ANNUNCI LEGALI

ACCORDI DI PROGRAMMA

Provincia di Biella

Accordi di programma


COMUNICAZIONI DI AVVIO DEL PROCEDIMENTI

Regione Piemonte - Direzione OO.PP. - Settore OO.PP. Difesa Assetto Idrogeologico di Novara

Avvio di procedimento e Avviso al pubblico di avvenuto deposito degli elaborati - Lavori di prolungamento muratura di delimitazione proprietà lungo il Torrente Lagna in Comune di San Maurizio D’Opaglio (NO) - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la Fase di Verifica della procedura di V.I.A. ai sensi dell’art. 10, comma 2 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40

Regione Piemonte - Direzione Industria

Progetto di cava in località Calcinasca dei Comuni di Rueglio e Vico Canavese (TO) - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la Fase di verifica della procedura di V.I.A. ai sensi dell’art. 10, comma 2 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40

Regione Piemonte - Direzione Industria

Progetto di cava in località Torre Acceglio del Comune di Cuneo - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la Fase di verifica della procedura di V.I.A. ai sensi dell’art. 10, comma 2 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40

Regione Piemonte - Direzione Industria

Progetto di cava in località Cascina Baita Bruciata del Comune di Barge (CN) - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la Fase di verifica della procedura di V.I.A. ai sensi dell’art. 10, comma 2 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40

Regione Piemonte - Direzione OO.PP. - Settore OO.PP. Difesa Assetto Idrogeologico di Novara

Avvio di procedimento e Avviso al pubblico di avvenuto deposito degli elaborati - Lavori di ripristino di opere di difesa ammalorate lungo il Torrente Vevera nel territorio del Comune di Oleggio Castello (NO) - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la Fase di Verifica della procedura di V.I.A. ai sensi dell’art. 10, comma 2 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40

Provincia di Torino - Servizio di Valutazione Impatto Ambientale

Richiesta di concessione di derivazione d’acqua ad uso idroelettrico dal Fiume Dora Baltea, con riutilizzo delle opere della centrale “Ex Cima”, nel Comune di Ivrea, Località Ferrero-Torre Balfredo

Regione Piemonte - Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico - Cuneo

Richiesta di autorizzazione ai sensi R.D. 523/1904 - Interventi di bonifica - Comuni di Barge e Bagnolo Piemonte


STATUTI ENTI LOCALI

Comune di Maretto (Asti)

Modifiche allo Statuto Comunale

Comune di San Francesco al Campo (Torino)

Modifica Statuto Comunale (deliberazione Consiglio Comunale n. 56 del 16 dicembre 1999) esecutiva ai sensi di legge

Comunità Montana Antigorio Divedro Formazza - Crodo (Verbano Cusio Ossola)

Avviso di rettifica - Statuto

Comune di Trino (Vercelli)

Statuto comunale


ALTRI ANNUNCI

Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Piemonte - Torino

Avviso pubblico

Comune di Borgosesia (Vercelli)

Pubblicazione di progetto di piano di recupero di iniziativa di privati, di immobile sito in fr. Calco di Mezzo - Borgosesia

Comune di Burolo (Torino)

Approvazione variante del P.P.E. relativa all’area normativa di P.R.G. denominata SL 8

Comune di Cambiano (Torino)

Delibera del Consiglio Comunale n. 20 del 5.5.2000, esecutiva ai sensi di Legge. Approvazione definitiva del Piano di Recupero del fabbricato civile di proprietà della Signora Domenino Annamaria, sito in (omissis) - Cambiano

Comune di Cerano (Novara)

Estratto di deliberazione CC n. 8 dell’11 aprile 2000 “Approvazione Regolamento Edilizio Comunale”

Comune di Cuneo

Deliberazione di Consiglio Comunale n. 46 del 4.4.2000 - Piano di Recupero ai sensi dell’art. 41 bis della L.R. 56/77 di fabbricato sito in Cuneo - Zona I1 di P.R.G.C. - Proprietà Silvano Stefano - Approvazione Progetto Definitivo

Comune di Cuneo

Decreto n. 79

Comune di Maretto (Asti)

Regolamento Edilizio Comunale - Approvazione ai sensi dell’articolo 3 della L.R. 8/7/1999 n. 19, in conformità al Regolamento Edilizio Tipo di cui alla deliberazione del Consiglio Regionale 29 luglio 1999 n. 548-9691

Comune di Mosso (Biella)

Adozione di atto consiliare n. 9/00 relativo alla sdemanializzazione di strada comunale

Comune di Novara

Deliberazione della Giunta Comunale n. 259 del 14.4.2000 - Programma di riqualificazione urbana del settore est della Città (Quartieri S. Agabio e Nord-Est) - Approvazione del piano di recupero del patrimonio edilizio esistente interessante l’area dell’ex Manifattura Rotondi presentato dalla Proprietaria Società “Rotondi Evolution S.p.A.” corrente in Milano

Comune di Recetto (Novara)

Avviso di approvazione regolamento edilizio

Comune di Pettinengo (Biella)

Avviso di gara

Comune di Pezzolo Valle Uzzone (Cuneo)

Avviso di deposito e pubblicazione del progetto preliminare di variante “in itinere” alla variante generale al piano regolatore generale intercomunale

Comune di Rivoli (Torino)

Avviso - Progetto di variante del Piano Insediamenti Produttivi del Centro Intermodale Merci Interporto Torino - Orbassano

Comune di Sezzadio (Alessandria)

Deliberazione del Consiglio Comunale di Sezzadio n. 5 del 16 febbraio 2000 - Esame ed approvazione Regolamento edilizio comunale

Comune di Torino

(All. n. 1 alla Deliberazione Giunta Comunale 584/2000 del 28-3-2000) - “Iniziative di pace, solidarietà e progetti di cooperazione internazionale in paesi in via di sviluppo”: bando di concorso di idee per la presentazione di progetti - anno 2000"

Comune di Torino

Deliberazione della Giunta Comunale in data 16.5.2000 n. mecc. 2000 - 04146/12 - Aree Spina 2, Lancia, Framtek, Villaretto - Interventi di E.R.P.S. ai sensi dell’art. 4 della L. 179/92 e dell’art. 9 L. 493/93 - concessione finanziamenti ed individuazione dei soggetti attuatori

Comune di Trontano (Verbano Cusio Ossola)

Avviso Piano Regolare Generale - Approvazione Progetto Preliminare

Comune di Villadossola  (Verbano Cusio Ossola)

Estratto avviso d’asta alienazione fabbricato

Provincia di Asti

Servizio Ambiente - Sezione Risorse Idriche - Determinazione Dirigenziale n. 11396 in data 2/3/2000 - TU 11/12/1933 n. 1775 e s.m.i. - Assenso alla domanda in data 1/9/1999 presentata il 7/9/1999 alla Provincia di Asti - Servizio Ambiente - dalla Ditta Trust S.r.l. con sede legale in C.so Galileo Ferraris 26 - 10121 Torino, per subingresso nella concessione di derivazione di acqua pubblica sotterranea ad uso industriale da pozzo terebrato in Comune di Asti in Strada Cascina Cauda n. 5, assentita dalla Regione Piemonte con DGR n. 89 - 2960 del 21/12/1990 alla Ditta Weber Carburatori S.p.A. con sede legale in Via Giacosa n. 38, Torino

Società per la Cremazione di Torino - Torino

Convocazione di assemblea


ANNUNCI LEGALI

ACCORDI DI PROGRAMMA

Provincia di Biella

Accordi di programma

Il Presidente della Provincia di Biella

(omissis)

decreta

è approvato l’Accordo di Programma tra la Provincia di Biella, i Comuni di Cerrione, Gaglianico, Ponderano, Salussola, Sandigliano ed il Consorzio di Bonifica della Baraggia per la sistemazione idraulica del territorio;

(omissis)

Il Presidente
Orazio Scanzio

Accordo di programma tra la provincia di Biella, i comuni di Borriana, Cerrione, Gaglianico, Ponderano, Salussola, Sandigliano ed il Consorzio di Bonifica della Baraggia per la sistemazione idraulica del territorio

Art. 1
Oggetto dell’accordo

Ai sensi dell’art. 27 della Legge 142/90, modificato dalla Legge n. 127/97, è condiviso all’unanimità dai firmatari, il contenuto del presente accordo di programma

(a) la sistemazione idraulica dei colatori d’acqua di soprassuolo afferenti al bacino del torrente Elvo, esistenti nei territori dei soggetti aderenti, ai fini della regolazione ed immissione dei deflussi nei corsi d’acqua principali, comprese le azioni e le iniziative occorrenti affinché tali recettori siano in condizione di garantire un efficace smaltimento dell’acqua, soprattutto in concomitanza con eccezionali precipitazioni;

(b) la manutenzione ordinaria e straordinaria e l’esercizio dei medesimi per consentire lo sgrondo delle acque;

(c) la vigilanza degli stessi in modo da consentire la predisposizione di tempestivi interventi di salvaguardia e tutela dei territori interessati, attuando i compiti di polizia idraulica, soprattutto del torrente Elvo, anche in correlazione con le esigenze di esercizio e di laminazione delle piene dell’invaso sul torrente Ingagna in Comune di Mongrando.

Art. 2
Soggetti partecipanti

Aderiscono al presente accordo di programma:

- La Provincia di Biella;

- I Comuni di Borriana, Cerrione, Gaglianico, Ponderano, Salussola, Sandigliano;

- Il Consorzio di Bonifica della Baraggia Vercellese (prossimamente Consorzio Ovest-Sesia Baraggia).

(omissis)

Art. 10
Durata dell’accordo

Il presente accordo ha validità fino alla completa realizzazione del progetto che si presume possa concludersi entro l’anno 2005.

Art. 11
Estendibilità dell’Accordo di programma

Al presente accordo potranno aderire anche successivamente altri soggetti interessati che ne facciano richiesta e previa deliberazione da parte dei soggetti già aderenti.

Art. 12
Riferimenti

Per quanto non previsto nel presente accordo, si fa esplicito riferimento all’art. 27 della Legge 8.6.1990, n. 142.






COMUNICAZIONI DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO

Regione Piemonte - Direzione OO.PP. - Settore OO.PP. Difesa Assetto Idrogeologico di Novara

Avvio di procedimento e Avviso al pubblico di avvenuto deposito degli elaborati - Lavori di prolungamento muratura di delimitazione proprietà lungo il Torrente Lagna in Comune di San Maurizio D’Opaglio (NO) - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la Fase di Verifica della procedura di V.I.A. ai sensi dell’art. 10, comma 2 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40

In data 5/4/2000 la Società Feat Group S.p.A. Divisione Metalmeccanica Lombarda S.p.A. con sede in Milano C.so di Porta Romana n. 46, ha depositato presso l’Ufficio di deposito Progetti Regionale" (Via Principe Amedeo, 17 - Torino) ai sensi dell’articolo 10 comma 2 della L.R. n. 40/1998, copia degli elaborati relativi al progetto dei lavori di prolungamento muratura di delimitazione proprietà lungo il Torrente Lagna nel territorio del Comune di San Maurizio D’Opaglio allegati alla domanda di avvio della Fase di Verifica della procedura di V.I.A., presentata al “Nucleo Centrale dell’Organo Tecnico” (prot. di ricevimento n. 6532 in data 5/4/2000) ai sensi dell’art. 10, comma 1 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40.

La documentazione presentata è a disposizione, per la consultazione da parte del pubblico, presso l’Ufficio di Deposito (con orario di apertura: 9.30 - 12.00), per trenta giorni a partire dalla data di pubblicazione del presente comunicato.

La conclusione del procedimento inerente la Fase di Verifica è stabilita entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato; trascorso il termine suddetto in assenza di pronuncia dell’Autorità competente, il progetto è da ritenersi escluso dalla Fase di Valutazione.

Eventuali osservazioni, informazioni e contributi tecnico-scientifici dovranno essere presentate all’Ufficio di Deposito nel termine di trenta giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato e rimarranno a disposizione per la consultazione da parte del pubblico fino al termine del procedimento.

Ai sensi dell’articolo 4 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241 il responsabile del procedimento designato è l’Arch. Sassi, che si firma, (Settore OO.PP. - Difesa Assetto Idrogeologico di Novara - Tel. 0321/34441) nonchè il funzionario (Geom. Luigi Mosca, stesso Ufficio) ai quali rivolgersi per informazioni sullo stato della pratica.

Attraverso il provvedimento finale è possibile per chiunque abbia interesse esperire ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte entro 60 giorni dalla piena conoscenza dell’atto.

Il Responsabile del Settore
P. T. Sassi



Regione Piemonte - Direzione Industria

Progetto di cava in località Calcinasca dei Comuni di Rueglio e Vico Canavese (TO) - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la Fase di verifica della procedura di V.I.A. ai sensi dell’art. 10, comma 2 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40

In data 28.04.2000 la Ditta Stonehenge S.n.c. con sede in Via Papacino 2 del Comune di Torino ha depositato, ai sensi dell’articolo 10 comma 2 della L.R. n. 40/1998, presso l’Ufficio di deposito progetti regionale - Via Principe Amedeo 17 - 10123 Torino, istanza di avvio della Fase di verifica della procedura V.I.A. e relativi allegati del progetto di cava in località Calcinasca dei Comuni di Rueglio e Vico Canavese (TO).

La domanda di avvio della Fase di verifica della procedura di V.I.A. è stata presentata al Nucleo centrale dell’Organo tecnico regionale Prot. n. 8321 del 28.4.2000 ai sensi dell’art. 10, comma 1 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40.

La documentazione presentata è a disposizione per la consultazione da parte del pubblico presso l’Ufficio di deposito (con orario di apertura 9.30 - 12.00), per trenta giorni a partire dalla data di pubblicazione del presente comunicato.

La conclusione del procedimento inerente la Fase di Verifica è stabilita entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato; trascorso il termine suddetto in assenza di pronuncia dell’Autorità competente, il progetto è da ritenersi escluso dalla Fase di valutazione.

Eventuali osservazioni, informazioni e contributi tecnico - scientifici dovranno essere presentati all’Ufficio di deposito nel termine di trenta giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato e rimarranno a disposizione per la consultazione da parte del pubblico fino al termine del procedimento.

Ai sensi dell’articolo 4 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241 il responsabile del procedimento designato è il Dott. Luigi Vigliero - tel. 011/432.25.89 - Settore Pianificazione e Verifica Attività Estrattiva; il funzionario al quale rivolgersi per informazioni sullo stato della pratica è l’Architetto Patrizia Altomare del medesimo Settore.

Avverso il provvedimento finale è possibile per chiunque vi abbia interesse esperire ricorso al Tribunale amministrativo regionale del Piemonte entro 60 giorni dalla piena conoscenza dell’atto.

Il Responsabile della Direzione Industria
Vito Valsania



Regione Piemonte - Direzione Industria

Progetto di cava in località Torre Acceglio del Comune di Cuneo - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la Fase di verifica della procedura di V.I.A. ai sensi dell’art. 10, comma 2 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40

In data 4.5.2000 la Società F.A.G. S.r.l. con sede in P.zza del Popolo, 35 del Comune di Savigliano ha depositato, ai sensi dell’articolo 10 comma 2 della L.R. n. 40/1998, presso l’Ufficio di deposito progetti regionale - Via Principe Amedeo 17 - 10123 Torino, istanza di avvio della Fase di verifica della procedura V.I.A. e relativi allegati del progetto di cava in località Torre Acceglio del Comune di Cuneo.

La domanda di avvio della Fase di verifica della procedura di V.I.A. è stata presentata al Nucleo centrale dell’Organo tecnico regionale Prot. n. 8680 del 4.5.2000 ai sensi dell’art. 10, comma 1 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40.

La documentazione presentata è a disposizione per la consultazione da parte del pubblico presso l’Ufficio di deposito (con orario di apertura 9.30 - 12.00), per trenta giorni a partire dalla data di pubblicazione del presente comunicato.

La conclusione del procedimento inerente la Fase di Verifica è stabilita entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato; trascorso il termine suddetto in assenza di pronuncia dell’Autorità competente, il progetto è da ritenersi escluso dalla Fase di valutazione.

Eventuali osservazioni, informazioni e contributi tecnico - scientifici dovranno essere presentati all’Ufficio di deposito nel termine di trenta giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato e rimarranno a disposizione per la consultazione da parte del pubblico fino al termine del procedimento.

Ai sensi dell’articolo 4 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241 il responsabile del procedimento designato è il Dott. Luigi Vigliero - tel. 011/432.25.89 - Settore Pianificazione e Verifica Attività Estrattiva; il funzionario al quale rivolgersi per informazioni sullo stato della pratica è il Geom. Imprudente Giosuè del medesimo Settore.

Avverso il provvedimento finale è possibile per chiunque vi abbia interesse esperire ricorso al Tribunale amministrativo regionale del Piemonte entro 60 giorni dalla piena conoscenza dell’atto.

Il Responsabile della Direzione Industria
Vito Valsania



Regione Piemonte - Direzione Industria

Progetto di cava in località Cascina Baita Bruciata del Comune di Barge (CN) - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la Fase di verifica della procedura di V.I.A. ai sensi dell’art. 10, comma 2 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40

In data 3.5.2000 la Società F.lli Maccagno S.n.c. con sede in Viale Stazione, 1 del Comune di Barge (CN) ha depositato, ai sensi dell’articolo 10 comma 2 della L.R. n. 40/1998, presso l’Ufficio di deposito progetti regionale - Via Principe Amedeo 17 - 10123 Torino, istanza di avvio della Fase di verifica della procedura V.I.A. e relativi allegati del progetto di cava in località Cascina Baita Bruciata del Comune di Barge (CN).

La domanda di avvio della Fase di verifica della procedura di V.I.A. è stata presentata al Nucleo centrale dell’Organo tecnico regionale Prot. n. 8541 del 3.5.2000 ai sensi dell’art. 10, comma 1 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40.

La documentazione presentata è a disposizione per la consultazione da parte del pubblico presso l’Ufficio di deposito (con orario di apertura 9.30 - 12.00), per trenta giorni a partire dalla data di pubblicazione del presente comunicato.

La conclusione del procedimento inerente la Fase di Verifica è stabilita entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato; trascorso il termine suddetto in assenza di pronuncia dell’Autorità competente, il progetto è da ritenersi escluso dalla Fase di valutazione.

Eventuali osservazioni, informazioni e contributi tecnico - scientifici dovranno essere presentati all’Ufficio di deposito nel termine di trenta giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato e rimarranno a disposizione per la consultazione da parte del pubblico fino al termine del procedimento.

Ai sensi dell’articolo 4 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241 il responsabile del procedimento designato è il Dott. Luigi Vigliero - tel. 011/432.25.89 - Settore Pianificazione e Verifica Attività Estrattiva; il funzionario al quale rivolgersi per informazioni sullo stato della pratica è il Geom. Imprudente Giosuè del medesimo Settore.

Avverso il provvedimento finale è possibile per chiunque vi abbia interesse esperire ricorso al Tribunale amministrativo regionale del Piemonte entro 60 giorni dalla piena conoscenza dell’atto.

Il Responsabile della Direzione Industria
Vito Valsania



Regione Piemonte - Direzione OO.PP. - Settore OO.PP. Difesa Assetto Idrogeologico di Novara

Avvio di procedimento e Avviso al pubblico di avvenuto deposito degli elaborati - Lavori di ripristino di opere di difesa ammalorate lungo il Torrente Vevera nel territorio del Comune di Oleggio Castello (NO) - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la Fase di Verifica della procedura di V.I.A. ai sensi dell’art. 10, comma 2 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40

In data 4/4/2000 la Società Immobiliare Casteltorre S.r.l. con sede in Oleggio Castello via Monteoleggiasco n. 17, ha depositato presso l’"Ufficio di deposito Progetti Regionale" (Via Principe Amedeo, 17 - Torino) ai sensi dell’articolo 10 comma 2 della L.R. n. 40/1998, copia degli elaborati relativi al progetto dei lavori di ripristino di opere di difesa ammmalorate lungo il Torrente Vevera nel territorio del Comune di Oleggio Castello allegati alla domanda di avvio della Fase di Verifica della procedura di V.I.A., presentata al “Nucleo Centrale dell’Organo Tecnico” (prot. di ricevimento n. 6412 in data 4/4/2000) ai sensi dell’art. 10, comma 1 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40.

La documentazione presentata è a disposizione, per la consultazione da parte del pubblico, presso l’Ufficio di Deposito (con orario di apertura: 9.30 -12.00), per trenta giorni a partire dalla data di pubblicazione del presente comunicato.

La conclusione del procedimento inerente la Fase di Verifica è stabilita entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato; trascorso il termine suddetto in assenza di pronuncia dell’Autorità competente, il progetto è da ritenersi escluso dalla Fase di Valutazione.

Eventuali osservazioni, informazioni e contributi tecnico-scientifici dovranno essere presentate all’Ufficio di Deposito nel termine di trenta giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato e rimarranno a disposizione per la consultazione da parte del pubblico fino al termine del procedimento.

Ai sensi dell’articolo 4 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241 il responsabile del procedimento designato è l’Arch. Sassi, che si firma, (Settore OO.PP. - Difesa Assetto Idrogeologico di Novara - Tel. 0321/34441) nonché il funzionario (Geom. Luigi Mosca, stesso Ufficio) ai quali rivolgersi per informazioni sullo stato della pratica.

Attraverso il provvedimento finale è possibile per chiunque abbia interesse esperire ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte entro 60 giorni dalla piena conoscenza dell’atto.

Il Responsabile del Settore
P. T. Sassi



Provincia di Torino - Servizio di Valutazione Impatto Ambientale

Richiesta di concessione di derivazione d’acqua ad uso idroelettrico dal Fiume Dora Baltea, con riutilizzo delle opere della centrale “Ex Cima”, nel Comune di Ivrea, Località Ferrero-Torre Balfredo

Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la Fase di Verifica della procedura di V.I.A. ai sensi dell’art. 10, comma 2 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40

In data 12 maggio 2000 il proponente: Società I.CO.M. Torino S.r.l., con sede legale in Asti, c.so Dante n. 51 e sede amministrativa in Torino, c.so Appio Claudio n. 229/5, P.I. 00263730053 ha depositato presso l’Ufficio di deposito - Sportello Ambiente - della Provincia di Torino via Valeggio n. 5, 10128 Torino, ai sensi dell’art. 10 comma 2 della L.R. n. 40/1998, copia degli elaborati relativi alla richiesta di concessione di derivazione d’acqua ad uso idroelettrico dal Fiume Dora Baltea, con riutilizzo delle opere della centrale “Ex Cima” nel Comune di Ivrea, Località Ferrero-Torre Balfredo, avviando la Fase di Verifica della procedura V.I.A.

La documentazione presentata è a disposizione, per la consultazione da parte del pubblico presso lo Sportello Ambiente (Lun./Ven. 9-12 Merc. 15-19), per trenta giorni a partire dalla data di pubblicazione del presente comunicato.

La conclusione del procedimento inerente la Fase di Verifica è stabilita entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato; trascorso il termine suddetto in assenza di pronuncia dell’Autorità competente, il progetto è da ritenersi escluso dalla Fase di Valutazione.

Eventuali osservazioni, informazioni e contributi tecnico-scientifici dovranno essere depositati all’Ufficio di Deposito - Sportello Ambiente - nel termine di 30 giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato e rimarranno a disposizione per la consultazione da parte del pubblico fino al termine del procedimento.

Ai sensi dell’art. 4 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241 il responsabile del procedimento designato è l’Arch. Tullio Galliano, tel. 011/861.38.15/38.30 fax 011/861.39.78, dirigente del Servizio V.I.A.

Il dirigente del servizio V.I.A.
Paola Molina



Regione Piemonte - Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico - Cuneo

Richiesta di autorizzazione ai sensi R.D. 523/1904 - Interventi di bonifica - Comuni di Barge e Bagnolo Piemonte

Data di avvio: 2/5/2000

N. di protocollo dell’istanza: 11923

Termine massimo per la conclusione del procedimento: 90 gg.

Dirigente responsabile del procedimento: Dott. Ing. Carlo Giraudo

Per informazioni sullo stato della pratica rivolgersi a: Ing. G. Comba

Settore in cui è possibile prendere visione degli atti: Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico - C.so Kennedy 7 bis - 12100 Cuneo

Termine per la presentazione di memorie o documenti in attuazione del diritto di partecipazione al procedimento: 15 giorni dalla pubblicazione sul B.U.R.

Il Responsabile del Settore
Carlo Giraudo


STATUTI ENTI LOCALI

Comune di Maretto (Asti)

Modifiche allo Statuto Comunale

Con deliberazione C.C. nr. 6 del 31.1.2000, esecutiva ai sensi di legge, lo Statuto Comunale è stato così modificato:

Art. 4: al comma 7 viene eliminata l’ultima delle competenze elencate.

Art. 5: al comma 6 la parola “Consigliere Anziano” è sostituita da “Vice Sindaco”.

Art. 8: il comma 1 viene sostituito dal seguente: La Giunta è composta dal Sindaco e da un massimo di 4 assessori, di cui uno è investivo della carica di Vicesindaco. Gli Assessori sono scelti esclusivamente tra i consiglieri. Viene eliminato il comma 2.

Art. 9: Al comma 2 sono eliminate le parole “e gestione”;

Al comma 3 sub. b) dopo le parole “al Segretario” vengono aggiunte le parole “o ai responsabili dei servizi” vengono inoltre eliminate le lettere e) - l).

alla lettera m) le parole “fatta salva la materia riservata alla competenza normativa del Consiglio” sono sostituite con le parole “per quanto di competenza”.

Art. 12: Al comma 1, lettera c) sono aggiunte le parole “nominandone i responsabili”; vengono inoltre eliminate le lettere l), m), o).

Art. 14: Al comma 1, dopo le parole “Segretario Comunale” sono inserite le parole “e ai responsabili dei servizi nominati dal Sindaco”;

al comma 2, dopo le parole “Segretario Comunale” sono inserite le parole “e ai responsabili dei servizi”;

la parola “esercita” è sostituita con la parola “esercitano” e la parola “usa” con la parola “loro”.

Art. 15: Al comma 1, dopo le parole “Segretario Comunale” sono inserite le parole “e ai responsabili dei servizi” la parola “compete” è sostituita con la parola “competono”.

Il comma 2 è sostituito dal seguente: “In particolare competono al Segretario e ai responsabili dei servizi gli atti di gestione ad essi riservati per disposizioni regolamentare”.




Comune di San Francesco al Campo (Torino)

Modifica Statuto Comunale (deliberazione Consiglio Comunale n. 56 del 16 dicembre 1999) esecutiva ai sensi di legge

Art. 17 La Giunta - Composizione e presidenza

1. La Giunta comunale è composta dal Sindaco che la presiede e da numero 6 (sei) assessori, compreso il Vice Sindaco.

2. Possono essere nominati assessori anche cittadini non facenti parte del Consiglio, in possesso dei requisiti di compatibilità ed eleggibilità alla carica di consigliere comunale, nel numero massimo di 1 (uno).

Gli assessori non consiglieri sono nominati in ragione di comprovate competenze culturali, tecnico - amministrative tra i cittadini che possono anche non aver partecipato come candidati alla elezione del Consiglio. Gli assessori non consiglieri partecipano alle sedute del Consiglio comunale senza diritto di voto.

Il Sindaco
Martinetto Denì




Comunità Montana Antigorio Divedro Formazza - Crodo (Verbano Cusio Ossola)

Avviso di rettifica - Statuto

Nella pubblicazione dello statuto in oggetto, avvenuta a pagina 127 del Bollettino Ufficiale n. 19 - parte III - del 10 maggio 2000, è stata erroneamente indicata quale denominazione giuridica dell’ente e sede legale “Comunità Montana Valli Antigorio e Formazza - Premia” anzichè “Comunità Montana Antigorio Divedro Formazza - Crodo”.




Comune di Trino

Statuto comunale

Revisione 2 approvata con delibera di C.C. n. 37 in data 5/7/1996 in applicazione L. 415/93

Indice

Titolo I - PRINCIPI GENERALI E PROGRAMMATICI

Art. 1 - Principi generali

Art. 2 - Finalità

Art. 3 - Tutela della salute

Art. 4 - Tutela del patrimonio naturale, storico e artistico

Art. 5 - Promozione dei beni culturali, dello sport e del tempo libero

Art. 6 - Assetto ed utilizzazione del territorio

Art. 7 - Sviluppo economico

Art. 8 - Programmazione economico-sociale e territoriale

Art. 9 - Partecipazione, cooperazione

Art. 10 - Rapporti con gli altri Enti territoriali

Art. 11 - Solidarietà tra i popoli

Art. 12 - Sede, stemma, gonfalone

Titolo II - L’ORDINAMENTO ISTITUZIONALE DEL COMUNE

Capo I - Consiglio Comunale

Art. 13 - Il Consiglio Comunale - competenze

Art. 14 - Il Consiglio Comunale - regolamento

Art. 14 bis - Ruolo

Art. 15 - I Consiglieri comunali

Art. 16 - Gruppi consiliari

Art. 17 - Commissioni consiliari

Art. 18 - Attribuzioni delle commissioni

Capo II - Giunta comunale e Sindaco

Art. 19 - Elezione del Sindaco e della Giunta

Art. 20 - La Giunta comunale

Art. 21 - Attribuzioni della Giunta

Art. 22 - Assessori

Art. 23 - Mozione di sfiducia costruttiva

Art. 24 - Cessazione di singoli componenti della Giunta

Art. 24 bis - Decadenza della Giunta

Art. 25 - Sindaco - organo istituzionale

Art. 26 - Sindaco - competenze

Art. 27 - Delegazioni del Sindaco

Titolo III - ORDINAMENTO DEGLI UFFICI E DEL PERSONALE

Art. 28 - Principi generali dell’organizzazione degli uffici e dei servizi

Art. 29 - Struttura organizzativa del Comune

Art. 30 - Responsabilità politica e responsabilità gestionale

Art. 31 - Il Segretario comunale

Art. 32 - Conferenza dei capi ufficio

Titolo IV - IL CONTROLLO DI GESTIONE

Art. 33 - Controllo interno

Art. 34 - Revisori del conto

Art. 35 - Controllo di gestione

Titolo V - PARTECIPAZIONE E DECENTRAMENTO

Art. 36 - Principi generali

Art. 37 - La partecipazione delle libere forme associative

Art. 38 - Consultazioni

Art. 39 - Convenzioni

Art. 40 - Istanze e petizioni

Art. 41 - L’azione popolare

Art. 42 - Il diritto di accesso e di informazione del cittadino

Art. 43 - Garanzia dei diritti dei cittadini e della partecipazione popolare; difensore civico

Art. 44 - Esercizio delle funzioni del difensore civico

Art. 45 - La partecipazione dei cittadini al procedimento amministrativo

Art. 46 - La consultazione dei cittadini ed il referendum

Titolo VI - ENTI, AZIENDE, ISTITUZIONI E SOCIETA’ A PARTECIPAZIONE COMUNALE

Art. 47 - Servizi

Art. 48 - Forme di gestione

Art. 49 - Aziende speciali

Art. 50 - La concessione a terzi

Art. 51 - Le società per azioni

Art. 52 - Istituzioni

Titolo VII - LE FORME ASSOCIATIVE E DI COOPERAZIONE

Art. 53 - Convenzioni

Art. 54 - Consorzi

Art. 55 - Accordi di programma

Titolo VIII - ATTIVITA’ NORMATIVA

Art. 56 - Ambito di applicazione dei regolamenti

Art. 57 - Procedimento di formazione dei regolamenti

Art. 58 - Adozione di regolamenti

Titolo IX - DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE

Art. 59 - Modifiche ed abrogazioni dello Statuto

Art. 60 - Entrata in vigore

Titolo I
PRINCIPI GENERALI E PROGRAMMATICI

Art. 1
Principi generali

1. Il Comune di Trino è un Comune democratico fondato sui valori di libertà, uguaglianza, solidarietà e giustizia sociale indicati dalla Costituzione, nata dalla Resistenza.

2. Gli stessi valori e l’esercizio del diritto di autonomia costituiscono i principi guida per la formazione, con lo Statuto ed i regolamenti, dell’ordinamento generale del Comune.

Art. 2
Finalità

1. Il Comune rappresenta e cura unitariamente gli interessi generali della propria comunità, ne promuove lo sviluppo ed il progresso civile, sociale ed economico e garantisce la partecipazione dei cittadini, singoli o associati, alle scelte politiche ed amministrative della comunità ispirandosi ai principi di libertà e pari dignità della persona umana, che valorizza e tutela.

2. Il Comune promuove interventi di solidarietà, nei confronti dei soggetti più deboli e attiva processi di sviluppo integrato sul piano delle infrastrutture e dei servizi pubblici rivolti al cittadino.

3. Nell’ambito dei propri poteri e delle proprie funzioni il Comune si impegna a favorire il superamento delle discriminazioni tra sessi. Promuove tutte le iniziative necessarie a consentire alle minoranze di usufruire dei diritti di cittadinanza sociale.

Art. 3
Tutela della salute

1. Il Comune concorre a garantire, nell’ambito delle sue competenze, il diritto alla salute, predisponendo anche in collaborazione con le strutture sanitarie idonei strumenti per renderlo effettivo, con particolare riguardo alla tutela della salubrità e della sicurezza dell’ambiente e del posto di lavoro, alla tutela della maternità e della prima infanzia.

2. Opera per l’attuazione di un effettivo servizio di assistenza sociale, con speciale riferimento agli anziani, ai minori, agli inabili, agli invalidi, ai portatori di handicap, ai tossicodipendenti, e di altre forme di emarginazione sociale.

Art. 4
Tutela del patrimonio naturale, storico e artistico

1. Il Comune promuove l’educazione al rispetto dell’ambiente e della natura.

2. Adotta le misure necessarie a conservare e difendere l’ambiente anche attraverso la predisposizione e l’attuazione di specifici piani d’intervento avvalendosi anche della collaborazione delle associazioni ambientaliste.

3. Tutela e promuove lo sviluppo del patrimonio storico, artistico e archeologico, garantendone il godimento da parte della collettività anche attraverso collaborazioni con Enti di ricerca ed istituzioni culturali nazionali ed internazionali.

4. Attiva interventi per il miglioramento urbanistico ed urbano della città e stimola tra i cittadini la conservazione ed il restauro degli edifici, in particolar modo del centro storico e può ordinare interventi finalizzati ad assicurarne il decoro, redigendo anche specifici regolamenti nell’ambito delle proprie funzioni delegate.

Art. 5
Promozione dei beni culturali,
dello sport e del tempo libero

1. Il Comune assicura lo sviluppo culturale dei cittadini e la salvaguardia delle tradizioni locali di lingua e di costumi.

2. A tal fine riconosce e promuove le associazioni e le istituzioni impegnate nelle attività suddette e identifica nella biblioteca civica la principale struttura propulsiva di informazione culturale al servizio di tutta la città e ne tutela il settore locale come fonte della memoria storica.

3. Tutela il patrimonio artistico e storico nella certezza che i valori di arte, storia, cultura costituiscono punto di riferimento indivisibile dalla vita della comunità.

4. Favorisce la pratica delle attività sportive in tutte le sue forme ed espressioni, con particolare attenzione alle attività di promozione fra i giovani.

5. Incoraggia il turismo sociale e giovanile ed iniziative per il tempo libero.

6. Per il raggiungimento di tali finalità il Comune collabora con gli Enti, organismi ed associazioni culturali, ricreative e sportive, promuove la creazione di idonee strutture, servizi ed impianti e ne assicura l’accesso agli Enti, organismi ed associazioni disciplinandone l’uso con specifici regolamenti.

7. Il Comune promuove azioni positive per assicurare condizioni di pari opportunità tra uomo e donna.

Art. 6
Assetto ed utilizzazione del territorio

1. Il Comune promuove ed attua un organico assetto del territorio, nel quadro di un programmato sviluppo degli insediamenti urbani delle infrastrutture sociali e degli impianti industriali, artigianali, turistici e commerciali, riservando un’attenzione particolare alla tutela del patrimonio agricolo, boschivo, naturale, fluviale e faunistico.

2. Predispone ed attua un sistema coordinato di traffico e di circolazione, adeguato ai fabbisogni di mobilità della popolazione residente e fluttuante, con particolare riguardo alle esigenze lavorative, scolastiche e turistiche.

3. Predispone idonei piani di pronto intervento, da attuare al verificarsi di pubbliche calamità.

Art. 7
Sviluppo economico

1. Il Comune coordina le attività commerciali e favorisce l’organizzazione razionale dell’apparato distributivo, al fine di garantire una migliore funzionalità e produttività del servizio da rendere al consumatore.

2. Tutela e promuove lo sviluppo economico e produttivo dell’industria, dell’artigianato, della agricoltura locale nelle loro produzioni tipiche e di qualità; adotta iniziative atte a stimolarne l’attività e ne favorisce l’associazionismo, al fine di consentire una più vasta collocazione dei prodotti ed una più equa remunerazione del lavoro.

3. Il Comune favorisce con iniziative culturali ed artistiche il rilancio del turismo stimolando anche il rinnovamento delle attrezzature e dei servizi turistici e ricettivi nel pieno rispetto dell’equilibrio ambientale.

Art. 8
Programmazione economico-sociale e territoriale

1. Il Comune realizza le proprie finalità adottando il e gli strumenti della programmazione, anche in conformità a quanto disposto dall’art. 3 commi 5, 6, 7 e 8 della legge 8 giugno 1990 n. 142.

2. Al fine di concorrere alla determinazione degli obiettivi dei piani e dei programmi dello Stato, della Regione e della Provincia, il Comune provvede ad acquisire, in ragione dell’obiettivo, l’apporto dei sindacati, delle associazioni imprenditoriali, delle formazioni sociali economiche, culturali e di volontariato operanti nel suo territorio.

3. Favorisce la cooperazione tra i Comuni del Vercellese e del Monferrato ai fini della programmazione economico-territoriale-ambientale, il coordinamento dei servizi, l’instaurazione di rapporti di reciproca collaborazione con le entità socio-culturali locali e le organizzazioni del mondo produttivo.

4. Promuove rapporti con altri Enti locali per l’individuazione delle forme associative più idonee per la gestione dei servizi.

Art. 9
Partecipazione, cooperazione

1. Il Comune realizza la propria autonomia assicurando effettiva partecipazione di tutti i cittadini all’attività politica ed amministrativa dell’Ente, secondo i principi stabiliti dall’art. 3 della Costituzione e dall’art. 6 della legge 8 giugno 1990 n. 142.

2. Il Comune riconosce che presupposto della partecipazione è l’informazione sui programmi, sulle decisioni e sui provvedimenti comunali e cura, a tal fine, l’istituzione di mezzi e strumenti idonei.

3. Il Comune adotta come metodo il confronto con le organizzazioni sindacali economiche e sociali su problemi di programmazione e di gestione dei servizi pubblici.

4. Il Comune attua idonee forme di cooperazione con altri Comuni, con la Provincia ed altri Enti territoriali.

Art. 10
Rapporti con gli altri Enti territoriali

1. I rapporti con i Comuni, la Provincia e la Regione sono correlati a principi di equiordinazione, complementarietà e sussidiarietà fra le diverse sfere di autonomia.

2. Il Comune concorre, in modo autonomo, alla determinazione degli obiettivi contenuti nei piani e nei programmi dello Stato e della Regione secondo le leggi, provvede, per quanto di competenza, alla loro specificazione ed attuazione, anche avvalendosi dell’apporto delle formazioni sociali, imprenditoriali, economiche, sindacali, sportive e culturali operanti nel suo territorio.

3. Nel quadro della vocazione storica e della tradizione delle comunità dei Comuni limitrofi, il Comune di Trino persegue il ruolo di centro di aggregazione degli interessi sovracomunali delle realtà locali e di naturale continuità socio-economica del territorio del basso Vercellese e del contiguo Monferrato.

Art. 11
Solidarietà tra i popoli

1. Il Comune persegue i principi e le finalità della “Carta dei diritti dell’uomo” e della “Carta europea dell’autonomia locale”. A questo fine opera per favorire i processi di conoscenza, di solidarietà tra i popoli del mondo e di integrazione politico-istituzionale della Comunità Europea, riconoscendo e favorendo le associazioni che operano nel campo della cooperazione, degli scambi e del gemellaggio con Enti territoriali di altri paesi.

Art. 12
Sede, stemma, gonfalone

1. La sede del Comune è ubicata in Trino, corso Cavour 72, e qui si riuniscono di norma il Consiglio e la Giunta.

2. In casi eccezionali, da deliberare da parte della Giunta, il Consiglio può riunirsi in altro luogo rispetto alla sede comunale.

3. Il Comune ha un proprio stemma ed un proprio gonfalone deliberati dal Consiglio Comunale e riconosciuti ai sensi di legge.

4. L’uso e la riproduzione sono consentiti esclusivamente previa autorizzazione.

Titolo II
L’ORDINAMENTO ISTITUZIONALE DEL COMUNE

Capo I
CONSIGLIO COMUNALE

Art. 13
Il Consiglio comunale - Competenze

1. Il Consiglio comunale è l’organo che esprime ed esercita la rappresentanza diretta della comunità dalla quale è eletto.

2. Individua ed interpreta gli interessi generali della comunità e stabilisce, in relazione ad essi, gli indirizzi che guidano e coordinano le attività di amministrazione e gestione operativa, esercitando sulle stesse il controllo politico-amministrativo per assicurare che l’azione complessiva dell’Ente consegua gli obiettivi stabiliti con gli atti fondamentali e nel documento programmatico.

3. Assicura e garantisce lo sviluppo positivo dei rapporti e la cooperazione con i soggetti pubblici e privati e gli istituti di partecipazione attraverso opportune iniziative ed azioni di collegamento, di consultazione e di coordinamento.

4. Le attribuzioni generali del Consiglio, quale organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo, sono esercitate su tutte le attività del Comune, nelle forme previste dall’art. 32 della legge 142/90 e dal presente Statuto.

5. Il Consiglio comunale esprime e definisce i propri indirizzi politico-amministrativi, secondo i principi affermati dal presente Statuto, stabilendo la programmazione generale dell’Ente ed adottando gli atti fondamentali che ne guidano operativamente l’attività, con particolare riguardo verso:

a) gli atti che determinano il quadro istituzionale comunale, comprendente i regolamenti per il funzionamento degli organi elettivi e degli istituti di partecipazione popolare, gli ordinamenti del decentramento, gli organismi costituiti per la gestione dei servizi, le forme associative e di collaborazione con gli altri soggetti;

b) gli atti che costituiscono l’ordinamento organizzativo comunale, quali i regolamenti per l’esercizio delle funzioni e dei servizi, ordinamento degli uffici, personale e dell’organizzazione amministrativa dell’Ente, la disciplina dei tributi e delle tariffe;

c) gli atti di pianificazione finanziaria annuale e pluriennale, i bilanci, i programmi operativi delle opere pubbliche e dai conseguenti piani finanziari; gli atti che incidono sulla consistenza del patrimonio immobiliare dell’Ente e la definizione degli indirizzi per la sua utilizzazione e gestione;

d) gli atti di pianificazione urbanistica ed economica generale e quelli di programmazione attuativa;

e) gli indirizzi rivolti alle aziende speciali ed agli Enti dipendenti sovvenzionati o sottoposti a vigilanza;

f) la definizione degli indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune presso Enti, aziende ed istituzioni, nonché la nomina dei rappresentanti del Consiglio presso Enti, aziende ed istituzioni ad esso espressamente riservata dalla legge evitando il cumulo delle cariche e nel rispetto della rappresentanza delle minoranze.

6. Il Consiglio, con gli atti di pianificazione operativa e finanziaria annuale e pluriennale definisce per ciascun programma, intervento e progetto, i risultati che costituiscono gli obiettivi della gestione dell’Ente e determina i tempi per il loro conseguimento.

7. Il Consiglio può stabilire, con gli atti fondamentali approvati, i criteri guida per la loro attuazione ed adottare risoluzioni per promuovere, indirizzare, sollecitare l’attività degli altri organi elettivi e l’operato dell’organizzazione, per l’attuazione del documento programmatico approvato con l’elezione del Sindaco e della Giunta.

8. Il Consiglio esprime, prima della nomina ed in ogni altra occasione nella quale ne ravvisi la necessità, indirizzi per orientare l’azione dei rappresentanti nominati in Enti, aziende, organismi societari ed associativi secondo i programmi generali di politica amministrativa del Comune.

9. Il Consiglio può adottare risoluzioni, mozioni, ordini del giorno per esprimere, nel rispetto del principio della pluralità di opinione, la sensibilità e gli orientamenti dei propri cittadini su temi ed avvenimenti di carattere politico, sociale, economico e culturale a carattere nazionale ed internazionale.

Art. 14
Il Consiglio comunale - Regolamento

1. Il regolamento consiliare prevederà in particolare:

a) le norme generali di funzionamento del Consiglio e delle sue commissioni permanenti e speciali;

b) le modalità ed i termini di convocazione per le sedute ordinarie, straordinarie ed urgenti, le modalità di votazione e la pubblicità delle sedute;

c) la nomina del Presidente delle commissioni consiliari permanenti;

d) le procedure per l’esame delle proposte di atti alle commissioni assegnati dagli organi del Comune;

e) la pubblicità dell’attività consiliare e delle commissioni;

f) procedimenti relativi alle nomine ed alle designazioni consiliari;

g) l’esercizio delle funzioni di indirizzo o di controllo;

h) la disciplina dei diritti e dei doveri dei singoli Consiglieri, dei gruppi, del Sindaco e della Giunta in Consiglio, dei soggetti legittimati a rappresentare in Consiglio, i soggetti titolari di diritti di partecipazione;

i) i rapporti con il collegio dei revisori del conto;

l) le modalità per assicurare l’esercizio del diritto dei gruppi consiliari di minoranza;

m) disciplinare la decadenza dei singoli consiglieri in caso di persistente assenza;

n) le modalità per la presentazione, l’istruttoria e la trattazione delle proposte dei Consiglieri.

Art. 14 bis
Ruolo

Il Consiglio dura in carica fino all’elezione del nuovo limitandosi, dopo la pubblicazione delle elezioni, ad adottare gli atti urgenti e improrogabili.

Art. 15
I Consiglieri comunali

1. I Consiglieri comunali rappresentano l’intera comunità senza vincolo di mandato.

2. I Consiglieri hanno diritto di iniziativa per tutti gli atti di competenza consiliare.

3. L’esame delle proposte di deliberazione e degli emendamenti che incidono in modo sostanziale sulle stesse, è subordinato all’acquisizione dei pareri previsti dalla legge.

4. I Consiglieri possono formulare interrogazioni, mozioni, interpellanze. Le stesse devono ottenere risposta entro 30 giorni da parte del Sindaco. Le modalità della presentazione di tali atti e delle relative risposte sono disciplinati dal regolamento del Consiglio.

5. I Consiglieri hanno diritto di ottenere dagli uffici del Comune e dagli Enti aziende, istituzioni e società che gestiscono i servizi pubblici locali, notizie, informazioni e copie di atti e documenti utili all’esercizio del loro mandato, senza che ad essi possa opporsi il segreto d’ufficio, nei modi e nelle forme previsti dal regolamento.

6. Le indennità spettanti ai Consiglieri per l’esercizio delle loro funzioni sono stabilite dalla legge.

7. Ciascun Consigliere è tenuto ad eleggere un domicilio nel territorio comunale.

8. I Consiglieri comunali hanno l’obbligo di presentare la propria dichiarazione dei redditi all’inizio della legislatura e annualmente per tutta la durata del mandato mediante deposito della documentazione trasmessa agli uffici finanziari secondo le norme stabilite da apposito regolamento.

9 .Gli organi elettivi nell’esercizio delle proprie competenze possono attribuire a Consiglieri comunali mansioni e compiti ove questo sia ritenuto opportuno e favorisca il buon andamento dell’azione amministrativa senza che ciò comporti il trasferimento della competenza stessa e la legittimazione di provvedimenti.

10. Le dimissioni dalla carica di Consigliere sono presentate dal Consigliere medesimo ai rispettivi Consigli. Esse sono irrevocabili, non necessitano di presa d’atto e diventano efficaci una volta adottata dal Consiglio la relativa surrogazione che deve avvenire entro 20 giorni dalla data di presentazione delle dimissioni.

Art. 16
Gruppi consiliari

1. I Consiglieri si costituiscono in gruppi composti, a norma di regolamento, da uno o più componenti.

2. I capigruppo sono designati dai singoli gruppi, con comunicazione scritta al Consiglio. In caso di insediamento di un nuovo Consiglio la comunicazione scritta sarà consegnata al Sindaco prima dell’inizio della stessa seduta di insediamento.

3. I capigruppo costituiscono la conferenza dei capigruppo quale organo consultivo del Sindaco nell’esercizio delle sue funzioni di Presidente delle adunanze consiliari. Il regolamento può attribuire ad essa ulteriori competenze.

Art. 17
Commissioni consiliari

1. Il Consiglio comunale istituisce nel suo seno commissioni permanenti, temporanee o speciali.

2. Il regolamento ne disciplina il numero, i poteri, le materie di competenza, il funzionamento e la loro composizione nel rispetto, di norma, del criterio proporzionale della rappresentanza, garantendo comunque la presenza di tutti i gruppi.

3. Le commissioni, nell’espletamento dei rispettivi compiti, si avvalgono dei diritti di informazione e accesso riconosciuti ai singoli Consiglieri. Inoltre possono: provvedere alla consultazione dei soggetti interessati, tenere udienze conoscitive chiedendo l’intervento di soggetti qualificati, chiedere l’intervento alle proprie riunioni del Sindaco, di Assessori, del Segretario, di funzionari, dei rappresentanti di forze politiche ed economiche per l’esame di specifici argomenti, dei rappresentanti del Comune, di Enti, aziende, istituzioni e società, nonché dei concessionari di servizi comunali, presentare relazioni e rivolgere raccomandazioni al Consiglio e alla Giunta.

4. Le commissioni sono tenute a sentire il Sindaco e gli Assessori ogni qual volta essi lo richiedono. Gli stessi partecipano senza diritto di voto. La stessa norma vale nella situazione inversa.

Art. 18
Attribuzioni delle commissioni

1. Le commissioni permanenti svolgono attività di esame preliminare di atti deliberativi del Consiglio al fine di favorire il migliore esercizio delle funzioni dell’organo stesso e svolgono attività di studio, ricerca e proposta sulle materie di propria competenza.

2. Le commissioni temporanee o speciali, nell’ambito delle competenze del Consiglio comunale assolvono compiti consultivi, propositivi o referenti connessi a questioni di carattere particolare che esulano dalle competenze delle commissioni permanenti e che sono individuate di volta in volta al momento della costituzione delle stesse.

3. Il Consiglio può istituire commissioni speciali, in particolare:

a) commissioni speciali incaricate di esperire indagini conoscitive ed in generale di esaminare, per riferire al Consiglio, argomenti ritenuti di particolare interesse ai fini dell’attività del Comune;

b) commissioni di inchiesta alle quali i titolari degli uffici del Comune, di Enti e di aziende da esso dipendenti hanno l’obbligo di fornire tutti i dati e le informazioni necessarie, senza vincolo di segreto d’ufficio.

4. Un terzo dei Consiglieri può richiedere l’istituzione di una commissione d’inchiesta, indicandone i motivi; la relativa deliberazione istitutiva deve essere approvata con la maggioranza dei Consiglieri assegnati.

5. Apposito regolamento determinerà le modalità di funzionamento delle commissioni speciali.

Capo II
GIUNTA COMUNALE E SINDACO

Art. 19
Elezione del Sindaco e della Giunta

1. Il Sindaco è eletto dai cittadini a suffragio universale e diretto secondo le disposizioni dettate dalla legge ed è membro del Consiglio.

2. Il Sindaco nomina i componenti della Giunta, tra cui un Vicesindaco e ne danno comunicazione al Consiglio nella prima seduta successiva alle elezioni unitamente alla propria degli indirizzi generali di governo.

3. Il Sindaco può revocare uno o più assessori, dandone motivata comunicazione al Consiglio.

Art. 20
La Giunta comunale

1. La Giunta comunale è l’organo di governo del Comune ed esercita le funzioni conferitele dalle leggi e dai regolamenti statali e regionali, dal presente Statuto e dai regolamenti comunali.

2. La Giunta comunale è composta dal Sindaco, che la presiede, e da un numero pari di Assessori non superiore a quattro.

3. In caso di assenza o impedimento del Sindaco presiede l’Assessore da lui delegato o in sua mancanza l’Assessore anziano.

4. L’attività della Giunta è collegiale, ferme restando le attribuzioni e le responsabilità dei singoli Assessori, secondo quanto disposto dall’articolo successivo.

5. La Giunta, di norma, è convocata a giorno ed ora fissa. In caso di necessità è convocata dal Sindaco con minimo preavviso di un’ora in qualsiasi giorno.

6. Il Sindaco dirige e coordina l’attività della Giunta e assicura l’unità dell’indirizzo politico ed amministrativo e la collegiale responsabilità di decisioni.

7. L’ordine del giorno è formato dalle proposte dei singoli Assessori e del Sindaco presentate prima della seduta, corredate dai pareri di rito, tecnici, di copertura finanziaria e fattibilità amministrativa della deliberazione.

8. La Giunta delibera a maggioranza di voti favorevoli sui contrari, sempre che partecipi al voto almeno la maggioranza dei suoi componenti. Le adunanze della Giunta non sono pubbliche. Alla stessa partecipa il Segretario.

9. Con funzioni consultive alla riunione della Giunta possono partecipare i Consiglieri comunali di cui all’art. 15 ultimo comma, i funzionari del Comune, il Collegio dei Revisori, i tecnici incaricati.

10. La Giunta esercita l’attività di iniziativa e di impulso nei confronti del Consiglio comunale con proposte formalmente redatte per gli atti di competenza, compresi i regolamenti.

Art. 21
Attribuzioni della Giunta

1. La Giunta comunale è l’organo esecutivo del Comune.

2. Riferisce al Consiglio sulla propria attività, con apposita relazione da presentarsi in sede di approvazione del bilancio consuntivo.

3. Svolge attività propositiva e di impulso nei confronti del Consiglio comunale.

4. Alla Giunta comunale compete l’adozione di tutti gli atti di amministrazione e gestione a contenuto generale o ad alta discrezionalità, nonché di tutti gli atti che per loro natura debbono essere adottati da un organo collegiale e non rientrano nella competenza esclusiva del Consiglio.

5. La Giunta svolge le funzioni di propria competenza con provvedimenti deliberativi generali con i quali si indica lo scopo e gli obiettivi da perseguire, i mezzi idonei ed i criteri cui dovranno attenersi gli altri uffici nell’esercizio delle proprie competenze gestionali ed esecutive loro attribuite dalla legge e dallo Statuto.

6. La Giunta, in particolare, nell’esercizio di attribuzioni di governo:

a) propone al Consiglio i regolamenti;

b) approva i progetti, i programmi esecutivi e tutti i provvedimenti che comportano impegni di spesa sugli stanziamenti di bilancio che non siano attribuiti al Sindaco o al Segretario;

c) elabora linee di indirizzo e predispone disegni e proposte di provvedimenti da sottoporre alle determinazioni del Consiglio;

d) assume attività di iniziativa, di impulso e di raccordo con gli organi di partecipazione;

e) elabora e propone al Consiglio criteri per la determinazione delle tariffe;

f) nomina commissioni per le selezioni pubbliche e riservate sulla base di apposito regolamento attuativo;

g) adotta provvedimenti di: assunzione, cessazione e, su parere dell’apposita commissione, quelli disciplinari e di sospensione dalle funzioni del personale comunale, non riservati ad altri organi;

h) propone al Consiglio comunale criteri generali per la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi e vantaggi economici di qualunque genere ad enti e persone ed associazioni;

i) autorizza il Sindaco a stare in giudizio come attore o convenuto ed approva transazioni;

l) esercita, previa determinazione dei costi ed individuazione dei mezzi, funzioni delegate dalla Provincia, Regione e Stato quando non siano espressamente attribuite dalla legge e dallo Statuto ad altro organo;

m) approva gli accordi di contrattazione decentrata, fatta salva la materia riservata alla competenza normativa del Consiglio.

7. La Giunta, altresì, nell’esercizio di attribuzioni organizzatorie;

a) decide in ordine a controversie di competenze funzionali che sorgessero fra gli organi gestionali

dell’Ente;

b) fissa, ai sensi del regolamento e degli accordi decentrati, i parametri, i criteri per misurare la produttività degli uffici e servizi, sentito il Segretario comunale;

c) determina i misuratori ed i modelli di rilevazione del controllo interno di gestione;

d) propone al Sindaco l’ordine del giorno del Consiglio comunale.

8. Il Comune assicura l’assistenza in sede processuale ai Consiglieri, agli Assessori, ed al Sindaco che si trovino implicati, in conseguenza di fatti ed atti compiuti nell’esclusivo interesse dell’ente, connessi all’espletamento delle loro funzioni, in procedimenti di responsabilità in ogni stato o grado del giudizio, purché non ci sia conflitto di interesse con l’Ente. Spetta alla Giunta, con apposita deliberazione, la valutazione dell’esistenza delle condizioni indicate nel presente comma.

Art. 22
Assessori

1. Possono essere proposti alla funzione di Assessori solamente i Consiglieri comunali in carica o i cittadini non facenti parte del Consiglio, in possesso dei requisiti di compatibilità ed eleggibilità alla carica di Consigliere.

2. Chi ha ricoperto in due mandati consecutivi la carica di Assessore non può essere nel mandato successivo ulteriormente nominato Assessore.

Art. 23
Mozione di sfiducia costruttiva

1. Il voto del Consiglio comunale contrario ad una proposta del Sindaco o della Giunta non comporta le dimissioni.

2. Il Sindaco e la Giunta cessano dalla carica in caso di approvazione di una mozione di sfiducia votata per appello nominale dalla maggioranza assoluta dei componenti il Consiglio. La mozione di sfiducia deve essere motivata e sottoscritta da almeno due quinti dei Consiglieri assegnati e viene messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla sua presentazione. Se la mozione viene approvata, si procede allo scioglimento del Consiglio e alla nomina di un Commissario ai sensi delle leggi vigenti. La mozione va presentata al Segretario comunale affinché ne disponga l’immediata acquisizione al protocollo generale dell’Ente oltre alla contestuale formale comunicazione al Sindaco e agli Assessori. Da tale momento decorrono i termini precitati.

Art. 24
Cessazione di singoli componenti della Giunta

1. Le dimissioni da membro della Giunta sono presentate al Sindaco.

2. Il Sindaco, nella prima seduta immediatamente successiva alle dimissioni, ne da comunicazione al Consiglio, unitamente al nome del nuovo Assessore.

3. Gli Assessori singoli decadono dalla carica nei casi previsti dalla legge.

Art. 24 bis
Decadenza della Giunta

1. La Giunta decade in caso di dimissioni, impedimento permanente, rimozione, decadenza o decesso del Sindaco; in tali casi si procede allo scioglimento del Consiglio:

2. I singoli componenti della Giunta possono altresì decadere per il verificarsi di uno degli impedimenti, delle incompatibilità o delle incapacità contemplate dalla legge.

3. alla sostituzione dei singoli Assessori dimissionari, revocati, decaduti o cessati dall’ufficio per altra causa o decesso provvede il Sindaco con proprio decreto, dandone comunicazione al Consiglio nella prima seduta successiva all’emanazione del provvedimento.

Art. 25
Sindaco - Organo istituzionale

1. Il Sindaco é capo del governo locale ed ufficiale di governo e l’organo responsabile della amministrazione del Comune.

2. La legge disciplina le modalità per l’elezione, le incompatibilità, le ineleggibilità, lo status e le cause di cessazione dalla carica, nonché le azioni conseguenti a dimissioni, impedimento, rimozione, decadenza, sospensione o decesso.

3. All’ufficio del Sindaco competono funzioni di complessiva rappresentanza, direzione e sovraintendenza politico-amministrativa, nonché la vigilanza e controllo sull’attività degli organi e delle strutture gestionali ed esecutive del Comune e sugli Enti ed istituzioni dallo stesso dipendenti o controllate.

4. Al Sindaco, oltre alle competenze previste dalla legge, sono assegnati dal presente Statuto e dai regolamenti, poteri di auto organizzazione delle attività connesse all’ufficio ed attribuzioni, quale organo di amministrazione e di vigilanza.

Art. 26
Sindaco - Competenze
Attribuzioni di amministrazione

1. Il Sindaco:

a) ha la rappresentanza generale dell’Ente;

b) ha la direzione unitaria ed il coordinamento dell’attività politico-amministrativa del Comune;

c) coordina l’attività dei singoli Assessori;

d) può sospendere l’adozione di atti specifici concernenti l’attività amministrativa dei singoli Assessori per sottoporli all’esame della Giunta;

e) impartisce direttive al Segretario comunale in ordine agli indirizzi funzionali e di vigilanza sull’intera gestione amministrativa di tutti gli uffici e servizi;

f) ha facoltà di delega;

g) convoca i comizi per i referendum consultivi, se istituiti;

h) adotta ordinanze ordinarie, salvo delega ai singoli assessori preposti ai vari settori dell’amministrazione comunale per quelle riguardanti i regolamenti comunali come previsto al successivo art. 58 e quelle d’urgenza;

i) rilascia le autorizzazioni commerciali di polizia amministrativa, nonché le autorizzazioni e le concessioni edilizie;

l) emette provvedimenti in materia di occupazione d’urgenza espropri, che la legge, genericamente, assegna alla competenza del Comune;

m) adotta i provvedimenti concernenti il personale non assegnati dalla legge e dal regolamento alle attribuzioni del Consiglio della Giunta e del Segretario comunale. Il Sindaco nomina i responsabili dei servizi e degli uffici, attribuisce e definisce gli incarichi dirigenziali e quelli di collaborazione esterna secondo le modalità ed i criteri stabiliti dall’art. 51 della L. 142/90 e dello Statuto;

n) determina gli orari di apertura al pubblico degli uffici, dei servizi e degli esercizi commerciali, sentita la Giunta, e le istanze di partecipazione sulla base di un piano organico di regolamentazione per soddisfare le esigenze dei cittadini;

o) fa pervenire all’ufficio del Segretario comunale l’atto di dimissioni perché il Consiglio comunale prenda atto della decadenza della Giunta;

p) è autorità sanitaria locale;

q) sulla base degli indirizzi stabiliti dal Consiglio il Sindaco provvede alla nomina, alla designazione e alla revoca dei rappresentanti del Comune presso Enti, aziende ed istituzioni.

Attribuzioni di vigilanza

1. Il Sindaco:

a) acquisisce direttamente presso tutti gli uffici e servizi informazioni ed atti anche riservati;

b) promuove direttamente o avvalendosi del Segretario comunale indagini e verifiche amministrative sull’intera attività del Comune;

c) compie gli atti conservativi dei diritti del Comune;

d) può disporre l’acquisizione di atti, documenti ed informazioni presso le aziende speciali, le istituzioni e le società per azioni appartenenti all’Ente, tramite i rappresentanti legali delle stesse e ne informa il Consiglio comunale;

e) promuove ed assume iniziative atte ad assicurare che uffici, servizi, aziende speciali, istituzioni e società appartenenti al Comune, svolgano le loro attività secondo gli obiettivi indicati dal Consiglio ed in coerenza con gli indirizzi attuativi espressi dalla Giunta.

Attribuzioni di organizzazione

1. Il Sindaco:

a) Dispone la convocazione del Consiglio comunale, stabilisce gli argomenti all’ordine del giorno, sentita la Giunta e la conferenza dei capigruppo, e lo presiede ai sensi dell’apposito regolamento.

b) convoca e presiede la conferenza dei capigruppo consiliari, secondo la disciplina regolamentare;

c) presiede ed esercita i poteri di polizia nelle adunanze consiliari e negli organismi pubblici e di partecipazione popolare;

d) propone l’argomento da trattare e dispone con atto formale, o informale, la convocazione della Giunta e la presiede;

e) ha poteri di delega generale o parziale delle sue competenze ed attribuzioni ad uno o più Assessori ed in via temporanea per determinate materie anche a Consiglieri comunali;

f) delega la sottoscrizione di particolari specifici atti non rientranti nelle attribuzioni delegate ad Assessori, al Segretario comunale o ad altri dipendenti comunali;

g) riceve le interrogazioni, le interpellanze le mozioni per tutti gli atti di competenza del Consiglio comunale e dà risposta scritta per tutte le altre secondo le norme stabilite dal regolamento.

Art. 27
Delegazioni del Sindaco

1. Il Sindaco, in conformità a quanto comunicato in sede di dichiarazione programmatica attribuisce al Vicesindaco, se istituito, la delega a sostituirlo in caso di assenza o impedimento ed assegna con suo provvedimento ad ogni Assessore funzioni ordinate organicamente per gruppi di materie, con delega a firmare gli atti relativi alle funzioni istruttorie ed esecutive loro assegnate.

2. Nel rilascio delle deleghe di cui ai commi precedenti il Sindaco uniformerà i suoi provvedimenti al principio per cui spettano agli Assessori i poteri di indirizzo e di controllo, essendo la gestione amministrativa attribuita al Segretario comunale ed ai responsabili degli uffici.

3. Gli Assessori cui sia stata conferita la delega depositano la firma presso la Prefettura per l’eventuale legalizzazione.

4. Il Sindaco può modificare l’attribuzione dei compiti e delle funzioni di ogni Assessore ogni qualvolta, per motivi di coordinamento e funzionalità, lo ritenga opportuno.

5. Le eventuali modificazioni di cui al precedente comma devono essere fatte per iscritto e comunicate al Consiglio. Tutte le nomine e le designazioni debbono essere effettuate entro quarantacinque giorni dall’insediamento ovvero entro i termini di scadenza del precedente incarico. In mancanza il Comitato Regionale di Controllo adotta i provvedimenti sostitutivi ai sensi dell’art. 48 della L. 142/90.

Titolo III
ORDINAMENTO DEGLI UFFICI E DEL PERSONALE

Art. 28
Principi generali dell’organizzazione
degli uffici e dei servizi

1. Il Comune è organizzato secondo criteri di autonomia, funzionalità ed economicità gestionale al fine di conseguire obiettivi di pubblica utilità attraverso l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa. L’azione amministrativa deve tendere verso il costante avanzamento dei risultati riferiti alla qualità dei servizi e delle prestazioni, alla rapidità ed alla semplificazione degli interventi, con piena attuazione della normativa sulle dichiarazioni sostitutive, al contenimento dei costi, all’estensione dell’area e dell’ambito territoriale di fruizione delle utilità sociali prodotte a favore dei cittadini.

2. Le funzioni gestionali sono attuative e strumentali all’attività di indirizzo politico-amministrativo e di governo proprie degli organi elettivi del Comune, devono essere improntate ai principi della trasparenza e devono garantire la partecipazione dei cittadini.

3. L’organizzazione del lavoro e del personale comunale traduce in termini operativi le linee di indirizzo strategico-programmatico espresso dagli organi collegiali elettivi. In base alle conoscenze ed alle valutazioni acquisite da ogni singolo ufficio il Segretario comunale, sentita la conferenza dei capi ufficio, avanza proposte applicative sulle metodologie di lavoro, sullo sviluppo delle dotazioni tecnologiche e sul processo di costante razionalizzazione delle unità operative e delle procedure.

4. Il personale é tenuto ad operare con professionalità e responsabilità al servizio dell’utenza agendo costantemente per l’attuazione degli obiettivi programmatici fissati dagli organi dell’Ente.

Art. 29
Struttura organizzativa del Comune

1. L’ordinamento degli uffici e dei servizi è costituito secondo uno schema strategico-organizzativo dinamico, capace di corrispondere costantemente ai programmi approvati dal Consiglio comunale ed ai progetti stabiliti dalla Giunta.

2. La struttura si articola in aree, che a loro volta si distinguono in uffici e servizi.

3. Il Consiglio comunale, modifica, su proposta della Giunta, la struttura organizzativa dell’Ente in relazione all’evoluzione delle singole variabili (tecniche e tecnologiche, condizioni ambientali interne ed esterne, variabili sociali, quantità e qualità di risorse disponibili) e delle loro interazioni.

4. I regolamenti di attuazione fissano i criteri organizzativi, definiscono le modalità secondo le quali si modifica la struttura e si assegna il personale alle varie unità organizzative. Stabiliscono le garanzie del personale in ordine all’esercizio delle libertà e dei diritti fondamentali. Disciplinano altresì l’esercizio dei diritti dei cittadini nei confronti dei pubblici dipendenti ed il loro diritto d’accesso e di partecipazione alla formazione degli atti.

5. In conformità agli obiettivi stabiliti la Giunta, su proposte avanzate dal Segretario, previo parere della conferenza dei capi ufficio, dispone con cadenza annuale il piano occupazionale, il piano della mobilità interna e quello della formazione del personale in relazione alla necessità di adeguare le singole unità organizzative ai programmi ed ai progetti operativi da realizzare nell’anno successivo.

6. L’Amministrazione assicura l’accrescimento della capacità operativa del personale attraverso programmi di formazione, aggiornamento e arricchimento professionale, riferiti soprattutto all’evoluzione delle tecniche di gestione e degli ordinamenti giuridici e finanziari.

7. La responsabilità dei dipendenti comunali è determinata nell’ambito della loro autonomia decisionale nell’esercizio delle funzioni attribuite. E’ individuata e definita rispetto agli obblighi di ciascun lavoratore. Si estende ad ogni atto o fatto compiuto quando il comportamento tenuto dal dipendente nell’esercizio di pubbliche funzioni supera anche i limiti della sfera delle competenze assegnate.

8. Il Comune riconosce la tutela e la libera organizzazione sindacale dei suoi lavoratori, promuovendo, per le scelte fondamentali che attengono all’organizzazione operativa degli uffici e dei servizi, consultazioni con i sindacati che secondo gli accordi vigenti hanno titolo a partecipare alla contrattazione decentrata.

9. Il Consiglio comunale recepisce la disciplina degli istituti del rapporto di pubblico impiego quale risulta dagli accordi sindacali ai sensi della normativa in vigore.

Art. 30
Responsabilità politica e responsabilità gestionale

1. Competono agli organi elettivi i compiti di indirizzo, di verifica e di controllo su tutta l’attività amministrativa del Comune.

2. Detti organi individuano, nell’ambito delle rispettive competenze, gli obiettivi prioritari dell’Ente e definiscono i programmi strategici ed i piani. Su proposta del Segretario comunale fissano processi di controllo in grado di misurare il livello di conseguimento degli obiettivi predeterminati.

3. Spetta ai capi ufficio la responsabilità gestionale per l’attuazione degli obiettivi fissati dagli organi elettivi dell’Ente, verso i quali sono responsabili della corretta amministrazione e dell’efficienza della gestione, contribuiscono attivamente alla programmazione degli interventi, al loro coordinamento ed al controllo del raggiungimento delle finalità comuni.

4. Al Segretario comunale spettano compiti afferenti la gestione amministrativa, la direzione degli uffici e dei servizi, nonché l’adozione e la firma di atti e provvedimenti anche esterni conseguenti e necessari per la esecuzione delle deliberazioni non riservati espressamente agli organi elettivi dell’Ente, che impegnano l’amministrazione verso l’esterno. Tali atti vengono specificamente individuati tramite il regolamento di organizzazione.

5. Sono fatte salve le attribuzioni demandate da leggi speciali e particolari ad altri organi.

Art. 31
Il Segretario comunale

1. Al Segretario comunale, nel rispetto degli indirizzi espressi dal Sindaco, dal quale dipende funzionalmente, spetta la sintesi ed il coordinamento dell’attività di gestione amministrativa affidata agli uffici e ai servizi.

2. Sovrintende allo svolgimento delle funzioni dei capi ufficio e ne coordina l’attività, cura l’attuazione dei provvedimenti, è responsabile dell’istruttoria delle proposte di deliberazione e assicura l’esecuzione degli atti adottati dagli organi istituzionali. A tali fini esercita tutti i poteri necessari, sia in modo diretto che avvalendosi delle componenti organizzative dell’Ente.

3. Partecipa alle riunioni del Consiglio e della Giunta, senza diritto di voto esprimendo il suo parere in ordine alla legittimità di proposte, procedure e questioni sollevate durante tali riunioni. Assicura la redazione dei verbali delle adunanze secondo le norme stabilite dal rispettivo regolamento.

4. Convoca e presiede la conferenza dei capi ufficio, predispone il sistema di comunicazione e di informazione in ordine alle finalità istituzionali e programmatiche dell’Ente, esprime il proprio parere consultivo sulle ipotesi di progetti-obiettivo da realizzare.

5. Esercita, oltre a quelle previste dai precedenti commi, le seguenti funzioni descritte in modo particolareggiato dal regolamento:

a) roga i contratti nell’interesse del Comune;

b) assicura l’applicazione delle norme sul procedimento amministrativo;

c) adotta provvedimenti organizzativi per garantire il diritto di accesso agli atti e alle informazioni e dispone per il rilascio delle copie secondo le norme di regolamento

d) sovrintende ai servizi che assicurano la pubblicazione e la pubblicità degli atti ed il loro inoltro agli organi di controllo;

e) ha potere di certificazione e di attestazione per tutti gli atti del Comune;

f) adotta gli atti e provvedimenti a rilevanza esterna connessi all’esercizio delle sue competenze, secondo il regolamento.

Art. 32
Conferenza dei capi ufficio

1. La conferenza dei capi ufficio è costituita da tutti gli appartenenti alle qualifiche direttive dell’Ente. E’ presieduta dal Segretario comunale il quale la convoca periodicamente, di norma con frequenza mensile.

2. La conferenza si occupa dell’attuazione degli obiettivi dell’Ente, studia e dispone le semplificazioni procedurali e propone le innovazioni ritenute necessarie per migliorare l’organizzazione e la qualità del lavoro.

3. La conferenza definisce le linee di indirizzo per la gestione organizzativa del personale comunale da rendersi omogenea e uniforme fra tutti i settori della struttura.

4. I verbali della conferenza dei capi ufficio redatti dall’ufficio segreteria, sono trasmessi dal Segretario comunale al Sindaco per il successivo inoltro alla Giunta comunale.

Titolo IV
IL CONTROLLO DI GESTIONE

Art. 33
Controllo interno

1. Il bilancio di previsione, il conto consuntivo e gli altri documenti contabili dovranno favorire una lettura per programmi ed obiettivi affinché siano consentiti, oltre al controllo finanziario e contabile, anche quello sulla gestione e quello relativo all’efficacia dell’azione del Comune.

2. L’attività di revisione si estrinsecherà secondo le modalità sotto indicate:

a) presentazione di proposte al Consiglio comunale in materia di gestione economico-finanziaria dell’Ente;

b) segnalazione di aspetti e situazioni della gestione economico-finanziaria corrente capaci di incidere negativamente sui risultati dell’esercizio;

c) presentazione di una relazione annuale al Consiglio comunale con valutazioni sulle risultanze complessive della gestione.

3. Le norme regolamentari disciplinano gli aspetti organizzativi e funzionali dei Revisori del Conto e ne specificano le attribuzioni di controllo, di impulso, di proposta e di garanzia, con l’osservanza della legge, dei principi civilistici concernenti il controllo delle società per azioni e del presente Statuto.

Art. 34
Revisori del conto

1. I revisori del conto, oltre a possedere i requisiti prescritti dalle norme sull’ordinamento delle autonomie locali, devono possedere quelli di eleggibilità fissati dalla legge per l’elezione a Consigliere comunale e non ricadere nei casi di incompatibilità previsti dalla stessa.

2. Il regolamento potrà prevedere ulteriori cause di incompatibilità al fine di garantire la posizione di imparzialità e di indipendenza. Saranno altresì disciplinate con il regolamento le modalità di revoca e di decadenza, applicando, in quanto compatibili, le norme del codice civile relative ai Sindaci delle S.p.A.

3. Nell’esercizio delle loro funzioni, i revisori avranno diritto di accesso agli atti e documenti connessi alla sfera delle loro competenze.

Art. 35
Controllo di gestione

1. Per definire in materia compiuta il complessivo sistema dei controlli interni dell’Ente, il regolamento individua metodi, indicatori e parametri quali strumenti di supporto per le valutazioni di efficacia, efficienza ed economicità dei risultati conseguiti rispetto ai programmi ed ai costi sostenuti.

2. La tecnica del controllo di gestione deve costruire misuratori idonei ad accertare periodicamente:

a) la congruità delle risultanze rispetto alle previsioni;

b) la quantificazione economica dei costi sostenuti per la verifica di coerenza con i programmi approvati;

c) il controllo di efficacia ed efficienza dell’attività amministrativa svolta;

d) l’accertamento degli eventuali scarti negativi fra progetto e realizzato ed individuazione delle relative responsabilità.

3. La Giunta comunale sulla base degli elementi informativi acquisiti nell’attuazione del controllo di gestione presenta annualmente al Consiglio comunale un rapporto di gestione allo scopo di consentire l’analisi dell’efficacia ed efficienza dei servizi e degli interventi dell’amministrazione comunale.

Titolo V
PARTECIPAZIONE E DECENTRAMENTO

Art. 36
Principi generali

1. Il Comune per il raggiungimento delle finalità proprie dello Statuto valorizza le libere forme associative, cooperative, statutarie e di volontariato assistenziale, sociale, culturale e religioso, costituisce e sostiene gli organismi di decentramento e di partecipazione, indirizza la propria azione alla promozione della funzione sociale dell’iniziativa economica pubblica e privata, anche attraverso lo sviluppo di forme di associazionismo economico e di cooperazione.

2. Per realizzare i suoi programmi:

a) promuove la discussione ed il confronto con i cittadini sui singoli problemi e da vita a strumenti amministrativi per associarli, quando sia il caso alla gestione dei servizi;

b) favorisce la partecipazione e attiva forme di consultazione, confronto, continuative e temporanee, delle formazioni assistenziali, sociali, economiche e culturali, dei sindacati e della popolazione;

c) rende pubblici gli atti dell’Amministrazione comunale e ne garantisce l’accesso ai cittadini, alle associazioni, alle organizzazioni di volontariato per quanto di competenza.

3. Per favorire la formazione civica tra i giovani promuove attività con finalità specifiche di pubblico interesse.

4. Favorisce l’integrazione di tutti coloro che, pur non avendo la cittadinanza italiana risiedono e/o svolgono attività lavorativa nel Comune.

Art. 37
La partecipazione delle libere forme associative

1. Il Comune riconosce il valore sociale e civile, di formazione, partecipazione e solidarietà delle libere forme associative e ne favorisce il potenziamento rispettandone l’autonomia e l’originalità.

2. Le organizzazioni, in particolare quelle senza finalità di lucro e costituite da volontari, che offrono servizi in risposta ai bisogni della comunità, possono concorrere alle finalità sociali del Comune che può stabilire con essi specifici rapporti.

3. La partecipazione dei cittadini attraverso le loro libere associazioni, assume rilevanza in rapporto alla rappresentatività effettiva di interessi generali o diffusi ed alla loro struttura organizzativa che deve presentare elementi di consistenza e stabilità per poter costituire punto di riferimento continuativo con il Comune.

4. Inoltre il Comune:

a) valorizza ed incentiva tutte le libere forme

associative, di cooperazione e di volontariato, favorendo loro l’accesso alle strutture ed ai servizi comunali, riconoscendo nei vari campi specifici, la loro funzioni di rappresentanza degli interessi diffusi, promuovendo e garantendo, per settori di interesse, la loro preventiva informazione e consultazione, l’esame in tempi prefissati delle loro proposte, la comunicazione delle motivazioni delle decisioni assunte in merito;

b) garantisce ai cittadini, singoli o associati, il diritto di essere opportunamente informati quando i loro interessi sono coinvolti in atti in corso di adozione e di poter sempre ottenere, con modalità e tempi da prefissare con apposito regolamento, specifiche informazioni su richiesta di tutti gli atti non riservati per legge e sullo stato dei provvedimenti, nonché presentare specifici suggerimenti, anche attraverso istanze, petizioni.

5. L’amministrazione comunale provvede alla registrazione in appositi albi delle associazioni ed organizzazioni che ne facciano richiesta, secondo le norme stabilite dall’apposito regolamento.

Art. 38
Consultazioni

1. In fase di programmazione e realizzazione delle proprie attività, il Comune attua le consultazioni, in fase preventiva, delle libere forme associative, cooperative, di volontariato, sindacali, economiche e professionali per le materie di loro competenza.

2. Apposito regolamento definirà modalità e tempi per tali consultazioni.

Art. 39
Convenzioni

1. Il Comune, ove lo ritenga necessario per il raggiungimento degli scopi delle organizzazioni di cui al comma 2 dell’art. 39 istituisce incentivazioni di carattere tecnico-organizzativo ed economico-finanziario e stabilisce intese per l’eventuale erogazione di servizi.

2. I rapporti tra il Comune e tali organizzazioni saranno disciplinati da apposite convenzioni di carattere normativo ed economico.

Art. 40
Istanze e petizioni

1. Tutti i cittadini sia singoli che associati, hanno la facoltà di presentare al Sindaco istanze, petizioni scritte e dirette a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi relativamente alle competenze dell’amministrazione comunale.

Si intendono per istanze le richieste di dettagliate informazioni su specifici aspetti dell’azione comunale; si intende per petizione la richiesta di adozione di atti amministrativi o l’assunzione di iniziative di interesse collettivo.

2. Il Sindaco provvede a sottoporre le istanze, petizioni, all’apposita commissione dei capigruppo e successivamente ad assegnarle al competente organo nei tempi previsti da apposito regolamento.

3. Le istanze, petizioni e proposte se presentate dalle associazioni devono essere regolarmente firmate dal legale rappresentante, se presentate da cittadini devono avere le firme autenticate nelle norme di legge, pena l’inammissibilità.

4. Le risposte dovranno essere comunicate agli interessati in forma scritta nei termini previsti da apposito regolamento.

Art. 41
L’azione popolare

1. L’azione popolare conferisce a ciascun elettore il potere di far valere le azioni ed i ricorsi che spettano al Comune innanzi alle giurisdizioni amministrative, nel caso che la Giunta comunale non si attivi per la difesa di un interesse dell’Ente.

2. La Giunta comunale, nel caso che non ritenga sussistano elementi e motivi per costituirsi in giudizio, lo fa constatare a mezzo di proprio atto deliberato e motivato.

Art. 42
Il diritto d’accesso e d’informazione del cittadino

1. Pubblicità degli atti e dell’informazione dei cittadini:

a) Tutti gli atti del Comune sono pubblici, ad eccezione di quelli riservati per espressa disposizione di legge o di regolamento o per effetto di una temporanea e motivata dichiarazione del Sindaco che ne vieti l’esibizione, qualora la loro diffusione possa pregiudicare il diritto alla riservatezza di persone, di Enti o imprese, ovvero possa pregiudicare il risultato dell’azione amministrativa del Comune.

b) La Giunta comunale assicura ai cittadini il diritto di accedere, alle informazioni di cui è in possesso, relative all’attività posta in essere da essa, da Enti, aziende od organismi che esercitano funzioni di competenza del Comune. L’informazione viene resa con completezza, esattezza e tempestività.

c) Presso apposito ufficio comunale devono essere tenute a disposizione dei cittadini le raccolte della Gazzetta Ufficiale della Repubblica, del Bollettino della Regione, del foglio annunci legali della Provincia e dei regolamenti comunali.

d) La pubblicazione degli atti ufficiali del Comune, delle deliberazioni e di ogni altro provvedimento viene effettuata all’albo pretorio del Comune con le modalità stabilite dal regolamento, il quale dispone anche altre forme di comunicazione idonee ad assicurare la più ampia conoscenza degli atti predetti.

2. Diritto di accesso:

a) Il diritto di accesso si esercita mediante esame ed estrazione di copia degli atti e dei documenti amministrativi nei modi e con i limiti indicati da apposito regolamento. La richiesta di accesso ai documenti deve essere motivata e deve riguardare atti e documenti posti in essere dall’amministrazione comunale o presso di questa stabilmente depositati.

L’accesso è autorizzato dal Sindaco o suo delegato.

L’esame dei documenti è gratuito.

Il rilascio di copia è subordinato al rimborso del costo salve le disposizioni vigenti in materia di bollo. Il rifiuto, il differimento, la limitazione del diritto di accesso sono ammessi soltanto nel caso e nei limiti stabiliti dal regolamento.

b) Al fine di rendere effettiva la partecipazione dei cittadini, il Comune assicura l’accesso alle strutture ed ai servizi, da parte delle organizzazioni di volontariato, delle associazioni e delle organizzazioni sindacali riconosciute e maggiormente rappresentative nelle forme stabilite dall’apposito regolamento.

c) Le aziende e gli enti dipendenti dal Comune hanno l’obbligo di uniformare la loro attività a tali principi.

Art. 43
Garanzia dei diritti dei cittadini
e della partecipazione popolare: difensore civico

1. E ‘istituito presso l’amministrazione comunale apposito ufficio, sotto la direzione del difensore civico, con il compito di:

a) garantire l’imparzialità dell’amministrazione, la tempestività e la correttezza dell’azione amministrativa;

b) assicurare ai cittadini l’informazione sullo stato degli atti e delle procedure e sull’ordine di esame di domande, progetti e provvedimenti che comunque li riguardano, fatti salvi i divieti e le limitazioni che saranno indicati nei decreti e nei regolamenti di applicazione della legge 241/90;

c) fornire al cittadino la consulenza sulle procedure e sugli atti utili alla tutela dei diritti in ordine al suo rapporto con la civica amministrazione;

d) curare, a richiesta di singoli cittadini, ovvero di Enti, pubblici o privati, e di associazioni il regolare svolgimento delle loro pratiche presso l’amministrazione comunale;

e) segnalare al responsabile del servizio interessato ed al Segretario comunale ogni irregolarità, ritardo o disfunzione.

2. Il difensore civico è eletto con deliberazione del Consiglio comunale a scrutinio segreto con voto di almeno i due terzi dei Consiglieri assegnati, su indicazione delle forze sociali, dei partiti o su autocandidatura, nelle forme previste da apposito regolamento.

3. Il difensore civico deve essere in possesso dei requisiti per la nomina a Consigliere comunale.

4. Il difensore civico deve essere in possesso di competenza giuridico-amministrativa, preparazione ed esperienza tali da fornire la massima garanzia di indipendenza, obiettività, serenità di giudizio.

5. L’incarico di difensore civico è incompatibile con ogni altra carica elettiva pubblica, con incarichi direttivi in partiti o sindacati, con l’esercizio di qualsiasi attività di lavoro autonomo o subordinato, nonché di qualsiasi commercio o professione e per i ministri di culto.

6. L’incompatibilità, originaria o sopravvenuta, comporta la dichiarazione di decadenza dall’ufficio da parte del Consiglio comunale, a voto palese, se l’interessato non fa cessare la relativa causa entro venti giorni dalla contestazione, disposta dal Sindaco.

Il difensore civico dura nella sua carica cinque anni e non può essere confermato che una sola volta con le stesse modalità della prima elezione; i suoi poteri sono prorogati fino all’entrata in carica del suo successore.

7. Il difensore civico può essere revocato con deliberazione motivata del Consiglio comunale, da adottarsi a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati, per gravi motivi inerenti all’esercizio delle sue funzioni.

Art. 44
Esercizio delle funzioni del difensore civico

1. Il difensore civico non è sottoposto ad alcuna forma di dipendenza gerarchica o funzionale agli organi del Comune.

2. Il difensore civico agisce d’ufficio, qualora, nell’esercizio delle funzioni di cui al comma 1, accerti situazioni simili a quelle per le quali è stato richiesto di esplicare il suo intervento, ovvero qualora abbia notizia di abusi o di possibili disfunzioni o carenze organizzative.

3. Il difensore civico ha diritto di convocare i funzionari e di ottenere dagli uffici copia di atti e documenti, nonché ogni notizia connessa alla questione trattata. Al difensore civico non può essere opposto il segreto d’ufficio.

4. Il funzionario che impedisca o ritardi l’espletamento delle funzioni del difensore civico è soggetto ai provvedimenti disciplinari previsti dalle norme vigenti.

5. Qualora il difensore civico venga a conoscenza, nell’esercizio delle sue funzioni, di fatti costituenti reato ha l’obbligo di farne rapporto all’autorità giudiziaria.

6. Il difensore civico, oltre alle dirette comunicazioni ai cittadini che ne abbiano provocato l’azione, invia:

a) relazioni dettagliate al Sindaco per le opportune determinazioni;

b) relazioni dettagliate alla Giunta comunale su argomenti di notevole rilievo o nei casi in cui ritenga di riscontrare gravi e ripetute irregolarità o negligenze da parte degli uffici;

c) relazione annuale, entro il 31 marzo di ogni anno, al Consiglio comunale, sull’attività svolta nel precedente anno solare, formulando osservazioni e suggerimenti sul funzionamento degli uffici.

7. L’ufficio del difensore civico ha sede presso la casa comunale.

8. All’assegnazione del personale provvede la Giunta comunale, d’intesa con il difensore civico, nell’ambito dell’organico comunale.

9. Al difensore civico compete un’indennità di carica corrispondente a quella percepita dagli Assessori comunali.

10.Presso il medesimo ufficio sono tenute a disposizione dei cittadini le raccolte della Gazzetta Ufficiale della Repubblica, del Bollettino Ufficiale della Regione e dei regolamenti comunali.

11.Per l’espletamento di tali compiti il Consiglio comunale può stipulare apposite convenzioni con altri enti territoriali nel rispetto delle caratteristiche e dei compiti previsti dal presente Statuto.

Art. 45
La partecipazione dei cittadini
al procedimento amministrativo

1. Partecipazione al procedimento:

a) La partecipazione degli interessati nei procedimenti amministrativi relativi all’adozione di atti che incidono su situazioni giuridiche soggettive è assicurata dalle norme stabilite dalla legge, e da quelle operative disposte dal regolamento.

b) Ogni qualvolta l’apertura di un procedimento amministrativo lede o possa ledere un diritto soggettivo è fatto obbligo all’amministrazione comunale di dare tempestiva informazione alla parte interessata.

c) L’amministrazione comunale ha il dovere di concludere, nei termini di cui al successivo comma, mediante l’adozione di un provvedimento espresso, ogni procedimento amministrativo che consegue obbligatoriamente ad una istanza o che debba essere iniziato d’ufficio.

d) L’amministrazione comunale, su proposta del Segretario comunale, determina per ciascun tipo di procedimento, il termine entro cui esso deve concludersi quando non sia disposto direttamente dalle leggi o dai regolamenti. I termini vengono provvisoriamente regolati con deliberazione del Consiglio comunale e definitivamente stabiliti con il regolamento per il procedimento amministrativo, da adottarsi dal Consiglio entro un anno dall’entrata in vigore del presente Statuto. I termini sono stabiliti valutando i tempi strettamente necessari per l’istruttoria e l’emanazione di ciascun provvedimento, in relazione alla consistenza e potenzialità dell’unità organizzativa preposta ai relativi adempimenti. Le determinazioni di cui al presente comma sono rese pubbliche dal Sindaco con i mezzi più idonei per assicurarne la conoscenza da parte della popolazione.

2. Responsabilità del procedimento

Tutti i provvedimenti amministrativi emessi dal Comune, esclusi gli atti normativi e quelli a carattere generale, devono essere motivati con l’indicazione dei presupposti di fatto e delle ragioni giuridiche che hanno determinato le decisioni dell’Amministrazione in relazione alle risultanze dell’istruttoria.

3. La Giunta comunale determina definitivamente, entro un anno dall’entrata in vigore dello Statuto, in base alle proposte del Segretario generale, l’unità organizzativa dipendente responsabile di ciascun tipo di procedimento, relativo ad atti amministrativi di competenza comunale.

4. Con lo stesso atto deliberativo viene precisato il responsabile di ciascuna unità organizzativa ed il dipendente alla stessa addetto, preposto a sostituirlo in caso di assenza, vacanza od impedimento.

Nello stesso atto viene stabilito il soggetto competente ad emettere, per ciascun tipo di procedimento amministrativo, il provvedimento finale.

5. Il regolamento realizzerà la più agevole e consapevole partecipazione dei cittadini, delle associazioni e dei comitati portatori di interessi diffusi al procedimento amministrativo e stabilirà gli organi ai quali spetta di valutare le richieste presentate dagli interessati per determinare, mediante accordi il contenuto discrezionale del provvedimento finale, individuando modalità, limiti e condizioni per l’esercizio di tale potestà.

6. Il regolamento e gli atti attuativi sono ispirati a realizzare la più agevole e consapevole partecipazione dei cittadini, delle associazioni e dei comitati portatori degli interessi diffusi dal procedimento amministrativo e debbono stabilire gli organi ai quali spetta di valutare le richieste presentate dagli interessati per determinare, mediante accordi il contenuto discrezionale del provvedimento finale, individuando modalità, limiti e condizioni per l’esercizio di tali potestà.

Art. 46
La consultazione dei cittadini ed i referendum

1. Consultazione

a) Il Consiglio comunale su iniziativa propria o proposta della Giunta, può deliberare forme di consultazione preventive di particolari categorie di cittadini su proposte che rivestono per gli stessi diretto e rilevante interesse.

b) La consultazione può avvenire attraverso la indizione di assemblee dei cittadini interessati, nelle quali gli stessi esprimono, nelle forme più idonee, le loro proposte, o con l’invio di questionari al loro domicilio.

c) Dei risultati della consultazione e delle valutazioni conseguenti espresse dagli organi competenti deve essere data informazione agli interessati.

d) Il regolamento stabilisce le ulteriori modalità e i termini relativi alla consultazione.

2. Referendum consultivi

a) Possono essere indetti referendum consultivi in merito a programmi, interventi, relativi all’amministrazione e al funzionamento del Comune.

3. Promotori

a) I soggetti promotori del referendum possono essere:

a1) il Consiglio comunale con proposta approvata dalla maggioranza assoluta dei Consiglieri

a2) il 10% dei cittadini maggiorenni residenti nel comune al 31 dicembre dell’anno precedente, con firma autenticata ai sensi di legge.

4. Oggetto

a) Il referendum può avere come oggetto materie di esclusiva competenza comunale ad eccezione di:

a1) bilancio, tributi e tariffe;

a2) attività amministrativa di mera esecuzione di norme statali o regionali;

a3) piani territoriali ed urbanistici, piani per la loro attuazione e relative modifiche;

a4) designazione e nomina di rappresentanti;

5. Ammissibilità

a) Una apposita commissione tecnica permanente, di cui farà parte di diritto il Segretario comunale, nominata dal Consiglio comunale, nella composizione stabilita dal regolamento e con le modalità ed i termini sempre dal regolamento fissati, dovrà verificare entro 30 giorni dalla presentazione della proposta da parte dei promotori:

a1) l’ammissibilità del referendum per materie;

a2) il riscontro sulla formulazione del quesito referendario; e dovrà dichiarare il referendum ammissibile o non ammissibile.

b) Entro 3 mesi dalla dichiarazione di ammissibilità, i promotori dovranno presentare alla suddetta commissione le firme per il riscontro della regolarità su cui la commissione stessa dovrà pronunciarsi entro 30 giorni.

6. Acquisita l’ammissibilità

a) Il Sindaco indice entro 30 giorni il referendum che si svolgerà secondo le modalità stabilite dal regolamento. Per la validità del referendum è necessaria la partecipazione della maggioranza degli aventi diritto al voto.

7. Revoca e sospensione

a) Il referendum è revocato:

a1) in caso di promulgazioni di legge che disciplini ex novo la materia oggetto del referendum;

a2) in caso di accoglimento della proposta dei promotori.

b) il referendum è sospeso:

b1) in caso di scioglimento del Consiglio comunale

8. Risultati

a) L’esito del referendum è proclamato dal Sindaco e comunicato con avviso pubblico alla cittadinanza.

b) Il referendum sarà considerato valido se il numero degli votanti sarà superiore al 50% degli

aventi diritto al voto.

c) In caso di risposta positiva al quesito referendario, entro 60 giorni dalla proclamazione del risultato, il Consiglio comunale o la Giunta municipale, a seconda della competenza, dovrà deliberare in merito all’argomento proposto dal referendum.

9. Norme finali

a) I referendum non possono aver luogo in coincidenza con altre operazioni di voto.

Sul medesimo oggetto non può essere proposto nuovo referendum se non sono trascorsi 2 anni dall’indizione del primo referendum.

b) Ogni anno potrà aver luogo una sola consultazione referendaria.

c) Ogni consultazione può riguardare più quesiti distinti purché le relative richieste siano pervenute a termini di regolamento.

Titolo VI
ENTI, AZIENDE, ISTITUZIONI
E SOCIETA’ A PARTECIPAZIONE COMUNALE

Art. 47
Servizi

1. Il Comune provvede all’istituzione ed alla gestione dei servizi pubblici per la produzione di beni o servizi ed attività rivolte a realizzare fini sociali e promuovere lo sviluppo della comunità. Il Consiglio individua i servizi pubblici da istituire e le modalità di gestione ed ha la competenza per la modifica o la soppressione dei servizi previa valutazione dei risultati della gestione mediante contabilità economica e sul merito dell’efficacia dell’azione condotta sulla base dei risultati, dei programmi e dei costi sostenuti.

Art. 48
Forme di gestione

1. Il Consiglio stabilisce i criteri per la gestione economia dei servizi, approvando specifiche norme regolamentari.

2. Il regolamento prevederà altresì, le modalità per il contenimento dei costi, dei livelli qualitativi e per la determinazione delle tariffe e dei costi sociali.

3. Quando il servizio ha caratteristiche dimensionali tali che non consentono la gestione in economia, il Consiglio può decidere per la gestione tramite un’istituzione di aziende speciali.

Art. 49
Aziende speciali

1. Il Consiglio comunale può gestire i servizi pubblici comunali istituendo aziende speciali nel rispetto delle norme legislative e statutarie quando è rilevante il carattere economico ed imprenditoriale del servizio o di più servizi assieme.

2. Le aziende speciali hanno personalità giuridica, autonomia imprenditoriale ed un proprio Statuto.

3. Sono organi dell’azienda il Consiglio di amministrazione, il Presidente ed il direttore.

4. La legge, lo Statuto ed i regolamenti prevedono la composizione numerica, l’elezione, il funzionamento, le incompatibilità e la durata degli organi delle aziende speciali, così come ne prevedono l’ordinamento ed il funzionamento.

5. Le aziende speciali improntano le loro attività a criteri di efficacia, efficienza ed economicità con l’obbligo del pareggio dei costi e dei ricavi, trasferimenti compresi.

6. Il capitale di dotazione viene conferito dal Comune.

7. Il Consiglio delibera la costituzione delle aziende speciali e ne approva lo Statuto.

Art. 50
La concessione a terzi

1. Motivazioni tecniche, economiche, organizzative e sociali possono determinare il Consiglio comunale a concedere la gestione dei servizi pubblici mediante concessione a terzi.

2. La concessione è regolata da apposito disciplinare che oltre a prevedere i rapporti contrattuali di base dovrà assicurare l’espletamento del servizio ed i livelli qualitativi corrispondenti alle esigenze dell’utenza.

3. La concessione avviene, di regola, attraverso le forme pubbliche di scelta del contraente.

Art. 51
Le società per azioni

1. Il Consiglio comunale può deliberare la partecipazione del Comune in S.p.A. con la partecipazione di altri soggetti pubblici o privati quando la gestione dei servizi pubblici richiede investimenti finanziari elevati ed organizzazione imprenditoriale.

Art. 52
Istituzioni

1. Quando i servizi sociali, educativi e culturali non hanno rilevanza imprenditoriale, il Consiglio comunale delibera la formazione di istituzioni dotate di sola autonomia giuridica.

2. Organo delle istituzioni sono il Consiglio di amministrazione, il Presidente, il direttore.

3. Il regolamento determina le competenze del Consiglio di amministrazione, quelle del Presidente e dei Consiglieri, il numero dei componenti, assicurando la rappresentanza della minoranza consigliare, e la loro durata in carica.

4. Il Consiglio comunale elegge, revoca, delibera la sfiducia per il Presidente ed il Consiglio di amministrazione.

5. Il direttore è nominato a seguito di pubblico concorso.

6. Il regolamento disciplina l’organizzazione,

l’attività, determina la dotazione organica del personale, l’assetto organizzativo, le modalità di esercizio dell’autonomia gestionale, l’ordinamento finanziario e contabile, le forme di vigilanza e la verifica dei risultati gestionali.

7. Il regolamento può prevedere il ricorso a personale assunto con contratto a diritto privato e forme di collaborazione ad alto contenuto di professionalità.

Titolo VII
LE FORME ASSOCIATIVE E DI COOPERAZIONE

Art. 53
Convenzioni

1. La Giunta può proporre al Consiglio comunale di deliberare la stipula di convenzioni al fine di promuovere la collaborazione, il coordinamento e l’esercizio associato di funzioni per perseguire obiettivi economici ed organizzativi.

2. Le convenzioni sono stipulate oltre che con altri Comuni e con la Provincia anche con altri Enti ed i loro enti strumentali e associazioni di volontariato.

3. Le convenzioni devono prevedere le finalità, le funzioni, i servizi oggetto delle stesse, la durata, i rapporti finanziari, gli obblighi, le garanzie reciproche ed i sistemi periodici di consultazione, l’Ente che assumerà il coordinamento amministrativo ed organizzativo.

4. La convenzione è approvata a maggioranza assoluta dei Consiglieri comunali assegnati.

Art. 54
Consorzi

1. Il Consiglio comunale può deliberare a maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati la gestione associata di uno o più servizi o per realizzarli, consorziandosi con altri Comuni e con la Provincia, mediante apposita convenzione.

2. Il Consorzio è disciplinato dallo Statuto che prevede: i fini e la durata del Consorzio, la comunicazione agli enti aderenti degli atti fondamentali dell’assemblea, i rapporti finanziari, gli obblighi e le garanzie reciproche, l’assetto organizzativo e funzionale.

3. Il Consorzio è dotato di personalità giuridica ed autonomia organizzativa e finanziaria.

4. Gli organi del Consorzio sono l’assemblea, il Presidente ed il direttivo.

5. L’assemblea elegge il Presidente.

Art. 55
Accordi di programma

1. Per la realizzazione di opere, interventi o programmi previste da leggi speciali o di settore che per la loro completa realizzazione necessitano dell’azione coordinata ed integrata del Comune e di altre amministrazioni possono essere definiti accordi di programma.

2. Il Sindaco con l’osservanza delle formalità di legge e dello Statuto promuove l’accordo di programma.

3. Per attuare gli accordi di programma si applicano le disposizioni di legge.

4. Devono essere previsti, oltre alle finalità da perseguire, i tempi e le modalità per l’attuazione degli accordi, i piani finanziari, i costi, le fonti di finanziamento e la disciplina dei reciproci rapporti, il coordinamento degli adempimenti.

5. All’accordo viene data pubblicazione tramite il Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.

Titolo VIII
ATTIVITA’ NORMATIVA

Art. 56
Ambito di applicazione dei regolamenti

1. I regolamenti di cui all’art. 5 della legge 8 giugno 1990 n. 142 incontrano i limiti stabiliti dall’ordinamento giuridico.

Art. 57
Procedimento di formazione dei regolamenti

1. L’iniziativa per l’adozione dei regolamenti spetta ai cittadini singoli e associati, a ciascun Consigliere comunale ed alla Giunta.

2. I regolamenti sono adottati dal Consiglio comunale, ai sensi dell’art. 32 comma 2 lett. a), della legge 8 giugno 1990 n. 142, fatti salvi i casi in cui la competenza è attribuita direttamente alla Giunta comunale dalla legge o dal presente Statuto.

3. I regolamenti sono soggetti a duplice pubblicazione all’albo pretorio: una prima, che consegue dopo l’adozione della deliberazione approvativa, in conformità all’art. 47 comma 1, della legge 8 giugno 1990 n. 142; una seconda da effettuarsi per la durata di 15 giorni, dopo i prescritti controlli, approvazioni od omologazioni.

Art. 58
Adozione dei regolamenti

1. I regolamenti previsti dal presente Statuto, esclusi quello di contabilità e quello per la disciplina dei contratti, sono deliberati entro un anno dalla data di entrata in vigore del presente Statuto.

2. Sino all’entrata in vigore dei regolamenti di cui al precedente comma continuano ad applicarsi le norme dei medesimi regolamenti vigenti alla data di entrata in vigore del presente Statuto.

3. I regolamenti devono essere approvati a maggioranza assoluta dei componenti il Consiglio comunale.

Titolo IX
DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE

Art. 59
Modifiche e abrogazioni dello Statuto

1. Le modifiche soppressive, aggiuntive e sostitutive e l’abrogazione totale o parziale dello Statuto sono deliberate dal Consiglio comunale con le modalità di cui all’art. 4, comma 3, della legge 8 giugno 1990 n. 142.

2. La proposta di deliberazione di abrogazione totale dello Statuto deve essere accompagnata dalla proposta di deliberazione di un nuovo Statuto in sostituzione di quello precedente.

3. L’approvazione della deliberazione di abrogazione totale dello Statuto comporta, al punto successivo della stessa seduta del Consiglio comunale, l’approvazione di quello nuovo.

4. Nessuna iniziativa per la revisione o l’abrogazione, totale o parziali, dello Statuto può essere presa se non sia trascorso almeno un anno dall’entrata in vigore dello Statuto o dell’ultima modifica.

Art. 60
Entrata in vigore

1. Il presente Statuto, dopo l’espletamento del controllo da parte del competente Organo Regionale, è pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte e affisso all’Albo pretorio comunale per 30 giorni consecutivi.

2. Il Sindaco invia lo Statuto, munito della certificazione delle avvenute pubblicazioni di cui al precedente comma, al Ministero dell’Interno per essere inserito nella raccolta ufficiale degli Statuti.

3. Il presente Statuto entra in vigore dal trentesimo giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.

4. Il Segretario comunale appone in calce all’originale dello Statuto la dichiarazione dell’entrata in vigore.



ALTRI ANNUNCI

Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Piemonte - Torino

Avviso pubblico

Sede legale ed operativa: via della Rocca n. 49 - 10123 Torino (tel. 0118153222 - fax 011-8153253) Codice Fiscale - Partita IVA 07176380017

Quest’Agenzia per i propri compiti d’istituto è alla ricerca di uno stabile o locali da adibire a laboratori strumentali per il Polo Regionale Alimenti.

Lo stabile o locali devono trovarsi nell’area urbana o della Provincia di Torino, la zona di ubicazione dev’essere collegata dai mezzi per il trasporto pubblico e dev’essere servita dai principali servizi urbani, quali acquedotto, fognatura, rete elettrica, rete telefonica, rete gas metano, parcheggio adeguato per almeno 20 posti auto.

Caratteristiche geometriche dello stabile:

- laboratori    mq.    600
- locali ad uso studio    mq.    100
- locali direzione    mq.    20
- locali amministrazione    mq.    50
- locale accettazione    mq.    20
- locale frigoriferi    mq.    100
- locale freezer    mq.    100
- locale archivio    mq.    100
- locale lavaggio vetrerie    mq.    40
- locale C.T.    mq.    30
- locale autorimessa    mq.    60
- cabina centrale elettrica    mq.    50
- locale deposito gas
   tecnici esterno    mq.    15
        (diviso in celle)
- locale stoccaggio rifiuti
  di lavorazione    mq.    20
- locale deposito campioni vecchi    mq.    50
- locale stoccaggio vetrerie    mq.    50
- locale stoccaggio solventi    mq.    50
- montacarico
- corridoi 20% del totale netto
- Spogliatoi    mq.    50
Servizi igienici    mq.    50

I locali ad uso laboratorio devono essere dotati di condotte per emissioni in atmosfera da cappe chimiche.

Tutti i locali devono essere provvisti dei seguenti servizi:

Locali Laboratori:

- forza motrice di potenza da kw 50

- illuminazione a livello banconi lavoro lux 500

- luci di emergenza

- rete telefonica

- rete trasmissione dati

- rete di rilevazione fumi

- rete di rilevazione gas

- sistema di allarme ed emergenza

- porte REI tagliafuoco

- sistema di estinzione incendi

- sistema di climatizzazione compreso calore

- impianto distribuzione, idrica calda e fredda

- sistema di scarico fognario

- sistema di scarico rifiuti di lavorazione

Locali uffici e studio:

- forza motrice di potenza da kw 10

- illuminazione a livello piano scrivania lux 500

- luci di emergenza

- rete telefonica

- rete trasmissione dati

- sistema di climatizzazione compreso calore

- rilevatori di fumo

- sistema di estinzione incendi

Locali deposito archivio autorimessa centrale termica:

- forza motrice di potenza da complessivi kw 10

- illuminazione in lux adeguati

- luci di emergenza

- sistema di allarme

Spogliatoi e Servizi Tecnici:

- forza motrice di potenza da kw 1

- illuminazione da lux adeguati

- climatizzazione

- luci di emergenza

- sistema di allarme

- impianto idrico caldo e freddo

- impianto di scarico

- docce di servizio

- doccia decontaminante e lavaocchi

Corridoi:

- forza motrice di potenza da kw 1

- illuminazione in lux adeguati

- luci di emergenza

- rilevatori di fumo

- impianti di estinzione incendi

- sistema di allarme

- sistema di climatizzazione

Le caratteristiche costruttive possono essere di tipo tradizionale o prefabbricate, le pareti interne devono essere tinteggiate in tutti i locali con idropittura lavabile, i locali laboratori, frigoriferi, freezer, servizi igienici e spogliatoi devono essere piastrellati fino ad una altezza da pavimento di m. 2,00.

Tutti i pavimenti devono essere del tipo antisdrucciolo, sono ammessi negli uffici e nei corridoi pavimenti in PVC o plastica, nei laboratori e servizi la zoccolatura risvoltata.

Le pareti tra i laboratori e gli altri locali devono essere REI 120, le porte dei magazzini, e depositi devono essere REI 120, le porte dei locali frigo e freezer devono essere a chiusura manuale.

Le porte degli altri locali del tipo manuale tamburate.

Le finestre ampie da avere un rapporto con la superficie del pavimento a norma di legge possono essere tanto in legno che metalliche o in plastica con aperture superiori a Wasistas a quella inferiore ad ante e devono prevedere un sistema di riduzione dell’irraggiamento estivo.

Devono essere dotate di vetri camera e possono essere dotate di persiane avvolgibili o ad anche girevoli, se sono previste senza, i vetri devono essere atermici.

Lo stabile o i locali devono essere dotati di sistema antintrusione.

Le offerte proposte sia in caso di vendita o di locazione devono pervenire all’ufficio Protocollo dell’ARPA via della Rocca 49 - 10123 Torino, entro e non oltre il termine delle ore 12,00 del giorno 23 giugno 2000.

Poiché quest’Agenzia ha necessità di avviare l’attività in argomento dall’inizio del mese di novembre 2000, nell’offerta dev’essere chiaramente espresso che quanto proposto potrà essere utilizzato da tale data, dopo i necessari collaudi e verifiche da parte dell’Ufficio Tecnico Patrimoniale dell’A.R.P.A..

Resta inteso che le proposte che perverranno non saranno vincolanti per l’Amministrazione.

Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi direttamente o telefonicamente all’Ufficio Tecnico Patrimoniale tel. 011.8153241 fax 011.8153227 orario 9,00 - 15,00 escluso sabato e festivi.

Torino, 16 maggio 2000

Il Direttore Generale
Walter Vescovi




Comune di Borgosesia (Vercelli)

Pubblicazione di progetto di piano di recupero di iniziativa di privati, di immobile sito in fr. Calco di Mezzo - Borgosesia

Il Capo Settore Tecnico

ai sensi e per gli effetti delle Leggi 17.8.1942, n. 1150 - 5.8.1978, n. 457 e della Legge Regionale 5.12.1977 n. 56 e loro successive modifiche ed integrazioni

avvisa

che gli atti di progetto di Piano di Recupero, di iniziativa di privati, interessante immobile sito in Fr. Calco di Mezzo - Borgosesia, adottato con deliberazione del C.C. 16.9.1999 n. 43, esecutiva ai sensi di legge, saranno pubblicati per estratto all’Albo Pretorio del Comune e depositati in libera visione al pubblico nel Palazzo Comunale a far tempo dal 29/5/2000 al 28/6/2000 con il seguente orario:

nei giorni da lunedì a venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e domenica dalle ore 9.00 alle ore 10.00 presso l’Ufficio Urbanistica e nel giorno di sabato dalle ore 9.00 alle ore 10.00 presso l’Ufficio Anagrafe.

Il progetto è costituito dai seguenti elaborati:

1) istanza dei proponenti;

2) Deliberazione C.C. 16.9.1999 n. 43;

3) Fascicolo degli allegati contenente: Relazione Illustrativa - Elenco catastale delle proprietà - Norme specifiche di Attuazione - Documentazione fotografica;

5) n. 5 Tavole progettuali.

Le eventuali opposizioni e/o osservazioni nel pubblico interesse dovranno essere prodotte, redatte in originale su carta legale ed una copia in carta libera, (i grafici eventualmente prodotti a corredo dovranno anch’essi essere presentati in due copie) al protocollo del Comune entro le ore 17 del giorno 28/7/2000 trentesimo dalla scadenza del deposito.

Rende noto

che il termine per la presentazione delle opposizioni e/o osservazioni è perentorio e, pertanto non saranno prese in considerazione quelle che perverranno oltre detta data.

Borgosesia, 4 maggio 2000

Il Capo Settore Tecnico
Sergio Zenone




Comune di Burolo (Torino)

Approvazione variante del P.P.E. relativa all’area normativa di P.R.G. denominata SL 8

Il Sindaco

Vista la deliberazione del Consiglio Comunale n. 16 in data 17.4.2000, divenuta esecutiva il 12.5.2000

rende noto

che con la suddetta deliberazione è stato approvato definitivamente la variante al piano particolareggiato esecutivo relativa all’area normativa di P.R.G. denominata SL 8.

Che il P.P.E. si compone di:

1. Relazione Tecnica

2. Tav. 4 - Progetto - Planimetria generale

3. Tav. 6 a - Var - Area S1 Polifunzionale.

4. Tav. 7 - Planimetria del piano ridotta alla scala del P.R.G.C.

Burolo, 15 maggio 2000

Il Sindaco
Bruno D’Amico




Comune di Cambiano (Torino)

Delibera del Consiglio Comunale n. 20 del 5.5.2000, esecutiva ai sensi di Legge. Approvazione definitiva del Piano di Recupero del fabbricato civile di proprietà della Signora Domenino Annamaria, sito in Via Gaude n. 4  - Cambiano

Il Consiglio Comunale

(omissis)

delibera

Di approvare il Piano di Recupero presentato dalla Signora Domenino Annamaria  (Omissis), per un intervento di ristrutturazione edilizia di tipo “B” del fabbricato civile di proprietà sito in Via Gaude n. 4, il tutto come risulta dai relativi elaborati a firma dell’Ing. Pennazio Agostino con Studio in Chieri - Via delle Orfane n. 3, che vengono allegati alla presente proposta e più precisamente:

- Schema di convenzione Prot. n. 3342 del 20.3.2000

- Relazione tecnica-illustrativa Prot. n. 3342 del 20.3.2000

- Tav. n. 1 - Estratti di P.R.G.C. e di mappa-planimetrie-conteggi Prot. n. 3342 del 20.3.2000

- Tav. n. 2 - Piante Prot. n. 3342 del 20.3.2000

- Tav. n. 3 - Prospetti-Sezioni-Particolare facciata Prot. n. 3342 del 20.3.2000

(omissis)

Il Sindaco    Il Segretario Comunale
Emma Mariotto    Fortunata Condemi




Comune di Cerano (Novara)

Estratto di deliberazione CC n. 8 dell’11 aprile 2000 “Approvazione Regolamento Edilizio Comunale”

Il Consiglio Comunale

(omissis)

delibera

1) Di approvare il testo allegato del Regolamento Edilizio Comunale, composto da 70 articoli a n. 101 pagine, e costituente parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

2) Di dare atto che lo stesso è conforme al Regolamento Tipo della regione Piemonte;

3) Di disporre l’invio del presente al Comitato Regionale di Controllo per il visto di legittimità.

4) Di dare atto che il Regolamento approvato con la presente deliberazione, assume efficacia con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale Regionale.




Comune di Cuneo

Deliberazione di Consiglio Comunale n. 46 del 4.4.2000 - Piano di Recupero ai sensi dell’art. 41 bis della L.R. 56/77 di fabbricato sito in Cuneo - Zona I1 di P.R.G.C. - Proprietà Silvano Stefano - Approvazione Progetto Definitivo

Il Consiglio Comunale

(omissis)

delibera

1 - Di approvare definitivamente, ai sensi degli artt. 28 e 30 della L. N. 457/78 e degli artt. 41 bis e 43 della Legge Urbanistica Regionale 56/77 e successive modifiche e integrazioni, il Piano di Recupero corredato dagli elaborati tecnici di progetto presentato dal Sig.: Silvano Stefano, (omissis), in zona classificata I1 dal vigente Piano Regolatore Generale Comunale;

2 - Di approvare lo schema di convenzione edilizia, da stipularsi tra la Civica Amministrazione ed il predetto richiedente e altri o suoi aventi causa ai sensi della sopracitata Legge Urbanistica Regionale nel testo allegato al presente provvedimento per farne parte integrante e sostanziale;

3 - Di dare atto che lo schema di convenzione suddetto deve intendersi di massima e pertanto l’ufficiale rogante potrà apportare quelle modifiche ritenute necessarie e/o opportune nella specifica funzione in adeguamento alle norme di legge, nonchè le modifiche di carattere tecnico formale al pari giudicate opportune e comunque dirette ad una migliore redazione degli atti;

4 - Di dare mandato all’Ufficio Programmazione del Territorio affinchè siano espletate le procedure previste dall’art. 41 bis 6° comma della L.R.U. n. 56/1977 e s. m. e i. al fine di rendere efficace il presente provvedimento mediante pubblicazione sul B.U.R.;

5 - Di dare atto che il responsabile dell’esecuzione del presente provvedimento è il Istruttore Tecnico Direttivo del Settore Programmazione del Territorio Geom. Claudio Luciano;

Il Sindaco
Elio Rostagno




Comune di Cuneo

Decreto n. 79

Il Dirigente del Settore Legale

(omissis)

decreta

Art. 1 - L’indennità provvisoria, da corrispondere in favore degli aventi diritto, per l’esproprio delle aree di seguito descritte, occorrenti per la realizzazione di interventi di edilizia agevolata e di opere di urbanizzazione nel Piano per l’Edilizia Economica e Popolare della zona “R4BG - Borgo San Giuseppe” è determinata ai sensi dell’art. 5 bis della Legge 359/92, come segue:

1) Ditta proprietaria: Nallino Carlo per 1/2 e Nallino Elena per 1/2, Partita C.T. n. 28800, Foglio 99, Mappale n. 798, n. 806, n. 807, n. 815, n. 816, n. 817, n. 818, n. 824, n. 825, per un totale di mq. 1.996;

- Indennità di esproprio Lire 65.269.200 (Euro 33.708,73), ridotta del 40% ai sensi dell’art. 5 bis della Legge n. 359 dell’8.8.1992, ovvero, in caso di accordo bonario di cui al successivo Art. 4, Lire 108.782.000 (Euro 56.181,21).

2) Ditta proprietaria: Baudino Pietro & C. S.a.s., Partita C.T. n. 26180, Foglio 99, Mappale n. 738, n. 739, n. 741, n. 742, n. 743, n. 744, n. 750, n. 751, n. 752, n. 753, n. 754, n. 834, n. 835, n. 836, n. 837, n. 838, per un totale di mq. 4.938

- Indennità di esproprio Lire 161.472.600 (Euro 83.393,64), ridotta del 40% ai sensi dell’art. 5 bis della Legge n. 359 dell’8.8.1992, ovvero, in caso di accordo bonario di cui al successivo art. 4, Lire 269.121.000 (Euro 138.989,39).

3) Ditta proprietaria: Imberti Alberto per 1/4, Imberti Giuseppe per 1/4, Rebola Catterina per 1/2, Partita C.T. n. 26890, Foglio 99, Mappale n. 696, n. 697, n. 698, n. 699, n. 700, n. 701, n. 702, n. 704, n. 707, n. 708, n. 715, n. 716, n. 717, n. 720, n. 721, n. 722, n. 723, n. 724, n. 725, n. 727, n. 782, n. 783, n. 784, n. 786, n. 787, per un totale di mq. 11.095

- Indennità di esproprio Lire 362.806.500 (Euro 187.373,92), ridotta del 40% ai sensi dell’art. 5 bis della Legge n. 359 dell’8.8.1992, ovvero, in caso di accordo bonario di cui al successivo Art. 4, Lire 604.677.500 (Euro 312.289,86).

4) Ditta proprietaria: Bertolino Franco per 1/3, Revelli Fiorenzo per 1/3, Revelli Lucia per 1/3, Partita C.T. n. 29473, Foglio 99, Mappale n. 805 di mq. 35, n. 829 di mq. 97, n. 830 di mq. 165,831 di mq. 202, n. 832 di mq. 146, per un totale di mq. 645

- Indennità di esproprio Lire 21.091.500 (Euro 10.892,85), ridotta del 40% ai sensi dell’art. 5 bis della Legge n. 359 dell’8.8.1992, ovvero, in caso di accordo bonario di cui al successivo art. 4, Lire 35.152.500 (Euro 18.154,75).

5) Ditta proprietaria: Daperno Carla proprietaria, Daperno Romano usufruttuario per 1/2, Fiandrino Antonietta usufruttuaria per 1/2, Partita C.T. n. 28189, Foglio 99, Mappale n. 855, n. 857, per un totale di mq. 17.

- Indennità di esproprio Lire 555.900 (Euro 287,10), ridotta del 40% ai sensi dell’art. 5 bis della Legge n. 359 dell’8.8.1992, ovvero, - in caso di accordo bonario di cui al successivo art. 4, Lire 926.500 (Euro 478,50).

6) Ditta proprietaria: Soc. Semplice “Serena”, Partita C.T. n. 26179, Foglio 99, Mappale n. 766, n. 840, per un totale di mq. 637

- Indennità di esproprio Lire 20.829.900 (Euro 10.757,74), ridotta del 40% ai sensi dell’art. 5 bis della Legge n. 359 dell’8.8.1992, ovvero, in caso di accordo bonario di cui al successivo art. 4, Lire 34.716.500 (Euro 17.929,57).

7) Ditta proprietaria: Gallo Giacomo per 8/16, Giordano Giovanni per 4/16, Giordano Luigi per 4/16, Partita C.T. n. 28792, Foglio 99, Mappale n. 312, n. 728, n. 732, n. 733, n. 734, per un totale di mq. 1.617.

- Indennità di esproprio Lire 52.875.900 (Euro 27.308,12), ridotta del 40% ai sensi dell’art. 5 bis della Legge n. 359 dell’8.8.1992, ovvero, in caso di accordo bonario di cui al successivo art. 4, Lire 88.126.500 (Euro 45.513,54).

Art. 2 - Le indennità suddette sono comprensive di ogni indennità aggiuntiva o indennizzo comunque dovuto anche ad eventuali coltivatori, a qualsiasi titolo, delle aree stesse.

Art. 3 - Le suddette indennità, esclusa quella spettante alla Ditta di cui al punto n. 2, già soggetta ad I.V.A., in quanto impresa commerciale, sono da assoggettarsi alla ritenuta del 20% di cui all’art. 11 - comma 7º - della Legge 30.12.1991 n. 413, perchè relative ad aree ricadenti nella zona omogenea “C” di cui alla Legge 1444/68 art. 2.

Art. 4 - I proprietari espropriandi, entro 30 (trenta) giorni dalla notifica del presente decreto, potranno far pervenire al Comune di Cuneo, dichiarazione di accettazione dell’indennità determinata e di cessione volontaria dell’immobile. In caso di silenzio l’indennità si intende rifiutata e quindi verrà depositata alla Cassa Depositi e Prestiti, decurtata del 40%.

Art. 5 - Ai sensi dell’art. 16 del D.Lgs. 30.12.1992 n. 504 in ogni caso l’indennità non può essere superiore al valore indicato nell’ultima dichiarazione o denuncia presentata dagli espropriandi ai fini dell’applicazione dell’imposta comunale sugli immobili (I.C.I.). Di conseguenza, i proprietari espropriandi sopra indicati, sono invitati a presentare al Settore Legale del Comune un’autocertificazione attestante l’avvenuto pagamento dell’imposta, ove venga precisata, se necessario, la quota di valore e la corrispondente I.C.I. relativa alle aree oggetto di esproprio.

Art. 6 - Il presente decreto sarà notificato agli aventi diritto nelle forme previste per la notifica degli atti processuali civili; sarà comunicato alla Regione Piemonte, pubblicato per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione e sul Foglio degli Annunzi Legali della Provincia di Cuneo.

Contro di esso sono esperibili ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte, e ricorso straordinario al Capo dello Stato, rispettivamente entro sessanta e entro centoventi giorni dalla notifica.

Cuneo, 4 maggio 2000

Il Dirigente del Settore
Pietro Tassone




Comune di Maretto (Asti)

Regolamento Edilizio Comunale - Approvazione ai sensi dell’articolo 3 della L.R. 8/7/1999 n. 19, in conformità al Regolamento Edilizio Tipo di cui alla deliberazione del Consiglio Regionale 29 luglio 1999 n. 548-9691

Il Sindaco

ai sensi dell’art. 3 della L.R. 8/7/1999 n. 19

rende noto

che con deliberazione del Consiglio Comunale nr. 14 del 29 febbraio 2000, esecutiva il 29 marzo 2000, è stato approvato il Regolamento Edilizio del Comune di Maretto, redatto in conformità al Regolamento Edilizio Tipo di cui alla Deliberazione del Consiglio Regionale 29 luglio 1999 n. 548-9691.

Maretto, 15 maggio 2000

Il Sindaco
Giovanni Dezzani




Comune di Mosso (Biella)

Adozione di atto consiliare n. 9/00 relativo alla sdemanializzazione di strada comunale

Il Responsabile del servizio

- Visto l’atto consiliare n. 9/00

- Visto il D.P.R. n. 495/92

- Vista la legge regionale n. 86/96

rende noto

che il Comune di Mosso ha proceduto alla semaniliazzazione della strada comunale per Prapiano di cui alla partita 5 del Comune di Mosso, fogli n. 5/6/7.

La relativa delibera n. 9/00 è stata pubblicata per 15 giorni all’Albo pretorio comunale e nei successivi trenta giorni non sono pervenute opposizioni al Consiglio Comunale.

Mosso, 8 maggio 2000

Il Responsabile del servizio
Michela Gasparotto




Comune di Novara

Deliberazione della Giunta Comunale n. 259 del 14.4.2000 - Programma di riqualificazione urbana del settore est della Città (Quartieri S. Agabio e Nord-Est) - Approvazione del piano di recupero del patrimonio edilizio esistente interessante l’area dell’ex Manifattura Rotondi presentato dalla Proprietaria Società “Rotondi Evolution S.p.A.” corrente in Milano

La Giunta Comunale

(omissis)

delibera

1. di dare atto che gli atti relativi al Piano di Recupero del patrimonio edilizio esistente interessante l’area dell’ex Manifattura Rotondi, compresa nel più ampio Programma di Riqualificazione Urbana di cui al D.M. LL.PP. 21.12.1994, presentato dalla proprietaria Società “Rotondi Evolution S.p.A.”, corrente in Milano - Via Privata Mangili n. 3 - sono stati depositati presso la sede del Comando di Polizia Municipale, in Via Pietro Generali n. 23, per trenta giorni consecutivi, a far tempo dal 28.9.1999, e che in merito allo stesso non è pervenuta alcuna osservazione;

2. di approvare, per le motivazioni di cui in premessa, il Piano di Recupero più volte menzionato, che si compone dei seguenti elaborati che si intendono qui di seguito trascritti:

Relazione illustrativa - Norme Tecniche di Attuazione,

Stima di massima dei costi delle opere di urbanizzazione,

Tav. PR. 01: Stralcio del P.R.G. (variante adottata nel marzo 1997) - scala 1:2000,

Tav. PR. 02a: Indagine sull’uso attuale degli edifici e delle aree del contesto allargato - scala 1:2000,

Tav. PR. 02b: Indagine sulle caratteristiche fisico edilizie degli edifici delle aree del contesto allargato - scala 1.2000,

Tav. PR. 03: Analisi e stato di conservazione e di degrado degli immobili. Schede urbanistiche,

Tav. PR. 04: Rilievo dell’area di proprietà della Manifattura Rotondi - scala 1:500,

Tav. PR. 05: Azzonamento. Destinazioni di uso e unità di intervento - scala 1:500,

Tav. PR. 06: Planimetria (Planivolumetrico) - scala 1:500,

Tav. PR .07: Planimetria del Piano di Recupero su stralcio dei fogli catastali - scala 1:2000,

Tav. PR. 08: Planimetria del piano terreno (progetto architettonico di riferimento) - scala 1:500,

Tav. PR. 09a: Opere di urbanizzazione - reti tecniche - scala 1:500,

Tav. PR. 09b: Opere di urbanizzazione - Ambiti di intervento (progetto architettonico di riferimento) - scala 1:500,

Tav. PR. 10: Sezione e profili regolatori - scala 1:200/1:500,

Tav. PR. 11: Tavola delle tipologie - Soluzioni indicative (progetto architettonico di riferimento) - scala 1:500/1:1000,

Tav. PR. 12: Planimetria del piano interrato (progetto architettonico di riferimento) - scala 1:500,

Tav. PR. 13: Parcheggio multipiano - Piante ai vari piani - scala 1:500

Schema di convenzione,

3. di dare altresì atto che il progetto di Piano di che trattasi prevede interventi così sintetizzabili:

Destinazioni previste    Totale S.L.P. (mq.)    %
residenza    29.423    57,47
commercio    7.544    14,74
terziario uffici    5.240    10,23
esercizi pubblici ecc.    3.975    7,76
residenza/altre funzioni compatibili    5.015    9,80
Totale    51.197    100

superficie da destinare a standard mq. 47.830

superficie a standard reperita mq. 38.132 di cui:

a) aree per attrezzature a livello comunale mq. 13.586

b) aree per il parcheggio pubblico mq. 18.654

c) area per attrezzature a verde di quartiere mq. 5.892

(ubicata a nord dell’unità di intervento G, di cui è prevista la cessione gratuita al Comune entro due anni dalla stipulazione della convenzione attuativa del Piano)

standard monetizzati mq. 9.698

alla cifra di L. 60.000/mq., così come indicato nel “Quadro economico dei flussi di entrata e di uscita” del Programma di Riqualificazione Urbana del settore est della città, per un totale di L. 582.000.000

importo complessivo opere di urbanizzazione eseguite direttamente a scomputo degli oneri L. 7.391.000.000

comprensive del costo del sottopasso FF.SS. di Via Pernati, pari a L. 3.480.000.000, e del costo della pavimentazione della galleria pedonale, in caso di sua cessione al Comune, per complessive L. 525.000.000;

4. di dare atto infine che il Piano di Recupero di che trattasi assumerà efficacia con la pubblicazione per estratto del presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.

(omissis)

Il Presidente    Il Segr. Gen. Regg.
Correnti    Fasolo




Comune di Pettinengo (Biella)

Avviso di gara

Il Consiglio Comunale nella seduta del 16.12.1999 con deliberazione n. 45 approvava la vendita di immobili comunali situati in questo Comune alla frazione Vaglio;

la Giunta Comunale in data 28.2.2000 con deliberazione n. 9 individuava le modalità della gara stessa ed avente oggetto le seguenti unità immobiliari site in Pettinengo frazione Vaglio piazza Luigi Vaglio;

Lotto n. 1 alloggio situato al piano terreno del fabbricato comunale denominato “Ex Villa Bertotto” ed individuato al N.C.T. Foglio 14 mappale 16 parte, composto da 5 vani oltre cortiletto esclusivo - posto auto nell’area esterna, valutazione del suddetto lotto a base d’asta L. 72.112.2000 (diconsi lire settantaduemilionicentododicimila) E. 37.242,73;

Lotto n. 2 alloggio situato al piano primo del fabbricato comunale denominato “Ex Villa Bertotto”, ed individuato al N.C.T. Foglio 14 mappale 16 parte, composto da 7,5 vani, e da porzione di sottotetto con soffitto in pendenza - posto auto nell’area esterna, valutazione del suddetto lotto a base d’asta L. 128.800.000 (diconsi lire centoventottomilioni ottocentomila) E. 66.519,64;

Lotto n. 3 alloggio situato al piano secondo del fabbricato comunale denominato “Ex Villa Bertotto”, ed individuato al N.C.T. Foglio 14 mappale 16 parte, composto da vani 7 e da porzione di sottotetto con soffitto in pendenza - posto auto nell’area esterna, valutazione del suddetto lotto a base d’asta L. 143.608.000 (diconsi lire centoquarantatremilioni seicentoottomila) E. 74.167,34;

Lotto n. 4 tettoia aperta situata al primo piano del fabbricato comunale denominato “Ex Villa Bertotto” ed individuato al N.C.T. Foglio 14 mappale 15 - parte - con valutazione del suddetto lotto a base d’asta a L. 26.000.000 (diconsi lire ventisei milioni) E. 13.427,87;

Lotto n. 5 locali ad uso deposito/magazzino situati al piano terreno del fabbricato comunale denominato “Ex Villa Bertotto” ed individuato al N.C.T. Foglio 14 mappale 15 parte - con valutazione del suddetto lotto a base d’asta a L. 26.000.000 (diconsi lire ventiseimilioni) E. 13.427,87;

Lotto n. 6 rimessa sita alla frazione Vaglio ed individuata al N.C.T. Foglio 14 mappale 39, con esclusione della porzione calpestabile della copertura - con valutazione del suddetto lotto a base d’asta a L. 15.830.500 (diconsi lire quindicimilioni ottocento trentacinquecento) E. 8.175,77.

Le perizie di stima delle suddette unità immobiliari alle quali va fatto pieno riferimento, redatte dal Responsabile del Servizio Tecnico geom. Gregorio Bartucca, sono a disposizione unitamente alla documentazione grafica indicante la consistenza dei singoli lotti, presso il municipio di Pettinengo, via Bellia 40 tel. 0158445035, fax 0158445762.

Tutti coloro che fossero interessati all’acquisto dovranno far pervenire offerta in busta chiusa per ogni singolo lotto al Municipio di Pettinengo, mediante raccomandata postale con avviso di ricevimento, la quale dovrà pervenire, pena l’esclusione, entro le ore 12.00 del giorno 13 giugno 2000. La busta dovrà essere contrassegnata all’esterno della dicitura “offerta acquisto unità immobiliare in Vaglio Pettinengo, p.zza Luigi Vaglio, Lotto n. ____” con l’indicazione del lotto cui si riferisce l’offerta. Sulla busta dovrà risultare altresì il nome e il recapito del mittente. La busta dovrà contenere, oltre all’offerta non inferiore al prezzo base sopraindicato, la dichiarazione dell’offerente di conoscere e accettare senza riserve le condizioni della vendita ed i beni oggetto della stessa. Il giorno 14 giugno 2000 alle ore 11.00 presso il municipio di Pettinengo si procederà, alla presenza dei Funzionari Comunali Responsabili dei rispettivi Servizi all’apertura delle buste pervenute in tempo utile per i lotti su indicati e alla stesura di un verbale d’asta con proclamazione del migliore offerente. In presenza di offerte di pari importo per il medesimo lotto si procederà seduta stante ad un ballottaggio fra gli offerenti stessi, in aumento procedendo quindi alla aggiudicazione del lotto al miglior offerente. L’aggiudicatario dovrà, contestualmente, versare a titolo di caparra confirmatoria a mezzo assegno circolare non trasferibile intestato al municipio di Pettinengo, con esercizio provvisorio, una somma pari al 10% (dieci percento) dell’originario prezzo base d’asta, che sarà eventualmente trattenuta, in tutto o in parte, in conto prezzo di acquisto. L’espletamento della gara di cui sopra non vincola in alcun modo il Comune di Pettinengo e non fa sorgere alcun diritto per gli offerenti fino alla aggiudicazione.

Tutte le spese inerenti e conseguenti alla vendita, ivi comprese quelle fiscali e quelle relative alla cancellazione di eventuali formalità pubblicate nei Registri Immobiliari, saranno a carico, dei singoli aggiudicatari, restando a carico del Comune di Pettinengo soltanto l’imposta I.N.V.I.M., se dovuta. I beni sono posti in vendita nella consistenza e nello stato di fatto e di diritto in cui si trovano, anche con contratto di locazione.

Pettinengo, 10 maggio 2000

Il Responsabile del Servizio
Gregorio Bartucca




Comune di Pezzolo Valle Uzzone (Cuneo)

Avviso di deposito e pubblicazione del progetto preliminare di variante “in itinere” alla variante generale al piano regolatore generale intercomunale

Il Sindaco

Ai sensi e per gli effetti degli artt. 15 e 17 della Legge Regionale 5-12-1977, n. 56 e s.m.i.

rende noto

Che il Progetto Preliminare di Variante “in itinere” alla variante generale al Piano Regolatore Generale Intercomunale, adottato con deliberazione consiliare n. 11 del 3.4.2000, esecutiva ai sensi di Legge, sarà depositato in libera visione al pubblico presso l’Ufficio Segreteria per 30 giorni consecutivi e precisamente dal 20 maggio 2000 al 19 giugno 2000 compreso, durante il quale chiunque può prenderne visione dal lunedì al sabato dalle ore 8,30 alle ore 12,30.

Chiunque potrà presentare osservazioni in triplice copia ed in carta libera presso l’Ufficio Segreteria per il seguente periodo: dal 20 giugno 2000 al 20 luglio 2000.

Le osservazioni dovranno riguardare il pubblico e generale interesse e saranno esaminate dalla Civica Amministrazione che ne deciderà l’accoglimento od il rigetto a proprio insindacabile giudizio.

Cuneo, 6 maggio 2000

Il Segretario comunale    Il Sindaco
Mario Carrettone    Francesca Biscia




Comune di Recetto (Novara)

Avviso di approvazione regolamento edilizio

Il Responsabile del Servizio

Vista la legge regionale 8.7.1999, n. 19 nonchè del Regolamento Edilizio Tipo approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale 29.7.1999, n. 548/9691;

rende noto

che il Consiglio Comunale, con deliberazione n. 8 del 17/3/2000, esecutiva ai sensi di legge, ha approvato il nuovo Regolamento Edilizio Comunale, conforme a quello regionale tipo, approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale 29.7.1999, n. 548/9691.

Eventuali informazioni procedurali potranno essere richieste all’ufficio tecnico comunale.

Dalla Residenza Municipale, 10 maggio 2000

Il Responsabile del Servizio Tecnico Comunale
Gaudenzio Sarino




Comune di Rivoli (Torino)

Avviso - Progetto di variante del Piano Insediamenti Produttivi del Centro Intermodale Merci Interporto Torino - Orbassano

Il Dirigente
dell’Area Programmazione
e Sviluppo del Territorio

comunica

che con deliberazione del Consiglio Comunale n. 22 del 22.3.1999, esecutiva il 7.4.1999 è stato approvato il progetto di variante del Piano Insediamenti Produttivi del Centro Intermodale Merci Interporto Torino - Orbassano, per la parte dell’intervento ricadente sul territorio comunale di Rivoli (TO).

Con il medesimo atto si è provveduto a controdedurre all’osservazione presentata dalla società S.I.T.O. S.p.A..

Il Dirigente dell’Area
Programmazione e Sviluppo del Territorio
Livio Mandrile




Comune di Sezzadio (Alessandria)

Deliberazione del Consiglio Comunale di Sezzadio n. 5 del 16 febbraio 2000 - Esame ed approvazione Regolamento edilizio comunale

(omissis)

Il Consiglio Comunale

a voti unanimi

delibera

di approvare la bozza di Regolamento edilizio comunale composta di n. 70 articoli che, allegata alla presente delibera ne costituisce parte integrante e sostanziale.




Comune di Torino

(All. n. 1 alla Deliberazione Giunta Comunale 584/2000 del 28-3-2000) - “Iniziative di pace, solidarietà e progetti di cooperazione internazionale in paesi in via di sviluppo”: bando di concorso di idee per la presentazione di progetti - anno 2000

Nel documento dell’Assemblea Nazionale degli Enti Locali per la Pace di Assisi del 21 maggio 1994, veniva affermato che «le Città devono trasformarsi in laboratori di cultura di pace».

La Città di Torino ha da tempo dimostrato una particolare sensibilità verso la tematica della convivenza pacifica tra i popoli, della conoscenza e del rispetto delle altre culture, della cooperazione con i Paesi in Via di Sviluppo e del sostegno ai processi di pace.

Nella Legge n. 49 del 26 febbraio 1987 «Nuova disciplina della Cooperazione dell’Italia con i Paesi in Via di Sviluppo» sono state indicate alcune linee di azione del nostro paese che, per essere concretamente attuate, abbisognano dell’apporto del mondo del volontariato e dell’associazionismo, che devono trovare a livello locale interlocutori, informazioni e sostegno economico.

Il Consiglio Comunale di Torino con la mozione n. 3 approvata il 20 gennaio 1997 decideva di destinare lo 0,025% dei primi tre titoli delle entrate correnti a sostegno di programmi ed interventi di solidarietà internazionale, così come previsto dal d.d.l. n. 8 del 18/1/1993 convertito in legge n. 68 del 19/3/1993.

La Città di Torino ha considerato prioritarie per il suo intervento tre aree (Guatemala, Ex-Jugoslavia e Palestina e Israele) accomunate tra di loro perché teatro per lunghi anni di un conflitto interno e ora protagoniste di un difficile percorso di pace. All’interno di queste aree sono state individuate le Città di Quetzaltenango (Guatemala), Gaza (Palestina) e Haifa (Israele) che si sono gemellate con Torino, e Breza (Bosnia Erzegovina) che fa parte del Cantone di Zenica, gemellato con la Regione Piemonte.

Inoltre, riconoscendo nelle attività promosse dalle Associazioni ed Enti nel campo della solidarietà e cooperazione internazionale un fattore di significativa rilevanza per lo sviluppo di altre aree disagiate del mondo, favorisce le iniziative di tutti quei soggetti attivi presenti nella nostra Città e sostiene finanziariamente i loro progetti.

Poiché l’Anno 2000 è stato dichiarato dall’UNESCO e dalle Nazioni Unite “Anno Internazionale della cultura di pace” e ritenendo opportuno nella riproposizione del “Bando” di quest’anno prevedere il finanziamento anche di attività rivolte alla crescita nella nostra Città della sensibilità per i temi della pace, dello sviluppo e della solidarietà internazionale, si è scelto di prevedere due distinte sezioni, e precisamente:

A) Progetti di cooperazione internazionale in paesi in via di sviluppo;

B) Iniziative di solidarietà internazionale, di sensibilizzazione e di educazione alla pace e allo sviluppo.

Pertanto vengono individuate delle modalità operative di selezione dei progetti che si riportano di seguito:

Sezione A

Progetti di cooperazione internazionale in paesi in via di sviluppo;

a) Soggetti destinatari del contributo.

Per il raggiungimento delle finalità suindicate, la Città concede contributi a titolo di concorso nelle spese di iniziative promosse da:

- Organizzazioni Non Governative (ONG) in possesso del riconoscimento di idoneità del Ministero degli Affari Esteri;

- ONG che pur non disponendo del riconoscimento di idoneità facciano parte del Comitè de Liaison delle ONG di sviluppo presso l’U.E.;

- Associazioni iscritte nell’apposito Registro comunale delle Associazioni o nel Registro regionale delle Associazioni.

b) Requisiti

Per accedere ai contributi i soggetti precedentemente citati devono:

- operare senza scopo di lucro nell’interesse dei paesi in via di sviluppo;

- dimostrare di avere svolto da almeno tre anni precedenti attività documentabili nel settore della solidarietà e della cooperazione internazionale;

- avere sede legale in Torino o Provincia, ovvero, se trattasi di Associazioni a carattere nazionale, una sezione nella Città di Torino;

- riservare parte dell’attività ad interventi di solidarietà e di cooperazione internazionale;

- riservare parte dell’attività ad interventi di promozione, diffusione e sensibilizzazione nel territorio del Comune di Torino;

- disporre per lo svolgimento delle attività di idonee strutture.

c) Iniziative ammesse

L’iniziativa dovrà realizzarsi in un’area compresa tra i PVS, prevedendo nella gestione delle attività il coinvolgimento diretto di partner locali.

Verranno esclusi i progetti relativi alle aree di Quetzaltenango (Guatemala), Breza (Bosnia Erzegovina) e Gaza (Palestina), in quanto destinatari di specifiche iniziative.

Ogni Ente potrà presentare un solo progetto a ciascuna delle sezioni del presente bando.

d) Aree geografiche di intervento

Non vengono indicate aree preferenziali ma si sottolinea l’interesse prioritario per le aree a più alto grado di povertà, le aree recentemente colpite da eventi calamitosi o conflitti, i paesi che presentano consistenti flussi migratori verso il nostro paese.

e) Priorità

Sarà riconosciuta priorità alle iniziative che:

a) saranno realizzate valorizzando il coinvolgimento attivo delle comunità immigrate a Torino, sia per favorire un migliore rapporto tra territorio ospitante e comunità di origine, sia per prevedere la consultazione e l’apporto professionale, ove possibile, nella realizzazione di parti dell’intervento, sia infine per studiare percorsi di rientro e reinserimento socio-produttivo;

b) prevedano una particolare attenzione alle tematiche di genere e tese a dare continuità ed applicazione alle risoluzioni internazionali del Foro di Pechino e Città del Cairo 1 e 2, con il coinvolgimento diretto di gruppi di donne, finalizzato allo sviluppo di pari opportunità nell’accesso al mondo del lavoro, al sistema dei servizi, all’istruzione;

c) privilegino il sostegno dello sviluppo democratico e del rafforzamento delle strutture di governo locale e il rispetto dei diritti umani;

d) sostengano le dinamiche di pacificazione nazionale e prevedano interventi di ricostruzione e sviluppo in aree colpite da eventi calamitosi o conflitto;

e) costituiscano il frutto di una collaborazione tra diversi enti e Associazioni nella nostra Città e nel paese partner;

f) favoriscano la sensibilizzazione, il coinvolgimento della comunità locale della nostra Città ed un effettivo radicamento sul territorio con attività specifiche.

f) Valutazione dei progetti

I progetti saranno esaminati da apposita Commissione nominata dalla Giunta Comunale.

Gli esperti componenti della commissione non dovranno appartenere ad enti, istituzioni ed organismi che presentano istanze di contributo.

La Commissione individuerà i criteri di selezione e valuterà:

a) l’ammissibilità dei progetti nel rispetto del presente bando;

b) l’applicazione delle priorità;

c) la congruità del costo del progetto e la proposta dell’ammontare del contributo erogabile.

Sulla base delle valutazioni e delle indicazioni fornite dalla Commissione, saranno predisposte le proposte di deliberazione da sottoporre all’approvazione della Giunta Comunale.

g) Documentazione

Ai fini della concessione dei contributi, i soggetti devono presentare domanda, sottoscritta dal legale rappresentante, che dovrà contenere l’indicazione dei seguenti elementi:

- denominazione o ragione sociale, indirizzo, codice fiscale o partita IVA;

- dichiarazione di eventuale esenzione IRPEG;

- descrizione dell’iniziativa che si intende realizzare avvalendosi del supporto finanziario del Comune;

- dettagliato preventivo di spesa;

- quota di spesa che si intende coprire con il contributo del Comune;

- requisiti del soggetto proponente ed esperienze maturate nella realizzazione di iniziative analoghe;

- dichiarazione che indichi o escluda eventuali analoghe richieste di finanziamento contestualmente presentate ad altri Enti pubblici, Istituti di credito, fondazioni o imprese private, nonchè alle Circoscrizioni.

- impegno a presentare a consuntivo dettagliato rendiconto delle spese sostenute e la relativa documentazione.

h) Assegnazione del contributo.

Tenendo conto del vincolo delle risorse finanziarie disponibili, saranno presi in considerazione soltanto i microprogetti che prevedono un costo complessivo inferiore ai 50milioni.

Saranno presi in considerazione anche progetti inseriti nell’ambito di iniziative più ampie, purché dotati di una propria organicità, sempre nel limite dei 50 milioni.

Il contributo sarà concesso con deliberazione della Giunta Comunale nel rispetto dei vincoli di cui al regolamento comunale.

Il contributo non potrà essere superiore al 60% della spesa ritenuta ammissibile e sarà vincolato alla realizzazione delle iniziative indicate nella relativa domanda.

Il progetto dovrà essere avviato al massimo entro sei mesi dalla data della comunicazione formale della concessione del contributo.

i) Rendicontazione

I soggetti beneficiari dei contributi dovranno presentare la rendicontazione completa delle spese sostenute per la realizzazione dell’iniziativa, delle eventuali entrate erogate da altri enti o privati, di giustificativi di spese superiori all’entità del contributo concesso dalla Città di Torino ed una relazione descrittiva del progetto realizzato.

Il progetto dovrà essere realizzato entro e non oltre lo scadere del 12° mese dalla prima liquidazione del contributo.

l) Erogazione dei contributi

Il contributo sarà erogato nella misura del 70% ad esecutività del provvedimento deliberativo di concessione. La quota restante sarà liquidata ad attività conclusa dopo la presentazione della rendicontazione finale dell’attività svolta e della spesa sostenuta.

In caso di mancata o parziale attuazione delle iniziative programmate e ammesse al contributo, la Giunta Comunale provvede alla revoca e al recupero totale o parziale del contributo stesso.

m) Termini di presentazione delle domande

Le istanze di contributo dovranno essere presentate entro e non oltre il 30 giugno 2000.

A tal fine farà fede:

- la data di protocollo, apposta sulle istanze consegnate a mano esclusivamente all’Ufficio di Protocollo della Divisione Economia e Sviluppo (piazza Palazzo di Città 1, Torino) nei giorni lavorativi con esclusione del venerdì pomeriggio.

- la data del timbro dell’Ufficio postale di spedizione, per le istanze spedite a mezzo posta (raccomandata con avviso di ricevimento).

L’istanza dovrà essere indirizzata al Direttore Divisione Economia e Sviluppo - Comune di Torino, Piazza Palazzo di Città 1 Torino.

Sulla busta contenente l’istanza di contributo dovrà essere apposta la dicitura:

“Bando di concorso di idee per la presentazione di progetti:

Sezione A) Progetti di cooperazione internazionale in paesi in via di sviluppo".

Non saranno prese in considerazione le istanze pervenute oltre il termine previsto.

Per tutto quanto non espressamente previsto dal presente bando si rimanda al surrichiamato Regolamento della Città di Torino per le modalità di erogazione dei contributi, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale in data 19 dicembre 1994 n. 9407324/01, esecutiva dal 23/1/95.

Sezione B

Iniziative di solidarietà internazionale, di sensibilizzazione e di educazione alla pace e allo sviluppo.

a) Soggetti destinatari del contributo.

Per il raggiungimento delle finalità suindicate, la Città concede contributi a titolo di concorso nelle spese di iniziative promosse da:

- Organizzazioni Non Governative (ONG) in possesso del riconoscimento di idoneità del Ministero degli Affari Esteri;

- ONG che pur non disponendo del riconoscimento di idoneità facciano parte del Comitè de Liaison delle ONG di sviluppo presso l’U.E.;

- Associazioni iscritte nell’apposito Registro comunale delle Associazioni o nel Registro regionale delle Associazioni.

- cooperative sociali.

b) Requisiti

Per accedere ai contributi i soggetti precedentemente citati devono:

- operare senza scopo di lucro;

- dimostrare di avere svolto da almeno tre anni precedenti attività documentabili nel settore della solidarietà internazionale e dell’educazione alla pace e allo sviluppo;

- avere sede legale in Torino o Provincia, ovvero, se trattasi di Associazioni a carattere nazionale, una sezione nella Città di Torino;

- riservare parte dell’attività ad interventi di solidarietà internazionale;

- riservare parte dell’attività ad interventi di promozione, diffusione e sensibilizzazione nel territorio del Comune di Torino;

- disporre per lo svolgimento delle attività di idonee strutture.

c) Iniziative ammesse

L’iniziativa dovrà realizzarsi prevalentemente nella Città di Torino, non escludendo che si realizzino iniziative collegate anche in un’area compresa tra i PVS, prevedendo nella gestione delle attività il coinvolgimento diretto di partner locali.

Verranno esclusi i progetti relativi alle aree di Quetzaltenango (Guatemala), Breza (Bosnia Erzegovina) e Gaza (Palestina), in quanto destinatari di specifiche iniziative.

Ogni Ente potrà presentare un solo progetto a ciascuna delle sezioni del presente bando.

d) Priorità

Sarà riconosciuta priorità alle iniziative che:

a) saranno realizzate valorizzando il coinvolgimento attivo delle comunità immigrate a Torino, per favorire un migliore rapporto tra territorio ospitante e comunità di origine e una maggiore conoscenza reciproca;

b) prevedano particolare attenzione alle tematiche di genere e tese a diffondere i contenuti delle risoluzioni internazionali del Foro di Pechino e Città del Cairo 1 e 2;

c) privilegino la crescita di una cultura di pace e di rispetto dei diritti umani;

d) prevedano una collaborazione con partner di altri paesi e privilegino la loro testimonianza diretta;

e) costituiscano il frutto di una collaborazione tra diversi enti e Associazioni nella nostra Città e nel paese partner;

f) favoriscano la sensibilizzazione, il coinvolgimento della comunità locale della nostra Città ed un effettivo radicamento sul territorio con attività specifiche.

e) Valutazione dei progetti

I progetti saranno esaminati da apposita Commissione nominata dalla Giunta Comunale.

Gli esperti componenti della commissione non dovranno appartenere ad enti, istituzioni ed organismi che presentano istanze di contributo.

La Commissione individuerà i criteri di selezione e valuterà:

a) l’ammissibilità dei progetti nel rispetto del presente bando;

b) l’applicazione delle priorità;

c) la congruità del costo del progetto e la proposta dell’ammontare del contributo erogabile.

Sulla base delle valutazioni e delle indicazioni fornite dalla Commissione, saranno predisposte le proposte di deliberazione da sottoporre all’approvazione della Giunta Comunale.

f) Documentazione

Ai fini della concessione dei contributi, i soggetti devono presentare domanda, sottoscritta dal legale rappresentante, che dovrà contenere l’indicazione dei seguenti elementi:

- denominazione o ragione sociale, indirizzo, codice fiscale o partita IVA;

- dichiarazione di eventuale esenzione IRPEG;

- descrizione dell’iniziativa che si intende realizzare avvalendosi del supporto finanziario del Comune;

- dettagliato preventivo di spesa;

- quota di spesa che si intende coprire con il contributo del Comune;

- requisiti del soggetto proponente ed esperienze maturate nella realizzazione di iniziative analoghe;

- dichiarazione che indichi o escluda eventuali analoghe richieste di finanziamento contestualmente presentate ad altri Enti pubblici, Istituti di credito, fondazioni o imprese private, nonchè alle Circoscrizioni.

- impegno a presentare a consuntivo dettagliato rendiconto delle spese sostenute e la relativa documentazione.

g) Assegnazione del contributo.

Tenendo conto del vincolo delle risorse finanziarie disponibili, saranno presi in considerazione soltanto i microprogetti che prevedono un costo complessivo inferiore ai 30 milioni.

Saranno presi in considerazione anche progetti inseriti nell’ambito di iniziative più ampie, purché dotati di una propria organicità, sempre nel limite dei 30 milioni.

Il contributo sarà concesso con deliberazione della Giunta Comunale nel rispetto dei vincoli di cui al regolamento comunale.

Il contributo non potrà essere superiore al 60% della spesa ritenuta ammissibile e sarà vincolato alla realizzazione delle iniziative indicate nella relativa domanda.

Il progetto dovrà essere avviato al massimo entro sei mesi dalla data della comunicazione formale della concessione del contributo.

h) Rendicontazione

I soggetti beneficiari dei contributi dovranno presentare la rendicontazione completa delle spese sostenute per la realizzazione dell’iniziativa, delle eventuali entrate erogate da altri enti o privati, di giustificativi di spese superiore all’entità del contributo concesso dalla Città di Torino ed una relazione descrittiva del progetto realizzato.

Il progetto dovrà essere realizzato entro e non oltre lo scadere del 12° mese dalla prima liquidazione del contributo.

i) Erogazione dei contributi

Il contributo sarà erogato nella misura del 70% ad esecutività della determinazione di devoluzione. La quota restante sarà liquidata ad attività conclusa dopo la presentazione della rendicontazione finale dell’attività svolta e della spesa sostenuta.

In caso di mancata o parziale attuazione delle iniziative programmate e ammesse al contributo, la Giunta Comunale provvede alla revoca e al recupero totale o parziale del contributo stesso.

l) Termini di presentazione delle domande

Le istanze di contributo dovranno essere presentate entro e non oltre il 30 giugno 2000.

A tal fine farà fede:

- la data di protocollo, apposta sulle istanze consegnate a mano esclusivamente all’Ufficio di Protocollo della Divisione Economia e Sviluppo (piazza Palazzo di Città 1, Torino) nei giorni lavorativi con esclusione del venerdì pomeriggio.

- la data del timbro dell’Ufficio postale di spedizione, per le istanze spedite a mezzo posta (raccomandata con avviso di ricevimento).

L’istanza dovrà essere indirizzata al Direttore Divisione Economia e Sviluppo - Comune di Torino, Piazza Palazzo di Città 1 Torino.

Sulla busta contenente l’istanza di contributo dovrà essere apposta la dicitura:

“Bando di concorso di idee per la presentazione di progetti:

Sezione B) Iniziative di solidarietà internazionale, di sensibilizzazione e di educazione alla pace e allo sviluppo."

Non saranno prese in considerazione le istanze pervenute oltre il termine previsto.

Per tutto quanto non espressamente previsto dal presente bando si rimanda al surrichiamato Regolamento della Città di Torino per le modalità di erogazione dei contributi, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale in data 19 dicembre 1994 n. 9407324/01, esecutiva dal 23/1/95.

Per Informazioni: Ufficio Pace, Solidarietà e Cooperazione Internazionale

via Frattini 15 - Torino tel. 0113093005 fax 0113095657

cooperazione.internazionale@comune.torino.it




Comune di Torino

Deliberazione della Giunta Comunale in data 16.5.2000 n. mecc. 2000 - 04146/12 - Aree Spina 2, Lancia, Framtek, Villaretto - Interventi di E.R.P.S. ai sensi dell’art. 4 della L. 179/92 e dell’art. 9 L. 493/93 - concessione finanziamenti ed individuazione dei soggetti attuatori

(omissis)

La Giunta Comunale

(omissis)

delibera

1) di approvare, per le motivazioni ed alle condizioni espresse nella premessa che qui integralmente si richiama, l’elenco (all. 1) che riporta la graduatoria dei soggetti attuatori ed i relativi finanziamenti concedibili, sulla base delle domande pervenute alla Città con riferimento al Bando di concorso approvato con deliberazione della Giunta comunale in data 21 marzo 2000, n. mecc. 2000-01897/12, esecutiva in data 11 aprile 2000, per l’assegnazione del finanziamento complessivo di Lire 13.287.745.000 (Euro 6.862.547,57), localizzato nelle aree Villaretto, Lancia, Spina 2 e Framtek con deliberazione della Giunta della Regione Piemonte n. 2-23783 in data 12 gennaio 1998;

2) di riservare a successivi provvedimenti la definizione della predetta graduatoria sulla base delle indicazioni che la Regione Piemonte fornirà in merito ai quesiti posti dalla Città sugli argomenti esposti nella premessa del presente provvedimento;

3) di riservare a successiva determinazione dirigenziale del Settore comunale competente l’impegno di spesa occorrente per la pubblicazione del provvedimento sul B.U.R.;

4) di dichiarare, attesa l’urgenza, in conformità del distinto voto palese ed unanime il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 47, 3° comma, della Legge 8 giugno 1990 n. 142, tenuto conto delle scadenze stabilite dalle deliberazioni della Giunta Regionale n. 46 - 20721 del 7 luglio 1997 e n. 40-21087 del 21 luglio 1997.


allegato




Comune di Trontano (Verbano Cusio Ossola)

Avviso Piano Regolare Generale - Approvazione Progetto Preliminare

Si rende noto che ai sensi e per gli effetti dell’art. 15 della Legge Regionale 56/77 e successive modificazioni, con deliberazione consiliare n. 11 del 28.4.2000, è stato adottato il progetto preliminare di Piano Regolatore Generale Comunale.

Il progetto preliminare viene depositato presso la Segretaria di questo Comune e pubblicato per estratto all’Albo comunale per il periodo di giorni 30 (trenta) consecutivi decorrenti dal giorno 15 maggio 2000 e scadenti il giorno 14 giugno 2000.

Durante tale periodo chiunque potrà prendere visione degli atti.

Nei 30 (trenta) giorni successivi e cioè tra il 15 giugno 2000 e il 15 luglio 2000 potranno essere presentate osservazioni e proposte nel pubblico interesse indirizzate impersonalmente al Comune di Trontano e prodotte in duplice copia.

La visione degli atti è possibile nelle giornate feriali durante il normale orario di apertura al pubblico dell’Ufficio Segreteria e nelle giornate festive dalle ore 10.00 alle ore 12.00.

Trontano, 15 maggio 2000

Il Sindaco    Il Segretario Comunale
Pierleonardo Zaccheo    Mauro Biglieri




Comune di Villadossola (VCO)

Estratto avviso d’asta alienazione fabbricato

Il Responsabile del Servizio

rende noto

che il giorno 20 giugno 2000 si procederà alla alienazione del fabbricato denominato “Ex Scuole Valpiana” sito in Via S. Zenone, n. 3, e censito al N.C.T.: foglio 100 mappale 139, allibrato alla partita 1 ed al N.C.E.U.: foglio 11 mappale 87, sub. 3-4-5-6-7-8, partita 127 - Prezzo a base d’asta L. 160.000.000 (diconsi lire centosessantamilioni).

L’asta seguirà con le modalità di cui all’art. 73, lettera c), del R.D. 23.5.1924, n. 827, e, cioè, con presentazione di Offerte esclusivamente in aumento rispetto al prezzo di base sopra indicato.

Le Offerte dovranno pervenire entro il giorno 19 giugno 2000 alle ore 12,00 secondo le modalità dell’Avviso d’Asta affisso in forma integrale all’Albo pretorio del Comune.

Per ulteriori informazioni contattare l’Ufficio Tecnico Com.le durante le ore d’ufficio (dalle ore 9.00 alle ore 12.30 tutti i giorni e giovedì dalle 16,00 alle 18,00 giovedì) - Tel. 0324 54.017 - Fax 0324 575097.

Villadossola, 17 aprile 2000

Il Responsabile del Servizio
Giordano Barbetta




Provincia di Asti

Servizio Ambiente - Sezione Risorse Idriche - Determinazione Dirigenziale n. 11396 in data 2/3/2000 - TU 11/12/1933 n. 1775 e s.m.i. - Assenso alla domanda in data 1/9/1999 presentata il 7/9/1999 alla Provincia di Asti - Servizio Ambiente - dalla Ditta Trust S.r.l. con sede legale in C.so Galileo Ferraris 26 - 10121 Torino, per subingresso nella concessione di derivazione di acqua pubblica sotterranea ad uso industriale da pozzo terebrato in Comune di Asti in Strada Cascina Cauda n. 5, assentita dalla Regione Piemonte con DGR n. 89 - 2960 del 21/12/1990 alla Ditta Weber Carburatori S.p.A. con sede legale in Via Giacosa n. 38, Torino

Il Dirigente del Servizio Ambiente

(omissis)

determina

1. di approvare il subingresso della Ditta Trust S.r.l. con sede legale in C.so Galileo Ferraris 26 - 10121 Torino, salvi i diritti dei terzi e nei limiti di disponibilità dell’acqua, nella Concessione trentennale di derivazione di acqua pubblica per uso industriale da pozzo terebrato in comune di Asti, Strada Cascina Cauda n. 5, assentita dalla Regione Piemonte con DGR n. 89 - 2960 del 21/12/1990 alla Ditta Weber carburatori S.p.A. con sede legale in Via Giacosa n. 38, Torino, nella misura massima di mod. 0,081 (l/sec. 8,1) e media di mod. 0,05 (l/sec. 5);

2. di continuare a ritenere al Concessione vincolata gli obblighi ed alle condizioni prescritte dalla succitata DGR n. 89 - 2960 del 21/12/1990 e dal disciplinare di concessione, parte integrante della medesima;

3. di ritenere l’onere dei canoni, rimasti eventualmente insoluti, a carico della Ditta Trust S.r.l., C.so Galileo Ferraris 26 - 10121 Torino, nuova titolare della Concessione, stabilendo altresì che l’importo dei canoni annuali, a far data dalla presente e fino alla scadenza della Concessione fissata al 1/9/2012, è quantificato in L. 3.000.000 (tre milioni) ai sensi dell’art. 18 della L. 36/1994, fatti salvi successivi adeguamenti legislativi;

(omissis)




Società per la Cremazione di Torino - Torino

Convocazione di assemblea

Ai sensi degli articoli 11 e 13 dello Statuto Sociale, i Soci della Società per la Cremazione di Torino sono convocati in Assemblea Ordinaria in prima convocazione il giorno 10 giugno 2000 alle ore 23, presso la sede della Società in Corso Novara 147 B - Torino e in seconda convocazione alle ore 15 di mercoledì 14 Giugno 2000 in Torino presso Il Centro Congressi “Torino Incontra” - Sala Einaudi - Via Nino Costa 8 (vicino P.zza Valdo Fusi)

Ore 14-14,45: Registrazione presenze Soci

Ore 15: Inizio lavori assembleari per discutere e deliberare sul seguente

Ordine del Giorno

1) Nomina del Segretario dell’Assemblea e di due Scrutatori e modalità svolgimento Assemblea.

2) Relazione del Presidente.

3) Bilancio dell’esercizio 1999. Relazione del Consiglio Direttivo sulla gestione. Relazione dei Sindaci.

4) Conto Economico di previsione esercizio 2000.

5) Nomina di 4 Consiglieri, per compiuto mandato.

6) Approvazione del verbale.

Il Bilancio dell’esercizio 1999 è consultabile dai Signori Soci, presso la Servizi per la Cremazione, Corso Turati 13 bis/F, dalle ore 9 alle ore 12, dal giorno 1 giugno al giorno precedente l’Assemblea.

Il Socio può farsi rappresentare da un altro Socio per mezzo di delega.

Torino, 24 maggio 2000

Il Presidente
Luciano Scagliarini