AFFARI INTERNAZIONALI E COMUNITARI

Codice S1.4
D.D. 31 gennaio 2000, n. 34

Iniziativa di emergenza proposta dalla Comunità Biellese di aiuti per la ex Jugoslavia. Impegno di L. 30.000.000 (cap. 10865/2000)

Codice S1.4
D.D. 3 febbraio 2000, n. 35

Programma di interventi per la sicurezza alimentare 1998. Concessione al Movimento Sviluppo e Pace di una proroga per la rendicontazione dei progetti n. 12/1 CONS, 12/1 MSP, 12/2 MSP, 12/4 MSP e 12/5 MSP

Codice S1.4
D.D. 8 febbraio 2000, n. 47

Reimpegno di fondi perenti per l’erogazione all’ente Novara Center del contributo assegnato per il progetto n. 30/97 nell’ambito del Bando 1997 sulla sicurezza alimentare nell’area del Sahel. L. 24.810.000 (cap. 15940/00)

Codice S1.4
D.D. 21 febbraio 2000, n. 91

Reimpegno di fondi perenti per l’erogazione a Mais del contributo assegnato per il progetto n. 25 nell’ambito del programma 1997 sulla sicurezza alimentare nell’area del Sahel. L. 13.500.000 (cap. 15940/00)

Codice S1.4
D.D. 13 marzo 2000, n. 191

Pagamento della quota di adesione all’Osservatorio Interregionale per la Cooperazione allo Sviluppo per gli anni 1999 e 2000. Impegno di L. 66.000.000 (cap. 10940/2000)

Codice S1.4
D.D. 3 maggio 2000, n. 401

Impegno e trasferimento all’Associazione di Antropologia ed Etnologia dell’Università degli Studi di Torino denominata “Amici del Museo di Torino” della somma di lire 50.000.000 sul capitolo 10964/00 per la partecipazione della Regione Piemonte al progetto partenariale Tamipi Mediterraneo

Codice S1.4
D.D. 3 maggio 2000, n. 402

Impegno e trasferimento al Centro Estero Camere di Commercio Piemontesi della somma di Lire 250.000.000 sul capitolo 11877/0 per la partecipazione della Regione Piemonte al progetto partenariale Streetkids per il corrente anno 2000

Codice S1.4
D.D. 3 maggio 2000, n. 403

Impegno ed erogazione a favore della Camera Arbitrale di Torino della somma di Lire 110.000.000 sul capitolo n° 0938/0 per la partecipazione della Regione Piemonte al progetto partenariale Euroarb

Codice S1.4
D.D. 3 maggio 2000, n. 404

Impegno ed erogazione a favore di CSEA - Centro Italo Cremona di Torino della somma di Lire 201.000.000 sul capitolo n° 10944/0 per la partecipazione della Regione Piemonte al progetto partenariale MAS.CO.INT.

Codice S1.4
D.D. 3 maggio 2000, n. 405

Impegno ed erogazione a favore dell’Ordine Mauriziano di Torino della somma di Lire 18.000.000 sul capitolo n° 10943/0 per la partecipazione della Regione Piemonte al progetto partenariale Armagnac

Codice S1.4
D.D. 3 maggio 2000, n. 406

Impegno ed erogazione al Comune di Susa della somma di Lire 130.000.000 sul capitolo n° 10897/0 per la partecipazione della Regione Piemonte al progetto partenariale Azparbà

Codice S1.4
D.D. 4 maggio 2000, n. 407

Contributo regionale assegnato all’Associazione per la Partecipazione allo Sviluppo (A.P.S.) per il progetto n. 1 nell’ambito del Bando 1997 sulla sicurezza alimentare nell’area del Sahel. Reimpegno di fondi perenti (L. 23.113.353 sul cap. 15940/00) - Autorizzazione alla variazione del preventivo di spesa - Concessione di una proroga per la rendicontazione

AGRICOLTURA

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 28 - 916

L.R. 8 luglio 1999 n. 17 “Riordino delle funzioni amministrative in materia di agricoltura, alimentazione, sviluppo rurale, caccia e pesca”. III quadro delle risorse finanziarie da trasferire alle Province per assegnazioni effettuate ai Settori Territoriali dell’Agricoltura e non pagate entro il 31/12/1999 (Gestione Stralcio)

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 29 - 917

L. 185/92 art. 3, comma3, lett. a). Agevolazione contributive per il ripristino delle infrastrutture danneggiate da eccezionali avversita’ atmosferiche. Quinto quadro delle risorse finanziarie da trasferire alle Provincie, ai sensi della L.R. 17/99, per i fondi ripartiti tra i S.T.A. non impegnati nel bilancio entro il 31/12/99. Variazione intestatari destinazione fondi approvati con D.G.R. n. 43-387 del 04/07/2000

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 57 - 944

Integrazione e specificazione della deliberazione della Giunta Regionale n. 16-783 del 04/09/2000, relativa al programma di iniziative di divulgazione del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 del Piemonte

D.G.R. 9 ottobre 2000, n. 50 - 1050

REG. CE 1257/99 sul sostegno allo Sviluppo Rurale da parte del Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia - Misura L, Azione 1: “Avviamento di servizi di assisitenza alla Gestione delle aziende agricole” - Adozione delle Istruzioni per l’applicazione e del Bando per l’apertura dei termini di presentazione delle domande (Attività 2001)

Circolare della Direzione regionale Sviluppo dell’Agricoltura 6 ottobre 2000, prot. n. 181/12.2R

Anagrafe Vitivinicola delle Imprese Agricole - Dichiarazione delle Superfici Vitate e del Potenziale Viticolo dell’Impresa - Ulteriori indicazioni per la presentazione

ASSISTENZA

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 12 - 900

Asilo Infantile “Giacomo e Caterina Titoli” di Bannio Anzino (VB) - Riconoscimento della personalita’ giuridica di diritto privato e approvazione del nuovo Statuto

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 13 - 901

Asilo Infantile di Scarnafigi (CN) - Riconoscimento della personalita’ giuridica di diritto privato, cambio della denominazione e approvazione nuovo Statuto

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 14 - 902

Asilo Infantile di Stresa (VB), fraz. Levo. Estinzione

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 52 - 939

Art. 17 L.R. 8/8/1997 n. 51 - Individuazione di attivita’ in materia socio-assistenziale - Quantificazione risorse destinate alla Direzione Politiche Sociali. Accantonamento di L. 5.336.000 sul cap. 11880/2000

D.G.R. 26 settembre 2000, n. 2 - 950

Smaltimento procedimenti arretrati presso la Prefettura di Torino relativi agli invalidi civili. Approvazione convenzione con la Prefettura di Torino, con la Sede provinciale dell’I.N.P.S. di Torino, con la Provincia di Torino e con il Comune di Torino

BENI CULTURALI

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 59 - 946

Modifica della D.G.R. n. 50-550 del 24.7.2000

Codice 31
D.D. 12 giugno 2000, n. 192

Rettifica parziale e integrazione alla determina n. 158 del 22.05.2000

Codice 31
D.D. 15 giugno 2000, n. 193

Rassegna stampa su tematiche di interesse della Direzione Beni Culturali. Spesa di L. 40.000.000 (cap. 11615/2000)

Codice 31.1
D.D. 15 giugno 2000, n. 195

Intervento di recupero del castello Rorà di Costigliole d’Asti. Impegno di spesa di L. 500.000.000 (cap. 20400/2000). Parziale rettifica della determinazione dirigenziale n. 421 del 24.11.1999

Codice 31.2
D.D. 26 giugno 2000, n. 206

L.R. 58/78 e L.R. 78/78. Interventi urgenti di restauro e di conservazione su beni bibliografici. Liquidazione della seconda tranche del contributo assegnato all’Archivio storico diocesano di Novara. Spesa di L. 25.000.000. (cap. 20450/2000)

Codice 31.1
D.D. 26 giugno 2000, n. 208

Finanziamenti per la realizzazione di interventi editoriali di interesse regionale. (cap. 11720/2000). Spesa di L. 273.000.000

Codice 31.1
D.D. 27 giugno 2000, n. 212

Revoca della determinazione n. 179 del 9.6.2000. D.G.R. 150-16817 del 17.2.1997: dotazione di attrezzature informatiche a favore delle biblioteche, archivi storici e centri culturali del territorio piemontese. Saldi. Impegno di spesa di L. 4.507.170 cap. 27190/2000

Codice 31.1
D.D. 27 giugno 2000, n. 213

Rettifica della determinazione dirigenziale n. 183 del 9.6.2000

Codice 31
D.D. 30 giugno 2000, n. 217

Rettifica determina dirigenziale n. 193 del 15/06/2000

Codice 31.4
D.D. 11 luglio 2000, n. 222

Alluvione novembre 1994 - Erogazione saldo del contributo assegnato alla Parrocchia di S. Andrea di Castelnuovo Don Bosco (AT). Spesa di L. 60.000.000 (capitolo 20468/2000)

Codice 31.3
D.D. 11 luglio 2000, n. 223

Recupero e restauro della ex-chiesa di San Giuseppe di Asti, nuova sede museale del Comune di Asti. Spesa di L. 350.000.000 (cap. 20450/2000)

Codice 31.2
D.D. 14 luglio 2000, n. 226

Contributo per lavori di riordino e catalogazione della biblioteca del Castello di Masino. Spesa L. 45.000.000 (accantonamento n. 480, - punto B cap. 11720/2000)

Codice 31.1
D.D. 14 luglio 2000, n. 227

Interventi a favore dell’editoria. Piano di contributi per le pubblicazioni. Spesa di L. 156.000.000 (cap. 11720/2000)

Codice 31.3
D.D. 26 luglio 2000, n. 248

Parziale rettifica dell’allegato della Determinazione della Direzione Beni Culturali n. 249 del 29.7.1999 in merito alla descrizione dei lavori da eseguirsi da parte della Consulta per la valorizzazione dei Beni Artistici e Culturale di Torino presso Palazzo Reale

Codice 31.1
D.D. 26 luglio 2000, n. 249

Determinazione n. 218 del 30.6.2000. Acquisto di volumi di diretto interesse regionale. Rettifica

BILANCIO

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 48 - 935

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000, mediante prelievo dal fondo di riserva spese obbligatorie (cap. 15950/00)

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 49 - 936

Assestamento al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000 dell’Ente di gestione delle Aree protette della Collina torinese

COMMERCIO

Codice 17.3
D.D. 10 ottobre 2000, n. 263

Graduatoria delle istanze ai fini dell’emissione di nulla-osta regionale per il rilascio delle autorizzazioni all’esercizio del commercio su aree pubbliche ai sensi dell’art. 2 comma 3 della legge 112/91

COMUNITA’ MONTANE

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 34 - 922

Legge regionale 2 luglio 1999, n. 16 - art. 30. Approvazione dello schema di Convenzione tra la Regione Piemonte, la Comunita’ Montana Bassa Valle Cervo e il Comune di Biella per la realizzazione da parte della C.M. di interventi speciali per la montagna per il quinquennio 2000-2004

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 58 - 945

Artt. 44 e 45 l.r. 70/96. Piani di prelievo numerico alla tipica fauna alpina nei Comprensori alpini. Approvazione. Integrazione alla DGR n. 82-582 del 24.7.2000 concernente le modifiche ai periodi del calendario venatorio

CONTENZIOSO

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 39 - 926

Autorizzazione a costituirsi dinanzi la Corte di Appello di Torino nell’appello promosso avverso la sentenza del Tribunale di Torino, I. Sez. Civ., n. 7285 del 23.4.1999. Affidamento incarico legale all’avv. Luciano Mittone. Spesa presunta L. 3.200.000 sul cap. 10560 del bilancio 2000

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 40 - 927

Autorizzazione a costituirsi dinanzi la Corte d’Appello di Torino nell’appello promosso avverso la sentenza del Tribunale di Torino, I. Sez. Civ., n. 703, del 28.1.2000. Affidamento incarico legale all’avv. Luciano Mittone. Spesa presunta L. 3.200.000 sul cap. 10560 del bilancio 2000

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 41 - 928

Liquidazione competenze al Notaio Enrico Patrizio Mambretti. Spesa L. 1.320.000 (cap. 10560/2000)

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 42 - 929

Liquidazione parcelle agli avv.ti Elena Negri e Fausto Marengo. Spesa L. 51.160.920. (cap. 10560/2000)

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 43 - 930

Autorizzazione a costituirsi nel giudizio avanti il Tribunale di Torino proposto da privati contro la Regione Piemonte ritenuta legittimata passiva per i debiti delle soppresse U.S.S.L. per risarcimento danni. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dell’avv. Massimo Fossati, legale della TORO Assicurazioni

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 44 - 931

Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti il Tribunale di Moncalieri proposto da un privato, avverso la determinazione di ingiunzione n. 187 del 9.3.2000 della Dirigente Responsabile del Settore Contenzioso. Funzionario delegato a stare in giudizio dott.ssa Elisabetta Merlin

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 45 - 932

Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti il T.A.R. Piemonte proposta da un privato per l’annullamento D.G.R. 31.8.92 n. 38-17894 concernente statuizioni per liquidazione di rivalutazione monetaria ed interessi su arretrati retributivi e conguaglio di prestazioni lavorative dal 29.4.80 al 31.3.85. Patrocinio nel giudizio e successiva esecuzione avv. C. Pipitone Federico. Spesa L. 1.000.000 (cap. 10560/00)

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 46 - 933

Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti il T.A.R. Piemonte proposta da un privato per l’annullamento DD.G.R. 28.12.92 n. 20-21663 e 10.2.93 n. 179-22847 concernenti il concorso pubblico a n. 7 posti di 1a qualifica dirigenziale per profilo professionale di “Esperto socio-economico”. Patrocino nel giudizio e nella successiva esecuzione dell’avv. C. Pipitone Federico. Spesa L. 1.000.000 (cap. 10560/00)

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 47 - 934

Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti il Giudice di Pace di Valenza proposto da un privato, avverso la determinazione di ingiunzione n. 431 del 18.5.2000 della Dirigente Responsabile del Settore Contenzioso. Funzionario delegato a stare in giudizio dott.ssa Elisabetta Merlin

CULTURA

Codice 31.3
D.D. 26 giugno 2000, n. 210

Contributo per l’attività istituzionale dell’Osservatorio Culturale del Piemonte L. 90.000.000 (Cap. 11750)

Codice 31.2
D.D. 14 luglio 2000, n. 228

Censimento e catalogazione del patrimonio bibliografico ed iconografico delle biblioteche piemontesi riprodotto su microfilm, microfiche e cd. Spesa di L. 25.000.000= (Cap. 11720/2000)

Codice 31.3
D.D. 14 luglio 2000, n. 232

Iniziative per l’iscrizione dell’arco alpino nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. Spesa di L. 15.000.000 (Cap. 10330/2000)

Codice 31.3
D.D. 18 luglio 2000, n. 237

Centro per lo studio e la documentazione delle Societa’ di Mutuo Soccorso. Contributo per l’anno 2000. Spesa di lire 250.000.000 (cap. 11800/2000)

Codice 31.3
D.D. 21 luglio 2000, n. 239

Interventi di recupero conservativo del campanile romanico di S. Martino nel Comune di Bollengo (TO) . Spesa di L. 120.000.000 (cap. 20400/2000)

Codice 31.3
D.D. 21 luglio 2000, n. 240

lluminazione della Certosa Reale di Collegno. Spesa di L. 120.000.000 (cap.20400/2000)

Codice 31.3
D.D. 21 luglio 2000, n. 242

Interventi di restauro del complesso monumentale della Sacra di San Michele (Monastero Nuovo e Torre della Bell’Alda) - Spesa di L. 700.000.000 (cap. 20400/2000)

Codice 31.3
D.D. 24 luglio 2000, n. 244

Contributo al Centro studi Helikon per il restauro di opere dei musei che hanno collaborato alla predisposizione della mostra “Splendori alla corte degli Zar”. Spesa di L.150.000.000 (cap. 20450/2000)

Codice 31.3
D.D. 24 luglio 2000, n. 247

Schema di convenzione tra la Regione Piemonte e Comuni, Enti ed Istituzioni culturali per l’adesione al Sistema informativo regionale dei beni culturali. Contributi per l’attività’ di inventariazione e catalogazione. Spesa di L: 541.000.000 (Cap. 11720/2000)

Codice 31.3
D.D. 27 luglio 2000, n. 250

Progetto di recupero dei musei e del patrimonio culturale piemontese. Piano di interventi per il 2000. Spesa di L. 5.000.000.000 (cap. 20395/2000); L. 4.000.000.000 (cap. 20465/2000); L. 1.250.000.000 (cap.20395/2001); L. 1.000.000.000 (cap.20465/2001)

Codice 31.4
D.D. 31 luglio 2000, n. 251

Convenzione rep. n. 1471 del 28.4.1999 con l’Universita’ degli Studi di Torino per la promozione di attività’ di ricerca scientifica. Spesa L. 150.000.000 (acc. n. 468 cap. 11750/00)

Codice 31.3
D.D. 2 agosto 2000, n. 255

Contributo all’Associazione “Torino Citta’ - Capitale Europea per la realizzazione di un evento espositivo presso la Biblioteca Reale, del progetto ”Rivelazioni Barocche", e quale quota di associazione per il 2000. Spesa di L. 160.000.000 (cap. 11750/2000)

Codice 31.3
D.D. 3 agosto 2000, n. 258

Contributo al Comune di Alessandria per opere di allestimento in occasione delle manifestazioni “Marengo 2000". Spesa di L. 325.000.000 (Cap. 20450/2000)

Codice 31.3
D.D. 3 agosto 2000, n. 259

Contributo alla Provincia di Alessandria per opere di allestimento in occasione delle manifestazioni “Marengo 2000". Spesa di L. 175.000.000 (Cap. 20450/2000)

Codice 31.2
D.D. 3 agosto 2000, n. 265

Contributi all’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte per la realizzazione di iniziative di censimento e di catalogazione dei beni bibliografici musicali e per la pubblicazione del catalogo del fondo musicale della Cappella dei cantori del Duomo di Torino. Spesa di L. 120.000.000 (A/100480 - punti B2 e D - capitolo 11720/2000)

Codice 31.2
D.D. 3 agosto 2000, n. 267

Interventi urgenti e prosecuzione di iniziative già avviate per la tutela di materiale bibliografico appartenente a biblioteche di ente locale e di interesse locale. Spesa di L. 200.000.000 (accantonamento n. 100732 - capitolo 20450/2000)

Codice 31.2
D.D. 3 agosto 2000, n. 269

Progetto di catalogazione, valorizzazione, indicizzazione e riproduzione analogico - digitale dei manoscritti con notazione musicale novalicense. Approvazione della convenzione per la realizzazione dell’iniziativa con la Provincia di Torino. Spesa di L. 70.000.000 (A/100480 - punto A e punto B2 - capitolo 11720/2000)

Codice 31.2
D.D. 3 agosto 2000, n. 274

Contributi al Centro Studi Piemontesi per la pubblicazione dei volumi “Il Monferrato - Legature di pregio in Piemonte”, “Bibliofilia Subalpina - Quaderno 2000" e per l’edizione elettronica della collana ”Legature di pregio in Piemonte". Spesa L. 60.000.000 (acc. n. 100480 sul cap. 11720/2000)

Codice 31.3
D.D. 3 agosto 2000, n. 276

Revoca della Determinazione n. 257 del 2.8.2000. Convenzione tra la Regione Piemonte e la Cooperativa Sociale Marca per la fornitura di servizi di raccolta e imputazione dati, schedatura, grafica e fotolito. Capitolo 11615/2000 L.100.000.000

Codice 32
D.D. 29 giugno 2000, n. 135

Conv. rep. n. 4308 del 17.5.2000. Laboratorio didattico sull’ambiente mediterraneo di Loano (SV). Anno 2000. Spesa di L. 500.000.000 (cap. 11755/2000)

Codice 32.4
D.D. 29 giugno 2000, n. 137

L.R. 68/80. Assegnazione di un secondo contributo a saldo per la realizzazione di iniziative teatrali nella stagione 1999/2000. Spesa L. 1.404.000.000 (Cap. 11690/2000)

Codice 32.4
D.D. 29 giugno 2000, n. 138

Sostegno alla produzione cinematografica: “Il coraggio di Maria” di Sergio Martino. Spesa di L. 70.000.000 (cap. 11610/00)

Codice 32.4
D.D. 29 giugno 2000, n. 139

Circuito musicale regionale “Piemonte in Musica”. Spesa di L. 120.000.000 a favore dell’Orchestra Filarmonica di Torino (cap. 11610/00)

Codice 32.4
D.D. 4 luglio 2000, n. 141

Predisposizione, stampa e spedizione del catalogo “Teatro Ragazzi e Giovani Piemonte” per la stagione 2000/2001. Spesa di L. 11.261.200 (cap. 11610/2000)

Codice 32.4
D.D. 7 luglio 2000, n. 147

Reimpegno della somma di L. 160.000.000 stanziata con D.G.R. n. 97-21144 del 21.07.1997 e caduta in perenzione (cap. 27190/2000)

Codice 32.4
D.D. 17 luglio 2000, n. 153

Realizzazione di un ricevimento in occasione dell’avvio delle riprese del film: “Heaven” di Tom Tykwer. Spesa di L. 53.600.000 (cap. 11610/00)

Codice 32.3
D.D. 25 luglio 2000, n. 160

L.R. 36/85. Organizzazione del Seminario di Bardonecchia per la Formazione Federalista Europea. Approvazione dell’iniziativa. Assegnazione fondi al Comune di Bardonecchia. Spesa di L. 50.000.000 (Cap. 10990/00)

Codice 32
D.D. 7 agosto 2000, n. 177

Parziale rettifica per mero errore materiale delle determinazioni n. 153 del 17/7/2000 e n. 159 del 20.7.2000 e revoca della determinazione n. 166 del 2.8.2000

ECONOMIA MONTANA E FORESTE

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 30 - 918

Accantonamento a favore della Direzione regionale Economia Montana e Foreste di L. 181.000.000 sul cap. 13770/2000 e di L. 162.000.000 sul cap. 13847/2000 per la realizzazione del progetto GESMO 2

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 31 - 919

Regolamento CEE 2158/92 - Progetto n. 9961IT0040 Progetto per lo studio di corsi di alta specializzazione per il personale antincendi boschivi. Accantonamento a favore della Direzione Economia Montana e Foreste. Lire 1.053.762.877 (Cap. 23031/00)

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 32 - 920

Leggi 28 febbraio 1990, n. 32 e 3 luglio 1991, n. 195. Rete di monitoraggio per la prevenzione degli incendi boschivi nella Regione Piemonte - Accantonamento a favore della Direzione Economia Montana e Foreste. Importo globale Lire 355.217.250 (Cap. 13836/00)

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 33 - 921

Protocollo di intesa Rep. n. 736 del 15-12-1998. Ottimizzazione servizi postali nei comuni montani: 1° fase di applicazione sulle Province di Cuneo e Torino. Accantonamento a favore della Direzione Economia Montana e Foreste. L. 200.000.000 (Cap. 23242/2000)

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 35 - 923

Regolamenti (UE) n. 3528/86, n. 307/97 e n. 1091/94. Accantonamento della somma di L. 25.000.000 sul capitolo 13776/00 a favore della Direzione regionale Economia Montana e Foreste per la realizzazione delle attivita’ di gestione dell’area permanente denominata PIE1 (Val Sessera, Bioglio - BI) della Rete CONECOFOR

EDILIZIA SCOLASTICA

Codice 32.2
D.D. 18 luglio 2000, n. 157

L. 412/75 - art. 8 - 616/77 - L.R. 18/84 Impegno e 2 acconto L. 18.000.000 a favore del Comune di Grosso (TO) per lavori di rifacimento copertura scuola elementare Cap. 27190/2000 - (Imp. 297202)

Codice 32.2
D.D. 18 luglio 2000, n. 158

D.P.R. 616/77 - L.R. 21.3.1984 n. 18 - Contributo per l’esecuzione di opere urgenti di edilizia scolastica. Impegno di spesa di L. 182.500.000 (Cap. 20200/2000)

ENTI LOCALI

Circolare del Presidente della Giunta Regionale 9 ottobre 2000, n. 6/asc

Indirizzi esplicativi inerenti l’applicazione dei disposti contenuti nella legge regionale 20 febbraio 2000 n. 16

FORMAZIONE PROFESSIONALE/LAVORO

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 26 - 914

Formazione Professionale - Assegnazione alla Direzione Regionale Formazione Professionale - Lavoro di fondi per la realizzazione di attività di Assistenza Tecnica finanziate dal F.S.E. Ob. 3. Spesa L. 200.000.000 (cap. vari Bil. 2000)

INIZIATIVE SPECIALI

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 7 - 895

Approvazione schema di convenzione tra Regione Piemonte e il CINSEDO - Centro Interregionale Studi e Documentazione

Codice S1.1
D.D. 12 giugno 2000, n. 589

L.R. 7/83. Liquidazione del contributo al CINSEDO per l’anno 2000. Spesa di L. 181.000.000. Capitolo 10890/00

ISTRUZIONE

Codice 32.1
D.D. 22 giugno 2000, n. 133

L.R. 61/96. “Contributi ai Comuni per concorrere al funzionamento delle scuole materne autonome”. Importo L. 4.999.993.450 (Cap. 11265/2000)

MOSTRE

Codice 31.3
D.D. 24 luglio 2000, n. 246

Contributo all’Associazione amici del Lingotto per opere di allestimento finalizzate alla mostra “Concorso giovani designer europei” Spesa di L. 220.000.000 (cap.20450/2000)

Codice 32
D.D. 29 giugno 2000, n. 136

Mostra Experimenta 2000. Individuazione primo elenco ditte per esecuzione lavori e forniture necessarie all’allestimento e nomina commissione di esperti per valutazione gestione. Spesa di L. 627.699.884 (cap. 11610/2000)

Codice 32
D.D. 14 luglio 2000, n. 152

Parziale rettifica per mero errore materiale della determinazione n. 136 del 29.6.2000 relativa alla mostra Experimenta 2000. Ulteriore spesa di L. 599.200 (cap. 11610/2000)

Codice 32
D.D. 25 luglio 2000, n. 161

Parziale rettifica per mero errori materiale della Determinazione n. 142 del 4 luglio 2000 relativa alla mostra Experimenta 2000 e della convenzione allegata

MUSEI E BIBLIOTECHE

Codice 31.1
D.D. 30 giugno 2000, n. 218

Acquisto di volumi di diretto interesse regionale. Spesa di L. 238.210.000(cap. 11590/2000)

Codice 31.1
D.D. 30 giugno 2000, n. 225

D.G.R. n. 232-21960 del 6.8.1997. Introito della somma di L. 35.000.000 (cap. 3050/2000)

Codice 31.1
D.D. 21 luglio 2000, n. 243

Sistema Bibliotecario delle Valli di Lanzo. Finanziamento al Comune di Lanzo per le attività dell’anno 2000 e conguaglio anno 1998. Spesa di L. 78.740.125 (Cap. 11620/2000)

Codice 31.1
D.D. 3 agosto 2000, n. 266

Convenzione tra l’Associazione Premio Grinzane Cavour e la Regione Piemonte. Contributo per l’anno 2000. Spesa di lire 800.000.000 (cap. 11867/2000)

Codice 31.1
D.D. 3 agosto 2000, n. 268

Interventi di inventariazione e valorizzazione degli archivi storici piemontesi. Piano 2000. Spesa di lire. 302.820.000. (Cap. 11720/2000)

Codice 31.1
D.D. 3 agosto 2000, n. 270

Convenzione tra la Regione Piemonte e la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino (GAM) per il coordinamento delle attività’ di conservazione, tutela e valorizzazione delle raccolte grafiche e fotografiche. Finanziamento 2000. Spesa di lire. 315.000.000 (Cap. 11720/2000) e di lire. 85.000.000 (Cap. 20450/2000)

Codice 31.1
D.D. 3 agosto 2000, n. 272

Approvazione della convenzione tra la Fondazione Biblioteca e Casa di Cultura “Achille Marazza” di Borgomanero e la Regione Piemonte per la gestione e lo sviluppo del Sistema Bibliotecario e Archivistico del Medio Novarese e per l’adesione al Polo Regionale Piemontese del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN). Finanziamento per l’anno 2000. Spesa di L. 100.000.000. (Cap. 11620/2000)

Codice 31.1
D.D. 3 agosto 2000, n. 273

Contributi per l’acquisto di materiale bibliografico a favore delle biblioteche civiche per l’anno 2000. Spesa di lire 494.300.000 (cap.11745/2000)

Codice 31.1
D.D. 3 agosto 2000, n. 275

Convenzione tra la Regione Piemonte e il Goethe-Institut Turin. Contributo per l’anno 2000. Spesa di lire 45.000.000 (cap. 11720/2000)

Codice S4
D.D. 11 maggio 2000, n. 36

L.R. 4 aprile 1995, n. 51. Ricerca e raccolta minerali per uso scientifico nel comune di Balme. Indicazione soggetti autorizzati

Codice S4
D.D. 5 luglio 2000, n. 55

Incarico di prestazione professionale occasionale in campo museologico ed elaborazione sito internet: Dott.ssa Adriana Favero. L. 35.000.000 (Euro 18075,99). Cap. 11580/2000

Codice S4
D.D. 13 luglio 2000, n. 56

Incarico per restauro collezioni mineralogiche. Sig. Francesco Saverio Stoppani. Integrazione determinazione 110 del 1.7.1999. Spesa di L. 6.500.000 (Euro 3873,43) Cap. 11580/2000

Codice S4
D.D. 13 luglio 2000, n. 57

Giardino Botanico Rea. Liquidazione a consuntivo alla Comunità Montana Val Sangone per attività didattica 1999. Spesa L. 12.005.400 (Euro 6200,27) (cap. 11580/2000)

Codice S4
D.D. 13 luglio 2000, n. 58

Mostra “Gioielli nella roccia”. Pubblicità stradale. Ditta Sipea. Spesa di L. 11.936.400 (Euro 6164,64), cap. 11580/2000

Codice S4
D.D. 13 luglio 2000, n. 59

Stampa order form. Ditta “Ages Arti Grafiche” di Torino. Spesa di L. 1.872.000 (Euro 966,81); (cap. 11670/2000)

Codice S4
D.D. 13 luglio 2000, n. 61

Servizio di manutenzione ordinaria e riparazione attrezzature elettriche utilizzate per l’allestimento di mostre. Ditta “I.E.M.” di Torino. Spesa di L. 24.000.000 (Euro 12394,96), cap. 11580/2000

Codice S4
D.D. 13 luglio 2000, n. 62

Reimpegno della determinazione n. 67 del 22.12.1997. Spesa di L. 81.410.160 (Euro 42044,84), cap. 15940/2000

Codice S4
D.D. 18 luglio 2000, n. 65

Affidamento alla Ebsco Italia per rinnovo abbonamenti n. 150 riviste scientifiche. Integrazione di spesa di L. 12.000.000 (Euro 6197,48); (cap. 11670/2000)

Codice S4
D.D. 18 luglio 2000, n. 66

Stampa Catalogo Università per mostra “I due volti del sapere”. Integrazione. Ditta “Ages Arti Grafiche” di Torino. Spesa di L. 4.305.600 (Euro 2.223,66) (cap. 11670/2000)

Codice S4
D.D. 18 luglio 2000, n. 67

Mostra “Attenti al lupo”. Tipografia “Edibit” di Torino. Integrazione di spesa di L. 5.880.000 (Euro 3.036,77); (cap. 11585/2000)

OPERE PUBBLICHE

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 38 - 925

Delega all’arch. Claudio Fumagalli a rappresentare la Regione Piemonte alla Conferenza di Servizi indetta dal Ministero dei Lavori Pubblici in merito al progetto del metanodotto Masera - Mortara, tratto Veruno - Mortara

PROCESSO DI DELEGA

D.G.R. 9 ottobre 2000, n. 47 - 1047

Fissazione delle modalità applicative dell’art. 6 della L.R. 26 aprile 2000 n. 44.

PROTEZIONE CIVILE

Codice S1.5
D.D. 7 febbraio 2000, n. 39

Variazione di ragione sociale della Compagnia Coltelleria Einstein

Codice S1.5
D.D. 21 luglio 2000, n. 750

Iscrizione al Registro Regionale delle Organizzazioni di Volontariato della Organizzazione: “Scuola Cani Da Soccorso”

Codice S1.5
D.D. 21 luglio 2000, n. 751

Iscrizione al Registro Regionale delle Organizzazioni di Volontariato della Organizzazione: “Radio Club Centotorri”

Codice S1.5
D.D. 21 luglio 2000, n. 752

Presa d’atto di variazione statutaria e denominazione dell’Organizzazione “Nucleo Protezione Civile - ANC Torino”

Codice S1.5
D.D. 21 luglio 2000, n. 753

Iscrizione al registro regionale delle organizzazioni di volontariato della organizzazione “A.I.B. - Squadra Volontari Antincendi Boschivi di Cafasse”

Regione Piemonte
Ordinanza 4 ottobre 2000, n. 472

Eventi alluvionali ottobre 1996. Amministrazione provinciale di Cuneo Amministrazione Provinciale di Cuneo (Comune di Martiniana Po) - Progetto per lavori di formazione della scogliera alla progressiva km. 3+800 sulla strada provinciale n. 260 nel tronco Saluzzo e Martiniana Po. - Finanziamento di Lire 250 milioni di cui all’O.P.G.R. n. 448 del 23/6/99

REFERENDUM

D.C.R. 3 ottobre 2000, n. 23 - 27186

Referendum consultivo ai sensi dell’art. 60 dello Statuto

SANITA’

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 16 - 904

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 17 di Savigliano. Atto n. 1203 del 28.07.2000 “Convenzione tra l’ASL 17 di Savigliano e l’Universita’ degli Studi di Torino - II Scuola di Specializzazione in Anestesia e Rianimazione”. Approvazione

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 17 - 905

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 17 di Savigliano. Atto n. 1204 del 28.07.2000 “Convenzione tra l’ASL 17 di Savigliano e l’Universita’ degli Studi di Torino - Scuola di Specializzazione in Patologia Clinica”. Approvazione

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 18 - 906

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 17 di Savigliano. Atto n. 1201 del 28.07.2000. “Convenzione tra l’ASL 17 di Savigliano e l’Universita’ degli Studi di Torino - II Scuola di Specializzazione in Anestesia e Rianimazione”. Approvazione

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 19 - 907

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 17 di Savigliano. Atto n. 1202 del 28.07.2000. “Convenzione tra l’ASL 17 di Savigliano e l’Universita’ degli Studi di Torino - II Scuola di Specializzazione in Anestesia e Rianimazione”. Approvazione

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 20 - 908

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 6 di Cirie’. Atto n. 1229/DG del 31.07.2000 “Presa d’atto disciplinare attuativo del protocollo d’intesa tra la Regione Piemonte e l’Universita’ degli Studi di Torino per le Scuole di Specializzazione A.A. 2000/2001 - Scuola di Specializzazione in Medicina Legale”. Approvazione

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 21 - 909

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 18 di Alba. Atto n. 1747 del 09.08.2000 “ASL 18/Universita’ degli Studi di Torino - Specializzazione in Anestesia e Rianimazione. Disciplinare attuativo del protocollo d’intesa tra la Regione Piemonte e l’Universita’ degli Studi di Torino per le Scuole di Specializzazione. Anno Accademico 2000/2001". Approvazione

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 22 - 910

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 18 di Alba. Atto n. 1718 del 09.08.2000 “ASL n. 18/Universita’ degli Studi di Torino - Specializzazione in Geriatria. Disciplinare attuativo del protocollo d’intesa tra la Regione Piemonte e l’Universita’ degli Studi di Torino per le Scuole di Specializzazione. Anno Accademico 2000/2001". Approvazione

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 23 - 911

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 10 di Pinerolo. Atto n. 919 del 10.08.2000 “Convenzione tra l’Universita’ degli Studi di Torino e l’ASL 10 di Pinerolo per l’utilizzazione delle strutture sanitarie del P.O. di Pinerolo (Serv. di Laboratorio Analisi Chimico-Cliniche e Microbiologiche e Serv. Immunotrasfusionale) da parte della Scuola di Specializzazione in Patologia Clinica. A.A. 2000/2001". Approvazione

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 24 - 912

Assistenza sanitaria in forma indiretta a favore degli assistiti del Servizio Sanitario Regionale in Piemonte per l’anno 2000: proroga dei termini fino al 31 dicembre 2000

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 25 - 913

Atto di indirizzo e coordinamento concernente l’attività libero professionale intramuraria del personale della Dirigenza sanitaria del Servizio Sanitario Nazionale. Determinazioni ex articolo 28, commi 1,2 e 3, della Legge n.488/99

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 53 - 940

Accantonamento di L. 1.342.300.000 (12396/2000) ed assegnazione alla Direzione Programmazione Sanitaria - Settore programmazione Sanitaria per finanziamento di progetti ex art. 12 D.Lgs. 502/1992 e s.m.i.

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 54 - 941

Decreto Ministeriale 20 luglio 2000 “Protocollo di monitoraggio dei piani di trattamento farmacologico per la malattia di Alzheimer”. Individuazione delle Aziende Sanitarie regionali e dei presidi ospedalieri sede di Unita’ di Valutazione Alzheimer della Regione Piemonte

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 55 - 942

Programmazione di Promozione della salute e Educazione Sanitaria 2000: Accantonamento di lire 1.400.000.000 sul Cap. 12250/2000, di lire 200.000.000 sul Cap. 12286/2000, di lire 200.000.000 sul Cap. 12287/2000, di lire 154.551.119 sul Cap. 12260/2000

Comunicato dell’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte

Graduatoria provvisoria dei Medici di Medicina Generale

TRASPORTI

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 1 - 889

Piano di investimenti nel trasporto pubblico locale in Piemonte ai sensi della L. 194/98. Accantonamento a favore della Direzione Trasporti della somma di L. 177.694.530.000= (Cap. 25193/2000)

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 37 - 924

Approvazione delle bozze di Accordo di Programma in materia di trasporto pubblico tra la Regione Piemonte e gli Enti soggetti di delega (L.R. 1/2000, art. 9)

TUTELA DELL’AMBIENTE

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 10 - 898

Deliberazione della Giunta regionale n. 17-155 del 5 giugno 2000 relativa al Piano di finanziamento per gli interventi di bonifica: proroga dei termini per la presentazione della documentazione di seconda fase di cui all’allegato della deliberazione medesima

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 50 - 937

Modifiche ed integrazioni relative all’utilizzo di precedenti assegnazioni in favore di iniziative in materia di risparmio energetico e in materia informativa, di informazione, documentazione ed educazione in campo ambientale; ulteriore accantonamento di lire 106.000.000 sul cap. 15250/2000 e prenotazione di lire 14.000.000 sul cap. 15250/2001

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 8 - 896

Approvazione del Piano programmatico-finanziario relativo alle spese correnti della Direzione Regionale dei Servizi Tecnici di Prevenzione per il biennio 2001-2002. Prenotazione delle relative risorse finanziarie sui capitoli 10470 e 10810 del bilancio pluriennale 2000-2002

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 9 - 897

Barricalla S.p.A. con sede legale in Torino, Galleria San Federico n. 54 ed impianto (discarica di 20 cat. tipo C) in Collegno, Strada della Viassa, n. 35 (progetto del terzo lotto approvato con DGR 24-28286 del 4 ottobre 1999). Autorizzazione all’esercizio per 16.000 mc. di rifiuti da aggiungere al secondo lotto

D.G.R. 9 ottobre 2000, n. 51 - 1051

Disposizioni urgenti relative all’ immediata attuazione delle attività amministrative già attribuite alle regioni dal d. Lgs. N. 334 del 17 agosto 1999 concernente il controllo degli incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose

URBANISTICA

D.G.R. 25 settembre 2000, n. 6 - 894

Legge 3.1.1978 n. 1 e s.m.i.. Comune di Ivrea (TO). Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente, conseguente all’approvazione del progetto relativo ai lavori di risistemazione e ampliamento di Via San Giovanni Bosco. Approvazione

D.G.R. 9 ottobre 2000, n. 5 - 1006

L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Levone (TO). Approvazione della Variante n. 2/97 al Piano Regolatore Generale Comunale vigente

D.G.R. 9 ottobre 2000, n. 6 - 1007

Legge Regionale n. 56/77 e s.m.i.. Comune di Cerretto Langhe (CN). Variante n. 2 al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione






Parte I
ATTI DELLA REGIONE


DELIBERAZIONI
DELLA GIUNTA REGIONALE

Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 1 - 889

Piano di investimenti nel trasporto pubblico locale in Piemonte ai sensi della L. 194/98. Accantonamento a favore della Direzione Trasporti della somma di L. 177.694.530.000= (Cap. 25193/2000)

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

- di accantonare, al fine di erogare, la somma di L. 177.694.530.000=, così come prevista dalla D.G.R. n. 97-29583 del 01/03/2000, (A. 100960) sul cap. 25193/2000;

- di assegnare l’importo di L. 177.694.530.000= alla Direzione Trasporti.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 6 - 894

Legge 3.1.1978 n. 1 e s.m.i.. Comune di Ivrea (TO). Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente, conseguente all’approvazione del progetto relativo ai lavori di risistemazione e ampliamento di Via San Giovanni Bosco. Approvazione

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

ART. 1

Di approvare, ai sensi e per gli effetti del 5° comma dell’art. 1 della legge 3.1.1978 n. 1 e s.m.i., la variante al Piano Regolatore Generale vigente del Comune di Ivrea, in provincia di Torino, adottata ed integrata con deliberazioni consiliari n. 94 in data 9.11.1998, n. 7 in data 28.1.1999 e n. 91 in data 20.12.1999 e con deliberazioni della Giunta Comunale n. 35 in data 2.2.2000 e n. 86 in data 22.3.2000, conseguente all’approvazione del progetto relativo ai lavori per la risistemazione e l’ampliamento del tratto stradale di Via San Giovanni Bosco, fatte salve le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 “Nuovo Codice della Strada” e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.

ART. 2

La documentazione afferente la variante al Piano Regolatore Generale vigente del Comune di Ivrea, debitamente vistata, si compone di:

- deliberazioni consiliari n. 94 in data 9.11.1998, n. 7 in data 28.1.1999 e n. 91 in data 20.12.1999 e deliberazioni della Giunta Comunale n. 35 in data 2.2.2000 e n. 86 in data 22.3.2000, esecutive ai sensi di legge

Elaborati tecnici allegati alla D.C. n. 94 del 09.11.98

- Elab. - Relazione descrittiva e inquadramento urbanistico - Documentazione fotografica - Quadro economico di spesa - Stima dei lavori

- Tav. - Planimetria generale, in scala 1:2000

Elaborati tecnici allegati alla D.C. n. 91 del 20.12.99

- Elab. - Fascicolo contenente: Planimetria catastale e Piano particellare di occupazione d’urgenza e acquisizione aree.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 7 - 895

Approvazione schema di convenzione tra Regione Piemonte e il CINSEDO - Centro Interregionale Studi e Documentazione

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di approvare lo schema di convenzione, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante, da stipularsi tra la Regione Piemonte e il CINSEDO - Centro Interregionale Studi e Documentazione - ;

di autorizzare il Direttore regionale all’Organizzazione, Pianificazione, Sviluppo e Gestione delle risorse umane, alla firma della convenzione succitata;

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 8 - 896

Approvazione del Piano programmatico-finanziario relativo alle spese correnti della Direzione Regionale dei Servizi Tecnici di Prevenzione per il biennio 2001-2002. Prenotazione delle relative risorse finanziarie sui capitoli 10470 e 10810 del bilancio pluriennale 2000-2002

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di approvare per le motivazioni espresse in premessa, il Piano programmatico-finanziario relativo alle spese correnti della Direzione Regionale dei Servizi Tecnici di Prevenzione per il biennio 2001-2002, allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale;

* di prenotare a tale scopo sui capitoli sottoelencati le rispettive somme riferite alle annualità 2001 e 2002 del Bilancio di previsione pluriennale 2000-2002 approvato con L.R. 7/4/00 n° 33;

Capitolo    importo 2001    importo 2002

10810    2.500.000.000 P.100053    2.500.000.000 P. 100011
10470    40.000.000 P.100054    40.000.000 P. 100012

* di assegnare tali somme alla Direzione Regionale dei Servizi Tecnici di Prevenzione per l’ adozione dei provvedimenti ai sensi degli Artt. 22 e 23 della L.R. 51/97.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 9 - 897

Barricalla S.p.A. con sede legale in Torino, Galleria San Federico n. 54 ed impianto (discarica di 20 cat. tipo C) in Collegno, Strada della Viassa, n. 35 (progetto del terzo lotto approvato con DGR 24-28286 del 4 ottobre 1999). Autorizzazione all’esercizio per 16.000 mc. di rifiuti da aggiungere al secondo lotto

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di rilasciare alla Società Barricalla S.p.A, con sede legale in Torino, Galleria San Federico n. 54 ed impianto (discarica di 2° cat. tipo C) in Collegno, Strada della Viassa, n. 35, l’autorizzazione all’esercizio, alla luce della domanda presentata il 20 luglio 2000, delle operazioni di smaltimento connesse all’anticipo dei volumi, per complessivi 16.000 mc, del terzo lotto della discarica, da aggiungere alla capacità complessiva autorizzata del secondo lotto, con le seguenti prescrizioni:

1) per le prescrizioni gestionali relative al collocamento dei 16.000 mc. di rifiuti di cui trattasi, si deve fare riferimento a quelle contenute nella D.G.P. n. 35-90888 del 29 maggio 1997 con cui la Provincia di Torino aveva rinnovato l’autorizzazione all’esercizio del secondo lotto della discarica (in quanto, come detto in premessa, i 16.000 mc. oggetto del presente provvedimento si aggiungono alla capacità complessiva autorizzata del secondo lotto), fatta eccezione per i criteri di ammissibilità dei rifiuti, come specificato in dettaglio, per quest’ultimo aspetto, nei punti 3), 4) e 5) che seguono;

2) in merito alla caratterizzazione dei rifiuti sono rettificati alcuni meri errori materiali contenuti nell’Allegato A della D.G.R. n. 24-28286 del 4 ottobre 1999 e precisamente a pagina 10, capitolo “Rifiuti ammissibili”, numero 10):

- lettera f): la frase “per le singole sostanze: 50.000 mg/kg per le amine alifatiche e 10.000 mg/kg per la formaldeide” deve essere sostituita dalla frase “per le singole sostanze: 50.000 mg/kg; per le amine alifatiche: 10.000 mg/kg e per la formaldeide: 10.000 mg/kg”;

- lettera g): la frase “5 volte la CL” deve essere sostituita dalla frase “5 volte le rispettive CL”;

3) alla luce di quanto esposto nei punti 4) e 13) della D.G.R. n. 24-28286 del 4 ottobre 1999, i criteri di ammissibilità dei rifiuti da tenere in conto sono quelli di cui all’Allegato A) della citata deliberazione, capitolo “Rifiuti ammissibili”, punti 1), 2), 3), 4), 5), 6), 7), 8), 9), 10,a), 10,b), 10,c), 10,d), 10,e), 10,f) tenendo conto di quanto precisato al riguardo nel punto 2) che precede, 10,g), 10,h), 10,i), 11,a), 11,b), 11,c), 11,d), 11,e), 11,f), 11,g), 11,h), 11,i), 11,j), 11,k), 11,l), 11,m), 11,n), 11,o), 11,p), 12) (secondo modalità da specificare e concordare, nel caso specifico, con la Provincia di Torino), 13), 14);

4) in ordine alla prescrizione contenuta nella lettera A) del DEC.VIA relativa al collocamento in discarica di “rifiuti a matrice organica”, contenenti in particolare fenoli ed oli minerali, solo a valle di idonei trattamenti e secondo criteri di conferimento e smaltimento indirizzati a ridurre la componente suscettibile del rilascio, si deve tenere conto, come riferimento, in sede di omologazione preliminare dei rifiuti, dei chiarimenti inviati dal Ministero dell’Ambiente, con nota Prot. n. 7412 del 15 giugno 2000, a seguito di una specifica richiesta della Regione, come indicato anche al punto n. 15) del capitolo “Rifiuti ammissibili” dell’Allegato A della D.G.R. n. 24-28286 del 4 ottobre 1999. In particolare in detta nota si afferma che dovranno essere attivati “idonei trattamenti”, ovvero “criteri di conferimento e smaltimento” e in generale “azioni”, anche di carattere gestionale (miscelazione con matrici o altri rifiuti dotati di capacità stabilizzante/assorbente, allocazione in appositi contenitori, disposizione di strati impermeabili intermedi, ecc.) al fine specifico di ridurre la possibilità di rilascio, come qualità e quantità sia di percolato, sia di gas e sostanze volatili. Per la definizione “rifiuti a matrice organica”, si aggiunge nella citata nota ministeriale, devono intendersi i rifiuti contenenti sostanze organiche chimicamente attive, in grado di interferire con l’ambiente, con esclusione quindi di resine e polimeri o altri rifiuti chimicamente inerti, fermi restando comunque per tali rifiuti i criteri che privilegiano le azioni di recupero ai sensi dell’articolo 4 del D.Lgs. n. 22/1997;

5) in ordine ancora al contenuto della lettera A) del DEC.VIA non si applica, ai fini dell’esercizio oggetto del presente provvedimento, la prescrizione relativa all’obbligo, per il gestore della discarica, di trasmettere ai competenti uffici regionali ed all’A.R.P.A. una relazione tecnica illustrativa degli esiti delle analisi sui campioni delle acque di percolazione prodotte dall’impianto, in quanto, come emerso anche nella conferenza del 30 agosto 2000, tale prescrizione ha significato se riferita al terzo lotto e non al collocamento dei 16.000 mc di cui trattasi.

Sempre alla luce delle conclusioni raggiunte nella suddetta conferenza non si deve tenere conto infine della prescrizione, contenuta nella lettera A) del DEC.VIA, inerente lo smaltimento in discarica di rifiuti a matrice organica con un contenuto di carbonio organico totale inferiore a 10 mg/kg a partire dal terzo anno fino al quarto anno incluso di gestione dell’impianto ed inferiore a 3 mg/kg a cominciare dal quinto anno di gestione del terzo definitivo lotto di discarica;

6) sono ribadite le seguenti prescrizioni di cui al punto 14) della D.G.R. n. 24-28286 del 4 ottobre 1999:

- la Società Barricalla deve assolvere gli obblighi conseguenti al rispetto delle normative in materia urbanistica, di tutela ambientale, di salute e sicurezza sul lavoro e di igiene pubblica e, conseguentemente, deve attenersi a quanto prescritto al riguardo da parte dei soggetti pubblici competenti ed, in particolare, della Provincia di Torino, del Comune di Collegno, del Dipartimento subprovinciale dell’A.R.P.A. di Grugliasco e dell’A.S.L. n. 5 di Collegno;

- per quanto attiene gli aspetti di carattere urbanistico, devono essere rispettati gli obblighi inerenti l’assolvimento degli oneri di urbanizzazione a favore del Comune di Collegno;

- l’esercizio oggetto del presente provvedimento deve essere subordinato alla prestazione di idonee garanzie finanziarie, come previsto alla lettera h) del primo comma dell’articolo 28 del D.Lgs. n. 22/1997 e s.m.i., a favore della Provincia di Torino, nel rispetto dei criteri definiti al riguardo dalla Regione Piemonte.

E’ rinviata, per competenza, alla Provincia di Torino l’assunzione di eventuali provvedimenti, relativi all’esercizio del secondo lotto della discarica, che si rendessero necessari in conseguenza dell’abbancamento dei 16.000 mc. di rifiuti oggetto del presente provvedimento.

E’ fatta salva l’assunzione, da parte della Provincia di Torino, di ulteriori prescrizioni connesse allo svolgimento delle operazioni autorizzate con il presente provvedimento.

Sono fatti salvi inoltre i compiti di vigilanza e controllo, in ordine all’esercizio delle operazioni di smaltimento oggetto del presente provvedimento, da parte della Provincia di Torino, dell’A.R.P.A. competente per territorio, dell’A.S.L. competente per territorio e del Comune di Collegno, per quanto di rispettiva competenza.

Contro il presente provvedimento è ammesso ricorso al TAR Piemonte da parte di coloro che ne avessero interesse nel termine di 60 gg. dalla piena conoscenza del provvedimento stesso, ovvero nel termine di 120 gg. - in alternativa - con ricorso straordinario al Capo dello Stato.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 10 - 898

Deliberazione della Giunta regionale n. 17-155 del 5 giugno 2000 relativa al Piano di finanziamento per gli interventi di bonifica: proroga dei termini per la presentazione della documentazione di seconda fase di cui all’allegato della deliberazione medesima

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

- per le motivazioni in premessa indicate, di prorogare al 30 novembre 2000 e fatta salva la possibilità di deroga per la Direzione 22 nei casi eccezionali, pure in premessa indicati, il termine ultimo per la presentazione della documentazione di seconda fase, specificata nell’allegato della deliberazione n. 17 - 155 del 5 giugno 2000, ai fini dell’ammissione a finanziamento regionale degli interventi di bonifica da realizzarsi nei Comuni elencati nella tabella di cui alla citata deliberazione;

- di subordinare la concessione dei finanziamenti al rispetto dei presupposti stabiliti dal provvedimento sopra citato.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 12 - 900

Asilo Infantile “Giacomo e Caterina Titoli” di Bannio Anzino (VB) - Riconoscimento della personalita’ giuridica di diritto privato e approvazione del nuovo Statuto

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

- il riconoscimento della personalità giuridica di diritto privato dell’Asilo Infantile “Giacomo e Caterina Titoli”, con sede in Bannio Anzino (VB) con il vincolo della destinazione del patrimonio e delle relative rendite alle attività socio-assistenziali previste dallo Statuto;

- l’approvazione del nuovo Statuto dell’Ente composto di 17 articoli, allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante.

Si prescrive che, ai sensi e per gli effetti degli artt. 23 e 25 del codice civile, la cessione, sotto qualunque forma, dei beni immobili o di diritti reali sugli stessi dovrà essere comunicata all’Ente soggetto gestore delle attività socio-assistenziali ai sensi dell’art. 13, 4° comma, della L.R. n. 62/95, competente per territorio.

E’ fatto obbligo all’Ente di osservare le disposizioni del codice civile concernenti le persone giuridiche private.

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione è incaricato di curare l’espletamento degli atti conseguenti al riconoscimento della natura giuridica privatistica dell’Ente.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 13 - 901

Asilo Infantile di Scarnafigi (CN) - Riconoscimento della personalita’ giuridica di diritto privato, cambio della denominazione e approvazione nuovo Statuto

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

- il riconoscimento della personalità giuridica di diritto privato dell’Asilo Infantile, con sede in Scarnafigi (CN) con il vincolo della destinazione del patrimonio e delle relative rendite alle attività socio-assistenziali previste dallo Statuto;

- l’approvazione della nuova denominazione “Asilo Infantile San Vincenzo”;

- l’approvazione del nuovo Statuto dell’Ente composto di 27 articoli, modificato come indicato in narrativa ed allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante.

Si prescrive che, ai sensi e per gli effetti degli artt. 23 e 25 del codice civile, la cessione, sotto qualunque forma, dei beni immobili o di diritti reali sugli stessi dovrà essere comunicata all’Ente soggetto gestore delle attività socio-assistenziali ai sensi dell’art. 13, 4° comma, della L.R. n. 62/95, competente per territorio.

E’ fatto obbligo all’ente di osservare le disposizioni del codice civile concernenti le persone giuridiche private.

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione è incaricato di curare l’espletamento degli atti conseguenti al riconoscimento della natura giuridica privatistica dell’Ente.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 14 - 902

Asilo Infantile di Stresa (VB), fraz. Levo. Estinzione

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

l’estinzione dell’Asilo Infantile di Stresa, fraz. Levo, ed il trasferimento dell’intero patrimonio al Comune di Stresa con il vincolo della destinazione dei beni, e delle relative rendite, a servizi socio-assistenziali.

Il Sindaco del Comune di Stresa è incaricato, in esecuzione del presente provvedimento, di curare l’espletamento degli atti necessari al trasferimento dei beni al Comune medesimo.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 16 - 904

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 17 di Savigliano. Atto n. 1203 del 28.07.2000 “Convenzione tra l’ASL 17 di Savigliano e l’Universita’ degli Studi di Torino - II Scuola di Specializzazione in Anestesia e Rianimazione”. Approvazione

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di approvare l’atto dell’ASL 17 di Savigliano n. 1203 del 28.07.2000 avente ad oggetto “Convenzione tra l’ASL 17 di Savigliano e l’Università degli Studi di Torino - 2^ Scuola di Specializzazione in Anestesia e Rianimazione”;

* la comunicazione all’Azienda Sanitaria avverrà con le modalità e nei termini previsti dalla l.r. n. 31 del 30.6.1992 e successive modificazioni.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 17 - 905

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 17 di Savigliano. Atto n. 1204 del 28.07.2000 “Convenzione tra l’ASL 17 di Savigliano e l’Universita’ degli Studi di Torino - Scuola di Specializzazione in Patologia Clinica”. Approvazione

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di approvare l’atto dell’ASL 17 di Savigliano n. 1204 del 28.07.2000 avente ad oggetto “Convenzione tra l’ASL 17 di Savigliano e l’Università degli Studi di Torino - Scuola di Specializzazione in Patologia Clinica”;

* la comunicazione all’Azienda Sanitaria avverrà con le modalità e nei termini previsti dalla l.r. n. 31 del 30.6.1992 e successive modificazioni.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 18 - 906

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 17 di Savigliano. Atto n. 1201 del 28.07.2000. “Convenzione tra l’ASL 17 di Savigliano e l’Universita’ degli Studi di Torino - II Scuola di Specializzazione in Anestesia e Rianimazione”. Approvazione

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di approvare l’atto dell’ASL 17 di Savigliano n. 1201 del 28.07.2000 avente ad oggetto “Convenzione tra l’ASL 17 di Savigliano e l’Università degli Studi di Torino - 2 a Scuola di Specializzazione in Anestesia e Rianimazione”;

* la comunicazione all’Azienda Sanitaria avverrà con le modalità e nei termini previsti dalla l.r. n. 31 del 30.6.1992 e successive modificazioni.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 19 - 907

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 17 di Savigliano. Atto n. 1202 del 28.07.2000. “Convenzione tra l’ASL 17 di Savigliano e l’Universita’ degli Studi di Torino - II Scuola di Specializzazione in Anestesia e Rianimazione”. Approvazione

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di approvare l’atto dell’ASL 17 di Savigliano n. 1202 del 28.07.2000 avente ad oggetto “Convenzione tra l’ASL 17 di Savigliano e l’Università degli Studi di Torino - 2 a Scuola di Specializzazione in Anestesia e Rianimazione”;

* la comunicazione all’Azienda Sanitaria avverrà con le modalità e nei termini previsti dalla l.r. n. 31 del 30.6.1992 e successive modificazioni.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 20 - 908

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 6 di Cirie’. Atto n. 1229/DG del 31.07.2000 “Presa d’atto disciplinare attuativo del protocollo d’intesa tra la Regione Piemonte e l’Universita’ degli Studi di Torino per le Scuole di Specializzazione A.A. 2000/2001 - Scuola di Specializzazione in Medicina Legale”. Approvazione

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di approvare l’atto dell’ASL 6 di Ciriè n. 1229/DG del 31.07.2000 avente ad oggetto “Presa d’atto disciplinare attuativo del protocollo d’intesa tra la Regione Piemonte e l’Università degli Studi di Torino per le Scuole di Specializzazione A.A. 2000/2001 - Scuola di Specializzazione in Medicina Legale”;

* la comunicazione all’Azienda Sanitaria avverrà con le modalità e nei termini previsti dalla l.r. n. 31 del 30.6.1992 e successive modificazioni.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 21 - 909

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 18 di Alba. Atto n. 1747 del 09.08.2000 “ASL 18/Universita’ degli Studi di Torino - Specializzazione in Anestesia e Rianimazione. Disciplinare attuativo del protocollo d’intesa tra la Regione Piemonte e l’Universita’ degli Studi di Torino per le Scuole di Specializzazione. Anno Accademico 2000/2001". Approvazione

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di approvare l’atto dell’ASL 18 di Alba n. 1747 del 09.08.2000 avente ad oggetto “ASL18/Università degli Studi di Torino - Specializzazione in Anestesia e Rianimazione. Disciplinare attuativo del protocollo d’intesa tra la Regione Piemonte e l’Università degli Studi di Torino per le Scuole di Specializzazione Anno Accademico 2000/2001";

* la comunicazione all’Azienda Sanitaria avverrà con le modalità e nei termini previsti dalla l.r. n. 31 del 30.6.1992 e successive modificazioni.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 22 - 910

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 18 di Alba. Atto n. 1718 del 09.08.2000 “ASL n. 18/Universita’ degli Studi di Torino - Specializzazione in Geriatria. Disciplinare attuativo del protocollo d’intesa tra la Regione Piemonte e l’Universita’ degli Studi di Torino per le Scuole di Specializzazione. Anno Accademico 2000/2001". Approvazione

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di approvare l’atto dell’ASL 18 di Alba n. 1718 del 09.08.2000 avente ad oggetto “ASL18/Università degli Studi di Torino - Specializzazione in Geriatria. Disciplinare attuativo del protocollo d’intesa tra la Regione Piemonte e l’Università degli Studi di Torino per le Scuole di Specializzazione Anno Accademico 2000/2001";

* la comunicazione all’Azienda Sanitaria avverrà con le modalità e nei termini previsti dalla l.r. n. 31 del 30.6.1992 e successive modificazioni.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 23 - 911

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 10 di Pinerolo. Atto n. 919 del 10.08.2000 “Convenzione tra l’Universita’ degli Studi di Torino e l’ASL 10 di Pinerolo per l’utilizzazione delle strutture sanitarie del P.O. di Pinerolo (Serv. di Laboratorio Analisi Chimico-Cliniche e Microbiologiche e Serv. Immunotrasfusionale) da parte della Scuola di Specializzazione in Patologia Clinica. A.A. 2000/2001". Approvazione

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di approvare l’atto dell’ASL 10 di Pinerolo n. 919 del 10.08.2000 avente ad oggetto “Convenzione tra l’Università degli Studi di Torino e l’Azienda Regionale ASL 10 di Pinerolo per l’utilizzazione delle strutture sanitarie del Presidio Ospedaliero di Pinerolo (Servizio di Laboratorio Analisi Chimico-Cliniche e Microbiologiche e Servizio Immunotrasfusionale), da parte della Scuola di Specializzazione in Patologia Clinica Anno Accademico 2000/2001";

* la comunicazione all’Azienda Sanitaria avverrà con le modalità e nei termini previsti dalla l.r. n. 31 del 30.6.1992 e successive modificazioni.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 24 - 912

Assistenza sanitaria in forma indiretta a favore degli assistiti del Servizio Sanitario Regionale in Piemonte per l’anno 2000: proroga dei termini fino al 31 dicembre 2000

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

- di prorogare, per le motivazioni espresse in premessa, l’efficacia della D.G.R. n. 35-26849 del 15/3/1999 e della D.G.R. n. 39-28001 del 2/8/1999, per le prestazioni in assistenza sanitaria in forma indiretta erogate dal 1 gennaio 2000 fino al 31 dicembre 2000;

- di stabilire che, in caso di ricovero e di ciclo di ossigenoterapia iperbarica iniziati entro il 31 dicembre 2000, le prestazioni in assistenza sanitaria indiretta si intenderanno ugualmente rimborsabili anche se avranno termine oltre la data indicata;

- di stabilire che, in caso di parto a domicilio, la prestazione in assistenza sanitaria indiretta si intenderanno rimborsabili se le gestanti avranno consegnato entro il 31 dicembre 2000 la documentazione necessaria per prenotare il parto;

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 25 - 913

Atto di indirizzo e coordinamento concernente l’attività libero professionale intramuraria del personale della Dirigenza sanitaria del Servizio Sanitario Nazionale. Determinazioni ex articolo 28, commi 1,2 e 3, della Legge n.488/99

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* per i motivi di cui in narrativa, di far decorrere il termine di cui all’art. 14 del D.P.C.M. 27.3.2000 dal momento dell’approvazione dell’atto di coordinamento regionale;

* di dare atto che con proprio successivo provvedimento si procederà all’approvazione del suddetto atto regionale di indirizzo e coordinamento dell’esercizio dell’attività libero professionale intramuraria, secondo le modalità previste dalla normativa nazionale nonché nel rispetto dei protocolli sottoscritti in sede regionale con le OO.SS. di categoria;

* di stabilire, con decorrenza 01.10.2000, la quota a carico del Servizio Sanitario Regionale ai sensi dell’art. 28 co. 1, 2 e 3 della Legge n. 488/99 così come segue:

- Per le prestazioni libero-professionali erogate in regime di ricovero o di day hospital e svolte nell’ambito della stessa struttura di ricovero, la Regione partecipa alla spesa nel limite della quota del 50 per cento della tariffa prevista per le prestazioni a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

- Per le prestazioni libero-professionali erogate in regime di ricovero o di day hospital e svolte in strutture di altra Azienda del Servizio Sanitario Nazionale, la Regione partecipa alla spesa nel limite di una quota del 25 per cento della tariffa prevista per le prestazioni istituzionali a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

- Per le prestazioni libero-professionali erogate in regime di ricovero o di day hospital e svolte in strutture sanitarie private non accreditate la spesa è determinata da ciascuna Azienda ed è a totale carico del richiedente la prestazione. Rientrano in tale fattispecie anche le prestazioni svolte presso le Case di cura private provvisoriamente accreditate nell’ambito di posti letto non accreditati.

- Di dare atto che, la valorizzazione delle schede di dimissione ospedaliera relative ai ricoveri per attività libero-professionali, avverrà per gli importi determinati, secondo il dettato dell’art. 28 della Legge n. 488/99 e delle conseguenti percentuali di partecipazione regionale sulle tariffe indicate dal presente provvedimento.

- Di dare atto che i posti letto individuati per l’attività libero-professionale, concorrono ai fini dello standard dei posti letto previsto dall’art. 2, comma 5, della legge 28 dicembre 1995, n. 549 e successiva Legge 18.7.1996 n. 382.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 26 - 914

Formazione Professionale - Assegnazione alla Direzione Regionale Formazione Professionale - Lavoro di fondi per la realizzazione di attività di Assistenza Tecnica finanziate dal F.S.E. Ob. 3. Spesa L. 200.000.000 (cap. vari Bil. 2000)

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di assegnare la somma di L. 200.000.000= alla Direzione Regionale Formazione Professionale - Lavoro, per la realizzazione delle azioni di assistenza tecnica di cui in premessa.

Alla spesa complessiva di L. 200.000.000.= si fa fronte con accantonamento sui sottoelencati capitoli del bilancio 2000:

L. 90.000.000 con accantonamento sul cap. 11340 (n. 100961/acc)

L. 88.000.000 con accantonamento sul cap. 11358 (n. 100962/acc)

L. 22.000.000 con accantonamento sul cap. 11357 (n. 100963/acc).

Il Responsabile della Direzione Regionale Formazione Professionale - Lavoro provvederà con proprie determinazioni, ai sensi della L.R. 51/97, ai successivi adempimenti connessi alla realizzazione delle azioni di Assistenza Tecnica di cui in premessa.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 28 - 916

L.R. 8 luglio 1999 n. 17 “Riordino delle funzioni amministrative in materia di agricoltura, alimentazione, sviluppo rurale, caccia e pesca”. III quadro delle risorse finanziarie da trasferire alle Province per assegnazioni effettuate ai Settori Territoriali dell’Agricoltura e non pagate entro il 31/12/1999 (Gestione Stralcio)

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

per le considerazioni svolte in premessa,

1. Di approvare il terzo quadro dei trasferimenti finanziari, di cui all’Allegato A della presente deliberazione per farne parte integrante, da effettuare a favore delle Province a titolo di gestione stralcio della L.R. 17/99;

2. di autorizzare il trasferimento di cassa alle Province di Alessandria, Asti, Cuneo, Torino e Vercelli con le procedure di cui alla deliberazione della Giunta Regionale n. 30-28905 del 13/12/99 mediante determinazioni della Direzione Regionale “Programmazione e Valorizzazione dell’Agricoltura” sulla base di richieste delle Province riscontrate dalle Direzioni Regionali competenti dell’Assessorato Agricoltura, Caccia e Pesca;

3. per tutto quanto non specificato nella presente deliberazione si rimanda alla deliberazione n. 62-29551 dell’1/3/2000.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 29 - 917

L. 185/92 art. 3, comma3, lett. a). Agevolazione contributive per il ripristino delle infrastrutture danneggiate da eccezionali avversita’ atmosferiche. Quinto quadro delle risorse finanziarie da trasferire alle Provincie, ai sensi della L.R. 17/99, per i fondi ripartiti tra i S.T.A. non impegnati nel bilancio entro il 31/12/99. Variazione intestatari destinazione fondi approvati con D.G.R. n. 43-387 del 04/07/2000

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di abrogare l’autorizzazione al trasferimento di L. 23.800.000 alla Provincia di Novara autorizzato con propria D.G.R. n. 43-387 del 04/07/2000;

di autorizzare il trasferimento di cassa di L. 23.800.000, per l’applicazione degli interventi previsti dall’articolo 3, terzo comma, lett. a), della legge 14 febbraio 1992 n. 185 alla Provincia di Verbania mediante determinazioni della Direzione Territorio Rurale, sulla base di richiesta della Amministrazione provinciale, la quale è tenuta a rispettare le destinazioni della somma ad essa trasferita così come indicato nella relazione dell’Ufficio competente approvata dalla Giunta Regionale con le deliberazioni di delimitazione delle zone danneggiate, e nelle deliberazioni G.R. o determinazioni Dirigenziali di riparto fondi.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 30 - 918

Accantonamento a favore della Direzione regionale Economia Montana e Foreste di L. 181.000.000 sul cap. 13770/2000 e di L. 162.000.000 sul cap. 13847/2000 per la realizzazione del progetto GESMO 2

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di accantonare la somma di lire 181.000.000 sul capitolo 13770/2000 (Acc. 100972) e la somma di lire 162.000.000 sul capitolo 13847/2000 (Acc. 100973) a favore della Direzione Economia Montana e Foreste per la realizzazione completa del progetto GESMO 2, approvato con Determinazione n. 1251 del 23.12.99 del Settore Politiche Forestali.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 31 - 919

Regolamento CEE 2158/92 - Progetto n. 9961IT0040 Progetto per lo studio di corsi di alta specializzazione per il personale antincendi boschivi. Accantonamento a favore della Direzione Economia Montana e Foreste. Lire 1.053.762.877 (Cap. 23031/00)

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di disporre, tenuto conto di quanto in premessa considerato, l’accantonamento a favore della Direzione Economia Montana e Foreste della somma di lire 1.053.762.877 sul capitolo 23031 del bilancio di previsione per l’anno 2000 (Acc. 100970).

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 32 - 920

Leggi 28 febbraio 1990, n. 32 e 3 luglio 1991, n. 195. Rete di monitoraggio per la prevenzione degli incendi boschivi nella Regione Piemonte - Accantonamento a favore della Direzione Economia Montana e Foreste. Importo globale Lire 355.217.250 (Cap. 13836/00)

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di disporre, tenuto conto di quanto in premessa considerato, l’accantonamento a favore della Direzione Economia Montana e Foreste la somma di lire 355.217.250 sul capitolo 13836 del bilancio di previsione per l’anno 2000 (Acc. 100971).

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 33 - 921

Protocollo di intesa Rep. n. 736 del 15-12-1998. Ottimizzazione servizi postali nei comuni montani: 1 a fase di applicazione sulle Province di Cuneo e Torino. Accantonamento a favore della Direzione Economia Montana e Foreste. L. 200.000.000 (Cap. 23242/2000)

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

- di disporre, per gli adempimenti conseguenti la realizzazione del progetto: “Ottimizzazione servizi postali nei comuni montani: 1 a fase di applicazione sulle Province di Cuneo e Torino”, l’accantonamento a favore della Direzione Regionale Economia Montana e Foreste della somma di L. 200.000.000 sul capitolo 23242/2000. Acc. 100969

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 34 - 922

Legge regionale 2 luglio 1999, n. 16 - art. 30. Approvazione dello schema di Convenzione tra la Regione Piemonte, la Comunita’ Montana Bassa Valle Cervo e il Comune di Biella per la realizzazione da parte della C.M. di interventi speciali per la montagna per il quinquennio 2000-2004

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di approvare lo schema di convenzione tra la Regione Piemonte, la Comunità Montana Bassa Valle Cervo ed il Comune di Biella per la realizzazione , da parte della Comunità Montana , di interventi speciali per la montagna previsti da normative europee, nazionali e regionali , nonché per l’ esercizio di determinati servizi nella parte di territorio classificata montana del Comune per il quinquennio 2000-2004 , allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante.

Di autorizzare alla sottoscrizione della convenzione in rappresentanza della Regione Piemonte l’Assessore all’Economia Montana e Foreste Beni Ambientali.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 35 - 923

Regolamenti (UE) n. 3528/86, n. 307/97 e n. 1091/94. Accantonamento della somma di L. 25.000.000 sul capitolo 13776/00 a favore della Direzione regionale Economia Montana e Foreste per la realizzazione delle attivita’ di gestione dell’area permanente denominata PIE1 (Val Sessera, Bioglio - BI) della Rete CONECOFOR

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di accantonare la somma di L. 25.000.000 sul capitolo 13776 del bilancio regionale per l’anno 2000 (A. 100968) a favore della Direzione regionale Economia Montana e Foreste per la realizzazione delle attività di gestione dell’area permanente denominata PIE1 (Val Sessera, Bioglio - BI) della Rete CONECOFOR fino alla fine del 2000 previste dai progetti n. 97.60.IT.002.0 e n. 98.60.IT.002.0 intitolati “Programma Nazionale Integrato per il Controllo degli Ecosistemi Forestali (CONECOFOR - Rete intensiva di 2° livello): gestione della Rete ed esecuzione delle indagini obbligatorie”, finanziati in base alle decisioni CE del 12/06/1997 e del 30/03/1998.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 37 - 924

Approvazione delle bozze di Accordo di Programma in materia di trasporto pubblico tra la Regione Piemonte e gli Enti soggetti di delega (L.R. 1/2000, art. 9)

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di approvare le bozze di Accordo di Programma, allegate alla presente per farne parte integrante, tra la Regione Piemonte e gli Enti soggetti di delega (L.R. 1/2000): tutte le Province piemontesi, i Comuni e le conurbazioni superiori a 30.000 abitanti (Alba, Alessandria, Asti, Biella, Bra, Casale Monferrato, Chieri, Cuneo, Ivrea, Moncalieri, Novara, Pinerolo, Settimo Torinese, Verbania, Vercelli);

* di costituire, con la stipula degli allegati Accordi, le conurbazioni di:

Alba (costituita dai Comuni di Alba, Castiglione Falletto, Diano d’Alba, Grinzane Cavour, Guarene, Monticello, Piobesi)

Bra (costituita dai Comuni di Bra, Cherasco, Pocapaglia, Sanfrè)

Casale Monferrato (costituita dai Comuni di Casale Monferrato, Coniolo)

Cuneo (costituita dai Comuni di Cuneo, Beinette, Bernezzo, Borgo Sal Dalmazzo, Boves, Busca, Castelletto Stura, Centallo, Cervasca, Margarita, Morozzo, Peveragno, Roccavione, Tarantasca, Vignolo)

Ivrea (costituita dai Comuni di Ivrea, Albiano, Banchette, Bollengo, Borgofranco, Burolo, Cascinette, Chiaverano, Fiorano, Lessolo, Montalto, Pavone, Quassolo, Salerano, Samone)

Novara (costituita dai Comuni di Cameri, Cerano, Galliate, Romentino, San Pietro Mosezzo, Sozzago, Trecate)

Vercelli (costituita dai Comuni di Vercelli, Caresanablot, Borgovercelli);

* di autorizzare il Presidente della Giunta Regionale o, in caso di sua assenza o impedimento, il Vicepresidente Assessore regionale ai Trasporti alla firma degli Accordi allegati anche in presenza di modifiche non sostanziali.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 38 - 925

Delega all’arch. Claudio Fumagalli a rappresentare la Regione Piemonte alla Conferenza di Servizi indetta dal Ministero dei Lavori Pubblici in merito al progetto del metanodotto Masera - Mortara, tratto Veruno - Mortara

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di delegare l’arch. Claudio Fumagalli, Dirigente responsabile del competente settore “Accordi di programma ed esame di conformità urbanistica” della Direzione Pianificazione e gestione urbanistica, a rappresentare la Regione Piemonte nella Conferenza di Servizi convocata per il giorno 12 ottobre 2000 - ed eventuali futuri aggiornamenti - per la definizione dell’intesa con lo Stato, secondo le modalità definite dall’art. 3 del D.P.R. 18.4.1994, n. 383, finalizzata alla valutazione e approvazione dello stralcio funzionale del progetto descritto nelle premesse al presente provvedimento deliberativo.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 39 - 926

Autorizzazione a costituirsi dinanzi la Corte di Appello di Torino nell’appello promosso avverso la sentenza del Tribunale di Torino, I. Sez. Civ., n. 7285 del 23.4.1999. Affidamento incarico legale all’avv. Luciano Mittone. Spesa presunta #. 3.200.000 sul cap. 10560 del bilancio 2000

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di autorizzare il Presidente della Giunta Regionale a costituirsi nell’appello in premessa descritto ed alle conseguenti attività processuali a tutela dell’interesse dell’Ente nel giudizio e nella eventuale successiva esecuzione, mediante la rappresentanza e difesa dell’Avv. Luciano Mittone presso il cui studio eleggendo domicilio in Torino, Via Susa n. 31. Di incaricare il Notaio Mambretti Enrico Patrizio con studio in Torino, Corso Vinzaglio n. 3, per gli adempimenti relativi alla procura speciale a norma dell’art. 183 c.p.c.

La spesa presunta in L. 3.200.000 è impegnata sul cap. 10560 (I. 4211) del bilancio 2000 e sarà liquidata con successivo provvedimento alla presentazione delle relative parcelle debitamente vistate dal competente ordine professionale e dal competente Collegio Notarile.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 40 - 927

Autorizzazione a costituirsi dinanzi la Corte d’Appello di Torino nell’appello promosso avverso la sentenza del Tribunale di Torino, I. Sez. Civ., n. 703, del 28.1.2000. Affidamento incarico legale all’avv. Luciano Mittone. Spesa presunta L. 3.200.000 sul cap. 10560 del bilancio 2000

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di autorizzare il Presidente della Giunta Regionale a costituirsi nell’appello in premessa descritto ed alle conseguenti attività processuali a tutela dell’interesse dell’Ente nel giudizio e nella eventuale successiva esecuzione, mediante la rappresentanza e difesa dell’Avv. Luciano Mittone presso il cui studio eleggendo domicilio in Torino, Via Susa n. 31. Di incaricare il Notaio Mambretti Enrico Patrizio con studio in Torino, Corso Vinzaglio n. 3, per gli adempimenti relativi alla procura speciale a norma dell’art. 183 c.p.c.

La spesa presunta in L. 3.200.000 è impegnata sul cap. 10560 (4208) del bilancio 2000 e sarà liquidata con successivo provvedimento alla presentazione delle relative parcelle debitamente vistate dal competente Ordine professionale e dal competente Collegio Notarile.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 41 - 928

Liquidazione competenze al Notaio Enrico Patrizio Mambretti. Spesa L. 1.320.000 (cap. 10560/2000)

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di liquidare al Notaio Enrico Patrizio Mambretti con studio in Torino - C.so Vinzaglio, 3, la somma di L. 1.320.000.

La somma totale di L. 1.320.000 è impegnata sul cap. 10560/2000 (imp. n. 4209).

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 42 - 929

Liquidazione parcelle agli avv.ti Elena Negri e Fausto Marengo. Spesa L. 51.160.920. (cap. 10560/2000)

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di liquidare, quali spettanze dovute per l’opera svolta per conto della Regione Piemonte, all’avv. Elena Negri la somma di L. 45.090.776; all’avv. Fausto Marengo la somma di L. 6.070.144 tutte al lordo delle ritenute d’acconto.

La somma totale di L. 51.160.920 è impegnata sul cap. 10560/2000 (imp. n. 4210).

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 43 - 930

Autorizzazione a costituirsi nel giudizio avanti il Tribunale di Torino proposto da privati contro la Regione Piemonte ritenuta legittimata passiva per i debiti delle soppresse U.S.S.L. per risarcimento danni. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dell’avv. Massimo Fossati, legale della TORO Assicurazioni

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di autorizzare la Regione Piemonte in persone del Presidente della Giunta regionale a costituirsi nel giudizio avanti il Tribunale di Torino in premessa descritto ed all’esplicazione di ogni conseguente attività processuale a tutela dell’interesse dell’Ente nel giudizio, e nella eventuale successiva esecuzione, ivi compresa ogni opportuna eccezione e domanda anche in via riconvenzionale e nei confronti di terzi da chiamarsi in giudizio, anche a titolo di manleva in garanzia, mediante la rappresentanza e difesa dell’avv. Massimo Fossati, legale indicato della TORO Assicurazioni che ne assume i relativi oneri economici, ed eleggendo domicilio presso lo stesso in Torino, Corso Galileo Ferraris n. 71.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 44 - 931

Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti il Tribunale di Moncalieri proposto da un privato, avverso la determinazione di ingiunzione n. 187 del 9.3.2000 della Dirigente Responsabile del Settore Contenzioso. Funzionario delegato a stare in giudizio dott.ssa Elisabetta Merlin

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di autorizzare il Presidente della Giunta Regionale a costituirsi nel giudizio avanti il Tribunale di Moncalieri in premessa descritto ed alle conseguenti attività processuali a tutela dell’interesse dell’Ente nel giudizio avvalendosi della dott.ssa Elisabetta Merlin in qualità di funzionario ai sensi dell’art. 23 IV Comma Legge n. 689/81, eleggendo domicilio presso lo stesso in Torino, Piazza Castello 165.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 45 - 932

Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti il T.A.R. Piemonte proposta da un privato per l’annullamento D.G.R. 31.8.92 n. 38-17894 concernente statuizioni per liquidazione di rivalutazione monetaria ed interessi su arretrati retributivi e conguaglio di prestazioni lavorative dal 29.4.80 al 31.3.85. Patrocinio nel giudizio e successiva esecuzione avv. C. Pipitone Federico. Spesa L. 1.000.000 (cap. 10560/00)

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a costituirsi nel giudizio avanti il T.A.R. Piemonte in premessa descritto ed alle conseguenti attività processuali a tutela dell’interesse dell’Ente nel giudizio e nella eventuale successiva esecuzione, mediante la rappresentanza e difesa dell’avv. Claudio Pipitone Federico ed eleggendo domicilio presso lo stesso in Torino, Via Piffetti 9.

La spesa presunta in L. 1.000.000 è impegnata sul cap. 10560 del bilancio 2000 e sarà liquidata con successivo provvedimento previa presentazione della relativa parcella debitamente vistata dal competente Ordine Professionale. (Imp. 4140)

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 46 - 933

Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti il T.A.R. Piemonte proposta da un privato per l’annullamento DD.G.R. 28.12.92 n. 20-21663 e 10.2.93 n. 179-22847 concernenti il concorso pubblico a n. 7 posti di 1a qualifica dirigenziale per profilo professionale di “Esperto socio-economico”. Patrocino nel giudizio e nella successiva esecuzione dell’avv. C. Pipitone Federico. Spesa L. 1.000.000 (cap. 10560/00)

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a costituirsi nel giudizio avanti il T.A.R. Piemonte in premessa descritto ed alle conseguenti attività processuali a tutela dell’interesse dell’Ente nel giudizio e nella eventuale successiva esecuzione, mediante la rappresentanza e difesa dell’avv. Claudio Pipitone Federico ed eleggendo domicilio presso lo stesso in Torino, Via Piffetti 9.

La spesa presunta in L. 1.000.000 è impegnata sul cap. 10560 del bilancio 2000 (I. 4141) e sarà liquidata con successivo provvedimento previa presentazione della relativa parcella debitamente vistata dal competente Ordine Professionale.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 47 - 934

Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti il Giudice di Pace di Valenza proposto da un privato, avverso la determinazione di ingiunzione n. 431 del 18.5.2000 della Dirigente Responsabile del Settore Contenzioso. Funzionario delegato a stare in giudizio dott.ssa Elisabetta Merlin

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di autorizzare il Presidente della Giunta Regionale a costituirsi nel giudizio avanti il Giudice di Pace di Valenza in premessa descritto ed alle conseguenti attività processuali a tutela dell’interesse dell’Ente nel giudizio avvalendosi della dott.ssa Elisabetta Merlin in qualità di funzionario ai sensi dell’art. 23 IV Comma Legge n. 689/81, eleggendo domicilio presso lo stesso in Torino, Piazza Castello 165.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 48 - 935

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000, mediante prelievo dal fondo di riserva spese obbligatorie (cap. 15950/00)

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di iscrivere, in termini di competenza e di cassa, nello stato di previsione della spesa del bilancio per l’anno finanziario 2000, la somma indicata nell’allegato parte integrante della presente deliberazione, mediante prelievo dal fondo di riserva per le spese obbligatorie e d’ordine di cui al capitolo 15950 del bilancio per l’anno finanziario 2000.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 49 - 936

Assestamento al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000 dell’Ente di gestione delle Aree protette della Collina torinese

A relazione dell’ Assessore Burzi:

L’articolo 46, primo comma, della L.R. 55/81 stabilisce che i bilanci e gli assestamenti degli Enti dipendenti dalla Regione siano annualmente presentati alla Giunta regionale, nei termini e nelle forme stabiliti dallo Statuto e dalle leggi regionali, per gli adempimenti di competenza previsti;

l’articolo 12 del Decreto Legislativo 28 marzo 2000, n.76 dispone che i suddetti bilanci ed assestamenti siano annualmente approvati nei termini e nelle forme stabiliti dallo Statuto e dalle leggi regionali e successivamente pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione;

l’articolo 1, primo comma, della L.R. 7 agosto 2000, n.47, modificando l’articolo 46, comma secondo, della L.R. 55/81, il quale prevedeva l’approvazione dei bilanci e degli assestamenti degli Enti dipendenti con legge regionale, dispone che i suddetti documenti siano recepiti dalla Regione con deliberazione della Giunta Regionale;

l’articolo 1, secondo comma, della succitata legge, individua gli Enti che per loro natura sono considerati dipendenti e quindi sono tenuti a presentare i loro bilanci ed assestamenti per l’approvazione dal parte della Regione;

visto l’assestamento al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000 dell’Ente di gestione delle Aree protette della Collina torinese, approvato dal Consiglio di Amministrazione dell’Ente con la deliberazione n.12 del 25/7/2000;

verificato l’equilibrio contabile tra lo stato di previsione dell’Entrata e lo stato di previsione della Spesa;

verificata la corrispondenza tra l’ammontare dell’avanzo di amministrazione ed il valore del fondo di cassa integrato dalla consistenza dei residui attivi e passivi;

verificato il pareggio tra il titolo V delle Entrate ed il titolo IV della Spesa relativi alle Contabilità speciali e Partite di giro;

accertato che all’assestamento al bilancio in oggetto sono allegati i quadri generali riassuntivi e l’Elenco 1 relativo ai capitoli che rivestono natura di spese obbligatorie e d’ordine, così come disposto dagli articoli 33 e 38 della L.R. 55/81;

constatato che la Direzione regionale Turismo, Sport e Parchi, non ha espresso osservazioni riguardo all’iscrizione in bilancio dei trasferimenti ed assegnazioni di propria competenza e riguardo al relativo utilizzo in termini di spesa;

considerato che l’Ente proponente ha adottato il Conto consuntivo dell’anno 1999 con deliberazione di Consiglio n.8 del 15/06/2000;

visto, inoltre, il parere favorevole espresso sul conto consuntivo dal Collegio dei Revisori dei conti;

considerato le indicazioni espresse in premessa,

la Giunta Regionale, unanime,

delibera

di approvare, in termini di competenza ed in termini di cassa l’assestamento al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000 dell’Ente di gestione delle Aree protette della Collina torinese, di cui all’allegato A, parte integrante della presente deliberazione.

(omissis)

Allegato (Fare rigerimento al file PDF)




Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 50 - 937

Modifiche ed integrazioni relative all’utilizzo di precedenti assegnazioni in favore di iniziative in materia di risparmio energetico e in materia informativa, di informazione, documentazione ed educazione in campo ambientale; ulteriore accantonamento di lire 106.000.000 sul cap. 15250/2000 e prenotazione di lire 14.000.000 sul cap. 15250/2001

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

- di integrare la propria precedente deliberazione n. 46-29419 del 21 febbraio 2000 limitatamente ai criteri di utilizzo dell’accantonamento operato sul cap. 26770/2000 per il finanziamento di interventi di risparmio energetico nel settore edilizia;

- di ridurre da lire 80.000.000 a lire 20.000.000 l’accantonamento operato sul cap. 15250/2000 (346555A) con le DD.G.R. 21-27264 del 31 maggio 1999 46-29419 del 21 febbraio 2000 per far fronte agli oneri relativi al contratto stipulato per la redazione, produzione e diffusione del foglio informativo della Rete regionale di servizi per l’educazione ambientale;

- di accantonare la somma di lire 106.000.000 sul cap. 15250/2000 per la prosecuzione delle iniziative intraprese in materia informativa e di informazione, documentazione ed educazione in campo ambientale così come specificate in premessa; (100975/A)

- di prenotare la somma di lire 14.000.000 sul cap. 15250/2001 ad integrazione della prenotazione effettuata con D.G.R. 94-680 del 31 luglio 2000 (100041P) per la prosecuzione nel prossimo esercizio finanziario delle attività relative al Sistema Informativo delle Aziende a Rischio intraprese nel corrente anno. (100055/P)

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 52 - 939

Art. 17 L.R. 8/8/1997 n. 51 - Individuazione di attivita’ in materia socio-assistenziale - Quantificazione risorse destinate alla Direzione Politiche Sociali. Accantonamento di L. 5.336.000 sul cap. 11880/2000

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

1. di approvare le attività indicate nell’All. A che forma parte integrante della presente deliberazione e la cui realizzazione comporta l’utilizzo di risorse finanziarie;

2. di quantificare le risorse da destinare alle attività medesime secondo gli importi individuati nell’All. A e di operare i conseguenti accantonamenti sul capitolo 11880 del bilancio 2000; (A/100974)

3. di assegnare alla Direzione Politiche Sociali le risorse per la realizzazione delle attività medesime.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 53 - 940

Accantonamento di L. 1.342.300.000 (12396/2000) ed assegnazione alla Direzione Programmazione Sanitaria - Settore programmazione Sanitaria per finanziamento di progetti ex art. 12 D.Lgs. 502/1992 e s.m.i.

A relazione dell’ Assessore D’Ambrosio:

Visto il d.lgs 502/1992 e s.m.i., ex art. 12, che stabilisce i criteri per lo svolgimento del programma di ricerche e sperimentazioni sanitarie, al fine di promuovere gli aspetti gestionali, la valutazione dei servizi, le tematiche della comunicazione e dei rapporti con i cittadini, strumentali agli obiettivi esplicitati nel Piano Sanitario Nazionale 1998-2000.

Con d.g.r. n. 33-27363 del 17.5.1999, rettificata dalla d.g.r. n. 24-28378 del 18.10.1999, è stato approvato l’accantonamento per la Direzione Programmazione Sanitaria delle somme da assegnare alle Aziende Sanitarie Locali per lo svolgimento delle seguenti sperimentazioni:

* “Intervento psicoeducazionale per le famiglie di soggetti affetti da disturbi psichici, handicap mentale, etilismo, ecc:”;

* “Riorganizzazione dei percorsi clinici ed assistenziali in D.E.A.”;

* “Analisi dei percorsi assistenziali cardiologici con analisi particolari per l’angina instabile”.

Con d.g.r. n. 34-27632 del 21.6.1999, è stato approvato l’accantonamento per la Direzione Programmazione Sanitaria delle somme da assegnare alle Aziende Sanitarie Locali per lo svolgimento delle sotto elencate sperimentazioni:

* “Introduzione di sistemi informativi per la gestione dell’assistenza sanitaria territoriale rivolta ad anziani e disabili”;

* “Sistema informativo globale per i dipartimenti di salute mentale”;

* “Immigrazione e salute: dati statistici, criteri metodologici, strumenti”;

* “Miglioramento della qualità delle relazioni interpersonali in ospedale”;

* “Programma ”Tutela della salute dell’anziano" apertura di un centro diurno e un nucleo residenziale per demenze senili nella R.S.A. di Torino - Via Spalato n. 14.

Successivamente si è provveduto all’erogazione di una parte delle somme accantonate con le sopracitate d.g.r. alle Aziende che hanno dato avvio ai progetti secondo le modalità stabilite nelle convenzioni stipulate dalla Regione con il Ministero della Sanità.

Con nota prot. 7314/D028.1 del 5 giugno 2000 è stato chiesto alla Direzione Bilanci e Finanze di reimpostare i fondi statali necessari per l’esercizio 2000 sul cap. 12396/2000.

Vista la disponibilità sul capitolo e al fine di permettere alla Direzione Programmazione Sanitaria - Settore Programmazione Sanitaria il regolare svolgimento dei programmi di ricerche e sperimentazioni sanitarie, si ritiene necessario accantonare per il 2000 la somma di L. 1.342.300.000 sul cap. 12396/2000.

La Giunta Regionale, condividendo le argomentazioni del relatore, all’unanimità,

delibera

* di approvare l’accantonamento sul capitolo 12396/2000 (100976/A) della somma di L. 1.342.300.000.= necessaria per il finanziamento nell’anno 2000 delle attività in premessa illustrate, assegnando l’importo accantonato alla Direzione Programmazione Sanitaria - Settore Programmazione Sanitaria, per l’assunzione degli atti necessari all’attuazione della presente deliberazione.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 54 - 941

Decreto Ministeriale 20 luglio 2000 “Protocollo di monitoraggio dei piani di trattamento farmacologico per la malattia di Alzheimer”. Individuazione delle Aziende Sanitarie regionali e dei presidi ospedalieri sede di Unita’ di Valutazione Alzheimer della Regione Piemonte

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

1. di individuare quali Unità Valutative Alzheimer, le Aziende Sanitarie regionali e i presidi sanitari privati equiparati, di cui all’Allegato A), che fa parte integrante del presente provvedimento;

2. di approvare le ulteriori disposizioni attuative del protocollo di monitoraggio dei piani di trattamento farmacologico per la malattia di Alzheimer, di cui al Decreto Ministeriale 22 luglio 2000, contenute nell’Allegato B), che fa parte integrante del presente provvedimento.

3. di disporre che a partire dal 16 gennaio 2001, quinto mese di avvio del protocollo di monitoraggio, le Aziende Sanitarie Locali provvedano direttamente attraverso le proprie strutture aziendali all’erogazione dei farmaci Donepezil e Rivastigmina, che verranno prescritti dai medici di medicina generale ai loro pazienti residenti sul territorio, sulla base delle indicazioni fornite dalle Unità di Valutazione Alzheimer di competenza territoriale.

4. di stabilire che la spesa derivante dallo sviluppo delle attività sanitarie nel triennio 2000-2003 per le Aziende sanitarie regionali e i presidi ospedalieri, individuati dal presente provvedimento quali Unità di Valutazione Alzheimer della Regione Piemonte, trova copertura nel quadro dei finanziamenti per il triennio 2000-2003, approvati con D.G.R. n. 2- 29273 del 1/2/2000.

(omissis)

Allegato A (Fare rigerimento al file PDF)



Allegato B

REGIONE PIEMONTE ASSESSORATO ALLA SANITA’ DIREZIONE PROGRAMMAZIONE SANITARIA SETTORE PROGRAMMAZIONE SANITARIA

Protocollo di monitoraggio dei piani di trattamento per la malattia di Alzheimer

NOTE ESPLICATIVE

RECLUTAMENTO DEI PAZIENTI DA PARTE DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE

I medici di medicina generale, sulla base di un sospetto diagnostico o sulla base di documentazione clinica pre-esistente, individuano i pazienti ammissibili al trattamento con Donepezil e Rivastigmina e, previa prescrizione di prima visita, inviano il paziente all’Unità di Valutazione Alzheimer di competenza territoriale, di cui all’Allegato A).

La prescrizione deve contenere specificatamente la dicitura “Visita di valutazione Malattia di Alzheimer presso U.V.A.”.

Le Unità di Valutazione Alzheimer ammettono al trattamento unicamente i pazienti con probabile malattia di Alzheimer e di gravità lieve-moderata, con punteggio MMSE corretto per età e scolarità di 14-26 alla prima visita presso l’U.V.A., con disturbi presenti da più di sei mesi.

Qualora l’Unità di Valutazione Alzheimer di competenza territoriale non ammetta il paziente al trattamento con Donepezil e Rivastigmina il medico di Medicina Generale può prescrivere un’altra visita solo dopo sei mesi dalla data di effettuazione della prima visita.

MODALITÀ DI AMMISSIONE AL TRATTAMENTO DA PARTE DELLE U.V.A.:

1. Visita ambulatoriale con valutazione anamnestica, clinica, funzionale, esame obiettivo, MMSE

2. Se il punteggio MMSE è incluso nel range considerato e si ha sospetto clinico di demenza di Alzheimer si procede alla seconda fase:

* In regime di Day Service per esecuzione di ematochimici (a giudizio del richiedente oppure in batteria standardizzata, uguale per tutti), valutazione neuropsicologica e/o comportamentale ed ECG

* o di ricovero diagnostico di 1 giorno in Ospedale di Giorno se oltre ai precedenti sono necessari ulteriori accertamenti di tipo strumentale (TC, RMN, Rx torace… ecc) o in presenza di particolari dubbi diagnostici.

3. Al termine del Day Service o del Ricovero in Ospedale di Giorno viene instaurata la terapia

L’UVA potrà avvalersi di esami già eseguiti.

Per i pazienti già in terapia, l’UVA fornirà il farmaco gratuitamente (quello già in uso) purché presentino i criteri di ammissione (MMSE in particolare).

Modalità e tempistica di erogazione del farmaco da parte delle unità valutative (UVA):

- Al momento dell’ammissione al trattamento (tempo 0) viene fornito al paziente una confezione del farmaco per 1 mese di terapia

- Al controllo ad un mese si forniranno le altre tre confezioni del farmaco per altri 3 mesi di trattamento anche se il paziente verrà alla visita di controllo a 3 mesi dall’inizio della terapia (tempo 0)

- Al controllo a 3 mesi non si fornirà più il farmaco ma si segnalerà al paziente che la prescrizione verrà effettuata dal medico di medicina generale

- L’U.V.A. segnala al medico di medicina generale del paziente la necessità di continuare la prescrizione del farmaco

- Il medico di medicina generale, a partire dal 4 mese, sorveglia la comparsa di effetti collaterali o reazioni avverse e valuta l’andamento clinico del paziente

- Il coordinatore dell’Unità Valutazione Alzheimer predispone la richiesta alle casa produttrici per la fornitura delle specialità medicinali nelle quantità che si prevede di utilizzare, a  seguito di una  programmazione presunta   stabilita dalla commissione UVA, seguendo i normali canali di approvigionamento dell’Azienda Sanitaria,   e individuerà le opportune modalità organizzative  per lo stoccaggio e la distribuzione  dei farmaci stessi, ivi compresa la predisposizione  di un apposito registro di carico/scarico.

- Le specialità farmacologiche sono  prescritte sulla base della valutazione dell’UVA

- I pazienti già in trattamento proseguono il farmaco in uso.

- Il farmaco può essere sospeso (per effetti collaterali o per punteggio del MMSE £ 10), ma tendenzialmente non cambiato con altro.

Modalità e tempistica di aumento del dosaggio dei farmaci dispensati da parte delle unità valutative (UVA):

Donepezil: si inizia il trattamento sempre con 5 mg/die; il dosaggio potrà essere aumentato, a giudizio delle singole UVA, fino a 10 mg/die, al controllo ad un mese

Rivastigmina: si inizia il trattamento sempre con 1,5 mg x 2 /die; le dosi verranno aumentate a 3 mg x 2 al controllo ad 1 mese, e successivamente fino ad un massimo di 6 mg x 2, a giudizio delle singole UVA. Gli aumenti successivi al raggiungimento del dosaggio di 3 mg x 2 potranno essere eventualmente trasferiti per competenza al medico curante, che dovrà però renderne edotta l’UVA.

Effetti collaterali ed eventuale sospensione del farmaco nel monitoraggio dei piani di trattamento farmacologico per la malattia di Alzheimer

Nell’eventualità di comparsa di effetti collaterali o nella necessità di sospendere (o ridurre) il farmaco, si utilizzerà in ogni caso ed a prescindere dal tempo passato dal momento dell’ammissione al trattamento, l’allegato ministeriale n.3 scheda per le visite successive”.

L’allegato n.3 “scheda per le visite successive” dovrà essere comunque compilato ogni volta che il paziente viene visitato presso l’UVA, anche in assenza di eventi avversi ed al di fuori delle visite di controllo programmate.

CRITERI PER LA DIAGNOSI CLINICA DI MALATTIA DI ALZHEIMER

NINCDS – ADRDA Work Group

Department of Health and Human Services Task Force on Alzheimer’s Disease

1. I criteri per la diagnosi clinica di Alzheimer probabile includono:

- demenza stabilita attraverso l’esame clinico e documentata dal Mini Mental State Examination, dalla Blessed Demantia Scale o da altre valutazioni simili e confermata mediante test neuropsicologici

- deficit in due o più funzioni cognitive

- peggioramento progressivo della memoria e di altre funzioni cognitive

- assenza di disturbi della coscienza

- esordio tra i 40 e 90 anni; più spesso dopo i 65 anni; e

- assenza di patologie sistemiche o di altri disturbi del sistema nervoso che possano essere anch’essi responsabili di deficit progressivi delle capacità mnesiche e delle funzioni cognitive

1. La diagnosi di malattia di Alzheimer probabile è supportata da:

- progressivo deterioramento di specifiche funzioni cognitive come il linguaggio (afasia), capacità motorie (aprassia) e funzioni gnosiche (agnosia)

- compromissione dello svolgimento delle attività della vita quotidiana e alterazioni comportamentali

- familiarità per disturbi simili, particolarmente se confermati da esami neuropatologici; e

- risultati laboratoristici (facoltativi) di:

- puntura lombare normale valutata attraverso tecniche standard

- tracciato EEG normale o con alterazioni aspecifiche quali un aumento di onde lente

- evidenza di atrofia cerebrale valutata mediante TAC  con una progressione documentata da osservazioni successive

1. Altre caratteristiche cliniche compatibili con la diagnosi di malattia di Alzheimer probabile dopo esclusione di altre cause di demenza, comprendono:

- Plateaux nel corso della malattia

- Sintomi di depressione, insonnia, incontinenza, deliri, allucinazioni, illusioni, gravi alterazioni del linguaggio, incontinenza emotiva o fisica e disturbi del comportamento sessuale, perdita di peso

- Altri disturbi neurologici specialmente negli stadi più avanzati di malattia comprendenti segni motori, come aumentato tono muscolare, mioclonie e disturbi dell’andatura

- Crisi comiziali negli stadi avanzati di malattia; e

- TAC normale per età

1. Caratteristiche che rendono la diagnosi di malattia di Alzheimer probabile incerta comprendono:

- Insorgenza improvvisa di tipo apoplettico

- Segni neurologici focali come emiparesi, deficit sensitivi, deficit nel campo visivo e incoordinazione motoria negli stadi iniziali di malattia; e

- Crisi comiziali o disturbi dell’andatura che compaiono all’esordio della malattia o nelle fasi iniziali

Criteri di esclusione

Pazienti che non rispettino i criteri diagnostici per demenza di tipo Alzheimer probabile secondo i criteri del NINCDS-ADRDA Work Group (vedi allegato)

MMSE 14 o  26 trentesimi  corretto per età e scolarità

Controindicazioni cliniche al trattamento con anticolinesterasici da valutare per ogni singolo caso

TRASMISSIONE DELLA DOCUMENTAZIONE ALLE ASL DI RESIDENZA DEI PAZIENTI

Le Unità di Valutazione Alzheimer trasmettono alle A.S.L. di residenza dei pazienti ammessi al trattamento copia delle schede di rilevazione dei dati (monitoraggio e visite successive), di cui all’allegato 2 e 3 del Decreto Ministeriale 22 luglio 2000.

Le Aziende Sanitarie Locali di residenza dei pazienti inviano quadrimestralmente alla Regione Piemonte Direzione Programmazione Sanitaria Settore Programmazione Sanitaria e al Dipartimento per la valutazione dei medicinali e la farmacovigilanza del Ministero della Sanità il prospetto riepilogativo (allegato 4) del numero di pazienti ammessi al trattamento e del numero di pazienti che lo interrompono.



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 55 - 942

Programmazione di Promozione della salute e Educazione Sanitaria 2000: Accantonamento di lire 1.400.000.000 sul Cap. 12250/2000, di lire 200.000.000 sul Cap. 12286/2000, di lire 200.000.000 sul Cap. 12287/2000, di lire 154.551.119 sul Cap. 12260/2000

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di approvare il programma di Promozione della Salute ed Educazione sanitaria per l’anno 2000 comprendente progetti e aree di attività di cui alla premessa;

* di autorizzare la Direzione Controllo delle Attività sanitarie a assumere i provvedimenti di determinazione di impegno di spesa necessari;

* di accantonare alla direzione Controllo delle Attività sanitarie le somme di :

lire 1.400.000.000 sul cap. 12250/2000 (100977/A)

lire 200.000.000 sul Cap. 12286 (100978/A)

lire 200.000.000 sul Cap. 12287/2000; (economia derivante da esercizi precedenti) (100979/A)

lire 154.551.119 sul Cap. 12260/2000 (economia derivante da esercizi precedenti) (100980/A).

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 57 - 944

Integrazione e specificazione della deliberazione della Giunta Regionale n. 16-783 del 04/09/2000, relativa al programma di iniziative di divulgazione del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 del Piemonte

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

Le iniziative di divulgazione, già previste con la Deliberazione della Giunta Regionale n. 16-783 del 4 settembre 2000, relative alla presentazione del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 del Piemonte, ad integrazione e specificazione di tale Deliberazione, dovranno essere realizzate tenendo conto delle indicazioni descritte in premessa alla presente Deliberazione.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 58 - 945

Artt. 44 e 45 l.r. 70/96. Piani di prelievo numerico alla tipica fauna alpina nei Comprensori alpini. Approvazione. Integrazione alla DGR n. 82-582 del 24.7.2000 concernente le modifiche ai periodi del calendario venatorio

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

1) - di approvare, per le motivazioni riportate in premessa, i piani di prelievo numerici alle specie coturnice, pernice bianca, fagiano di monte, lepre variabile, nei Comprensori alpini, così come riportati nella tabella allegata alla presente deliberazione;

- di stabilire che, i Comitati di gestione, a seguito della verifica presso i centri di controllo dell’andamento dei piani di abbattimento nelle prime otto giornate di attività venatoria, su indicazione dei coordinatori faunistici, debbono procedere alla chiusura dell’attività venatoria alle specie di cui sopra, nel caso che il numero dei capi presentati sia inferiore o uguale al 50% del piano autorizzato, dandone adeguata pubblicità secondo le indicazioni previste al punto 12) - Pubblicità degli atti - del calendario venatorio per la stagione 2000/2001;

- di approvare, altresì, le seguenti modalità:

A) - Modalita’ di accesso ai piani di prelievo

1 - L’accesso al presente piano di prelievo è riservato ai cacciatori muniti di abilitazione venatoria in zona delle Alpi e ammessi ad esercitare la caccia nei Comprensori alpini;

2 - il Comitato di gestione provvederà - per le specie pernice bianca, coturnice, fagiano di monte, lepre variabile - ai fini della verifica del completamento dei piani numerici di prelievo, a rilasciare ad ogni singolo cacciatore un contrassegno inamovibile da apporre all’animale appena abbattuto;

B) - Modalita’ di prelievo

1 - Ad abbattimento avvenuto, il cacciatore provvederà immediatamente all’apposizione del contrassegno inamovibile di colore azzurro, alla specie lepre al tendine dell’arto posteriore e alle specie coturnice, pernice bianca, fagiano di monte all’ascellare, ed alla rimozione dal contrassegno stesso delle tacche relative al giorno e mese dell’abbattimento; il cacciatore deve inoltre presentare il capo abbattuto al centro di controllo dove il tecnico incaricato provvederà a compilare la scheda rilevamento dati.

Tale scheda, compilata in ogni sua parte, avrà la seguente destinazione: l’originale da trasmettere all’Assessorato regionale alla Caccia, una copia da consegnare al cacciatore, una copia da trattenersi dal Comitato di gestione;

2 - il Comitato di gestione deve adottare tutti gli opportuni provvedimenti affinché i piani di prelievo numerico vengano effettuati nel rispetto dei limiti quantitativi autorizzati per ciascun Comprensorio alpino.

C) - La Regione fornirà ai Comitati di gestione dei Comprensori alpini gli appositi contrassegni e la scheda rilevamento dati.

I contrassegni non utilizzati dovranno essere restituiti da parte dei cacciatori al Comitato di gestione del C.A. entro e non oltre il 15 febbraio 2001. La mancata restituzione comporta la sanzione amministrativa prevista dall’art. 53, comma 1, lett. qq), della l.r. 70/96.

D) - Al raggiungimento del numero di animali prelevabili sulla base del piano numerico i Presidenti dei Comitati di gestione devono provvedere a pubblicizzare la chiusura dell’attività venatoria a tali specie secondo le indicazioni previste al punto 12) - Pubblicità degli atti - del calendario venatorio.

E) - Il comitato di gestione a conclusione del presente piano di abbattimento è tenuto a trasmettere, entro il 28 febbraio 2001, all’Assessorato Caccia della Regione una relazione dettagliata sui risultati del piano autorizzato.

2) - di autorizzare, per le motivazioni riportate in premessa, ad integrazione della D.G.R. n. 82 - 582 del 24.7.2000, l’anticipazione dell’apertura dell’attività venatoria alla specie cinghiale nell’A.T.C. AT1 dal 1 ottobre 2000.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2000, n. 59 - 946

Modifica della D.G.R. n. 50-550 del 24.7.2000

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di modificare, per le motivazioni di cui in premessa, la D.G.R. n. 50-550 del 24.7.2000, revocando l’assegnazione di L. 70.000.000 (acc. 100813) a favore della Direzione Beni Culturali e di assegnare la medesima somma di L. 70.000.000 (cap. 10870/2000 - acc. 100986) alla Direzione Promozione Attività Culturali, Istruzione e Spettacolo.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 26 settembre 2000, n. 2 - 950

Smaltimento procedimenti arretrati presso la Prefettura di Torino relativi agli invalidi civili. Approvazione convenzione con la Prefettura di Torino, con la Sede provinciale dell’I.N.P.S. di Torino, con la Provincia di Torino e con il Comune di Torino

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

- di impegnarsi a realizzare un progetto comune con la Prefettura di Torino, con la sede provinciale dell’I.N.P.S. di Torino, con la Provincia di Torino, con il Comune di Torino volto a smaltire i procedimenti arretrati presso la Prefettura di Torino relativi agli invalidi civili, ed a consentire un corretto passaggio di competenza istituzionale, secondo le modalità e le condizioni previste da apposito schema di convenzione, di cui all’allegato facente parte integrante del presente provvedimento, che contestualmente si approva;

- di concorrere a tale progetto assumendo 4 unità di personale di categoria B e 6 unità di personale di categoria C a tempo determinato per sei mesi;

- di utilizzare le 4 unità di personale di categoria B per le attività da svolgersi presso la Prefettura di Torino e le 6 unità di personale di categoria C per le attività da svolgersi presso la Direzione Provinciale I.N.P.S. di Torino.

- di autorizzare il Direttore regionale alle Politiche Sociali alla sottoscrizione della suddetta convenzione.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 9 ottobre 2000, n. 5 - 1006

L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Levone (TO). Approvazione della Variante n. 2/97 al Piano Regolatore Generale Comunale vigente

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

ART. 1

Di approvare, ai sensi degli artt. 15 e 17 della Legge Regionale 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, la variante n. 2/97 al Piano Regolatore Generale vigente del Comune di Levone (TO) adottata e successivamente modificata con deliberazioni consiliari n. 18 in data 23.3.1998, n. 24 in data 26.6.1998 e n. 54 in data 21.12.1999, subordinatamente all’introduzione “ex officio”, negli elaborati della variante, delle ulteriori modifiche specificatamente riportate nell’allegato documento “A” in data 25.7.2000, che costituisce parte integrante del presente provvedimento, fatte salve comunque le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 “Nuovo Codice della Strada” e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.

ART. 2

La documentazione relativa alla variante n. 2/97 al Piano Regolatore Generale vigente del Comune di Levone, debitamente vistata, si compone di:

- deliberazioni consiliari n. 18 in data 23.3.1998 e n. 24 in data 26.6.1998, esecutive ai sensi di legge, con allegato:

- Elab. - Relazione illustrativa

- Elab. - Norme di Attuazione

- Elab. - Scheda quantitativa dei dati urbani

- Tav.3/VAR.2 - Vincoli in scala 1:5.000

- Tav.4/VAR.2 - Assetto generale in scala 1:5.000

- Tav.4/VAR.2 - Assetto generale con aree in variante evidenziate in scala 1:5.000

- Tav.4/VAR.2 Bis- Carta di sintesi in scala 1:5.000

- Tav.5/Var.2 - Aree urbanizzate in scala 1:1.500

- Tav.7/VAR.2 - Sviluppo vecchio nucleo-progetto in scala 1:750

- Elab. - Relazione Geologico tecnica sulle aree di nuova espansione urbanistica e prescrizioni generali

- Elab. - Relazione Geologico Tecnica

- Tav.A - Dati storici in scala 1:5.000

- Tav.1 - Carta Geologica in scala 1:10.000

- Tav.2 - Carta Geomorfologica, dei dissesti, della dinamica fluviale e del reticolo idrografico minore in scala 1:5.000

- Tav.3 - Carta dell’acclività in scala 1:10.000

- Tav.4 - Carta idrogeologica in scala 1:10.000

- Tav.5 - Carta litotecnica in scala 1:10.000

- Tav.6 - Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dell’idoneità all’utilizzazione urbanistica in scala 1:5.000

- deliberazione consiliare n. 54 in data 21.12.1999, esecutiva ai sensi di legge, con allegato:

- Elab. - Relazione illustrativa

- Elab. - Norme di Attuazione- Testo coordinato

- Elab. - Scheda quantitativa dei dati urbani

- Tav.4/VAR.2 - Assetto generale in scala 1:5.000

- Tav.4/VAR.2Bis - Carta di sintesi in scala 1:5.000

- Tav.5/VAR.2 - Aree urbanizzate in scala 1:1.500.

(omissis)

Allegato

Modificazioni introdotte “ex officio” ai sensi dell’11º comma dell’art. 15 della L.R. 5.12.1977 e s.m.i. per le motivazioni di cui alla relazione istruttoria in data 15.7.2000:

art. 10 bis, comma (2), seconda alinea

Dopo le parole “per una quota minima di”, si sostituisca la prescrizione “1,5 mq/abitante” con “2,5 mq/abitante”.

art. 18, comma (2).

- Al termine del capoverso riferito alle aree R3 ed R5 si aggiunge la seguente prescrizione: “..inoltre gli edifici in progetto dovranno risultare posizionati quanto più possibile distanti dalla viabilità principale a valle del lotto.”.

- Nel capoverso riferito all’area R14, dopo le parole “....Piano esecutivo convenzionato unitario....” si intende eliminato il testo rimanente e sostituito con il seguente: “...che  preveda il necessario adeguamento della viabilità di accesso e la realizzazione completa delle urbanizzazioni primarie; nell’area R14 saranno ammesse esclusivamente tipologie abitative consone ai valori documentari della frazione Viettone, con particolare attenzione all’orientamento degli edifici, ai materiali ed agli elementi costruttivi che dovranno integrarsi armoniosamente con il nucleo preesistente; le nuove edificazioni dovranno essere concentrate nelle zone meno acclivi dell’area stessa e comunque in quelle più prossime all’abitato preesistente di cui dovranno ripetere, per quanto possibile l’orientamento e le forme aggregative. In ogni caso le concessioni relative alle nuove costruzioni potranno essere rilasciate soltanto dopo l’avvenuta realizzazione delle opere di urbanizzazione previste, con particolare riferimento al collettore fognario e/o impianto di depurazione autonomo realizzato a norma di legge, nonchè all’adeguamento della viabilità di accesso alla frazione.”.

art. 19, comma (3)

Alla fine del comma, dopo le parole “atti deliberativi dell’Amministrazione”, si aggiunga la seguente puntualizzazione: “Per gli impianti produttivi di nuovo impianto, deve sempre essere individuata all’interno dell’area la sufficiente dotazione di parcheggi privati in coerenza con i disposti della L. 122/1989".

art. 20, comma (1)

Dopo le parole “con singole concessioni” si aggiunga la seguente disposizione: “, ad eccezione dell’area P4 che è attuabile con concessione convenzionata per definire e garantire la cessione dell’area a parcheggio pubblico P16 e l’effettiva realizzazione del collegamento con la viabilità principale comunale.”.

art. 20, comma (6)

Dopo le parole “Nelle aree P1,” si aggiunga: “P2,”.

art. 24, comma (4)

Dopo le parole “sole attrezzature abitative” si inserisca la seguente precisazione:", nel caso in cui esse siano annesse a fabbricati già esistenti,".

art. 26 bis, comma (2)

Alla fine del comma, dopo le parole “non inferiore a mq. 500" si integri il testo con la seguente frase: ”in sede di realizzazione degli interventi, da attuarsi mediante concessione convenzionata, dovrà essere verificata e attentamente progettata l’adeguata viabilità di accesso all’area".

art. 27, comma (2)

Dopo le parole “Sono ammessi in genere” si inserisca la seguente precisazione: “, fatto salvo quanto disposto dal comma 14 dell’art. 25, L.R. 56/77:”.

art. 27, comma (21)

Si proceda allo stralcio dell’intero comma (21).

art. 27, comma (29)

Si stralci l’intero comma (29), riportando il regime normativo degli edifici a quello previsto per i manufatti non contrassegnati in planimetria.

art. 28, comma (1)

Si istituisca un nuovo art. 28 avente come titolo “Attività estrattive e di cava”, riportante il seguente testo:

“Le attività estrattive e di cava saranno ammesse esclusivamente negli ambiti relativi alle concessioni rilasciate dalle autorità competenti nel rispetto delle norme di settore vigenti, con la rigorosa osservanza delle condizioni di ripristino ambientale contenute nelle concessioni rilasciate e più in generale nella normativa vigente. L’eventuale attivazione di nuove aree di tale tipo, regolarmente autorizzate in variante allo strumento urbanistico vigente, dovrà essere tempestivamente riconosciuta dall’Amministrazione Comunale mediante specifico aggiornamento delle cartografie di piano, da adottare ai sensi e secondo le procedure dell’8º comma dell’art. 17 della L.R. 56/77 e s.m.”..

art. 42, comma (2)

Dopo le parole “secondo le procedure di cui” si sostituiscano i riferimenti “al 1º, 2º e 3º” con “al 1º, 2º 3º e 8º”.

8) Modifiche ed integrazioni alle tabelle allegate alle N.T.A.

Tabella “A”

Tutti i dati contenuti nella tabella si intendono modificati in coerenza con le variazioni apportate alle planimetrie ed alla normativa con l’approvazione del progetto definitivo di Var. 2.

Tabella “B”

Nella colonna “aree verdi elementari”, “prev. mq.”, alla riga “totali”, si corregga la cifra “2487" con ”1487".

Tabella “C”

- Nella colonna “procedure”, si sostituisca il simbolo “d” relativo rispettivamente alle zone R3 e R5 con “pee/c.c.”;

- nella colonna “procedure”, si sostituisca il simbolo “d” relativo alla zona R14 con “pec”;

- nella colonna “nome area”, alla riga corrispondente alla zona VP2", si stralcino le lettere “a-b-c”;

- nella colonna “sup. territoriale”, si corregga il dato relativo alla zona VP2 da “2900" a ”8700", e il dato relativo alla riga “totali” da “370.158" a ”375.958";

- nella legenda, si inserisca la voce corrispondente a “c.c: concessione convenzionata”.

Tabella “D”

- Nella colonna “procedure”, si sostituisca la sigla “d” con “c.c.” nella riga corrispondente alla zona “P4’ e con ”P.E.C." nella riga corrispondente alla zona “P2";

- nella legenda, si inserisca la voce corrispondente a “c.c.: concessione convenzionata”.

9) Modifiche alla cartografia

Tav. n. 4/Var. 2 “Assetto generale” (scala 1:5.000) e tav. n. 4/Var.2 bis “Carta di sintesi” (scala 1:5.000)

Si elimini la retinatura puntiforme corrispondente alle “aree destinate ad attrezzature e servizi sociali” dalla strada di collegamento tra il parcheggio P16 e la via Barbania ad est di esso, compresa tra le zone VP2 e S1 a nord, S7 e P12 a sud.

Tav. n. 5/Var. 2 “Aree Urbanizzate” (scala (1:1.500)

- Si elimini la retinatura puntiforme corrispondente alle “aree destinate ad attrezzature e servizi sociali” dalla strada di collegamento tra il parcheggio P16 e la via Barbania ad est dello stesso, compresa tra le zone VP2 ed S1 a nord e S7 e P12 a sud.

- Si elimini il simbolo a stella (*) da tutti gli edifici in zona agricola che attualmente lo riportano

- Dalla sigla relativa alla zona “R14", si elimini ”n d a" e si sostituisca con “pec”.

- Dalla sigla relativa alle zone “R3" ed ”R5", si elimini rispettivamente le sigle “nda” e “d” sostituendole con “pec/c.c.”.

- Dalla sigla relativa alla zona “P4", si elimini ”d" e si sostituisca con “d/c.c.”.

- Dalla sigla relativa alla zona “P2" si elimini ”d" e si sostituisca con “pec”.

- Nella legenda, al fondo delle voci corrispondenti a “tipi di intervento”, dopo “d - intervento diretto” aggiungere un riquadro contenente la sigla “C.C.” riportante la definizione “concessione convenzionata”.



Deliberazione della Giunta Regionale 9 ottobre 2000, n. 6 - 1007

Legge Regionale n. 56/77 e s.m.i.. Comune di Cerretto Langhe (CN). Variante n. 2 al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

ART. 1

Di approvare, ai sensi degli artt. 15 e 17 della Legge Regionale 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, la Variante n. 2 al Piano Regolatore Generale vigente del Comune di Cerretto Langhe, in provincia di Cuneo, adottata e successivamente modificata con deliberazioni consiliari n. 40 in data 22.12.1997 e n. 26 in data 29.9.1999, subordinatamente all’introduzione “ex officio”, negli elaborati della Variante al Piano, delle ulteriori modifiche specificatamente riportate nell’allegato documento “A” in data 31.8.2000, che costituisce parte integrante del presente provvedimento, fatte comunque salve le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 “Nuovo Codice della Strada” e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.

ART.2

La documentazione definitiva costituente la Variante n. 2 al Piano Regolatore Generale vigente, adottata e modificata dal Comune di Cerretto Langhe, debitamente vistata, si compone di:

- Deliberazione consiliare n. 40 in data 22.12.1997, esecutiva ai sensi di legge, con allegato:

- Elab. - Relazione illustrativa

- Elab. - Relazione geologico-tecnica generale

- Tav. n. 1 - Carta geologico-strutturale, in scala 1:10000

- Tav. n. 2 - Carta geomorfologica, dei dissesti, della dinamica fluviale e del reticolo idrografico minore, in scala 1:10000

- Tav. n. 3 - Carta geoidrologica, in scala 1:10000

- Tav. n. 5 - Carta riepilogativa dell’idoneità all’utilizzazione urbanistica di fabbricati isolati ed opere ricadenti in porzioni di territorio comprese nella classe III-A, in scala 1:10000

- Elab. - Relazione geologico tecnica sulle aree di nuova espansione urbanistica

- Elab. - Certificazione circa la planimetria sintetica di Piano

- Elab. - Certificazione circa la carta dell’acclività

- Elab. - Scheda quantitativa dei dati urbani

- Tav. 19/V2 - Planimetria di progetto III - Assetto del Capoluogo, in scala 1:2000

- Deliberazione consiliare n. 26 in data 29.9.1999, esecutiva ai sensi di legge, con allegato:

- Elab. - Relazione di adeguamento

- Elab. - Norme tecniche di attuazione - articoli variati - adeguati

- Tav. 4/A - Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dell’idoneità all’utilizzazione urbanistica, in scala 1:10000

- Tav.17/V2-A - Planimetria di progetto I - Vincoli, in scala 1:5000

- Tav.18/V2-A - Planimetria di progetto II - Assetto del territorio, in scala 1:5000

- Tav.20/V2-A - Planimetria di progetto IV - Assetto Fraz.ni Cerretta e Pedaggera - Bricco e B.ta Cavallotto, in scala 1:2000.

(omissis)

Allegato

Elenco delle modifiche introdotte “ex officio”

Modifiche cartografiche:

Le planimetrie di progetto I-II-IV, corrispondenti alle tavole: 17V2-A, 18V2-A, 20V2-A e la tavola 4/A (carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dell’idoneità all’utilizzazione urbanistica) sono da intendersi modificate nei contenuti per quanto necessario ad individuare tutto il settore della frazione Pedaggera situato a valle della strada provinciale Alba-Murazzano (ovvero le aree: P.A.6, A.T.2, RC5 parte ed aree per servizi intercluse ad eccezione del settore già ricadente in classe III a) quale ambito classificato “III b” ai sensi della Circolare P.G.R. dell’8 maggio 1996, n. 7 LAP.

La legenda della planimetria di progetto I, corrispondente alla tavola 17 V2-A (vincoli) è da intendersi integrata con il seguente richiamo:

“Per le sorgenti captate o pozzi ad uso potabile e relative zone di rispetto, al momento non evidenziate sulle planimetrie di progetto del P.R.G.C., si richiama la cogenza di quanto disposto dal D.P.R. 24 maggio 1988, n. 236 e s.m.”.

Modifiche normative:

art. 9 - Aree destinate a servizi sociali ed attrezzature di interesse comunale.

Il Testo dell’articolo è da intendersi integrato con il seguente disposto conclusivo:

“Nell’area destinata ad attrezzature di interesse comune compresa tra le arre P.A.6 e R.C.5 di località Pedaggera non possono essere realizzati nuovi edifici.”.

art. 13 - Aree residenziali sature di vecchio impianto.

Il punto “9)” del 6º comma è da intendersi modificato nei contenuti come segue:

- al 2º trattino, le parole: 60 mq. di superficie coperta" sono sostituite con: “40 mq. di superficie coperta per unità abitativa”;

- al 4º trattino, dopo le parole: “...uniformarsi a quelle dei” è da intendersi inserita la parola: “bassi”;

- a conclusione del 5º trattino si intende aggiunta la seguente precisazione: “si richiamano, per quanto applicabili, le prescrizioni di arretramento tra le costruzioni stabilite dal Codice Civile”.

art. 16 - Aree artigianali che si confermano.

Dopo il 7º comma è da intendersi inserita la seguente prescrizione:

“I procedimenti disposti del 2º, 3º e 4º trattino trovano limitazione nel caso delle aree PA4 e PA6 in cui non saranno comunque ammessi interventi e destinazioni d’uso in contrasto con la situazione di rischio rilevata (classe III b ex Circ. P.G.R. n. 7/LAP ‘96).”

Al punto 1) dell’8º comma, le parole “il r.c. max deve essere pari a 1/3", sono da intendersi soppresse e sostituite con:

“è ammesso unicamente un modesto ampliamento dell’edificio esistente, per esigenze igienico-funzionali, senza aumento del carico antropico; la superficie libera della predetta area può essere usata come pertinenziale ed eventualmente come deposito di materiale (previa verifica di stabilità in presenza del deposito).”

Art. 16  bis - Aree per attrezzature di interesse turistico.

Dopo il 3º comma è da intendersi inserita la seguente precisazione:

“Si precisa che l’attuazione di quanto previsto nei precedenti commi trova limitazione nel caso di interventi nell’area A.T.2 in cui, stante l’attuale classificazione III b ex Circolare P.G.R. n. 7/LAP 1996, in assenza di interventi di riassetto territoriale sono consentiti solo trasformazioni che non aumentino il carico antropico.”

Art. 21 - Aree inedificabili ed a edificazione condizionata.

Nella definizione delle “Aree Classe III b” di pag. 30, la parola: “perchè” è da ritenersi rettifica in: “purchè”. A conclusione dell’articolo si intende inoltre inserito il seguente disposto:

“Si richiamano in ogni caso come parte integrante delle normative specifiche delle singole aree di intervento le prescrizioni operative e di indagine nonchè le ”raccomandazioni" ed i “consigli” espressi dal Settore Prevenzione Territoriale del Rischio Geologico - Area di Cuneo nel parere n. prot. 6986/20.6 datato 1.10.1998, anche se non puntualmente riportate a livello tabellare.

Art. 34 Distanza delle costruzioni dalle strade e distanza in corrispondenza di incroci.

Al quarto comma, dopo le parole: “dalla tav. 17/V2-A:, sono da intendersi inserite le parole: ”e previste dalle tabelle allegate alle presenti norme".

Art. 37 - Fasce di rispetto di fiumi, torrenti e canali.

Il testo del secondo comma è da intendersi integralmente sostituito con la seguente norma: “Ai sensi di quanto proposto ai punti 5 e 6 della Relazione geologico-tecnica generale datata ”luglio 1997" il predetto vincolo si applica per il torrente Belbo e per i rii principali inclusi nell’elenco delle acque pubbliche; per i restanti piccoli rii e corsi d’acqua collinari, stagionali o perenni, dovrà essere osservata una fascia di rispetto di almeno 20 mt. dall’asse del corpo idrico".

Tabelle n. 6-10-11 (relative alle aree R.C.1-R.C.5-R.C.6).

A conclusione delle singole tabelle è da intendersi inserita la seguente nota:

“Parte dell’area presenta al momento significative limitazioni d’uso e di intervento in quanto ricadente entro gli ambiti di Classe III.”

Tabella n. 16 (relativa all’area A.E.)

La definizione relativa alla distanza dal ciglio stradale è da intendersi sostituita con “Ds (distanza minima da confine Strada Provinciale) m. 10.00".

Tabelle n. 22-24-26 (relative alle aree P.A.4 - P.A.6 - A.T.2).

A conclusione del testo delle singole tabelle è da intendersi inserita la seguente nota:

“L’area presenta al momento significative limitazioni di intervento in quanto compresa nella delimitazione delle aree di Classe III b”.

Nella predetta tabella n. 24 (relativa all’area P.A.6) il dato relativo al rapporto di copertura conseguibile (1/3) è inoltre da intendersi soppresso.

Tabella n. 27 (relativa all’area A.T.3)

Il dato relativo all’indice di fabbricabilità fondiaria è da intendersi conformato a quanto stabilito dall’art. 16 bis mediante la sostituzione dell’indicazione: “esistente + 100%, con: ”esistente + 600 mc."



Deliberazione della Giunta Regionale 9 ottobre 2000, n. 47 - 1047

Fissazione delle modalità applicative dell’art. 6 della L.R. 26 aprile 2000 n. 44

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di fissare le seguenti modalità applicative dell’art.6 delle l.r. 44/2000, concernente le deroghe ai criteri di cui all’art.5, comma 1, della l.r. 44/2000:

1. le proposte di deroga delle Province competenti, formulate di concerto con gli Enti locali interessati, devono:

a) compiutamente illustrare le specifiche ed oggettive situazioni territoriali e funzionali che non consentono, in relazione all’esigenza di tutelare particolari evidenziate condizioni di omogeneità socio-economica e culturale, il rispetto dei criteri previsti per i livelli ottimali.

Per situazioni territoriali e funzionali di cui sopra, si intendono le caratteristiche del territorio sia “naturali” (es. l’orografia, la morfologia e la struttura del territorio ecc. ) che “artificiali” (es. le strade, le ferrovie ecc.), nonché la connessa organizzazione territoriale di funzioni pubbliche.

Per le suddette condizioni di omogeneità socio-economica e culturale, si intende somiglianza per quanto concerne le caratteristiche generali dei Comuni aderenti alla forma associativa, la struttura delle popolazioni, le risorse umane e produttive, la struttura delle attività, i servizi, la struttura delle residenze, la ricchezza prodotta, le tradizioni culturali ecc.;

b) dichiarare l’idoneità delle forma associativa a garantire comunque modalità di esercizio delle funzioni conformi ai principi di cui all’art.4, comma 2, della l.r. 34/98.

All’uopo dovranno, in particolare, dettagliare l’adeguatezza delle risorse professionali e finanziarie disponibili nei Comuni interessati, nonché la rilevanza delle eventuali forme di cooperazione già in atto tra i Comuni stessi;

2. sono eccezionalmente ammissibili proposte di deroga ai criteri di appartenenza alla stessa Provincia o allo stesso Circondario, nonché di contiguità territoriale, purché le funzioni da esercitarsi in forma associata non richiedano, ai fini dell’economicità, dell’efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa, l’appartenenza alla stessa Provincia o allo stesso Circondario e/o la contiguità territoriale e che non vi siano specifiche norme che impongano tali vincoli;

3. sono ammissibili proposte di deroga al criterio della soglia demografica purché risulti evidenziata la difficoltà al rispetto del criterio medesimo;

4. le proposte di deroga, espresse dal competente organo provinciale, di concerto con gli Enti locali interessati, devono essere trasmesse alla Regione Piemonte, Direzione Affari Istituzionali e processo di delega - Settore Autonomie locali. Qualora le predette proposte si riferiscano a forme associative richiedenti il finanziamento regionale di cui all’art.8 della l.r.44/2000, le proposte stesse devono pervenire alla Regione Piemonte entro e non oltre 10 giorni dalla scadenza del termine di presentazione della domanda di contributo, fatti salvi eventuali termini maggiori fissati dal bando;

5. il responsabile del procedimento di deroga è individuato nella Dott.ssa Maria Paola Pasetti, dirigente responsabile del Settore Autonomie locali.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 9 ottobre 2000, n. 50 - 1050

REG. CE 1257/99 sul sostegno allo Sviluppo Rurale da parte del Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia - Misura L, Azione 1: “Avviamento di servizi di assisitenza alla Gestione delle aziende agricole” - Adozione delle Istruzioni per l’applicazione e del Bando per l’apertura dei termini di presentazione delle domande (Attività 2001)

A relazione dell’Assessore Scanderebech:

Visto il Regolamento CE 1257/99 del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia, che modifica ed abroga taluni Regolamenti e prevede una serie di Misure di aiuto per lo sviluppo rurale per il periodo 2000-2006, che devono essere attuate a mezzo di un apposito Piano di Sviluppo Rurale;

visto il piano di sviluppo Rurale del Piemonte adottato con D.G.R. n. 10-29076 del 30.12.1999, e approvato con Decisione UE n. 2507 del 7/09/2000 (in appresso denominato P.S.R.);

visto che è necessario adottare le Istruzioni per l’applicazione relative alla misura L. Azione 1:"Avviamento di servizi di assistenza alla gestione delle aziende agricole" e procedere contestualmente mediante un unico Bando Regionale (anche per le attività conferite alle Provincie) per l’apertura dei termini di presentazione delle domande finalizzate ad ottenere il contributo per l’avviamento dei servizi di cui trattasi relativamente all’attività 2001 (16/10/2000 - 15/10/2001);

consultate le principali Organizzazioni del mondo agricolo operanti nel campo dei servizi di sviluppo agricolo (Enti di assistenza Tecnica Agraria, Enti di Assistenza Tecnica alle Cooperative e Associazioni di Produttori Biologici), nelle riunioni del 22/09/2000, 26/09/2000, 27/09/2000, 4/10/2000, 5/10/2000;

acquisito in data 6/10/2000 il parere favorevole del Comitato di cui all’art. 7, comma 8 del L.R. n. 34/1998;

ritenuto opportuno che, per necessità gestionali, le domande possano essere presentate entro i trenta giorni successivi alla data di adozione della presente Deliberazione della Giunta Regionale;

visto che, comunque, si ritiene possibile (salvo il verificarsi di disposizioni contrarie) l’ammissibilità delle spese sostenute dal 16/10/2000 (trattandosi di attività e non di investimenti) qualora l’Ente comprovi di aver operato da tale data conformemente alla normativa riguardante l’applicazione del P.S.R.;

la Giunta Regionale, con voti unanimi ai sensi di legge,

delibera

1) Sono approvate le Istruzioni per l’applicazione relative alla misura L. Azione 1: “Avviamento di servizi di assistenza alla gestione delle aziende agricole” ed il Bando per l’apertura dei termini di presentazione delle domande finalizzate ad ottenere il contributo per l’avviamento dei servizi di cui trattasi, relativamente all’attività 2001 (16/10/2000 - 15/10/2001) - Allegati “A” e “B” che fanno parte integrante della presente deliberazione;

2) Le domande possono essere presentate entro i trenta giorni successivi alla data di adozione della presente deliberazione della Giunta Regionale;

3) Sono ammissibili (salvo il verificarsi di disposizioni contrarie) le spese sostenute dal 16/10/2000 (trattandosi di attività e non di investimenti) qualora l’Ente comprovi di aver operato da tale data conformemente alla normativa riguardante l’applicazione del P.S.R.

(omissis)

Allegato A

Asse prioritario: n. 1 - Ammodernamento del Sistema Agricolo ed Agroindustriale -

Sottoasse: n. 1.3 - Servizi e strutture per le aziende agricole -

Misura L, Azione 1: “AVVIAMENTO DI SERVIZI DI ASSISTENZA ALLA GESTIONE DELLE AZIENDE AGRICOLE”

Riferimento normativo: Regolamento (CE) del Consiglio n. 1257/1999, Titolo II, Capo IX, Art. 33 - 3° trattino.

ISTRUZIONI PER L’APPLICAZIONE

Si forniscono le seguenti ISTRUZIONI PER L’APPLICAZIONE della misura L, del “Piano di Sviluppo Rurale della Regione Piemonte 2000-2006", redatto ai sensi dei Regg. (CE) n. 1257/99 e Reg. (CE) n. 1750/99 (in appresso denominato PSR) - AZIONE L1: ”AIUTI PER L’AVVIAMENTO DI SERVIZI DI ASSISTENZA ALLA GESTIONE" (denominati in appresso SERVIZI) - per la presentazione delle domande di contributo per l’avviamento dei servizi stessi e per il loro finanziamento.

La trattazione si articola in una sezione “INDICAZIONI GENERALI” (valida per tutti i tipi di Servizio) ed in una sezione “INDICAZIONI PARTICOLARI” (valida per ogni tipo di Servizio).

Ci si riserva di fornire in seguito anche le istruzioni per l’AZIONE L2 “AVVIAMENTO DEI SERVIZI DI SOSTITUZIONE”.

- INDICAZIONI GENERALI -

0. PREMESSA

L’attività considerata in un arco annuale va dal 16 Ottobre di un determinato anno al 15 Ottobre dell’anno successivo ed è qualificata dall’anno in cui questa si conclude (ad esempio, l’attività 2001 va dal 16 Ottobre 2000 al 15 Ottobre 2001).

L’attività finanziabile deve iniziare entro il periodo 2000-2006 e, quindi per ottenere il finanziamento dell’attività anno 2001, deve iniziare non oltre il 16 Ottobre 2000 al fine di usufruire del finanziamento annuale completo.

1. SERVIZI FINANZIABILI

Sono finanziabili i seguenti tipi di servizi:

1. SERVIZI DI ASSISTENZA ALLA GESTIONE DELLE AZIENDE AGRICOLE SINGOLE.

2. SERVIZI DI ASSISTENZA ALLA GESTIONE DELLE AZIENDE COOPERATIVE AGRICOLE.

3. SERVIZI ORIENTATI A PARTICOLARI SETTORI DI ATTIVITÀ.

Ai sensi di quanto previsto dal P.S.R. e dalla legge regionale 8 luglio 1999, n. 17, relativa al “Riordino dell’esercizio delle funzioni amministrative in materia di agricoltura, alimentazione, sviluppo rurale, caccia e pesca”, la competenza nella gestione della misura interessa la Regione Piemonte e le Amministrazioni Provinciali piemontesi nel seguente modo:

1. Servizi di assistenza alla gestione delle aziende agricole singole:

- Regione Piemonte per i programmi degli Enti regionali (L.R. 17/99, art. 6, comma 2, lett. e, lett. g)

- Province per i programmi degli Enti provinciali (L.R. 17/99, art. 2, lett. d)

2. Servizi di assistenza alla gestione delle aziende cooperative agricole:

- Regione Piemonte per i programmi delle Associazioni regionali per i servizi di assistenza alla gestione (L.R. 17/99, art. 6, comma 2, lett. e, lett. g)

1. Servizi di assistenza alla gestione delle aziende agricole biologiche:

- Regione Piemonte per i programmi delle Associazioni regionali per l’agricoltura biologica (L.R. 17/99, art. 6, comma 2, lett. e, lett. g).

2. ENTI ATTUATORI.

I SERVIZI devono essere attuati da ENTI che devono in generale:

1. garantire esperienza nel campo dell’assistenza alla gestione delle aziende agricole e cooperative, cioè che hanno già operato nel campo dei servizi di sviluppo agricolo in applicazione di Regolamenti Comunitari e riconosciuti a tale scopo (se non sono di nuova costituzione);

2. garantire la gestione democratica da parte degli associati;

3. non operare discriminazioni per quanto riguarda l’accesso ai servizi da parte delle aziende agricole (nel rispetto di quanto previsto da specifiche normative comunitarie, nazionali, regionali);

4. assicurare la massima diffusione delle informazioni nei confronti di tutti gli operatori potenzialmente interessati, con la possibilità di integrarle in una strategia complessiva anche a livello regionale.

3. PROGRAMMI DI ATTIVITA’

L’attuazione dei servizi presuppone la predisposizione di un PROGRAMMA da parte degli Enti attuatori, in genere poliennale, articolato in PROGRAMMI ANNUALI.

Il PROGRAMMA ANNUALE deve articolarsi in AZIONI (di cui si deve fornire la descrizione in quanto a STRATEGIA COMPLESSIVA); per ogni azione devono essere descritti gli INTERVENTI SPECIFICI A LIVELLO OPERATIVO.

In appresso il termine PROGRAMMA è utilizzato per indicare sia il DOCUMENTO DESCRITTIVO, sia il COMPLESSO COORDINATO DELLE ATTIVITA’ volte ad erogare i SERVIZI di cui trattasi.

Un PROGRAMMA REGIONALE consiste in interventi i quali, anche se almeno in parte possono essere realizzati materialmente in ambiti provinciali, richiedono comunque sempre un livello di coordinamento riferito ad un ambito territoriale regionale in quanto si integrano in un UNICO PROGRAMMA con altre attività che possono essere programmate solo in tale ambito, oppure perché (per loro natura, o finalità, o per la natura dei soggetti a cui si rivolgono) prescindono dalle ripartizioni amministrative o altre zonizzazioni sub-regionali.

Analogamente, un PROGRAMMA PROVINCIALE consiste in interventi i quali, anche se almeno in parte possono essere realizzati materialmente in ambiti sub-provinciali, richiedono comunque sempre un livello di coordinamento riferito ad un ambito territoriale provinciale in quanto si integrano in un UNICO PROGRAMMA con altre attività che possono essere programmate solo in tale ambito, oppure perché (per loro natura, o finalità, o per la natura dei soggetti a cui si rivolgono) prescindono dalle ripartizioni amministrative o altre zonizzazioni sub-provinciali.

La stessa AZIONE può evidentemente ritrovarsi anche in programmi a livelli territoriali diversi però, per quanto detto, con interventi diversi in base agli obiettivi che è necessario perseguire nell’ambito territoriale a cui si riferiscono.

4. SPESE AMMISSIBILI

Agli Enti possono essere riconosciute ed ammesse a contributo le seguenti tipologie di spese:

a) Costi del personale: trattasi di costi per personale tecnico (cioè direttamente impegnato nella predisposizione e/o nella attuazione dei programmi di attività per la fornitura del servizio di assistenza alla gestione):

- Corrispettivi (compresi gli oneri riflessi nel caso di personale dipendente proprio o prestato da altri Enti), rimborsi per spese di trasporti (rimborsi chilometrici - commisurati al 20% del costo di un litro della benzina verde al primo gennaio di ogni anno, mezzi di linea), spese di assicurazione per il trasporto del personale, ecc.

- Oneri per servizi, riguardanti consulenze tecnico-gestionali di esperti, compresa l’acquisizione di materiale per l’aggiornamento del personale tecnico quali pubblicazioni e riviste specializzate (anche periodiche) o altri mezzi di comunicazione multimediale.

Le spese indicate riguardano il personale di cui si dota l’Ente in base a qualsivoglia rapporto contrattuale.

b) Affitto dei locali: trattasi di costi relativi ai canoni di locazione.

- Se i locali vengono acquistati o sono già di proprietà dell’Ente, le spese ammissibili sono limitate al costo della locazione ai valori di mercato.

- In caso di lavori interni di ristrutturazione ammortizzabili, il costo ammesso è limitato alla quota di ammortamento.

c) Acquisto di attrezzature di ufficio compresi materiali e programmi informatici: spesa per l’acquisto.

d) Costi di esercizio: trattasi di costi per il funzionamento degli uffici (energia elettrica, riscaldamento spese postali e di telecomunicazione (traffico voce, dati, fax), cancelleria, stampati, ecc.), manutenzione dei locali ed attrezzature nonché relativi ai mezzi di servizio di proprietà dell’Ente (limitatamente al carburante, manutenzione, assicurazione dei mezzi).

e) Spese amministrative: trattasi di costi per:

- personale amministrativo a supporto della realizzazione dei programmi e cioè i corrispettivi (compresi gli oneri riflessi nel caso di personale dipendente proprio o prestato da altri Enti);

- Oneri per servizi, riguardanti consulenze di esperti in materia amministrativa, fiscale, contabile, ecc. compreso l’acquisto di materiale per l’aggiornamento del personale amministrativo quali pubblicazioni e riviste specializzate (anche periodiche) o altri mezzi di comunicazione multimediale.

Le spese indicate riguardano il personale di cui si dota l’Ente in base a qualsivoglia rapporto contrattuale.

- Spese di costituzione (nel caso di Enti nuovi) o per la modificazione degli Statuti (nel caso di Enti preesistenti).

Tutte le spese sopra elencate sono ammissibili dal momento della presentazione della domanda di contributo e solo per la quota di attività a questa posteriore.

A consuntivo possono essere ammesse compensazioni fra le varie voci di spesa rispetto a quanto indicato nel preventivo, purché entro i limiti della spesa ammessa complessiva approvata.

5. PERSONALE

1. Per garantire l’erogazione di SERVIZI di elevata qualità, gli stessi ENTI devono dotarsi di personale tecnico qualificato che deve possedere uno dei seguenti titoli di studio:

1 - Titoli rilasciati da Facoltà Universitarie: Lauree, Diplomi universitari, Diplomi rilasciati da scuole dirette a fini speciali (Sdafs) nel campo agrario, forestale, economico commerciale, veterinario, biologico, agroalimentare, agroindustriale, ambientale.

Diplomi di specializzazione nei campi suddetti e in quello relativo all’applicazione dei sistemi di qualità nel settore agricolo.

2 - Titoli rilasciati da Istituti di Scuola Media Superiore: Diplomi in campo agrario, agrotecnico, enologico, economico commerciale, ambientale e di specializzazione nell’applicazione dei sistemi di qualità in campo agricolo.

3 - Altri titoli di studio di scuola media superiore od universitari potranno essere valutati ed approvati dalla Regione in relazione a particolari esigenze specialistiche espressamente segnalate nei programmi di attività degli Enti beneficiari.

4 - In mancanza del titolo di studio vengono richiesti almeno 10 anni di esperienza nelle attività che fanno capo ai servizi di sviluppo agricolo, quali in particolare l’assistenza tecnica, gestionale e contabile, riconosciuta dalla competente struttura regionale o provinciale.

5 - Per il personale che svolge funzioni di coordinamento a livello regionale o provinciale è richiesto un qualsiasi titolo di studio rilasciato da Istituti di scuola media superiore o da Facoltà universitarie, anche non nei campi sopra citati, purché dotato di adeguata esperienza.

2. Il personale amministrativo utilizzato a supporto dei programmi deve possedere professionalità adeguata.

6. AGEVOLAZIONI PREVISTE

1. La ripartizione annuale della dotazione finanziaria recata dalla misura L del PSR verrà effettuata di anno in anno nel bando.

Nella fase di avvio ci si basa sulle seguenti considerazioni:

a) Avviamento di servizi di assistenza alla gestione di aziende singole e cooperative:

La sempre maggiore attenzione accordata dall’Unione Europea agli obiettivi di coesione economica e quindi allo sviluppo rurale assicura una posizione centrale nei servizi di sviluppo agricolo nelle politiche di programmazione dello sviluppo rurale.

Un elemento importante del sistema dei servizi di sviluppo agricolo è sempre stato rappresentato dall’attività di assistenza tecnica alle aziende agricole sia singole sia associate in cooperative.

Senza dubbio l’avviamento di servizi di assistenza alla gestione si rende necessario per adeguare il fattore imprenditoriale alle nuove politiche che puntano alla diversificazione produttiva ed alle alternative alla produzione agricola nonché al miglioramento della qualità dei prodotti (unitamente alla particolare attenzione accordata alle problematiche dell’ambiente, del benessere animale, dell’integrazione agroindustriale e della qualità).

E’ indubbio che tutto ciò comporta una conversione graduale dei servizi verso nuove forme di assistenza alla gestione effettivamente funzionali agli obiettivi della riforma della PAC, per realizzare la quale però non si può nemmeno prescindere da un patrimonio di esperienze e di risorse che interessa l’intero territorio regionale.

Pertanto, ai fini del riparto delle risorse finanziarie in favore di tali tipi di servizi si ritiene opportuno, almeno nel periodo di applicazione iniziale del Reg. CE n. 1257/99, fare riferimento, in linea di massima, alla spesa finanziata che si è consolidata nel corso del periodo di programmazione 1994 - 1999 riguardante l’assistenza alla gestione, sia in favore delle aziende agricole singole sia cooperative.

Successivamente alla fase di avviamento, anche in base al grado di utilizzazione delle risorse finanziarie, si valuterà la possibilità di utilizzare gradualmente anche altri parametri.

Sono previsti aumenti della spesa ammessa per consentire l’utilizzazione in entrambi tipi di servizio di tecnici ed esperti ad elevata specializzazione (soprattutto nell’applicazione di sistemi di qualità).

b) Avviamento di servizi di assistenza alla gestione di aziende biologiche.

Trattasi di un servizio interamente nuovo per il quale non esistono parametri pregressi.

Poiché la Regione intende puntare su di un incremento della produzione commercializzata come certificata da parte delle aziende agricole biologiche e poiché il numero di queste ultime che commercializzano come detto è ancora limitato, si punta ad un numero di tecnici non elevato nella fase di avvio, ma di elevata professionalità.

2. E’ concesso un contributo in conto capitale decrescente, al massimo per i primi cinque anni di attività, dopo il riconoscimento, fino al 100%, 80%. 60%, 40%, 20% della spesa ammessa per programmi finalizzati all’erogazione di servizi di assistenza alla gestione alle aziende agricole rispettivamente per il 1°, 2°, 3°, 4°, 5° anno di attività (la concessione del contributo così qualificato è denominato in appresso con il termine “finanziamento dei programmi”).

Il contributo è concesso agli Enti che dimostrano di possedere i requisiti previsti dalla normativa per assicurare l’erogazione dei servizi in modo continuativo ed al livello qualitativo richiesto.

Gli Enti riconosciuti tali acquisiscono il diritto ad essere finanziati per il quinquennio stabilito, fatta salva una verifica annuale circa la sussistenza dei requisiti e la qualità del servizio erogato.

7. PROCEDURE

1. BANDO.

Ogni anno, in base alle disponibilità finanziarie, la Regione può aprire un Bando per la realizzazione della misura L prevista dal PSR che conterrà:

- i requisiti dei beneficiari;

- la data di apertura e chiusura della presentazione delle domande;

- la documentazione da presentare;

- gli Uffici competenti alla ricezione, istruttoria e decisione per la concessione degli aiuti;

- l’autorità alla quale è possibile ricorrere nel caso di diniego nella concessione degli aiuti;

- le regole che disciplinano la misura;

- l’entità degli aiuti;

- i criteri di selezione;

- ogni altro elemento ritenuto necessario per un efficace ed efficiente applicazione della misura.

Tale Bando potrà essere diffuso con i mezzi d’informazione ritenuti più opportuni, anche attraverso mezzi informatici.

2. TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE E DOCUMENTAZIONE.

1. Primo anno di attività.

La domanda fa riferimento a:

- un PROGRAMMA QUADRO complessivo di durata almeno quinquennale con una quantificazione di massima della spesa globalmente prevista per ogni anno.

Tale programma deve essere presentato con la domanda.

- un PROGRAMMA ANNUALE DI ATTIVITÀ, con il PREVENTIVO DI SPESA.

Tale programma può essere presentato anche successivamente alla domanda (come più avanti specificato).

Alla domanda, sia per il finanziamento dei programmi regionali sia per il finanziamento dei i programmi provinciali, deve inoltre essere allegato:

- STATUTO.

Nel caso di Ente preesistente che abbia già operato nell’ambito dei Servizi di sviluppo agricolo soprattutto per l’applicazione di Regolamenti Comunitari e qualora questo non sia ancora adeguato in rapporto alle finalità e requisiti richiesti, è possibile presentare con la domanda ancora lo Statuto in vigore presentando però anche una DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ che specifichi l’impegno che fin dall’inizio del periodo annuale a cui l’attività si riferisce l’Ente opera in base alle presenti norme del PSR e che entro il termine stabilito dalle Strutture a cui le domande sono state presentate sarà trasmesso lo Statuto modificato.

- EVENTUALE ALTRA DOCUMENTAZIONE specificata per ciascun tipo di servizio

Inoltre, entro i 30 giorni successivi, l’Ente è tenuto a presentare la DOCUMENTAZIONE DETTAGLIATA che consiste nel PROGRAMMA ANNUALE DI ATTIVITA’ con il PREVENTIVO DI SPESA e nell’ulteriore documentazione precisata più avanti nella descrizione di ciascun tipo di servizio.

2. Anni successivi al primo anno di attività.

La domanda fa riferimento al PROGRAMMA ANNUALE DI ATTIVITÀ, con il PREVENTIVO DI SPESA.

Tale programma deve essere presentato con la domanda.

Alla domanda deve essere allegata la DOCUMENTAZIONE DETTAGLIATA specificata per ciascun tipo di servizio.

a) Finanziamento dei Programmi regionali.

La domanda va inoltrata alla Regione Piemonte, Assessorato Agricoltura, Caccia e Pesca, Direzione Regionale 12 Sviluppo dell’Agricoltura - Settore Servizi di Sviluppo Agricolo entro il 15 Ottobre di ogni anno a partire dall’anno 2000.

b) Finanziamento dei Programmi provinciali.

La domanda va inoltrata alle Amministrazioni Provinciali - Settori/Servizi dell’Agricoltura entro il 15 Ottobre di ogni anno a partire dall’anno 2000.

Nel caso di inoltro delle domande per via postale farà fede la data del timbro postale.

3. MODULISTICA

Si fa riferimento alla modulistica citata nel bando e messa a disposizione presso i competenti Uffici dell’Agricoltura della Regione e/o delle Province.

4. APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA E QUANTIFICAZIONE DELLA SPESA AMMESSA

Compete agli Enti territoriali a cui le domande di finanziamento sono presentate (Regione o Province).

Si articola nelle seguenti fasi:

1. Per il primo anno di attività.

a) Questa fase inizia con il RICEVIMENTO DELLA DOMANDA e termina con la presentazione della DOCUMENTAZIONE DETTAGLIATA (prima specificata).

L’Ente territoriale competente effettua una valutazione delle domande presentate e della relativa documentazione (quando risulta completa) per stabilire la sussistenza di tutti i requisiti richiesti a proposito:

- degli Enti richiedenti;

- del contenuto dei programmi (PROGRAMMA QUADRO e PROGRAMMA ANNUALE DI ATTIVITA’ e PREVENTIVO DI SPESA)

b) Gli Enti le cui domande sono state considerate ammissibili sono convocati per stabilire le condizioni specifiche (ad esempio, eventuali MASSIMALI DI SPESA, MODALITÀ DETTAGLIATE DI RENDICONTAZIONE, MODALITA’ DI EROGAZIONE DEGLI ANTICIPI E/O ACCONTI, EVENTUALI MODIFICHE DEGLI STATUTI, ecc.) alle quali l’Ente territoriale competente concede il contributo.

Relativamente ai programmi provinciali, saranno successivamente emanate le relative disposizioni in merito, previamente concordate con le Province.

Nel caso di conclusione positiva di tale fase si riconosce che l’Ente possiede i requisiti richiesti per operare ai sensi della misura L del PSR; si approva il PROGRAMMA ANNUALE DI ATTIVITA’ riguardante il primo anno; se ne quantifica in modo definitivo la spesa ammessa ed il contributo di avviamento (con determinazione dirigenziale).

2. Per gli anni successivi al primo anno di attività.

L’Ente territoriale competente effettua una valutazione delle domande presentate e della relativa documentazione (quando risulta completa) e stabilita la sussistenza di tutti i requisiti richiesti quantifica la spesa ammessa ed approva il contributo di avviamento (con determinazione dirigenziale).

5. EROGAZIONE DEL CONTRIBUTO.

L’erogazione del contributo complessivo spettante a ciascun Ente si articola, di norma, mediante il pagamento di anticipi e/o acconti e del saldo.

Tale pagamento è effettuato dall’Organismo Pagatore Nazionale (O.P.N.) sulla base dell’importo segnalato, per tali anticipi e o acconti e per il saldo, dalla Regione mediante la trasmissione di appositi elenchi.

Per quanto riguarda gli elenchi che specificano gli Enti provinciali e i relativi importi da erogarsi, questi sono trasmessi dalle Province alla Regione che provvede all’inoltro all’O.P.N..

Si prevede quanto segue (specificando che le date riguardanti gli anticipi si riferiscono all’anno entro cui si conclude l’attività annuale - 2001 per l’attività dell’anno 2001 - e la data riguardante il saldo si riferisce all’anno successivo - 2002 per l’attività dell’anno 2001):

a) Anticipi e/o acconti.

1) Previo rilascio di fideiussione, possono essere erogati ANTICIPI all’inizio di esecuzione delle attività.

2) Previo rilascio di fideiussione possono essere erogati ACCONTI in corso d’opera per attività pari al massimo a quanto realizzato.

3) Gli acconti e gli anticipi non possono superare il 90% del contributo.

Gli Enti inoltrano domanda di erogazione degli anticipi all’Ente territoriale competente, unitamente alla garanzia fideiussoria, entro le date e secondo le disposizioni che saranno stabilite dall’O.P.N.

In ogni caso la domanda di erogazione del 1° anticipo non potrà essere presentata prima dell’espletamento degli adempimenti previsti al punto 4. APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA E QUANTIFICAZIONE DELLA SPESA AMMESSA.

L’importo della FIDEIUSSIONE BANCARIA O ASSICURATIVA dovrà essere pari al 100% del finanziamento concesso.

La Regione inoltra tutti gli elenchi (regionali e provinciali) all’O.P.N. per il pagamento, di norma, entro i successivi 10 giorni alla ricezione delle domande per gli Enti regionali o degli elenchi trasmessi dalle Province per gli Enti provinciali (l’inoltro degli elenchi da parte delle Province alla Regione è effettuato di norma entro i dieci giorni successivi al ricevimento della domanda).

b) Saldo

E’ erogato all’ultimazione delle attività.

Gli Enti inoltrano domanda di erogazione del saldo entro il 31 Gennaio, presentando apposita rendicontazione, all’Ente territoriale competente.

Quest’ultimo effettua l’istruttoria entro i 45 giorni successivi alla domanda e quantifica ed approva (mediante determinazione dirigenziale) la spesa ammessa ed il relativo contributo in fase di consuntivo ed il conseguente saldo da erogarsi.

Sulla base di tale atto l’Ente territoriale competente predispone l’elenco che specifica gli Enti beneficiari ed i relativi importi da erogarsi.

Le Province provvedono all’immediato invio dei propri elenchi alla Regione la quale inoltra tutti gli elenchi (regionali e provinciali) all’O.P.N. per il pagamento.

8. PRIORITA’ E RIPARTO FONDI FRA ENTI

Nel caso in cui le risorse finanziarie siano insufficienti a finanziare tutte le domande ammissibili, saranno adottate le priorità nonché i criteri per il riparto fondi fra Enti specificati relativamente ad ogni tipo di servizio

9. CONTROLLI

In generale si fa riferimento a quanto previsto nella parte prima, Aspetti Generali del PSR, punti 12.3.2 (Disposizioni relative ai controlli), 12.3.2.1 (Controllo amministrativo), 12.3.2.2 (Controlli in loco).

Nello specifico, a titolo esemplificativo, riguardano i seguenti argomenti (con i criteri in appresso specificati):

1. La permanenza dei REQUISITI richiesti.

- Oltre alla struttura organizzativa (operatività regionale o provinciale, sedi, personale, ecc.) ed alla attività degli Organi statutari, è considerata soprattutto la BASE ASSOCIATIVA (numero e qualifica dei soci).

Sulla base associativa possono essere disposti controlli a campione riguardanti almeno il 5% della medesima (complessivamente o solo in riferimento alla quota che possiede i requisiti in relazione ai quali il controllo è specificamente disposto).

- Gli Enti tengono a disposizione della Regione o della Provincia tutta la documentazione a supporto degli elenchi soci (domande di adesione, ecc.).

2. La corretta realizzazione degli INTERVENTI per l’erogazione dei SERVIZI (loro validità, raggiungimento degli obiettivi, ecc.).

Gli Enti sono tenuti a fornire tutte le informazioni e la documentazione richieste dalla Regione o dalla Provincia riguardante soprattutto il personale (eventuali convenzioni, lettere di incarico, documentazione riguardante l’attività svolta, ecc.).

Per quanto riguarda gli interventi in favore delle aziende, possono essere disposti CONTROLLI A CAMPIONE riguardanti almeno il 5% delle aziende interessate

3. La corretta utilizzazione dei fondi pubblici.

Gli Enti devono tenere a disposizione tutta la DOCUMENTAZIONE GIUSTIFICATIVA, circa la quale la Regione o la Provincia possono disporre controlli a campione (anche presso le sedi degli Enti medesimi).

I controlli precedentemente specificati riguardano la fase di consuntivo.

Comunque, la Regione o la Provincia, possono disporre controlli aggiuntivi e decidere di effettuare controlli, oltre che a consuntivo, anche in momenti intermedi del periodo di attività.

- INDICAZIONI SPECIFICHE -

1. SERVIZI DI ASSISTENZA ALLA GESTIONE DELLE AZIENDE AGRICOLE SINGOLE.

Si specifica quanto segue:

1. PREMESSA

1. I servizi per l’assistenza alla gestione delle aziende agricole singole previsti dalla misura L del PSR, devono in generale essere articolati per tenere conto del fatto che l’assistenza alla gestione si diversifica, schematicamente, a seconda delle zone, in quanto:

* nelle zone con sistemi integrati agricoli ed agroindustriali l’assistenza è richiesta nell’ambito di processi di innovazione tecnologica, organizzativa e commerciale per conseguire un miglioramento organizzativo e produttivo dell’azienda agricola per rispondere meglio alle richieste dei settori riguardanti la trasformazione e la commercializzazione.

Pertanto deve essere adeguata per integrarsi e coordinarsi con altri sistemi di servizi specialistici all’assistenza tecnica e all’assistenza alla gestione;

* nelle zone con sistemi locali agricoli e rurali a basso sviluppo l’assistenza è richiesta nell’ambito di processi di riconversione produttiva, ammodernamento e diversificazione economica;

Pertanto deve essere adeguata per confrontarsi ed interagire con soggetti anche extragricoli che assumono sempre più rilevanza nello sviluppo del territorio rurale e nei processi di integrazione nell’ambito delle filiere;

E’ chiaro peraltro che nella maggior parte dei casi esistono realtà territoriali in cui le caratteristiche sopra descritte coesistono e pertanto devono essere considerate in modo coordinato per lo sviluppo del territorio.

Pertanto si possono prevedere forme organizzate di gestione delle aziende anche a livello territoriale di base le quali contribuiscono ad una gestione democratica degli interventi.

2. Nell’ambito dell’assistenza tecnica e della divulgazione sono ammissibili solo aiuti all’avviamento delle Associazioni e solo nel caso in cui diano luogo a CREAZIONE del Servizio o ALLARGAMENTO del Servizio stesso.

In proposito si può fare riferimento a quanto di seguito specificato:

- CREAZIONE DEL SERVIZIO: istituzione di Servizi interamente nuovi (cioè non sviluppati precedentemente) come settori di attività e/o contenuti e/o finalità dei medesimi.

- ALLARGAMENTO DEL SERVIZIO: sviluppo o potenziamento di servizi preesistenti mediante l’integrazione di servizi nuovi come settori di attività e/o contenuti e/o finalità dei medesimi (in tal caso gli aiuti di avviamento sono concedibili solo per la spesa a cui da luogo la quota aggiuntiva di servizi).

Si può parlare di CREAZIONE del Servizio anche nel caso di CONVERSIONE da un servizio con la caratteristica di fornire una “assistenza tecnica puntiforme” (cioè i cui effetti si esauriscono interamente nell’ambito aziendale) ad un servizio con la caratteristica di orientare l’imprenditore agricolo a cogliere le migliori opportunità di sviluppo nel quadro di uno sviluppo rurale come inteso dal Reg. (CE) n. 1257/99 e cioè sia in senso “orizzontale” (sviluppo plurisettoriale) sia in senso “verticale” (sviluppo nell’ambito delle filiere).

Pertanto, le forme di assistenza alla gestione che soddisfano esigenze più specifiche e circoscritte quali, ad esempio, iniziative di informazione mirate a risolvere problemi tecnici, tecnico-gestionali e contabili che sorgono comunque nelle fasi critiche dei cicli produttivi delle aziende agricole singole devono essere considerati come ambiti particolari di una più generale assistenza alla gestione avente carattere multifunzionale e polivalente.

2. SPESE AMMISSIBILI

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI.

3. BENEFICIARI

Trattasi di Enti aventi la natura di Associazioni.

Possono ottenere il finanziamento anche Enti che hanno già operato nel campo dei servizi di sviluppo agricolo in applicazione di Regolamenti Comunitari e riconosciuti a tale scopo (definiti in appresso ENTI PREESISTENTI), purchè dimostrino la creazione o l’ampliamento dei propri servizi nel senso indicato precedentemente.

Associano aziende agricole condotte da imprenditori agricoli a titolo principale (come definito nel “Piano di sviluppo rurale 2000 - 2006 ai sensi del Reg. (CE) n. 1257/1999"):

- direttamente se trattasi di Enti operanti in ambito provinciale che assumono pertanto la natura di ASSOCIAZIONI PROVINCIALI.

L’Associazione provinciale, per articolare il proprio servizio in modo capillare sul territorio, può prevedere che siano costituite forme organizzative delle proprie aziende socie a livello territoriale subprovinciale aggregandole opportunamente (nel caso di Enti preesistenti tali forme organizzative non devono però aumentare rispetto al numero - complessivo, per provincia, per ogni Ente - di eventuali altre forme organizzative della stessa natura presenti al 31.12.1999).

Le forme organizzative a livello territoriale subprovinciale devono avere i seguenti requisiti:

1. aggregare un minimo di 80 aziende.

2. essere costituite con atto notarile e dotate di un apposito statuto che preveda il voto pro-capite.

3. Essere coordinate dall’Associazione Provinciale che ne ha previsto la costituzione.

- per il tramite di Enti provinciali ad essi aderenti (e dotati di idonea organizzazione) se operanti in ambito regionale che assumono pertanto la natura di ASSOCIAZIONI REGIONALI.

In generale, nelle zone montane, valgono per gli imprenditori agricoli i requisiti previsti a proposito delle medesime.

Pertanto, per garantire il coordinamento delle AZIONI e degli INTERVENTI (di cui si parlerà successivamente) al fine di conseguire le finalità specificate al punto 1. PREMESSA con un grado di integrazione esteso a tutto il territorio regionale (come prescrive la misura L del PSR) ed ai livelli richiesti da una assistenza alla gestione avente carattere multifunzionale e polivalente è necessario che ad un Ente regionale aderiscano Enti provinciali operanti in tutte le Province del Piemonte con adeguata struttura organizzativa.

Le condizioni prima specificate devono esser rispettate anche perché, come già detto, i SERVIZI devono integrarsi con altri SERVIZI specialistici e devono essere adeguati per confrontarsi ed interagire con soggetti agricoli ed extragricoli (pubblici e privati) che possono riferirsi ad ambiti territoriali diversificati, regionali e provinciali, con funzioni e ruoli specializzati per gli ambiti territoriali a cui si riferiscono.

4. CONDIZIONI DI AMMISSIBILITA’ E REQUISITI

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI e si specifica quanto segue:

1. L’Ente operante in ogni provincia (aderente all’Ente regionale) deve essere dotato di personalità giuridica autonoma ed associare almeno 160 aziende condotte da imprenditori agricoli a titolo principale.

Oltre tale limite possono associare aziende condotte anche da altri imprenditori agricoli.

Tenuto conto del fatto che recentemente in Piemonte sono state istituite due nuove Province (Verbania e Biella) a partire dalle preesistenti province di Novara e Vercelli e che le 4 nuove province sono di limitata estensione e con numero ridotto di aziende agricole, al fine di garantire l’esistenza di Enti che erogano il servizio di assistenza alla gestione ad un adeguato numero di aziende agricole, è consentita l’esistenza di Associazioni provinciali che operino su di un territorio coincidente con quello delle originarie Province di Novara e di Vercelli e perciò, operativamente, anche sul territorio delle nuove Province, rispettivamente, di Verbania e di Biella.

Pertanto, in tal caso, il limite di 160 aziende è riferito complessivamente ad ognuno dei territori interprovinciali (considerato, a fini operativi, come un’unica provincia) così definiti:

Novara - Verbania (ex Provincia di Novara)

Vercelli - Biella (ex Provincia di Vercelli).

2. Si richiede l’atto notarile anche in caso di modificazione dello Statuto, nel caso di trasformazione di Ente preesistente.

Lo Statuto, che deve fare riferimento alle indicazioni della Direzione regionale competente, deve comunque prevedere il voto pro-capite.

3. Al fine di garantire un efficace servizio alle aziende agricole le Associazioni provinciali occupano in media un tecnico agricolo polivalente o specialista a tempo pieno almeno ogni 80 aziende nonché un coordinatore del programma di attività.

4. In merito ai programmi annuali si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI specificando quanto segue.

1. Devono prevedere a titolo orientativo le seguenti AZIONI consistenti nel promuovere:

* una multifunzionalità dell’impresa e/o un miglioramento dell’organizzazione aziendale per diversificare le opportunità di reddito (per esempio, verso: arboricoltura da legno e interventi silvo-colturali, agriturismo, valorizzazione di nuovi settori e nicchie nell’attività agricola, iniziative per la realizzazione di interventi finalizzati al recupero e la manutenzione ambientale e per l’utilizzo del territorio a fini ricreativi, attività di presidio contro il degrado del territorio medesimo);

* particolari metodi di produzione e la migliore qualificazione del prodotto, puntando all’applicazione dei sistemi di qualità di processo e di prodotto;

* l’integrazione delle attività dell’imprenditore agricolo nei confronti di iniziative innovative di programmazione (che interessano le filiere di tipo settoriale e/o di tipo territoriale plurisettoriali);

* l’adozione di pratiche agricole rispettose dell’ambiente (riconducibili almeno alla Buona Pratica Agricola) e del benessere degli animali.

* riduzione dei costi di produzione.

* iniziative per supportare l’agricoltore nell’applicazione degli interventi previsti dal PSR.

* iniziative per l’istituzione di SERVIZI DI SOSTITUZIONE (peraltro gestiti operativamente da Enti od Organismi specializzati) e per favorire le pari opportunità fra uomo e donna.

2. Per garantire la specializzazione degli interventi e la massima professionalità nella realizzazione dei medesimi per ogni ambito territoriale, data l’elevata quantità ed articolazione quantitativa delle aziende a cui i servizi si rivolgono, un programma regionale può essere presentato solo da un Ente operante a livello regionale (avente i requisiti prima specificati) e, analogamente, un programma provinciale può essere presentato solo da un Ente provinciale (avente parimenti i requisiti prima specificati).

Entrambi i tipi di programma possono prevedere delle zonizzazioni, rispettivamente, interprovinciali e all’interno di ogni singola provincia.

3. Nel caso in cui lo stesso Ente presenti programmi con più interventi e nel caso in cui il proprio programma si integri in programmi a livello territoriale superiore si rendono necessarie adeguate ATTIVITÀ DI COORDINAMENTO.

Per ogni intervento deve essere specificato:

- il PERSONALE TECNICO impiegato (funzionalmente dipendente dall’Ente che presenta il programma in cui l’intervento è inserito).

Se la stessa unità di personale opera in più interventi è necessario indicarne la percentuale di utilizzo riferita all’attività per cui riceve l’intera retribuzione dall’Ente di appartenenza.

- Le ZONE INTERESSATE.

5. AGEVOLAZIONI PREVISTE

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI, con le seguenti specificazioni:

Per i servizi di assistenza alla gestione delle aziende agricole singole, nell’ambito della quota riguardante la dotazione finanziaria annualmente prevista dal PSR per l’applicazione della misura L in favore di tali servizi, si stabilisce nel bando annuale la quota parte (quantificata annualmente dall’Assessorato in accordo con le Amministrazioni Provinciali) per il finanziamento dei programmi di livello regionale e la quota parte per il finanziamento dei programmi di livello provinciale (con specificazione della dotazione finanziaria assegnata a ciascuna Provincia).

6. PROCEDURE

1. BANDO.

In relazione alle disponibilità finanziarie per l’attuazione della misura, per garantire la massima efficacia ed efficienza dei SERVIZI e la massima omogeneità di gestione amministrativa, data la complessa integrazione dei servizi sul territorio regionale, è emanato, in accordo con le Amministrazioni Provinciali, un BANDO annuale regionale per l’apertura delle domande riguardanti la concessione di contributi di avviamento per i servizi di assistenza alla gestione sia ad Enti che presentano programmi regionali sia ad Enti che presentano programmi provinciali.

2. PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE e DOCUMENTAZIONE.

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI con le seguenti specificazioni.

a) Finanziamento dei Programmi regionali.

La documentazione dettagliata da presentare consiste in:

- statuto (solo in caso di variazione rispetto a quello originariamente depositato);

- programma annuale di attività;

- preventivo di spesa disaggregato secondo le voci ammissibili precedentemente citate.

- per ogni unità di personale utilizzato (distinto in personale tecnico ed amministrativo), schede con i seguenti elementi principali:

- dati anagrafici;

- titolo di studio

- sintetica descrizione degli interventi a cui è interessato e funzioni svolte;

- costo previsto per retribuzioni e trasporti.

- l’indicazione degli Enti aderenti all’Ente regionale operanti in tutte le province del Piemonte che possiedono i requisiti previsti dalla presente normativa (solo per il primo anno di attività).

b) Finanziamento dei Programmi provinciali.

La documentazione dettagliata da presentare consiste in:

- statuto (solo in caso di variazione rispetto a quello originariamente depositato);

- programma annuale di attività;

- elenco aggiornato, al momento della presentazione della domanda, delle aziende aderenti all’Ente provinciale con l’indicazione di eventuali forme organizzative delle medesime a livello subprovinciale.

- preventivo di spesa disaggregato secondo le voci ammissibili precedentemente citate.

- per ogni unità di personale utilizzato (distinto in personale tecnico ed amministrativo), schede con i seguenti elementi principali:

- dati anagrafici;

- titolo di studio

- sintetica descrizione degli interventi a cui è interessato e funzioni svolte;

- costo previsto per retribuzioni e trasporti.

- dichiarazione che l’Ente provinciale aderisce ad un Ente regionale che possiede i requisiti previsti dalla presente normativa.

3. MODULISTICA.

Si fa riferimento alla modulistica principale citata nel bando e messa a disposizione presso i competenti Uffici dell’Agricoltura della Regione.

Si fa riserva di ridefinire la domanda e la documentazione sopracitata in base ai modelli che saranno predisposti dall’Ente pagatore a livello nazionale.

4. APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA E QUANTIFICAZIONE DELLA SPESA AMMESSA.

Si rimanda alla parte generale, con le seguenti specificazioni.

Poiché, relativamente alle nuove Province di:

- Novara e Verbania

- Vercelli e Biella

che sono state istituite a partire alle preesistenti province, rispettivamente, di Novara e Vercelli, è consentita l’esistenza (come detto al punto 4. CONDIZIONI DI AMMISSIBILITÀ E REQUISITI (2.d)) di Associazioni provinciali che operino su di un territorio coincidente con quello delle originarie Province di Novara e di Vercelli e perciò, operativamente, anche sul territorio delle nuove Province, rispettivamente, di Verbania e di Biella, in tal caso, al fine di semplificare gli aspetti procedurali si ritiene opportuno adottare il seguente procedimento:

1. Ogni Associazione provinciale elabora un unico programma e lo presenta secondo il seguente schema:

- Associazione provinciale di Novara:

* elabora un unico programma per il territorio corrispondente alle attuali province di Novara e di Verbania.

* presenta tale programma alle citate province (il programma deve contenere le disaggregazioni in quanto ad attività e struttura organizzativa per le due province interessate).

- Associazione provinciale di Vercelli:

* Vale quanto sopra indicato, relativamente però, alle province di Vercelli e Biella.

2. Il programma presentato è istruito ed approvato dalle attuali Province di Novara e di Vercelli, in accordo, rispettivamente, con le Province di Verbania e di Biella (i cui Responsabili firmano l’approvazione congiuntamente con quelli delle province incaricate dell’istruttoria).

Le Province di Novara e Vercelli, sulla base del contributo approvato, a seguito di presentazione di domande di erogazione di anticipi e/o acconti e saldi, da parte delle rispettive Associazioni Provinciali, predispongono l’elenco dei beneficiari da trasmettere alla Regione, (unitamente alla fideiussione da presentarsi in occasione della richiesta del primo anticipo, ma per il valore dell’intero contributo concedibile) che provvederà all’inoltro all’AIMA per il pagamento.

5. EROGAZIONE DEL CONTRIBUTO.

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI.

8. PRIORITA’ E RIPARTO FONDI FRA ENTI

1. Nel caso in cui le risorse finanziarie siano insufficienti a finanziare tutte le domande ammissibili, saranno adottate le seguenti priorità:

1. Enti preesistenti;

2. Struttura organizzativa dell’Ente adeguata (in particolare in base al numero di unità di personale tecnico dipendente);

3. Complessità ed articolazione dei programmi (in particolare in base a quantità e qualità delle azioni, ambiti territoriali, ecc.).

2. Il riparto della disponibilità finanziaria fra Enti provinciali è effettuato proporzionalmente al numero delle organizzazioni a livello territoriale di base.

9. CONTROLLI

Si rimanda a quanto precisato nelle INDICAZIONI GENERALI.

10. RICORSI

I ricorsi in primo grado, avverso il contenuto degli atti amministrativi emanati, sono inoltrati:

- per gli interventi di competenza regionale al Direttore Regionale competente per la materia;

- per gli interventi di competenza provinciale alla Provincia competente per l’istruttoria.

In secondo grado il ricorso è inoltrato al Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.).

2. SERVIZI DI ASSISTENZA ALLA GESTIONE DELLE AZIENDE AGRICOLE COOPERATIVE.

Si specifica quanto segue:

1. PREMESSA

1. I servizi per l’assistenza alla gestione delle aziende agricole cooperative previsti dalla misura L del PSR, devono in generale essere articolati per tenere conto del fatto che l’assistenza alla gestione si diversifica, schematicamente, a seconda delle zone, in quanto:

* nelle zone con sistemi integrati agricoli ed agroindustriali l’assistenza è richiesta nell’ambito di processi di innovazione tecnologica, organizzativa e commerciale per conseguire un miglioramento organizzativo e produttivo dell’azienda agricola cooperativa per rispondere meglio alle richieste dei settori riguardanti la trasformazione e la commercializzazione.

Pertanto deve essere adeguata per integrarsi e coordinarsi con altri sistemi di servizi specialistici all’assistenza tecnica e all’assistenza alla gestione;

* nelle zone con sistemi locali agricoli e rurali a basso sviluppo, l’assistenza è richiesta anche per agevolare la promozione e costituzione di nuove realtà cooperative, finalizzate a gestire in forma associata processi di riconversione produttiva, di ammodernamento e di diversificazione economica dell’azienda, ecc.;

Pertanto deve essere adeguata per confrontarsi ed interagire con soggetti anche extragricoli che assumono sempre più rilevanza nello sviluppo del territorio rurale e nei processi di integrazione nell’ambito delle filiere;

E’ chiaro peraltro che nella maggior parte dei casi esistono realtà territoriali in cui le caratteristiche sopra descritte coesistono e pertanto devono essere considerate in modo coordinato per lo sviluppo del territorio.

2. Nell’ambito dell’assistenza tecnica e della divulgazione sono ammissibili solo aiuti all’avviamento delle Associazioni e solo nel caso in cui diano luogo a CREAZIONE del Servizio o ALLARGAMENTO del Servizio stesso.

In proposito si può fare riferimento a quanto di seguito specificato:

- CREAZIONE DEL SERVIZIO: istituzione di Servizi interamente nuovi (cioè non sviluppati precedentemente) come settori di attività e/o contenuti e/o finalità dei medesimi.

- ALLARGAMENTO DEL SERVIZIO: sviluppo o potenziamento di servizi preesistenti che si integrano con servizi nuovi come settori di attività e/o contenuti e/o finalità dei medesimi (in tal caso gli aiuti di avviamento sono concedibili solo per la spesa a cui da luogo la quota aggiuntiva di servizi).

Si può parlare di CREAZIONE del Servizio anche nel caso di CONVERSIONE da un servizio con la caratteristica di fornire una assistenza individualizzata in materia di gestione tecnica, economica, finanziaria ed amministrativa nei confronti delle singole cooperative, per risolvere problemi finanziari, amministrativi, fiscali e normativi, ma in modo isolato dal più generale contesto socio-economico, ad un servizio con la caratteristica di:

- orientare le cooperative a razionalizzare la propria gestione dei processi economico - finanziari;

- a cogliere le migliori opportunità di sviluppo nel quadro di un aumento della propria efficienza circa le capacità previsionali di mercato e di valorizzazione della qualità dei prodotti.

Pertanto, le forme di assistenza alla gestione che soddisfano esigenze più specifiche e circoscritte devono essere considerate come ambiti particolari di una più generale assistenza alla gestione che considera le relazioni delle cooperative con il più generale contesto socio-economico soprattutto di filiera.

2. SPESE AMMISSIBILI

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI.

3. BENEFICIARI

Per garantire il coordinamento delle AZIONI e degli INTERVENTI (di cui si parlerà successivamente), al fine di tenere conto di quanto specificato al punto 1. PREMESSA con un grado di integrazione esteso a tutto il territorio regionale, i beneficiari sono rappresentati dalle Associazioni regionali per i servizi di assistenza alla gestione di aziende cooperative costituite come Consorzi regionali cooperativi (in appresso denominati “Consorzi”).

Inoltre si fa riferimento unicamente ad Associazioni regionali in quanto le cooperative agricole a cui sono erogati i servizi alla gestione non sempre hanno basi associative ricadenti interamente in un’unica Provincia.

Possono ottenere il finanziamento, oltre a Consorzi di nuova costituzione, anche Consorzi che hanno già operato nel campo dei servizi di sviluppo agricolo in applicazione di Regolamenti Comunitari e riconosciuti a tale scopo (definiti in appresso ENTI PREESISTENTI), purchè dimostrino la creazione o l’ampliamento dei propri servizi nel senso indicato precedentemente.

4. CONDIZIONI DI AMMISSIBILITA’ E REQUISITI.

1. Le Associazioni regionali per i servizi di assistenza alla gestione di aziende cooperative devono avere i seguenti requisiti:

1. devono essere costituite sotto forma di Consorzi regionali cooperativi aventi una durata minima di 10 anni;

2. devono essere dotate, o dotarsi, di un apposito Statuto redatto secondo le indicazioni dell’Assessorato regionale;

3. occupare a tempo pieno almeno un dipendente per lo svolgimento delle attività di gestione tecnica, economica, finanziaria ed amministrativa delle aziende agricole cooperative associate, dotato di professionalità ed esperienza in relazione all’attività che deve essere svolta,

4. assicurare un servizio di consulenza per la tenuta della contabilità ed il servizio di analisi dei risultati contabili ed altri dati;

5. associare almeno 40 cooperative agricole funzionanti,

6. rappresentare un fatturato consolidato di almeno 50 miliardi di lire nell’anno precedente a quello di presentazione della domanda di contributo;

7. rappresentare più comparti e più fasi (cooperative di produzione, di lavorazione, trasformazione commercializzazione e vendita dei prodotti agricoli e zootecnici);

8. avere sede in Piemonte ed associare cooperative piemontesi che interessano almeno sei Province del Piemonte.

Relativamente ad ogni Consorzio, possono essere considerate oltre che le cooperative associate direttamente anche le cooperative che siano socie di queste ultime, purché ricevano specifica assistenza gestionale dal Consorzio medesimo.

Per fatturato del Consorzio si intende il fatturato consolidato delle cooperative associate nonché delle relative cooperative socie.

2. In merito ai programmi annuali, si specifica quanto segue:

1. Devono prevedere a titolo orientativo le seguenti AZIONI consistenti nel promuovere:

* la razionalizzazione dei rapporti fra socio e forma associativa, il governo di impresa, il controllo del management ed i servizi finanziari ed amministrativi;

* l’aumento in efficienza della forma associativa per una migliore penetrazione nei mercati;

* attività specialistiche mirate a particolari operazioni di ingegneria finanziaria e per la contrattualistica.

2. Costituiscono il programma regionale interventi aventi natura regionale, interprovinciale e provinciale a seconda dell’ambito territoriale considerato ottimale per erogare il servizio alle cooperative.

5. AGEVOLAZIONI PREVISTE

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI.

6. PROCEDURE

1. BANDO.

In relazione alle disponibilità finanziarie per l’attuazione della misura, è emanato un bando annuale regionale per l’apertura delle domande riguardanti la concessione di contributi di avviamento per i servizi di assistenza alla gestione delle aziende agricole cooperative a Consorzi che presentano programmi di ambito regionale.

2. PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE e DOCUMENTAZIONE.

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI con le seguenti specificazioni.

1. La documentazione dettagliata da presentare consiste in:

- statuto (solo in caso di variazione rispetto a quello originariamente depositato);

- certificato di iscrizione al registro delle imprese (rilasciato dalla C.C.I.A.A., deve indicare tra l’altro la composizione degli organi societari in carica);

- programma annuale di attività;

- elenco aggiornato, al momento della presentazione della domanda, delle aziende cooperative aderenti all’Ente.

- preventivo di spesa disaggregato secondo le voci ammissibili precedentemente citate.

- per ogni unità di personale utilizzato (distinto in personale tecnico ed amministrativo) e/o per i consulenti, schede con i seguenti elementi principali:

- dati anagrafici;

- titolo di studio

- sintetica descrizione degli interventi a cui è interessato e funzioni svolte;

- costo previsto per retribuzioni e trasporti.

2. In merito all’elenco soci si specifica quanto segue:

1. Deve contenere:

- Elenco delle cooperative socie del Consorzio

- Elenco delle cooperative aderenti alle cooperative socie del Consorzio.

2. Le cooperative riportate nell’elenco devono risultare operative al momento della presentazione della domanda di finanziamento del programma annuale di attività.

3. L’elenco deve essere distinto per province. Nell’ambito di ciascuna provincia, le cooperative devono essere raggruppate secondo i seguenti comparti produttivi:

- latte (bovino, ovicaprino)

- carne (bovina, suina, ovicaprina)

- vitivinicolo

- cerealicolo

- riso

- proteoleaginose

- piante vive e prodotti della floricoltura

- ortofrutticolo

- altri prodotti (miele, ecc.)

- forestale

- servizi

- commercializzazione dei prodotti

- altro (specificare)

4. Relativamente ad ogni cooperativa associata devono essere riportati i seguenti elementi:

- denominazione completa della ragione sociale, l’indirizzo della sede legale e la segnalazione di eventuali sedi operative.

- valore in lire del fatturato e l’esercizio a cui è riferito (che deve essere quello ricadente nell’anno precedente quello in cui la domanda è presentata)

5. Relativamente ai seguenti parametri:

- n. cooperative associate

- valore del fatturato

è opportuno che siano riportati tutti i totali parziali (riferiti ai singoli comparti produttivi ed alle province) oltre che il totale generale.

3. MODULISTICA.

Si fa riferimento alla modulistica principale citata nel bando e messa a disposizione presso i competenti Uffici dell’Agricoltura della Regione.

Si fa riserva di ridefinire la domanda e la documentazione sopracitata in base ai modelli che saranno predisposti dall’Ente pagatore a livello nazionale.

- Modello di domanda per accedere al finanziamento del Servizio (mod. SAG1P)

- Modello di Programma quadro quinquennale (mod. SAG2P)

- Modello di Programma annuale di attività e preventivo di spesa (mod. SAG3P)

- Scheda del personale (mod. SAG4P)

4. APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA E QUANTIFICAZIONE DELLA SPESA AMMESSA.

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI.

5. EROGAZIONE DEL CONTRIBUTO.

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI.

7. PRIORITA’ E RIPARTO FONDI FRA ENTI

1. Nel caso in cui le risorse finanziarie siano insufficienti a finanziare tutte le domande ammissibili, saranno adottate le seguenti priorità:

1. Enti preesistenti;

2. Struttura organizzativa dell’Ente adeguata (in particolare in base al numero di unità di personale dipendente);

3. Complessità ed articolazione dei programmi (in particolare in base a quantità e qualità delle azioni, ambiti territoriali, ecc.).

2. Il riparto della disponibilità finanziaria fra Enti è effettuato proporzionalmente al numero delle cooperative socie ed al fatturato complessivo delle stesse.

8. CONTROLLI

Si rimanda a quanto precisato nelle INDICAZIONI GENERALI.

9. RICORSI

I ricorsi in primo grado, avverso il contenuto degli atti amministrativi emanati, sono inoltrati al Direttore Regionale competente per la materia.

In secondo grado il ricorso è inoltrato al Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.).

3. SERVIZI ORIENTATI A PARTICOLARI SETTORI DI ATTIVITÀ: AGRICOLTURA BIOLOGICA

1. PREMESSA

1. Mediante la l.r. 25.06.1999, n. 13 “Norme per lo sviluppo dell’Agricoltura Biologica”, anche la Regione Piemonte si è dotata di uno strumento legislativo con il quale ha stabilito di contribuire alle finalità dell’equilibrio dell’ambiente naturale e della tutela della salute dei consumatori (rientranti ampiamente negli obiettivi del PSR) incentivando, tra l’altro, la promozione e diffusione del metodo di produzione biologico.

La L.r. n. 13/99 attribuisce alle ASSOCIAZIONI DEI PRODUTTORI BIOLOGICI (definite in appresso A.P.B.) un ruolo importante al fine di conseguire le citate finalità.

Trattasi di forme associative che operano in un campo di attività, disciplinate da Regolamenti Comunitari, che si sono sviluppate in tempi recenti e che sono in forte espansione.

2. Nell’ambito dell’assistenza tecnica e della divulgazione sono ammissibili solo aiuti all’avviamento delle Associazioni e solo nel caso in cui diano luogo a CREAZIONE del Servizio o ALLARGAMENTO del Servizio stesso.

In proposito si può fare riferimento a quanto di seguito specificato:

- CREAZIONE DEL SERVIZIO: istituzione di Servizi interamente nuovi (cioè non sviluppati precedentemente) come settori di attività e/o contenuti e/o finalità dei medesimi.

- ALLARGAMENTO DEL SERVIZIO: sviluppo o potenziamento di servizi preesistenti che si integrano con servizi nuovi come settori di attività e/o contenuti e/o finalità dei medesimi (in tal caso gli aiuti di avviamento sono concedibili solo per la spesa a cui da luogo la quota aggiuntiva di servizi).

Sono pertanto finanziabili i servizi erogati dalle APB che la legge prevede come scopi sociali, e cioè:

a) l’assistenza interaziendale per l’applicazione di metodi dell’agricoltura biologica;

b) la ricerca, la sperimentazione e la dimostrazione nel campo dell’agricoltura biologica, le informazioni e l’aggiornamento tecnico dei soci;

c) un’attività aziendale in comune riguardante l’agricoltura biologica;

d) altre attività riguardanti l’agricoltura biologica.

Tali Servizi, infatti, hanno contenuti specialistici, e sono in rapida evoluzione.

2. SPESE AMMISSIBILI.

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI con le seguenti specificazioni.

Sono ammesse spese per iniziative di divulgazione, informazione ed aggiornamento tecnico dei soci circa i più rilevanti argomenti riguardanti l’applicazione del metodo di produzione biologica (es: nell’ambito dei costi del personale, affitto dei locali, costi di esercizio, ecc.)

3. BENEFICIARI

Trattasi delle A.P.B. a cui aderiscono le aziende nelle quali si applicano i metodi riguardanti l’agricoltura biologica prevista dal Reg. (CEE) n. 2092/91 e successive integrazioni e modificazioni (anche facendo ricorso alle cosiddette “preparazioni biodinamiche” previste nell’allegato I al citato Reg CEE) per quanto riguarda le produzioni biologiche vegetali ed i metodi previsti dal Reg. CE n. 1804/99 per quanto riguarda le produzioni biologiche zootecniche.

Le A.P.B. operano su scala regionale in quanto la l.r. n. 13/99 ha previsto che il loro riconoscimento (e conseguentemente il relativo controllo e vigilanza) sia effettuato dalla Regione Piemonte.

Occorre inoltre tenere conto che le aziende socie in cui si pratica il metodo di produzione biologico si rapportano ad ORGANISMI DI CONTROLLO che operano a livello regionale.

Pertanto anche l’assistenza tecnica è integrata in programmi di ambito territoriale regionale.

Possono ottenere il finanziamento, oltre ad Associazioni di nuova costituzione, anche Associazioni che hanno già operato nel campo dei servizi di sviluppo agricolo in applicazione di Regolamenti Comunitari e riconosciuti a tale scopo, purché dimostrino la creazione o l’ampliamento dei propri servizi nel senso indicato precedentemente.

4. CONDIZIONI DI AMMISSIBILITA’ E REQUISITI.

1. L’A.P.B. deve associare almeno 100 aziende agricole il cui titolare sia imprenditore agricolo a titolo principale (come definito nel “Piano di sviluppo rurale 2000 - 2006 ai sensi del Reg. (CE) n. 1257/1999"):

* persona fisica;

* persona giuridica (cooperativa di conduzione a proprietà indivisa, società di persone, società di capitali, altre cooperative agricole).

In generale, nelle zone montane, valgono per gli imprenditori agricoli i requisiti previsti a proposito delle medesime.

In aggiunta alle 100 aziende, può associare aziende agricole il cui titolare è imprenditore agricolo.

L’A.P.B. deve dimostrare di essere dotata di strutture, attrezzature e personale adeguati alla fase di avvio.

2. In merito ai programmi annuali, si specifica a titolo orientativo che devono prevedere AZIONI che coincidono in linea di massima con gli scopi sociali specificati al punto 1. PREMESSA.

Possono inoltre prevedere AZIONI volte ad incrementare il volume di prodotto immesso sul mercato come prodotto biologico certificato.

5. AGEVOLAZIONI PREVISTE.

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI.

6. PROCEDURE

1. BANDO.

In relazione alle disponibilità finanziarie per l’attuazione della misura, è emanato un bando annuale regionale per l’apertura delle domande riguardanti la concessione di contributi di avviamento per i servizi di assistenza alla gestione delle aziende agricole biologiche ad Associazioni che presentano programmi di ambito regionale.

2. PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE E DOCUMENTAZIONE.

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI con le seguenti specificazioni:

1. La documentazione dettagliata da presentare consiste in:

- statuto (solo in caso di variazione rispetto a quello originariamente depositato);

- programma annuale di attività;

- elenco aggiornato, al momento della presentazione della domanda, delle aziende aderenti all’Associazione.

- preventivo di spesa disaggregato secondo le voci ammissibili precedentemente citate.

- per ogni unità di personale utilizzato (distinto in personale tecnico ed amministrativo), schede con i seguenti elementi principali:

- dati anagrafici (se già disponibili a preventivo);

- titolo di studio

- sintetica descrizione degli interventi a cui è interessato e funzioni svolte;

- costo previsto per retribuzioni e trasporti.

Nel caso in cui tra i soci rientrino persone giuridiche, è necessario allegare anche:

* deliberazione dell’Organo competente della persona giuridica riguardante l’adesione alla A.P.B..

* Atto costitutivo e Statuto delle persone giuridiche aderenti.

L’A.P.B. è tenuta ad acquisire e tenere a disposizione della Regione le dichiarazioni dei singoli produttori riguardanti l’entità del prodotto certificato, sua percentuale sul prodotto complessivo e la collocazione commerciale del prodotto certificato medesimo.

2. Relativamente all’ELENCO DEI SOCI si specifica quanto segue:

a) L’Elenco dei soci deve contenere i seguenti elementi:

* dati anagrafici e partita I.V.A. (oppure codice fiscale) dell’azienda;

* indirizzo produttivo;

* superficie agricola utilizzata;

* superficie destinata ad agricoltura;

-convenzionale

-biologica

-in conversione

* data di ammissione all’Associazione;

* data della notifica;

* data del conseguimento dell’idoneità da parte dell’Organismo di controllo.

La A.P.B. deve tenere agli atti le domande di adesione dei soci.

b) Possono essere presi in considerazione solo i soci che siano iscritti nell’elenco Regionale degli operatori dell’agricoltura biologica (di cui al D.lgs n. 220/95), riferito al 31 dicembre dell’anno precedente quello in cui è presentata la domanda.

Se l’elenco non è ancora disponibile al momento in cui l’istruttoria è effettuata, si fa riferimento ai produttori agricoli biologici che hanno notificato alle Province e alle Comunità Montane l’inizio attività ai sensi del Reg. CEE n. 2092/91 e che sono in possesso dell’idoneità da parte degli Organismi di controllo.

c) A titolo di documentazione atta a dimostrare i dati riguardanti l’ubicazione, estensione e riparto catastale dei terreni, distinguendo quelli coltivati biologicamente e quelli in conversione, è sufficiente che l’Associazione tenga agli atti copia delle Notifiche (Mod. A e Mod. B) e copia delle variazioni di notifica.

3. MODULISTICA.

Si fa riferimento alla modulistica citata nel bando e messa a disposizione presso i competenti Uffici dell’Agricoltura della Regione.

Si fa riserva di ridefinire la domanda e la documentazione sopracitata in base ai modelli che saranno predisposti dall’Ente pagatore a livello nazionale.

4. APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA E QUANTIFICAZIONE DELLA SPESA AMMESSA.

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI.

5. EROGAZIONE DEL CONTRIBUTO.

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI.

7. PRIORITA’ E RIPARTO FONDI FRA ENTI

1. Nel caso in cui le risorse finanziarie siano insufficienti a finanziare tutte le domande ammissibili, saranno adottate le seguenti priorità:

1. Avere ottenuto il riconoscimento ai sensi della L.r. n. 13/99.

2. Struttura organizzativa dell’Ente adeguata;

3. Dal secondo anno di attività associare produttori che immettono sul mercato prodotto biologico certificato.

2. Il riparto della disponibilità finanziaria fra Enti è effettuato proporzionalmente alla consistenza della base associativa in generale e a quella relativa ai soci che commercializzano il prodotto biologico certificato.

8. CONTROLLI

Si rimanda a quanto precisato nelle INDICAZIONI GENERALI.

9. RICORSI

I ricorsi in primo grado, avverso il contenuto degli atti amministrativi emanati, sono inoltrati al Direttore Regionale competente per la materia.

In secondo grado il ricorso è inoltrato al Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.).


Allegato B

Asse prioritario: n. 1 - Ammodernamento del Sistema Agricolo ed Agroindustriale -

Sottoasse: n. 1.3 - Servizi e strutture per le aziende agricole -

Misura L, Azione 1: “AVVIAMENTO DI SERVIZI DI ASSISTENZA ALLA GESTIONE DELLE AZIENDE AGRICOLE”.

Riferimento normativo: Regolamento (CE) del Consiglio n. 1257/1999, Titolo II, Capo IX, Art. 33 - 3° trattino.

BANDO

Per l’applicazione della misura L del “Piano di Sviluppo Rurale della Regione Piemonte 2000-2006", redatto ai sensi dei Regg. (CE) n. 1257/99 e Reg. (CE) n. 1750/99 (in appresso denominato PSR) - AZIONE L1: ”AIUTI PER L’AVVIAMENTO DI SERVIZI DI ASSISTENZA ALLA GESTIONE DELLE AZIENDE AGRICOLE" (denominati in appresso SERVIZI) è emanato il seguente bando con l’apertura dei termini di presentazione delle domande di contributo per l’avviamento dei servizi stessi per il periodo di attività 16 OTTOBRE 2000 - 15 OTTOBRE 2001 (definita come attività anno 2001).

Per ragioni di urgenza, trattasi di un UNICO BANDO REGIONALE (riguardante anche le attività conferite alle Amministrazioni Provinciali).

Il presente bando si articola in una sezione “INDICAZIONI GENERALI” (valida per tutti i tipi di Servizio) ed in una sezione “INDICAZIONI PARTICOLARI” (valida per ogni tipo di Servizio).

Per quanto non specificato dal presente bando si deve far riferimento alle norme contenute nel PSR e nelle relative ISTRUZIONI PER L’APPLICAZIONE della misura L.

- INDICAZIONI GENERALI -

1. SERVIZI FINANZIABILI

Sono finanziabili i seguenti tipi di servizi:

1. SERVIZI DI ASSISTENZA ALLA GESTIONE DELLE AZIENDE AGRICOLE SINGOLE.

2. SERVIZI DI ASSISTENZA ALLA GESTIONE DELLE AZIENDE COOPERATIVE AGRICOLE.

3. SERVIZI ORIENTATI A PARTICOLARI SETTORI DI ATTIVITÀ.

2. ENTI ATTUATORI.

I SERVIZI devono essere attuati da ENTI che devono in generale:

1. garantire esperienza nel campo dell’assistenza alla gestione delle aziende agricole e cooperative, cioè che hanno già operato nel campo dei servizi di sviluppo agricolo in applicazione di Regolamenti Comunitari e riconosciuti a tale scopo (se non sono di nuova costituzione);

2. garantire la gestione democratica da parte degli associati;

3. non operare discriminazioni per quanto riguarda l’accesso ai servizi da parte delle aziende agricole (nel rispetto di quanto previsto da specifiche normative comunitarie, nazionali, regionali);

4. assicurare la massima diffusione delle informazioni nei confronti di tutti gli operatori potenzialmente interessati, con la possibilità di integrarle in una strategia complessiva anche a livello regionale.

3. PROGRAMMI DI ATTIVITA’

L’attuazione dei servizi presuppone la predisposizione di un PROGRAMMA QUADRO QUINQUENNALE da parte degli Enti attuatori articolato in PROGRAMMI ANNUALI.

Il PROGRAMMA ANNUALE per l’anno 2001, oggetto del presente bando, deve articolarsi in AZIONI (di cui si deve fornire la descrizione in quanto a STRATEGIA COMPLESSIVA); per ogni azione devono essere descritti gli INTERVENTI SPECIFICI A LIVELLO OPERATIVO.

Possono essere presentati PROGRAMMI REGIONALI o PROGRAMMI PROVINCIALI in relazione ai vari tipi di SERVIZIO,

La stessa AZIONE può evidentemente ritrovarsi anche in programmi a livelli territoriali diversi però, per quanto detto, con interventi diversi in base agli obiettivi che è necessario perseguire nell’ambito territoriale a cui si riferiscono.

4. SPESE AMMISSIBILI

Sono le seguenti:

a) Costi del personale: trattasi di costi per personale tecnico (cioè direttamente impegnato nella predisposizione e/o nella attuazione dei programmi di attività per la fornitura del servizio di assistenza alla gestione):

- Corrispettivi (compresi gli oneri riflessi nel caso di personale dipendente proprio o prestato da altri Enti), rimborsi per spese di trasporti (rimborsi chilometrici - commisurati al 20% del costo di un litro della benzina verde al primo gennaio di ogni anno, mezzi di linea), spese di assicurazione per il trasporto del personale, ecc.

- Oneri per servizi, riguardanti consulenze tecnico-gestionali di esperti, compresa l’acquisizione di materiale per l’aggiornamento del personale tecnico quali pubblicazioni e riviste specializzate (anche periodiche) o altri mezzi di comunicazione multimediale.

Le spese indicate riguardano il personale di cui si dota l’Ente in base a qualsivoglia rapporto contrattuale.

b) Affitto dei locali: trattasi di costi relativi ai canoni di locazione.

- Se i locali vengono acquistati o sono già di proprietà dell’Ente, le spese ammissibili sono limitate al costo della locazione ai valori di mercato.

- In caso di lavori interni di ristrutturazione ammortizzabili, il costo ammesso è limitato alla quota di ammortamento.

c) Acquisto di attrezzature di ufficio compresi materiali e programmi informatici: spesa per l’acquisto.

d) Costi di esercizio: trattasi di costi per il funzionamento degli uffici (energia elettrica, riscaldamento spese postali e di telecomunicazione (traffico voce, dati, fax), cancelleria, stampati, ecc.), manutenzione dei locali ed attrezzature nonché relativi ai mezzi di servizio di proprietà dell’Ente (limitatamente al carburante, manutenzione, assicurazione dei mezzi).

e) Spese amministrative: trattasi di costi per:

- personale amministrativo a supporto della realizzazione dei programmi e cioè i corrispettivi (compresi gli oneri riflessi nel caso di personale dipendente proprio o prestato da altri Enti);

- Oneri per servizi, riguardanti consulenze di esperti in materia amministrativa, fiscale, contabile, ecc. compreso l’acquisto di materiale per l’aggiornamento del personale amministrativo quali pubblicazioni e riviste specializzate (anche periodiche) o altri mezzi di comunicazione multimediale.

Le spese indicate riguardano il personale di cui si dota l’Ente in base a qualsivoglia rapporto contrattuale.

- Spese di costituzione (nel caso di Enti nuovi) o per la modificazione degli Statuti (nel caso di Enti preesistenti).

Tutte le spese sopra elencate sono ammissibili dal 16 Ottobre 2000, salvo specificazione contraria.

A consuntivo possono essere ammesse compensazioni fra le varie voci di spesa rispetto a quanto indicato nel preventivo, purché entro i limiti della spesa ammessa complessiva approvata.

5. PERSONALE

1. Per garantire l’erogazione di SERVIZI di elevata qualità, gli stessi ENTI devono dotarsi di personale tecnico qualificato che deve possedere uno dei seguenti titoli di studio:

1 - Titoli rilasciati da Facoltà Universitarie: Lauree, Diplomi universitari, Diplomi rilasciati da scuole dirette a fini speciali (Sdafs) nel campo agrario, forestale, economico commerciale, veterinario, biologico, agroalimentare, agroindustriale, ambientale.

Diplomi di specializzazione nei campi suddetti e in quello relativo all’applicazione dei sistemi di qualità nel settore agricolo.

2 - Titoli rilasciati da Istituti di Scuola Media Superiore: Diplomi in campo agrario, agrotecnico, enologico, economico commerciale, ambientale e di specializzazione nell’applicazione dei sistemi di qualità in campo agricolo.

3 - Altri titoli di studio di scuola media superiore od universitari potranno essere valutati ed approvati dalla Regione in relazione a particolari esigenze specialistiche espressamente segnalate nei programmi di attività degli Enti beneficiari.

4 - In mancanza del titolo di studio vengono richiesti almeno 10 anni di esperienza nelle attività che fanno capo ai servizi di sviluppo agricolo, quali in particolare l’assistenza tecnica, gestionale e contabile, riconosciuta dalla competente struttura regionale o provinciale.

5 - Per il personale che svolge funzioni di coordinamento a livello regionale o provinciale è richiesto un qualsiasi titolo di studio rilasciato da Istituti di scuola media superiore o da Facoltà universitarie, anche non nei campi sopra citati, purché dotato di adeguata esperienza.

2. Il personale amministrativo utilizzato a supporto dei programmi deve possedere professionalità adeguata.

6. AGEVOLAZIONI PREVISTE

1. La dotazione finanziaria complessiva recata dalla misura L del PSR per l’attività 2001 è di L. 13.553.000.000 (pari a 7 Meuro), di cui:

a) per l’avviamento di servizi di assistenza alla gestione di aziende singole:

    L.     10.553.000.000

b) per l’avviamento di servizi di assistenza alla gestione di aziende cooperative agricole:

    L.     2.000.000.000

c) per l’avviamento di servizi di assistenza alla gestione di aziende agricole biologiche:

    L.     1.000.000.000

2. Per l’anno 2001 è concesso un contributo in conto capitale fino al 100% della spesa ammessa per i programmi riguardanti il 1° anno di attività.

Il contributo è concesso agli Enti che dimostrano di possedere i requisiti previsti dalla normativa per assicurare l’erogazione dei servizi in modo continuativo ed al livello qualitativo richiesto.

Gli Enti riconosciuti tali acquisiscono il diritto ad essere finanziati per il quinquennio stabilito dalla normativa, fatta salva una verifica annuale circa la sussistenza dei requisiti e la qualità del servizio erogato.

7. PROCEDURE

1. TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE E DOCUMENTAZIONE.

La domanda, trattandosi del primo anno di attività, fa riferimento a:

- un PROGRAMMA QUADRO complessivo di durata quinquennale con una quantificazione di massima della spesa globalmente prevista per ogni anno.

Tale programma deve essere presentato con la domanda.

- un PROGRAMMA DI ATTIVITÀ PER L’ANNO 2001 con il PREVENTIVO DI SPESA.

Tale programma può essere presentato anche successivamente alla domanda (come più avanti specificato).

Alla domanda, sia per il finanziamento dei programmi regionali sia per il finanziamento dei i programmi provinciali, deve inoltre essere allegato:

- STATUTO.

Nel caso di Ente preesistente che abbia già operato nell’ambito dei Servizi di sviluppo agricolo soprattutto per l’applicazione di Regolamenti Comunitari e qualora questo non sia ancora adeguato in rapporto alle finalità e requisiti richiesti, è possibile presentare con la domanda ancora lo Statuto in vigore presentando però anche una DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ che specifichi l’impegno che fin dall’inizio del periodo annuale a cui l’attività si riferisce l’Ente opera in base alle presenti norme del PSR e che entro il termine stabilito dalle Strutture a cui le domande sono state presentate sarà trasmesso lo Statuto modificato.

- EVENTUALE ALTRA DOCUMENTAZIONE specificata per ciascun tipo di servizio

Inoltre, entro i 30 giorni successivi, l’Ente è tenuto a presentare la DOCUMENTAZIONE DETTAGLIATA che consiste nel PROGRAMMA ANNUALE DI ATTIVITA’ con il PREVENTIVO DI SPESA e nell’ulteriore documentazione precisata più avanti nella descrizione di ciascun tipo di servizio.

Alla domanda deve essere allegata la DOCUMENTAZIONE DETTAGLIATA specificata per ciascun tipo di servizio.

a) Finanziamento dei Programmi regionali.

La domanda va inoltrata alla Regione Piemonte, Assessorato Agricoltura, Caccia e Pesca, Direzione Regionale 12 Sviluppo dell’Agricoltura - Settore Servizi di Sviluppo Agricolo entro 30 giorni dalla data di approvazione del presente bando.

b) Finanziamento dei Programmi provinciali.

La domanda va inoltrata alle Amministrazioni Provinciali - Settori/Servizi dell’Agricoltura entro 30 giorni dalla data di approvazione del presente bando.

Nel caso di inoltro delle domande per via postale farà fede la data del timbro postale.

3. MODULISTICA

La modulistica è la seguente:

- Modello di domanda per accedere al finanziamento del Servizio;

- Modello di PROGRAMMA QUADRO quinquennale;

- Modello DI PROGRAMMA ANNUALE di attività e PREVENTIVO DI SPESA;

- Scheda del personale;

ed è messa a disposizione degli Enti presso i competenti Uffici dell’Agricoltura della Regione Piemonte (per gli Enti che presentano programmi regionali) o delle Province (per gli Enti che presentano programmi provinciali).

Si fa riserva di ridefinire la domanda e la documentazione sopracitata in base ai modelli che saranno predisposti dall’Ente pagatore a livello nazionale.

4. APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA E QUANTIFICAZIONE DELLA SPESA AMMESSA

Compete agli Enti territoriali a cui le domande di finanziamento sono presentate (Regione o Province).

Si articola nelle seguenti fasi:

a) Questa fase inizia con il RICEVIMENTO DELLA DOMANDA e termina con la presentazione della DOCUMENTAZIONE DETTAGLIATA (prima specificata).

L’Ente territoriale competente effettua una valutazione delle domande presentate e della relativa documentazione (quando risulta completa) per stabilire la sussistenza di tutti i requisiti richiesti a proposito:

- degli Enti richiedenti;

- del contenuto dei programmi (PROGRAMMA QUADRO e PROGRAMMA ANNUALE DI ATTIVITA’ e PREVENTIVO DI SPESA)

b) Gli Enti le cui domande sono state considerate ammissibili sono convocati per stabilire le condizioni specifiche (ad esempio, eventuali MASSIMALI DI SPESA, MODALITÀ DETTAGLIATE DI RENDICONTAZIONE, MODALITA’ DI EROGAZIONE DEGLI ANTICIPI E/O ACCONTI, EVENTUALI MODIFICHE DEGLI STATUTI, ecc.) alle quali l’Ente territoriale competente concede il contributo.

Relativamente ai programmi provinciali, saranno successivamente emanate le relative disposizioni in merito, previamente concordate con le Province.

Nel caso di conclusione positiva di tale fase si riconosce che l’Ente possiede i requisiti richiesti per operare ai sensi della misura L del PSR; si approva il PROGRAMMA ANNUALE DI ATTIVITA’ riguardante il primo anno; se ne quantifica in modo definitivo la spesa ammessa ed il contributo di avviamento (con determinazione dirigenziale).

5. EROGAZIONE DEL CONTRIBUTO.

L’erogazione del contributo complessivo spettante a ciascun Ente si articola mediante il pagamento di anticipi e/o acconti e del saldo.

Tale pagamento è effettuato dall’Organismo Pagatore Nazionale (O.P.N.) sulla base dell’importo segnalato, per tali anticipi e o acconti e per il saldo, dalla Regione mediante la trasmissione di appositi elenchi.

Per quanto riguarda gli elenchi che specificano gli Enti provinciali e i relativi importi da erogarsi, questi sono trasmessi dalle Province alla Regione che provvede all’inoltro all’O.P.N..

Si prevede quanto segue):

a) Anticipi e/o acconti.

1) Previo rilascio di fideiussione, possono essere erogati ANTICIPI all’inizio di esecuzione delle attività.

2) Previo rilascio di fideiussione possono essere erogati ACCONTI in corso d’opera per attività pari al massimo a quanto realizzato.

3) Gli acconti e gli anticipi non possono superare il 90% del contributo.

Gli Enti inoltrano domanda di erogazione degli anticipi all’Ente territoriale competente, unitamente alla garanzia fideiussoria, entro le date e secondo le disposizioni che saranno stabilite dall’O.P.N.

In ogni caso la domanda di erogazione del 1° anticipo non potrà essere presentata prima dell’espletamento degli adempimenti previsti al punto 4. APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA E QUANTIFICAZIONE DELLA SPESA AMMESSA.

L’importo della FIDEIUSSIONE BANCARIA O ASSICURATIVA dovrà essere pari al 100% del finanziamento concesso.

La Regione inoltra tutti gli elenchi (regionali e provinciali) all’O.P.N. per il pagamento, di norma, entro i successivi 10 giorni alla ricezione delle domande per gli Enti regionali o degli elenchi trasmessi dalle Province per gli Enti provinciali (l’inoltro degli elenchi da parte delle Province alla Regione è effettuato di norma entro i dieci giorni successivi al ricevimento della domanda).

b) Saldo

E’ erogato all’ultimazione delle attività.

Gli Enti inoltrano domanda di erogazione del saldo entro il 31 Gennaio 2002, presentando apposita rendicontazione, all’Ente territoriale competente.

Quest’ultimo effettua l’istruttoria entro i 45 giorni successivi alla domanda e quantifica ed approva (mediante determinazione dirigenziale) la spesa ammessa ed il relativo contributo in fase di consuntivo ed il conseguente saldo da erogarsi.

Sulla base di tale atto l’Ente territoriale competente predispone l’elenco che specifica gli Enti beneficiari ed i relativi importi da erogarsi.

Le Province provvedono all’immediato invio dei propri elenchi alla Regione la quale inoltra tutti gli elenchi (regionali e provinciali) all’O.P.N. per il pagamento.

8. PRIORITA’ E RIPARTO FONDI FRA ENTI

Nel caso in cui le risorse finanziarie siano insufficienti a finanziare tutte le domande ammissibili, saranno adottate le priorità nonché i criteri per il riparto fondi fra Enti specificati relativamente ad ogni tipo di servizio.

9. CONTROLLI

In generale si fa riferimento a quanto previsto nella parte prima, Aspetti Generali del PSR, punti 12.3.2 (Disposizioni relative ai controlli), 12.3.2.1 (Controllo amministrativo), 12.3.2.2 (Controlli in loco).

Nello specifico, a titolo esemplificativo, riguardano i seguenti argomenti (con i criteri in appresso specificati):

1. La permanenza dei REQUISITI richiesti.

- Oltre alla struttura organizzativa (operatività regionale o provinciale, sedi, personale, ecc.) ed alla attività degli Organi statutari, è considerata soprattutto la BASE ASSOCIATIVA (numero e qualifica dei soci).

Sulla base associativa possono essere disposti controlli a campione riguardanti almeno il 5% della medesima (complessivamente o solo in riferimento alla quota che possiede i requisiti in relazione ai quali il controllo è specificamente disposto).

- Gli Enti tengono a disposizione della Regione o della Provincia tutta la documentazione a supporto degli elenchi soci (domande di adesione, ecc.).

2. La corretta realizzazione degli INTERVENTI per l’erogazione dei SERVIZI (loro validità, raggiungimento degli obiettivi, ecc.).

Gli Enti sono tenuti a fornire tutte le informazioni e la documentazione richieste dalla Regione o dalla Provincia riguardante soprattutto il personale (eventuali convenzioni, lettere di incarico, documentazione riguardante l’attività svolta, ecc.).

Per quanto riguarda gli interventi in favore delle aziende, possono essere disposti CONTROLLI A CAMPIONE riguardanti almeno il 5% delle aziende interessate

3. La corretta utilizzazione dei fondi pubblici.

Gli Enti devono tenere a disposizione tutta la DOCUMENTAZIONE GIUSTIFICATIVA, circa la quale la Regione o la Provincia possono disporre controlli a campione (anche presso le sedi degli Enti medesimi).

I controlli precedentemente specificati riguardano la fase di consuntivo.

Comunque, la Regione o la Provincia, possono disporre controlli aggiuntivi e decidere di effettuare controlli, oltre che a consuntivo, anche in momenti intermedi del periodo di attività.

- INDICAZIONI SPECIFICHE -

1. SERVIZI DI ASSISTENZA ALLA GESTIONE DELLE AZIENDE AGRICOLE SINGOLE.

1. PREMESSA

Nell’ambito dell’assistenza tecnica e della divulgazione sono ammissibili solo aiuti all’avviamento delle Associazioni e solo nel caso in cui diano luogo a CREAZIONE del Servizio o ALLARGAMENTO del Servizio stesso.

In proposito si può fare riferimento a quanto di seguito specificato:

- CREAZIONE DEL SERVIZIO: istituzione di Servizi interamente nuovi (cioè non sviluppati precedentemente) come settori di attività e/o contenuti e/o finalità dei medesimi.

- ALLARGAMENTO DEL SERVIZIO: sviluppo o potenziamento di servizi preesistenti mediante l’integrazione di servizi nuovi come settori di attività e/o contenuti e/o finalità dei medesimi (in tal caso gli aiuti di avviamento sono concedibili solo per la spesa a cui da luogo la quota aggiuntiva di servizi).

Si può parlare di CREAZIONE del Servizio anche nel caso di CONVERSIONE da un servizio con la caratteristica di fornire una “assistenza tecnica puntiforme” (cioè i cui effetti si esauriscono interamente nell’ambito aziendale) ad un servizio con la caratteristica di orientare l’imprenditore agricolo a cogliere le migliori opportunità di sviluppo nel quadro di uno sviluppo rurale come inteso dal Reg. (CE) n. 1257/99 e cioè sia in senso “orizzontale” (sviluppo plurisettoriale) sia in senso “verticale” (sviluppo nell’ambito delle filiere).

Pertanto, le forme di assistenza alla gestione che soddisfano esigenze più specifiche e circoscritte quali, ad esempio, iniziative di informazione mirate a risolvere problemi tecnici, tecnico-gestionali e contabili che sorgono comunque nelle fasi critiche dei cicli produttivi delle aziende agricole singole devono essere considerati come ambiti particolari di una più generale assistenza alla gestione avente carattere multifunzionale e polivalente.

2. SPESE AMMISSIBILI

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI.

3. BENEFICIARI

Trattasi di Enti aventi la natura di Associazioni.

Possono ottenere il finanziamento anche Enti che hanno già operato nel campo dei servizi di sviluppo agricolo in applicazione di Regolamenti Comunitari e riconosciuti a tale scopo (definiti in appresso ENTI PREESISTENTI), purchè dimostrino la creazione o l’ampliamento dei propri servizi nel senso indicato precedentemente.

Associano aziende agricole condotte da imprenditori agricoli a titolo principale (come definito nel “Piano di sviluppo rurale 2000 - 2006 ai sensi del Reg. (CE) n. 1257/1999"):

- direttamente se trattasi di Enti operanti in ambito provinciale che assumono pertanto la natura di ASSOCIAZIONI PROVINCIALI.

L’Associazione provinciale, per articolare il proprio servizio in modo capillare sul territorio, può prevedere che siano costituite forme organizzative delle proprie aziende socie a livello territoriale subprovinciale aggregandole opportunamente (nel caso di Enti preesistenti tali forme organizzative non devono però aumentare rispetto al numero - complessivo, per provincia, per ogni Ente - di eventuali altre forme organizzative della stessa natura presenti al 31.12.1999).

Le forme organizzative a livello territoriale subprovinciale devono avere i seguenti requisiti:

1. aggregare un minimo di 80 aziende.

2. essere costituite con atto notarile e dotate di un apposito statuto che preveda il voto pro-capite.

3. Essere coordinate dall’Associazione Provinciale che ne ha previsto la costituzione.

- per il tramite di Enti provinciali ad essi aderenti (e dotati di idonea organizzazione) se operanti in ambito regionale che assumono pertanto la natura di ASSOCIAZIONI REGIONALI.

In generale, nelle zone montane, valgono per gli imprenditori agricoli i requisiti previsti a proposito delle medesime.

Pertanto, per garantire il coordinamento delle AZIONI e degli INTERVENTI (di cui si parlerà successivamente) al fine di conseguire le finalità specificate al punto 1. PREMESSA con un grado di integrazione esteso a tutto il territorio regionale (come prescrive la misura L del PSR) ed ai livelli richiesti da una assistenza alla gestione avente carattere multifunzionale e polivalente è necessario che ad un Ente regionale aderiscano Enti provinciali operanti in tutte le Province del Piemonte con adeguata struttura organizzativa.

Le condizioni prima specificate devono esser rispettate anche perché, come già detto, i SERVIZI devono integrarsi con altri SERVIZI specialistici e devono essere adeguati per confrontarsi ed interagire con soggetti agricoli ed extragricoli (pubblici e privati) che possono riferirsi ad ambiti territoriali diversificati, regionali e provinciali, con funzioni e ruoli specializzati per gli ambiti territoriali a cui si riferiscono.

4. CONDIZIONI DI AMMISSIBILITA’ E REQUISITI

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI e si specifica quanto segue:

1. L’Ente operante in ogni provincia (aderente all’Ente regionale) deve essere dotato di personalità giuridica autonoma ed associare almeno 160 aziende condotte da imprenditori agricoli a titolo principale.

Oltre tale limite possono associare aziende condotte anche da altri imprenditori agricoli.

Tenuto conto del fatto che recentemente in Piemonte sono state istituite due nuove Province (Verbania e Biella) a partire dalle preesistenti province di Novara e Vercelli e che le 4 nuove province sono di limitata estensione e con numero ridotto di aziende agricole, al fine di garantire l’esistenza di Enti che erogano il servizio di assistenza alla gestione ad un adeguato numero di aziende agricole, è consentita l’esistenza di Associazioni provinciali che operino su di un territorio coincidente con quello delle originarie Province di Novara e di Vercelli e perciò, operativamente, anche sul territorio delle nuove Province, rispettivamente, di Verbania e di Biella.

Pertanto, in tal caso, il limite di 160 aziende è riferito complessivamente ad ognuno dei territori interprovinciali (considerato, a fini operativi, come un’unica provincia) così definiti:

Novara - Verbania (ex Provincia di Novara)

Vercelli - Biella (ex Provincia di Vercelli).

2. Si richiede l’atto notarile anche in caso di modificazione dello Statuto, nel caso di trasformazione di Ente preesistente.

Lo Statuto, che deve fare riferimento alle indicazioni della Direzione regionale competente, deve comunque prevedere il voto pro-capite.

3. Al fine di garantire un efficace servizio alle aziende agricole le Associazioni provinciali occupano in media un tecnico agricolo polivalente o specialista a tempo pieno almeno ogni 80 aziende nonché un coordinatore del programma di attività.

4. In merito ai programmi annuali si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI specificando quanto segue.

1. Devono prevedere a titolo orientativo le seguenti AZIONI consistenti nel promuovere:

* una multifunzionalità dell’impresa e/o un miglioramento dell’organizzazione aziendale per diversificare le opportunità di reddito (per esempio, verso: arboricoltura da legno e interventi silvo-colturali, agriturismo, valorizzazione di nuovi settori e nicchie nell’attività agricola, iniziative per la realizzazione di interventi finalizzati al recupero e la manutenzione ambientale e per l’utilizzo del territorio a fini ricreativi, attività di presidio contro il degrado del territorio medesimo);

* particolari metodi di produzione e la migliore qualificazione del prodotto, puntando all’applicazione dei sistemi di qualità di processo e di prodotto;

* l’integrazione delle attività dell’imprenditore agricolo nei confronti di iniziative innovative di programmazione (che interessano le filiere di tipo settoriale e/o di tipo territoriale plurisettoriali);

* l’adozione di pratiche agricole rispettose dell’ambiente (riconducibili almeno alla Buona Pratica Agricola) e del benessere degli animali.

* riduzione dei costi di produzione.

* iniziative per supportare l’agricoltore nell’applicazione degli interventi previsti dal PSR.

* iniziative per l’istituzione di SERVIZI DI SOSTITUZIONE (peraltro gestiti operativamente da Enti od Organismi specializzati) e per favorire le pari opportunità fra uomo e donna.

2. Per garantire la specializzazione degli interventi e la massima professionalità nella realizzazione dei medesimi per ogni ambito territoriale, data l’elevata quantità ed articolazione quantitativa delle aziende a cui i servizi si rivolgono, un programma regionale può essere presentato solo da un Ente operante a livello regionale (avente i requisiti prima specificati) e, analogamente, un programma provinciale può essere presentato solo da un Ente provinciale (avente parimenti i requisiti prima specificati).

Entrambi i tipi di programma possono prevedere delle zonizzazioni, rispettivamente, interprovinciali e all’interno di ogni singola provincia.

3. Nel caso in cui lo stesso Ente presenti programmi con più interventi e nel caso in cui il proprio programma si integri in programmi a livello territoriale superiore si rendono necessarie adeguate ATTIVITÀ DI COORDINAMENTO.

Per ogni intervento deve essere specificato:

- il PERSONALE TECNICO impiegato (funzionalmente dipendente dall’Ente che presenta il programma in cui l’intervento è inserito).

Se la stessa unità di personale opera in più interventi è necessario indicarne la percentuale di utilizzo riferita all’attività per cui riceve l’intera retribuzione dall’Ente di appartenenza.

- Le ZONE INTERESSATE.

5. AGEVOLAZIONI PREVISTE

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI, con le seguenti specificazioni:

Per i servizi di assistenza alla gestione delle aziende agricole singole, nell’ambito della quota riguardante la dotazione finanziaria annualmente prevista dal PSR per l’applicazione della misura L in favore di tali servizi, si stabilisce nel bando annuale la quota parte (quantificata annualmente dall’Assessorato in accordo con le Amministrazioni Provinciali) per il finanziamento dei programmi di livello regionale e la quota parte per il finanziamento dei programmi di livello provinciale (con specificazione della dotazione finanziaria assegnata a ciascuna Provincia).

6. PROCEDURE

1. DOTAZIONE FINANZIARIA.

La dotazione finanziaria per l’attuazione della misura L è garantita da fondi FEOGA sezione Garanzia

Per l’attività anno 2001 (16 Ottobre 2000 - 15 Ottobre 2001) la disponibilità finanziaria è la seguente:

- per programmi regionali per i servizi di assistenza alla gestione delle aziende agricole singole: L. 270.000.000

- per programmi provinciali per i servizi di assistenza alla gestione delle aziende agricole singole: L. 10.283.000.000

La disponibilità finanziaria, per i programmi attuabili nelle province del Piemonte, è quella che risulta nella tabella seguente:

PROVINCE        RISORSE FINANZIARIE

ALESSANDRIA    L.     1.484.000.000
ASTI    L.     1.774.000.000
CUNEO    L.     2.216.000.000
NOVARA E VERBANIA    L.     985.000.000
TORINO    L.     2.720.000.000
VERCELLI E BIELLA    L.     1.104.000.000
TOTALE    L.     10.283.000.000

Per Novara e Verbania e per Vercelli e Biella le risorse finanziarie sono unite in quanto, come più avanti spiegato, è prevista l’istituzione di Associazioni interprovinciali.

2. PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE e DOCUMENTAZIONE.

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI con le seguenti specificazioni.

a) Finanziamento dei Programmi regionali.

La documentazione dettagliata da presentare consiste in:

- statuto (solo in caso di variazione rispetto a quello originariamente depositato);

- programma annuale di attività;

- preventivo di spesa disaggregato secondo le voci ammissibili precedentemente citate.

- per ogni unità di personale utilizzato (distinto in personale tecnico ed amministrativo), schede con i seguenti elementi principali:

- dati anagrafici;

- titolo di studio

- sintetica descrizione degli interventi a cui è interessato e funzioni svolte;

- costo previsto per retribuzioni e trasporti.

- l’indicazione degli Enti aderenti all’Ente regionale operanti in tutte le province del Piemonte che possiedono i requisiti previsti dalla presente normativa (solo per il primo anno di attività).

b) Finanziamento dei Programmi provinciali.

La documentazione dettagliata da presentare consiste in:

- statuto (solo in caso di variazione rispetto a quello originariamente depositato);

- programma annuale di attività;

- elenco aggiornato, al momento della presentazione della domanda, delle aziende aderenti all’Ente provinciale con l’indicazione di eventuali forme organizzative delle medesime a livello subprovinciale.

- preventivo di spesa disaggregato secondo le voci ammissibili precedentemente citate.

- per ogni unità di personale utilizzato (distinto in personale tecnico ed amministrativo), schede con i seguenti elementi principali:

- dati anagrafici;

- titolo di studio

- sintetica descrizione degli interventi a cui è interessato e funzioni svolte;

- costo previsto per retribuzioni e trasporti.

- dichiarazione che l’Ente provinciale aderisce ad un Ente regionale che possiede i requisiti previsti dalla presente normativa.

3. MODULISTICA.

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI.

4. APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA E QUANTIFICAZIONE DELLA SPESA AMMESSA.

Si rimanda alla parte generale, con le seguenti specificazioni.

Poiché, relativamente alle nuove Province di:

- Novara e Verbania

- Vercelli e Biella

che sono state istituite a partire alle preesistenti province, rispettivamente, di Novara e Vercelli, è consentita l’esistenza (come detto al punto 4. CONDIZIONI DI AMMISSIBILITÀ E REQUISITI (2.d)) di Associazioni provinciali che operino su di un territorio coincidente con quello delle originarie Province di Novara e di Vercelli e perciò, operativamente, anche sul territorio delle nuove Province, rispettivamente, di Verbania e di Biella, in tal caso, al fine di semplificare gli aspetti procedurali si ritiene opportuno adottare il seguente procedimento:

1. Ogni Associazione provinciale elabora un unico programma e lo presenta secondo il seguente schema:

- Associazione provinciale di Novara:

* elabora un unico programma per il territorio corrispondente alle attuali province di Novara e di Verbania.

* presenta tale programma alle citate province (il programma deve contenere le disaggregazioni in quanto ad attività e struttura organizzativa per le due province interessate).

- Associazione provinciale di Vercelli:

* Vale quanto sopra indicato, relativamente però, alle province di Vercelli e Biella.

2. Il programma presentato è istruito ed approvato dalle attuali Province di Novara e di Vercelli, in accordo, rispettivamente, con le Province di Verbania e di Biella (i cui Responsabili firmano l’approvazione congiuntamente con quelli delle province incaricate dell’istruttoria).

Le Province di Novara e Vercelli, sulla base del contributo approvato, a seguito di presentazione di domande di erogazione di anticipi e/o acconti e saldi, da parte delle rispettive Associazioni Provinciali, predispongono l’elenco dei beneficiari da trasmettere alla Regione, (unitamente alla fideiussione da presentarsi in occasione della richiesta del primo anticipo, ma per il valore dell’intero contributo concedibile) che provvederà all’inoltro all’AIMA per il pagamento.

5. EROGAZIONE DEL CONTRIBUTO.

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI.

8. PRIORITA’ E RIPARTO FONDI FRA ENTI

1. Nel caso in cui le risorse finanziarie siano insufficienti a finanziare tutte le domande ammissibili, saranno adottate le seguenti priorità:

1. Enti preesistenti;

2. Struttura organizzativa dell’Ente adeguata (in particolare in base al numero di unità di personale tecnico dipendente);

3. Complessità ed articolazione dei programmi (in particolare in base a quantità e qualità delle azioni, ambiti territoriali, ecc.).

2. Il riparto della disponibilità finanziaria fra Enti provinciali è effettuato proporzionalmente al numero delle organizzazioni a livello territoriale di base.

9. CONTROLLI

Si rimanda a quanto precisato nelle INDICAZIONI GENERALI.

10. RICORSI

I ricorsi in primo grado, avverso il contenuto degli atti amministrativi emanati, sono inoltrati:

- per gli interventi di competenza regionale al Direttore Regionale competente per la materia;

- per gli interventi di competenza provinciale alla Provincia competente per l’istruttoria.

In secondo grado il ricorso è inoltrato al Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.).

2. SERVIZI DI ASSISTENZA ALLA GESTIONE DELLE AZIENDE AGRICOLE COOPERATIVE.

1. PREMESSA

1. I servizi per l’assistenza alla gestione delle aziende agricole cooperative previsti dalla misura L del PSR, devono in generale essere articolati per tenere conto del fatto che l’assistenza alla gestione si diversifica a seconda delle zone (es. zone con sistemi integrati agricoli ed agroindustriali, zone con sistemi locali agricoli e rurali a basso sviluppo, ecc.)

2. Nell’ambito dell’assistenza tecnica e della divulgazione sono ammissibili solo aiuti all’avviamento delle Associazioni e solo nel caso in cui diano luogo a CREAZIONE del Servizio o ALLARGAMENTO del Servizio stesso.

In proposito si può fare riferimento a quanto di seguito specificato:

- CREAZIONE DEL SERVIZIO: istituzione di Servizi interamente nuovi (cioè non sviluppati precedentemente) come settori di attività e/o contenuti e/o finalità dei medesimi.

- ALLARGAMENTO DEL SERVIZIO: sviluppo o potenziamento di servizi preesistenti che si integrano con servizi nuovi come settori di attività e/o contenuti e/o finalità dei medesimi (in tal caso gli aiuti di avviamento sono concedibili solo per la spesa a cui da luogo la quota aggiuntiva di servizi).

Si può parlare di CREAZIONE del Servizio anche nel caso di CONVERSIONE da un servizio con la caratteristica di fornire una assistenza individualizzata in materia di gestione tecnica, economica, finanziaria ed amministrativa nei confronti delle singole cooperative, per risolvere problemi finanziari, amministrativi, fiscali e normativi, ma in modo isolato dal più generale contesto socio-economico, ad un servizio con la caratteristica di:

- orientare le cooperative a razionalizzare la propria gestione dei processi economico - finanziari;

- a cogliere le migliori opportunità di sviluppo nel quadro di un aumento della propria efficienza circa le capacità previsionali di mercato e di valorizzazione della qualità dei prodotti.

Pertanto, le forme di assistenza alla gestione che soddisfano esigenze più specifiche e circoscritte devono essere considerate come ambiti particolari di una più generale assistenza alla gestione che considera le relazioni delle cooperative con il più generale contesto socio-economico soprattutto di filiera.

2. SPESE AMMISSIBILI

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI.

3. BENEFICIARI

Per garantire il coordinamento delle AZIONI e degli INTERVENTI (di cui si parlerà successivamente), al fine di tenere conto di quanto specificato al punto 1. PREMESSA con un grado di integrazione esteso a tutto il territorio regionale, i beneficiari sono rappresentati dalle Associazioni regionali per i servizi di assistenza alla gestione di aziende cooperative costituite come Consorzi regionali cooperativi (in appresso denominati “Consorzi”).

Possono ottenere il finanziamento, oltre a Consorzi di nuova costituzione, anche Consorzi che hanno già operato nel campo dei servizi di sviluppo agricolo in applicazione di Regolamenti Comunitari e riconosciuti a tale scopo (definiti in appresso ENTI PREESISTENTI), purchè dimostrino la creazione o l’ampliamento dei propri servizi nel senso indicato precedentemente.

4. CONDIZIONI DI AMMISSIBILITA’ E REQUISITI.

1. Le Associazioni regionali per i servizi di assistenza alla gestione di aziende cooperative devono avere i seguenti requisiti:

1. devono essere costituite sotto forma di Consorzi regionali cooperativi aventi una durata minima di 10 anni;

2. devono essere dotate, o dotarsi, di un apposito Statuto redatto secondo le indicazioni dell’Assessorato regionale;

3. occupare a tempo pieno almeno un dipendente per lo svolgimento delle attività di gestione tecnica, economica, finanziaria ed amministrativa delle aziende agricole cooperative associate, dotato di professionalità ed esperienza in relazione all’attività che deve essere svolta,

4. assicurare un servizio di consulenza per la tenuta della contabilità ed il servizio di analisi dei risultati contabili ed altri dati;

5. associare almeno 40 cooperative agricole funzionanti,

6. rappresentare un fatturato consolidato di almeno 50 miliardi di lire nell’anno precedente a quello di presentazione della domanda di contributo;

7. rappresentare più comparti e più fasi (cooperative di produzione, di lavorazione, trasformazione commercializzazione e vendita dei prodotti agricoli e zootecnici);

8. avere sede in Piemonte ed associare cooperative piemontesi che interessano almeno sei Province del Piemonte.

Relativamente ad ogni Consorzio, possono essere considerate oltre che le cooperative associate direttamente anche le cooperative che siano socie di queste ultime, purché ricevano specifica assistenza gestionale dal Consorzio medesimo.

Per fatturato del Consorzio si intende il fatturato consolidato delle cooperative associate nonché delle relative cooperative socie.

2. In merito ai programmi annuali, si specifica quanto segue:

1. Devono prevedere a titolo orientativo le seguenti AZIONI consistenti nel promuovere:

* la razionalizzazione dei rapporti fra socio e forma associativa, il governo di impresa, il controllo del management ed i servizi finanziari ed amministrativi;

* l’aumento in efficienza della forma associativa per una migliore penetrazione nei mercati;

* attività specialistiche mirate a particolari operazioni di ingegneria finanziaria e per la contrattualistica.

2. Costituiscono il programma regionale interventi aventi natura regionale, interprovinciale e provinciale a seconda dell’ambito territoriale considerato ottimale per erogare il servizio alle cooperative.

5. AGEVOLAZIONI PREVISTE

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI.

6. PROCEDURE

1. DOTAZIONE FINANZIARIA.

La dotazione finanziaria per l’attuazione della misura L è garantita da fondi FEOGA sezione Garanzia.

Per l’attività anno 2001 (16 Ottobre 2000 - 15 Ottobre 2001) la disponibilità finanziaria per i programmi regionali per i servizi di assistenza alla gestione delle aziende cooperative agricole è pari a L. 2.000.000.000.

2. PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE e DOCUMENTAZIONE.

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI con le seguenti specificazioni.

1. La documentazione dettagliata da presentare alla Regione Piemonte consiste in:

- statuto (solo in caso di variazione rispetto a quello originariamente depositato);

- certificato di iscrizione al registro delle imprese (rilasciato dalla C.C.I.A.A., deve indicare tra l’altro la composizione degli organi societari in carica);

- programma annuale di attività;

- elenco aggiornato, al momento della presentazione della domanda, delle aziende cooperative aderenti all’Ente.

- preventivo di spesa disaggregato secondo le voci ammissibili precedentemente citate.

- per ogni unità di personale utilizzato (distinto in personale tecnico ed amministrativo) e/o per i consulenti, schede con i seguenti elementi principali:

- dati anagrafici;

- titolo di studio

- sintetica descrizione degli interventi a cui è interessato e funzioni svolte;

- costo previsto per retribuzioni e trasporti.

2. In merito all’elenco soci si specifica quanto segue:

1. Deve contenere:

- Elenco delle cooperative socie del Consorzio

- Elenco delle cooperative aderenti alle cooperative socie del Consorzio.

2. Le cooperative riportate nell’elenco devono risultare operative al momento della presentazione della domanda di finanziamento del programma annuale di attività.

3. L’elenco deve essere distinto per province. Nell’ambito di ciascuna provincia, le cooperative devono essere raggruppate secondo i seguenti comparti produttivi:

- latte (bovino, ovicaprino)

- carne (bovina, suina, ovicaprina)

- vitivinicolo

- cerealicolo

- riso

- proteoleaginose

- piante vive e prodotti della floricoltura

- ortofrutticolo

- altri prodotti (miele, ecc.)

- forestale

- servizi

- commercializzazione dei prodotti

- altro (specificare)

4. Relativamente ad ogni cooperativa associata devono essere riportati i seguenti elementi:

- denominazione completa della ragione sociale, l’indirizzo della sede legale e la segnalazione di eventuali sedi operative.

- valore in lire del fatturato e l’esercizio a cui è riferito (che deve essere quello ricadente nell’anno precedente quello in cui la domanda è presentata)

5. Relativamente ai seguenti parametri:

- n. cooperative associate

- valore del fatturato

è opportuno che siano riportati tutti i totali parziali (riferiti ai singoli comparti produttivi ed alle province) oltre che il totale generale.

3. MODULISTICA.

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI.

4. APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA E QUANTIFICAZIONE DELLA SPESA AMMESSA.

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI.

5. EROGAZIONE DEL CONTRIBUTO.

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI.

7. PRIORITA’ E RIPARTO FONDI FRA ENTI

1. Nel caso in cui le risorse finanziarie siano insufficienti a finanziare tutte le domande ammissibili, saranno adottate le seguenti priorità:

1. Enti preesistenti;

2. Struttura organizzativa dell’Ente adeguata (in particolare in base al numero di unità di personale dipendente);

3. Complessità ed articolazione dei programmi (in particolare in base a quantità e qualità delle azioni, ambiti territoriali, ecc.).

2. Il riparto della disponibilità finanziaria fra Enti è effettuato proporzionalmente al numero delle cooperative socie ed al fatturato complessivo delle stesse.

8. CONTROLLI

Si rimanda a quanto precisato nelle INDICAZIONI GENERALI.

9. RICORSI

I ricorsi in primo grado, avverso il contenuto degli atti amministrativi emanati, sono inoltrati al Direttore Regionale competente per la materia.

In secondo grado il ricorso è inoltrato al Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.).

3. SERVIZI ORIENTATI A PARTICOLARI SETTORI DI ATTIVITÀ’: AGRICOLTURA BIOLOGICA

1. PREMESSA

Nell’ambito dell’assistenza tecnica e della divulgazione sono ammissibili solo aiuti all’avviamento delle Associazioni e solo nel caso in cui diano luogo a CREAZIONE del Servizio o ALLARGAMENTO del Servizio stesso.

In proposito si può fare riferimento a quanto di seguito specificato:

- CREAZIONE DEL SERVIZIO: istituzione di Servizi interamente nuovi (cioè non sviluppati precedentemente) come settori di attività e/o contenuti e/o finalità dei medesimi.

- ALLARGAMENTO DEL SERVIZIO: sviluppo o potenziamento di servizi preesistenti che si integrano con servizi nuovi come settori di attività e/o contenuti e/o finalità dei medesimi (in tal caso gli aiuti di avviamento sono concedibili solo per la spesa a cui da luogo la quota aggiuntiva di servizi).

Sono pertanto finanziabili i servizi erogati dalle APB che la legge prevede come scopi sociali, e cioè:

a) l’assistenza interaziendale per l’applicazione di metodi dell’agricoltura biologica;

b) la ricerca, la sperimentazione e la dimostrazione nel campo dell’agricoltura biologica, le informazioni e l’aggiornamento tecnico dei soci;

c) un’attività aziendale in comune riguardante l’agricoltura biologica;

d) altre attività riguardanti l’agricoltura biologica.

Tali Servizi, infatti, hanno contenuti specialistici, e sono in rapida evoluzione.

2. SPESE AMMISSIBILI.

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI con le seguenti specificazioni.

Sono ammesse spese per iniziative di divulgazione, informazione ed aggiornamento tecnico dei soci circa i più rilevanti argomenti riguardanti l’applicazione del metodo di produzione biologica (es: nell’ambito dei costi del personale, affitto dei locali, costi di esercizio, ecc.)

3. BENEFICIARI

Trattasi delle A.P.B. a cui aderiscono le aziende nelle quali si applicano i metodi riguardanti l’agricoltura biologica prevista dal Reg. (CEE) n. 2092/91 e successive integrazioni e modificazioni (anche facendo ricorso alle cosiddette “preparazioni biodinamiche” previste nell’allegato I al citato Reg CEE) per quanto riguarda le produzioni biologiche vegetali ed i metodi previsti dal Reg. CE n. 1804/99 per quanto riguarda le produzioni biologiche zootecniche.

Possono ottenere il finanziamento, oltre ad Associazioni di nuova costituzione, anche Associazioni che hanno già operato nel campo dei servizi di sviluppo agricolo in applicazione di Regolamenti Comunitari e riconosciuti a tale scopo, purché dimostrino la creazione o l’ampliamento dei propri servizi nel senso indicato precedentemente.

4. CONDIZIONI DI AMMISSIBILITA’ E REQUISITI.

1. L’A.P.B. deve associare almeno 100 aziende agricole il cui titolare sia imprenditore agricolo a titolo principale (come definito nel “Piano di sviluppo rurale 2000 - 2006 ai sensi del Reg. (CE) n. 1257/1999"):

* persona fisica;

* persona giuridica (cooperativa di conduzione a proprietà indivisa, società di persone, società di capitali, altre cooperative agricole).

In generale, nelle zone montane, valgono per gli imprenditori agricoli i requisiti previsti a proposito delle medesime.

In aggiunta alle 100 aziende, può associare aziende agricole il cui titolare è imprenditore agricolo.

L’A.P.B. deve dimostrare di essere dotata di strutture, attrezzature e personale adeguati alla fase di avvio.

2. In merito ai programmi annuali, si specifica a titolo orientativo che devono prevedere AZIONI che coincidono in linea di massima con gli scopi sociali specificati al punto 1. PREMESSA.

Possono inoltre prevedere AZIONI volte ad incrementare il volume di prodotto immesso sul mercato come prodotto biologico certificato.

5. AGEVOLAZIONI PREVISTE.

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI.

6. PROCEDURE

1. DOTAZIONE FINANZIARIA.

La dotazione finanziaria per l’attuazione della misura L è garantita da fondi FEOGA sezione Garanzia.

Per l’attività anno 2001 (16 Ottobre 2000 - 15 Ottobre 2001) la disponibilità finanziaria per i programmi regionali per i servizi di assistenza alla gestione delle aziende agricole biologiche è pari a L. 1.000.000.000.

2. PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE E DOCUMENTAZIONE.

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI con le seguenti specificazioni:

1. La documentazione dettagliata da presentare consiste in:

- statuto (solo in caso di variazione rispetto a quello originariamente depositato);

- programma annuale di attività;

- elenco aggiornato, al momento della presentazione della domanda, delle aziende aderenti all’Associazione.

- preventivo di spesa disaggregato secondo le voci ammissibili precedentemente citate.

- per ogni unità di personale utilizzato (distinto in personale tecnico ed amministrativo), schede con i seguenti elementi principali:

- dati anagrafici (se già disponibili a preventivo);

- titolo di studio

- sintetica descrizione degli interventi a cui è interessato e funzioni svolte;

- costo previsto per retribuzioni e trasporti.

Nel caso in cui tra i soci rientrino persone giuridiche, è necessario allegare anche:

* deliberazione dell’Organo competente della persona giuridica riguardante l’adesione alla A.P.B..

* Atto costitutivo e Statuto delle persone giuridiche aderenti.

L’A.P.B. è tenuta ad acquisire e tenere a disposizione della Regione le dichiarazioni dei singoli produttori riguardanti l’entità del prodotto certificato, sua percentuale sul prodotto complessivo e la collocazione commerciale del prodotto certificato medesimo.

2. Relativamente all’ELENCO DEI SOCI si specifica quanto segue:

a) L’Elenco dei soci deve contenere i seguenti elementi:

* dati anagrafici e partita I.V.A. (oppure codice fiscale) dell’azienda;

* indirizzo produttivo;

* superficie agricola utilizzata;

* superficie destinata ad agricoltura;

-convenzionale

-biologica

-in conversione

* data di ammissione all’Associazione;

* data della notifica;

* data del conseguimento dell’idoneità da parte dell’Organismo di controllo.

La A.P.B. deve tenere agli atti le domande di adesione dei soci.

b) Possono essere presi in considerazione solo i soci che siano iscritti nell’elenco Regionale degli operatori dell’agricoltura biologica (di cui al D.lgs n. 220/95), riferito al 31 dicembre dell’anno precedente quello in cui è presentata la domanda.

Se l’elenco non è ancora disponibile al momento in cui l’istruttoria è effettuata, si fa riferimento ai produttori agricoli biologici che hanno notificato alle Province e alle Comunità Montane l’inizio attività ai sensi del Reg. CEE n. 2092/91 e che sono in possesso dell’idoneità da parte degli Organismi di controllo.

c) A titolo di documentazione atta a dimostrare i dati riguardanti l’ubicazione, estensione e riparto catastale dei terreni, distinguendo quelli coltivati biologicamente e quelli in conversione, è sufficiente che l’Associazione tenga agli atti copia delle Notifiche (Mod. A e Mod. B) e copia delle variazioni di notifica.

3. MODULISTICA.

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI.

4. APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA E QUANTIFICAZIONE DELLA SPESA AMMESSA.

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI.

5. EROGAZIONE DEL CONTRIBUTO.

Si rimanda alle INDICAZIONI GENERALI.

7. PRIORITA’ E RIPARTO FONDI FRA ENTI

1. Nel caso in cui le risorse finanziarie siano insufficienti a finanziare tutte le domande ammissibili, saranno adottate le seguenti priorità:

1. Avere ottenuto il riconoscimento ai sensi della L.r. n. 13/99.

2. Struttura organizzativa dell’Ente adeguata;

3. Dal secondo anno di attività associare produttori che immettono sul mercato prodotto biologico certificato.

2. Il riparto della disponibilità finanziaria fra Enti è effettuato proporzionalmente alla consistenza della base associativa in generale e a quella relativa ai soci che commercializzano il prodotto biologico certificato.

8. CONTROLLI

Si rimanda a quanto precisato nelle INDICAZIONI GENERALI.

9. RICORSI

I ricorsi in primo grado, avverso il contenuto degli atti amministrativi emanati, sono inoltrati al Direttore Regionale competente per la materia.

In secondo grado il ricorso è inoltrato al Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.).



Deliberazione della Giunta Regionale 9 ottobre 2000, n. 51 - 1051

Disposizioni urgenti relative all’ immediata attuazione delle attività amministrative già attribuite alle regioni dal D. Lgs. n. 334 del 17 agosto 1999 concernente il controllo degli incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose

Con la deliberazione n.17-309 del 29 giugno 2000, la Giunta Regionale ha approvato il provvedimento “Attuazione dell’articolo 40, comma 2, della legge regionale 26 aprile 2000, n. 44, relativo al coordinamento tra gli organi tecnici e al raccordo con le attività amministrative discendenti in materia di controllo degli incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose di cui al d. lgs. n. 334 del 17 agosto 1999".

Le disposizioni del suddetto provvedimento, come prevede l’articolo 9 del medesimo, sono efficaci a decorrere dalla stipulazione dell’accordo di programma di cui all’articolo 72 del D.Lgs. 112/1998, che rappresenta una condizione necessaria per il trasferimento delle funzioni dallo Stato alla Regione nonché, per quanto attiene alle funzioni conferite agli Enti Locali dalla L.R. 44/2000, a decorrere dall’emanazione del provvedimento di cui all’articolo 2, comma 1, della medesima legge regionale.

Indipendentemente dall’accordo di programma sopracitato, il D.Lgs. 17 agosto 1999, n. 334 attribuisce direttamente alle Regioni alcuni compiti amministrativi relativamente ai quali occorre sia data attuazione sin dalla scadenza dei termini stabiliti per la trasmissione delle relazioni, delle notifiche e dei rapporti di sicurezza di cui, rispettivamente, agli articoli 5, comma 3, 6 e 7 dello stesso decreto legislativo, considerato che lo svolgimento di tali compiti non è subordinato al previo trasferimento di funzioni dallo Stato alla Regione.

In particolare:

- l’articolo 22 del citato decreto legislativo stabilisce che la Regione garantisca alla popolazione interessata l’accesso al rapporto di sicurezza, con le modalità ivi previste;

- L’articolo 5, comma 3, del decreto stabilisce che i gestori degli stabilimenti industriali con le caratteristiche di cui allo stesso comma 3, non soggetti a notifica, trasmettano alla Regione una relazione, redatta secondo i principi contenuti nel DPCM 31 marzo 1989, e la scheda informativa di cui all’allegato V del decreto medesimo.

In coerenza con quanto già prefigurato nella disciplina complessiva di cui alla DGR 17-309 sopracitata, si ritiene opportuno che ai fini di consentire alla popolazione interessata l’accesso al rapporto di sicurezza, questo sia reso possibile nella sede del Comune ove è localizzato lo stabilimento. Al proposito, si sottolinea come lo stesso articolo 22, al comma 4, preveda che lo stesso Comune sia destinatario della predetta scheda informativa trasmessa dal gestore.

L’adempimento previsto in capo al gestore dall’articolo 5, comma 3, può essere assolto con maggiore efficacia e tempestività attraverso una trasmissione diretta all’ARPA, informandone contestualmente la Regione e la Provincia, tenuto conto dell’esigenza di inquadrare la relazione nel contesto di conoscenze e di controllo del territorio interessato.

La relazione sarà utilizzata dall’ARPA ai fini di una migliore prevenzione coinvolgendo l’ASL per gli aspetti di competenza, informando la Regione di eventuali situazioni di rischio di incidente rilevante.

Occorre inoltre sin d’ora garantire le premesse affinché, al momento del trasferimento delle funzioni alla Regione e della conseguente entrata in vigore del citato provvedimento regionale, si verifichi una transizione graduale e progressiva tra l’assetto organizzativo e di competenze attuale, che vede il Comitato Tecnico Regionale richiamato all’articolo 19 del D. Lgs. 334/1999 quale autorità competente amministrativa e tecnica, e quello in prospettiva.

Sentita la relazione dell’Assessore all’Ambiente;

visto il Decreto Legislativo n. 334 del 17 agosto 1999;

vista la Legge Regionale n. 44 del 26 aprile 2000;

vista la Deliberazione della Giunta Regionale n. 17-309 del 29 giugno 2000;

la Giunta unanime,

delibera

- di approvare, per quanto in premessa, le seguenti disposizioni urgenti atte a garantire l’immediata attuazione delle funzioni amministrative gia’ attribuite alle regioni dal d. lgs. n. 334 del 17 agosto 1999:

* il gestore trasmette al Comune ove è localizzato lo stabilimento una copia, anche su supporto informatico, della versione del rapporto di sicurezza con le caratteristiche di cui all’art. 8, comma 9, del D.Lgs. 334/1999; il Comune provvede affinché il rapporto sia accessibile alla popolazione interessata;

* il gestore tenuto agli obblighi di cui all’art. 5, comma 3 del D.Lgs. 334/1999 trasmette la relazione e la scheda di cui al medesimo comma 3 rispettivamente al Dipartimento Provinciale dell’ARPA competente per territorio ed al Comune ove è localizzato lo stabilimento, di ciò informando contestualmente l’Unità Flessibile, Settore Grandi Rischi Industriali, della Regione e la Provincia; il Dipartimento, ove i contenuti della relazione evidenzino la sussistenza di rischi di incidenti rilevanti, ne informa tempestivamente il citato Settore.

- di autorizzare il Direttore della Direzione Regionale Tutela e Risanamento Ambientale, Pianificazione Gestione Rifiuti a stipulare intese o accordi con il Presidente del Comitato Tecnico Regionale richiamato all’articolo 19 del D. Lgs. 334/1999 e con l’ARPA finalizzati a definire modalità operative comuni che, già nell’attuale assetto organizzativo e di competenze, consentano di avviare pur sul piano sperimentale il modello organizzativo e funzionale previsto in prospettiva dal provvedimento approvato con la DGR n. 17-309 del 29 giugno 2000.

(omissis)


DELIBERAZIONI
DEL CONSIGLIO REGIONALE

Deliberazione del Consiglio Regionale 3 ottobre 2000, n. 23 - 27186

Referendum consultivo ai sensi dell’art. 60 dello Statuto

(omissis)

Tale deliberazione, emendata, nel testo che segue, è posta ai voti per appello nominale, effettuato dal Consigliere Segretario Pozzo, ed approvata con il seguente esito: presenti n. 47 Consiglieri, votanti n. 45 Consiglieri, hanno risposto sì n. 33 Consiglieri, hanno risposto no n. 11 Consiglieri, si è astenuto n. 1 Consigliere (non partecipano alla votazione n. 2 Consiglieri).

Il Consiglio Regionale

vista la Costituzione repubblicana;

visti gli artt. 17, 48, 53, 60, 61 e 64 dello Statuto regionale;

vista la legge regionale 16 gennaio 1973, n. 4 (Iniziativa popolare e degli enti locali e referendum abrogrativo e consultivo) e successive modifiche;

vista la DGR n. 1 - 769 del 4 settembre 2000 e preso atto delle motivazioni ivi adotte;

sentito il parere favorevole espresso dalla Commissione VIII;

delibera

1. di promuovere, ai sensi dell’art. 60 dello Statuto regionale, un referendum consultivo per l’espressione del voto sul seguente quesito: “Siete favorevoli alla presentazione da parte del Consiglio regionale - ai sensi dell’art. 121 della Costituzione - della proposta di legge che prevede, nel quadro dell’unità nazionale (e della garanzia dell’uguaglianza e dell’universalità dei diritti dei cittadini), il trasferimento alle Regioni delle funzioni statali in materia di sanità, polizia locale, formazione professionale e di maggiori competenze in materia di organizzazione scolastica, offerta di programmi educativi, gestione degli Istituti scolastici?”

2. il referendum potrà essere indetto dopo l’approvazione da parte del Consiglio regionale della proposta di legge ai sensi dell’art. 121 della Costituzione, di cui al comma precedente. Tale proposta di legge - orientata ai principi della sussidiarietà e del federalismo fiscale - sarà oggetto di consultazioni con il sistema delle autonomie locali e con le realtà associative della Regione;

3. per lo svolgimento del predetto referendum il Consiglio regionale provvederà all’adozione di apposita legge regionale attuativa ai sensi degli artt. 60 e 61 dello Statuto;

4. di stabilire altresì che il Presidente della Giunta regionale provveda con proprio decreto, a seguito della deliberazione del Consiglio regionale ed acquisito il parere della Commissione regionale di cui alla legge regionale 20 dicembre 1990, n. 55 (Modificazioni della l.r. 16 gennaio 1973 n. 4, in materia di iniziativa legislativa popolare e degli enti locali e di referendum), all’indizione del referendum consultivo.

(omissis)


DETERMINAZIONI
DEI DIRIGENTI

La legenda esplicativa relativa ai codici delle Direzioni e dei Settori è pubblicata a pagina del presente Bollettino (Ndr)

Giunta regionale


Codice 17.3
D.D. 10 ottobre 2000, n. 263

Graduatoria delle istanze ai fini dell’emissione di nulla-osta regionale per il rilascio delle autorizzazioni all’esercizio del commercio su aree pubbliche ai sensi dell’art. 2 comma 3 della legge 112/91

Con D.C.R. n. 508-14689 del 1° dicembre 1998 sono stati approvati gli indirizzi provvisori ai Comuni in materia di commercio sulle aree pubbliche in attuazione della legge 112/91 e della L.R. 17/95.

Al Capitolo III, punto 2 dell’allegato A al provvedimento medesimo, sono individuate le procedure per il rilascio delle autorizzazioni per l’esercizio del commercio su aree pubbliche ai sensi dell’art. 2 comma 3 della legge 112/91, vale a dire su aree date in concessione per un periodo di tempo pluriennale per essere utilizzate solo in uno o più giorni della settimana indicati dall’interessato.

Le disposizioni in questione stabiliscono in particolare che ai fini dell’emissione del nulla-osta per il rilascio di tali autorizzazioni, gli uffici regionali curano la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte dell’elenco dei posteggi disponibili, dei quali i Comuni hanno dato notizia, verificano la rispondenza delle istanze ai requisiti di validità e formulano la graduatoria delle medesime, secondo i criteri individuati al successivo punto 3 dello stesso allegato.

In ossequio a tali disposizioni, con determinazione dirigenziale 16 marzo 2000, n. 46, pubblicata sul B.U.R.P. n. 19 del 10 maggio 2000, si è dato atto dei posteggi disponibili ai fini dell’emissione dei nulla-osta in questione nelle aree mercatali del Piemonte, mentre gli uffici regionali hanno portato a termine la verifica delle istanze ai requisiti di validità secondo quanto disciplinato dalla D.C.R. 508-14689 del 1 dicembre 1998.

Inoltre con deliberazione n.26-1027 del 9.10.2000, la Giunta Regionale ha approvato le procedure per la concessione delle autorizzazioni di che trattasi, definendo le modalità per il rilascio dei relativi nulla-osta.

Al termine della fase istruttoria sono risultate valide n. 1935 istanze, presentate nell’ordine dai soggetti indicati nell’elenco costituente l’allegato A alla presente determinazione per farne parte integrante, nei confronti delle quali è necessario procedere al rilascio del nulla-osta per l’autorizzazione ad esercitare il commercio su area pubblica ai sensi dell’art 2, comma 3 della legge 112/91.

Le domande di autorizzazione sono esaminate ai fini del rilascio del nulla-osta regionale secondo l’ordine di presentazione; in caso di parità di data, le stesse sono esaminate nel rispetto dei criteri di priorità di cui alla D.C.R. 508-14689 succitata.

Il nulla-osta regionale è rilasciato qualora i posteggi richiesti dall’istante siano disponibili all’assegnazione ed è notificato al Comune individuato come competente per il rilascio dell’autorizzazione dalla L. R. 17/95. Lo stesso provvederà a concedere tale autorizzazione , previa verifica di conformità alle norme igienico-sanitarie e di sicurezza delle aree mercatali sulle quali insistono i posteggi richiesti.

Qualora i posteggi richiesti dall’istante non siano disponibili, gli uffici regionali convocano l’interessato, secondo le modalità di cui alla D.G.R. n.26-1027 del 9.10.2000, al fine di consentirgli la scelta fra posteggi alternativi, da esprimere mediante dichiarazione di opzione verbalizzata dai funzionari incaricati.

L’eventuale rifiuto di posteggi alternativi comporta l’archiviazione totale o parziale dell’istanza per effetto di rinuncia.

Tutto ciò premesso,

IL DIRETTORE

vista la D.C.R. n. 508-14689 dell’1 dicembre 1998;

vista la D.G.R. n. 26-1027 del 9 ottobre 2000;

visti gli artt. 3 e 16 del D.Lgs. n. 29/93 e successive modificazioni e integrazioni;

visto l’art. 23 della L.R. 51/97;

determina

1. di dare atto che la graduatoria delle istanze ai fini del rilascio dei nulla-osta regionali finalizzati alla concessione delle autorizzazioni all’esercizio del commercio su aree pubbliche ai sensi dell’art. 2 comma 3 della l. 112/91 è quella riportata nell’allegato A alla presente determinazione per farne parte integrante.

2. di individuare, ai fini della scelta del posteggio alternativo, i funzionari di seguito elencati, incaricati di verbalizzare la dichiarazione di opzione degli interessati:

Canova Tiziana

Cutrone Palmira

Demasi Rocchina

Nicola Silvia

Orlanda Giacomo

Spada Maria

Tarantini Nunzia

3. di conferire ai funzionari sopra individuati, in caso di sua assenza o impedimento, il potere di firma dei documenti attestanti il rilascio dei nulla-osta in questione;

4. di approvare il modello costituente l’allegato B alla presente determinazione per farne parte integrante, relativo alla dichiarazione di opzione che i funzionari sopra nominati sono tenuti ad utilizzare nel verbalizzare la scelta del posteggio alternativo;

La pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte della presente determinazione corredata dell’elenco di cui all’allegato A alla medesima, costituisce notifica a tutti coloro che hanno presentato domanda per ottenere l’autorizzazione ad esercitare il commercio su area pubblica ai sensi dell’art.1, comma 2, lett. B, della legge 28.3.1991, n.112, della conclusione della fase procedurale relativa all’individuazione, nell’ordine, degli aventi diritto al rilascio del nulla-osta in questione.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso innanzi alle autorità giudiziarie competenti nei termini previsti dalla legge.

Il Dirigente responsabile
Anna Maria Costa

allegato A
allegato B



Codice 31
D.D. 12 giugno 2000, n. 192

Rettifica parziale e integrazione alla determina n. 158 del 22.05.2000

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di procedere alla rettifica, per le motivazioni indicate in premessa, della determinazione n. 158 del 22.05.2000 con la seguente modifica:

- Edizioni Bora di E. Brandani - Via Jacopo di Paolo, 42 - Bologna anzichè ditta Terzacchio;

- Associazione Iride - Via Carlo Capelli, 45 - Torino anzichè Iride;

- Tardivello Immaging - Via Piria, 7 - Torino anzichè Tardivello Turincolor Photocolor.

- di integrare la precedente determinazione n. 158 del 22.05.2000 come segue:


Beneficiario    Causale

Edizioni Bora di E. Brandani    Trimestrale di Arte Contemporanea
Associazione Iride    Mensile di Arte Tecnoscienza e Cultura
Tardivello Immaging    Materiale sensibile e sviluppo stampa per il laboratorio fotografico
Unionfotomarket    Materiale sensibile e sviluppo stampa per il laboratorio fotografico
Mega    Materiale d’uso e consumo
Geotecnica s.a.s.    Materiale e attrezzature per il laboratorio grafico
Artero S.r.l.    Materiale e attrezzature per laboratorio grafico
Rima    Materiale e attrezzature per il laboratorio grafico
Amati S.r.l.    Materiale e attrezzature per il laboratorio grafico
Effebi    Materiale di consumo per termoidrografi
O.O.L.P.    Acquisto volumi specialistici necessari della Direzione Beni Culturali.


Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31
D.D. 15 giugno 2000, n. 193

Rassegna stampa su tematiche di interesse della Direzione Beni Culturali. Spesa di L. 40.000.000 (cap. 11615/2000)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di affidare, per le motivazioni illustrate in premessa, il servizio di rassegna stampa alla Cooperativa Stampa e Comunicazione - C.so Matteotti 11 - Torino, per una spesa di L. 34.160.000 più IVA 5.840.000 per un importo complessivo di L. 40.000.000.

Le spettanze previste per la Società Cooperativa Stampa e Comunicazione verranno liquidate dietro presentazione di fatture vistate per regolarità per quanto riguarda la redazione e la consegna della rassegna stampa e, per quanto concerne i rimborsi relativi la sottoscrizione di abbonamenti a periodici, dietro la presentazione di nota spese.

Alla spesa complessiva di L. 40.000.000 si fa fronte con l’accantonamento n. 100507 sul cap. 11615 di cui alla D.G.R. n. 79-29885 del 10.04.2000.

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.1
D.D. 15 giugno 2000, n. 195

Intervento di recupero del castello Rorà di Costigliole d’Asti. Impegno di spesa di L. 500.000.000 (cap. 20400/2000). Parziale rettifica della determinazione dirigenziale n. 421 del 24.11.1999

(omissis)

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.2
D.D. 26 giugno 2000, n. 206

L.R. 58/78 e L.R. 78/78. Interventi urgenti di restauro e di conservazione su beni bibliografici. Liquidazione della seconda tranche del contributo assegnato all’Archivio storico diocesano di Novara. Spesa di L. 25.000.000. (cap. 20450/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.1
D.D. 26 giugno 2000, n. 208

Finanziamenti per la realizzazione di interventi editoriali di interesse regionale. (cap. 11720/2000). Spesa di L. 273.000.000

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di approvare, per le motivazioni illustrate in premessa, l’assegnazione di contributi a sostegno dell’editoria per la realizzazione di interventi editoriali di cui all’allegato 1 alla presente determinazione di cui è parte integrante;

- di impegnare la somma di L. 273.000.000;

Alla spesa di L. 273.000.000 si fa fronte con l’accantonamento di cui alla D.G.R. n. 48-29753 del 27.03.2000 punto D, relativo al cap. 11720/2000 (A. 100480).

La liquidazione del contributo ai soggetti beneficiari avverrà secondo le seguenti modalità:

- l’acconto pari all’80% dell’importo ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa e previa dichiarazione del legale rappresentante in merito alla posizione del soggetto rispetto alla ritenuta fiscale IRPEG;

- il saldo pari al 20% a pubblicazione realizzata e ad avvenuta consegna delle copie richieste a fronte del contributo.

Per quanto concerne i seguenti interventi:


TO    Torino    Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza
        e della Società Contemporanea
        Via Fabro 6 10122 Torino    1) Avvio della produzione del CD-rom
            sulla deportazione piemontese
            2) L’archivio di Guido Quazza    20.000.000

TO    Torino    Agarttharte
        Via San Quintino 28 10121 Torino    Predisposizione della pubblicazione
            “Le collezioni di arte contemporanea
            in Piemonte”    60.000.000

TO    Torino    Centro Studi Piero Gobetti
        Via Fabro 6 10122 Torino    Avvio della produzione del CD Rom
            della “Rivoluzione liberale:    15.000.000


per cui sono stati finanziati l’avvio e la parte iniziale del progetto, il saldo del contributo avverrà dietro presentazione dettagliata di una relazione delle attività svolte, di un rendiconto delle entrate e delle uscite inerente l’intervento e della documentazione contabile equivalente almeno al contributo regionale concesso.

Al momento della stampa le pubblicazioni potranno assumere titoli diversi rispetto a quelli indicati nella presente determinazione.

Agli enti, istituti culturali, autori ed editori, destinatari del contributo, verranno chieste copie dei volumi oggetto del contributo stesso, che dovranno essere pubblicati entro due anni, dalla data della lettera di assegnazione del contributo.

Tale comunicazione fisserà inoltre la quantità dei volumi che dovranno essere messi a disposizione della Regione Piemonte che provvederà a distribuirli presso le Biblioteche del Piemonte, le scuole, gli istituti culturali e le associazioni, al fine di garantirne un’ampia fruizione.

Nel caso in cui il volume non venga pubblicato entro due anni dalla lettera di assegnazione del contributo, l’ente beneficiario sarà tenuto alla restituzione dello stesso.

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.3
D.D. 26 giugno 2000, n. 210

Contributo per l’attività istituzionale dell’Osservatorio Culturale del Piemonte L. 90.000.000 (Cap. 11750)

(omissis)

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.1
D.D. 27 giugno 2000, n. 212

Revoca della determinazione n. 179 del 9.6.2000. D.G.R. 150-16817 del 17.2.1997: dotazione di attrezzature informatiche a favore delle biblioteche, archivi storici e centri culturali del territorio piemontese. Saldi. Impegno di spesa di L. 4.507.170 cap. 27190/2000

(omissis)

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.1
D.D. 27 giugno 2000, n. 213

Rettifica della determinazione dirigenziale n. 183 del 9.6.2000

(omissis)

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31
D.D. 30 giugno 2000, n. 217

Rettifica determina dirigenziale n. 193 del 15/06/2000

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

_ Di rettificare, la premessa e il dispositivo della determinazione dirigenziale n. 193 del 15/06/2000, nel senso che l’importo complessivo e comprensivo di IVA è pari a L. 40.000.000.

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.1
D.D. 30 giugno 2000, n. 218

Acquisto di volumi di diretto interesse regionale. Spesa di L. 238.210.000(cap. 11590/2000)

(omissis)

IL DIRETTORE

(omissis)

determina

- di approvare, secondo quanto indicato in premessa, il piano di acquisto di pubblicazioni di interesse regionale, riguardanti la storia, la cultura e le tradizioni del Piemonte di cui all’allegato A alla presente determinazione per farne parte integrante;

- di approvare conseguentemente l’impegno di spesa complessivo di lire 238.210.000;

- di autorizzarne la liquidazione e il pagamento ai singoli beneficiari degli importi risultanti dall’allegato alla presente.

La liquidazione avverrà ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa, dietro presentazione di fattura o nota spese, vistata dal Dirigente del settore competente e ad avvenuta consegna del materiale.

Nell’eventualità di un ritardo nella consegna del materiale da parte delle Case Editrici Tipografie o soggetti interessati, la penale è fissata in lire 50.000 per ogni settimana di ritardo rispetto alla scadenza indicata nella lettera di comunicazione.

Alla spesa di lire 238.210.000 si fa fronte con l’accantonamento n. 393 sul capitolo 11590/2000 di cui alla D.G.R. n. 56-29645 del 06/03/2000.

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli

Allegato A


EDITORE    TITOLO    COPIE    PREZZO     SPESA
            UNITARIO    

Umberto Allemandi & C.     Cittadella di Alessandria    300     48.750    14.625.000
CELID Casa Editrice    Visita agli appartamenti del Castello di Agliè    500    21.250    10.625.000
CELID Casa Editrice    Giuseppe Momo Ingegnere Architetto    200    40.500    8.100.000
Chiaromonte Roberto
Produzioni Grafiche    Le Fenestrelle    200    38.400    7.680.000
Chiaromonte Roberto
Produzioni Grafiche    Guida alle Fenestrelle    200    14.400    2.880.000
EDA Editori Autori    Residenze e collezioni sabaude (libro + CD Rom)    500    100.000    50.000.000
Gribaudo    I Castelli del Piemonte-La Provincia di Cuneo    300    52.000    15.600.000
Omega Edizioni    La Ceramica “Vecchia Mondovì”    100    90.000    9.000.000
Priuli & Verlucca, editori    Dal disegno al design, storia della carrozzeria in Piemonte    200    33.750    6.750.000
Editrice il Punto    Il gigante armato    200    45.000    9.000.000
Società degli Ingegneri e degli
Architetti di Torino    Architettour: guida al patrimonio architettonico di Torino    500    22.500    11.250.000
Terra e Libertà
Libera associazione    Eroi dimenticati. Il segreto di Sant’Andrea    200    38.000    7.600.000
Terra e Libertà
Libera associazione    Teatri e cinema che furono    200    38.000    7.600.000
Touring Editore    Guida ai Musei del Piemonte. Vol. 2 - Piemonte Nord    2300    23.900    55.000.000
Editurist srl.    Residenze reali    500    45.000    22.500.000

TOTALE                238.210.000


Codice 31.4
D.D. 11 luglio 2000, n. 222

Alluvione novembre 1994 - Erogazione saldo del contributo assegnato alla Parrocchia di S. Andrea di Castelnuovo Don Bosco (AT). Spesa di L. 60.000.000 (capitolo 20468/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.3
D.D. 11 luglio 2000, n. 223

Recupero e restauro della ex-chiesa di San Giuseppe di Asti, nuova sede museale del Comune di Asti. Spesa di L. 350.000.000 (cap. 20450/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.1
D.D. 30 giugno 2000, n. 225

D.G.R. n. 232-21960 del 6.8.1997. Introito della somma di L. 35.000.000 (cap. 3050/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.2
D.D. 14 luglio 2000, n. 226

Contributo per lavori di riordino e catalogazione della biblioteca del Castello di Masino. Spesa L. 45.000.000 (accantonamento n. 480, - punto B cap. 11720/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.1
D.D. 14 luglio 2000, n. 227

Interventi a favore dell’editoria. Piano di contributi per le pubblicazioni. Spesa di L. 156.000.000 (cap. 11720/2000)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di approvare, per le motivazioni illustrate in premessa, l’assegnazione di contributi a sostegno dell’editoria per la realizzazione di interventi editoriali di cui all’allegato A alla presente determinazione di cui è parte integrante;

- di impegnare la somma di L. 156.000.000;

La liquidazione del contributo ai soggetti beneficiari avverrà secondo le seguenti modalità:

- l’acconto pari all’80% dell’importo ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa e previa dichiarazione del legale rappresentante in merito alla posizione del soggetto rispetto alla ritenuta fiscale IRPEG;

- il saldo pari al 20% a pubblicazione realizzata e ad avvenuta consegna delle copie richieste a fronte del contributo.

Alla spesa di L. 156.000.000 si fa fronte con l’accantonamento di cui alla D.G.R. n. 48-29753 del 27.03.2000 punto D, relativo al cap. 11720/2000 (A. 100480).

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.2
D.D. 14 luglio 2000, n. 228

Censimento e catalogazione del patrimonio bibliografico ed iconografico delle biblioteche piemontesi riprodotto su microfilm, microfiche e cd. Spesa di L. 25.000.000= (Cap. 11720/2000)

(omissis)

IL DIRETTORE

(omissis)

determina

di autorizzare per le motivazioni illustrate in premessa, l’erogazione di un contributo di L. 25.000.000= o.f.c. alla SPABA - Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti Onlus per il censimento e la catalogazione del patrimonio bibliografico ed iconografico delle biblioteche piemontesi riprodotto su microfilm, microfiche e cd;

di autorizzare la liquidazione del contributo alla SPABA in due soluzioni:

per l’80% ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa;

per il restante 20% a saldo, dietro presentazione della documentazione contabile attestante almeno la spesa relativa al contributo regionale e di copia delle schede prodotte.

Con lettera di comunicazione del contributo saranno fissate le modalità ed i tempi di esecuzione dell’intervento.

In caso di mancato avvio dei lavori entro 12 mesi dalla comunicazione di assegnazione, salvo casi di forza maggiore, si procederà al recupero del contributo.

Alla spesa di L. 25.000.000= si fa fronte con lo stanziamento di cui al cap. 11720 del Bilancio di previsione 2000 (A. n. 480).

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.3
D.D. 14 luglio 2000, n. 232

Iniziative per l’iscrizione dell’arco alpino nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. Spesa di L. 15.000.000 (Cap. 10330/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.3
D.D. 18 luglio 2000, n. 237

Centro per lo studio e la documentazione delle Societa’ di Mutuo Soccorso. Contributo per l’anno 2000. Spesa di lire 250.000.000 (cap. 11800/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.3
D.D. 21 luglio 2000, n. 239

Interventi di recupero conservativo del campanile romanico di S. Martino nel Comune di Bollengo (TO) . Spesa di L. 120.000.000 (cap. 20400/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.3
D.D. 21 luglio 2000, n. 240

lluminazione della Certosa Reale di Collegno. Spesa di L. 120.000.000 (cap.20400/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.3
D.D. 21 luglio 2000, n. 242

Interventi di restauro del complesso monumentale della Sacra di San Michele (Monastero Nuovo e Torre della Bell’Alda) - Spesa di L. 700.000.000 (cap. 20400/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.1
D.D. 21 luglio 2000, n. 243

Sistema Bibliotecario delle Valli di Lanzo. Finanziamento al Comune di Lanzo per le attività dell’anno 2000 e conguaglio anno 1998. Spesa di L. 78.740.125 (Cap. 11620/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.3
D.D. 24 luglio 2000, n. 244

Contributo al Centro studi Helikon per il restauro di opere dei musei che hanno collaborato alla predisposizione della mostra “Splendori alla corte degli Zar”. Spesa di L.150.000.000 (cap. 20450/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.3
D.D. 24 luglio 2000, n. 246

Contributo all’Associazione amici del Lingotto per opere di allestimento finalizzate alla mostra “Concorso giovani designer europei” Spesa di L. 220.000.000 (cap.20450/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.3
D.D. 24 luglio 2000, n. 247

Schema di convenzione tra la Regione Piemonte e Comuni, Enti ed Istituzioni culturali per l’adesione al Sistema informativo regionale dei beni culturali. Contributi per l’attività’ di inventariazione e catalogazione. Spesa di L: 541.000.000 (Cap. 11720/2000)

(omissis)

IL DIRETTORE

(omissis)

determina

- di approvare, per le motivazioni indicate in premessa, i progetti di catalogazione ed inventariazione del patrimonio culturale piemontese, così come specificati nell’allegato A, che è parte integrante della presente determinazione;

- di approvare la stipula della convenzione triennale per l’adesione al Sistema informativo regionale dei beni culturali e ambientali di cui all’allegato B, che è parte integrante della presente determinazione per i seguenti Enti: Comune di Moncalvo, Associazione per l’Ecomuseo Valle Elvo & Serra, Comune di Dronero, L’Antica Università dei Minusieri - Associazione fra mastri falegnami, ebanisti, restauratori e carrozzai di Torino, Politecnico di Torino - Dipartimento di Progettazione Architettonica, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Comune di Traversella, Parrocchia S. Giacomo di Campertogno;

- di approvare la stipula della convenzione triennale per l’adesione al Sistema informativo regionale dei beni culturali e ambientali di cui all’allegato C, che è parte integrante della presente determinazione per i seguenti Enti: Comune di Moncucco Torinese, Comune di Celle di Macra, Comune di Chiomonte, Centro Studi e Museo Civico d’Arte Preistorica - CESMAP, Associazione di Antropologia ed Etnologia - Amici del Museo di Torino, Comune di Domodossola, Museo Alts Walserhuus Van Zer Burfuggu, Unione Alagnese;

- di erogare i contributi relativi all’inventariazione ed alla catalogazione del patrimonio culturale piemontese a favore degli Enti di cui all’allegato A, che è parte integrante della presente determinazione;

I contributi fino ad un massimo di L. 30.000.000 saranno liquidati in un’unica soluzione ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa. Il presidente o il legale rappresentante del soggetto beneficiario è tenuto a presentare a conclusione dell’iniziativa una relazione sull’attività svolta, un rendiconto delle entrate e delle uscite inerente l’intero intervento e la documentazione contabile relativa almeno all’equivalente del contributo regionale.

I contributi superiori a L. 30.000.000 saranno liquidati in due soluzione: la prima quota, pari all’80% del contributo previsto, ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa; la seconda, pari al 20% a saldo, previa presentazione, da parte del presidente o del legale rappresentante del soggetto beneficiario, di una relazione sull’attività svolta, di un rendiconto delle entrate e delle uscite inerente l’intera intervento e della documentazione contabile relativa almeno all’equivalente del contributo regionale.

Qualora dalla documentazione trasmessa risultasse che la cifra erogata non sia stata interamente spesa, il soggetto beneficiario sarà tenuto alla restituzione della quota parte non spesa; qualora, invece, risultasse una economia rispetto alla cifra programmata, la Regione, in sede di erogazione del saldo, concorrerà fino alla copertura delle spese effettivamente sostenute revocando la parte rimanente del saldo

I soggetti beneficiari non possono modificare la destinazione dei contributi assegnati e sono tenuti ad indicare con il dovuto rilievo il sostegno della Regione Piemonte alla attività svolta; la mancata segnalazione del sostegno della Regione Piemonte alla attività svolta potrà essere motivo di revoca del contributo.

I dati fiscali dei beneficiari e le modalità di versamento dei contributi saranno specificati all’atto della trasmissione dei documenti per la liquidazione dei singoli importi agli Uffici regionali competenti.

Alla spesa di L. 541.000.000, si fa fronte con l’accantonamento n. 480 assunto con la D.G.R. n. 48-29753 del 27/3/2000 sul capitolo 11720 del Bilancio 2000.

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.3
D.D. 26 luglio 2000, n. 248

Parziale rettifica dell’allegato della Determinazione della Direzione Beni Culturali n. 249 del 29.7.1999 in merito alla descrizione dei lavori da eseguirsi da parte della Consulta per la valorizzazione dei Beni Artistici e Culturale di Torino presso Palazzo Reale

(omissis)

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.1
D.D. 26 luglio 2000, n. 249

Determinazione n. 218 del 30.6.2000. Acquisto di volumi di diretto interesse regionale. Rettifica

(omissis)

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.3
D.D. 27 luglio 2000, n. 250

Progetto di recupero dei musei e del patrimonio culturale piemontese. Piano di interventi per il 2000. Spesa di L. 5.000.000.000 (cap. 20395/2000); L. 4.000.000.000 (cap. 20465/2000); L. 1.250.000.000 (cap.20395/2001); L. 1.000.000.000 (cap.20465/2001)

(omissis)

IL DIRETTORE

(omissis)

determina

- di prendere atto delle priorità e delle modalità di intervento individuate nella D.G.R. n. 42-543 del 24/07/2000;

- di approvare il piano di interventi di recupero dei musei e del patrimonio culturale piemontese, per una spesa complessiva di L 11.250.000.000 di cui all’allegato che fa parte integrante della presente determinazione;

- di assegnare ai soggetti beneficiari pubblici e privati i contributi come indicato nell’allegato;

- di dare atto che l’attuazione del progetto dovrà avvenire nel rispetto della normativa prevista dal D. lgs. N. 490 del 29 ottobre 1999 (Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali, a norma dell’art. 1 della L. 352/1997)e che i soggetti destinatari dei contributi provvederanno alla direzione ed all’esecuzione dei lavori.

- di erogare la somma prevista per il Comune di Susa (TO), non soggetta a trattenuta IRPEG, in due soluzioni:

* la prima soluzione, pari all’80% dell’intero contributo, ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa;

* la seconda soluzione, pari all’20% dell’intero contributo, a presentazione dello studio di fattibilità sul Castello di Adelaide e sul sito archeologico che rimarrà depositato presso la Direzione ai Beni Culturali e di copia della documentazione contabile per un importo almeno pari al contributo regionale.;

- di erogare tutte le altre somme previste dal piano di intervento, non soggette a trattenuta IRPEG, in tre soluzioni:

* la prima soluzione, pari al 40% dell’intero contributo, ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa;

* la seconda soluzione, pari al 40% dell’intero contributo, a presentazione del progetto definitivo relativo allo specifico intervento indicato nell’allegato parte integrante della presente determinazione e che rimarrà depositato presso la Direzione ai Beni Culturali;

* la terza soluzione a saldo del residuo 20% ad avvenuta realizzazione dell’intervento stesso, previa presentazione di un certificato di regolare esecuzione e di un rendiconto, a firma del legale rappresentante, delle entrate (distinguendo il finanziamento regionale ed eventuali altre voci d’entrata) e delle uscite, nonché delle fotocopie della documentazione contabile per un importo almeno pari al contributo regionale.

- di stabilire che per i soli Comuni di Cortanze (AT) e Orta San Giulio (NO) l’erogazione dell’acconto del 40% è subordinato alla presentazione di un documento con validità pluriennale con i proprietari degli immobili finalizzato ad uso pubblico di parte dei locali; tale documentazione rimarrà depositata presso la Direzione ai Beni Culturali.

- di stabilire che, qualora entro 180 giorni dalla data della comunicazione di assegnazione del contributo non siano state presentate dal soggetto beneficiario le documentazioni richieste, oppure entro 2 anni dalla stessa data i lavori non siano stati conclusi e rendicontati, la Regione provvederà di norma alla revoca del contributo.

Alla spesa di L. 11.250.000.000 per gli interventi sugli immobili si fa fronte per L. 5.000.000.000 con l’accantonamento n. 786 di cui al capitolo 20395 del Bilancio 2000, per L. 4.000.000.000 con l’accantonamento n. 787 di cui al capitolo 20465 del Bilancio 2000; alla restante spesa di L. 2.250.000.000 si fa fronte per L. 1.250.000.000 con la prenotazione n. 1027 sul cap. 20395 del bilancio pluriennale per il 2001 e per L. 1.000.000.000 con la prenotazione n. 1028 sul cap. 20465 del bilancio pluriennale 2001.

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.4
D.D. 31 luglio 2000, n. 251

Convenzione rep. n. 1471 del 28.4.1999 con l’Universita’ degli Studi di Torino per la promozione di attività’ di ricerca scientifica. Spesa L. 150.000.000 (acc. n. 468 cap. 11750/00)

(omissis)

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.3
D.D. 2 agosto 2000, n. 255

Contributo all’Associazione “Torino Citta’ - Capitale Europea per la realizzazione di un evento espositivo presso la Biblioteca Reale, del progetto ”Rivelazioni Barocche", e quale quota di associazione per il 2000. Spesa di L. 160.000.000 (cap. 11750/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.3
D.D. 3 agosto 2000, n. 258

Contributo al Comune di Alessandria per opere di allestimento in occasione delle manifestazioni “Marengo 2000". Spesa di L. 325.000.000 (Cap. 20450/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.3
D.D. 3 agosto 2000, n. 259

Contributo alla Provincia di Alessandria per opere di allestimento in occasione delle manifestazioni “Marengo 2000". Spesa di L. 175.000.000 (Cap. 20450/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.2
D.D. 3 agosto 2000, n. 265

Contributi all’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte per la realizzazione di iniziative di censimento e di catalogazione dei beni bibliografici musicali e per la pubblicazione del catalogo del fondo musicale della Cappella dei cantori del Duomo di Torino. Spesa di L. 120.000.000 (A/100480 - punti B2 e D - capitolo 11720/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.1
D.D. 3 agosto 2000, n. 266

Convenzione tra l’Associazione Premio Grinzane Cavour e la Regione Piemonte. Contributo per l’anno 2000. Spesa di lire 800.000.000 (cap. 11867/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.2
D.D. 3 agosto 2000, n. 267

Interventi urgenti e prosecuzione di iniziative già avviate per la tutela di materiale bibliografico appartenente a biblioteche di ente locale e di interesse locale. Spesa di L. 200.000.000 (accantonamento n. 100732 - capitolo 20450/2000)

(omissis)

IL DIRETTORE

(omissis)

determina

- di approvare, per le motivazioni indicate in premessa, l’allegato programma di interventi già avviati e con carattere di urgenza per la tutela del materiale bibliografico appartenente a biblioteche di ente locale o di interesse locale per una spesa complessiva di L. 200.000.000.=;

- di autorizzare l’erogazione dei contributi ai soggetti e secondo la ripartizione indicata nell’allegato programma che forma parte integrante della presente determinazione;

- di disporre la liquidazione e il pagamento dei contributi in un’unica soluzione ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa.

Gli Enti beneficiari dei contributi sono tenuti alla presentazione della documentazione attestante le spese sostenute in data successiva all’erogazione dei contributi stessi e a non modificarne la destinazione, vincolata alla tutela e alla sicurezza del materiale bibliografico.

In caso di mancata conclusione dei lavori entro 24 mesi dalla comunicazione dell’assegnazione del contributo, salvo cause di forza maggiore, si procederà al recupero del contributo.

I soggetti destinatari dei presenti contributi sono esenti dalla ritenuta IRPEG.

Alla spesa complessiva di L. 200.000.000.= si fa fronte con l’accantonamento n. 100732 di cui al cap. 20450 del Bilancio regionale 2000.

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.1
D.D. 3 agosto 2000, n. 268

Interventi di inventariazione e valorizzazione degli archivi storici piemontesi. Piano 2000. Spesa di lire. 302.820.000. (Cap. 11720/2000)

(omissis)

IL DIRETTORE

(omissis)

determina

- di approvare, per le motivazioni e secondo le modalità illustrate in premessa, l’erogazione di contributi per interventi di schedatura, riordino e inventariazione di archivi storici, fino alla quota massima indicata nella colonna “spesa 2000" dell’allegato A, che fa parte integrante della presente determinazione, per una spesa complessiva di L 302.820.000, quale quota per il 2000 del piano annuale di inventariazione e valorizzazione degli archivi storici del Piemonte. I contributi sono arrotondati alle L. 100.000 inferiori;

- di approvare che nell’ambito di quanto previsto all’allegato C alla D.G.R. n. 48 - 29753 del 27.3.2000, per le motivazioni illustrate in premessa, la spesa per il 2000 sia fissata nel 60% dell’intervento regionale a favore di ciascun lavoro;

- di approvare che nel caso dell’archivio storico della parrocchia Santa Maria di Castello di Alessandria, allo standard di costo per l’intervento di riordino di 16 metri lineari di archivio storico (L. 5.600.000), si aggiunga il costo per la regestazione di circa 100 pergamene, calcolato di concerto con la Soprintendenza archivistica in L. 30.000 ciascuna, per un costo ammissibile di L. 8.600.000;

- di approvare che nel caso dei Comuni di Foglizzo, Mombello Monferrato, Mombercelli, Ruffia, Vialfrè e della parrocchia San Pietro e Paolo di Carmagnola, già ammessi a contributo regionale con precedenti atti, il contributo qui calcolato sia relativo a una nuova porzione di archivio rinvenuta successivamente, durante il corso dei lavori, per il cui riordino è stata formulata nuova domanda di contributo.

La quota di contributo di cui alla presente determinazione verrà liquidata agli enti proprietari degli archivi storici (colonna “ente richiedente” dell’allegato A) ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa.

L’avvio dei lavori dovrà avvenire entro 12 mesi dalla comunicazione dell’assegnazione del contributo regionale. Il completamento dei lavori dovrà avvenire entro 12 mesi dal loro inizio. Tale termine potrà essere prorogato di ulteriori 12 mesi per il riordino di archivi storici le cui dimensioni siano superiori ai 100 metri lineari di documentazione, nonchè qualora sia attestato il sopravvenire di eventi gravi e imprevedibili non dovuti a responsabilità degli enti titolari. In caso di mancata conclusione dei lavori entro i termini sopra descritti il saldo non sarà erogato. L’ente responsabile dovrà comunque presentare documentazione relativa ai lavori svolti e alle spese sostenute. Se da queste ultime risultasse che l’acconto del contributo non è stato speso, l’ente sarà tenuto alla sua restituzione;

- di approvare l’assunzione di un impegno di spesa di L. 302.820.000, cui si fa fronte con lo stanziamento di cui al capitolo 11720 del bilancio di previsione dell’anno 1999, accantonato con D.G.R. n. 48 - 29753 del 27.3.2000 (Accantonamento n. 480).

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.2
D.D. 3 agosto 2000, n. 269

Progetto di catalogazione, valorizzazione, indicizzazione e riproduzione analogico - digitale dei manoscritti con notazione musicale novalicense. Approvazione della convenzione per la realizzazione dell’iniziativa con la Provincia di Torino. Spesa di L. 70.000.000 (A/100480 - punto A e punto B2 - capitolo 11720/2000)

(omissis)

IL DIRETTORE

(omissis)

determina

- di approvare, per le considerazioni esposte in premessa, lo schema di convenzione da stipulare con la Provincia di Torino, allegato alla presente determinazione per farne parte integrante, per l’avvio del progetto di catalogazione, di valorizzazione, di indicizzazione e di riproduzione analogico - digitale di tutti i manoscritti con notazione novalicense, e per la predisposizione di un progetto per la partecipazione a bandi CEE nel settore della tutela e della valorizzazione culturale;

- di autorizzare, l’erogazione di un contributo di L. 70.000.000= alla Provincia di Torino, con sede a Torino in Via Maria Vittoria 12 (omissis), per l’avvio di iniziative di catalogazione, di valorizzazione, di indicizzazione e di riproduzione analogico - digitale di tutti i manoscritti con notazione novalicense, e per la ricerca e l’analisi delle condizioni necessarie alla predisposizione di un progetto per la partecipazione a bandi CEE nel settore della tutela e della valorizzazione culturale.

Il contributo sarà liquidato in un’unica soluzione ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa. A conclusione dei lavori concordati con la Regione, la Provincia presenterà, oltre ad una dettagliata relazione sui lavori svolti, anche la documentazione illustrativa delle spese sostenute, per un importo pari o superiore alla somma del contributo regionale.

In caso di mancato avvio dei lavori entro 12 mesi dalla comunicazione dell’assegnazione del contributo, salvo cause di forza maggiore, il medesimo sarà recuperato.

Il contributo non è soggetto a ritenuta IRPEG.

Alla spesa di L. 70.000.000 si fa fronte con i fondi assegnati alla Direzione regionale ai Beni culturali sul capitolo 11720 del bilancio di previsione 2000 (A/100480 - punto A, L. 30.000.000 e punto B2, L. 40.000.000).

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.1
D.D. 3 agosto 2000, n. 270

Convenzione tra la Regione Piemonte e la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino (GAM) per il coordinamento delle attività’ di conservazione, tutela e valorizzazione delle raccolte grafiche e fotografiche. Finanziamento 2000. Spesa di lire. 315.000.000 (Cap. 11720/2000) e di lire. 85.000.000 (Cap. 20450/2000)

(omissis)

IL DIRETTORE

(omissis)

determina

- di procedere, per le motivazioni illustrate in premessa, alla stipulazione della convenzione con la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino (nel seguito GAM) per il coordinamento delle attività di conservazione, tutela e valorizzazione delle raccolte grafiche e fotografiche del Piemonte e per l’adesione al Sistema Informativo Regionale dei beni culturali, secondo il testo allegato alla presente determinazione e di questa parte integrante;

- di approvare il programma delle attività 2000 così come elaborato dalla GAM;

- di erogare un contributo pari a L. 400.000.000 così suddiviso: L. 315.000.000 destinato all’attività di conservazione, tutela e valorizzazione delle raccolte, L. 85.000.000 destinato all’acquisto di attrezzature e arredi;

- di impegnare la spesa di L. 315.000.000 sull’accantonamento n. 100480, cap. 11720/2000; e di L. 85.000.000 sull’accantonamento n. 763 sul cap. 20450/2000.

Il contributo verrà liquidato all’Ente destinatario in due soluzioni:

- per l’80% ad avvenuta repertoriazione della convenzione;

- per il restante 20% a saldo, dietro presentazione di una relazione sulle attività svolte, di un rendiconto delle entrate e delle uscite inerente le stesse attività e della documentazione contabile attestante almeno la spesa relativa all’importo del contributo regionale.

Alla spesa complessiva di L. 400.000.000 si farà fronte nel modo seguente:

* L. 315.000.000 tramite l’accantonamento n. 100480 di cui al cap. n. 11720/2000, approvato con D.G.R. n. 48-29753 del 27.3.2000;

* L. 85.000.000 tramite l’accantonamento n. 763 di cui al cap. n. 20450/2000 approvato con D.G.R. n. 50-442 del 10.7.2000.

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.1
D.D. 3 agosto 2000, n. 272

Approvazione della convenzione tra la Fondazione Biblioteca e Casa di Cultura “Achille Marazza” di Borgomanero e la Regione Piemonte per la gestione e lo sviluppo del Sistema Bibliotecario e Archivistico del Medio Novarese e per l’adesione al Polo Regionale Piemontese del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN). Finanziamento per l’anno 2000. Spesa di L. 100.000.000. (Cap. 11620/2000)

(omissis)

IL DIRETTORE

(omissis)

determina

- di approvare, per le motivazioni illustrate in premessa, l’allegata bozza di convenzione tra la Regione Piemonte e la Fondazione Biblioteca e Casa di Cultura “Achille Marazza” di Borgomanero per la gestione e lo sviluppo del Sistema Bibliotecario e Archivistico del Medio Novarese e per l’adesione al Polo Regionale Piemontese del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN);

- di approvare il finanziamento per le attività dell’anno 2000 per una spesa di L.100.000.000;

- di impegnare la somma di L. 100.000.000 sul capitolo 11620 del bilancio 2000.

Il finanziamento sarà liquidato all’ente assegnatario con le seguenti modalità:

- per il 75% ad avvenuta stipulazione della convenzione;

- per il restante 25% a saldo, a fronte della presentazione di una relazione sull’attività svolta nel 2000 e di un consuntivo delle spese impegnate o liquidate relativamente al finanziamento 2000.

Qualora, dal consuntivo delle spese impegnate o liquidate relativamente al finanziamento 2000, risultasse una spesa effettiva inferiore al finanziamento oggetto della presente determinazione, in sede di saldo si provvederà ad adeguare il finanziamento a quanto effettivamente speso.

Alla spesa di L. 100.000.000 si fa fronte mediante l’accantonamento n° 377 di cui alla D.G.R. 39-29629 del 6.3.2000.

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.1
D.D. 3 agosto 2000, n. 273

Contributi per l’acquisto di materiale bibliografico a favore delle biblioteche civiche per l’anno 2000. Spesa di lire 494.300.000 (cap.11745/2000)

(omissis)

IL DIRETTORE

(omissis)

determina

- di approvare, per le motivazioni descritte in premessa, il Piano di contributi 2000 per l’acquisto di materiale bibliografico a favore delle Biblioteche di Ente locale, posto in allegato alla presente determinazione per costituirne parte integrante, per una spesa complessiva di L. 494.300.000.

- di impegnare la somma di L. 494.300.000 sul cap.11745/2000.

Il contributo, assegnato ai Comuni e destinato alle rispettive Biblioteche, sarà liquidato ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa presso le rispettive Tesorerie comunali.

Alla spesa complessiva di L. 494.300.000 si fa fronte con lo stanziamento di cui al cap. 11745 del bilancio di previsione 2000, accantonato con D.G.R. 55-29644 del 6.3.2000 (A. n. 100392).

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.2
D.D. 3 agosto 2000, n. 274

Contributi al Centro Studi Piemontesi per la pubblicazione dei volumi “Il Monferrato - Legature di pregio in Piemonte”, “Bibliofilia Subalpina - Quaderno 2000" e per l’edizione elettronica della collana ”Legature di pregio in Piemonte". Spesa L. 60.000.000 (acc. n. 100480 sul cap. 11720/2000)

(omissis)

IL DIRETTORE

(omissis)

determina

- di autorizzare, per le motivazioni illustrate in premessa, l’erogazione di un contributo di L. 25.000.000 al Centro Studi Piemontesi (omissis) - Via Ottavio Revel, 15 - Torino, per la pubblicazione di n. 1000 copie del volume “Il Monferrato”, facente parte della collana “De libri compactis - Legature di pregio in archivi e biblioteche del Piemonte” e di un contributo di L. 20.000.000 per l’esecuzione di una prima fase dei lavori relativi all’edizione elettronica della collana ed alla costituzione di una base dati sulle legature di pregio.

I suddetti contributi saranno liquidati per l’80% ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa e per il restante 20% a saldo, rispettivamente ad avvenuta pubblicazione del volume e successivamente al termine della prima fase dei lavori di realizzazione dell’edizione elettronica e della costituzione della base dati;

- di autorizzare, per le motivazioni illustrate in premessa, l’erogazione di un ulteriore contributo di L. 15.000.000 allo stesso Centro Studi Piemontesi per la pubblicazione di n. 500 copie del volume “Bibliofilia Subalpina - Quaderno 2000".

Il suddetto contributo sarà liquidato per l’80% ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa e per il restante 20% a saldo, successivamente alla pubblicazione del volume.

Con lettera di comunicazione di ciascuno dei contributi su indicati saranno fissati i tempi e le modalità di esecuzione dei rispettivi interventi.

In caso di mancato avvio dei lavori entro 6 mesi dalla comunicazione di assegnazione, salvo casi di forza maggiore, si procederà al recupero dei rispettivi contributi.

Alla spesa complessiva di L. 60.000.000 si fa fronte con lo stanziamento di cui al cap. 11720 del Bilancio 2000 (Acc. n. 100480 punto D)

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.1
D.D. 3 agosto 2000, n. 275

Convenzione tra la Regione Piemonte e il Goethe-Institut Turin. Contributo per l’anno 2000. Spesa di lire 45.000.000 (cap. 11720/2000)

(omissis)

IL DIRETTORE

(omissis)

determina

- di erogare al Goethe-Institut Turin, per le motivazioni illustrate in premessa e secondo quanto previsto dal testo della convenzione approvata con D.G.R. n. 36-429 del 10.7.2000 - che autorizzava Il Direttore regionale ai Beni Culturali alla firma della medesima - un contributo di lire 45.000.000 per l’anno 2000.

- di approvare l’impegno di spesa di lire 45.000.000.

Alla spesa di 45.000.000 si fa fronte mediante l’accantonamento n.100480 sul cap. 11720/2000 approvato con D.G.R. n. 48-29753 del 27.3.2000, riferendosi in particolare al punto e all’allegato A).

Il contributo verrà liquidato in un’unica soluzione ad avvenuta firma della convenzione approvata con D.G.R. n. 36-429 del 10.7.2000 e ad avvenuta esecutività della presente.

A norma dell’art.11) della convenzione le spese di bollo e quelle, eventuali, di registrazione in caso d’uso sono a carico della Città di Torino.

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.3
D.D. 3 agosto 2000, n. 276

Revoca della Determinazione n. 257 del 2.8.2000. Convenzione tra la Regione Piemonte e la Cooperativa Sociale Marca per la fornitura di servizi di raccolta e imputazione dati, schedatura, grafica e fotolito. Capitolo 11615/2000 L.100.000.000

(omissis)

IL DIRETTORE

(omissis)

determina

* di revocare la determinazione dirigenziale n. 257 del 2.8.2000 per le motivazione citate in premessa;

* di affidare, per le motivazioni illustrate in premessa, l’incarico per il servizio di raccolta e imputazione dati alla Cooperativa Sociale Marca a.r.l. P.zza Bernini 6 - 10093 Collegno (To) - (omissis);

* di autorizzare la stipulazione della convenzione (all.A), tra la Regione Piemonte e la Cooperativa Sociale Marca a.r.l., che fa parte integrante della presente determinazione;

* di impegnare, per le motivazioni illustrate in premessa, la somma di L 100.000.000 (IVA compresa), quale costo massimo per la fornitura dei servizi indicati nell’allegata convenzione.

Alla spesa di L 100.000.000 si fa fronte con lo stanziamento di cui al capitolo 11615 del bilancio 2000.

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 32.1
D.D. 22 giugno 2000, n. 133

L.R. 61/96. “Contributi ai Comuni per concorrere al funzionamento delle scuole materne autonome”. Importo L. 4.999.993.450 (Cap. 11265/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Rita Marchiori



Codice 32
D.D. 29 giugno 2000, n. 135

Conv. rep. n. 4308 del 17.5.2000. Laboratorio didattico sull’ambiente mediterraneo di Loano (SV). Anno 2000. Spesa di L. 500.000.000 (cap. 11755/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Rita Marchiori



Codice 32
D.D. 29 giugno 2000, n. 136

Mostra Experimenta 2000. Individuazione primo elenco ditte per esecuzione lavori e forniture necessarie all’allestimento e nomina commissione di esperti per valutazione gestione. Spesa di L. 627.699.884 (cap. 11610/2000)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di individuare per le motivazioni illustrate in premessa, quali Membri della Commissione di esperti per la valutazione del progetto di gestione per Experimenta 2000, i componenti: Dott.ssa Rita Marchiori, Direttore regionale Dott. Marcello La Rosa, Direttore IRES Piemonte ed il Prof. Davide Vannoni Politecnico di Torino.

di affidare, per le motivazioni illustrate in premessa, gli incarichi relativi ai lavori ed alle forniture descritte in premessa alle Ditte di seguito elencate per gli importi a fianco di ciascuna di esse indicati:

Ditta Sercom S.a.s. Via Villardora 8/F Avigliana - TO. L. 8.525.160 IVA compresa, per ideazione logo e preparazione esecutivi.

Ditta Ages Arti Grafiche Corso Traiano, 124 - Torino. L. 24.250.140 IVA compresa, per stampa e fornitura materiali.

Ditta Ages Arti Grafiche Corso Traiano, 124 - Torino. L. 20.651.460 IVA compresa, per ulteriore stampa e fornitura materiali.

Ditta Sipea Corso Lombardia, 36 - San Mauro T.se - To, L. 122.538.000 IVA compresa, per promozione della manifestazione mediante cartellonistica, paline e gonfaloni.

Ditta Ipas Corso Lombardia, 36 - San Mauro T.se - To L. 41.724.324 IVA compresa, per campagna pubblicitaria in affissione comunale e impianti speciali.

Ditta C.S.I. - Centro Studi Impianti, Via Verdi, 10 - Druento L. 5.040.000 IVA compresa per i lavori di allacciamento e ripristino delle linee elettriche.

Ditta Canale Roberto Via Roma, 7 - Salmour - CN L. 4.200.000 IVA compresa per manutenzione del mulino e della sega idraulica.

Ditta Irem Via Abegg, 75 - Borgone - TO L. 2.580.000 IVA compresa la riparazione dei supporti della girante, il grippaggio e parte delle apparecchiature elettriche delle turbine.

Ditta Archimede S.a.s. di Burle Gilles & C. Via Ghemme, 5 - To L. 24.000.000 IVA compresa, per la progettazione e la realizzazione dell’impianto della Casa “risparmio energia”.

Ditta Archimede S.a.s. di Burle Gilles & C. Via Ghemme, 5 - To L. 15.600.000 IVA compresa, per la progettazione e la realizzazione dell’impianto “Specchio solare asservito”.

Ditta Franz Ottica Via XX Settembre, 12 Cagliari, a L. 10.330.000 IVA compresa, per realizzare l’area di osservazione solare.

L’istituto di ricerca e di divulgazione scientifica Iridis - Via Giolitti 41 Torino L. 300.000.000, per l’allestimento dei due padiglioni Volta e Gattoni con la formula “Chiavi in mano”.

Ditta Index di Torino Via Rimini, 2 Torino, 45.360.000 IVA compresa, per la realizzazione dell’impianto definito “Dentro il Vulcano”.

Società Meteorologica Subalpina di Torino Via Gioberti, 88 - Torino L. 3.500.000 IVA compresa, per l’allestimento della Stazione Meteorologica.

I suddetti importi saranno liquidati alle rispettive Ditte successivamente al termine dei lavori e alla consegna delle forniture, dietro presentazione di fattura vistata per regolarità del Responsabile del Settore competente, ex art. 41 L.R. 8/84;

Al conferimento dei suddetti incarichi si procederà con lettera contratto secondo gli usi del commercio.

In caso di ritardi, per cause imputabili alle suddette ditte, sarà applicata una penale di L. 100.000 al giorno, mentre per gravi inadempienze sarà commisurata al danno emergente.

Alla spesa di L. 627.699.884 IVA compresa, si fa fronte mediante impegno sul Cap. 11610/2000 (L. 327.699.884 acc. n. 100423 e L. 300.000.000 acc. n. 100488).

Il Direttore regionale
Rita Marchiori



Codice 32.4
D.D. 29 giugno 2000, n. 137

L.R. 68/80. Assegnazione di un secondo contributo a saldo per la realizzazione di iniziative teatrali nella stagione 1999/2000. Spesa L. 1.404.000.000 (Cap. 11690/2000)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di approvare, ai sensi della L.R. 68/80, sulle basi delle motivazioni e i criteri illustrati in premessa, l’assegnazione a strutture teatrali piemontesi, di un contributo complessivo di L. 2.615.000.000, di cui L. 1.211.000.000 già assegnato in acconto con determinazione n. 231 del 17.11.1999, per la realizzazione delle attività teatrali nel corso della stagione 1999/2000, secondo l’articolazione di cui all’allegato A) che forma parte integrante della presente determinazione;

- di approvare pertanto, l’erogazione di un contributo complessivo di L. 1.404.000.000 a titolo di saldo a sostegno dell’attività teatrale intrapresa nella stagione 1999/2000, da assegnare ai soggetti indicati nell’allegato elenco B), che costituisce parte integrante della presente determinazione, per l’importo indicato a fianco di ciascuno di essi.

La liquidazione degli importi avverrà dietro presentazione della dichiarazione liberatoria rilasciata dall’ENPALS, ovvero degli appositi modelli F 24 rilasciati dall’I.N.P.S. attestanti l’adempimento degli obblighi assicurativi di legge per i lavoratori occupati nell’attività di spettacolo realizzata nel corso della stagione teatrale 1999/2000.

Alla spesa complessiva di L. 1.404.000.000 si fa fronte con lo stanziamento di cui al cap. 11690 del bilancio regionale 2000 (100489/A).

Il Direttore regionale
Rita Marchiori



Codice 32.4
D.D. 29 giugno 2000, n. 138

Sostegno alla produzione cinematografica: “Il coraggio di Maria” di Sergio Martino. Spesa di L. 70.000.000 (cap. 11610/00)

(omissis)

Il Direttore regionale
Rita Marchiori



Codice 32.4
D.D. 29 giugno 2000, n. 139

Circuito musicale regionale “Piemonte in Musica”. Spesa di L. 120.000.000 a favore dell’Orchestra Filarmonica di Torino (cap. 11610/00)

(omissis)

Il Direttore regionale
Rita Marchiori



Codice 32.4
D.D. 4 luglio 2000, n. 141

Predisposizione, stampa e spedizione del catalogo “Teatro Ragazzi e Giovani Piemonte” per la stagione 2000/2001. Spesa di L. 11.261.200 (cap. 11610/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Rita Marchiori



Codice 32.4
D.D. 7 luglio 2000, n. 147

Reimpegno della somma di L. 160.000.000 stanziata con D.G.R. n. 97-21144 del 21.07.1997 e caduta in perenzione (cap. 27190/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Rita Marchiori



Codice 32
D.D. 14 luglio 2000, n. 152

Parziale rettifica per mero errore materiale della determinazione n. 136 del 29.6.2000 relativa alla mostra Experimenta 2000. Ulteriore spesa di L. 599.200 (cap. 11610/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Rita Marchiori



Codice 32.4
D.D. 17 luglio 2000, n. 153

Realizzazione di un ricevimento in occasione dell’avvio delle riprese del film: “Heaven” di Tom Tykwer. Spesa di L. 53.600.000 (cap. 11610/00)

(omissis)

Il Direttore regionale
Rita Marchiori



Codice 32.2
D.D. 18 luglio 2000, n. 157

L. 412/75 - art. 8 - 616/77 - L.R. 18/84 Impegno e 2 acconto L. 18.000.000 a favore del Comune di Grosso (TO) per lavori di rifacimento copertura scuola elementare Cap. 27190/2000 - (Imp. 297202)

(omissis)

Il Direttore regionale
Rita Marchiori



Codice 32.2
D.D. 18 luglio 2000, n. 158

D.P.R. 616/77 - L.R. 21.3.1984 n. 18 - Contributo per l’esecuzione di opere urgenti di edilizia scolastica. Impegno di spesa di L. 182.500.000 (Cap. 20200/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Rita Marchiori



Codice 32.3
D.D. 25 luglio 2000, n. 160

L.R. 36/85. Organizzazione del Seminario di Bardonecchia per la Formazione Federalista Europea. Approvazione dell’iniziativa. Assegnazione fondi al Comune di Bardonecchia. Spesa di L. 50.000.000 (Cap. 10990/00)

(omissis)

Il Direttore regionale
Rita Marchiori



Codice 32
D.D. 25 luglio 2000, n. 161

Parziale rettifica per mero errori materiale della Determinazione n. 142 del 4 luglio 2000 relativa alla mostra Experimenta 2000 e della convenzione allegata

(omissis)

Il Direttore regionale
Rita Marchiori



Codice 32
D.D. 7 agosto 2000, n. 177

Parziale rettifica per mero errore materiale delle determinazioni n. 153 del 17/7/2000 e n. 159 del 20.7.2000 e revoca della determinazione n. 166 del 2.8.2000

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di rettificare, per le motivazioni indicate in premessa, nella determinazione n. 159 del 20.7.2000, il n. della deliberazione come indicato di seguito: D.G.R. n. 27-165 del 5.6.2000 “Attività istituzionale della Direzione Promozione Attività Culturali, Istruzione e Spettacolo. Approvazione iniziative, accantonamento e assegnazione fondi ...”;

- di rettificare, per le motivazioni indicate in premessa, il n. di accantonamento indicato nelle determinazioni n. 153 del 17/7/2000 e n. 159 del 20.7.2000 col n. 100662;

- di revocare, per le motivazioni indicate in premessa, la determinazione n. 166 del 2.8.2000 “Parziale rettifica per mero errore materiale della determinazione n. 151 del 10 luglio 2000 relativa alla Mostra Experimenta 2000".

Rimane invariato tutto quant’altro previsto dalle determinazioni n. 153 del 17/7/2000 e n. 159 del 20.7.2000.

Il Direttore regionale
Rita Marchiori



Codice S1.4
D.D. 31 gennaio 2000, n. 34

Iniziativa di emergenza proposta dalla Comunità Biellese di aiuti per la ex Jugoslavia. Impegno di L. 30.000.000 (cap. 10865/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Aurelio Catalano



Codice S1.4
D.D. 3 febbraio 2000, n. 35

Programma di interventi per la sicurezza alimentare 1998. Concessione al Movimento Sviluppo e Pace di una proroga per la rendicontazione dei progetti n. 12/1 CONS, 12/1 MSP, 12/2 MSP, 12/4 MSP e 12/5 MSP

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Aurelio Catalano



Codice S1.5
D.D. 7 febbraio 2000, n. 39

Variazione di ragione sociale della Compagnia Coltelleria Einstein

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Estella Gatti



Codice S1.4
D.D. 8 febbraio 2000, n. 47

Reimpegno di fondi perenti per l’erogazione all’ente Novara Center del contributo assegnato per il progetto n. 30/97 nell’ambito del Bando 1997 sulla sicurezza alimentare nell’area del Sahel. L. 24.810.000 (cap. 15940/00)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Aurelio Catalano



Codice S1.4
D.D. 21 febbraio 2000, n. 91

Reimpegno di fondi perenti per l’erogazione a Mais del contributo assegnato per il progetto n. 25 nell’ambito del programma 1997 sulla sicurezza alimentare nell’area del Sahel. L. 13.500.000 (cap. 15940/00)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Aurelio Catalano



Codice S1.4
D.D. 13 marzo 2000, n. 191

Pagamento della quota di adesione all’Osservatorio Interregionale per la Cooperazione allo Sviluppo per gli anni 1999 e 2000. Impegno di L. 66.000.000 (cap. 10940/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Aurelio Catalano



Codice S1.4
D.D. 3 maggio 2000, n. 401

Impegno e trasferimento all’Associazione di Antropologia ed Etnologia dell’Università degli Studi di Torino denominata “Amici del Museo di Torino” della somma di lire 50.000.000 sul capitolo 10964/00 per la partecipazione della Regione Piemonte al progetto partenariale Tamipi Mediterraneo

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Aurelio Catalano



Codice S1.4
D.D. 3 maggio 2000, n. 402

Impegno e trasferimento al Centro Estero Camere di Commercio Piemontesi della somma di Lire 250.000.000 sul capitolo 11877/0 per la partecipazione della Regione Piemonte al progetto partenariale Streetkids per il corrente anno 2000

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Aurelio Catalano



Codice S1.4
D.D. 3 maggio 2000, n. 403

Impegno ed erogazione a favore della Camera Arbitrale di Torino della somma di Lire 110.000.000 sul capitolo nº 0938/0 per la partecipazione della Regione Piemonte al progetto partenariale Euroarb

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Aurelio Catalano



Codice S1.4
D.D. 3 maggio 2000, n. 404

Impegno ed erogazione a favore di CSEA - Centro Italo Cremona di Torino della somma di Lire 201.000.000 sul capitolo nº 10944/0 per la partecipazione della Regione Piemonte al progetto partenariale MAS.CO.INT.

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Aurelio Catalano



Codice S1.4
D.D. 3 maggio 2000, n. 405

Impegno ed erogazione a favore dell’Ordine Mauriziano di Torino della somma di Lire 18.000.000 sul capitolo nº 10943/0 per la partecipazione della Regione Piemonte al progetto partenariale Armagnac

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Aurelio Catalano



Codice S1.4
D.D. 3 maggio 2000, n. 406

Impegno ed erogazione al Comune di Susa della somma di Lire 130.000.000 sul capitolo nº 10897/0 per la partecipazione della Regione Piemonte al progetto partenariale Azparbà

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Aurelio Catalano



Codice S1.4
D.D. 4 maggio 2000, n. 407

Contributo regionale assegnato all’Associazione per la Partecipazione allo Sviluppo (A.P.S.) per il progetto n. 1 nell’ambito del Bando 1997 sulla sicurezza alimentare nell’area del Sahel. Reimpegno di fondi perenti (L. 23.113.353 sul cap. 15940/00) - Autorizzazione alla variazione del preventivo di spesa - Concessione di una proroga per la rendicontazione

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Aurelio Catalano



Codice S1.1
D.D. 12 giugno 2000, n. 589

L.R. 7/83. Liquidazione del contributo al CINSEDO per l’anno 2000. Spesa di L. 181.000.000. Capitolo 10890/00

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Anna di Aichelburg



Codice S1.5
D.D. 21 luglio 2000, n. 750

Iscrizione al Registro Regionale delle Organizzazioni di Volontariato della Organizzazione: “Scuola Cani Da Soccorso”

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Estella Gatti



Codice S1.5
D.D. 21 luglio 2000, n. 751

Iscrizione al Registro Regionale delle Organizzazioni di Volontariato della Organizzazione: “Radio Club Centotorri”

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Estella Gatti



Codice S1.5
D.D. 21 luglio 2000, n. 752

Presa d’atto di variazione statutaria e denominazione dell’Organizzazione “Nucleo Protezione Civile - ANC Torino”

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Estella Gatti



Codice S1.5
D.D. 21 luglio 2000, n. 753

Iscrizione al registro regionale delle organizzazioni di volontariato della organizzazione “A.I.B. - Squadra Volontari Antincendi Boschivi di Cafasse”

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Estella Gatti



Codice S4
D.D. 11 maggio 2000, n. 36

L.R. 4 aprile 1995, n. 51. Ricerca e raccolta minerali per uso scientifico nel comune di Balme. Indicazione soggetti autorizzati

(omissis)

Il Direttore regionale
Paolo Sibille



Codice S4
D.D. 5 luglio 2000, n. 55

Incarico di prestazione professionale occasionale in campo museologico ed elaborazione sito internet: Dott.ssa Adriana Favero. L. 35.000.000 (Euro 18075,99). Cap. 11580/2000

(omissis)

Il Direttore regionale
Paolo Sibille



Codice S4
D.D. 13 luglio 2000, n. 56

Incarico per restauro collezioni mineralogiche. Sig. Francesco Saverio Stoppani. Integrazione determinazione 110 del 1.7.1999. Spesa di L. 6.500.000 (Euro 3873,43) Cap. 11580/2000

(omissis)

Il Direttore regionale
Paolo Sibille



Codice S4
D.D. 13 luglio 2000, n. 57

Giardino Botanico Rea. Liquidazione a consuntivo alla Comunità Montana Val Sangone per attività didattica 1999. Spesa L. 12.005.400 (Euro 6200,27) (cap. 11580/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Paolo Sibille



Codice S4
D.D. 13 luglio 2000, n. 58

Mostra “Gioielli nella roccia”. Pubblicità stradale. Ditta Sipea. Spesa di L. 11.936.400 (Euro 6164,64), cap. 11580/2000

(omissis)

Il Direttore regionale
Paolo Sibille



Codice S4
D.D. 13 luglio 2000, n. 59

Stampa order form. Ditta “Ages Arti Grafiche” di Torino. Spesa di L. 1.872.000 (Euro 966,81); (cap. 11670/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Paolo Sibille



Codice S4
D.D. 13 luglio 2000, n. 61

Servizio di manutenzione ordinaria e riparazione attrezzature elettriche utilizzate per l’allestimento di mostre. Ditta “I.E.M.” di Torino. Spesa di L. 24.000.000 (Euro 12394,96), cap. 11580/2000

(omissis)

Il Direttore regionale
Paolo Sibille



Codice S4
D.D. 13 luglio 2000, n. 62

Reimpegno della determinazione n. 67 del 22.12.1997. Spesa di L. 81.410.160 (Euro 42044,84), cap. 15940/2000

(omissis)

Il Direttore regionale
Paolo Sibille



Codice S4
D.D. 18 luglio 2000, n. 65

Affidamento alla Ebsco Italia per rinnovo abbonamenti n. 150 riviste scientifiche. Integrazione di spesa di L. 12.000.000 (Euro 6197,48); (cap. 11670/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Paolo Sibille



Codice S4
D.D. 18 luglio 2000, n. 66

Stampa Catalogo Università per mostra “I due volti del sapere”. Integrazione. Ditta “Ages Arti Grafiche” di Torino. Spesa di L. 4.305.600 (Euro 2.223,66) (cap. 11670/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Paolo Sibille



Codice S4
D.D. 18 luglio 2000, n. 67

Mostra “Attenti al lupo”. Tipografia “Edibit” di Torino. Integrazione di spesa di L. 5.880.000 (Euro 3.036,77); (cap. 11585/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Paolo Sibille


CIRCOLARI \ DIRETTIVE

Circolare del Presidente della Giunta Regionale 9 ottobre 2000, n. 6/ASC

Indirizzi esplicativi inerenti l’applicazione dei disposti contenuti nella legge regionale 20 febbraio 2000, n. 16

Ai Sindaci dei Comuni
della Regione Piemonte

Ai Presidenti delle Province
della Regione Piemonte

Al Presidente del Consiglio Regionale

Agli Assessori Regionali

Ai Direttori Regionali

Loro Sedi

Con legge regionale 28 febbraio 2000, n.16 “Provvedimenti per la tutela e lo sviluppo del territorio e dell’economia collinare”, sono state dettate disposizioni volte a promuovere la tutela e lo sviluppo economico delle zone collinari marginali.

Numerosi Comuni, intenzionati ad associarsi per costituirsi in Comunità collinare, hanno sollevato dubbi interpretativi in ordine ai contenuti della legge in esame per quanto concerne l’individuazione:

1. dei Comuni che possono costituirsi in Comunità collinare;

2. delle forme associative cui i Comuni possono fare ricorso per organizzarsi in Comunità collinare.

Al fine di dirimere le suevidenziate incertezze interpretative, si forniscono i seguenti criteri esplicativi inerenti l’applicazione della l.r. n. 16/2000.

1. COMUNI ASSOCIABILI IN COMUNITA’ COLLINARE

Le disposizioni della l.r. n. 16/2000 si applicano, ai sensi dell’art.2 - comma 1 della stessa, ai Comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti i cui territori siano classificati collinari con deliberazione del Consiglio regionale n. 826-6658 del 12 maggio 1988.

Pertanto, in relazione al suddetto ambito di applicazione della legge in esame, possono associarsi in Comunità collinare soltanto i Comuni i cui territori siano classificati totalmente o parzialmente collinari con la suddetta deliberazione consiliare e che abbiano una popolazione inferiore a 15.000 abitanti e che, ovviamente, non facciano parte di Comunità montana. I predetti Comuni sono beneficiari degli interventi regionali della legge in oggetto (art.2 - comma 2).

I Comuni totalmente o parzialmente collinari con popolazione complessiva superiore a 15.000 abitanti, pur non potendo fare parte di Comunità collinari né essere beneficiari degli interventi regionali previsti dall’art.2 comma 2 della legge regionale in argomento, potranno comunque, purché non appartengano a Comunità montana, accordarsi con le Comunità collinari attraverso idonei strumenti giuridici per partecipare a specifici progetti predisposti dalle Comunità collinari che siano di interesse per il loro territorio collinare.

2. FORME ASSOCIATIVE PER LO SVILUPPO DELLA COLLINA

Per organizzarsi in Comunità collinari, i Comuni di cui al punto precedente possono fare ricorso alla forma associativa o di cooperazione che ritengano più idonea in relazione al complesso delle attività di programmazione degli interventi e di gestione degli stessi che la Comunità collinare è chiamata a svolgere.

Tuttavia, nell’individuazione della forma associativa, che dovrà essere conforme ai livelli ottimali di cui all’art.5 della l.r. n. 44/2000, fatta salva la deroga di cui all’art.6 della predetta legge, è opportuno che i Comuni interessati tengano presente che i futuri interventi regionali di incentivazione dell’esercizio associato di funzioni e/o servizi comunali saranno graduati in modo differenziato in ragione delle diverse tipologie associative; essi saranno infatti diretti a privilegiare le Unioni di cui all’art. 26 della L. 142/90 garantendo ad esse, rispetto alle altre forme associative, sostegni finanziari più consistenti.

Infatti, le Comunità collinari costituite mediante forme associative di cui alla L. 142/90 e successive modifiche ed integrazioni saranno destinatarie, se organizzeranno l’esercizio associato di funzioni e/o servizi comunali, anche dei contributi regionali di cui sopra, che, come già detto, saranno più consistenti nel caso delle Unioni.

Si fa presente, inoltre, in ordine alla legge di cui trattasi, che sono in corso le procedure per acquisire il parere favorevole dell’Unione Europea sulle parti riguardanti il regime degli aiuti da applicarsi alle singole misure.

Con successiva deliberazione di Giunta si chiarirà l’ambito dei parametri di massima per ciascuna misura che verrà ricondotto ai contenuti del Piano regionale di sviluppo rurale 2000-2006.

Si precisa, infine, che è in fase di predisposizione la proposta della Giunta regionale di classificazione dei Comuni “svantaggiati” e “molto svantaggiati”, di cui all’art.2 - comma 2 della l.r. 16/2000.

Nell’invitare le Amministrazioni in indirizzo ad attenersi ai criteri esplicativi su esposti, si informa che i Comuni interessati a costituirsi in Comunità collinare attraverso una delle forme associative e di cooperazione di cui alla L. 142/90 possono avvalersi del supporto del Settore Autonomie locali della Regione Piemonte, il quale si raccorderà con le Province.

Enzo Ghigo



Circolare della Direzione regionale Sviluppo dell’Agricoltura 6 ottobre 2000, prot. n. 181/12.2R

Anagrafe Vitivinicola delle Imprese Agricole - Dichiarazione delle Superfici Vitate e del Potenziale Viticolo dell’Impresa - Ulteriori indicazioni per la presentazione

Ai sigg. Sindaci dei Comuni del Piemonte

Alle Province del Piemonte

Alle Organizzazioni Professionali ed Associative di categoria

Ai Servizi Antisofisticazioni Vinicole di Alessandria, Asti, Cuneo e Torino

Al CSI-Piemonte Gruppo Agricoltura

Con circolare prot. n. 153/12.2R la Regione Piemonte ha comunicato la riapertura dei termini per la presentazione delle Dichiarazioni in oggetto, in quanto le difficoltà oggettive per la compilazione dei modelli non hanno consentito ad alcuni produttori la presentazione della denuncia nei termini precedentemente fissati.

Si conferma pertanto che la data ultima per la presentazione della Dichiarazione delle Superfici Vitate è fissata al 15 dicembre 2000.

Le suddette Dichiarazioni potranno essere presentate direttamente ai Comuni dove ha sede il centro aziendale oppure usufruendo degli organismi tramite, in precedenza individuati (Organizzazioni Professionali ed Associative).

Tenuto conto che alcuni produttori hanno richiesto di poter effettuare delle modificazioni o delle integrazioni alla Dichiarazione già presentata si precisa quanto segue:

- Le Dichiarazioni integrative potranno essere presentate sia attraverso i Comuni sia attraverso gli organismi tramite, ovviamente dalle aziende che hanno già presentato una precedente Dichiarazione;

- In ogni caso sulla prima pagina (parte anagrafica) dovrà essere scritto in modo evidente “DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA”;

- La Dichiarazione NON dovrà contenere le variazioni od integrazioni ma essere ripresentata integralmente, ovvero contenere le informazioni relative a tutti i vigneti condotti dall’Azienda;

Tutte le Dichiarazioni presentate dopo il 31 luglio 2000 ed entro la scadenza del 15 dicembre 2000, sia quelle nuove che quelle sostitutive, comprese quelle presentate attraverso gli organismi tramite, dovranno essere trasmesse esclusivamente su modulo cartaceo ai Servizi Antisofisticazioni Vinicole competenti per territorio entro, e non oltre, il 15 gennaio 2001.

Pertanto le Organizzazioni Professionali ed Associative NON dovranno più inviare Dichiarazioni per posta elettronica al CSI-Piemonte.

Quanto sopra viene richiesto al fine di evitare la trasmissione di Dichiarazioni già pervenute e per ridurre gli errori in fase di registrazione dei dati.

Le Dichiarazioni dovranno essere consegnate al CSI-Piemonte, a cura dei Servizi Antisofisticazioni Vinicole, entro il 30 gennaio 2001.

Le modalità per la compilazione e la presentazione della Dichiarazione sono quelle specificate con circolare regionale prot. n. 1583/12.2 del 18 febbraio 2000, pubblicata integralmente sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte del 1° marzo 2000, n. 9.

Il testo della circolare e le istruzioni per la compilazione della Dichiarazione sono disponibili, per la consultazione e per lo scarico, sul sito Internet della Regione Piemonte.

Si ricorda che sono tenuti all’obbligo di presentazione della Dichiarazione tutti i conduttori di superfici vitate superiori a 1.000 mq..

La presentazione di tale Dichiarazione è condizione necessaria per poter usufruire dei benefici e delle autorizzazioni previsti dal Reg. U.E. n. 1493/99 – O.C.M. Vino. Gli inadempienti non potranno usufruire di tali benefici e potranno incorrere nelle sanzioni previste dalla normativa vigente.

I Comuni che necessitano di modulistica per la compilazione della Dichiarazione potranno rivolgersi alle Province o ai Servizi Antisofisticazioni Vinicole competenti per territorio, mentre le OO.PP. potranno rivolgersi direttamente al competente Ufficio dell’Assessorato Agricoltura della Regione Piemonte.

Con l’occasione si informa che la Regione Piemonte sta già procedendo alla registrazione ed elaborazione dei dati relativi alle Dichiarazioni pervenute entro il 31 luglio 2000.

L’analisi delle suddette Dichiarazioni ha evidenziato che in alcuni casi il dichiarante NON ha provveduto a dividere la superficie vitata in UNITA’ VITATE secondo le disposizioni impartite dalla Regione Piemonte con la citata circolare prot. n. 1583/12.2 del 18 febbraio 2000.

Si ricorda che tale suddivisione è quella prevista e disposta dalla normativa dell’Unione Europea ed è l’aspetto che maggiormente caratterizza la Dichiarazione in oggetto.

La mancata suddivisione della superficie per unità vitate, secondo le modalità indicate nella citata circolare, non consente la registrazione della superficie a vite dell’azienda, quindi è, a tutti gli effetti, una Dichiarazione incompleta e rende impossibile l’applicazione delle procedure informatizzate per le autorizzazioni all’estirpo, reimpianto od iscrizione agli Albi dei vini a d.o.c. da parte dei competenti uffici delle Province.

I destinatari della presente sono invitati a dare, nell’ambito delle proprie competenze, la maggior diffusione possibile alle informazioni sulla Dichiarazione in oggetto e specificatamente alla presente.

Si confida nell’abituale spirito di collaborazione e sforzo operativo che ha reso possibile il buon risultato sino ad oggi ottenuto.

Per tutti gli Enti ed organismi interessati l’Ufficio scrivente rimane a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti.

Il Responsabile dell’Ufficio
Regionale di Coordinamento
Enrico Zola


COMUNICATI

Comunicato dell’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte

Graduatoria provvisoria dei Medici di Medicina Generale

L’Amministrazione Regionale, sulla base dei titoli e dei criteri di valutazione di cui all’art. 3 del D.P.R. 484/96, previo parere obbligatorio del Comitato Consuntivo regionale, ha predisposto, in base all’art. 2 del succitato D.P.R. la graduatoria regionale valevole per l’anno 2001 per i Medici di Medicina Generale e Continuità Assistenziale.

Avverso la graduatoria è ammessa istanza di riesame, da parte dei medici interessati, entro 30 giorni dalla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale.

La sopracitata istanza dovrà essere redatta in bollo e inoltrata all’Assessorato alla Sanità - Settore Assistenza Ospedaliera e Territoriale - Corso Regina Margherita 153 bis - 10122 Torino.

La pubblicazione della graduatoria regionale sul Bollettino Ufficiale della Regione costituisce notificazione ufficiale ai medici interessati e alle Aziende Sanitarie Regionali.

Il Dirigente del Settore
Daniela Nizza

Graduatoria in ordine di punteggio
Graduatoria in ordine alfabetico
Esclusi



Regione Piemonte - Direzione Trasporti - Settore Navigazione Interna e Merci

Ordinanza n. 13/2000

Il Presidente della Giunta Regionale - Commissario delegato per le ricostruzioni dipendenti dal nubifragio dell’ottobre 1996 (Ordinanza del Ministro delegato alla Protezione civile n. 2477 del 19.11.1996).

Le intensi piogge verificatesi nel corso del corrente mese di ottobre, hanno determinato  l’innalzamento delle acque dei laghi e dei fiumi piemontesi determinando una situazione di pericolo per la navigazione stante l’ingente quantità di materiale solido e galleggiante trasportato dalle acque.

Visti il Codice della Navigazione Interna, R.D. 30.3.1942, n. 327.

Visto il Regolamento della Navigazione Interna, D.P.R. 28.6.1949, n. 631.

Visto il D.P.R. n. 616/1977.

Ordina

Il divieto di navigazione da diporto con la quale viene disposta nei laghi e nei fiumi piemontesi. E’ consentita la navigazione pubblica per i collegamenti minimi e privati di emergenza.

Gli Ufficiali ed Agenti di Polizia Giudiziaria, i Vigili Urbani dei Comuni rivieraschi ed i funzionari preposti del Settore Regionale Navigazione Interna e Merci sono incaricati di far osservare la presente Ordinanza.

Torino, 16 ottobre 2000

Il Dirigente Responsabile
Piero Pais






Parte II
ATTI DELLO STATO


ALTRI PROVVEDIMENTI

Regione Piemonte
Ordinanza 4 ottobre 2000, n. 472

Eventi alluvionali ottobre 1996. Amministrazione provinciale di Cuneo Amministrazione Provinciale di Cuneo (Comune di Martiniana Po) - Progetto per lavori di formazione della scogliera alla progressiva km. 3+800 sulla strada provinciale n. 260 nel tronco Saluzzo e Martiniana Po. - Finanziamento di Lire 250 milioni di cui all’O.P.G.R. n. 448 del 23/6/99

Il Presidente della Giunta Regionale - Commissario delegato per le ricostruzioni dipendenti dal nubifragio dell’ottobre 1996 (Ordinanza del Ministro delegato alla Protezione civile n. 2477 del 19.11.1996).

- Viste l’Ordinanza del Ministro delegato alla Protezione Civile n. 2477 del 19/11/96;

- vista la propria Ordinanza n. 1 del 30/12/96;

- vista la propria Ordinanza n. 3 del 10/1/97 con cui è stata istituita una Conferenza permanente di Servizi;

- vista la propria Ordinanza n. 448 del 23/06/99;

- visto il progetto dei lavori presentato in data 25/05/2000;

- visto l’integrazione pervenuta in data 29/06/2000;

- visto il parere del Magistrato per il Po di Moncalieri pervenuto in data 9/8/2000;

- visto l’integrazione pervenuta in data 21/8/2000;

- visto il verbale della Conferenza permanente di Servizi n. 47 in data 6/9/2000;

dispone

1) di approvare il progetto per lavori di formazione della scogliera alla progressiva km. 3+800 sulla strada provinciale n. 260 nel tronco: Saluzzo - Martiniana Po nel Comune di Martiniana Po (Cn) sulla base del parere espresso dalla Conferenza di Servizi n. 47 del 6/9/2000 senza prescrizioni.

2) di autorizzare l’esecuzione dei lavori di cui sopra ai sensi della L. 1497/39, della L. 431/85 e del R.D. 523/1904;

3) di dichiarare i lavori in oggetto di pubblica utilità, nonchè urgenti ed indifferibili ai sensi della L. 2359/1865 e successive modifiche ed integrazioni.

Enzo Ghigo