AGRICOLTURA

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 26 - 29516

Accantonamento ed assegnazione alla Direzione Pianificazione Risorse Idriche di risorse finanziarie concernenti fondi regionali e statali per un importo complessivo di L. 39.450.000.000 di cui L. 7.450.000.000 relative a fondi regionali e L. 32.000.000.000 relative a fondi statali

D.G.R. 6 marzo 2000, n. 28 - 29618

Attuazione del progetto “Controllo delle acque destinate al consumo umano”. Allineamento base dati in collaborazione con le ASL del Piemonte. Accantonamento a favore della Direzione Sanita’ Pubblica di L. 200.000.000 sul cap. 12292/2000

AFFARI COMUNITARI ED INTERNAZIONALI

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 1 - 29491

Accantonamento e Assegnazione della somma di L. 11.816.256.000 alla Struttura Speciale Gabinetto della Presidenza della G.R. per l’attivita’ 2000 del Settore Affari Internazionali e Comunitari, capp. 10335, 10475, 10745, 10865, 10940, 10962, 10964, 11012, 11014, 11016, 11045, 11160, 11877, 11892, 11990, 15150 (Bilancio 2000)

AGRICOLTURA

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 7 - 29497

Emergenza Flavescenza Dorata: richiesta di intervento da parte del Governo

D.G.R. 10 marzo 2000, n. 9 - 29656

Applicazione della normativa sulle quote latte - criteri e procedure per l’attribuzione dei quantitativi di latte della riserva regionale di cui all’art. 1, comma 21, della legge 27 aprile 1999, n. 118 ed all’art. 1, comma 1, del D.L. 4 febbraio 2000, n. 8

ASILI-NIDO

Codice 30.1
D.D. 22 dicembre 1999, n. 631

L.R. 24/7/1984 n. 32. Interventi strutture ed arredamento asili-nido comunali. Piano relativo anno 1997. Comune di Castelnuovo Scrivia (AL). Revoca contributo per lavori di ristrutturazione tetto asilo-nido di Via Bertetti, assegnato con D.D. numero 153/15375/055 del 15/12/1997, n. 102/30.1 del 17/3/1998 e n. 217/30.1 del 2/7/1998

ASSISTENZA

Codice 30.3
D.D. 1 giugno 1999, n. 270

LL.RR. nn. 18/84, 22/90 Art. 3 e 59/96 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale per l’anno 1996 - Autorizzazione alla liquidazione della 1a e 2a rata di contributo concesso alla Società “Delta” s.a.s. di Prarostino per lavori di “Ristrutturazione ed ampliamento presidio Casa di Riposo Prealpi per definizione R.A. - R.A.F.” in Prarostino - Impegno di L. 179.400.000 (Cap. 27190/99)

Codice 30.3
D.D. 9 giugno 1999, n. 289

LL.RR. nn. 18/84, 22/90 e 40/95 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale (a rimborso) per l’anno 1995 - Autorizzazione alla liquidazione al Comune di Montegrosso d’Asti della 3a rata di contributo concesso - Impegno di L. 59.840.250 (Cap. 27190/99)

Codice 30.3
D.D. 9 giugno 1999, n. 290

LL.RR. nn. 18/84, 22/90 e 40/95 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale (a rimborso) per l’anno 1995 - Autorizzazione alla liquidazione all’Ospedale S. Antonio di Caraglio della 1a rata di contributo concesso - Impegno di L. 87.990.000 (Cap. 27190/99)

Codice 30.3
D.D. 29 luglio 1999, n. 391

LL.RR. nn. 18/84, 22/90 e 40/95 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale (a rimborso) per l’anno 1995 - Autorizzazione alla liquidazione al Comune di Montegrosso d’Asti della 4a rata di contributo concesso - Impegno di L. 19.946.750 (Cap. 27190/99)

Codice 30.3
D.D. 3 agosto 1999, n. 400

LL.RR. nn. 18/84, 22/90 e 40/95 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale (a rimborso) per l’anno 1996 - Autorizzazione alla liquidazione all’Ente Casa di Riposo “Ottolenghi” di Acqui Terme della 1a rata di contributo concesso - Impegno di L. 73.500.000 (Cap. 27190/99)

Codice 30.3
D.D. 25 agosto 1999, n. 425

LL.RR. nn. 18/84 e 22/90 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale per l’anno 1992 - Autorizzazione alla liquidazione al Comune di Margarita della 3° rata di contributo concesso - Impegno di L. 90.000.000 (Cap. 27190/99)

Codice 30.3
D.D. 25 agosto 1999, n. 426

LL.RR. nn. 18/84, 22/90 e 10/96 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale (a rimborso) per l’anno 1996 - Autorizzazione alla liquidazione al Comune di Canelli della 1° rata di contributo concesso - Impegno di L. 87.306.000 (Cap. 27190/99)

Codice 30.3
D.D. 27 agosto 1999, n. 432

L.R. n. 22/90 Art. 4 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione di contributi in conto capitale per l’anno 1996 - Ente “Casa di Riposo S. Francesco di Assisi” di Guarene (CN) - Lavori di manutenzione straordinaria - Autorizzazione alla liquidazione - Impegno di L. 25.241.000 (Cap. 27190/99)

Codice 30.3
D.D. 21 settembre 1999, n. 454

LL.RR. nn. 18/84 e 22/90 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale per l’anno 1994. - Autorizzazione alla liquidazione all’Ente Casa di Riposo “M. Cassinelli ved. Tirone” di Montafia d’Asti della 2a rata di contributo concesso - Impegno di L. 90.000.000 (Cap. 27190/99)

Codice 30.3
D.D. 21 settembre 1999, n. 455

LL.RR. nn. 18/84 e 22/90 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale per l’anno 1994. - Autorizzazione alla liquidazione al Comune di Pagno della 4° rata di contributo concesso - Impegno di L. 20.000.000 (Cap. 27190/99)

Codice 30.3
D.D. 22 settembre 1999, n. 457

LL.RR. nn. 18/84, 22/90 e 40/95 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale (a rimborso) per l’anno 1995 - Autorizzazione alla liquidazione al Comune di Magliano Alpi della 1° rata di contributo concesso - Impegno di L. 93.300.000 (Cap. 27190/99)

Codice 30.3
D.D. 29 settembre 1999, n. 462

LL.RR. nn. 18/84, 22/90 art. 3 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale per l’anno 1994 - Autorizzazione alla liquidazione della 2a rata di contributo concesso all’Ente “Ospedale e OO.PP. Annesse” di Vigone per la realizzazione dei lavori di “Ristrutturazione del presidio Cottolengo in RA - RAF” - Impegno di L. 90.000.000 (Cap. 27190/99). Modifica della denominazione dell’Ente beneficiario in “Centro Servizi Socio-Assistenziali e Sanitari”

Codice 30.3
D.D. 18 ottobre 1999, n. 487

LL.RR. nn. 18/84, 22/90 e 59/96 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale (a rimborso) per l’anno 1996 - Autorizzazione alla liquidazione all’Ente Casa di Riposo “G. Fogliotti” di Isola d’Asti della 2a rata di contributo concesso - Impegno di L. 132.900.000 (Cap. 27190/99)

Codice 30.3
D.D. 28 ottobre 1999, n. 494

LL.RR. nn. 18/84, 22/90 Art. 3 e 59/96 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale per l’anno 1996 - Autorizzazione alla liquidazione della 1a e 2a rata di contributo concesso al Comune di Orbassano per lavori di “Riconversione ex asilo per realizzazione Centro Diurno per disabili - n. 20 utenti” in Orbassano - Impegno di L. 210.000.000 (Cap. 27190/99) - Proroga dei termini di inizio dei lavori in sanatoria

Codice 30.3
D.D. 3 novembre 1999, n. 504

LL.RR. nn. 18/84 -22/90 e 40/95 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale a rimborso parziale del 50% per l’anno 1996 -Ente “Opera Pia Tapparelli D’Azeglio” di Saluzzo (CN) - Lavori di “Ristrutturazione per la trasformazione dell’ex corsia donne in 5 appartamenti per anziani autosufficienti” - Autorizzazione alla liquidazione - Impegno di L. 19.967.000 (cap. 27190/99)

Codice 30.2
D.D. 12 novembre 1999, n. 537

Fondo per la gestione delle attività socio-assistenziali di cui alla L.R. n. 62/95 e s.m.i.. Impegno della somma di L. 20.317.290.080. sul Capitolo 11950/99

Codice 30.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 539

Attuazione progetto “Ali per l’Autonomia - Dal disagio all’inclusione sociale attraverso nuove professionalità e servizi”. Assegnazione finanziamento ai soggetti attuatori. Impegno di spesa di L. 983.000.000 sul capitolo 11880/99 e sul capitolo 11912/99

Codice 30.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 541

Erogazione saldo agli enti gestori delle Scuole per Educatori Professionali per il secondo anno del corso per E.P., comparto socio-assistenziale (a.s. 98-99). Impegno di spesa di L. 28.685.954 (Cap. 11925/99)

Codice 30.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 542

Attività formative per il personale addetto ai servizi socio-assistenziali. Approvazione e finanziamento corsi di aggiornamento istituiti dal Comune di Castelletto Sopra Ticino per l’anno 1999. Spesa di L. 9.842.000 (Cap. 11925/99)

Codice 30.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 543

Erogazione saldo agli enti gestori delle Scuole per Educatori professionali per il primo anno del corso per E.P., comparto socio-assistenziale, a.s. 1998/99. Impegno di spesa di L. 77.013.609 (Cap. 11925/99)

Codice 30.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 544

Finanziamento agli enti gestori delle Scuole per Educatori Professionali per la realizzazione del III anno del corso triennale per E.P., comparto socio-assistenziale. Impegno di spesa di L. 212.427.500 (Cap. 11925/99)

Codice 30.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 545

Finanziamento agli enti gestori delle Scuole per Educatori Professionali per la realizzazione del II anno del corso triennale per E.P., comparto socio-assistenziale. Impegno di spesa di L. 209.832.500 (Cap. 11925/99)

Codice 30.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 546

Finanziamento agli enti gestori delle Scuole per Educatori Professionali per la realizzazione di un corso triennale per E.P. (D.C.R. del 20.02.1987 n. 392-2437) comparto socio-assistenziale (a.s. 99-2000). Impegno di spesa di L. 262.560.000. (Cap. 11925/99)

Codice 30.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 547

Attività formative per il personale addetto ai servizi socio assistenziali. Autorizzazione e finanziamento corsi di riqualificazione per Educatori professionali istituiti dai soggetti gestori delle attività formative, per l’anno 1999. Spesa di L. 280.000.000 (Cap. 11925/99)

Codice 30.2
D.D. 12 novembre 1999, n. 548

L.R. 23 febbraio 1995, n. 19. Assegnazione ed erogazione alle Province di risorse finanziarie per l’esercizio delle funzioni di cui alla Legge 23.12.1975 n. 698. Impegno di spesa di L. 500.000.000.= (Cap. 11935/99)

Codice 30.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 549

Attività formative per il personale addetto ai servizi socio-assistenziali. Approvazione rendicontazione e finanziamento saldi dei corsi istituiti dai soggetti gestori delle attività socio-assistenziali. Spesa di L. 395.161.000. (Cap. 11925/99)

Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 564

“L.R. 26/93 - Interventi a favore della popolazione zingara - Impegno di spesa, assegnazione ed erogazione contributi. L. 114.265.554 (cap. 20565/99)”

Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 565

L.R. 285/97, “Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”. Piano Territoriale d’Intervento presentato dalla Provincia di Alessandria, approvato con D.D. n. 493/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 1.143.180.785 (cap. 11945/99)

Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 566

L.R. 285/97, “Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”. Piano Territoriale d’Intervento presentato dalla Provincia di Asti, approvato con D.D. n. 494/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 588.419.700 (cap. 11945/99)

Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 567

L.R. 285/97, “Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”. Piano Territoriale d’Intervento presentato dalla Provincia di Biella, approvato con D.D. n. 496/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 683.802.502 (cap. 11945/99)

Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 568

L.R. 285/97, “Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”. Piano Territoriale d’Intervento presentato dalla Provincia di Cuneo, approvato con D.D. n. 497/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 1.883.386.807 (capp. 11945/99 e 11946/99)

Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 569

L.R. 285/97, “Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”. Piano Territoriale d’Intervento presentato dalla Provincia di Novara, approvato con D.D. n. 498/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 979.111.915 (capp. 11945/99 e 11946/99)

Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 570

L.R. 285/97, “Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”. Piano Territoriale d’Intervento presentato dalla Provincia di Verbano-Cusio-Ossola, approvato con D.D. n. 499/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 760.713.988 (capp. 11945/99 e 11946/99)

Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 571

L.R. 285/97, “Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”. Piano Territoriale d’Intervento presentato dalla Provincia di Vercelli, approvato con D.D. n. 500/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 638.296.288 (cap. 11945/99)

Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 572

L.R. 285/97, “Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”. Piano Territoriale d’Intervento presentato dalla Provincia di Torino, approvato con D.D. n. 502/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 3.772.101.286 (cap. 11945/99 e cap. 11946/99)

Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 573

L.R. 55/89. Attività del Consiglio regionale sui problemi dei minori. Assegnazione contributo alle Province del Piemonte per realizzazione progetto “S.O.S. Donna” su tutto il territorio regionale. Impegno di spesa di L. 80.000.000 (cap. 11960/99)

Codice 30.1
D.D. 22 novembre 1999, n. 578

Definizione delle modalità di controllo di attuazione del progetto n. 320 “L’anziano: soggetto di cultura e risorsa di comunicazione transfrontaliera. Azioni di cooperazione franco-italiana per il miglioramento dei servizi a favore degli anziani.”, nell’ambito del programma Interreg II Italia-Francia 1994/99

Codice 30.1
D.D. 30 novembre 1999, n. 597

Individuazione dei soggetti destinatari del contributo di cui all’art. 3 della L.R. 62/95 per la realizzazione di progetti a sostegno della popolazione anziana. Impegno di spesa di L. 3.250.000.000 (Cap. 12022/99)

Codice 30.1
D.D. 30 novembre 1999, n. 599

Assegnazione ed erogazione di somme per la copertura delle spese socio-assistenziali relative a pazienti compresi nel piano di superamento degli ex-O.P. o inseriti in presidi residenziali del territorio, agli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali, alle A.S.L. di competenza che ne hanno svolto tale funzione. Impegno di spesa di L. 24.885.285.000= sul cap. 11930/99

Codice 30.3
D.D. 14 dicembre 1999, n. 617

LL.RR. nn. 18/84, 22/90, 40/95 e 59/96 - Ente Casa di Riposo “Maurizio Muller” di Verbania - A.S.L. n. 14 - Lavori di “Ristrutturazione e ampliamento presidio per definizione RA-RAF” - Proroga dei termini di inizio dei lavori

Codice 30.3
D.D. 20 dicembre 1999, n. 622

Modificazioni ed integrazioni alla Determinazione Dirigenziale n. 507/30.3 del 03/11-1999, relativa alla R.S.A. di via Valgioie 39, Torino

Codice 30
D.D. 20 dicembre 1999, n. 623

LL.RR. nn. 18/94 e 76/96 - Fondo di rotazione per le cooperative sociali. Autorizzazione a Finpiemonte S.p.A. a procedere alla concessione del finanziamento, da erogarsi con fondi regionali, a favore della cooperativa sociale: “Paradigma a r.l.”, Via Guala n. 5/3, Torino - L. 15.120.000

Codice 30
D.D. 20 dicembre 1999, n. 624

L.R. n. 38/94 “Valorizzazione e promozione del volontariato, artt. 3 e 4: Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dell’Organizzazione ”Disabili 2000", con sede in Torino, Via Francesco Saverio Nitti n. 24 - Sezione Socio - Assistenziale

Codice 30.3
D.D. 20 dicembre 1999, n. 625

LL.RR. nn. 18/84, 22/90 art. 3, 40/95 e 59/96 - Ente Casa di Riposo “Masera Pajsio” di Trofarello (To) - A.S.L. n. 8 di Chieri - Lavori di “Ridefinizione tipologica per adeguamento standards minimi a regime transitorio” - Approvazione progetto definitivo - Importo L. 929.000.000 - Concessione contributo in c/cap. a rimborso parziale del 50% di L. 164.000.000

Codice 30
D.D. 20 dicembre 1999, n. 626

L.R. n. 38/94 “Valorizzazione e promozione del volontariato”, artt. 3 e 4: Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dell’Organizzazione “I Love Politica” con sede legale in Cuneo, via Roma 56 - Sezione Impegno Civile

Codice 30
D.D. 20 dicembre 1999, n. 627

LL.RR. n. 18/94 e n. 76/96 - “Le Rocche Società Cooperativa Sociale a r.l. O.n.l.u.s.” con sede legale in Corneliano d’Alba (CN), Via Manzoni n. 18 - iscrizione all’albo regionale delle cooperative sociali, nella sezione B

Codice 30.4
D.D. 20 dicembre 1999, n. 628

Casa di Riposo “Margherita Farinasso” di Monticello d’Alba (CN). Rideterminazione pianta organica del personale dipendente. Autorizzazione

Codice 30.3
D.D. 21 dicembre 1999, n. 629

Art. 20 - L. 67/88 - Azienda Sanitaria n. 5 di Collegno - Lavori di “Ristrutturazione per la realizzazione di una R.S.A. per disabili fisici sita nell’ex O.P. di Collegno Pad. 11" - Perizia di variante e suppletiva - Importo di perizia riconfermato in L. 2.953.525.681 - Approvazione - Proroga dei termini di ultimazione dei lavori

ASSOCIAZIONI, FONDAZIONI

D.G.R. 6 marzo 2000, n. 15 - 29605

Ambiti Territoriali di Caccia e Comprensori Alpini. Riconoscimento personalita’ giuridica privata. 6 elenco

BENI CULTURALI

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 40 - 29530

Costituzione di una Commissione Regionale per le Residenze e le Collezioni Sabaude

Codice 31.3
D.D. 5 novembre 1999, n. 381

Contributo al Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” per interventi urgenti sul percorso di visita del Forte di Exilles. Spesa di L. 10.000.000 (Cap. 20400/99)

Codice 31.3
D.D. 5 novembre 1999, n. 382

Fondazione Maria Adriana Prolo - Museo Nazionale del Cinema: assegnazione del contributo regionale per le attività 1999. Spesa di L. 330.000.000 (Cap. 11750/99)

Codice 31.4
D.D. 8 novembre 1999, n. 383

Finanziamento integrativo al CSA - Centro Piemontese di Studi Africani. Spesa di L. 15.000.000 (acc. n. 360888 cap. 11750/99)

Codice 31.4
D.D. 8 novembre 1999, n. 385

Convenzione rep. n. 8906 del 14.11.1997 con l’Università di Torino per la promozione di attività ed iniziative culturali. Finanziamento integrativo. Spesa di L. 60.000.000 (acc. n. 360888 cap. 11750/99)

Codice 31.3
D.D. 10 novembre 1999, n. 390

D.G.R. n. 41-574 del 4/8/1995. Erogazione del I, II acconto e saldo del contributo assegnato alla Parrocchia di San Vittore di Verbania (VB) per restauri alla chiesa parrocchiale. Spesa di L. 100.000.000 (cap. 20466/1999)

Codice 31
D.D. 10 novembre 1999, n. 391

Rettifica Determinazione n. 349 del 18.10.1999 della Direzione Beni Culturali

Codice 31.3
D.D. 10 novembre 1999, n. 406

Associazione Culturale “Castello di Rivoli - Museo d’Arte Contemporanea” - Integrazione del contributo per la gestione del Castello e per la realizzazione di iniziative culturali per l’anno 1999. Spesa di L. 400.000.000 (Cap. 11750/99)

Codice 31.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 395

Interventi di valorizzazione ed inventariazione degli archivi storici relativi all’anno 1997. Revoca della determinazione dirigenziale n. 358 del 22.10.1999 e ridefinizione della spesa relativa ai saldi. Spesa di L. 10.584.000 (cap. 11720/99)

Codice 31.4
D.D. 12 novembre 1999, n. 396

Alluvione novembre 1994 - Erogazione saldo del contributo assegnato alla Parrocchia di S. Antonio Abate di Priero (CN) con D.G.R. n. 176-2542 del 23.10.1995. Spesa di L. 51.000.000 (capitolo 20468/99)

Codice 31.4
D.D. 12 novembre 1999, n. 397

Alluvione novembre 1994 - Erogazione acconto del contributo assegnato alla Parrocchia di S. Maria Assunta di Montanaro (TO) con D.G.R. n. 176-2542 del 23.10.1995. Spesa di L. 3.500.000 (capitolo 20468/99)

Codice 31.4
D.D. 12 novembre 1999, n. 398

Alluvione novembre 1994 - Erogazione saldo del contributo assegnato alla Parrocchia di S. Biagio di Pamparato (CN) con D.G.R. 121-10636 del 15.7.1996. Spesa di L. 60.000.000 (capitolo 20468/99)

Codice 31.3
D.D. 16 novembre 1999, n. 399

Associazione Torino Città Capitale Europea - Contributo a copertura dello sbilancio della mostra “Napata e Meroe”. Spesa L. 75.000.000. (Cap. 11750/99)

Codice 31.3
D.D. 17 novembre 1999, n. 403

Proroga convenzione Rep. n. 615 stipulata con la Cooperativa Eta Beta. Impegno di spesa L. 10.000.000 (Cap. 11615/99)

Codice 31.3
D.D. 17 novembre 1999, n. 404

Integrazione contributo per lo svolgimento dell’attività istituzionale dell’Osservatorio Culturale del Piemonte di L. 21.000.000 sul capitolo 11750 del bilancio 1999

Codice 31.3
D.D. 18 novembre 1999, n. 405

Contributo alla Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti (SPABA) per la realizzazione del progetto di censimento dei locali storici conservati in Piemonte. Spesa di L. 400.000.000 (Cap. 20403/99)

Codice 31.3
D.D. 18 novembre 1999, n. 407

D.G.R. n. 41-574 del 4/8/1995. Erogazione del II acconto e del saldo del contributo assegnato alla parrocchia di San Donato di Somano (CN) per restauri alla chiesa parrocchiale. Spesa di L. 30.000.000 (cap. 20466/1999)

Codice 31.3
D.D. 19 novembre 1999, n. 409

Parziale rettifica dell’allegato della Determinazione n. 57 del 14.11.1997 della Direzione Beni Culturali in merito alla descrizione dei lavori da eseguirsi da parte del Comune di Santena (TO) presso la Chiesa Madonna delle Nevi

Codice 31.3
D.D. 19 novembre 1999, n. 410

Parziale rettifica dell’allegato della D.G.R. n. 160-17186 del 03/03/1997 in merito alla descrizione dei lavori da eseguirsi da parte del Comune di Cuorgnè presso la Confraternita della S.S. Trinità

Codice 31.4
D.D. 22 novembre 1999, n. 411

Alluvione novembre 1994 - Erogazione saldo del contributo assegnato alla Parrocchia di S. Donato di Somano (CN) con D.G.R. n. 176-242 del 23.10.1999. Spesa di L. 60.000.000 (capitolo 20468/99)

Codice 31.3
D.D. 22 novembre 1999, n. 412

D.G.R. n. 41-574 del 4/8/1995. Erogazione del saldo del contributo assegnato alla Parrocchia di San Bernardo di Ailoche (BI, ex VC) per restauri alla chiesa parrocchiale. Spesa di L. 40.000.000 (cap. 20466/1999)

CARTOGRAFIA

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 10 - 29500

Approvazione nuovo disciplinare per la consultazione e la cessione in copia dei documenti fotocartografici disponibili presso il Settore Cartografico

CAVE E TORBIERE

D.P.G.R. 8 marzo 2000, n. 25

Sostituzione di un componente effettivo della Commissione Tecnico - Consultiva ex art. 6 Legge 22 Novembre 1978 n. 69 “Coltivazione di Cave e Torbiere” e successive modificazioni ed integrazioni

COMMERCIO

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 45 - 29535

Accantonamento ed assegnazione alla Direzione Commercio e Artigianato delle risorse finanziarie sui capitoli 14590 - 26096 - 26790 nell’entità complessiva di L. 9.485.246.589 del bilancio finanziario 2000, rispettivamente per l’attuazione del progetto S.I.O.E., l’attuazione della deliberazione C.I.P.E./1996 e il risarcimento di eventi alluvionali

CONSIGLIO REGIONALE

Legge regionale 20 marzo 2000, n. 21

Sostituzione dell’articolo 1 della legge regionale 13 ottobre 1972, n. 10 “Determinazioni delle indennità spettanti ai membri del Consiglio e della Giunta regionale”, sostituito dall’articolo 1 della legge regionale 23 gennaio 1984, n. 5 e modificato dalla legge regionale 17 agosto 1995, n. 69 e dalla legge regionale 24 novembre 1995, n. 84 e integrazioni alla legge regionale 1 marzo 1995, n. 27 “Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri”.

CONTENZIOSO

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 5 - 29495

Autorizzazione alla costituzione di parte civile della Regione Piemonte nel procedimento penale n. 69/97 r.g.n.r. avanti il Tribunale di Ivrea. Affidamento incarico all’avv. Alessandro Mattioda. Spesa L. 100.000 (cap. 10560/2000)

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 6 - 29496

Presa d’atto transazione relativa alla vertenza dinanzi al Tribunale di Torino promossa da una Società + altri. Integrazione D.G.R. n. 7-29226 del 31.1.2000

D.G.R. 6 marzo 2000, n. 3 - 29593

Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti il T.A.R. Piemonte proposto da (omissis) per l’annullamento della D.G.R. n. 74-10763 del 22.7.1996 avente oggetto la designazione dei componenti di spettanza regionale del Collegio dei Revisori delle Aziende sanitarie piemontesi. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dell’avv. Eugenia Salsotto

D.G.R. 6 marzo 2000, n. 46 - 29635

Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti il T.A.R. Piemonte proposto da privati per l’accertamento del diritto a veder assoggettati a tassazione separata i compensi incentivanti la produttivita’ dell’anno 1995. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dell’avv. Claudio Pipitone. Spesa L. 1.000.000 (cap. 10560/2000)

D.G.R. 6 marzo 2000, n. 48 - 29637

Autorizzazione a costituirsi nel giudizio avanti al Tribunale di Ivrea instaurato dal Comune di Caluso per l’accertamento della proprieta’ di immobili trasferiti all’A.S.L. 9 di Ivrea. Spesa L. 100.000 (cap. 10560/2000)

D.G.R. 10 marzo 2000, n. 2 - 29649

Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti il Giudice di Pace di Torino proposto da un privato per ottenere il risarcimento dei presunti danni subiti in seguito ad una collisione con un cinghiale. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dell’avv. Pier Carlo Maina

D.G.R. 10 marzo 2000, n. 3 - 29650

Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti al T.A.R. Piemonte proposto da (omissis)  avverso determinazione del Direttore Regionale della Direzione Territorio Rurale n. 411 del 24.12.1999 in materia di danni al comparto agricolo da avversita atmosferiche. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dell’avv. Maria Lacognata

D.G.R. 10 marzo 2000, n. 4 - 29651

Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti al T.A.R. Piemonte proposto da un Comune avverso D.G.R.P. n. 9-29155 del 17.1.2000. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dell’avv. Anita Ciavarra

D.G.R. 10 marzo 2000, n. 6 - 29653

Autorizzazione a proporre avanti il Tribunale di Torino giudizio congiuntamente a Azienda Ospedaliera O.I.R.M. - Sant’Anna e Commissario Liquidatore ex U.S.S.L. TO-IX contro una Società relativamente alla copertura assicurativa di un sinistro - Sentenza Corte d’Appello di Torino n. 509 del 6.5.98. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dell’avv. Gianfranco Zurlo di Torino

D.G.R. 10 marzo 2000, n. 7 - 29654

Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti il TAR Piemonte proposto da privati per ottenere l’annullamento dei provv. 3.2.2000, prot. 162/D2 e 3.2.2000, prot. 1851/346 D1 della Direzione Processo Legislativo e della Direzione Segreteria dell’Assemblea Regionale. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dell’avv. C. Pipitone. Spesa L. 1.000.000 (cap. 10560/2000)

COOPERAZIONE, AIUTI UMANITARI

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 2 - 29492

L.R. 67/95: approvazione del Piano Annuale degli interventi regionali per la promozione di una cultura ed educazione di pace, per la cooperazione e la solidarietà internazionale -anno 2000

EDILIZIA RESIDENZIALE

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 8 - 29498

Integrazione alla D.G.R. n. 40 - 21087 del 21/7/1997, avente per “Programma di edilizia residenziale pubblica 1992/95. Assegnazione dei finanziamenti di edlilizia sovvenzionata, ai sensi dell’art. 9 della L. 4 dicembre 1993, n. 493. Attuazione della deliberazione 879 - C. R. 12428 del 20 settembre 1994 (C.G. 70/94 del 28/9/94)”

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 9 - 29499

Integrazione alla D.G.R. n. 29 - 42602 del 23/1/1995 avente per “Limiti massimi di costo per gli interventi di Edilizia Residenziale Sovvenzionata e di Edilizia Residenziale Agevolata - L. 5/8/1978 n. 457 - D.M. 5/8/1994"

EDILIZIA SANITARIA

D.G.R. 10 marzo 2000, n. 28 - 29674

Programma straordinario di investimenti in edilizia sanitaria ai sensi dell’art. 20 della Legge 11.03.1988 n. 67 - I triennio - Variazione di assestamento relativa alla R.S.A. di Cumiana. Adozione con i poteri del Consiglio regionale ai sensi dell’art. 40 dello Statuto

FORMAZIONE PROFESSIONALE LAVORO

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 38 - 29528

Tirocini formativi e di orientamento. Linee di indirizzo per lo svolgimento del servizio e conseguente monitoraggio: D.lgs 469/97; l.r. 41/98; Decreto Ministro del Lavoro 142/98

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 39 - 29529

L. 448/98. Commissione regionale per l’emersione del lavoro irregolare. Individuazione dei componenti

Regione Piemonte - Direzione Regionale Formazione Professionale - Lavoro

L.R. 41/98 art. 10 - Avviso per la nomina di due membri effettivi e uno supplente nel Collegio dei Revisori dei conti dell’ente strumentale Agenzia Piemonte Lavoro

INDUSTRIA

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 47 - 29537

Servizio Informativo Telematico per le Imprese Piemontesi promosso dal Consorzio Euroqualita’ nell’ambito dell’Iniziativa Comunitaria Adapt II - 1997/1999. Utilizzo da parte della Regione Piemonte

D.G.R. 6 marzo 2000, n. 41 - 29631

Reg. CEE 1260/99 - ob. 2 - DOCUP (Documento Unico di Programmazione). Periodo di programmazione 2000-2006. Programma Phasing Out. Approvazione con i poteri del Consiglio ai sensi dell’art. 40 dello Statuto

INIZIATIVE SPECIALI

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 4 - 29494

Rettifica e integrazione della D.G.R. n. 1-29135 del 10/1/2000, recante “Proposta di Intesa Istituzionale di Programma tra la Regione Piemonte e il Governo italiano. Approvazione e autorizzazione alla relativa sottoscrizione”

ISTRUZIONE

D.G.R. 10 marzo 2000, n. 20 - 29667

Modifica della DCR 613-1208 del 25 gennaio 2000 “L.15 marzo 1997, n. 59, art.21 e D.P.R. 18 giugno 1998, n.233. Approvazione Piano regionale di dimensionamento delle istituzioni scolastiche statali”. Assunzione del provvedimento da parte della Giunta regionale con i poteri del Consiglio ex art.40 dello Statuto

Codice 31.4
D.D. 11 novembre 1999, n. 394

Riduzione di L. 15.000.000 sull’impegno n. 353062 assunto sul cap. 11750/99 con l’accantonamento n. 346267 autorizzato con D.G.R. n. 55-27242 del 3.5.1999

MANIFESTAZIONI

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 3 - 29493

Salone del Gusto edizione 2000. Compartecipazione della Regione Piemonte. Definizione spesa massima ammissibile ed accantonamento di L. 1.300.000.000 (capitoli vari bilancio 2000)

MOSTRE

Codice 31
D.D. 10 novembre 1999, n. 392

Mostra “Progetto di restauro della Reggia di Venaria e del Borgo Castello della Mandria” Spesa di L. 54.540.000 (cap. 26832/99 acc. n. 344116)

MUSEI E BIBLIOTECHE

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 41 - 29531

Approvazione dello schema di protocollo di intesa tra il Ministero per i Beni e le attivita’ Culturali, la Regione Piemonte, la Provincia di Cuneo, il Comune di Mondovi’ e la Fondazione “Museo della Ceramica Vecchia Mondovi’” per la creazione, la gestione e la valorizzazione dell’omonimo museo

PERSONALE REGIONALE

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 11 - 29501

Formazione del personale dipendente della Regione Piemonte. Piano di Formazione 2000. Accantonamento di L. 500.000.000 (cap. 10280/2000) ed assegnazione alla Direzione Organizzazione

PROTEZIONE CIVILE

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 19 - 29509

Accantonamento di L. 5.000.000 sul cap. 10870/2000 con assegnazione alla Struttura Speciale Gabinetto del Presidente della Giunta Regionale

RADIO TELEVISIONE

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 74 - 29563

Modifica della D.G.R. 11 aprile 1989, n. 173-27990 “L.R. 23 gennaio 1989, n. 6 - Criteri di tutela sanitaria ed ambientale per il rilascio dell’autorizzazione del Presidente della Giunta regionale per impianti di antenne di teleradiocomunicazione”

SANITA’

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 27 - 29517

Accantonamento a favore della Direzione Sanita’ Pubblica della somma di Lire 700.000.000=, utile per indennizzare allevatori i cui allevamenti sono colpiti da influenza aviare e da peste suina classica. (Cap. 13621/2000)

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 28 - 29518

Costituzione della Commissione Regionale per l’attivazione del Servizio di Cure domiciliari

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 29 - 29519

Criteri di indirizzo per l’adeguamento della DGR 41-42433/95 a quanto previsto dal D.Lgs 229/99

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 30 - 29520

Art. 71 L 23/12/1998 n.448 Realizzazione di interventi di riqualificazione dell’assistenza sanitaria nei grandi centri urbani. Approvazione criteri generali per la predisposizione del progetto e autorizzazione alla Direzione Programmazione sanitaria per il coordinamento necessario alla pianificazione operativa

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 31 - 29521

Art. 4, D.Lgs. 229/99. Proposta al Ministero della Sanita’ della conferma in via transitoria delle Aziende Sanitarie Ospedaliere gia’ costituite ai sensi dell’art. 4 del D.Lgs. 502/92

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 32 - 29522

Art. 8 ter D.Lgs. 229/99. Modalita’ e termini per la richiesta ed il rilascio dell’autorizzazione alla realizzazione di strutture e all’esercizio di attivita’ sanitarie e socio-sanitarie

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 33 - 29523

Individuazione dei criteri da adottare nella valutazione dei Direttori Generali e Commissari delle AA.SS.RR. ai fini della corresponsione del compenso incentivante relativo all’anno 1999

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 35 - 29525

Revisione delle tariffe sanitarie per la remunerazione delle prestazioni di servizi sanitari residenziali extra-ospedalieri (Centro di riabilitazione extra-ospedaliera, Centro residenziale per soggetti in stato vegetativo permanente, Hospice)

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 36 - 29526

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 4 di Torino. Atto n.1389/99/US.DG del 29.12.1999 “Piano di Organizzazione. Approvazione”, come modificato con atto n. 174/00/US.DG del 02.02.2000. Approvazione condizionata

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 37 - 29527

D.G.R. n. 47-26680 del 15/02/1999. Protocollo di intesa tra la Regione Piemonte e la Compagnia di S. Paolo per la realizzazione di centri diurni integrati per anziani. Obiettivi e modalita’ di partecipazione al bando. Criteri di selezione per l’assegnazione dei contributi

D.G.R. 6 marzo 2000, n. 37 - 29627

Attivita’ di Educazione Sanitaria e promozione alla salute. Accantonamento alla Direzione Regionale Controllo delle Attivita’ Sanitarie degli importi di L. 177.000.000 sul capitolo 12250 e di L. 6000.000 sul capitolo 12286 del Bilancio Regionale 2000

Codice 28.5
D.D. 29 novembre 1999, n. 472

Saldo commessa di Gestione C.S.I. Piemonte anno 1996. Spesa di lire 1.103.809.239= (Cap. 12190/99)

Codice 28.1
D.D. 29 novembre 1999, n. 474

S.n.c. Croce Gialla di Grugliasco - Sostituzione del Direttore Sanitario - A.S.L. n. 5

Codice 28.1
D.D. 29 novembre 1999, n. 475

Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dell’Organizzazione: “Life Ambulanza - A.L.A.” di Nichelino

Codice 28.1
D.D. 29 novembre 1999, n. 476

Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dell’Organizzazione: “Volontari Psichiatrici Insieme - VOL.P.I.” di Torino

Codice 28.5
D.D. 30 novembre 1999, n. 486

Convenzione tra la Regione Piemonte e il Consorzio per il Sistema Informativo (CSI-Piemonte) per il conferimento di incarico relativo alla implementazione del Sistema informativo Sanitario Regionale. Spesa di Lire 576.000.000= (Cap. 12170/99)

Codice 28.5
D.D. 30 novembre 1999, n. 487

Gestione del Sistema informativo Sanitario Regionale da parte del C.S.I. Piemonte. Saldo gestione 1999, saldo fatture periodo 1987-89 e conguaglio IVA per fattura saldo gestione 1996. Spesa totale di lire 843.006.385= (Cap. 12170/99)

Codice 28.5
D.D. 30 novembre 1999, n. 489

Rinnovo affidamento di fornitura di servizi in campo informatico alla Cooperativa Eta Beta. Spesa per mese di Dicembre 1999 lire 4.392.480= e saldo per periodo gennaio-settembre 1999 spesa di lire 48.541.640=. Capitolo 12170 bilancio 1999

Codice 28.5
D.D. 30 novembre 1999, n. 491

Impegno somme per erogazioni di cassa alle Aziende Sanitarie. Lire 109.548.000.000.=. (Cap. 12280/99). E Lire 36.619.000.000 (Cap. 12300/99)

Codice 28.1
D.D. 7 dicembre 1999, n. 501

Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dell’E.N.P.A. di Ovada

Codice 28.1
D.D. 7 dicembre 1999, n. 502

Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dell’Organizzazione: “Associazione Italiana Donatori Organi (A.I.D.O)” di Carpignano Sesia

Codice 28.1
D.D. 7 dicembre 1999, n. 503

Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dell’Organizzazione: “Associazione Italiana Donatori Organi (A.I.D.O)” di Villafranca Piemonte

Codice 28.1
D.D. 7 dicembre 1999, n. 504

Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dell’Organizzazione: “Associazione Italiana Donatori Organi (A.I.D.O)” di Lanzo Torinese

Codice 28
D.D. 7 dicembre 1999, n. 505

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 19 di Asti

Codice 28
D.D. 13 dicembre 1999, n. 507

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione Azienda Sanitaria Ospedaliera di Cuneo

Codice 28.1
D.D. 13 dicembre 1999, n. 517

Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dell’Organizzazione: “V.I.T.A.” di Chieri

Codice 28.1
D.D. 13 dicembre 1999, n. 518

Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dell’Organizzazione: “Lega Italiana per la lotta alla Sclerosi Multipla (L.I.S.M.) - Sezione di Bra” di Bra

Codice 28
D.D. 16 dicembre 1999, n. 519

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 13 di Novara

Codice 28
D.D. 16 dicembre 1999, n. 520

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 14 di Omegna

Codice 28
D.D. 16 dicembre 1999, n. 521

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione Azienda Sanitaria Locale n. 7 di Chivasso

Codice 28
D.D. 16 dicembre 1999, n. 522

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione Azienda Sanitaria Locale n. 9 di Ivrea

Codice 28
D.D. 16 dicembre 1999, n. 523

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione Azienda Sanitaria Locale n. 20 di Alessandria

Codice 28
D.D. 16 dicembre 1999, n. 524

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione Azienda Sanitaria Locale n. 12 di Biella

Codice 28.1
D.D. 16 dicembre 1999, n. 526

Determinazione n. 480/28.1 del 30.11.1999. Associazione Croce Bianca Valsusina di Susa - A.S.L. n. 5. Autorizzazione definitiva all’esercizio dell’attività di trasporto infermi a mezzo di autoambulanza

Codice 28.1
D.D. 20 dicembre 1999, n. 527

Albo regionale degli Enti Ausiliari che gestiscono strutture per la riabilitazione ed il reinserimento sociale dei tossicodipendenti. CooperativaSociale Agricola Terra Mia - Centro di Accoglienza Diurna “Il Mulino Grande” Str. Carpice 17 Moncalieri. Iscrizione di struttura semiresidenziale

Codice 28.1
D.D. 20 dicembre 1999, n. 528

Albo regionale degli Enti Ausiliari che gestiscono strutture per la riabilitazione ed il reinserimento sociale dei tossicodipendenti. Associazione di Solidarietà “Rinascita” Centro di Accoglienza Diurna - via Varrone, 5, Asti. Iscrizione di struttura semiresidenziale

Codice 28.1
D.D. 20 dicembre 1999, n. 529

Iscrizione all’Albo degli Enti Ausiliari che gestiscono strutture per la riabilitazione ed il reinserimento sociale dei tossicodipendenti del “Centro Residenziale di Breve Accoglienza (C.R.A.B.)”, gestito dalla Cooperativa sociale “Centro di Solidarietà l’Approdo” di Asti

Codice 28.1
D.D. 20 dicembre 1999, n. 530

Albo regionale degli Enti Ausiliari che gestiscono strutture per la riabilitazione ed il reinserimento sociale dei tossicodipendenti. Comunità residenziale Casa Speranza gestita dall’Associazione Madonna del Giovane - sede di via del Bottegone n. 9. - fraz. Chiavazza Biella - Cambiamento area di iscrizione

Codice 28
D.D. 21 dicembre 1999, n. 531

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 18 di Alba

Codice 28
D.D. 21 dicembre 1999, n. 532

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Ospedaliera OIRM/S. Anna di Torino

Codice 28
D.D. 21 dicembre 1999, n. 533

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 10 di Pinerolo

Codice 28
D.D. 21 dicembre 1999, n. 534

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 2 di Torino

Codice 28
D.D. 21 dicembre 1999, n. 535

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 5 di Collegno

Codice 28
D.D. 21 dicembre 1999, n. 536

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 3 di Torino

Codice 28.5
D.D. 22 dicembre 1999, n. 539

Erogazione Straordinaria alle Aziende Sanitarie delle anticipazioni di cassa relative all’anno 1998. Spesa di Lire 26.305.333.981= Capitolo 12280/98 e di lire 97.694.666.019= Capitolo 12280/99

Codice 28
D.D. 22 dicembre 1999, n. 540

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 8 di Chieri

Codice 28.2
D.D. 22 dicembre 1999, n. 543

Determinazione n. 448/28.2 del 17.11.99 - “Finanziamento Progetti Emergenza Territoriale Anno 99 - Rideterminazione saldo a favore A.S.L. 19 a seguito di presentazione di rendiconto

Codice 28.2
D.D. 22 dicembre 1999, n. 544

Determinazione n. 448/28.2 del 17.11.99 - “Finanziamento Progetti Emergenza Territoriale Anno 99 - Rideterminazione saldo a favore A.S.L. 20 a seguito di presentazione di rendiconto

Codice 28
D.D. 24 dicembre 1999, n. 545

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 21 di Casale M.to

Codice 28
D.D. 28 dicembre 1999, n. 547

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Ospedaliera S. Luigi di Orbassano

Codice 28
D.D. 28 dicembre 1999, n. 548

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 15 di Cuneo

Codice 28
D.D. 28 dicembre 1999, n. 551

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria locale n. 17 di Savigliano

Codice 28
D.D. 28 dicembre 1999, n. 552

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Ospedaliera “Maggiore della Carità” di Novara

Codice 28
D.D. 29 dicembre 1999, n. 553

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 11 di Vercelli

Codice 28
D.D. 29 dicembre 1999, n. 554

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 22 di Novi Ligure

Codice 28
D.D. 30 dicembre 1999, n. 556

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 6 di Ciriè

Codice 28
D.D. 30 dicembre 1999, n. 557

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Ospedaliera di Alessandria

Codice 28
D.D. 30 dicembre 1999, n. 558

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Ospedaliera di Mondovì

TRASPORTI

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 12 - 29502

Legge regionale n. 4/83 art. 1. Contributi alle Province per la progettazione e la realizzazione di interventi sulla rete viaria di interesse nazionale. Definizione dei criteri ed accantonamento di Lire 4.000.000.000= sul Capitolo 25117 del Bilancio 2000 a favore della Direzione Trasporti

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 13 - 29503

D.lgs. 422/97 approvazione della bozza di Accordo di Programma fra il Ministero dei Trasporti e della Navigazione, F.S. S.p.A. e Regione Piemonte, per il potenziamento del sistema di trasporto ferroviario regionale, in connessione all’intervento del quadruplicamento veloce Torino - Milano

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 14 - 29504

Attribuzione alle Province delle risorse per mancati introiti derivanti dalla gratuità di viaggio dei disabili (D.G.R. n. 74-25984 del 16/11/1998) .  Assegnazione alla Direzione Trasporti della somma di L. 3.000.000.000= (Cap. 14350/2000)

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 15 - 29505

L.R. 83/96 art. 3. Convenzione ANAS Regione Piemonte Provincia e Comune di Cuneo n. 840 di Rep. del 27/11/98, art. 6. Realizzazione collegamento Est-Ovest abitato di Cuneo ed interconnessioni. Accantonamento della somma di L. 10.000.000.000= sul capitolo di spesa 25115/2000 a favore della Direzione regionale Trasporti

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 16 - 29506

Linea ferroviaria ad Alta Capacità Torino-Milano-Napoli. Progetto esecutivo della tratta Torino-Milano. VI^ Sessione della Conferenza dei Servizi del 6 marzo 2000-approvazione della modifica di tracciato tra le progressive di progetto pk 97 + 000 e pk 124 + 708 e della bozza di “Accordo Procedimentale” con gli Enti interessati

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 17 - 29507

Conferenza dei Servizi, ex artt. 17 L. 127/97 e 14 L. 241/90. Prog. def. lotti 1.2 “Perucca-Consovero” e 1.3 “Consovero-Castelletto S.” collegamento autostradale Asti-Cuneo. Positiva volonta’ di intesa art. 81 del DPR 616/77, ai sensi dell’art. 3 del DPR. 383/94. Parere favorevole ex art. 82 e autorizzazioni ex art. 69 del DPR. 616/77, art. 151 Dlgs. 490/99, L.R. 45/89 e R.D. 523/1904

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 94 - 29583

Approvazione del testo dell’Accordo di programma tra Regione Piemonte ed Ente Nazionale per le Strade ANAS per la realizzazione di interventi sulla rete stradale all’interno del territorio regionale

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 95 - 29584

Approvazione del testo dell’Accordo di programma tra Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Cuorgne’ ed Ente Nazionale per le Strade ANAS per la realizzazione della Variante di Cuorgne’ sulla S.S. 460 di Ceresole

TURISMO

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 49 - 29539

Definizione dei criteri e delle procedure per la concessione dei contributi per l’anno 2000, ai sensi degli artt. 16 e 17 della l.r. 75/96

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 52 - 29542

Presa d’atto della proposta di programma e di bilancio preventivo 2000 dell’ATR. Autorizzazione dell’Assessore delegato al Turismo della Regione ad intervenire all’Assemblea ordinaria dei consorziati dell’ATR.

TUTELA DEL SUOLO

D.G.R. 1 marzo 2000, n. 25 - 29515

Legge n. 183/89 - Legge n. 267/98 - Legge 236/93 - Legge 471/94 - L.R. 54/75 - Accantonamenti vari sul Bilancio 2000

TUTELA DELL’AMBIENTE

D.P.G.R. 9 marzo 2000, n. 26

Vigilanza sull’A.R.P.A. - Deliberazione n. 1592 del 27.12.99 Approvazione del nuovo regolamento per la prima organizzazione dell’Ente ai sensi dell’art. 8 L.R. 13.4.95 n. 60

URBANISTICA

D.G.R. 6 marzo 2000, n. 10 - 29600

L.R. n. 56/77 e s.m.i.. Comune di SAN MARTINO ALFIERI (AT). Approvazione della 1^ Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente

D.G.R. 6 marzo 2000, n. 11 - 29601

L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Mongardino (AT). Variante Generale al Piano Regolatore Generale Intercomunale vigente interessante il Comune stesso. Approvazione

D.G.R. 6 marzo 2000, n. 12 - 29602

L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Vigliano D’Asti (AT). Variante Generale al Piano Regolatore Generale Intercomunale vigente interessante il Comune stesso. Approvazione

D.G.R. 6 marzo 2000, n. 5 - 29595

L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Boves (CN). Variante Strutturale n. 1/97 al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione

D.G.R. 6 marzo 2000, n. 6 - 29596

L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Castellero (AT). Approvazione della variante n. 1 al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione

D.G.R. 6 marzo 2000, n. 7 - 29597

Legge Regionale n. 56/77 e s.m.i.. Comune di Cossano Belbo (CN). Variante n. 2 al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione

D.G.R. 6 marzo 2000, n. 8 - 29598

L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Mombercelli (AT). Approvazione della Variante al Piano Regolatore Generale vigente

D.G.R. 6 marzo 2000, n. 9 - 29599

L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Roccabruna (CN). Approvazione del Piano Regolatore Generale Comunale

D.G.R. 10 marzo 2000, n. 12 - 29659

L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Favria (TO). Approvazione del Piano Particolareggiato interessante gli ambiti RE 31 - RE 32 - RE 33 e della contestuale variante allo Strumento Urbanistico Generale Comunale vigente

D.G.R. 10 marzo 2000, n. 13 - 29660

L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di San Giacomo Vercellese (VC). Approvazione del Piano Regolatore Generale Comunale

D.G.R. 10 marzo 2000, n. 14 - 29661

Legge Regionale n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Calliano (AT). Approvazione della 6^ Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente

USI CIVICI

D.G.R. 6 marzo 2000, n. 13 - 29603

Comune di Druogno (VCO). Elezione del Comitato per l’Amministrazione separata dei beni civici di Druogno capoluogo, fraz. Gagnone, Orcenasco, Sagrogno e Sasseglio. Convocazione dei Comizi elettorali ai sensi dell’art. 2, della Legge 17.04.1957, n. 278

Parte I
ATTI DELLA REGIONE


LEGGI E REGOLAMENTI

Legge regionale 20 marzo 2000, n. 21

Sostituzione dell’articolo 1 della legge regionale 13 ottobre 1972, n. 10 “Determinazioni delle indennità spettanti ai membri del Consiglio e della Giunta regionale”, sostituito dall’articolo 1 della legge regionale 23 gennaio 1984, n. 5 e modificato dalla legge regionale 17 agosto 1995, n. 69 e dalla legge regionale 24 novembre 1995, n. 84 e integrazioni alla legge regionale 1 marzo 1995, n. 27 “Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri”.

Il Consiglio regionale ha approvato.

Il Commissario del Governo ha apposto il visto.

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

promulga

la seguente legge:

Art. 1.

1. L’articolo 1 della legge regionale 13 ottobre 1972, n. 10, (Determinazioni delle indennità spettanti ai membri del Consiglio e della Giunta regionale), sostituito dall’articolo 1 della legge regionale 23 gennaio 1984, n. 5 e modificato dalla legge regionale 17 agosto 1995, n. 69 e dalla legge regionale 24 novembre 1995, n. 84, è così sostituito:

“Art. 1. (Indennità di carica)

1. L’indennità di carica spettante ai sensi dell’articolo 12 dello Statuto, ai Consiglieri regionali è determinata nella misura del 65 per cento dell’indennità mensile globale lorda spettante ai membri del Parlamento della Repubblica Italiana, ai sensi della legge 31 ottobre 1965, n. 1261 (Determinazione dell’indennità spettante ai membri del Parlamento). L’indennità è corrisposta in dodici rate mensili, con decorrenza dalla prima convocazione del Consiglio regionale dopo la proclamazione degli eletti e fino alla cessazione del mandato.

2. L’indennità di carica spettante:

a) al Presidente della Giunta regionale ed al Presidente del Consiglio regionale è determinata nella misura del 100 per cento dell’indennità mensile globale lorda spettante ai membri del Parlamento della Repubblica Italiana di cui al comma 1;

b) al Vice Presidente della Giunta regionale è determinata nella misura del 95 per cento dell’indennità mensile globale lorda spettante ai membri del Parlamento della Repubblica Italiana di cui al comma 1;

c) agli Assessori regionali ed ai vice Presidenti del Consiglio regionale è determinata nella misura dell’85 per cento dell’indennità mensile globale lorda spettante ai membri dei Parlamento della Repubblica Italiana di cui al comma 1;

d) ai Presidenti dei Gruppi consiliari regionali è determinata nella misura dell’80 per cento dell’indennità mensile globale lorda spettante ai membri del Parlamento della Repubblica Italiana di cui al comma 1;

e) ai Componenti dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, ai Presidenti di Commissione legislativa permanente del Consiglio regionale, al Presidente della Giunta delle elezioni ed ai Presidenti delle Commissioni speciali cui all’articolo 19 dello Statuto regionale è determinata nella misura del 75 per cento dell’indennità mensile globale lorda spettante ai membri del Parlamento della Repubblica Italiana di cui al comma 1;

f) ai Vice Presidenti delle Commissioni legislative permanenti del Consiglio regionale, ai Vice Presidenti ed al Segretario della Giunta delle elezioni ed ai Vice Presidenti di Commissioni speciali è determinata nella misura del 70 per cento dell’indennità mensile globale lorda spettante ai membri del Parlamento della Repubblica Italiana di cui al comma 1.

3. L’indennità di carica, di cui al comma 2, spettante al Presidente della Giunta regionale, è corrisposta in dodici rate mensili, con decorrenza dalla sua proclamazione e fino alla cessazione del suo incarico.

4. Fatta eccezione per il Presidente della Giunta regionale, le indennità previste dal comma 2 sono corrisposte in dodici rate mensili, con decorrenza dal conferimento dell’ufficio o dell’incarico e fino alla cessazione dell’ufficio o dell’incarico, comunque motivata.

5. Le indennità di cui ai commi precedenti non sono cumulabili.

Art. 2.

1. Dopo il comma 1 dell’articolo 3 della legge regionale 1 marzo 1995, n. 27 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri) sono inseriti i seguenti commi:

“1 bis. La corresponsione dell’assegno vitalizio può essere anticipata, su richiesta del Consigliere e dopo la cessazione del mandato, fino al cinquantacinquesimo anno di età.

1 ter. In tal caso, le misure dell’assegno vitalizio di cui all’articolo 6 della l.r. 27/1995 sono determinate, anche ai fini della determinazione dell’assegno indiretto, in relazione all’età di pensionamento e secondo i coefficienti di cui alla seguente tabella:

Età di pensionamento    Coefficiente di determinazione
Anni 55     0,7604  Anni     
Anni 56     0,8016  Anni     
Anni 57     0,8460  Anni    
Anni 58     0,8936  Anni     
Anni 59     0,9448. Anni .”.

Art. 3.

1. Le disposizioni di cui all’articolo 10, comma 4, della l.r. 27/1995 si applicano anche ai Consiglieri in carica alla data di entrata in vigore della presente legge.

La presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione.

E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Piemonte.

Data a Torino, addì 20 marzo 2000

p. Enzo Ghigo
Il Vice Presidente
Antonino Masaracchio


DECRETI DEL PRESIDENTE
DELLA GIUNTA REGIONALE

Decreto del Presidente della Giunta Regionale 8 marzo 2000, n. 25

Sostituzione di un componente effettivo della Commissione Tecnico - Consultiva ex art. 6 Legge 22 Novembre 1978 n. 69 “Coltivazione di Cave e Torbiere” e successive modificazioni ed integrazioni

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

(omissis)

decreta

Art. 1 - Il Sig. Bucarelli Enzo, nominato componente effettivo della Commissione Tecnico-Consultiva Cave e Torbiere con D.P.G.R. n. 4322/95, è sostituito, a far data dal presente provvedimento, dal Sig. Voltolini Andrea, su designazione del Consiglio Regionale avvenuta con deliberazione n. 589-CR 14130 dell’11.11.99.

Art. 2 - Il presente decreto sarà pubblicato sul B.U. della Regione Piemonte.

Torino, 8 marzo 2000

Enzo Ghigo



Decreto del Presidente della Giunta Regionale 9 marzo 2000, n. 26

Vigilanza sull’A.R.P.A. - Deliberazione n. 1592 del 27.12.99 Approvazione del nuovo regolamento per la prima organizzazione dell’Ente ai sensi dell’art. 8 L.R. 13.4.95 n. 60

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

(omissis)

decreta

di non formulare osservazioni sulla deliberazione n. 1592 del 27.12.1999 del Direttore generale dell’A.R.P.A.

Torino, 9 marzo 2000

Enzo Ghigo











DELIBERAZIONI
DELLA GIUNTA REGIONALE

Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 1 - 29491

Accantonamento e Assegnazione della somma di L. 11.816.256.000 alla Struttura Speciale Gabinetto della Presidenza della G.R. per l’attivita’ 2000 del Settore Affari Internazionali e Comunitari, capp. 10335, 10475, 10745, 10865, 10940, 10962, 10964, 11012, 11014, 11016, 11045, 11160, 11877, 11892, 11990, 15150 (Bilancio 2000)

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di approvare ai sensi degli artt. 3 e 17 della L.R. n. 51/97, il programma di interventi che dovranno essere realizzati nel corso dell’anno 2000 dalla Struttura speciale “Gabinetto della Presidenza della Giunta Regionale” per il tramite del Settore “Affari Internazionali e Comunitari”;

di accantonare e di assegnare alla suindicata Struttura speciale le somme riportate nella tabella Allegato 1, che costituisce parte integrante della presente deliberazione, al fine di realizzare gli interventi descritti in narrativa.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 2 - 29492

L.R. 67/95: approvazione del Piano Annuale degli interventi regionali per la promozione di una cultura ed educazione di pace, per la cooperazione e la solidarietà internazionale -anno 2000

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

- di approvare il piano annuale 2000 degli interventi regionali per la promozione di una cultura ed educazione di pace, per la cooperazione e la solidarietà internazionale, per l’attuazione delle iniziative previste dalla L.R. 67/95, riportato in allegato, quale parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

- di rinviare a successive determinazioni dirigenziali l’individuazione dei soggetti fornitori di beni e servizi, nonchè la determinazione delle modalità di liquidazione delle somme impegnate.

- di riservarsi di adeguare il presente piano alle direttive per il triennio 2000/2002 non appena approvate del Consiglio regionale.

(omissis)

Allegato

PIANO ANNUALE DEGLI INTERVENTI REGIONALI PER LA PROMOZIONE DI UNA CULTURA ED EDUCAZIONE DI PACE, PER LA COOPERAZIONE E LA SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE

ANNO 2000

Premessa

STATO DI ATTUAZIONE DEL PIANO ANNUALE 1999

a) Iniziative culturali, di ricerca e di informazione

INIZIATIVA a1)

Bando di concorso pubblico per il finanziamento di borse di studio per studenti universitari laureandi e neolaureati .

Con determinazione n. 868 del 29/11/99 sono state assegnate 6 borse di studio da L.5.000.000 e 5 borse di studio da L.3.000.000 ed impegnata la somma complessiva di L.45.000.000.

INIZIATIVA a2)

Progetto di ricerca “Indagine sulla presenza islamica in Piemonte”

Si tratta di un progetto di ricerca su un tema di rilevante interesse per il contesto piemontese, rivolto a realizzare un’indagine sulla presenza islamica a Torino e in Piemonte che, come si sa, risulta più elevata di quella mediamente riscontrabile nel paese.

Con D.D. n.885 del 30/11/99 è stato impegnato un contributo di L.50.000.000 a favore della Caritas Diocesana di Torino per l’effettuazione dello studio, che si avvarrà della collaborazione di un gruppo di docenti e ricercatori e di un gruppo di operatori sociali.

INIZIATIVA a3)

Manutenzione del sistema Agorà e contributi per il caricamento dei testi

Al fine di consentire una continua ed efficace azione di monitoraggio sulla funzionalità del sistema e l’assistenza ai centri convenzionati e agli utenti, proseguirà l’esecuzione del servizio di manutenzione.

Con D.D. n.775 del 26/10/99 è stato affidato il servizio di manutenzione alla ditta INDEX scrl, ed è stata impegnata la somma di L.6.250.000 sul bilancio 1999, e prenotata la somma di L.8.744.000 sul bilancio 2000, trattandosi di servizio che verrà effettuato nel corso di 2 esercizi finanziari.

INIZIATIVA a4)

Nuove modalità di gestione, nuova veste grafica di Agorà e aggiornamento on-line del Censimento

Con D.D. n.708 del 30/9/99 è stato affidato alla ditta INDEX scrl l’incarico di realizzare le le “Nuove modalità di gestione, nuova veste grafica di Agorà e aggiornamento on-line del Censimento ” ed impegnata la somma di L.32.928.000.

Tale iniziativa ha l’obiettivo di migliorare le procedure di gestione e di ottimizzazione dei dati e di consentire l’inserimento in tempo reale dei dati contenuti nel Censimento dei soggetti.

Sarà possibile in tal modo garantire una banca dati costantemente aggiornata, mediante l’intervento attivo degli utenti del sistema.

INIZIATIVA a5)

Integrazione del Thesaurus OCSE in Agorà.

Con D.D. n.709 del 30/9/99 è stato affidato alla ditta INDEX scrl l’incarico di realizzare il “Programma Thesaurus in ambiente Windows” ed impegnata la somma di L.29.164.000.

Tale iniziativa si propone di integrare la banca dati delle monografie mediante l’utilizzo di una libera traduzione in italiano del Macrothesaurus OCSE.

In tal modo verranno agevolate le operazioni di catalogazione e ricerca mediante l’utilizzazione di un vocabolario controllato di termini.

Il progetto prevede sia la modifica delle maschere di inserimento e ricerca dei dati dei centri aderenti alla rete, sia la possibilità di utilizzo dei termini del Macrothesaurus nell’effettuazione di ricerche nella banca dati monografica presente su Agorà tramite il sito Internet.

b) Iniziative di educazione e sensibilizzazione della comunità regionale

INIZIATIVA b1)

Bando di concorso pubblico per il sostegno di iniziative promosse dal sistema scolastico piemontese relative alle materie della L.R. 67/95

Con D.D.n.869 del 29/11/99 è stata approvata la graduatoria delle iniziative presentate ai sensi del Bando di concorso pubblico per il sostegno di iniziative promosse dal sistema scolastico piemontese relative alle materie della L.R. 67/95, ed impegnata la somma complessiva di L.193.465.940.

Tale somma ha consentito il finanziamento di 27 iniziative delle 31 complessivamente presentate dagli istituti scolastici piemontesi..

INIZIATIVA b2)

bando di concorso per enti e associazioni su tematiche inerenti la pace e la povertà

Con D.D.n.61 del 14/2/2000 è stata approvata la graduatoria delle iniziative presentate ai sensi del Bando di concorso pubblico per l’assegnazione di contributi regionali a sostegno di iniziative per la pace e la lotta alla povertà promosse da enti ed associazioni piemontesi, ed assegnati contributi per una somma complessiva di L.361.534.060.

Le iniziative complessivamente finanziate sono state 16, delle 57 complessivamente presentate.

INIZIATIVA b3)

Iniziativa “Laboratorio per una società sostenibile. Area Intercultura e mondialità”

Con D.D. n.900 del 30/11/99 è stato approvato il progetto proposto dal Consorzio Pracatinat e dall’O.n.G. CISV denominato “Laboratorio per una società sostenibile” ed impegnata la somma di L.30.000.000, ha l’obiettivo di identificare le problematiche e impostare la sperimentazione di uno schema di proposta educativa sui temi dello sviluppo sostenibile, dell’intercultura e della mondialità, rivolta alle classi della scuola secondaria superiore.

INIZIATIVA b4)

Accordo interistituzionale con il Comune di Torino per l’offerta di servizi alle scuole superiori piemontesi

Con D.D. n.880 del 30/11/99 è stata impegnata la somma di L.45.000.000 a favore del Comune di Torino per l’offerta di servizi educativi a studenti piemontesi non residenti nel capoluogo regionale. Tali servizi riguardano iniziative nel settore della pace, della solidarietà tra i popoli e dell’educazione interculturale, e l’accordo ha consentito di estendere anche a scuole non torinesi i servizi predisposti dal Comune di Torino per scuole del proprio territorio.

c) Iniziative di formazione

INIZIATIVA c1)

Progetto CIE- Seminario- “Cooperazione internazionale allo sviluppo. Il modello piemontese e le tendenze europee”

Con D.D. n.883 del 30/11/99 è stato approvato il progetto presentato dal CIE per la realizzazione del convegno “Cooperazione internazionale allo sviluppo. Il modello piemontese e le tendenze europee” ed assegnato un contributo di L.40.000.000.

L’iniziativa è rivolta all’organizzazione di un seminario internazionale sulla politica di cooperazione allo sviluppo con l’obiettivo di riflettere sulle iniziative fin qui realizzate in ambito regionale (coinvolgendo dunque le Province, i Comuni, i rappresentanti del mondo economico, le Ong, le associazioni e le Università) e di favorire nello stesso tempo il dialogo ed il collegamento con i soggetti più attivi nel Parlamento e nella Commissione Europea. Il seminario rappresenterebbe così un’occasione di valorizzazione della politica e delle azioni dei soggetti piemontesi e di conoscenza del dibattito europeo, nonché momento di confronto con rappresentanti del Governo e del Parlamento italiano.

INIZIATIVA c2)

Progetto di istituzione di un corso post graduate in cooperazione allo sviluppo.

Con D.D. n.882 del 30/11/99 è stato approvato il progetto “Gestire lo sviluppo: teoria e pratica”, promosso dall’Università degli studi di Torino e dal Centro Internazionale di Formazione dell’Organizzazione Internazionale per il Lavoro, per la realizzazione di corso di specializzazione post-lauream, ed assegnato un contributo di L. 50.000.000 .

Tale iniziativa si prefigge lo scopo di favorire la nascita in Piemonte di un punto di eccellenza per quanto riguarda la formazione di personale specializzato sui temi della cooperazione allo sviluppo.

L’individuazione del progetto è stata realizzata successivamente all’approvazione del Piano annuale 1999 di attuazione degli interventi regionali per la promozione di una cultura ed educazione di pace per la cooperazione e la solidarietà internazionale, in quanto esso prevedeva la facoltà di utilizzare una somma non superiore al 20% del totale delle risorse disponibili sul capitolo 11016/99 per il finanziamento di nuove iniziative da individuarsi successivamente alla sua approvazione.

d) Iniziative di cooperazione internazionale

INIZIATIVA d1)

Progetto di formazione professionale “Ambra”

Con D.D. n.884 del 30/11/99 è stato approvato il Progetto di formazione professionale “Ambra” ed assegnato un contributo di L.50.000.000 a favore del For.Al di Alessandria.

Il progetto Ambra ha la finalità di promuovere, presso la Comunità indigena di Simojovel (Chiapas, Messico) la creazione di una scuola di formazione professionale per orefici, che permetta di trasmettere le competenze necessarie in diverse aree disciplinari inerenti le tecniche di lavorazione dell’ambra, e nell’avvio di una struttura commerciale locale capace di vendere il prodotto nel mercato interno ed internazionale.

INIZIATIVA d2)

Iniziativa di cooperazione decentrata con i paesi Tunisia e Marocco: borse di studio euro arabe

Con D.D. n.799 del 5/11/99 è stato approvato il Programma “Euro-Arab Management Diploma” promosso dalla Scuola di Amministrazione Aziendale dell’Università di Torino, ed impegnata la somma di L.50.000.000 per consentire l’assegnazione di borse di studio per studenti provenienti da Tunisia e Marocco che partecipano a tale programma.

Esso mira alla formazione di manager arabi ed europei in grado di operare efficacemente nel contesto europeo e in quello arabo e di favorire legami commerciali fra Europa e Paesi arabi.

La formazione di managers con queste caratteristiche è un tassello importante di una politica di cooperazione volta a stabilire a stabilire e rafforzare i legami del Piemonte con Tunisia e Marocco, paesi nei quali La Regione intende realizzare azioni di cooperazione allo sviluppo.

INIZIATIVA d3)

Progetto di cooperazione decentrata “Cambogia 2000"

Con D.D. n.881 del 30/11/99 è stato approvato il Progetto di cooperazione decentrata “Cambogia 2000" ed impegnata la somma di L.40.000.000 a favore della Provincia di Alessandria.

Esso ha lo scopo di ripristinare la diga ed il canale di Bos M’kak oggi in disuso, e si inserisce nell’ambito di un’azione integrata, che prevede la realizzazione anche di altri interventi, rivolta al miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni interessate, nella prospettiva di stabilire contatti duraturi tra enti locali italiani e cambogiani, secondo la metodologia della cooperazione decentrata.

INIZIATIVA d4)

Monitoraggio progetti sicurezza alimentare

Con D.D. n.896 del 30/11/99 è stato approvato l’affidamento all’ente Seniores Italia del monitoraggio delle iniziative finanziate con il programma degli interventi per la sicurezza alimentare nell’area del Sahel. L’incarico prevede solo i rimborsi spese per le missioni, e la somma impegnata ammonta a L.131.000.000.

E’ stata successivamente stipulata apposita convenzione tra l’ente e la Regione che disciplina le modalità di effettuazione del servizi.

L’analisi degli interventi realizzati nell’area del Sahel, resa possibile dal monitoraggio, consentirà di acquisire competenze e di mettere a punto modelli di intervento utilizzabili in altre aree del mondo in cui vi sia un interesse della Regione ad operare.

INIZIATIVA d5)

Iniziativa di cooperazione decentrata con i paesi Tunisia e Marocco

Con D.D. n.901 del 30/11/99 è stato approvato il progetto di cooperazione decentrata con i paesi Tunisia e Marocco quale completamento e concretizzazione dell’attività già svolta lo scorso anno con lo studio predisposto dall’ICS di Alessandria.

L’iniziativa prevede la stipulazione di una convenzione tra la Regione Piemonte, l’ICS, la Provincia di Alessandria e il Comune di Alessandria, e la somma impegnata ammonta a L.70.000.000.

L’individuazione del progetto è stata realizzata successivamente all’approvazione del Piano annuale 1999 di attuazione degli interventi regionali per la promozione di una cultura ed educazione di pace per la cooperazione e la solidarietà internazionale, in quanto esso prevedeva la facoltà di utilizzare una somma non superiore al 20% del totale delle risorse disponibili sul capitolo 11016/99 per il finanziamento di nuove iniziative da individuarsi successivamente alla sua approvazione.

e) Iniziative di emergenza e di solidarietà internazionale

(non compreso nel presente programma, ai sensi dell’art.8 della L.R. 67/95)

In tale ambito la Regione Piemonte ha proseguito il suo impegno nel sostegno di iniziative atte ad affrontare il problema della sicurezza alimentare nei Paesi del terzo Mondo già avviate nel 1997 e proseguite nel 1998, per le quali è stato stanziato un finanziamento di 1800 milioni.

Il Comitato di Solidarietà, ai sensi delle Leggi regionali 4/82 e 67/95 ha ritenuto di proseguire l’impegno già avviato nei paesi dell’area saheliana, Burkina Faso, Mali, Niger, Senegal.

e1) Progetti di emergenza in America Centrale (Uragano Mitch)

Con D.D. n879 del 30/11 è stato approvato il progetto di emergenza in America Centrale in conseguenza dell’uragano Mitch, rivolto all’allestimento di edifici scolastici e di infrastrutture varie. La somma impegnata ammonta a L.80.000.000

INIZIATIVA e2)

Sicurezza alimentare nei paesi del Sud del Mondo

Anche per il 1999 il Consiglio Regionale ha assegnato una disponibilità di L.1.800.000.000 sul capitolo 11014 per l’attuazione di interventi rivolti a garantire la sicurezza alimentare nei paesi del sud del mondo.

Le direttive 1999 che hanno l’obiettivo di promuovere e sostenere progetti finalizzati a migliorare le condizioni di sicurezza alimentare delle popolazione dei paesi Burkina Faso, Mali, Niger, Senegal hanno previsto tre distinti percorsi

percorso “a” : sostegno alla progettualita’ degli enti locali

percorso “b”: progetti di iniziativa regionale

percorso “c”: sostegno alla progettualita’ di altri soggetti

Per quanto concerne il percorso “a”, con determinazione n.902 del 1/12/99 è stata impegnata la somma di L.260.000.000 a favore degli enti locali che si dichiareranno disponibili a partecipare alla progettazione conseguente al forum che è stato predisposto per l’incontro delle autonomie locali Piemontesi e quelle dei paesi Saheliani.

Per quanto concerne il percorso “b”, con D.D. n. 898 del 30/11/99 è stato approvato il progetto predisposto in collaborazione con la Pastorale Sociale e del Lavoro, ed impegnata la somma di L.200.000.000, e con D.D. n.897 del 30/11/99 è stato approvato il progetto predisposto in collaborazione con l’AFPA per la realizzazione di un progetto di formazione nella regione di Lougà in Senegal, ed impegnata la somma di L.100.000.000.

Per quanto concerne il percorso “c”, al termine delle procedure di presentazione con D.D. n.887 del 30/11/99 sono stati individuati i progetti meritevoli di sostegno ed impegnata la somma di L.1.000.000.000.

Al termine delle procedure di concertazione verrà approvato il programma definitivo 1999 delle azioni concernenti la sicurezza alimentare nei paesi meno sviluppati.

Sempre nel quadro di tali iniziative, con determinazione n.899 del 30/11/99 è stato inoltre approvato il progetto per l’attuazione di iniziative di accompagnamento a tale programma, ed impegnata la somma di L.240.000.000.

E3) Emergenza profughi del Kossovo: adesione missione Arcobaleno

Alcuni fondi disponibili sul capitolo 11012 sono stati impiegati per l’attuazione della missione arcobaleno per la parte attribuita alle regioni. L’iniziativa è stata realizzata dal settore Protezione Civile. I funzionari interessati stanno predisponendo una relazione esaustiva e completa di tutte le attività realizzate dalla Regione tra cui anche quelle sostenute con le disponibilità reperite nel capitolo citato.

E3) Progetti di emergenza a favore delle popolazioni del Tibet

L’individuazione del progetto è stata realizzata successivamente all’approvazione del Piano annuale 1999 di attuazione degli interventi regionali per la promozione di una cultura ed educazione di pace per la cooperazione e la solidarietà internazionale, in quanto esso prevedeva la facoltà di utilizzare una somma non superiore al 20% del totale delle risorse disponibili sul capitolo 11016/99 per il finanziamento di nuove iniziative da individuarsi successivamente alla sua approvazione.

Per tali interventi è stata impegnata la somma di L.21.000.000.

IL PIANO ANNUALE 2000
AMBITI E MODALITA’ DI INTERVENTO

Premessa

Per quanto riguarda gli obiettivi dell’azione Regionale occorre, nelle more dell’approvazione delle nuove direttive triennali di carattere programmatico per gli anni 2000-2002, sostanzialmente confermare gli obiettivi contenuti nelle precedenti direttive triennali 1997-1999.

In particolare si sottolinea l’importanza di radicare nella realtà piemontese una cultura di pace favorendo la partecipazione delle diverse componenti della società civile ai diversi programmi regionali promuovendo la costituzione di reti e consorzi tra diversi soggetti.

Anche negli altri ambiti di intervento, sulla base dell’esperienza accumulata nel passato la Regione orienterà le proprie azioni al fine di stabilizzare e consolidare la sua posizione di centro di riferimento dell’informazione locale sulla cooperazione e del patrimonio di progetti e di materiale informativo dei singoli soggetti operanti in Piemonte.

L’azione regionale sarà finalizzata in modo particolare alla costituzione ed al consolidamento delle reti di relazioni con il territorio, promuovendosi quale soggetto in grado di svolgere un ruolo di coordinamento e di collegamento con le istanze nazionali ed internazionali tra Associazioni, Ong, Istituzioni pubbliche e private, imprese, organismi religiosi, ecc., e favorendo sotto il profilo organizzativo e finanziario la partecipazione nei programmi degli Enti Locali.

Ciò in particolare nella promozione di programmi di cooperazione decentrata che, sulla base delle positive esperienze condotte nel passato e tuttora in fase di realizzazione, mireranno ad un sempre maggiore coinvolgimento delle diverse componenti della società civile piemontese (Associazioni, enti, istituzioni scolastiche, aziende, municipalizzate, ecc.) in azioni di sostegno ad altre realtà di paesi in via di sviluppo e ad economie di transizione.

a) Iniziative culturali, di ricerca e di informazione

Obiettivi per l’anno 2000

Come già sperimentato negli ultimi Piani Annuali, si ritiene che le iniziative di ricerca debbano assumere carattere strumentale rispetto agli altri ambiti di intervento previsti dalla L.R. 67/95.

Si ritiene importante mantenere un’azione di stimolo e di collaborazione con le istituzioni universitarie, con la finalità di valorizzare le ricerche che possano portare significativi contributi agli Enti ed ai soggetti che operano per la realizzazione di programmi regionali. Per dare concretezza a tali obiettivi, si procederà ad attivare borse di studio per studi e ricerche che siano attinenti con le attività promosse dalla Regione e siano integrate all’attività di ricerca dei Dipartimenti Universitari. A tal fine sarà opportuno svolgere attività di sensibilizzazione per consentire una maggiore finalizzazione e orientamento delle ricerche.

Nel campo dell’informazione verranno realizzate iniziative di sviluppo del Sistema Informativo “Agorà” per renderlo ancora più articolato e rispondente alle esigenze degli utenti.

INIZIATIVA a1)

Finanziamento di borse di studio per studenti universitari laureandi e neolaureati .

Per valorizzare le ricerche che le istituzioni universitarie svolgono nell’ambito delle loro funzioni e che possono avere significative ricadute nelle attività e nelle azioni promosse dai programmi regionali di cui alla L.R.67/95, verrà predisposto un finanziamento di borse di studio per studenti universitari finalizzate a completare il percorso di studi di laurea, di specializzazione e di dottorato.

Le borse dovranno essere collegate ad azioni e progetti che le università svolgono in collaborazione con la Regione.

Verrà inoltre promossa un’azione di coordinamento con la Fondazione Einaudi e il Centro di Studi Africani. A tal fine potrà essere svolto un censimento degli interventi svolti dai vari dipartimenti ed attività di sensibilizzazione per consentire una maggiore finalizzazione e orientamento delle ricerche.

INIZIATIVA a2)

Iniziative di manutenzione e di Sviluppo del Sistema Informativo Regionale “Agorà Piemonte”

Al fine di consentire una continua ed efficace azione di monitoraggio sulla funzionalità del sistema e l’assistenza ai centri convenzionati e agli utenti, proseguirà l’esecuzione del servizio di manutenzione del Sistema Informativo Regionale “Agorà Piemonte” e verranno garantiti i contributi per il caricamento dei testi bibliografici nell’archivio, in base a quanto previsto dalle convenzioni stipulate con i centri aderenti alla rete.

Verranno inoltre individuate ulteriori iniziative di sviluppo del Sistema al fine di favorire l’ampliamento della banca dati e della documentazione in esso contenuta, e la sua diffusione presso la Comunità regionale.

Si prevede infine di avviare possibili integrazione con altre Banche Dati anche per coordinare le modalità di raccolta e di archiviazione dei dati a livello regionale e nazionale.

L’obiettivo è quello di una banca dati costantemente aggiornata, mediante l’intervento attivo degli utenti del sistema.

b) Iniziative di educazione e sensibilizzazione della comunità regionale

Obiettivi per l’anno 2000

Sulla base della positiva esperienza avviata con i precedenti piani annuali, si conferma quella linea di intervento finalizzata a promuovere le attività proposte dagli istituti scolastici. Tale orientamento assume particolare significato in relazione alle nuove politiche governative, che tendono a riconoscere un ruolo sempre più autonomo alle singole scuole. In quest’ottica, si ritiene opportuno promuovere una maggior correlazione tra il sistema scolastico e le altre componenti della società civile, premiando in particolare quelle iniziative che permettano di realizzare un collegamento tra scuole, tra scuole ed enti locali, associazioni, università.

Al di fuori del sistema scolastico, l’azione regionale conferma l’indirizzo già assunto con i precedenti programmi, integrando con le proprie risorse e con i propri orientamenti l’azione delle altre realtà locali (enti, associazioni, Ong, Comuni, Province) nel quadro di iniziative di educazione e di sensibilizzazione alle tematiche della pace e della lotta alla povertà.

INIZIATIVA b1)

Sostegno di iniziative promosse dal sistema scolastico piemontese relative alle materie della L.R. 67/95

Sempre nell’ambito delle iniziative di educazione e sensibilizzazione della comunità regionale, si intende proseguire l’esperienza di sostegno delle iniziative progettate dalle scuole medie superiori piemontesi relative alle materie della L.R. 67/95, per progetti di educazione alla pace, di educazione interculturale, di scambio internazionale (non finanziati dai Programmi di Azione Comunitaria), di diffusione di Agorà nelle scuole, per corsi di formazione per insegnanti, per la realizzazione di pubblicazioni ecc.

L’obiettivo è quello di realizzare l’iniziativa mediante l’attivazione della collaborazione e il coinvolgimento delle province piemontesi a livello promozionale, gestionale e di compartecipazione finanziaria al progetto.

Occorrerà in ogni caso rafforzare il rapporto tra le scuole e gli enti locali e le associazioni presenti sul territorio, la collaborazione attiva con scuole dei PVS, nonchè quelle azioni che realizzeranno una ricaduta positiva sulle attività che la Regione ha in corso di realizzazione nelle materie disciplinate dalla L.R. 67/95.

Potranno inoltre essere promosse iniziative indirizzate agli istituti scolastici che intendono diffondere e valorizzare le proprie peculiari esperienze nella realizzazione e partecipazione a progetti di educazione alla pace, di educazione interculturale, di cooperazione, mediante la produzione di materiale documentale (pubblicazioni, audiovisivi, prodotti multimediali).

INIZIATIVA b2)

Sostegno di iniziative inerenti la pace e la lotta alla povertà promosse da enti e associazioni piemontesi

Sempre nell’ambito delle iniziative di educazione e sensibilizzazione della comunità regionale, si intende proseguire l’esperienza di sostegno di iniziative legate al tema “Pace e povertà” (assumendo il termine “povertà” un significato molto ampio), promosse da enti pubblici singoli e associati, associazioni senza fini di lucro, istituti scolastici (ad eccezione delle scuole medie superiori, già destinatarie di uno specifico bando) con sede in Piemonte.

L’obiettivo è quello di realizzare l’iniziativa mediante l’attivazione della collaborazione e il coinvolgimento delle province piemontesi a livello promozionale, gestionale e di compartecipazione finanziaria al progetto.

Potranno inoltre essere promosse iniziative indirizzate agli Enti e alle associazioni che intendono diffondere e valorizzare le proprie peculiari esperienze nella realizzazione e partecipazione a progetti di educazione alla pace, di educazione interculturale, di cooperazione ( mediante la produzione di materiale documentale quale pubblicazioni, audiovisivi, prodotti multimediali, momenti di formazione, seminari ecc.).

INIZIATIVA b3)

Iniziativa “Laboratorio per una società sostenibile. Area Intercultura e mondialità”

Questa iniziativa proseguirà il cammino avviato nel precedente piano annuale, che si sviluppa sulla base della proposta ideata dal Consorzio “Pra Catinat” e dall’O.n.G. CISV, e che ha l’obiettivo di identificare le problematiche e impostare la sperimentazione di uno schema di proposta educativa sui temi dello sviluppo sostenibile, dell’intercultura e della mondialità, rivolta alle classi della scuola secondaria superiore.

Successivamente, sulla base delle riflessioni che emergeranno, verranno coinvolte altre istituzioni e associazioni per completare il processo avviato.

Il percorso progettuale avrà l’obiettivo di favorire la elaborazione e la costruzione di una competenza metodologica relativa ai processi “interculturali” spendibile in tutti i contesti operativi di attività del “Laboratorio”, e favorire l’arricchimento con nuovi percorsi estensibili a classi di altre Province piemontesi o Regioni d’Italia.

INIZIATIVA b4)

Collaborazione con la Provincia e il Comune di Torino per l’offerta di servizi alle scuole superiori piemontesi

L’iniziativa ha il fine di proseguire l’esperienza avviata nel corso del precedente anno per la pubblicizzazione congiunta presso le scuole piemontesi di iniziative nel settore della pace, della solidarietà tra i popoli e dell’educazione interculturale e per l’estensione a scuole non torinesi di servizi predisposti dal Comune di Torino per scuole del proprio territorio.

La collaborazione prevede, oltre alla diffusione nel territorio piemontese di manifesti con le iniziative proposte dai tre enti, che la Regione Piemonte sostenga la fruizione da parte di scuole non del capoluogo regionale di servizi forniti dal Comune di Torino ai propri istituti scolastici.

c) Iniziative di formazione

Obiettivi per l’anno 2000

L’obiettivo è quello di realizzare una rete di collegamento culturale proiettata ed indirizzata sull’attività operativa dei soggetti e degli operatori pubblici e privati, singoli ed associati, tale da creare interscambi di professionalità e momenti di riflessione su tematiche di particolare rilevanza che possano costituire un valido strumento di confronto e di perfezionamento per tali soggetti.

Si ritiene di individuare tali iniziative in un momento successivo alla stesura del presente piano, al fine di individuare e valutare le proposte più rispondenti agli obiettivi dell’Amministrazione Regionale.

d) Iniziative di cooperazione internazionale

Obiettivi per l’anno 2000

Come previsto dalla Legge Regionale 67/95 le iniziative di cooperazione internazionale dovranno essere finalizzate al soddisfacimento dei bisogni primari, alla salvaguardia della vita umana, alla autosufficienza alimentare, alla valorizzazione delle risorse umane, alla conservazione del patrimonio ambientale, all’attuazione e al consolidamento dei processi di sviluppo endogeno e alla crescita economica sociale e culturale dei Paesi interessati, al miglioramento della condizione femminile e dell’infanzia, a sostegno della promozione della donna.

L’approccio “regionale” alla cooperazione internazionale sarà caratterizzata da due diverse modalità di intervento :

a) azioni di rafforzamento istituzionale (institution building) e trasferimenti di competenze proprie dell’Amministrazione ad istituzioni di Paesi in via di sviluppo o ad economia di transizione ;

b) azioni di cooperazione decentrata mediante il sostegno di rapporti di partenariato tra le diverse componenti della società civile della nostra regione e quelle delle realtà locali nelle quali si interviene. Questa seconda tipologia di intervento sarà attuata con tre diverse modalità :

b1 - attivazione di relazioni preferenziali (protocollo di cooperazione) con un partner istituzionale omologo (regioni/cantone/provincia ecc.) e promozione di interventi di altri soggetti piemontesi pubblici e privati, individuati sulla base delle specifiche richieste avanzate dal partner ;

b2 - promozione dell’intervento degli enti locali per l’attivazione di rapporti di partenarialto con omologhe realtà dei pvs e peco. A tal fine verranno individuati appositi percorsi formativi e di sostegno.

b3 - sostegno ad iniziative di cooperazione decentrata già avviate da istituzioni locali e da Associazioni ed Ong, al fine di armonizzarne l’azione anche in relazione ai programmi delle Organizzazioni Internazionali.

In tale ottica, si ricorda che, nel 1997, 1998 e 1999, in relazione ad una apposita mozione consiliare, l’azione Regionale di cooperazione si è indirizzata principalmente verso quei paesi a basso reddito, che necessitano di interventi per la sicurezza alimentare delle loro popolazioni : Burkina Faso, Malì, Niger, Senegal.

Su tale asse sono state utilizzate le disponibilità del capitolo 11014, istituito con apposita modifica legislativa.

Per l’utilizzo dei fondi 2000, oggetto del presente piano, ai sensi dell’art.8 della L.R. 67, si ritiene opportuno definire alcuni criteri di massima utili a consentire l’individuazione delle aree con cui stabilire rapporti di collaborazione e di partenariato.

I criteri adottati sono stati scelti per identificare quelle aree con le quali esistono già relazioni che possono essere valorizzate nell’ambito dei programmi di cooperazione ;

in particolare si è deciso di dare la priorità a quei paesi che verificassero almeno una delle seguenti caratteristiche :

a) paesi con i quali sono attivi significativi flussi di immigrazione

b) paesi che siano interessati dalle decisioni assunte in occasione del vertice di Barcellona.

c) paesi nei quali vi siano interventi di soggetti Piemontesi

d) paesi nei quali sia maturato l’interesse e la volontà di altri soggetti pubblici Piemontesi di avviare azioni di rafforzamento delle istituzioni.

Sulla base di tali criteri, già sperimentati nel corso dell’anno precedente, l’area su cui la Regione intende sicuramente rivolgere la propria attenzione è quella relativa ai paesi della Tunisia e Marocco, tenendo conto delle indicazioni emerse dai risultati dello studio preliminare approvato nel 1998, e delle iniziative che sono state avviate nel corso del precedente Piano Annuale.

Ulteriori iniziative che verranno ritenute meritevoli di sostegno potranno essere individuate successivamente all’approvazione del presente piano.

INIZIATIVA d1)

Iniziative di cooperazione decentrata con i paesi Tunisia e Marocco

La Tunisia e il Marocco sono stati individuati come paesi di grande importanza per l’attivazione di rapporti di collaborazione e di partenariato con la realtà piemontese, sia per ragioni geografiche e culturali sia sulla base della rilevante presenza di istituzioni ed enti piemontesi sul territorio.

Si intende pertanto rafforzare l’azione regionale attivando iniziative di cooperazione decentrata sulla base della metodologia e dell’esperienza maturata nel programma regionale di sicurezza alimentare nell’area del Sahel, ed avvalendosi delle indicazioni emerse dai risultati dello studio preliminare approvato nel 1998, e giunto recentemente a compimento.

INIZIATIVA d2)

Monitoraggio progetti sicurezza alimentare

Il grado di realizzazione e l’efficacia degli interventi per la sicurezza alimentare nell’area del Sahel saranno oggetto di azioni di monitoraggio (a cura di soggetti provvisti delle competenze e delle esperienze necessarie). L’analisi degli interventi realizzati nell’area del Sahel, resa possibile dal monitoraggio, consentirà di acquisire competenze e di mettere a punto modelli di intervento utilizzabili in altre aree del mondo in cui vi sia un interesse della Regione ad operare.

In questo modo sarà possibile pervenire ad una più stretta integrazione tra le azioni regionali soggette alla programmazione del presente piano annuale e quelle escluse.

Tale attività di monitoraggio sarà pertanto finanziata con i fondi di cui al capitolo 11012/2000.

e) Iniziative di emergenza e di solidarietà internazionale

Tali iniziative, per il loro carattere di eccezionalità, non sono soggette alla ordinaria programmazione annuale, ai sensi dell’art. 8 della L.R. 67/95.

Le iniziative verranno pertanto individuate in conseguenza dell’effettivo verificarsi delle condizioni che giustifichino l’intervento regionale.

INIZIATIVA e1)

Sicurezza alimentare nei paesi del Sud del Mondo

Per il 2000 il Consiglio Regionale ha assegnato una disponibilità di L.2.000.000.000 sul capitolo 11014 per l’attuazione di interventi rivolti a garantire la sicurezza alimentare nei paesi del sud del mondo che la Giunta Regionale, d’intesa con il Comitato di Solidarietà, intende utilizzare sulla base di quanto verrà stabilito da apposite Direttive.





























































PIANO FINANZIARIO DEGLI INTERVENTI REGIONALI PER LA PROMOZIONE DI UNA CULTURA
ED EDUCAZIONE DI PACE, PER LA COOPERAZIONE E LA SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE
ANNO 2000


AMBITI DI INTERVENTO    PROGETTI

a) CULTURALI, DI RICERCA E    a1) finanziamento di borse di studio per laureandi e neolaureati  
DI INFORMAZIONE (art.4 L.R. 67/95)    a2) Iniziative di manutenzione e di Sviluppo del Sistema
    Informativo Regionale “Agorà Piemonte”

b) EDUCAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE     b1) Sostegno di iniziative promosse dal sistema scolastico
DELLA COMUNITA’ REGIONALE     piemontese relative alle materie della L.R. 67/95
(art.5 L.R. 67/95)    b2) Sostegno di iniziative inerenti la pace e la lotta alla
    povertà promosse da enti e associazioni piemontesi
    b3) Iniziativa “Laboratorio per una società sostenibile.
    Area Intercultura e mondialità
    b4) collaborazione con la Provincia e il Comune di Torino
    per l’offerta di servizi alle scuole superiori piemontesi

c) FORMAZIONE (art.6 L.R. 67/95)    Iniziative in corso di individuazione

d) COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
(art.7 L.R. 67/95)    d1) Iniziativa di cooperazione decentrata con i paesi
    Tunisia e Marocco
    d2) Monitoraggio progetti sicurezza alimentare

*e) INIZIATIVE DI EMERGENZA E     e1) Progetto per la sicurezza alimentare nei paesi
SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE     del sud del mondo1
(art.9 L.R. 67/95)    
    

* per il loro carattere di eccezionalità ed urgenza, tali iniziative non sono soggette alla ordinaria programmazione annuale di cui all’art. 8 della L.R. 67/95.

TOTALE CAP.11016**        1.200.000.000

CAP. 11012    prenotazioni sul bilancio 2000 effettuate nel 1998    8.744.000
    somma disponibile per iniziative 1999    591.256.000

TOTALE CAP.11012**        600.000.000


** In relazione al totale di cui ai capitoli 11012 11016 è prevista la facoltà di utilizzare una somma non superiore al 20% di tale totale per iniziative che si riterranno meritevoli in momenti successivi all’approvazione del presente piano.


(1) Interventi realizzati mediante le risorse assegnate all’apposito capitolo 11014 del bilancio


Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 3 - 29493

Salone del Gusto edizione 2000. Compartecipazione della Regione Piemonte. Definizione spesa massima ammissibile ed accantonamento di L. 1.300.000.000 (capitoli vari bilancio 2000)

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di concorrere, per le motivazioni sopra esposte, all’organizzazione della terza edizione del Salone del Gusto, che si svolgerà a Torino dal 25 al 29 ottobre 2000, e di tutte le iniziative che nel corso dell’anno verranno promosse per la valorizzazione dell’evento, sulla base di un’apposita convenzione.

* Di assumere a carico del bilancio regionale gli oneri per l’occupazione delle aree di Lingotto Fiere, utili all’organizzazione del Salone del Gusto, gli oneri per l’allestimento della tensostruttura descritta in premessa, gli oneri per l’attuazione del programma promozionale e di personalizzazione per una spesa complessiva non superiore a L. 2.500.000.000

* Di dare mandato al Direttore del Gabinetto della Presidenza della Giunta Regionale di predisporre idonea convenzione, al fine di consentire la valorizzazione dell’Ente in tutte le iniziative inerenti il ‘’Salone del Gusto’’, compreso lo svolgimento dello stesso.

* Di dare atto che con deliberazione n.41-29313 del 7 febbraio 2000, è già stata accantonata la somma di L.1.200.000.000. per la realizzazione dell’evento come descritto in premessa sul capitolo 14600/2000

* Di accantonare conseguentemente l’ulteriore somma di L. 1.300.000.000 nei termini seguenti:

L. 800.000.000.....sul cap. 10330 ( Presidenza ) (A. 100331)

L.. 100.000.000 ....sul cap. 14860 ( Commercio ) (A. 100332)

L. 400.000.000.... sul cap. 12730 (.Agricoltura ) (A. 100302)

* Di assegnare alla Direzione Gabinetto della Presidenza della Giunta Regionale la relativa disponibilità per l’assunzione delle successive determinazioni dirigenziali

* Di dare mandato alle Direzioni direttamente interessate alla realizzazione dell’evento, d’intesa con la Direzione Gabinetto della Presidenza della Giunta Regionale, di attivare gli atti e le iniziative settoriali necessarie alla attuazione della convenzione e alla realizzazione dell’evento.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 4 - 29494

Rettifica e integrazione della D.G.R. n. 1-29135 del 10/1/2000, recante “Proposta di Intesa Istituzionale di Programma tra la Regione Piemonte e il Governo italiano. Approvazione e autorizzazione alla relativa sottoscrizione”

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

- di approvare le modifiche apportate all’Allegato tecnico all’Intesa Istituzionale di Programma;

- di approvare le modifiche apportate al quadro finanziario dell’Intesa di Programma in premessa illustrate;

- di approvare in particolare le modifiche apportate all’Accordo Quadro in materia di Beni e all’Accordo Quadro in materia di Edilizia Sanitaria;

- di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a sottoscrivere l’Intesa Istituzionale di Programma allegata alla presente deliberazione, così come modificata alla luce delle considerazioni sopra esposte, anche alla luce di eventuali modifiche non sostanziali che ancora si rendessero necessarie nella fase che precede l’approvazione dell’Intesa stessa da paret del CIPE;

- di autorizzare i dirigenti regionali a sottoscrivere gli Accordi di Programma Quadro allegati alla presente deliberazione anche alla luce di eventuali modifiche non sostanziali che ancora si rendessero necessarie nella fase che precede l’approvazione dell’Intesa stessa da parte del CIPE.

I documenti allegati alla presente deliberazione sostituiscono gli analoghi allegati di cui alla DGR n. 1-29135 del 10/1/2000.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 5 - 29495

Autorizzazione alla costituzione di parte civile della Regione Piemonte nel procedimento penale n. 69/97 r.g.n.r. avanti il Tribunale di Ivrea. Affidamento incarico all’avv. Alessandro Mattioda. Spesa L. 100.000 (cap. 10560/2000)

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di autorizzare il Presidente della Giunta Regionale alla costituzione di parte civile della Regione Piemonte nel procedimento penale n. 69/97 r.g.n.r. avanti il Tribunale di Ivrea, in ogni sua fase e grado e nei confronti di coloro che anche in prosieguo saranno imputati come in pressa specificato, avvalendosi del patrocinio dell’avv. Alessandro Mattioda professionista legale dipendente di questa Amministrazione.

La spesa presunta in L. 100.000 relativa al conferimento del mandato con scrittura privata autenticata per la quale è incaricato il notaio dott. Enrico Patrizio Mambretti in Torino è impegnata sul cap. 10560 del bilancio 2000 e sarà liquidata con successivo provvedimento previa presentazione della relativa parcella debitamente vistata dal competente Ordine Professionale. (I. 424)

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 6 - 29496

Presa d’atto transazione relativa alla vertenza dinanzi al Tribunale di Torino promossa da una Società + altri. Integrazione D.G.R. n. 7-29226 del 31.1.2000

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

ad integrazione della D.G.R. n. 7-29226 del 31.1.2000, di prendere atto degli atti di transazione in premessa descritti al fine dell’estinzione del giudizio con integrale compensazione delle spese legali.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 7 - 29497

Emergenza Flavescenza Dorata: richiesta di intervento da parte del Governo

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di richiedere al Governo di impegnarsi:

1) Per il reperimento di ulteriori risorse finanziarie (oltre ai 25 miliardi già previsti a livello nazionale per le diverse regioni interessate) da destinare agli interventi che si rendono necessari per il ripristino dei vigneti colpiti (estirpo e reimpianto) per compensare gli agricoltori, e le strutture di trasformazione della perdita subita (mancato reddito); tale fabbisogno, in via provvisoria è stimato in almeno 60 miliardi; questa stima dovrà quasi sicuramente essere rivista in aumento in conseguenza della prevista espansione degli attacchi epidemici nella stagione vegetativa che sta per iniziare.

2) Per intervenire presso l’Unione Europea affinchè siano consentite deroghe agli attuali limiti di finanziamento imposti e sia prevista, nell’ambito delle norme di attuazione del Regolamento CE relativo all’organizzazione Comune del Mercato vitivinicolo, la possibilità di estendere ai vigneti colpiti da Flavescenza dorata gli interventi di ristrutturazione dei vigneti (art. 11 del Reg. CE 1493/99).

3) Per definire provvedimenti volti a consentire il recupero dei vigneti incolti.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 8 - 29498

Integrazione alla D.G.R. n. 40 - 21087 del 21/7/1997, avente per “Programma di edilizia residenziale pubblica 1992/95. Assegnazione dei finanziamenti di edlilizia sovvenzionata, ai sensi dell’art. 9 della L. 4 dicembre 1993, n. 493. Attuazione della deliberazione 879 - C. R. 12428 del 20 settembre 1994 (C.G. 70/94 del 28/9/94)”

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

- di integrare l’allegato 1, lettera C, punto 12, della D.G.R. n. 40-21087 del 21.07.1997 con il seguente testo:

“ tra le quali può essere compresa anche l’iscrizione di ipoteca bancaria di 2° grado in favore del Comune”.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 9 - 29499

Integrazione alla D.G.R. n. 29 - 42602 del 23/1/1995 avente per “Limiti massimi di costo per gli interventi di Edilizia Residenziale Sovvenzionata e di Edilizia Residenziale Agevolata - L. 5/8/1978 n. 457 - D.M. 5/8/1994"

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

- di integrare l’art. 6, comma 2°, paragrafo 1° della deliberazione della Giunta Regionale n. 29-42602 del 23.1.1995 con il seguente testo:

“Alla suddetta percentuale si potrà derogare in presenza di organismi abitativi composti prevalentemente da alloggi di superficie utile abitabile (Su) uguale od inferiore a 38 mq.;”

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 10 - 29500

Approvazione nuovo disciplinare per la consultazione e la cessione in copia dei documenti fotocartografici disponibili presso il Settore Cartografico

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di approvare, per le considerazioni addotte in narrativa, il nuovo testo del DIPLINARE per la consultazione e la cessione in copia dei documenti fotocartografici disponibili presso il Settore Cartografico allegato come parte integrante, alla presente deliberazione, revocando, nel contempo, il Disciplinare vigente, approvato con D.G.R. n. 75-34767, del 23.01.90, e successive modifiche e integrazioni.

(omissis)

Allegato

REGIONE PIEMONTE
Assessorato alla Pianificazione e Gestione Urbanistica

DISCIPLINARE

per la consultazione e la cessione in copia dei documenti fotocartografici disponibili presso il Settore Cartografico


Parte 1° DISPOSIZIONI GENERALI

Art.1 - Accesso alla documentazione fotocartografica
e diritti di proprietà.

La documentazione del Settore Cartografico è disponibile al pubblico per la consultazione e, se di proprietà regionale, per la cessione definitiva. In quest’ultimo caso la Regione si riserva ogni diritto sulla documentazione ceduta e ne vieta in particolare, sotto qualsiasi forma e con qualunque procedimento, lo sfruttamento commerciale da parte di terzi.

Le richieste di accesso alla documentazione dovranno essere formulate su apposita scheda, opportunamente articolata per ottenere i dati identificativi dell’utente, le indicazioni circa i contenuti e lo scopo della richiesta, oltre ad elementi specifici, in seguito dettagliati.

Il Responsabile del Settore competente può autorizzare, previa richiesta che ne specifichi adeguatamente le finalità, la pubblicazione, se a scopo di studio o di ricerca, di rielaborazioni o stralci della documentazione ceduta. Il Responsabile del Settore competente può altresì autorizzare l’utilizzo di cartografia regionale in opuscoli divulgativi distribuiti gratuitamente al pubblico da enti pubblici e da soggetti senza fini di lucro. In ogni caso, la richiesta di autorizzazione deve evidenziare l’impegno del richiedente a riportare nella pubblicazione, di cui dovrà fornire copia al Settore competente, gli estremi di autorizzazione e il riferimento alla fonte utilizzata.

Parte 2°- CONSULTAZIONE E CESSIONE
DEFINITIVA DEI FOTOGRAMMI
(classificati a “solo scopo di studio”)

Art.2 - Consultazione.

Il pubblico può accedere alla consultazione dei fotogrammi aereostereoscopici, classificati a “solo scopo di studio” a norma delle vigenti leggi in materia di sicurezza nazionale. La consultazione è ammessa solo presso gli uffici in cui è custodito il materiale, previa autorizzazione del funzionario delegato dal Responsabile del Settore competente.

Il funzionario delegato annoterà su apposita scheda i dati identificativi delle persone autorizzate, disciplinando l’ordine di consultazione dei fotogrammi e l’accesso alla strumentazione disponibile.

Art.3 - Cessione definitiva.

Il pubblico può richiedere, a solo scopo di studio, la cessione definitiva di copie di fotogrammi di proprietà regionale. Gli interessati dovranno presentare la richiesta al suddetto funzionario delegato, che autorizzerà alla fornitura le imprese che custodiscono i negativi ai sensi delle citate leggi a tutela della sicurezza nazionale.

L’autorizzazione, concedibile solo se i fotogrammi richiesti non presentano obliterazioni di dettagli di rilevanza strategica, è rilasciata previa dichiarazione del richiedente che il materiale sarà conservato a norma di legge.

I dati di identificazione del richiedente e dei fotogrammi ceduti saranno registrati dal funzionario delegato.

Parte 3°- CESSIONE DEGLI ELABORATI
CARTOGRAFICI.

Art.4 - Contributo per la cessione.

La cessione in copia di elaborati cartografici di proprietà regionale è subordinata al versamento di un contributo a parziale rimborso delle spese sostenute dalla Regione per la formazione e l’aggiornamento della Carta Tecnica. L’entità di tale contributo è specificata nel tariffario esposto al successivo articolo 8. La cessione di quadri d’unione, opuscoli divulgativi e stralci della Carta Tecnica Regionale, su supporto cartaceo o magnetico, distribuiti a scopo dimostrativo è gratuita.

Sono previste le seguenti forme di versamento:

- tramite Bancomat, in sede;

- utilizzando il bollettino di versamento in Conto Corrente Postale predisposto, intestato alla Tesoreria Regionale (CCP n° 10364107); la causale deve riportare l’indicazione “proventi Carta Tecnica Regionale” e i dati di scorporo dell’IVA;

- (solo per enti pubblici) tramite bonifico bancario intestato alla Tesoreria Regionale, previa presentazione al Settore Cartografico del Buono d’Ordine o di copia del provvedimento di acquisto; il bonifico deve riportare la causale sopra indicata e le spese di accredito sono a carico dell’acquirente,.

Art.5 - Cessioni a titolo gratuito.

Possono ottenere a titolo gratuito la documentazione di proprietà regionale i seguenti soggetti:

Organi e Settori della Regione, Autorità Giudiziaria nell’esercizio delle proprie funzioni, componenti operative del Sistema di Protezione Civile (Prefetture, Vigili del Fuoco, Polizia, Carabinieri e Corpo Forestale dello Stato) per gli ambiti territoriali di competenza.

Gli Enti Strumentali della Regione, l’Azienda Regionale Per l’Ambiente (ARPA), gli Enti Regionali di Gestione Parchi e Riserve Naturali, il Dipartimento Interateneo Territorio (Politecnico di Torino), gli Enti Locali della Regione Piemonte, limitatamente agli ambiti territoriali di competenza, ai progetti regionali in corso e a documentate necessità emergenti di rilevanza regionale, possono ottenere a titolo gratuito “una tantum” e su richiesta del responsabile dell’ente una copia riproducibile della Carta Tecnica Regionale alla scala 1/10.000, in alternativa su supporto tradizionale o magnetico, e due stampe tipografiche per ciascuna scala disponibile. La fornitura può essere ripetuta in caso di aggiornamento della base cartografica.

Art.6 - Prestazioni del Settore Cartografico.

Le copie della documentazione cartografica di proprietà regionale, su supporto informatico e/o cartaceo, saranno normalmente eseguite, quando non già disponibili sotto forma di stampa o di CD-ROM, dal Settore Cartografico.

Art.7 - Richieste di materiale cartografico.

Le richieste di materiale cartografico dovranno essere formulate su apposita scheda e inoltrate al Settore Cartografico.

Le schede di richiesta, se riferite a cessioni a titolo gratuito, dovranno essere timbrate nell’apposito spazio e firmate dai responsabili degli enti richiedenti o dai responsabili di Settore, se la scheda è inoltrata da Uffici Regionali.

Art.8- Tariffario della documentazione cartografica.

I contributi, comprensivi degli oneri fiscali, da versare al momento del rilascio della documentazione cartografica, sono i seguenti:

elaborati tradizionali

- stampa bifronte o a colori

della CTR 1/10.000 : L. 7.000/Sezione

- stampa della CTR 1/25.000 : L. 5.000/Tavola

- atlante della CTR 1/25.000 : L. 800.000

- altre stampe di cartografia : L. 8.000/mq

- copia fotostatica su carta : L. 10.000/mq

1)

- copia eliografica su carta : L. 12.000/mq

- copia fotostatica

su poliestere riproducibile : L. 50.000/mq

- copia eliografica su poliestere opaco: L. 80.000/mq

- copia eliografica in piano

su poliestere riproducibile : L. 80.000/mq

- monografie punti fotografici di appoggio : L. 1.000/punto

- pubblicazione : L. 100/pagina (2 facciate)

archivi su supporto informatico

- CTR Numerica completa (vector10) : L. 150.000/CD-ROM 16 sezioniCTR

- “ ” “ (raster10) : L. 50.000/CD-ROM intero Piemonte

- Files DTM o Isoipse (1/10.000) : L. 10.000/SezioneCTR

- “ ” “ (scale inferiori) : L. 20.000/Foglio o Tavola CTR

- altri archivi su CD-ROM : L. 150.000/CD-ROM

 2)

- files generici : L. 1/byte

L’IVA applicata è del 20%, per le cessioni di dati su supporto informatico, del 4%, in tutti gli altri casi.

1) Le superfici convenzionali di riferimento per la determinazione dei prezzi sono:

Sezione di CTR 1/10.000 mq 0,5

Tavola o Foglio di CTR 1/25.000 o 1/50.000 mq 0,4

2) Elenco degli archivi su CD-ROM disponibili, acquistabili anche per singolo CD-ROM

- CTR numerica (vector, formato e00+dxf) per Fogli di circa 16 Sezioni (60 CD)

- CTR numerica (raster) 1/10.000 dell’intera Regione ( 1 CD)

- DTM 1/10.000 “ ” “ ( 1 CD)

- DTM 1/25.000 “ ” “ ( 1 CD)

- Curve di Livello 1/10.000 “ ” “ ( 2 CD)

- Curve di Livello 1/50.000 “ ” “ ( 1 CD)

Parte 4° DISPOSIZIONI FINALI

Art.9- Deroghe ed eccezioni.

La Giunta Regionale si riserva di derogare, o comunque di stabilire prezzi e condizioni diverse da quelle sopra indicate, nelle convenzioni fra Regione e altri Enti finalizzate alla elaborazione di progetti di comune interesse, oltre che allo scambio o alla comune produzione di cartografia tecnica. Sarà in quest’ultimo caso cura del Settore Cartografico valutare preliminarmente la congruità dei dati da acquisire con quelli della Carta Tecnica Regionale e la compatibilità di nuove produzioni con i programmi in itinere.

Convenzioni fra Regione ed altri soggetti, che stabiliscono rapporti di collaborazione, possono prevedere la cessione gratuita di elaborati cartografici, in deroga al disposto dell’articolo 4, a condizione che specifichino in modo dettagliato ed inequivocabile i tipi di elaborato, i supporti e le quantità oggetto della cessione.

Il Settore Cartografico è in ogni caso responsabile della corretta applicazione del presente Disciplinare.



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 11 - 29501

Formazione del personale dipendente della Regione Piemonte. Piano di Formazione 2000. Accantonamento di L. 500.000.000 (cap. 10280/2000) ed assegnazione alla Direzione Organizzazione

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

- di approvare, per le considerazioni in premessa illustrate, il Piano di Formazione del Personale per il 2000 allegato alla presente deliberazione di cui costituisce parte integrante (ALLEGATO A);

- di provvedere, per far fronte agli interventi previsti dal Piano di Formazione 2000, all’accantonamento delle ulteriori risorse disponibili ammontanti a lire 500.000.000 sul cap. 10280 relativo alla Formazione del Personale dipendente, alla Direzione Organizzazione, Pianificazione, sviluppo e gestione Risorse Umane; (A. 100338)

di prendere atto che, ai sensi dell’articolo 23 della legge regionale n. 51/97, la Direzione regionale Organizzazione, Pianificazione, sviluppo e gestione Risorse Umane è competente a compiere tutti gli atti necessari per l’attuazione del Piano di Formazione del Personale, compresi gli impegni di spesa nell’ambito della ripartizione ivi stabilita;

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 12 - 29502

Legge regionale n. 4/83 art. 1. Contributi alle Province per la progettazione e la realizzazione di interventi sulla rete viaria di interesse nazionale. Definizione dei criteri ed accantonamento di Lire 4.000.000.000= sul Capitolo 25117 del Bilancio 2000 a favore della Direzione Trasporti

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

1) di accantonare la somma di Lire 4.000.000.000= (Quattromiliardi) sul cap. 25117 del bilancio 2000 a favore della Direzione Trasporti per la concessione alle Province, ai sensi dell’art. 2 della L.R. 4/83, di contributi per la progettazione, a diversi livelli di definizione ai sensi della Legge 216/95 e s.m.e.i., e la realizzazione di interventi sulla rete viaria nazionale di interesse della Regione, inseriti nella programmazione nazionale e regionale; (A. 100329)

2) di dare mandato alla Direzione Trasporti di assegnare alle Province i fondi per la progettazione e per la realizzazione degli interventi, individuati sulla base dei criteri citati in premessa, provvedendo altresì all’impegno e all’erogazione dei contributi.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 13 - 29503

D.lgs. 422/97 approvazione della bozza di Accordo di Programma fra il Ministero dei Trasporti e della Navigazione, F.S. S.p.A. e Regione Piemonte, per il potenziamento del sistema di trasporto ferroviario regionale, in connessione all’intervento del quadruplicamento veloce Torino - Milano

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

a - di approvare l’Accordo di Programma , allegato al presente provvedimento e costituente parte integrante e sostanziale, tra la Regione Piemonte ed il Ministero dei trasporti e della navigazione, di cui in premessa;

b - di autorizzare il Presidente della Giunta regionale, o l’Assessore da lui delegato alla stipula dell’Accordo di Programma stesso anche apportando eventuali modifiche non sostanziali che si rendessero necessarie.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 14 - 29504

Attribuzione alle Province delle risorse per mancati introiti derivanti dalla gratuità di viaggio dei disabili (D.G.R. n. 74-25984 del 16/11/1998) .  Assegnazione alla Direzione Trasporti della somma di L. 3.000.000.000= (Cap. 14350/2000)

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

- di confermare per l’anno 2000 il punto 6) della D.G.R. n. 74-25984 del 16/11/1998, prorogata con D.G.R. n. 35-28910 del 13/12/1999, e quindi attribuire alle Province lo stanziamento regionale di L. 3 miliardi per i mancati introiti derivanti dalla gratuità di viaggio dei disabili, in base al criterio delle vetture-Km. assegnate, secondo l’Allegato 3) della medesima D.G.R.;

- di assegnare alla Direzione Trasporti l’importo di L. 3.000.000.000= già previsto nella D.G.R. n. 35-28910 del 13/12/1999 per l’anno 2000.

L’assegnazione dell’importo di L. 3.000.000.000= è effettuato sul Capitolo 14350 del Bilancio regionale 2000. (A. 100339).

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 15 - 29505

L.R. 83/96 art. 3. Convenzione ANAS Regione Piemonte Provincia e Comune di Cuneo n. 840 di Rep. del 27/11/98, art. 6. Realizzazione collegamento Est-Ovest abitato di Cuneo ed interconnessioni. Accantonamento della somma di L. 10.000.000.000= sul capitolo di spesa 25115/2000 a favore della Direzione regionale Trasporti

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di accantonare la somma di Lire 10.000.000.000= stanziata sul cap. 25115 del bilancio 2000 e di assegnarla a favore della Direzione Trasporti, affinché si possa successivamente provvedere, con apposita Determinazione dirigenziale ai sensi della L.R. 51/97, all’impegno ed all’erogazione della 3^ tranche del contributo previsto a favore dell’ANAS, per la realizzazione del collegamento Est - Ovest all’abitato di Cuneo ed interconnessioni di viabilità extraurbana (SS. n° 20 e n° 22) con funzione di variante, ai sensi della L.R. n° 83 del 19 novembre 1996, art. 3 e successiva Convenzione n° 840 di Rep. del 27 novembre 1998, art. 6. (A. 100328)

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 16 - 29506

Linea ferroviaria ad Alta Capacità Torino-Milano-Napoli. Progetto esecutivo della tratta Torino-Milano. VI^ Sessione della Conferenza dei Servizi del 6 marzo 2000-approvazione della modifica di tracciato tra le progressive di progetto pk 97 + 000 e pk 124 + 708 e della bozza di “Accordo Procedimentale” con gli Enti interessati

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

a. ad integrazione del conclusivo parere già espresso con DGR n° 3-28927 del 17.12.99, di esprimere, ai fini dell’espressione in Conferenza dei Servizi, parere favorevole, relativamente alla tratta piemontese, sulla modifica di tracciato tra la Pk 97+000 e la Pk 127+708 con le osservazioni e prescrizioni di cui in premessa;

b. di approvare la bozza di “Accordo Procedimentale”, che si allega a far parte integrante del presente dispositivo, e di dare mandato per la firma al Presidente della Giunta Regionale o suo delegato, consentendo al medesimo le eventuali correzioni ed integrazioni di carattere non sostanziale che si rendessero necessarie all’atto della stipula;

c. di dare mandato ai rappresentanti ufficiali della Regione Piemonte in sede di C.d.S. di depositare, in allegato alla presente deliberazione, la bozza di “Accordo di Programma” tra Regione Piemonte, Ministero dei Trasporti ed FS relativo agli interventi di potenziamento delle infrastrutture ferroviarie regionali del Piemonte, approvato con altra apposita DGR;

d. di delegare l’Assessore protempore ai Trasporti William Casoni ed il Coordinatore SETIS, ing. Aldo Manto, nell’ambito delle rispettive competenze, a rappresentare la Giunta regionale, alla Conferenza dei Servizi, per l’esame del progetto esecutivo del collegamento ferroviario Torino-Milano presentato da Italferr.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 17 - 29507

Conferenza dei Servizi, ex artt. 17 L. 127/97 e 14 L. 241/90. Prog. def. lotti 1.2 “Perucca-Consovero” e 1.3 “Consovero-Castelletto S.” collegamento autostradale Asti-Cuneo. Positiva volonta’ di intesa art. 81 del DPR 616/77, ai sensi dell’art. 3 del DPR. 383/94. Parere favorevole ex art. 82 e autorizzazioni ex art. 69 del DPR. 616/77, art. 151 Dlgs. 490/99, L.R. 45/89 e R.D. 523/1904

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

- di esprimere la positiva volontà d’intesa della Regione Piemonte con il Ministero dei Lavori Pubblici ai sensi dell’art. 81 del DPR 616/77 e sue modifiche ed integrazioni ex art. 2 del DPR n° 383/94, per l’esecuzione delle opere relative ai lotti 1.2 “Perucca-Consovero” e 1.3 “Consovero-Castelletto Stura” del collegamento autostradale Asti-Cuneo, accertata la non conformità degli stessi con le previsioni e le prescrizioni degli S.U. vigenti o adottati nei Comuni territorialmente interessati di S. Albano Stura, Rocca dè Baldi, Montanera e Castelletto Stura, nulla ostando alla loro realizzazione rispetto al contesto territoriale, per quanto concerne la compatibilità urbanistica;

- di autorizzare ex art. 69 del DPR 616/77, ai sensi della Legge Regionale 45/89, la trasformazione d’uso dei suoli per l’esecuzione delle opere relative ai lotti in oggetto, ricadenti in aree soggette al vincolo idrogeologico ex RDL 3267 del 30/12/1923;

- di esprimere parere favorevole ai sensi dell’art.151 del D.Lgs.490/99 in merito alle modificazioni dei luoghi proposte per l’esecuzione delle opere relative ai Lotti autostradali 1.2 Perucca - Consovero e 1.3 - Consovero - Castelletto Stura ricadenti in aree vincolate ai sensi del Titolo II del Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di Beni Culturali e Ambientali alle specifiche condizioni di cui in premessa;

- di autorizzare ex art. 90 del D.P.R. 616/77 ai sensi del T.U. di Polizia Idraulica R.D. 523/904 l’attraversamento delle acque pubbliche non classificate o di quarta categoria;

- di ritenere che, in considerazione di quanto sopra espresso, la SATAP S.p.A. possa procedere alla redazione del progetto esecutivo dei lotti 1.2 e 1.3 del collegamento autostradale Asti-Cuneo nel rispetto delle osservazioni e prescrizioni di cui in premessa ;

- di indire, attraverso la SETIS, una apposita Conferenza dei Servizi per quanto riguarda il piano di approvvigionamento dei materiali inerti per la individuazione dei siti di cava e per la autorizzazione dell’esercizio attraverso l’esame di appositi progetti esecutivi, che dovranno essere prodotti ed approvati prima dell’inizio dei lavori;

- di stipulare con gli Enti interessati, l’ANAS e la SATAP S.p.A. un apposito Accordo Procedimentale per verificare la conformità del progetto esecutivo alle prescrizioni ed osservazioni poste su quello definitivo per l’attuazione e la corretta esecuzione sotto il profilo ambientale e territoriale dell’infrastruttura, prima della chiusura della Conferenza dei Servizi di cui al punto precedente,

- di delegare, l’Assessore regionale ai Trasporti William Casoni, ed il Coordinatore SETIS Ing. Aldo Manto, nell’ambito delle rispettive competenze, a rappresentare la Giunta regionale alla Conferenza dei Servizi indetta dalla DICOTER del Ministero dei Lavori Pubblici, per l’esame del progetto definitivo dei lotti dei lotti 1.2 “Perucca-Consovero” e 1.3 “Consovero-Castelletto Stura” del collegamento autostradale Asti-Cuneo, redatto dalla SATAP S.p.A. Concessionaria ANAS.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 19 - 29509

Accantonamento di L. 5.000.000 sul cap. 10870/2000 con assegnazione alla Struttura Speciale Gabinetto del Presidente della Giunta Regionale

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di accantonare la somma di L. 5.000.000 sul cap. 10870 del bilancio pluriennale 2000 assegnandola alla Struttura Speciale Gabinetto del Presidente della Giunta Regionale; (A. 100327)

di demandare alla Struttura Speciale Gabinetto del Presidente della Giunta Regionale la definizione della convenzione per il raggiungimento degli obiettivi, in premessa indicati.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 25 - 29515

Legge n. 183/89 - Legge n. 267/98 - Legge 236/93 - Legge 471/94 - L.R. 54/75 - Accantonamenti vari sul Bilancio 2000

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di revocare per le motivazioni in premessa indicate la D.G.R. n. 48-28608 del 15.11.1999

* di accantonare a favore della Direzione regionale Difesa del Suolo (23) le seguenti somme sui rispettivi capitoli:

CAP.    IMPORTO

23764    750.000.000 (A. 100342)
23658    875.943.850 (A. 100343)
23988    1.088.158.629 (A. 100344)
23976    30.249.210.000 (A. 100345)
23975    32.385.127.500 (A. 100346)
23985    21.102.600.000 (A. 100347)

* di accantonare a favore della Direzione regionale Economia Montana (14) la somma di L. 2.000.000.000 sul cap. 23640/2000 per la gestione tecnico-amministrativa degli interventi previsti con D.D. n. 24 del 11.02.2000.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 26 - 29516

Accantonamento ed assegnazione alla Direzione Pianificazione Risorse Idriche di risorse finanziarie concernenti fondi regionali e statali per un importo complessivo di L. 39.450.000.000 di cui L. 7.450.000.000 relative a fondi regionali e L. 32.000.000.000 relative a fondi statali

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di accantonare ed assegnare alla Direzione Pianificazione delle risorse idriche le somme indicate a fianco dei seguenti capitoli di spesa relativi a fondi regionali e statali:

CAP    IMPORTO    ACCANTONAMENTO

15305 R    450.000.000    A. 100274
15307 R    3.000.000.000    A. 100275
24360 R    4.000.000.000    A. 100276
15219 S    200.000.000    A. 100277
24585 S    2.800.000.000    A. 100278
24633 S    10.000.000.000    A. 100279
24831 S    4.000.000.000    A. 100280
24880 S    5.000.000.000    A. 100281
27004 S    10.000.000.000    A. 100282

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 27 - 29517

Accantonamento a favore della Direzione Sanita’ Pubblica della somma di Lire 700.000.000=, utile per indennizzare allevatori i cui allevamenti sono colpiti da influenza aviare e da peste suina classica. (Cap. 13621/2000)

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di accantonare, per le ragioni in premessa esposte, a favore della Direzione Sanità Pubblica, la somma di Lire 700.000.000= sul cap. 13621 del bilancio regionale 2000 (100341/A) per far fronte alle spese derivanti dal pagamento dell’indennizzo totale del valore di mercato degli avicoli abbattuti e distrutti in quanto infetti, sospetti di infezione o di contaminazione da influenza aviare nonchè dal pagamento del valore delle carni fresche e prodotti a base di carne distrutti in quanto provenienti dall’azienda agricola, i cui si è verificato, nel marzo 1999, un focolaio di peste suina classica. Detta somma sarà inoltre utile per indennizzare ai proprietari degli allevamenti infetti da influenza aviare l’80% del valore di mercato delle strutture, dei mangimi, di prodotti agricoli e zootecnici e di altro materiale distrutto in quanto non adeguatamente disinfettabile. La liquidazione di quanto spettante agli allevatori dovrà avvenire entro 60 giorni dalla data di abbattimento degli animali, così come previsto dall’art. 3 punto 3 della legge 218/88.

Detta somma potrà servire anche per indennizzare altri allevatori, considerato che l’attuale situazione epidemiologica presenta forti possibilità che si individuino, in tempi brevi, ulteriori focolai di influenza aviare.

Con successiva/e Determinazione/i del Direttore della Direzione Sanità Pubblica verrà impegnata ed erogata agli allevatori la somma loro spettante, dopo aver calcolato gli indennizzi nel rispetto delle leggi che disciplinano la materia.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 28 - 29518

Costituzione della Commissione Regionale per l’attivazione del Servizio di Cure domiciliari

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di costituire la Commissione regionale Cure domiciliari, come di seguito indicato:

* tre medici di Medicina Generale, designati dalla F.I.M.G.;

* tre rappresentanti di A.S.L., responsabili dei servizi domiciliari, individuati di comune accordo dalle A.S.L. regionali;

* quattro Responsabili degli enti gestori dei servizi socio-assistenziali, designati dalla Direzione regionale Politiche Sociali;

* il Presidente della Commissione Regionale per le cure Palliative o suo delegato

* un membro designato dal gruppo tecnico-consultivo AIDS

* un Rappresentante designato dal Collegio I.P.A.S.V.I. della Regione Piemonte.

* di attribuire al Dirigente del Settore Programmazione Sanitaria il compito di effettuare con apposito provvedimento la nomina dei componenti la Commissione Cure Domiciliari sulla base delle designazioni sopra definite ed il coordinamento della stessa.

* di stabilire, per le motivazioni in premessa esplicitate, che i compiti della Commissione Regionale siano i seguenti:

1. supporto alla Direzione Programmazione Sanitaria e alla Direzione Politiche Sociali nella formulazione di linee-guida per la costituzione nelle ASL del Servizio di Cure Domiciliari;

2. promozione di strumenti per la diffusione delle Linee-guida e per l’integrazione dei soggetti istituzionali coinvolti nell’organizzazione del Servizio di Cure Domiciliari;

3. aggiornamento del prontuario terapeutico per le cure domiciliari;

4. promozione di un programma formativo destinato agli operatori dei servizi domiciliari;

5. promozione di un modello di cartella clinica ed assistenziale per il servizio di cure domiciliari;

La commissione , che sostituisce la Commissione tecnico-consultiva di cui alla D.G.R. n. 69-18875 del 5.5.97, resterà in carica fino al 31.12.2000.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 29 - 29519

Criteri di indirizzo per l’adeguamento della DGR 41-42433/95 a quanto previsto dal D.Lgs 229/99

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di rimandare ad un successivo provvedimento, collegato al piano di attività dell’ARESS per l’anno 2000, l’affidamento dell’incarico all’ARESS per la predisposizione di un documento di Linee-Guida destinato alle U.V.G. della Regione Piemonte, che definisca i protocolli operativi necessari a individuare diverse forme di complessità clinico-assistenziale degli anziani, destinatarie di specifici interventi sanitari ed assistenziali;

* di approvare , in via transitoria e sperimentale nelle more della ridefinizione organica della materia, ai sensi dell’art. 3 septies del D.Lgs 19/6/1999 n. 229 e del successivo atto di indirizzo e coordinamento del Ministero della Sanità e della Solidarietà sociale di cui al comma 3 dello stesso articolo, l’allegato A) che fa parte integrante del presente provvedimento.

- di disporre che le A.S.L. tengono conto nella predisposizione del proprio piano di attività per l’anno 2000 di quanto previsto nel presente provvedimento.

(omissis)

ALLEGATO A)

L’assistenza agli anziani non autosufficienti, come dimostra l’esperienza di molte strutture, è un’azione globale-estensiva, che richiede alle strutture dinamicità e flessibilità, per poter seguire l’anziano nella sua “instabilità” e variabilità.

Ogni presidio (RAF o RSA) deve poter essere organizzato per gestire direttamente, senza inutili trasferimenti tra nuclei di attività o presidi diversi, tutta la casistica dell’anziano utente, dalla non autosufficienza fisica alla perdita delle capacità intellettive.

Gli standard organizzativi e gestionali, previsti dalla D.G.R. n. 41/42433-95, per il funzionamento delle R.S.A. e delle R.A.F. rappresentano un riferimento di base, che consente al presidio di stabilire le proprie modalità di funzionamento.

Tali modalità organizzative e di funzionamento devono tener conto della necessità di assicurare copertura a bisogni sanitari, assistenziali, fisici e psicologici molto diversificati degli ospiti in carico.

A questo scopo i presidi autorizzati al funzionamento come RAF e RSA, ai sensi della D.G.R. n. 41-42433/95, potranno adottare, proprio per assicurare lo svolgimento di programmi assistenziali individualizzati, modelli organizzativi diversi da quelli previsti dalla D.G.R. n. 41-42433/95.

Tali modelli organizzativi devono, comunque, garantire:

- assistenza medica;

- assistenza infermieristica;

- assistenza diretta alla persona, continuativa nell’arco delle 24 ore;

- interventi riabilitativi estensivi e/o di mantenimento (terapia occupazionale, animazione, sostegno psicologico, fisiokinesiterapia), da organizzarsi sulla base delle condizioni degli ospiti e delle indicazioni contenute nei progetti individualizzati stabiliti in sede di U.V.G..

L’Unità di valutazione geriatrica, di cui alla D.G.R. n. 14-26366 del 28/12/1998 dovrà valutare la complessità clinico-assistenziale del caso ed stabilire il progetto assistenziale, che il presidio dovrà attivare al momento dell’ingresso ed i livelli assistenziali, che dovrà assicurare.

LA REMUNERAZIONE DELLE PRESTAZIONI.

I presidi residenziali definiti come RAF o RSA dovranno, tenendo come riferimento medio gli standard organizzativo-gestionali fissati dalla D.G.R. 41-42433/95, realizzare i progetti assistenziali fissati dalle U.V.G. di appartenenza territoriale, assicurando anche all’interno di uno stesso nucleo di residenzialità (RAF o RSA) piani individualizzati e calibrati sui bisogni effettivi degli ospiti.

Per lo svolgimento dei progetti individualizzati il presidio RAF o RSA potrà mettere a disposizione risorse gestionali e organizzative differenziate e variabili in ragione di un massimo pari a +/- 10%, di quelle previste dagli standard, di cui alla D.G.R. n. 41-42433/95.

In particolare le ASL sulla base delle valutazioni effettuate dalle proprie U.V.G. sulle condizioni psico-fisiche dei propri assistiti inseriti in RSA o RAF e sulla base dell’efficienza gestionale dell’ente gestore del presidio, provvederanno a definire il budget finanziario da assegnare ai presidi convenzionati nell’ambito dei livelli assistenziali effettivamente assicurati dal presidio (RAF o RSA), che potranno prevedere una variabilità della tariffa a carico del servizio sanitario regionale pari a +/- 10% di quanto previsto dalla D.G.R. n. 41-42433/95 per le RAF e le RSA, al fine di stipulare i contratti, di cui all’art. 8 octies della L. 229/99.

Sulla base dei livelli assistenziali effettivamente assicurati dal presidio l’azienda sanitaria locale dovrà tener conto altresì dell’incremento dovuto al processo inflattivo.

In particolare le ASL potranno prevedere una remunerazione più elevata (max 10%), di quanto previsto dalla D.G.R. n. 41-42433/95, qualora il presidio che intende o già svolge prestazioni di assistenza sanitaria residenziale per conto del servizio sanitario regionale sia disponibile ad erogare nell’ambito della programmazione aziendale di settore prestazioni ed interventi di particolare rilievo per gli obiettivi sanitari ed assistenziali previsti e per la specificità delle risorse sanitarie ed assistenziali richieste (dimissioni protette, nuclei di assistenza per soggetti dementi o affetti dal morbo di Alzheimer).

NUCLEO PER L’ASSISTENZA A PAZIENTI AFFETTI
DA DEMENZA DI ALZHEIMER
E PATOLOGIE CORRELATE.

L’attivazione di nuclei speciali per l’assistenza a soggetti dementi o affetti dal morbo di Alzheimer in RSA rappresenta un obiettivo di qualificazione dell’attività svolta dai presidi residenziali extra-ospedalieri.

A questo riguardo si ritiene opportuna l’attivazione, all’interno di R.S.A. o RAF di almeno 60 posti-letto, di uno o più nuclei residenziali, di 10 posti-letto, per soggetti affetti da demenza di Alzheimer e patologia correlata.

I Requisiti strutturali sono almeno quelli già previsti per le R.S.A. di 60 posti-letto in modo da garantire il supporto gestionale al nucleo speciale; i locali dedicati devono avere caratteristiche costruttive tipiche dell’ambiente protesico (illuminazione, arredi, percorso di vagabondaggio,....).

I nuclei per le demenze possono accogliere malati provenienti dal proprio domicilio o da altra struttura residenziale, affetti da turbe comportamentali incompatibili con l’ambiente di vita.

L’ammissione è disposta dall’U.V.G. dell’A.S.L. di residenza che certifica l’ammissibilità, qualora ricorrano le seguenti condizioni:

a) diagnosi di demenza effettuata da medici specialisti del S.S.N. (geriatri, neurologi, psichiatri) o da strutture ospedaliere specialistiche pubbliche (geriatriche, neurologiche, psichiatriche);

b) presenza di rilevanti disturbi comportamentali specie in presenza di patologia somatica che richieda una rivalutazione terapeutica.

Del tutto orientativamente possiamo caratterizzare i pazienti sopra indicati con un punteggio al MINI MENTAL STATE EXAMINATION (MMSE) 14/30 o un punteggio al CLINICAL DEMENTIA RATING (CDR)  2 e un punteggio al NEUROPSYCHIATRIC INVENTORY (NPI)  24/120.

Per le persone già residenti nella R.S.A. l’inserimento nel nucleo sarà possibile previa valutazione dell’U.V.G. competente che si impegna alla rivalutazione del paziente ricoverato nel nucleo entro i primi due mesi. Dunque l’accoglienza nel nucleo deve essere sospesa quanto il soggetto non ne trae più benefici. L’U.V.G. proponente deve verificare periodicamente se sussista la necessità della permanenza del soggetto ricoverato, o se ne sia attuabile la dimissione od il trasferimento in altro nucleo R.S.A. del presidio.

Il 20% dei posti-letto del nucleo devono essere riservati ai cosiddetti ricoveri di sollievo.

Ogni Nucleo Alzheimer deve operare in stretta collaborazione con i Centri Diurni per malati di Alzheimer di riferimento sul territorio.

Gli operatori da adibire al nucleo Alzheimer devono essere fortemente motivati con adeguate capacità di relazione e, nello stesso tempo, dotati delle sufficienti conoscenze per capire anche i problemi più severi dei dementi. Particolare attenzione deve, pertanto, essere prestata alla scelta degli operatori per i quali occorre un’adeguata formazione ed un’accurata gestione operativa.

Per i pazienti del nucleo, grazie alle specifiche soluzioni ambientali, alle specifiche metodologie assistenziali e all’aumentato standard di personale, dovranno essere perseguiti i seguenti obiettivi:

- attenuazionezione/regressione dei disturbi del comportamento;

- sostegno alle condizioni generali (in particolare nutrizionali) e trattamento della comorbilità;

- attivazione/riabilitazione applicate all’area cognitiva, all’area del comportamento e all’area delle abilità funzionali con tecniche di comprovata efficacia.

Per i familiari dei pazienti dovranno esser previste attività di sostegno (colloqui individuali e gruppi di auto aiuto e sostegno) e informazione utili a facilitare la gestione del paziente al ritorno al domicilio.



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 30 - 29520

Art. 71 L 23/12/1998 n.448 Realizzazione di interventi di riqualificazione dell’assistenza sanitaria nei grandi centri urbani. Approvazione criteri generali per la predisposizione del progetto e autorizzazione alla Direzione Programmazione sanitaria per il coordinamento necessario alla pianificazione operativa

A relazione dell’ Assessore D’Ambrosio :

Come noto la legge 23 dicembre 1998 n 448 “Misure di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo” stanzia all’art. 71 la somma di lire 1500 mld per il triennio 1999/2001 per la realizzazione di interventi finalizzati alla riorganizzazione e riqualificazione dell’assistenza sanitaria nei grandi centri urbani.

In data 5 agosto 1999 la Conferenza unificata, su proposta del Ministro della Sanità ha individuato la città di Torino, tra i Centri urbani nei quali realizzare gli interventi di riorganizzazione e riqualificazione dell’assistenza sanitaria di cui alla L. 448/98 sopra citata.

Con decreto 15 settembre 1999 del Ministero della Sanità sono stati fissati criteri e modalità per l’elaborazione e la presentazione da parte delle Regioni dei progetti di cui al programma in questione.

Si rende pertanto necessario procedere a sviluppare il progetto secondo i criteri e le modalità di cui al decreto ministeriale 15/9/1999 pubblicato sulla G.U n.3 del 5.1 2000, individuando per la sua stesura i seguenti obiettivi :

a) potenziamento dei servizi territoriali, al fine di favorire l’accesso ai servizi di primo intervento e di qualificare il ricorso all’assistenza di secondo livello ;

b) sviluppo delle attività finalizzate alla prevenzione e al miglioramento della qualità della vita;

c) promozione delle azioni in grado di rispondere ai bisogni primari della popolazione e delle categorie più a rischio.

La città di Torino infatti pare caratterizzata da una consistente offerta di prestazioni ospedaliere a ciclo diurno e/o continuativo di qualità ampiamente riconosciuta a livello italiano ed internazionale, come emerge anche dall’analisi di contesto avviata dal Piano sanitario regionale 1997/99 e confermata dagli atti di pianificazione attuativa: Intese di programma Regione-Aziende Sanitarie, accordi di programmazione e piani di attività annuali delle aziende sanitarie.

In particolare gli approfondimenti effettuati in occasione del Patto del Buon Governo per la Sanità per il prossimo quadriennio 2000/2003 evidenziano la necessità, al fine di consentire la necessaria implementazione dei servizi territoriali, volti al miglioramento del trattamento nella fase post-acuta della malattia, di ottenere una distribuzione più equilibrata delle quote di finanziamento regionale e di richiedere alle aziende sanitarie una maggiore razionalizzazione dei costi sostenuti per la produzione delle prestazioni sanitarie.

D’altra parte la necessità di assicurare la continuità delle cure al paziente al suo domicilio richiede, tra l’altro, presidi adeguati ed infrastrutture tecnologiche, che consentano di migliorare la qualità della risposta e ottimizzare l’uso delle risorse umane, per la cui realizzazione, in questa fase di transizione del sistema sanitario regionale occorrono finanziamenti in conto capitale mirati.

D’altra parte la città di Torino, come molti contesti urbani di grandi dimensioni, presenta un significativo aumento della popolazione anziana e delle famiglie mononucleari, che non riescono ad assicurare senza significativi supporti da parte della rete dei servizi sociali e sanitari, una risposta sanitaria ed assistenziale integrata, che ne consenta il mantenimento a domicilio ed il trattamento socio-sanitario più adeguato, qualora il supporto familiare venga meno.

Si rende pertanto necessario potenziare, anche attraverso nuovi strumenti gestionali, che garantiscano la presa in carico globale della persona non autosufficiente e/o disabile, i servizi territoriali in modo da garantire l’effettiva continuità delle cure tra ospedale e domicilio.

Il raggiungimento di obiettivi di tale portata implicano una pianificazione operativa costituita da azioni e interventi specifici, che di seguito vengono evidenziate nelle loro linee generali:

1. qualificazione della rete delle strutture territoriali destinate all’erogazione delle prestazioni di primo livello (medicina di base, attività specialistica ambulatoriale), anche tramite un razionale processo di accorpamento di sedi operative territoriali disperse sul territorio cittadino o ubicate in sedi inidonee;

2. creazione di reti di servizio per lo scambio informativo tra medici di base e le aziende sanitarie, che forniscono le prestazioni sanitarie (ambulatoriali e di ricovero) su base cittadina e interaziendale (Centrale Unificata di Prenotazione sovrazonale delle ASL 1 2 3 4 e dei loro presidi ambulatoriali ed ospedalieri con i presidi ambulatoriali ed ospedalieri delle tre A.S.O. San Giovanni Battista, C.T.O.- C.R.F.-M. Adelaide, O.I.R.M.-S. ANNA), volte a consentire un più mirato accesso dei cittadini alle prestazioni ed una riduzione dei tempi di attesa, attraverso la razionalizzazione dei percorsi di accesso alle prestazioni;

3. realizzazione di infrastrutture tecnologiche informatizzate necessarie alla realizzazione di una rete dati urbana in grado di rendere condivisibili le informazioni sanitarie prodotte presso tutte le sedi D.E.A. degli Ospedali della città di Torino (Ospedale Martini, Ospedale Maria Vittoria, Ospedale Giovanni Bosco, Ospedale S. Giovanni Battista, C.T.O., Ospedale Regina Margherita) e altre strutture del servizio sanitario cittadino;

4. sviluppo quali/quantitativo del servizio di cure domiciliari integrate, attraverso la realizzazione di una rete organizzativa integrata tra servizi sanitari domiciliari delle ASL cittadine e servizi domiciliari del Comune di Torino, destinata a migliorare il livello e l’intensità delle cure, oltre che l’incremento del numero di soggetti assistiti;

5. realizzazione di un centro risorse socio-sanitarie per la disabilità motoria, che consenta di attivare risposte domiciliari e residenziali specifiche, volte a garantire un’idonea assistenza sul territorio della città di Torino a soggetti portatori di gravi e/o gravissimi disabilità motorie e al miglioramento della loro qualità della vita.

Si ritiene pertanto che la specifica pianificazione operativa di tali azioni ed interventi necessitino di un notevole sforzo di concertazione tra Regione Piemonte, A.S.L. e A.S.O della città di Torino e Comune di Torino, al fine, altresì, di dare vita ad un progetto a elevato livello di coerenza con gli strumenti di programmazione regionale e locale.

A questo scopo si ritiene opportuno che la Direzione Programmazione Sanitaria elabori il progetto attraverso un tavolo di concertazione con gli enti interessati ASL territoriali, ASO della Città di Torino e Comune di Torino, in modo da garantirne la partecipazione alla definizione delle azioni ed all’individuazione degli interventi specifici.

Il piano di investimento deve intervenire non solo attraverso azioni volte al coordinamento delle attività svolte dai singoli soggetti che operano nella sanità dei grandi centri urbani, ma anche attraverso azioni di razionalizzazione degli investimenti in edilizia sanitaria e nelle dotazioni tecnologiche attraverso il monitoraggio e la verifica della coerenza dei piani di investimento ex art. 20 Legge n 67/1988 con gli interventi realizzabili all’interno del progetto in questione.

Si ritiene pertanto necessario procedere all’individuazione degli interventi di edilizia sanitaria realizzabili in detto progetto previa verifica degli interventi, progettati o in corso di realizzazione con altri finanziamenti nazionali e/o regionali.

Il progetto che si caratterizza per i suoi aspetti innovativi, dai quali possono derivare processi di razionalizzazione dell’assetto organizzativo delle aziende interessate e di miglioramento della efficienza e qualità dell’assistenza sanitaria, deve partire dall’analisi del contesto ed evidenziare le criticità tipiche del territorio. Deve riguardare interventi che consentano un significativo impatto sull’offerta dei servizi sanitari, tenuto conto delle aspettative dei cittadini e degli operatori del settore anche ai fini dell’integrazione delle diverse politiche per la salute.

L’ipotesi progettuale deve privilegiare la continuità assistenziale tra ospedale e territorio, intensificare il rapporto tra servizi di prevenzione, cura e riabilitazione e promuovere la solidarietà e la umanizzazione delle prestazioni.

Considerato che il progetto può prevedere programmi aventi ad oggetto nuovi modelli gestionali che prevedano forme di collaborazione tra strutture del SSN e soggetti privati .

Tenuto conto che il progetto, in coerenza a quanto prescritto dall’art. 71 Legge citata, nonchè dal sopra indicato decreto ministeriale, prevede un cofinanziamento non inferiore al 30% del valore complessivo del progetto .

Atteso che l’individuazione, nel breve periodo, di un patner privato interessato a collaborare al progetto è di ardua attuazione, si rende necessario comunque prevedere l’attivazione di procedure di finanziamento attraverso la Regione Piemonte, eventualmente con la contrazione di mutui ad hoc ovvero anche con idonei interventi finanziari da parte dei fondi immobiliari chiusi di imminente istituzione regionale.

Si ritiene di individuare come risorse disponibili per il progetto:

a. fondi propri accantonati e assegnati a Direzioni Regionali nel bilancio regionale 1999;

b. fondi propri individuati nell’ambito del Bilancio regionale di previsione anno 2000, per quanto attiene la realizzazione di interventi regionali settoriali, inseriti nel progetto in questione;

c. fondi propri reperibili in fondi immobiliari chiusi a valere sul patrimonio immobiliare disponibile della Regione e delle Aziende Sanitarie regionali, per la quota non coperta da fondi regionali e dai conferimenti di altri soggetti pubblici coinvolti nel progetto.

Considerato che la procedura individuata dal Decreto stabilisce le seguenti scadenze:

* entro il 16 aprile 2000 il progetto dovrà essere presentato dalla Regione Piemonte al Ministero della Sanità per la valutazione della ammissibilità;

* entro i 15 giorni successivi alla scadenza del suddetto termine, il Ministero trasmette i progetti pervenuti per la relativa istruttoria alla Commissione ad hoc costituita;

* entro i 30 giorni successivi alla formalizzazione del parere della Commissione, il Ministro della Sanità, d’intesa con la Conferenza unificata, individua i progetti ammessi.

Visto l’art.71 L. 448/98;

visto il decreto 15/9/1999;

la Giunta regionale, udite le argomentazioni del relatore e condividendole, a voti unanimi,

delibera

* di approvare gli indirizzi generali per la pianificazione operativa del progetto, di cui all’art. 71 della L. 448/98, come espressi in premessa ai punti 1,2,3,4,5;

* di autorizzare la Direzione Programmazione sanitaria per il coordinamento della progettazione specifica, articolata in sottoprogetti finalizzati alla realizzazione di interventi di riqualificazione dell’assistenza sanitaria nei grandi centri urbani ai sensi dell’art. 71 L 23/12/1998 n.448, nel rispetto dei criteri e delle modalità individuate in premessa.

* di individuare quali possibili risorse disponibili per il cofinanziamento del progetto:

a. fondi propri accantonati e assegnati a Direzioni Regionali nel bilancio regionale 1999;

b. fondi propri individuati nell’ambito del Bilancio regionale di previsione anno 2000, per quanto attiene la realizzazione di interventi regionali settoriali, inseriti nel progetto in questione;

c. fondi propri reperibili in fondi immobiliari chiusi a valere sul patrimonio immobiliare disponibile della Regione e delle Aziende Sanitarie regionali, per la quota non coperta da fondi regionali e dai conferimenti di altri soggetti pubblici coinvolti nel progetto.

* di rinviare a successivo provvedimento, previa verifica delle disponibilità, la definizione delle risorse finanziarie del cofinanziamento previsto del 30% del valore complessivo del progetto.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 31 - 29521

Art. 4, D.Lgs. 229/99. Proposta al Ministero della Sanita’ della conferma in via transitoria delle Aziende Sanitarie Ospedaliere gia’ costituite ai sensi dell’art. 4 del D.Lgs. 502/92

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di proporre al Ministero della Sanità, per le motivazioni in premessa esplicitate, la conferma in via transitoria in Aziende Sanitarie Ospedaliere a rilievo nazionale o interregionale delle sottoelencate Aziende già costituite con Decreto del Presidente della Giunta Regionale:

- n. 5528/94 “S. Giovanni Battista ”di Torino costituita dai presidi ospedalieri “S. Giovanni Battista, Molinette”, “Dermatologico San Lazzaro” e “San Vito” di Torino;

- n. 5532/94 “S. Luigi ” di Orbassano;

- n. 5531/94 “Maggiore della Carità” di Novara ;

ove insiste la prevalenza del triennio della facoltà di medicina e chirurgia;

- n. 5529/94 “C.T.O./C.R.F./ Maria Adelaide” di Torino costituita dai presidi ospedalieri “C.T.O.” , “C.R.F.” e “Istituto Ortopedico Regina Maria Adelaide” di Torino;

- n. 5530/94 “O.I.R.M./S.Anna” di Torino costituita dai presidi ospedalieri “O.I.R.M.” e “S. Anna” di Torino;

- n. 5533/94 “S. Croce e Carle” di Cuneo costituita dai presidi ospedalieri “S. Croce” e “Carle” di Cuneo;

- n. 5534/94 “SS.Antonio e Biagio e C. Arrigo” di Alessandria costituita dai presidi ospedalieri “SS.Antonio e Biagio” e “C. Arrigo”;

* di rinviare la conferma definitiva delle Aziende Sanitarie alla verifica dei requisiti previsti dall’art. 4 del D.Lgs. 229/99, ad avvenuta approvazione della Legge regionale attuativa degli artt. 2 e 3 del D.Lgs. 229/99;

* di subordinare la conferma definitiva delle Aziende in cui insiste la prevalenza del percorso formativo universitario alla normativa sopracitata nonché all’attuazione del D.Lgs. 517/99;

* di trasmettere il presente provvedimento al Ministero della Sanità in applicazione dell’art. 4, commi 1 bis e 1 sexies, del D.Lgs. 502/92 così come modificato e integrato dal D.Lgs. 229/99.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 32 - 29522

Art. 8 ter D.Lgs. 229/99. Modalita’ e termini per la richiesta ed il rilascio dell’autorizzazione alla realizzazione di strutture e all’esercizio di attivita’ sanitarie e socio-sanitarie

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di adempiere, con il presente atto, in via parziale e transitoria sino alla emanazione di specifico atto di indirizzo e coordinamento, al disposto dell’art. 8 ter, comma 5, del D.Lgs. 229/99;

* di individuare così come specificato nell’allegato A), parte integrante del presente atto, le modalità ed i termini del procedimento di autorizzazione alla realizzazione, adeguamento, trasformazione, diversa utilizzazione o trasferimento di strutture finalizzate all’esercizio delle attività sanitarie e socio-sanitarie con riferimento alle tipologie di cui alle lett. a) e c), art.8 ter , comma 1;

* di individuare nell’allegato B), parte integrante del presente atto, gli ambiti in cui sono riscontrate carenze di strutture o di capacità produttiva per ciascuna delle tipologie strutturali sanitarie e socio-sanitarie.

* visto il parere del Coresa del 24.2.2000, considerata la situazione evolutiva del sistema sanitario regionale, che i parametri indicati nel presente provvedimento saranno ulteriormente approfonditi in considerazione di una ottimale utilizzazione delle strutture, organizzazione e operatori sia per quanto concerne l’area delle acuzie, riabilitazione post-acuzie e posti letto a valenza sanitaria e socio-sanitaria.

(omissis)

ALLEGATO A

Verifica di compatibilità del progetto da parte della Regione art. 8 ter, comma 5, D.Lgs 229/99

Modalità e termini per la richiesta ed il rilascio dell’autorizzazione alla costruzione di nuove strutture sanitarie o adattamento di quelle esistenti, diversa utilizzazione, ampliamento, trasformazione, trasferimento in altra sede di struttura già autorizzata, per le seguenti tipologie di intervento:

- REALIZZAZIONE DI NUOVE STRUTTURE ADIBITE ALL’EROGAZIONE DI PRESTAZIONI DI RICOVERO OSPEDALIERO A CICLO CONTINUATIVO O DIURNO PER ACUTI.

- REALIZZAZIONE DI NUOVE STRUTTURE SANITARIE E SOCIO-SANITARIE CHE EROGANO PRESTAZIONI IN REGIME RESIDENZIALE, A CICLO CONTINUATIVO O DIURNO.

L’istanza è presentata dal Comune territorialmente competente alla Regione Piemonte, Direzione Programmazione Sanitaria, C.so Regina Margherita 153 bis, 10122 Torino.

L’istanza deve contenere, oltre ai dati anagrafici del richiedente, una relazione tecnica che evidenzi i seguenti elementi:

• Natura giuridica del soggetto proponente l’intervento

• Localizzazione del presidio / area, urbanizzazione e servizi pubblici di contorno

• Estremi catastali

• Destinazione urbanistica

• Tipologia strutturale e condizioni di sicurezza statica, impiantistica, VV.FF. - Barriere architettoniche e requisiti igienici

• Destinazione d’uso, qualificazione e quantificazione di massima dei diversi ambienti costituenti il presidio

• Condizioni di manutenzione degli elementi di finitura, attrezzature e arredi

• Previsione progettuale

• Tipologia di attività (per acuti o residenziale), numero di posti e loro eventuale suddivisione in unità funzionali (nuclei - reparti )

• Natura della attività sanitaria, assistenziale, alberghiera

• Quadro economico.

I suddetti elementi sono ricompresi e schematizzati nel successivo modello predisposto dalla competente Direzione.

L’esame dell’istanza, sentito anche il parere della Conferenza di quadrante (ASL ASO territorialmente competenti), comporta esclusivamente la verifica della compatibilità della struttura in relazione al fabbisogno complessivo ed alla localizzazione territoriale, così come definito nell’allegato B del presente provvedimento, che individua gli ambiti territoriali in cui sono evidenziate le carenze in termini di specifici fabbisogni o di capacità produttive sanitarie.

La Direzione Programmazione Sanitaria, effettua la verifica di compatibilità di concerto con le altre Direzioni dell’Assessorato alla Sanità e Assistenza, se interessate per competenza, e trasmette il relativo parere al Comune richiedente per l’autorizzazione di competenza .

Responsabile del procedimento: Direttore Regionale della Struttura Programmazione Sanitaria o Suo delegato

Termine del procedimento: 60 giorni dalla data di presentazione della richiesta. Il termine è interrotto dalla richiesta di chiarimenti.

Richiesta di riesame: in caso di esito negativo della verifica della compatibilità della struttura, in relazione al fabbisogno complessivo ed alla localizzazione territoriale (competenza regionale), il soggetto richiedente l’autorizzazione al Comune può presentare istanza di riesame nel termine perentorio di 30 giorni dalla comunicazione comunale di rigetto.

Tale istanza, per semplificazione del percorso, viene presentata direttamente dal soggetto richiedente alla Direzione Programmazione Sanitaria e per conoscenza al Comune di competenza.

La Direzione Programmazione Sanitaria, con le modalità sopra descritte, riesamina l’istanza entro 30 gg. dalla data di presentazione della richiesta e trasmette i relativi esiti al soggetto richiedente e per conoscenza al Comune di competenza.

ALLEGATO B

PREMESSA

L’art. 8 ter della L. 229/99 individua al comma 1 le seguenti tipologie di strutture:

a) strutture che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero a ciclo continuativo o diurno per acuti;

b) strutture che erogano prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, ivi comprese quelle riabilitative, di diagnostica strumentale e di laboratorio;

c) strutture sanitarie e socio-sanitarie che erogano prestazioni in regime residenziale, a ciclo continuativo o diurno.

I gruppi di strutture sopra evidenziati costituiscono la rete dei servizi sanitari e socio-sanitari, ambulatoriali semi-residenziali e residenziali, che garantiscono il soddisfacimento del bisogno sanitario o socio-sanitario del cittadino.

La Regione Piemonte ha con il Piano sanitario regionale provveduto a definire le tipologie di strutture e servizi, che possono essere raggruppate nelle categorie sopra indicate, nel modo seguente.

Le strutture del punto a) comprendono gli ospedali a gestione diretta delle A.S.L., gli ospedali equiparati (ex art. 41, 42 e 43 L. 833/78), le Aziende ospedaliere, le Case di cura private.

Le strutture del punto b) erogano prestazioni sanitarie di prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione nelle situazioni che non richiedono ricovero, attraverso strutture ambulatoriali intra ed extra-ospedaliere.

Comprendono gli ambulatori propriamente detti, i servizi di medicina di laboratorio, l’attività di diagnostica per immagini, i presidi ambulatoriali di recupero e rieducazione funzionale, i centri ambulatoriali di riabilitazione, i centri di salute mentale, i consultori familiari, i SERT.

Le strutture del punto c) erogano prestazioni sanitarie e socio-sanitarie di tipo diagnostico, terapeutico e riabilitativo in regime semi-residenziale e residenziale.

Comprendono i presidi di riabilitazione funzionale dei soggetti portatori di disabilità fisiche, psichiche e sensoriali (Centri di riabilitazione extra-ospedaliera, Centri per soggetti in stato vegetativo permanente, Hospice), i presidi per la tutela della salute mentale (Centro diurno e day-hospital, Comunità Protetta, Comunità Alloggio), le strutture di riabilitazione ed educativo-assistenziali per i tossicodipendenti (Comunità Terapeutica e casa-alloggio per malati di AIDS), le RSA (RSA e RAF per anziani, Centro diurno integrato per anziani), le strutture socio-sanitarie per disabili (Centro socio-terapeutico-riabilitativo, RSA e RAF per disabili, Comunità Alloggio).

1. LE STRUTTURE CHE EROGANO PRESTAZIONI IN REGIME DI RICOVERO OSPEDALIERO A CICLO CONTINUATIVO O DIURNO

1.1 AREA ACUTA A CICLO CONTINUATIVO

Il P.S.R. all’allegato A) titolo “La Rete Ospedaliera”, sottotitolo “Condizioni per la realizzazione della rete ospedaliera programmata” prevede di diversificare i posti letto (p.l.) dedicati alle acuzie da quelli per Riabilitazione Rieducazione Funzionale-Lungodegenza post-acuzie.

La degenza per acuzie è prevista in diminuzione (Allegato A - La rete ospedaliera - Condizioni per la realizzazione), con una necessità massima di 19.364 p.l., mentre la degenza post-acuta è prevista in aumento comportando una esigenza di 4.300 p.l. dei quali 1.720 dedicati alla riabilitazione intensiva (0,1 posti letto per 1000 abitanti per il recupero e la riabilitazione funzionale e 0,3 posti letto per 1000 abitanti di riabilitazione specializzata sovra-zonale, di cui sottotitolo “Riabilitazione Intensiva del P.S.R.).

Costituisce inoltre obiettivo del P.S.R., entro il triennio di validità, la riconversione in ricoveri a ciclo diurno di almeno il 10% dei ricoveri ordinari che all’epoca di entrata in vigore del PSR ammontavano a circa 600.000 l’anno.

Al sottotitolo “Obiettivi” il P.S.R. si prefigge il mantenimento di un tasso tendenziale di ospedalizzazione non superiore a 160 ricoveri per 1.000 abitanti, comprensivo dei ricoveri ordinari in strutture extra-regionali.

Prevede inoltre che sul territorio sia previsto un limite massimo di 5,5 p.l. per 1.000 abitanti riferito alla popolazione residente.

Nel procedere all’attivazione dei p.l. il P.S.R. prevede che si debbano rispettare i seguenti parametri:

1. tasso di occupazione medio dei p.l. superiore alla percentuale indicata nella tabella 12 per ciascuna disciplina;

2. durata media della degenza non superiore a quanto indicato nella tabella 12 del P.S.R. per ciascuna disciplina, con un numero di ricoverati e dimessi nello stesso giorno non superiore al 5% del totale dei ricoveri;

3. tasso operatorio superiore all’80% dei ricoveri presso unità operative chirurgiche;

4. numero di parti superiore a 400 unità annue.

La revisione della rete ospedaliera deve avvenire contestualmente all’attivazione di servizi alternativi al ricovero ospedaliero rivolti agli anziani e disabili.

Lo standard di 4,5 per mille abitanti di p.l. per acuzie indicato dalla normativa nazionale e ripreso dal PSR 1997/1999 (articolato per disciplina nella tab. 12 e ottenuto da una relazione matematica tra tasso di ospedalizzazione, degenza media, tasso di occupazione dei p.l.) è da ritenersi oggi superato. Il progresso scientifico e il rinnovamento tecnologico hanno comportato una riduzione della degenza media, aumentato il tasso di occupazione, diminuito i ricoveri impropri nell’area medica, tendenzialmente spostato gran parte della risposta chirurgica dal ricovero ordinario, sia pur breve, al day surgery.

Inoltre la consistente trasformazione dei p.l. di ricovero ordinario (R.O.) in day hospital (D.H.), con il passaggio dai 370 p.l. di D.H. complessivi previsti dal PSR (TABELLA 3) ai 1864 per acuzie e 100 di post-acuzie indicati nei piani aziendali dell’attivita’ 1999, incide sostanzialmente nelle nuove scelte programmatiche della Regione.

Quanto descritto comporta un adeguamento della previsione di posti letto, dalla dotazione massima attivabile indicata dal P.S.R. a quella derivante da un calcolo riferito ai nuovi contesti, come viene di seguito rappresentato nelle tabelle allegati 1 e 2.

L’analisi dei posti letto derivata dall’esame del piano di attività 1999 prefigura infatti la seguente situazione;

• p.l. R.O. acuti (ASL,ASO,Presidi in rete) 16.084

• p.l. R.O. acuti (Case di Cura) 896

• p.l. D.H. acuti 1.864

per un totale di 18.844 p.l. per l’area acuta. Aggiungendo i 4.518 p.l. segnalati per l’area post-acuta si giunge ad un totale di 23.362 p.l.. Tale dimensionamento risulta in via di riduzione rispetto al tetto massimo attivabile secondo le previsoni del P.S.R. (tabella 15: 23.664 p.l. di cui 19.364 per l’area acuta e 4300 per l’area post-acuta).

Una riduzione di posti letto, sia pure minima, è, a livello generale, attribuibile alla riduzione della popolazione complessiva piemontese (da 4.302.000 abitanti previsti dal P.S.R. a 4.288.075 nel 1998).

Una sensibile riduzione di posti letto nell’area acuta deriva anche dal fatto che i 663 posti letto di neuropsichiatria (non S.P.D.C.) sono stati considerati come appartenenti all’area post-acuta.

Secondo le linee di tendenza già individuate con le Intese di Programma (ex-art. 10 della L.R. 61/97, sottoscritte dalle ASR e dall’Assessorato regionale a dicembre 1998 e gennaio 1999), così come confermato dal “Patto di Buon Governo”, (D.G.R. n. 1 - 28352 del 14.10.1999) sottoscritto in data 30.10.1999, il tasso di ospedalizzazione complessivo del 160 per mille sarà raggiunto al termine del prossimo triennio. Le previsioni della tabella 1 rappresentano l’obiettivo da raggiungere al 2003 che rispetto alla situazione attuale di cui alla tabella 5 comporta una ulteriore riduzione di posti letto di degenza ordinaria nell’area acuta pari a 560 unita’ (da 16.980 a 16420 ).

In tale prospettiva, i fattori produttivi in rete dell’area di degenza per acuzie, risultano peraltro allineati con la programmazione economica e le conseguenti risorse finanziarie disponibili per la gestione dell’assistenza ospedaliera.

La previsione di p.l. potrebbe comunque risultare ancora sovrastimata, tenuto conto sia delle tendenze dei nuovi percorsi di diagnosi e cura che prevedono l’incremento delle prestazioni ambulatoriali e dei ricoveri diurni rispetto a quelli ordinari, sia in riferimento alla tendenza di aumento del tasso di occupazione dei p.l., comportando nel prossimo triennio la necessità di una ulteriore riduzione dei posti letto dedicati alla degenza ordinaria.







1.2 AREA POST-ACUTA A CICLO CONTINUATIVO

Il P.S.R. all’allegato B, titolo “Attività di Riabilitazione”, sottotitolo “Riabilitazione intensiva”, prevede 1 posto letto ogni 1.000 abitanti per l’area post-acuta; tale previsione è complessivamente riconfermata secondo la successiva analisi.

La programmazione del PSR rappresenta la seguente necessità di Assistenza riabilitativa ospedaliera:

• 0,6 p.l. ogni 1.000 abitanti per lungodegenza post-acuzie;

• 0,1 p.l. “ ” “ di Recupero e Riabilitazione Funzionale;

• 0,3 p.l. “ ” “ di Riabilitazione specializzata sovra-zonale.

Sul totale dei 4.288 posti letto dell’area post-acuta la suddetta ripartizione risulta così quantificabile:

• 2.573 p. l. per Lungodegenza (codice 60*)

• 429 “ per RRF (codice 56*)

• 1.286 “ per Riabilitazione specializzata sovra-zonale (codici 28,56,68,75*)

*codice di registrazione della disciplina sulla scheda di dimissione ospedaliera.

1.2.1 RIABILITAZIONE SPECIALIZZATA SOVRA-ZONALE

Il PSR al sottotitolo “Riabilitazione specializzata” (codici 28, 56, 68 e 75) rinvia alla tabella 2 (tab. 2a, 2b, 2c) che riporta la rete dell’attività ospedaliera sovra-zonale di Riabilitazione specializzata rientrante nello 0,3. con la seguente quantificazione dei posti letto:

Rete di strutture sovra-zonali

Tabella 2a

A.S.L.     Strutture     Posti letto
ASL n. 3     Osp. Maria Vittoria     8
ASL n. 9     Osp. Civile di Ivrea     9
ASL n.11     Osp. Sant’Andrea di Vercelli     19
ASL n.11     Osp.S.Salvatore di Santhia’     20
ASL n.12     Osp. Degli Infermi di Biella     4
ASL n.16     Presidio Osp. di Ceva     12
ASL n.19     Osp..Civile di Canelli     20
ASL n.21     Osp. S. Spirito di Casale     12
ASL n.22     Osp. Civile di Ovada     21
REGIONE     Totale     125

Tabella 2b

A.S.O.     Strutture     Posti letto
C.T.O.     Maria Adelaide     34
C.T.O.     CRF Unità Spinale     17
Maggiore della
Carità Novara     .     19
Osp. Mauriziano
Torino     .     120
REGIONE     Totale     190

Tabella 2c

Presidi ex-art. 43 L. 833/78 ed IRCCS     Posti letto
Presidio Sanitario San Camillo - Torino     92
Presidio Sanitario M. Ausiliatrice - Torino     40
I.R.C.C.S. Fond..ne S. Maugeri (Veruno)     100
I.R.C.C.S. Centro Auxologico Ospedale San Giuseppe - Piancavallo     50
REGIONE                 Totale     282

Ulteriori strutture

Il PSR prevede l’attivazione di altri 270 posti letto per attività ospedaliera sovra-zonale di Riabilitazione specializzata così distribuita:

ASO San Giovanni Battista di Torino     30 p.l.
ASO CTO di Torino     20 p.l.
ASO Santa Croce e Carle di Cuneo     15 p.l.
ASO SS. Antonio e Biagio di Alessandria     30 p.l.
Ospedale San Camillo di Torino     15 p.l.
Ospedale di Torre Pellice     10 p.l.
Ospedale di Varallo     80 p.l.
Ospedale di Arona     20 p.l.
Presidio Ospedaliero Casa Speranza-Boves     30 p.l.
Ospedale di Nizza M.to sede di Canelli     20 p.l.
    ————-
Totale     270 p.l.

Inoltre, a seguito di accordo intervenuto in data 15.4.1996, sottoscritto dall’Assessore pro-tempore alla Sanità e il legale rappresentante dell’I.R.C.C.S. Fondazione Centro Auxologico di Piancavallo - Istituto Scientifico Ospedale S. Giuseppe sono stati previsti complessivamente 100 posti letto di riabilitazione extra-ospedaliera. Con successiva nota dell’Assessore pro-tempore, prot. 58/SP del 20.1.1997, il medesimo, a seguito dei dati elaborati in previsione dell’adozione del P.S.R. chiedeva la disponibilità della Fondazione a realizzare posti letto di riabilitazione ospedaliera specializzata di II livello anziché extraospedalieri. In adesione alla richiesta succitata la Fondazione ha avviato anche le procedure presso il Ministero della Sanità così come si evince dalla nota Ministeriale prot. 99/SVE.3/21.00/02/119 dell’8.2.1999, volte ad ottenere il riconoscimento di una struttura riabilitativa di alta specialità con dotazione di 120 posti letto da attivare a Verbania. Quanto specificato nella D.G.R. n. 36-29102 del 30.12.99 a proposito dei piano annuale delle attività e dell’utilizzazione delle risorse disponibili (allegato C) dell’Istituto Auxologico, non comprende ancora l’attività conseguente all’apertura della citata struttura di Verbania, rientrante nel fabbisogno riabilitativo di cui all’oggetto della presente deliberazione.

Occorre anche tenere conto di quanto previsto nel programma straordinario di investimenti di edilizia sanitaria ai sensi dell’art. 20 della L. 67/88, così come enunciato nella D.G.R. n. 172-21657 del 4.8.1997, laddove individua la necessità di dotare l’Asl 7 di una struttura di appoggio per attività di Lungodegenza e Riabilitazione (con indicativi 120 p.l.).

La conferma di quanto anticipato nella succitata deliberazione è contenuta nel P.S.R. (L.R. 61/97) alla tabella 19, che attribuisce all’Asl 7 la funzione di Lungodegenza e Riabilitazione e Rieducazione funzionale.

Il PSR dedica inoltre due specifici capitoli per le due seguenti specialità:

1) GRAVI CEREBROLESIONI (Alta specialità D.M. 29.1.1992 - codice 75)

Viene individuato quale valore atteso di soggetti affetti da esiti di gravi cerebrolesioni un numero pari a circa 800 casi all’anno che, da un calcolo previsionale in base ad una degenza media di circa 65 giorni e con un tasso di utilizzo dei p.l. del 90%, determina una necessità di posti letto uguale a 158 unita’.

Il P.S.R. individua un centro per il trattamento della fase sub-acuta e della prima riabilitazione presso:

l’ASO CTO di Torino;

e altri 5 centri per la riabilitazione post-acuta presso:

l’ASO San Giovanni Battista di Torino;

l’ASO di Novara;

l’ASO di Alessandria;

l’Ospedale Mauriziano di Torino;

il Presidio Ausiliatrice di Torino.

2) UNITA’ SPINALE (Alta specialità D.M. 29.1.1992 - Codice 28)

Per quanto riguarda l’unità spinale il PSR individua come ottimale la disponibilità di:

- 60 posti letto per i soggetti in fase di recupero funzionale e riabilitazione globale;

- 20 posti letto per soggetti con lesione midollare che necessitano di ricovero per diagnosi e cura di complicanze tardive della lesione midollare.

Tale dotazione di posti letto è prevista presso:

- l’unità spinale unipolare attiva presso ASO C.T.O. di Torino;

- il centro per la riabilitazione dei medullolesi dell’ASO Maggiore della Carità di Novara;

- il centro per la riabilitazione dei medullolesi dell’ASO SS. Antonio e Biagio di Alessandria;

il PSR individua quale obiettivo nel triennio di validità dello stesso l’attivazione di 45 p.l. di ricovero ordinario e 18 di day hospital così individuati:

ASO CTO di Torino     ricovero ordinario     n. 25
    day hospital     n. 8
ASO Maggiore di Novara     ricovero ordinario     n. 10
    day hospital     n. 5
ASO di Alessandria     ricovero ordinario     n. 10
    day hospital     n. 5
        ———-
Totale         n. 63

Dall’analisi delle previsioni del P.S.R. e da specifici accordi per l’attività di riabilitazione sovra-zonale (0,3 P.L. per 1000 ab.) si individuano 1.208 posti letto ( 125 tab. 2a; 190 tab. 2b ; 282 tab. 2c; 270 dettaglio PSR “codice 56"; 158 ”codice 75"; 80 meno i 17 della tab.2b, “codice 28" e 120 presso l’I.R.C.C.S. Fondazione Centro Auxologico di Piancavallo - Istituto Scientifico Ospedale S. Giuseppe).

1.2.2 CONFRONTO - INDIVIDUATO/ATTIVATO

Riabilitazione specializzata sovra-zonale

Rete di strutture sovra-zonali

La situazione dei posti letto da attivare di Riabilitazione specializzata sovra-zonale (tabelle 2a, 2b, 2c), risulta la seguente:

tab. 2a (riservata alle strutture di ASL): nessuno, in quanto risultano tutti attivati;

tab. 2b (riservata alle Aziende Ospedaliere e ai Presidi ex art. 41 L. 833/78):

5 presso l’ospedale M.Adelaide dell’A.S.O. C.T.O (29 su 34)

17 presso il C.R.F. dell’A.S.O. C.T.O. come Unità spinale (risultano attivati solo i posti letto previsti al successivo paragrafo come Unità Spinale Unipolare);

120 dell’Ordine Mauriziano (per i quali era previsto uno specifico accordo di programma);

tab. 2c (riservata ai Presidi ex art. 43 L. 833/78 e I.R.C.C.S.) : nessuno, in quanto risultano attivati in numero superiore a quelli previsti.

Ulteriori strutture

Posti letto da attivare di cui all’ulteriore previsione del PSR relativa a 270 p.l.:

n. 10 presso ASO San Giovanni Battista di Torino ( 20 su 30)

“ 20 presso ASO CTO di Torino

“ 3 presso ASO SS. Antonio e Biagio di Alessandria (26 R.O.+1 D.H. su 30)

“ 80 presso Ospedale di Varallo ( in fase di realizzazione)

“ 2 presso Ospedale di Arona (16 R.O.+2 D.H. su 20)

“ 30 presso Presidio Ospedaliero Casa Speranza-Boves

Ulteriori 120 p.l. sono ancora da attivare presso Presidio I.R.C.C.S. - Auxologico di Piancavallo come da accordo intervenuto il 15.4.1996 e precedentemente citato

Gravi cerebrolesioni

I posti letto attivati per le gravi cerebrolesioni sono:

ricovero ordinario     n. 6     CTO
    n. 6     Mauriziano
    n. 20     M. Ausiliatrice
    n. 4     Maggiore della Carità
        di Novara
    n. 10     Veruno
    ———-
    n. 46     Totale

day hospital     n. 20     M. Ausiliatrice
    n. 1     Mauriziano
    n. 1     Maggiore della Carità
        di Novara
    ———-
    n. 22     Totale

Risultano complessivamente da attivare n. 90 posti letto (158 meno 68 ). Non sono stati attivati posti letto presso l’ASO S.Giovanni Battista di Torino e il PSR non ne stabilisce il numero.

Unita’ spinale unipolare

Risultano attivati i seguenti p.l. :

ASO CTO di Torino ricovero ordinario     n. 25
day hospital         n. 8
        ———-
        n. 33

Rispetto ai Presidi e ai posti letto individuati dal PSR risultano da attivare n. 47 posti letto ( 80 meno 33 ) di cui 17 di Unità Spinale individuati presso il C.T.O. nella tabella 2b.

1.2.3 RIESAME FABBISOGNO

Considerate le argomentazioni precedenti è possibile individuare l’attuale fabbisogno.

Tale individuazione si avvale di cognizioni fondate sulla maggiore efficacia dell’intervento farmacologico e sulla risposta diversificata e alternativa alla lungodegenza ospedaliera fornita tramite RSA, RAF e Assistenza Domiciliare di cui dispone la Regione (vedi par. C.4 le Residenze Sanitarie Assistenziali), soluzione indicata dalla normativa nazionale di cui alla lettera F.5 del Decreto Ministro della Sanità, 13/9/98, che testualmente recita:" l’assegnazione dei degenti .... alla funzione di lungodegenza riveste carattere di transitorietà in attesa che siano realizzate le residenze sanitarie assistenziali extra-ospedaliere o vengano attivate forme adeguate di ospedalizzazione domiciliare integrata o di assistenza domiciliare integrata........". In base a tali presupposti l’esigenza di risposta alla lungodegenza ospedaliera è stimabile in un fabbisogno di 0,3 p.l. per 1000 ab., trasferendo le eccedenze in p.l. della Riabilitazione specializzata, finalizzati al miglior recupero della disabilità. Tale procedimento viene previsto dal P.S.N. 1998/2000, laddove si richiama la necessità che le Regioni realizzino riconversioni e riequilibrino gli interventi in rapporto alle diverse funzioni riabilitative (neuromotoria, pneumologica, cardiologica, ortopedica, psichiatrica, oncologica) per rispondere in modo appropriato alla necessità di recuperare al meglio i pazienti nella fase post-operatoria o post-traumatica.

Sul versante della risposta alla malattia mentale, il D.P.R. 7.4.1994, così come riconfermato dal D.P.R. 10.11.1999, ha previsto le seguentI modalità organizzative, di prevalente tipologia territoriale, garantite dal Dipartimento di Salute Mentale:

servizi ambulatoriali e domiciliari : Centri di Salute Mentale (CSM)

assistenza semiresidenziale : Centri Diurni (CD) e (DH)

strutture residenziali : Comunità Protette tipo A e B (CP) - Comunità Alloggio (CA)

soluzioni abitative : Gruppi Appartamento

assistenza ospedaliera : Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (S.P.D.C.)

La riorganizzazione dell’assistenza psichiatrica secondo il modello dipartimentale, l’avvio a conclusione del processo di superamento degli ospedali psichiatrici pubblici e privati convenzionati e la “necessità di contrastare ogni forma di ‘nuova istituzionalizzazione’ all’interno delle strutture residenziali” (cit. D.P.R. 10/11/1999), mediante la formulazione di piani terapeutico-riabilitativi personalizzati, definiti e temporali, impongono una rotazione dell’utilizzo dei posti letto in regime residenziale, i quali si sostituiscono alla risposta ospedaliera nella fase post-acuta.

La risposta ospedaliera in condizioni di ricovero viene mantenuta per garantire il trattamento psichiatrico (volontario o obbligatorio), nella fase acuta della patologia tramite il Servizio psichiatrico di diagnosi e di cura. Come previsto dal P.O. “Tutela della salute mentale 1994-1996" (D.P.R. 7/4/1994) e dal recente D.P.R. 10/11/1999, il numero complessivo di posti letto è individuato nella misura di uno ogni 10.000 abitanti (v. tabella 2).

Nel modello assistenziale sopra descritto, si ritiene comunque ammissibile una risposta ospedaliera di riabilitazione così come prevista dal D.M. 13.9.1988 alla voce riabilitazione, quantificandola in una percentuale pari a 0,5 posti letto per 10.000 abitanti, 214 p.l., che risulta la metà dell’indice previsto per l’area acuta.

Analisi per quadrante

Relativamente alle funzioni dell’area post-acuta che il PSR attribuisce alle singole ASL, la ripartizione di p.l. per quadrante dovrebbe essere la seguente:


    LUNGODEGENZA(0,3‰ )     RIABILITAZIONE(0,7‰ )     di cui RRF(0,1‰ )
    (cod. 60,68)     SPECIALIZZATA     (cod. 56,68)
        (cod. 56,28,75,68,40)
Quadrante 1     671     1566     224
Quadrante 2     255     597    85
Quadrante 3     167     389    56
Quadrante 4     193     450    64
    .....     .....     ....
    1286     3002     429


Un totale di 4.288 posti letto suddivisi nel modo seguente:

• 1.286 Lungodegenza 0,3 ‰  (codice 60, 68)

• 3.002 Riabilitazione Specializzata 0,7 ‰  (codice 56, 28,75, 68,40 non SPDC)

Relativamente alla Lungodegenza la situazione attuale risulta quella della tabella 3, colonna “CODICE 60", che è così riassumibile:

Quadrante 1: è in esubero in quanto dispone di 717 p.l. a fronte di un fabbisogno di 671

Quadrante 2: è carente in quanto dispone di 246 p.l. su un fabbisogno di 255

Quadrante 3: è in esubero in quanto dispone di 226 p.l. su un fabbisogno di 167

Quadrante 4: è carente in quanto dispone di 173 p.l. a fronte di un fabbisogno di 193

Complessivamente si può considerare soddisfatto il fabbisogno. Per i casi limite (Quadrante 2 e 4) occorre verificare le disponibilità dell’area residenziale (RSA) o la possibilità di soddisfare il fabbisogno presso il territorio delle A.S.L. confinanti.

Prima di affrontare l’attività di Riabilitazione specializzata si precisa che nel codice 56 sono comprese le seguenti MDC (Major Diagnostic Categorie):

MDC 1 Sistema nervoso

MDC 4 Apparato respiratorio

MDC 5 Apparato cardiocircolatorio

MDC 8 Apparato muscoloscheletrico

Altri MDC

Relativamente alla R.R.F. (0,1 per 1000 abitanti) la tabella 3.3, colonne “codice 56" e ”codice 68" (che rappresenta un subcodice) illustra la situazione attuale, così sintetizzabile:

codici 56 e 68 = 1365 p.l. di ricovero ordinario (R.O.) su un fabbisogno di 429 = esubero 936

Quadrante 1: è in esubero, dispone di 694 p.l. di R.O. su un fabbisogno di 224

Quadrante 2: è in esubero, dispone di 273 p.l. di R.O. su un fabbisogno di 85

Quadrante 3: è in esubero, dispone di 250 p.l. di R.O. su un fabbisogno di 56

Quadrante 4: è in esubero, dispone di 148 p.l. di R.O. su un fabbisogno di 64

Relativamente alla riabilitazione specializzata sovra-zonale (0,3 p.l. per 1000 abitanti previsti dal P.S.R.) la situazione risulta quella rappresentata nelle tabelle 3.4, “codice 56 sovr.”, 3.5 “codice 75 sovr.”, 3.6 “codice 28 sovr,”.

Il fabbisogno (1286 p.l.) in questo caso è valutato a livello regionale.

Posti letto attivati:

codice 56 sovr., p.l. R.O. =     957
codice 75        “ p.l. R.O. =     46
codice 28        “ p.l. R.O. =     25
    ———-
    1028

se a questo aggiungiamo i posti letto previsti dal P.S.R. e non ancora attivati (di cui si è detto in precedenza al paragrafo A2.1) otteniamo:

125     p.l. per Riabilitazione specializzata tab. 2b
    (i 17 p.l. di Unità Spinale sono compresi
    nei 47 di fine colonna);
145     p.l. tra i 270 identificati nel paragrafo A2.1
120     p.l. presso Presidio I.R.C.C.S. - Auxologico di
    Piancavallo
90     p.l. per gravi cerebrolesioni
47     p.l. per unità spinale
...
552

complessivamente (1028 + 552) abbiamo 1580 p.l. per cui il fabbisogno di 1286 p.l. risulta ampiamente soddisfatto (ricordando anche l’esubero della RRF 0,1 p.l. per 1000 abitanti pari a 936 p.l.). Inoltre il criterio di scelta delle strutture che erogano prestazioni sovrazonali deve essere rivisto in quanto, da una verifica dell’attività svolta nel 1998 e nei primi nove mesi del 1999, alcune strutture non individuate dal PSR come sovra-zonali risultano erogare oltre il 10% delle prestazioni per aziende extra-quadrante (assumendo pertanto carattere sovra-zonale).

Tali strutture erogatrici sono:

• Villa Maria Pia - Torino

• Villa Serena - Piossasco

• S.Rita - Vercelli

• La Residenza - Rodello

Pertanto anche l’attività delle suddette strutture concorre al fabbisogno di attività sovra-zonale.

Inoltre occorre evidenziare l’esubero relativo ai 663 posti letto di neuropsichiatria per i quali, come precedentemente indicato, il fabbisogno risulta essere quantificato in 214 p.l.

L’ esubero sopra riportato (1580 - 1286) pari a 294 p.l. sommato a quello di RRF pari a 936 p.l. nonché il mantenimento di 214 p.l. dei 663 di neuropsichiatria concorrono alla copertura di quello 0,3. posti letto oggetto di determinazione del nuovo fabbisogno con spostamento dalla Lungodegenza alla Riabilitazione specializzata.

1.2.4 CONCLUSIONI

Le tabelle 1 e 2 configurano il nuovo fabbisogno complessivo, la tabella 3 e le sue suddivisioni per codice (60,56,68,28,75 e 40) prefigurano la situazione attuale dei posti letto complessivi nell’area post-acuzie, le tabelle 4 e 5 rappresentano complessivamente la situazione attuale per azienda, per quadrante e per area.

Le tabelle dovranno essere utilizzate per la valutazione di compatibilità relativa ad eventuali realizzazioni di strutture, tenendo comunque conto delle strutture già individuate dal PSR ma non ancora realizzate.

Dall’analisi effettuata si riscontra la necessità di adattamenti delle strutture già esistenti per un loro eventuale diverso utilizzo, anche a carattere residenziale. L’area di intervento che richiede le maggiori iniziative in tal senso risulta quella della Neuropsichiatria; ciò deriva dal modello assistenziale adottato in attuazione del progetto obiettivo nazionale “Tutela della salute mentale” di cui al D.P.R. 7.4.1994 così come riconfermato dal D.P.R. 10.11.1999 che in proposito al titolo “Procedure e linee guida” cita:

“Nei 24 mesi dall’entrata in vigore del progetto obiettivo, i DSM adotteranno, attivando idonei progetti di formazione, linee guida e procedure di consenso professionali per una buona pratica clinica, almeno per quanto riguarda i seguenti temi:

omissis

collaborazione, nell’ottica del superamento di ogni forma di istituzionalizzazione con gli ospedali psichiatrici giudiziari e con le case di cura e custodia esistenti nel territorio"

1.3. CICLO DIURNO

Il D.P.R. 20 ottobre 1992 “Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni in materia di attivazione dei posti di assistenza a ciclo diurno negli ospedali” stabilisce che l’attivazione di posti letto, definiti equivalenti, da destinare ad attività a ciclo diurno venga determinato dalla Regione entro una media regionale del 10% del numero dei posti letto per ricovero ordinario ( risultando così una parte di questi ultimi oggetto di riconversione in D.H.).

Inoltre individua come ottimali i seguenti indici di attività per i Day Hospital:

1. indice di rotazione, in ogni posto-letto, non inferiore ad uno e non superiore a due per ciascun giorno di funzionamento;

2. funzionamento della struttura per non meno di duecentocinquanta giorni l’anno;

3. tasso di occupazione dei posti letto tendenzialmente prossimo al 100 per cento, con riferimento ai parametri indicati ai punti 1 e 2;

Sempre il citato D.P.R. stabilisce che i posti letto di assistenza diurna vengono attivati, nell’attuale fase di ristrutturazione del sistema ospedaliero, mediante la riconversione di un numero corrispondente di posti letto ordinari in ambito regionale. Tali p.l. concorrono al limite complessivo di cui all’art. 4 della legge 30 dicembre 1991 n. 412.

La L. 5 giugno 1990 n. 135 prevede nell’ambito della funzione “malattie infettive” la realizzazione di un posto di day hospital ogni cinque posti di degenza ordinaria finalizzati alla lotta contro l’AIDS.

Il P.S.R. non stabilisce una percentuale di posti letto da attivare per attività a ciclo diurno, ma si limita a prevedere al titolo “La rete ospedaliera” al sottotitolo “Condizioni per la realizzazione della rete ospedaliera programmata” che costituisce obiettivo del PSR 1997/1999 di riconvertire in ricoveri a ciclo diurno, entro fine triennio, almeno il 10% dei ricoveri ospedalieri ordinari per i residenti. Nel 1996 risultavano 600.000 R.O. e 15.000 a ciclo diurno. Tale situazione, per ottenere il 10% auspicato, avrebbe comportato una dotazione minima di posti letto per D.H. di circa 120 unità ad una massima di 240.

I posti letto dedicati all’attività ospedaliera a ciclo diurno, dall’analisi dei piani di attività annuali 1999 risultano n. 1864 nell’area acuzie e n. 100 p.l. nell’area post-acuta; tale analisi evidenzia come i 370 posti letto indicati nella tabella n. 3 del PSR risultino fortemente aumentati.

Se tale quota raggiunta viene ricondotta alla diminuzione prevista di p.l. di ricovero ordinario, risulta già eccedente il numero di p.l. di D.H..

In ogni caso, si ritiene che l’indice del 10%, previsto dal citato D.P.R. istitutivo dei posti letto per attività a ciclo diurno, tramite riconversione dei p.l. per R.O., corrisponda ancora alle attuali esigenze. In base a tale valutazione, considerato quanto emerso dall’analisi dei piani di attività aziendali per il 1999, risulterebbe una eccedenza dei posti letto a ricovero diurno nell’area delle acuzie e una carenza nell’area post-acuta con riferimento alla Riabilitazione specializzata.

E’ evidente che l’azione di riconversione “a cascata” delle attività di ricovero ordinario ad attività di ricovero a ciclo diurno e delle attività a ciclo diurno in prestazioni ambulatoriali, secondo una sequenza virtuosa di appropriatezza delle modalità erogatrici nello svolgimento delle prestazioni sanitarie per acuzie, migliora sia il livello qualitativo erogato e percepito che la condizione del bilancio economico aziendale, ottemperando anche al disposto del D.Lgs. 124/98, art. 2, comma 1.









2. LE STRUTTURE SANITARIE E SOCIO-SANITARIE CHE EROGANO PRESTAZIONI IN REGIME RESIDENZIALE, A CICLO CONTINUATIVO O DIURNO

L’assistenza sanitaria residenziale extra-ospedaliera è da sempre sul territorio della Regione una funzione gestita da una molteplicità di enti pubblici e privati, che hanno, nel corso degli anni, visto il riconoscimento della pubblica utilità con il crescere della domanda di servizi residenziali destinati a soggetti anziani, disabili o affetti da patologie croniche e di lunga durata.

I dati demografici ed epidemiologici evidenziano non solo la crescita numerica del rapporto tra anziani ultrasessantacinquenni e popolazione attiva, ma soprattutto la crescita relativa dell’incidenza delle patologie con esito involutivo (sclerosi multipla, distrofia muscolare, malattia di Alzheimer e patologie congenite a base genetica), che necessitano di servizi riabilitativi di tipo intensivo ed estensivo, di servizi di sostegno alla famiglia (Centri diurni) o sostitutivi del nucleo familiare (es. RSA, Hospice, Centri per soggetti in stato vegetativo permanente), qualora la famiglia non sia in grado di garantire al paziente la necessaria assistenza.

Sono infatti crescenti situazioni multiproblematiche ove si intrecciano stati di salute complessi, caratterizzati da un insieme di patologie e da una tendenza progressiva alla perdita dell’autonomia. L’età avanzata del soggetto e della sua famiglia, le carenze della rete relazionale di riferimento (famiglia, reti amicali e di sostegno), spesso non consentono l’attivazione di interventi domiciliari, determinando una crescente richiesta di risposte residenziali.

D’altra parte la rete delle strutture residenziali extra-ospedaliere deve soddisfare anche altre necessità, indotte dalla modificazione sostanziale del funzionamento della rete delle strutture per acuti.

Si fa qui riferimento alla necessità di rispondere alla richiesta crescente di servizi, che garantiscano la continuità terapeutica, al momento della dimissione dal reparto per acuti.

In particolare la continuità terapeutica può essere garantita in Piemonte, oltre che dalle strutture ospedaliere di lungodegenza e riabilitazione ospedaliera, di cui al precedente punto a), anche dai presidi di riabilitazione extra-ospedaliera a ciclo diurno e/o continuativo, dai presidi di riabilitazione estensiva extra-ospedaliera, dalle R.S.A., impegnate in programmi assistenziali per utenti dimessi precocemente dal reparto per acuti e non assistibili a domicilio.

Per particolari patologie la continuità terapeutica è garantita attraverso strutture dedicate, quali, ad esempio, Comunità Protette Psichiatriche di tipo A) per interventi terapeutici-riabilitativi di medio breve termine e ad alta intensità riabilitativa, Comunità Protette Psichiatriche di tipo B) per interventi riabilitativi di mantenimento a medio-lungo termine e a minor intensità riabilitativa, Comunità Alloggio per interventi di reinserimento sociale con progetti personalizzati socio-sanitari.

2.1 I PRESIDI DI RIABILITAZIONE EXTRA-OSPEDALIERA A CICLO DIURNO E/O CONTINUATIVO.

Tali presidi devono erogare prestazioni a ciclo diurno e/o continuativo per il recupero funzionale e sociale di soggetti portatori di disabilità fisiche, psichiche, sensoriali o miste, dipendenti da qualunque causa. Possono intervenire nella fase immediatamente post-acuta, attraverso l’offerta di prestazioni mediche, infermieristiche e riabilitative, finalizzate al recupero degli esiti derivanti da episodi acuti o di funzioni lese o menomate. Si tratta di prestazioni molto complesse perché devono intervenire nel recupero della disabilità unito agli esiti di una fase acuta (ad es. soggetto già disabile con esiti di frattura).

Con D.G.R. n. 43-23753 del 29/12/1997 sono stati fissati i requisiti funzionali per il funzionamento di questi presidi in regime residenziale e contemporaneamente avviato un programma di trasformazione e adeguamento dei presidi già funzionanti al 31/12/1997 a detti requisiti.

Sono presenti sul territorio della Regione Piemonte i seguenti 7 presidi di riabilitazione:

- Fondazione Pro Juventute Don Gnocchi di Torino     66 posti-letto
- Istituto Giovanni XXIII di Lessona (BI)     20 “
- Cooperativa Domus Laetitiae di Sagliano Micca (BI)     25 “
- Istituto “Giovanni Ferrero” di Alba (CN)     140 “
- Istituto “Paolo VI” di Casalnoceto (AL)     90 “
- Istituto “Silenziosi Operai della Croce” di Moncrivello (VC)     50 “
- Istituto “Sacra Famiglia” di Verbania (VB).     110 “
TOTALE     501 posti-letto

Tra questi solo il presidio Fondazione Pro Juventute Don Gnocchi è stato provvisoriamente accreditato come Centro di Riabilitazione funzionale per 66 posti-letto, ai sensi dell’Allegato A) della D.G.R. n. 43-23753/97 e fino alla data dell’accreditamento definitivo ai sensi del D.P.R. 14/1/1997, con determinazione del Dirigente della Programmazione Sanitaria n. 275/D028.1 del 6/8/1998.

Gli altri 6 presidi hanno predisposto, come previsto dalla normativa in questione, il progetto di trasformazione funzionale.

I progetti sono stati redatti partendo dai dati relativi all’utenza presente nel presidio e hanno tenuto conto degli obiettivi di medio-termine che ciascun presidio ha individuato per il proseguimento della propria attività, dal momento che parte dell’attività sanitaria era già stata ricondotta ad attività socio-assistenziale per disabili psichici con provvedimenti anteriori al 1997.

Inoltre i presidi, che vedevano già al loro interno, la presenza di attività residenziale socio-assistenziale per disabili hanno colto l’occasione della D.G.R. n. 43-23753/97 non solo per riconvertire l’attività sanitaria, ma soprattutto per omogeneizzarla con quella socio-assistenziale già presente, riformulando l’intera offerta residenziale dell’ente con incremento dei livelli assistenziali offerti, in sintonia con quanto previsto dalla D.G.R. n. 230-23699 del 22/12/1997 di definizione della rete dei servizi e delle strutture per disabili.

In questo modo l’Istituto Giovanni XXIII di Lessona si è trasformato in RAF per disabili per n. 20 p.l. e la Cooperativa Domus Laetitia di Sagliano Micca ha attivato una Residenza Sanitaria per disabili per n. 25 p.l..

Nel seguente prospetto vengono evidenziate le scelte operate dagli altri Centri, che hanno optato per lo svolgimento di attività di riabilitazione extra-ospedaliera ed il quadro complessivo della distribuzione dei posti-letto di riabilitazione extra-ospedaliera, che si verrebbero a realizzare a seguito di tale processo.

- Fondazione Pro Juventute Don Gnocchi di Torino     72 posti-letto
- Istituto “Giovanni Ferrero” di Alba (CN)     80 “
- Istituto “Silenziosi Operai della Croce” di Moncrivello (VC)     120 “
- Istituto “Sacra Famiglia” di Verbania (VB).     20 “
- Istituto “Paolo VI” di Casalnoceto (AL)     60 “
TOTALE REGIONE PIEMONTE     352
    posti-letto

Considerato che l’attuale rete dei posti-letto disponibili per attività di riabilitazione e di lungodegenza post-acuzie ospedaliera, di cui al precedente punto A.2., supera il fabbisogno stimato per la Regione Piemonte e che i posti-letto di riabilitazione extra-ospedaliera sopra individuati saranno di futura attivazione, si ritiene che non possa essere individuato un fabbisogno di posti-letto per attività di riabilitazione extra-ospedaliera, aggiuntivo rispetto a quanto indicato nella presente tabella.

2.2 I PRESIDI PER I SOGGETTI IN STATO VEGETATIVO PERMANENTE.

La rete delle strutture sanitarie residenziali a ciclo continuativo garantisce la necessaria continuità terapeutica ed assistenziale agli interventi sanitari avviati in sede di ricovero ospedaliero.

Le U.O. di rianimazione e terapia intensiva spesso devono trovare collocazione idonea a soggetti stabilizzati, che necessitano di assistenza sanitaria continuativa e di trattamenti riabilitativi specifici, e, impropriamente ricoverati nelle stesse unità operative di rianimazione e terapia intensiva o in altre u.o. ospedaliere.

A questo scopo la Regione con D.G.R. N. 93-21140 del 21/7/1997 ha individuato iI Centro residenziale per i soggetti in stato vegetativo permanente, quali strutture sanitarie residenziali a ciclo continuativo idonea ad assicurare a questi pazienti i necessari trattamenti sanitari ed assistenziali.

Alla data del presente provvedimento risultano attivi sul territorio della Regione Piemonte n. 20 posti-letto presso la Casa di Cura “I Cedri” di Fara Novarese (A.S.L. n. 13, quadrante 2).

Considerato che il fabbisogno di posti-letto in questa tipologia di presidi residenziali per la Regione Piemonte è stimata nel 10% dei posti-letto mediamente attivati nell’Area dell’Urgenza, si ritiene che debbano essere ancora attivati:

QUADRANTE N. 1     20 POSTI-LETTO
QUADRANTE N. 2     -
QUADRANTE N. 3     10 POSTI-LETTO
QUADRANTE N. 4     10 POSTI-LETTO

2.3 HOSPICE (Struttura sanitaria di accoglienza per pazienti oncologici in fase avanzata di malattia).

Il piano sanitario regionale nell’azione programmata “Lotta alle malattie neoplastiche” prevede, tra gli obiettivi strategici, la necessità di sviluppare e coordinare la rete di servizi per il trattamento delle fasi tardive dei pazienti affetti da neoplasia, attraverso la riorganizzazione delle cure domiciliari e l’istituzione di servizi residenziali extra-ospedalieri di cure palliative per malati oncologici.

A questo scopo con D.G.R. n. 17-24510 del 6/05/1998, sono stati approvati i requisiti organizzativi, tecnici e strutturali di tale tipologia di residenza sanitaria.

L’Hospice è pertanto una struttura sanitaria, che accoglie pazienti oncologici in fase avanzata di malattia, che non possono essere assistiti a domicilio temporaneamente e stabilmente.

L’Hospice svolge funzioni di assistenza sanitaria e assistenziale consentendo di ridurre il numero e la durata dei ricoveri impropri in strutture ospedaliere per acuti, non attrezzate per affrontare le problematiche di un paziente con malattia in fase terminale.

Si stimano in circa 300 soggetti ogni 100.000 abitanti, i malati di cancro in fase avanzata, di cui solo il 20% circa necessita di ricovero in Hospice.

In Piemonte si calcola che ogni anno per almeno 2.500 persone affette da neoplasia in fase terminale sarebbe indicato il ricovero.

Considerato che tra le azioni programmatiche previste dal piano sanitario regionale, in materia di assistenza oncologica, vi è anche lo sviluppo delle cure domiciliari si ritiene di poter individuare un fabbisogno stimato di 0,05 posti-letto ogni 1.000 abitanti in Hospice (pari a 214 posti-letto).

La distribuzione di tali posti-letto dovrà, in particolare, tenere conto dell’organizzazione specifica delle attività oncologiche sul territorio della Regione Piemonte, come previsto nella stessa legge di piano sanitario.

Il piano sanitario regionale, infatti, prevede un’organizzazione delle attività oncologiche a rete su scala regionale, articolata in 8 poli oncologici:

polo oncologico della Città di Torino costituito dall’Ospedale S. Giovanni Antica Sede, A.S.O. S. Giovanni Battista, A.S.O. O.I.R.M.-S.Anna, Ospedale Mauriziano Umberto I.

Azienda Ospedaliera S. Luigi di Orbassano (ASL 5, 8 e 10)

Ospedale di Ivrea (ASL 6, 7 e 9)

Ospedale di Biella (ASL 11 e 12)

Azienda Ospedaliera di Novara (ASL 13 e 14)

Azienda Ospedaliera di Cuneo (ASL 15-16-17 e 18)

Ospedale di Asti (ASL 19)

Azienda Ospedaliera di Alessandria (ASL 20-21 e 22).

Considerato che obiettivo del polo oncologico è quello di promuovere e coordinare l’attività oncologica nel suo complesso, al fine di migliorare l’assistenza, si ritiene che la distribuzione dei 214 posti-letto di Hospice possa essere individuata come indicato nella seguente tabella:







Dai dati in possesso della Direzione Programmazione Sanitaria emerge che tale fabbisogno risulta coperto da alcune parziali realizzazioni, come evidenziato nella successiva tabella, e che pertanto dovranno essere realizzati posti-letto di hospice nelle Aziende Sanitarie di riferimento dei poli oncologici indicati in tabella.


2.4 LE RESIDENZE SANITARIE ASSISTENZIALI (RSA).

Le RSA sono presidi che offrono a soggetti non autosufficienti, anziani e non, con esiti di patologie fisiche, psichiche, sensoriali o miste, non curabili a domicilio, un livello di assistenza medica, infermieristica e riabilitativa, accompagnata da un livello “alto” di assistenza tutelare ed alberghiera, modulate in base a quanto previsto dalla D.G.R. n. 41-42433 del 9/1/1995.

Secondo la normativa regionale le R.S.A. sono destinate a soggetti non autosufficienti, non curabili a domicilio, portatori di patologie geriatriche, neurologiche e neuropsichiatriche stabilizzate. Possono essere previste ospitalità permanenti, di completamento di cicli riabilitativi eventualmente iniziati presso altri presidi sanitari per un massimo di 60 giorni.

Con l’approvazione del D.P.C.M. 29/12/1989 e della L. 67/88 di finanziamento statale, sono stati attivati gli interventi regionali di finanziamento per la messa a norma delle strutture pre-esistenti.

In particolare la Regione Piemonte ha sostenuto un lungo e ancora in corso processo di trasformazione dei presidi socio-assistenziali pre-esistenti in nuove strutture, destinate ad affrontare il peggioramento dello stato di autonomia degli ospiti, attraverso la previsione di strutture riconducibili sul piano strutturale e gestionale alle R.S.A.: le Residenze Assistenziali Flessibili (RAF).

La trasformazione dei presidi socio-assistenziali pre-esistenti nelle nuove strutture R.S.A. e R.A.F. è stata sostenuta con tre tipi di intervento:

- la definizione degli standard strutturali e gestionali per le nuove strutture, nonchè delle relative tariffe di gestione;

- l’avvio di un programma finanziario per sostenere le richieste di ristrutturazione provenienti dagli enti gestori, ancora attivo;

- la previsione di una fase denominata “regime transitorio” per consentire alle strutture, che ospitavano al 1995 soggetti non autosufficienti, di soddisfare dei requisiti minimi strutturali, considerati indispensabili per continuare a mantenere l’autorizzazione al funzionamento per soggetti non autosufficienti.

Gli effetti di questi interventi della programmazione regionale delineano un quadro complesso dello stato di attivazione delle RSA e delle RAF.

Da un punto di vista generale i dati della Direzione Politiche Sociali sulla situazione autorizzativa dei presidi socio-assistenziali evidenziano la seguente situazione:

- il 27% dei presidi piemontesi ha presentato un progetto di adeguamento al regime transitorio;

- il 27% dei presidi non ha avviato alcun progetto di adeguamento alla normativa nazionale e regionale;

- il 46% dei presidi è autorizzato in regime definitivo o transitorio.

La situazione dei presidi autorizzati è evidenziata nella Tabella 6 che riporta per ogni Azienda sanitaria locale il numero di posti-letto autorizzati al funzionamento in regime definitivo ed in regime transitorio di R.S.A. e di R.A.F. ed il piano di sviluppo fino al 2003 di tali posti-letto definito sulla base di investimenti nazionali (L. 67/88) e regionali (L.R. 73/96).

I dati della tabella suggeriscono i seguenti elementi di valutazione:

a. l’attuale dotazione di posti-letto RSA e RAF, autorizzati in regime definitivo e transitorio (10.102 posti-letto), supera il fabbisogno di posti-letto evidenziato dall’attuale piano sanitario regionale per garantire l’assistenza sanitaria residenziale agli anziani non autosufficienti (8.500 posti-letto), assicurando in questo modo alle ASL la possibilità di individuare, per lo svolgimento di questa funzione, i soggetti erogatori più efficaci ed efficienti;

b. gli investimenti nazionali e regionali per l’adeguamento della rete di queste strutture consentiranno di realizzare circa altri 6.294 nuovi posti-letto (5.002 RSA e 1292 RAF). Non è possibile in questa fase,quantificare esattamente il numero di posti-letto, che si otterranno con questa manovra, dal momento che detti progetti riguardano strutture già funzionanti e convenzionate con il Servizio Sanitario, determinando in alcuni casi la sola revisione dei posti-letto esistenti.

c. nonostante gli investimenti sopra descritti una quota consistente dei posti-letto in RSA e RAF (1404 RSA e 4172 RAF) non sono, dal punto di vista strutturale, adeguati ai requisiti previsti dalla normativa vigente (D.P.C.M. 29/12/1989 e D.G.R. n. 38-16335/92) e pertanto continuano a funzionare in regime transitorio, come previsto dalla D.G.R. n. 41-42433/95.

d. particolare criticità assume la situazione della Città di Torino, la cui dotazione di posti-letto in RSA e RAF è ampiamente sottodimensionata (923 posti-letto rispetto all’attuale fabbisogno di 1807 posti-letto pari all’1% degli anziani ultrasessantacinquenni residenti), costringendo le ASL cittadine, per assicurare la risposta ai cittadini, a convenzionare strutture residenziali in altri territori, determinando un ampio fenomeno di allontanamento degli anziani dal proprio ambiente di riferimento.

e. la carenza di posti-letto sopra evidenziata si accompagna nella Città di Torino al difficile e lento adeguamento delle strutture esistenti (Comunali e IPAB) ai requisiti strutturali previsti dalla normativa vigente (483 posti-letto sono a regime definitivo e 440 a regime transitorio).

f. con D.G.R. n. 36-27366 del 17/5/1999 è stato prorogato, in sanatoria, fino al 31/12/1999 il termine di scadenza per la realizzazione degli interventi di adeguamento ai requisiti minimi del citato “regime transitorio” da parte dei soggetti gestori che avevano presentato, in ottemperanza alla D.G.R. n. 41-42433/95, il relativo progetto di adeguamento.

Tali considerazioni ed i dati sopra esposti evidenziano una crescita progressiva del numero di posti-letto di RSA e RAF a norma presenti sul territorio regionale almeno fino al 2003, consentendo alle ASL territoriali di individuare la risposta al proprio fabbisogno, con riferimento a strutture adeguate sul piano strutturale e gestionale.








Per una più chiara valutazione di tale fabbisogno di posti-letto, che le ASL possono utilizzare, per assicurare l’assistenza sanitaria residenziale a soggetti non autosufficienti, si propongono nella tabella 7 alcuni dati interessanti sull’attuale rete di posti utilizzati dalle ASL per questa funzione.

Nella stessa tabella viene proposto, quale indicatore per la valutazione del fabbisogno di posti-letto per questo livello assistenziale, il rapporto esistente tra posti-letto disponibili ogni 100 anziani ultrasessantacinquenni residenti al 31.12.1998.

In questo modo si può notare come sia disponibile, alla data del presente provvedimento, complessivamente sul territorio regionale, lo 0,96 posti-letto ogni 100 anziani ultrasessantacinquenni residenti.

Considerato che si prevede, anche per il prossimo triennio, la crescita della popolazione anziana e contestualmente l’allungamento della speranza di vita, è verosimile che tale fabbisogno di posti-letto debba aumentare.

Per tali ragioni si propone alle ASL, quale obiettivo per la programmazione dell’attività, il raggiungimento entro il 2003 di uno standard di posti-letto in RSA e RAF pari a 1 posto-letto ogni 100 ultrasessantacinquenni residenti sul territorio della Regione Piemonte al 31/12/2003, destinati a garantire l’assistenza sanitaria residenziale a soggetti non autosufficienti.

A questo scopo nella stessa tabella 7 sono evidenziati gli incrementi e gli eventuali decrementi di posti-letto da rendere disponibili per ogni singola ASL.

Si tratta di un’indicazione programmatoria che dovrà essere verificata ed anche eventualmente integrata, in sede di programmazione delle attività da parte delle singole Aziende Sanitarie Locali, che potranno sulla base di specifiche motivazioni adottare standard più elevati.

Il fabbisogno per il servizio sanitario regionale, da realizzare entro il 2003, ammonta pertanto a circa 9087 posti-letto.

Infine si ritiene che debbano essere affrontate le criticità rilevate per il territorio della Città di Torino ed essere realizzate strutture RSA e RAF nella Città di Torino, anche attraverso la realizzazione di interventi di trasformazione, adattamento, diverso utilizzo e ampliamento di presidi attualmente funzionanti sul territorio della Città di Torino, ma destinati ad altra attività sanitaria e/o socio-assistenziale.

In questo modo deve essere possibile soddisfare l’attuale ed il futuro fabbisogno di posti-letto per l’assistenza sanitaria residenziale a soggetti non autosufficienti, attraverso presidi ubicati in particolare sul territorio delle A.S.L. n. 2-3-4.

A parte il caso di Torino, complessivamente la rete di RSA e di RAF sul territorio piemontese risulta esuberante. Pertanto a livello regionale sono ammissibili solo gli interventi di ristrutturazione dei presidi esistenti.









2.5 I PRESIDI PER LA TUTELA DELLA SALUTE MENTALE (Centro diurno e day-hospital extra-ospedaliero, Comunità Protetta, Comunità Alloggio)

I presidi per la tutela della salute mentale, qui descritti, assicurano nell’ambito del Dipartimento di Salute Mentale non solo la continuità terapeutica tra attività ospedaliera e residenziale, ma anche la formulazione di piani terapeutici e riabilitativi orientati alla piena integrazione sociale del paziente.

In particolare la rete dei presidi per la tutela della salute mentale prevede attività semi-residenziali, con livelli diversi di intensità terapeutica (Centro diurno e day-hospital extra-ospedaliero) e attività residenziali (Comunità Protetta di tipo A e B e Comunità-alloggio) destinate a soddisfare, da un lato la necessità di interventi a forte contenuto terapeutico-riabilitativo e, dall’altro, la necessità di protezione sanitaria e sociale a favore di pazienti più autonomi.

2.5.1 CENTRO DIURNO E DAY-HOSPITAL

Il Centro diurno è una struttura semi-residenziale con funzioni terapeutico-riabilitative collocata nel contesto territoriale.

Deve disporre di locali appositamente attrezzati, ove possono essere organizzate attività specifiche volte a favorire, anche, i processi di socializzazione e di utilizzazione del tempo libero da parte dei pazienti.

Nell’ambito di progetti terapeutico-riabilitativi personalizzati consente di sperimentare ed apprendere abilità nella cura di sè, nelle attività della vita quotidiana e nelle relazioni interpersonali individuali e di gruppo, anche ai fini dell’inserimento lavorativo.

Il day-hospital costituisce un’area di assistenza semi-residenziale per prestazioni diagnostiche e terapeutico-riabilitative a breve e medio termine.

Il day-hospital può essere collocato all’interno dell’Ospedale con un collegamento funzionale e gestionale con il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura o in presidi territoriali extra-ospedalieri (Centri di Salute mentale, Centri diurni).

In riferimento al D.P.R. 10.11.1999, qualora il Day hospital sia collocato in collegamento funzionale con il S.P.D.C. di un presidio ospedaliero, rientra nella dotazione dei posti-etto per acuti considerati equivalenti; in tal caso il numero di posti letto è previsto nel 10% dei posti letto di ricovero ordinario.

La Regione ha fissato per entrambe le tipologie standard strutturali ed organizzativi con la D.C.R. n. 357-1370 del 28.01.97, evidenziando come la disponibilità di locali adeguati possa garantire la coesistenza di entrambe le tipologie di attività.

Difatti la L.R. 61/97 prevede di soddisfare un fabbisogno complessivo di attività semi-residenziali con rapporto non inferiore ad una ogni 100.000 abitanti, lasciando alle singole realtà locali la scelta sulla tipologia (centro diurno e/o day-hospital extra ospedaliero) da prevedere nel territorio.

I dati in possesso della Direzione Programmazione Sanitaria evidenziano la presenza di Centri Diurni in un rapporto superiore a quello previsto dalla Legge di piano, come indicato nella tabella a fronte di una carenza di day hospital.

Occorre peraltro sottolineare che la stessa legge di piano indicava come valore massimo un’attività semi-residenziale ogni 40.000 abitanti, valore che tiene conto della maggiore incidenza che tale tipologia di risposta può avere in ambito cittadino.

Considerata infine la particolare incidenza della risposta residenziale sia ospedaliera (riabilitazione post-acuzie) che extra-ospedaliera (Comunità Protette e Comunità-alloggio) destinate a pazienti psichiatrici si ritiene che non sia necessario prevedere a livello regionale nuove realizzazioni per tale tipologia di attività extra-ospedaliere, se non a fronte della riqualificazione e del riequilibrio territoriale delle attuali presenze..


2.5.2 COMUNITÀ PROTETTA E COMUNITÀ-ALLOGGIO

L’Ospedale Psichiatrico fino agli anni ‘70 ha costituito l’unica risposta ai bisogni di carattere terapeutico-riabilitativo e, sovente, anche di natura residenziale, dei pazienti psichiatrici.

La chiusura degli OO.PP. e l’attivazione del nuovo modello dipartimentale per l’erogazione delle prestazioni e dei servizi a questa tipologia di pazienti, è stato un lungo processo, caratterizzato da lentezze e difficoltà di ogni tipo.

In particolare la chiusura degli OO.PP. non è stata accompagnata da concrete realizzazioni per offrire ai pazienti in dimissione luoghi di cura e di assistenza non istituzionali, come contenuto nella stessa riforma dell’assistenza psichiatrica.

Ciò ha determinato, al momento della dimissione, l’impropria collocazione di tali pazienti in Alberghi e/o presidi socio-assistenziali, destinati in maniera prevalente ad anziani.

Per quanto riguarda quest’ultimo punto risultano ancora inseriti, anche su disposizione delle stesse Aziende Sanitarie, presso presidi socio-assistenziali di vario genere circa 700 pazienti, le cui condizioni cliniche necessitano di un’apposita rivalutazione, volta a definire la natura dei bisogni posseduti e l’eventuale predisposizione di un nuovo progetto individualizzato.

In questa situazione la Regione con la L.R. 61/89 ha individuato quali presidi residenziali, destinati a soddisfare i bisogni di questa tipologia di pazienti, la Comunità Protetta e la Comunità-Alloggio.

La Comunità Protetta è individuata quale struttura residenziale, in cui si svolgono interventi di tipo terapeutico-riabilitativo destinati a pazienti di esclusiva competenza pischiatrica, per il trattamento di situazioni di acuzie o di emergenza, per le quali non risulti utile il ricovero ospedaliero, per fasi di assistenza protratta successive al ricovero, per l’attuazione di programmi terapeutico-riabilitativi di medio-lungo periodo.

L’attuazione di programmi terapeutici-riabilitativi richiede il coinvolgimento del paziente, della famiglia e degli operatori della struttura prescelta e degli operatori del Dipartimento di Salute Mentale, che hanno in carico il caso.

La comunità-alloggio è un presidio socio-assistenziale utilizzato a supporto di un progetto terapeutico-riabilitativo, gestito dal Centro di Salute Mentale competente per territorio.

La Comunità-alloggio è una struttura di piccole dimensioni (max. 10 posti-letto), che risponde ai bisogni del paziente, garantendo uno stile di vita familiare e una funzione terapeutico-riabilitativa meno intensiva.

La mancanza di consistenti risorse finanziarie, sia statali che regionali, destinate agli investimenti per la realizzazione delle nuove strutture previste dalla Legge Regionale (Comunità Protette e Comunità-Alloggio) ha inciso fortemente sulle realizzazioni, che come indicato in tabella 4, appaiono influenzate da fattori esterni al processo di programmazione: pre-esistenza di strutture destinate ai pazienti psichiatrici, investimenti di privati, riconversioni di strutture sanitarie pre-esistenti, Comunità Protette per nuova e vecchia utenza, ecc...

La tabella 9 evidenzia i posti-letto delle Comunità Protette, esistenti e di quelle di prossima realizzazione in rapporto al fabbisogno stimato dal piano sanitario regionale.

La tabella 10 evidenzia il medesimo quadro prospettico per le Comunità-Alloggio. Ai fini di una più corretta valutazione del fabbisogno di strutture residenziali per pazienti psichiatrici occorre anche tener conto delle indicazioni previste dalla legge di piano per la chiusura degli OO.PP.

ll progetto dimissioni ha infatti richiesto un impegno molto consistente alla Regione e alle ASL, non solo, per la valutazione dei bisogni dei pazienti, ma soprattutto per la previsione del loro inserimento in strutture adeguate, Comunità Protette per i pazienti psichiatrici e RAF e RSA per gli ex-degenti con prevalenti bisogni di assistenza socio-sanitaria derivanti dall’età elevata, da condizioni di non autosufficienza e di disabilità.

Data la carenza di strutture del tipo Comunità Protetta sul territorio regionale una delle scelte di fondo del progetto dimissioni è stata quella di aver previsto in ciascun ex-O.P. la permanenza di Comunità Protette psichiatriche o di RAF-RSA.

In questo modo risultano funzionanti diverse Comunità Protette nell’area degli ex-OO.PP. di Collegno (40 posti-letto), Vercelli (30 posti-letto), Novara (40 posti-letto), Racconigi (20 posti-letto), Alessandria (40) per complessivi, n. 170 posti-letto di Comunità Protetta destinati a soddisfare le esigenze derivanti dal piano di superamento degli ex OO.PP. e della restante utenza.

A questi posti-letto devono essere aggiunte due nuove realizzazioni per 20 posti-letto ciascuna, che verranno realizzate dal Presidio “Beata Vergine della Consolata” di San Maurizio Canavese a favore di pazienti psichiatrici ospitati presso l’Ospedale.

Ciò nonostante il processo di chiusura definitiva degli ex OO.PP., previsto dall’art. 64 della L. 833/78, riconfermato dalla L. 724/94 e dalla L. 662/96, ha determinato anche l’utilizzo dei posti-letto delle strutture esistenti, che pertanto non risultano totalmente disponibili per assolvere la funzione terapeutico-riabilitativa territoriale, assegnatagli in sede di programmazione sanitaria.

In conclusione l’attuale rete delle Comunità Protette destinate effettivamente al trattamento della fase post-acuta di pazienti psichiatrici, che necessitano di interventi terapeutico-riabilitativi di breve-medio termine, come incrementata dalle nuove realizzazioni previste nel piano di investimenti di cui all’art. 20 della L. 67/88, si presenta parzialmente soddisfacente sul piano quantitativo e rispetto al fabbisogno indicato dal Piano sanitario regionale (1 posto-letto ogni 5.000 abitanti).

Tuttavia si ritiene che siano necessari alcuni interventi volti a garantire l’appropriato utilizzo di queste strutture e il riequilibrio territoriale di tali disponibilità, garantendo una risposta uniforme sul territorio regionale, come indicato in tabella, potenziando il numero di posti-letto presso le Aziende interessate da programmi di ricollocazione dei pazienti psichiatrici, attualmente ospiti di presidi socio-assistenziali.

In particolare si ritiene che possano essere autorizzate la realizzazione di nuove Comunità Protette, attraverso la trasformazione e/o riconversione di presidi ospedalieri (case di cura private) accreditate per attività di psichiatria (valorizzata in codice 40 non S.P.D.C.) , i cui posti letto risultano in esubero al fabbisogno, come descritto al punto A2.4 .

Infine occorre evidenziare che la programazione sanitaria in materia aveva previsto lo standard di almeno una Comunità-alloggio ogni Dipartimento, che dovrebbero contribuire alla realizzazione dello standard sopra indicato di 1 posto-letto residenziale ogni 5000 abitanti.

Si ritiene necessario confermare lo standard sopraindicato al fine di disporre di una rete di strutture a bassa intensità sanitaria ed assistenziale a supporto dell’attività diagnostica e terapeutica dei D.SM. .

2.6 STRUTTURE DI RIABILITAZIONE ED EDUCATIVO-ASSISTENZIALI PER I TOSSICODIPENDENTI (COMUNITA TERAPEUTICA E CASA-ALLOGGIO PER MALATI DI AIDS);

Il riconoscimento dell’attività delle strutture di riabilitazione ed educativo assistenziali destinate ai tossicodipendenti è stato normato nell’Atto d’intesa Stato-Regioni per la definizione di criteri e modalità uniformi per l’iscrizione degli enti ausiliari, che gestiscono strutture per la riabilitazione ed il reinserimento dei tossicodipendenti (G.U. 8/3/1993 n. 55).

In tale provvedimento sono altresì definiti i requisiti per l’iscrizione all’Albo degli enti ausiliari, i requisiti strutturali delle sedi operative ed i requisiti funzionali e di personale necessari al funzionamento delle comunità.

La Regione Piemonte con D.C.R. n. 906-13938 del 18/10/1994 ha recepito i contenuti dell’Atto d’intesa Stato-Regioni e con nota prot. n. 2114/49/49 del 26.05.1995, ha specificato requisiti e modalità per l’iscrizione all’Albo degli Enti Ausiliari dei soggetti senza fini di lucro che gestiscono strutture per la riabilitazione ed il reinserimento sociale dei tossicodipendenti, dal momento che tale atto di iscrizione all’Albo costituisce per le strutture residenziali anche autorizzazione al funzionamento.

Attualmente le sedi operative iscritte in Piemonte sono 68 con una capacità ricettiva di circa 1450 posti-letto.

I dati dell’Osservatorio Epidemiologico Dipendenze della Regione Piemonte sull’attività dei SERT piemontesi mettono in evidenza, nel periodo 1991-1998, non solo la crescita degli utenti in carico ai servizi territoriali (+ 4,4%), ma anche un più contenuto aumento di quelli inseriti in Comunità (+ 3,2%)

In questo modo si può ipotizzare, tenendo costante il valore di incremento del numero di posti-letto in Comunità nel periodo 2000-2003 (+ 3,2%), che cresca il fabbisogno di posti-letto in queste strutture da 1462 (numero di soggetti inseriti al 15/6/1999) a circa 1646, da inserire al 2003.

Considerato che le strutture presenti sul territorio piemontese, proprio per la specificità dei progetti terapeutici-riabilitativi svolti nei confronti di soggetti tossicodipendenti, non costituiscono una risorsa esclusivamente destinata all’utilizzo da parte dei servizi territoriali della Regione, si ritiene che il fabbisogno sopra individuato possa essere soddisfatto sia attraverso inserimenti in strutture extra-regionali sia attraverso la realizzazione di nuove strutture.

A questo riguardo occorre ricordare che, in data 5.8.1999, è stato approvato l’Atto d’intesa Stato-Regioni “Determinazione dei requisiti minimi standard per l’autorizzazione al funzionamento e per l’accreditamento dei servizi privati di assistenza alle persone dipendenti da sostanze d’abuso”, che supera il precedente accordo e che dovrà essere recepito dalla Regione Piemonte con apposito provvedimento di dettaglio sulle modalità e procedure per l’autorizzazione al funzionamento e l’accreditamento.

Pertanto l’autorizzazione di nuove realizzazioni di sedi operative è comunque vincolata alla determinazione di tali requisiti.

Le comunità-alloggio Aids

La Comunità-alloggio AIDS sono strutture socio-sanitarie residenziali, idonee ad accogliere soggetti affetti da AIDS e patologie correlate, quando non sia possibile attivare un trattamento a domicilio e non sia necessario il ricorso a soluzioni residenziali particolarmente protette.

La diffusione di questa risposta residenziale è legata a fattori di tipo epidemiologico, quali ad esempio la crescita del numero di nuovi casi di AIDS e la crescita dell’efficacia dei nuovi farmaci resi disponibili dalla ricerca, che hanno consentito un prolungamento ed un miglioramento significativo della vita.

Le Comunità-alloggio AIDS attive sul territorio della Regione Piemonte, come individuato nella tabella n. 6, rappresentano una risposta a tali esigenze sia per soggetti inviati da tutte le ASL della Regione che da quelle di altre Regioni.

Alla data del presente provvedimento le strutture attive e quelle di prossima attivazione consentono di soddisfare il fabbisogno di posti-letto della Regione Piemonte.

Occorre tuttavia rilevare che fattori legati alla rapida evoluzione del fenomeno, quali:

- le ricerche di nuovi farmaci ;

- il prolungamento della fase di malattia conclamata;

- l’aumento del numero di soggetti, con problematiche sanitarie complesse, anche di tipo psichiatrico;

non consentono di escludere totalmente la necessità di realizzare nuove strutture, specie se finalizzate a rispondere a bisogni specifici e di particolare complessità.

Considerato che non sono stati ancora fissati requisiti strutturali specifici per tale tipologia di struttura si ritiene che le eventuali nuove realizzazioni potranno essere frutto di riconversione di strutture pre-esistenti e già destinate ad altro tipo di residenzialità.








2.7 STRUTTURE PER DISABILI (R.S.A., CENTRO DIURNO SOCIO-TERAPEUTICO-RIABILITATIVO, RAF, COMUNITA-ALLOGGIO)

La legge regionale di piano sanitario nel progetto-obiettivo “Tutela della salute dei disabili fisici, psichici e sensoriali” individua tra gli obiettivi strategici della programmazione socio-sanitaria il potenziamento della rete dei centri diurni e lo sviluppo di una rete di interventi residenziali differenziati e flessibili in riferimento ai progetti individuali e alle peculiarità dei bisogni dei disabili, in particolare di quelli psichici.

La Regione Piemonte con D.G.R. n. 230-23699 del 22/12/1997 ha provveduto ad individuare la rete di strutture destinate a soggetti disabili, che attraverso modelli organizzativo-gestionali diversificati, fossero in grado di garantire lo svolgimento di progetti terapeutici individualizzati.

Tale provvedimento individua le seguenti tipologie di strutture:

Centro diurno socio-terapeutico di tipo A destinato a soggetti disabili ultraquattordicenni con limitate potenzialità di inserimento socio-lavorativo;

Centro diurno socio-terapeutico di tipo B destinato a soggetti disabili adulti con residuali attitudini all’inserimento socio-lavorativo;

Residenza Assistenziale Flessibile di tipo A destinata a soggetti disabili adulti, che, pur nella complessità della patologia correlata al grado di handicap, mantengono potenzialità di recupero in particolare sul piano socio-relazionale.

Residenza Assistenziale Flessibile di tipo B destinata a soggetti disabili adulti, che necessitano di un elevato grado di assistenza alla persona per mantenere le abilità residue, in presenza di gravi e plurimi deficit psico-fisici.

Comunità-alloggio di tipo A, destinata a disabili fisici e sensoriali portatori di un grado lieve di disabilità.

Comunità-alloggio di tipo B, destinata a multidisabili di grado medio-lieve.

2.7.1 IL CENTRO DIURNO SOCIO-TERAPEUTICO-RIABILITATIVO

Il Centro diurno accoglie in via permanente o per periodi transitori di sollievo alla famiglia persone con disabilità medio-grave, grave e gravissima, che necessitano di prestazioni educative, assistenziali e riabilitative.

Il Centro diurno rappresenta altresì un luogo di riferimento per l’ospite attorno a cui si articolano attività volte alla socializzazione e all’integrazione sociale dei disabili, in collaborazione con risorse pubbliche e private presenti sul territorio (scuole, palestre, associazioni sportive, laboratori, oratori, ecc...).

La Regione Piemonte fin dai primi anni ‘80 ha svolto un’azione di promozione e di sviluppo di tale risposta ai bisogni del disabile e della sua famiglia sul territorio regionale.

In questo modo i Comuni e le loro associazioni hanno sviluppato una rete diffusa e capillare di tale tipologia di risposta, rendendo disponibile anche più di una sede presso ogni Azienda Sanitaria Locale, come evidenziato in tabella 7.

La stessa tabella evidenzia altresì 2329 soggetti disabili in carico al 31/12/1998 presso la rete dei Centri diurni esistenti.

In questa situazione la Regione Piemonte con la L.R. 4/8/1997 n. 43 “Promozione della rete di strutture socio-assistenziali destinate a persone disabili” ha avviato un programma per la concessione di finanziamenti per l’attivazione di Centri diurni socio-terapeutici-riabilitativi e Residenze Assistenziali Flessibili, che porterà alla realizzazione di ulteriori 610 posti in Centro diurno, come indicato in tabella.

Pertanto si ritiene che le indicazioni contenute nel piano sanitario regionale circa il potenziamento della rete dei Centri diurni, quantificabili in 7 p.l. ogni 10.000 abitanti come indicato nella D.G.R. n. 2-29273 dell’ 1.2.2000 “Linee di programmazione sanitaria 2000-2003 in attuazione della D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999, integrata dalla D.G.R. n. 55-28551 dell’11.11.1999", possano essere attuate mediante le nuove realizzazioni di cui alla L.R. 43/97, ma anche attraverso il pieno utilizzo delle strutture esistenti, la cui capienza complessiva risulta non pienamente utilizzata.

In questo senso devono essere avviate azioni per il miglioramento dell’utilizzo della capacità ricettiva, per l’estensione della flessibilità oraria e per lo sviluppo di progetti individualizzati.








2.7.2 LE STRUTTURE RESIDENZIALI PER DISABILI

La rete delle strutture residenziali per disabili è oggi costituita da un vasto complesso di realizzazioni, che offrono prestazioni sanitarie e socio-sanitarie a soggetti disabili, organizzate sulla base di requisiti strutturali e funzionali contenuti in provvedimenti regionali antecedenti all’entrata in vigore della L.R. 61/97.

La Regione Piemonte infatti con D.G.R. n. 147-23154 del 22/2/1993 aveva individuato i requisiti strutturali e funzionali per l’autorizzazione al funzionamento di Comunità-alloggio e centri diurni per soggetti handicappati, facendo riferimento alla normativa vigente in materia di presidi socio-assistenziali (D.G.R. n. 38-16335/92).

La definizione di tali requisiti strutturali tuttavia non è stata supportata da programmi regionali di sostegno finanziario agli interventi di ristrutturazione degli immobili destinati a tale tipologia di attività e, pertanto, gli enti gestori delle strutture, in prevalenza enti pubblici (Comuni e ASL) ed enti senza fini di lucro (cooperative ed enti religiosi), hanno effettuato parte degli adeguamenti richiesti.

Dati in possesso della Direzione Politiche Sociali sugli ospiti disabili di presidi socio-assistenziali evidenziano che i disabili oggi complessivamente ricoverati in strutture di varia tipologia sono circa 1807.

Tra questi sono ancora molti i disabili ospiti di presidi socio-assistenziali destinati ad altra tipologia di utenza (Case di riposo) o di strutture, che vanno sotto la denominazione della “Piccola Casa della Divina Provvidenza”.

Da questa situazione complessiva, per maggiore chiarezza, sono stati estrapolati, come evidenziato nella tabella n. 7 i posti-letto disponibili presso strutture, destinate esclusivamente a soggetti disabili e autorizzate al funzionamento come presidi socio-assistenziali, riconducibili alle tipologie previste dalla D.G.R. 147-23154/93: C.A.S.A., presidi in regime transitorio.

Queste strutture, che costituiscono l’attuale rete residenziale per i disabili, solo in parte posseggono l’autorizzazione al funzionamento in regime definitivo, mentre in alcuni casi continuano, seppure in convenzione con il servizio sanitario, a funzionare in regime transitorio.

In questa situazione la Regione Piemonte con la L.R. 4/8/1997 n. 43 “Promozione della rete di strutture socio-assistenziali destinate a persone disabili” ha avviato un programma per la concessione di finanziamenti per l’attivazione di Centri diurni socio-terapeutici-riabilitativi e Residenze Assistenziali Flessibili, che consentirà la realizzazione di nuove strutture e la messa a norma di quelle esistenti.

Ciò si rende particolarmente necessario, anche al fine di adeguare le strutture ai bisogni degli attuali ospiti, affetti da livelli di disabilità molto variegati e, oggi, come evidenziato in tabella, assistiti in strutture di varia tipologia e concentrate in alcune specifiche aree territoriali (città di Torino, ASL 7,12,14,17,18).

D’altra parte la legge regionale di piano sanitario regionale prevede uno specifico fabbisogno per tipologia di strutture:

n. 15 posti-letto in RSA ogni 100.000 abitanti

n. 20 posti-letto in RAF ogni 100.000 abitanti.

In particolare il piano prevede un fabbisogno regionale di 829 posti-letto in RAF e di 643 posti-letto in R.S.A., destinati a disabili gravissimi, oggi ospiti impropriamente di unità operative ospedaliere o di strutture socio-sanitarie destinate ad altra tipologia di utenza.

La ricognizione effettuata sul territorio regionale circa l’attuale consistenza della rete delle strutture per disabili evidenzia una sottostima di tale fabbisogno ed una sproporzione tra la previsione indicata per le RAF rispetto a quella per le R.S.A..

La stima di posti-letto in RSA per disabili è infatti eccessiva rispetto alle effettive necessità, dal momento che tale tipologia di struttura deve essere destinata a soggetti portatori di multidisabilità gravissime, che richiedono interventi di assistenza sanitaria, accompagnati da un’elevata protezione assistenziale, che non possono essere erogati a domicilio o in altra struttura comunitaria.

Il fabbisogno di posti-letto in RAF deve poi essere ricalcolato sulla base degli effettivi fabbisogni della programmazione socio-sanitaria integrata a livello di ASL ed enti gestori della funzione socio-assistenziale.

Tale programmazione deve infatti tener conto dei progetti integrati, volti alla realizzazione di opportunità per i disabili nel mondo del lavoro, del volontariato e di altre risorse formali ed informali volti a consentire il loro pieno inserimento sociale.

L’attivazione della risposta residenziale socio-sanitaria deve essere, in ultima analisi, destinata a soggetti affetti da gravi disabilità e soprattutto al termine di un percorso socio-riabilitativo, che abbia offerto reali possibilità di vita autonoma a questi soggetti e alle loro famiglie.

Nell’ambito di tali valutazioni occorre infine tener conto di altri fattori, quali la necessità di consentire il riequilibrio territoriale della risposta soprattutto per quanto riguarda la Città di Torino, e la necessità di garantire a tutti i disabili oggi impropriamente ospiti di strutture assistenziali destinate ad altra tipologia di utenza la più opportuna risposta residenziale.

Tenendo come riferimento quanto previsto dal Piano sanitario regionale il fabbisogno di posti-letto residenziali per disabili potrà essere coperto, in parte, con le attuali strutture in attività (1008 posti-letto) e con le realizzazione di altri 246 posti-letto in RAF e 41 in R.S.A., derivanti dai programmi di riconversione dei Centri di riabilitazione extra-ospedaliera ex-art. 26 della L. 833/78 in via di definizione alla data del presente provvedimento.

La Regione, infatti, con D.G.R. n. 43-23753 del 29/12/1997 ha fissato i nuovi requisiti funzionali per la riabilitazione extra-ospedaliera e nel contempo ha invitato i centri a presentare piani di adeguamento a tali nuovi requisiti o a quelli previsti dalla D.G.R. n. 230-23699/97 per le strutture socio-sanitarie per disabili, di cui al presente punto.

Sulla base dei programmi presentati dai Centri sono stati evidenziati nella tabella n. 13 i posti di RAF e di RSA, che si andranno a realizzare presuntivamente entro il prossimo triennio come riconversione della precedente attività sanitaria.

Il fabbisogno di posti-letto in strutture per disabili potrà essere, infine soddisfatto, sia sul piano quantitativo che qualitativo, anche attraverso le realizzazioni dei progetti presentati nell’ambito del finanziamento regionale destinato alle strutture per disabili (480 posti-letto previsti).

Infatti tali realizzazioni consentiranno la ricollocazione degli ospiti di alcune delle attuali strutture in funzione, ma non a norma, oltre che la realizzazione di programmi assistenziali e riabilitativi appropriati alla tipologia degli ospiti.

Tale ampliamento della rete attualmente disponibile consentirà inoltre di poter ridurre le forti differenze territoriali attualmente esistenti e consentire ad ogni singola ASL di poter disporre sul proprio territorio della gamma di posti-letto prevista dalla normativa vigente.

Infine appare necessario, alla luce della situazione sopra descritta, autorizzare tutti gli interventi di adeguamento e di messa a norma, soprattutto per quanto riguarda l’abbattimento delle barriere architettoniche, delle strutture attualmente in attività, al fine di garantire al servizio sanitario una risposta residenziale, che consenta l’effettivo sviluppo per ogni ospite del progetto riabilitativo individualizzato.

2.8 IL CENTRO DIURNO INTEGRATO PER ANZIANI

Il Centro diurno integrato è un servizio semi-residenziale, individuato in sede di piano sanitario regionale, rivolto alle persone anziane, al fine di mantenere o recuperare la loro autonomia, tutelare e promuovere la loro salute, sviluppare le loro capacita’ residue e stimolarne la partecipazione alla vita sociale, nonche’ sostenere il nucleo familiare.

In particolare, il Centro Diurno e’ rivolto a persone le cui necessita’ quotidiane, di carattere assistenziale, relazionale e sanitario, non possano piu’ essere soddisfatte interamente dal nucleo familiare o dai servizi domiciliari, ma per le quali risulta improprio o prematuro, il ricovero in una residenza sanitaria extra-ospedaliera.

Il Centro diurno, infatti, deve offrire servizi sanitari infermieristici, medico-geriatrici e riabilitativi di mantenimento e socio-assistenziali di sostegno e protezione, nonchè di animazione e socializzazione.

Il Centro diurno può costituire una risposta ai bisogni sia degli anziani parzialmente non autosufficienti, sia a tutti quei pazienti affetti da sindrome cronico-degenerative.

A questo riguardo occorre sottolineare come il Piano sanitario regionale individui tale tipologia di risposta residenziale come essenziale nella rete dei servizi destinati agli anziani affetti dal morbo di Alzheimer.

I requisiti strutturali e tecnologici sono contenuti nella D.G.R. n. 38-16335/92, mentre i requisiti organizzativi e gestionali non sono stati ancora fissati da apposita normativa.

Il Centro diurno Integrato rappresenta nella rete delle risposte agli anziani non autosufficienti un’assoluta novità, la cui effettiva realizzazione sul territorio regionale, secondo quanto previsto dal piano sanitario regionale (un Centro diurno integrato per ogni A.S.L.) è diventato obiettivo programmatico per l’attività delle A.S.L. per l’anno 1999.

I dati in possesso della Direzione Programmazione Sanitaria mettono in evidenza la presenza di 7 Centri diurni sul territorio regionale.

Nella tabella 14 vengono individuate le ASL, che hanno realizzato il Centro diurno e le ASL, che risultano carenti. Le scarse realizzazioni di Centri diurni sul territorio regionale dipendono da diversi fattori così sintetizzabili:

- caratteristiche geo-morfologiche del territorio, prevalenza di Comuni di piccole e medie dimensioni;

- disposizione della popolazione anziana in aree rurali e di montagna, difficilmente raggiungibile;

- proporzione degli anziani e delle loro famiglie per servizi domiciliari e, qualora non vi siano le condizioni per il mantenimento al domicilio, per servizi residenziali sostitutivi;

- lentezza dei processi di riconversione dei presidi socio-sanitari esistenti, di quelli destinati ad anziani.

Il carattere di sperimentabilità, che questo servizio semi residenziale possiede tuttora sul territorio della Regione Piemonte induce ad individuare un fabbisogno limitato ad almeno 1 p.l. per anziani affetti da demenza ogni 10.000 abitanti in Centro diurno, come indicato in D.G.R. 2-29273 dell’1.2.2000 “Linee di programmazione sanitaria 2000-2003 in attuazione della D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999, integrata dalla D.G.R. n. 55-28551 dell’11.11.1999", al fine di consentire l’effettivo miglioramento quali-quantitativo della rete di servizi per questa tipologia di pazienti.

Infatti il Centro diurno dementi non rappresenta esclusivamente un servizio di protezione sociale e di socializzazione, ma garantisce una gamma di prestazioni sanitarie e riabilitative, che intervengono sulla disabilità, contenendo i problemi comportamentali e allontanando nel tempo la richiesta di un ricovero definitivo in R.S.A. per una particolare tipologia di pazienti che richiede livelli assistenziali superiori.




Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 33 - 29523

Individuazione dei criteri da adottare nella valutazione dei Direttori Generali e Commissari delle AA.SS.RR. ai fini della corresponsione del compenso incentivante relativo all’anno 1999

A relazione dell’ Assessore D’Ambrosio :

Premesso che il il D.P.C.M. del 19.7.1995 n. 502 prevede che il trattamento economico del Direttore Generale possa essere integrato di una ulteriore quota corrispondente fino al 20% dello stesso trattamento, sulla base dei risultati di gestione ottenuti e della realizzazione degli obiettivi fissati annualmente dall’Amministrazione regionale;

vista la D.G.R. 27-26318 del 21.12.1998 la quale, all’allegato 6, stabilisce che la relazione annuale costituisce uno degli strumenti di verifica del raggiungimento degli obiettivi in riferimento ai parametri attesi dall’intesa di programma rispetto al piano di attività annuale, così come viene previsto che anche il rispetto dei tempi di attesa previsti dalla Regione costituiscano obiettivo utile per l’assegnazione dell’incentivo annuale;

sempre l’allegato 6 della sopracitata deliberazione prevede l’adozione di apposito provvedimento dell’Amministrazione regionale con il quale vengano individuate le procedure, i parametri e gli indicatori, compresi quelli relativi all’appropriatezza ed alla qualità delle prestazioni, da utilizzare per la verifica dei risultati raggiunti dalla gestione aziendale;

con D.G.R. n. 82-26077 del 23.11.1998 “Decreto Legislativo 29.4.1998 n. 124. Adempimenti di cui all’ art. 3, comma 10 e 12: disciplina dei criteri e delle iniziative per il rispetto della tempestività dell’erogazione delle prestazioni specialistiche ambulatoriali” la Giunta Regionale ha individuato all’Allegato 1 i tempi di attesa massimi entro i quali le Aziende Sanitarie Regionali devono garantire l’erogazione delle prestazioni specialistico-ambulatoriali specificatamente individuate;

con D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 “Patto di Buon Governo tra la Regione e le Aziende Sanitarie. Principi e linee di indirizzo per l’attuazione del comma 12, art. 28 della legge 448/98. Programma pluriennale per il perseguimento dell’equilibrio economico gestionale”, la Giunta Regionale ha disposto che al perseguimento degli obiettivi del patto di “buon governo” è da collegarsi anche il compenso incentivante dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie Regionali. In particolare ha disposto che l’attribuzione del 70% del complessivo compenso incentivante sia legata al raggiungimento dell’obiettivo di salute relativo ai tempi di attesa individuati nell’Allegato 1 alla già citata D.G.R. n. 82-26077 del 23.11.1998.

Il provvedimento precisa che l’attribuzione del compenso medesimo verrà graduata in relazione allo scostamento medio dei valori complessivi attesi e sino alla soglia del 50% oltre la quale il compenso incentivante non viene determinato “(...) in quanto irrilevante”;

ritenuto necessario individuare i Direttori Generali o Commissari ai quali spetta, e in quali proporzioni, in caso di raggiungimento degli obiettivi assegnati, la quota incentivante di cui alle sopracitate deliberazioni, nonchè stabilire quali siano i tempi di attesa da prendere in esame e le modalità attraverso le quali valutarne il rispetto;

ritenuto di stabilire che il compenso incentivante relativo all’anno 1999 sia assegnato ai Direttori Generali o Commissari che rivestono attualmente l’incarico con le seguenti modalità:

* per intero a coloro che hanno svolto l’incarico in modo continuativo per tutto l’arco dell’anno 1999,

* per intero con l’aggiunta del rateo spettante per l’anno 1998 ai Direttori Generali delle AA.SS.LL. n. 3 e 13 (come previsto dalla D.G.R. 21-26709 del 22 febbraio 1999),

* proporzionale all’intero periodo di incarico svolto a coloro che, inizialmente nominati Commissari, sono stati confermati Direttori Generali delle AA.SS.LL. 11, 14 e 17,

* proporzionale al periodo di incarico svolto e assegnato contestualmente alla quota relativa all’anno 2000 per coloro che rivestono la carica di Direttori Generali o Commissari da un periodo pari o inferiore a 3 mesi.

Quanto sopra premesso, si procede alla definizione dei criteri per la valutazione del raggiungimento degli obiettivi.

L’art. 3, VIII° comma della legge n. 724/94, dispone che per l’esercizio del diritto di accesso disciplinato dalla L. 241/90 e successive modificazioni ed integrazioni, le Aziende Sanitarie detengano un apposito registro delle prestazioni specialistiche ambulatoriali, di diagnostica strumentale e di laboratorio, oltre a quello per i ricoveri ospedalieri.

La stessa norma sottopone la tenuta dei registri alla responsabilità dei Direttori Sanitari delle singole Aziende.

In attuazione di tali norme l’Assessorato regionale alla Sanità ha fornito con circolare prot. n. 3550/47/760 del 6 agosto 1997 ulteriori indicazioni in relazione all’istituzione dei predetti registri.

Nella circolare regionale, tra l’altro, si è evidenziata la necessità che i registri siano composti di due distinte sezioni, delle quali una contenente notizie di carattere informativo generale e l’altra con specifica valenza tecnico-operativa. L’attivazione della sezione informativa dei registri presuppone un costante e ravvicinato processo di monitoraggio sia dei tempi che delle attività erogate, così da rendere disponibili all’utenza informazioni di dettaglio sufficientemente attendibili.

Il complesso delle informazioni desumibili dai suddetti registri risulta pertanto pienamente idoneo ad assicurare l’esercizio delle valutazioni regionali connesse agli adempimenti di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 e D.G.R. n. 55-28551 dell’11.11.1999.

Quanto sopra premesso, rende tuttavia necessario definire criteri e modalità di rilevazione dei tempi medesimi, al fine di verificarne la conformità agli standard prefissati nell’Allegato 1 alla D.G.R. n. 82-26077 del 23.11.1998.

Ciascuna Direzione Generale Aziendale trasmetterà all’Assessorato regionale alla Sanità Direzione Controllo delle attività sanitarie (29) il prospetto riassuntivo dei tempi medi di attesa annui per l’esecuzione delle singole prestazioni così come individuate nell’ allegato n.1 alla D.G.R. n. 82-26977 del 23.11.1998 suddivisi, nel caso di aziende sanitarie territoriali, per distretto.

I tempi medi di attesa annui risulteranno dalla media dei tempi minimi, rilevati mensilmente per le prestazioni di cui all’allegato 1 della D.G.R. n. 82-26977 del 22.11.98, in quanto ciò permette di depurare il dato di attesa dalle variabili legate ad esigenze personali degli utenti.

In particolare per le ASL il tempo medio annuo sarà la risultante dei tempi minimi per distretto, rilevati mensilmente, in quanto quest’ultimo rappresenta l’ambito territoriale ottimale per la fruizione delle prestazioni contenendo il disagio degli utenti dovuto alla necessità di usufruire delle prestazioni in ambito extra-distrettuale.

Il Direttore sanitario di azienda dovrà dichiarare la conformità delle indicazioni contenute nel prospetto di cui sopra, quali desumibili dai registri delle prenotazioni evidenziando altresì la periodicità con la quale, nel corso dell’anno 1999, i registri medesimi sono stati sottoposti alla prevista vigilanza.

L’Amministrazione regionale si riserva la facoltà di disporre, in qualsiasi momento, verifiche a campione sulla documentazione presentata e sulla attendibilità della medesima.

Le valutazioni regionali connesse agli adempimenti di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 e D.G.R. n. 55-28551 dell’11.11.1999 verranno effettuate rapportando lo scostamento percentuale annuo per ciascuna prestazione al numero delle tipologie di prestazioni considerate;

ritenuto altresì necessario stabilire che la determinazione del restante 30% del compenso incentivante sarà effettuata in sede di verifica del Bilancio Consuntivo delle AA.SS.RR.;

Visto il D.Lgs. 502/92 e s.m.i.;

visto il D.P.C.M. n. 502 del 19.7.95;

vista la D.G.R. n. 82-26077 del 23.11.1998;

vista la D.G.R. n. 27-26318 del 21.12.1998;

vista la D.G.R. n. 21-26709 del 22.2.1999;

vista la D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999;

vista la D.G.R. n. 55-28551 dell’11.11.1999;

la Giunta regionale a voti unanimi

d e l i b e r a

* di stabilire che il compenso incentivante relativo all’anno 1999 sia assegnato ai Direttori Generali o Commissari che rivestono attualmente l’incarico con le seguenti modalità:

* per intero a coloro che hanno svolto l’incarico in modo continuativo per tutto l’arco dell’anno 1999,

* per intero con l’aggiunta del rateo spettante per l’anno 1998 ai Direttori Generali delle AA.SS.LL. n. 3 e 13 (come previsto dalla D.G.R. 21-26709 del 22 febbraio 1999),

* proporzionale all’intero periodo di incarico svolto a coloro che, inizialmente nominati Commissari, sono stati confermati Direttori Generali delle AA.SS.LL. 11, 14 e 17,

* proporzionale al periodo di incarico svolto e assegnato contestualmente alla quota relativa all’anno 2000 per coloro che rivestono la carica di Direttori Generali o Commissari da un periodo pari o inferiore a 3 mesi;

* di stabilire che ciascuna Direzione Generale Aziendale trasmetta all’Assessorato regionale alla Sanità Direzione Controllo delle Attività Sanitarie (29) il prospetto riassuntivo dei tempi medi di attesa annui per l’esecuzione delle singole prestazioni così come individuate nell’ Allegato n.1 alla D.G.R. n. 82-26977 del 23.11.1998 con le modalità indicate in premessa;

* di stabilire che l’Amministrazione regionale si riserva la facoltà di disporre, in qualsiasi momento, verifiche a campione sulla documentazione presentata e sulla attendibilità della medesima;

* di stabilire che la determinazione del restante 30% del compenso incentivante sarà effettuata in sede di verifica del Bilancio Consuntivo delle AA.SS.RR..

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 35 - 29525

Revisione delle tariffe sanitarie per la remunerazione delle prestazioni di servizi sanitari residenziali extra-ospedalieri (Centro di riabilitazione extra-ospedaliera, Centro residenziale per soggetti in stato vegetativo permanente, Hospice)

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

Per le motivazioni riportate in premessa:

- di approvare, a decorrere dal 1 gennaio 2000, per i seguenti presidi sanitari residenziali extra-ospedalieri, la nuova tariffazione giornaliera a carico del Servizio sanitario regionale:

Hospice L. 345.000 al giorno;

Centro residenziale per soggetti in stato vegetativo permanente L. 470.000 al giorno;

Centro di riabilitazione extra-ospedaliera L. 280.000 al giorno.

- di consentire nell’ambito dei requisiti organizzativi e gestionali, fissati dalle DD.G.R. n. 43-23753 del 29/12/1997, n. 17-24510 del 6/05/1998 e n. 93-21140 del 21/7/1997, una maggiore flessibilità nell’individuazione delle figure professionali necessarie allo svolgimento delle attività e del monte-ore ad esse attribuito, al fine di consentire l’adozione e la realizzazione di piani di assistenza individualizzati nell’ambito della specifica struttura (Hospice, Centro residenziale per soggetti in stato vegetativo permanente, Centro di riabilitazione extra-ospedaliera), fatta salva la garanzia, per le strutture hospice e Centro residenziale per soggetti in stato vegetativo permanente, di un rapporto posti letto operatori addetti al nursing infermieristico e assistenziali e utenti complessivo per singola struttura, così determinato:

hospice 0,8

Centro residenziale per soggetti in stato vegetativo permanente 1,05.

Per quanto riguarda il centro di riabilitazione extra-ospedaliera, proprio in considerazione della necessità di assicurare un mix di prestazioni riabilitative intensive ed estensive si ritiene che debba essere garantito un rapporto tra personale addetto alle prestazioni riabilitative e posti letto pari a 0,2.

- di approvare l’elenco delle informazioni obbligatorie previste per la rilevazione dell’attività effettuata dalle strutture in questione, così come risulta nell’allegato A) alla presente deliberazione per farne parte integrante.

- di prevedere che i dati devono essere inviati al CSI Piemonte con le procedure di cui alla D.G.R. n. 31-26419 del 30.12.1998 e sue circolari esplicative, in analogia a quanto previsto per i ricoveri effettuati presso gli Istituti Pubblici e gli Istituti privati. I dati devono essere trasmessi al CSI Piemonte alla dimissione del paziente.

- di dare atto che i ricoveri effettuati da dette strutture devono essere addebitati mensilmente alla tariffa giornaliera prevista dal presente provvedimento, direttamente all’Azienda Sanitaria Locale di residenza dell’assistito in ambito regionale ed in ambito extraregionale, con le modalità previste dall’allegato 1) della D.G.R. n. 31-26419 del 30.12.1998 per le prestazioni non soggette a compensazione. I tempi di pagamento non possono essere concordati oltre 90 gg. data fattura.

- di dare atto che gli incrementi di spesa sanitaria previsti nel presente provvedimento sono compatibili con quanto previsto dalla D.G.R. n. 1-28352 del 14/10/1999 “Patto di buon governo tra la Regione e le Aziende sanitarie” e dalla D.G.R. n. 2-29273 dell’1/2/2000 attuativa della stessa e di disporre che le AA.SS.LL. tengano conto, nella predisposizione del proprio piano di attività per l’anno in corso, di quanto previsto nel presente provvedimento.

- di stabilire che, per le Unità di degenza per soggetti in stato vegetativo permanente, i cui pazienti necessitano di assistenza sanitaria e di trattamenti riabilitativi specifici e caratterizzati anche da degenze prolungate nel tempo, nel caso in cui il ricovero continui oltre il 31 dicembre, lo stesso venga chiuso convenzionalmente al 31 dicembre dell’anno di competenza. Conseguentemente al primo gennaio dovrà essere aperta una nuova cartella.

- di rinviare a successivo provvedimento l’aggiornamento della tariffa giornaliera prevista dal presente provvedimento per le attività in hospice.

(omissis)

Allegato A

INFORMAZIONI OBBLIGATORIE PER I RICOVERI INERENTI ATTIVITA’ EXTRA OSPEDALIERA

Tipo record

Regime di ricovero

AS di competenza

Istituto erogante[CP1]

Numero scheda

Cognome

Nome

Codice Fiscale

Sesso

Provincia e Comune di nascita

Data di nascita

Stato civile

Cittadinanza

Regione di residenza

Provincia e Comune di residenza

ASL di residenza

Onere degenza

Istruzione

Condizione professionale attuale

Ultima professione

Attività economica principale

Posizione nella professione

Data ricovero

Provenienza Assistito

Tipo ricovero ordinario

Motivo del ricovero diurno

Data dimissione

Modalità dimissione

Diagnosi principale di dimissione

Diagnosi secondaria 1

Diagnosi secondaria 2

Diagnosi secondaria 3

Diagnosi secondaria 4

Diagnosi secondaria 5

Giorni di permesso

Giorni di presenza in ric diur.

Tipo movimento



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 36 - 29526

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 4 di Torino. Atto n.1389/99/US.DG del 29.12.1999 “Piano di Organizzazione. Approvazione”, come modificato con atto n. 174/00/US.DG del 02.02.2000. Approvazione condizionata

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di approvare l’atto dell’ASL 4 di Torino n. 1389/99/US.DG del 29.12.1999 avente ad oggetto “Piano di Organizzazione. Approvazione”, come modificato con atto n. 174/00/US.DG del 02.02.2000 a condizione che l’applicazione e la realizzazione dei contenuti del Piano, ed in particolare l’espansione e l’avvio di nuove attività previste dal Piano e non rientranti nel consuntivo del Bilancio Aziendale 1999, risulti compatibile con le risorse economiche assegnate all’Azienda per il quadriennio 2000/2003 in occasione della sottoscrizione del Patto di Buon Governo (D.G.R. 1-28352 del 14.10.1999, come integrata dalla D.G.R. n. 55-28551 del 11.11.1999), ferme, in caso contrario, le previsioni di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999;

* la comunicazione all’Azienda Sanitaria avverrà con le modalità e nei termini previsti dalla l.r. n. 31 del 30.6.1992 e successive modificazioni.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 37 - 29527

D.G.R. n. 47-26680 del 15/02/1999. Protocollo di intesa tra la Regione Piemonte e la Compagnia di S. Paolo per la realizzazione di centri diurni integrati per anziani. Obiettivi e modalita’ di partecipazione al bando. Criteri di selezione per l’assegnazione dei contributi

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

- di approvare le modalita’ di partecipazione al bando, i requisiti strutturali e gestionali richiesti ai progetti di intervento, le modalita’ di valutazione dei progetti stessi contenute nell’allegato 1, facente parte integrante della presente deliberazione, al fine dell’attuazione dell’art. 7 del protocollo d’intesa tra la Regione Piemonte e la Compagnia di San Paolo approvato con D.G.R. 47-26689 del 15.02.99.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 38 - 29528

Tirocini formativi e di orientamento. Linee di indirizzo per lo svolgimento del servizio e conseguente monitoraggio: D.lgs 469/97; l.r. 41/98; Decreto Ministro del Lavoro 142/98

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

- di dare atto che la gestione dei tirocini formativi e di orientamento è di competenza provinciale ai sensi del combinato disposto dell’articolo 2, comma 2, lettera “e” del d. lgs. 469/97 e dell’articolo 2 comma 3, lettera “d” della l.r. n. 41/98 e che le Province vi provvedono attraverso i Centri per l’Impiego;

- di affidare all’Agenzia Piemonte Lavoro l’incarico di monitoraggio e valutazione dei tirocini formativi e di orientamento posti in essere dalle singole Province;

- di formulare alle Amministrazioni Provinciali le seguenti linee di indirizzo cui le medesime dovranno attenersi nell’esercizio dell’attività di tirocinio formativo e di orientamento:

a) la durata del tirocinio formativo non potrà essere inferiore a tre mesi.

Lo stesso tirocinio potrà essere prorogato una sola volta, sempre entro il limite massimo di 6 mesi;

b) le Provincie e le organizzazioni imprenditoriali possono sottoscrivere accordi quadro per disciplinare le attività di tirocinio. I contenuti di tali accordi dovranno orientare le convenzioni sottoscritte dai Centri per l’Impiego e dalle Aziende associate ospitanti;

c) per ciascun tirocinante inserito nell’Azienda ospitante, in base alla convenzione sottoscritta, dovrà essere predisposto un progetto formativo e di orientamento che dovrà contenere:

il nominativo del tirocinante; il nominativo del tutore del soggetto promotore ed il nominativo del tutore del soggetto ospitante;

gli obiettivi e le modalità di svolgimento del tirocinio con l’indicazione dei tempi di presenza in azienda;

le strutture aziendali presso cui si svolge il tirocinio;

gli estremi identificativi delle assicurazioni;

- di dare mandato alla Direzione “Formazione Professionale-Lavoro” di adottare tutti gli atti applicativi della presente deliberazione in modo che, anche procedendo gradualmente, siano determinate, conformemente a quanto detto in premessa:

1. le modalità relative alla costituzione e al funzionamento dei centri di raccolta, ivi compresi gli aspetti relativi alla loro informatizzazione;

2. le modalità per il rilascio, ove possibile, delle attestazioni relative ai percorsi formativi e di orientamento effettuati;

3. le modalità di formazione sperimentale relative ai tutor in quanto responsabili didattico/organizzativi delle attività di tirocinio.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 39 - 29529

L. 448/98. Commissione regionale per l’emersione del lavoro irregolare. Individuazione dei componenti

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

- di individuare le istituzioni pubbliche aventi competenza e le organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative a livello nazionale, chiamate a far parte della Commissione regionale per l’emersione del lavoro irregolare, ognuna delle quali sarà rappresentata da un membro effettivo e da un membro supplente, così come segue:

Regione Piemonte

UnionCamere

INPS

INAIL

Ministero del Lavoro, Direzione Regionale del Lavoro - Settore Ispezioni del Lavoro

Conferenza regionale delle autonomie locali con un rappresentante degli Enti locali

Prefettura

CGIL

CISL

UIL

CONFSAL

Confindustria

Confcommercio

Confartigianato

Coldiretti

- di designare quale membro effettivo della Regione Piemonte il dr. Francesco Viano, e quale membro supplente la dr.ssa Amelia Borasio.

Con successivo decreto del Presidente della Giunta Regionale saranno effettuate le nomine dei componenti la Commissione regionale per l’emersione del lavoro irregolare designati dagli organismi competenti, ai sensi dell’art. 4 della l.r. 39/95.

Non sono previsti gettoni di presenza per la partecipazione alle riunioni della Commissione.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 40 - 29530

Costituzione di una Commissione Regionale per le Residenze e le Collezioni Sabaude

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

- di costituire la Commissione Regionale delle Residenze e Collezioni Sabaude, con compiti di indirizzo e coordinamento del progetto relativo al Sistema delle Residenze e Collezioni Sabaude.

La Commissione è presieduta dal Presidente della Giunta Regionale, ha come vicepresidenti l’Assessore Regionale alla Cultura e l’Assessore Regionale al Turismo ed è composta dagli Assessori Regionali ai Beni Ambientali ed ai Trasporti; dai Presidenti delle Province di Torino e di Cuneo; dai Sindaci dei Comuni sedi delle Residenze e delle Collezioni Sabaude; da un rappresentante del Ministero ai Beni e alle Attività Culturali; dal Presidente dell’Ordine Mauriziano; dai Presidenti dell’A.T.R. e delle A.T.L. di Ivrea, Torino e Cuneo.

I compiti della Commissione sono quelli indicati in premessa e verranno attuati con le modalità e i tempi pure indicati in premessa.

Il Comitato Tecnico di cui in premessa è costituito dai dirigenti delle Direzioni Beni Culturali, Promozione Attività Culturali, Turismo, Trasporti, Beni ambientali, Comunicazione istituzionale della Giunta Regionale; da personale tecnico indicato dai Comuni e dalle Province interessati; dai soprintendenti regionali; dall’Amministratore delegato dell’Ordine Mauriziano; dai Direttori dell’A.T.R. e delle A.T.L. interessate.

Le attività esecutive della Commissione fanno riferimento alla Direzione Beni Culturali, salvo specifiche attività settoriali che saranno coordinate dalle Direzioni di competenza, e la Segreteria della Commissione viene assunta dalla Direzione Beni Culturali, Settore Musei e Patrimonio culturale.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 41 - 29531

Approvazione dello schema di protocollo di intesa tra il Ministero per i Beni e le attivita’ Culturali, la Regione Piemonte, la Provincia di Cuneo, il Comune di Mondovi’ e la Fondazione “Museo della Ceramica Vecchia Mondovi’” per la creazione, la gestione e la valorizzazione dell’omonimo museo

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

- di approvare, per le motivazioni indicate in premessa e qui richiamate, lo schema di protocollo di intesa, allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale, tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Piemonte, il Comune di Mondovì e la Fondazione “Museo della Ceramica Vecchia Mondovì” per la creazione, la gestione e la valorizzazione del Museo della Ceramica Vecchia di Mondovì;

- di autorizzare il Presidente della Giunta Regionale, o in Sua vece l’Assessore delegato, alla firma del suddetto protocollo di intesa;

- di rimandare all’assunzione di una successiva deliberazione, previa verifica delle disponibilità del Bilancio Regionale, l’accantonamento delle risorse a favore della Direzione Regionale ai Beni Culturali da destinarsi al rispetto degli impegni indicati all’art. 3 del protocollo in oggetto.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 45 - 29535

Accantonamento ed assegnazione alla Direzione Commercio e Artigianato delle risorse finanziarie sui capitoli 14590 - 26096 - 26790 nell’entità complessiva di L. 9.485.246.589 del bilancio finanziario 2000, rispettivamente per l’attuazione del progetto S.I.O.E., l’attuazione della deliberazione C.I.P.E./1996 e il risarcimento di eventi alluvionali

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di quantificare le risorse finanziarie, rese disponibili per la realizzazione degli obiettivi e sulla base delle motivazioni descritti in premessa, che qui integralmente e sostanzialmente si richiama, in particolare per i capitoli di spesa e nelle entità sotto indicati:

* Cap. 14590/2000 = Lire 125.475.920

* Cap. 26096/2000 = Lire 850.000.000

* Cap. 26790/2000 = Lire 8.509.770.669

* di assegnare in conseguenza, e contestualmente, al Direttore della Direzione Commercio e Artigianato le medesime risorse;

* di accantonare la somma di Lire 125.475.920 sul capitolo 14590/2000 (accantonamento n. 100324); la somma di Lire 850.000.000 sul capitolo 26096/2000 (accantonamento n. 100325); la somma di Lire 8.509.770.669 sul capitolo 26790 (accantonamento n. 100326).

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 47 - 29537

Servizio Informativo Telematico per le Imprese Piemontesi promosso dal Consorzio Euroqualita’ nell’ambito dell’Iniziativa Comunitaria Adapt II - 1997/1999. Utilizzo da parte della Regione Piemonte

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

Per le motivazioni espresse in premessa

- di promuovere il servizio informativo telematico prodotto e gestito dal Consorzio Euroqualità s.c.r.l. nell’ambito dell’Iniziativa Comunitaria Adapt II-1997/1999, quale strumento in grado di ampliare la gamma degli attuali servizi informativi regionali;

- di usufruire conseguentemente del servizio suddetto, che sarà fornito dal Consorzio Euroqualità s.c.r.l. a titolo gratuito, per informare le imprese operanti in Piemonte di ogni notizia che la Regione Piemonte riterrà utile divulgare in merito alle iniziative di interesse delle imprese stesse;

- di ricercare ed incentivare, in collaborazione con il Consorzio Euroqualità, le opportune forme di collegamento e coordinamento del suddetto servizio con gli altri strumenti regionali in essere per l’informazione e l’assistenza alle imprese, in particolare con quelle relative allo Sportello Unico per le attività produttive e al sistema multimediale SiMA, nonchè con le iniziative di altri soggetti finanziati dalla Regione nell’ambito della “Società dell’informazione”.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 49 - 29539

Definizione dei criteri e delle procedure per la concessione dei contributi per l’anno 2000, ai sensi degli artt. 16 e 17 della l.r. 75/96

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di approvare i criteri e le procedure per la concessione dei contributi per l’anno 2000, ai sensi degli artt. 16 e 17 della l.r. 75/96, allegati alla presente per farne parte integrante.

(omissis)

Allegato

LEGGE REGIONALE L.R. 75/96
INTERVENTI DI PROMOZIONE TURISTICA
ISTRUZIONE E CRITERI
PER L’APPLICAZIONE DELL’ART. 16
CONTRIBUTI ATTIVITA’ DI PUBBLICITA’ E PROPAGANDA TURISTICA

1 - FINALITA’ E LINEE DI INTERVENTO

Le finalità all’art. 16 concretizzano uno degli obiettivi di fondo della politica turistica regionale.

Gli interventi previsti si propongono infatti di concorrere alla promozione delle risorse turistiche piemontesi, mediante la concessione di contributi volti alla realizzazione di manifestazioni e iniziative finalizzate a pubblicizzare o propagandare le risorse turistiche e a determinare flussi turistici verso specifiche località o verso il Piemonte in generale.

2 - BENEFICIARI

Possono accedere ai contributi previsti:

a) gli Enti Pubblici o di diritto pubblico;

b) le Associazioni che operano senza scopo di lucro.

3 - AGEVOLAZIONI

I contributi sono concessi, sino ad un massimo del 50% della spesa ritenuta ammissibile in relazione sia all’ampiezza e all’articolazione dei progetti promozionali di ciascuna iniziativa, sia alla loro efficacia promozionale, valutando la diffusione e pubblicizzazione dei programmi promozionali, l’efficacia di promozione turistica, verificando l’entità e le congruità delle spese e delle entrate, raffrontando con l’interesse dimostrato da eventuali altri sovventori e/o l’eventuale connessione con i programmi promozionali della Regione.

Il contributo regionale può sommarsi a quello di altri Enti pubblici purché non venga superato complessivamente il 50% della spesa ammessa.

Il contributo regionale non potrà in ogni caso superare la somma di L. 150.000.000.

4 - SELEZIONE DELLE PROPOSTE E CRITERI DI VALUTAZIONE

Per essere ammessi ai finanziamenti, le manifestazioni e le iniziative devono essere coerenti con gli indirizzi promozionali definiti, con il Programma Pluriennale di indirizzo e coordinamento approvato, su proposta della Giunta Regionale, dal Consiglio Regionale, ai sensi della l.r. 75/96.

Ai fini della determinazione del contributo, le manifestazioni e iniziative in argomento saranno esaminate e valutate secondo i seguenti criteri:

Manifestazioni e iniziative a rilevanza internazionale e/o nazionale

Per le manifestazioni e iniziative a rilevanza internazionale può essere concesso un contributo fino a L. 150.000.000.

Manifestazioni e iniziative a rilevanza regionale

Per le manifestazioni a rilevanza nazionale può essere concesso un contributo fino a L.100.000.000.

Manifestazioni e iniziative a rilevanza provinciale e/o interprovinciale

Per le manifestazioni e iniziative a rilevanza provinciale e/o interprovinciale può essere concesso un contributo fino a L. 50.000.000.

Concorrono a determinare il contributo delle manifestazioni di cui sopra i seguenti criteri:

• potenzialità del richiamo turistico diretto (fino al 30% del contributo massimo);

• rilevanza dell’ambito territoriale in relazione ai servizi e alle attrezzature turistiche (fino al 20% del contributo massimo);

• valenza promozionale tenuto conto l’ampiezza, l’articolazione, la diffusione e la pubblicizzazione dei programmi promozionali (fino al 30% del contributo massimo),

• correlazione con specifici progetti regionali di valorizzazione turistica del territorio (fino al 10% del contributo massimo);

• correlazione con più aspetti dell’offerta turistica regionale (fino al 10% del contributo massimo).

• Non saranno finanziate le manifestazioni fieristiche a spiccato carattere commerciale e settoriale.

5 - SPESA AMMISSIBILE

Costituiscono la spesa ammissibile a finanziamento:

• le spese per la realizzazione e organizzazione di manifestazioni e iniziative a carattere sportivo. culturale, folcloristico, scientifico, religioso, naturalistico;

• le spese per la pubblicazione di opuscoli, pieghevoli, manifesti, guide, cartine, audiovisivi;

• le spese di partecipazione a saloni e work-shop e altre iniziative promozionali, limitatamente all’acquisizione del plateatico, alla pubblicità ed al personale di supporto (interpreti, hostess etc.).

Le spese sostenute prima del provvedimento di concessione del contributo possono essere ammesse al finanziamento sempreché siano state effettuate dopo la presentazione della domanda di contributo.

6 - PROCEDURE

Presentazione delle domande

Le domande di contributo devono essere trasmesse, entro il 30 aprile alla Direzione Turismo - Sport - Parchi della Regione Piemonte - Settore Coordinamento della Promozione Domanda Turistica - Via Magenta 12 - 10128 Torino.

Le domande che pervengono oltre i termini suddetti, o incomplete della documentazione necessaria, saranno inammissibili.

Le domande, sottoscritte dal Legale rappresentante, devono essere corredate di ogni elemento utile a valutare il programma promozionale sotto il profilo tecnico, organizzativo e finanziario, come già indicato in precedenza.

In particolare devono essere corredate di:

• relazione riguardante il programma promozionale o l’iniziativa promo-pubblicitaria da svolgere e gli obiettivi che si intendono conseguire;

• piano finanziario delle entrate e delle spese previste per ogni singola voce;

Ammissione ai contributi

Le domande saranno esaminate dal Settore Coordinamento della Promozione Domanda Turistica secondo i criteri di cui al precedente punto 4).

L’ammissione ai contributi sono oggetto di determinazione sulla base delle risultanze dell’istruttoria tecnico-amministrativa svolta dal competente Settore entro 90 giorni dalla presentazione delle domande nei limiti degli stanziamenti previsti dal bilancio.

Per interventi di particolare rilievo e interesse regionale con il provvedimento di ammissione del contributo potrà altresì essere disposta la liquidazione di acconti fino alla misura massima del 50% del contributo assegnato.

Concessione dei contributi

La concessione dei contributi è assunta con determinazione del Dirigente del Settore Coordinamento della Promozione Domanda Turistica - Organizzazione degli eventi promozionali, entro 90 giorni dall’accantonamento dello stanziamento previsto dal bilancio regionale per l’elenco in corso e nei limiti dell’accantonamento stesso.

Liquidazione dei contributo

I contributi saranno liquidati a realizzazione ultimata delle manifestazioni e delle iniziative oggetto di contributo, previa presentazione della seguente documentazione:

• relazione che tracci il consuntivo della manifestazione o iniziativa e indichi gli effetti promozionali conseguiti;

• documentazione probatoria della realizzazione dell’iniziativa quali ritagli di giornale, locandine, manifesti, supporti informativi ed altro materiale;

• rendiconto analitico delle spese effettuate, cui deve essere allegata la relativa documentazione delle spese sostenute (fatture, parcelle); si precisa che per quanto riguarda la documentazione relativa alle spese, il beneficiario può avvalersi della dichiarazione sostitutiva della certificazione prevista dalla normativa vigente (art. 2 Legge 4.01.68 n. 15; art. 3, comma 10, Legge 15.05.97 n. 127 e art 1 DPR 20.10.98 n. 403);

• documentazione riguardante eventuali contributi concessi da altri enti pubblici e deliberazione relativa;

• modalità di pagamento del contributo (coordinate bancarie - codice CAB e ABI);

• dichiarazione del legale rappresentante riguardante il regime IVA dell’Ente e l’assoggettabilità o meno alla ritenuta IRPEG.

Per gli interventi di particolare rilievo e interesse regionale per i quali si dispone la liquidazione dell’acconto fino alla misura massima del 50% , il contributo è liquidato dietro presentazione di:

• dichiarazione attestante l’inizio dell’attività progettuale e contestuale richiesta dell’anticipo del 50% del contributo assegnato (nel caso in cui l’attività proposta a contributo sia già stata avviata al momento della presentazione della domanda, e, nel caso di ammissione a contributo, l’anticipo viene versato al momento dell’ammissione stessa);

• modalità di accreditamento dell’acconto del contributo (bonifico bancario, fornendo le coordinate bancarie, o conto corrente postale);

• il rimanente 50% è liquidato con le modalità di cui sopra.

Qualora l’importo della spesa documentata sia inferiore alla previsione di spesa indicate nella domanda di contributo, lo stesso sarà proporzionalmente ridotto rispetto alla spesa effettiva e ridefinito a favore dei soggetti ammessi a contributo.



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 52 - 29542

L.R.n. 75/96 - Presa d’atto della proposta di programma e di bilancio preventivo 2000 dell’ATR. Autorizzazione dell’Assessore delegato al Turismo della Regione ad intervenire all’Assemblea ordinaria dei consorziati dell’ATR.

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di prendere atto della proposta di programma allegato dell’ATR, quale parte integrante al presente provvedimento, con le precisazioni di seguito indicate, determinati dalla necessità di armonizzare l’azione dell’ATR con le linee programmatiche regionali:

- l’Agenzia dovrà attivarsi per definire uno studio di fattibilità per ciò che riguarda il “Circuito delle Residenze Reali” e successivamente per realizzare la stampa di pieghevoli per promuovere l’iniziativa e la creazione di pannelli pubblicitari;

- inoltre, sempre l’Agenzia, avrà il compito di realizzare un nuovo prodotto turistico-culturale, “il Circuito dei Santi e della devozione popolare”, definendo anche per questa iniziativa uno studio di fattibilità e producendo degli strumenti di diffusione e pubblicizzazione della stessa (pieghevoli, cataloghi, etc...);

- l’Agenzia, altresì, dovrà anche attraverso la compartecipazione della Regione Piemonte che si concretizzerà mediante la concessione di risorse finanziarie, utilizzare queste ultime per l’apertura e la gestione di un ufficio informativo del Piemonte a Montecarlo con allestimento dei relativi spazi, nonché la creazione di un desk a Nizza (aereoporto della Costa Azzurra);

- circa la pianta organica di concordare una variazione del personale di due sole unità in aggiunta, rispetto alla consistenza attuale, da potere effettuare nel corso dell’anno 2000;

di autorizzare l’Assessore al Turismo, Sport e Parchi della Regione o, in caso di sua assenza od impedimento, il funzionario da lui delegato, ad intervenire all’Assembea ordinaria dei Consorziati dell’Agenzia Regionale per la promozione turistica del Piemonte, fissata per il giorno 3 marzo 2000 alle ore 11.00 in prima convocazione, dando mandato al rappresentante regionale, come sopra designato, di partecipare alle deliberazioni concernenti i punti iscritti all’ordine del giorno, secondo le indicazioni riportate in premessa e le proposte riportate nell’allegato alla presente deliberazione.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 74 - 29563

Modifica della D.G.R. 11 aprile 1989, n. 173-27990 “L.R. 23 gennaio 1989, n. 6 - Criteri di tutela sanitaria ed ambientale per il rilascio dell’autorizzazione del Presidente della Giunta regionale per impianti di antenne di teleradiocomunicazione”

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

- di approvare, per le motivazioni indicate in premessa, le seguenti modifiche della D.G.R. n. 173-27990 dell’11.4.1989:

1) sostituire le parole “Laboratorio di Sanità Pubblica - Sezione Fisica di Ivrea” con le parole “ARPA” ovunque appaiono nel testo;

2) sostituire l’art. 2, punto a) con il seguente “a) scheda riportata nell’allegato A al presente Regolamento debitamente compilata e aggiornata”;

3) sostituire l’art. 2, punto b) con il seguente “ b) diagrammi angolari di irradiazione orizzontale e verticale del sistema irradiante, compilati con incremento da 1° ad un massimo di 10° e a partire da 0° fino ad almeno 180° per il diagramma orizzontale e compilati con incremento da 1° ad un massimo di 3° a partire da 0° fino ad almeno 90° per il diagramma verticale. In tali diagrammi deve essere riportata l’attenuazione in dB del campo. Se forniti su supporto informatico i diagrammi dovranno essere in formato ASCII. Tali diagrammi o la lettera di trasmissione degli stessi dovranno essere firmati dal legale rappresentante dell’apparato per teleradiocomunicazioni o da un suo tecnico incaricato.

4) modificare l’art. 2, punto c) inserendo dopo le parole “curve di livello altimetriche” le parole “nord geografico”;

5) all’art. 4, dopo il punto 2) inserire il seguente punto 3):

3) in corrispondenza di edifici adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore:

a. valore efficace del campo elettrico 6V/m, nell’intervallo di frequenze 0.1 MHz - 300 GHz;

b. valore efficace del campo magnetico 0,016 A/m, nell’intervallo di frequenze 0.1 MHz - 300 GHz;

c. densità di potenza media 0,1 W/ m2 nell’intervallo di frequenze 3 MHz - 300 GHz;

6) sostituire l’ultimo comma dell’art. 4 con il seguente “Ad esclusione degli impianti il cui funzionamento è finalizzato a collegamenti di tipo ottico (punto-punto), i valori indicati al punto 3) non si riscontrano per apparati la cui potenza media fornita al sistema irradiante sia inferiore o uguale a 5W oltre una distanza di 10 metri nella direzione di massimo irraggiamento e oltre una distanza di 1 metro nelle direzioni laterali e posteriori (comprese tra gli angoli di 90° e 270° dalla direzione di massimo irraggiamento) di emissione per cui non necessitano del parere di cui sopra e dell’autorizzazione regionale. Tuttavia in caso di installazione o modifica di tali impianti i gestori dovranno preventivamente comunicarne le caratteristiche al Comune e all’ARPA, con le modalità indicate all’art.2 della deliberazione citata.

7) sostituire l’art. 5 nel modo seguente:

“Art. 5. Il rispetto delle condizioni alle quali è stata subordinata l’autorizzazione sarà verificato periodicamente dall’ARPA di cui al precedente art. 1 .

I risultati delle verifiche effettuate dall’ARPA devono essere comunicati all’Autorità sanitaria locale, alla Provincia e alla Regione.

Nel caso in cui si riscontri il superamento dei limiti di cui all’art. 4, l’ARPA procede alla valutazione della riduzione da apportare ai contributi dei campi elettromagnetici generati da diverse sorgenti, che concorrono a tale superamento, secondo le modalità di cui all’Allegato C del D.M. 381/98. L’Autorità sanitaria locale deve diffidare le emittenti interessate a modificare entro 15 giorni le caratteristiche di emissione degli impianti al fine di far rientrare il valore di campo rilevato nei limiti consentiti.

Scaduto il termine della diffida, in presenza del permanere del superamento del limite, il Sindaco dovrà procedere alla disattivazione dell’impianto dandone immediata comunicazione alla Provincia, alla Regione e agli organi tecnici e ausiliari periferici delle Autorità centrali competenti per le teleradiocomunicazioni.

Nel caso in cui si riscontri l’esistenza di impianti già attivati, ma non sottoposti ad autorizzazione o della cui installazione non è stata data alcuna comunicazione al Comune o all’ARPA, il Sindaco dovrà altresì procedere alla disattivazione dell’impianto dandone immediata comunicazione alla Provincia ed alla Regione."

8) introdurre il seguente art. 5 bis “ A seguito della avvenuta riduzione a conformità, il gestore dell’impianto o, nel caso di più gestori, i consorzi da questi liberamente costituiti, può procedere all’adozione di piani di risanamento, che interessano il sito di attuale localizzazione, comprendenti misure tecniche ovvero tecnologiche di modernizzazione degli impianti, unitamente a misure organizzative e di razionalizzazione mediante condivisione su tralicci comuni, ovvero ipotesi di rilocalizzazione in altri siti. Tali piani dovranno contenere anche la specificazione dei tempi di realizzazione degli interventi.

I piani di risanamento devono acquisire il preventivo parere da parte degli organi tecnici e ausiliari periferici delle Autorità centrali competenti per le teleradiocomunicazioni e dell’ARPA e devono essere successivamente trasmessi alle Amministrazioni comunali interessati dalle azioni di risanamento e/o di eventuale rilocalizzazione che li approvano, sentita la Provincia territorialmente competente.

Ai fini dell’acquisizione dei pareri di competenza sono indette dalle Amministrazioni comunali titolari del potere di autorizzazione degli impianti, secondo le procedure della L. 241/90 e della L. 127/97, apposite conferenze dei servizi, con le Amministrazioni che a vario titolo devono esprimere una propria determinazione e/o parere. Le conferenze devono essere attivate entro 30 gg. dalla data di ricevimento del piano.

Le Amministrazioni comunali, con il supporto tecnico dell’ARPA e degli organi tecnici e ausiliari periferici delle Autorità centrali competenti per le teleradiocomunicazioni, sono deputate al controllo della conforme realizzazione del piano approvato e in qualsiasi momento possono sospenderne l’esecuzione al verificarsi di condizioni di difformità rispetto a quanto è contenuto nel piano.

I piani di risanamento possono essere dichiarati dalle Amministrazioni comunali di pubblico interesse, urgenti e indifferibili."

9) al termine dell’art. 7 inserire il seguente comma: “Esclusivamente per gli impianti con potenza media fornita al sistema irradiante inferiore o uguale a 5W, i gestori degli impianti dovranno presentare al Sindaco la denuncia di inizio attività e la documentazione di cui all’art.2.”

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 94 - 29583

Approvazione del testo dell’Accordo di programma tra Regione Piemonte ed Ente Nazionale per le Strade ANAS per la realizzazione di interventi sulla rete stradale all’interno del territorio regionale

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

1. di approvare il testo dell’Accordo di programma tra Regione Piemonte ed Ente Nazionale per le Strade ANAS per la realizzazione di interventi sulla rete stradale all’interno del territorio regionale, allegato al presente provvedimento quale parte integrante e sostanziale;

2. di autorizzare il Presidente della Giunta Regionale, o l’Assessore da lui delegato, alla stipula dell’Accordo di programma di cui sopra consentendo al medesimo le eventuali correzioni ed integrazioni che si rendessero necessarie all’atto della stipula.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 95 - 29584

Approvazione del testo dell’Accordo di programma tra Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Cuorgne’ ed Ente Nazionale per le Strade ANAS per la realizzazione della Variante di Cuorgne’ sulla S.S. 460 di Ceresole

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

1. di approvare il testo dell’Accordo di programma tra Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Cuorgnè ed Ente Nazionale per le Strade ANAS per la realizzazione della Variante di Cuorgnè sulla S.S. 460 di Ceresole., allegato al presente provvedimento quale parte integrante e sostanziale e fatte salve eventuali modifiche di carattere non sostanziale;

2. di autorizzare il Presidente della Giunta Regionale, o l’Assessore da lui delegato, alla stipula dell’Accordo di programma di cui sopra, consentendo al medesimo le eventuali correzioni ed integrazioni che si rendessero necessarie all’atto della stipula.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 3 - 29593

Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti il T.A.R. Piemonte proposto da un privato per l’annullamento della D.G.R. n. 74-10763 del 22.7.1996 avente oggetto la designazione dei componenti di spettanza regionale del Collegio dei Revisori delle Aziende sanitarie piemontesi. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dell’avv. Eugenia Salsotto

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di autorizzare il Presidente della Giunta Regionale a costituirsi nel giudizio avanti il T.A.R. Piemonte in premessa descritto ed alle conseguenti attività processuali a tutela dell’interesse dell’Ente nel giudizio e nella eventuale successiva esecuzione, mediante la rappresentanza e difesa dell’avv. Eugenia Salsotto ed eleggendo domicilio presso la stessa in Torino, Piazza Castello n. 165.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 5 - 29595

L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Boves (CN). Variante Strutturale n. 1/97 al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

ART.1

Di approvare, ai sensi degli artt. 15 e 17 della Legge Regionale 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, la Variante Strutturale n. 1/97 al Piano Regolatore Generale vigente del Comune di Boves, in provincia di Cuneo, così come adottata con deliberazioni consiliari n. 57 in data 30.9.1998 e n. 32 in data 3.5.1999, fatte comunque salve le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 “Nuovo Codice della Strada” e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.

ART.2

La documentazione relativa alla Variante Strutturale n. 1/97 al Piano Regolatore Generale vigente, adottata dal Comune di Boves, debitamente vistata, si compone di:

-deliberazioni consiliari n. 57 in data 30.9.1998 e n. 32 in data 3.5.1999, esecutive ai sensi di legge, con allegato:

Allegati a titolo illustrativo (P.R.G.C. vigente)

- Tav. 0L -Assetto generale del territorio comunale e Comuni limitrofi, in scala 1:10.000;

- Tav. L -Assetto generale del territorio comunale con indicazione delle tavole di dettaglio, in scala 1:10.000;

- Tav. 1L -Assetto generale del territorio comunale, in scala 1:10.000;

- Tav. 2L -Concentrico, in scala 1:2.000;

- Tav. 15L -Insediamento di interesse documentario-ambientale A1-concentrico-Interventi edilizi ammessi, in scala 1:1.000;

Elaborati della Variante Strutturale n. 1/97 al P.R.G.C. vigente

- Tav. 0L.1/97 -Assetto generale del territorio comunale e Comuni limitrofi, in scala 1:10.000;

- Tav. L.1/97 -Assetto generale del territorio comunale con indicazione delle tavole di dettaglio, in scala 1:10.000;

- Tav. 1L.1/97 -Assetto generale del territorio comunale, in scala 1:10.000;

- Tav. 2L.1/97 -Concentrico, in scala 1:2.000;

- Tav. 15L.1/97 -Insediamenti di interesse documentario-ambientale - A1 concentrico - Interventi edilizi ammessi, in scala 1:1.000;

- Tav. 18L.1/97 -Ambito D5a - Dettaglio delle superfici oggetto di cessione gratuita al Comune di Boves, in scala 1:200;

- Elab.A) - Relazione illustrativa

- Elab.B) - Relazione geologico-tecnica ai sensi art.14 commi 2a, 2b L.R. 56/77; - Elab.C) - Norme di attuazione - Modificazioni ed integrazioni;

- Elab. - Registro delle osservazioni e proposte pervenute.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte a norma dell’art. 65 dello Statuto.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 6 - 29596

L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Castellero (AT). Approvazione della variante n. 1 al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

ART. 1

Di approvare, ai sensi degli artt. 15 e 17 della L.R. 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, la Variante n.1 al Piano Regolatore Generale vigente adottata dal Comune di Castellero (AT) con deliberazioni consiliari n. 16 in data 15.5.1998, n. 30 in data 27.11.1998, n. 29 in data 11.9.1999 e n. 41 in data 19.11.1999, subordinatamente all’introduzione “ex officio” delle ulteriori modificazioni specificatamente riportate nell’allegato documento “A” in data 14.2.2000, che costituisce parte integrante al presente provvedimento, fatte comunque salve le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 “Nuovo Codice della Strada” e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.

ART. 2

La documentazione relativa alla Variante n.1 al Piano Regolatore Generale vigente del Comune di Castellero, debitamente vistata, si compone di:

Atti Amministrativi:

- D.C. n. 16 in data 15.5.1998, esecutiva ai sensi di legge

- D.C. n. 30 in data 27.11.1998, esecutiva ai sensi di legge

- D.C. n. 29 in data 11.9.1999, esecutiva ai sensi di legge

- D.C. n. 41 in data 19.11.1999, esecutiva ai sensi di legge

Atti Tecnici

- Elab.1VAR - Relazione Illustrativa

- Tav. 2VAR - Fasce marginali e corografia generale, in scala 1:25.000

- Tav. 4VAR - Carta geologico-strutturale, in scala 1:10.000

- Tav. 4BIS - Carta geomorfologica e dei dissesti, in scala 1:10.000

- Tav. 4TER - Carta geoidrologica, in scala 1:10.000

- Tav. 4QUATER - Carta dell’acclività, in scala 1:10.000

- Tav.4QUINQUIES - Carta di sintesi, in scala 1:5.000

- Tav. 7 BIS - Stato di fatto. Aree “non aedificandi”, aree demaniali tipo “A” e “B” (usi civici), in scala 1:2.000/1:5.000

- Tav. 8VAR - Zonizzazione, in scala 1:5.000

- Tav. 9VAR - Zonizzazione concentrico, in scala 1:1.000

- Tav. 9BIS VAR - Zonizzazione annucleamenti rurali e zona di espansione fuori dal concentrico, in scala 1:2.000

- Tav. 9TER - Area produttiva, in scala 1:2.000

- Tav. 9QUATER - Tavola dei vincoli, in scala 1:5.000

- Elab.10VAR - Norme tecniche di attuazione

- Elab.11VAR - Schede tecniche di intervento

- Elab.12VAR - Relazione geologico-tecnica

- Elab.13VAR - Scheda quantitativa dei dati urbani.

(omissis)

Allegato

Modifiche di introduzione “ex officio” ai sensi dell’11º comma art. 15, L.R. 56/77 e s.m.i.

Sulle tavole di progetto

Tavola n. 9 var “Zonizzazione concentrico”, è inserita la seguente dizione:

“Indipendentemente da quanto rappresentato su questo elaborato di Piano, l’effettiva e vigente perimetrazione delle aree di centro storico è quella approvata dalla Regione Piemonte con provvedimento n. 151 del 1.8.1978".

Tavole di progetto 8 var, 9 var, 9 bis var, è inserita la seguente dizione:

“Ad eccezione delle aree di tipo D per insediamenti produttivi, le destinazioni d’uso artigianali, commerciali, a servizi e turistico ricettive sono ammesse solo congiuntamente alla residenza, che deve comunque costituire la destinazione d’uso prevalente”.

Sulle norme di attuazione

Al sesto rigo di pag. 34 dell’art. 27, dopo la parola “.... modificazioni ....” è aggiunta la seguente dizione: “e della lettera m) del secondo comma dell’art. 25 della L.R. 56/77 e s.m.i.”;

sempre a pag. 34 è stralciata la normativa che recita: “Per quanto attiene al rilascio .... omissis .... e domicilio nell’azienda interessata”;

al decimo rigo di pag. 35 è stralciata la parola “.... ventennale ....)

Al rigo ottavo dell’art. 34, di pag. 47, di seguito a “.... mt. 2 dall’attuale ciglio stradale” è aggiunta la seguente dizione: “.... nel rispetto di quanto stabilito ai commi ottavo e nono dell’art. 17 della L.R. 56/77 e s.m.i.”.

A pag. 55 è stralciata la seguente dizione: “.... detta superficie massima nel centro storico sarà di soli 10 mq.”

Sulle Schede tecniche d’intervento

La dizione finale della Scheda tecnica d’intervento n. 23 è così integrata:

“La realizzazione delle nuove costruzioni  nell’area C2 è comunque subordinata all’effettiva realizzazione dell’adeguamento della viabilità di accesso e transito e del relativo spazio pubblico di manovra”.

Sulla Relazione Geologico - Tecnica

Al penultimo rigo di pag. 31, dopo la parola “.... riassetto ....” è inserita la seguente dizione: “.... di carattere pubblico ....”.



Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 7 - 29597

Legge Regionale n. 56/77 e s.m.i.. Comune di Cossano Belbo (CN). Variante n. 2 al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

ART. 1

Di approvare, ai sensi degli artt. 15 e 17 della Legge Regionale 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, la Variante n. 2 al Piano Regolatore Generale vigente del Comune di Cossano Belbo, in provincia di Cuneo, adottata e successivamente integrata e modificata con deliberazioni consiliari n. 38 in data 30.10.1997, n. 2 in data 22.1.1998, n. 19 in data 21.5.1998 e n. 7 in data 26.4.1999, subordinatamente all’introduzione “ex officio”, negli elaborati della Variante al Piano, delle ulteriori modifiche specificatamente riportate nell’allegato documento “A” in data 13.12.1999, che costituisce parte integrante del presente provvedimento, fatte comunque salve le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 “Nuovo Codice della Strada” e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.

ART.2

La documentazione costituente la Variante n. 2 al Piano Regolatore Generale vigente, adottata e modificata dal Comune di Cossano Belbo, debitamente vistata, si compone di:

- Deliberazioni consiliari n. 38 in data 30.10.1997, n. 2 in data 22.1.1998 e n. 19 in data 21.5.1998 (quest’ultima comprensiva di allegati), esecutive ai sensi di legge, con allegato:

- Elab. - Relazione illustrativa

- Elab. - Norme tecniche di attuazione - articoli variati

- Elab. - Relazione sulle osservazioni e proposte al progetto preliminare di variante N.2

- Elab. - Scheda quantitativa dei dati urbani

- Tav.14/V2 - Planimetria di progetto I - Vincoli, in scala 1:5000

- Tav.14/V2 - Stralcio modificato - Planimetria di progetto I - Vincoli, in scala 1:5000

- Tav.15/V2 - Planimetria di progetto II - Assetto del territorio, in scala 1:5000

- Tav.15/V2 - Stralcio modificato - Planimetria di progetto II - Assetto del territorio, in scala 1:5000

- Tav.15/V2bis - Planimetria delle osservazioni - Assetto del territorio - stralci planimetrici, in scala 1:5000

- Tav.16/V2 - Planimetria di progetto III - Assetto del capoluogo e della Frazione Scorrone, in scala 1:2000

- Tav.16/V2 - Stralcio modificato - Planimetria di progetto III - Assetto del capoluogo e della Frazione Scorrone, in scala 1:2000

- Tav.16/V2bis - Planimetria delle osservazioni - Assetto del capoluogo e della Frazione Scorrone, in scala 1:2000

- Tav.18/V2 - Planimetria di progetto V - Assetto area produttiva Loc. S. Bovo, in scala 1:2000

- Tav.19/V2 - Planimetria di progetto VI - Assetto area produttiva Loc. Molino, in scala 1:2000

- Elab. - Relazione geologico-tecnica generale

- Tav.1 - Carta geologica, in scala 1:10000

- Tav.2 - Carta geomorfologica, dei dissesti, della dinamica fluviale e del reticolo idrografico minore, in scala 1:10000

- Tav.3 - Carta geoidrologica, con indicazione delle acque pubbliche soggette a tutela ambientale, L.n. 431/85, in scala 1:10000

- Tav.4 - Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dell’idoneità all’utilizzazione urbanistica, in scala 1:10000

- Tav.5 - Carta riepilogativa dell’idoneità all’utilizzazione urbanistica di fabbricati isolati, in scala 1:10000

- Elab. - Relazione di rettifica. Rettifica - integrazione degli atti di variante n. 2 a seguito interpretazione definitiva del parere del Servizio Geologico

- Elab. - Relazione geologico-tecnica sulle aree di nuova espansione urbanistica.

- Elab. - Relazione sulla prescrizione del Servizio Prevenzione Territoriale per la Provincia di Cuneo riferita all’area del complesso turistico Boccanero e motivazioni che consentano una rettifica delle tavole di Piano

- Parere - Parere prot. n. 1644/20.6 in data 18.3.1998 della Direzione Regionale Servizi Tecnici di Prevenzione - Settore Prevenzione Territoriale del Rischio Geologico - Area di Cuneo.

- Deliberazione consiliare n. 7 in data 26.4.1999, esecutiva ai sensi di legge, con allegati i seguenti elaborati sostitutivi dei corrispondenti precedentemente adottati:

- Elab. - Relazione di adeguamento

- Elab. - Norme tecniche di attuazione(articoli variati-adeguati)

- Tav.14/V2-A - Planimetria di progetto I - Vincoli , in scala 1:5000

- Tav.15/V2-A - Planimetria di progetto II - Assetto del territorio, in scala 1:5000

- Tav.16/V2-A - Planimetria di progetto III - Assetto del capoluogo e della Frazione Scorrone, in scala 1:2000

- Tav.18/V2-A - Planimetria di progetto V - Assetto area produttiva Loc. S. Bovo, in scala 1:2000.

(omissis)

Allegato

Elenco delle modifiche introdotte “ex officio”

Modifiche cartografiche:

Sulle Planimetrie di Progetto, l’area, così come meglio individuata sulla Tav. 16/V2A in scala 1:2.000 con apposito simbolo e denominata “lotto edificato con apporto di cubatura”, si intende stralciata e ricondotta alla precedente destinazione dello strumento urbanistico vigente.

Modifiche normative; Norme Tecniche di Attuazione - Articoli variati adeguati:

Articolo 21 - Aree agricole

Il disposto di cui alla lettera h) si intende integralmente stralciato.



Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 8 - 29598

L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Mombercelli (AT). Approvazione della Variante al Piano Regolatore Generale vigente

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

ART. 1

Di approvare, ai sensi del combinato disposto di cui agli artt. 15 e 17 della Legge Regionale 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, la Variante al Piano Regolatore Generale vigente del Comune di Mombercelli (AT), adottata e successivamente modificata ed integrata con deliberazioni consiliari n. 58 in data 10.11.1998 e n. 41 in data 27.9.1999, subordinatamente all’introduzione “ex officio”, nell’elaborato normativo della Variante, delle ulteriori modifiche, specificatamente riportate nell’allegato documento “A” in data 4.2.2000, che costituisce parte integrante al presente provvedimento e fatte salve comunque le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 “Nuovo Codice della Strada” e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.

ART. 2

La documentazione relativa alla Variante al Piano Regolatore Generale vigente del Comune di Mombercelli, debitamente vistata, si compone di:

- deliberazione consiliare n. 58 in data 10.11.1998, esecutiva ai sensi di legge, con allegato:

- Elab. E1 - Relazione illustrativa

- Elab. E2 - Stralcio di Norme Tecniche di Attuazione

- Elab. E3 - Relazione geologico-tecnica

- Tav. P1 - Planimetria generale di progetto, in scala 1:5000

- Tav. P3 - Destinazione d’uso del suolo e tipi d’intervento nel concentrico, in scala 1:2000

- deliberazione consiliare n. 41 in data 27.9.1999, esecutiva ai sensi di legge, comprensiva degli Allegati “A” e “B” e con allegato:

- Elab. E1 - Relazione illustrativa

- Elab. E2 - Stralcio di Norme Tecniche di Attuazione

- Tav. P1 - Planimetria generale di progetto, in scala 1:5000

- Tav. P3 - Destinazione d’uso del suolo e tipi d’intervento nel concentrico, in scala 1:2000.

(omissis)

Allegato

Modifiche da introdurre “ex officio” ai sensi dell’11º comma, art. 15, della L.R. 56/77 e s.m. ed i.

Sulle norme di attuazione e relative tabelle di zona.

Punto 4.4.6 - Art. 43 - “Aree produttive di nuovo impianto”

Il secondo comma, che recita: “per le costruzioni con superficie coperta superiore a 300 mq. dovranno essere espletate le indagini geognostiche esecutive previste dal D.M. 21.1.1981, n. 6", è stralciato.

Nella tabella di zona n. 19 (schema n. 19), il dato quantitativo indicato pari a 51.780 mq. è sostituito con 45.359  mq.



Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 9 - 29599

L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Roccabruna (CN). Approvazione del Piano Regolatore Generale Comunale

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

ART. 1

Di approvare, ai sensi dell’art. 15 della Legge Regionale 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, il Piano Regolatore Generale del Comune di Roccabruna, in provincia di Cuneo, adottato e successivamente modificato con deliberazioni consiliari n. 17 in data 19.6.1997 e n. 8 in data 9.3.1999, subordinatamente all’introduzione “ex officio”, negli elaborati progettuali, delle ulteriori modificazioni specificatamente riportate nell’allegato documento “A” in data 23.12.1999, che costituisce parte integrante del presente provvedimento e fatte comunque salve le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 “Nuovo Codice della Strada” e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.

ART. 2

La documentazione relativa al Piano Regolatore Generale del Comune di Roccabruna, debitamente vistata, si compone di:

* deliberazione consiliare n. 17 in data 19.6.1997, esecutiva ai sensi di legge, con allegato:

* Elab. A1 - Relazione illustrativa

* Elab. A2 - Relazione sulle osservazioni e proposte al progetto preliminare

* Elab. A3 - Relazione Geologico-Tecnica

* Elab. - Scheda quantitativa dei dati urbani

* Elab. A4 - Norme tecniche di attuazione

* Tav. 1 - Inquadramento territoriale in scala 25.000

* Tav. 2 - Uso del suolo in scala 1:10.000

* Tav. 3 - Carta clivometrica in scala 1:10.000

* Tav. 4 - Carta geologico-strutturale in scala 1:10.000

* Tav. 5 -Carta geomorfologica dei dissesti idrogeologici e delle esondazioni in scala 1:10.000

* Tav.5a -Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dell’idoneità all’utilizzazione urbanistica in scala 1:10.000

* Tav. 6 -Vincolo idrogeologico, in scala 1:10.000

* Tav. 7 -Infrastrutture primarie sul territorio comunale in scala 1:5.000

* Tav. 8 - Infrastrutture primarie - Capoluogo Tetto Rosso in scala 1:2.000

* Tav. 9 - Infrastrutture primarie - Borgate e frazione S. Anna in scala 1:2.000

* Tav. 10 -Stato di conservazione del patrimonio edilizio esistente - Capoluogo Tetto Rosso in scala 1:2.000

* Tav. 11 - Destinazione d’uso prevalente del patrimonio edilizio - Capoluogo Tetto Rosso in scala 1:2.000

* Tav. 12 - Stato di conservazione del patrimonio edilizio - Borgate e frazione S. Anna in scala 1:2.000

* Tav. 13 - Destinazione d’uso prevalente del patrimonio edilizio - Borgate e frazione S. Anna in scala 1:2.000

* Tav. 14 - Planimetria di progetto - vincoli in scala 1:5.000

* Tav. 15 - Planimetria di progetto II - Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dell’idoneità all’utiilzzazione urbanistica in scala 1:5.000

* Tav. 16 - Planimetria di progetto - Assetto del territorio in scala 1 5.000

* Tav. 16 bis - Planimetria delle osservazioni - Assetto del territorio in scala 1:5.000

* Tav. 17 - Planimetria di progetto IV - Assetto Capoluogo Tettorosso in scala 1:2.000

* Tav. 17 bis - Planimetria delle osservazioni - Assetto del Capoluogo Tettorosso in scala 1:2.000

* Tav. 18 - Planimetria di progetto V - Assetto delle Borgate e frazione S. Anna in scala 1:2.000

* deliberazione consiliare n. 8 in data 9.3.1999, esecutiva ai sensi di legge, con allegato:

* Elab. - Relazione di adeguamento

* Elab. A4/A - Norme tecniche di attuazione adeguate

* Elab. - Relazione Geologico - Tecnica

* Tav. 4/A Carta geologico-Strutturale

* Tav. 5/A- Carta geomorfologica dei dissesti idrogeologici e delle esondazioni in scala 1:10.000

* Tav. 5a/A- Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dell’idoneità all’utilizzazione urbanistica in scala 1:10.000

* Tav. 14/A - Planimetria di progetto I - Vincoli in scala 1:5.000

* Tav. 15/A - Planimetria di progetto II - Carta di sintesi della pericolosità geomorfoligica e dell’idoneità all’utilizzazione urbanistica in scala 1:5.000

* Tav. 16/A - Planimetria di progetto III - Assesto del Territorio in scala 1:5.000

* Tav. 17/A - Planimetria di progetto IV - Assetto Capoluogo Tettorosso in scala 1:2.000

* Tav. 18/A - Planimetria di progetto IV - Assetto delle Borgate e frazione S.Anna in scala 1:2.000

(omissis)

Allegato

Modifiche Cartografiche

A conclusione delle Legende in tutte le Tavole di progetto - tavole 14/A - 15/A, 16/A, 17/A e 18/A - si intende inserita la seguente dizione: “N.B. Tutto il territorio comunale, ad eccezione delle aree perimetrate nelle tavole di P.R.G.C. in scala 1:2.000, deve essere in ogni caso considerato inedificabile di classe III. (Cfr. art. 26, ultimo comma, delle N.T.A. del P.R.G.C.)”

Modifiche alle norme tecniche di attuazione

Art. 11 - Aree edificate di origine antica di recupero ambientale (N.A.)

Al punto g), pag. 16 delle N.T.A., dopo le parole “detti elementi” si intende aggiunta la parola “non”, successivamente le parole “per oggetto” si intendono sostituite con le parole “per aggetto”.

Art. 26 - Aree inedificabili ed ad edificazione condizionata

- A pag. 45 delle N.T.A., relativamente alle “Aree di Classe III b”, il secondo e terzo comma si intendono sostituiti con il seguente disposto: “In assenza di tali interventi di riassetto saranno consentite solo trasformazioni che non aumentino il carico antropico quali, a titolo di esempio, interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, risanamento conservato ecc.: per le opere di interesse  pubblico non altrimenti localizzabili varrà quanto previsto dall’art. 31 della L.R. 56/77.”

- Al termine dell’articolo si intende aggiunto il seguente disposto: “In conformità a quanto disposto dalla competente Direzione Regionale Servizi Tecnici di Prevenzione, il territorio comunale, ad eccezione delle aree perimetrate nelle tavole di P.R.G.C. in scala 1:2.000, deve essere in ogni caso considerato inedificabile, in via precauzionale, di classe III (o III a) ai sensi della Circ. P.G.R. dell’8/5/96 n. 7/LAP. Tale disposizione è da intendesi transitoria in attesa che l’A.C. approfondisca, in occasione di futura Variante, le indagini e i contenuti della Carta di Sintesi della pericolosità geomorfologica e dell’idoneità all’utilizzazione urbanistica.”.

Art. 41 - Distanza delle costruzioni dalle strade e distanza in corrispondenza di incroci.

- Al 2º comma sostituire “D.M. 2.4.1969" con ”D.M. 2.4.1968";

- Al termine del 7º comma si intende aggiunto il seguente testo “Tali prescrizioni sono da considerarsi in ogni caso prevalenti rispetto a qualsiasi diversa indicazione e definizione normativa e tabellare contenuta nelle presenti norme”.

Art. 58 - Distanza tra i fabbricati (Df)

Al termine del 3º comma si intende aggiunto il seguente testo “Per altezze inferiori a mt. 2,50 valgono comunque le norme del Codice Civile”.



Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 10 - 29600

L.R. n. 56/77 e s.m.i.. Comune di San Martino Alfieri (AT). Approvazione della 1^ Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

ART.1

Di approvare, ai sensi del combinato disposto di cui agli artt. 15 e 17 della L.R. 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, la 1^ Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente del Comune di San Martino Alfieri (AT), adottata e successivamente modificata ed integrata con deliberazioni consiliari n. 51 in data 13.9.1996, n. 31 in data 8.7.1997, n. 43 in data 18.11.1997, n. 58 in data 29.12.1998 e n. 16 in data 7.7.1999, subordinatamente all’introduzione “ex officio”, negli elaborati progettuali, delle ulteriori modificazioni specificatamente riportate nell’allegato documento “A” in data 23.12.1999, che costituisce parte integrante al presente provvedimento e fatte salve, comunque, le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 “Nuovo Codice della Strada” e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.

ART.2

La documentazione definitiva relativa alla 1^ Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente del Comune di San Martino Alfieri, debitamente vistata, si compone di:

- deliberazioni consiliari n. 51 in data 13.9.1996, n. 31 in data 8.7.1997, n. 43 in data 18.11.1997 esecutive ai sensi di legge, con allegato:

- Elab. - Relazione Geologico-Tecnica sulle aree di nuovo impianto e di completamento residenziale, con norme tecniche per l’attuazione del Piano;

- Elab. - Relazione Geologico-Tecnica sulle aree di nuovo impianto;

- deliberazioni consiliari n. 58 in data 29.12.1998 e n. 16 in data 7.7.1999, esecutive ai sensi di legge, con allegato:

- Elab. -Relazione;

- Elab. -Controdeduzioni alle osservazioni;

- Elab. -Scheda quantitativa dei dati urbani;

- Elab. -Norme di Attuazione - Tabelle di zona;

- Tav. 6 -Schema rete fognante, in scala 1:5.000;

- Tav. 7 -Schema rete acquedotto, in scala 1:5.000;

- Tav.12 -Azzonamento in scala 1:5.000;

- Tav.13 -Azzonamento in scala 1:5.000;

- Tav. 1 -Carta Geologico-Strutturale in scala 1:10.000;

- Tav. 2 -Carta Geomorfologica e dei dissesti in scala 1:10.000;

- Tav. 3 -Carta Geoidrologica, della dinamica fluviale e del reticolato, in scala 1:10.000;

- Tav. 4 -Carta dell’acclività in scala 1:10.000;

- Tav. 5 -Legenda, in scala 1:10.000;

- Tav. 6 -Relazione Geologico - Tecnica.

(omissis)

Allegato

Modifiche da introdurre “ex officio” ai sensi dell’art. 15, comma 11, della L.R. 56/77 e s.m. ed i.

1) Sulla Cartografia e negli elaborati.

- Nelle legende delle tavole di progetto n. 12 e n. 13, rispettivamente in scala 1:5.000 e 1:2.000, sono riportate le seguenti specificazioni:

- “(nella planimetria si intendono riportati i perimetri delle aree comprese nella ”Classe Il b - aree coincidenti con le linee di drenaggio secondario" che discendono dalla cogente tav. 5 carta di sintesi in scala 1.10.000)";

- dopo le dizioni: “Aree Alluvionali”, “Frane in atto”, “Aree potenzialmente franose” e “Aree a forte erosione superficiale” è aggiunta la seguente specificazione: “Classe IIIa di cui alla Carte di sintesi - Tav. 5 in scala 1:10.000";

- la parte dell’area “A” (attrezzatura di interesse comune) interessata dalla fascia di rispetto del depuratore è inedificabile;

- relativamente alla zona C1: è stralciata la parte edificabile interessata dalla fascia di rispetto del depuratore; la parte di area interessata dalle “Aree potenzialmente franose - Classe III a -è inedificabile”;

- la zona “C14" è stralciata;

- la zona “C5", interessata dalla fascia di rispetto del depuratore è stralciata;

- la zona “C9" è stralciata.

- Nell’elaborato “Tav. 6 - Relazione geologico - tecnica” sono eliminate le pagg.: “20 e le due seguenti (non numerate)”; “21 e le due seguenti (non numerate)”; “22 e le due seguenti (non numerate)”; “23 e seguente (non numerata)”; “27 e seguente (non numerata)”; “28 e seguente (non numerata)”; “32 e le due seguenti (non numerate)”.

- Nella planimetria n. 12 “Azzonamento” è eliminata la prescrizione “Area soggetta al P.S.F.F. v. allegato alle Norme di Attuazione”;

2) Sulle norme di attuazione e relativi tabelle di zona.

All’art. 4bis: dopo la parola “Relazione” è aggiunta la seguente specificazione: “(D.C. n. 51 del 13.9.1996)”; dopo la precedente aggiunta è inserita la seguente ulteriore specificazione: “Relazione (controdeduzioni al parere al parere regionale Prot. n. 2129/97 del 19.12.1997 - D.C. n. 58 del 29.12.1998 e D.C. n. 16 del 7.7.1999)”; dopo le seguenti dizioni: “Norme di attuazione (N. di A.) - tabelle di zona”, “Tav. 6 schema rete fognante 1:5.000", ”Tav. 7 schema rete acquedotto 1:5.000", “Tav. 12 Azzonamento 1:5.000", ”Tav. 13 Azzonamento 1:2.000" è inserita la seguente puntualizzazione: “(D.C. n. 58 del 29.12.1998 e D.C. n. 16 del 7.7.1999)”; la dizione “Relazione geologico - tecnica” è stralciata; dopo le dizioni: “Tav. 1 ....”, “Tav. 2 ....”, “Tav. 3 ....” Tav. 4 ....", “Tav. 5 ....” e “Tav. 6 ....” sono inserite le seguenti puntualizzazioni: “(D.C. n. 43 del 18.11.1997 e D.C. n. 16 del 7.7.1999)”.

All’art. 12, primo comma, lettera a), dopo la dizione: “.... le aree indicate come tali dalla Tav. 5" è inserita la seguente specificazione: ”(in particolare quelle ricadenti nel perimetro delle Classi IIIa)".

All’art. 13, alla lettera a), dopo la dizione: “.... per la distribuzione di carburante” è inserita la seguente dizione: “a titolo precario, fatte salve le più puntuali e specifiche norme di settore”.

All’art. 15, pag. 14, alla voce “Previo strumento urbanistico esecutivo”, punto 1), dopo la dizione: “.... o la relativa monetizzazione” è aggiunta la seguente puntualizzazione: “che dovrà essere utilizzata esclusivamente per l’acquisizione di aree a servizi pubblici”.

All’art. 15, pagg. 15 e 16, ultimo comma, la dizione: “che nelle prescrizioni di P.R.G.C. sono definiti di interesse storico - artistico, è subordinato” è sostituita con la seguente che recita: “compresi nell’area centro storico sono subordinate”.

- Nella tabella relativa alla zona “ZC1":

è stralciata la dizione: “La parte ricadente nella fascia di rispetto del depuratore potrà essere edificata soltanto a seguito dello spostamento dello stesso, attuabile anche in regime di concessione convenzionata ai sensi dell’art. 49 della L.R. 56/77 e s.m. ed i.” e sostituita dalle seguenti puntualizzazioni: “La parte dell’area ricadente in Classe IIIa si intende inedificabile”; “la parte di area interessata cartograficamente dalla fascia di rispetto del depuratore è stralciata.”

- Nella tabella relativa alla zona “ZC5":

è stralciata la prescrizione: “La parte ricadente nella fascia di rispetto del depuratore potrà essere edificata soltanto a seguito dello spostamento dello stesso, attuabile anche in regime di concessione convenzionata ai sensi dell’art. 49 della L.R. 56/77 e s.m. e sostituita dalla seguente prescrizione: ”la parte di area ricadente nella fascia di rispetto del depuratore è stralciata" e ricondotta alla precedente destinazione urbanistica".

Sono eliminate le tabelle di zona relative alle zone: “ZC6", ”ZC7".

- E’ eliminata la tabella di zona “ZC9"

- E’ eliminata la tabella di zona relativa alla zona: “ZC13"

- E’ eliminata la tabella di zona relativa alla zona “ZC14"

- Nella tabella di zona relativa alla zona “I1":

alla voce “Aree per servizi”, è stralciata la dizione: “di superficie superiore a 200 mq.”;

alla voce “Norme particolari: alla fine del disposto è aggiunta la seguente prescrizione:

“Prescrizioni geologico - tecniche (Tav. 6 della Relazione geologico - tecnica):

Classe di edificabilità: IIb Applicare le normali tecniche costruttive.

Osservazioni e prescrizioni: a causa delle limitate caratteristiche geotecniche dei terreni si ritiene indispensabile applicare i dettami del D.M. 11.3.1988; è pertanto richiesta una specifica relazione geologico  tecnica per verificare la compatibilità degli interventi ammessi con l’assetto  strutturale del pendio mediante accurate verifiche di stabilità. Prescrivere efficaci sistemi di canalizzazione e smaltimento delle acque meteoriche e vadose verso le normali direttrici di scolo."

- Nelle singole tabelle di zona relative alla zona “E1", zona ”E2" e zona “sa”:

alla voce “Norme particolari”, alla fine dei disposti è aggiunta la seguente specificazione:

“Si intendono richiamate le prescrizioni di cui alla Tav. 6 - Relazione geologico - tecnica pagg. 33, 34 e 35".

nel testo delle N. di A. è eliminato l’estratto del Piano Stralcio delle Fasce Fluviali (complessivamente n. 3 pagine).



Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 11 - 29601

L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Mongardino (AT). Variante Generale al Piano Regolatore Generale Intercomunale vigente interessante il Comune stesso. Approvazione

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

ART. 1

Di approvare, ai sensi degli artt. 15 e 17 della Legge Regionale 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, la Variante Generale al Piano Regolatore Generale Intercomunale vigente del Consorzio dei Comuni di Mongardino e Vigliano D’Asti, per la parte interessante il territorio del Comune di Mongardino (AT), adottata e successivamente integrata e modificata con deliberazioni assembleari n. 6 in data 14.12.1994 e n. 1 in data 24.2.1995 e con deliberazioni consiliari afferenti il Comune di Mongardino, n. 7 in data 7.3.1997, n. 1 in data 26.1.1998 e n. 14 in data 14.4.1999, subordinatamente all’introduzione “ex officio”, negli elaborati progettuali della Variante al Piano, delle ulteriori modifiche, specificatamente riportate nell’allegato documento “A” in data 22.12.1999, che costituisce parte integrante del presente atto deliberativo, fatte salve comunque le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 “Nuovo Codice della Strada” e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.

ART. 2

La documentazione definitiva, relativa alla Variante Generale al Piano Regolatore Generale Intercomunale vigente dei Comuni di Mongardino e Vigliano D’Asti, relativa al territorio del Comune di Mongardino, debitamente vistata, si compone di:

Deliberazione consiliare n. 7 in data 7.3.1997, esecutiva ai sensi di legge

Deliberazione consiliare n. 1 in data 26.1.1998, esecutiva ai sensi di legge, comprensiva dell’allegato “A” - Elaborato tecnico E/2bis - Integrazioni alla Relazione illustrativa della Carta di sintesi della propensione al dissesto con classi di edificabilità

- Elab. - Controdeduzioni comunali alle proposte di modifica effettuate dall’assessorato all’Urbanistica della regione Piemonte

- Tav.E/1 - Carta di sintesi della propensione al dissesto con classi di edificabilità, in scala 1:10000

- Elab.E/2 - Relazione illustrativa della Carta di sintesi della propensione al dissesto con classi di edificabilità

- Tav.E/M/1 - Uso del suolo in atto ai fini agricoli e forestali, in scala 1:5000

- Tav.E/M/2 - Carta delle infrastrutture tecniche, in scala 1:5000

- Tav.E/M/3/1 - Insediamenti esistenti - Capoluogo, in scala 1:2000

- Tav.E/M/3/2 - Insediamenti esistenti - S. Sebastiano - Stazione, in scala 1:2000

- Tav.E/M/3/3 - Insediamenti esistenti - Terpone - Garlasca - Valbocchetto, in scala 1:2000

- Tav.E/M/3/4 - Insediamenti esistenti - Camicia - Madonna - Valmontasca, in scala 1:2000

- Tav.E/M/3/5 - Insediamenti esistenti - Schede riassuntive di indagine

- Tav.E/M/4 - Individuazione dei lotti asserviti all’edificazione rurale ai sensi dei commi 19° e 20° dell’art. 25 della L.R. 56/77 e s.m.i., in scala 1:5000

- Tav.P/2 - Inquadramento generale, in scala 1:25000

- Elab.P/3 - Relazione geologico-tecnica su aree di completamento e di nuovo impianto

- Tav.P/M/2/2 - Sviluppo dei territori urbanizzati ed urbanizzandi - S. Sebastiano - Stazione, in scala 1:2000

- Tav.P/M/2/3 - Sviluppo dei territori urbanizzati ed urbanizzandi - Terpone - Garlasca - Valbocchetto, in scala 1:2000

- Tav.P/M/2/4 - Sviluppo dei territori urbanizzati ed urbanizzandi - Camicia - Madonna - Valmontasca, in scala 1:2000

Deliberazione consiliare n. 14 in data 14.4.1999, esecutiva ai sensi di legge

- Elab. - Determinazioni comunali sulle proposte di modifica effettuate dall’Assessorato all’Urbanistica della Regione Piemonte

- Elab.P/1 - Relazione illustrativa

- Elab.P/3/tris - Integrazioni alla Relazione geologico-tecnica

- Elab.P/4 - Norme di attuazione e Schede normative di intervento

- Elab.P/5 - Tabelle riepilogative dei dati quantitativi

- Elab.P/6 - Scheda quantitativa dei dati urbani secondo il modello fornito dalla Regione

- Tav.P/M/1 - Planimetria generale, in scala 1:5000

- Tav.P/M/2/1 - Sviluppo dei territori urbanizzati ed urbanizzandi - Capoluogo, in scala 1:2000

- Tav.P/M/3 - Sviluppo del Centro storico, in scala 1:1000.

(omissis)

Allegato

Modifiche da introdurre “ex officio” ai sensi dell’art. 15, comma 11, della L. R. 56/77 s.m.i.

Sulla cartografia:

- Nella leggenda della tavola P/M/3 “Sviluppo del Centro Storico” alla voce “Aree Normative di intervento urbanizzate” prima della descrizione: “Perimetro della zona Centrale Storica a prevalente destinazione residenziale del Capoluogo (di specifico interesse culturale ed ambientale, da salvaguardare ai sensi dell’art. 24 della L.R. 56/77 e s.m.i.)”.

Sono inserite le sigle: “a.1.1 e a.1.2".

Sul testo delle Norme Tecniche di Attuazione:

- Pag. 8, Art. 5

Il punto i) dell’intervento di “Manutenzione straordinaria” si intende stralciato.

- Pag. 22, Art. 18

Al punto 1), dopo: “.... espressamente individuate ....” è inserita la precisazione: “.... in m. 150, salvo eventuali riduzioni regolarmente autorizzate, ....”.

- Pag. 29, Art. 25, Area bo

Alla voce “Indici Urbanistici ed edilizi”, prima di: “lf - 3,00 mc/mq” è inserita la dizione: “Indici massimi per interventi di ampliamento e per bassi fabbricati:”.

- Pag. 35, Art. 25, Area a.1.1 e a 1.2

Al punto 2) delle Prescrizioni Particolari, prima di “Il rilascio della Concessione Edilizia ....” è inserita la frase: “Nelle aree a 1.1, a 1.2 e in tutte le aree o contesti individuati ai sensi dell’art. 24 della L.R. 56/77 e s.m.i., ....”.

- Pag. 41, Art. 25, Area b.1

Al punto 12) delle Prescrizioni Particolari, nella prima riga è stralciato il termine: “.... ed E ....”.

- Pag. 44, Art. 25, Area b.3

Al punto 3) delle Prescrizioni Particolari, alla quarta riga, dopo: “.... volume (v), sono subordinate ....” è inserita la frase: “.... al reperimento o assoggettamento delle aree a servizio di cui all’art. 21 della L.R. 56/77 e s.m.i. così come modificato dalla L.R. 28/99 in attuazione del D.L. 114/98, nonchè ....”.

- Pag. 55, Art. 25, Area t.l. 3

I punti 8) e 9) delle Prescrizioni Particolari sono sostituiti con il seguente:

“8) - Prima dell’attivazione degli interventi sulle aree e preliminarmente alla eventuale modifica delle fasce di rispetto dal torrente Tiglione, occorre sia prodotta una puntuale indagine estesa a tutto il tratto d’asta comunale e alle aree extra comunali adiacenti e geomorfologicamente significative, che definisca in modo preciso le possibilità di utilizzo delle are attraverso una relazione tecnica e realizzazione di cartografie di dettaglio relative al regime idraulico e alla dinamica evolutiva del torrente Tiglione e dei suoi affluenti minori provenienti dai rilievi collinari ed i rischi connessi sviluppando i seguenti contenuti:

- analisi storica dei fenomeni alluvionali (dati raccolti presso BDG della Regione Piemonte, archivi comunali, Genio Civile, giornali e informazioni raccolte in loco);

- indagine geomorfologica di dettaglio (relazione, cartografia storica, cartografia della dinamica evolutiva a scala adeguata);

- indagine fotografica (evidenziando lo stato delle opere idrauliche esistenti); - rilievo topografico di dettaglio su un tratto sufficientemente ampio agganciato a capisaldi reali;

- verifica idraulica in moto permanente estesa almeno 200 m. a valle dell’area in esame con sezioni distanziate non meno di m. 30, riferita allo stato di fatto e a quella eventualmente modificata;

- cartografia di dettaglio delle aree inondabili per diversi Tr e altezze d’acqua con individuazione dei settori a modesto battente e bassa energia e che non interferiscono con la dinamica del corso d’acqua; cartografia di confronto con le modificazioni previste;

- studio dei possibili fenomeni di rigurgito a monte di ponti stradali esistenti prevedendo per le aree in esame minime impermeabilizzazioni, serbatoi o vasche di laminazione opportunamente dimensionate.

In assenza degli studi sopra citati è individuata una fascia di rispetto di 100 m. o di quelle precedentemente autorizzate".

- Pag. 59, Art. 25, Area CA (C 4.3.)

- al punto 12) delle Prescrizioni Particolari, al termine del comma che recita: “.... conformemente ai disposti del D.M. 11.3.1988" è aggiunta la frase: ”.... evitando di comprendere gli interventi citati al punto A2 del citato D.M.";

- al termine del comma che recita: “.... allegati dello Strumento Urbanistico esecutivo;” è aggiunta la frase:

“.... e dovranno essere possibilmente condotte con l’ausilio di penetrometro statico e/o la realizzazione di sondaggi con prelievo di campioni da analizzarsi in laboratorio;”.

- Pag. 59, Art. 25, Area c. 4.4

L’intero punto 13) delle Prescrizioni Particolari riferito all’area C.4.4. è stralciato.

- Pag. 63, Art. 25, Aree C. 4. A.S.

Al punto 15) delle Prescrizioni Particolari, seconda riga, dopo: “...., in particolare nel settore più elevato ....” è aggiunta la prescrizione:

“...., dovrà mantenersi inedificabile il settore indicato nella tavola allegata alla Relazione Geologico - Tecnica e ....”.

- Pag. 64, Art. 25, Aree C. 4. A.S.

- al punto 16) delle Prescrizioni Particolari, dopo: “.... conformemente ai disposti del D.M. 11.3.1988;” è aggiunta la frase:

“....  evitando di comprendere gli interventi citati al punto A2 del citato D.M.”;

- sempre al punto 16) il termine: “tali documenti ....” è sostituito con: “tali indagini ....”;

- ancora al punto 16) dopo: “.... allegato dello Strumento Urbanistico esecutivo ....”

deve essere aggiunta la seguente precisazione:

“....  e dovranno essere possibilmente condotte con l’ausilio di penetrometro statico e/o la realizzazione di sondaggi con prelievo di campioni da analizzarsi in laboratorio ....”.

- Pag. 69, Art. 25, Aree D. 4. A.S.

- il punto 14) delle Prescrizioni Particolari è sostituito con il seguente che recita:

“14/15) Prima dell’attivazione degli interventi sulle aree e preliminarmente alla eventuale modifica delle fasce di rispetto dal torrente Tiglione, occorre sia prodotta una puntuale indagine estesa a tutto il tratto d’asta comunale e alle aree extra comunali adiacenti e geomorfologicamente significative, che definisca in modo preciso le possibilità di utilizzo delle are attraverso una relazione tecnica e realizzazione di cartografie di dettaglio relative al regime idraulico e alla dinamica evolutiva del torrente Tiglione e dei suoi affluenti minori provenienti dai rilievi collinari ed i rischi connessi sviluppando i seguenti contenuti:

- analisi storica dei fenomeni alluvionali (dati raccolti presso BDG della Regione Piemonte, archivi comunali, Genio Civile, giornali e informazioni raccolte in loco);

- indagine geomorfologica di dettaglio (relazione, cartografia storica, cartografia della dinamica evolutiva a scala adeguata);

- indagine fotografica (evidenziando lo stato delle opere idrauliche esistenti);

- rilievo topografico di dettaglio su un tratto sufficientemente ampio agganciato a capisaldi reali;

- verifica idraulica in moto permanente estesa almeno 200 m. a valle dell’area in esame con sezioni distanziate non meno di m. 30, riferita allo stato di fatto e a quella eventualmente modificata;

- cartografia di dettaglio delle aree inondabili per diversi Tr e altezze d’acqua con individuazione dei settori a modesto battente e bassa energia e che non interferiscono con la dinamica del corso d’acqua; cartografia di confronto con le modificazioni previste;

- studio dei possibili fenomeni di rigurgito a monte di ponti stradali esistenti prevedendo per le aree in esame minime impermeabilizzazioni, serbatoi o vasche di laminazione opportunamente dimensionate.

In assenza degli studi sopra citati è individuata una fascia di rispetto di 100 m. o di quelle precedentemente autorizzate".

- Pag. 69, Art. 25, Area d. 4 AS

Il punto 15) delle Prescrizioni Particolari riferito all’area d. 4.6 AS è stralciato.

- Pag. 73. Art. 25, Aree D. 4. (D. 4.7.)

I punti 10) e 11) delle Prescrizioni Particolari sono sostituiti dal seguente, che recita:

“10/11) Prima dell’attivazione degli interventi sulle aree e preliminarmente alla eventuale modifica delle fasce di rispetto dal torrente Tiglione, occorre sia prodotta una puntuale indagine estesa a tutto il tratto d’asta comunale e alle aree extra comunali adiacenti e geomorfologicamente significative, che definisca in modo preciso le possibilità di utilizzo delle aree attraverso una relazione tecnica e realizzazione di cartografie di dettaglio relative al regime idraulico e alla dinamica evolutiva del torrente Tiglione e dei suoi affluenti minori provenienti dai rilievi collinari ed i rischi connessi sviluppando i seguenti contenuti:

- analisi storica dei fenomeni alluvionali (dati raccolti presso BDG della Regione Piemonte, archivi comunali, Genio Civile, giornali e informazioni raccolte in loco);

- indagine geomorfologica di dettaglio (relazione, cartografia storica, cartografia della dinamica evolutiva a scala adeguata);

- indagine fotografica (evidenziando lo stato delle opere idrauliche esistenti);

- rilievo topografico di dettaglio su un tratto sufficientemente ampio agganciato a capisaldi reali;

- verifica idraulica in moto permanente estesa almeno 200 m. a valle dell’area in esame con sezioni distanziate non meno di m. 30, riferita allo stato di fatto e a quella eventualmente modificata;

- cartografia di dettaglio delle aree inondabili per diversi Tr e altezze d’acqua con individuazione dei settori a modesto battente e bassa energia e che non interferiscono con la dinamica del corso d’acqua; cartografia di confronto con le modificazioni previste;

- studio dei possibili fenomeni di rigurgito a monte di ponti stradali esistenti prevedendo per le aree in esame minime impermeabilizzazioni, serbatoi o vasche di laminazione opportunamente dimensionate. In assenza degli studi sopra citati è individuata una fascia di rispetto di .100 m. o di quelle precedentemente autorizzate".

- Pag. 78, Art. 25, Area c. 1

Al punto 11.4) delle Prescrizioni Particolari, prima di: “potranno essere dotati ....” è inserito: “non ....”.



Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 12 - 29602

L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Vigliano D’Asti (AT). Variante Generale al Piano Regolatore Generale Intercomunale vigente interessante il Comune stesso. Approvazione

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

ART. 1

Di approvare, ai sensi degli artt. 15 e 17 della Legge Regionale 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, la Variante Generale al Piano Regolatore Generale Intercomunale vigente del Consorzio dei Comuni di Mongardino e Vigliano D’Asti, per la parte interessante il territorio del Comune di Vigliano D’Asti (AT), adottata e successivamente integrata e modificata con deliberazioni assembleari n. 6 in data 14.12.1994 e n. 1 in data 24.2.1995 e con deliberazioni consiliari afferenti il Comune di Vigliano D’Asti, n. 18 in data 24.3.1997, n. 1 in data 28.1.1998 e n. 12 in data 15.4.1999, subordinatamente all’introduzione “ex officio”, negli elaborati progettuali della Variante al Piano, delle ulteriori modifiche, specificatamente riportate nell’allegato documento “A” in data 22.12.1999, che costituisce parte integrante del presente atto deliberativo, fatte salve comunque le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 “Nuovo Codice della Strada” e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.

ART. 2

La documentazione definitiva, relativa alla Variante Generale al Piano Regolatore Generale Intercomunale vigente dei Comuni di Mongardino e Vigliano D’Asti, relativa al territorio del Comune di Vigliano D’Asti, debitamente vistata, si compone di:

Deliberazione consiliare n. 18 in data 24.3.1997, esecutiva ai sensi di legge

Deliberazione consiliare n. 1 in data 28.1.1998, esecutiva ai sensi di legge

- Elab. - Controdeduzioni comunali alle proposte di modifica effettuate dall’Assessorato all’Urbanistica della Regione Piemonte

- Tav.E/1 - Carta di sintesi della propensione al dissesto con classi di edificabilità, in scala 1:10000

- Elab.E/2 - Relazione illustrativa della Carta di sintesi della propensione al dissesto con classi di edificabilità

- Elab.E/2bis - Integrazioni alla Relazione illustrativa della Carta di sintesi della propensione al dissesto con classi di edificabilità

- Tav.E/V/1 - Uso del suolo in atto ai fini agricoli e forestali, in scala 1:5000

- Tav.E/V/2 - Carta delle infrastrutture tecniche, in scala 1:5000

- Tav.E/V/3/1 - Insediamenti esistenti - Capoluogo, in scala 1:2000

- Tav.E/V/3/2 - Insediamenti esistenti - Tiglione, in scala 1:2000

- Tav.E/V/3/3 - Insediamenti esistenti - Valgrande - Sabbionera, in scala 1:2000

- Tav.E/V/3/4 - Insediamenti esistenti - Camicia - Madonna - Valmontasca, in scala 1:2000

- Elab.E/V/3/5 - Insediamenti esistenti - Schede riassuntive di indagine

- Tav.E/V/4 - Individuazione dei lotti asserviti all’edificazione rurale ai sensi dei commi 19° e 20° dell’art. 25 della L.R. 56/77 e s.m.i., in scala 1:5000

- Tav.P/2 - Inquadramento generale, in scala 1:25000

- Elab.P/3 - Relazione geologico-tecnica su aree di completamento e di nuovo impianto

- Elab.P/3bis - Integrazioni alla Relazione geologico-tecnica

- Tav.P/V/2/3 - Sviluppo dei territori urbanizzati ed urbanizzandi - Valgrande - Sabbionera, in scala 1:2000

- Tav.P/V/2/4 - Sviluppo dei territori urbanizzati ed urbanizzandi - Camicia - Madonna - Valmontasca, in scala 1:2000

Deliberazione consiliare n. 12 in data 15.4.1999, esecutiva ai sensi di legge

- Elab. - Determinazioni comunali sulle proposte di modifica effettuate dall’Assessorato all’Urbanistica della Regione Piemonte

- Elab.P/1 - Relazione illustrativa

- Elab.P/3/tris - Integrazioni alla Relazione geologico-tecnica

- Elab.P/4 - Norme di attuazione e Schede normative di intervento

- Elab.P/5 - Tabelle riepilogative dei dati quantitativi

- Elab.P/6 - Scheda quantitativa dei dati urbani secondo il modello fornito dalla Regione

- Tav.P/V/1 - Planimetria generale, in scala 1:5000

- Tav.P/V/2/1 - Sviluppo dei territori urbanizzati ed urbanizzandi - Capoluogo, in scala 1:2000

- Tav.P/V/2/2 - Sviluppo dei territori urbanizzati ed urbanizzandi - Tiglione, in scala 1:2000

- Tav.P/V/3 - Sviluppo del Centro storico, in scala 1:1000.

(omissis)

Allegato

Modifiche da introdurre “ex officio” ai sensi dell’art. 15, comma 11, della L.R. 56/77 s.m.i.

Sulla cartografia:

- Nella leggenda della tavola P/V/3 “Sviluppo del Centro Storico” alla voce “Aree Normative di intervento urbanizzate” prima della descrizione: “Perimetro della zona Centrale Storica a prevalente destinazione residenziale del Capoluogo (di specifico interesse culturale ed ambientale, da salvaguardare ai sensi dell’art. 24 della L.R. 56/77 e s.m.i.)”.

Sono inserite le sigle: “a.1.1 e a.1.2".

Sul testo delle Norme Tecniche di Attuazione:

- Pag. 8, Art. 5

II punto i) dell’intervento di “Manutenzione straordinaria” si intende stralciato.

- Pag. 22, Art. 18

Al punto 1), dopo: “.... espressamente individuate ....” è inserita la precisazione: “.... in m. 150, salvo eventuali riduzioni regolarmente autorizzate, ....”.

- Pag. 29, Art. 25, Area b.0

Alla voce “Indici Urbanistici ed edilizi”, prima di: “lf -  3,00 mc/mq” è inserita la dizione: “Indici massimi per interventi di ampliamento e per bassi fabbricati:”.

- Pag. 35, Art. 25, Area a 1.1 e a 1.2

Al punto 2) delle Prescrizioni Particolari, prima di “Il rilascio della Concessione Edilizia ....” è inserita la frase: “Nelle aree a 1.1 a 1.2 e in tutte le aree o contesti individuati ai sensi dell’art. 24 della L.R. 56/77 e s.m.i., ....”.

- Pag. 41, Art. 25, Area b.1

Al punto 12) delle Prescrizioni Particolari, nella prima riga è stralciato il termine: “.... ed E ....”.

- Pag. 44, Art. 25, Area b.3

Al punto 3) delle Prescrizioni Particolari, alla quarta riga, dopo: “.... volume (v), sono subordinate ....” è inserita la frase: “.... al reperimento o assoggettamento delle aree a servizio di cui all’art. 21 della L.R. 56/77 e s.m.i. così come modificato dalla L.R. 28/99 in attuazione del D.L. 114/98, nonchè ....”.

- Pag. 55, Art. 25, Area t.l. 3

I punti 8) e 9) delle Prescrizioni Particolari sono sostituiti con il seguente:

“8) - Prima dell’attivazione degli interventi sulle aree e preliminarmente alla eventuale modifica delle fasce di rispetto dal torrente Tiglione, occorre sia prodotta una puntuale indagine estesa a tutto il tratto d’asta comunale e alle aree extra comunali adiacenti e geomorfologicamente significative, che definisca in modo preciso le possibilità di utilizzo delle are attraverso una relazione tecnica e realizzazione di cartografie di dettaglio relative al regime idraulico e alla dinamica evolutiva del torrente Tiglione e dei suoi affluenti minori provenienti dai rilievi collinari ed i rischi connessi sviluppando i seguenti contenuti:

- analisi storica dei fenomeni alluvionali (dati raccolti presso BDG della Regione Piemonte, archivi comunali, Genio Civile, giornali e informazioni raccolte in loco);

- indagine geomorfologica di dettaglio (relazione, cartografia storica, cartografia della dinamica evolutiva a scala adeguata);

- indagine fotografica (evidenziando lo stato delle opere idrauliche esistenti); - rilievo topografico di dettaglio su un tratto sufficientemente ampio agganciato a capisaldi reali;

- verifica idraulica in moto permanente estesa almeno 200 m. a valle dell’area in esame con sezioni distanziate non meno di m. 30, riferita allo stato di fatto e a quella eventualmente modificata;

- cartografia di dettaglio delle aree inondabili per diversi Tr e altezze d’acqua con individuazione dei settori a modesto battente e bassa energia e che non interferiscono con la dinamica del corso d’acqua; cartografia di confronto con le modificazioni previste;

- studio dei possibili fenomeni di rigurgito a monte di ponti stradali esistenti prevedendo per le aree in esame minime impermeabilizzazioni, serbatoi o vasche di laminazione opportunamente dimensionate.

In assenza degli studi sopra citati è individuata una fascia di rispetto di 100 m. o di quelle precedentemente autorizzate".

- Pag. 59, Art. 25, Area C.4. (C 4.3.)

- al punto 12) delle Prescrizioni Particolari, al termine del comma che recita: “.... conformemente ai disposti del D.M. 11.3.1988" è aggiunta la frase: ”.... evitando di comprendere gli interventi citati al punto A2 del citato D.M.;

- al termine del comma che recita: “.... allegati dello Strumento Urbanistico esecutivo;” è aggiunta la frase:

“.... e dovranno essere possibilmente condotte con l’ausilio di penetrometro statico e/o la realizzazione di sondaggi con prelievo di campioni da analizzarsi in laboratorio;”.

- Pag. 59, Art. 25, Area c. 4.4

L’intero punto 13) delle Prescrizioni Particolari riferito all’area C.4.4. è stralciato.

- Pag. 63, Art. 25, Aree C. 4. A.S.

Al punto 15) delle Prescrizioni Particolari, seconda riga, dopo: “...., in particolare nel settore più elevato ....” è aggiunta la prescrizione:

“...., dovrà mantenersi inedificabile il settore indicato nella tavola allegata alla Relazione Geologico - Tecnica e ....”.

- Pag. 64, Art. 25, Aree C. 4. A.S.

- al punto 16) delle Prescrizioni Particolari, dopo: “.... conformemente ai disposti del D.M. 11.03.1988;” è aggiunta la frase:

“.... evitando di comprendere gli interventi citati al punto A2 del citato D.M.”;

- sempre al punto 16) il termine: “tali documenti ....” è sostituito con: “tali indagini ....”;

- ancora al punto 16) dopo: “.... allegato dello Strumento Urbanistico esecutivo ....”

deve essere aggiunta la seguente precisazione:

“.... e dovranno essere possibilmente condotte con l’ausilio di penetrometro statico e/o la realizzazione di sondaggi con prelievo di campioni da analizzarsi in laboratorio ....”.

- Pag. 69, Art. 25, Aree D. 4. A.S.

- il punto 14) delle Prescrizioni Particolari è sostituito con il seguente che recita:

“14/15) Prima dell’attivazione degli interventi sulle aree e preliminarmente alla eventuale modifica delle fasce di rispetto dal torrente Tiglione, occorre sia prodotta una puntuale indagine estesa a tutto il tratto d’asta comunale e alle aree extra comunali adiacenti e geomorfologicamente significative, che definisca in modo preciso le possibilità di utilizzo delle are attraverso una relazione tecnica e realizzazione di cartografie di dettaglio relative al regime idraulico e alla dinamica evolutiva del torrente Tiglione e dei suoi affluenti minori provenienti dai rilievi collinari ed i rischi connessi sviluppando i seguenti contenuti:

- analisi storica dei fenomeni alluvionali (dati raccolti presso BDG della Regione Piemonte, archivi comunali, Genio Civile, giornali e informazioni raccolte in loco);

- indagine geomorfologica di dettaglio (relazione, cartografia storica, cartografia della dinamica evolutiva a scala adeguata);

- indagine fotografica (evidenziando lo stato delle opere idrauliche esistenti);

- rilievo topografico di dettaglio su un tratto sufficientemente ampio agganciato a capisaldi reali;

- verifica idraulica in moto permanente estesa almeno 200 m. a valle dell’area in esame con sezioni distanziate non meno di m. 30, riferita allo stato di fatto e a quella eventualmente modificata;

- cartografia di dettaglio delle aree inondabili per diversi Tr e altezze d’acqua con individuazione dei settori a modesto battente e bassa energia e che non interferiscono con la dinamica del corso d’acqua; cartografia di confronto con le modificazioni previste;

- studio dei possibili fenomeni di rigurgito a monte di ponti stradali esistenti prevedendo per le aree in esame minime impermeabilizzazioni, serbatoi o vasche di laminazione opportunamente dimensionate.

In assenza degli studi sopra citati è individuata una fascia di rispetto di 100 m. o di quelle precedentemente autorizzate".

- Pag. 69, Art. 25, Area d. 4 AS

Il punto 15) delle Prescrizioni Particolari riferito all’area d. 4.6 AS è stralciato.

- Pag. 73. Art. 25, Aree D. 4. (D. 4.7.)

I punti 10) e 11) delle Prescrizioni Particolari sono sostituiti dal seguente, che recita:

“10/11) Prima dell’attivazione degli interventi sulle aree e preliminarmente alla eventuale modifica delle fasce di rispetto dal torrente Tiglione, occorre sia prodotta una puntuale indagine estesa a tutto il tratto d’asta comunale e alle aree extra comunali adiacenti e geomorfologicamente significative, che definisca in modo preciso le possibilità di utilizzo delle aree attraverso una relazione tecnica e realizzazione di cartografie di dettaglio relative al regime idraulico e alla dinamica evolutiva del torrente Tiglione e dei suoi affluenti minori provenienti dai rilievi collinari ed i rischi connessi sviluppando i seguenti contenuti:

- analisi storica dei fenomeni alluvionali (dati raccolti presso BDG della Regione Piemonte, archivi comunali, Genio Civile, giornali e informazioni raccolte in loco);

- indagine geomorfologica di dettaglio (relazione, cartografia storica, cartografia della dinamica evolutiva a scala adeguata);

- indagine fotografica (evidenziando lo stato delle opere idrauliche esistenti);

- rilievo topografico di dettaglio su un tratto sufficientemente ampio agganciato a capisaldi reali;

- verifica idraulica in moto permanente estesa almeno 200 m. a valle dell’area in esame con sezioni distanziate non meno di m. 30, riferita allo stato di fatto e a quella eventualmente modificata;

- cartografia di dettaglio delle aree inondabili per diversi Tr e altezze d’acqua con individuazione dei settori a modesto battente e bassa energia e che non interferiscono con la dinamica del corso d’acqua; cartografia di confronto con le modificazioni previste;

- studio dei possibili fenomeni di rigurgito a monte di ponti stradali esistenti prevedendo per le aree in esame minime impermeabilizzazioni, serbatoi o vasche di laminazione opportunamente dimensionate.

In assenza degli studi sopra citati è individuata una fascia di rispetto di 100 m. o di quelle precedentemente autorizzate".

- Pag. 78, Art. 25, Area C. 1

Al punto 11.4) delle Prescrizioni Particolari, prima di: “potranno essere dotati ....” è inserito: “non ....”.



Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 13 - 29603

Comune di Druogno (VCO). Elezione del Comitato per l’Amministrazione separata dei beni civici di Druogno capoluogo, fraz. Gagnone, Orcenasco, Sagrogno e Sasseglio. Convocazione dei Comizi elettorali ai sensi dell’art. 2, della Legge 17.04.1957, n. 278

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di delegare il Presidente della Giunta Regionale ad indire i comizi elettorali per l’elezione del Comitato per l’Amministrazione separata dei beni civici del Comune di Druogno capoluogo, fraz. Gagnone, Orcenasco, Sagrogno e Sasseglio, per il giorno 28 maggio 2000.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 15 - 29605

Ambiti Territoriali di Caccia e Comprensori Alpini. Riconoscimento personalita’ giuridica privata. 6 elenco

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

il Comprensorio Alpino VC 1 “Valle del Sesia” è riconosciuto quale persona giuridica privata:

in quanto lo statuto risulta conforme allo statuto tipo approvato dalla Giunta regionale con provvedimento n. 5-24032 del 2.3.1998.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 28 - 29618

Attuazione del progetto “Controllo delle acque destinate al consumo umano”. Allineamento base dati in collaborazione con le ASL del Piemonte. Accantonamento a favore della Direzione Sanita’ Pubblica di L. 200.000.000 sul cap. 12292/2000

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

- di varare “progetti obiettivo” presentati dalle ASL piemontesi per l’allineamento dei codici relativi agli archivi contenuti nel Sottosistema Catasto Infrastrutture (SCI) e Sottosistema Controllo Acque potabili (CAP), prevedendo incentivi economici da erogare agli operatori che ne verranno interessati;

- di accantonare la somma di L. 200.000.000 sul cap. 12292 del bilancio 2000 (100386/A) a favore della Direzione Sanità Pubblica, da assegnare alle ASL piemontesi per la realizzazione di “progetti obiettivo” per l’allineamento dei dati contenuti nei sottosistemi CAP e SCI; l’erogazione avverrà a seguito di successiva Determinazione Dirigenziale, alla presentazione da parte delle ASL di “progetti obiettivo” e sulla base dei dati effettivi rilevati.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 37 - 29627

Attivita’ di Educazione Sanitaria e promozione alla salute. Accantonamento alla Direzione Regionale Controllo delle Attivita’ Sanitarie degli importi di L. 177.000.000 sul capitolo 12250 e di L. 6000.000 sul capitolo 12286 del Bilancio Regionale 2000

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

- di accantonare alla Direzione Regionale Controllo delle Attivita’ Sanitarie, per il proseguimento delle iniziative di Educazione Sanitaria e promozione della salute, gli importi di:

* L. 177.000.000 sul capitolo 12250/2000 (100368/A);

* L. 600.000.000 sul capitolo 12286/2000. (100369/A)

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 41 - 29631

Reg. CEE 1260/99 - ob. 2 - DOCUP (Documento Unico di Programmazione). Periodo di programmazione 2000-2006. Programma Phasing Out. Approvazione con i poteri del Consiglio ai sensi dell’art. 40 dello Statuto

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

per le considerazioni illustrate in premessa

di approvare il Documento Unico di Programmazione (DOCUP) e il Programma di Sostegno Transitorio (Phasing Out) redatti ai sensi del Reg. CEE 1260/99 - ob. 2 - periodo di programmazione 2000-2006 che costituiscono parte integrante della presente deliberazione (Allegato A).

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 46 - 29635

Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti il T.A.R. Piemonte proposto da privati per l’accertamento del diritto a veder assoggettati a tassazione separata i compensi incentivanti la produttivita’ dell’anno 1995. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dell’avv. Claudio Pipitone. Spesa L. 1.000.000 (cap. 10560/2000)

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di autorizzare il Presidente della Giunta Regionale a costituirsi nel giudizio avanti il T.A.R. Piemonte in premessa descritto ed alle conseguenti attività processuali a tutela dell’interesse dell’Ente nel giudizio e nella eventuale successiva esecuzione, mediante la rappresentanza e difesa dell’avv. Claudio Pipitone ed eleggendo domicilio presso lo stesso in Torino, Via Piffetti 7 bis.

La spesa presunta in L. 1.000.000 è impegnata sul cap. 10560 del bilancio 2000 e sarà liquidata con successivo provvedimento previa presentazione della relativa parcella debitamente vistata dal competente Ordine Professionale (478).

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 48 - 29637

Autorizzazione a costituirsi nel giudizio avanti al Tribunale di Ivrea instaurato da un Comune per l’accertamento della proprieta’ di immobili trasferiti all’A.S.L. 9 di Ivrea. Spesa L. 100.000 (cap. 10560/2000)

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di autorizzare il Presidente della Giunta Regionale a costituirsi nel giudizio avanti il Tribunale di Ivrea in premessa descritto ed all’esplicazione di ogni conseguente attività processuale a tutela dell’interesse dell’Ente nel giudizio e nella eventuale successiva esecuzione, ivi compresa ogni opportuna eccezione e domanda anche in via riconvenzionale e nei confronti di terzi da chiamarsi in giudizio mediante la rappresentanza e difesa dell’avv. Eugenia Salsotto ed eleggendo domicilio presso gli uffici della Regione Piemonte siti in Ivrea, Piazza Castello n. 5;

di incaricare lo studio Notaio Enrico Patrizio Mambretti, in Torino, Corso Vinzaglio n. 3 per gli adempimenti relativi alla procura speciale a norma dell’art. 183 c.p.c.

La spesa presunta di L. 100.000 è accantonata sul cap. 10560 del bilancio 2000 e sarà liquidata con successivo provvedimento previa presentazione della relativa parcella vistata dal competente Collegio Notarile (A. 100389).

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 10 marzo 2000, n. 2 - 29649

Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti il Giudice di Pace di Torino proposto da un privato per ottenere il risarcimento dei presunti danni subiti in seguito ad una collisione con un cinghiale. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dell’avv. Pier Carlo Maina

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a costituirsi nel giudizio avanti il Giudice di Pace di Torino in premessa descritto ed alle conseguenti attività processuali a tutela dell’interesse dell’Ente nel giudizio e nella eventuale successiva esecuzione, mediante la rappresentanza e difesa dell’avv. Pier Carlo Maina ed eleggendo domicilio presso la stessa in Torino, Piazza Castello 165.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 10 marzo 2000, n. 3 - 29650

Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti al T.A.R. Piemonte proposto da un privato avverso determinazione del Direttore Regionale della Direzione Territorio Rurale n. 411 del 24.12.1999 in materia di danni al comparto agricolo da avversita atmosferiche. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dell’avv. Maria Lacognata

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di autorizzare la Regione Piemonte in persona del Presidente della Giunta Regionale a costituirsi nel giudizio avanti al T.A.R. Piemonte in premessa descritto ed alle conseguenti attività processuali a tutela dell’interesse dell’Ente nel giudizio e nella eventuale successiva esecuzione, mediante la rappresentanza e difesa dell’avv. Maria Lacognata ed eleggendo domicilio presso la stessa in Torino, Piazza Castello 165.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 10 marzo 2000, n. 4 - 29651

Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti al T.A.R. Piemonte proposto da un Comune avverso D.G.R.P. n. 9-29155 del 17.1.2000. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dell’avv. Anita Ciavarra

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a costituirsi nel giudizio avanti al T.A.R. Piemonte in premessa descritto ed alle conseguenti attività processuali a tutela dell’interesse dell’Ente nel giudizio e nella eventuale successiva esecuzione, mediante la rappresentanza e difesa dell’avv. Anita Ciavarra ed eleggendo domicilio presso la stessa in Torino, Piazza Castello 165.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 10 marzo 2000, n. 6 - 29653

Autorizzazione a proporre avanti il Tribunale di Torino giudizio congiuntamente a Azienda Ospedaliera O.I.R.M. - Sant’Anna e Commissario Liquidatore ex U.S.S.L. TO-IX contro una Società relativamente alla copertura assicurativa di un sinistro - Sentenza Corte d’Appello di Torino n. 509 del 6.5.98. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dell’avv. Gianfranco Zurlo di Torino

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di autorizzare la Regione Piemonte in persona del Presidente della Giunta Regionale a proporre avanti il Tribunale di Torino giudizio nei confronti della TORO S.p.a. in premessa descritto ed all’esplicazione di ogni conseguente attività processuale a tutela dell’interesse dell’Ente nel giudizio e nella eventuale successiva esecuzione, ivi compresa ogni opportuna eccezione e domanda anche in via riconvenzionale e nei confronti di terzi da chiamarsi in giudizio, anche a titolo di garanzia, mediante la rappresentanza e difesa dell’avv. Gianfranco Zurlo ed eleggendo domicilio presso lo stesso in Torino, Via Aurelio Saffi n. 17 alle condizioni di cui alla citata nota dell’Azienda O.I.R..M. Sant’Anna prot. n.. 1377/9/Leg. del 22.2.2000

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 10 marzo 2000, n. 7 - 29654

Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti il TAR Piemonte proposto da privati per ottenere l’annullamento dei provv. 3.2.2000, prot. 162/D2 e 3.2.2000, prot. 1851/346 D1 della Direzione Processo Legislativo e della Direzione Segreteria dell’Assemblea Regionale. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dell’avv. C. Pipitone. Spesa L. 1.000.000 (cap. 10560/2000)

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a costituirsi nel giudizio avanti il T.A.R. Piemonte in premessa descritto ed alle conseguenti attività processuali a tutela dell’interesse dell’Ente nel giudizio e nella eventuale successiva esecuzione, mediante la rappresentanza e difesa dell’avv. Claudio Pipitone ed eleggendo domicilio presso lo stesso in Torino, Via Piffetti n. 7 bis.

La spesa presunta in L. 1.000.000 è impegnata sul cap. 10560 del bilancio 2000 e sarà liquidata con successivo provvedimento previa presentazione della relativa parcella debitamente vistata dal competente Ordine professionale.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 10 marzo 2000, n. 9 - 29656

Applicazione della normativa sulle quote latte - criteri e procedure per l’attribuzione dei quantitativi di latte della riserva regionale di cui all’art. 1, comma 21, della legge 27 aprile 1999, n. 118 ed all’art. 1, comma 1, del D.L. 4 febbraio 2000, n. 8

A relazione dell’ Assessore Bodo :

Visto il Reg. CEE n.3950/92, che istituisce un prelievo supplementare nel settore del latte e dei prodotti lattiero caseari;

Preso atto che con il Reg.CEE 1266/99 è stata prevista l’applicazione del suddetto regime di contingentamento per altri otto periodi consecutivi, a decorrere dal 1° aprile 2000;

Vista la Legge 468/92, che stabilisce le modalità di attuazione della normativa comunitaria sulle quote latte e sul prelievo supplementare, e successive modificazioni ed integrazioni, unitamente alle altre innumerevoli disposizioni emanate in materia;

Vista la Legge 118/99 che, all’art.1, comma 21, prevede che le quote resesi disponibili a seguito dell’attuazione della L.5/98 e successive modificazioni ed integrazioni, nonchè dall’applicazione degli articoli 2 e 3 del DPR 23.12.93, n.569, affluiscono alla riserva nazionale per essere ripartite fra le regioni e provincie autonome ai fini della successiva assegnazione ai produttori titolari di quota. Tale assegnazione deve essere effettuata sulla base di criteri oggettivi di priorità deliberati dalle stesse Amministrazioni, tenuto prioritariamente conto delle riduzioni derivanti dalla Legge 24.2.95, n.46. Secondo le disposizioni del successivo comma 21bis, non potranno beneficiare dell’attribuzione in esame i produttori che abbiano venduto od affittato, in tutto od in parte, le quote di cui erano titolari nel corso dei periodi 97/98 e 98/99. Le disposizioni di cui sopra si applicano a decorrere dal periodo 99/2000;

Visto il D.L. 8/2000 che all’art.1, comma 1, prevede che il quantitativo di latte attribuito dall’U.E. con Regolamento (CE) 1256/99, affluisca alla riserva nazionale con decorrenza 1° aprile 2000, e venga ripartito fra le regioni e province autonome per la successiva assegnazione ai produttori, da effettuarsi entro tre mesi dalla data di conversione in legge del medesimo decreto, secondo criteri oggettivi di priorità determinati dalle stesse Amministrazioni. Almeno il 20% di detta riserva dovrà essere destinata ai giovani agricoltori richiedenti, salvo il caso di insufficienti richieste. Sono esclusi dall’assegnazione i produttori che nel corso degli ultimi tre periodi abbiano ceduto, in tutto od in parte, le quote di cui erano titolari.

Considerato che il comma 2 del medesimo articolato, consente alle regioni e province autonome di stabilire - per coloro che hanno beneficiato delle assegnazioni ai sensi del D.L. 8/2000 e della L.118/99 - il divieto di trasferimento, totale o parziale, delle quote possedute per uno o più periodi, salvo documentati casi di forza maggiore;

Vista la Legge Regionale 8.7.99, n.17 “Riordino dell’esercizio delle funzioni amministrative in materia di agricoltura, alimentazione, sviluppo rurale, caccia e pesca” e considerato che è in piena applicazione, a decorrere dal 1° gennaio 2000, la suddetta legge;

Visti in particolare, per la materia in esame:

- l’articolo 2, comma 1, lettera i), per effetto del quale è trasferito alle province l’esercizio delle funzioni relative agli interventi per la gestione delle quote di produzione;

- l’articolo 6, comma 2, lettera d), che riserva alla Regione la definizione e ripartizione a livello subregionale dei quantitativi di riferimento in relazione alle politiche di regolamentazione delle produzioni;

Acquisite le proposte delle Amministrazioni provinciali, delle Organizzazioni Professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale tramite le loro organizzazioni regionali, nonchè delle Associazioni produttori latte riconosciute e livello regionale;

Viste le risultanze del Comitato ex art.8 della L.R. 17/99, riunito in data 2 marzo 2000;

Considerato opportuno, nella ratio della norma e nell’esercizio del potere discrezionale regionale, nonchè sulla base di quanto emerso dagli atti e dagli incontri di cui sopra, che la definizione puntuale dei criteri e delle modalità operative di assegnazione delle quote della riserva venga stabilita da ciascuna provincia, in maniera tale da poter più correttamente rispondere alle peculiari situazioni produttive locali, alle esigenze ed alle aspettative che ne derivano, agli specifici obiettivi da perseguire per il mantenimento e lo sviluppo del comparto;

Ravvisata conseguentemente la necessità, al fine di consentire una corretta applicazione del regime e tenuto conto del ridotto margine temporale operativo prescritto dalla normativa in oggetto, di definire unicamente i criteri di ripartizione fra le province dei quantitativi della riserva nazionale assegnati alla Regione Piemonte;

Preso atto, a tale scopo, che:

- le quote della riserva nazionale ex L.118/99 sono attribuite alle regioni in misura proporzionale ai quantitativi individuali di riferimento, allocati presso ciascuna di esse, accertati per i periodi 1995/96 e 1996/97 ai sensi della L.5/98;

- le quote della riserva nazionale ex D.L. 8/2000 sono attualmente ripartite fra le regioni sulla base della media fra la distribuzione percentuale dei quantitativi di riferimento e delle produzioni accertate per i medesimi periodi 95/96 e 97/97;

Ritenuto corretto procedere alla ripartizione a livello subregionale (province) delle quote della riserva ex L.118/99 e D.L. 8/2000 mantenendo i medesimi criteri di cui al precedente periodo;

Ritenuto infine necessario - a tutela dell’interesse generale dei produttori e di un corretto governo del settore, considerando la quota secondo la sua vera ed unica funzione che è quella di un autorizzazione amministrativa per porre un limite alla produzione individuale di latte (specifico obiettivo della politica comunitaria) e non un “bene rendita” - che le quote assegnate non possano essere in tutto od in parte vendute, né affittate od essere comunque oggetto di contratti fino alla conclusione del periodo 2005/06 (31.3.2006), salvo il verificarsi di documentati cause di forza maggiore;

La Giunta Regionale, unanime,

delibera

Per quanto riportato in premessa:

1 - I quantitativi assegnati alla Regione Piemonte in applicazione dell’articolo 1, comma 21, della L.118/99 vengono ripartiti a livello subregionale (provincia) in misura proporzionale ai quantitativi individuali di riferimento allocati presso ciascuna di esse ed accertati per i periodi 1995/96 e 1996/97 ai sensi della L.5/98, distinti in quota consegna e vendite dirette;

2 - I quantitativi assegnati alla Regione Piemonte in applicazione dell’articolo 1, comma 1, del D.L. 8/2000 vengono ripartiti a livello subregionale (provincia) sulla base della media fra la distribuzione percentuale dei quantitativi di riferimento e delle produzioni accertate ex L.5/98 in ciascuna di esse per i periodi 95/96 e 96/97, ovvero secondo i criteri di distribuzione della riserva nazionale che risulteranno dal provvedimento di conversione in legge del medesimo decreto, se differenti;

3 - La ripartizione tra le province dei quantitativi della riserva regionale, nel rispetto delle indicazioni di cui sopra, sarà effettuata dalla Direzione Sviluppo dell’Agricoltura;

4 - Le province provvederanno ad assegnare ai produttori operanti nel rispettivo territorio il quantitativo così ripartito, quale quota A ed a seguito di regolare domanda, secondo criteri di priorità e modalità preventivamente dalle stesse determinati. Tali criteri dovranno tenere conto delle indicazioni, dei termini e delle procedure contenute nelle disposizioni di legge, nei percorsi operativi indicati dall’AIMA e dal Ministero, compatibilmente con la funzionalità dei collegamenti telematici e del sistema informativo e gestionale predisposto dalla stessa Azienda. Copia dell’atto con il quale ciascuna amministrazione provinciale definisce i criteri di attribuzione dei quantitativi in questione dovrà essere trasmessa alla Direzione Sviluppo dell’Agricoltura;

5 - Nell’ipotesi in cui i quantitativi disponibili presso un bacino provinciale risultino inferiori alle quote da assegnare ai produttori ivi operanti, questi riaffluiscono alla riserva regionale per essere ripartiti fra le altre province con gli stessi criteri di cui ai punti 1 e 2;

6 - L’assegnazione dei quantitativi della riserva di cui alla L.118/99 ed al DL 8/2000 ha validità, rispettivamente, per il periodo 99/2000 e per il periodo 2000/01. Dell’avvenuta assegnazione dovrà essere data idonea comunicazione ai produttori beneficiari. L’inserimento informatico delle modificazioni conseguenti all’assegnazione medesima, sarà effettuata secondo le procedure disposte dall’AIMA e le funzionalità disponibili nel sistema informativo per la gestione del regime delle quote latte. Alla Direzione Sviluppo dell’Agricoltura dovrà essere presentato un dettagliato rendiconto dei quantitativi assegnati, fino al puntuale completamento della riserva disponibile presso ogni bacino provinciale, con modalità e procedure preventivamente concordate anche tenuto conto delle funzionalità del sistema informativo di supporto;

7 - In tutti i casi in cui il produttore beneficiario dell’assegnazione di quantitativi della riserva di cui ai punti 1 e 2 procede a trasferire, in tutto od in parte, la propria quota, lo stesso perde la frazione di quota assegnata in applicazione del presente atto, che rientra pertanto nella riserva provinciale.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 10 marzo 2000, n. 12 - 29659

L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Favria (TO). Approvazione del Piano Particolareggiato interessante gli ambiti RE 31 - RE 32 - RE 33 e della contestuale variante allo Strumento Urbanistico Generale Comunale vigente

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

ART. 1

Di approvare, ai sensi degli artt. 17 e 40 della Legge Regionale 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, il Piano Particolareggiato interessante gli ambiti RE 31 - RE 32 - RE 33 e la contestuale variante al Piano Regolatore Generale vigente adottati dal Comune di Favria, in provincia di Torino, con deliberazioni consiliari n. 42 in data 8.6.1999 e n. n. 66 in data 9.11.1999 - fatte salve le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 “Nuovo Codice della Strada” e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni - subordinatamente all’introduzione “ex officio”, negli elaborati progettuali, delle modifiche specificatamente riportate nell’allegato documento “A” in data 8.2.2000 che costituisce parte integrante al presente provvedimento.

ART. 2

Di decidere l’osservazione presentata a seguito della pubblicazione degli atti dello Strumento Urbanistico Esecutivo, in Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente, secondo quanto specificato in narrativa.

ART. 3

Di stabilire in anni 10, dalla data del presente provvedimento, i tempi entro i quali dovrà essere attuato il Piano Particolareggiato in argomento ed i termini entro cui, a norma di legge, dovranno essere espletate le procedure di acquisizione delle aree.

ART. 4

La documentazione relativa al Piano Particolareggiato interessante gli ambiti RE 31 - RE 32 - RE 33 ed alla contestuale variante al Piano Regolatore Generale vigente, adottata dal Comune di Favria, debitamente vistata, si compone di:

- deliberazione consiliare n. 42 in data 8.6.1999, integrata con deliberazione consiliare n. 66 in data 9.11.1999 (quest’ultima comprensiva della Relazione esplicativa e del Piano particellare di esproprio), esecutive ai sensi di legge, con allegato: Elaborati afferenti il Piano Particolareggiato

- Elab.All.1 - Relazione illustrativa

- Tav.2 - Planimetria Generale di P.P.E., in scala 1:1000

- Tav.3 - Planimetrie alla scala del P.R.G.C. - Piante e sezioni, in scala 1:5000 e 1:2000

- Tav.4 - Planimetrie alla scala catastale - Planimetrie, in scala 1:750

- Tav.5 - Progetto planovolumetrico degli interventi previsti - Piante e sezioni, in scala 1:200

- Elab.All.6.1 - Progetto preliminare - Opere di urbanizzazione primaria - Relazione tecnica

- Tav.6.2 - Progetto Opere di urbanizzazione primaria - Piante e sezioni, in scala 1:200

- Elab.All.6.3 - Progetto preliminare - Opere di urbanizzazione primaria - Computo metrico estimativo

- Elab.All.7.1 - Progetto preliminare - Opere di urbanizzazione secondaria - Relazione tecnica

- Tav.7.2 - Progetto Opere di urbanizzazione secondaria - Piante e sezioni, in scala 1:200

- Elab.All.7.3 - Progetto preliminare - Opere di urbanizzazione secondaria - Computo metrico estimativo

- Elab.All.8 - Norme specifiche di attuazione

- Elab.All.9 - Schema di convenzione

- Elab. - Relazione geologica, geotecnica

- Elab. - Relazione esplicativa, con allegato il Piano particellare di esproprio

Elaborati afferenti la contestuale variante al vigente P.R.G.C.

- Elab. - Variante al P.R.G.C. - Relazione

- Tav.5 - Variante al P.R.G.C. - Progetto definitivo - Planimetrie, in scala 1:5000

- Tav.6 - Variante al P.R.G.C. - Progetto definitivo - Planimetrie, in scala 1:2000

- Elab. - Variante al P.R.G.C. - Osservazioni-controdeduzioni.

(omissis)

Allegato

Elenco modificazioni introdotte “ex officio” alle Norme di Attuazione del P.P.E.

Art. 1 - Parametri urbanistici ed edilizi

Aggiungere al termine del punto 1.1 “Volumetria” la seguente ulteriore prescrizione:

“- l’eventuale utilizzo a scopo abitativo del sottotetto, anche se conseguente ai trasferimenti di cubatura sopra ammessi, determina l’inclusione della volumetria del sottotetto stesso nel computo complessivo di P.P.E. ed è subordinato al rispetto dei requisiti di abitabilità (illuminazione naturale, altezza media e collegamento diretto dall’unità abitativa sottostante); inoltre sostituire al punto 1.3 ”Altezza massima" il valore “mt. 7.60" con ”mt. 7.50".

Art. 2 - Posizionamento degli edifici e accessi alle proprietà

Quale ultimo comma introdurre la seguente ulteriore disposizione: “In ogni caso non saranno ammessi accessi diretti sulla viabilità principale dall’area a parcheggio pubblico S.15 oltre a quelli già esistenti.”.



Deliberazione della Giunta Regionale 10 marzo 2000, n. 13 - 29660

L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di San Giacomo Vercellese (VC). Approvazione del Piano Regolatore Generale Comunale

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

ART. 1

Di approvare, ai sensi dell’art. 15 della Legge Regionale 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, il Piano Regolatore Generale del Comune di San Giacomo Vercellese (VC), adottato e successivamente modificato ed integrato con deliberazioni consiliari n. 23 in data 12.12.1997 e n.14 in data 9.4.1999, subordinatamente all’introduzione “ex officio”, negli elaborati progettuali, delle ulteriori modifiche, specificatamente riportate nell’allegato documento in data 16.2.2000, che costituisce parte integrante del presente atto deliberativo, fatte comunque salve le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 “Nuovo Codice della Strada” e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.

ART.2

La documentazione costituente il Piano Regolatore Generale del Comune di San Giacomo Vercellese, debitamente vistata, si compone di:

ATTI AMMINISTRATIVI:

di adozione e successive modificazioni del P.R.G.C. in argomento

- D.C. n. 23 in data 12.12.1997, esecutiva ai sensi di legge

- D.C. n. 14 in data 9.4.1999, esecutiva ai sensi di legge

ATTI TECNICI:

costituenti gli elaborati adottati e/o riconfermati con i sopracitati atti amministrativi

- Elab.Doc.A - Relazione

- Elab. - Relazione geologico-tecnica

- Tav. 1 - Carta geologica, in scala 1:25.000

- Tav. 2 - Carta geoidrologica , in scala 1:10.000

- Tav. 3 - Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica ed idoneità alla destinazione urbanistica del territorio, in scala 1:10.000

- Tav. 4 - Planimetria. Individuazione delle aree di nuova destinazione urbanistica, in scala 1:5.000

- Elab.Doc.A - Allegato A.2a.1. Tabulati di elaborazione e lettura dei dati del rilievo dello stato di fatto

- Tav.Doc.A - Allegato A.2a.2. Individuazione grafica delle entità rilevate, in scala 1:1.500

- Tav.1R Doc.A - Allegato A.2b. Condizioni igienico-strutturali degli edifici, in scala 1:1.500

- Tav.2R Doc.A - Allegato A.2b. Destinazioni prevalenti dei piani terra, in scala 1:1.500

- Tav.3R Doc.A - Allegato A.2b. Condizioni prevalenti degli altri piani, in scala 1:1.500

- Tav.4R Doc.A - Allegato A.2b. Rete idrica, in scala 1:1.500

- Tav.5R Doc.A - Allegato A.2b. Rete pubblica illuminazione, in scala 1:1.500

- Tav.6R Doc.A - Allegato A.2b. Rete fognaria, in scala 1:1.500

- Tav.7R Doc.A - Allegato A.2b. Rete metano, in scala 1:1.500

- Tav.8R Doc.A - Allegato A.3. Uso del suolo in atto ai fini agricoli, forestali ed estrattivi, in scala 1:5.000

- Tav.1P Doc.B - Planimetria sintetica di piano e delle previsioni urbanistiche dei comuni contermini, in scala 1:25.000

- Tav.2P Doc.B - Destinazioni d’uso e vincoli, in scala 1:5.000

- Tav.3P Doc.B - Destinazioni d’uso e vincoli, in scala 1:2.000

- Tav.4P Doc.B - Destinazioni d’uso e vincoli e categorie d’intervento, in scala 1:1.000

- Elab.Doc.C - Norme di Attuazione

- Elab.Doc.D - Scheda quantitativa dei dati urbani

- Elab. - Relazione geologico-tecnica.Integrazioni (Stesura giugno 1997 con 2^ revisione 2/1999)

- Elab. - Relazione geologico-tecnica.Integrazioni (Stesura maggio 1998)

- Tav. 01i - Carta geoidrologica , in scala 1:10.000

- Tav. 02i - Carta litotecnica , in scala 1:10.000

- Tav. 03i - Carta geomorfologica, in scala 1:10.000 - Elab - Controdeduzioni ad osservazioni e rilievi

- Elab.Doc.C - Controdeduzioni. Norme di Attuazione.

(omissis)

Allegato

Elenco delle modifiche introdotte “ex officio” sul testo delle Norme di Attuazione.

Articolo 22 ultimo comma

- Eliminare la prescrizione che recita: “Nell’applicazione delle norme di salvaguardia ....omissis....”

Art. 23 lett. a)

- aggiungere nel quinto capoverso la precisazione “previa stipula di apposite convenzioni che definiscano oneri, cautele ed attrezzature di uso pubblico da porre in essere.”

Art. 26 lettera c)

- Sostituire il verbo “dovrà” riportato dopo le parole “L’attuazione della SUE” con “potrà”

Articolo 29

- Eliminare al primo capoverso le parole “e, all’occorrenza, si individuano spazi per ampliamenti”

- Sostituire al punto b) - parametro Np il valore 3 (tre) con 2 (due)

Articolo 40 quale ultimo comma

- Introdurre le seguenti ulteriori disposizioni: “Fermo restando quanto sopra affermato, i contenuti dell’elaborato geologico-tecnico-integrazioni, allegato alla delibera n. 14 del 9.4.1999, devono comunque intendersi così corretti:

- Area 6

In carenza di uno studio idraulico più completo sul torrente Rovasenda e di una più puntuale individuazione degli interventi di difesa atti a garantire una totale sicurezza dell’area anche per TR = 200 anni, si inserisce l’area in classe III.

Nuove opere o costruzioni saranno ammesse solo a seguito della realizzazione di interventi di riassetto territoriale finalizzati all’eliminazione o minimizzazione della situazione di rischio. Con tali interventi si dovranno definire gli obiettivi che le opere devono raggiungere in relazione all’effettiva eliminazione e/o minimizzazione della pericolosità. L’utilizzazione delle aree, comunque, dovrà quindi essere considerata sospesa sino alla verifica delle opere completate.

- Area 8

Per una profondità pari a 40 metri dal rio Oriol è individuata una fascia rientrante nella classe III. Oltre tale limite il territorio è inserito cautelativamente in classe II con gli interventi sistematori previsti quali: innalzamento della soglia delle costruzioni, muro di contenimento per acque a bassa energia.

- Aree 9 - 11 - c

In considerazione del fatto che tali aree potrebbero essere interessate da fenomeni di esondazione da parte del torrente Rovasenda con TR medio-elevato la classe di rischio loro attribuita è la III.

- Area 10

Il posizionamento dell’area è in classe III. Nuove opere o costruzioni saranno ammesse solo a seguito della realizzazione di interventi di riassetto territoriale finalizzati all’eliminazione o minimizzazione della situazione di rischio. Con tali interventi si dovranno definire gli  obiettivi che le opere devono raggiungere in relazione all’effettiva eliminazione e/o minimizzazione della pericolosità.

L’utilizzazione delle aree, comunque, dovrà quindi essere considerata sospesa sino alla verifica della validità delle opere completate."



Deliberazione della Giunta Regionale 10 marzo 2000, n. 14 - 29661

Legge Regionale n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Calliano (AT). Approvazione della 6^ Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

ART.1

Di approvare, ai sensi del combinato disposto di cui agli artt. 15 e 17 della L.R. 5.12.1977 n, 56 e successive modificazioni, la 6^ Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente del Comune di Calliano (AT), adottata e successivamente modificata con deliberazioni consiliari n. 14 in data 15.5.1997, n. 48 in data 17.11.1997, n. 51 in data 22.12.1997 e n. 17 in data 28.4.1999, subordinatamente all’introduzione “ex officio”, negli elaborati progettuali, delle ulteriori modificazioni specificatamente riportate nell’allegato documento “A” in data 3.2.2000, che costituisce parte integrante al presente provvedimento e fatte salve, comunque, le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 “Nuovo Codice della Strada” e del relativo regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.

ART.2

La documentazione definitiva relativa alla 6^ Variante al Piano Regolatore Comunale vigente del Comune di Calliano, debitamente vistata, si compone di:

-deliberazioni consiliari n. 14 in data 15.5.1997, n. 48 in data 17.11.1997 e n. 51 in data 22.12.1997, esecutive ai sensi di legge, con allegato:

- Elab. -Relazione con allegata tav. P1V6, Planimetria Progetto, tavola di raffronto, in scala 1:5.000;

- Elab. -Norme di Attuazione;

- Elab. -Relazione Geologico-Tecnica;

- Elab. -Carta Geoidrologica;

- Tav.I -Carta Geo-Litotecnica, in scala 1:10.000;

- Tav.II -Carta Geomorfologica e dei dissesti, in scala 1:10.000;

- Tav.III -Carta Geoidrologica, in scala 1:10.000;

- Tav.IIIa -Carta di sintesi-Concentrico, in scala 1:2.000;

- Tav.IIIb -Carta di sintesi Frazione S.Desiderio, in scala 1:2.000;

- Tav.IIIc -Carta di sintesi Frazione Perrona, in scala 1:2.000;

- Tav.IIId -Carta di sintesi zona ricettivo-Alberghiera e aree industriali, in scala 1:2.000;

- Tav.A0V6 -Inquadramento territoriale previsioni di piano, in scala 1:25.000;

- Tav.A3V6 -Tracciato acquedotto, in scala 1:5.000; - Tav.A4V6 -Tracciato fognatura, in scala 1:5.000;

- Tav.A10V6 -Tracciato rete gas, in scala 1:5.000;

- Tav.P4V6 -Categorie d’intervento edilizio Centro storico, in scala 1:1.000;

Deliberazione Consiliare n. 17 in data 28.4.1999, esecutiva ai sensi di legge, con allegato:

- Elab. -Relazione;

- Elab. -Norme di Attuazione;

- Tav.P1V6 -Planimetria di progetto, in scala 1:5.000;

- Tav.P2V6 -Destinazioni d’uso del suolo, in scala 1:2.000;

- Tav.P31V6 -Destinazioni d’uso del suolo frazione San Desiderio, in scala 1:2.000;

- Tav.P32V6 -Destinazioni d’uso del suolo frazione Perrona, in scala 1:2.000;

- Tav.P5V6 -Zona ricettivo alberghiera ed aree industriali, in scala 1:2.000.

(omissis)

Allegato


Modifiche da introdurre “ex officio” ai sensi dell’art. 15, comma 11, della L.R. 56/77 e s.m. ed i.

1) Sui contenuti specifici.

Sono stralciate le seguenti aree residenziali:

- n. 16 (a nord del capoluogo);

- n. 19 (a sud del capoluogo - erroneamente indicata con il n. 16 nelle presenti controdeduzioni);

- n. 26, parte residua;

- n. 33.

Conseguentemente nelle tabelle di zona sono stralciati tutti i dati quantitativi relativi alle aree residenziali sopracitate.

Nella tabella di zona, relativa all’area turistico ricettiva identificata con la sigla “RA2", sono modificati i seguenti parametri urbanistici:

- l’indice territoriale indicato in 0,45 mc/mq è ridotto a 0,26 mc/mq;

- l’indice fondiario indicato in 0,56 mc/mq è ridotto a 0,32 mc/mq;

- il volume aggiuntivo da ampliamento, nuova edificazione indicato in 11.042 mc è ridotto a 5.000 mc.

- Inoltre è stralciata la dizione “la superficie coperta non potrà essere superiore a 2.000 mq”.

Per l’area produttiva “PN2", è stralciata la residua parte dell’area non interessata da edifici esistenti.

2) Sulle norme di attuazione e relative tabelle di zona.

Al punto 4.6.13 - Art. 55 (pag. 42), sono apportate le seguenti modifiche:

- alla seconda riga è stralciata la nota: “*1" e la relativa disposizione, che recita - 1* un albergo di massimo 25 stanze e”;

- dopo la dizione “bassi fabbricati” è aggiunta la seguente dizione “adibiti ad uso accessorio con un altezza massima di mt. 3,00";

- alla quarta riga il numero 500 è sostituito con 50, inoltre la successiva e conseguente nota che recita “2* 1.500" è stralciata;

alla fine del disposto sono stralciate la nota “*4" e la relativa disposizione: ”4* la costruzione dell’albergo dovrà avere un’altezza massima di 7.50 mt., quella dei bassi fabbricati di 4.50 mt.; tutti gli edifici dovranno avere le caratteristiche delle cascine d’epoca limitrofe soprattutto in relazione al rapporto tra larghezza e lunghezza e dimensione e cadenza delle aperture; la concessione sarà subordinata al parere vincolante della commissione provinciale 91 bis della L.R. 56/77 e s.m. ed integrazioni".

Alla fine del testo, è inserita la seguente prescrizione: “tutti gli interventi dovranno essere sottoposti al parere vincolante della commissione provinciale di cui all’art. 91 bis della L.R. 56/77 e s.m. ed integrazioni”.





Deliberazione della Giunta Regionale 10 marzo 2000, n. 20 - 29667

Modifica della DCR 613-1208 del 25 gennaio 2000 “L.15 marzo 1997, n. 59, art.21 e D.P.R. 18 giugno 1998, n.233. Approvazione Piano regionale di dimensionamento delle istituzioni scolastiche statali”. Assunzione del provvedimento da parte della Giunta regionale con i poteri del Consiglio ex art.40 dello Statuto

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

1. di modificare, avvalendosi della facoltà attribuitagli dall’art.40 dello Statuto regionale, la DCR 613-1208 del 25 gennaio 2000 “L.15 marzo 1997, n.59, art.21 e D.P.R. 18 giugno 1998, n.233. Approvazione Piano regionale di dimensionamento delle istituzioni scolastiche statali”, secondo quanto indicato e motivato nell’Allegato 1 alla presente deliberazione, sua parte integrante;

2. di considerare la presente deliberazione quale modifica, a tutti gli effetti, della DCR.613-1208 del 25 gennaio 2000 e di conseguenza di considerare l’Allegato 1 alla presente deliberazione, quale modifica del Piano regionale ed in particolare dell’Allegato 1 alla citata DCR, al quale si fa riferimento;

3. di considerare pertanto le istituzioni dimensionate, indicate nell’Allegato 1, idonee per il proseguimento dell’iter procedurale stabilito dal citato D.P.R.233/1998, art.4, comma 1.

(omissis)

Deliberazione della Giunta Regionale 10 marzo 2000, n. 28 - 29674

Programma straordinario di investimenti in edilizia sanitaria ai sensi dell’art. 20 della Legge 11.03.1988 n. 67 - I triennio - Variazione di assestamento relativa alla R.S.A. di Cumiana. Adozione con i poteri del Consiglio regionale ai sensi dell’art. 40 dello Statuto

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

- di approvare, con i poteri del Consiglio Regionale ai sensi dell’art. 40 dello Statuto della Regione Piemonte, la variazione del numero di posti letto della R.S.A. di Cumiana da n. 60 per anziani non autosufficienti più n. 10 per disabili a n. 21 posti letto per la riabilitazione per minori cerebrolesi.

- di trasmettere la presente deliberazione al Consiglio regionale per la ratifica.

(omissis)


DETERMINAZIONI
DEI DIRIGENTI

La legenda esplicativa relativa ai codici delle Direzioni e dei Settori è pubblicata a pagina del presente Bollettino (Ndr)

Giunta regionale


Codice 28.5
D.D. 29 novembre 1999, n. 472

Saldo commessa di Gestione C.S.I. Piemonte anno 1996. Spesa di lire 1.103.809.239= (Cap. 12190/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di provvedere al saldo della fattura n. 1312 del 25.9.1997 sulla commessa di Gestione per l’anno 1996 in favore del C.S.I. Piemonte per lire 1.103.809.239= oneri fiscali compresi

- di impegnare, per il saldo di cui sopra, l’importo di L. 1.103.809.239 sul cap. 12190/99 (accantonamento n. 363129/A).

Il Dirigente responsabile
Ezio Turaglio



Codice 28.1
D.D. 29 novembre 1999, n. 474

S.n.c. Croce Gialla di Grugliasco - Sostituzione del Direttore Sanitario - A.S.L. n. 5

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di prendere atto della sostituzione da parte della S.n.c. Croce Gialla di Grugliasco del Direttore Sanitario Dott. Giovanni Brusasco da parte del Dott. Offredi - Viana Reinaldo iscritto all’Ordine dei Medici della Provincia di Torino.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso entro il termine di 60 giorni innanzi al T.A.R..

Il Dirigente responsabile
Margherita Colombano



Codice 28.1
D.D. 29 novembre 1999, n. 475

Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dell’Organizzazione: “Life Ambulanza - A.L.A.” di Nichelino

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

L’Organizzazione “Life Ambulanza - A.L.A.” con sede in Nichelino, Via Vittorio Veneto n. 11 è iscritta al Registro Regionale del Volontariato Settore Sanità.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. entro il termine di 30 gg. dalla notificazione.

Il Dirigente responsabile
Margherita Colombano



Codice 28.1
D.D. 29 novembre 1999, n. 476

Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dell’Organizzazione: “Volontari Psichiatrici Insieme - VOL.P.I.” di Torino

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

L’Organizzazione “Volontari Psichiatrici Insieme - VOL.P.I.” con sede in Torino, Via Leoncavallo n. 2 è iscritta al Registro Regionale del Volontariato Settore Sanità.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. entro il termine di 30 gg. dalla notificazione.

Il Dirigente responsabile
Margherita Colombano



Codice 28.5
D.D. 30 novembre 1999, n. 486

Convenzione tra la Regione Piemonte e il Consorzio per il Sistema Informativo (CSI-Piemonte) per il conferimento di incarico relativo alla implementazione del Sistema informativo Sanitario Regionale. Spesa di Lire 576.000.000= (Cap. 12170/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di approvare l’offerta tecnico-economica, con il relativo piano di attività, del CSI-Piemonte inerente l’implementazione delle procedure informatiche della Direzione regionale Programmazione Sanitaria, relativamente all’attuazione di un progetto per un “Sistema Informativo di supporto alla Programmazione Sanitaria, Componente di integrazione 1999-2000" per una spesa complessiva pari a L. 924.000.000 o.f.i.;

- di dare atto che l’attività del progetto indicato nell’Allegato A avrà termine entro il 31/12/2000;

- di affidare al CSI-Piemonte l’esecuzione della commessa di cui alla scheda allegata (Allegato A) finanziando quota parte di tale progetto per un totale di lire 576.000.000= o.f.i. per l’anno in corso;

- di impegnare, per l’affidamento di cui sopra, l’importo di L. 576.000.000= sul cap. 12170/99 (accantonamento n. 364611).

Il Direttore regionale
Luigi Robino



Codice 28.5
D.D. 30 novembre 1999, n. 487

Gestione del Sistema informativo Sanitario Regionale da parte del C.S.I. Piemonte. Saldo gestione 1999, saldo fatture periodo 1987-89 e conguaglio IVA per fattura saldo gestione 1996. Spesa totale di lire 843.006.385= (Cap. 12170/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di affidare l’incarico della gestione del Sistema Informativo Sanitario Regionale per il mese di dicembre 1999 al CSI-Piemonte, provvedendo ad impegnare quale quota a saldo per l’affidamento di cui sopra, l’importo di L. 492.936.000= o.f.i.

- di impegnare la somma di lire 9.275.707= quale integrazione IVA 1% riferita a fattura a saldo per attività di gestione del C.S.I. Piemonte per l’anno 1996.

- di impegnare la somma di lire 340.794.678= o.f.i. per il saldo di fatture scadute e non liquidate relative al periodo 1987-89 riguardanti attività e servizi prestati dal C.S.I. Piemonte in favore dell’Assessorato alla Sanità;

per un totale di lire 843.006.385= da impegnarsi sul capitolo 12170/99 (accantonamento n. 364611).

Il Dirigente responsabile
Ezio Turaglio



Codice 28.5
D.D. 30 novembre 1999, n. 489

Rinnovo affidamento di fornitura di servizi in campo informatico alla Cooperativa Eta Beta. Spesa per mese di Dicembre 1999 lire 4.392.480= e saldo per periodo gennaio-settembre 1999 spesa di lire 48.541.640=. Capitolo 12170 bilancio 1999

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di impegnare la cifra di lire 48.541.640= o.f.i. quale saldo da liquidare alla Cooperativa Eta Beta per l’affidamento di servizi in campo informativo per il periodo gennaio - settembre 1999 sul capitolo 12170 del bilancio 1999

- di rinnovare, per le motivazioni in premessa illustrate, alla Società Cooperativa Eta Beta a r.l. Lungo Dora Voghera 22 - 10153 Torino, per un totale di 800 ore, l’affidamento della fornitura di servizi di cui all’allegata convenzione;

- di stabilire che la predetta fornitura di servizi, per la quale si prevede una spesa totale di L. 52.709.760= (I.V.A. compresa), dovrà essere resa con le modalità indicate in premessa e riportate nell’allegato schema di convenzione, che fa parte integrante del presente provvedimento;

- di impegnare la somma di L. 4.392.480= (I.V.A. compresa) per la spesa relativa al periodo dicembre 1999 sul capitolo 12170 del bilancio 1999

alla spesa totale di lire 52.934.120 si fa fronte con D.G.R. n. 29-28796 del 29 novembre 1999 accantonamento n. 364611.

Il Direttore regionale
Luigi Robino



Codice 28.5
D.D. 30 novembre 1999, n. 491

Impegno somme per erogazioni di cassa alle Aziende Sanitarie. Lire 109.548.000.000.=. (Cap. 12280/99). E Lire 36.619.000.000 (Cap. 12300/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di impegnare le seguenti somme:

lire 97.329.000.000= sul capitolo 12280/99 (accantonamento n. 363130) I 365392

lire 12.219.000.000= sul capitolo 12280/99 (accantonamento n. 364609) I 365393

lire 36.619.000.000= sul capitolo 12300/99 (accantonamento n. 364610) I 365541

da utilizzarsi per predisporre, con successivi provvedimenti, l’erogazione in favore delle Aziende Sanitarie (dalla ASL 1 alla ASL 22), delle Aziende Ospedaliere (S. Giovanni Battista di Torino, C.T.O./C.R.F./M. Adelaide, O.I.R.M./S. Anna, S. Luigi di Orbassano, Ospedale Maggiore Di Novara, Ospedale S. Croce/Carle di Cuneo, Ospedale S.S. Antonio e B. Arrigo di Alessandria), ed agli Enti a convenzione obbligatoria ex art. 41, 42, 43 della legge 833/78 (Ordine Mauriziano, Ospedale Valdese di Torino, Casa di Cura S. Camillo, Casa di Cura Ausiliatrice, P.O. Gradenigo, Istituto Beata Vergine della Consolata, Fondazione S. Maugeri Clinica del Lavoro e della Riabilitazione di Veruno, Centro Auxologico di Piancavallo) delle restanti somme occorrenti a garantire un corretto flusso di pagamenti nei tempi previsti dalle norme nazionali e regionali di riferimento.

- ai seguenti impegni si fa fronte con deliberazioni della Giunta Regionale n. 35-28531 del 11.11.1999 (accantonamento n. 363130) e n. 29-28796 del 29.11.1999 (accantonamenti n. 364609 e n. 364610).

Il Dirigente responsabile
Ezio Turaglio



Codice 28.1
D.D. 7 dicembre 1999, n. 501

Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dell’E.N.P.A. di Ovada

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

L’E.N.P.A. con sede in Ovada, Strada S. Evasio n. 52 è iscritta al Registro Regionale del Volontariato Settore Sanità.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. entro il termine di 30 gg. dalla notificazione.

Il Dirigente responsabile
Margherita Colombano



Codice 28.1
D.D. 7 dicembre 1999, n. 502

Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dell’Organizzazione: “Associazione Italiana Donatori Organi (A.I.D.O)” di Carpignano Sesia

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

L’Organizzazione “Associazione Italiana Donatori Organi (A.I.D.O.)” con sede in Carpignano Sesia, Piazza Volontari Libertà n. 4 è iscritta al Registro Regionale del Volontariato Settore Sanità.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. entro il termine di 30 gg. dalla notificazione.

Il Dirigente responsabile
Margherita Colombano



Codice 28.1
D.D. 7 dicembre 1999, n. 503

Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dell’Organizzazione: “Associazione Italiana Donatori Organi (A.I.D.O)” di Villafranca Piemonte

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

L’Organizzazione “Associazione Italiana Donatori Organi (A.I.D.O.)” con sede in Villafranca Piemonte, Via Valzania n. 10 è iscritta al Registro Regionale del Volontariato Settore Sanità.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. entro il termine di 30 gg. dalla notificazione.

Il Dirigente responsabile
Margherita Colombano



Codice 28.1
D.D. 7 dicembre 1999, n. 504

Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dell’Organizzazione: “Associazione Italiana Donatori Organi (A.I.D.O)” di Lanzo Torinese

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

L’Organizzazione “Associazione Italiana Donatori Organi (A.I.D.O.)” con sede in Lanzo Torinese, Via Vittorio Emanuele II n. 2/C è iscritta al Registro Regionale del Volontariato Settore Sanità.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. entro il termine di 30 gg. dalla notificazione.

Il Dirigente responsabile
Margherita Colombano



Codice 28
D.D. 7 dicembre 1999, n. 505

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 19 di Asti

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;

- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il “patto di buon governo” di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell’11.11.1999;

- di dare atto che l’Azienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, l’accertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.

Il Direttore regionale
Luigi Robino



Codice 28
D.D. 13 dicembre 1999, n. 507

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione Azienda Sanitaria Ospedaliera di Cuneo

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;

- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il “patto di buon governo” di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata alla D.G.R. n. 55 - 28551 dell’11.11.1999;

- di dare atto che l’Azienda ha segnalato delle possibili criticità derivanti da cause eccezionali, l’accertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.

Il Direttore regionale
Luigi Robino



Codice 28.1
D.D. 13 dicembre 1999, n. 517

Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dell’Organizzazione: “V.I.T.A.” di Chieri

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

L’Organizzazione “V.I.T.A.” con sede in Chieri, Via San Giorgio n. 19 è iscritta al Registro Regionale del Volontariato Settore Sanità.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. entro il termine di 30 gg. dalla notificazione.

Il Dirigente responsabile
Margherita Colombano



Codice 28.1
D.D. 13 dicembre 1999, n. 518

Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dell’Organizzazione: “Lega Italiana per la lotta alla Sclerosi Multipla (L.I.S.M.) - Sezione di Bra” di Bra

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

L’Organizzazione “Lega Italiana per la lotta alla Sclerosi Multipla (L.I.S.M.) - Sezione di Bra”, con sede in Bra, Via Vittorio Emanuele n. 3 è iscritta al Registro Regionale del Volontariato Settore Sanità.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. entro il termine di 30 gg. dalla notificazione.

Il Dirigente responsabile
Margherita Colombano



Codice 28
D.D. 16 dicembre 1999, n. 519

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 13 di Novara

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;

- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il “patto di buon governo” di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell’11.11.1999;

- di dare atto che l’Azienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, l’accertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.

Il Direttore regionale
Luigi Robino



Codice 28
D.D. 16 dicembre 1999, n. 520

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 14 di Omegna

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;

- di escludere dalla precedente conformità l’aumento di una U.O.A. nel Dipartimento di Salute Mentale, in quanto in contrasto con le esigenze di razionalizzazione dell’organizzazione aziendale;

- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il “patto di buon governo” di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell’11.11.1999;

- di dare atto che l’Azienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, l’accertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.

Il Direttore regionale
Luigi Robino



Codice 28
D.D. 16 dicembre 1999, n. 521

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione Azienda Sanitaria Locale n. 7 di Chivasso

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;

- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il “patto di buon governo” di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell’11.11.1999;

- di dare atto che l’Azienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, l’accertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.

Il Direttore regionale
Luigi Robino



Codice 28
D.D. 16 dicembre 1999, n. 522

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione Azienda Sanitaria Locale n. 9 di Ivrea

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;

- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il “patto di buon governo” di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell’11.11.1999;

- di dare atto che l’Azienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, l’accertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.

Il Direttore regionale
Luigi Robino



Codice 28
D.D. 16 dicembre 1999, n. 523

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione Azienda Sanitaria Locale n. 20 di Alessandria

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;

- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il “patto di buon governo” di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell’11.11.1999;

- di dare atto che l’Azienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, l’accertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.

Il Direttore regionale
Luigi Robino



Codice 28
D.D. 16 dicembre 1999, n. 524

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione Azienda Sanitaria Locale n. 12 di Biella

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;

- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il “patto di buon governo” di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell’11.11.1999;

- di dare atto che l’Azienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, l’accertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.

Il Direttore regionale
Luigi Robino



Codice 28.1
D.D. 16 dicembre 1999, n. 526

Determinazione n. 480/28.1 del 30.11.1999. Associazione Croce Bianca Valsusina di Susa - A.S.L. n. 5. Autorizzazione definitiva all’esercizio dell’attività di trasporto infermi a mezzo di autoambulanza

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di autorizzare l’Associazione Croce Bianca Valsusina di Susa all’esercizio dell’attività di trasporto infermi a mezzo autoambulanza, fermo restando quant’altro previsto dalla determinazione n. 480/28.1 del 30.11.1999;

- di prendere atto che l’attività è effettuata mediante le ambulanze di trasporto AB199DW - TO59526L - TO60450N - TO42039P - TOW93910.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso entro il termine di 60 giorni innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale.

Il Dirigente responsabile
Margherita Colombano



Codice 28.1
D.D. 20 dicembre 1999, n. 527

Albo regionale degli Enti Ausiliari che gestiscono strutture per la riabilitazione ed il reinserimento sociale dei tossicodipendenti. CooperativaSociale Agricola Terra Mia - Centro di Accoglienza Diurna “Il Mulino Grande” Str. Carpice 17 Moncalieri. Iscrizione di struttura semiresidenziale

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Margherita Colombano



Codice 28.1
D.D. 20 dicembre 1999, n. 528

Albo regionale degli Enti Ausiliari che gestiscono strutture per la riabilitazione ed il reinserimento sociale dei tossicodipendenti. Associazione di Solidarietà “Rinascita” Centro di Accoglienza Diurna - via Varrone, 5, Asti. Iscrizione di struttura semiresidenziale

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

L’iscrizione all’Albo regionale degli Enti Ausiliari che gestiscono strutture per la riabilitazione ed il reinserimento sociale dei tossicodipendenti del Centro di Accoglienza Diurna semiresidenziale, via Varrone 5, Asti gestito dall’Associazione di Solidarietà “Rinascita” nell’area terapeutico - riabilitativa.

La conseguente definizione della retta in L. 49.600 giornaliere, incrementata annualmente del tasso programmato d’inflazione, da corrispondersi da parte delle AA.SS.LL. per ogni tossicodipendente inserito nella suddetta struttura semiresidenziale.

Il Dirigente responsabile
Margherita Colombano



Codice 28.1
D.D. 20 dicembre 1999, n. 529

Iscrizione all’Albo degli Enti Ausiliari che gestiscono strutture per la riabilitazione ed il reinserimento sociale dei tossicodipendenti del “Centro Residenziale di Breve Accoglienza (C.R.A.B.)”, gestito dalla Cooperativa sociale “Centro di Solidarietà l’Approdo” di Asti

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Margherita Colombano



Codice 28.1
D.D. 20 dicembre 1999, n. 530

Albo regionale degli Enti Ausiliari che gestiscono strutture per la riabilitazione ed il reinserimento sociale dei tossicodipendenti. Comunità residenziale Casa Speranza gestita dall’Associazione Madonna del Giovane - sede di via del Bottegone n. 9. - fraz. Chiavazza Biella - Cambiamento area di iscrizione

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Il passaggio dall’area pedagogico - riabilitativa a quella terapeutico - riabilitativa della comunità residenziale “Casa Speranza” gestita dall’Associazione Madonna del Giovane, con sede in via del Bottegone n. 9, fraz. Chiavazza Biella già iscritta all’Albo Regionale degli Enti Ausiliari con D.P.G.R. 28.6.1996 n. 2507.

- la definizione della retta in L. 70.800 giornaliere, incrementata annualmente del tasso programmato d’inflazione, da corrispondersi da parte delle AA.SS.LL. per ogni tossicodipendente inserito nella suddetta Comunità residenziale.

Il Dirigente responsabile
Margherita Colombano



Codice 28
D.D. 21 dicembre 1999, n. 531

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 18 di Alba

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;

- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il “patto di buon governo” di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell’11.11.1999;

- di dare atto che l’Azienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, l’accertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.

Il Direttore regionale
Luigi Robino



Codice 28
D.D. 21 dicembre 1999, n. 532

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Ospedaliera OIRM/S. Anna di Torino

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;

- di escludere dala precedente conformità l’organizzazione dipartimentale che, così come dichiarato dal Direttore Generale dell’Azienda, troverà formalizzazione nell’anno 2000.

- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il “patto di buon governo” di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell’11.11.1999;

- di dare atto che l’Azienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, l’accertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.

Il Direttore regionale
Luigi Robino



Codice 28
D.D. 21 dicembre 1999, n. 533

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 10 di Pinerolo

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;

- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il “patto di buon governo” di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell’11.11.1999;

- di dare atto che l’Azienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, l’accertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.

Il Direttore regionale
Luigi Robino



Codice 28
D.D. 21 dicembre 1999, n. 534

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 2 di Torino

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;

- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il “patto di buon governo” di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell’11.11.1999;

- di dare atto che l’Azienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, l’accertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.

Il Direttore regionale
Luigi Robino



Codice 28
D.D. 21 dicembre 1999, n. 535

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 5 di Collegno

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;

- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il “patto di buon governo” di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell’11.11.1999;

- di dare atto che l’Azienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, l’accertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.

Il Direttore regionale
Luigi Robino



Codice 28
D.D. 21 dicembre 1999, n. 536

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 3 di Torino

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;

- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il “patto di buon governo” di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell’11.11.1999;

- di dare atto che l’Azienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, l’accertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.

Il Direttore regionale
Luigi Robino



Codice 28.5
D.D. 22 dicembre 1999, n. 539

Erogazione Straordinaria alle Aziende Sanitarie delle anticipazioni di cassa relative all’anno 1998. Spesa di Lire 26.305.333.981= Capitolo 12280/98 e di lire 97.694.666.019= Capitolo 12280/99

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di erogare, per le motivazioni espresse in premessa, con le modalità previste dall’art. 35 della Legge 119/81, la somma totale di L. 124.000.000.000= alle Aziende Sanitarie della Regione Piemonte nella misura indicata nell’allegato prospetto A facente parte integrante della presente determinazione, quale erogazione di una quota straordinaria riferita all’esercizio 1998.

- alla spesa di Lire 124.000.000.000= si fa fronte con determinazioni dirigenziali:

- n. 455 del 30.11.1998 per lire 26.305.333.981 impegno n. 330401 assunto sul bilancio 1998,

- n. 491 del 30.11.1999 per lire 97.329.000.000= impegno n. 365392 e per lire 365.666.019= impegno n. 365393 assunti sul bilancio 1999.

Il Dirigente responsabile
Ezio Turaglio



Codice 28
D.D. 22 dicembre 1999, n. 540

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 8 di Chieri

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99, organizzandosi al momento con dipartimenti funzionali e per obiettivi;

- di dare atto che il Dipartimento di Cardiologia, previsto nella proposta di piano di organizzazione, potrà essere considerato “per obiettivi” ai sensi della L.R. 10/95 oppure configurarsi come Unità Operativa Autonoma aggregata al Dipartimento di Medicina;

- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il “patto di buon governo” di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell’11.11.1999, tenuto conto della ripartizione corretta dei finanziamenti DEA;

- di dare atto che l’Azienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, l’accertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.

Il Direttore regionale
Luigi Robino



Codice 28.2
D.D. 22 dicembre 1999, n. 543

Determinazione n. 448/28.2 del 17.11.99 - “Finanziamento Progetti Emergenza Territoriale Anno 99 - Rideterminazione saldo a favore A.S.L. 19 a seguito di presentazione di rendiconto

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di approvare la situazione contabile relativa all’A.S.L. 19 come indicato nell’elenco allegato al presente atto a seguito della presentazione del rendiconto delle spese sostenute nell’anno 1998.

La somma di L. 708.831.578, erogata in esubero rispetto al fabbisogno quantificato con il Progetto 99 sarà comunque destinata dall’Azienda a coprire spese relative all’emergenza territoriale o per eventuali necessità che si presentino nell’anno in corso o come anticipo per la gestione dell’anno 2000.

Il Dirigente responsabile
Valter Galante



Codice 28.2
D.D. 22 dicembre 1999, n. 544

Determinazione n. 448/28.2 del 17.11.99 - Finanziamento Progetti Emergenza Territoriale Anno 99 - Rideterminazione saldo a favore A.S.L. 20 a seguito di presentazione di rendiconto

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di approvare la situazione contabile relativa all’A.S.L. 20 come indicato nell’elenco allegato al presente atto a seguito della presentazione del rendiconto delle spese sostenute nell’anno 1998.

La somma dovuta all’Azienda sarà impegnata ed erogata non appena la disponibilità sul Bilancio dell’anno 2000 le permetterà.

Il Dirigente responsabile
Valter Galante



Codice 28
D.D. 24 dicembre 1999, n. 545

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 21 di Casale M.to

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;

- di escludere dalla precedente conformità sia il “Dipartimento area urgenza”, che non può configuarsi come strutturale in quanto composto da un’unica struttura complessa (UOA), sia l’UONA di Gastroenterologia, in quanto funzione non prevista dal PSR e non oggetto di Accordo di quadrante;

- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il “patto di buon governo” di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell’11.11.1999;

- di dare atto che l’Azienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, l’accertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.

Il Direttore regionale
Luigi Robino



Codice 28
D.D. 28 dicembre 1999, n. 547

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Ospedaliera S. Luigi di Orbassano

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;

- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il “patto di buon governo” di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell’11.11.1999;

- di dare atto che l’Azienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, l’accertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.

Il Direttore regionale
Luigi Robino



Codice 28
D.D. 28 dicembre 1999, n. 548

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 15 di Cuneo

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;

- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il “patto di buon governo” di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell’11.11.1999;

- di dare atto che l’Azienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, valutabili esclusivamente per quanto riguarda l’esercizio 1999, e l’accertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.

Il Direttore regionale
Luigi Robino



Codice 28
D.D. 28 dicembre 1999, n. 551

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria locale n. 17 di Savigliano

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;

- di precisare che la valutazione dell’organizzazione dipartimentale è limitata a quanto evidenziato negli organigrammi aziendali pur in mancanza di coerenza degli stessi con il modello 10;

- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il “patto di buon governo” di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell’11.11.1999;

- di precisare che, per quanto riguarda le osservazioni dell’A.L.S. relative ai costi 1998, base di calcolo per il “Patto di Buon Governo”, gli stessi saranno oggetto di successiva verifica nell’ambito dell’approvazione del conto consuntivo del medesimo anno;

- di dare atto che l’Azienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, l’accertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.

Il Direttore regionale
Luigi Robino



Codice 28
D.D. 28 dicembre 1999, n. 552

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Ospedaliera “Maggiore della Carità” di Novara

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;

- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il “patto di buon governo” di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell’11.11.1999;

- di dare atto che l’Azienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, l’accertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.

Il Direttore regionale
Luigi Robino



Codice 28
D.D. 29 dicembre 1999, n. 553

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 11 di Vercelli

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;

- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il “patto di buon governo” di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell’11.11.1999;

- di dare atto che l’Azienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, l’accertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.

Il Direttore regionale
Luigi Robino



Codice 28
D.D. 29 dicembre 1999, n. 554

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 22 di Novi Ligure

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;

- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il “patto di buon governo” di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell’11.11.1999;

- di dare atto che l’Azienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, l’accertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.

Il Direttore regionale
Luigi Robino



Codice 28
D.D. 30 dicembre 1999, n. 556

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 6 di Ciriè

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;

- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il “patto di buon governo” di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell’11.11.1999;

- che nell’ambito del rendiconto economico sarà espressamente valutato il costo reale relativo al processo di spostamento dell’assistenza sanitaria delle popolazioni dei Comuni di Alpignano e Val della Torre, viste le implicazioni di tale spostamento nell’ambito del rispetto dei parametri stabiliti con il “patto di Buon Governo”;

- di dare atto che l’Azienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, l’accertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.

Il Direttore regionale
Luigi Robino



Codice 28
D.D. 30 dicembre 1999, n. 557

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Ospedaliera di Alessandria

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;

- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il “patto di buon governo” di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell’11.11.1999;

- di dare atto che l’Azienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, l’accertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.

Il Direttore regionale
Luigi Robino



Codice 28
D.D. 30 dicembre 1999, n. 558

Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Ospedaliera di Mondovì

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;

- di dare atto che i dipartimenti identificati come funzionali e misti sono da considerarsi per obiettivi ai sensi della L.R. 10/95;

- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il “patto di buon governo” di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell’11.11.1999;

- di dare atto che l’Azienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, l’accertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.

Il Direttore regionale
Luigi Robino



Codice 30.3
D.D. 1 giugno 1999, n. 270

LL.RR. nn. 18/84, 22/90 Art. 3 e 59/96 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale per l’anno 1996 - Autorizzazione alla liquidazione della 1ª e 2ª rata di contributo concesso alla Società “Delta” s.a.s. di Prarostino per lavori di “Ristrutturazione ed ampliamento presidio Casa di Riposo Prealpi per definizione R.A. - R.A.F.” in Prarostino - Impegno di L. 179.400.000 (Cap. 27190/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di autorizzare l’erogazione della 1ª e 2ª rata del contributo di cui trattasi e di liquidare il relativo importo di L. 179.400.000 alla Società “Delta” s.a.s. di Prarostino per lavori di “Ristrutturazione ed ampliamento presidio Casa di Riposo Prealpi per definizione R.A. - R.A.F.” in Prarostino, secondo le modalità definite;

- di impegnare l’importo di L. 179.400.000 sul Cap. 27190/99 - residui perenti - del bilancio per l’esercizio finanziario 1999;

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino



Codice 30.3
D.D. 9 giugno 1999, n. 289

LL.RR. nn. 18/84, 22/90 e 40/95 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale (a rimborso) per l’anno 1995 - Autorizzazione alla liquidazione al Comune di Montegrosso d’Asti della 3ª rata di contributo concesso - Impegno di L. 59.840.250 (Cap. 27190/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di autorizzare l’erogazione della 3º rata del contributo di cui trattasi e di liquidare il relativo importo di L. 59.840.250 al Comune di Montegrosso d’Asti, secondo le modalità definite all’art. 11 dalla Legge Regionale 21.03.1984, n. 18;

- di impegnare l’importo di L. 59.840.250 sul Cap. 27190/99 - residui perenti - del bilancio per l’esercizio finanziario 1999.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino



Codice 30.3
D.D. 9 giugno 1999, n. 290

LL.RR. nn. 18/84, 22/90 e 40/95 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale (a rimborso) per l’anno 1995 - Autorizzazione alla liquidazione all’Ospedale S. Antonio di Caraglio della 1ª rata di contributo concesso - Impegno di L. 87.990.000 (Cap. 27190/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di autorizzare l’erogazione della 1º rata del contributo di cui trattasi e di liquidare il relativo importo complessivo di L. 87.990.000 all’Ospedale S. Antonio di Caraglio, secondo le modalità definite all’art. 11 della Legge Regionale 21.03.1984 n. 18;

- di assegnare l’importo di L. 87.990.000 sul Cap. 27190/99 - residui perenti - del bilancio per l’esercizio finanziario 1999.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino



Codice 30.3
D.D. 29 luglio 1999, n. 391

LL.RR. nn. 18/84, 22/90 e 40/95 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale (a rimborso) per l’anno 1995 - Autorizzazione alla liquidazione al Comune di Montegrosso d’Asti della 4ª rata di contributo concesso - Impegno di L. 19.946.750 (Cap. 27190/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di autorizzare l’erogazione della 4º rata del contributo di cui trattasi e di liquidare il relativo importo di L. 19.946.750 al Comune di Montegrosso d’Asti, secondo le modalità definite all’art. 11 della Legge Regionale 21.03.1984, n. 18;

- di impegnare l’importo di L. 19.946.750 sul Cap. 27190/99 - residui perenti - del bilancio per l’esercizio finanziario 1999.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino



Codice 30.3
D.D. 3 agosto 1999, n. 400

LL.RR. nn. 18/84, 22/90 e 40/95 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale (a rimborso) per l’anno 1996 - Autorizzazione alla liquidazione all’Ente Casa di Riposo “Ottolenghi” di Acqui Terme della 1ª rata di contributo concesso - Impegno di L. 73.500.000 (Cap. 27190/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di autorizzare l’erogazione della 1º rata del contributo di cui trattasi e di liquidare il relativo importo di L. 73.500.000 all’Ente Casa di Riposo “Ottolenghi” di Acqui Terme, secondo le modalità definite all’art. 11 della Legge Regionale 21.03.1984 n. 18;

- di impegnare l’importo di L. 73.500.000 sul Cap. 27190/99 - residui perenti - del bilancio per l’esercizio finanziario 1999.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino



Codice 30.3
D.D. 25 agosto 1999, n. 425

LL.RR. nn. 18/84 e 22/90 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale per l’anno 1992 - Autorizzazione alla liquidazione al Comune di Margarita della 3º rata di contributo concesso - Impegno di L. 90.000.000 (Cap. 27190/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di autorizzare l’erogazione della 3º rata del contributo di cui trattasi e di liquidare il relativo importo di L. 90.000.000 al Comune di Margarita, secondo le modalità definite all’art. 11 della Legge Regionale 21.03.1984 n. 18;

- di impegnare l’importo di L. 90.000.000 sul Cap. 27190/99 - residui perenti - del bilancio per l’esercizio finanziario 1999.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino



Codice 30.3
D.D. 25 agosto 1999, n. 426

LL.RR. nn. 18/84, 22/90 e 10/96 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale (a rimborso) per l’anno 1996 - Autorizzazione alla liquidazione al Comune di Canelli della 1º rata di contributo concesso - Impegno di L. 87.306.000 (Cap. 27190/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di autorizzare l’erogazione della 1º rata del contributo di cui trattasi e di liquidare il relativo importo di L. 87.306.000 al Comune di Canelli, secondo le modalità definite all’art. 11 della Legge Regionale 21.03.1984 n. 18;

- di impegnare l’importo di L. 87.306.000 sul Cap. 27190/99 - residui perenti - del bilancio per l’esercizio finanziario 1999.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino



Codice 30.3
D.D. 27 agosto 1999, n. 432

L.R. n. 22/90 Art. 4 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione di contributi in conto capitale per l’anno 1996 - Ente “Casa di Riposo S. Francesco di Assisi” di Guarene (CN) - Lavori di manutenzione straordinaria - Autorizzazione alla liquidazione - Impegno di L. 25.241.000 (Cap. 27190/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di autorizzare l’erogazione del contributo di cui trattasi e di liquidare il relativo importo di L. 25.241.000 a favore della “Casa di Riposo S. Francesco di Assisi” di Guarene (CN).

- di impegnare la derivante spesa di L. 25.241.000 sul Cap. 27190/99 (residui perenti agli effetti amministrativi) del bilancio per l’esercizio finanziario 1999.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino



Codice 30.3
D.D. 21 settembre 1999, n. 454

LL.RR. nn. 18/84 e 22/90 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale per l’anno 1994. - Autorizzazione alla liquidazione all’Ente Casa di Riposo “M. Cassinelli ved. Tirone” di Montafia d’Asti della 2ª rata di contributo concesso - Impegno di L. 90.000.000 (Cap. 27190/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di autorizzare l’erogazione della 2º rata del contributo di cui trattasi e di liquidare il relativo importo di L. 90.000.000 all’Ente Casa di Riposo “M. Cassinelli ved. Tirone” di Montafia d’Asti, secondo le modalità definite all’art. 11 della Legge Regionale 21.03.1984 n. 18;

- di impegnare l’importo di L. 90.000.000 sul Cap. 27190/99 - residui perenti - del bilancio per l’esercizio finanziario 1999.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino



Codice 30.3
D.D. 21 settembre 1999, n. 455

LL.RR. nn. 18/84 e 22/90 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale per l’anno 1994. - Autorizzazione alla liquidazione al Comune di Pagno della 4º rata di contributo concesso - Impegno di L. 20.000.000 (Cap. 27190/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di autorizzare l’erogazione della 4º rata del contributo di cui trattasi e di liquidare il relativo importo di L. 20.000.000 al Comune di Pagno, secondo le modalità definite all’art. 11 della Legge Regionale 21.03.1984 n. 18;

- di impegnare l’importo di L. 20.000.000 sul Cap. 27190/99 - residui perenti - del bilancio per l’esercizio finanziario 1999.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino



Codice 30.3
D.D. 22 settembre 1999, n. 457

LL.RR. nn. 18/84, 22/90 e 40/95 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale (a rimborso) per l’anno 1995 - Autorizzazione alla liquidazione al Comune di Magliano Alpi della 1º rata di contributo concesso - Impegno di L. 93.300.000 (Cap. 27190/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di autorizzare l’erogazione della 1º rata del contributo di cui trattai e di liquidare il relativo importo di L. 93.300.000 al Comune di Magliano Alpi, secondo le modalità definite all’art. 11 della Legge Regionale 21.03.1984, n. 18;

- di impegnare l’importo di L. 93.300.000 sul Cap. 27190/99 - residui perenti - del bilancio per l’esercizio finanziario 1999.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino



Codice 30.3
D.D. 29 settembre 1999, n. 462

LL.RR. nn. 18/84, 22/90 art. 3 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale per l’anno 1994 - Autorizzazione alla liquidazione della 2ª rata di contributo concesso all’Ente “Ospedale e OO.PP. Annesse” di Vigone per la realizzazione dei lavori di “Ristrutturazione del presidio Cottolengo in RA - RAF” - Impegno di L. 90.000.000 (Cap. 27190/99). Modifica della denominazione dell’Ente beneficiario in “Centro Servizi Socio-Assistenziali e Sanitari”

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di prendere atto della modifica della denominazione dell’Ente beneficiario in “Centro Servizi Socio-Assistenziali e Sanitari” anzichè “Ospedale e OO.PP. Annesse”.

- di autorizzare l’erogazione della 2ª rata del contributo di cui trattasi e di liquidare il relativo importo di L. 90.000.000 all’Ente “Centro Servizi Socio-Assistenziali e Sanitari” di Vigone per la realizzazione dei lavori di “Ristrutturazione del presidio Cottolengo in RA - RAF”, secondo le modalità definite;

- di impegnare l’importo di L. 90.000.000 sul Cap. 27190/99 - residui perenti - del bilancio per l’esercizio finanziario 1999;

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino



Codice 30.3
D.D. 18 ottobre 1999, n. 487

LL.RR. nn. 18/84, 22/90 e 59/96 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale (a rimborso) per l’anno 1996 - Autorizzazione alla liquidazione all’Ente Casa di Riposo “G. Fogliotti” di Isola d’Asti della 2ª rata di contributo concesso - Impegno di L. 132.900.000 (Cap. 27190/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di autorizzare l’erogazione della 2 a rata del contributo di cui trattasi e di liquidare il relativo importo di L. 132.900.000 all’Ente Casa di Riposo “G. Fogliotti” di Isola d’Asti, secondo le modalità definite all’art. 11 della Legge Regionale 21.03.1984 n. 18;

- di impegnare l’importo di L. 132.900.000 sul Cap. 27190/99 - residui perenti - del bilancio per l’esercizio finanziario 1999.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino



Codice 30.3
D.D. 28 ottobre 1999, n. 494

LL.RR. nn. 18/84, 22/90 Art. 3 e 59/96 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale per l’anno 1996 - Autorizzazione alla liquidazione della 1ª e 2ª rata di contributo concesso al Comune di Orbassano per lavori di “Riconversione ex asilo per realizzazione Centro Diurno per disabili - n. 20 utenti” in Orbassano - Impegno di L. 210.000.000 (Cap. 27190/99) - Proroga dei termini di inizio dei lavori in sanatoria

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di prorogare di 188 giorni i termini fissati con Determinazione Dirigenziale n. 156/15421 del 18.12.97 per l’inizio dei lavori di “Riconversione ex asilo per realizzazione Centro Diurno per disabili - n. 20 utenti” in Orbassano;

- di fissare il nuovo termine per l’inizio dei lavori di cui trattasi entro la data del 22.09.98 mentre il nuovo termine di ultimazione resta stabilito in 300 giorni naturali consecutivi dal verbale di consegna dei lavori medesimi;

- di autorizzare l’erogazione della 1ª e 2ª rata del contributo di cui trattasi e di liquidare il relativo importo di L. 210.000.000 al Comune di Orbassano per lavori di “Riconversione ex asilo per realizzazione Centro Diurno per disabili - n. 20 utenti” in Orbassano, secondo le modalità definite;

- di impegnare l’importo di L. 210.000.000 sul Cap. 27190/99 - residui perenti - del bilancio per l’esercizio finanziario 1999;

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino



Codice 30.3
D.D. 3 novembre 1999, n. 504

LL.RR. nn. 18/84 -22/90 e 40/95 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale a rimborso parziale del 50% per l’anno 1996 -Ente “Opera Pia Tapparelli D’Azeglio” di Saluzzo (CN) - Lavori di “Ristrutturazione per la trasformazione dell’ex corsia donne in 5 appartamenti per anziani autosufficienti” - Autorizzazione alla liquidazione - Impegno di L. 19.967.000 (cap. 27190/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di autorizzare l’erogazione del saldo del contributo di cui trattasi, e di liquidare il relativo importo di L. 19.967.000 all’Ente “Opera Pia Tapparelli D’Azeglio” di Saluzzo, secondo le modalità definite;

- di impegnare l’importo di L. 19.967.000 sul Cap. 27190/99 - residui perenti - del bilancio per l’esercizio finanziario 1999;

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino



Codice 30.2
D.D. 12 novembre 1999, n. 537

Fondo per la gestione delle attività socio-assistenziali di cui alla L.R. n. 62/95 e s.m.i.. Impegno della somma di L. 20.317.290.080. sul Capitolo 11950/99

Preso atto che la Giunta Regionale, con D.G.R. n. 29-28383 del 18.10.1999, ha proposto al Consiglio Regionale l’approvazione dei criteri per il riparto del Fondo per la gestione dei servizi socio-assistenziali di cui alla L.R. n. 62/95 e s.m.i..

Considerato che i tempi di approvazione dei criteri per il riparto da parte del Consiglio Regionale, ai sensi dell’art. 44 della L.R. 62/95, potrebbero comportare il non rispetto dei tempi previsti dalla normativa vigente per l’impegno delle somme a disposizione sui competenti capitoli di bilancio;

Tutto ciò premesso,

IL DIRIGENTE

Visti gli artt. 3 e 16 del Decreto Legislativo n. 29/93 da ultimo modificato dalla Legge n. 448/98;

Visto l’art. 22 della L.R. 51/97;

Vista la L.R. 55/81;

Vista la nota prot. nº 295/30 del 12.01.1999, con la quale il Direttore della Direzione Politiche Sociali assegna ai Dirigenti Responsabili di Settore le risorse finanziarie disponibili sui capitoli di bilancio relativi alle materie di specifica competenza, nell’ambito delle risorse finanziarie assegnate e in conformità con gli indirizzi in materia disposti dalla Giunta Regionale con provvedimenti n. 6-27003 del 6.04.99 Allegato A - Attività 1 - n. 30-28384 del 18.10.99 - Allegato A - Attività 2.

determina

Di impegnare la somma di L. 20.317.290.080.= sul Cap. 11950/99 (Accantonamento 361543/A)

Tale somma sarà erogata, previa approvazione dei criteri per il riparto da parte del Consiglio regionale e con successiva determina dirigenziale ai soggetti individuati nell’All. “A” che forma parte integrante della presente determinazione.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di gg. 60 dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Attilio Miglio



Codice 30.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 539

Attuazione progetto “Ali per l’Autonomia - Dal disagio all’inclusione sociale attraverso nuove professionalità e servizi”. Assegnazione finanziamento ai soggetti attuatori. Impegno di spesa di L. 983.000.000 sul capitolo 11880/99 e sul capitolo 11912/99

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di dare attuazione al progetto A.L.I. per l’Autonomia - Dal disagio all’inclusione sociale attraverso nuove professionalità e servizi", finanziato dal Dipartimento degli Affari Sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito del progetto quadro “I percorsi dell’esclusione sociale - P.O.M. 940030 I 3 e P.O.M. 940026 I 1 del F.S.E., attraverso l’attivazione del previsto tavolo di concertazione e l’attribuzione di specifici compiti e funzioni, corredate dall’assegnazione dalle relative assegnazioni finanziarie come di seguito indicate:

a) quattro corsi di assistente per le autonomie e la comunicazione, (60/100 partecipanti inoccupati o disoccupati che prevede un credito formativo di 550 ore per il raggiungimento della qualifica ADEST), realizzati dal Consorzio Monviso Solidale di Fossano, dal C.I.S.A. - Consorzio Intercomunale Socio-Assistenziale Asti Sud di Nizza Monferrato, dal Consorzio Intercomunale dei Servizi Sociali - C.I.S.S. - del Valenzano e del Basso Monferrato di Valenza e dal Comune di Torino - Divisione Servizi Socio-Assistenziali; il contributo previsto per ciascuno di tali enti è di L. 133.590.000 per coprire spese di docenza, spese allievi, spese per stages, spese generali di funzionamento e gestione del progetto, spese per materiali didattici, preparazione progetto, selezione allievi, esami finali.

b) progettazione e realizzazione di un corso di teleformazione per operatore di sportello informativo rivolto a 40 persone disabili motorie curato dall’A.S.L. 16 di Mondovì in collaborazione con il Comune di Torino - Divisione Servizi Socio-Assistenziali - Servizio Passepartout e il C.E.T.A.D. - Centro Eccellenza Tecnologie per Anziani e Disabili di Torino; il contributo previsto per l’A.S.L. 16 Mondovì è di L. 161.960.000 per docenze, coordinatori esterni e progettazione materiali multimediali e FAD;

c) coordinamento generale del progetto curato dall’A.S.L. 16 di Mondovì; il contributo previsto è di L. 155.680.000 a copertura delle spese di preparazione e coordinamento complessivo, ricerca, spostamenti del personale, realizzazione di materiali specifici, monitoraggio delle azioni, promozione, divulgazione e informazione sui risultati.

Di assegnare, con gli ulteriori contributi previsti, L. 35.000.000 per il personale di tutoraggio dei tirocini delle persone disabili motorie da ripartire tra i soggetti pubblici e del privato sociale aderenti al progetto che risulteranno sedi di tirocinio e stages per gli operatori di sportello informativo e L. 96.000.000 per gli enti che ne provvederanno il successivo inserimento con borsa lavoro con successivo provvedimento da adottarsi ad avvenuta individuazione degli enti che nell’ambito del tavolo di concertazione si faranno carico delle azioni sopraindicate.

Alla spesa complessiva di L. 983.000.000 si fa fronte, per L. 273.400.000, con la somma già accantonata con D.G.R. n. 75-27930 del 26.07.1999 sul cap. 11880/99 (Acc. n. 354248/A) e, per L. 709.600.000, con la somma già accantonata con la medesima deliberazione sul cap. 11912/99 (Accantonamento n. 354247/A).

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Direttore regionale
Ruggero Teppa



Codice 30.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 541

Erogazione saldo agli enti gestori delle Scuole per Educatori Professionali per il secondo anno del corso per E.P., comparto socio-assistenziale (a.s. 98-99). Impegno di spesa di L. 28.685.954 (Cap. 11925/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di erogare agli enti gestori delle Scuole per Educatori professionali il saldo del secondo anno del corso per Educatori professionali per il comparto socio-assistenziale (a.s. 98-99), secondo gli importi a fianco di ciascun Ente indicati:

Az. Reg. A.S.L. n. 17 di Fossano    L.    19.176.000
Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo    L.    9.509.954

Alla spesa complessiva di L. 28.685.954 si fa fronte mediante impegno di parte della somma già prenotata sul cap. 11925 del bilancio 1999 con D.G.R. n. 228-22244 dell’1.4.97, confermata con D.G.R. n. 27-27155 del 26.4.99 - Accantonamento n. 289578.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Direttore regionale
Ruggero Teppa



Codice 30.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 542

Attività formative per il personale addetto ai servizi socio-assistenziali. Approvazione e finanziamento corsi di aggiornamento istituiti dal Comune di Castelletto Sopra Ticino per l’anno 1999. Spesa di L. 9.842.000 (Cap. 11925/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di autorizzare per le motivazioni in premessa illustrate, l’istituzione dei corsi di aggiornamento per il personale dei servizi socio-assistenziali proposti, per l’anno 1999, dal Comune Castelletto Sopra Ticino per i Comuni convenzionati dall’ex U.S.S.L. n. 53 (anche per conto del Consorzio C.I.S.S. di Borgomanero), erogando allo stesso, a titolo di acconto la somma di L. 9.842.000;

- di riservarsi di concordare successivamente, assieme agli enti finanziati per corsi simili, delle modalità di ottimizzazione dei suddetti percorsi formativi, in particolare nel caso di affidamento della gestione del corso ad una medesima agenzia formativa;

- di chiedere di comunicare l’eventuale mancato avvio del corso entro 6 mesi dalla comunicazione del finanziamento, riservandosi in tal caso, di decidere di una diversa destinazione del finanziamento stesso;

Alla spesa complessiva di L. 9.842.000 si fa fronte mediante impegno di parte della somma già prenotata sul cap. 11925 del bilancio 1999 (D.G.R. n. 228-22244 dell’1/09/1997, confermata con D.G.R. n. 27-27155 del 26.4.99) e assegnata per tale finalità con D.G.R. n. 54-28550 dell’11/11/1999 (Accantonamento n. 289578).

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Direttore regionale
Ruggero Teppa



Codice 30.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 543

Erogazione saldo agli enti gestori delle Scuole per Educatori professionali per il primo anno del corso per E.P., comparto socio-assistenziale, a.s. 1998/99. Impegno di spesa di L. 77.013.609 (Cap. 11925/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di erogare agli enti gestori delle Scuole per Educatori professionali il saldo del primo anno del corso per Educatori professionali per il comparto socio-assistenziale (anno 98-99), secondo gli importi a fianco di ciascuno indicati:

Az. Reg. A.S.L. n. 17 di Fossano    L.    73.100.000
Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo    L.    3.913.609

Alla spesa complessiva di L. 77.013.609 si fa fronte mediante impegno di parte della somma già prenotata sul cap. 11925 del bilancio 1999 con D.G.R. n. 48-25959 del 16.11.98, confermata con D.G.R. n. 16-26830 del 15.3.99 - Accantonamento n. 327570.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Direttore regionale
Ruggero Teppa



Codice 30.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 544

Finanziamento agli enti gestori delle Scuole per Educatori Professionali per la realizzazione del III anno del corso triennale per E.P., comparto socio-assistenziale. Impegno di spesa di L. 212.427.500 (Cap. 11925/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di finanziare per le motivazioni in premessa indicate, la realizzazione del III anno del corso triennale per Educatori Professionali per il comparto socio-assistenziale nell’a.s. 1999/2000 presso le seguenti sedi formative:

- SFEP del Comune di Torino

- Scuola Fondazione Feyles

- Scuola Superiore per E.P. del Comune di Novara

- Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo

- Azienda Regionale U.S.L. n. 17 di Fossano

Le spese relative alla realizzazione del III anno dei corsi suddetti, ammontanti, come da preventivi, a L. 1.111.735.000 trovano copertura, per L. 641.088.000, sui capitoli di competenza della Direzione Formazione Professionale - Lavoro

Al 50% della somma di competenza della Direzione Politiche Sociali, ad integrazione della spesa complessiva, pari a L. 212.427.500, si fa fronte mediante impegno di parte della somma già prenotata sul cap. 11925 del bilancio 1999 con D.G.R. 228-22244 del 1.9.97 e confermata con D.G.R. n. 27-27155 del 26.4.99 - accantonamento n. 289578, secondo il seguente riparto:

Comune di Torino    L.    30.000.000
Comune di Novara    L.    35.000.000
Fondazione Feyles di Torino    L.    69.317.500
Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo    L.    36.150.000
Azienda Regionale A.S.L. n. 17 di Fossano    L.    41.960.000

Tali somme saranno erogate agli enti suddetti ad avvenuta comunicazione di inizio attività da parte delle Scuole;

Il saldo sarà erogato previa presentazione della rendicontazione finale dei corsi, ed a seguito di riesame con le relative Scuole dei costi sostenuti per i suddetti corsi.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Direttore regionale
Ruggero Teppa



Codice 30.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 545

Finanziamento agli enti gestori delle Scuole per Educatori Professionali per la realizzazione del II anno del corso triennale per E.P., comparto socio-assistenziale. Impegno di spesa di L. 209.832.500 (Cap. 11925/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di finanziare, per le motivazioni in premessa indicate, la realizzazione del II anno del corso triennale per Educatori Professionali per il comparto socio-assistenziale nell’a.s. 1999/2000 presso le seguenti sedi formative:

- SFEP del Comune di Torino

- Scuola Fondazione Feyles di Torino

- Scuola Superiore per E.P. del Comune di Novara

- Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo

- Azienda Regionale U.S.L. n. 17 di Fossano

Le spese relative alla realizzazione del II anno dei corsi suddetti, ammontanti, come da preventivi, a L. 1.124.365.000 trovano copertura, per L. 657.720.000, sui capitoli di competenza della Direzione Formazione Professionale - Lavoro

Al 50% della somma di competenza della Direzione Politiche Sociali, ad integrazione della spesa complessiva, pari a L. 209.832.500, si fa fronte mediante impegno di parte della somma già prenotata sul cap. 11925 del bilancio 1999 con D.G.R. 48-25959 del 16.11.98 e confermata con D.G.R. n. 16-26830 del 15.3.99 - Accantonamento n. 327570, secondo il seguente riparto:

Comune di Torino    L.    17.500.000
Comune di Novara    L.    37.500.000
Fondazione Feyles di Torino    L.    78.202.500
Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo    L.    28.720.000
Azienda Regionale A.S.L. n. 17 di Fossano    L.    47.910.000

Tali somme saranno erogate agli enti suddetti ad avvenuta comunicazione di inizio attività da parte delle Scuole;

Il saldo sarà erogato previa presentazione della rendicontazione finale dei corsi, ed a seguito di riesame con le relative Scuole dei costi sostenuti per i suddetti corsi.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Direttore regionale
Ruggero Teppa



Codice 30.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 546

Finanziamento agli enti gestori delle Scuole per Educatori Professionali per la realizzazione di un corso triennale per E.P. (D.C.R. del 20.02.1987 n. 392-2437) comparto socio-assistenziale (a.s. 99-2000). Impegno di spesa di L. 262.560.000. (Cap. 11925/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

a) Di autorizzare, per le motivazioni in premessa indicate, la realizzazione di un corso triennale per Educatori Professionali per il comparto socio-assistenziale, con l’avvio del primo anno di corso nell’anno scolastico 1999/2000 presso le seguenti sedi formative e per il numero di posti accanto a ciascuna indicato:

- SFEP del Comune di Torino 30 posti;

- Scuola per E.P. Fondazione Feyles di Torino 30 posti;

- Scuola Superiore per E.P. del Comune di Novara 30 posti;

- Az. Reg. A.S.L. n. 15 di Cuneo 30 posti;

- Az. Reg. A.S.L. n. 17 di Fossano 30 posti

b) di fare riferimento, per quanto riguarda il profilo professionale, i requisiti di formazione e il programma dei corsi alla D.C.R. del 20 febbraio 1987, n. 392-2437, nonchè all’aggiornamento del programma didattico di cui alla nota prot. 8431/54 del 2 ottobre 1991;

c) di confermare, per i corsi suddetti, le modalità organizzative in precedenza individuate ai sensi della D.C.R. 392-2437, nonchè della D.G.R. n. 228-22244 dell’1/09/1997;

d) di rilasciare, in esito alla frequenza ai corsi stessi, un attestato di qualifica professionale ai sensi dell’art. 14 della Legge 21 dicembre 1978, n. 845, valido ai fini dello svolgimento delle funzioni di educatore professionale nel comparso socio-assistenziale;

e) di non corrispondere, a favore degli allievi, alcuna indennità di tirocinio.

Le spese relative alla realizzazione del 1º anno dei corsi suddetti, ammontanti, come da preventivi, a L. 1.016.160.000, trovano copertura, per L. 490.792.960, sui capitoli di competenza della Direzione Formazione Professionale - Lavoro.

Il 50% della somma residua, pari a L. 262.560.000 (D.G.R. n. 6-27003 del 6.4.99 Accantonamento n. 342912), viene impegnata sul cap. 11925/99 e sarà erogata agli enti gestori delle scuole per E.P. ad avvenuta comunicazione di avvio dei corsi, secondo il seguente riparto:

Comune di Torino    L.    30.000.000
Fondazione Feyles di Torino    L.    77.540.000
Comune di Novara    L.    31.500.000
Azienda Regionale A.S.L. n. 15 di Cuneo    L.    51.760.000
Azienda Regionale A.S.L. n. 17 di Fossano    L.    71.760.000

Per garantire il saldo del 1º anno dei corsi, nonchè la realizzazione del 2º e del 3º anno è prevista una spesa complessiva di L. 2.400.000.000, così suddivisa:

L. 1.000.000.000 mediante la somma già prenotata sul cap. 11925/2000 con la D.G.R. 48-25959 del 16.11.98 (prenotazione n. 327519)

L. 1.400.000.000 mediante la somma già prenotata sul cap. 11925/2001 con la D.G.R. 6-27003 del 6.4.99 (prenotazione n. 342919).

Il Direttore regionale
Ruggero Teppa



Codice 30.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 547

Attività formative per il personale addetto ai servizi socio assistenziali. Autorizzazione e finanziamento corsi di riqualificazione per Educatori professionali istituiti dai soggetti gestori delle attività formative, per l’anno 1999. Spesa di L. 280.000.000 (Cap. 11925/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di autorizzare per le motivazioni in premessa illustrate, l’istituzione dei corsi di riqualificazione per Educatori professionali ai seguenti soggetto gestori delle attività formative, erogando le somme a fianco di ciascuno indicate, corrispondenti ad un acconto del 50% del finanziamento previsto, secondo i criteri dettati dalla D.G.R. n. 111-5875 del 5.2.96:

Comune di Torino    L.    70.000.000
Fondazione Feyles di Torino    L.    70.000.000
A.S.L. n. 17 di Fossano    L.    70.000.000
Consorzio per i Servizi Sociali del Verbano - Intra    L.    70.000.000

Alla spesa complessiva di L. 280.000.000 si fa fronte mediante impegno di parte della somma già prenotata sul cap. 11925 del bilancio 1999 (D.G.R. n. 228-22244 dell’1/09/1997, confermata con D.G.R. n. 27-27155 del 26.4.99) e assegnata per tale finalità con D.G.R. n. 54-28550 dell’11/11/1999 (Accantonamento n. 289578).

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Direttore regionale
Ruggero Teppa



Codice 30.2
D.D. 12 novembre 1999, n. 548

L.R. 23 febbraio 1995, n. 19. Assegnazione ed erogazione alle Province di risorse finanziarie per l’esercizio delle funzioni di cui alla Legge 23.12.1975 n. 698. Impegno di spesa di L. 500.000.000.= (Cap. 11935/99)

L’art. 5 della L.R. 19/95 prevede che, con deliberazione della Giunta regionale, vengano assegnate annualmente alle Province risorse finanziarie necessarie a concorrere all’esercizio delle funzioni ex ONMI di cui alla Legge 23/12/1975, n. 698.

Con DGR n. 30-28384 del 18.10.1999 è stato stabilito che le risorse finanziarie disponibili sul competente capitolo del bilancio regionale 1999 siano ripartite proporzionalmente alle somme assegnate alle Province, per i medesimi fini, per l’anno 1998.

A tal fine, con la stessa DGR è stata accantonata la somma di L. 500 milioni sul Capitolo 11935/99.

Tutto ciò premesso,

IL DIRIGENTE

Visti gli artt. 3 e 16 del Decreto Legislativo n. 29/93 da ultimo dalla Legge n. 448/98;

Visto l’art. 22 della L.R. 51/97;

Vista la L.R. 55/81;

Vista la nota prot. n. 295/30 del 12.01.1999, con la quale il Direttore della Direzione Politiche Sociali assegna ai Dirigenti Responsabili di Settore le risorse finanziarie disponibili sui capitoli di bilancio relativi alla materia di specifica competenza.

Nell’ambito delle risorse finanziarie assegnate e in conformità con gli indirizzi in materia disposti dalla Giunta Regionale con provvedimento n. 30-28384 del 18.10.1999 - Allegato A -.

determina

Di assegnare ed erogare alle Province piemontesi le risorse finanziarie individuate nell’allegato A, che forma parte integrante della presente determinazione, per l’esercizio delle funzioni di cui alla L. 23/12/1975, n. 698;

di impegnare a tale fine la somma di L. 500 milioni già accantonata sul Capitolo 11935/99 con la DGR n. 30-28384 del 18.10.1999 (Accantonamento n. 361539/A).

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di gg. 60 dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Attilio Miglio



Codice 30.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 549

Attività formative per il personale addetto ai servizi socio-assistenziali. Approvazione rendicontazione e finanziamento saldi dei corsi istituiti dai soggetti gestori delle attività socio-assistenziali. Spesa di L. 395.161.000. (Cap. 11925/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di approvare, per le motivazioni in premessa illustrate, le rendicontazioni tecniche e contabili dei corsi terminati, presentati dai soggetti gestori delle attività socio assistenziali, indicati nell’allegato A) che forma parte integrante della presente determinazione;

- di erogare agli Enti di cui al succitato allegato A) le somme a fianco di ciascuno indicate, corrispondenti al saldo delle somme spettanti per i corsi terminati già autorizzati dalla Giunta Regionale.

Alla spesa complessiva di L. 395.161.000 si fa fronte per L. 142.471.681 mediante impegno sul cap. 11925 del bilancio di previsione 1999 (assegnazione con D.G.R. n. 6-27003 del 6/04/99 - Accantonamento n. 342912) e, per L. 252.689.319, mediante impegno di parte della somma già prenotata sul Cap. 11925 del bilancio ‘99 (D.G.R. n. 48-25959 del 16/11/1998, confermata con D.G.R. n. 16-26830 del 15/03/99 - Accantonamento n. 327570).

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Direttore regionale
Ruggero Teppa



Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 564

“L.R. 26/93 - Interventi a favore della popolazione zingara - Impegno di spesa, assegnazione ed erogazione contributi. L. 114.265.554 (cap. 20565/99)”

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di assegnare al Comune di Torino un contributo di lire 114.265.554 per la realizzazione del progetto “Educativa territoriale su minori nomadi”;

- di impegnare la somma di lire 114.265.554 sul capitolo 20565 del bilancio 1999 già accantonata con D.G.R. n. 75-27930 del 26.7.1999 (A/354251), (I. n. .....)

- di erogare il contributo assegnato alle seguenti condizioni:

a) dovrà essere presentata la necessaria documentazione amministrativa, che sarà ritenuta indispensabile dall’Amministrazione regionale, comprovante l’attuazione del progetto;

b) la realizzazione del progetto dovrà avvenire entro 12 mesi dalla data di esecutività della presente determinazione;

- di revocare il contributo concesso qualora l’iniziativa finanziata non si realizzi in conformità a quanto previsto dalla presente determinazione, ovvero vengano accertate irregolarità nella contabilizzazione delle spese;

- di ridurre proporzionalmente i contributi assegnati qualora venga accertata, in sede di verifica, una diminuzione della spesa ammessa a contributo.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso entro 60 giorni innanzi al TAR Piemonte.

Il Dirigente responsabile
Anna Toffanin



Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 565

L.R. 285/97, “Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”. Piano Territoriale d’Intervento presentato dalla Provincia di Alessandria, approvato con D.D. n. 493/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 1.143.180.785 (cap. 11945/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di approvare, per le considerazioni in premessa individuate, una spesa di L. 1.143.180.785, corrispondente alla quota di finanziamenti ex L. 285/97 riservata agli enti locali singoli o associati ed enti gestori delle funzioni socio-assistenziali della provincia di Alessandria individuati nell’Allegato A, parte integrante della presente Determinazione, per i progetti a fianco di ciascuno elencati;

- di impegnare pertanto la somma di L. 1.143.180.785, sul cap. 11945/99 (acc. n. 363483), che presenta la necessaria disponibilità;

- di prevedere che alla determinazione delle quote di contributo da assegnare agli enti beneficiari individuati nell’Allegato A, si procederà con successiva Determinazione Dirigenziale, da adottarsi previa verifica della documentazione attestante la realizzazione delle fasi progettuali già finanziate e dell’utilizzo dei contributi già assegnati da parte dei diversi enti beneficiari, e comunque fino ad esaurimento della cifra impegnata con il presente atto;

- di prevedere che in sede di quantificazione dei contributi spettanti a ciascun beneficiario verrà:

1. assicurata in via prioritaria la continuazione dei progetti pluriennali già destinatari di contributi a norma delle D.D. n. 493/30.1 del 30.11.98 e n. 360/30.1 del 20.7.99 (enti e progetti da n. 0 a n. 5 e da n. 10 a n. 15);

2. consentito l’avvio, attraverso l’assegnazione di un contributo, di progetti approvati, ma finora non ammessi a finanziamento per esaurimento dei fondi disponibili.

L’eventuale assegnazione di contributi per beneficiari e progetti aggiuntivi, rispetto a quelli indicati al punto 1, avverrà in ogni caso soltanto fino ad esaurimento della cifra complessiva impegnata con la presente Determinazione.

- si dà atto che le modalità di erogazione dei contributi stessi verranno specificate nella successiva Determinazione sopra richiamata, in applicazione di quanto previsto in materia dalla D.C.R. n. 479-8707 del 15.7.98.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Anna Toffanin



Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 566

L.R. 285/97, “Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”. Piano Territoriale d’Intervento presentato dalla Provincia di Asti, approvato con D.D. n. 494/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 588.419.700 (cap. 11945/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di approvare, per le considerazioni in premessa individuate, una spesa di L. 588.419.700, corrispondente alla quota di finanziamenti ex L. 285/97 riservata agli enti locali singoli o associati ed enti gestori delle funzioni socio-assistenziali della provincia di Asti individuati nell’Allegato A, parte integrante della presente Determinazione, per i progetti a fianco di ciascuno elencati;

- di impegnare pertanto la somma di L. 588.419.700, sul cap. 11945/99 che presenta la necessaria disponibilità (acc. n. 363483);

- di prevedere che alla determinazione delle quote di contributo da assegnare agli enti beneficiari individuati nell’Allegato A, si procederà con successiva Determinazione Dirigenziale, da adottarsi previa verifica della documentazione attestante la realizzazione delle fasi progettuali già finanziate e dell’utilizzo dei contributi già assegnati da parte dei diversi enti beneficiari, e comunque fino ad esaurimento della cifra impegnata con il presente atto;

- si dà atto che le modalità di erogazione dei contributi stessi verranno specificate nella successiva Determinazione sopra richiamata, in applicazione di quanto previsto in materia dalla D.C.R. n. 479-8707 del 15.7.98.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Anna Toffanin



Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 567

L.R. 285/97, “Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”. Piano Territoriale d’Intervento presentato dalla Provincia di Biella, approvato con D.D. n. 496/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 683.802.502 (cap. 11945/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di approvare, per le considerazioni in premessa individuate, una spesa di L. 683.802.502, corrispondente alla quota di finanziamenti ex L. 285/97 riservata agli enti locali singoli o associati ed enti gestori delle funzioni socio-assistenziali della provincia di Biella individuati nell’Allegato A, parte integrante della presente Determinazione, per i progetti a fianco di ciascuno elencati;

- di impegnare pertanto la somma di L. 683.802.502, sul cap. 11945/99 (acc. n. 363483), che presenta la necessaria disponibilità;

- di prevedere che alla determinazione delle quote di contributo da assegnare agli enti beneficiari individuati nell’Allegato A, si procederà con successiva Determinazione Dirigenziale, da adottarsi previa verifica della documentazione attestante la realizzazione delle fasi progettuali già finanziate e dell’utilizzo dei contributi già assegnati da parte dei diversi enti beneficiari, e comunque fino ad esaurimento della cifra impegnata con il presente atto;

- di prevedere che in sede di quantificazione dei contributi spettanti a ciascun beneficiario verrà:

1. assicurata in via prioritaria la continuazione dei progetti pluriennali già destinatari di contributi a norma delle D.D. n. 496/30.1 del 30.11.98 e n. 280/30.1 del 4.6.99 (enti e progetti lett. A e da n. 1 a n. 10);

2. consentito l’avvio, attraverso l’assegnazione di un contributo, di progetti approvati, ma finora non ammessi a finanziamento per esaurimento dei fondi disponibili.

L’eventuale assegnazione di contributi per beneficiari e progetti aggiuntivi, rispetto a quelli indicati al punto 1, avverrà in ogni caso soltanto fino ad esaurimento della cifra complessiva impegnata con la presente Determinazione.

- si dà atto che le modalità di erogazione dei contributi stessi verranno specificate nella successiva Determinazione sopra richiamata, in applicazione di quanto previsto in materia dalla D.C.R. n. 479-8707 del 15.7.98.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Anna Toffanin



Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 568

L.R. 285/97, “Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”. Piano Territoriale d’Intervento presentato dalla Provincia di Cuneo, approvato con D.D. n. 497/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 1.883.386.807 (capp. 11945/99 e 11946/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di approvare, per le considerazioni in premessa individuate, una spesa di L. 1.883.386.807, corrispondente alla quota di finanziamenti ex L. 285/97 riservata agli enti locali singoli o associati ed enti gestori delle funzioni socio-assistenziali della provincia di Cuneo individuati nell’Allegato A, parte integrante della presente Determinazione, per i progetti a fianco di ciascuno elencati;

- di impegnare pertanto la somma di L. 1.883.386.807, così suddivisa:

- L. 1.857.180.301 sul cap. 11945/99 (acc. n. 363483);

- L. 26.206.506 sul cap. 11946/99 (acc. n. 346432);

- di prevedere che alla determinazione delle quote di contributo da assegnare agli enti beneficiari individuati nell’Allegato A, si procederà con successiva Determinazione Dirigenziale, da adottarsi previa verifica della documentazione attestante la realizzazione delle fasi progettuali già finanziate e dell’utilizzo dei contributi già assegnati da parte dei diversi enti beneficiari, e comunque fino ad esaurimento della cifra impegnata con il presente atto;

- di prevedere che in sede di quantificazione dei contributi spettanti a ciascun beneficiario verrà:

1. assicurata in via prioritaria la continuazione dei progetti pluriennali già destinatari di contributi a norma delle D.D. n. 497/30.1 del 30.11.98 e n. 279/30.1 del 4.6.99 (enti e progetti lett. A-B-C e da n. 1 a n. 21);

2. consentito l’avvio, attraverso l’assegnazione di un contributo, di progetti approvati, ma finora non ammessi a finanziamento per esaurimento dei fondi disponibili.

L’eventuale assegnazione di contributi per beneficiari e progetti aggiuntivi, rispetto a quelli indicati al punto 1, avverrà in ogni caso soltanto fino ad esaurimento della cifra complessiva impegnata con la presente Determinazione.

- si dà atto che le modalità di erogazione dei contributi stessi verranno specificate nella successiva Determinazione sopra richiamata, in applicazione di quanto previsto in materia dalla D.C.R. n. 479-8707 del 15.7.98.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Anna Toffanin



Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 569

L.R. 285/97, “Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”. Piano Territoriale d’Intervento presentato dalla Provincia di Novara, approvato con D.D. n. 498/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 979.111.915 (capp. 11945/99 e 11946/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di approvare, per le considerazioni in premessa individuate, una spesa di L. 979.111.915, corrispondente alla quota di finanziamenti ex L. 285/97 riservata agli enti locali singoli o associati ed enti gestori delle funzioni socio-assistenziali della provincia di Novara individuati nell’Allegato A, parte integrante della presente Determinazione, per i progetti a fianco di ciascuno elencati;

- di impegnare pertanto la somma di L. 979.111.915, così suddivisa:

- L. 976.352.778 sul cap. 11945/99 (acc. n. 363483);

- L. 2.759.137 sul cap. 11946/99 (acc. n. 346432);

- di prevedere che alla determinazione delle quote di contributo da assegnare agli enti beneficiari individuati nell’Allegato A, si procederà con successiva Determinazione Dirigenziale, da adottarsi previa verifica della documentazione attestante la realizzazione delle fasi progettuali già finanziate e dell’utilizzo dei contributi già assegnati da parte dei diversi enti beneficiari, e comunque fino ad esaurimento della cifra impegnata con il presente atto;

- di prevedere che in sede di quantificazione dei contributi spettanti a ciascun beneficiario verrà:

1. assicurata in via prioritaria la continuazione dei progetti pluriennali già destinatari di contributi a norma delle D.D. n. 498/30.1 del 30.11.98 e n. 277/30.1 del 4.6.99 (enti e progetti lett. A e da n. 5 a n. 14);

2. consentito l’avvio, attraverso l’assegnazione di un contributo, di progetti approvati, ma finora non ammessi a finanziamento per esaurimento dei fondi disponibili.

L’eventuale assegnazione di contributi per beneficiari e progetti aggiuntivi, rispetto a quelli indicati al punto 1, avverrà in ogni caso soltanto fino ad esaurimento della cifra complessiva impegnata con la presente Determinazione.

- si dà atto che le modalità di erogazione dei contributi stessi verranno specificate nella successiva Determinazione sopra richiamata, in applicazione di quanto previsto in materia dalla D.C.R. n. 479-8707 del 15.7.98.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Anna Toffanin



Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 570

L.R. 285/97, “Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”. Piano Territoriale d’Intervento presentato dalla Provincia di Verbano-Cusio-Ossola, approvato con D.D. n. 499/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 760.713.988 (capp. 11945/99 e 11946/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di approvare, per le considerazioni in premessa individuate, una spesa di L. 760.713.988, corrispondente alla quota di finanziamenti ex L. 285/97 riservata agli enti locali singoli o associati ed enti gestori delle funzioni socio-assistenziali della provincia di Verbano-Cusio-Ossola individuati nell’Allegato A, parte integrante della presente Determinazione, per i progetti a fianco di ciascuno elencati;

- di impegnare pertanto la somma di L. 760.713.988, così suddivisa:

- L. 732.756.988 sul cap. 11945/99 (acc. n. 363483);

- L. 27.957.000 sul cap. 11946/99 (acc. n. 346432);

- di prevedere che alla determinazione delle quote di contributo da assegnare agli enti beneficiari individuati nell’Allegato A, si procederà con successiva Determinazione Dirigenziale, da adottarsi previa verifica della documentazione attestante la realizzazione delle fasi progettuali già finanziate e dell’utilizzo dei contributi già assegnati da parte dei diversi enti beneficiari, e comunque fino ad esaurimento della cifra impegnata con il presente atto;

- si dà atto che le modalità di erogazione dei contributi stessi verranno specificate nella successiva Determinazione sopra richiamata, in applicazione di quanto previsto in materia dalla D.C.R. n. 479-8707 del 15.7.98.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Anna Toffanin



Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 571

L.R. 285/97, “Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”. Piano Territoriale d’Intervento presentato dalla Provincia di Vercelli, approvato con D.D. n. 500/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 638.296.288 (cap. 11945/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di approvare, per le considerazioni in premessa individuate, una spesa di L. 638.296.288, corrispondente alla quota di finanziamenti ex L. 285/97 riservata agli enti locali singoli o associati ed enti gestori delle funzioni socio-assistenziali della provincia di Vercelli individuati nell’Allegato A, parte integrante della presente Determinazione, per i progetti a fianco di ciascuno elencati;

- di impegnare pertanto la somma di L. 638.296.288, sul cap. 11945/99 (acc. n. 363483), che presenta la necessaria disponibilità;

- di prevedere che alla determinazione delle quote di contributo da assegnare agli enti beneficiari individuati nell’Allegato A, si procederà con successiva Determinazione Dirigenziale, da adottarsi previa verifica della documentazione attestante la realizzazione delle fasi progettuali già finanziate e dell’utilizzo dei contributi già assegnati da parte dei diversi enti beneficiari, e comunque fino ad esaurimento della cifra impegnata con il presente atto;

- di prevedere che in sede di quantificazione dei contributi spettanti a ciascun beneficiario verrà:

1. assicurata in via prioritaria la continuazione dei progetti pluriennali già destinatari di contributi a norma delle D.D. n. 500/30.1 del 30.11.98 e n. 354/30.1 del 19.7.99, come modificata ed integrata dalla D.D. n. 477/30.1 dell’11.10.99, (enti e progetti lett. A, da n. 1 a n. 4 e da n. 6 a n. 8);

2. consentito l’avvio, attraverso l’assegnazione di un contributo, di progetti approvati, ma finora non ammessi a finanziamento per esaurimento dei fondi disponibili.

L’eventuale assegnazione di contributi per beneficiari e progetti aggiuntivi, rispetto a quelli indicati al punto 1, avverrà in ogni caso soltanto fino ad esaurimento della cifra complessiva impegnata con la presente Determinazione.

- si dà atto che le modalità di erogazione dei contributi stessi verranno specificate nella successiva Determinazione sopra richiamata, in applicazione di quanto previsto in materia dalla D.C.R. n. 479-8707 del 15.7.98.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Anna Toffanin



Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 572

L.R. 285/97, “Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”. Piano Territoriale d’Intervento presentato dalla Provincia di Torino, approvato con D.D. n. 502/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 3.772.101.286 (cap. 11945/99 e cap. 11946/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di individuare, per le considerazioni in premessa elencate, quali beneficiari dei contributi assegnati a norma della L. 285/97, la Provincia di Torino e gli enti locali, singoli o associati, o enti gestori delle funzioni socio-assistenziali ex L.R. 62/95, individuati nell’Allegato A, parte integrante della presente Determinazione, per i progetti a fianco di ciascuno indicati;

- di prevedere l’assegnazione agli enti titolari dei progetti annuali e biennali di una quota pari al saldo del 30% del contributo previsto con D.D. n. 282/30.1 del 4.6.99, secondo gli importi a fianco di ciascun ente riportati (colonna saldo 30%);

- di prevedere l’assegnazione agli enti titolari dei progetti biennali e triennali dei contributi complessivi spettanti per la conclusione dei medesimi progetti, secondo gli importi a fianco di ciascun ente riportati (colonna contributo assegnato II anno e III anno);

- di prevedere l’assegnazione dei contributi spettanti agli enti titolari dei progetti annuali approvati, ma finora non ammessi a contributo per esaurimento del budget disponibile;

- di prevedere che la somma residua, pari a L. 25.971.482 venga anch’essa impegnata, rinviandone l’attribuzione ai beneficiari che verranno individuati tra i titolari di progetti già finanziati, considerate le richieste di fondi aggiuntivi già presentate da taluni enti.

- di approvare una spesa complessiva di L. 3.772.101.286;

- di impegnare pertanto la somma di L. 3.772.101.286 così suddivisa:

- L. 3.772.037.326 sul cap. 11945/99 (acc. n. 363483);

- L. 63.960 sul cap. 11946/99 (acc. n. 346432).

- di prevedere che per gli enti proponenti progetti annuali ammessi ex nono a finanziamento, l’erogazione del 70% del contributo assegnato avverrà ad esecutività della presente determinazione;

- di prevedere che l’erogazione del saldo dei contributi spettanti per i progetti annuali e biennali avverrà previa presentazione della documentazione attestante la realizzazione della fase corrispondente dei progetti e/o a stato avanzamento lavori;

- all’erogazione dell’anticipo dei contributi spettanti per la conclusione dei progetti biennali e triennali (compresa la Provincia di Torino) si procederà sulla base dell’accertamento della realizzazione delle fasi progettuali già finanziate, nonchè dell’utilizzo delle somme già erogate, in conformità con quanto previsto dalla D.C.R. n. 479-8707 del 15 luglio 1999.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Direttore regionale
Anna Toffanin



Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 573

L.R. 55/89. Attività del Consiglio regionale sui problemi dei minori. Assegnazione contributo alle Province del Piemonte per realizzazione progetto “S.O.S. Donna” su tutto il territorio regionale. Impegno di spesa di L. 80.000.000 (cap. 11960/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di approvare l’estensione a tutto il territorio piemontese del progetto “S.O.S. Donna”, finora realizzato dalla Provincia di Torino e volto all’informazione e sostegno alla maternità responsabile ed alla sensibilizzazione contro l’abbandono dei neonati;

- di assegnare pertanto alle otto Province piemontesi, competenti in materia ex L. 2316/34, L. 67/93 e L.R. 19/95, un contributo di L. 10.000.000 ciascuna, finalizzato allo sviluppo del progetto, per quanto riguarda la Provincia di Torino, già titolare del progetto originario, ed all’estensione del progetto stesso sul territorio di competenza, per le restanti Province, secondo le seguenti modalità:

- realizzazione di iniziative autonome;

- convenzione/altra forma di accordo con la Provincia di Torino per l’estensione delle iniziative previste nel progetto “S.O.S. Donna”;

- di approvare pertanto una spesa di L. 80.000.000, impegnando la medesima circa sul cap. 11960/99 (acc. 363482), che presenta la necessaria disponibilità;

- di prevedere che il 50% del contributo a ciascun ente spettante sarà erogato ad esecutività della presente Determinazione, mentre il restante 50% verrà erogato a saldo, previa presentazione della documentazione attestante la realizzazione delle attività previste.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Anna Toffanin



Codice 30.1
D.D. 22 novembre 1999, n. 578

Definizione delle modalità di controllo di attuazione del progetto n. 320 “L’anziano: soggetto di cultura e risorsa di comunicazione transfrontaliera. Azioni di cooperazione franco-italiana per il miglioramento dei servizi a favore degli anziani.”, nell’ambito del programma Interreg II Italia-Francia 1994/99

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

1. Di impegnare il contributo pubblico pari a L. 104.000.000 di cui L. 52.000.000 (accantonamento n. 360199) sul cap. 20973/99, L. 36.400.000 (accantonamento n. 360242) sul cap. 20976/99, L. 15.600.000 (accantonamento n. 360257) sul cap. 20975/99), a favore della Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca, con sede in Via Roma n. 22 - 10063 Perosa Argentina

2. di definire, nei termini sottoindicati e nel rispetto delle modalità generali stabilite con deliberazione della Giunta regionale n. 45-28306 del 04.10.1999, le modalità specifiche di controllo di attuazione del progetto n. 320 “L’anziano: soggetto di cultura e risorsa di comunicazione transfrontaliera. Azioni di cooperazione franco-italiana per il miglioramento dei servizi a favore degli anziani.” (titolo), finanziato nell’ambito del programma Interreg II Italia-Francia (Alpi) 1994/99;

3. Il Settore 30.1 “Programmazione e Promozione interventi a sostegno della persona e della famiglia” designato responsabile del controllo di attuazione del progetto provvederà a:

3.1. effettuare il controllo tecnico, amministrativo e finanziario del progetto - con riferimento alle pertinenti discipline comunitaria, statale e regionale - sia attraverso sopralluoghi, sia mediante verifica - almeno una volta all’anno e comunque prima delle erogazioni successive al primo anticipo - della documentazione amministrativa e contabile);

3.2. fornire - al Settore Politiche comunitarie della Direzione Regionale Economia Montana e Foreste - periodiche informazioni sullo stato di attuazione del progetto;

3.3. conservare, nell’archivio corrente, copia della documentazione contabile e amministrativa del progetto per i tre anni successivi all’ultimo pagamento effettuato dalla Commissione europea in relazione all’insieme del programma;

4. di dare atto che, in conformità con quanto indicato nel regolamento interno di attuazione del programma Interreg e nel vademecum, ai beneficiari fanno carico i seguenti obblighi:

4.1. attuare il progetto con le modalità indicate nella scheda progettuale e nei documenti tecnici di dettaglio allegati al presente provvedimento con l’osservanza della disposizione di cui al comma 2, paragrafo 2.3, del regolamento interno di attuazione del programma Interreg italo-francese concernente le procedure da seguire per la validazione delle modificazioni progettuali, ove strettamente necessarie - e nel rispetto - per quanto concerne l’ammissibilità delle spese nel quadro dei Fondi strutturali comunitari - della decisione della Commissione europea C(97) 1035/6 del 23 aprile 1997);

4.2. assicurare il cofinanziamento del progetto nella misura del 20% della spesa totale sostenuta pari a L. 26.000.000;

4.3. aprire apposito conto corrente bancario per la gestione dei fondi relativi al progetto ed effettuare i pagamenti esclusivamente a mezzo di assegno o bonifico bancario a valere sul conto medesimo o nel caso di Enti pubblici appositi capitoli di entrata e uscita;

4.4. tenere costantemente aggiornate, per il progetto, separate scritture contabili che indichino, per ciascuna spesa, la data della registrazione contabile, l’importo, l’identificazione del documento giustificativo, la data ed il metodo di pagamento.

Tali scritture devono essere corredate dei necessari giustificativi di spesa.

Nel caso di spese che si riferiscano solo in parte al progetto cofinanziato, deve essere adeguatamente giustificata la ripartizione dell’importo tra operazioni cofinanziate e altre operazioni;

4.5. fornire al Settore regionale 30.1 “Programmazione e Promozione interventi a sostegno della persona e della famiglia” responsabile del controllo, sulla base della modulistica predisposta dal Settore Politiche Comunitarie della Direzione Economia Montana e Foreste:

4.5.1. trimestralmente, l’elenco, distinto per mese, dei pagamenti effettuati (allegato 4);

4.5.2. annualmente e su richiesta, la documentazione sullo stato di attuazione dell’intervento e sulla sua conformità al progetto approvato;

4.6. accettare il controllo dei competenti organi comunitari, statali e regionali - quest’ultimo da esercitarsi da parte del Settore 30.1 “Programmazione e Promozione interventi a sostegno della persona e della famiglia” - sull’attuazione del progetto e sull’utilizzo del contributo erogato;

4.7. menzionare, nelle attività obbligatorie di informazione e pubblicità relative al progetto, la partecipazione finanziaria dell’Unione europea, dello Stato italiano e della Regione, con le modalità operative indicate nella “Guida pratica” predisposta dalla Commissione europea in applicazione della propria decisione 94/342/CE del 31 maggio 1994;

4.8. produrre, la documentazione di rendicontazione finale del progetto entro 90 giorni dalla sua ultimazione ed in ogni caso entro il termine, fissato dalla Commissione europea, per la chiusura dei pagamenti dell’intero programma;

4.9. conservare la documentazione contabile e amministrativa relativa all’attuazione del progetto per i tre anni successivi all’ultimo pagamento effettuato dalla Commissione europea in relazione all’insieme del programma;

5. di stabilire, inoltre, che la liquidazione del contributo pubblico di competenza del Piemonte - comprendente le quote comunitaria, statale e regionale - al beneficiario capofila di parte italiana, sia effettuata in conformità con quanto indicato al comma 7 del paragrafo 2.3 del regolamento interno di attuazione del programma Interreg italo-francese - con le seguenti modalità:

5.1. per il 40% del contributo assegnato, ad avvenuta comunicazione - da parte della Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca al Settore regionale 30.1 “Programmazione e Promozione interventi a sostegno della persona e della famiglia” dell’avvenuto inizio dell’attuazione del progetto;

5.2. per l’80% del contributo assegnato - decurtato dell’anticipo di cui in 5.1 - ad avvenuta dimostrazione, da parte della Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca, di aver sostenuto spese non inferiori al 30% del totale programmato di parte italiana, previa verifica contabile da parte del Settore regionale 30.1 “Programmazione e Promozione interventi a sostegno della persona e della famiglia”;

5.3. per il 100% del contributo effettivamente maturato in relazione alla spesa finale sostenuta dalla Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca - al netto degli anticipi di cui in 5.1 e 5.2 - ad avvenuta rendicontazione finale della spesa e presentazione della relazione finale di attuazione del progetto, previa attestazione del Settore regionale 30.1 “Programmazione e Promozione interventi a sostegno della persona e della famiglia” in ordine alla congruità tecnica e finanziaria dell’intervento effettuato rispetto alle indicazioni progettuali;

La liquidazione dei contributi alla Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca è subordinata all’osservanza, da parte del beneficiario, degli obblighi previsti nel presente provvedimento.

La mancata osservanza di detti obblighi può comportare la riduzione o, nei casi più gravi, la revoca del contributo assegnato, da deliberarsi dalla Giunta regionale su motivata proposta del 30.1 “Programmazione e Promozione interventi a sostegno della persona e della famiglia” e sentito il beneficiario;

6. di fissare - in coerenza con quanto indicato nella scheda progettuale riguardo al calendario dei lavori e in considerazione della data di ammissione a finanziamento del progetto - il termine di ultimazione del progetto entro e non oltre il 30 settembre 2001 e il termine per la chiusura dei pagamenti relativi al progetto da parte della Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca entro e non oltre il 30 ottobre 2001;

7. di fissare nel 31 dicembre 1999 il termine per l’aggiudicazione dei lavori, delle forniture e dei servizi da realizzare mediante appalto;

8. di trasmettere copia del presente provvedimento Settore Politiche Comunitarie della Direzione Economia Montana e Foreste e alla Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca.

Il Dirigente responsabile
Anna Toffanin



Codice 30.1
D.D. 30 novembre 1999, n. 597

Individuazione dei soggetti destinatari del contributo di cui all’art. 3 della L.R. 62/95 per la realizzazione di progetti a sostegno della popolazione anziana. Impegno di spesa di L. 3.250.000.000 (Cap. 12022/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di impegnare la somma di L. 3.250.000.000 con impegno della somma già prenotata sul cap. 12022/99 con D.G.R. n. 48-25959 del 16 novembre 1998 e confermata con D.G.R. n. 16-26830 del 15 marzo 1999 (accantonamento n. 327523);

- tale risorse sono destinate all’assegnazione dei contributi per la realizzazione dei progetti a sostegno della popolazione anziana presentati dai soggetti elencati nell’allegato A, parte integrante e sostanziale della presente determinazione, secondo le modalità previste dalla D.G.R. n. 93-28054 del 2 agosto 1999;

- l’individuazione dell’entità dei contributi da assegnare ai soggetti richiedenti sarà disposta con successiva determinazione dirigenziale nei limiti delle risorse impegnate con il presente provvedimento;

- di non ritenere ammissibili a contributo i progetti presentati dai soggetti elencati nell’allegato B, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, perchè pervenuti oltre il termine individuato dalla D.G.R. n. 93-28054 del 2 agosto 1999.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. entro il termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Direttore regionale
Ruggero Teppa



Codice 30.1
D.D. 30 novembre 1999, n. 599

Assegnazione ed erogazione di somme per la copertura delle spese socio-assistenziali relative a pazienti compresi nel piano di superamento degli ex-O.P. o inseriti in presidi residenziali del territorio, agli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali, alle A.S.L. di competenza che ne hanno svolto tale funzione. Impegno di spesa di L. 24.885.285.000= sul cap. 11930/99

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Per i pazienti ex-O.P.:

- di assegnare ed erogare un importo, individuato come per l’acconto del periodo gennaio - agosto 1999 in L. 50.000 “pro die” per i pazienti rivalutati disabili e L. 35.000 “pro die” per i pazienti rivalutati anziani, per il periodo settembre - dicembre 1999, agli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali che hanno effettuato la presa in carico dei pazienti, secondo quanto riportato nell’allegato “A” che forma parte integrante e sostanziale della presente determinazione alla voce “Importo complessivo assegnato”;

- di assegnare ed erogare il medesimo importo per i pazienti non ancora presi a carico dell’Ente gestore alle AA.SS.LL., di cui all’allegato “B”, che forma parte integrante e sostanziale della presente determinazione ed indicato alla voce “Importo complessivo assegnato”, competenti territorialmente in base alla residenza sanitaria del paziente, come stabilito dal punto 2) dell’allegato “A” della D.G.R. 229-23698 del 22.12.1997, così come ribadito dal punto 7) del protocollo d’intesa, e come da elenco già trasmesso alle AA.SS.LL. con nota della Direzione Politiche Sociali del 16.07.1999 n. 8900/30 rettificato secondo le comunicazioni pervenute dalle AA.SS.LL.;

- di assegnare ed erogare ai soggetti di cui all’allegato “C”, che forma parte integrante e sostanziale della presente determinazione, l’importo, indicato alla voce “Importo complessivo assegnato”, relativo alle spese presunte o impegnate per l’anno 1999 già comunicato a questa Direzione;

- di assegnare ed erogare, per i 38 pazienti relativi all’accordo raggiunto tra il Comune di Torino, le relative quattro AA.SS.LL. di Torino e l’A.S.L. 5 di Collegno, di cui alla deliberazione 9909336/19 del 26 ottobre 1999 del Comune di Torino, gli importi specificati nell’accordo secondo la ripartizione indicata;

- per i pazienti inseriti in presidi del territorio, c.d. “territoriali”;

- di assegnare alle AA.SS.LL., di cui all’allegato “D”, che forma parte integrante e sostanziale della presente determinazione, gli importi indicati nella rilevazione precedentemente citata, integrando con le somme di L. 50.000 “pro die” per i pazienti rivalutati disabili e L. 35.000 “pro die” per i pazienti rivalutati anziani, laddove mancava ogni indicazione del costo delle rette di ricovero;

- di assegnare ed erogare ai soggetti di cui all’allegato “E”, che forma parte integrante e sostanziale della presente determinazione, per la presa in carico di pazienti rivalutati provenienti o inseriti fuori ragione o provenienti dall’Istituto Fatebenefratelli di San Maurizio C.se (TO), gli importi comunicati a questa Direzione;

- di assegnare la restante somma disponibile sul cap. 11930/99 ad avvenuta presa in carico dei pazienti a soggetto che svolgono la funzione socio-assistenziale (Enti Gestori delle funzioni socio-assistenziali ed AA.SS.LL. regionali);

- di richiedere, la certificazione delle spese sostenute, resa dal responsabile legale dell’ente.

Le somme così assegnate dovranno essere utilizzate esclusivamente per il pagamento delle spese socio-assistenziali relative ai pazienti in oggetto.

Qualora l’ente assegnatario non abbia ancora provveduto alla presa in carico del paziente, dovrà trasferire le somme percepite all’ente che ha effettivamente sostenuto le spese socio-assistenziali, dandone contestuale informazione alla Direzione Politiche Sociali - Settore “Programmazione” della Regione Piemonte.

Nel caso di cui al precedente paragrafo la certificazione della spesa sostenuta dovrà essere prodotta dall’ente che ha effettivamente sostenuto le spese socio-assistenziali all’ente assegnatario che provvederà alla sua trasmissione alla Direzione Politiche Sociali per avviare la procedura di erogazione del conguaglio;

- alla spesa complessiva di L. 24.885.285.000= si fa fronte con impegno di spesa da assumersi sul cap. 11930/99 mediante la somma già accantonata con D.G.R. 6-27003 del 06.04.1999 (Acc. 342918)

- di provvedere al recupero delle somme eccedenti qualora gli importi erogati risultino superiori alla spesa effettivamente sostenuta;

Avverso la presente determinazione dirigenziale è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Anna Toffanin



Codice 30.3
D.D. 14 dicembre 1999, n. 617

LL.RR. nn. 18/84, 22/90, 40/95 e 59/96 - Ente Casa di Riposo “Maurizio Muller” di Verbania - A.S.L. n. 14 - Lavori di “Ristrutturazione e ampliamento presidio per definizione RA-RAF” - Proroga dei termini di inizio dei lavori

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di prorogare di 45 giorni i termini fissati con Determinazione Dirigenziale n. 442 del 14.09.99 per l’inizio dei lavori di “Ristrutturazione e ampliamento presidio per definizione RA-RAF” dell’Ente Casa di Riposo “Maurizio Muller” di Verbania.

- di fissare il nuovo termine per l’inizio dei lavori di cui trattasi entro la data del 07.02.2000, mentre quello per l’ultimazione resta stabilito in 730 giorni successivi alla data di consegna dei lavori medesimi.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino



Codice 30.3
D.D. 20 dicembre 1999, n. 622

Modificazioni ed integrazioni alla Determinazione Dirigenziale n. 507/30.3 del 03/11-1999, relativa alla R.S.A. di via Valgioie 39, Torino

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di integrare la propria Determinazione n. 507/30.3 del 03/11-1999 di recepimento del verbale della Commissione di vigilanza e correlate prescrizioni, stabilendo che alle prescrizioni e alle richieste esplicitate nella Determinazione dianzi richiamata provvedano a dare soluzione il Comitato di Torino e l’A.S.L. n. 3 di Torino, ciascuno per la competenza derivante dalle attribuzioni definite nella D.G.R. n. 143-13727 del 23.3.1992 in premessa citata;

- di fissare in giorni trenta, a partire dalla data di notifica della presente Determinazione e della precedente n. 507/30.3, il termine entro cui il Comune di Torino e l’A.S.L. n. 3 di Torino dovranno adempiere, sulla base degli accordi tra di loro intercorrenti, alle prescrizioni di cui è caso.

- di richiedere alle Amministrazioni di cui sopra l’invio, entro il medesimo termine di 30 giorni, della convenzione prevista dalla D.G.R. 143-13727 del 23.3.1992.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino



Codice 30
D.D. 20 dicembre 1999, n. 623

LL.RR. nn. 18/94 e 76/96 - Fondo di rotazione per le cooperative sociali. Autorizzazione a Finpiemonte S.p.A. a procedere alla concessione del finanziamento, da erogarsi con fondi regionali, a favore della cooperativa sociale: “Paradigma a r.l.”, Via Guala n. 5/3, Torino - L. 15.120.000

(omissis)

Il Direttore regionale
Sergio Di Giacomo



Codice 30
D.D. 20 dicembre 1999, n. 624

L.R. n. 38/94 “Valorizzazione e promozione del volontariato, artt. 3 e 4: Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dell’Organizzazione ”Disabili 2000", con sede in Torino, Via Francesco Saverio Nitti n. 24 - Sezione Socio - Assistenziale

(omissis)

Il Direttore regionale
Sergio Di Giacomo



Codice 30.3
D.D. 20 dicembre 1999, n. 625

LL.RR. nn. 18/84, 22/90 art. 3, 40/95 e 59/96 - Ente Casa di Riposo “Masera Pajsio” di Trofarello (To) - A.S.L. n. 8 di Chieri - Lavori di “Ridefinizione tipologica per adeguamento standards minimi a regime transitorio” - Approvazione progetto definitivo - Importo L. 929.000.000 - Concessione contributo in c/cap. a rimborso parziale del 50% di L. 164.000.000

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di approvare il progetto definitivo dei lavori di “Ridefinizione tipologica per adeguamento standards minimi a regime transitorio” della Casa di Riposo “Masera Pajsio” di Trofarello, dell’importo complessivo di L. 929.000.000 così suddiviso:

A) Lavori a base d’asta:    L.    749.000.000
B) Somme a disposizione dell’Amministrazione per:
IVA 10% su lavori    L.    74.900.000
Spese tecniche    L.    68.500.000
Imprevisti    L.    36.600.000
Sommano    L.    180.000.000
Totale    L.    929.000.000

- di concedere alla Casa di Riposo “Masera Pajsio” di Trofarello per la realizzazione dei lavori sopraindicati, un contributo in conto capitale a rimborso parziale del 50% determinato in L. 164.000.000 ai sensi delle LL.RR. 22/90, 40/95 e 59/96.

L’approvazione dei lavori e delle opere è subordinata alle seguenti condizioni:

all’osservanza delle prescrizioni impartite:

1) dal Comitato Regionale per le Opere Pubbliche - Sezione Opere Edili con nota prot. n. 8251 del 29/07/1999;

2) dal Comitato Provinciale del VV.F. di Torino con nota n. 7265 del 24.06.1998;

3) dal Comune di Trofarello, con la propria Concessione Edilizia n. 30/98 del 14/04/1998.

alla effettiva copertura finanziaria dell’opera mediante assunzione degli impegni di spesa previsti dalla Casa di Riposo “Masera Pajsio” di Trofarello con la succitata deliberazione n. 1/1999 del Consiglio di Amministrazione del 22.04.99;

all’osservanza della legislazione vigente nella redazione ed approvazione della documentazione progettuale esecutiva e nella scelta del contraente per l’esecuzione dei lavori;

all’osservanza in fase esecutiva, anche nella localizzazione e posizionamento degli arredi e delle attrezzature, delle norme di cui alla D.G.R. n. 38-16335 del 29 giugno 1992;

all’osservanza, anche in fase esecutiva e gestionale, del D.M. 16.2.1992 per eventuali locali, attività, depositi ed impianti in esso previsti;

alla trascrizione di apposito vincolo ventennale così come previsto dai commi 1º e 2º, art. 9 della L.R. 22/90;

alla dichiarazione, con apposito atto formale, di accettazione delle condizioni stabilite sia dalla L.R. 18 ottobre 1994 n. 43 e s.m.i., che dal presente atto, in particolare:

1) inizio dei lavori entro 90 gg. dalla data di ricevimento del presente atto; fine lavori entro 320 giorni dal verbale di consegna;

2) impegno contabile per il rimborso parziale al 50% del contributo erogato, entro il 30 giugno di ciascun anno, per cinque quote annuali uguali e costanti, a partire dal secondo anno successivo a quello in cui è avvenuta la prima erogazione;

3) verbale di consegna dei lavori presentato al Settore competente entro 90 giorni dal termine per l’inizio lavori di cui al punto 1); al verbale deve essere allegato anche l’atto di nomina del Direttore dei Lavori.

All’erogazione del contributo di L. 164.000.000 si provvederà nelle forme e con le modalità previste all’art. 11 della L.R. 21 marzo 1994, n. 18.

Alla restituzione del capitale a rimborso, pari a L. 82.000.000, la Casa di Riposo “Masera Pajsio” di Trofarello provvederà nelle forme e con le modalità previste dall’art. 11 - 2º comma e dall’art. 16 - 3º comma, della L.R. 26 ottobre 1994, n. 43.

Alla spesa di L. 929.000.000 la Casa di Riposo “Masera Pajsio” di Trofarello farà fronte secondo le modalità indicate nelle premesse.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino



Codice 30
D.D. 20 dicembre 1999, n. 626

L.R. n. 38/94 “Valorizzazione e promozione del volontariato”, artt. 3 e 4: Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dell’Organizzazione “I Love Politica” con sede legale in Cuneo, via Roma 56 - Sezione Impegno Civile

(omissis)

Il Direttore regionale
Sergio Di Giacomo



Codice 30
D.D. 20 dicembre 1999, n. 627

LL.RR. n. 18/94 e n. 76/96 - “Le Rocche Società Cooperativa Sociale a r.l. O.n.l.u.s.” con sede legale in Corneliano d’Alba (CN), Via Manzoni n. 18 - iscrizione all’albo regionale delle cooperative sociali, nella sezione B

(omissis)

Il Direttore regionale
Sergio Di Giacomo



Codice 30.4
D.D. 20 dicembre 1999, n. 628

Casa di Riposo “Margherita Farinasso” di Monticello d’Alba (CN). Rideterminazione pianta organica del personale dipendente. Autorizzazione

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Sergio Di Giacomo



Codice 30.3
D.D. 21 dicembre 1999, n. 629

Art. 20 - L. 67/88 - Azienda Sanitaria n. 5 di Collegno - Lavori di “Ristrutturazione per la realizzazione di una R.S.A. per disabili fisici sita nell’ex O.P. di Collegno Pad. 11" - Perizia di variante e suppletiva - Importo di perizia riconfermato in L. 2.953.525.681 - Approvazione - Proroga dei termini di ultimazione dei lavori

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di approvare la Perizia di variante e suppletiva dei lavori di “Ristrutturazione per la realizzazione di una R.S.A. per disabili fisici sita nell’ex O.P. di Collegno Pad. 11", dell’Azienda Sanitaria Locale n. 5 di Collegno dell’importo complessivo di L. 2.953.525.681, così suddiviso:

A) Lavori al netto del ribasso d’asta    L.    2.242.426.678
B) Somme a disposizione dell’Amministrazione per:
IVA 10% sui lavori    L.    224.242.668
Spese tecniche    L.    213.297.162
CNPAIA (2%)    L.    4.265.943
IVA 19-20% su spese tecniche    L.    43.512.621
Diritti di vidimazione 1,5%    L.    3.199.457
Arredi ed attrezzature    L.    150.000.000
I.V.A. 19-20% su arredi ed
attrezzature    L.    30.000.000
Imprevisti    L.    42.581.152
Sommano    L.    711.099.003
Totale    L.    2.953.525.681

- di prendere atto che la perizia in oggetto non comporta maggiori oneri di spesa e che pertanto l’importo complessivo dei lavori resta invariato rispetto al progetto esecutivo approvato con DGR n. 60-9136 in data 27.05.96.

- di prendere atto che il termine per l’ultimazione dei lavori in oggetto è prorogato di 30 giorni naturali consecutivi.

L’approvazione dei lavori e delle opere è subordinata all’ottemperanza delle prescrizioni impartite:

- dal Comitato Regionale OO.PP., espresso con nota n. 8272 del 10.08.99;

- dal Comune di Collegno con propria concessione edilizia in variante n. C/99/00104 del 18.10.99;

- dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Torino con nota n. 5295/FP del 04.05.99.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al TAR nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino



Codice 30.1
D.D. 22 dicembre 1999, n. 631

L.R. 24/7/1984 n. 32. Interventi strutture ed arredamento asili-nido comunali. Piano relativo anno 1997. Comune di Castelnuovo Scrivia (AL). Revoca contributo per lavori di ristrutturazione tetto asilo-nido di Via Bertetti, assegnato con D.D. numero 153/15375/055 del 15/12/1997, n. 102/30.1 del 17/3/1998 e n. 217/30.1 del 2/7/1998

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di revocare, come in effetto revoca ad ogni effetto giuridico ed amministrativo, per i motivi in premessa indicati, l’assegnazione del contributo in conto capitale di Lire 16.070.000 disposta, con le Determinazioni Dirigenziali n. 153/15375/055 del 15/12/1997, n. 102/30.1 del 17/3/1998 e n. 217/30.1 del 2/7/1998, a favore del Comune di Castelnuovo Scrivia (AL) per l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione dell’asilo-nido di Via Bertetti.

Analogamente revocato è per conseguenza l’impegno di spesa di L. 16.070.000, assunto sul Capitolo 20480 del bilancio 1998.

La presente Determinazione costituisce parziale modificazione del piano degli interventi sulle strutture e sull’arredamento degli asili-nido relativo all’anno 1997, approvato con le Determinazioni Dirigenziali n. 153/15375/055 del 15/12/1997 e numero 102/30.1 del 17/3/1998.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dall’intervenuta piena conoscenza.

Il Dirigente responsabile
Anna Toffanin



Codice 31.3
D.D. 5 novembre 1999, n. 381

Contributo al Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” per interventi urgenti sul percorso di visita del Forte di Exilles. Spesa di L. 10.000.000 (Cap. 20400/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di assegnare al Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi”, con sede in Torino - via Giardino 29 - la somma di L. 10.000.000 a parziale copertura delle spese necessarie per lavori straordinari e urgenti all’interno del percorso di visita del Forte di Exilles, da realizzarsi secondo il preventivo presentato in data 27/9/99 e conservato agli atti del Settore Musei e Patrimonio Culturale della Regione Piemonte.

Il contributo oggetto della presente non è soggetto a IRPEG e sarà erogato al Museo in un’unica soluzione ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa.

Al termine dei lavori il Museo è tenuto a presentare una relazione sugli interventi effettuati e un rendiconto delle spese sostenute, accompagnato da idonea documentazione contabile.

Alla spesa di L. 10.000.000 si fa fronte con l’accantonamento n. 362027 assunto con la D.G.R. n. 46-28465 del 25/10/99 sul capitolo 20400/99.

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.3
D.D. 5 novembre 1999, n. 382

Fondazione Maria Adriana Prolo - Museo Nazionale del Cinema: assegnazione del contributo regionale per le attività 1999. Spesa di L. 330.000.000 (Cap. 11750/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di assegnare alla Fondazione Maria Adriana Prolo - Museo Nazionale del Cinema con sede in Torino - via Montebello 8 - la somma di L. 330.000.000 a copertura delle spese previste nel programma di attività per il 1999 e destinata in particolare alle seguenti attività:

comunicazione, promozione e attività editoriali    L.    300.000.000
didattica    L.    30.000.000

La somma di L. 330.000.000 sarà liquidata alla Fondazione Maria Adriana Prolo - Museo Nazionale del Cinema secondo le modalità previste dall’art. 5 della convenzione in vigore (Rep. n. 7248/96) e cioè in due soluzioni: la prima, pari all’80% del contributo ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa e la seconda, pari al restante 20% a saldo, dietro presentazione da parte della Fondazione di relazione sulle attività svolte con i relativi importi di spesa sostenuti.

Alla spesa di L. 330.000.000 si fa fronte:

- per L. 260.000.000 con l’accantonamento n. 346267 assunto con la D.G.R. n. 55-27242 del 3.5.1999 sul capitolo 11750/99

- per L. 70.000.000 con l’accantonamento n. 360888 assunto con la D.G.R. n. 37-28344 dell’11/10/1999 sul capitolo 11750/99.

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.4
D.D. 8 novembre 1999, n. 383

Finanziamento integrativo al CSA - Centro Piemontese di Studi Africani. Spesa di L. 15.000.000 (acc. n. 360888 cap. 11750/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di erogare, per le motivazioni indicate in premessa, un contributo integrativo per il 1999 di L. 15.000.000 al CSA - Centro Piemontese di Studi Africani - Piazza S. Giovanni 2, Torino.

Tale finanziamento, esente da trattenuta IRPEG ai sensi dell’art. 28 del D.P.R. n. 600/73, è erogato ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa.

Il CSA deve presentare al Settore Università e Istituti Scientifici il bilancio consuntivo 1999 ed una relazione sulle attività svolte.

Alla spesa di L. 15.000.000 si fa fronte con l’accantonamento n. 360888 di cui al cap. 11750 del bilancio di previsione 1999.

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.4
D.D. 8 novembre 1999, n. 385

Convenzione rep. n. 8906 del 14.11.1997 con l’Università di Torino per la promozione di attività ed iniziative culturali. Finanziamento integrativo. Spesa di L. 60.000.000 (acc. n. 360888 cap. 11750/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di erogare, per le motivazioni indicate in premessa, un contributo integrativo per il 1999 di L. 60.000.000 al Comitato per le Attività Culturali dell’Università di Torino, Via Verdi, 8, Torino, così come previsto all’art. 4 della convenzione rep. n. 8906 del 14.11.1997 stipulata tra Regione Piemonte e Università degli Studi di Torino.

Tale contributo, esente da ritenuta fiscale IRPEG ai sensi dell’art. 28 del D.P.R. n. 600/73, è liquidato, in applicazione dell’art. 5 della convenzione, in due soluzioni, la prima di L. 48.000.000, pari all’80%, ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa.

La seconda soluzione, pari a L. 12.000.000, è liquidata insieme al saldo del contributo di L. 20.000.000 di cui alla D.D. n. 157 del 18.06.1999, a conclusione del programma di iniziative culturali del 1999, dietro presentazione da parte del Comitato di una relazione illustrativa sull’attività svolta e di un rendiconto delle spese sostenute.

Alla spesa di L. 60.000.000 si fa fronte con l’accantonamento n. 360888 sul cap. 11750 del bilancio di previsione 1999.

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.3
D.D. 10 novembre 1999, n. 390

D.G.R. n. 41-574 del 4/8/1995. Erogazione del I, II acconto e saldo del contributo assegnato alla Parrocchia di San Vittore di Verbania (VB) per restauri alla chiesa parrocchiale. Spesa di L. 100.000.000 (cap. 20466/1999)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di autorizzare l’erogazione di L. 100.000.000 a favore della Parrocchia di San Vittore di Verbania (VB, ex NO) per restauri alla chiesa parrocchiale di San Vittore, quale I, II acconto e saldo del contributo già assegnato con D.G.R. n. 41-574 del 4/8/1995.

- di autorizzare il reimpegno della somma di L. 100.000.000 sul capitolo 20466 del bilancio di previsione della Regione Piemonte per il 1999;

- di disporre l’immediata liquidazione ed il pagamento del suddetto importo ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa, secondo le modalità previste dalla citata D.G.R. n. 41-574 del 4/8/1995.

Alla spesa di L. 100.000.000 si fa fronte con lo stanziamento di cui al capitolo 20466 del Bilancio 1999.

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31
D.D. 10 novembre 1999, n. 391

Rettifica Determinazione n. 349 del 18.10.1999 della Direzione Beni Culturali

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di approvare, per le motivazioni indicate in premessa, la rettifica dell’oggetto della determinazione n. 349 del 18.10.1999 correggendo il cap. 10807/99 in cap. 10870/99 e il numero di accantonamento dal n. 349646 al n. 359389.

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31
D.D. 10 novembre 1999, n. 392

Mostra “Progetto di restauro della Reggia di Venaria e del Borgo Castello della Mandria” Spesa di L. 54.540.000 (cap. 26832/99 acc. n. 344116)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di approvare, per le motivazioni in premessa indicate, le seguenti spese:

Ditta Digital Color, Via Chambery 93/115m - Torino per la realizzazione di 20 pannelli in leger bifacciali 200x250 con l’applicazione di stampa digitale plastificata per L. 38.400.000 (IVA inclusa);

Ditta Evergreen, Via Massena, 63 - Torino per il progetto grafico integrativo della mostra nonchè del progetto grafico relativo alla mostra di dimensioni più ridotte L. 9.000.000 (IVA inclusa);

Ditta Expostand, Via L. Einaudi, 25 - Torino per la fornitura dell’allestimento relativo alla mostra di dimensioni più ridotte L. 7.140.000 (IVA inclusa).

La liquidazione delle spese avverrà dietro presentazione di fatture da parte dei soggetti incaricati.

Alla spesa complessiva di L. 54.540.000 si farà fronte con l’accantonamento n. 344116 sul cap. 26832/99.

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.4
D.D. 11 novembre 1999, n. 394

Riduzione di L. 15.000.000 sull’impegno n. 353062 assunto sul cap. 11750/99 con l’accantonamento n. 346267 autorizzato con D.G.R. n. 55-27242 del 3.5.1999

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di ridurre, per le motivazioni indicate in premessa, di L. 15.000.000 l’impegno n. 353062 assunto sul cap. 11750/99 con l’accantonamento n. 346267 autorizzato con D.G.R. n. 55-27242 del 3.5.1999.

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 395

Interventi di valorizzazione ed inventariazione degli archivi storici relativi all’anno 1997. Revoca della determinazione dirigenziale n. 358 del 22.10.1999 e ridefinizione della spesa relativa ai saldi. Spesa di L. 10.584.000 (cap. 11720/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di revocare, per le motivazioni illustrate in premessa, la determinazione dirigenziale n. 358 del 22.10.1999;

- di assumere, per le motivazioni illustrate in premessa, un impegno di spesa pari a L. 7.960.000 quale somma globale relativa ai saldi dei contributi per schedatura, riordino ed inventariazione degli archivi storici, assegnati ai sottoelencati Enti con determinazione dirigenziale n. 3 del 24.10.1997:

Ente    saldo 40%

Comune di Crova    1.320.000
Comune di Neive    2.760.000
Comune di Niella Belbo    960.000
Comune di Savigliano    440.000
Parrocchia San Giovanni Battista e
Sant’Antonio Abate di Sabbia    320.000
Parrocchia Annunciazione di Maria
Vergine di Albo di Mergozzo    320.000
Società Piemontese di Archeologia
e Belle Arti di Torino    1.840.000
Totale    7.960.000

La somma sopra indicata sarà liquidata con le modalità di pagamento previste dalla D.G.R. n. 110-34400 del 2.5.1994;

- di rettificare, per le motivazioni illustrate in premessa, il contributo assegnato alla Fondazione Nocentini di Torino e contemporaneamente impegnare la somma di L. 2.624.000 quale cifra relativa al saldo del contributo assegnato al suddetto ente con determinazione dirigenziale n. 3 del 24.10.1997:


Ente    contrib. Origin.    Contrib. Rettif.    acconto    saldo residuo
Fondazione Nocentini di Torino    10.000.000    8.624.000    6.000.000    2.624.000

Totale                2.624.000


La somma sopra indicata sarà liquidata con le modalità di pagamento previste dalla D.G.R. n. 110-34400 del 2.5.1994;

- di revocare, per le motivazioni illustrate in premessa, al Comune di Fenestrelle, la somma di L. 6.000.000 assegnata con determinazione dirigenziale n. 3 del 24.10.1997.

Poichè tale somma non è mai stata liquidata, la revoca costituisce un’economia di spesa e riduce l’impegno di spesa n. 294018 relativo al cap. 11720/97.

Alla spesa complessiva di L. 10.584.000 si farà luogo con lo stanziamento di cui al cap. 11720/99 (Accantonamento n. 352681).

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.4
D.D. 12 novembre 1999, n. 396

Alluvione novembre 1994 - Erogazione saldo del contributo assegnato alla Parrocchia di S. Antonio Abate di Priero (CN) con D.G.R. n. 176-2542 del 23.10.1995. Spesa di L. 51.000.000 (capitolo 20468/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di autorizzare l’erogazione di L. 51.000.000 a favore della Parrocchia di S. Antonio Abate di Priero (CN), quale saldo del contributo assegnato per i lavori di consolidamento statico della Chiesa di S. Giuliano in frazione Campetto.

- di autorizzare il reimpegno della somma di L. 51.000.000 sul capitolo 20468 del Bilancio di previsione della Regione Piemonte per il 1999;

- di disporre l’immediata liquidazione e il pagamento del suddetto importo ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa, secondo le modalità previste dalla citata D.G.R. n. 624-4315 del 30.11.1995.

Alla spesa di L. 51.000.000 si fa fronte con lo stanziamento di cui al capitolo 20468 del Bilancio 1999 (ex impegno 235506).

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.4
D.D. 12 novembre 1999, n. 397

Alluvione novembre 1994 - Erogazione acconto del contributo assegnato alla Parrocchia di S. Maria Assunta di Montanaro (TO) con D.G.R. n. 176-2542 del 23.10.1995. Spesa di L. 3.500.000 (capitolo 20468/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di autorizzare l’erogazione di L. 3.500.000 a favore della Parrocchia di S. Maria Assunta di Montanaro (TO), quale acconto del contributo assegnato per i lavori di manutenzione straordinaria della Chiesa di S. Rocco;

- di autorizzare il reimpegno della somma di L. 3.500.000 sul capitolo 20468 del Bilancio di previsione della Regione Piemonte per il 1999;

- di disporre l’immediata liquidazione e il pagamento del suddetto importo ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa, secondo le modalità previste dalla citata D.G.R. n. 624-4315 del 30.11.1995.

Alla spesa di L. 3.500.000 si fa fronte con lo stanziamento di cui al capitolo 20468 del Bilancio 1999 (ex impegno 235506).

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.4
D.D. 12 novembre 1999, n. 398

Alluvione novembre 1994 - Erogazione saldo del contributo assegnato alla Parrocchia di S. Biagio di Pamparato (CN) con D.G.R. 121-10636 del 15.7.1996. Spesa di L. 60.000.000 (capitolo 20468/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di autorizzare l’erogazione di L. 60.000.000 a favore della Parrocchia di S. Biagio di Pamparato (CN), quale saldo del contributo assegnato per i lavori di consolidamento statico, restauro e risanamento conservativo del Santuario dell’Assunta;

- di autorizzare il reimpegno della somma di L. 60.000.000 sul capitolo 20468 del Bilancio di previsione della Regione Piemonte per il 1999;

- di disporre l’immediata liquidazione e il pagamento del suddetto importo ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa, secondo le modalità previste dalla citata D.G.R. n. 365-14851 del 29.11.1996.

Alla spesa di L. 60.000.000 si fa fronte con lo stanziamento di cui al capitolo 20468 del Bilancio 1999 (ex impegno 261822).

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.3
D.D. 16 novembre 1999, n. 399

Associazione Torino Città Capitale Europea - Contributo a copertura dello sbilancio della mostra “Napata e Meroe”. Spesa L. 75.000.000. (Cap. 11750/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di erogare, per le motivazioni indicate in premessa, all’Associazione “Torino Città - Capitale Europea” la somma di L. 75.000.000 a copertura dello sbilancio relativo alla mostra “Napata e Meroe. Templi d’oro sul Nilo”;

Il contributo di L. 75.000.000, soggetto a trattenute IRPEG, sarà erogato all’Associazione “Torino Città - Capitale Europea”, Piazza Palazzo di Città n. 1 in due soluzioni: una prima quota, pari all’80% del contributo, ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa, la seconda, a saldo, pari al restante 20%, dietro presentazione da parte del legale rappresentante di una relazione sull’attività svolta, di un rendiconto delle entrate e delle uscite inerente i singoli interventi e di documentazione contabile relativa almeno all’equivalente del contributo regionale.

Alla spesa di L. 75.000.000 si fa fronte con l’accantonamento n. 360888 di cui al cap. 11750 del bilancio di previsione 1999.

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.3
D.D. 17 novembre 1999, n. 403

Proroga convenzione Rep. n. 615 stipulata con la Cooperativa Eta Beta. Impegno di spesa L. 10.000.000 (Cap. 11615/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di prorogare ulteriormente alla data 31 dicembre 1999, per le motivazioni illustrate in premessa, la convenzione n. 615 del 19 novembre 1998 stipulata con la Cooperativa Eta Beta via Pisa 15, Torino, e autorizzata con determina n. 196 del 14 ottobre 1996, relativa ai servizi di monitoraggio sui musei piemontesi, raccolta e registrazione dati, editoria elettronica;

- di approvare l’impegno di spesa di L. 10.000.000 di cui al capitolo 11615 accantonate con delibera n. 45-28464 del 25 ottobre 1999 (A. 362124).

La liquidazione delle spettante alla Cooperativa Eta Beta avverrà previa presentazione di fatture, vistate per regolarità dal Direttore del Settore competente.

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.3
D.D. 17 novembre 1999, n. 404

Integrazione contributo per lo svolgimento dell’attività istituzionale dell’Osservatorio Culturale del Piemonte di L. 21.000.000 sul capitolo 11750 del bilancio 1999

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di impegnare, per le motivazioni e le finalità illustrate in premessa l’importo di L. 21.000.000 di cui è stato previsto l’accantonamento sul cap. n. 11750 con D.G.R. n. 37-28344 del 11/10/99 da assegnarsi all’IRES - Via Nizza 18 - 10100 Torino, quale integrazione al contributo previsto l’attività dell’Osservatorio Culturale del Piemonte per l’anno 1999.

Il contributo sarà erogato in un’unica soluzione, ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa.

Alla spesa di L. 21.000.000 si fa fronte con l’accantonamento n. 346267 sul cap. 11750 del bilancio di previsione 1999.

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.3
D.D. 18 novembre 1999, n. 405

Contributo alla Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti (SPABA) per la realizzazione del progetto di censimento dei locali storici conservati in Piemonte. Spesa di L. 400.000.000 (Cap. 20403/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di approvare il terzo lotto di censimento degli esercizi commerciali storici conservati in Piemonte secondo le modalità indicate in premessa.

Per tale lotto è prevista una spesa di L. 400.000.000 comprensiva di: costi relativi alla compilazione delle schede, informatizzazione delle stesse e relativa campagna fotografica, nonchè i costi relativi ai sopralluoghi nelle località piemontesi dove gli esercizi commerciali storici sono conservati e per la realizzazione di eventuale materiale di approfondimento, compresi rilievi architettonici, elaborati grafici e ricerche bibliografiche ed archivistiche;

- di erogare un contributo di L. 400.000.000 alla Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti - SPABA (società che non ha fini di lucro, alla quale la Regione affida abitualmente sue iniziative di promozione culturale) a copertura degli oneri sostenuti per la realizzazione del progetto di censimento.

La proprietà delle schede prodotte ed i risultati del censimento sono della Regione Piemonte, che potrà utilizzarli nell’ambito dei propri compiti istituzionali;

Il contributo di L. 400.000.000, esente da IRPEG, sarà erogato alla Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti - SPABA - Via Napione, 2 Torino in due soluzioni: la prima, pari all’80% della somma erogata, ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa; la seconda, pari al restante 20%, a saldo dietro presentazione, da parte del legale rappresentante del soggetto beneficiario, di una relazione sull’attività svolta e sulle spese sostenute, accompagnata da idonea documentazione.

Alla spesa di L. 400.000.000 si fa fronte con lo stanziamento di cui al Capitolo 20403 del Bilancio di previsione 1999 (accantonamento n. 363824).

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.3
D.D. 10 novembre 1999, n. 406

Associazione Culturale “Castello di Rivoli - Museo d’Arte Contemporanea” - Integrazione del contributo per la gestione del Castello e per la realizzazione di iniziative culturali per l’anno 1999. Spesa di L. 400.000.000 (Cap. 11750/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di assegnare alla Associazione Culturale “Castello di Rivoli - Museo d’Arte Contemporanea” con sede in Rivoli - piazza Mafalda di Savoia, la somma di L. 400.000.000 ad integrazione del contributo già assegnato con determinazione della Direzione Regionale ai Beni Culturali n. 93 dell’11/5/1999 e destinato a parziale copertura degli oneri derivanti dalla gestione del complesso denominato Castello di Rivoli e dalla realizzazione delle iniziative previste nel piano di attività 1999.

La somma di L. 400.000.000, soggetta a ritenuta IRPEG, sarà liquidata alla Associazione Culturale “Castello di Rivoli - Museo d’Arte Contemporanea” secondo le modalità previste dall’art. 5 della convenzione in vigore (Rep. n. 1174/99) e cioè in due soluzioni: la prima, pari all’80% del contributo ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa e la seconda, pari al restante 20%, unitamente al saldo di cui alla determinazione della Direzione Regionale ai Beni Culturali n. 93 dell’11/5/99, dietro presentazione da parte della Associazione di relazione sulle attività svolte e di rendiconto delle entrate e delle uscite.

Alla spesa di L. 400.000.000 si fa fronte con l’accantonamento n. 360888 assunto con la D.G.R. n. 37-28344 dell’11/10/1999 sul capitolo 11750/99.

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.3
D.D. 18 novembre 1999, n. 407

D.G.R. n. 41-574 del 4/8/1995. Erogazione del II acconto e del saldo del contributo assegnato alla parrocchia di San Donato di Somano (CN) per restauri alla chiesa parrocchiale. Spesa di L. 30.000.000 (cap. 20466/1999)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di autorizzare l’erogazione di L. 30.000.000 a favore della Parrocchia di San Donato di Somano (CN) per restauri alla chiesa parrocchiale di San Donato, quale II acconto e saldo del contributo già assegnato con D.G.R. n. 41-574 del 4/8/1995.

- di autorizzare il reimpegno della somma di L. 30.000.000 sul capitolo 20466 del bilancio di previsione della Regione Piemonte per il 1999;

- di disporre l’immediata liquidazione ed il pagamento del suddetto importo ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa, secondo le modalità previste dalla citata D.G.R. n. 41-574 del 4/8/1995.

Alla spesa di L. 30.000.000 si fa fronte con lo stanziamento di cui al capitolo 20466 del Bilancio 1999.

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.3
D.D. 19 novembre 1999, n. 409

Parziale rettifica dell’allegato della Determinazione n. 57 del 14.11.1997 della Direzione Beni Culturali in merito alla descrizione dei lavori da eseguirsi da parte del Comune di Santena (TO) presso la Chiesa Madonna delle Nevi

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di approvare, per le motivazioni indicate in premessa, la rettifica dell’allegato della Determinazione n. 57 del 14.11.1997 della Direzione Beni Culturali nel seguente modo:


Pratica    Prov    Comune    Ente Beneficiario    Oggetto d’intervento    Tipo d’intervento    Importo assegnato

58/29/1997/5237    TO    Santena    Comune di Santena    Chiesa Madonna delle Nevi    Rifacimento facciata e
                    serramenti. Dotazione
                    impianti, tinteggiature
                    e restauro altare lapidi
                    ed affresco    35.000.000


Si precisa che la presente determinazione non comporta oneri di spesa aggiuntivi a carico della Regione Piemonte.

E’ fatta salva ogni altra disposizione prevista dalla Determinazione n. 57 del 14.11.1997 della Direzione Beni Culturali.

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.3
D.D. 19 novembre 1999, n. 410

Parziale rettifica dell’allegato della D.G.R. n. 160-17186 del 03/03/1997 in merito alla descrizione dei lavori da eseguirsi da parte del Comune di Cuorgnè presso la Confraternita della S.S. Trinità

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di approvare, per le motivazioni indicate in premessa, la rettifica dell’allegato della D.G.R. n. 160-17186 del 03.03.1997 nel seguente modo:


Pr    Comune    Soggetto Beneficiario    Oggetto intervento    Tipologia intervento    Importo assegnato

TO    Cuorgnè    Comune di Cuorgnè    Dipinti e statue lignee della     Pulitura, restauro e
            Confraternita della S.S. Trinità    integrazioni pittoriche    50.000.000


Si precisa che la presente determinazione non comporta oneri di spesa aggiuntivi a carico della Regione Piemonte.

E’ fatta salva ogni altra disposizione prevista dalla Determinazione n. 57 del 14.11.1997 della Direzione Beni Culturali.

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.4
D.D. 22 novembre 1999, n. 411

Alluvione novembre 1994 - Erogazione saldo del contributo assegnato alla Parrocchia di S. Donato di Somano (CN) con D.G.R. n. 176-242 del 23.10.1999. Spesa di L. 60.000.000 (capitolo 20468/99)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di autorizzare l’erogazione di L. 60.000.000 a favore della Parrocchia di S. Donato di Somano (CN), quale saldo del contributo assegnato per i lavori di restauro e risanamento conservativo della Chiesa parrocchiale di S. Donato;

- di autorizzare il reimpegno della somma di L. 60.000.000 sul capitolo 20468 del Bilancio di previsione della Regione Piemonte per il 1999;

- di disporre l’immediata liquidazione e il pagamento del suddetto importo ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa, secondo le modalità previste dalla citata D.G.R. n. 624-4315 del 30.11.1995.

Alla spesa di L. 60.000.000 si fa fronte con lo stanziamento di cui al capitolo 20468 del Bilancio 1999 (ex impegno 235506).

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli



Codice 31.3
D.D. 22 novembre 1999, n. 412

D.G.R. n. 41-574 del 4/8/1995. Erogazione del saldo del contributo assegnato alla Parrocchia di San Bernardo di Ailoche (BI, ex VC) per restauri alla chiesa parrocchiale. Spesa di L. 40.000.000 (cap. 20466/1999)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di autorizzare l’erogazione di L. 40.000.000 a favore della Parrocchia di San Bernardo di Ailoche (BI, ex VC) per restauri alla chiesa parrocchiale di San Bernardo, quale saldo del contributo già assegnato con D.G.R. n. 41-574 del 4/8/1995.

- di autorizzare il reimpegno della somma di L. 40.000.000 sul capitolo 20466 del bilancio di previsione della Regione Piemonte per il 1999;

- di disporre l’immediata liquidazione ed il pagamento del suddetto importo ad avvenuta registrazione dell’impegno di spesa, secondo le modalità previste dalla citata D.G.R. n. 41-574 del 4/8/1995.

Alla spesa di L. 40.000.000 si fa fronte con lo stanziamento di cui al capitolo 20466 del Bilancio 1999.

Il Direttore regionale
Alberto Vanelli







COMUNICATI

Regione Piemonte - Direzione Regionale Formazione Professionale - Lavoro

L.R. 41/98 art. 10 - Avviso per la nomina di due membri effettivi e uno supplente nel Collegio dei Revisori dei conti dell’ente strumentale Agenzia Piemonte Lavoro

Il Direttore della Direzione regionale “Formazione Professionale - Lavoro”

rende noto

che è indetto, ai sensi dell’art. 10 della l.r. 41/98,

Avviso pubblico per la nomina di due membri effettivi ed uno supplente nel Collegio dei revisori dei conti dell’Ente strumentale Agenzia Piemonte Lavoro con sede di lavoro in Torino.

le candidature devono essere corredate dal curriculum personale da cui risulti:

- cittadinanza italiana;

- iscrizione al registro dei revisori contabili;

- requisiti personali in riferimento alla carica da ricoprire;

- attività lavorative ed esperienze svolte;

- cariche elettive ricoperte;

- eventuali condanne penali o carichi pendenti.

Le domande degli interessati, redatte in carta semplice, devono contenere, a pena di esclusione, la dichiarazione di inesistenza di eventuali incompatibilità o l’impegno a rimuoverle, di ineleggibilità, nonchè la dichiarazione della non sussistenza di alcune delle condizioni comportanti decadenza previste dalla legge 18 gennaio 1992, n. 16 e successive modificazioni e integrazioni (Norme in materia di elezioni e nomine presso le Regioni e gli Enti Locali).

Le domande devono essere inoltrate a mezzo raccomandata A.R. alla Regione Piemonte - Direzione Formazione Professionale - Lavoro - Via Pisano, 6 - 10152 Torino, nel termine perentorio di 30 giorni a decorrere dal giorno successivo alla data di pubblicazione del presente avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte. Qualora la scadenza coincida con un giorno festivo, il termine di presentazione delle domande si intende prorogato al primo giorno successivo non festivo.

Per la determinazione del termine di scadenza fa fede la data del timbro dell’Ufficio Postale accettante. L’amministrazione non assume responsabilità per la dispersione di comunicazioni dipendente da inesatte indicazioni del recapito da parte del candidato oppure da mancata o tardiva comunicazione del cambiamento di indirizzo indicato nella domanda, nè per eventuali disguidi postali o telegrafici o comunque imputabili a fatto di terzi, a caso fortuito o forza maggiore.

Non vengono esaminate le candidature con timbro postale di data posteriore al termine stabilito nel presente “Avviso” e quelle non sottoscritte.

Inoltre, la domanda deve contenere l’indicazione, oltrechè dei dati anagrafici, del domicilio o del recapito cui indirizzare le eventuali comunicazioni.

I criteri di selezione sono quelli approvati dalla Giunta Regionale con provvedimento n. 154-2944 del 6.11.1995.

La competente Direzione Formazione Professionale - Lavoro darà comunicazione degli esiti della selezione entro 30 giorni dal ricevimento, da parte del competente Amministratore, della comunicazione dell’avvenuta individuazione delle candidature prescelte, e predisporrà l’atto deliberativo per il conferimento degli incarichi.

Ad integrazione di quanto sopra si precisa, ai sensi dell’art. 4 dello Statuto dell’Agenzia Piemonte Lavoro che:

1. Il Collegio dei revisori dei conti, costituito ai sensi dell’articolo 10 comma 5 della l.r. 41/98 svolge le seguenti funzioni:

a) elegge al suo interno il Presidente del Collegio;

b) esercita il controllo sulla gestione amministrativa e finanziaria dell’Agenzia e in particolare formula, redigendo apposita relazione, osservazioni sul bilancio preventivo, sul piano annuale di attività con riguardo agli aspetti di carattere economico-finanziario, sul conto consuntivo e su tutti gli altri atti sottoposti ad approvazione della Giunta regionale ai sensi dell’articolo 11 della l.r. n. 41/98;

c) verifica la regolare tenuta della contabilità;

d) redige, almeno semestralmente, una relazione sull’andamento generale della gestione economico-finanziaria dell’Agenzia e la trasmette al Presidente della Giunta regionale;

e) verifica, ogni quadrimestre, la consistenza di cassa e l’esistenza dei valori e dei titoli di proprietà dell’ente o da esso ricevuti in pegno, cauzione o custodia.

2. Il Collegio dei revisori si riunisce almeno ogni tre mesi, nonchè tutte le volte che se ne ravvisi la necessità. Nella prima seduta il Collegio adotta il regolamento sulle modalità di convocazione, di funzionamento e di subingresso dei supplenti in caso di assenza o impedimento dei membri effettivi.

Alle riunioni parteciperanno anche i membri supplenti senza prendere parte alle decisioni salvo che sostituiscano i componenti effettivi. le decisioni del Collegio sono adottate a maggioranza. Delle riunioni deve redigersi processo verbale sottoscritto dagli intervenuti e trascritto in apposito libro delle adunanze. Ciascun componente del Collegio, compresi i supplenti, ha diritto di accedere agli atti, documenti ed informazioni utili all’esercizio del mandato e procedere a ispezioni e controlli.

3. Non possono far parte del Collegio dei revisori:

a) coloro che si trovano nelle condizioni previste dall’articolo 2382 del c.c., il coniuge, i parenti e gli affini del Direttore entro il quarto grado e coloro che sono legati all’Agenzia da un rapporto continuativo di prestazione d’opera retribuita;

b) i fornitori dell’Agenzia, coloro che sono incaricati delle funzioni di cui all’articolo 11, comma 3, della l.r. n. 41/1998, i titolari, i soci, gli amministratori, i gestori di enti o società pubbliche o private operanti nelle materie di competenza dell’Agenzia;

c) coloro che abbiano una lite pendente per questioni attinenti all’attività dell’Agenzia, ovvero, avendo un debito liquido ed esigibile verso di essa, siano stati costituiti in mora ai sensi dell’articolo 1219 del c.c. oppure si trovino nelle condizioni di cui allo stesso articolo 1219.

4. Il componente del Collegio che, senza giustificato motivo, non partecipi nel corso dell’esercizio finanziario, a tre sedute consecutive, decade dalla carica. Decade altresì il componente la cui assenza, ancorchè motivata, si protragga per oltre nove mesi.

5. Ai membri del Collegio spetta una indennità annua lorda pari al dieci per cento degli emolumenti del Direttore; al Presidente del Collegio spetta una maggiorazione pari al venti per cento di quella fissata per gli altri componenti. Ai membri del Collegio spetta altresì il rimborso delle spese di viaggio sostenute per lo svolgimento dell’articolo, nella misura prevista per i dirigenti regionali.