra citata legge regionale (2000-2004).

3.3. Per la concessione del contributo in oggetto, le autovettura da sostituire devono essere possedute dal soggetto richiedente da almeno cinque anni alla data di presentazione della domanda di contributo, sempre con destinazione di cui al precedente 3.1.

4. Entità del contributo

4.1. Il contributo è concesso nella misura del 20% della spesa sostenuta per l’acquisto delle autovettura di cui all’art. 3, comma 1, con un limite massimo di contributo di lire 5 milioni per autovettura. In caso di acquisizione dell’autovettura, già in locazione finanziaria, la determinazione della suddetta misura del 20% è computata sul prezzo d’acquisto sostenuto dal concedente il bene in locazione, ed il limite massimo di contribuzione, non superiore a lire 5 milioni, è commisurato al valore di riscatto.

4.2. Il contributo non è ripetibile rispetto allo stesso beneficiario e non è cumulabile con altri contributi previsti da norme statali, regionali e comunitarie.

5. Concessione del contributo

5.1. Il contributo accordato verrà liquidato al proprietario dell’autovettura, che ne abbia fatto istanza ai sensi dell’art. 7, in un’unica soluzione subordinatamente alla riscossione dei trasferimenti regionali di finanziamento della citata L.R. 3/2000.

6. Presentazione delle domande

6.1. Per il secondo semestre dell’anno 2001 le domande devono essere presentate dal 5 dicembre 2001 al 31 gennaio 2002.

6.2. Le domande, redatte in conformità ad apposito modulo, in bollo, devono essere presentate entro le ore 12.00 del giorno di scadenza del termine di cui sopra a mano presso:

Provincia di Torino - Segreteria del Servizio Trasporti - 3º Piano - Via Lagrange n. 2, Torino

con il seguente orario: dal Lunedì al Giovedì 9,00 - 12,00/14,00 -16,00; Venerdì 9,00 - 12,00

oppure inviate a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento al seguente recapito:

Provincia di Torino - Via Maria Vittoria n. 12, 10123 Torino.

Alla domanda dovrà essere allegata la fotocopia della Carta d’identità del soggetto richiedente.

6.3. Ove il suddetto termine cada in giorno festivo, esso viene prorogato automaticamente al giorno seguente non festivo.

Del rispetto dei termini stabiliti per la presentazione della domanda fa fede la data del timbro postale della località di partenza sulla lettera raccomandata o, nel caso di consegna a mano, la data del timbro apposto dall’Ufficio incaricato a ricevere le domande di cui trattasi. Non sono consentiti altri mezzi di presentazione della domanda.

6.4. Le domande trasmesse a mezzo posta entro i termini previsti, ma non pervenute alla Provincia di Torino entro dieci giorni dal termine di scadenza, di cui al comma 1, non saranno ammesse al finanziamento del semestre corrente; saranno, comunque, prese in considerazione nel bando successivo.

6.5. Le domande che riportano dati illeggibili o non coerenti con i dati richiesti dalla modulistica non saranno ammesse al finanziamento e dell’esito verrà data informazione all’interessato al fine della ripresentazione della domanda, fermo restando i termini di cui al comma 6.1.

7. Formazione della graduatoria

7.1. Le domande pervenute che avranno superato l’istruttoria amministrativa di conformità a quanto prescritto saranno inserite, al fine del finanziamento, in graduatoria, sentita la Commissione consultava provinciale di cui all’art. 5 della legge regionale n. 24/1995.

La graduatoria sarà formulata esclusivamente sulla base delle dichiarazioni contenute nelle domande, sottoscritte dagli interessati. Le domande non ammesse al finanziamento saranno elencate in una “lista degli esclusi”.

7.2. Qualora si verifichino situazioni di parità di punteggio le domande verranno ordinate privilegiando l’anzianità della vettura da sostituire.

7.3. La graduatoria avverrà sulla base dei criteri di priorità sotto indicati:

1) anzianità d’immatricolazione dell’autovettura da sostituire:

- per ogni anno o frazione superiore ai sei mesi, a partire dal 6º anno dalla data d’immatricolazione: punti 1 (uno);

2) svolgimento del servizio in comuni compresi nelle seguenti classi di dimensione demografica:

- comuni appartenenti all’Area Metropolitana torinese, come individuata dalla deliberazione del Consiglio Provinciale di Torino n. 51 - 2395/2000 dell’11/4/2000, avente per oggetto: “Servizio pubblico taxi nell’area metropolitana di Torino. Proposta di modifica ed integrazione del regolamento tipo per assicurare una gestione uniforme e coordinata del servizio, ai sensi dell’art. 3, comma 9, della L.R. 23/2/95 n. 24": punti 4 (quattro);

3) svolgimento del servizio in aree a domanda debole:

- servizio esercitato in uno dei Comuni facenti parte delle Comunità Montane della Provincia di Torino: punti 3 (tre);

4) impiego di automobile a propulsione elettrica o mista (tradizionale ed elettrica): punti 2 (due).

7.4. Ai soggetti esclusi dal contributo verrà data comunicazione dell’esito, a mezzo di raccomandata con ricevuta di ritorno. Contro il provvedimento di graduatoria può essere presentato ricorso al T.A.R. entro sessanta giorni dal ricevimento della raccomandata di cui sopra.

7.5. Nella formazione della graduatoria sono fin d’ora fatte salve eventuali modifiche, arretramenti ed esclusioni che interverranno in base alla verifica dei requisiti e delle condizioni che hanno determinato l’attribuzione del punteggio.

8. Pubblicità

8.1. Il bando è pubblicato per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte trenta giorni prima del termine di scadenza della presentazione della domanda. Il bando e la relativa domanda sono inoltre inserite nel sito Internet www.provincia.torino.it, nonchè affisse all’Albo pretorio della Provincia di Torino.

8.2. La graduatoria e la lista degli esclusi saranno pubblicate all’Albo pretorio della Provincia di Torino per quindici giorni consecutivi; tale pubblicazione ha valore di notifica a tutti gli effetti dell’esito delle domande. Dell’avvenuta pubblicazione verrà data comunicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte e sul sito Internet www.provincia.torino.it.

9. Efficacia delle domande

9.1. Le domande ammesse al contributo verranno soddisfatte nei limiti dello stanziamento regionale. Le escluse per insufficienza del finanziamento regionale verranno automaticamente riconsiderate nel bando successivo, sino al termine del periodo previsto dalla L.R. n. 3/2000 (2000-2004), ed inserite nella nuova graduatoria.

10. Presentazione dei documenti

10.1. Entro il termine di decadenza di trenta giorni dalla fine della pubblicazione prevista dall’art. 8.2. gli ammessi al finanziamento dovranno far pervenire alla Provincia, a mano o a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, la fattura, in originale o in copia conforme emessa nel periodo di cui al suddetto art. 3 comma 2, di acquisto, della nuova autovettura per la quale si chiede il contributo, avvenuto con contratto di compravendita o con riscatto come previsto nel contratto di leasing.

10.2. La mancata ricezione della documentazione, entro il termine indicato al punto 10.1., comporta l’esclusione dal finanziamento per il secondo semestre dell’anno 2001.

Copia del bando e del modulo di domanda può essere ritirato presso il Servizio Trasporti della Provincia di Torino, Via Lagrange, 2 Tel. 011.8613526/7.

Torino, 5 dicembre 2001

Il Dirigente Servizio Trasporti
Alfonso Palmieri




Provincia di Torino - Servizio gestione risorse idriche

Determinazione del dirigente del Servizio Gestione risorse idriche n. 494 - 242996 del 8.11.2001

Il Dirigente del Servizio, ai sensi dell’art. 18 del T.U. 11.12.1933 n. 1775 sulle Acque Pubbliche, dispone la pubblicazione dell’estratto dei seguenti atti:

- Determinazione del Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche n. 494 - 242996 del 8.11.2001:

“Il Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche

(omissis)

determina

- di assentire, fatti salvi i diritti dei terzi, al Sig. Giolitto Francesco la concessione di derivazione d’acqua nel territorio del Comune di Chiesanuova dalla Sorgente Fontana Rossa in misura di moduli max 0.055 (5,5 l/s) e medi 0.033 (3,3 l/s) e dal Rio del Monte di mod. max 0,10 (10 l/s) e medi 0,055 (5,5 l/s) ad uso ittiogenico, irriguo (superficie irrigata ha 8.49.18) e idroelettrico per produrre sul salto di m 20,40 la potenza nominale media di 2,00 kW, con restituzione nel Rio del Monte:

- di approvare il disciplinare di concessione relativo alla derivazione in oggetto conservato agli atti dell’Amministrazione Provinciale;

- di accordare la concessione per anni 30 (trenta) successivi e continui, decorrenti dal 10/8/1999 data di entrata in vigore del D.P.R. 238/99, subordinatamente alla osservanza delle condizioni contenute nel disciplinare di concessione;

- che il concessionario corrisponda alla Regione Piemonte di anno in anno e anticipatamente l’importo corrispondente al minimo del canone annuo previsto per derivazioni ad uso ittiogenico, aggiornabile con le modalità e secondo la periodicità definitiva dalle leggi;

- che il concessionario sia tenuto alla piena ed esatta osservanza di tutte le norme del T.U. 1775/1933 e successive disposizioni e norme regolamentari nonchè all’acquisizione delle necessarie autorizzazioni di legge.

(omissis)

- Disciplinare di concessione sottoscritto in data 6.7.2001;

(omissis)

Art. 7 - Condizioni particolari

In merito alla richiesta di deroga al valore del Deflusso Minimo Vitale (DMV) ai sensi dell’art. 4 comma c della D.G.R. n. 74/45166 del 26.4.1995, il concessionario deve lasciare defluire liberamente a valle della bocca di presa, dallo stramazzo largo m. 0.30 e alto m. 0.20 posizionato nella traversa sul Rio del Monte, i seguenti valori di portata:

nel mese di dicembre la portata minima istantanea pari a 7,6 l/s;

nel mese di gennaio e febbraio la portata minima istantanea pari 5,9 l/s;

nel mese di marzo la portata minima istantanea pari a 9,1 l/s;

nei mesi di maggio e giugno la portata minima istantanea pari 35 l/s;

nei restanti mesi la portata minima istantanea pari a 20 l/s.

L’esercizio della derivazione dovrà essere sospeso ogni qualvolta la portata istantanea disponibile risulti uguale o inferiore ai valori minimi suindicati.

(omissis)

Art. 13 - Canone

Per gli anni 1999 e 2000 il concessionario dovrà corrispondere al Ministero delle Finanze l’importo corrispondente al minimo del canone annuo previsto per derivazioni ad uso ittogenico. In particolare per l’anno 1999 Lire 190.640 pari ad Euro 98,46 per l’anno 2000 Lire 192.928 pari ad Euro 99,64. Dallo 1/1/2001 il concessionario corrisponderà alla regione Piemonte di anno in anno e anticipatamente l’importo corrispondente al minimo del canone annuo previsto per derivazioni ad uso ittiogenico, aggiornabile con le modalità e secondo la periodicità definita dalle leggi; il canone potrà inoltre essere modificato in relazione alle risultanze delle operazioni di verifica.

(omissis)




Provincia di Torino - Servizio gestione risorse idriche

Determinazione del dirigente del Servizio Gestione risorse idriche n. 495 - 243011 del 8.11.2001

Il Dirigente del Servizio, ai sensi dell’art. 18 del T.U. 11.12.1933 n. 1775 sulle Acque Pubbliche, dispone la pubblicazione dell’estratto dei seguenti atti:

- Determinazione del Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche n. 495 - 243011 del 8.11.2001:

“Il Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche

(omissis)

determina

1. di assentire, fatti salvi i diritti dei terzi, alla Soc. Acque Potabili S.p.A. la concessione di derivazione d’acqua dal Torrente Messa con presa in Comune di Rubiana ad uso potabile, in misura di mod. medi 0,05 (5 l/s) e max 0,20 (20 l/s);

2. di approvare il disciplinare di concessione relativo alla derivazione in oggetto conservato agli atti dell’Amministrazione Provinciale;

3. di accordare la concessione per anni 30 (trenta) successivi e continui, decorrenti dalla data del presente provvedimento subordinatamente alla osservanza delle condizioni contenute nel disciplinare di concessione;

4. che il concessionario corrisponda alla Regione Piemonte di anno in anno e anticipatamente l’importo corrispondente al minimo del canone annuo previsto per derivazioni ad uso idropotabile, aggiornabile con le modalità e secondo la periodicità definitiva dalle leggi;

5. che il concessionario sia tenuto alla piena ed esatta osservanza di tutte le norme del T.U. 11.12.1933 n. 1775 e successive disposizioni e norme regolamentari nonchè all’acquisizione delle necessarie autorizzazioni di legge.

(omissis)

- Disciplinare di concessione sottoscritto in data 4.7.2001;

(omissis)

Art. 6 - Condizioni particolari

In merito alla richiesta di deroga al valore del Deflusso Minimo Vitale (DMV) ai sensi dell’art. 4 comma a e c della D.G.R. n. 74/45166 del 26.4.1995, il concessionario deve lasciare defluire liberamente a valle della bocca di presa, dallo stramazzo tipo Cipolletti (collegato alla scala di risalita dell’ittiofauna), una portata minima istantanea pari a 20 l/s; come definito negli elaborati progettuali la base minore dello stramazzo dovrà essere di m. 0.25 e la base maggiore di m. 0.35.

L’esercizio della derivazione dovrà essere sospeso ogni qualvolta la portata istantanea disponibile risulti uguale o inferiore al valore minimo suindicato.

E’ facoltà delle Autorità competenti eseguire idonei controlli, e applicare a carico del titolare della concessione, nel caso di infrazione della presente clausola, provvedimenti restrittivi e/o sanzionatori nell’ambito del disciplinare.

Inoltre il concessione deve predisporre in corrispondenza dello stramazzo per il rilascio del D.M.V. un’asta idrometrica tarata sulla quale sia ben evidenziato il valore di rilascio prescritto.

Secondo quanto prescritto dal Servizio Tutela della Fauna e della Flora della Provincia di Torino con nota agli atti, la scala di risalita dell’ittiofauna dovrà essere realizzata con una pendenza contenuta entro il 15% con una adeguata ampiezza dei bacini di riposo tra uno stramazzo e il successivo.

“(omissis)

Art. 12 - Canone

Il concessionario corrisponderà alla Regione Piemonte di anno in anno e anticipatamente l’importo di Lire 545.026, pari ad Euro 281.48, corrispondente al canone minimo previsto per l’uso idropotabile. Tale importo è aggiornabile con le modalità e secondo la periodicità definita dalle leggi.

(omissis)"




Provincia di Torino - Servizio gestione risorse idriche

Determinazione del dirigente del Servizio Gestione risorse idriche n. 496 - 243021 del 8.11.2001

Il Dirigente del Servizio, ai sensi dell’art. 18 del T.U. 11.12.1933 n. 1775 sulle Acque Pubbliche, dispone la pubblicazione dell’estratto dei seguenti atti:

- Determinazione del Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche n. 496 - 243021 del 8.11.2001:

“Il Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche

(omissis)

determina

- di assentire, fatti salvi i diritti dei terzi, alle Sig.re Comba Maria e Comba Iva la concessione di derivazione d’acqua dal Torrente Noce nel territorio del Comune di Frossasco in misura di mod. max 0.12 (l/sec 12) e medi 0.008 (l/sec 0.8) per irrigare Ha 2.05.44 di terreni nel periodo dal 1 aprile al 30 settembre di ogni anno senza restituzione delle colature;

- di approvare il disciplinare di concessione relativo alla derivazione in oggetto conservato agli atti dell’Amministrazione Provinciale;

- di accordare la concessione per anni 30 (trenta) successivi e continui, decorrenti dalla data del presente provvedimento subordinatamente alla osservanza delle condizioni contenute nel disciplinare di concessione;

- che il concessionario corrisponda alla Regione Piemonte di anno in anno e anticipatamente l’importo corrispondente al minimo del canone annuo previsto per derivazioni ad uso irriguo, aggiornabile con le modalità e secondo la periodicità definita dalle leggi;

- che il concessionario sia tenuto alla piena ed esatta osservanza di tutte le norme del suddetto T.U. 11.12.1933 n. 1775 e successive disposizioni e norme regolamentari nonchè all’acquisizione delle necessarie autorizzazioni di legge.

(omissis)

- Disciplinare di concessione sottoscritto in data 6.6.2001;

“(omissis)

Art. 8 - Condizioni particolari a cui dovrà soddisfare la derivazione

In merito a quanto stabilito nei Criteri Tecnici allegati alla D.G.R. n. 74/45166 del 26.4.1995, il titolare della concessione ha l’obbligo di lasciare defluire liberamente a valle un deflusso minimo istantaneo pari a:

- fino al 31/12/2004 21.32 l/s

- dal 1/1/2005 50 l/s

L’esercizio della derivazione dovrà essere sospeso ogni qual volta la portata istantanea disponibile risulti uguale o inferiore al valore minimo suindicato.

Il mancato rispetto degli obblighi di rilascio, comporta l’applicazione di provvedimenti sanzionatori a carico del titolare della concessione. A carico del Concessionario saranno eseguire e mantenute tutte le opere necessarie per la difesa della proprietà e del buon regime del corpo idrico alimentare.

(omissis)

Art. 11 - Canone

A far tempo dal provvedimento di concessione, il concessionario, deve corrispondere alla Regione Piemonte di anno in anno e anticipatamente l’annuo canone pari a lire 6.400 (seimilaquattrocento) relativo all’utilizzo dell’acqua di cui all’art. 1 del presente disciplinare, commisurato secondo le modalità di aggiornamento indicate dal D.M. 24/11/2000, fatto salvo il diritto di rinuncia ai sensi del penultimo comma dell’articolo unico della legge 18/10/1942 n. 1434.

Il canone potrà essere modificato in relazione agli aumenti di legge e alle risultanze delle operazioni di verifica.

(omissis)




Provincia di Torino - Servizio gestione risorse idriche

Determinazione del Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche n. 497/243033 del 8.11.2001

Il Dirigente del Servizio, ai sensi dell’art. 18 del T.U. 1.12.1933 n. 1775 sulle Acque Pubbliche, dispone la pubblicazione dell’estratto dei seguenti atti:

- Determinazione del Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche n. 497/243033 del 8.11.2001:

“Il Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche

(omissis)

determina

- di assentire, fatti salvi i diritti dei terzi, al Sig. Camoletto Aldo Severino, (omissis), la concessione di derivazione d’acqua dal Torrente Malone (EAP 298) nel territorio del Comune di Volpiano in misura di mod. nax e medi 0.06 (l/sec. 6) mediante attingimento con pompa, per irrigare Ha 5.32.68 di terreni nel periodo dal 1 Aprile al 30 Settembre di ogni anno senza restituzione delle colature;

- di approvare il disciplinare di concessione relativo alla derivazione in oggetto costituente parte integrante della presente determinazione e conservato agli atti dell’Amministrazione Provinciale;

- di accordare la concessione per anni 30 (trenta) successivi e continui decorrenti dalla data della presente determinazione, subordinatamente alla osservanza delle condizioni contenute nel disciplinare e previo pagamento anticipato e decorrente dalla data della presente determinazione del canone di legge;

- che il canone annuo relativo alla suindicata concessione sia corrisposto alla Regione Piemonte di anno in anno e anticipatamente, con un importo aggiornabile con le modalità e secondo la periodicità definita dalle leggi;

- che il concessionario sia tenuto alla piena ed esatta osservanza di tutte le norme del suddetto T.U. 11.12.1933 n. 1775 e successive disposizioni e norme regolamentari nonchè all’acquisizione delle necessarie autorizzazioni di legge.

(omissis)

- Disciplinare di concessione sottoscritto in data 19/4/2001:

(omissis)

Art. 8 - Condizioni particolari a cui dovrà soddisfare la derivazione

In merito a quanto stabilito nei Criteri Tecnici allegati alla D.G.R. n. 74/45166 del 26.4.1995, il titolare della concessione ha l’obbligo di lasciare defluire liberamente a valle della captazione un deflusso minimo istantaneo pari a l/s 886.

L’esercizio della derivazione dovrà essere sospeso ogni qual volta la portata istantanea disponibile risulti uguale o inferiore al valore minimo suindicato.

Il mancato rispetto degli obblighi di rilascio, comporta l’applicazione di provvedimenti sanzionatori a carico del titolare della concessione.

(omissis)

Art. 10 - Canone

A far tempo dal provvedimento di concessione, il concessionario, deve corrispondere all’Amministrazione competente di anno in anno e anticipatamente l’annuo canone relativo all’utilizzo dell’acqua di cui all’art. 1 del presente disciplinare, commisurato secondo le modalità di aggiornamento indicate dal D.M. 25/2/1997 n. 90, fatto salvo il diritto di rinuncia ai sensi del penultimo comma dell’articolo unico della legge 18/10/1942 n. 1434.

Il canone potrà essere modificato in relazione agli aumenti di legge e alle risultanze delle operazioni di verifica.

(omissis)




Provincia di Torino - Servizio gestione risorse idriche

Determinazione del Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche n. 498/243039 del 8.11.2001

Il Dirigente del Servizio, ai sensi dell’art. 18 del T.U. 1.12.1933 n. 1775 sulle Acque Pubbliche, dispone la pubblicazione dell’estratto dei seguenti atti:

- Determinazione del Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche n. 498/243039 del 8.11.2001:

“Il Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche

(omissis)

determina

- di assentire, fatti salvi i diritti dei terzi, alla Ditta Avataneo Giuseppe, residente in Via C. Colombo 30 (omissis), la concessione di derivazione d’acqua dal T. Banna nel territorio del Comune di Poirino in misura di mod. medi 0.16 (l/sec. 16) e massimi 0.30 (60 l/s) mediante attingimento con pompa, per irrigare Ha 15.99.29 di terreni nel periodo dal 15 marzo al 15 settembre di ogni anno senza restituzione delle colature;

- di approvare il disciplinare di concessione relativo alla derivazione in oggetto conservato agli atti dell’Amministrazione Provinciale;

- di accordare la concessione per anni 30 (trenta) successivi e continui, decorrenti dal 31/10/1987 data di scadenza della precedente concessione, subordinatamente alla osservanza delle condizioni contenute nel disciplinare e previo pagamento anticipato e decorrente dal 1/11/1987 del canone annuo ai sensi delle leggi vigenti;

- che il canone annuo relativo alla suindicata concessione sia imputato al capo 7º, capitolo 2608, dello stato di previsione dell’entrata del Bilancio dello Stato per l’esercizio finanziario fino al 31/12/2000 e sia corrisposto alla Regione Piemonte a partire dal 1/1/2001;

- che il concessionario sia tenuto alla piena ed esatta osservanza di tutte le norme del suddetto T.U. 11.12.1933 n. 1775 e successive disposizioni e norme regolamentari nonchè all’acquisizione delle necessarie autorizzazioni di legge.

(omissis)

- Disciplinare di concessione sottoscritto in data 23.3.2001:

(omissis)

Art. 6 - Condizioni particolari a cui dovrà soddisfare la derivazione

In merito a quanto stabilito nei Criteri Tecnici allegati alla D.G.R. n. 74/45166 del 26.4.1995, la Ditta concessionaria deve:

a) lasciare defluire liberamente a valle del punto di presa la portata istantanea minima (D.M.V.) pari a 137 l/s fino al 31.12.2004 e 274 l/s a partire dal 1.1.2005.

L’esercizio della derivazione dovrà essere sospeso ogni qualvolta la portata istantanea disponibile risulti uguale o inferiore al valore minimo suindicato.

E’ facoltà delle Autorità competenti eseguire idonei controlli, e applicare a carico del titolare della concessione, nel caso di infrazione della presente clausola, provvedimenti restrittivi e/o sanzionatori;

b) dotare la pompa utilizzata per l’attingimento di idoneo strumento di misura delle portate appositamente tarato;

c) rispettare le condizioni di divieto di formazione di accessi permanenti all’alveo, di divieto di taglio della vegetazione e sradicamento di ceppaglie sulla sponda, di deposito di materiali in alveo o in prossimità dello stesso modificando l’alimetria dei luoghi e le sponde, nonchè la costruzione di opere fisse di ogni genere.

La durata delle presenti disposizioni rispetta il termine di scadenza della concessione, ed esse sono immutabili per tutta la durata della concessione, salvo disposizioni diverse emanate con leggi e/o provvedimenti tendenti al mantenimento o al raggiungimento degli obiettivi di qualità.

L’Amministrazione concedente ha la possibilità di disporre prescrizioni o limitazioni temporali o quantitative, senza che ciò possa dar luogo alla corresponsione di indennità da parte della pubblica Amministrazione, fatta salva la relativa riduzione del canone demaniale di concessione.

(omissis)

Art. 9 - Canone

A far tempo dal 31.10.1987, data di scadenza del precedente provvedimento di rinnovo della derivazione la Ditta concessionaria deve corrispondere (ove non lo avesse già fatto), al Ministero delle Finanze, i seguenti canoni:

(omissis)

A decorrere dal 1/1/2001 il concessionario è tenuto a corrispondere alla Regione Piemonte di anno in anno e anticipatamente l’annuo canone pari a lire 12.000 (dodicimila) relativo all’utilizzo dell’acqua di cui all’art. 1 del presente disciplinare, commisurato secondo le modalità di aggiornamento indicate dal D.M. 24/11/2001, fatto salvo il diritto di rinuncia ai sensi del penultimo comma dell’articolo unico della legge 18/10/1942 n. 1434.

(omissis)




Regione Piemonte

Vendita di immobili a favore di enti pubblici

La Regione Piemonte, in esecuzione della l.r. 14 marzo 1995, n. 30, intende procedere alla vendita di una parte del patrimonio immobiliare in proprietà.

La prima fase della procedura prevede la cessione degli immobili a trattativa privata a favore di Enti pubblici che intendano destinarli a finalità di pubblico interesse.

E’ prevista la riduzione del prezzo di vendita sino ad un quarto del valore di stima.

Tra gli immobili in vendita risulta anche quello sito in Claviere, Via Nazionale n. 31 - S.S. n. 24 del Monginevro, denominato “Ex Colonia Alpina”, il cui valore di stima è di lire 4.000.000.000.

Gli Enti interessati, se già non interpellati direttamente, possono fare pervenire le loro richieste di acquisto entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del presente annuncio.

Per ogni comunicazione e per maggiori informazioni occorre rivolgersi alla Regione Piemonte - Settore Patrimonio Immobiliare, Via Viotti n. 8, 10122 Torino (tel. 011/4324904 - fax 011/4325865).

Il Direttore Regionale
al Patrimonio e Tecnico
Maria Grazia Ferreri