AGRICOLTURA
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 26 - 29516Accantonamento ed assegnazione alla Direzione Pianificazione Risorse Idriche di risorse finanziarie concernenti fondi regionali e statali per un importo complessivo di L. 39.450.000.000 di cui L. 7.450.000.000 relative a fondi regionali e L. 32.000.000.000 relative a fondi statali
D.G.R. 6 marzo 2000, n. 28 - 29618Attuazione del progetto Controllo delle acque destinate al consumo umano. Allineamento base dati in collaborazione con le ASL del Piemonte. Accantonamento a favore della Direzione Sanita Pubblica di L. 200.000.000 sul cap. 12292/2000
AFFARI COMUNITARI ED INTERNAZIONALI
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 1 - 29491Accantonamento e Assegnazione della somma di L. 11.816.256.000 alla Struttura Speciale Gabinetto della Presidenza della G.R. per lattivita 2000 del Settore Affari Internazionali e Comunitari, capp. 10335, 10475, 10745, 10865, 10940, 10962, 10964, 11012, 11014, 11016, 11045, 11160, 11877, 11892, 11990, 15150 (Bilancio 2000)
AGRICOLTURA
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 7 - 29497Emergenza Flavescenza Dorata: richiesta di intervento da parte del Governo
D.G.R. 10 marzo 2000, n. 9 - 29656Applicazione della normativa sulle quote latte - criteri e procedure per lattribuzione dei quantitativi di latte della riserva regionale di cui allart. 1, comma 21, della legge 27 aprile 1999, n. 118 ed allart. 1, comma 1, del D.L. 4 febbraio 2000, n. 8
ASILI-NIDO
Codice 30.1L.R. 24/7/1984 n. 32. Interventi strutture ed arredamento asili-nido comunali. Piano relativo anno 1997. Comune di Castelnuovo Scrivia (AL). Revoca contributo per lavori di ristrutturazione tetto asilo-nido di Via Bertetti, assegnato con D.D. numero 153/15375/055 del 15/12/1997, n. 102/30.1 del 17/3/1998 e n. 217/30.1 del 2/7/1998
ASSISTENZA
Codice 30.3LL.RR. nn. 18/84, 22/90 Art. 3 e 59/96 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale per lanno 1996 - Autorizzazione alla liquidazione della 1a e 2a rata di contributo concesso alla Società Delta s.a.s. di Prarostino per lavori di Ristrutturazione ed ampliamento presidio Casa di Riposo Prealpi per definizione R.A. - R.A.F. in Prarostino - Impegno di L. 179.400.000 (Cap. 27190/99)
Codice 30.3LL.RR. nn. 18/84, 22/90 e 40/95 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale (a rimborso) per lanno 1995 - Autorizzazione alla liquidazione al Comune di Montegrosso dAsti della 3a rata di contributo concesso - Impegno di L. 59.840.250 (Cap. 27190/99)
Codice 30.3LL.RR. nn. 18/84, 22/90 e 40/95 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale (a rimborso) per lanno 1995 - Autorizzazione alla liquidazione allOspedale S. Antonio di Caraglio della 1a rata di contributo concesso - Impegno di L. 87.990.000 (Cap. 27190/99)
Codice 30.3LL.RR. nn. 18/84, 22/90 e 40/95 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale (a rimborso) per lanno 1995 - Autorizzazione alla liquidazione al Comune di Montegrosso dAsti della 4a rata di contributo concesso - Impegno di L. 19.946.750 (Cap. 27190/99)
Codice 30.3LL.RR. nn. 18/84, 22/90 e 40/95 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale (a rimborso) per lanno 1996 - Autorizzazione alla liquidazione allEnte Casa di Riposo Ottolenghi di Acqui Terme della 1a rata di contributo concesso - Impegno di L. 73.500.000 (Cap. 27190/99)
Codice 30.3LL.RR. nn. 18/84 e 22/90 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale per lanno 1992 - Autorizzazione alla liquidazione al Comune di Margarita della 3° rata di contributo concesso - Impegno di L. 90.000.000 (Cap. 27190/99)
Codice 30.3LL.RR. nn. 18/84, 22/90 e 10/96 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale (a rimborso) per lanno 1996 - Autorizzazione alla liquidazione al Comune di Canelli della 1° rata di contributo concesso - Impegno di L. 87.306.000 (Cap. 27190/99)
Codice 30.3L.R. n. 22/90 Art. 4 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione di contributi in conto capitale per lanno 1996 - Ente Casa di Riposo S. Francesco di Assisi di Guarene (CN) - Lavori di manutenzione straordinaria - Autorizzazione alla liquidazione - Impegno di L. 25.241.000 (Cap. 27190/99)
Codice 30.3LL.RR. nn. 18/84 e 22/90 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale per lanno 1994. - Autorizzazione alla liquidazione allEnte Casa di Riposo M. Cassinelli ved. Tirone di Montafia dAsti della 2a rata di contributo concesso - Impegno di L. 90.000.000 (Cap. 27190/99)
Codice 30.3LL.RR. nn. 18/84 e 22/90 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale per lanno 1994. - Autorizzazione alla liquidazione al Comune di Pagno della 4° rata di contributo concesso - Impegno di L. 20.000.000 (Cap. 27190/99)
Codice 30.3LL.RR. nn. 18/84, 22/90 e 40/95 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale (a rimborso) per lanno 1995 - Autorizzazione alla liquidazione al Comune di Magliano Alpi della 1° rata di contributo concesso - Impegno di L. 93.300.000 (Cap. 27190/99)
Codice 30.3LL.RR. nn. 18/84, 22/90 art. 3 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale per lanno 1994 - Autorizzazione alla liquidazione della 2a rata di contributo concesso allEnte Ospedale e OO.PP. Annesse di Vigone per la realizzazione dei lavori di Ristrutturazione del presidio Cottolengo in RA - RAF - Impegno di L. 90.000.000 (Cap. 27190/99). Modifica della denominazione dellEnte beneficiario in Centro Servizi Socio-Assistenziali e Sanitari
Codice 30.3LL.RR. nn. 18/84, 22/90 e 59/96 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale (a rimborso) per lanno 1996 - Autorizzazione alla liquidazione allEnte Casa di Riposo G. Fogliotti di Isola dAsti della 2a rata di contributo concesso - Impegno di L. 132.900.000 (Cap. 27190/99)
Codice 30.3LL.RR. nn. 18/84, 22/90 Art. 3 e 59/96 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale per lanno 1996 - Autorizzazione alla liquidazione della 1a e 2a rata di contributo concesso al Comune di Orbassano per lavori di Riconversione ex asilo per realizzazione Centro Diurno per disabili - n. 20 utenti in Orbassano - Impegno di L. 210.000.000 (Cap. 27190/99) - Proroga dei termini di inizio dei lavori in sanatoria
Codice 30.3LL.RR. nn. 18/84 -22/90 e 40/95 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale a rimborso parziale del 50% per lanno 1996 -Ente Opera Pia Tapparelli DAzeglio di Saluzzo (CN) - Lavori di Ristrutturazione per la trasformazione dellex corsia donne in 5 appartamenti per anziani autosufficienti - Autorizzazione alla liquidazione - Impegno di L. 19.967.000 (cap. 27190/99)
Codice 30.2Fondo per la gestione delle attività socio-assistenziali di cui alla L.R. n. 62/95 e s.m.i.. Impegno della somma di L. 20.317.290.080. sul Capitolo 11950/99
Codice 30.1Attuazione progetto Ali per lAutonomia - Dal disagio allinclusione sociale attraverso nuove professionalità e servizi. Assegnazione finanziamento ai soggetti attuatori. Impegno di spesa di L. 983.000.000 sul capitolo 11880/99 e sul capitolo 11912/99
Codice 30.1Erogazione saldo agli enti gestori delle Scuole per Educatori Professionali per il secondo anno del corso per E.P., comparto socio-assistenziale (a.s. 98-99). Impegno di spesa di L. 28.685.954 (Cap. 11925/99)
Codice 30.1Attività formative per il personale addetto ai servizi socio-assistenziali. Approvazione e finanziamento corsi di aggiornamento istituiti dal Comune di Castelletto Sopra Ticino per lanno 1999. Spesa di L. 9.842.000 (Cap. 11925/99)
Codice 30.1Erogazione saldo agli enti gestori delle Scuole per Educatori professionali per il primo anno del corso per E.P., comparto socio-assistenziale, a.s. 1998/99. Impegno di spesa di L. 77.013.609 (Cap. 11925/99)
Codice 30.1Finanziamento agli enti gestori delle Scuole per Educatori Professionali per la realizzazione del III anno del corso triennale per E.P., comparto socio-assistenziale. Impegno di spesa di L. 212.427.500 (Cap. 11925/99)
Codice 30.1Finanziamento agli enti gestori delle Scuole per Educatori Professionali per la realizzazione del II anno del corso triennale per E.P., comparto socio-assistenziale. Impegno di spesa di L. 209.832.500 (Cap. 11925/99)
Codice 30.1Finanziamento agli enti gestori delle Scuole per Educatori Professionali per la realizzazione di un corso triennale per E.P. (D.C.R. del 20.02.1987 n. 392-2437) comparto socio-assistenziale (a.s. 99-2000). Impegno di spesa di L. 262.560.000. (Cap. 11925/99)
Codice 30.1Attività formative per il personale addetto ai servizi socio assistenziali. Autorizzazione e finanziamento corsi di riqualificazione per Educatori professionali istituiti dai soggetti gestori delle attività formative, per lanno 1999. Spesa di L. 280.000.000 (Cap. 11925/99)
Codice 30.2L.R. 23 febbraio 1995, n. 19. Assegnazione ed erogazione alle Province di risorse finanziarie per lesercizio delle funzioni di cui alla Legge 23.12.1975 n. 698. Impegno di spesa di L. 500.000.000.= (Cap. 11935/99)
Codice 30.1Attività formative per il personale addetto ai servizi socio-assistenziali. Approvazione rendicontazione e finanziamento saldi dei corsi istituiti dai soggetti gestori delle attività socio-assistenziali. Spesa di L. 395.161.000. (Cap. 11925/99)
Codice 30.1L.R. 26/93 - Interventi a favore della popolazione zingara - Impegno di spesa, assegnazione ed erogazione contributi. L. 114.265.554 (cap. 20565/99)
Codice 30.1L.R. 285/97, Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per linfanzia e ladolescenza. Piano Territoriale dIntervento presentato dalla Provincia di Alessandria, approvato con D.D. n. 493/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 1.143.180.785 (cap. 11945/99)
Codice 30.1L.R. 285/97, Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per linfanzia e ladolescenza. Piano Territoriale dIntervento presentato dalla Provincia di Asti, approvato con D.D. n. 494/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 588.419.700 (cap. 11945/99)
Codice 30.1L.R. 285/97, Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per linfanzia e ladolescenza. Piano Territoriale dIntervento presentato dalla Provincia di Biella, approvato con D.D. n. 496/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 683.802.502 (cap. 11945/99)
Codice 30.1L.R. 285/97, Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per linfanzia e ladolescenza. Piano Territoriale dIntervento presentato dalla Provincia di Cuneo, approvato con D.D. n. 497/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 1.883.386.807 (capp. 11945/99 e 11946/99)
Codice 30.1L.R. 285/97, Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per linfanzia e ladolescenza. Piano Territoriale dIntervento presentato dalla Provincia di Novara, approvato con D.D. n. 498/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 979.111.915 (capp. 11945/99 e 11946/99)
Codice 30.1L.R. 285/97, Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per linfanzia e ladolescenza. Piano Territoriale dIntervento presentato dalla Provincia di Verbano-Cusio-Ossola, approvato con D.D. n. 499/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 760.713.988 (capp. 11945/99 e 11946/99)
Codice 30.1L.R. 285/97, Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per linfanzia e ladolescenza. Piano Territoriale dIntervento presentato dalla Provincia di Vercelli, approvato con D.D. n. 500/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 638.296.288 (cap. 11945/99)
Codice 30.1L.R. 285/97, Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per linfanzia e ladolescenza. Piano Territoriale dIntervento presentato dalla Provincia di Torino, approvato con D.D. n. 502/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 3.772.101.286 (cap. 11945/99 e cap. 11946/99)
Codice 30.1L.R. 55/89. Attività del Consiglio regionale sui problemi dei minori. Assegnazione contributo alle Province del Piemonte per realizzazione progetto S.O.S. Donna su tutto il territorio regionale. Impegno di spesa di L. 80.000.000 (cap. 11960/99)
Codice 30.1Definizione delle modalità di controllo di attuazione del progetto n. 320 Lanziano: soggetto di cultura e risorsa di comunicazione transfrontaliera. Azioni di cooperazione franco-italiana per il miglioramento dei servizi a favore degli anziani., nellambito del programma Interreg II Italia-Francia 1994/99
Codice 30.1Individuazione dei soggetti destinatari del contributo di cui allart. 3 della L.R. 62/95 per la realizzazione di progetti a sostegno della popolazione anziana. Impegno di spesa di L. 3.250.000.000 (Cap. 12022/99)
Codice 30.1Assegnazione ed erogazione di somme per la copertura delle spese socio-assistenziali relative a pazienti compresi nel piano di superamento degli ex-O.P. o inseriti in presidi residenziali del territorio, agli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali, alle A.S.L. di competenza che ne hanno svolto tale funzione. Impegno di spesa di L. 24.885.285.000= sul cap. 11930/99
Codice 30.3LL.RR. nn. 18/84, 22/90, 40/95 e 59/96 - Ente Casa di Riposo Maurizio Muller di Verbania - A.S.L. n. 14 - Lavori di Ristrutturazione e ampliamento presidio per definizione RA-RAF - Proroga dei termini di inizio dei lavori
Codice 30.3Modificazioni ed integrazioni alla Determinazione Dirigenziale n. 507/30.3 del 03/11-1999, relativa alla R.S.A. di via Valgioie 39, Torino
Codice 30LL.RR. nn. 18/94 e 76/96 - Fondo di rotazione per le cooperative sociali. Autorizzazione a Finpiemonte S.p.A. a procedere alla concessione del finanziamento, da erogarsi con fondi regionali, a favore della cooperativa sociale: Paradigma a r.l., Via Guala n. 5/3, Torino - L. 15.120.000
Codice 30L.R. n. 38/94 Valorizzazione e promozione del volontariato, artt. 3 e 4: Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dellOrganizzazione Disabili 2000", con sede in Torino, Via Francesco Saverio Nitti n. 24 - Sezione Socio - Assistenziale
Codice 30.3LL.RR. nn. 18/84, 22/90 art. 3, 40/95 e 59/96 - Ente Casa di Riposo Masera Pajsio di Trofarello (To) - A.S.L. n. 8 di Chieri - Lavori di Ridefinizione tipologica per adeguamento standards minimi a regime transitorio - Approvazione progetto definitivo - Importo L. 929.000.000 - Concessione contributo in c/cap. a rimborso parziale del 50% di L. 164.000.000
Codice 30L.R. n. 38/94 Valorizzazione e promozione del volontariato, artt. 3 e 4: Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dellOrganizzazione I Love Politica con sede legale in Cuneo, via Roma 56 - Sezione Impegno Civile
Codice 30LL.RR. n. 18/94 e n. 76/96 - Le Rocche Società Cooperativa Sociale a r.l. O.n.l.u.s. con sede legale in Corneliano dAlba (CN), Via Manzoni n. 18 - iscrizione allalbo regionale delle cooperative sociali, nella sezione B
Codice 30.4Casa di Riposo Margherita Farinasso di Monticello dAlba (CN). Rideterminazione pianta organica del personale dipendente. Autorizzazione
Codice 30.3Art. 20 - L. 67/88 - Azienda Sanitaria n. 5 di Collegno - Lavori di Ristrutturazione per la realizzazione di una R.S.A. per disabili fisici sita nellex O.P. di Collegno Pad. 11" - Perizia di variante e suppletiva - Importo di perizia riconfermato in L. 2.953.525.681 - Approvazione - Proroga dei termini di ultimazione dei lavori
ASSOCIAZIONI, FONDAZIONI
D.G.R. 6 marzo 2000, n. 15 - 29605Ambiti Territoriali di Caccia e Comprensori Alpini. Riconoscimento personalita giuridica privata. 6 elenco
BENI CULTURALI
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 40 - 29530Costituzione di una Commissione Regionale per le Residenze e le Collezioni Sabaude
Codice 31.3Contributo al Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi per interventi urgenti sul percorso di visita del Forte di Exilles. Spesa di L. 10.000.000 (Cap. 20400/99)
Codice 31.3Fondazione Maria Adriana Prolo - Museo Nazionale del Cinema: assegnazione del contributo regionale per le attività 1999. Spesa di L. 330.000.000 (Cap. 11750/99)
Codice 31.4Finanziamento integrativo al CSA - Centro Piemontese di Studi Africani. Spesa di L. 15.000.000 (acc. n. 360888 cap. 11750/99)
Codice 31.4Convenzione rep. n. 8906 del 14.11.1997 con lUniversità di Torino per la promozione di attività ed iniziative culturali. Finanziamento integrativo. Spesa di L. 60.000.000 (acc. n. 360888 cap. 11750/99)
Codice 31.3D.G.R. n. 41-574 del 4/8/1995. Erogazione del I, II acconto e saldo del contributo assegnato alla Parrocchia di San Vittore di Verbania (VB) per restauri alla chiesa parrocchiale. Spesa di L. 100.000.000 (cap. 20466/1999)
Codice 31Rettifica Determinazione n. 349 del 18.10.1999 della Direzione Beni Culturali
Codice 31.3Associazione Culturale Castello di Rivoli - Museo dArte Contemporanea - Integrazione del contributo per la gestione del Castello e per la realizzazione di iniziative culturali per lanno 1999. Spesa di L. 400.000.000 (Cap. 11750/99)
Codice 31.1Interventi di valorizzazione ed inventariazione degli archivi storici relativi allanno 1997. Revoca della determinazione dirigenziale n. 358 del 22.10.1999 e ridefinizione della spesa relativa ai saldi. Spesa di L. 10.584.000 (cap. 11720/99)
Codice 31.4Alluvione novembre 1994 - Erogazione saldo del contributo assegnato alla Parrocchia di S. Antonio Abate di Priero (CN) con D.G.R. n. 176-2542 del 23.10.1995. Spesa di L. 51.000.000 (capitolo 20468/99)
Codice 31.4Alluvione novembre 1994 - Erogazione acconto del contributo assegnato alla Parrocchia di S. Maria Assunta di Montanaro (TO) con D.G.R. n. 176-2542 del 23.10.1995. Spesa di L. 3.500.000 (capitolo 20468/99)
Codice 31.4Alluvione novembre 1994 - Erogazione saldo del contributo assegnato alla Parrocchia di S. Biagio di Pamparato (CN) con D.G.R. 121-10636 del 15.7.1996. Spesa di L. 60.000.000 (capitolo 20468/99)
Codice 31.3Associazione Torino Città Capitale Europea - Contributo a copertura dello sbilancio della mostra Napata e Meroe. Spesa L. 75.000.000. (Cap. 11750/99)
Codice 31.3Proroga convenzione Rep. n. 615 stipulata con la Cooperativa Eta Beta. Impegno di spesa L. 10.000.000 (Cap. 11615/99)
Codice 31.3Integrazione contributo per lo svolgimento dellattività istituzionale dellOsservatorio Culturale del Piemonte di L. 21.000.000 sul capitolo 11750 del bilancio 1999
Codice 31.3Contributo alla Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti (SPABA) per la realizzazione del progetto di censimento dei locali storici conservati in Piemonte. Spesa di L. 400.000.000 (Cap. 20403/99)
Codice 31.3D.G.R. n. 41-574 del 4/8/1995. Erogazione del II acconto e del saldo del contributo assegnato alla parrocchia di San Donato di Somano (CN) per restauri alla chiesa parrocchiale. Spesa di L. 30.000.000 (cap. 20466/1999)
Codice 31.3Parziale rettifica dellallegato della Determinazione n. 57 del 14.11.1997 della Direzione Beni Culturali in merito alla descrizione dei lavori da eseguirsi da parte del Comune di Santena (TO) presso la Chiesa Madonna delle Nevi
Codice 31.3Parziale rettifica dellallegato della D.G.R. n. 160-17186 del 03/03/1997 in merito alla descrizione dei lavori da eseguirsi da parte del Comune di Cuorgnè presso la Confraternita della S.S. Trinità
Codice 31.4Alluvione novembre 1994 - Erogazione saldo del contributo assegnato alla Parrocchia di S. Donato di Somano (CN) con D.G.R. n. 176-242 del 23.10.1999. Spesa di L. 60.000.000 (capitolo 20468/99)
Codice 31.3D.G.R. n. 41-574 del 4/8/1995. Erogazione del saldo del contributo assegnato alla Parrocchia di San Bernardo di Ailoche (BI, ex VC) per restauri alla chiesa parrocchiale. Spesa di L. 40.000.000 (cap. 20466/1999)
CARTOGRAFIA
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 10 - 29500Approvazione nuovo disciplinare per la consultazione e la cessione in copia dei documenti fotocartografici disponibili presso il Settore Cartografico
CAVE E TORBIERE
D.P.G.R. 8 marzo 2000, n. 25Sostituzione di un componente effettivo della Commissione Tecnico - Consultiva ex art. 6 Legge 22 Novembre 1978 n. 69 Coltivazione di Cave e Torbiere e successive modificazioni ed integrazioni
COMMERCIO
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 45 - 29535Accantonamento ed assegnazione alla Direzione Commercio e Artigianato delle risorse finanziarie sui capitoli 14590 - 26096 - 26790 nellentità complessiva di L. 9.485.246.589 del bilancio finanziario 2000, rispettivamente per lattuazione del progetto S.I.O.E., lattuazione della deliberazione C.I.P.E./1996 e il risarcimento di eventi alluvionali
CONSIGLIO REGIONALE
Legge regionale 20 marzo 2000, n. 21Sostituzione dellarticolo 1 della legge regionale 13 ottobre 1972, n. 10 Determinazioni delle indennità spettanti ai membri del Consiglio e della Giunta regionale, sostituito dallarticolo 1 della legge regionale 23 gennaio 1984, n. 5 e modificato dalla legge regionale 17 agosto 1995, n. 69 e dalla legge regionale 24 novembre 1995, n. 84 e integrazioni alla legge regionale 1 marzo 1995, n. 27 Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri.
CONTENZIOSO
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 5 - 29495Autorizzazione alla costituzione di parte civile della Regione Piemonte nel procedimento penale n. 69/97 r.g.n.r. avanti il Tribunale di Ivrea. Affidamento incarico allavv. Alessandro Mattioda. Spesa L. 100.000 (cap. 10560/2000)
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 6 - 29496Presa datto transazione relativa alla vertenza dinanzi al Tribunale di Torino promossa da una Società + altri. Integrazione D.G.R. n. 7-29226 del 31.1.2000
D.G.R. 6 marzo 2000, n. 3 - 29593Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti il T.A.R. Piemonte proposto da (omissis) per lannullamento della D.G.R. n. 74-10763 del 22.7.1996 avente oggetto la designazione dei componenti di spettanza regionale del Collegio dei Revisori delle Aziende sanitarie piemontesi. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dellavv. Eugenia Salsotto
D.G.R. 6 marzo 2000, n. 46 - 29635Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti il T.A.R. Piemonte proposto da privati per laccertamento del diritto a veder assoggettati a tassazione separata i compensi incentivanti la produttivita dellanno 1995. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dellavv. Claudio Pipitone. Spesa L. 1.000.000 (cap. 10560/2000)
D.G.R. 6 marzo 2000, n. 48 - 29637Autorizzazione a costituirsi nel giudizio avanti al Tribunale di Ivrea instaurato dal Comune di Caluso per laccertamento della proprieta di immobili trasferiti allA.S.L. 9 di Ivrea. Spesa L. 100.000 (cap. 10560/2000)
D.G.R. 10 marzo 2000, n. 2 - 29649Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti il Giudice di Pace di Torino proposto da un privato per ottenere il risarcimento dei presunti danni subiti in seguito ad una collisione con un cinghiale. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dellavv. Pier Carlo Maina
D.G.R. 10 marzo 2000, n. 3 - 29650Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti al T.A.R. Piemonte proposto da (omissis) avverso determinazione del Direttore Regionale della Direzione Territorio Rurale n. 411 del 24.12.1999 in materia di danni al comparto agricolo da avversita atmosferiche. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dellavv. Maria Lacognata
D.G.R. 10 marzo 2000, n. 4 - 29651Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti al T.A.R. Piemonte proposto da un Comune avverso D.G.R.P. n. 9-29155 del 17.1.2000. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dellavv. Anita Ciavarra
D.G.R. 10 marzo 2000, n. 6 - 29653Autorizzazione a proporre avanti il Tribunale di Torino giudizio congiuntamente a Azienda Ospedaliera O.I.R.M. - SantAnna e Commissario Liquidatore ex U.S.S.L. TO-IX contro una Società relativamente alla copertura assicurativa di un sinistro - Sentenza Corte dAppello di Torino n. 509 del 6.5.98. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dellavv. Gianfranco Zurlo di Torino
D.G.R. 10 marzo 2000, n. 7 - 29654Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti il TAR Piemonte proposto da privati per ottenere lannullamento dei provv. 3.2.2000, prot. 162/D2 e 3.2.2000, prot. 1851/346 D1 della Direzione Processo Legislativo e della Direzione Segreteria dellAssemblea Regionale. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dellavv. C. Pipitone. Spesa L. 1.000.000 (cap. 10560/2000)
COOPERAZIONE, AIUTI UMANITARI
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 2 - 29492L.R. 67/95: approvazione del Piano Annuale degli interventi regionali per la promozione di una cultura ed educazione di pace, per la cooperazione e la solidarietà internazionale -anno 2000
EDILIZIA RESIDENZIALE
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 8 - 29498Integrazione alla D.G.R. n. 40 - 21087 del 21/7/1997, avente per Programma di edilizia residenziale pubblica 1992/95. Assegnazione dei finanziamenti di edlilizia sovvenzionata, ai sensi dellart. 9 della L. 4 dicembre 1993, n. 493. Attuazione della deliberazione 879 - C. R. 12428 del 20 settembre 1994 (C.G. 70/94 del 28/9/94)
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 9 - 29499Integrazione alla D.G.R. n. 29 - 42602 del 23/1/1995 avente per Limiti massimi di costo per gli interventi di Edilizia Residenziale Sovvenzionata e di Edilizia Residenziale Agevolata - L. 5/8/1978 n. 457 - D.M. 5/8/1994"
EDILIZIA SANITARIA
D.G.R. 10 marzo 2000, n. 28 - 29674Programma straordinario di investimenti in edilizia sanitaria ai sensi dellart. 20 della Legge 11.03.1988 n. 67 - I triennio - Variazione di assestamento relativa alla R.S.A. di Cumiana. Adozione con i poteri del Consiglio regionale ai sensi dellart. 40 dello Statuto
FORMAZIONE PROFESSIONALE LAVORO
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 38 - 29528Tirocini formativi e di orientamento. Linee di indirizzo per lo svolgimento del servizio e conseguente monitoraggio: D.lgs 469/97; l.r. 41/98; Decreto Ministro del Lavoro 142/98
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 39 - 29529L. 448/98. Commissione regionale per lemersione del lavoro irregolare. Individuazione dei componenti
Regione Piemonte - Direzione Regionale Formazione Professionale - LavoroL.R. 41/98 art. 10 - Avviso per la nomina di due membri effettivi e uno supplente nel Collegio dei Revisori dei conti dellente strumentale Agenzia Piemonte Lavoro
INDUSTRIA
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 47 - 29537Servizio Informativo Telematico per le Imprese Piemontesi promosso dal Consorzio Euroqualita nellambito dellIniziativa Comunitaria Adapt II - 1997/1999. Utilizzo da parte della Regione Piemonte
D.G.R. 6 marzo 2000, n. 41 - 29631Reg. CEE 1260/99 - ob. 2 - DOCUP (Documento Unico di Programmazione). Periodo di programmazione 2000-2006. Programma Phasing Out. Approvazione con i poteri del Consiglio ai sensi dellart. 40 dello Statuto
INIZIATIVE SPECIALI
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 4 - 29494Rettifica e integrazione della D.G.R. n. 1-29135 del 10/1/2000, recante Proposta di Intesa Istituzionale di Programma tra la Regione Piemonte e il Governo italiano. Approvazione e autorizzazione alla relativa sottoscrizione
ISTRUZIONE
D.G.R. 10 marzo 2000, n. 20 - 29667Modifica della DCR 613-1208 del 25 gennaio 2000 L.15 marzo 1997, n. 59, art.21 e D.P.R. 18 giugno 1998, n.233. Approvazione Piano regionale di dimensionamento delle istituzioni scolastiche statali. Assunzione del provvedimento da parte della Giunta regionale con i poteri del Consiglio ex art.40 dello Statuto
Codice 31.4Riduzione di L. 15.000.000 sullimpegno n. 353062 assunto sul cap. 11750/99 con laccantonamento n. 346267 autorizzato con D.G.R. n. 55-27242 del 3.5.1999
MANIFESTAZIONI
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 3 - 29493Salone del Gusto edizione 2000. Compartecipazione della Regione Piemonte. Definizione spesa massima ammissibile ed accantonamento di L. 1.300.000.000 (capitoli vari bilancio 2000)
MOSTRE
Codice 31Mostra Progetto di restauro della Reggia di Venaria e del Borgo Castello della Mandria Spesa di L. 54.540.000 (cap. 26832/99 acc. n. 344116)
MUSEI E BIBLIOTECHE
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 41 - 29531Approvazione dello schema di protocollo di intesa tra il Ministero per i Beni e le attivita Culturali, la Regione Piemonte, la Provincia di Cuneo, il Comune di Mondovi e la Fondazione Museo della Ceramica Vecchia Mondovi per la creazione, la gestione e la valorizzazione dellomonimo museo
PERSONALE REGIONALE
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 11 - 29501Formazione del personale dipendente della Regione Piemonte. Piano di Formazione 2000. Accantonamento di L. 500.000.000 (cap. 10280/2000) ed assegnazione alla Direzione Organizzazione
PROTEZIONE CIVILE
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 19 - 29509Accantonamento di L. 5.000.000 sul cap. 10870/2000 con assegnazione alla Struttura Speciale Gabinetto del Presidente della Giunta Regionale
RADIO TELEVISIONE
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 74 - 29563Modifica della D.G.R. 11 aprile 1989, n. 173-27990 L.R. 23 gennaio 1989, n. 6 - Criteri di tutela sanitaria ed ambientale per il rilascio dellautorizzazione del Presidente della Giunta regionale per impianti di antenne di teleradiocomunicazione
SANITA
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 27 - 29517Accantonamento a favore della Direzione Sanita Pubblica della somma di Lire 700.000.000=, utile per indennizzare allevatori i cui allevamenti sono colpiti da influenza aviare e da peste suina classica. (Cap. 13621/2000)
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 28 - 29518Costituzione della Commissione Regionale per lattivazione del Servizio di Cure domiciliari
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 29 - 29519Criteri di indirizzo per ladeguamento della DGR 41-42433/95 a quanto previsto dal D.Lgs 229/99
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 30 - 29520Art. 71 L 23/12/1998 n.448 Realizzazione di interventi di riqualificazione dellassistenza sanitaria nei grandi centri urbani. Approvazione criteri generali per la predisposizione del progetto e autorizzazione alla Direzione Programmazione sanitaria per il coordinamento necessario alla pianificazione operativa
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 31 - 29521Art. 4, D.Lgs. 229/99. Proposta al Ministero della Sanita della conferma in via transitoria delle Aziende Sanitarie Ospedaliere gia costituite ai sensi dellart. 4 del D.Lgs. 502/92
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 32 - 29522Art. 8 ter D.Lgs. 229/99. Modalita e termini per la richiesta ed il rilascio dellautorizzazione alla realizzazione di strutture e allesercizio di attivita sanitarie e socio-sanitarie
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 33 - 29523Individuazione dei criteri da adottare nella valutazione dei Direttori Generali e Commissari delle AA.SS.RR. ai fini della corresponsione del compenso incentivante relativo allanno 1999
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 35 - 29525Revisione delle tariffe sanitarie per la remunerazione delle prestazioni di servizi sanitari residenziali extra-ospedalieri (Centro di riabilitazione extra-ospedaliera, Centro residenziale per soggetti in stato vegetativo permanente, Hospice)
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 36 - 29526Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 4 di Torino. Atto n.1389/99/US.DG del 29.12.1999 Piano di Organizzazione. Approvazione, come modificato con atto n. 174/00/US.DG del 02.02.2000. Approvazione condizionata
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 37 - 29527D.G.R. n. 47-26680 del 15/02/1999. Protocollo di intesa tra la Regione Piemonte e la Compagnia di S. Paolo per la realizzazione di centri diurni integrati per anziani. Obiettivi e modalita di partecipazione al bando. Criteri di selezione per lassegnazione dei contributi
D.G.R. 6 marzo 2000, n. 37 - 29627Attivita di Educazione Sanitaria e promozione alla salute. Accantonamento alla Direzione Regionale Controllo delle Attivita Sanitarie degli importi di L. 177.000.000 sul capitolo 12250 e di L. 6000.000 sul capitolo 12286 del Bilancio Regionale 2000
Codice 28.5Saldo commessa di Gestione C.S.I. Piemonte anno 1996. Spesa di lire 1.103.809.239= (Cap. 12190/99)
Codice 28.1S.n.c. Croce Gialla di Grugliasco - Sostituzione del Direttore Sanitario - A.S.L. n. 5
Codice 28.1Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dellOrganizzazione: Life Ambulanza - A.L.A. di Nichelino
Codice 28.1Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dellOrganizzazione: Volontari Psichiatrici Insieme - VOL.P.I. di Torino
Codice 28.5Convenzione tra la Regione Piemonte e il Consorzio per il Sistema Informativo (CSI-Piemonte) per il conferimento di incarico relativo alla implementazione del Sistema informativo Sanitario Regionale. Spesa di Lire 576.000.000= (Cap. 12170/99)
Codice 28.5Gestione del Sistema informativo Sanitario Regionale da parte del C.S.I. Piemonte. Saldo gestione 1999, saldo fatture periodo 1987-89 e conguaglio IVA per fattura saldo gestione 1996. Spesa totale di lire 843.006.385= (Cap. 12170/99)
Codice 28.5Rinnovo affidamento di fornitura di servizi in campo informatico alla Cooperativa Eta Beta. Spesa per mese di Dicembre 1999 lire 4.392.480= e saldo per periodo gennaio-settembre 1999 spesa di lire 48.541.640=. Capitolo 12170 bilancio 1999
Codice 28.5Impegno somme per erogazioni di cassa alle Aziende Sanitarie. Lire 109.548.000.000.=. (Cap. 12280/99). E Lire 36.619.000.000 (Cap. 12300/99)
Codice 28.1Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dellE.N.P.A. di Ovada
Codice 28.1Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dellOrganizzazione: Associazione Italiana Donatori Organi (A.I.D.O) di Carpignano Sesia
Codice 28.1Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dellOrganizzazione: Associazione Italiana Donatori Organi (A.I.D.O) di Villafranca Piemonte
Codice 28.1Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dellOrganizzazione: Associazione Italiana Donatori Organi (A.I.D.O) di Lanzo Torinese
Codice 28Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 19 di Asti
Codice 28Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione Azienda Sanitaria Ospedaliera di Cuneo
Codice 28.1Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dellOrganizzazione: V.I.T.A. di Chieri
Codice 28.1Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dellOrganizzazione: Lega Italiana per la lotta alla Sclerosi Multipla (L.I.S.M.) - Sezione di Bra di Bra
Codice 28Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 13 di Novara
Codice 28Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 14 di Omegna
Codice 28Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione Azienda Sanitaria Locale n. 7 di Chivasso
Codice 28Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione Azienda Sanitaria Locale n. 9 di Ivrea
Codice 28Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione Azienda Sanitaria Locale n. 20 di Alessandria
Codice 28Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione Azienda Sanitaria Locale n. 12 di Biella
Codice 28.1Determinazione n. 480/28.1 del 30.11.1999. Associazione Croce Bianca Valsusina di Susa - A.S.L. n. 5. Autorizzazione definitiva allesercizio dellattività di trasporto infermi a mezzo di autoambulanza
Codice 28.1Albo regionale degli Enti Ausiliari che gestiscono strutture per la riabilitazione ed il reinserimento sociale dei tossicodipendenti. CooperativaSociale Agricola Terra Mia - Centro di Accoglienza Diurna Il Mulino Grande Str. Carpice 17 Moncalieri. Iscrizione di struttura semiresidenziale
Codice 28.1Albo regionale degli Enti Ausiliari che gestiscono strutture per la riabilitazione ed il reinserimento sociale dei tossicodipendenti. Associazione di Solidarietà Rinascita Centro di Accoglienza Diurna - via Varrone, 5, Asti. Iscrizione di struttura semiresidenziale
Codice 28.1Iscrizione allAlbo degli Enti Ausiliari che gestiscono strutture per la riabilitazione ed il reinserimento sociale dei tossicodipendenti del Centro Residenziale di Breve Accoglienza (C.R.A.B.), gestito dalla Cooperativa sociale Centro di Solidarietà lApprodo di Asti
Codice 28.1Albo regionale degli Enti Ausiliari che gestiscono strutture per la riabilitazione ed il reinserimento sociale dei tossicodipendenti. Comunità residenziale Casa Speranza gestita dallAssociazione Madonna del Giovane - sede di via del Bottegone n. 9. - fraz. Chiavazza Biella - Cambiamento area di iscrizione
Codice 28Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 18 di Alba
Codice 28Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Ospedaliera OIRM/S. Anna di Torino
Codice 28Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 10 di Pinerolo
Codice 28Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 2 di Torino
Codice 28Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 5 di Collegno
Codice 28Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 3 di Torino
Codice 28.5Erogazione Straordinaria alle Aziende Sanitarie delle anticipazioni di cassa relative allanno 1998. Spesa di Lire 26.305.333.981= Capitolo 12280/98 e di lire 97.694.666.019= Capitolo 12280/99
Codice 28Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 8 di Chieri
Codice 28.2Determinazione n. 448/28.2 del 17.11.99 - Finanziamento Progetti Emergenza Territoriale Anno 99 - Rideterminazione saldo a favore A.S.L. 19 a seguito di presentazione di rendiconto
Codice 28.2Determinazione n. 448/28.2 del 17.11.99 - Finanziamento Progetti Emergenza Territoriale Anno 99 - Rideterminazione saldo a favore A.S.L. 20 a seguito di presentazione di rendiconto
Codice 28Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 21 di Casale M.to
Codice 28Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Ospedaliera S. Luigi di Orbassano
Codice 28Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 15 di Cuneo
Codice 28Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria locale n. 17 di Savigliano
Codice 28Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Ospedaliera Maggiore della Carità di Novara
Codice 28Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 11 di Vercelli
Codice 28Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 22 di Novi Ligure
Codice 28Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 6 di Ciriè
Codice 28Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Ospedaliera di Alessandria
Codice 28Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Ospedaliera di Mondovì
TRASPORTI
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 12 - 29502Legge regionale n. 4/83 art. 1. Contributi alle Province per la progettazione e la realizzazione di interventi sulla rete viaria di interesse nazionale. Definizione dei criteri ed accantonamento di Lire 4.000.000.000= sul Capitolo 25117 del Bilancio 2000 a favore della Direzione Trasporti
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 13 - 29503D.lgs. 422/97 approvazione della bozza di Accordo di Programma fra il Ministero dei Trasporti e della Navigazione, F.S. S.p.A. e Regione Piemonte, per il potenziamento del sistema di trasporto ferroviario regionale, in connessione allintervento del quadruplicamento veloce Torino - Milano
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 14 - 29504Attribuzione alle Province delle risorse per mancati introiti derivanti dalla gratuità di viaggio dei disabili (D.G.R. n. 74-25984 del 16/11/1998) . Assegnazione alla Direzione Trasporti della somma di L. 3.000.000.000= (Cap. 14350/2000)
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 15 - 29505L.R. 83/96 art. 3. Convenzione ANAS Regione Piemonte Provincia e Comune di Cuneo n. 840 di Rep. del 27/11/98, art. 6. Realizzazione collegamento Est-Ovest abitato di Cuneo ed interconnessioni. Accantonamento della somma di L. 10.000.000.000= sul capitolo di spesa 25115/2000 a favore della Direzione regionale Trasporti
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 16 - 29506Linea ferroviaria ad Alta Capacità Torino-Milano-Napoli. Progetto esecutivo della tratta Torino-Milano. VI^ Sessione della Conferenza dei Servizi del 6 marzo 2000-approvazione della modifica di tracciato tra le progressive di progetto pk 97 + 000 e pk 124 + 708 e della bozza di Accordo Procedimentale con gli Enti interessati
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 17 - 29507Conferenza dei Servizi, ex artt. 17 L. 127/97 e 14 L. 241/90. Prog. def. lotti 1.2 Perucca-Consovero e 1.3 Consovero-Castelletto S. collegamento autostradale Asti-Cuneo. Positiva volonta di intesa art. 81 del DPR 616/77, ai sensi dellart. 3 del DPR. 383/94. Parere favorevole ex art. 82 e autorizzazioni ex art. 69 del DPR. 616/77, art. 151 Dlgs. 490/99, L.R. 45/89 e R.D. 523/1904
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 94 - 29583Approvazione del testo dellAccordo di programma tra Regione Piemonte ed Ente Nazionale per le Strade ANAS per la realizzazione di interventi sulla rete stradale allinterno del territorio regionale
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 95 - 29584Approvazione del testo dellAccordo di programma tra Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Cuorgne ed Ente Nazionale per le Strade ANAS per la realizzazione della Variante di Cuorgne sulla S.S. 460 di Ceresole
TURISMO
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 49 - 29539Definizione dei criteri e delle procedure per la concessione dei contributi per lanno 2000, ai sensi degli artt. 16 e 17 della l.r. 75/96
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 52 - 29542Presa datto della proposta di programma e di bilancio preventivo 2000 dellATR. Autorizzazione dellAssessore delegato al Turismo della Regione ad intervenire allAssemblea ordinaria dei consorziati dellATR.
TUTELA DEL SUOLO
D.G.R. 1 marzo 2000, n. 25 - 29515Legge n. 183/89 - Legge n. 267/98 - Legge 236/93 - Legge 471/94 - L.R. 54/75 - Accantonamenti vari sul Bilancio 2000
TUTELA DELLAMBIENTE
D.P.G.R. 9 marzo 2000, n. 26Vigilanza sullA.R.P.A. - Deliberazione n. 1592 del 27.12.99 Approvazione del nuovo regolamento per la prima organizzazione dellEnte ai sensi dellart. 8 L.R. 13.4.95 n. 60
URBANISTICA
D.G.R. 6 marzo 2000, n. 10 - 29600L.R. n. 56/77 e s.m.i.. Comune di SAN MARTINO ALFIERI (AT). Approvazione della 1^ Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente
D.G.R. 6 marzo 2000, n. 11 - 29601L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Mongardino (AT). Variante Generale al Piano Regolatore Generale Intercomunale vigente interessante il Comune stesso. Approvazione
D.G.R. 6 marzo 2000, n. 12 - 29602L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Vigliano DAsti (AT). Variante Generale al Piano Regolatore Generale Intercomunale vigente interessante il Comune stesso. Approvazione
D.G.R. 6 marzo 2000, n. 5 - 29595L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Boves (CN). Variante Strutturale n. 1/97 al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione
D.G.R. 6 marzo 2000, n. 6 - 29596L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Castellero (AT). Approvazione della variante n. 1 al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione
D.G.R. 6 marzo 2000, n. 7 - 29597Legge Regionale n. 56/77 e s.m.i.. Comune di Cossano Belbo (CN). Variante n. 2 al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione
D.G.R. 6 marzo 2000, n. 8 - 29598L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Mombercelli (AT). Approvazione della Variante al Piano Regolatore Generale vigente
D.G.R. 6 marzo 2000, n. 9 - 29599L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Roccabruna (CN). Approvazione del Piano Regolatore Generale Comunale
D.G.R. 10 marzo 2000, n. 12 - 29659L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Favria (TO). Approvazione del Piano Particolareggiato interessante gli ambiti RE 31 - RE 32 - RE 33 e della contestuale variante allo Strumento Urbanistico Generale Comunale vigente
D.G.R. 10 marzo 2000, n. 13 - 29660L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di San Giacomo Vercellese (VC). Approvazione del Piano Regolatore Generale Comunale
D.G.R. 10 marzo 2000, n. 14 - 29661Legge Regionale n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Calliano (AT). Approvazione della 6^ Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente
USI CIVICI
D.G.R. 6 marzo 2000, n. 13 - 29603Comune di Druogno (VCO). Elezione del Comitato per lAmministrazione separata dei beni civici di Druogno capoluogo, fraz. Gagnone, Orcenasco, Sagrogno e Sasseglio. Convocazione dei Comizi elettorali ai sensi dellart. 2, della Legge 17.04.1957, n. 278
Parte I
ATTI DELLA REGIONE
LEGGI E REGOLAMENTI
Legge regionale 20 marzo 2000, n. 21
Sostituzione dellarticolo 1 della legge regionale 13 ottobre 1972, n. 10 Determinazioni delle indennità spettanti ai membri del Consiglio e della Giunta regionale, sostituito dallarticolo 1 della legge regionale 23 gennaio 1984, n. 5 e modificato dalla legge regionale 17 agosto 1995, n. 69 e dalla legge regionale 24 novembre 1995, n. 84 e integrazioni alla legge regionale 1 marzo 1995, n. 27 Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri.
Il Consiglio regionale ha approvato.
Il Commissario del Governo ha apposto il visto.
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
promulga
la seguente legge:
Art. 1.
1. Larticolo 1 della legge regionale 13 ottobre 1972, n. 10, (Determinazioni delle indennità spettanti ai membri del Consiglio e della Giunta regionale), sostituito dallarticolo 1 della legge regionale 23 gennaio 1984, n. 5 e modificato dalla legge regionale 17 agosto 1995, n. 69 e dalla legge regionale 24 novembre 1995, n. 84, è così sostituito:
Art. 1. (Indennità di carica)
1. Lindennità di carica spettante ai sensi dellarticolo 12 dello Statuto, ai Consiglieri regionali è determinata nella misura del 65 per cento dellindennità mensile globale lorda spettante ai membri del Parlamento della Repubblica Italiana, ai sensi della legge 31 ottobre 1965, n. 1261 (Determinazione dellindennità spettante ai membri del Parlamento). Lindennità è corrisposta in dodici rate mensili, con decorrenza dalla prima convocazione del Consiglio regionale dopo la proclamazione degli eletti e fino alla cessazione del mandato.
2. Lindennità di carica spettante:
a) al Presidente della Giunta regionale ed al Presidente del Consiglio regionale è determinata nella misura del 100 per cento dellindennità mensile globale lorda spettante ai membri del Parlamento della Repubblica Italiana di cui al comma 1;
b) al Vice Presidente della Giunta regionale è determinata nella misura del 95 per cento dellindennità mensile globale lorda spettante ai membri del Parlamento della Repubblica Italiana di cui al comma 1;
c) agli Assessori regionali ed ai vice Presidenti del Consiglio regionale è determinata nella misura dell85 per cento dellindennità mensile globale lorda spettante ai membri dei Parlamento della Repubblica Italiana di cui al comma 1;
d) ai Presidenti dei Gruppi consiliari regionali è determinata nella misura dell80 per cento dellindennità mensile globale lorda spettante ai membri del Parlamento della Repubblica Italiana di cui al comma 1;
e) ai Componenti dellUfficio di Presidenza del Consiglio regionale, ai Presidenti di Commissione legislativa permanente del Consiglio regionale, al Presidente della Giunta delle elezioni ed ai Presidenti delle Commissioni speciali cui allarticolo 19 dello Statuto regionale è determinata nella misura del 75 per cento dellindennità mensile globale lorda spettante ai membri del Parlamento della Repubblica Italiana di cui al comma 1;
f) ai Vice Presidenti delle Commissioni legislative permanenti del Consiglio regionale, ai Vice Presidenti ed al Segretario della Giunta delle elezioni ed ai Vice Presidenti di Commissioni speciali è determinata nella misura del 70 per cento dellindennità mensile globale lorda spettante ai membri del Parlamento della Repubblica Italiana di cui al comma 1.
3. Lindennità di carica, di cui al comma 2, spettante al Presidente della Giunta regionale, è corrisposta in dodici rate mensili, con decorrenza dalla sua proclamazione e fino alla cessazione del suo incarico.
4. Fatta eccezione per il Presidente della Giunta regionale, le indennità previste dal comma 2 sono corrisposte in dodici rate mensili, con decorrenza dal conferimento dellufficio o dellincarico e fino alla cessazione dellufficio o dellincarico, comunque motivata.
5. Le indennità di cui ai commi precedenti non sono cumulabili.
Art. 2.
1. Dopo il comma 1 dellarticolo 3 della legge regionale 1 marzo 1995, n. 27 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri) sono inseriti i seguenti commi:
1 bis. La corresponsione dellassegno vitalizio può essere anticipata, su richiesta del Consigliere e dopo la cessazione del mandato, fino al cinquantacinquesimo anno di età.
1 ter. In tal caso, le misure dellassegno vitalizio di cui allarticolo 6 della l.r. 27/1995 sono determinate, anche ai fini della determinazione dellassegno indiretto, in relazione alletà di pensionamento e secondo i coefficienti di cui alla seguente tabella:
Età di pensionamento Coefficiente di determinazione
Anni 55 0,7604 Anni
Anni
56 0,8016 Anni
Anni 57 0,8460 Anni
Anni 58 0,8936 Anni
Anni 59 0,9448.
Anni ..
Art. 3.
1. Le disposizioni di cui allarticolo 10, comma 4, della l.r. 27/1995 si applicano anche ai Consiglieri in carica alla data di entrata in vigore della presente legge.
La presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione.
E fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Piemonte.
Data a Torino, addì 20 marzo 2000
p. Enzo Ghigo
Il Vice Presidente
Antonino Masaracchio
DECRETI DEL PRESIDENTE
DELLA GIUNTA REGIONALE
Decreto del Presidente della Giunta Regionale 8 marzo 2000, n. 25
Sostituzione di un componente effettivo della Commissione Tecnico - Consultiva ex art. 6 Legge 22 Novembre 1978 n. 69 Coltivazione di Cave e Torbiere e successive modificazioni ed integrazioni
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
(omissis)
decreta
Art. 1 - Il Sig. Bucarelli Enzo, nominato componente effettivo della Commissione Tecnico-Consultiva Cave e Torbiere con D.P.G.R. n. 4322/95, è sostituito, a far data dal presente provvedimento, dal Sig. Voltolini Andrea, su designazione del Consiglio Regionale avvenuta con deliberazione n. 589-CR 14130 dell11.11.99.
Art. 2 - Il presente decreto sarà pubblicato sul B.U. della Regione Piemonte.
Torino, 8 marzo 2000
Enzo Ghigo
Decreto del Presidente della Giunta Regionale 9 marzo 2000, n. 26
Vigilanza sullA.R.P.A. - Deliberazione n. 1592 del 27.12.99 Approvazione del nuovo regolamento per la prima organizzazione dellEnte ai sensi dellart. 8 L.R. 13.4.95 n. 60
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
(omissis)
decreta
di non formulare osservazioni sulla deliberazione n. 1592 del 27.12.1999 del Direttore generale dellA.R.P.A.
Torino, 9 marzo 2000
Enzo Ghigo
DELIBERAZIONI
DELLA GIUNTA REGIONALE
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 1 - 29491
Accantonamento e Assegnazione della somma di L. 11.816.256.000 alla Struttura Speciale Gabinetto della Presidenza della G.R. per lattivita 2000 del Settore Affari Internazionali e Comunitari, capp. 10335, 10475, 10745, 10865, 10940, 10962, 10964, 11012, 11014, 11016, 11045, 11160, 11877, 11892, 11990, 15150 (Bilancio 2000)
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
di approvare ai sensi degli artt. 3 e 17 della L.R. n. 51/97, il programma di interventi che dovranno essere realizzati nel corso dellanno 2000 dalla Struttura speciale Gabinetto della Presidenza della Giunta Regionale per il tramite del Settore Affari Internazionali e Comunitari;
di accantonare e di assegnare alla suindicata Struttura speciale le somme riportate nella tabella Allegato 1, che costituisce parte integrante della presente deliberazione, al fine di realizzare gli interventi descritti in narrativa.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 2 - 29492
L.R. 67/95: approvazione del Piano Annuale degli interventi regionali per la promozione di una cultura ed educazione di pace, per la cooperazione e la solidarietà internazionale -anno 2000
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
- di approvare il piano annuale 2000 degli interventi regionali per la promozione di una cultura ed educazione di pace, per la cooperazione e la solidarietà internazionale, per lattuazione delle iniziative previste dalla L.R. 67/95, riportato in allegato, quale parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
- di rinviare a successive determinazioni dirigenziali lindividuazione dei soggetti fornitori di beni e servizi, nonchè la determinazione delle modalità di liquidazione delle somme impegnate.
- di riservarsi di adeguare il presente piano alle direttive per il triennio 2000/2002 non appena approvate del Consiglio regionale.
(omissis)
Allegato
PIANO ANNUALE DEGLI INTERVENTI REGIONALI PER LA PROMOZIONE DI UNA CULTURA ED EDUCAZIONE DI PACE, PER LA COOPERAZIONE E LA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE
ANNO 2000
Premessa
STATO DI ATTUAZIONE DEL PIANO ANNUALE 1999
a) Iniziative culturali, di ricerca e di informazione
INIZIATIVA a1)
Bando di concorso pubblico per il finanziamento di borse di studio per studenti universitari laureandi e neolaureati .
Con determinazione n. 868 del 29/11/99 sono state assegnate 6 borse di studio da L.5.000.000 e 5 borse di studio da L.3.000.000 ed impegnata la somma complessiva di L.45.000.000.
INIZIATIVA a2)
Progetto di ricerca Indagine sulla presenza islamica in Piemonte
Si tratta di un progetto di ricerca su un tema di rilevante interesse per il contesto piemontese, rivolto a realizzare unindagine sulla presenza islamica a Torino e in Piemonte che, come si sa, risulta più elevata di quella mediamente riscontrabile nel paese.
Con D.D. n.885 del 30/11/99 è stato impegnato un contributo di L.50.000.000 a favore della Caritas Diocesana di Torino per leffettuazione dello studio, che si avvarrà della collaborazione di un gruppo di docenti e ricercatori e di un gruppo di operatori sociali.
INIZIATIVA a3)
Manutenzione del sistema Agorà e contributi per il caricamento dei testi
Al fine di consentire una continua ed efficace azione di monitoraggio sulla funzionalità del sistema e lassistenza ai centri convenzionati e agli utenti, proseguirà lesecuzione del servizio di manutenzione.
Con D.D. n.775 del 26/10/99 è stato affidato il servizio di manutenzione alla ditta INDEX scrl, ed è stata impegnata la somma di L.6.250.000 sul bilancio 1999, e prenotata la somma di L.8.744.000 sul bilancio 2000, trattandosi di servizio che verrà effettuato nel corso di 2 esercizi finanziari.
INIZIATIVA a4)
Nuove modalità di gestione, nuova veste grafica di Agorà e aggiornamento on-line del Censimento
Con D.D. n.708 del 30/9/99 è stato affidato alla ditta INDEX scrl lincarico di realizzare le le Nuove modalità di gestione, nuova veste grafica di Agorà e aggiornamento on-line del Censimento ed impegnata la somma di L.32.928.000.
Tale iniziativa ha lobiettivo di migliorare le procedure di gestione e di ottimizzazione dei dati e di consentire linserimento in tempo reale dei dati contenuti nel Censimento dei soggetti.
Sarà possibile in tal modo garantire una banca dati costantemente aggiornata, mediante lintervento attivo degli utenti del sistema.
INIZIATIVA a5)
Integrazione del Thesaurus OCSE in Agorà.
Con D.D. n.709 del 30/9/99 è stato affidato alla ditta INDEX scrl lincarico di realizzare il Programma Thesaurus in ambiente Windows ed impegnata la somma di L.29.164.000.
Tale iniziativa si propone di integrare la banca dati delle monografie mediante lutilizzo di una libera traduzione in italiano del Macrothesaurus OCSE.
In tal modo verranno agevolate le operazioni di catalogazione e ricerca mediante lutilizzazione di un vocabolario controllato di termini.
Il progetto prevede sia la modifica delle maschere di inserimento e ricerca dei dati dei centri aderenti alla rete, sia la possibilità di utilizzo dei termini del Macrothesaurus nelleffettuazione di ricerche nella banca dati monografica presente su Agorà tramite il sito Internet.
b) Iniziative di educazione e sensibilizzazione della comunità regionale
INIZIATIVA b1)
Bando di concorso pubblico per il sostegno di iniziative promosse dal sistema scolastico piemontese relative alle materie della L.R. 67/95
Con D.D.n.869 del 29/11/99 è stata approvata la graduatoria delle iniziative presentate ai sensi del Bando di concorso pubblico per il sostegno di iniziative promosse dal sistema scolastico piemontese relative alle materie della L.R. 67/95, ed impegnata la somma complessiva di L.193.465.940.
Tale somma ha consentito il finanziamento di 27 iniziative delle 31 complessivamente presentate dagli istituti scolastici piemontesi..
INIZIATIVA b2)
bando di concorso per enti e associazioni su tematiche inerenti la pace e la povertà
Con D.D.n.61 del 14/2/2000 è stata approvata la graduatoria delle iniziative presentate ai sensi del Bando di concorso pubblico per lassegnazione di contributi regionali a sostegno di iniziative per la pace e la lotta alla povertà promosse da enti ed associazioni piemontesi, ed assegnati contributi per una somma complessiva di L.361.534.060.
Le iniziative complessivamente finanziate sono state 16, delle 57 complessivamente presentate.
INIZIATIVA b3)
Iniziativa Laboratorio per una società sostenibile. Area Intercultura e mondialità
Con D.D. n.900 del 30/11/99 è stato approvato il progetto proposto dal Consorzio Pracatinat e dallO.n.G. CISV denominato Laboratorio per una società sostenibile ed impegnata la somma di L.30.000.000, ha lobiettivo di identificare le problematiche e impostare la sperimentazione di uno schema di proposta educativa sui temi dello sviluppo sostenibile, dellintercultura e della mondialità, rivolta alle classi della scuola secondaria superiore.
INIZIATIVA b4)
Accordo interistituzionale con il Comune di Torino per lofferta di servizi alle scuole superiori piemontesi
Con D.D. n.880 del 30/11/99 è stata impegnata la somma di L.45.000.000 a favore del Comune di Torino per lofferta di servizi educativi a studenti piemontesi non residenti nel capoluogo regionale. Tali servizi riguardano iniziative nel settore della pace, della solidarietà tra i popoli e delleducazione interculturale, e laccordo ha consentito di estendere anche a scuole non torinesi i servizi predisposti dal Comune di Torino per scuole del proprio territorio.
c) Iniziative di formazione
INIZIATIVA c1)
Progetto CIE- Seminario- Cooperazione internazionale allo sviluppo. Il modello piemontese e le tendenze europee
Con D.D. n.883 del 30/11/99 è stato approvato il progetto presentato dal CIE per la realizzazione del convegno Cooperazione internazionale allo sviluppo. Il modello piemontese e le tendenze europee ed assegnato un contributo di L.40.000.000.
Liniziativa è rivolta allorganizzazione di un seminario internazionale sulla politica di cooperazione allo sviluppo con lobiettivo di riflettere sulle iniziative fin qui realizzate in ambito regionale (coinvolgendo dunque le Province, i Comuni, i rappresentanti del mondo economico, le Ong, le associazioni e le Università) e di favorire nello stesso tempo il dialogo ed il collegamento con i soggetti più attivi nel Parlamento e nella Commissione Europea. Il seminario rappresenterebbe così unoccasione di valorizzazione della politica e delle azioni dei soggetti piemontesi e di conoscenza del dibattito europeo, nonché momento di confronto con rappresentanti del Governo e del Parlamento italiano.
INIZIATIVA c2)
Progetto di istituzione di un corso post graduate in cooperazione allo sviluppo.
Con D.D. n.882 del 30/11/99 è stato approvato il progetto Gestire lo sviluppo: teoria e pratica, promosso dallUniversità degli studi di Torino e dal Centro Internazionale di Formazione dellOrganizzazione Internazionale per il Lavoro, per la realizzazione di corso di specializzazione post-lauream, ed assegnato un contributo di L. 50.000.000 .
Tale iniziativa si prefigge lo scopo di favorire la nascita in Piemonte di un punto di eccellenza per quanto riguarda la formazione di personale specializzato sui temi della cooperazione allo sviluppo.
Lindividuazione del progetto è stata realizzata successivamente allapprovazione del Piano annuale 1999 di attuazione degli interventi regionali per la promozione di una cultura ed educazione di pace per la cooperazione e la solidarietà internazionale, in quanto esso prevedeva la facoltà di utilizzare una somma non superiore al 20% del totale delle risorse disponibili sul capitolo 11016/99 per il finanziamento di nuove iniziative da individuarsi successivamente alla sua approvazione.
d) Iniziative di cooperazione internazionale
INIZIATIVA d1)
Progetto di formazione professionale Ambra
Con D.D. n.884 del 30/11/99 è stato approvato il Progetto di formazione professionale Ambra ed assegnato un contributo di L.50.000.000 a favore del For.Al di Alessandria.
Il progetto Ambra ha la finalità di promuovere, presso la Comunità indigena di Simojovel (Chiapas, Messico) la creazione di una scuola di formazione professionale per orefici, che permetta di trasmettere le competenze necessarie in diverse aree disciplinari inerenti le tecniche di lavorazione dellambra, e nellavvio di una struttura commerciale locale capace di vendere il prodotto nel mercato interno ed internazionale.
INIZIATIVA d2)
Iniziativa di cooperazione decentrata con i paesi Tunisia e Marocco: borse di studio euro arabe
Con D.D. n.799 del 5/11/99 è stato approvato il Programma Euro-Arab Management Diploma promosso dalla Scuola di Amministrazione Aziendale dellUniversità di Torino, ed impegnata la somma di L.50.000.000 per consentire lassegnazione di borse di studio per studenti provenienti da Tunisia e Marocco che partecipano a tale programma.
Esso mira alla formazione di manager arabi ed europei in grado di operare efficacemente nel contesto europeo e in quello arabo e di favorire legami commerciali fra Europa e Paesi arabi.
La formazione di managers con queste caratteristiche è un tassello importante di una politica di cooperazione volta a stabilire a stabilire e rafforzare i legami del Piemonte con Tunisia e Marocco, paesi nei quali La Regione intende realizzare azioni di cooperazione allo sviluppo.
INIZIATIVA d3)
Progetto di cooperazione decentrata Cambogia 2000"
Con D.D. n.881 del 30/11/99 è stato approvato il Progetto di cooperazione decentrata Cambogia 2000" ed impegnata la somma di L.40.000.000 a favore della Provincia di Alessandria.
Esso ha lo scopo di ripristinare la diga ed il canale di Bos Mkak oggi in disuso, e si inserisce nellambito di unazione integrata, che prevede la realizzazione anche di altri interventi, rivolta al miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni interessate, nella prospettiva di stabilire contatti duraturi tra enti locali italiani e cambogiani, secondo la metodologia della cooperazione decentrata.
INIZIATIVA d4)
Monitoraggio progetti sicurezza alimentare
Con D.D. n.896 del 30/11/99 è stato approvato laffidamento allente Seniores Italia del monitoraggio delle iniziative finanziate con il programma degli interventi per la sicurezza alimentare nellarea del Sahel. Lincarico prevede solo i rimborsi spese per le missioni, e la somma impegnata ammonta a L.131.000.000.
E stata successivamente stipulata apposita convenzione tra lente e la Regione che disciplina le modalità di effettuazione del servizi.
Lanalisi degli interventi realizzati nellarea del Sahel, resa possibile dal monitoraggio, consentirà di acquisire competenze e di mettere a punto modelli di intervento utilizzabili in altre aree del mondo in cui vi sia un interesse della Regione ad operare.
INIZIATIVA d5)
Iniziativa di cooperazione decentrata con i paesi Tunisia e Marocco
Con D.D. n.901 del 30/11/99 è stato approvato il progetto di cooperazione decentrata con i paesi Tunisia e Marocco quale completamento e concretizzazione dellattività già svolta lo scorso anno con lo studio predisposto dallICS di Alessandria.
Liniziativa prevede la stipulazione di una convenzione tra la Regione Piemonte, lICS, la Provincia di Alessandria e il Comune di Alessandria, e la somma impegnata ammonta a L.70.000.000.
Lindividuazione del progetto è stata realizzata successivamente allapprovazione del Piano annuale 1999 di attuazione degli interventi regionali per la promozione di una cultura ed educazione di pace per la cooperazione e la solidarietà internazionale, in quanto esso prevedeva la facoltà di utilizzare una somma non superiore al 20% del totale delle risorse disponibili sul capitolo 11016/99 per il finanziamento di nuove iniziative da individuarsi successivamente alla sua approvazione.
e) Iniziative di emergenza e di solidarietà internazionale
(non compreso nel presente programma, ai sensi dellart.8 della L.R. 67/95)
In tale ambito la Regione Piemonte ha proseguito il suo impegno nel sostegno di iniziative atte ad affrontare il problema della sicurezza alimentare nei Paesi del terzo Mondo già avviate nel 1997 e proseguite nel 1998, per le quali è stato stanziato un finanziamento di 1800 milioni.
Il Comitato di Solidarietà, ai sensi delle Leggi regionali 4/82 e 67/95 ha ritenuto di proseguire limpegno già avviato nei paesi dellarea saheliana, Burkina Faso, Mali, Niger, Senegal.
e1) Progetti di emergenza in America Centrale (Uragano Mitch)
Con D.D. n879 del 30/11 è stato approvato il progetto di emergenza in America Centrale in conseguenza delluragano Mitch, rivolto allallestimento di edifici scolastici e di infrastrutture varie. La somma impegnata ammonta a L.80.000.000
INIZIATIVA e2)
Sicurezza alimentare nei paesi del Sud del Mondo
Anche per il 1999 il Consiglio Regionale ha assegnato una disponibilità di L.1.800.000.000 sul capitolo 11014 per lattuazione di interventi rivolti a garantire la sicurezza alimentare nei paesi del sud del mondo.
Le direttive 1999 che hanno lobiettivo di promuovere e sostenere progetti finalizzati a migliorare le condizioni di sicurezza alimentare delle popolazione dei paesi Burkina Faso, Mali, Niger, Senegal hanno previsto tre distinti percorsi
percorso a : sostegno alla progettualita degli enti locali
percorso b: progetti di iniziativa regionale
percorso c: sostegno alla progettualita di altri soggetti
Per quanto concerne il percorso a, con determinazione n.902 del 1/12/99 è stata impegnata la somma di L.260.000.000 a favore degli enti locali che si dichiareranno disponibili a partecipare alla progettazione conseguente al forum che è stato predisposto per lincontro delle autonomie locali Piemontesi e quelle dei paesi Saheliani.
Per quanto concerne il percorso b, con D.D. n. 898 del 30/11/99 è stato approvato il progetto predisposto in collaborazione con la Pastorale Sociale e del Lavoro, ed impegnata la somma di L.200.000.000, e con D.D. n.897 del 30/11/99 è stato approvato il progetto predisposto in collaborazione con lAFPA per la realizzazione di un progetto di formazione nella regione di Lougà in Senegal, ed impegnata la somma di L.100.000.000.
Per quanto concerne il percorso c, al termine delle procedure di presentazione con D.D. n.887 del 30/11/99 sono stati individuati i progetti meritevoli di sostegno ed impegnata la somma di L.1.000.000.000.
Al termine delle procedure di concertazione verrà approvato il programma definitivo 1999 delle azioni concernenti la sicurezza alimentare nei paesi meno sviluppati.
Sempre nel quadro di tali iniziative, con determinazione n.899 del 30/11/99 è stato inoltre approvato il progetto per lattuazione di iniziative di accompagnamento a tale programma, ed impegnata la somma di L.240.000.000.
E3) Emergenza profughi del Kossovo: adesione missione Arcobaleno
Alcuni fondi disponibili sul capitolo 11012 sono stati impiegati per lattuazione della missione arcobaleno per la parte attribuita alle regioni. Liniziativa è stata realizzata dal settore Protezione Civile. I funzionari interessati stanno predisponendo una relazione esaustiva e completa di tutte le attività realizzate dalla Regione tra cui anche quelle sostenute con le disponibilità reperite nel capitolo citato.
E3) Progetti di emergenza a favore delle popolazioni del Tibet
Lindividuazione del progetto è stata realizzata successivamente allapprovazione del Piano annuale 1999 di attuazione degli interventi regionali per la promozione di una cultura ed educazione di pace per la cooperazione e la solidarietà internazionale, in quanto esso prevedeva la facoltà di utilizzare una somma non superiore al 20% del totale delle risorse disponibili sul capitolo 11016/99 per il finanziamento di nuove iniziative da individuarsi successivamente alla sua approvazione.
Per tali interventi è stata impegnata la somma di L.21.000.000.
IL PIANO ANNUALE 2000
AMBITI E MODALITA DI INTERVENTO
Premessa
Per quanto riguarda gli obiettivi dellazione Regionale occorre, nelle more dellapprovazione delle nuove direttive triennali di carattere programmatico per gli anni 2000-2002, sostanzialmente confermare gli obiettivi contenuti nelle precedenti direttive triennali 1997-1999.
In particolare si sottolinea limportanza di radicare nella realtà piemontese una cultura di pace favorendo la partecipazione delle diverse componenti della società civile ai diversi programmi regionali promuovendo la costituzione di reti e consorzi tra diversi soggetti.
Anche negli altri ambiti di intervento, sulla base dellesperienza accumulata nel passato la Regione orienterà le proprie azioni al fine di stabilizzare e consolidare la sua posizione di centro di riferimento dellinformazione locale sulla cooperazione e del patrimonio di progetti e di materiale informativo dei singoli soggetti operanti in Piemonte.
Lazione regionale sarà finalizzata in modo particolare alla costituzione ed al consolidamento delle reti di relazioni con il territorio, promuovendosi quale soggetto in grado di svolgere un ruolo di coordinamento e di collegamento con le istanze nazionali ed internazionali tra Associazioni, Ong, Istituzioni pubbliche e private, imprese, organismi religiosi, ecc., e favorendo sotto il profilo organizzativo e finanziario la partecipazione nei programmi degli Enti Locali.
Ciò in particolare nella promozione di programmi di cooperazione decentrata che, sulla base delle positive esperienze condotte nel passato e tuttora in fase di realizzazione, mireranno ad un sempre maggiore coinvolgimento delle diverse componenti della società civile piemontese (Associazioni, enti, istituzioni scolastiche, aziende, municipalizzate, ecc.) in azioni di sostegno ad altre realtà di paesi in via di sviluppo e ad economie di transizione.
a) Iniziative culturali, di ricerca e di informazione
Obiettivi per lanno 2000
Come già sperimentato negli ultimi Piani Annuali, si ritiene che le iniziative di ricerca debbano assumere carattere strumentale rispetto agli altri ambiti di intervento previsti dalla L.R. 67/95.
Si ritiene importante mantenere unazione di stimolo e di collaborazione con le istituzioni universitarie, con la finalità di valorizzare le ricerche che possano portare significativi contributi agli Enti ed ai soggetti che operano per la realizzazione di programmi regionali. Per dare concretezza a tali obiettivi, si procederà ad attivare borse di studio per studi e ricerche che siano attinenti con le attività promosse dalla Regione e siano integrate allattività di ricerca dei Dipartimenti Universitari. A tal fine sarà opportuno svolgere attività di sensibilizzazione per consentire una maggiore finalizzazione e orientamento delle ricerche.
Nel campo dellinformazione verranno realizzate iniziative di sviluppo del Sistema Informativo Agorà per renderlo ancora più articolato e rispondente alle esigenze degli utenti.
INIZIATIVA a1)
Finanziamento di borse di studio per studenti universitari laureandi e neolaureati .
Per valorizzare le ricerche che le istituzioni universitarie svolgono nellambito delle loro funzioni e che possono avere significative ricadute nelle attività e nelle azioni promosse dai programmi regionali di cui alla L.R.67/95, verrà predisposto un finanziamento di borse di studio per studenti universitari finalizzate a completare il percorso di studi di laurea, di specializzazione e di dottorato.
Le borse dovranno essere collegate ad azioni e progetti che le università svolgono in collaborazione con la Regione.
Verrà inoltre promossa unazione di coordinamento con la Fondazione Einaudi e il Centro di Studi Africani. A tal fine potrà essere svolto un censimento degli interventi svolti dai vari dipartimenti ed attività di sensibilizzazione per consentire una maggiore finalizzazione e orientamento delle ricerche.
INIZIATIVA a2)
Iniziative di manutenzione e di Sviluppo del Sistema Informativo Regionale Agorà Piemonte
Al fine di consentire una continua ed efficace azione di monitoraggio sulla funzionalità del sistema e lassistenza ai centri convenzionati e agli utenti, proseguirà lesecuzione del servizio di manutenzione del Sistema Informativo Regionale Agorà Piemonte e verranno garantiti i contributi per il caricamento dei testi bibliografici nellarchivio, in base a quanto previsto dalle convenzioni stipulate con i centri aderenti alla rete.
Verranno inoltre individuate ulteriori iniziative di sviluppo del Sistema al fine di favorire lampliamento della banca dati e della documentazione in esso contenuta, e la sua diffusione presso la Comunità regionale.
Si prevede infine di avviare possibili integrazione con altre Banche Dati anche per coordinare le modalità di raccolta e di archiviazione dei dati a livello regionale e nazionale.
Lobiettivo è quello di una banca dati costantemente aggiornata, mediante lintervento attivo degli utenti del sistema.
b) Iniziative di educazione e sensibilizzazione della comunità regionale
Obiettivi per lanno 2000
Sulla base della positiva esperienza avviata con i precedenti piani annuali, si conferma quella linea di intervento finalizzata a promuovere le attività proposte dagli istituti scolastici. Tale orientamento assume particolare significato in relazione alle nuove politiche governative, che tendono a riconoscere un ruolo sempre più autonomo alle singole scuole. In questottica, si ritiene opportuno promuovere una maggior correlazione tra il sistema scolastico e le altre componenti della società civile, premiando in particolare quelle iniziative che permettano di realizzare un collegamento tra scuole, tra scuole ed enti locali, associazioni, università.
Al di fuori del sistema scolastico, lazione regionale conferma lindirizzo già assunto con i precedenti programmi, integrando con le proprie risorse e con i propri orientamenti lazione delle altre realtà locali (enti, associazioni, Ong, Comuni, Province) nel quadro di iniziative di educazione e di sensibilizzazione alle tematiche della pace e della lotta alla povertà.
INIZIATIVA b1)
Sostegno di iniziative promosse dal sistema scolastico piemontese relative alle materie della L.R. 67/95
Sempre nellambito delle iniziative di educazione e sensibilizzazione della comunità regionale, si intende proseguire lesperienza di sostegno delle iniziative progettate dalle scuole medie superiori piemontesi relative alle materie della L.R. 67/95, per progetti di educazione alla pace, di educazione interculturale, di scambio internazionale (non finanziati dai Programmi di Azione Comunitaria), di diffusione di Agorà nelle scuole, per corsi di formazione per insegnanti, per la realizzazione di pubblicazioni ecc.
Lobiettivo è quello di realizzare liniziativa mediante lattivazione della collaborazione e il coinvolgimento delle province piemontesi a livello promozionale, gestionale e di compartecipazione finanziaria al progetto.
Occorrerà in ogni caso rafforzare il rapporto tra le scuole e gli enti locali e le associazioni presenti sul territorio, la collaborazione attiva con scuole dei PVS, nonchè quelle azioni che realizzeranno una ricaduta positiva sulle attività che la Regione ha in corso di realizzazione nelle materie disciplinate dalla L.R. 67/95.
Potranno inoltre essere promosse iniziative indirizzate agli istituti scolastici che intendono diffondere e valorizzare le proprie peculiari esperienze nella realizzazione e partecipazione a progetti di educazione alla pace, di educazione interculturale, di cooperazione, mediante la produzione di materiale documentale (pubblicazioni, audiovisivi, prodotti multimediali).
INIZIATIVA b2)
Sostegno di iniziative inerenti la pace e la lotta alla povertà promosse da enti e associazioni piemontesi
Sempre nellambito delle iniziative di educazione e sensibilizzazione della comunità regionale, si intende proseguire lesperienza di sostegno di iniziative legate al tema Pace e povertà (assumendo il termine povertà un significato molto ampio), promosse da enti pubblici singoli e associati, associazioni senza fini di lucro, istituti scolastici (ad eccezione delle scuole medie superiori, già destinatarie di uno specifico bando) con sede in Piemonte.
Lobiettivo è quello di realizzare liniziativa mediante lattivazione della collaborazione e il coinvolgimento delle province piemontesi a livello promozionale, gestionale e di compartecipazione finanziaria al progetto.
Potranno inoltre essere promosse iniziative indirizzate agli Enti e alle associazioni che intendono diffondere e valorizzare le proprie peculiari esperienze nella realizzazione e partecipazione a progetti di educazione alla pace, di educazione interculturale, di cooperazione ( mediante la produzione di materiale documentale quale pubblicazioni, audiovisivi, prodotti multimediali, momenti di formazione, seminari ecc.).
INIZIATIVA b3)
Iniziativa Laboratorio per una società sostenibile. Area Intercultura e mondialità
Questa iniziativa proseguirà il cammino avviato nel precedente piano annuale, che si sviluppa sulla base della proposta ideata dal Consorzio Pra Catinat e dallO.n.G. CISV, e che ha lobiettivo di identificare le problematiche e impostare la sperimentazione di uno schema di proposta educativa sui temi dello sviluppo sostenibile, dellintercultura e della mondialità, rivolta alle classi della scuola secondaria superiore.
Successivamente, sulla base delle riflessioni che emergeranno, verranno coinvolte altre istituzioni e associazioni per completare il processo avviato.
Il percorso progettuale avrà lobiettivo di favorire la elaborazione e la costruzione di una competenza metodologica relativa ai processi interculturali spendibile in tutti i contesti operativi di attività del Laboratorio, e favorire larricchimento con nuovi percorsi estensibili a classi di altre Province piemontesi o Regioni dItalia.
INIZIATIVA b4)
Collaborazione con la Provincia e il Comune di Torino per lofferta di servizi alle scuole superiori piemontesi
Liniziativa ha il fine di proseguire lesperienza avviata nel corso del precedente anno per la pubblicizzazione congiunta presso le scuole piemontesi di iniziative nel settore della pace, della solidarietà tra i popoli e delleducazione interculturale e per lestensione a scuole non torinesi di servizi predisposti dal Comune di Torino per scuole del proprio territorio.
La collaborazione prevede, oltre alla diffusione nel territorio piemontese di manifesti con le iniziative proposte dai tre enti, che la Regione Piemonte sostenga la fruizione da parte di scuole non del capoluogo regionale di servizi forniti dal Comune di Torino ai propri istituti scolastici.
c) Iniziative di formazione
Obiettivi per lanno 2000
Lobiettivo è quello di realizzare una rete di collegamento culturale proiettata ed indirizzata sullattività operativa dei soggetti e degli operatori pubblici e privati, singoli ed associati, tale da creare interscambi di professionalità e momenti di riflessione su tematiche di particolare rilevanza che possano costituire un valido strumento di confronto e di perfezionamento per tali soggetti.
Si ritiene di individuare tali iniziative in un momento successivo alla stesura del presente piano, al fine di individuare e valutare le proposte più rispondenti agli obiettivi dellAmministrazione Regionale.
d) Iniziative di cooperazione internazionale
Obiettivi per lanno 2000
Come previsto dalla Legge Regionale 67/95 le iniziative di cooperazione internazionale dovranno essere finalizzate al soddisfacimento dei bisogni primari, alla salvaguardia della vita umana, alla autosufficienza alimentare, alla valorizzazione delle risorse umane, alla conservazione del patrimonio ambientale, allattuazione e al consolidamento dei processi di sviluppo endogeno e alla crescita economica sociale e culturale dei Paesi interessati, al miglioramento della condizione femminile e dellinfanzia, a sostegno della promozione della donna.
Lapproccio regionale alla cooperazione internazionale sarà caratterizzata da due diverse modalità di intervento :
a) azioni di rafforzamento istituzionale (institution building) e trasferimenti di competenze proprie dellAmministrazione ad istituzioni di Paesi in via di sviluppo o ad economia di transizione ;
b) azioni di cooperazione decentrata mediante il sostegno di rapporti di partenariato tra le diverse componenti della società civile della nostra regione e quelle delle realtà locali nelle quali si interviene. Questa seconda tipologia di intervento sarà attuata con tre diverse modalità :
b1 - attivazione di relazioni preferenziali (protocollo di cooperazione) con un partner istituzionale omologo (regioni/cantone/provincia ecc.) e promozione di interventi di altri soggetti piemontesi pubblici e privati, individuati sulla base delle specifiche richieste avanzate dal partner ;
b2 - promozione dellintervento degli enti locali per lattivazione di rapporti di partenarialto con omologhe realtà dei pvs e peco. A tal fine verranno individuati appositi percorsi formativi e di sostegno.
b3 - sostegno ad iniziative di cooperazione decentrata già avviate da istituzioni locali e da Associazioni ed Ong, al fine di armonizzarne lazione anche in relazione ai programmi delle Organizzazioni Internazionali.
In tale ottica, si ricorda che, nel 1997, 1998 e 1999, in relazione ad una apposita mozione consiliare, lazione Regionale di cooperazione si è indirizzata principalmente verso quei paesi a basso reddito, che necessitano di interventi per la sicurezza alimentare delle loro popolazioni : Burkina Faso, Malì, Niger, Senegal.
Su tale asse sono state utilizzate le disponibilità del capitolo 11014, istituito con apposita modifica legislativa.
Per lutilizzo dei fondi 2000, oggetto del presente piano, ai sensi dellart.8 della L.R. 67, si ritiene opportuno definire alcuni criteri di massima utili a consentire lindividuazione delle aree con cui stabilire rapporti di collaborazione e di partenariato.
I criteri adottati sono stati scelti per identificare quelle aree con le quali esistono già relazioni che possono essere valorizzate nellambito dei programmi di cooperazione ;
in particolare si è deciso di dare la priorità a quei paesi che verificassero almeno una delle seguenti caratteristiche :
a) paesi con i quali sono attivi significativi flussi di immigrazione
b) paesi che siano interessati dalle decisioni assunte in occasione del vertice di Barcellona.
c) paesi nei quali vi siano interventi di soggetti Piemontesi
d) paesi nei quali sia maturato linteresse e la volontà di altri soggetti pubblici Piemontesi di avviare azioni di rafforzamento delle istituzioni.
Sulla base di tali criteri, già sperimentati nel corso dellanno precedente, larea su cui la Regione intende sicuramente rivolgere la propria attenzione è quella relativa ai paesi della Tunisia e Marocco, tenendo conto delle indicazioni emerse dai risultati dello studio preliminare approvato nel 1998, e delle iniziative che sono state avviate nel corso del precedente Piano Annuale.
Ulteriori iniziative che verranno ritenute meritevoli di sostegno potranno essere individuate successivamente allapprovazione del presente piano.
INIZIATIVA d1)
Iniziative di cooperazione decentrata con i paesi Tunisia e Marocco
La Tunisia e il Marocco sono stati individuati come paesi di grande importanza per lattivazione di rapporti di collaborazione e di partenariato con la realtà piemontese, sia per ragioni geografiche e culturali sia sulla base della rilevante presenza di istituzioni ed enti piemontesi sul territorio.
Si intende pertanto rafforzare lazione regionale attivando iniziative di cooperazione decentrata sulla base della metodologia e dellesperienza maturata nel programma regionale di sicurezza alimentare nellarea del Sahel, ed avvalendosi delle indicazioni emerse dai risultati dello studio preliminare approvato nel 1998, e giunto recentemente a compimento.
INIZIATIVA d2)
Monitoraggio progetti sicurezza alimentare
Il grado di realizzazione e lefficacia degli interventi per la sicurezza alimentare nellarea del Sahel saranno oggetto di azioni di monitoraggio (a cura di soggetti provvisti delle competenze e delle esperienze necessarie). Lanalisi degli interventi realizzati nellarea del Sahel, resa possibile dal monitoraggio, consentirà di acquisire competenze e di mettere a punto modelli di intervento utilizzabili in altre aree del mondo in cui vi sia un interesse della Regione ad operare.
In questo modo sarà possibile pervenire ad una più stretta integrazione tra le azioni regionali soggette alla programmazione del presente piano annuale e quelle escluse.
Tale attività di monitoraggio sarà pertanto finanziata con i fondi di cui al capitolo 11012/2000.
e) Iniziative di emergenza e di solidarietà internazionale
Tali iniziative, per il loro carattere di eccezionalità, non sono soggette alla ordinaria programmazione annuale, ai sensi dellart. 8 della L.R. 67/95.
Le iniziative verranno pertanto individuate in conseguenza delleffettivo verificarsi delle condizioni che giustifichino lintervento regionale.
INIZIATIVA e1)
Sicurezza alimentare nei paesi del Sud del Mondo
Per il 2000 il Consiglio Regionale ha assegnato una disponibilità di L.2.000.000.000 sul capitolo 11014 per lattuazione di interventi rivolti a garantire la sicurezza alimentare nei paesi del sud del mondo che la Giunta Regionale, dintesa con il Comitato di Solidarietà, intende utilizzare sulla base di quanto verrà stabilito da apposite Direttive.
PIANO FINANZIARIO DEGLI INTERVENTI REGIONALI PER LA PROMOZIONE DI UNA CULTURA
ED
EDUCAZIONE DI PACE, PER LA COOPERAZIONE E LA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE
ANNO
2000
AMBITI DI INTERVENTO PROGETTI
a) CULTURALI, DI RICERCA E a1) finanziamento
di borse di studio per laureandi e neolaureati
DI INFORMAZIONE (art.4 L.R.
67/95) a2) Iniziative di manutenzione e di Sviluppo del Sistema
Informativo
Regionale Agorà Piemonte
b) EDUCAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE b1) Sostegno
di iniziative promosse dal sistema scolastico
DELLA COMUNITA REGIONALE
piemontese relative alle materie della L.R. 67/95
(art.5 L.R. 67/95) b2)
Sostegno di iniziative inerenti la pace e la lotta alla
povertà promosse
da enti e associazioni piemontesi
b3) Iniziativa Laboratorio per una società
sostenibile.
Area Intercultura e mondialità
b4) collaborazione con la Provincia
e il Comune di Torino
per lofferta di servizi alle scuole superiori piemontesi
c) FORMAZIONE (art.6 L.R. 67/95) Iniziative in corso di individuazione
d)
COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
(art.7 L.R. 67/95) d1) Iniziativa di cooperazione
decentrata con i paesi
Tunisia e Marocco
d2) Monitoraggio progetti sicurezza
alimentare
*e) INIZIATIVE DI EMERGENZA E e1) Progetto per la sicurezza alimentare
nei paesi
SOLIDARIETA INTERNAZIONALE del sud del mondo1
(art.9 L.R. 67/95)
* per il loro carattere di eccezionalità ed urgenza, tali iniziative non
sono soggette alla ordinaria programmazione annuale di cui allart. 8 della
L.R. 67/95.
TOTALE CAP.11016** 1.200.000.000
CAP. 11012 prenotazioni sul bilancio 2000
effettuate nel 1998 8.744.000
somma disponibile per iniziative 1999 591.256.000
TOTALE
CAP.11012** 600.000.000
** In relazione al totale di cui ai capitoli 11012
11016 è prevista la facoltà di utilizzare una somma non superiore al 20%
di tale totale per iniziative che si riterranno meritevoli in momenti successivi
allapprovazione del presente piano.
(1) Interventi realizzati mediante
le risorse assegnate allapposito capitolo 11014 del bilancio
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 3 - 29493
Salone del Gusto edizione 2000. Compartecipazione della Regione Piemonte. Definizione spesa massima ammissibile ed accantonamento di L. 1.300.000.000 (capitoli vari bilancio 2000)
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
* di concorrere, per le motivazioni sopra esposte, allorganizzazione della terza edizione del Salone del Gusto, che si svolgerà a Torino dal 25 al 29 ottobre 2000, e di tutte le iniziative che nel corso dellanno verranno promosse per la valorizzazione dellevento, sulla base di unapposita convenzione.
* Di assumere a carico del bilancio regionale gli oneri per loccupazione delle aree di Lingotto Fiere, utili allorganizzazione del Salone del Gusto, gli oneri per lallestimento della tensostruttura descritta in premessa, gli oneri per lattuazione del programma promozionale e di personalizzazione per una spesa complessiva non superiore a L. 2.500.000.000
* Di dare mandato al Direttore del Gabinetto della Presidenza della Giunta Regionale di predisporre idonea convenzione, al fine di consentire la valorizzazione dellEnte in tutte le iniziative inerenti il Salone del Gusto, compreso lo svolgimento dello stesso.
* Di dare atto che con deliberazione n.41-29313 del 7 febbraio 2000, è già stata accantonata la somma di L.1.200.000.000. per la realizzazione dellevento come descritto in premessa sul capitolo 14600/2000
* Di accantonare conseguentemente lulteriore somma di L. 1.300.000.000 nei termini seguenti:
L. 800.000.000.....sul cap. 10330 ( Presidenza ) (A. 100331)
L.. 100.000.000 ....sul cap. 14860 ( Commercio ) (A. 100332)
L. 400.000.000.... sul cap. 12730 (.Agricoltura ) (A. 100302)
* Di assegnare alla Direzione Gabinetto della Presidenza della Giunta Regionale la relativa disponibilità per lassunzione delle successive determinazioni dirigenziali
* Di dare mandato alle Direzioni direttamente interessate alla realizzazione dellevento, dintesa con la Direzione Gabinetto della Presidenza della Giunta Regionale, di attivare gli atti e le iniziative settoriali necessarie alla attuazione della convenzione e alla realizzazione dellevento.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 4 - 29494
Rettifica e integrazione della D.G.R. n. 1-29135 del 10/1/2000, recante Proposta di Intesa Istituzionale di Programma tra la Regione Piemonte e il Governo italiano. Approvazione e autorizzazione alla relativa sottoscrizione
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
- di approvare le modifiche apportate allAllegato tecnico allIntesa Istituzionale di Programma;
- di approvare le modifiche apportate al quadro finanziario dellIntesa di Programma in premessa illustrate;
- di approvare in particolare le modifiche apportate allAccordo Quadro in materia di Beni e allAccordo Quadro in materia di Edilizia Sanitaria;
- di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a sottoscrivere lIntesa Istituzionale di Programma allegata alla presente deliberazione, così come modificata alla luce delle considerazioni sopra esposte, anche alla luce di eventuali modifiche non sostanziali che ancora si rendessero necessarie nella fase che precede lapprovazione dellIntesa stessa da paret del CIPE;
- di autorizzare i dirigenti regionali a sottoscrivere gli Accordi di Programma Quadro allegati alla presente deliberazione anche alla luce di eventuali modifiche non sostanziali che ancora si rendessero necessarie nella fase che precede lapprovazione dellIntesa stessa da parte del CIPE.
I documenti allegati alla presente deliberazione sostituiscono gli analoghi allegati di cui alla DGR n. 1-29135 del 10/1/2000.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 5 - 29495
Autorizzazione alla costituzione di parte civile della Regione Piemonte nel procedimento penale n. 69/97 r.g.n.r. avanti il Tribunale di Ivrea. Affidamento incarico allavv. Alessandro Mattioda. Spesa L. 100.000 (cap. 10560/2000)
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
di autorizzare il Presidente della Giunta Regionale alla costituzione di parte civile della Regione Piemonte nel procedimento penale n. 69/97 r.g.n.r. avanti il Tribunale di Ivrea, in ogni sua fase e grado e nei confronti di coloro che anche in prosieguo saranno imputati come in pressa specificato, avvalendosi del patrocinio dellavv. Alessandro Mattioda professionista legale dipendente di questa Amministrazione.
La spesa presunta in L. 100.000 relativa al conferimento del mandato con scrittura privata autenticata per la quale è incaricato il notaio dott. Enrico Patrizio Mambretti in Torino è impegnata sul cap. 10560 del bilancio 2000 e sarà liquidata con successivo provvedimento previa presentazione della relativa parcella debitamente vistata dal competente Ordine Professionale. (I. 424)
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 6 - 29496
Presa datto transazione relativa alla vertenza dinanzi al Tribunale di Torino promossa da una Società + altri. Integrazione D.G.R. n. 7-29226 del 31.1.2000
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
ad integrazione della D.G.R. n. 7-29226 del 31.1.2000, di prendere atto degli atti di transazione in premessa descritti al fine dellestinzione del giudizio con integrale compensazione delle spese legali.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 7 - 29497
Emergenza Flavescenza Dorata: richiesta di intervento da parte del Governo
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
di richiedere al Governo di impegnarsi:
1) Per il reperimento di ulteriori risorse finanziarie (oltre ai 25 miliardi già previsti a livello nazionale per le diverse regioni interessate) da destinare agli interventi che si rendono necessari per il ripristino dei vigneti colpiti (estirpo e reimpianto) per compensare gli agricoltori, e le strutture di trasformazione della perdita subita (mancato reddito); tale fabbisogno, in via provvisoria è stimato in almeno 60 miliardi; questa stima dovrà quasi sicuramente essere rivista in aumento in conseguenza della prevista espansione degli attacchi epidemici nella stagione vegetativa che sta per iniziare.
2) Per intervenire presso lUnione Europea affinchè siano consentite deroghe agli attuali limiti di finanziamento imposti e sia prevista, nellambito delle norme di attuazione del Regolamento CE relativo allorganizzazione Comune del Mercato vitivinicolo, la possibilità di estendere ai vigneti colpiti da Flavescenza dorata gli interventi di ristrutturazione dei vigneti (art. 11 del Reg. CE 1493/99).
3) Per definire provvedimenti volti a consentire il recupero dei vigneti incolti.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 8 - 29498
Integrazione alla D.G.R. n. 40 - 21087 del 21/7/1997, avente per Programma di edilizia residenziale pubblica 1992/95. Assegnazione dei finanziamenti di edlilizia sovvenzionata, ai sensi dellart. 9 della L. 4 dicembre 1993, n. 493. Attuazione della deliberazione 879 - C. R. 12428 del 20 settembre 1994 (C.G. 70/94 del 28/9/94)
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
- di integrare lallegato 1, lettera C, punto 12, della D.G.R. n. 40-21087 del 21.07.1997 con il seguente testo:
tra le quali può essere compresa anche liscrizione di ipoteca bancaria di 2° grado in favore del Comune.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 9 - 29499
Integrazione alla D.G.R. n. 29 - 42602 del 23/1/1995 avente per Limiti massimi di costo per gli interventi di Edilizia Residenziale Sovvenzionata e di Edilizia Residenziale Agevolata - L. 5/8/1978 n. 457 - D.M. 5/8/1994"
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
- di integrare lart. 6, comma 2°, paragrafo 1° della deliberazione della Giunta Regionale n. 29-42602 del 23.1.1995 con il seguente testo:
Alla suddetta percentuale si potrà derogare in presenza di organismi abitativi composti prevalentemente da alloggi di superficie utile abitabile (Su) uguale od inferiore a 38 mq.;
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 10 - 29500
Approvazione nuovo disciplinare per la consultazione e la cessione in copia dei documenti fotocartografici disponibili presso il Settore Cartografico
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
di approvare, per le considerazioni addotte in narrativa, il nuovo testo del DIPLINARE per la consultazione e la cessione in copia dei documenti fotocartografici disponibili presso il Settore Cartografico allegato come parte integrante, alla presente deliberazione, revocando, nel contempo, il Disciplinare vigente, approvato con D.G.R. n. 75-34767, del 23.01.90, e successive modifiche e integrazioni.
(omissis)
Allegato
REGIONE PIEMONTE
Assessorato alla Pianificazione e Gestione Urbanistica
DISCIPLINARE
per la consultazione e la cessione in copia dei documenti fotocartografici disponibili presso il Settore Cartografico
Parte 1° DISPOSIZIONI GENERALI
Art.1 - Accesso alla documentazione fotocartografica
e diritti di proprietà.
La documentazione del Settore Cartografico è disponibile al pubblico per la consultazione e, se di proprietà regionale, per la cessione definitiva. In questultimo caso la Regione si riserva ogni diritto sulla documentazione ceduta e ne vieta in particolare, sotto qualsiasi forma e con qualunque procedimento, lo sfruttamento commerciale da parte di terzi.
Le richieste di accesso alla documentazione dovranno essere formulate su apposita scheda, opportunamente articolata per ottenere i dati identificativi dellutente, le indicazioni circa i contenuti e lo scopo della richiesta, oltre ad elementi specifici, in seguito dettagliati.
Il Responsabile del Settore competente può autorizzare, previa richiesta che ne specifichi adeguatamente le finalità, la pubblicazione, se a scopo di studio o di ricerca, di rielaborazioni o stralci della documentazione ceduta. Il Responsabile del Settore competente può altresì autorizzare lutilizzo di cartografia regionale in opuscoli divulgativi distribuiti gratuitamente al pubblico da enti pubblici e da soggetti senza fini di lucro. In ogni caso, la richiesta di autorizzazione deve evidenziare limpegno del richiedente a riportare nella pubblicazione, di cui dovrà fornire copia al Settore competente, gli estremi di autorizzazione e il riferimento alla fonte utilizzata.
Parte 2°- CONSULTAZIONE E CESSIONE
DEFINITIVA DEI FOTOGRAMMI
(classificati
a solo scopo di studio)
Art.2 - Consultazione.
Il pubblico può accedere alla consultazione dei fotogrammi aereostereoscopici, classificati a solo scopo di studio a norma delle vigenti leggi in materia di sicurezza nazionale. La consultazione è ammessa solo presso gli uffici in cui è custodito il materiale, previa autorizzazione del funzionario delegato dal Responsabile del Settore competente.
Il funzionario delegato annoterà su apposita scheda i dati identificativi delle persone autorizzate, disciplinando lordine di consultazione dei fotogrammi e laccesso alla strumentazione disponibile.
Art.3 - Cessione definitiva.
Il pubblico può richiedere, a solo scopo di studio, la cessione definitiva di copie di fotogrammi di proprietà regionale. Gli interessati dovranno presentare la richiesta al suddetto funzionario delegato, che autorizzerà alla fornitura le imprese che custodiscono i negativi ai sensi delle citate leggi a tutela della sicurezza nazionale.
Lautorizzazione, concedibile solo se i fotogrammi richiesti non presentano obliterazioni di dettagli di rilevanza strategica, è rilasciata previa dichiarazione del richiedente che il materiale sarà conservato a norma di legge.
I dati di identificazione del richiedente e dei fotogrammi ceduti saranno registrati dal funzionario delegato.
Parte 3°- CESSIONE DEGLI ELABORATI
CARTOGRAFICI.
Art.4 - Contributo per la cessione.
La cessione in copia di elaborati cartografici di proprietà regionale è subordinata al versamento di un contributo a parziale rimborso delle spese sostenute dalla Regione per la formazione e laggiornamento della Carta Tecnica. Lentità di tale contributo è specificata nel tariffario esposto al successivo articolo 8. La cessione di quadri dunione, opuscoli divulgativi e stralci della Carta Tecnica Regionale, su supporto cartaceo o magnetico, distribuiti a scopo dimostrativo è gratuita.
Sono previste le seguenti forme di versamento:
- tramite Bancomat, in sede;
- utilizzando il bollettino di versamento in Conto Corrente Postale predisposto, intestato alla Tesoreria Regionale (CCP n° 10364107); la causale deve riportare lindicazione proventi Carta Tecnica Regionale e i dati di scorporo dellIVA;
- (solo per enti pubblici) tramite bonifico bancario intestato alla Tesoreria Regionale, previa presentazione al Settore Cartografico del Buono dOrdine o di copia del provvedimento di acquisto; il bonifico deve riportare la causale sopra indicata e le spese di accredito sono a carico dellacquirente,.
Art.5 - Cessioni a titolo gratuito.
Possono ottenere a titolo gratuito la documentazione di proprietà regionale i seguenti soggetti:
Organi e Settori della Regione, Autorità Giudiziaria nellesercizio delle proprie funzioni, componenti operative del Sistema di Protezione Civile (Prefetture, Vigili del Fuoco, Polizia, Carabinieri e Corpo Forestale dello Stato) per gli ambiti territoriali di competenza.
Gli Enti Strumentali della Regione, lAzienda Regionale Per lAmbiente (ARPA), gli Enti Regionali di Gestione Parchi e Riserve Naturali, il Dipartimento Interateneo Territorio (Politecnico di Torino), gli Enti Locali della Regione Piemonte, limitatamente agli ambiti territoriali di competenza, ai progetti regionali in corso e a documentate necessità emergenti di rilevanza regionale, possono ottenere a titolo gratuito una tantum e su richiesta del responsabile dellente una copia riproducibile della Carta Tecnica Regionale alla scala 1/10.000, in alternativa su supporto tradizionale o magnetico, e due stampe tipografiche per ciascuna scala disponibile. La fornitura può essere ripetuta in caso di aggiornamento della base cartografica.
Art.6 - Prestazioni del Settore Cartografico.
Le copie della documentazione cartografica di proprietà regionale, su supporto informatico e/o cartaceo, saranno normalmente eseguite, quando non già disponibili sotto forma di stampa o di CD-ROM, dal Settore Cartografico.
Art.7 - Richieste di materiale cartografico.
Le richieste di materiale cartografico dovranno essere formulate su apposita scheda e inoltrate al Settore Cartografico.
Le schede di richiesta, se riferite a cessioni a titolo gratuito, dovranno essere timbrate nellapposito spazio e firmate dai responsabili degli enti richiedenti o dai responsabili di Settore, se la scheda è inoltrata da Uffici Regionali.
Art.8- Tariffario della documentazione cartografica.
I contributi, comprensivi degli oneri fiscali, da versare al momento del rilascio della documentazione cartografica, sono i seguenti:
elaborati tradizionali
- stampa bifronte o a colori
della CTR 1/10.000 : L. 7.000/Sezione
- stampa della CTR 1/25.000 : L. 5.000/Tavola
- atlante della CTR 1/25.000 : L. 800.000
- altre stampe di cartografia : L. 8.000/mq
- copia fotostatica su carta : L. 10.000/mq
1)
- copia eliografica su carta : L. 12.000/mq
- copia fotostatica
su poliestere riproducibile : L. 50.000/mq
- copia eliografica su poliestere opaco: L. 80.000/mq
- copia eliografica in piano
su poliestere riproducibile : L. 80.000/mq
- monografie punti fotografici di appoggio : L. 1.000/punto
- pubblicazione : L. 100/pagina (2 facciate)
archivi su supporto informatico
- CTR Numerica completa (vector10) : L. 150.000/CD-ROM 16 sezioniCTR
- (raster10) : L. 50.000/CD-ROM intero Piemonte
- Files DTM o Isoipse (1/10.000) : L. 10.000/SezioneCTR
- (scale inferiori) : L. 20.000/Foglio o Tavola CTR
- altri archivi su CD-ROM : L. 150.000/CD-ROM
2)
- files generici : L. 1/byte
LIVA applicata è del 20%, per le cessioni di dati su supporto informatico, del 4%, in tutti gli altri casi.
1) Le superfici convenzionali di riferimento per la determinazione dei prezzi sono:
Sezione di CTR 1/10.000 mq 0,5
Tavola o Foglio di CTR 1/25.000 o 1/50.000 mq 0,4
2) Elenco degli archivi su CD-ROM disponibili, acquistabili anche per singolo CD-ROM
- CTR numerica (vector, formato e00+dxf) per Fogli di circa 16 Sezioni (60 CD)
- CTR numerica (raster) 1/10.000 dellintera Regione ( 1 CD)
- DTM 1/10.000 ( 1 CD)
- DTM 1/25.000 ( 1 CD)
- Curve di Livello 1/10.000 ( 2 CD)
- Curve di Livello 1/50.000 ( 1 CD)
Parte 4° DISPOSIZIONI FINALI
Art.9- Deroghe ed eccezioni.
La Giunta Regionale si riserva di derogare, o comunque di stabilire prezzi e condizioni diverse da quelle sopra indicate, nelle convenzioni fra Regione e altri Enti finalizzate alla elaborazione di progetti di comune interesse, oltre che allo scambio o alla comune produzione di cartografia tecnica. Sarà in questultimo caso cura del Settore Cartografico valutare preliminarmente la congruità dei dati da acquisire con quelli della Carta Tecnica Regionale e la compatibilità di nuove produzioni con i programmi in itinere.
Convenzioni fra Regione ed altri soggetti, che stabiliscono rapporti di collaborazione, possono prevedere la cessione gratuita di elaborati cartografici, in deroga al disposto dellarticolo 4, a condizione che specifichino in modo dettagliato ed inequivocabile i tipi di elaborato, i supporti e le quantità oggetto della cessione.
Il Settore Cartografico è in ogni caso responsabile della corretta applicazione del presente Disciplinare.
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 11 - 29501
Formazione del personale dipendente della Regione Piemonte. Piano di Formazione 2000. Accantonamento di L. 500.000.000 (cap. 10280/2000) ed assegnazione alla Direzione Organizzazione
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
- di approvare, per le considerazioni in premessa illustrate, il Piano di Formazione del Personale per il 2000 allegato alla presente deliberazione di cui costituisce parte integrante (ALLEGATO A);
- di provvedere, per far fronte agli interventi previsti dal Piano di Formazione 2000, allaccantonamento delle ulteriori risorse disponibili ammontanti a lire 500.000.000 sul cap. 10280 relativo alla Formazione del Personale dipendente, alla Direzione Organizzazione, Pianificazione, sviluppo e gestione Risorse Umane; (A. 100338)
di prendere atto che, ai sensi dellarticolo 23 della legge regionale n. 51/97, la Direzione regionale Organizzazione, Pianificazione, sviluppo e gestione Risorse Umane è competente a compiere tutti gli atti necessari per lattuazione del Piano di Formazione del Personale, compresi gli impegni di spesa nellambito della ripartizione ivi stabilita;
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 12 - 29502
Legge regionale n. 4/83 art. 1. Contributi alle Province per la progettazione e la realizzazione di interventi sulla rete viaria di interesse nazionale. Definizione dei criteri ed accantonamento di Lire 4.000.000.000= sul Capitolo 25117 del Bilancio 2000 a favore della Direzione Trasporti
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
1) di accantonare la somma di Lire 4.000.000.000= (Quattromiliardi) sul cap. 25117 del bilancio 2000 a favore della Direzione Trasporti per la concessione alle Province, ai sensi dellart. 2 della L.R. 4/83, di contributi per la progettazione, a diversi livelli di definizione ai sensi della Legge 216/95 e s.m.e.i., e la realizzazione di interventi sulla rete viaria nazionale di interesse della Regione, inseriti nella programmazione nazionale e regionale; (A. 100329)
2) di dare mandato alla Direzione Trasporti di assegnare alle Province i fondi per la progettazione e per la realizzazione degli interventi, individuati sulla base dei criteri citati in premessa, provvedendo altresì allimpegno e allerogazione dei contributi.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 13 - 29503
D.lgs. 422/97 approvazione della bozza di Accordo di Programma fra il Ministero dei Trasporti e della Navigazione, F.S. S.p.A. e Regione Piemonte, per il potenziamento del sistema di trasporto ferroviario regionale, in connessione allintervento del quadruplicamento veloce Torino - Milano
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
a - di approvare lAccordo di Programma , allegato al presente provvedimento e costituente parte integrante e sostanziale, tra la Regione Piemonte ed il Ministero dei trasporti e della navigazione, di cui in premessa;
b - di autorizzare il Presidente della Giunta regionale, o lAssessore da lui delegato alla stipula dellAccordo di Programma stesso anche apportando eventuali modifiche non sostanziali che si rendessero necessarie.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 14 - 29504
Attribuzione alle Province delle risorse per mancati introiti derivanti dalla gratuità di viaggio dei disabili (D.G.R. n. 74-25984 del 16/11/1998) . Assegnazione alla Direzione Trasporti della somma di L. 3.000.000.000= (Cap. 14350/2000)
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
- di confermare per lanno 2000 il punto 6) della D.G.R. n. 74-25984 del 16/11/1998, prorogata con D.G.R. n. 35-28910 del 13/12/1999, e quindi attribuire alle Province lo stanziamento regionale di L. 3 miliardi per i mancati introiti derivanti dalla gratuità di viaggio dei disabili, in base al criterio delle vetture-Km. assegnate, secondo lAllegato 3) della medesima D.G.R.;
- di assegnare alla Direzione Trasporti limporto di L. 3.000.000.000= già previsto nella D.G.R. n. 35-28910 del 13/12/1999 per lanno 2000.
Lassegnazione dellimporto di L. 3.000.000.000= è effettuato sul Capitolo 14350 del Bilancio regionale 2000. (A. 100339).
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 15 - 29505
L.R. 83/96 art. 3. Convenzione ANAS Regione Piemonte Provincia e Comune di Cuneo n. 840 di Rep. del 27/11/98, art. 6. Realizzazione collegamento Est-Ovest abitato di Cuneo ed interconnessioni. Accantonamento della somma di L. 10.000.000.000= sul capitolo di spesa 25115/2000 a favore della Direzione regionale Trasporti
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
di accantonare la somma di Lire 10.000.000.000= stanziata sul cap. 25115 del bilancio 2000 e di assegnarla a favore della Direzione Trasporti, affinché si possa successivamente provvedere, con apposita Determinazione dirigenziale ai sensi della L.R. 51/97, allimpegno ed allerogazione della 3^ tranche del contributo previsto a favore dellANAS, per la realizzazione del collegamento Est - Ovest allabitato di Cuneo ed interconnessioni di viabilità extraurbana (SS. n° 20 e n° 22) con funzione di variante, ai sensi della L.R. n° 83 del 19 novembre 1996, art. 3 e successiva Convenzione n° 840 di Rep. del 27 novembre 1998, art. 6. (A. 100328)
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 16 - 29506
Linea ferroviaria ad Alta Capacità Torino-Milano-Napoli. Progetto esecutivo della tratta Torino-Milano. VI^ Sessione della Conferenza dei Servizi del 6 marzo 2000-approvazione della modifica di tracciato tra le progressive di progetto pk 97 + 000 e pk 124 + 708 e della bozza di Accordo Procedimentale con gli Enti interessati
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
a. ad integrazione del conclusivo parere già espresso con DGR n° 3-28927 del 17.12.99, di esprimere, ai fini dellespressione in Conferenza dei Servizi, parere favorevole, relativamente alla tratta piemontese, sulla modifica di tracciato tra la Pk 97+000 e la Pk 127+708 con le osservazioni e prescrizioni di cui in premessa;
b. di approvare la bozza di Accordo Procedimentale, che si allega a far parte integrante del presente dispositivo, e di dare mandato per la firma al Presidente della Giunta Regionale o suo delegato, consentendo al medesimo le eventuali correzioni ed integrazioni di carattere non sostanziale che si rendessero necessarie allatto della stipula;
c. di dare mandato ai rappresentanti ufficiali della Regione Piemonte in sede di C.d.S. di depositare, in allegato alla presente deliberazione, la bozza di Accordo di Programma tra Regione Piemonte, Ministero dei Trasporti ed FS relativo agli interventi di potenziamento delle infrastrutture ferroviarie regionali del Piemonte, approvato con altra apposita DGR;
d. di delegare lAssessore protempore ai Trasporti William Casoni ed il Coordinatore SETIS, ing. Aldo Manto, nellambito delle rispettive competenze, a rappresentare la Giunta regionale, alla Conferenza dei Servizi, per lesame del progetto esecutivo del collegamento ferroviario Torino-Milano presentato da Italferr.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 17 - 29507
Conferenza dei Servizi, ex artt. 17 L. 127/97 e 14 L. 241/90. Prog. def. lotti 1.2 Perucca-Consovero e 1.3 Consovero-Castelletto S. collegamento autostradale Asti-Cuneo. Positiva volonta di intesa art. 81 del DPR 616/77, ai sensi dellart. 3 del DPR. 383/94. Parere favorevole ex art. 82 e autorizzazioni ex art. 69 del DPR. 616/77, art. 151 Dlgs. 490/99, L.R. 45/89 e R.D. 523/1904
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
- di esprimere la positiva volontà dintesa della Regione Piemonte con il Ministero dei Lavori Pubblici ai sensi dellart. 81 del DPR 616/77 e sue modifiche ed integrazioni ex art. 2 del DPR n° 383/94, per lesecuzione delle opere relative ai lotti 1.2 Perucca-Consovero e 1.3 Consovero-Castelletto Stura del collegamento autostradale Asti-Cuneo, accertata la non conformità degli stessi con le previsioni e le prescrizioni degli S.U. vigenti o adottati nei Comuni territorialmente interessati di S. Albano Stura, Rocca dè Baldi, Montanera e Castelletto Stura, nulla ostando alla loro realizzazione rispetto al contesto territoriale, per quanto concerne la compatibilità urbanistica;
- di autorizzare ex art. 69 del DPR 616/77, ai sensi della Legge Regionale 45/89, la trasformazione duso dei suoli per lesecuzione delle opere relative ai lotti in oggetto, ricadenti in aree soggette al vincolo idrogeologico ex RDL 3267 del 30/12/1923;
- di esprimere parere favorevole ai sensi dellart.151 del D.Lgs.490/99 in merito alle modificazioni dei luoghi proposte per lesecuzione delle opere relative ai Lotti autostradali 1.2 Perucca - Consovero e 1.3 - Consovero - Castelletto Stura ricadenti in aree vincolate ai sensi del Titolo II del Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di Beni Culturali e Ambientali alle specifiche condizioni di cui in premessa;
- di autorizzare ex art. 90 del D.P.R. 616/77 ai sensi del T.U. di Polizia Idraulica R.D. 523/904 lattraversamento delle acque pubbliche non classificate o di quarta categoria;
- di ritenere che, in considerazione di quanto sopra espresso, la SATAP S.p.A. possa procedere alla redazione del progetto esecutivo dei lotti 1.2 e 1.3 del collegamento autostradale Asti-Cuneo nel rispetto delle osservazioni e prescrizioni di cui in premessa ;
- di indire, attraverso la SETIS, una apposita Conferenza dei Servizi per quanto riguarda il piano di approvvigionamento dei materiali inerti per la individuazione dei siti di cava e per la autorizzazione dellesercizio attraverso lesame di appositi progetti esecutivi, che dovranno essere prodotti ed approvati prima dellinizio dei lavori;
- di stipulare con gli Enti interessati, lANAS e la SATAP S.p.A. un apposito Accordo Procedimentale per verificare la conformità del progetto esecutivo alle prescrizioni ed osservazioni poste su quello definitivo per lattuazione e la corretta esecuzione sotto il profilo ambientale e territoriale dellinfrastruttura, prima della chiusura della Conferenza dei Servizi di cui al punto precedente,
- di delegare, lAssessore regionale ai Trasporti William Casoni, ed il Coordinatore SETIS Ing. Aldo Manto, nellambito delle rispettive competenze, a rappresentare la Giunta regionale alla Conferenza dei Servizi indetta dalla DICOTER del Ministero dei Lavori Pubblici, per lesame del progetto definitivo dei lotti dei lotti 1.2 Perucca-Consovero e 1.3 Consovero-Castelletto Stura del collegamento autostradale Asti-Cuneo, redatto dalla SATAP S.p.A. Concessionaria ANAS.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 19 - 29509
Accantonamento di L. 5.000.000 sul cap. 10870/2000 con assegnazione alla Struttura Speciale Gabinetto del Presidente della Giunta Regionale
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
di accantonare la somma di L. 5.000.000 sul cap. 10870 del bilancio pluriennale 2000 assegnandola alla Struttura Speciale Gabinetto del Presidente della Giunta Regionale; (A. 100327)
di demandare alla Struttura Speciale Gabinetto del Presidente della Giunta Regionale la definizione della convenzione per il raggiungimento degli obiettivi, in premessa indicati.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 25 - 29515
Legge n. 183/89 - Legge n. 267/98 - Legge 236/93 - Legge 471/94 - L.R. 54/75 - Accantonamenti vari sul Bilancio 2000
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
* di revocare per le motivazioni in premessa indicate la D.G.R. n. 48-28608 del 15.11.1999
* di accantonare a favore della Direzione regionale Difesa del Suolo (23) le seguenti somme sui rispettivi capitoli:
CAP. IMPORTO
23764 750.000.000 (A. 100342)
23658 875.943.850 (A. 100343)
23988 1.088.158.629
(A. 100344)
23976 30.249.210.000 (A. 100345)
23975 32.385.127.500 (A. 100346)
23985 21.102.600.000
(A. 100347)
* di accantonare a favore della Direzione regionale Economia Montana (14) la somma di L. 2.000.000.000 sul cap. 23640/2000 per la gestione tecnico-amministrativa degli interventi previsti con D.D. n. 24 del 11.02.2000.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 26 - 29516
Accantonamento ed assegnazione alla Direzione Pianificazione Risorse Idriche di risorse finanziarie concernenti fondi regionali e statali per un importo complessivo di L. 39.450.000.000 di cui L. 7.450.000.000 relative a fondi regionali e L. 32.000.000.000 relative a fondi statali
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
di accantonare ed assegnare alla Direzione Pianificazione delle risorse idriche le somme indicate a fianco dei seguenti capitoli di spesa relativi a fondi regionali e statali:
CAP IMPORTO ACCANTONAMENTO
15305 R 450.000.000 A. 100274
15307 R 3.000.000.000 A.
100275
24360 R 4.000.000.000 A. 100276
15219 S 200.000.000 A. 100277
24585 S 2.800.000.000 A.
100278
24633 S 10.000.000.000 A. 100279
24831 S 4.000.000.000 A. 100280
24880
S 5.000.000.000 A. 100281
27004 S 10.000.000.000 A. 100282
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 27 - 29517
Accantonamento a favore della Direzione Sanita Pubblica della somma di Lire 700.000.000=, utile per indennizzare allevatori i cui allevamenti sono colpiti da influenza aviare e da peste suina classica. (Cap. 13621/2000)
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
di accantonare, per le ragioni in premessa esposte, a favore della Direzione Sanità Pubblica, la somma di Lire 700.000.000= sul cap. 13621 del bilancio regionale 2000 (100341/A) per far fronte alle spese derivanti dal pagamento dellindennizzo totale del valore di mercato degli avicoli abbattuti e distrutti in quanto infetti, sospetti di infezione o di contaminazione da influenza aviare nonchè dal pagamento del valore delle carni fresche e prodotti a base di carne distrutti in quanto provenienti dallazienda agricola, i cui si è verificato, nel marzo 1999, un focolaio di peste suina classica. Detta somma sarà inoltre utile per indennizzare ai proprietari degli allevamenti infetti da influenza aviare l80% del valore di mercato delle strutture, dei mangimi, di prodotti agricoli e zootecnici e di altro materiale distrutto in quanto non adeguatamente disinfettabile. La liquidazione di quanto spettante agli allevatori dovrà avvenire entro 60 giorni dalla data di abbattimento degli animali, così come previsto dallart. 3 punto 3 della legge 218/88.
Detta somma potrà servire anche per indennizzare altri allevatori, considerato che lattuale situazione epidemiologica presenta forti possibilità che si individuino, in tempi brevi, ulteriori focolai di influenza aviare.
Con successiva/e Determinazione/i del Direttore della Direzione Sanità Pubblica verrà impegnata ed erogata agli allevatori la somma loro spettante, dopo aver calcolato gli indennizzi nel rispetto delle leggi che disciplinano la materia.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 28 - 29518
Costituzione della Commissione Regionale per lattivazione del Servizio di Cure domiciliari
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
* di costituire la Commissione regionale Cure domiciliari, come di seguito indicato:
* tre medici di Medicina Generale, designati dalla F.I.M.G.;
* tre rappresentanti di A.S.L., responsabili dei servizi domiciliari, individuati di comune accordo dalle A.S.L. regionali;
* quattro Responsabili degli enti gestori dei servizi socio-assistenziali, designati dalla Direzione regionale Politiche Sociali;
* il Presidente della Commissione Regionale per le cure Palliative o suo delegato
* un membro designato dal gruppo tecnico-consultivo AIDS
* un Rappresentante designato dal Collegio I.P.A.S.V.I. della Regione Piemonte.
* di attribuire al Dirigente del Settore Programmazione Sanitaria il compito di effettuare con apposito provvedimento la nomina dei componenti la Commissione Cure Domiciliari sulla base delle designazioni sopra definite ed il coordinamento della stessa.
* di stabilire, per le motivazioni in premessa esplicitate, che i compiti della Commissione Regionale siano i seguenti:
1. supporto alla Direzione Programmazione Sanitaria e alla Direzione Politiche Sociali nella formulazione di linee-guida per la costituzione nelle ASL del Servizio di Cure Domiciliari;
2. promozione di strumenti per la diffusione delle Linee-guida e per lintegrazione dei soggetti istituzionali coinvolti nellorganizzazione del Servizio di Cure Domiciliari;
3. aggiornamento del prontuario terapeutico per le cure domiciliari;
4. promozione di un programma formativo destinato agli operatori dei servizi domiciliari;
5. promozione di un modello di cartella clinica ed assistenziale per il servizio di cure domiciliari;
La commissione , che sostituisce la Commissione tecnico-consultiva di cui alla D.G.R. n. 69-18875 del 5.5.97, resterà in carica fino al 31.12.2000.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 29 - 29519
Criteri di indirizzo per ladeguamento della DGR 41-42433/95 a quanto previsto dal D.Lgs 229/99
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
* di rimandare ad un successivo provvedimento, collegato al piano di attività dellARESS per lanno 2000, laffidamento dellincarico allARESS per la predisposizione di un documento di Linee-Guida destinato alle U.V.G. della Regione Piemonte, che definisca i protocolli operativi necessari a individuare diverse forme di complessità clinico-assistenziale degli anziani, destinatarie di specifici interventi sanitari ed assistenziali;
* di approvare , in via transitoria e sperimentale nelle more della ridefinizione organica della materia, ai sensi dellart. 3 septies del D.Lgs 19/6/1999 n. 229 e del successivo atto di indirizzo e coordinamento del Ministero della Sanità e della Solidarietà sociale di cui al comma 3 dello stesso articolo, lallegato A) che fa parte integrante del presente provvedimento.
- di disporre che le A.S.L. tengono conto nella predisposizione del proprio piano di attività per lanno 2000 di quanto previsto nel presente provvedimento.
(omissis)
ALLEGATO A)
Lassistenza agli anziani non autosufficienti, come dimostra lesperienza di molte strutture, è unazione globale-estensiva, che richiede alle strutture dinamicità e flessibilità, per poter seguire lanziano nella sua instabilità e variabilità.
Ogni presidio (RAF o RSA) deve poter essere organizzato per gestire direttamente, senza inutili trasferimenti tra nuclei di attività o presidi diversi, tutta la casistica dellanziano utente, dalla non autosufficienza fisica alla perdita delle capacità intellettive.
Gli standard organizzativi e gestionali, previsti dalla D.G.R. n. 41/42433-95, per il funzionamento delle R.S.A. e delle R.A.F. rappresentano un riferimento di base, che consente al presidio di stabilire le proprie modalità di funzionamento.
Tali modalità organizzative e di funzionamento devono tener conto della necessità di assicurare copertura a bisogni sanitari, assistenziali, fisici e psicologici molto diversificati degli ospiti in carico.
A questo scopo i presidi autorizzati al funzionamento come RAF e RSA, ai sensi della D.G.R. n. 41-42433/95, potranno adottare, proprio per assicurare lo svolgimento di programmi assistenziali individualizzati, modelli organizzativi diversi da quelli previsti dalla D.G.R. n. 41-42433/95.
Tali modelli organizzativi devono, comunque, garantire:
- assistenza medica;
- assistenza infermieristica;
- assistenza diretta alla persona, continuativa nellarco delle 24 ore;
- interventi riabilitativi estensivi e/o di mantenimento (terapia occupazionale, animazione, sostegno psicologico, fisiokinesiterapia), da organizzarsi sulla base delle condizioni degli ospiti e delle indicazioni contenute nei progetti individualizzati stabiliti in sede di U.V.G..
LUnità di valutazione geriatrica, di cui alla D.G.R. n. 14-26366 del 28/12/1998 dovrà valutare la complessità clinico-assistenziale del caso ed stabilire il progetto assistenziale, che il presidio dovrà attivare al momento dellingresso ed i livelli assistenziali, che dovrà assicurare.
LA REMUNERAZIONE DELLE PRESTAZIONI.
I presidi residenziali definiti come RAF o RSA dovranno, tenendo come riferimento medio gli standard organizzativo-gestionali fissati dalla D.G.R. 41-42433/95, realizzare i progetti assistenziali fissati dalle U.V.G. di appartenenza territoriale, assicurando anche allinterno di uno stesso nucleo di residenzialità (RAF o RSA) piani individualizzati e calibrati sui bisogni effettivi degli ospiti.
Per lo svolgimento dei progetti individualizzati il presidio RAF o RSA potrà mettere a disposizione risorse gestionali e organizzative differenziate e variabili in ragione di un massimo pari a +/- 10%, di quelle previste dagli standard, di cui alla D.G.R. n. 41-42433/95.
In particolare le ASL sulla base delle valutazioni effettuate dalle proprie U.V.G. sulle condizioni psico-fisiche dei propri assistiti inseriti in RSA o RAF e sulla base dellefficienza gestionale dellente gestore del presidio, provvederanno a definire il budget finanziario da assegnare ai presidi convenzionati nellambito dei livelli assistenziali effettivamente assicurati dal presidio (RAF o RSA), che potranno prevedere una variabilità della tariffa a carico del servizio sanitario regionale pari a +/- 10% di quanto previsto dalla D.G.R. n. 41-42433/95 per le RAF e le RSA, al fine di stipulare i contratti, di cui allart. 8 octies della L. 229/99.
Sulla base dei livelli assistenziali effettivamente assicurati dal presidio lazienda sanitaria locale dovrà tener conto altresì dellincremento dovuto al processo inflattivo.
In particolare le ASL potranno prevedere una remunerazione più elevata (max 10%), di quanto previsto dalla D.G.R. n. 41-42433/95, qualora il presidio che intende o già svolge prestazioni di assistenza sanitaria residenziale per conto del servizio sanitario regionale sia disponibile ad erogare nellambito della programmazione aziendale di settore prestazioni ed interventi di particolare rilievo per gli obiettivi sanitari ed assistenziali previsti e per la specificità delle risorse sanitarie ed assistenziali richieste (dimissioni protette, nuclei di assistenza per soggetti dementi o affetti dal morbo di Alzheimer).
NUCLEO PER LASSISTENZA A PAZIENTI AFFETTI
DA DEMENZA DI ALZHEIMER
E PATOLOGIE
CORRELATE.
Lattivazione di nuclei speciali per lassistenza a soggetti dementi o affetti dal morbo di Alzheimer in RSA rappresenta un obiettivo di qualificazione dellattività svolta dai presidi residenziali extra-ospedalieri.
A questo riguardo si ritiene opportuna lattivazione, allinterno di R.S.A. o RAF di almeno 60 posti-letto, di uno o più nuclei residenziali, di 10 posti-letto, per soggetti affetti da demenza di Alzheimer e patologia correlata.
I Requisiti strutturali sono almeno quelli già previsti per le R.S.A. di 60 posti-letto in modo da garantire il supporto gestionale al nucleo speciale; i locali dedicati devono avere caratteristiche costruttive tipiche dellambiente protesico (illuminazione, arredi, percorso di vagabondaggio,....).
I nuclei per le demenze possono accogliere malati provenienti dal proprio domicilio o da altra struttura residenziale, affetti da turbe comportamentali incompatibili con lambiente di vita.
Lammissione è disposta dallU.V.G. dellA.S.L. di residenza che certifica lammissibilità, qualora ricorrano le seguenti condizioni:
a) diagnosi di demenza effettuata da medici specialisti del S.S.N. (geriatri, neurologi, psichiatri) o da strutture ospedaliere specialistiche pubbliche (geriatriche, neurologiche, psichiatriche);
b) presenza di rilevanti disturbi comportamentali specie in presenza di patologia somatica che richieda una rivalutazione terapeutica.
Del tutto orientativamente possiamo caratterizzare i pazienti sopra indicati con un punteggio al MINI MENTAL STATE EXAMINATION (MMSE) 14/30 o un punteggio al CLINICAL DEMENTIA RATING (CDR) 2 e un punteggio al NEUROPSYCHIATRIC INVENTORY (NPI) 24/120.
Per le persone già residenti nella R.S.A. linserimento nel nucleo sarà possibile previa valutazione dellU.V.G. competente che si impegna alla rivalutazione del paziente ricoverato nel nucleo entro i primi due mesi. Dunque laccoglienza nel nucleo deve essere sospesa quanto il soggetto non ne trae più benefici. LU.V.G. proponente deve verificare periodicamente se sussista la necessità della permanenza del soggetto ricoverato, o se ne sia attuabile la dimissione od il trasferimento in altro nucleo R.S.A. del presidio.
Il 20% dei posti-letto del nucleo devono essere riservati ai cosiddetti ricoveri di sollievo.
Ogni Nucleo Alzheimer deve operare in stretta collaborazione con i Centri Diurni per malati di Alzheimer di riferimento sul territorio.
Gli operatori da adibire al nucleo Alzheimer devono essere fortemente motivati con adeguate capacità di relazione e, nello stesso tempo, dotati delle sufficienti conoscenze per capire anche i problemi più severi dei dementi. Particolare attenzione deve, pertanto, essere prestata alla scelta degli operatori per i quali occorre unadeguata formazione ed unaccurata gestione operativa.
Per i pazienti del nucleo, grazie alle specifiche soluzioni ambientali, alle specifiche metodologie assistenziali e allaumentato standard di personale, dovranno essere perseguiti i seguenti obiettivi:
- attenuazionezione/regressione dei disturbi del comportamento;
- sostegno alle condizioni generali (in particolare nutrizionali) e trattamento della comorbilità;
- attivazione/riabilitazione applicate allarea cognitiva, allarea del comportamento e allarea delle abilità funzionali con tecniche di comprovata efficacia.
Per i familiari dei pazienti dovranno esser previste attività di sostegno (colloqui individuali e gruppi di auto aiuto e sostegno) e informazione utili a facilitare la gestione del paziente al ritorno al domicilio.
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 30 - 29520
Art. 71 L 23/12/1998 n.448 Realizzazione di interventi di riqualificazione dellassistenza sanitaria nei grandi centri urbani. Approvazione criteri generali per la predisposizione del progetto e autorizzazione alla Direzione Programmazione sanitaria per il coordinamento necessario alla pianificazione operativa
A relazione dell Assessore DAmbrosio :
Come noto la legge 23 dicembre 1998 n 448 Misure di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo stanzia allart. 71 la somma di lire 1500 mld per il triennio 1999/2001 per la realizzazione di interventi finalizzati alla riorganizzazione e riqualificazione dellassistenza sanitaria nei grandi centri urbani.
In data 5 agosto 1999 la Conferenza unificata, su proposta del Ministro della Sanità ha individuato la città di Torino, tra i Centri urbani nei quali realizzare gli interventi di riorganizzazione e riqualificazione dellassistenza sanitaria di cui alla L. 448/98 sopra citata.
Con decreto 15 settembre 1999 del Ministero della Sanità sono stati fissati criteri e modalità per lelaborazione e la presentazione da parte delle Regioni dei progetti di cui al programma in questione.
Si rende pertanto necessario procedere a sviluppare il progetto secondo i criteri e le modalità di cui al decreto ministeriale 15/9/1999 pubblicato sulla G.U n.3 del 5.1 2000, individuando per la sua stesura i seguenti obiettivi :
a) potenziamento dei servizi territoriali, al fine di favorire laccesso ai servizi di primo intervento e di qualificare il ricorso allassistenza di secondo livello ;
b) sviluppo delle attività finalizzate alla prevenzione e al miglioramento della qualità della vita;
c) promozione delle azioni in grado di rispondere ai bisogni primari della popolazione e delle categorie più a rischio.
La città di Torino infatti pare caratterizzata da una consistente offerta di prestazioni ospedaliere a ciclo diurno e/o continuativo di qualità ampiamente riconosciuta a livello italiano ed internazionale, come emerge anche dallanalisi di contesto avviata dal Piano sanitario regionale 1997/99 e confermata dagli atti di pianificazione attuativa: Intese di programma Regione-Aziende Sanitarie, accordi di programmazione e piani di attività annuali delle aziende sanitarie.
In particolare gli approfondimenti effettuati in occasione del Patto del Buon Governo per la Sanità per il prossimo quadriennio 2000/2003 evidenziano la necessità, al fine di consentire la necessaria implementazione dei servizi territoriali, volti al miglioramento del trattamento nella fase post-acuta della malattia, di ottenere una distribuzione più equilibrata delle quote di finanziamento regionale e di richiedere alle aziende sanitarie una maggiore razionalizzazione dei costi sostenuti per la produzione delle prestazioni sanitarie.
Daltra parte la necessità di assicurare la continuità delle cure al paziente al suo domicilio richiede, tra laltro, presidi adeguati ed infrastrutture tecnologiche, che consentano di migliorare la qualità della risposta e ottimizzare luso delle risorse umane, per la cui realizzazione, in questa fase di transizione del sistema sanitario regionale occorrono finanziamenti in conto capitale mirati.
Daltra parte la città di Torino, come molti contesti urbani di grandi dimensioni, presenta un significativo aumento della popolazione anziana e delle famiglie mononucleari, che non riescono ad assicurare senza significativi supporti da parte della rete dei servizi sociali e sanitari, una risposta sanitaria ed assistenziale integrata, che ne consenta il mantenimento a domicilio ed il trattamento socio-sanitario più adeguato, qualora il supporto familiare venga meno.
Si rende pertanto necessario potenziare, anche attraverso nuovi strumenti gestionali, che garantiscano la presa in carico globale della persona non autosufficiente e/o disabile, i servizi territoriali in modo da garantire leffettiva continuità delle cure tra ospedale e domicilio.
Il raggiungimento di obiettivi di tale portata implicano una pianificazione operativa costituita da azioni e interventi specifici, che di seguito vengono evidenziate nelle loro linee generali:
1. qualificazione della rete delle strutture territoriali destinate allerogazione delle prestazioni di primo livello (medicina di base, attività specialistica ambulatoriale), anche tramite un razionale processo di accorpamento di sedi operative territoriali disperse sul territorio cittadino o ubicate in sedi inidonee;
2. creazione di reti di servizio per lo scambio informativo tra medici di base e le aziende sanitarie, che forniscono le prestazioni sanitarie (ambulatoriali e di ricovero) su base cittadina e interaziendale (Centrale Unificata di Prenotazione sovrazonale delle ASL 1 2 3 4 e dei loro presidi ambulatoriali ed ospedalieri con i presidi ambulatoriali ed ospedalieri delle tre A.S.O. San Giovanni Battista, C.T.O.- C.R.F.-M. Adelaide, O.I.R.M.-S. ANNA), volte a consentire un più mirato accesso dei cittadini alle prestazioni ed una riduzione dei tempi di attesa, attraverso la razionalizzazione dei percorsi di accesso alle prestazioni;
3. realizzazione di infrastrutture tecnologiche informatizzate necessarie alla realizzazione di una rete dati urbana in grado di rendere condivisibili le informazioni sanitarie prodotte presso tutte le sedi D.E.A. degli Ospedali della città di Torino (Ospedale Martini, Ospedale Maria Vittoria, Ospedale Giovanni Bosco, Ospedale S. Giovanni Battista, C.T.O., Ospedale Regina Margherita) e altre strutture del servizio sanitario cittadino;
4. sviluppo quali/quantitativo del servizio di cure domiciliari integrate, attraverso la realizzazione di una rete organizzativa integrata tra servizi sanitari domiciliari delle ASL cittadine e servizi domiciliari del Comune di Torino, destinata a migliorare il livello e lintensità delle cure, oltre che lincremento del numero di soggetti assistiti;
5. realizzazione di un centro risorse socio-sanitarie per la disabilità motoria, che consenta di attivare risposte domiciliari e residenziali specifiche, volte a garantire unidonea assistenza sul territorio della città di Torino a soggetti portatori di gravi e/o gravissimi disabilità motorie e al miglioramento della loro qualità della vita.
Si ritiene pertanto che la specifica pianificazione operativa di tali azioni ed interventi necessitino di un notevole sforzo di concertazione tra Regione Piemonte, A.S.L. e A.S.O della città di Torino e Comune di Torino, al fine, altresì, di dare vita ad un progetto a elevato livello di coerenza con gli strumenti di programmazione regionale e locale.
A questo scopo si ritiene opportuno che la Direzione Programmazione Sanitaria elabori il progetto attraverso un tavolo di concertazione con gli enti interessati ASL territoriali, ASO della Città di Torino e Comune di Torino, in modo da garantirne la partecipazione alla definizione delle azioni ed allindividuazione degli interventi specifici.
Il piano di investimento deve intervenire non solo attraverso azioni volte al coordinamento delle attività svolte dai singoli soggetti che operano nella sanità dei grandi centri urbani, ma anche attraverso azioni di razionalizzazione degli investimenti in edilizia sanitaria e nelle dotazioni tecnologiche attraverso il monitoraggio e la verifica della coerenza dei piani di investimento ex art. 20 Legge n 67/1988 con gli interventi realizzabili allinterno del progetto in questione.
Si ritiene pertanto necessario procedere allindividuazione degli interventi di edilizia sanitaria realizzabili in detto progetto previa verifica degli interventi, progettati o in corso di realizzazione con altri finanziamenti nazionali e/o regionali.
Il progetto che si caratterizza per i suoi aspetti innovativi, dai quali possono derivare processi di razionalizzazione dellassetto organizzativo delle aziende interessate e di miglioramento della efficienza e qualità dellassistenza sanitaria, deve partire dallanalisi del contesto ed evidenziare le criticità tipiche del territorio. Deve riguardare interventi che consentano un significativo impatto sullofferta dei servizi sanitari, tenuto conto delle aspettative dei cittadini e degli operatori del settore anche ai fini dellintegrazione delle diverse politiche per la salute.
Lipotesi progettuale deve privilegiare la continuità assistenziale tra ospedale e territorio, intensificare il rapporto tra servizi di prevenzione, cura e riabilitazione e promuovere la solidarietà e la umanizzazione delle prestazioni.
Considerato che il progetto può prevedere programmi aventi ad oggetto nuovi modelli gestionali che prevedano forme di collaborazione tra strutture del SSN e soggetti privati .
Tenuto conto che il progetto, in coerenza a quanto prescritto dallart. 71 Legge citata, nonchè dal sopra indicato decreto ministeriale, prevede un cofinanziamento non inferiore al 30% del valore complessivo del progetto .
Atteso che lindividuazione, nel breve periodo, di un patner privato interessato a collaborare al progetto è di ardua attuazione, si rende necessario comunque prevedere lattivazione di procedure di finanziamento attraverso la Regione Piemonte, eventualmente con la contrazione di mutui ad hoc ovvero anche con idonei interventi finanziari da parte dei fondi immobiliari chiusi di imminente istituzione regionale.
Si ritiene di individuare come risorse disponibili per il progetto:
a. fondi propri accantonati e assegnati a Direzioni Regionali nel bilancio regionale 1999;
b. fondi propri individuati nellambito del Bilancio regionale di previsione anno 2000, per quanto attiene la realizzazione di interventi regionali settoriali, inseriti nel progetto in questione;
c. fondi propri reperibili in fondi immobiliari chiusi a valere sul patrimonio immobiliare disponibile della Regione e delle Aziende Sanitarie regionali, per la quota non coperta da fondi regionali e dai conferimenti di altri soggetti pubblici coinvolti nel progetto.
Considerato che la procedura individuata dal Decreto stabilisce le seguenti scadenze:
* entro il 16 aprile 2000 il progetto dovrà essere presentato dalla Regione Piemonte al Ministero della Sanità per la valutazione della ammissibilità;
* entro i 15 giorni successivi alla scadenza del suddetto termine, il Ministero trasmette i progetti pervenuti per la relativa istruttoria alla Commissione ad hoc costituita;
* entro i 30 giorni successivi alla formalizzazione del parere della Commissione, il Ministro della Sanità, dintesa con la Conferenza unificata, individua i progetti ammessi.
Visto lart.71 L. 448/98;
visto il decreto 15/9/1999;
la Giunta regionale, udite le argomentazioni del relatore e condividendole, a voti unanimi,
delibera
* di approvare gli indirizzi generali per la pianificazione operativa del progetto, di cui allart. 71 della L. 448/98, come espressi in premessa ai punti 1,2,3,4,5;
* di autorizzare la Direzione Programmazione sanitaria per il coordinamento della progettazione specifica, articolata in sottoprogetti finalizzati alla realizzazione di interventi di riqualificazione dellassistenza sanitaria nei grandi centri urbani ai sensi dellart. 71 L 23/12/1998 n.448, nel rispetto dei criteri e delle modalità individuate in premessa.
* di individuare quali possibili risorse disponibili per il cofinanziamento del progetto:
a. fondi propri accantonati e assegnati a Direzioni Regionali nel bilancio regionale 1999;
b. fondi propri individuati nellambito del Bilancio regionale di previsione anno 2000, per quanto attiene la realizzazione di interventi regionali settoriali, inseriti nel progetto in questione;
c. fondi propri reperibili in fondi immobiliari chiusi a valere sul patrimonio immobiliare disponibile della Regione e delle Aziende Sanitarie regionali, per la quota non coperta da fondi regionali e dai conferimenti di altri soggetti pubblici coinvolti nel progetto.
* di rinviare a successivo provvedimento, previa verifica delle disponibilità, la definizione delle risorse finanziarie del cofinanziamento previsto del 30% del valore complessivo del progetto.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 31 - 29521
Art. 4, D.Lgs. 229/99. Proposta al Ministero della Sanita della conferma in via transitoria delle Aziende Sanitarie Ospedaliere gia costituite ai sensi dellart. 4 del D.Lgs. 502/92
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
* di proporre al Ministero della Sanità, per le motivazioni in premessa esplicitate, la conferma in via transitoria in Aziende Sanitarie Ospedaliere a rilievo nazionale o interregionale delle sottoelencate Aziende già costituite con Decreto del Presidente della Giunta Regionale:
- n. 5528/94 S. Giovanni Battista di Torino costituita dai presidi ospedalieri S. Giovanni Battista, Molinette, Dermatologico San Lazzaro e San Vito di Torino;
- n. 5532/94 S. Luigi di Orbassano;
- n. 5531/94 Maggiore della Carità di Novara ;
ove insiste la prevalenza del triennio della facoltà di medicina e chirurgia;
- n. 5529/94 C.T.O./C.R.F./ Maria Adelaide di Torino costituita dai presidi ospedalieri C.T.O. , C.R.F. e Istituto Ortopedico Regina Maria Adelaide di Torino;
- n. 5530/94 O.I.R.M./S.Anna di Torino costituita dai presidi ospedalieri O.I.R.M. e S. Anna di Torino;
- n. 5533/94 S. Croce e Carle di Cuneo costituita dai presidi ospedalieri S. Croce e Carle di Cuneo;
- n. 5534/94 SS.Antonio e Biagio e C. Arrigo di Alessandria costituita dai presidi ospedalieri SS.Antonio e Biagio e C. Arrigo;
* di rinviare la conferma definitiva delle Aziende Sanitarie alla verifica dei requisiti previsti dallart. 4 del D.Lgs. 229/99, ad avvenuta approvazione della Legge regionale attuativa degli artt. 2 e 3 del D.Lgs. 229/99;
* di subordinare la conferma definitiva delle Aziende in cui insiste la prevalenza del percorso formativo universitario alla normativa sopracitata nonché allattuazione del D.Lgs. 517/99;
* di trasmettere il presente provvedimento al Ministero della Sanità in applicazione dellart. 4, commi 1 bis e 1 sexies, del D.Lgs. 502/92 così come modificato e integrato dal D.Lgs. 229/99.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 32 - 29522
Art. 8 ter D.Lgs. 229/99. Modalita e termini per la richiesta ed il rilascio dellautorizzazione alla realizzazione di strutture e allesercizio di attivita sanitarie e socio-sanitarie
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
* di adempiere, con il presente atto, in via parziale e transitoria sino alla emanazione di specifico atto di indirizzo e coordinamento, al disposto dellart. 8 ter, comma 5, del D.Lgs. 229/99;
* di individuare così come specificato nellallegato A), parte integrante del presente atto, le modalità ed i termini del procedimento di autorizzazione alla realizzazione, adeguamento, trasformazione, diversa utilizzazione o trasferimento di strutture finalizzate allesercizio delle attività sanitarie e socio-sanitarie con riferimento alle tipologie di cui alle lett. a) e c), art.8 ter , comma 1;
* di individuare nellallegato B), parte integrante del presente atto, gli ambiti in cui sono riscontrate carenze di strutture o di capacità produttiva per ciascuna delle tipologie strutturali sanitarie e socio-sanitarie.
* visto il parere del Coresa del 24.2.2000, considerata la situazione evolutiva del sistema sanitario regionale, che i parametri indicati nel presente provvedimento saranno ulteriormente approfonditi in considerazione di una ottimale utilizzazione delle strutture, organizzazione e operatori sia per quanto concerne larea delle acuzie, riabilitazione post-acuzie e posti letto a valenza sanitaria e socio-sanitaria.
(omissis)
ALLEGATO A
Verifica di compatibilità del progetto da parte della Regione art. 8 ter, comma 5, D.Lgs 229/99
Modalità e termini per la richiesta ed il rilascio dellautorizzazione alla costruzione di nuove strutture sanitarie o adattamento di quelle esistenti, diversa utilizzazione, ampliamento, trasformazione, trasferimento in altra sede di struttura già autorizzata, per le seguenti tipologie di intervento:
- REALIZZAZIONE DI NUOVE STRUTTURE ADIBITE ALLEROGAZIONE DI PRESTAZIONI DI RICOVERO OSPEDALIERO A CICLO CONTINUATIVO O DIURNO PER ACUTI.
- REALIZZAZIONE DI NUOVE STRUTTURE SANITARIE E SOCIO-SANITARIE CHE EROGANO PRESTAZIONI IN REGIME RESIDENZIALE, A CICLO CONTINUATIVO O DIURNO.
Listanza è presentata dal Comune territorialmente competente alla Regione Piemonte, Direzione Programmazione Sanitaria, C.so Regina Margherita 153 bis, 10122 Torino.
Listanza deve contenere, oltre ai dati anagrafici del richiedente, una relazione tecnica che evidenzi i seguenti elementi:
Natura giuridica del soggetto proponente lintervento
Localizzazione del presidio / area, urbanizzazione e servizi pubblici di contorno
Estremi catastali
Destinazione urbanistica
Tipologia strutturale e condizioni di sicurezza statica, impiantistica, VV.FF. - Barriere architettoniche e requisiti igienici
Destinazione duso, qualificazione e quantificazione di massima dei diversi ambienti costituenti il presidio
Condizioni di manutenzione degli elementi di finitura, attrezzature e arredi
Previsione progettuale
Tipologia di attività (per acuti o residenziale), numero di posti e loro eventuale suddivisione in unità funzionali (nuclei - reparti )
Natura della attività sanitaria, assistenziale, alberghiera
Quadro economico.
I suddetti elementi sono ricompresi e schematizzati nel successivo modello predisposto dalla competente Direzione.
Lesame dellistanza, sentito anche il parere della Conferenza di quadrante (ASL ASO territorialmente competenti), comporta esclusivamente la verifica della compatibilità della struttura in relazione al fabbisogno complessivo ed alla localizzazione territoriale, così come definito nellallegato B del presente provvedimento, che individua gli ambiti territoriali in cui sono evidenziate le carenze in termini di specifici fabbisogni o di capacità produttive sanitarie.
La Direzione Programmazione Sanitaria, effettua la verifica di compatibilità di concerto con le altre Direzioni dellAssessorato alla Sanità e Assistenza, se interessate per competenza, e trasmette il relativo parere al Comune richiedente per lautorizzazione di competenza .
Responsabile del procedimento: Direttore Regionale della Struttura Programmazione Sanitaria o Suo delegato
Termine del procedimento: 60 giorni dalla data di presentazione della richiesta. Il termine è interrotto dalla richiesta di chiarimenti.
Richiesta di riesame: in caso di esito negativo della verifica della compatibilità della struttura, in relazione al fabbisogno complessivo ed alla localizzazione territoriale (competenza regionale), il soggetto richiedente lautorizzazione al Comune può presentare istanza di riesame nel termine perentorio di 30 giorni dalla comunicazione comunale di rigetto.
Tale istanza, per semplificazione del percorso, viene presentata direttamente dal soggetto richiedente alla Direzione Programmazione Sanitaria e per conoscenza al Comune di competenza.
La Direzione Programmazione Sanitaria, con le modalità sopra descritte, riesamina listanza entro 30 gg. dalla data di presentazione della richiesta e trasmette i relativi esiti al soggetto richiedente e per conoscenza al Comune di competenza.
ALLEGATO B
PREMESSA
Lart. 8 ter della L. 229/99 individua al comma 1 le seguenti tipologie di strutture:
a) strutture che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero a ciclo continuativo o diurno per acuti;
b) strutture che erogano prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, ivi comprese quelle riabilitative, di diagnostica strumentale e di laboratorio;
c) strutture sanitarie e socio-sanitarie che erogano prestazioni in regime residenziale, a ciclo continuativo o diurno.
I gruppi di strutture sopra evidenziati costituiscono la rete dei servizi sanitari e socio-sanitari, ambulatoriali semi-residenziali e residenziali, che garantiscono il soddisfacimento del bisogno sanitario o socio-sanitario del cittadino.
La Regione Piemonte ha con il Piano sanitario regionale provveduto a definire le tipologie di strutture e servizi, che possono essere raggruppate nelle categorie sopra indicate, nel modo seguente.
Le strutture del punto a) comprendono gli ospedali a gestione diretta delle A.S.L., gli ospedali equiparati (ex art. 41, 42 e 43 L. 833/78), le Aziende ospedaliere, le Case di cura private.
Le strutture del punto b) erogano prestazioni sanitarie di prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione nelle situazioni che non richiedono ricovero, attraverso strutture ambulatoriali intra ed extra-ospedaliere.
Comprendono gli ambulatori propriamente detti, i servizi di medicina di laboratorio, lattività di diagnostica per immagini, i presidi ambulatoriali di recupero e rieducazione funzionale, i centri ambulatoriali di riabilitazione, i centri di salute mentale, i consultori familiari, i SERT.
Le strutture del punto c) erogano prestazioni sanitarie e socio-sanitarie di tipo diagnostico, terapeutico e riabilitativo in regime semi-residenziale e residenziale.
Comprendono i presidi di riabilitazione funzionale dei soggetti portatori di disabilità fisiche, psichiche e sensoriali (Centri di riabilitazione extra-ospedaliera, Centri per soggetti in stato vegetativo permanente, Hospice), i presidi per la tutela della salute mentale (Centro diurno e day-hospital, Comunità Protetta, Comunità Alloggio), le strutture di riabilitazione ed educativo-assistenziali per i tossicodipendenti (Comunità Terapeutica e casa-alloggio per malati di AIDS), le RSA (RSA e RAF per anziani, Centro diurno integrato per anziani), le strutture socio-sanitarie per disabili (Centro socio-terapeutico-riabilitativo, RSA e RAF per disabili, Comunità Alloggio).
1. LE STRUTTURE CHE EROGANO PRESTAZIONI IN REGIME DI RICOVERO OSPEDALIERO A CICLO CONTINUATIVO O DIURNO
1.1 AREA ACUTA A CICLO CONTINUATIVO
Il P.S.R. allallegato A) titolo La Rete Ospedaliera, sottotitolo Condizioni per la realizzazione della rete ospedaliera programmata prevede di diversificare i posti letto (p.l.) dedicati alle acuzie da quelli per Riabilitazione Rieducazione Funzionale-Lungodegenza post-acuzie.
La degenza per acuzie è prevista in diminuzione (Allegato A - La rete ospedaliera - Condizioni per la realizzazione), con una necessità massima di 19.364 p.l., mentre la degenza post-acuta è prevista in aumento comportando una esigenza di 4.300 p.l. dei quali 1.720 dedicati alla riabilitazione intensiva (0,1 posti letto per 1000 abitanti per il recupero e la riabilitazione funzionale e 0,3 posti letto per 1000 abitanti di riabilitazione specializzata sovra-zonale, di cui sottotitolo Riabilitazione Intensiva del P.S.R.).
Costituisce inoltre obiettivo del P.S.R., entro il triennio di validità, la riconversione in ricoveri a ciclo diurno di almeno il 10% dei ricoveri ordinari che allepoca di entrata in vigore del PSR ammontavano a circa 600.000 lanno.
Al sottotitolo Obiettivi il P.S.R. si prefigge il mantenimento di un tasso tendenziale di ospedalizzazione non superiore a 160 ricoveri per 1.000 abitanti, comprensivo dei ricoveri ordinari in strutture extra-regionali.
Prevede inoltre che sul territorio sia previsto un limite massimo di 5,5 p.l. per 1.000 abitanti riferito alla popolazione residente.
Nel procedere allattivazione dei p.l. il P.S.R. prevede che si debbano rispettare i seguenti parametri:
1. tasso di occupazione medio dei p.l. superiore alla percentuale indicata nella tabella 12 per ciascuna disciplina;
2. durata media della degenza non superiore a quanto indicato nella tabella 12 del P.S.R. per ciascuna disciplina, con un numero di ricoverati e dimessi nello stesso giorno non superiore al 5% del totale dei ricoveri;
3. tasso operatorio superiore all80% dei ricoveri presso unità operative chirurgiche;
4. numero di parti superiore a 400 unità annue.
La revisione della rete ospedaliera deve avvenire contestualmente allattivazione di servizi alternativi al ricovero ospedaliero rivolti agli anziani e disabili.
Lo standard di 4,5 per mille abitanti di p.l. per acuzie indicato dalla normativa nazionale e ripreso dal PSR 1997/1999 (articolato per disciplina nella tab. 12 e ottenuto da una relazione matematica tra tasso di ospedalizzazione, degenza media, tasso di occupazione dei p.l.) è da ritenersi oggi superato. Il progresso scientifico e il rinnovamento tecnologico hanno comportato una riduzione della degenza media, aumentato il tasso di occupazione, diminuito i ricoveri impropri nellarea medica, tendenzialmente spostato gran parte della risposta chirurgica dal ricovero ordinario, sia pur breve, al day surgery.
Inoltre la consistente trasformazione dei p.l. di ricovero ordinario (R.O.) in day hospital (D.H.), con il passaggio dai 370 p.l. di D.H. complessivi previsti dal PSR (TABELLA 3) ai 1864 per acuzie e 100 di post-acuzie indicati nei piani aziendali dellattivita 1999, incide sostanzialmente nelle nuove scelte programmatiche della Regione.
Quanto descritto comporta un adeguamento della previsione di posti letto, dalla dotazione massima attivabile indicata dal P.S.R. a quella derivante da un calcolo riferito ai nuovi contesti, come viene di seguito rappresentato nelle tabelle allegati 1 e 2.
Lanalisi dei posti letto derivata dallesame del piano di attività 1999 prefigura infatti la seguente situazione;
p.l. R.O. acuti (ASL,ASO,Presidi in rete) 16.084
p.l. R.O. acuti (Case di Cura) 896
p.l. D.H. acuti 1.864
per un totale di 18.844 p.l. per larea acuta. Aggiungendo i 4.518 p.l. segnalati per larea post-acuta si giunge ad un totale di 23.362 p.l.. Tale dimensionamento risulta in via di riduzione rispetto al tetto massimo attivabile secondo le previsoni del P.S.R. (tabella 15: 23.664 p.l. di cui 19.364 per larea acuta e 4300 per larea post-acuta).
Una riduzione di posti letto, sia pure minima, è, a livello generale, attribuibile alla riduzione della popolazione complessiva piemontese (da 4.302.000 abitanti previsti dal P.S.R. a 4.288.075 nel 1998).
Una sensibile riduzione di posti letto nellarea acuta deriva anche dal fatto che i 663 posti letto di neuropsichiatria (non S.P.D.C.) sono stati considerati come appartenenti allarea post-acuta.
Secondo le linee di tendenza già individuate con le Intese di Programma (ex-art. 10 della L.R. 61/97, sottoscritte dalle ASR e dallAssessorato regionale a dicembre 1998 e gennaio 1999), così come confermato dal Patto di Buon Governo, (D.G.R. n. 1 - 28352 del 14.10.1999) sottoscritto in data 30.10.1999, il tasso di ospedalizzazione complessivo del 160 per mille sarà raggiunto al termine del prossimo triennio. Le previsioni della tabella 1 rappresentano lobiettivo da raggiungere al 2003 che rispetto alla situazione attuale di cui alla tabella 5 comporta una ulteriore riduzione di posti letto di degenza ordinaria nellarea acuta pari a 560 unita (da 16.980 a 16420 ).
In tale prospettiva, i fattori produttivi in rete dellarea di degenza per acuzie, risultano peraltro allineati con la programmazione economica e le conseguenti risorse finanziarie disponibili per la gestione dellassistenza ospedaliera.
La previsione di p.l. potrebbe comunque risultare ancora sovrastimata, tenuto conto sia delle tendenze dei nuovi percorsi di diagnosi e cura che prevedono lincremento delle prestazioni ambulatoriali e dei ricoveri diurni rispetto a quelli ordinari, sia in riferimento alla tendenza di aumento del tasso di occupazione dei p.l., comportando nel prossimo triennio la necessità di una ulteriore riduzione dei posti letto dedicati alla degenza ordinaria.
1.2 AREA POST-ACUTA A CICLO CONTINUATIVO
Il P.S.R. allallegato B, titolo Attività di Riabilitazione, sottotitolo Riabilitazione intensiva, prevede 1 posto letto ogni 1.000 abitanti per larea post-acuta; tale previsione è complessivamente riconfermata secondo la successiva analisi.
La programmazione del PSR rappresenta la seguente necessità di Assistenza riabilitativa ospedaliera:
0,6 p.l. ogni 1.000 abitanti per lungodegenza post-acuzie;
0,1 p.l. di Recupero e Riabilitazione Funzionale;
0,3 p.l. di Riabilitazione specializzata sovra-zonale.
Sul totale dei 4.288 posti letto dellarea post-acuta la suddetta ripartizione risulta così quantificabile:
2.573 p. l. per Lungodegenza (codice 60*)
429 per RRF (codice 56*)
1.286 per Riabilitazione specializzata sovra-zonale (codici 28,56,68,75*)
*codice di registrazione della disciplina sulla scheda di dimissione ospedaliera.
1.2.1 RIABILITAZIONE SPECIALIZZATA SOVRA-ZONALE
Il PSR al sottotitolo Riabilitazione specializzata (codici 28, 56, 68 e 75) rinvia alla tabella 2 (tab. 2a, 2b, 2c) che riporta la rete dellattività ospedaliera sovra-zonale di Riabilitazione specializzata rientrante nello 0,3. con la seguente quantificazione dei posti letto:
Rete di strutture sovra-zonali
Tabella 2a
A.S.L. Strutture Posti letto
ASL n. 3 Osp. Maria Vittoria 8
ASL n. 9 Osp.
Civile di Ivrea 9
ASL n.11 Osp. SantAndrea di Vercelli 19
ASL n.11 Osp.S.Salvatore
di Santhia 20
ASL n.12 Osp. Degli Infermi di Biella 4
ASL n.16 Presidio
Osp. di Ceva 12
ASL n.19 Osp..Civile di Canelli 20
ASL n.21 Osp. S. Spirito
di Casale 12
ASL n.22 Osp. Civile di Ovada 21
REGIONE Totale 125
Tabella 2b
A.S.O. Strutture Posti letto
C.T.O. Maria Adelaide 34
C.T.O. CRF Unità Spinale
17
Maggiore della
Carità Novara . 19
Osp. Mauriziano
Torino . 120
REGIONE
Totale 190
Tabella 2c
Presidi ex-art. 43 L. 833/78 ed IRCCS Posti letto
Presidio Sanitario San
Camillo - Torino 92
Presidio Sanitario M. Ausiliatrice - Torino 40
I.R.C.C.S.
Fond..ne S. Maugeri (Veruno) 100
I.R.C.C.S. Centro Auxologico Ospedale San
Giuseppe - Piancavallo 50
REGIONE Totale 282
Ulteriori strutture
Il PSR prevede lattivazione di altri 270 posti letto per attività ospedaliera sovra-zonale di Riabilitazione specializzata così distribuita:
ASO San Giovanni Battista di Torino 30 p.l.
ASO CTO di Torino 20 p.l.
ASO
Santa Croce e Carle di Cuneo 15 p.l.
ASO SS. Antonio e Biagio di Alessandria
30 p.l.
Ospedale San Camillo di Torino 15 p.l.
Ospedale di Torre Pellice
10 p.l.
Ospedale di Varallo 80 p.l.
Ospedale di Arona 20 p.l.
Presidio
Ospedaliero Casa Speranza-Boves 30 p.l.
Ospedale di Nizza M.to sede di
Canelli 20 p.l.
-
Totale 270 p.l.
Inoltre, a seguito di accordo intervenuto in data 15.4.1996, sottoscritto dallAssessore pro-tempore alla Sanità e il legale rappresentante dellI.R.C.C.S. Fondazione Centro Auxologico di Piancavallo - Istituto Scientifico Ospedale S. Giuseppe sono stati previsti complessivamente 100 posti letto di riabilitazione extra-ospedaliera. Con successiva nota dellAssessore pro-tempore, prot. 58/SP del 20.1.1997, il medesimo, a seguito dei dati elaborati in previsione delladozione del P.S.R. chiedeva la disponibilità della Fondazione a realizzare posti letto di riabilitazione ospedaliera specializzata di II livello anziché extraospedalieri. In adesione alla richiesta succitata la Fondazione ha avviato anche le procedure presso il Ministero della Sanità così come si evince dalla nota Ministeriale prot. 99/SVE.3/21.00/02/119 dell8.2.1999, volte ad ottenere il riconoscimento di una struttura riabilitativa di alta specialità con dotazione di 120 posti letto da attivare a Verbania. Quanto specificato nella D.G.R. n. 36-29102 del 30.12.99 a proposito dei piano annuale delle attività e dellutilizzazione delle risorse disponibili (allegato C) dellIstituto Auxologico, non comprende ancora lattività conseguente allapertura della citata struttura di Verbania, rientrante nel fabbisogno riabilitativo di cui alloggetto della presente deliberazione.
Occorre anche tenere conto di quanto previsto nel programma straordinario di investimenti di edilizia sanitaria ai sensi dellart. 20 della L. 67/88, così come enunciato nella D.G.R. n. 172-21657 del 4.8.1997, laddove individua la necessità di dotare lAsl 7 di una struttura di appoggio per attività di Lungodegenza e Riabilitazione (con indicativi 120 p.l.).
La conferma di quanto anticipato nella succitata deliberazione è contenuta nel P.S.R. (L.R. 61/97) alla tabella 19, che attribuisce allAsl 7 la funzione di Lungodegenza e Riabilitazione e Rieducazione funzionale.
Il PSR dedica inoltre due specifici capitoli per le due seguenti specialità:
1) GRAVI CEREBROLESIONI (Alta specialità D.M. 29.1.1992 - codice 75)
Viene individuato quale valore atteso di soggetti affetti da esiti di gravi cerebrolesioni un numero pari a circa 800 casi allanno che, da un calcolo previsionale in base ad una degenza media di circa 65 giorni e con un tasso di utilizzo dei p.l. del 90%, determina una necessità di posti letto uguale a 158 unita.
Il P.S.R. individua un centro per il trattamento della fase sub-acuta e della prima riabilitazione presso:
lASO CTO di Torino;
e altri 5 centri per la riabilitazione post-acuta presso:
lASO San Giovanni Battista di Torino;
lASO di Novara;
lASO di Alessandria;
lOspedale Mauriziano di Torino;
il Presidio Ausiliatrice di Torino.
2) UNITA SPINALE (Alta specialità D.M. 29.1.1992 - Codice 28)
Per quanto riguarda lunità spinale il PSR individua come ottimale la disponibilità di:
- 60 posti letto per i soggetti in fase di recupero funzionale e riabilitazione globale;
- 20 posti letto per soggetti con lesione midollare che necessitano di ricovero per diagnosi e cura di complicanze tardive della lesione midollare.
Tale dotazione di posti letto è prevista presso:
- lunità spinale unipolare attiva presso ASO C.T.O. di Torino;
- il centro per la riabilitazione dei medullolesi dellASO Maggiore della Carità di Novara;
- il centro per la riabilitazione dei medullolesi dellASO SS. Antonio e Biagio di Alessandria;
il PSR individua quale obiettivo nel triennio di validità dello stesso lattivazione di 45 p.l. di ricovero ordinario e 18 di day hospital così individuati:
ASO CTO di Torino ricovero ordinario n. 25
day hospital n. 8
ASO Maggiore
di Novara ricovero ordinario n. 10
day hospital n. 5
ASO di Alessandria
ricovero ordinario n. 10
day hospital n. 5
-
Totale n. 63
Dallanalisi delle previsioni del P.S.R. e da specifici accordi per lattività di riabilitazione sovra-zonale (0,3 P.L. per 1000 ab.) si individuano 1.208 posti letto ( 125 tab. 2a; 190 tab. 2b ; 282 tab. 2c; 270 dettaglio PSR codice 56"; 158 codice 75"; 80 meno i 17 della tab.2b, codice 28" e 120 presso lI.R.C.C.S. Fondazione Centro Auxologico di Piancavallo - Istituto Scientifico Ospedale S. Giuseppe).
1.2.2 CONFRONTO - INDIVIDUATO/ATTIVATO
Riabilitazione specializzata sovra-zonale
Rete di strutture sovra-zonali
La situazione dei posti letto da attivare di Riabilitazione specializzata sovra-zonale (tabelle 2a, 2b, 2c), risulta la seguente:
tab. 2a (riservata alle strutture di ASL): nessuno, in quanto risultano tutti attivati;
tab. 2b (riservata alle Aziende Ospedaliere e ai Presidi ex art. 41 L. 833/78):
5 presso lospedale M.Adelaide dellA.S.O. C.T.O (29 su 34)
17 presso il C.R.F. dellA.S.O. C.T.O. come Unità spinale (risultano attivati solo i posti letto previsti al successivo paragrafo come Unità Spinale Unipolare);
120 dellOrdine Mauriziano (per i quali era previsto uno specifico accordo di programma);
tab. 2c (riservata ai Presidi ex art. 43 L. 833/78 e I.R.C.C.S.) : nessuno, in quanto risultano attivati in numero superiore a quelli previsti.
Ulteriori strutture
Posti letto da attivare di cui allulteriore previsione del PSR relativa a 270 p.l.:
n. 10 presso ASO San Giovanni Battista di Torino ( 20 su 30)
20 presso ASO CTO di Torino
3 presso ASO SS. Antonio e Biagio di Alessandria (26 R.O.+1 D.H. su 30)
80 presso Ospedale di Varallo ( in fase di realizzazione)
2 presso Ospedale di Arona (16 R.O.+2 D.H. su 20)
30 presso Presidio Ospedaliero Casa Speranza-Boves
Ulteriori 120 p.l. sono ancora da attivare presso Presidio I.R.C.C.S. - Auxologico di Piancavallo come da accordo intervenuto il 15.4.1996 e precedentemente citato
Gravi cerebrolesioni
I posti letto attivati per le gravi cerebrolesioni sono:
ricovero ordinario n. 6 CTO
n. 6 Mauriziano
n. 20 M. Ausiliatrice
n. 4
Maggiore della Carità
di Novara
n. 10 Veruno
-
n. 46 Totale
day hospital
n. 20 M. Ausiliatrice
n. 1 Mauriziano
n. 1 Maggiore della Carità
di Novara
-
n.
22 Totale
Risultano complessivamente da attivare n. 90 posti letto (158 meno 68 ). Non sono stati attivati posti letto presso lASO S.Giovanni Battista di Torino e il PSR non ne stabilisce il numero.
Unita spinale unipolare
Risultano attivati i seguenti p.l. :
ASO CTO di Torino ricovero ordinario n. 25
day hospital n. 8
-
n. 33
Rispetto ai Presidi e ai posti letto individuati dal PSR risultano da attivare n. 47 posti letto ( 80 meno 33 ) di cui 17 di Unità Spinale individuati presso il C.T.O. nella tabella 2b.
1.2.3 RIESAME FABBISOGNO
Considerate le argomentazioni precedenti è possibile individuare lattuale fabbisogno.
Tale individuazione si avvale di cognizioni fondate sulla maggiore efficacia dellintervento farmacologico e sulla risposta diversificata e alternativa alla lungodegenza ospedaliera fornita tramite RSA, RAF e Assistenza Domiciliare di cui dispone la Regione (vedi par. C.4 le Residenze Sanitarie Assistenziali), soluzione indicata dalla normativa nazionale di cui alla lettera F.5 del Decreto Ministro della Sanità, 13/9/98, che testualmente recita:" lassegnazione dei degenti .... alla funzione di lungodegenza riveste carattere di transitorietà in attesa che siano realizzate le residenze sanitarie assistenziali extra-ospedaliere o vengano attivate forme adeguate di ospedalizzazione domiciliare integrata o di assistenza domiciliare integrata........". In base a tali presupposti lesigenza di risposta alla lungodegenza ospedaliera è stimabile in un fabbisogno di 0,3 p.l. per 1000 ab., trasferendo le eccedenze in p.l. della Riabilitazione specializzata, finalizzati al miglior recupero della disabilità. Tale procedimento viene previsto dal P.S.N. 1998/2000, laddove si richiama la necessità che le Regioni realizzino riconversioni e riequilibrino gli interventi in rapporto alle diverse funzioni riabilitative (neuromotoria, pneumologica, cardiologica, ortopedica, psichiatrica, oncologica) per rispondere in modo appropriato alla necessità di recuperare al meglio i pazienti nella fase post-operatoria o post-traumatica.
Sul versante della risposta alla malattia mentale, il D.P.R. 7.4.1994, così come riconfermato dal D.P.R. 10.11.1999, ha previsto le seguentI modalità organizzative, di prevalente tipologia territoriale, garantite dal Dipartimento di Salute Mentale:
servizi ambulatoriali e domiciliari : Centri di Salute Mentale (CSM)
assistenza semiresidenziale : Centri Diurni (CD) e (DH)
strutture residenziali : Comunità Protette tipo A e B (CP) - Comunità Alloggio (CA)
soluzioni abitative : Gruppi Appartamento
assistenza ospedaliera : Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (S.P.D.C.)
La riorganizzazione dellassistenza psichiatrica secondo il modello dipartimentale, lavvio a conclusione del processo di superamento degli ospedali psichiatrici pubblici e privati convenzionati e la necessità di contrastare ogni forma di nuova istituzionalizzazione allinterno delle strutture residenziali (cit. D.P.R. 10/11/1999), mediante la formulazione di piani terapeutico-riabilitativi personalizzati, definiti e temporali, impongono una rotazione dellutilizzo dei posti letto in regime residenziale, i quali si sostituiscono alla risposta ospedaliera nella fase post-acuta.
La risposta ospedaliera in condizioni di ricovero viene mantenuta per garantire il trattamento psichiatrico (volontario o obbligatorio), nella fase acuta della patologia tramite il Servizio psichiatrico di diagnosi e di cura. Come previsto dal P.O. Tutela della salute mentale 1994-1996" (D.P.R. 7/4/1994) e dal recente D.P.R. 10/11/1999, il numero complessivo di posti letto è individuato nella misura di uno ogni 10.000 abitanti (v. tabella 2).
Nel modello assistenziale sopra descritto, si ritiene comunque ammissibile una risposta ospedaliera di riabilitazione così come prevista dal D.M. 13.9.1988 alla voce riabilitazione, quantificandola in una percentuale pari a 0,5 posti letto per 10.000 abitanti, 214 p.l., che risulta la metà dellindice previsto per larea acuta.
Analisi per quadrante
Relativamente alle funzioni dellarea post-acuta che il PSR attribuisce alle singole ASL, la ripartizione di p.l. per quadrante dovrebbe essere la seguente:
LUNGODEGENZA(0,3 ) RIABILITAZIONE(0,7 ) di cui RRF(0,1 )
(cod. 60,68)
SPECIALIZZATA (cod. 56,68)
(cod. 56,28,75,68,40)
Quadrante 1 671 1566 224
Quadrante
2 255 597 85
Quadrante 3 167 389 56
Quadrante 4 193 450 64
..... ..... ....
1286
3002 429
Un totale di 4.288 posti letto suddivisi nel modo seguente:
1.286 Lungodegenza 0,3 (codice 60, 68)
3.002 Riabilitazione Specializzata 0,7 (codice 56, 28,75, 68,40 non SPDC)
Relativamente alla Lungodegenza la situazione attuale risulta quella della tabella 3, colonna CODICE 60", che è così riassumibile:
Quadrante 1: è in esubero in quanto dispone di 717 p.l. a fronte di un fabbisogno di 671
Quadrante 2: è carente in quanto dispone di 246 p.l. su un fabbisogno di 255
Quadrante 3: è in esubero in quanto dispone di 226 p.l. su un fabbisogno di 167
Quadrante 4: è carente in quanto dispone di 173 p.l. a fronte di un fabbisogno di 193
Complessivamente si può considerare soddisfatto il fabbisogno. Per i casi limite (Quadrante 2 e 4) occorre verificare le disponibilità dellarea residenziale (RSA) o la possibilità di soddisfare il fabbisogno presso il territorio delle A.S.L. confinanti.
Prima di affrontare lattività di Riabilitazione specializzata si precisa che nel codice 56 sono comprese le seguenti MDC (Major Diagnostic Categorie):
MDC 1 Sistema nervoso
MDC 4 Apparato respiratorio
MDC 5 Apparato cardiocircolatorio
MDC 8 Apparato muscoloscheletrico
Altri MDC
Relativamente alla R.R.F. (0,1 per 1000 abitanti) la tabella 3.3, colonne codice 56" e codice 68" (che rappresenta un subcodice) illustra la situazione attuale, così sintetizzabile:
codici 56 e 68 = 1365 p.l. di ricovero ordinario (R.O.) su un fabbisogno di 429 = esubero 936
Quadrante 1: è in esubero, dispone di 694 p.l. di R.O. su un fabbisogno di 224
Quadrante 2: è in esubero, dispone di 273 p.l. di R.O. su un fabbisogno di 85
Quadrante 3: è in esubero, dispone di 250 p.l. di R.O. su un fabbisogno di 56
Quadrante 4: è in esubero, dispone di 148 p.l. di R.O. su un fabbisogno di 64
Relativamente alla riabilitazione specializzata sovra-zonale (0,3 p.l. per 1000 abitanti previsti dal P.S.R.) la situazione risulta quella rappresentata nelle tabelle 3.4, codice 56 sovr., 3.5 codice 75 sovr., 3.6 codice 28 sovr,.
Il fabbisogno (1286 p.l.) in questo caso è valutato a livello regionale.
Posti letto attivati:
codice 56 sovr., p.l. R.O. = 957
codice 75 p.l. R.O. = 46
codice 28
p.l. R.O. = 25
-
1028
se a questo aggiungiamo i posti letto previsti dal P.S.R. e non ancora attivati (di cui si è detto in precedenza al paragrafo A2.1) otteniamo:
125 p.l. per Riabilitazione specializzata tab. 2b
(i 17 p.l. di Unità Spinale
sono compresi
nei 47 di fine colonna);
145 p.l. tra i 270 identificati nel
paragrafo A2.1
120 p.l. presso Presidio I.R.C.C.S. - Auxologico di
Piancavallo
90 p.l. per gravi cerebrolesioni
47 p.l. per unità spinale
...
552
complessivamente (1028 + 552) abbiamo 1580 p.l. per cui il fabbisogno di 1286 p.l. risulta ampiamente soddisfatto (ricordando anche lesubero della RRF 0,1 p.l. per 1000 abitanti pari a 936 p.l.). Inoltre il criterio di scelta delle strutture che erogano prestazioni sovrazonali deve essere rivisto in quanto, da una verifica dellattività svolta nel 1998 e nei primi nove mesi del 1999, alcune strutture non individuate dal PSR come sovra-zonali risultano erogare oltre il 10% delle prestazioni per aziende extra-quadrante (assumendo pertanto carattere sovra-zonale).
Tali strutture erogatrici sono:
Villa Maria Pia - Torino
Villa Serena - Piossasco
S.Rita - Vercelli
La Residenza - Rodello
Pertanto anche lattività delle suddette strutture concorre al fabbisogno di attività sovra-zonale.
Inoltre occorre evidenziare lesubero relativo ai 663 posti letto di neuropsichiatria per i quali, come precedentemente indicato, il fabbisogno risulta essere quantificato in 214 p.l.
L esubero sopra riportato (1580 - 1286) pari a 294 p.l. sommato a quello di RRF pari a 936 p.l. nonché il mantenimento di 214 p.l. dei 663 di neuropsichiatria concorrono alla copertura di quello 0,3. posti letto oggetto di determinazione del nuovo fabbisogno con spostamento dalla Lungodegenza alla Riabilitazione specializzata.
1.2.4 CONCLUSIONI
Le tabelle 1 e 2 configurano il nuovo fabbisogno complessivo, la tabella 3 e le sue suddivisioni per codice (60,56,68,28,75 e 40) prefigurano la situazione attuale dei posti letto complessivi nellarea post-acuzie, le tabelle 4 e 5 rappresentano complessivamente la situazione attuale per azienda, per quadrante e per area.
Le tabelle dovranno essere utilizzate per la valutazione di compatibilità relativa ad eventuali realizzazioni di strutture, tenendo comunque conto delle strutture già individuate dal PSR ma non ancora realizzate.
Dallanalisi effettuata si riscontra la necessità di adattamenti delle strutture già esistenti per un loro eventuale diverso utilizzo, anche a carattere residenziale. Larea di intervento che richiede le maggiori iniziative in tal senso risulta quella della Neuropsichiatria; ciò deriva dal modello assistenziale adottato in attuazione del progetto obiettivo nazionale Tutela della salute mentale di cui al D.P.R. 7.4.1994 così come riconfermato dal D.P.R. 10.11.1999 che in proposito al titolo Procedure e linee guida cita:
Nei 24 mesi dallentrata in vigore del progetto obiettivo, i DSM adotteranno, attivando idonei progetti di formazione, linee guida e procedure di consenso professionali per una buona pratica clinica, almeno per quanto riguarda i seguenti temi:
omissis
collaborazione, nellottica del superamento di ogni forma di istituzionalizzazione con gli ospedali psichiatrici giudiziari e con le case di cura e custodia esistenti nel territorio"
1.3. CICLO DIURNO
Il D.P.R. 20 ottobre 1992 Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni in materia di attivazione dei posti di assistenza a ciclo diurno negli ospedali stabilisce che lattivazione di posti letto, definiti equivalenti, da destinare ad attività a ciclo diurno venga determinato dalla Regione entro una media regionale del 10% del numero dei posti letto per ricovero ordinario ( risultando così una parte di questi ultimi oggetto di riconversione in D.H.).
Inoltre individua come ottimali i seguenti indici di attività per i Day Hospital:
1. indice di rotazione, in ogni posto-letto, non inferiore ad uno e non superiore a due per ciascun giorno di funzionamento;
2. funzionamento della struttura per non meno di duecentocinquanta giorni lanno;
3. tasso di occupazione dei posti letto tendenzialmente prossimo al 100 per cento, con riferimento ai parametri indicati ai punti 1 e 2;
Sempre il citato D.P.R. stabilisce che i posti letto di assistenza diurna vengono attivati, nellattuale fase di ristrutturazione del sistema ospedaliero, mediante la riconversione di un numero corrispondente di posti letto ordinari in ambito regionale. Tali p.l. concorrono al limite complessivo di cui allart. 4 della legge 30 dicembre 1991 n. 412.
La L. 5 giugno 1990 n. 135 prevede nellambito della funzione malattie infettive la realizzazione di un posto di day hospital ogni cinque posti di degenza ordinaria finalizzati alla lotta contro lAIDS.
Il P.S.R. non stabilisce una percentuale di posti letto da attivare per attività a ciclo diurno, ma si limita a prevedere al titolo La rete ospedaliera al sottotitolo Condizioni per la realizzazione della rete ospedaliera programmata che costituisce obiettivo del PSR 1997/1999 di riconvertire in ricoveri a ciclo diurno, entro fine triennio, almeno il 10% dei ricoveri ospedalieri ordinari per i residenti. Nel 1996 risultavano 600.000 R.O. e 15.000 a ciclo diurno. Tale situazione, per ottenere il 10% auspicato, avrebbe comportato una dotazione minima di posti letto per D.H. di circa 120 unità ad una massima di 240.
I posti letto dedicati allattività ospedaliera a ciclo diurno, dallanalisi dei piani di attività annuali 1999 risultano n. 1864 nellarea acuzie e n. 100 p.l. nellarea post-acuta; tale analisi evidenzia come i 370 posti letto indicati nella tabella n. 3 del PSR risultino fortemente aumentati.
Se tale quota raggiunta viene ricondotta alla diminuzione prevista di p.l. di ricovero ordinario, risulta già eccedente il numero di p.l. di D.H..
In ogni caso, si ritiene che lindice del 10%, previsto dal citato D.P.R. istitutivo dei posti letto per attività a ciclo diurno, tramite riconversione dei p.l. per R.O., corrisponda ancora alle attuali esigenze. In base a tale valutazione, considerato quanto emerso dallanalisi dei piani di attività aziendali per il 1999, risulterebbe una eccedenza dei posti letto a ricovero diurno nellarea delle acuzie e una carenza nellarea post-acuta con riferimento alla Riabilitazione specializzata.
E evidente che lazione di riconversione a cascata delle attività di ricovero ordinario ad attività di ricovero a ciclo diurno e delle attività a ciclo diurno in prestazioni ambulatoriali, secondo una sequenza virtuosa di appropriatezza delle modalità erogatrici nello svolgimento delle prestazioni sanitarie per acuzie, migliora sia il livello qualitativo erogato e percepito che la condizione del bilancio economico aziendale, ottemperando anche al disposto del D.Lgs. 124/98, art. 2, comma 1.
2. LE STRUTTURE SANITARIE E SOCIO-SANITARIE CHE EROGANO PRESTAZIONI IN REGIME RESIDENZIALE, A CICLO CONTINUATIVO O DIURNO
Lassistenza sanitaria residenziale extra-ospedaliera è da sempre sul territorio della Regione una funzione gestita da una molteplicità di enti pubblici e privati, che hanno, nel corso degli anni, visto il riconoscimento della pubblica utilità con il crescere della domanda di servizi residenziali destinati a soggetti anziani, disabili o affetti da patologie croniche e di lunga durata.
I dati demografici ed epidemiologici evidenziano non solo la crescita numerica del rapporto tra anziani ultrasessantacinquenni e popolazione attiva, ma soprattutto la crescita relativa dellincidenza delle patologie con esito involutivo (sclerosi multipla, distrofia muscolare, malattia di Alzheimer e patologie congenite a base genetica), che necessitano di servizi riabilitativi di tipo intensivo ed estensivo, di servizi di sostegno alla famiglia (Centri diurni) o sostitutivi del nucleo familiare (es. RSA, Hospice, Centri per soggetti in stato vegetativo permanente), qualora la famiglia non sia in grado di garantire al paziente la necessaria assistenza.
Sono infatti crescenti situazioni multiproblematiche ove si intrecciano stati di salute complessi, caratterizzati da un insieme di patologie e da una tendenza progressiva alla perdita dellautonomia. Letà avanzata del soggetto e della sua famiglia, le carenze della rete relazionale di riferimento (famiglia, reti amicali e di sostegno), spesso non consentono lattivazione di interventi domiciliari, determinando una crescente richiesta di risposte residenziali.
Daltra parte la rete delle strutture residenziali extra-ospedaliere deve soddisfare anche altre necessità, indotte dalla modificazione sostanziale del funzionamento della rete delle strutture per acuti.
Si fa qui riferimento alla necessità di rispondere alla richiesta crescente di servizi, che garantiscano la continuità terapeutica, al momento della dimissione dal reparto per acuti.
In particolare la continuità terapeutica può essere garantita in Piemonte, oltre che dalle strutture ospedaliere di lungodegenza e riabilitazione ospedaliera, di cui al precedente punto a), anche dai presidi di riabilitazione extra-ospedaliera a ciclo diurno e/o continuativo, dai presidi di riabilitazione estensiva extra-ospedaliera, dalle R.S.A., impegnate in programmi assistenziali per utenti dimessi precocemente dal reparto per acuti e non assistibili a domicilio.
Per particolari patologie la continuità terapeutica è garantita attraverso strutture dedicate, quali, ad esempio, Comunità Protette Psichiatriche di tipo A) per interventi terapeutici-riabilitativi di medio breve termine e ad alta intensità riabilitativa, Comunità Protette Psichiatriche di tipo B) per interventi riabilitativi di mantenimento a medio-lungo termine e a minor intensità riabilitativa, Comunità Alloggio per interventi di reinserimento sociale con progetti personalizzati socio-sanitari.
2.1 I PRESIDI DI RIABILITAZIONE EXTRA-OSPEDALIERA A CICLO DIURNO E/O CONTINUATIVO.
Tali presidi devono erogare prestazioni a ciclo diurno e/o continuativo per il recupero funzionale e sociale di soggetti portatori di disabilità fisiche, psichiche, sensoriali o miste, dipendenti da qualunque causa. Possono intervenire nella fase immediatamente post-acuta, attraverso lofferta di prestazioni mediche, infermieristiche e riabilitative, finalizzate al recupero degli esiti derivanti da episodi acuti o di funzioni lese o menomate. Si tratta di prestazioni molto complesse perché devono intervenire nel recupero della disabilità unito agli esiti di una fase acuta (ad es. soggetto già disabile con esiti di frattura).
Con D.G.R. n. 43-23753 del 29/12/1997 sono stati fissati i requisiti funzionali per il funzionamento di questi presidi in regime residenziale e contemporaneamente avviato un programma di trasformazione e adeguamento dei presidi già funzionanti al 31/12/1997 a detti requisiti.
Sono presenti sul territorio della Regione Piemonte i seguenti 7 presidi di riabilitazione:
- Fondazione Pro Juventute Don Gnocchi di Torino 66 posti-letto
- Istituto
Giovanni XXIII di Lessona (BI) 20
- Cooperativa Domus Laetitiae di Sagliano
Micca (BI) 25
- Istituto Giovanni Ferrero di Alba (CN) 140
- Istituto
Paolo VI di Casalnoceto (AL) 90
- Istituto Silenziosi Operai della
Croce di Moncrivello (VC) 50
- Istituto Sacra Famiglia di Verbania
(VB). 110
TOTALE 501 posti-letto
Tra questi solo il presidio Fondazione Pro Juventute Don Gnocchi è stato provvisoriamente accreditato come Centro di Riabilitazione funzionale per 66 posti-letto, ai sensi dellAllegato A) della D.G.R. n. 43-23753/97 e fino alla data dellaccreditamento definitivo ai sensi del D.P.R. 14/1/1997, con determinazione del Dirigente della Programmazione Sanitaria n. 275/D028.1 del 6/8/1998.
Gli altri 6 presidi hanno predisposto, come previsto dalla normativa in questione, il progetto di trasformazione funzionale.
I progetti sono stati redatti partendo dai dati relativi allutenza presente nel presidio e hanno tenuto conto degli obiettivi di medio-termine che ciascun presidio ha individuato per il proseguimento della propria attività, dal momento che parte dellattività sanitaria era già stata ricondotta ad attività socio-assistenziale per disabili psichici con provvedimenti anteriori al 1997.
Inoltre i presidi, che vedevano già al loro interno, la presenza di attività residenziale socio-assistenziale per disabili hanno colto loccasione della D.G.R. n. 43-23753/97 non solo per riconvertire lattività sanitaria, ma soprattutto per omogeneizzarla con quella socio-assistenziale già presente, riformulando lintera offerta residenziale dellente con incremento dei livelli assistenziali offerti, in sintonia con quanto previsto dalla D.G.R. n. 230-23699 del 22/12/1997 di definizione della rete dei servizi e delle strutture per disabili.
In questo modo lIstituto Giovanni XXIII di Lessona si è trasformato in RAF per disabili per n. 20 p.l. e la Cooperativa Domus Laetitia di Sagliano Micca ha attivato una Residenza Sanitaria per disabili per n. 25 p.l..
Nel seguente prospetto vengono evidenziate le scelte operate dagli altri Centri, che hanno optato per lo svolgimento di attività di riabilitazione extra-ospedaliera ed il quadro complessivo della distribuzione dei posti-letto di riabilitazione extra-ospedaliera, che si verrebbero a realizzare a seguito di tale processo.
- Fondazione Pro Juventute Don Gnocchi di Torino 72 posti-letto
- Istituto
Giovanni Ferrero di Alba (CN) 80
- Istituto Silenziosi Operai della
Croce di Moncrivello (VC) 120
- Istituto Sacra Famiglia di Verbania
(VB). 20
- Istituto Paolo VI di Casalnoceto (AL) 60
TOTALE REGIONE
PIEMONTE 352
posti-letto
Considerato che lattuale rete dei posti-letto disponibili per attività di riabilitazione e di lungodegenza post-acuzie ospedaliera, di cui al precedente punto A.2., supera il fabbisogno stimato per la Regione Piemonte e che i posti-letto di riabilitazione extra-ospedaliera sopra individuati saranno di futura attivazione, si ritiene che non possa essere individuato un fabbisogno di posti-letto per attività di riabilitazione extra-ospedaliera, aggiuntivo rispetto a quanto indicato nella presente tabella.
2.2 I PRESIDI PER I SOGGETTI IN STATO VEGETATIVO PERMANENTE.
La rete delle strutture sanitarie residenziali a ciclo continuativo garantisce la necessaria continuità terapeutica ed assistenziale agli interventi sanitari avviati in sede di ricovero ospedaliero.
Le U.O. di rianimazione e terapia intensiva spesso devono trovare collocazione idonea a soggetti stabilizzati, che necessitano di assistenza sanitaria continuativa e di trattamenti riabilitativi specifici, e, impropriamente ricoverati nelle stesse unità operative di rianimazione e terapia intensiva o in altre u.o. ospedaliere.
A questo scopo la Regione con D.G.R. N. 93-21140 del 21/7/1997 ha individuato iI Centro residenziale per i soggetti in stato vegetativo permanente, quali strutture sanitarie residenziali a ciclo continuativo idonea ad assicurare a questi pazienti i necessari trattamenti sanitari ed assistenziali.
Alla data del presente provvedimento risultano attivi sul territorio della Regione Piemonte n. 20 posti-letto presso la Casa di Cura I Cedri di Fara Novarese (A.S.L. n. 13, quadrante 2).
Considerato che il fabbisogno di posti-letto in questa tipologia di presidi residenziali per la Regione Piemonte è stimata nel 10% dei posti-letto mediamente attivati nellArea dellUrgenza, si ritiene che debbano essere ancora attivati:
QUADRANTE N. 1 20 POSTI-LETTO
QUADRANTE N. 2 -
QUADRANTE N. 3 10 POSTI-LETTO
QUADRANTE
N. 4 10 POSTI-LETTO
2.3 HOSPICE (Struttura sanitaria di accoglienza per pazienti oncologici in fase avanzata di malattia).
Il piano sanitario regionale nellazione programmata Lotta alle malattie neoplastiche prevede, tra gli obiettivi strategici, la necessità di sviluppare e coordinare la rete di servizi per il trattamento delle fasi tardive dei pazienti affetti da neoplasia, attraverso la riorganizzazione delle cure domiciliari e listituzione di servizi residenziali extra-ospedalieri di cure palliative per malati oncologici.
A questo scopo con D.G.R. n. 17-24510 del 6/05/1998, sono stati approvati i requisiti organizzativi, tecnici e strutturali di tale tipologia di residenza sanitaria.
LHospice è pertanto una struttura sanitaria, che accoglie pazienti oncologici in fase avanzata di malattia, che non possono essere assistiti a domicilio temporaneamente e stabilmente.
LHospice svolge funzioni di assistenza sanitaria e assistenziale consentendo di ridurre il numero e la durata dei ricoveri impropri in strutture ospedaliere per acuti, non attrezzate per affrontare le problematiche di un paziente con malattia in fase terminale.
Si stimano in circa 300 soggetti ogni 100.000 abitanti, i malati di cancro in fase avanzata, di cui solo il 20% circa necessita di ricovero in Hospice.
In Piemonte si calcola che ogni anno per almeno 2.500 persone affette da neoplasia in fase terminale sarebbe indicato il ricovero.
Considerato che tra le azioni programmatiche previste dal piano sanitario regionale, in materia di assistenza oncologica, vi è anche lo sviluppo delle cure domiciliari si ritiene di poter individuare un fabbisogno stimato di 0,05 posti-letto ogni 1.000 abitanti in Hospice (pari a 214 posti-letto).
La distribuzione di tali posti-letto dovrà, in particolare, tenere conto dellorganizzazione specifica delle attività oncologiche sul territorio della Regione Piemonte, come previsto nella stessa legge di piano sanitario.
Il piano sanitario regionale, infatti, prevede unorganizzazione delle attività oncologiche a rete su scala regionale, articolata in 8 poli oncologici:
polo oncologico della Città di Torino costituito dallOspedale S. Giovanni Antica Sede, A.S.O. S. Giovanni Battista, A.S.O. O.I.R.M.-S.Anna, Ospedale Mauriziano Umberto I.
Azienda Ospedaliera S. Luigi di Orbassano (ASL 5, 8 e 10)
Ospedale di Ivrea (ASL 6, 7 e 9)
Ospedale di Biella (ASL 11 e 12)
Azienda Ospedaliera di Novara (ASL 13 e 14)
Azienda Ospedaliera di Cuneo (ASL 15-16-17 e 18)
Ospedale di Asti (ASL 19)
Azienda Ospedaliera di Alessandria (ASL 20-21 e 22).
Considerato che obiettivo del polo oncologico è quello di promuovere e coordinare lattività oncologica nel suo complesso, al fine di migliorare lassistenza, si ritiene che la distribuzione dei 214 posti-letto di Hospice possa essere individuata come indicato nella seguente tabella:
Dai dati in possesso della Direzione Programmazione Sanitaria emerge che tale fabbisogno risulta coperto da alcune parziali realizzazioni, come evidenziato nella successiva tabella, e che pertanto dovranno essere realizzati posti-letto di hospice nelle Aziende Sanitarie di riferimento dei poli oncologici indicati in tabella.
2.4 LE RESIDENZE SANITARIE ASSISTENZIALI (RSA).
Le RSA sono presidi che offrono a soggetti non autosufficienti, anziani e non, con esiti di patologie fisiche, psichiche, sensoriali o miste, non curabili a domicilio, un livello di assistenza medica, infermieristica e riabilitativa, accompagnata da un livello alto di assistenza tutelare ed alberghiera, modulate in base a quanto previsto dalla D.G.R. n. 41-42433 del 9/1/1995.
Secondo la normativa regionale le R.S.A. sono destinate a soggetti non autosufficienti, non curabili a domicilio, portatori di patologie geriatriche, neurologiche e neuropsichiatriche stabilizzate. Possono essere previste ospitalità permanenti, di completamento di cicli riabilitativi eventualmente iniziati presso altri presidi sanitari per un massimo di 60 giorni.
Con lapprovazione del D.P.C.M. 29/12/1989 e della L. 67/88 di finanziamento statale, sono stati attivati gli interventi regionali di finanziamento per la messa a norma delle strutture pre-esistenti.
In particolare la Regione Piemonte ha sostenuto un lungo e ancora in corso processo di trasformazione dei presidi socio-assistenziali pre-esistenti in nuove strutture, destinate ad affrontare il peggioramento dello stato di autonomia degli ospiti, attraverso la previsione di strutture riconducibili sul piano strutturale e gestionale alle R.S.A.: le Residenze Assistenziali Flessibili (RAF).
La trasformazione dei presidi socio-assistenziali pre-esistenti nelle nuove strutture R.S.A. e R.A.F. è stata sostenuta con tre tipi di intervento:
- la definizione degli standard strutturali e gestionali per le nuove strutture, nonchè delle relative tariffe di gestione;
- lavvio di un programma finanziario per sostenere le richieste di ristrutturazione provenienti dagli enti gestori, ancora attivo;
- la previsione di una fase denominata regime transitorio per consentire alle strutture, che ospitavano al 1995 soggetti non autosufficienti, di soddisfare dei requisiti minimi strutturali, considerati indispensabili per continuare a mantenere lautorizzazione al funzionamento per soggetti non autosufficienti.
Gli effetti di questi interventi della programmazione regionale delineano un quadro complesso dello stato di attivazione delle RSA e delle RAF.
Da un punto di vista generale i dati della Direzione Politiche Sociali sulla situazione autorizzativa dei presidi socio-assistenziali evidenziano la seguente situazione:
- il 27% dei presidi piemontesi ha presentato un progetto di adeguamento al regime transitorio;
- il 27% dei presidi non ha avviato alcun progetto di adeguamento alla normativa nazionale e regionale;
- il 46% dei presidi è autorizzato in regime definitivo o transitorio.
La situazione dei presidi autorizzati è evidenziata nella Tabella 6 che riporta per ogni Azienda sanitaria locale il numero di posti-letto autorizzati al funzionamento in regime definitivo ed in regime transitorio di R.S.A. e di R.A.F. ed il piano di sviluppo fino al 2003 di tali posti-letto definito sulla base di investimenti nazionali (L. 67/88) e regionali (L.R. 73/96).
I dati della tabella suggeriscono i seguenti elementi di valutazione:
a. lattuale dotazione di posti-letto RSA e RAF, autorizzati in regime definitivo e transitorio (10.102 posti-letto), supera il fabbisogno di posti-letto evidenziato dallattuale piano sanitario regionale per garantire lassistenza sanitaria residenziale agli anziani non autosufficienti (8.500 posti-letto), assicurando in questo modo alle ASL la possibilità di individuare, per lo svolgimento di questa funzione, i soggetti erogatori più efficaci ed efficienti;
b. gli investimenti nazionali e regionali per ladeguamento della rete di queste strutture consentiranno di realizzare circa altri 6.294 nuovi posti-letto (5.002 RSA e 1292 RAF). Non è possibile in questa fase,quantificare esattamente il numero di posti-letto, che si otterranno con questa manovra, dal momento che detti progetti riguardano strutture già funzionanti e convenzionate con il Servizio Sanitario, determinando in alcuni casi la sola revisione dei posti-letto esistenti.
c. nonostante gli investimenti sopra descritti una quota consistente dei posti-letto in RSA e RAF (1404 RSA e 4172 RAF) non sono, dal punto di vista strutturale, adeguati ai requisiti previsti dalla normativa vigente (D.P.C.M. 29/12/1989 e D.G.R. n. 38-16335/92) e pertanto continuano a funzionare in regime transitorio, come previsto dalla D.G.R. n. 41-42433/95.
d. particolare criticità assume la situazione della Città di Torino, la cui dotazione di posti-letto in RSA e RAF è ampiamente sottodimensionata (923 posti-letto rispetto allattuale fabbisogno di 1807 posti-letto pari all1% degli anziani ultrasessantacinquenni residenti), costringendo le ASL cittadine, per assicurare la risposta ai cittadini, a convenzionare strutture residenziali in altri territori, determinando un ampio fenomeno di allontanamento degli anziani dal proprio ambiente di riferimento.
e. la carenza di posti-letto sopra evidenziata si accompagna nella Città di Torino al difficile e lento adeguamento delle strutture esistenti (Comunali e IPAB) ai requisiti strutturali previsti dalla normativa vigente (483 posti-letto sono a regime definitivo e 440 a regime transitorio).
f. con D.G.R. n. 36-27366 del 17/5/1999 è stato prorogato, in sanatoria, fino al 31/12/1999 il termine di scadenza per la realizzazione degli interventi di adeguamento ai requisiti minimi del citato regime transitorio da parte dei soggetti gestori che avevano presentato, in ottemperanza alla D.G.R. n. 41-42433/95, il relativo progetto di adeguamento.
Tali considerazioni ed i dati sopra esposti evidenziano una crescita progressiva del numero di posti-letto di RSA e RAF a norma presenti sul territorio regionale almeno fino al 2003, consentendo alle ASL territoriali di individuare la risposta al proprio fabbisogno, con riferimento a strutture adeguate sul piano strutturale e gestionale.
Per una più chiara valutazione di tale fabbisogno di posti-letto, che le ASL possono utilizzare, per assicurare lassistenza sanitaria residenziale a soggetti non autosufficienti, si propongono nella tabella 7 alcuni dati interessanti sullattuale rete di posti utilizzati dalle ASL per questa funzione.
Nella stessa tabella viene proposto, quale indicatore per la valutazione del fabbisogno di posti-letto per questo livello assistenziale, il rapporto esistente tra posti-letto disponibili ogni 100 anziani ultrasessantacinquenni residenti al 31.12.1998.
In questo modo si può notare come sia disponibile, alla data del presente provvedimento, complessivamente sul territorio regionale, lo 0,96 posti-letto ogni 100 anziani ultrasessantacinquenni residenti.
Considerato che si prevede, anche per il prossimo triennio, la crescita della popolazione anziana e contestualmente lallungamento della speranza di vita, è verosimile che tale fabbisogno di posti-letto debba aumentare.
Per tali ragioni si propone alle ASL, quale obiettivo per la programmazione dellattività, il raggiungimento entro il 2003 di uno standard di posti-letto in RSA e RAF pari a 1 posto-letto ogni 100 ultrasessantacinquenni residenti sul territorio della Regione Piemonte al 31/12/2003, destinati a garantire lassistenza sanitaria residenziale a soggetti non autosufficienti.
A questo scopo nella stessa tabella 7 sono evidenziati gli incrementi e gli eventuali decrementi di posti-letto da rendere disponibili per ogni singola ASL.
Si tratta di unindicazione programmatoria che dovrà essere verificata ed anche eventualmente integrata, in sede di programmazione delle attività da parte delle singole Aziende Sanitarie Locali, che potranno sulla base di specifiche motivazioni adottare standard più elevati.
Il fabbisogno per il servizio sanitario regionale, da realizzare entro il 2003, ammonta pertanto a circa 9087 posti-letto.
Infine si ritiene che debbano essere affrontate le criticità rilevate per il territorio della Città di Torino ed essere realizzate strutture RSA e RAF nella Città di Torino, anche attraverso la realizzazione di interventi di trasformazione, adattamento, diverso utilizzo e ampliamento di presidi attualmente funzionanti sul territorio della Città di Torino, ma destinati ad altra attività sanitaria e/o socio-assistenziale.
In questo modo deve essere possibile soddisfare lattuale ed il futuro fabbisogno di posti-letto per lassistenza sanitaria residenziale a soggetti non autosufficienti, attraverso presidi ubicati in particolare sul territorio delle A.S.L. n. 2-3-4.
A parte il caso di Torino, complessivamente la rete di RSA e di RAF sul territorio piemontese risulta esuberante. Pertanto a livello regionale sono ammissibili solo gli interventi di ristrutturazione dei presidi esistenti.
2.5 I PRESIDI PER LA TUTELA DELLA SALUTE MENTALE (Centro diurno e day-hospital extra-ospedaliero, Comunità Protetta, Comunità Alloggio)
I presidi per la tutela della salute mentale, qui descritti, assicurano nellambito del Dipartimento di Salute Mentale non solo la continuità terapeutica tra attività ospedaliera e residenziale, ma anche la formulazione di piani terapeutici e riabilitativi orientati alla piena integrazione sociale del paziente.
In particolare la rete dei presidi per la tutela della salute mentale prevede attività semi-residenziali, con livelli diversi di intensità terapeutica (Centro diurno e day-hospital extra-ospedaliero) e attività residenziali (Comunità Protetta di tipo A e B e Comunità-alloggio) destinate a soddisfare, da un lato la necessità di interventi a forte contenuto terapeutico-riabilitativo e, dallaltro, la necessità di protezione sanitaria e sociale a favore di pazienti più autonomi.
2.5.1 CENTRO DIURNO E DAY-HOSPITAL
Il Centro diurno è una struttura semi-residenziale con funzioni terapeutico-riabilitative collocata nel contesto territoriale.
Deve disporre di locali appositamente attrezzati, ove possono essere organizzate attività specifiche volte a favorire, anche, i processi di socializzazione e di utilizzazione del tempo libero da parte dei pazienti.
Nellambito di progetti terapeutico-riabilitativi personalizzati consente di sperimentare ed apprendere abilità nella cura di sè, nelle attività della vita quotidiana e nelle relazioni interpersonali individuali e di gruppo, anche ai fini dellinserimento lavorativo.
Il day-hospital costituisce unarea di assistenza semi-residenziale per prestazioni diagnostiche e terapeutico-riabilitative a breve e medio termine.
Il day-hospital può essere collocato allinterno dellOspedale con un collegamento funzionale e gestionale con il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura o in presidi territoriali extra-ospedalieri (Centri di Salute mentale, Centri diurni).
In riferimento al D.P.R. 10.11.1999, qualora il Day hospital sia collocato in collegamento funzionale con il S.P.D.C. di un presidio ospedaliero, rientra nella dotazione dei posti-etto per acuti considerati equivalenti; in tal caso il numero di posti letto è previsto nel 10% dei posti letto di ricovero ordinario.
La Regione ha fissato per entrambe le tipologie standard strutturali ed organizzativi con la D.C.R. n. 357-1370 del 28.01.97, evidenziando come la disponibilità di locali adeguati possa garantire la coesistenza di entrambe le tipologie di attività.
Difatti la L.R. 61/97 prevede di soddisfare un fabbisogno complessivo di attività semi-residenziali con rapporto non inferiore ad una ogni 100.000 abitanti, lasciando alle singole realtà locali la scelta sulla tipologia (centro diurno e/o day-hospital extra ospedaliero) da prevedere nel territorio.
I dati in possesso della Direzione Programmazione Sanitaria evidenziano la presenza di Centri Diurni in un rapporto superiore a quello previsto dalla Legge di piano, come indicato nella tabella a fronte di una carenza di day hospital.
Occorre peraltro sottolineare che la stessa legge di piano indicava come valore massimo unattività semi-residenziale ogni 40.000 abitanti, valore che tiene conto della maggiore incidenza che tale tipologia di risposta può avere in ambito cittadino.
Considerata infine la particolare incidenza della risposta residenziale sia ospedaliera (riabilitazione post-acuzie) che extra-ospedaliera (Comunità Protette e Comunità-alloggio) destinate a pazienti psichiatrici si ritiene che non sia necessario prevedere a livello regionale nuove realizzazioni per tale tipologia di attività extra-ospedaliere, se non a fronte della riqualificazione e del riequilibrio territoriale delle attuali presenze..
2.5.2 COMUNITÀ PROTETTA E COMUNITÀ-ALLOGGIO
LOspedale Psichiatrico fino agli anni 70 ha costituito lunica risposta ai bisogni di carattere terapeutico-riabilitativo e, sovente, anche di natura residenziale, dei pazienti psichiatrici.
La chiusura degli OO.PP. e lattivazione del nuovo modello dipartimentale per lerogazione delle prestazioni e dei servizi a questa tipologia di pazienti, è stato un lungo processo, caratterizzato da lentezze e difficoltà di ogni tipo.
In particolare la chiusura degli OO.PP. non è stata accompagnata da concrete realizzazioni per offrire ai pazienti in dimissione luoghi di cura e di assistenza non istituzionali, come contenuto nella stessa riforma dellassistenza psichiatrica.
Ciò ha determinato, al momento della dimissione, limpropria collocazione di tali pazienti in Alberghi e/o presidi socio-assistenziali, destinati in maniera prevalente ad anziani.
Per quanto riguarda questultimo punto risultano ancora inseriti, anche su disposizione delle stesse Aziende Sanitarie, presso presidi socio-assistenziali di vario genere circa 700 pazienti, le cui condizioni cliniche necessitano di unapposita rivalutazione, volta a definire la natura dei bisogni posseduti e leventuale predisposizione di un nuovo progetto individualizzato.
In questa situazione la Regione con la L.R. 61/89 ha individuato quali presidi residenziali, destinati a soddisfare i bisogni di questa tipologia di pazienti, la Comunità Protetta e la Comunità-Alloggio.
La Comunità Protetta è individuata quale struttura residenziale, in cui si svolgono interventi di tipo terapeutico-riabilitativo destinati a pazienti di esclusiva competenza pischiatrica, per il trattamento di situazioni di acuzie o di emergenza, per le quali non risulti utile il ricovero ospedaliero, per fasi di assistenza protratta successive al ricovero, per lattuazione di programmi terapeutico-riabilitativi di medio-lungo periodo.
Lattuazione di programmi terapeutici-riabilitativi richiede il coinvolgimento del paziente, della famiglia e degli operatori della struttura prescelta e degli operatori del Dipartimento di Salute Mentale, che hanno in carico il caso.
La comunità-alloggio è un presidio socio-assistenziale utilizzato a supporto di un progetto terapeutico-riabilitativo, gestito dal Centro di Salute Mentale competente per territorio.
La Comunità-alloggio è una struttura di piccole dimensioni (max. 10 posti-letto), che risponde ai bisogni del paziente, garantendo uno stile di vita familiare e una funzione terapeutico-riabilitativa meno intensiva.
La mancanza di consistenti risorse finanziarie, sia statali che regionali, destinate agli investimenti per la realizzazione delle nuove strutture previste dalla Legge Regionale (Comunità Protette e Comunità-Alloggio) ha inciso fortemente sulle realizzazioni, che come indicato in tabella 4, appaiono influenzate da fattori esterni al processo di programmazione: pre-esistenza di strutture destinate ai pazienti psichiatrici, investimenti di privati, riconversioni di strutture sanitarie pre-esistenti, Comunità Protette per nuova e vecchia utenza, ecc...
La tabella 9 evidenzia i posti-letto delle Comunità Protette, esistenti e di quelle di prossima realizzazione in rapporto al fabbisogno stimato dal piano sanitario regionale.
La tabella 10 evidenzia il medesimo quadro prospettico per le Comunità-Alloggio. Ai fini di una più corretta valutazione del fabbisogno di strutture residenziali per pazienti psichiatrici occorre anche tener conto delle indicazioni previste dalla legge di piano per la chiusura degli OO.PP.
ll progetto dimissioni ha infatti richiesto un impegno molto consistente alla Regione e alle ASL, non solo, per la valutazione dei bisogni dei pazienti, ma soprattutto per la previsione del loro inserimento in strutture adeguate, Comunità Protette per i pazienti psichiatrici e RAF e RSA per gli ex-degenti con prevalenti bisogni di assistenza socio-sanitaria derivanti dalletà elevata, da condizioni di non autosufficienza e di disabilità.
Data la carenza di strutture del tipo Comunità Protetta sul territorio regionale una delle scelte di fondo del progetto dimissioni è stata quella di aver previsto in ciascun ex-O.P. la permanenza di Comunità Protette psichiatriche o di RAF-RSA.
In questo modo risultano funzionanti diverse Comunità Protette nellarea degli ex-OO.PP. di Collegno (40 posti-letto), Vercelli (30 posti-letto), Novara (40 posti-letto), Racconigi (20 posti-letto), Alessandria (40) per complessivi, n. 170 posti-letto di Comunità Protetta destinati a soddisfare le esigenze derivanti dal piano di superamento degli ex OO.PP. e della restante utenza.
A questi posti-letto devono essere aggiunte due nuove realizzazioni per 20 posti-letto ciascuna, che verranno realizzate dal Presidio Beata Vergine della Consolata di San Maurizio Canavese a favore di pazienti psichiatrici ospitati presso lOspedale.
Ciò nonostante il processo di chiusura definitiva degli ex OO.PP., previsto dallart. 64 della L. 833/78, riconfermato dalla L. 724/94 e dalla L. 662/96, ha determinato anche lutilizzo dei posti-letto delle strutture esistenti, che pertanto non risultano totalmente disponibili per assolvere la funzione terapeutico-riabilitativa territoriale, assegnatagli in sede di programmazione sanitaria.
In conclusione lattuale rete delle Comunità Protette destinate effettivamente al trattamento della fase post-acuta di pazienti psichiatrici, che necessitano di interventi terapeutico-riabilitativi di breve-medio termine, come incrementata dalle nuove realizzazioni previste nel piano di investimenti di cui allart. 20 della L. 67/88, si presenta parzialmente soddisfacente sul piano quantitativo e rispetto al fabbisogno indicato dal Piano sanitario regionale (1 posto-letto ogni 5.000 abitanti).
Tuttavia si ritiene che siano necessari alcuni interventi volti a garantire lappropriato utilizzo di queste strutture e il riequilibrio territoriale di tali disponibilità, garantendo una risposta uniforme sul territorio regionale, come indicato in tabella, potenziando il numero di posti-letto presso le Aziende interessate da programmi di ricollocazione dei pazienti psichiatrici, attualmente ospiti di presidi socio-assistenziali.
In particolare si ritiene che possano essere autorizzate la realizzazione di nuove Comunità Protette, attraverso la trasformazione e/o riconversione di presidi ospedalieri (case di cura private) accreditate per attività di psichiatria (valorizzata in codice 40 non S.P.D.C.) , i cui posti letto risultano in esubero al fabbisogno, come descritto al punto A2.4 .
Infine occorre evidenziare che la programazione sanitaria in materia aveva previsto lo standard di almeno una Comunità-alloggio ogni Dipartimento, che dovrebbero contribuire alla realizzazione dello standard sopra indicato di 1 posto-letto residenziale ogni 5000 abitanti.
Si ritiene necessario confermare lo standard sopraindicato al fine di disporre di una rete di strutture a bassa intensità sanitaria ed assistenziale a supporto dellattività diagnostica e terapeutica dei D.SM. .
2.6 STRUTTURE DI RIABILITAZIONE ED EDUCATIVO-ASSISTENZIALI PER I TOSSICODIPENDENTI (COMUNITA TERAPEUTICA E CASA-ALLOGGIO PER MALATI DI AIDS);
Il riconoscimento dellattività delle strutture di riabilitazione ed educativo assistenziali destinate ai tossicodipendenti è stato normato nellAtto dintesa Stato-Regioni per la definizione di criteri e modalità uniformi per liscrizione degli enti ausiliari, che gestiscono strutture per la riabilitazione ed il reinserimento dei tossicodipendenti (G.U. 8/3/1993 n. 55).
In tale provvedimento sono altresì definiti i requisiti per liscrizione allAlbo degli enti ausiliari, i requisiti strutturali delle sedi operative ed i requisiti funzionali e di personale necessari al funzionamento delle comunità.
La Regione Piemonte con D.C.R. n. 906-13938 del 18/10/1994 ha recepito i contenuti dellAtto dintesa Stato-Regioni e con nota prot. n. 2114/49/49 del 26.05.1995, ha specificato requisiti e modalità per liscrizione allAlbo degli Enti Ausiliari dei soggetti senza fini di lucro che gestiscono strutture per la riabilitazione ed il reinserimento sociale dei tossicodipendenti, dal momento che tale atto di iscrizione allAlbo costituisce per le strutture residenziali anche autorizzazione al funzionamento.
Attualmente le sedi operative iscritte in Piemonte sono 68 con una capacità ricettiva di circa 1450 posti-letto.
I dati dellOsservatorio Epidemiologico Dipendenze della Regione Piemonte sullattività dei SERT piemontesi mettono in evidenza, nel periodo 1991-1998, non solo la crescita degli utenti in carico ai servizi territoriali (+ 4,4%), ma anche un più contenuto aumento di quelli inseriti in Comunità (+ 3,2%)
In questo modo si può ipotizzare, tenendo costante il valore di incremento del numero di posti-letto in Comunità nel periodo 2000-2003 (+ 3,2%), che cresca il fabbisogno di posti-letto in queste strutture da 1462 (numero di soggetti inseriti al 15/6/1999) a circa 1646, da inserire al 2003.
Considerato che le strutture presenti sul territorio piemontese, proprio per la specificità dei progetti terapeutici-riabilitativi svolti nei confronti di soggetti tossicodipendenti, non costituiscono una risorsa esclusivamente destinata allutilizzo da parte dei servizi territoriali della Regione, si ritiene che il fabbisogno sopra individuato possa essere soddisfatto sia attraverso inserimenti in strutture extra-regionali sia attraverso la realizzazione di nuove strutture.
A questo riguardo occorre ricordare che, in data 5.8.1999, è stato approvato lAtto dintesa Stato-Regioni Determinazione dei requisiti minimi standard per lautorizzazione al funzionamento e per laccreditamento dei servizi privati di assistenza alle persone dipendenti da sostanze dabuso, che supera il precedente accordo e che dovrà essere recepito dalla Regione Piemonte con apposito provvedimento di dettaglio sulle modalità e procedure per lautorizzazione al funzionamento e laccreditamento.
Pertanto lautorizzazione di nuove realizzazioni di sedi operative è comunque vincolata alla determinazione di tali requisiti.
Le comunità-alloggio Aids
La Comunità-alloggio AIDS sono strutture socio-sanitarie residenziali, idonee ad accogliere soggetti affetti da AIDS e patologie correlate, quando non sia possibile attivare un trattamento a domicilio e non sia necessario il ricorso a soluzioni residenziali particolarmente protette.
La diffusione di questa risposta residenziale è legata a fattori di tipo epidemiologico, quali ad esempio la crescita del numero di nuovi casi di AIDS e la crescita dellefficacia dei nuovi farmaci resi disponibili dalla ricerca, che hanno consentito un prolungamento ed un miglioramento significativo della vita.
Le Comunità-alloggio AIDS attive sul territorio della Regione Piemonte, come individuato nella tabella n. 6, rappresentano una risposta a tali esigenze sia per soggetti inviati da tutte le ASL della Regione che da quelle di altre Regioni.
Alla data del presente provvedimento le strutture attive e quelle di prossima attivazione consentono di soddisfare il fabbisogno di posti-letto della Regione Piemonte.
Occorre tuttavia rilevare che fattori legati alla rapida evoluzione del fenomeno, quali:
- le ricerche di nuovi farmaci ;
- il prolungamento della fase di malattia conclamata;
- laumento del numero di soggetti, con problematiche sanitarie complesse, anche di tipo psichiatrico;
non consentono di escludere totalmente la necessità di realizzare nuove strutture, specie se finalizzate a rispondere a bisogni specifici e di particolare complessità.
Considerato che non sono stati ancora fissati requisiti strutturali specifici per tale tipologia di struttura si ritiene che le eventuali nuove realizzazioni potranno essere frutto di riconversione di strutture pre-esistenti e già destinate ad altro tipo di residenzialità.
2.7 STRUTTURE PER DISABILI (R.S.A., CENTRO DIURNO SOCIO-TERAPEUTICO-RIABILITATIVO, RAF, COMUNITA-ALLOGGIO)
La legge regionale di piano sanitario nel progetto-obiettivo Tutela della salute dei disabili fisici, psichici e sensoriali individua tra gli obiettivi strategici della programmazione socio-sanitaria il potenziamento della rete dei centri diurni e lo sviluppo di una rete di interventi residenziali differenziati e flessibili in riferimento ai progetti individuali e alle peculiarità dei bisogni dei disabili, in particolare di quelli psichici.
La Regione Piemonte con D.G.R. n. 230-23699 del 22/12/1997 ha provveduto ad individuare la rete di strutture destinate a soggetti disabili, che attraverso modelli organizzativo-gestionali diversificati, fossero in grado di garantire lo svolgimento di progetti terapeutici individualizzati.
Tale provvedimento individua le seguenti tipologie di strutture:
Centro diurno socio-terapeutico di tipo A destinato a soggetti disabili ultraquattordicenni con limitate potenzialità di inserimento socio-lavorativo;
Centro diurno socio-terapeutico di tipo B destinato a soggetti disabili adulti con residuali attitudini allinserimento socio-lavorativo;
Residenza Assistenziale Flessibile di tipo A destinata a soggetti disabili adulti, che, pur nella complessità della patologia correlata al grado di handicap, mantengono potenzialità di recupero in particolare sul piano socio-relazionale.
Residenza Assistenziale Flessibile di tipo B destinata a soggetti disabili adulti, che necessitano di un elevato grado di assistenza alla persona per mantenere le abilità residue, in presenza di gravi e plurimi deficit psico-fisici.
Comunità-alloggio di tipo A, destinata a disabili fisici e sensoriali portatori di un grado lieve di disabilità.
Comunità-alloggio di tipo B, destinata a multidisabili di grado medio-lieve.
2.7.1 IL CENTRO DIURNO SOCIO-TERAPEUTICO-RIABILITATIVO
Il Centro diurno accoglie in via permanente o per periodi transitori di sollievo alla famiglia persone con disabilità medio-grave, grave e gravissima, che necessitano di prestazioni educative, assistenziali e riabilitative.
Il Centro diurno rappresenta altresì un luogo di riferimento per lospite attorno a cui si articolano attività volte alla socializzazione e allintegrazione sociale dei disabili, in collaborazione con risorse pubbliche e private presenti sul territorio (scuole, palestre, associazioni sportive, laboratori, oratori, ecc...).
La Regione Piemonte fin dai primi anni 80 ha svolto unazione di promozione e di sviluppo di tale risposta ai bisogni del disabile e della sua famiglia sul territorio regionale.
In questo modo i Comuni e le loro associazioni hanno sviluppato una rete diffusa e capillare di tale tipologia di risposta, rendendo disponibile anche più di una sede presso ogni Azienda Sanitaria Locale, come evidenziato in tabella 7.
La stessa tabella evidenzia altresì 2329 soggetti disabili in carico al 31/12/1998 presso la rete dei Centri diurni esistenti.
In questa situazione la Regione Piemonte con la L.R. 4/8/1997 n. 43 Promozione della rete di strutture socio-assistenziali destinate a persone disabili ha avviato un programma per la concessione di finanziamenti per lattivazione di Centri diurni socio-terapeutici-riabilitativi e Residenze Assistenziali Flessibili, che porterà alla realizzazione di ulteriori 610 posti in Centro diurno, come indicato in tabella.
Pertanto si ritiene che le indicazioni contenute nel piano sanitario regionale circa il potenziamento della rete dei Centri diurni, quantificabili in 7 p.l. ogni 10.000 abitanti come indicato nella D.G.R. n. 2-29273 dell 1.2.2000 Linee di programmazione sanitaria 2000-2003 in attuazione della D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999, integrata dalla D.G.R. n. 55-28551 dell11.11.1999", possano essere attuate mediante le nuove realizzazioni di cui alla L.R. 43/97, ma anche attraverso il pieno utilizzo delle strutture esistenti, la cui capienza complessiva risulta non pienamente utilizzata.
In questo senso devono essere avviate azioni per il miglioramento dellutilizzo della capacità ricettiva, per lestensione della flessibilità oraria e per lo sviluppo di progetti individualizzati.
2.7.2 LE STRUTTURE RESIDENZIALI PER DISABILI
La rete delle strutture residenziali per disabili è oggi costituita da un vasto complesso di realizzazioni, che offrono prestazioni sanitarie e socio-sanitarie a soggetti disabili, organizzate sulla base di requisiti strutturali e funzionali contenuti in provvedimenti regionali antecedenti allentrata in vigore della L.R. 61/97.
La Regione Piemonte infatti con D.G.R. n. 147-23154 del 22/2/1993 aveva individuato i requisiti strutturali e funzionali per lautorizzazione al funzionamento di Comunità-alloggio e centri diurni per soggetti handicappati, facendo riferimento alla normativa vigente in materia di presidi socio-assistenziali (D.G.R. n. 38-16335/92).
La definizione di tali requisiti strutturali tuttavia non è stata supportata da programmi regionali di sostegno finanziario agli interventi di ristrutturazione degli immobili destinati a tale tipologia di attività e, pertanto, gli enti gestori delle strutture, in prevalenza enti pubblici (Comuni e ASL) ed enti senza fini di lucro (cooperative ed enti religiosi), hanno effettuato parte degli adeguamenti richiesti.
Dati in possesso della Direzione Politiche Sociali sugli ospiti disabili di presidi socio-assistenziali evidenziano che i disabili oggi complessivamente ricoverati in strutture di varia tipologia sono circa 1807.
Tra questi sono ancora molti i disabili ospiti di presidi socio-assistenziali destinati ad altra tipologia di utenza (Case di riposo) o di strutture, che vanno sotto la denominazione della Piccola Casa della Divina Provvidenza.
Da questa situazione complessiva, per maggiore chiarezza, sono stati estrapolati, come evidenziato nella tabella n. 7 i posti-letto disponibili presso strutture, destinate esclusivamente a soggetti disabili e autorizzate al funzionamento come presidi socio-assistenziali, riconducibili alle tipologie previste dalla D.G.R. 147-23154/93: C.A.S.A., presidi in regime transitorio.
Queste strutture, che costituiscono lattuale rete residenziale per i disabili, solo in parte posseggono lautorizzazione al funzionamento in regime definitivo, mentre in alcuni casi continuano, seppure in convenzione con il servizio sanitario, a funzionare in regime transitorio.
In questa situazione la Regione Piemonte con la L.R. 4/8/1997 n. 43 Promozione della rete di strutture socio-assistenziali destinate a persone disabili ha avviato un programma per la concessione di finanziamenti per lattivazione di Centri diurni socio-terapeutici-riabilitativi e Residenze Assistenziali Flessibili, che consentirà la realizzazione di nuove strutture e la messa a norma di quelle esistenti.
Ciò si rende particolarmente necessario, anche al fine di adeguare le strutture ai bisogni degli attuali ospiti, affetti da livelli di disabilità molto variegati e, oggi, come evidenziato in tabella, assistiti in strutture di varia tipologia e concentrate in alcune specifiche aree territoriali (città di Torino, ASL 7,12,14,17,18).
Daltra parte la legge regionale di piano sanitario regionale prevede uno specifico fabbisogno per tipologia di strutture:
n. 15 posti-letto in RSA ogni 100.000 abitanti
n. 20 posti-letto in RAF ogni 100.000 abitanti.
In particolare il piano prevede un fabbisogno regionale di 829 posti-letto in RAF e di 643 posti-letto in R.S.A., destinati a disabili gravissimi, oggi ospiti impropriamente di unità operative ospedaliere o di strutture socio-sanitarie destinate ad altra tipologia di utenza.
La ricognizione effettuata sul territorio regionale circa lattuale consistenza della rete delle strutture per disabili evidenzia una sottostima di tale fabbisogno ed una sproporzione tra la previsione indicata per le RAF rispetto a quella per le R.S.A..
La stima di posti-letto in RSA per disabili è infatti eccessiva rispetto alle effettive necessità, dal momento che tale tipologia di struttura deve essere destinata a soggetti portatori di multidisabilità gravissime, che richiedono interventi di assistenza sanitaria, accompagnati da unelevata protezione assistenziale, che non possono essere erogati a domicilio o in altra struttura comunitaria.
Il fabbisogno di posti-letto in RAF deve poi essere ricalcolato sulla base degli effettivi fabbisogni della programmazione socio-sanitaria integrata a livello di ASL ed enti gestori della funzione socio-assistenziale.
Tale programmazione deve infatti tener conto dei progetti integrati, volti alla realizzazione di opportunità per i disabili nel mondo del lavoro, del volontariato e di altre risorse formali ed informali volti a consentire il loro pieno inserimento sociale.
Lattivazione della risposta residenziale socio-sanitaria deve essere, in ultima analisi, destinata a soggetti affetti da gravi disabilità e soprattutto al termine di un percorso socio-riabilitativo, che abbia offerto reali possibilità di vita autonoma a questi soggetti e alle loro famiglie.
Nellambito di tali valutazioni occorre infine tener conto di altri fattori, quali la necessità di consentire il riequilibrio territoriale della risposta soprattutto per quanto riguarda la Città di Torino, e la necessità di garantire a tutti i disabili oggi impropriamente ospiti di strutture assistenziali destinate ad altra tipologia di utenza la più opportuna risposta residenziale.
Tenendo come riferimento quanto previsto dal Piano sanitario regionale il fabbisogno di posti-letto residenziali per disabili potrà essere coperto, in parte, con le attuali strutture in attività (1008 posti-letto) e con le realizzazione di altri 246 posti-letto in RAF e 41 in R.S.A., derivanti dai programmi di riconversione dei Centri di riabilitazione extra-ospedaliera ex-art. 26 della L. 833/78 in via di definizione alla data del presente provvedimento.
La Regione, infatti, con D.G.R. n. 43-23753 del 29/12/1997 ha fissato i nuovi requisiti funzionali per la riabilitazione extra-ospedaliera e nel contempo ha invitato i centri a presentare piani di adeguamento a tali nuovi requisiti o a quelli previsti dalla D.G.R. n. 230-23699/97 per le strutture socio-sanitarie per disabili, di cui al presente punto.
Sulla base dei programmi presentati dai Centri sono stati evidenziati nella tabella n. 13 i posti di RAF e di RSA, che si andranno a realizzare presuntivamente entro il prossimo triennio come riconversione della precedente attività sanitaria.
Il fabbisogno di posti-letto in strutture per disabili potrà essere, infine soddisfatto, sia sul piano quantitativo che qualitativo, anche attraverso le realizzazioni dei progetti presentati nellambito del finanziamento regionale destinato alle strutture per disabili (480 posti-letto previsti).
Infatti tali realizzazioni consentiranno la ricollocazione degli ospiti di alcune delle attuali strutture in funzione, ma non a norma, oltre che la realizzazione di programmi assistenziali e riabilitativi appropriati alla tipologia degli ospiti.
Tale ampliamento della rete attualmente disponibile consentirà inoltre di poter ridurre le forti differenze territoriali attualmente esistenti e consentire ad ogni singola ASL di poter disporre sul proprio territorio della gamma di posti-letto prevista dalla normativa vigente.
Infine appare necessario, alla luce della situazione sopra descritta, autorizzare tutti gli interventi di adeguamento e di messa a norma, soprattutto per quanto riguarda labbattimento delle barriere architettoniche, delle strutture attualmente in attività, al fine di garantire al servizio sanitario una risposta residenziale, che consenta leffettivo sviluppo per ogni ospite del progetto riabilitativo individualizzato.
2.8 IL CENTRO DIURNO INTEGRATO PER ANZIANI
Il Centro diurno integrato è un servizio semi-residenziale, individuato in sede di piano sanitario regionale, rivolto alle persone anziane, al fine di mantenere o recuperare la loro autonomia, tutelare e promuovere la loro salute, sviluppare le loro capacita residue e stimolarne la partecipazione alla vita sociale, nonche sostenere il nucleo familiare.
In particolare, il Centro Diurno e rivolto a persone le cui necessita quotidiane, di carattere assistenziale, relazionale e sanitario, non possano piu essere soddisfatte interamente dal nucleo familiare o dai servizi domiciliari, ma per le quali risulta improprio o prematuro, il ricovero in una residenza sanitaria extra-ospedaliera.
Il Centro diurno, infatti, deve offrire servizi sanitari infermieristici, medico-geriatrici e riabilitativi di mantenimento e socio-assistenziali di sostegno e protezione, nonchè di animazione e socializzazione.
Il Centro diurno può costituire una risposta ai bisogni sia degli anziani parzialmente non autosufficienti, sia a tutti quei pazienti affetti da sindrome cronico-degenerative.
A questo riguardo occorre sottolineare come il Piano sanitario regionale individui tale tipologia di risposta residenziale come essenziale nella rete dei servizi destinati agli anziani affetti dal morbo di Alzheimer.
I requisiti strutturali e tecnologici sono contenuti nella D.G.R. n. 38-16335/92, mentre i requisiti organizzativi e gestionali non sono stati ancora fissati da apposita normativa.
Il Centro diurno Integrato rappresenta nella rete delle risposte agli anziani non autosufficienti unassoluta novità, la cui effettiva realizzazione sul territorio regionale, secondo quanto previsto dal piano sanitario regionale (un Centro diurno integrato per ogni A.S.L.) è diventato obiettivo programmatico per lattività delle A.S.L. per lanno 1999.
I dati in possesso della Direzione Programmazione Sanitaria mettono in evidenza la presenza di 7 Centri diurni sul territorio regionale.
Nella tabella 14 vengono individuate le ASL, che hanno realizzato il Centro diurno e le ASL, che risultano carenti. Le scarse realizzazioni di Centri diurni sul territorio regionale dipendono da diversi fattori così sintetizzabili:
- caratteristiche geo-morfologiche del territorio, prevalenza di Comuni di piccole e medie dimensioni;
- disposizione della popolazione anziana in aree rurali e di montagna, difficilmente raggiungibile;
- proporzione degli anziani e delle loro famiglie per servizi domiciliari e, qualora non vi siano le condizioni per il mantenimento al domicilio, per servizi residenziali sostitutivi;
- lentezza dei processi di riconversione dei presidi socio-sanitari esistenti, di quelli destinati ad anziani.
Il carattere di sperimentabilità, che questo servizio semi residenziale possiede tuttora sul territorio della Regione Piemonte induce ad individuare un fabbisogno limitato ad almeno 1 p.l. per anziani affetti da demenza ogni 10.000 abitanti in Centro diurno, come indicato in D.G.R. 2-29273 dell1.2.2000 Linee di programmazione sanitaria 2000-2003 in attuazione della D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999, integrata dalla D.G.R. n. 55-28551 dell11.11.1999", al fine di consentire leffettivo miglioramento quali-quantitativo della rete di servizi per questa tipologia di pazienti.
Infatti il Centro diurno dementi non rappresenta esclusivamente un servizio di protezione sociale e di socializzazione, ma garantisce una gamma di prestazioni sanitarie e riabilitative, che intervengono sulla disabilità, contenendo i problemi comportamentali e allontanando nel tempo la richiesta di un ricovero definitivo in R.S.A. per una particolare tipologia di pazienti che richiede livelli assistenziali superiori.
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 33 - 29523
Individuazione dei criteri da adottare nella valutazione dei Direttori Generali e Commissari delle AA.SS.RR. ai fini della corresponsione del compenso incentivante relativo allanno 1999
A relazione dell Assessore DAmbrosio :
Premesso che il il D.P.C.M. del 19.7.1995 n. 502 prevede che il trattamento economico del Direttore Generale possa essere integrato di una ulteriore quota corrispondente fino al 20% dello stesso trattamento, sulla base dei risultati di gestione ottenuti e della realizzazione degli obiettivi fissati annualmente dallAmministrazione regionale;
vista la D.G.R. 27-26318 del 21.12.1998 la quale, allallegato 6, stabilisce che la relazione annuale costituisce uno degli strumenti di verifica del raggiungimento degli obiettivi in riferimento ai parametri attesi dallintesa di programma rispetto al piano di attività annuale, così come viene previsto che anche il rispetto dei tempi di attesa previsti dalla Regione costituiscano obiettivo utile per lassegnazione dellincentivo annuale;
sempre lallegato 6 della sopracitata deliberazione prevede ladozione di apposito provvedimento dellAmministrazione regionale con il quale vengano individuate le procedure, i parametri e gli indicatori, compresi quelli relativi allappropriatezza ed alla qualità delle prestazioni, da utilizzare per la verifica dei risultati raggiunti dalla gestione aziendale;
con D.G.R. n. 82-26077 del 23.11.1998 Decreto Legislativo 29.4.1998 n. 124. Adempimenti di cui all art. 3, comma 10 e 12: disciplina dei criteri e delle iniziative per il rispetto della tempestività dellerogazione delle prestazioni specialistiche ambulatoriali la Giunta Regionale ha individuato allAllegato 1 i tempi di attesa massimi entro i quali le Aziende Sanitarie Regionali devono garantire lerogazione delle prestazioni specialistico-ambulatoriali specificatamente individuate;
con D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 Patto di Buon Governo tra la Regione e le Aziende Sanitarie. Principi e linee di indirizzo per lattuazione del comma 12, art. 28 della legge 448/98. Programma pluriennale per il perseguimento dellequilibrio economico gestionale, la Giunta Regionale ha disposto che al perseguimento degli obiettivi del patto di buon governo è da collegarsi anche il compenso incentivante dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie Regionali. In particolare ha disposto che lattribuzione del 70% del complessivo compenso incentivante sia legata al raggiungimento dellobiettivo di salute relativo ai tempi di attesa individuati nellAllegato 1 alla già citata D.G.R. n. 82-26077 del 23.11.1998.
Il provvedimento precisa che lattribuzione del compenso medesimo verrà graduata in relazione allo scostamento medio dei valori complessivi attesi e sino alla soglia del 50% oltre la quale il compenso incentivante non viene determinato (...) in quanto irrilevante;
ritenuto necessario individuare i Direttori Generali o Commissari ai quali spetta, e in quali proporzioni, in caso di raggiungimento degli obiettivi assegnati, la quota incentivante di cui alle sopracitate deliberazioni, nonchè stabilire quali siano i tempi di attesa da prendere in esame e le modalità attraverso le quali valutarne il rispetto;
ritenuto di stabilire che il compenso incentivante relativo allanno 1999 sia assegnato ai Direttori Generali o Commissari che rivestono attualmente lincarico con le seguenti modalità:
* per intero a coloro che hanno svolto lincarico in modo continuativo per tutto larco dellanno 1999,
* per intero con laggiunta del rateo spettante per lanno 1998 ai Direttori Generali delle AA.SS.LL. n. 3 e 13 (come previsto dalla D.G.R. 21-26709 del 22 febbraio 1999),
* proporzionale allintero periodo di incarico svolto a coloro che, inizialmente nominati Commissari, sono stati confermati Direttori Generali delle AA.SS.LL. 11, 14 e 17,
* proporzionale al periodo di incarico svolto e assegnato contestualmente alla quota relativa allanno 2000 per coloro che rivestono la carica di Direttori Generali o Commissari da un periodo pari o inferiore a 3 mesi.
Quanto sopra premesso, si procede alla definizione dei criteri per la valutazione del raggiungimento degli obiettivi.
Lart. 3, VIII° comma della legge n. 724/94, dispone che per lesercizio del diritto di accesso disciplinato dalla L. 241/90 e successive modificazioni ed integrazioni, le Aziende Sanitarie detengano un apposito registro delle prestazioni specialistiche ambulatoriali, di diagnostica strumentale e di laboratorio, oltre a quello per i ricoveri ospedalieri.
La stessa norma sottopone la tenuta dei registri alla responsabilità dei Direttori Sanitari delle singole Aziende.
In attuazione di tali norme lAssessorato regionale alla Sanità ha fornito con circolare prot. n. 3550/47/760 del 6 agosto 1997 ulteriori indicazioni in relazione allistituzione dei predetti registri.
Nella circolare regionale, tra laltro, si è evidenziata la necessità che i registri siano composti di due distinte sezioni, delle quali una contenente notizie di carattere informativo generale e laltra con specifica valenza tecnico-operativa. Lattivazione della sezione informativa dei registri presuppone un costante e ravvicinato processo di monitoraggio sia dei tempi che delle attività erogate, così da rendere disponibili allutenza informazioni di dettaglio sufficientemente attendibili.
Il complesso delle informazioni desumibili dai suddetti registri risulta pertanto pienamente idoneo ad assicurare lesercizio delle valutazioni regionali connesse agli adempimenti di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 e D.G.R. n. 55-28551 dell11.11.1999.
Quanto sopra premesso, rende tuttavia necessario definire criteri e modalità di rilevazione dei tempi medesimi, al fine di verificarne la conformità agli standard prefissati nellAllegato 1 alla D.G.R. n. 82-26077 del 23.11.1998.
Ciascuna Direzione Generale Aziendale trasmetterà allAssessorato regionale alla Sanità Direzione Controllo delle attività sanitarie (29) il prospetto riassuntivo dei tempi medi di attesa annui per lesecuzione delle singole prestazioni così come individuate nell allegato n.1 alla D.G.R. n. 82-26977 del 23.11.1998 suddivisi, nel caso di aziende sanitarie territoriali, per distretto.
I tempi medi di attesa annui risulteranno dalla media dei tempi minimi, rilevati mensilmente per le prestazioni di cui allallegato 1 della D.G.R. n. 82-26977 del 22.11.98, in quanto ciò permette di depurare il dato di attesa dalle variabili legate ad esigenze personali degli utenti.
In particolare per le ASL il tempo medio annuo sarà la risultante dei tempi minimi per distretto, rilevati mensilmente, in quanto questultimo rappresenta lambito territoriale ottimale per la fruizione delle prestazioni contenendo il disagio degli utenti dovuto alla necessità di usufruire delle prestazioni in ambito extra-distrettuale.
Il Direttore sanitario di azienda dovrà dichiarare la conformità delle indicazioni contenute nel prospetto di cui sopra, quali desumibili dai registri delle prenotazioni evidenziando altresì la periodicità con la quale, nel corso dellanno 1999, i registri medesimi sono stati sottoposti alla prevista vigilanza.
LAmministrazione regionale si riserva la facoltà di disporre, in qualsiasi momento, verifiche a campione sulla documentazione presentata e sulla attendibilità della medesima.
Le valutazioni regionali connesse agli adempimenti di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 e D.G.R. n. 55-28551 dell11.11.1999 verranno effettuate rapportando lo scostamento percentuale annuo per ciascuna prestazione al numero delle tipologie di prestazioni considerate;
ritenuto altresì necessario stabilire che la determinazione del restante 30% del compenso incentivante sarà effettuata in sede di verifica del Bilancio Consuntivo delle AA.SS.RR.;
Visto il D.Lgs. 502/92 e s.m.i.;
visto il D.P.C.M. n. 502 del 19.7.95;
vista la D.G.R. n. 82-26077 del 23.11.1998;
vista la D.G.R. n. 27-26318 del 21.12.1998;
vista la D.G.R. n. 21-26709 del 22.2.1999;
vista la D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999;
vista la D.G.R. n. 55-28551 dell11.11.1999;
la Giunta regionale a voti unanimi
d e l i b e r a
* di stabilire che il compenso incentivante relativo allanno 1999 sia assegnato ai Direttori Generali o Commissari che rivestono attualmente lincarico con le seguenti modalità:
* per intero a coloro che hanno svolto lincarico in modo continuativo per tutto larco dellanno 1999,
* per intero con laggiunta del rateo spettante per lanno 1998 ai Direttori Generali delle AA.SS.LL. n. 3 e 13 (come previsto dalla D.G.R. 21-26709 del 22 febbraio 1999),
* proporzionale allintero periodo di incarico svolto a coloro che, inizialmente nominati Commissari, sono stati confermati Direttori Generali delle AA.SS.LL. 11, 14 e 17,
* proporzionale al periodo di incarico svolto e assegnato contestualmente alla quota relativa allanno 2000 per coloro che rivestono la carica di Direttori Generali o Commissari da un periodo pari o inferiore a 3 mesi;
* di stabilire che ciascuna Direzione Generale Aziendale trasmetta allAssessorato regionale alla Sanità Direzione Controllo delle Attività Sanitarie (29) il prospetto riassuntivo dei tempi medi di attesa annui per lesecuzione delle singole prestazioni così come individuate nell Allegato n.1 alla D.G.R. n. 82-26977 del 23.11.1998 con le modalità indicate in premessa;
* di stabilire che lAmministrazione regionale si riserva la facoltà di disporre, in qualsiasi momento, verifiche a campione sulla documentazione presentata e sulla attendibilità della medesima;
* di stabilire che la determinazione del restante 30% del compenso incentivante sarà effettuata in sede di verifica del Bilancio Consuntivo delle AA.SS.RR..
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 35 - 29525
Revisione delle tariffe sanitarie per la remunerazione delle prestazioni di servizi sanitari residenziali extra-ospedalieri (Centro di riabilitazione extra-ospedaliera, Centro residenziale per soggetti in stato vegetativo permanente, Hospice)
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
Per le motivazioni riportate in premessa:
- di approvare, a decorrere dal 1 gennaio 2000, per i seguenti presidi sanitari residenziali extra-ospedalieri, la nuova tariffazione giornaliera a carico del Servizio sanitario regionale:
Hospice L. 345.000 al giorno;
Centro residenziale per soggetti in stato vegetativo permanente L. 470.000 al giorno;
Centro di riabilitazione extra-ospedaliera L. 280.000 al giorno.
- di consentire nellambito dei requisiti organizzativi e gestionali, fissati dalle DD.G.R. n. 43-23753 del 29/12/1997, n. 17-24510 del 6/05/1998 e n. 93-21140 del 21/7/1997, una maggiore flessibilità nellindividuazione delle figure professionali necessarie allo svolgimento delle attività e del monte-ore ad esse attribuito, al fine di consentire ladozione e la realizzazione di piani di assistenza individualizzati nellambito della specifica struttura (Hospice, Centro residenziale per soggetti in stato vegetativo permanente, Centro di riabilitazione extra-ospedaliera), fatta salva la garanzia, per le strutture hospice e Centro residenziale per soggetti in stato vegetativo permanente, di un rapporto posti letto operatori addetti al nursing infermieristico e assistenziali e utenti complessivo per singola struttura, così determinato:
hospice 0,8
Centro residenziale per soggetti in stato vegetativo permanente 1,05.
Per quanto riguarda il centro di riabilitazione extra-ospedaliera, proprio in considerazione della necessità di assicurare un mix di prestazioni riabilitative intensive ed estensive si ritiene che debba essere garantito un rapporto tra personale addetto alle prestazioni riabilitative e posti letto pari a 0,2.
- di approvare lelenco delle informazioni obbligatorie previste per la rilevazione dellattività effettuata dalle strutture in questione, così come risulta nellallegato A) alla presente deliberazione per farne parte integrante.
- di prevedere che i dati devono essere inviati al CSI Piemonte con le procedure di cui alla D.G.R. n. 31-26419 del 30.12.1998 e sue circolari esplicative, in analogia a quanto previsto per i ricoveri effettuati presso gli Istituti Pubblici e gli Istituti privati. I dati devono essere trasmessi al CSI Piemonte alla dimissione del paziente.
- di dare atto che i ricoveri effettuati da dette strutture devono essere addebitati mensilmente alla tariffa giornaliera prevista dal presente provvedimento, direttamente allAzienda Sanitaria Locale di residenza dellassistito in ambito regionale ed in ambito extraregionale, con le modalità previste dallallegato 1) della D.G.R. n. 31-26419 del 30.12.1998 per le prestazioni non soggette a compensazione. I tempi di pagamento non possono essere concordati oltre 90 gg. data fattura.
- di dare atto che gli incrementi di spesa sanitaria previsti nel presente provvedimento sono compatibili con quanto previsto dalla D.G.R. n. 1-28352 del 14/10/1999 Patto di buon governo tra la Regione e le Aziende sanitarie e dalla D.G.R. n. 2-29273 dell1/2/2000 attuativa della stessa e di disporre che le AA.SS.LL. tengano conto, nella predisposizione del proprio piano di attività per lanno in corso, di quanto previsto nel presente provvedimento.
- di stabilire che, per le Unità di degenza per soggetti in stato vegetativo permanente, i cui pazienti necessitano di assistenza sanitaria e di trattamenti riabilitativi specifici e caratterizzati anche da degenze prolungate nel tempo, nel caso in cui il ricovero continui oltre il 31 dicembre, lo stesso venga chiuso convenzionalmente al 31 dicembre dellanno di competenza. Conseguentemente al primo gennaio dovrà essere aperta una nuova cartella.
- di rinviare a successivo provvedimento laggiornamento della tariffa giornaliera prevista dal presente provvedimento per le attività in hospice.
(omissis)
Allegato A
INFORMAZIONI OBBLIGATORIE PER I RICOVERI INERENTI ATTIVITA EXTRA OSPEDALIERA
Tipo record
Regime di ricovero
AS di competenza
Istituto erogante[CP1]
Numero scheda
Cognome
Nome
Codice Fiscale
Sesso
Provincia e Comune di nascita
Data di nascita
Stato civile
Cittadinanza
Regione di residenza
Provincia e Comune di residenza
ASL di residenza
Onere degenza
Istruzione
Condizione professionale attuale
Ultima professione
Attività economica principale
Posizione nella professione
Data ricovero
Provenienza Assistito
Tipo ricovero ordinario
Motivo del ricovero diurno
Data dimissione
Modalità dimissione
Diagnosi principale di dimissione
Diagnosi secondaria 1
Diagnosi secondaria 2
Diagnosi secondaria 3
Diagnosi secondaria 4
Diagnosi secondaria 5
Giorni di permesso
Giorni di presenza in ric diur.
Tipo movimento
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 36 - 29526
Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 4 di Torino. Atto n.1389/99/US.DG del 29.12.1999 Piano di Organizzazione. Approvazione, come modificato con atto n. 174/00/US.DG del 02.02.2000. Approvazione condizionata
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
* di approvare latto dellASL 4 di Torino n. 1389/99/US.DG del 29.12.1999 avente ad oggetto Piano di Organizzazione. Approvazione, come modificato con atto n. 174/00/US.DG del 02.02.2000 a condizione che lapplicazione e la realizzazione dei contenuti del Piano, ed in particolare lespansione e lavvio di nuove attività previste dal Piano e non rientranti nel consuntivo del Bilancio Aziendale 1999, risulti compatibile con le risorse economiche assegnate allAzienda per il quadriennio 2000/2003 in occasione della sottoscrizione del Patto di Buon Governo (D.G.R. 1-28352 del 14.10.1999, come integrata dalla D.G.R. n. 55-28551 del 11.11.1999), ferme, in caso contrario, le previsioni di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999;
* la comunicazione allAzienda Sanitaria avverrà con le modalità e nei termini previsti dalla l.r. n. 31 del 30.6.1992 e successive modificazioni.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 37 - 29527
D.G.R. n. 47-26680 del 15/02/1999. Protocollo di intesa tra la Regione Piemonte e la Compagnia di S. Paolo per la realizzazione di centri diurni integrati per anziani. Obiettivi e modalita di partecipazione al bando. Criteri di selezione per lassegnazione dei contributi
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
- di approvare le modalita di partecipazione al bando, i requisiti strutturali e gestionali richiesti ai progetti di intervento, le modalita di valutazione dei progetti stessi contenute nellallegato 1, facente parte integrante della presente deliberazione, al fine dellattuazione dellart. 7 del protocollo dintesa tra la Regione Piemonte e la Compagnia di San Paolo approvato con D.G.R. 47-26689 del 15.02.99.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 38 - 29528
Tirocini formativi e di orientamento. Linee di indirizzo per lo svolgimento del servizio e conseguente monitoraggio: D.lgs 469/97; l.r. 41/98; Decreto Ministro del Lavoro 142/98
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
- di dare atto che la gestione dei tirocini formativi e di orientamento è di competenza provinciale ai sensi del combinato disposto dellarticolo 2, comma 2, lettera e del d. lgs. 469/97 e dellarticolo 2 comma 3, lettera d della l.r. n. 41/98 e che le Province vi provvedono attraverso i Centri per lImpiego;
- di affidare allAgenzia Piemonte Lavoro lincarico di monitoraggio e valutazione dei tirocini formativi e di orientamento posti in essere dalle singole Province;
- di formulare alle Amministrazioni Provinciali le seguenti linee di indirizzo cui le medesime dovranno attenersi nellesercizio dellattività di tirocinio formativo e di orientamento:
a) la durata del tirocinio formativo non potrà essere inferiore a tre mesi.
Lo stesso tirocinio potrà essere prorogato una sola volta, sempre entro il limite massimo di 6 mesi;
b) le Provincie e le organizzazioni imprenditoriali possono sottoscrivere accordi quadro per disciplinare le attività di tirocinio. I contenuti di tali accordi dovranno orientare le convenzioni sottoscritte dai Centri per lImpiego e dalle Aziende associate ospitanti;
c) per ciascun tirocinante inserito nellAzienda ospitante, in base alla convenzione sottoscritta, dovrà essere predisposto un progetto formativo e di orientamento che dovrà contenere:
il nominativo del tirocinante; il nominativo del tutore del soggetto promotore ed il nominativo del tutore del soggetto ospitante;
gli obiettivi e le modalità di svolgimento del tirocinio con lindicazione dei tempi di presenza in azienda;
le strutture aziendali presso cui si svolge il tirocinio;
gli estremi identificativi delle assicurazioni;
- di dare mandato alla Direzione Formazione Professionale-Lavoro di adottare tutti gli atti applicativi della presente deliberazione in modo che, anche procedendo gradualmente, siano determinate, conformemente a quanto detto in premessa:
1. le modalità relative alla costituzione e al funzionamento dei centri di raccolta, ivi compresi gli aspetti relativi alla loro informatizzazione;
2. le modalità per il rilascio, ove possibile, delle attestazioni relative ai percorsi formativi e di orientamento effettuati;
3. le modalità di formazione sperimentale relative ai tutor in quanto responsabili didattico/organizzativi delle attività di tirocinio.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 39 - 29529
L. 448/98. Commissione regionale per lemersione del lavoro irregolare. Individuazione dei componenti
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
- di individuare le istituzioni pubbliche aventi competenza e le organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative a livello nazionale, chiamate a far parte della Commissione regionale per lemersione del lavoro irregolare, ognuna delle quali sarà rappresentata da un membro effettivo e da un membro supplente, così come segue:
Regione Piemonte
UnionCamere
INPS
INAIL
Ministero del Lavoro, Direzione Regionale del Lavoro - Settore Ispezioni del Lavoro
Conferenza regionale delle autonomie locali con un rappresentante degli Enti locali
Prefettura
CGIL
CISL
UIL
CONFSAL
Confindustria
Confcommercio
Confartigianato
Coldiretti
- di designare quale membro effettivo della Regione Piemonte il dr. Francesco Viano, e quale membro supplente la dr.ssa Amelia Borasio.
Con successivo decreto del Presidente della Giunta Regionale saranno effettuate le nomine dei componenti la Commissione regionale per lemersione del lavoro irregolare designati dagli organismi competenti, ai sensi dellart. 4 della l.r. 39/95.
Non sono previsti gettoni di presenza per la partecipazione alle riunioni della Commissione.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 40 - 29530
Costituzione di una Commissione Regionale per le Residenze e le Collezioni Sabaude
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
- di costituire la Commissione Regionale delle Residenze e Collezioni Sabaude, con compiti di indirizzo e coordinamento del progetto relativo al Sistema delle Residenze e Collezioni Sabaude.
La Commissione è presieduta dal Presidente della Giunta Regionale, ha come vicepresidenti lAssessore Regionale alla Cultura e lAssessore Regionale al Turismo ed è composta dagli Assessori Regionali ai Beni Ambientali ed ai Trasporti; dai Presidenti delle Province di Torino e di Cuneo; dai Sindaci dei Comuni sedi delle Residenze e delle Collezioni Sabaude; da un rappresentante del Ministero ai Beni e alle Attività Culturali; dal Presidente dellOrdine Mauriziano; dai Presidenti dellA.T.R. e delle A.T.L. di Ivrea, Torino e Cuneo.
I compiti della Commissione sono quelli indicati in premessa e verranno attuati con le modalità e i tempi pure indicati in premessa.
Il Comitato Tecnico di cui in premessa è costituito dai dirigenti delle Direzioni Beni Culturali, Promozione Attività Culturali, Turismo, Trasporti, Beni ambientali, Comunicazione istituzionale della Giunta Regionale; da personale tecnico indicato dai Comuni e dalle Province interessati; dai soprintendenti regionali; dallAmministratore delegato dellOrdine Mauriziano; dai Direttori dellA.T.R. e delle A.T.L. interessate.
Le attività esecutive della Commissione fanno riferimento alla Direzione Beni Culturali, salvo specifiche attività settoriali che saranno coordinate dalle Direzioni di competenza, e la Segreteria della Commissione viene assunta dalla Direzione Beni Culturali, Settore Musei e Patrimonio culturale.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 41 - 29531
Approvazione dello schema di protocollo di intesa tra il Ministero per i Beni e le attivita Culturali, la Regione Piemonte, la Provincia di Cuneo, il Comune di Mondovi e la Fondazione Museo della Ceramica Vecchia Mondovi per la creazione, la gestione e la valorizzazione dellomonimo museo
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
- di approvare, per le motivazioni indicate in premessa e qui richiamate, lo schema di protocollo di intesa, allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale, tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Piemonte, il Comune di Mondovì e la Fondazione Museo della Ceramica Vecchia Mondovì per la creazione, la gestione e la valorizzazione del Museo della Ceramica Vecchia di Mondovì;
- di autorizzare il Presidente della Giunta Regionale, o in Sua vece lAssessore delegato, alla firma del suddetto protocollo di intesa;
- di rimandare allassunzione di una successiva deliberazione, previa verifica delle disponibilità del Bilancio Regionale, laccantonamento delle risorse a favore della Direzione Regionale ai Beni Culturali da destinarsi al rispetto degli impegni indicati allart. 3 del protocollo in oggetto.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 45 - 29535
Accantonamento ed assegnazione alla Direzione Commercio e Artigianato delle risorse finanziarie sui capitoli 14590 - 26096 - 26790 nellentità complessiva di L. 9.485.246.589 del bilancio finanziario 2000, rispettivamente per lattuazione del progetto S.I.O.E., lattuazione della deliberazione C.I.P.E./1996 e il risarcimento di eventi alluvionali
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
* di quantificare le risorse finanziarie, rese disponibili per la realizzazione degli obiettivi e sulla base delle motivazioni descritti in premessa, che qui integralmente e sostanzialmente si richiama, in particolare per i capitoli di spesa e nelle entità sotto indicati:
* Cap. 14590/2000 = Lire 125.475.920
* Cap. 26096/2000 = Lire 850.000.000
* Cap. 26790/2000 = Lire 8.509.770.669
* di assegnare in conseguenza, e contestualmente, al Direttore della Direzione Commercio e Artigianato le medesime risorse;
* di accantonare la somma di Lire 125.475.920 sul capitolo 14590/2000 (accantonamento n. 100324); la somma di Lire 850.000.000 sul capitolo 26096/2000 (accantonamento n. 100325); la somma di Lire 8.509.770.669 sul capitolo 26790 (accantonamento n. 100326).
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 47 - 29537
Servizio Informativo Telematico per le Imprese Piemontesi promosso dal Consorzio Euroqualita nellambito dellIniziativa Comunitaria Adapt II - 1997/1999. Utilizzo da parte della Regione Piemonte
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
Per le motivazioni espresse in premessa
- di promuovere il servizio informativo telematico prodotto e gestito dal Consorzio Euroqualità s.c.r.l. nellambito dellIniziativa Comunitaria Adapt II-1997/1999, quale strumento in grado di ampliare la gamma degli attuali servizi informativi regionali;
- di usufruire conseguentemente del servizio suddetto, che sarà fornito dal Consorzio Euroqualità s.c.r.l. a titolo gratuito, per informare le imprese operanti in Piemonte di ogni notizia che la Regione Piemonte riterrà utile divulgare in merito alle iniziative di interesse delle imprese stesse;
- di ricercare ed incentivare, in collaborazione con il Consorzio Euroqualità, le opportune forme di collegamento e coordinamento del suddetto servizio con gli altri strumenti regionali in essere per linformazione e lassistenza alle imprese, in particolare con quelle relative allo Sportello Unico per le attività produttive e al sistema multimediale SiMA, nonchè con le iniziative di altri soggetti finanziati dalla Regione nellambito della Società dellinformazione.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 49 - 29539
Definizione dei criteri e delle procedure per la concessione dei contributi per lanno 2000, ai sensi degli artt. 16 e 17 della l.r. 75/96
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
* di approvare i criteri e le procedure per la concessione dei contributi per lanno 2000, ai sensi degli artt. 16 e 17 della l.r. 75/96, allegati alla presente per farne parte integrante.
(omissis)
Allegato
LEGGE REGIONALE L.R. 75/96
INTERVENTI DI PROMOZIONE TURISTICA
ISTRUZIONE
E CRITERI
PER LAPPLICAZIONE DELLART. 16
CONTRIBUTI ATTIVITA DI PUBBLICITA
E PROPAGANDA TURISTICA
1 - FINALITA E LINEE DI INTERVENTO
Le finalità allart. 16 concretizzano uno degli obiettivi di fondo della politica turistica regionale.
Gli interventi previsti si propongono infatti di concorrere alla promozione delle risorse turistiche piemontesi, mediante la concessione di contributi volti alla realizzazione di manifestazioni e iniziative finalizzate a pubblicizzare o propagandare le risorse turistiche e a determinare flussi turistici verso specifiche località o verso il Piemonte in generale.
2 - BENEFICIARI
Possono accedere ai contributi previsti:
a) gli Enti Pubblici o di diritto pubblico;
b) le Associazioni che operano senza scopo di lucro.
3 - AGEVOLAZIONI
I contributi sono concessi, sino ad un massimo del 50% della spesa ritenuta ammissibile in relazione sia allampiezza e allarticolazione dei progetti promozionali di ciascuna iniziativa, sia alla loro efficacia promozionale, valutando la diffusione e pubblicizzazione dei programmi promozionali, lefficacia di promozione turistica, verificando lentità e le congruità delle spese e delle entrate, raffrontando con linteresse dimostrato da eventuali altri sovventori e/o leventuale connessione con i programmi promozionali della Regione.
Il contributo regionale può sommarsi a quello di altri Enti pubblici purché non venga superato complessivamente il 50% della spesa ammessa.
Il contributo regionale non potrà in ogni caso superare la somma di L. 150.000.000.
4 - SELEZIONE DELLE PROPOSTE E CRITERI DI VALUTAZIONE
Per essere ammessi ai finanziamenti, le manifestazioni e le iniziative devono essere coerenti con gli indirizzi promozionali definiti, con il Programma Pluriennale di indirizzo e coordinamento approvato, su proposta della Giunta Regionale, dal Consiglio Regionale, ai sensi della l.r. 75/96.
Ai fini della determinazione del contributo, le manifestazioni e iniziative in argomento saranno esaminate e valutate secondo i seguenti criteri:
Manifestazioni e iniziative a rilevanza internazionale e/o nazionale
Per le manifestazioni e iniziative a rilevanza internazionale può essere concesso un contributo fino a L. 150.000.000.
Manifestazioni e iniziative a rilevanza regionale
Per le manifestazioni a rilevanza nazionale può essere concesso un contributo fino a L.100.000.000.
Manifestazioni e iniziative a rilevanza provinciale e/o interprovinciale
Per le manifestazioni e iniziative a rilevanza provinciale e/o interprovinciale può essere concesso un contributo fino a L. 50.000.000.
Concorrono a determinare il contributo delle manifestazioni di cui sopra i seguenti criteri:
potenzialità del richiamo turistico diretto (fino al 30% del contributo massimo);
rilevanza dellambito territoriale in relazione ai servizi e alle attrezzature turistiche (fino al 20% del contributo massimo);
valenza promozionale tenuto conto lampiezza, larticolazione, la diffusione e la pubblicizzazione dei programmi promozionali (fino al 30% del contributo massimo),
correlazione con specifici progetti regionali di valorizzazione turistica del territorio (fino al 10% del contributo massimo);
correlazione con più aspetti dellofferta turistica regionale (fino al 10% del contributo massimo).
Non saranno finanziate le manifestazioni fieristiche a spiccato carattere commerciale e settoriale.
5 - SPESA AMMISSIBILE
Costituiscono la spesa ammissibile a finanziamento:
le spese per la realizzazione e organizzazione di manifestazioni e iniziative a carattere sportivo. culturale, folcloristico, scientifico, religioso, naturalistico;
le spese per la pubblicazione di opuscoli, pieghevoli, manifesti, guide, cartine, audiovisivi;
le spese di partecipazione a saloni e work-shop e altre iniziative promozionali, limitatamente allacquisizione del plateatico, alla pubblicità ed al personale di supporto (interpreti, hostess etc.).
Le spese sostenute prima del provvedimento di concessione del contributo possono essere ammesse al finanziamento sempreché siano state effettuate dopo la presentazione della domanda di contributo.
6 - PROCEDURE
Presentazione delle domande
Le domande di contributo devono essere trasmesse, entro il 30 aprile alla Direzione Turismo - Sport - Parchi della Regione Piemonte - Settore Coordinamento della Promozione Domanda Turistica - Via Magenta 12 - 10128 Torino.
Le domande che pervengono oltre i termini suddetti, o incomplete della documentazione necessaria, saranno inammissibili.
Le domande, sottoscritte dal Legale rappresentante, devono essere corredate di ogni elemento utile a valutare il programma promozionale sotto il profilo tecnico, organizzativo e finanziario, come già indicato in precedenza.
In particolare devono essere corredate di:
relazione riguardante il programma promozionale o liniziativa promo-pubblicitaria da svolgere e gli obiettivi che si intendono conseguire;
piano finanziario delle entrate e delle spese previste per ogni singola voce;
Ammissione ai contributi
Le domande saranno esaminate dal Settore Coordinamento della Promozione Domanda Turistica secondo i criteri di cui al precedente punto 4).
Lammissione ai contributi sono oggetto di determinazione sulla base delle risultanze dellistruttoria tecnico-amministrativa svolta dal competente Settore entro 90 giorni dalla presentazione delle domande nei limiti degli stanziamenti previsti dal bilancio.
Per interventi di particolare rilievo e interesse regionale con il provvedimento di ammissione del contributo potrà altresì essere disposta la liquidazione di acconti fino alla misura massima del 50% del contributo assegnato.
Concessione dei contributi
La concessione dei contributi è assunta con determinazione del Dirigente del Settore Coordinamento della Promozione Domanda Turistica - Organizzazione degli eventi promozionali, entro 90 giorni dallaccantonamento dello stanziamento previsto dal bilancio regionale per lelenco in corso e nei limiti dellaccantonamento stesso.
Liquidazione dei contributo
I contributi saranno liquidati a realizzazione ultimata delle manifestazioni e delle iniziative oggetto di contributo, previa presentazione della seguente documentazione:
relazione che tracci il consuntivo della manifestazione o iniziativa e indichi gli effetti promozionali conseguiti;
documentazione probatoria della realizzazione delliniziativa quali ritagli di giornale, locandine, manifesti, supporti informativi ed altro materiale;
rendiconto analitico delle spese effettuate, cui deve essere allegata la relativa documentazione delle spese sostenute (fatture, parcelle); si precisa che per quanto riguarda la documentazione relativa alle spese, il beneficiario può avvalersi della dichiarazione sostitutiva della certificazione prevista dalla normativa vigente (art. 2 Legge 4.01.68 n. 15; art. 3, comma 10, Legge 15.05.97 n. 127 e art 1 DPR 20.10.98 n. 403);
documentazione riguardante eventuali contributi concessi da altri enti pubblici e deliberazione relativa;
modalità di pagamento del contributo (coordinate bancarie - codice CAB e ABI);
dichiarazione del legale rappresentante riguardante il regime IVA dellEnte e lassoggettabilità o meno alla ritenuta IRPEG.
Per gli interventi di particolare rilievo e interesse regionale per i quali si dispone la liquidazione dellacconto fino alla misura massima del 50% , il contributo è liquidato dietro presentazione di:
dichiarazione attestante linizio dellattività progettuale e contestuale richiesta dellanticipo del 50% del contributo assegnato (nel caso in cui lattività proposta a contributo sia già stata avviata al momento della presentazione della domanda, e, nel caso di ammissione a contributo, lanticipo viene versato al momento dellammissione stessa);
modalità di accreditamento dellacconto del contributo (bonifico bancario, fornendo le coordinate bancarie, o conto corrente postale);
il rimanente 50% è liquidato con le modalità di cui sopra.
Qualora limporto della spesa documentata sia inferiore alla previsione di spesa indicate nella domanda di contributo, lo stesso sarà proporzionalmente ridotto rispetto alla spesa effettiva e ridefinito a favore dei soggetti ammessi a contributo.
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 52 - 29542
L.R.n. 75/96 - Presa datto della proposta di programma e di bilancio preventivo 2000 dellATR. Autorizzazione dellAssessore delegato al Turismo della Regione ad intervenire allAssemblea ordinaria dei consorziati dellATR.
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
di prendere atto della proposta di programma allegato dellATR, quale parte integrante al presente provvedimento, con le precisazioni di seguito indicate, determinati dalla necessità di armonizzare lazione dellATR con le linee programmatiche regionali:
- lAgenzia dovrà attivarsi per definire uno studio di fattibilità per ciò che riguarda il Circuito delle Residenze Reali e successivamente per realizzare la stampa di pieghevoli per promuovere liniziativa e la creazione di pannelli pubblicitari;
- inoltre, sempre lAgenzia, avrà il compito di realizzare un nuovo prodotto turistico-culturale, il Circuito dei Santi e della devozione popolare, definendo anche per questa iniziativa uno studio di fattibilità e producendo degli strumenti di diffusione e pubblicizzazione della stessa (pieghevoli, cataloghi, etc...);
- lAgenzia, altresì, dovrà anche attraverso la compartecipazione della Regione Piemonte che si concretizzerà mediante la concessione di risorse finanziarie, utilizzare queste ultime per lapertura e la gestione di un ufficio informativo del Piemonte a Montecarlo con allestimento dei relativi spazi, nonché la creazione di un desk a Nizza (aereoporto della Costa Azzurra);
- circa la pianta organica di concordare una variazione del personale di due sole unità in aggiunta, rispetto alla consistenza attuale, da potere effettuare nel corso dellanno 2000;
di autorizzare lAssessore al Turismo, Sport e Parchi della Regione o, in caso di sua assenza od impedimento, il funzionario da lui delegato, ad intervenire allAssembea ordinaria dei Consorziati dellAgenzia Regionale per la promozione turistica del Piemonte, fissata per il giorno 3 marzo 2000 alle ore 11.00 in prima convocazione, dando mandato al rappresentante regionale, come sopra designato, di partecipare alle deliberazioni concernenti i punti iscritti allordine del giorno, secondo le indicazioni riportate in premessa e le proposte riportate nellallegato alla presente deliberazione.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 74 - 29563
Modifica della D.G.R. 11 aprile 1989, n. 173-27990 L.R. 23 gennaio 1989, n. 6 - Criteri di tutela sanitaria ed ambientale per il rilascio dellautorizzazione del Presidente della Giunta regionale per impianti di antenne di teleradiocomunicazione
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
- di approvare, per le motivazioni indicate in premessa, le seguenti modifiche della D.G.R. n. 173-27990 dell11.4.1989:
1) sostituire le parole Laboratorio di Sanità Pubblica - Sezione Fisica di Ivrea con le parole ARPA ovunque appaiono nel testo;
2) sostituire lart. 2, punto a) con il seguente a) scheda riportata nellallegato A al presente Regolamento debitamente compilata e aggiornata;
3) sostituire lart. 2, punto b) con il seguente b) diagrammi angolari di irradiazione orizzontale e verticale del sistema irradiante, compilati con incremento da 1° ad un massimo di 10° e a partire da 0° fino ad almeno 180° per il diagramma orizzontale e compilati con incremento da 1° ad un massimo di 3° a partire da 0° fino ad almeno 90° per il diagramma verticale. In tali diagrammi deve essere riportata lattenuazione in dB del campo. Se forniti su supporto informatico i diagrammi dovranno essere in formato ASCII. Tali diagrammi o la lettera di trasmissione degli stessi dovranno essere firmati dal legale rappresentante dellapparato per teleradiocomunicazioni o da un suo tecnico incaricato.
4) modificare lart. 2, punto c) inserendo dopo le parole curve di livello altimetriche le parole nord geografico;
5) allart. 4, dopo il punto 2) inserire il seguente punto 3):
3) in corrispondenza di edifici adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore:
a. valore efficace del campo elettrico 6V/m, nellintervallo di frequenze 0.1 MHz - 300 GHz;
b. valore efficace del campo magnetico 0,016 A/m, nellintervallo di frequenze 0.1 MHz - 300 GHz;
c. densità di potenza media 0,1 W/ m2 nellintervallo di frequenze 3 MHz - 300 GHz;
6) sostituire lultimo comma dellart. 4 con il seguente Ad esclusione degli impianti il cui funzionamento è finalizzato a collegamenti di tipo ottico (punto-punto), i valori indicati al punto 3) non si riscontrano per apparati la cui potenza media fornita al sistema irradiante sia inferiore o uguale a 5W oltre una distanza di 10 metri nella direzione di massimo irraggiamento e oltre una distanza di 1 metro nelle direzioni laterali e posteriori (comprese tra gli angoli di 90° e 270° dalla direzione di massimo irraggiamento) di emissione per cui non necessitano del parere di cui sopra e dellautorizzazione regionale. Tuttavia in caso di installazione o modifica di tali impianti i gestori dovranno preventivamente comunicarne le caratteristiche al Comune e allARPA, con le modalità indicate allart.2 della deliberazione citata.
7) sostituire lart. 5 nel modo seguente:
Art. 5. Il rispetto delle condizioni alle quali è stata subordinata lautorizzazione sarà verificato periodicamente dallARPA di cui al precedente art. 1 .
I risultati delle verifiche effettuate dallARPA devono essere comunicati allAutorità sanitaria locale, alla Provincia e alla Regione.
Nel caso in cui si riscontri il superamento dei limiti di cui allart. 4, lARPA procede alla valutazione della riduzione da apportare ai contributi dei campi elettromagnetici generati da diverse sorgenti, che concorrono a tale superamento, secondo le modalità di cui allAllegato C del D.M. 381/98. LAutorità sanitaria locale deve diffidare le emittenti interessate a modificare entro 15 giorni le caratteristiche di emissione degli impianti al fine di far rientrare il valore di campo rilevato nei limiti consentiti.
Scaduto il termine della diffida, in presenza del permanere del superamento del limite, il Sindaco dovrà procedere alla disattivazione dellimpianto dandone immediata comunicazione alla Provincia, alla Regione e agli organi tecnici e ausiliari periferici delle Autorità centrali competenti per le teleradiocomunicazioni.
Nel caso in cui si riscontri lesistenza di impianti già attivati, ma non sottoposti ad autorizzazione o della cui installazione non è stata data alcuna comunicazione al Comune o allARPA, il Sindaco dovrà altresì procedere alla disattivazione dellimpianto dandone immediata comunicazione alla Provincia ed alla Regione."
8) introdurre il seguente art. 5 bis A seguito della avvenuta riduzione a conformità, il gestore dellimpianto o, nel caso di più gestori, i consorzi da questi liberamente costituiti, può procedere alladozione di piani di risanamento, che interessano il sito di attuale localizzazione, comprendenti misure tecniche ovvero tecnologiche di modernizzazione degli impianti, unitamente a misure organizzative e di razionalizzazione mediante condivisione su tralicci comuni, ovvero ipotesi di rilocalizzazione in altri siti. Tali piani dovranno contenere anche la specificazione dei tempi di realizzazione degli interventi.
I piani di risanamento devono acquisire il preventivo parere da parte degli organi tecnici e ausiliari periferici delle Autorità centrali competenti per le teleradiocomunicazioni e dellARPA e devono essere successivamente trasmessi alle Amministrazioni comunali interessati dalle azioni di risanamento e/o di eventuale rilocalizzazione che li approvano, sentita la Provincia territorialmente competente.
Ai fini dellacquisizione dei pareri di competenza sono indette dalle Amministrazioni comunali titolari del potere di autorizzazione degli impianti, secondo le procedure della L. 241/90 e della L. 127/97, apposite conferenze dei servizi, con le Amministrazioni che a vario titolo devono esprimere una propria determinazione e/o parere. Le conferenze devono essere attivate entro 30 gg. dalla data di ricevimento del piano.
Le Amministrazioni comunali, con il supporto tecnico dellARPA e degli organi tecnici e ausiliari periferici delle Autorità centrali competenti per le teleradiocomunicazioni, sono deputate al controllo della conforme realizzazione del piano approvato e in qualsiasi momento possono sospenderne lesecuzione al verificarsi di condizioni di difformità rispetto a quanto è contenuto nel piano.
I piani di risanamento possono essere dichiarati dalle Amministrazioni comunali di pubblico interesse, urgenti e indifferibili."
9) al termine dellart. 7 inserire il seguente comma: Esclusivamente per gli impianti con potenza media fornita al sistema irradiante inferiore o uguale a 5W, i gestori degli impianti dovranno presentare al Sindaco la denuncia di inizio attività e la documentazione di cui allart.2.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 94 - 29583
Approvazione del testo dellAccordo di programma tra Regione Piemonte ed Ente Nazionale per le Strade ANAS per la realizzazione di interventi sulla rete stradale allinterno del territorio regionale
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
1. di approvare il testo dellAccordo di programma tra Regione Piemonte ed Ente Nazionale per le Strade ANAS per la realizzazione di interventi sulla rete stradale allinterno del territorio regionale, allegato al presente provvedimento quale parte integrante e sostanziale;
2. di autorizzare il Presidente della Giunta Regionale, o lAssessore da lui delegato, alla stipula dellAccordo di programma di cui sopra consentendo al medesimo le eventuali correzioni ed integrazioni che si rendessero necessarie allatto della stipula.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 95 - 29584
Approvazione del testo dellAccordo di programma tra Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Cuorgne ed Ente Nazionale per le Strade ANAS per la realizzazione della Variante di Cuorgne sulla S.S. 460 di Ceresole
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
1. di approvare il testo dellAccordo di programma tra Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Cuorgnè ed Ente Nazionale per le Strade ANAS per la realizzazione della Variante di Cuorgnè sulla S.S. 460 di Ceresole., allegato al presente provvedimento quale parte integrante e sostanziale e fatte salve eventuali modifiche di carattere non sostanziale;
2. di autorizzare il Presidente della Giunta Regionale, o lAssessore da lui delegato, alla stipula dellAccordo di programma di cui sopra, consentendo al medesimo le eventuali correzioni ed integrazioni che si rendessero necessarie allatto della stipula.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 3 - 29593
Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti il T.A.R. Piemonte proposto da un privato per lannullamento della D.G.R. n. 74-10763 del 22.7.1996 avente oggetto la designazione dei componenti di spettanza regionale del Collegio dei Revisori delle Aziende sanitarie piemontesi. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dellavv. Eugenia Salsotto
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
di autorizzare il Presidente della Giunta Regionale a costituirsi nel giudizio avanti il T.A.R. Piemonte in premessa descritto ed alle conseguenti attività processuali a tutela dellinteresse dellEnte nel giudizio e nella eventuale successiva esecuzione, mediante la rappresentanza e difesa dellavv. Eugenia Salsotto ed eleggendo domicilio presso la stessa in Torino, Piazza Castello n. 165.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 5 - 29595
L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Boves (CN). Variante Strutturale n. 1/97 al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
ART.1
Di approvare, ai sensi degli artt. 15 e 17 della Legge Regionale 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, la Variante Strutturale n. 1/97 al Piano Regolatore Generale vigente del Comune di Boves, in provincia di Cuneo, così come adottata con deliberazioni consiliari n. 57 in data 30.9.1998 e n. 32 in data 3.5.1999, fatte comunque salve le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 Nuovo Codice della Strada e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.
ART.2
La documentazione relativa alla Variante Strutturale n. 1/97 al Piano Regolatore Generale vigente, adottata dal Comune di Boves, debitamente vistata, si compone di:
-deliberazioni consiliari n. 57 in data 30.9.1998 e n. 32 in data 3.5.1999, esecutive ai sensi di legge, con allegato:
Allegati a titolo illustrativo (P.R.G.C. vigente)
- Tav. 0L -Assetto generale del territorio comunale e Comuni limitrofi, in scala 1:10.000;
- Tav. L -Assetto generale del territorio comunale con indicazione delle tavole di dettaglio, in scala 1:10.000;
- Tav. 1L -Assetto generale del territorio comunale, in scala 1:10.000;
- Tav. 2L -Concentrico, in scala 1:2.000;
- Tav. 15L -Insediamento di interesse documentario-ambientale A1-concentrico-Interventi edilizi ammessi, in scala 1:1.000;
Elaborati della Variante Strutturale n. 1/97 al P.R.G.C. vigente
- Tav. 0L.1/97 -Assetto generale del territorio comunale e Comuni limitrofi, in scala 1:10.000;
- Tav. L.1/97 -Assetto generale del territorio comunale con indicazione delle tavole di dettaglio, in scala 1:10.000;
- Tav. 1L.1/97 -Assetto generale del territorio comunale, in scala 1:10.000;
- Tav. 2L.1/97 -Concentrico, in scala 1:2.000;
- Tav. 15L.1/97 -Insediamenti di interesse documentario-ambientale - A1 concentrico - Interventi edilizi ammessi, in scala 1:1.000;
- Tav. 18L.1/97 -Ambito D5a - Dettaglio delle superfici oggetto di cessione gratuita al Comune di Boves, in scala 1:200;
- Elab.A) - Relazione illustrativa
- Elab.B) - Relazione geologico-tecnica ai sensi art.14 commi 2a, 2b L.R. 56/77; - Elab.C) - Norme di attuazione - Modificazioni ed integrazioni;
- Elab. - Registro delle osservazioni e proposte pervenute.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte a norma dellart. 65 dello Statuto.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 6 - 29596
L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Castellero (AT). Approvazione della variante n. 1 al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
ART. 1
Di approvare, ai sensi degli artt. 15 e 17 della L.R. 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, la Variante n.1 al Piano Regolatore Generale vigente adottata dal Comune di Castellero (AT) con deliberazioni consiliari n. 16 in data 15.5.1998, n. 30 in data 27.11.1998, n. 29 in data 11.9.1999 e n. 41 in data 19.11.1999, subordinatamente allintroduzione ex officio delle ulteriori modificazioni specificatamente riportate nellallegato documento A in data 14.2.2000, che costituisce parte integrante al presente provvedimento, fatte comunque salve le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 Nuovo Codice della Strada e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.
ART. 2
La documentazione relativa alla Variante n.1 al Piano Regolatore Generale vigente del Comune di Castellero, debitamente vistata, si compone di:
Atti Amministrativi:
- D.C. n. 16 in data 15.5.1998, esecutiva ai sensi di legge
- D.C. n. 30 in data 27.11.1998, esecutiva ai sensi di legge
- D.C. n. 29 in data 11.9.1999, esecutiva ai sensi di legge
- D.C. n. 41 in data 19.11.1999, esecutiva ai sensi di legge
Atti Tecnici
- Elab.1VAR - Relazione Illustrativa
- Tav. 2VAR - Fasce marginali e corografia generale, in scala 1:25.000
- Tav. 4VAR - Carta geologico-strutturale, in scala 1:10.000
- Tav. 4BIS - Carta geomorfologica e dei dissesti, in scala 1:10.000
- Tav. 4TER - Carta geoidrologica, in scala 1:10.000
- Tav. 4QUATER - Carta dellacclività, in scala 1:10.000
- Tav.4QUINQUIES - Carta di sintesi, in scala 1:5.000
- Tav. 7 BIS - Stato di fatto. Aree non aedificandi, aree demaniali tipo A e B (usi civici), in scala 1:2.000/1:5.000
- Tav. 8VAR - Zonizzazione, in scala 1:5.000
- Tav. 9VAR - Zonizzazione concentrico, in scala 1:1.000
- Tav. 9BIS VAR - Zonizzazione annucleamenti rurali e zona di espansione fuori dal concentrico, in scala 1:2.000
- Tav. 9TER - Area produttiva, in scala 1:2.000
- Tav. 9QUATER - Tavola dei vincoli, in scala 1:5.000
- Elab.10VAR - Norme tecniche di attuazione
- Elab.11VAR - Schede tecniche di intervento
- Elab.12VAR - Relazione geologico-tecnica
- Elab.13VAR - Scheda quantitativa dei dati urbani.
(omissis)
Allegato
Modifiche di introduzione ex officio ai sensi dell11º comma art. 15, L.R. 56/77 e s.m.i.
Sulle tavole di progetto
Tavola n. 9 var Zonizzazione concentrico, è inserita la seguente dizione:
Indipendentemente da quanto rappresentato su questo elaborato di Piano, leffettiva e vigente perimetrazione delle aree di centro storico è quella approvata dalla Regione Piemonte con provvedimento n. 151 del 1.8.1978".
Tavole di progetto 8 var, 9 var, 9 bis var, è inserita la seguente dizione:
Ad eccezione delle aree di tipo D per insediamenti produttivi, le destinazioni duso artigianali, commerciali, a servizi e turistico ricettive sono ammesse solo congiuntamente alla residenza, che deve comunque costituire la destinazione duso prevalente.
Sulle norme di attuazione
Al sesto rigo di pag. 34 dellart. 27, dopo la parola .... modificazioni .... è aggiunta la seguente dizione: e della lettera m) del secondo comma dellart. 25 della L.R. 56/77 e s.m.i.;
sempre a pag. 34 è stralciata la normativa che recita: Per quanto attiene al rilascio .... omissis .... e domicilio nellazienda interessata;
al decimo rigo di pag. 35 è stralciata la parola .... ventennale ....)
Al rigo ottavo dellart. 34, di pag. 47, di seguito a .... mt. 2 dallattuale ciglio stradale è aggiunta la seguente dizione: .... nel rispetto di quanto stabilito ai commi ottavo e nono dellart. 17 della L.R. 56/77 e s.m.i..
A pag. 55 è stralciata la seguente dizione: .... detta superficie massima nel centro storico sarà di soli 10 mq.
Sulle Schede tecniche dintervento
La dizione finale della Scheda tecnica dintervento n. 23 è così integrata:
La realizzazione delle nuove costruzioni nellarea C2 è comunque subordinata alleffettiva realizzazione delladeguamento della viabilità di accesso e transito e del relativo spazio pubblico di manovra.
Sulla Relazione Geologico - Tecnica
Al penultimo rigo di pag. 31, dopo la parola .... riassetto .... è inserita la seguente dizione: .... di carattere pubblico .....
Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 7 - 29597
Legge Regionale n. 56/77 e s.m.i.. Comune di Cossano Belbo (CN). Variante n. 2 al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
ART. 1
Di approvare, ai sensi degli artt. 15 e 17 della Legge Regionale 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, la Variante n. 2 al Piano Regolatore Generale vigente del Comune di Cossano Belbo, in provincia di Cuneo, adottata e successivamente integrata e modificata con deliberazioni consiliari n. 38 in data 30.10.1997, n. 2 in data 22.1.1998, n. 19 in data 21.5.1998 e n. 7 in data 26.4.1999, subordinatamente allintroduzione ex officio, negli elaborati della Variante al Piano, delle ulteriori modifiche specificatamente riportate nellallegato documento A in data 13.12.1999, che costituisce parte integrante del presente provvedimento, fatte comunque salve le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 Nuovo Codice della Strada e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.
ART.2
La documentazione costituente la Variante n. 2 al Piano Regolatore Generale vigente, adottata e modificata dal Comune di Cossano Belbo, debitamente vistata, si compone di:
- Deliberazioni consiliari n. 38 in data 30.10.1997, n. 2 in data 22.1.1998 e n. 19 in data 21.5.1998 (questultima comprensiva di allegati), esecutive ai sensi di legge, con allegato:
- Elab. - Relazione illustrativa
- Elab. - Norme tecniche di attuazione - articoli variati
- Elab. - Relazione sulle osservazioni e proposte al progetto preliminare di variante N.2
- Elab. - Scheda quantitativa dei dati urbani
- Tav.14/V2 - Planimetria di progetto I - Vincoli, in scala 1:5000
- Tav.14/V2 - Stralcio modificato - Planimetria di progetto I - Vincoli, in scala 1:5000
- Tav.15/V2 - Planimetria di progetto II - Assetto del territorio, in scala 1:5000
- Tav.15/V2 - Stralcio modificato - Planimetria di progetto II - Assetto del territorio, in scala 1:5000
- Tav.15/V2bis - Planimetria delle osservazioni - Assetto del territorio - stralci planimetrici, in scala 1:5000
- Tav.16/V2 - Planimetria di progetto III - Assetto del capoluogo e della Frazione Scorrone, in scala 1:2000
- Tav.16/V2 - Stralcio modificato - Planimetria di progetto III - Assetto del capoluogo e della Frazione Scorrone, in scala 1:2000
- Tav.16/V2bis - Planimetria delle osservazioni - Assetto del capoluogo e della Frazione Scorrone, in scala 1:2000
- Tav.18/V2 - Planimetria di progetto V - Assetto area produttiva Loc. S. Bovo, in scala 1:2000
- Tav.19/V2 - Planimetria di progetto VI - Assetto area produttiva Loc. Molino, in scala 1:2000
- Elab. - Relazione geologico-tecnica generale
- Tav.1 - Carta geologica, in scala 1:10000
- Tav.2 - Carta geomorfologica, dei dissesti, della dinamica fluviale e del reticolo idrografico minore, in scala 1:10000
- Tav.3 - Carta geoidrologica, con indicazione delle acque pubbliche soggette a tutela ambientale, L.n. 431/85, in scala 1:10000
- Tav.4 - Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dellidoneità allutilizzazione urbanistica, in scala 1:10000
- Tav.5 - Carta riepilogativa dellidoneità allutilizzazione urbanistica di fabbricati isolati, in scala 1:10000
- Elab. - Relazione di rettifica. Rettifica - integrazione degli atti di variante n. 2 a seguito interpretazione definitiva del parere del Servizio Geologico
- Elab. - Relazione geologico-tecnica sulle aree di nuova espansione urbanistica.
- Elab. - Relazione sulla prescrizione del Servizio Prevenzione Territoriale per la Provincia di Cuneo riferita allarea del complesso turistico Boccanero e motivazioni che consentano una rettifica delle tavole di Piano
- Parere - Parere prot. n. 1644/20.6 in data 18.3.1998 della Direzione Regionale Servizi Tecnici di Prevenzione - Settore Prevenzione Territoriale del Rischio Geologico - Area di Cuneo.
- Deliberazione consiliare n. 7 in data 26.4.1999, esecutiva ai sensi di legge, con allegati i seguenti elaborati sostitutivi dei corrispondenti precedentemente adottati:
- Elab. - Relazione di adeguamento
- Elab. - Norme tecniche di attuazione(articoli variati-adeguati)
- Tav.14/V2-A - Planimetria di progetto I - Vincoli , in scala 1:5000
- Tav.15/V2-A - Planimetria di progetto II - Assetto del territorio, in scala 1:5000
- Tav.16/V2-A - Planimetria di progetto III - Assetto del capoluogo e della Frazione Scorrone, in scala 1:2000
- Tav.18/V2-A - Planimetria di progetto V - Assetto area produttiva Loc. S. Bovo, in scala 1:2000.
(omissis)
Allegato
Elenco delle modifiche introdotte ex officio
Modifiche cartografiche:
Sulle Planimetrie di Progetto, larea, così come meglio individuata sulla Tav. 16/V2A in scala 1:2.000 con apposito simbolo e denominata lotto edificato con apporto di cubatura, si intende stralciata e ricondotta alla precedente destinazione dello strumento urbanistico vigente.
Modifiche normative; Norme Tecniche di Attuazione - Articoli variati adeguati:
Articolo 21 - Aree agricole
Il disposto di cui alla lettera h) si intende integralmente stralciato.
Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 8 - 29598
L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Mombercelli (AT). Approvazione della Variante al Piano Regolatore Generale vigente
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
ART. 1
Di approvare, ai sensi del combinato disposto di cui agli artt. 15 e 17 della Legge Regionale 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, la Variante al Piano Regolatore Generale vigente del Comune di Mombercelli (AT), adottata e successivamente modificata ed integrata con deliberazioni consiliari n. 58 in data 10.11.1998 e n. 41 in data 27.9.1999, subordinatamente allintroduzione ex officio, nellelaborato normativo della Variante, delle ulteriori modifiche, specificatamente riportate nellallegato documento A in data 4.2.2000, che costituisce parte integrante al presente provvedimento e fatte salve comunque le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 Nuovo Codice della Strada e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.
ART. 2
La documentazione relativa alla Variante al Piano Regolatore Generale vigente del Comune di Mombercelli, debitamente vistata, si compone di:
- deliberazione consiliare n. 58 in data 10.11.1998, esecutiva ai sensi di legge, con allegato:
- Elab. E1 - Relazione illustrativa
- Elab. E2 - Stralcio di Norme Tecniche di Attuazione
- Elab. E3 - Relazione geologico-tecnica
- Tav. P1 - Planimetria generale di progetto, in scala 1:5000
- Tav. P3 - Destinazione duso del suolo e tipi dintervento nel concentrico, in scala 1:2000
- deliberazione consiliare n. 41 in data 27.9.1999, esecutiva ai sensi di legge, comprensiva degli Allegati A e B e con allegato:
- Elab. E1 - Relazione illustrativa
- Elab. E2 - Stralcio di Norme Tecniche di Attuazione
- Tav. P1 - Planimetria generale di progetto, in scala 1:5000
- Tav. P3 - Destinazione duso del suolo e tipi dintervento nel concentrico, in scala 1:2000.
(omissis)
Allegato
Modifiche da introdurre ex officio ai sensi dell11º comma, art. 15, della L.R. 56/77 e s.m. ed i.
Sulle norme di attuazione e relative tabelle di zona.
Punto 4.4.6 - Art. 43 - Aree produttive di nuovo impianto
Il secondo comma, che recita: per le costruzioni con superficie coperta superiore a 300 mq. dovranno essere espletate le indagini geognostiche esecutive previste dal D.M. 21.1.1981, n. 6", è stralciato.
Nella tabella di zona n. 19 (schema n. 19), il dato quantitativo indicato pari a 51.780 mq. è sostituito con 45.359 mq.
Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 9 - 29599
L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Roccabruna (CN). Approvazione del Piano Regolatore Generale Comunale
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
ART. 1
Di approvare, ai sensi dellart. 15 della Legge Regionale 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, il Piano Regolatore Generale del Comune di Roccabruna, in provincia di Cuneo, adottato e successivamente modificato con deliberazioni consiliari n. 17 in data 19.6.1997 e n. 8 in data 9.3.1999, subordinatamente allintroduzione ex officio, negli elaborati progettuali, delle ulteriori modificazioni specificatamente riportate nellallegato documento A in data 23.12.1999, che costituisce parte integrante del presente provvedimento e fatte comunque salve le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 Nuovo Codice della Strada e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.
ART. 2
La documentazione relativa al Piano Regolatore Generale del Comune di Roccabruna, debitamente vistata, si compone di:
* deliberazione consiliare n. 17 in data 19.6.1997, esecutiva ai sensi di legge, con allegato:
* Elab. A1 - Relazione illustrativa
* Elab. A2 - Relazione sulle osservazioni e proposte al progetto preliminare
* Elab. A3 - Relazione Geologico-Tecnica
* Elab. - Scheda quantitativa dei dati urbani
* Elab. A4 - Norme tecniche di attuazione
* Tav. 1 - Inquadramento territoriale in scala 25.000
* Tav. 2 - Uso del suolo in scala 1:10.000
* Tav. 3 - Carta clivometrica in scala 1:10.000
* Tav. 4 - Carta geologico-strutturale in scala 1:10.000
* Tav. 5 -Carta geomorfologica dei dissesti idrogeologici e delle esondazioni in scala 1:10.000
* Tav.5a -Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dellidoneità allutilizzazione urbanistica in scala 1:10.000
* Tav. 6 -Vincolo idrogeologico, in scala 1:10.000
* Tav. 7 -Infrastrutture primarie sul territorio comunale in scala 1:5.000
* Tav. 8 - Infrastrutture primarie - Capoluogo Tetto Rosso in scala 1:2.000
* Tav. 9 - Infrastrutture primarie - Borgate e frazione S. Anna in scala 1:2.000
* Tav. 10 -Stato di conservazione del patrimonio edilizio esistente - Capoluogo Tetto Rosso in scala 1:2.000
* Tav. 11 - Destinazione duso prevalente del patrimonio edilizio - Capoluogo Tetto Rosso in scala 1:2.000
* Tav. 12 - Stato di conservazione del patrimonio edilizio - Borgate e frazione S. Anna in scala 1:2.000
* Tav. 13 - Destinazione duso prevalente del patrimonio edilizio - Borgate e frazione S. Anna in scala 1:2.000
* Tav. 14 - Planimetria di progetto - vincoli in scala 1:5.000
* Tav. 15 - Planimetria di progetto II - Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dellidoneità allutiilzzazione urbanistica in scala 1:5.000
* Tav. 16 - Planimetria di progetto - Assetto del territorio in scala 1 5.000
* Tav. 16 bis - Planimetria delle osservazioni - Assetto del territorio in scala 1:5.000
* Tav. 17 - Planimetria di progetto IV - Assetto Capoluogo Tettorosso in scala 1:2.000
* Tav. 17 bis - Planimetria delle osservazioni - Assetto del Capoluogo Tettorosso in scala 1:2.000
* Tav. 18 - Planimetria di progetto V - Assetto delle Borgate e frazione S. Anna in scala 1:2.000
* deliberazione consiliare n. 8 in data 9.3.1999, esecutiva ai sensi di legge, con allegato:
* Elab. - Relazione di adeguamento
* Elab. A4/A - Norme tecniche di attuazione adeguate
* Elab. - Relazione Geologico - Tecnica
* Tav. 4/A Carta geologico-Strutturale
* Tav. 5/A- Carta geomorfologica dei dissesti idrogeologici e delle esondazioni in scala 1:10.000
* Tav. 5a/A- Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dellidoneità allutilizzazione urbanistica in scala 1:10.000
* Tav. 14/A - Planimetria di progetto I - Vincoli in scala 1:5.000
* Tav. 15/A - Planimetria di progetto II - Carta di sintesi della pericolosità geomorfoligica e dellidoneità allutilizzazione urbanistica in scala 1:5.000
* Tav. 16/A - Planimetria di progetto III - Assesto del Territorio in scala 1:5.000
* Tav. 17/A - Planimetria di progetto IV - Assetto Capoluogo Tettorosso in scala 1:2.000
* Tav. 18/A - Planimetria di progetto IV - Assetto delle Borgate e frazione S.Anna in scala 1:2.000
(omissis)
Allegato
Modifiche Cartografiche
A conclusione delle Legende in tutte le Tavole di progetto - tavole 14/A - 15/A, 16/A, 17/A e 18/A - si intende inserita la seguente dizione: N.B. Tutto il territorio comunale, ad eccezione delle aree perimetrate nelle tavole di P.R.G.C. in scala 1:2.000, deve essere in ogni caso considerato inedificabile di classe III. (Cfr. art. 26, ultimo comma, delle N.T.A. del P.R.G.C.)
Modifiche alle norme tecniche di attuazione
Art. 11 - Aree edificate di origine antica di recupero ambientale (N.A.)
Al punto g), pag. 16 delle N.T.A., dopo le parole detti elementi si intende aggiunta la parola non, successivamente le parole per oggetto si intendono sostituite con le parole per aggetto.
Art. 26 - Aree inedificabili ed ad edificazione condizionata
- A pag. 45 delle N.T.A., relativamente alle Aree di Classe III b, il secondo e terzo comma si intendono sostituiti con il seguente disposto: In assenza di tali interventi di riassetto saranno consentite solo trasformazioni che non aumentino il carico antropico quali, a titolo di esempio, interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, risanamento conservato ecc.: per le opere di interesse pubblico non altrimenti localizzabili varrà quanto previsto dallart. 31 della L.R. 56/77.
- Al termine dellarticolo si intende aggiunto il seguente disposto: In conformità a quanto disposto dalla competente Direzione Regionale Servizi Tecnici di Prevenzione, il territorio comunale, ad eccezione delle aree perimetrate nelle tavole di P.R.G.C. in scala 1:2.000, deve essere in ogni caso considerato inedificabile, in via precauzionale, di classe III (o III a) ai sensi della Circ. P.G.R. dell8/5/96 n. 7/LAP. Tale disposizione è da intendesi transitoria in attesa che lA.C. approfondisca, in occasione di futura Variante, le indagini e i contenuti della Carta di Sintesi della pericolosità geomorfologica e dellidoneità allutilizzazione urbanistica..
Art. 41 - Distanza delle costruzioni dalle strade e distanza in corrispondenza di incroci.
- Al 2º comma sostituire D.M. 2.4.1969" con D.M. 2.4.1968";
- Al termine del 7º comma si intende aggiunto il seguente testo Tali prescrizioni sono da considerarsi in ogni caso prevalenti rispetto a qualsiasi diversa indicazione e definizione normativa e tabellare contenuta nelle presenti norme.
Art. 58 - Distanza tra i fabbricati (Df)
Al termine del 3º comma si intende aggiunto il seguente testo Per altezze inferiori a mt. 2,50 valgono comunque le norme del Codice Civile.
Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 10 - 29600
L.R. n. 56/77 e s.m.i.. Comune di San Martino Alfieri (AT). Approvazione della 1^ Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
ART.1
Di approvare, ai sensi del combinato disposto di cui agli artt. 15 e 17 della L.R. 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, la 1^ Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente del Comune di San Martino Alfieri (AT), adottata e successivamente modificata ed integrata con deliberazioni consiliari n. 51 in data 13.9.1996, n. 31 in data 8.7.1997, n. 43 in data 18.11.1997, n. 58 in data 29.12.1998 e n. 16 in data 7.7.1999, subordinatamente allintroduzione ex officio, negli elaborati progettuali, delle ulteriori modificazioni specificatamente riportate nellallegato documento A in data 23.12.1999, che costituisce parte integrante al presente provvedimento e fatte salve, comunque, le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 Nuovo Codice della Strada e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.
ART.2
La documentazione definitiva relativa alla 1^ Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente del Comune di San Martino Alfieri, debitamente vistata, si compone di:
- deliberazioni consiliari n. 51 in data 13.9.1996, n. 31 in data 8.7.1997, n. 43 in data 18.11.1997 esecutive ai sensi di legge, con allegato:
- Elab. - Relazione Geologico-Tecnica sulle aree di nuovo impianto e di completamento residenziale, con norme tecniche per lattuazione del Piano;
- Elab. - Relazione Geologico-Tecnica sulle aree di nuovo impianto;
- deliberazioni consiliari n. 58 in data 29.12.1998 e n. 16 in data 7.7.1999, esecutive ai sensi di legge, con allegato:
- Elab. -Relazione;
- Elab. -Controdeduzioni alle osservazioni;
- Elab. -Scheda quantitativa dei dati urbani;
- Elab. -Norme di Attuazione - Tabelle di zona;
- Tav. 6 -Schema rete fognante, in scala 1:5.000;
- Tav. 7 -Schema rete acquedotto, in scala 1:5.000;
- Tav.12 -Azzonamento in scala 1:5.000;
- Tav.13 -Azzonamento in scala 1:5.000;
- Tav. 1 -Carta Geologico-Strutturale in scala 1:10.000;
- Tav. 2 -Carta Geomorfologica e dei dissesti in scala 1:10.000;
- Tav. 3 -Carta Geoidrologica, della dinamica fluviale e del reticolato, in scala 1:10.000;
- Tav. 4 -Carta dellacclività in scala 1:10.000;
- Tav. 5 -Legenda, in scala 1:10.000;
- Tav. 6 -Relazione Geologico - Tecnica.
(omissis)
Allegato
Modifiche da introdurre ex officio ai sensi dellart. 15, comma 11, della L.R. 56/77 e s.m. ed i.
1) Sulla Cartografia e negli elaborati.
- Nelle legende delle tavole di progetto n. 12 e n. 13, rispettivamente in scala 1:5.000 e 1:2.000, sono riportate le seguenti specificazioni:
- (nella planimetria si intendono riportati i perimetri delle aree comprese nella Classe Il b - aree coincidenti con le linee di drenaggio secondario" che discendono dalla cogente tav. 5 carta di sintesi in scala 1.10.000)";
- dopo le dizioni: Aree Alluvionali, Frane in atto, Aree potenzialmente franose e Aree a forte erosione superficiale è aggiunta la seguente specificazione: Classe IIIa di cui alla Carte di sintesi - Tav. 5 in scala 1:10.000";
- la parte dellarea A (attrezzatura di interesse comune) interessata dalla fascia di rispetto del depuratore è inedificabile;
- relativamente alla zona C1: è stralciata la parte edificabile interessata dalla fascia di rispetto del depuratore; la parte di area interessata dalle Aree potenzialmente franose - Classe III a -è inedificabile;
- la zona C14" è stralciata;
- la zona C5", interessata dalla fascia di rispetto del depuratore è stralciata;
- la zona C9" è stralciata.
- Nellelaborato Tav. 6 - Relazione geologico - tecnica sono eliminate le pagg.: 20 e le due seguenti (non numerate); 21 e le due seguenti (non numerate); 22 e le due seguenti (non numerate); 23 e seguente (non numerata); 27 e seguente (non numerata); 28 e seguente (non numerata); 32 e le due seguenti (non numerate).
- Nella planimetria n. 12 Azzonamento è eliminata la prescrizione Area soggetta al P.S.F.F. v. allegato alle Norme di Attuazione;
2) Sulle norme di attuazione e relativi tabelle di zona.
Allart. 4bis: dopo la parola Relazione è aggiunta la seguente specificazione: (D.C. n. 51 del 13.9.1996); dopo la precedente aggiunta è inserita la seguente ulteriore specificazione: Relazione (controdeduzioni al parere al parere regionale Prot. n. 2129/97 del 19.12.1997 - D.C. n. 58 del 29.12.1998 e D.C. n. 16 del 7.7.1999); dopo le seguenti dizioni: Norme di attuazione (N. di A.) - tabelle di zona, Tav. 6 schema rete fognante 1:5.000", Tav. 7 schema rete acquedotto 1:5.000", Tav. 12 Azzonamento 1:5.000", Tav. 13 Azzonamento 1:2.000" è inserita la seguente puntualizzazione: (D.C. n. 58 del 29.12.1998 e D.C. n. 16 del 7.7.1999); la dizione Relazione geologico - tecnica è stralciata; dopo le dizioni: Tav. 1 ...., Tav. 2 ...., Tav. 3 .... Tav. 4 ....", Tav. 5 .... e Tav. 6 .... sono inserite le seguenti puntualizzazioni: (D.C. n. 43 del 18.11.1997 e D.C. n. 16 del 7.7.1999).
Allart. 12, primo comma, lettera a), dopo la dizione: .... le aree indicate come tali dalla Tav. 5" è inserita la seguente specificazione: (in particolare quelle ricadenti nel perimetro delle Classi IIIa)".
Allart. 13, alla lettera a), dopo la dizione: .... per la distribuzione di carburante è inserita la seguente dizione: a titolo precario, fatte salve le più puntuali e specifiche norme di settore.
Allart. 15, pag. 14, alla voce Previo strumento urbanistico esecutivo, punto 1), dopo la dizione: .... o la relativa monetizzazione è aggiunta la seguente puntualizzazione: che dovrà essere utilizzata esclusivamente per lacquisizione di aree a servizi pubblici.
Allart. 15, pagg. 15 e 16, ultimo comma, la dizione: che nelle prescrizioni di P.R.G.C. sono definiti di interesse storico - artistico, è subordinato è sostituita con la seguente che recita: compresi nellarea centro storico sono subordinate.
- Nella tabella relativa alla zona ZC1":
è stralciata la dizione: La parte ricadente nella fascia di rispetto del depuratore potrà essere edificata soltanto a seguito dello spostamento dello stesso, attuabile anche in regime di concessione convenzionata ai sensi dellart. 49 della L.R. 56/77 e s.m. ed i. e sostituita dalle seguenti puntualizzazioni: La parte dellarea ricadente in Classe IIIa si intende inedificabile; la parte di area interessata cartograficamente dalla fascia di rispetto del depuratore è stralciata.
- Nella tabella relativa alla zona ZC5":
è stralciata la prescrizione: La parte ricadente nella fascia di rispetto del depuratore potrà essere edificata soltanto a seguito dello spostamento dello stesso, attuabile anche in regime di concessione convenzionata ai sensi dellart. 49 della L.R. 56/77 e s.m. e sostituita dalla seguente prescrizione: la parte di area ricadente nella fascia di rispetto del depuratore è stralciata" e ricondotta alla precedente destinazione urbanistica".
Sono eliminate le tabelle di zona relative alle zone: ZC6", ZC7".
- E eliminata la tabella di zona ZC9"
- E eliminata la tabella di zona relativa alla zona: ZC13"
- E eliminata la tabella di zona relativa alla zona ZC14"
- Nella tabella di zona relativa alla zona I1":
alla voce Aree per servizi, è stralciata la dizione: di superficie superiore a 200 mq.;
alla voce Norme particolari: alla fine del disposto è aggiunta la seguente prescrizione:
Prescrizioni geologico - tecniche (Tav. 6 della Relazione geologico - tecnica):
Classe di edificabilità: IIb Applicare le normali tecniche costruttive.
Osservazioni e prescrizioni: a causa delle limitate caratteristiche geotecniche dei terreni si ritiene indispensabile applicare i dettami del D.M. 11.3.1988; è pertanto richiesta una specifica relazione geologico tecnica per verificare la compatibilità degli interventi ammessi con lassetto strutturale del pendio mediante accurate verifiche di stabilità. Prescrivere efficaci sistemi di canalizzazione e smaltimento delle acque meteoriche e vadose verso le normali direttrici di scolo."
- Nelle singole tabelle di zona relative alla zona E1", zona E2" e zona sa:
alla voce Norme particolari, alla fine dei disposti è aggiunta la seguente specificazione:
Si intendono richiamate le prescrizioni di cui alla Tav. 6 - Relazione geologico - tecnica pagg. 33, 34 e 35".
nel testo delle N. di A. è eliminato lestratto del Piano Stralcio delle Fasce Fluviali (complessivamente n. 3 pagine).
Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 11 - 29601
L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Mongardino (AT). Variante Generale al Piano Regolatore Generale Intercomunale vigente interessante il Comune stesso. Approvazione
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
ART. 1
Di approvare, ai sensi degli artt. 15 e 17 della Legge Regionale 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, la Variante Generale al Piano Regolatore Generale Intercomunale vigente del Consorzio dei Comuni di Mongardino e Vigliano DAsti, per la parte interessante il territorio del Comune di Mongardino (AT), adottata e successivamente integrata e modificata con deliberazioni assembleari n. 6 in data 14.12.1994 e n. 1 in data 24.2.1995 e con deliberazioni consiliari afferenti il Comune di Mongardino, n. 7 in data 7.3.1997, n. 1 in data 26.1.1998 e n. 14 in data 14.4.1999, subordinatamente allintroduzione ex officio, negli elaborati progettuali della Variante al Piano, delle ulteriori modifiche, specificatamente riportate nellallegato documento A in data 22.12.1999, che costituisce parte integrante del presente atto deliberativo, fatte salve comunque le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 Nuovo Codice della Strada e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.
ART. 2
La documentazione definitiva, relativa alla Variante Generale al Piano Regolatore Generale Intercomunale vigente dei Comuni di Mongardino e Vigliano DAsti, relativa al territorio del Comune di Mongardino, debitamente vistata, si compone di:
Deliberazione consiliare n. 7 in data 7.3.1997, esecutiva ai sensi di legge
Deliberazione consiliare n. 1 in data 26.1.1998, esecutiva ai sensi di legge, comprensiva dellallegato A - Elaborato tecnico E/2bis - Integrazioni alla Relazione illustrativa della Carta di sintesi della propensione al dissesto con classi di edificabilità
- Elab. - Controdeduzioni comunali alle proposte di modifica effettuate dallassessorato allUrbanistica della regione Piemonte
- Tav.E/1 - Carta di sintesi della propensione al dissesto con classi di edificabilità, in scala 1:10000
- Elab.E/2 - Relazione illustrativa della Carta di sintesi della propensione al dissesto con classi di edificabilità
- Tav.E/M/1 - Uso del suolo in atto ai fini agricoli e forestali, in scala 1:5000
- Tav.E/M/2 - Carta delle infrastrutture tecniche, in scala 1:5000
- Tav.E/M/3/1 - Insediamenti esistenti - Capoluogo, in scala 1:2000
- Tav.E/M/3/2 - Insediamenti esistenti - S. Sebastiano - Stazione, in scala 1:2000
- Tav.E/M/3/3 - Insediamenti esistenti - Terpone - Garlasca - Valbocchetto, in scala 1:2000
- Tav.E/M/3/4 - Insediamenti esistenti - Camicia - Madonna - Valmontasca, in scala 1:2000
- Tav.E/M/3/5 - Insediamenti esistenti - Schede riassuntive di indagine
- Tav.E/M/4 - Individuazione dei lotti asserviti alledificazione rurale ai sensi dei commi 19° e 20° dellart. 25 della L.R. 56/77 e s.m.i., in scala 1:5000
- Tav.P/2 - Inquadramento generale, in scala 1:25000
- Elab.P/3 - Relazione geologico-tecnica su aree di completamento e di nuovo impianto
- Tav.P/M/2/2 - Sviluppo dei territori urbanizzati ed urbanizzandi - S. Sebastiano - Stazione, in scala 1:2000
- Tav.P/M/2/3 - Sviluppo dei territori urbanizzati ed urbanizzandi - Terpone - Garlasca - Valbocchetto, in scala 1:2000
- Tav.P/M/2/4 - Sviluppo dei territori urbanizzati ed urbanizzandi - Camicia - Madonna - Valmontasca, in scala 1:2000
Deliberazione consiliare n. 14 in data 14.4.1999, esecutiva ai sensi di legge
- Elab. - Determinazioni comunali sulle proposte di modifica effettuate dallAssessorato allUrbanistica della Regione Piemonte
- Elab.P/1 - Relazione illustrativa
- Elab.P/3/tris - Integrazioni alla Relazione geologico-tecnica
- Elab.P/4 - Norme di attuazione e Schede normative di intervento
- Elab.P/5 - Tabelle riepilogative dei dati quantitativi
- Elab.P/6 - Scheda quantitativa dei dati urbani secondo il modello fornito dalla Regione
- Tav.P/M/1 - Planimetria generale, in scala 1:5000
- Tav.P/M/2/1 - Sviluppo dei territori urbanizzati ed urbanizzandi - Capoluogo, in scala 1:2000
- Tav.P/M/3 - Sviluppo del Centro storico, in scala 1:1000.
(omissis)
Allegato
Modifiche da introdurre ex officio ai sensi dellart. 15, comma 11, della L. R. 56/77 s.m.i.
Sulla cartografia:
- Nella leggenda della tavola P/M/3 Sviluppo del Centro Storico alla voce Aree Normative di intervento urbanizzate prima della descrizione: Perimetro della zona Centrale Storica a prevalente destinazione residenziale del Capoluogo (di specifico interesse culturale ed ambientale, da salvaguardare ai sensi dellart. 24 della L.R. 56/77 e s.m.i.).
Sono inserite le sigle: a.1.1 e a.1.2".
Sul testo delle Norme Tecniche di Attuazione:
- Pag. 8, Art. 5
Il punto i) dellintervento di Manutenzione straordinaria si intende stralciato.
- Pag. 22, Art. 18
Al punto 1), dopo: .... espressamente individuate .... è inserita la precisazione: .... in m. 150, salvo eventuali riduzioni regolarmente autorizzate, .....
- Pag. 29, Art. 25, Area bo
Alla voce Indici Urbanistici ed edilizi, prima di: lf - 3,00 mc/mq è inserita la dizione: Indici massimi per interventi di ampliamento e per bassi fabbricati:.
- Pag. 35, Art. 25, Area a.1.1 e a 1.2
Al punto 2) delle Prescrizioni Particolari, prima di Il rilascio della Concessione Edilizia .... è inserita la frase: Nelle aree a 1.1, a 1.2 e in tutte le aree o contesti individuati ai sensi dellart. 24 della L.R. 56/77 e s.m.i., .....
- Pag. 41, Art. 25, Area b.1
Al punto 12) delle Prescrizioni Particolari, nella prima riga è stralciato il termine: .... ed E .....
- Pag. 44, Art. 25, Area b.3
Al punto 3) delle Prescrizioni Particolari, alla quarta riga, dopo: .... volume (v), sono subordinate .... è inserita la frase: .... al reperimento o assoggettamento delle aree a servizio di cui allart. 21 della L.R. 56/77 e s.m.i. così come modificato dalla L.R. 28/99 in attuazione del D.L. 114/98, nonchè .....
- Pag. 55, Art. 25, Area t.l. 3
I punti 8) e 9) delle Prescrizioni Particolari sono sostituiti con il seguente:
8) - Prima dellattivazione degli interventi sulle aree e preliminarmente alla eventuale modifica delle fasce di rispetto dal torrente Tiglione, occorre sia prodotta una puntuale indagine estesa a tutto il tratto dasta comunale e alle aree extra comunali adiacenti e geomorfologicamente significative, che definisca in modo preciso le possibilità di utilizzo delle are attraverso una relazione tecnica e realizzazione di cartografie di dettaglio relative al regime idraulico e alla dinamica evolutiva del torrente Tiglione e dei suoi affluenti minori provenienti dai rilievi collinari ed i rischi connessi sviluppando i seguenti contenuti:
- analisi storica dei fenomeni alluvionali (dati raccolti presso BDG della Regione Piemonte, archivi comunali, Genio Civile, giornali e informazioni raccolte in loco);
- indagine geomorfologica di dettaglio (relazione, cartografia storica, cartografia della dinamica evolutiva a scala adeguata);
- indagine fotografica (evidenziando lo stato delle opere idrauliche esistenti); - rilievo topografico di dettaglio su un tratto sufficientemente ampio agganciato a capisaldi reali;
- verifica idraulica in moto permanente estesa almeno 200 m. a valle dellarea in esame con sezioni distanziate non meno di m. 30, riferita allo stato di fatto e a quella eventualmente modificata;
- cartografia di dettaglio delle aree inondabili per diversi Tr e altezze dacqua con individuazione dei settori a modesto battente e bassa energia e che non interferiscono con la dinamica del corso dacqua; cartografia di confronto con le modificazioni previste;
- studio dei possibili fenomeni di rigurgito a monte di ponti stradali esistenti prevedendo per le aree in esame minime impermeabilizzazioni, serbatoi o vasche di laminazione opportunamente dimensionate.
In assenza degli studi sopra citati è individuata una fascia di rispetto di 100 m. o di quelle precedentemente autorizzate".
- Pag. 59, Art. 25, Area CA (C 4.3.)
- al punto 12) delle Prescrizioni Particolari, al termine del comma che recita: .... conformemente ai disposti del D.M. 11.3.1988" è aggiunta la frase: .... evitando di comprendere gli interventi citati al punto A2 del citato D.M.";
- al termine del comma che recita: .... allegati dello Strumento Urbanistico esecutivo; è aggiunta la frase:
.... e dovranno essere possibilmente condotte con lausilio di penetrometro statico e/o la realizzazione di sondaggi con prelievo di campioni da analizzarsi in laboratorio;.
- Pag. 59, Art. 25, Area c. 4.4
Lintero punto 13) delle Prescrizioni Particolari riferito allarea C.4.4. è stralciato.
- Pag. 63, Art. 25, Aree C. 4. A.S.
Al punto 15) delle Prescrizioni Particolari, seconda riga, dopo: ...., in particolare nel settore più elevato .... è aggiunta la prescrizione:
...., dovrà mantenersi inedificabile il settore indicato nella tavola allegata alla Relazione Geologico - Tecnica e .....
- Pag. 64, Art. 25, Aree C. 4. A.S.
- al punto 16) delle Prescrizioni Particolari, dopo: .... conformemente ai disposti del D.M. 11.3.1988; è aggiunta la frase:
.... evitando di comprendere gli interventi citati al punto A2 del citato D.M.;
- sempre al punto 16) il termine: tali documenti .... è sostituito con: tali indagini ....;
- ancora al punto 16) dopo: .... allegato dello Strumento Urbanistico esecutivo ....
deve essere aggiunta la seguente precisazione:
.... e dovranno essere possibilmente condotte con lausilio di penetrometro statico e/o la realizzazione di sondaggi con prelievo di campioni da analizzarsi in laboratorio .....
- Pag. 69, Art. 25, Aree D. 4. A.S.
- il punto 14) delle Prescrizioni Particolari è sostituito con il seguente che recita:
14/15) Prima dellattivazione degli interventi sulle aree e preliminarmente alla eventuale modifica delle fasce di rispetto dal torrente Tiglione, occorre sia prodotta una puntuale indagine estesa a tutto il tratto dasta comunale e alle aree extra comunali adiacenti e geomorfologicamente significative, che definisca in modo preciso le possibilità di utilizzo delle are attraverso una relazione tecnica e realizzazione di cartografie di dettaglio relative al regime idraulico e alla dinamica evolutiva del torrente Tiglione e dei suoi affluenti minori provenienti dai rilievi collinari ed i rischi connessi sviluppando i seguenti contenuti:
- analisi storica dei fenomeni alluvionali (dati raccolti presso BDG della Regione Piemonte, archivi comunali, Genio Civile, giornali e informazioni raccolte in loco);
- indagine geomorfologica di dettaglio (relazione, cartografia storica, cartografia della dinamica evolutiva a scala adeguata);
- indagine fotografica (evidenziando lo stato delle opere idrauliche esistenti);
- rilievo topografico di dettaglio su un tratto sufficientemente ampio agganciato a capisaldi reali;
- verifica idraulica in moto permanente estesa almeno 200 m. a valle dellarea in esame con sezioni distanziate non meno di m. 30, riferita allo stato di fatto e a quella eventualmente modificata;
- cartografia di dettaglio delle aree inondabili per diversi Tr e altezze dacqua con individuazione dei settori a modesto battente e bassa energia e che non interferiscono con la dinamica del corso dacqua; cartografia di confronto con le modificazioni previste;
- studio dei possibili fenomeni di rigurgito a monte di ponti stradali esistenti prevedendo per le aree in esame minime impermeabilizzazioni, serbatoi o vasche di laminazione opportunamente dimensionate.
In assenza degli studi sopra citati è individuata una fascia di rispetto di 100 m. o di quelle precedentemente autorizzate".
- Pag. 69, Art. 25, Area d. 4 AS
Il punto 15) delle Prescrizioni Particolari riferito allarea d. 4.6 AS è stralciato.
- Pag. 73. Art. 25, Aree D. 4. (D. 4.7.)
I punti 10) e 11) delle Prescrizioni Particolari sono sostituiti dal seguente, che recita:
10/11) Prima dellattivazione degli interventi sulle aree e preliminarmente alla eventuale modifica delle fasce di rispetto dal torrente Tiglione, occorre sia prodotta una puntuale indagine estesa a tutto il tratto dasta comunale e alle aree extra comunali adiacenti e geomorfologicamente significative, che definisca in modo preciso le possibilità di utilizzo delle aree attraverso una relazione tecnica e realizzazione di cartografie di dettaglio relative al regime idraulico e alla dinamica evolutiva del torrente Tiglione e dei suoi affluenti minori provenienti dai rilievi collinari ed i rischi connessi sviluppando i seguenti contenuti:
- analisi storica dei fenomeni alluvionali (dati raccolti presso BDG della Regione Piemonte, archivi comunali, Genio Civile, giornali e informazioni raccolte in loco);
- indagine geomorfologica di dettaglio (relazione, cartografia storica, cartografia della dinamica evolutiva a scala adeguata);
- indagine fotografica (evidenziando lo stato delle opere idrauliche esistenti);
- rilievo topografico di dettaglio su un tratto sufficientemente ampio agganciato a capisaldi reali;
- verifica idraulica in moto permanente estesa almeno 200 m. a valle dellarea in esame con sezioni distanziate non meno di m. 30, riferita allo stato di fatto e a quella eventualmente modificata;
- cartografia di dettaglio delle aree inondabili per diversi Tr e altezze dacqua con individuazione dei settori a modesto battente e bassa energia e che non interferiscono con la dinamica del corso dacqua; cartografia di confronto con le modificazioni previste;
- studio dei possibili fenomeni di rigurgito a monte di ponti stradali esistenti prevedendo per le aree in esame minime impermeabilizzazioni, serbatoi o vasche di laminazione opportunamente dimensionate. In assenza degli studi sopra citati è individuata una fascia di rispetto di .100 m. o di quelle precedentemente autorizzate".
- Pag. 78, Art. 25, Area c. 1
Al punto 11.4) delle Prescrizioni Particolari, prima di: potranno essere dotati .... è inserito: non .....
Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 12 - 29602
L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Vigliano DAsti (AT). Variante Generale al Piano Regolatore Generale Intercomunale vigente interessante il Comune stesso. Approvazione
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
ART. 1
Di approvare, ai sensi degli artt. 15 e 17 della Legge Regionale 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, la Variante Generale al Piano Regolatore Generale Intercomunale vigente del Consorzio dei Comuni di Mongardino e Vigliano DAsti, per la parte interessante il territorio del Comune di Vigliano DAsti (AT), adottata e successivamente integrata e modificata con deliberazioni assembleari n. 6 in data 14.12.1994 e n. 1 in data 24.2.1995 e con deliberazioni consiliari afferenti il Comune di Vigliano DAsti, n. 18 in data 24.3.1997, n. 1 in data 28.1.1998 e n. 12 in data 15.4.1999, subordinatamente allintroduzione ex officio, negli elaborati progettuali della Variante al Piano, delle ulteriori modifiche, specificatamente riportate nellallegato documento A in data 22.12.1999, che costituisce parte integrante del presente atto deliberativo, fatte salve comunque le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 Nuovo Codice della Strada e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.
ART. 2
La documentazione definitiva, relativa alla Variante Generale al Piano Regolatore Generale Intercomunale vigente dei Comuni di Mongardino e Vigliano DAsti, relativa al territorio del Comune di Vigliano DAsti, debitamente vistata, si compone di:
Deliberazione consiliare n. 18 in data 24.3.1997, esecutiva ai sensi di legge
Deliberazione consiliare n. 1 in data 28.1.1998, esecutiva ai sensi di legge
- Elab. - Controdeduzioni comunali alle proposte di modifica effettuate dallAssessorato allUrbanistica della Regione Piemonte
- Tav.E/1 - Carta di sintesi della propensione al dissesto con classi di edificabilità, in scala 1:10000
- Elab.E/2 - Relazione illustrativa della Carta di sintesi della propensione al dissesto con classi di edificabilità
- Elab.E/2bis - Integrazioni alla Relazione illustrativa della Carta di sintesi della propensione al dissesto con classi di edificabilità
- Tav.E/V/1 - Uso del suolo in atto ai fini agricoli e forestali, in scala 1:5000
- Tav.E/V/2 - Carta delle infrastrutture tecniche, in scala 1:5000
- Tav.E/V/3/1 - Insediamenti esistenti - Capoluogo, in scala 1:2000
- Tav.E/V/3/2 - Insediamenti esistenti - Tiglione, in scala 1:2000
- Tav.E/V/3/3 - Insediamenti esistenti - Valgrande - Sabbionera, in scala 1:2000
- Tav.E/V/3/4 - Insediamenti esistenti - Camicia - Madonna - Valmontasca, in scala 1:2000
- Elab.E/V/3/5 - Insediamenti esistenti - Schede riassuntive di indagine
- Tav.E/V/4 - Individuazione dei lotti asserviti alledificazione rurale ai sensi dei commi 19° e 20° dellart. 25 della L.R. 56/77 e s.m.i., in scala 1:5000
- Tav.P/2 - Inquadramento generale, in scala 1:25000
- Elab.P/3 - Relazione geologico-tecnica su aree di completamento e di nuovo impianto
- Elab.P/3bis - Integrazioni alla Relazione geologico-tecnica
- Tav.P/V/2/3 - Sviluppo dei territori urbanizzati ed urbanizzandi - Valgrande - Sabbionera, in scala 1:2000
- Tav.P/V/2/4 - Sviluppo dei territori urbanizzati ed urbanizzandi - Camicia - Madonna - Valmontasca, in scala 1:2000
Deliberazione consiliare n. 12 in data 15.4.1999, esecutiva ai sensi di legge
- Elab. - Determinazioni comunali sulle proposte di modifica effettuate dallAssessorato allUrbanistica della Regione Piemonte
- Elab.P/1 - Relazione illustrativa
- Elab.P/3/tris - Integrazioni alla Relazione geologico-tecnica
- Elab.P/4 - Norme di attuazione e Schede normative di intervento
- Elab.P/5 - Tabelle riepilogative dei dati quantitativi
- Elab.P/6 - Scheda quantitativa dei dati urbani secondo il modello fornito dalla Regione
- Tav.P/V/1 - Planimetria generale, in scala 1:5000
- Tav.P/V/2/1 - Sviluppo dei territori urbanizzati ed urbanizzandi - Capoluogo, in scala 1:2000
- Tav.P/V/2/2 - Sviluppo dei territori urbanizzati ed urbanizzandi - Tiglione, in scala 1:2000
- Tav.P/V/3 - Sviluppo del Centro storico, in scala 1:1000.
(omissis)
Allegato
Modifiche da introdurre ex officio ai sensi dellart. 15, comma 11, della L.R. 56/77 s.m.i.
Sulla cartografia:
- Nella leggenda della tavola P/V/3 Sviluppo del Centro Storico alla voce Aree Normative di intervento urbanizzate prima della descrizione: Perimetro della zona Centrale Storica a prevalente destinazione residenziale del Capoluogo (di specifico interesse culturale ed ambientale, da salvaguardare ai sensi dellart. 24 della L.R. 56/77 e s.m.i.).
Sono inserite le sigle: a.1.1 e a.1.2".
Sul testo delle Norme Tecniche di Attuazione:
- Pag. 8, Art. 5
II punto i) dellintervento di Manutenzione straordinaria si intende stralciato.
- Pag. 22, Art. 18
Al punto 1), dopo: .... espressamente individuate .... è inserita la precisazione: .... in m. 150, salvo eventuali riduzioni regolarmente autorizzate, .....
- Pag. 29, Art. 25, Area b.0
Alla voce Indici Urbanistici ed edilizi, prima di: lf - 3,00 mc/mq è inserita la dizione: Indici massimi per interventi di ampliamento e per bassi fabbricati:.
- Pag. 35, Art. 25, Area a 1.1 e a 1.2
Al punto 2) delle Prescrizioni Particolari, prima di Il rilascio della Concessione Edilizia .... è inserita la frase: Nelle aree a 1.1 a 1.2 e in tutte le aree o contesti individuati ai sensi dellart. 24 della L.R. 56/77 e s.m.i., .....
- Pag. 41, Art. 25, Area b.1
Al punto 12) delle Prescrizioni Particolari, nella prima riga è stralciato il termine: .... ed E .....
- Pag. 44, Art. 25, Area b.3
Al punto 3) delle Prescrizioni Particolari, alla quarta riga, dopo: .... volume (v), sono subordinate .... è inserita la frase: .... al reperimento o assoggettamento delle aree a servizio di cui allart. 21 della L.R. 56/77 e s.m.i. così come modificato dalla L.R. 28/99 in attuazione del D.L. 114/98, nonchè .....
- Pag. 55, Art. 25, Area t.l. 3
I punti 8) e 9) delle Prescrizioni Particolari sono sostituiti con il seguente:
8) - Prima dellattivazione degli interventi sulle aree e preliminarmente alla eventuale modifica delle fasce di rispetto dal torrente Tiglione, occorre sia prodotta una puntuale indagine estesa a tutto il tratto dasta comunale e alle aree extra comunali adiacenti e geomorfologicamente significative, che definisca in modo preciso le possibilità di utilizzo delle are attraverso una relazione tecnica e realizzazione di cartografie di dettaglio relative al regime idraulico e alla dinamica evolutiva del torrente Tiglione e dei suoi affluenti minori provenienti dai rilievi collinari ed i rischi connessi sviluppando i seguenti contenuti:
- analisi storica dei fenomeni alluvionali (dati raccolti presso BDG della Regione Piemonte, archivi comunali, Genio Civile, giornali e informazioni raccolte in loco);
- indagine geomorfologica di dettaglio (relazione, cartografia storica, cartografia della dinamica evolutiva a scala adeguata);
- indagine fotografica (evidenziando lo stato delle opere idrauliche esistenti); - rilievo topografico di dettaglio su un tratto sufficientemente ampio agganciato a capisaldi reali;
- verifica idraulica in moto permanente estesa almeno 200 m. a valle dellarea in esame con sezioni distanziate non meno di m. 30, riferita allo stato di fatto e a quella eventualmente modificata;
- cartografia di dettaglio delle aree inondabili per diversi Tr e altezze dacqua con individuazione dei settori a modesto battente e bassa energia e che non interferiscono con la dinamica del corso dacqua; cartografia di confronto con le modificazioni previste;
- studio dei possibili fenomeni di rigurgito a monte di ponti stradali esistenti prevedendo per le aree in esame minime impermeabilizzazioni, serbatoi o vasche di laminazione opportunamente dimensionate.
In assenza degli studi sopra citati è individuata una fascia di rispetto di 100 m. o di quelle precedentemente autorizzate".
- Pag. 59, Art. 25, Area C.4. (C 4.3.)
- al punto 12) delle Prescrizioni Particolari, al termine del comma che recita: .... conformemente ai disposti del D.M. 11.3.1988" è aggiunta la frase: .... evitando di comprendere gli interventi citati al punto A2 del citato D.M.;
- al termine del comma che recita: .... allegati dello Strumento Urbanistico esecutivo; è aggiunta la frase:
.... e dovranno essere possibilmente condotte con lausilio di penetrometro statico e/o la realizzazione di sondaggi con prelievo di campioni da analizzarsi in laboratorio;.
- Pag. 59, Art. 25, Area c. 4.4
Lintero punto 13) delle Prescrizioni Particolari riferito allarea C.4.4. è stralciato.
- Pag. 63, Art. 25, Aree C. 4. A.S.
Al punto 15) delle Prescrizioni Particolari, seconda riga, dopo: ...., in particolare nel settore più elevato .... è aggiunta la prescrizione:
...., dovrà mantenersi inedificabile il settore indicato nella tavola allegata alla Relazione Geologico - Tecnica e .....
- Pag. 64, Art. 25, Aree C. 4. A.S.
- al punto 16) delle Prescrizioni Particolari, dopo: .... conformemente ai disposti del D.M. 11.03.1988; è aggiunta la frase:
.... evitando di comprendere gli interventi citati al punto A2 del citato D.M.;
- sempre al punto 16) il termine: tali documenti .... è sostituito con: tali indagini ....;
- ancora al punto 16) dopo: .... allegato dello Strumento Urbanistico esecutivo ....
deve essere aggiunta la seguente precisazione:
.... e dovranno essere possibilmente condotte con lausilio di penetrometro statico e/o la realizzazione di sondaggi con prelievo di campioni da analizzarsi in laboratorio .....
- Pag. 69, Art. 25, Aree D. 4. A.S.
- il punto 14) delle Prescrizioni Particolari è sostituito con il seguente che recita:
14/15) Prima dellattivazione degli interventi sulle aree e preliminarmente alla eventuale modifica delle fasce di rispetto dal torrente Tiglione, occorre sia prodotta una puntuale indagine estesa a tutto il tratto dasta comunale e alle aree extra comunali adiacenti e geomorfologicamente significative, che definisca in modo preciso le possibilità di utilizzo delle are attraverso una relazione tecnica e realizzazione di cartografie di dettaglio relative al regime idraulico e alla dinamica evolutiva del torrente Tiglione e dei suoi affluenti minori provenienti dai rilievi collinari ed i rischi connessi sviluppando i seguenti contenuti:
- analisi storica dei fenomeni alluvionali (dati raccolti presso BDG della Regione Piemonte, archivi comunali, Genio Civile, giornali e informazioni raccolte in loco);
- indagine geomorfologica di dettaglio (relazione, cartografia storica, cartografia della dinamica evolutiva a scala adeguata);
- indagine fotografica (evidenziando lo stato delle opere idrauliche esistenti);
- rilievo topografico di dettaglio su un tratto sufficientemente ampio agganciato a capisaldi reali;
- verifica idraulica in moto permanente estesa almeno 200 m. a valle dellarea in esame con sezioni distanziate non meno di m. 30, riferita allo stato di fatto e a quella eventualmente modificata;
- cartografia di dettaglio delle aree inondabili per diversi Tr e altezze dacqua con individuazione dei settori a modesto battente e bassa energia e che non interferiscono con la dinamica del corso dacqua; cartografia di confronto con le modificazioni previste;
- studio dei possibili fenomeni di rigurgito a monte di ponti stradali esistenti prevedendo per le aree in esame minime impermeabilizzazioni, serbatoi o vasche di laminazione opportunamente dimensionate.
In assenza degli studi sopra citati è individuata una fascia di rispetto di 100 m. o di quelle precedentemente autorizzate".
- Pag. 69, Art. 25, Area d. 4 AS
Il punto 15) delle Prescrizioni Particolari riferito allarea d. 4.6 AS è stralciato.
- Pag. 73. Art. 25, Aree D. 4. (D. 4.7.)
I punti 10) e 11) delle Prescrizioni Particolari sono sostituiti dal seguente, che recita:
10/11) Prima dellattivazione degli interventi sulle aree e preliminarmente alla eventuale modifica delle fasce di rispetto dal torrente Tiglione, occorre sia prodotta una puntuale indagine estesa a tutto il tratto dasta comunale e alle aree extra comunali adiacenti e geomorfologicamente significative, che definisca in modo preciso le possibilità di utilizzo delle aree attraverso una relazione tecnica e realizzazione di cartografie di dettaglio relative al regime idraulico e alla dinamica evolutiva del torrente Tiglione e dei suoi affluenti minori provenienti dai rilievi collinari ed i rischi connessi sviluppando i seguenti contenuti:
- analisi storica dei fenomeni alluvionali (dati raccolti presso BDG della Regione Piemonte, archivi comunali, Genio Civile, giornali e informazioni raccolte in loco);
- indagine geomorfologica di dettaglio (relazione, cartografia storica, cartografia della dinamica evolutiva a scala adeguata);
- indagine fotografica (evidenziando lo stato delle opere idrauliche esistenti);
- rilievo topografico di dettaglio su un tratto sufficientemente ampio agganciato a capisaldi reali;
- verifica idraulica in moto permanente estesa almeno 200 m. a valle dellarea in esame con sezioni distanziate non meno di m. 30, riferita allo stato di fatto e a quella eventualmente modificata;
- cartografia di dettaglio delle aree inondabili per diversi Tr e altezze dacqua con individuazione dei settori a modesto battente e bassa energia e che non interferiscono con la dinamica del corso dacqua; cartografia di confronto con le modificazioni previste;
- studio dei possibili fenomeni di rigurgito a monte di ponti stradali esistenti prevedendo per le aree in esame minime impermeabilizzazioni, serbatoi o vasche di laminazione opportunamente dimensionate.
In assenza degli studi sopra citati è individuata una fascia di rispetto di 100 m. o di quelle precedentemente autorizzate".
- Pag. 78, Art. 25, Area C. 1
Al punto 11.4) delle Prescrizioni Particolari, prima di: potranno essere dotati .... è inserito: non .....
Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 13 - 29603
Comune di Druogno (VCO). Elezione del Comitato per lAmministrazione separata dei beni civici di Druogno capoluogo, fraz. Gagnone, Orcenasco, Sagrogno e Sasseglio. Convocazione dei Comizi elettorali ai sensi dellart. 2, della Legge 17.04.1957, n. 278
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
di delegare il Presidente della Giunta Regionale ad indire i comizi elettorali per lelezione del Comitato per lAmministrazione separata dei beni civici del Comune di Druogno capoluogo, fraz. Gagnone, Orcenasco, Sagrogno e Sasseglio, per il giorno 28 maggio 2000.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 15 - 29605
Ambiti Territoriali di Caccia e Comprensori Alpini. Riconoscimento personalita giuridica privata. 6 elenco
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
il Comprensorio Alpino VC 1 Valle del Sesia è riconosciuto quale persona giuridica privata:
in quanto lo statuto risulta conforme allo statuto tipo approvato dalla Giunta regionale con provvedimento n. 5-24032 del 2.3.1998.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 28 - 29618
Attuazione del progetto Controllo delle acque destinate al consumo umano. Allineamento base dati in collaborazione con le ASL del Piemonte. Accantonamento a favore della Direzione Sanita Pubblica di L. 200.000.000 sul cap. 12292/2000
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
- di varare progetti obiettivo presentati dalle ASL piemontesi per lallineamento dei codici relativi agli archivi contenuti nel Sottosistema Catasto Infrastrutture (SCI) e Sottosistema Controllo Acque potabili (CAP), prevedendo incentivi economici da erogare agli operatori che ne verranno interessati;
- di accantonare la somma di L. 200.000.000 sul cap. 12292 del bilancio 2000 (100386/A) a favore della Direzione Sanità Pubblica, da assegnare alle ASL piemontesi per la realizzazione di progetti obiettivo per lallineamento dei dati contenuti nei sottosistemi CAP e SCI; lerogazione avverrà a seguito di successiva Determinazione Dirigenziale, alla presentazione da parte delle ASL di progetti obiettivo e sulla base dei dati effettivi rilevati.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 37 - 29627
Attivita di Educazione Sanitaria e promozione alla salute. Accantonamento alla Direzione Regionale Controllo delle Attivita Sanitarie degli importi di L. 177.000.000 sul capitolo 12250 e di L. 6000.000 sul capitolo 12286 del Bilancio Regionale 2000
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
- di accantonare alla Direzione Regionale Controllo delle Attivita Sanitarie, per il proseguimento delle iniziative di Educazione Sanitaria e promozione della salute, gli importi di:
* L. 177.000.000 sul capitolo 12250/2000 (100368/A);
* L. 600.000.000 sul capitolo 12286/2000. (100369/A)
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 41 - 29631
Reg. CEE 1260/99 - ob. 2 - DOCUP (Documento Unico di Programmazione). Periodo di programmazione 2000-2006. Programma Phasing Out. Approvazione con i poteri del Consiglio ai sensi dellart. 40 dello Statuto
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
per le considerazioni illustrate in premessa
di approvare il Documento Unico di Programmazione (DOCUP) e il Programma di Sostegno Transitorio (Phasing Out) redatti ai sensi del Reg. CEE 1260/99 - ob. 2 - periodo di programmazione 2000-2006 che costituiscono parte integrante della presente deliberazione (Allegato A).
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 46 - 29635
Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti il T.A.R. Piemonte proposto da privati per laccertamento del diritto a veder assoggettati a tassazione separata i compensi incentivanti la produttivita dellanno 1995. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dellavv. Claudio Pipitone. Spesa L. 1.000.000 (cap. 10560/2000)
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
di autorizzare il Presidente della Giunta Regionale a costituirsi nel giudizio avanti il T.A.R. Piemonte in premessa descritto ed alle conseguenti attività processuali a tutela dellinteresse dellEnte nel giudizio e nella eventuale successiva esecuzione, mediante la rappresentanza e difesa dellavv. Claudio Pipitone ed eleggendo domicilio presso lo stesso in Torino, Via Piffetti 7 bis.
La spesa presunta in L. 1.000.000 è impegnata sul cap. 10560 del bilancio 2000 e sarà liquidata con successivo provvedimento previa presentazione della relativa parcella debitamente vistata dal competente Ordine Professionale (478).
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 48 - 29637
Autorizzazione a costituirsi nel giudizio avanti al Tribunale di Ivrea instaurato da un Comune per laccertamento della proprieta di immobili trasferiti allA.S.L. 9 di Ivrea. Spesa L. 100.000 (cap. 10560/2000)
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
di autorizzare il Presidente della Giunta Regionale a costituirsi nel giudizio avanti il Tribunale di Ivrea in premessa descritto ed allesplicazione di ogni conseguente attività processuale a tutela dellinteresse dellEnte nel giudizio e nella eventuale successiva esecuzione, ivi compresa ogni opportuna eccezione e domanda anche in via riconvenzionale e nei confronti di terzi da chiamarsi in giudizio mediante la rappresentanza e difesa dellavv. Eugenia Salsotto ed eleggendo domicilio presso gli uffici della Regione Piemonte siti in Ivrea, Piazza Castello n. 5;
di incaricare lo studio Notaio Enrico Patrizio Mambretti, in Torino, Corso Vinzaglio n. 3 per gli adempimenti relativi alla procura speciale a norma dellart. 183 c.p.c.
La spesa presunta di L. 100.000 è accantonata sul cap. 10560 del bilancio 2000 e sarà liquidata con successivo provvedimento previa presentazione della relativa parcella vistata dal competente Collegio Notarile (A. 100389).
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 10 marzo 2000, n. 2 - 29649
Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti il Giudice di Pace di Torino proposto da un privato per ottenere il risarcimento dei presunti danni subiti in seguito ad una collisione con un cinghiale. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dellavv. Pier Carlo Maina
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a costituirsi nel giudizio avanti il Giudice di Pace di Torino in premessa descritto ed alle conseguenti attività processuali a tutela dellinteresse dellEnte nel giudizio e nella eventuale successiva esecuzione, mediante la rappresentanza e difesa dellavv. Pier Carlo Maina ed eleggendo domicilio presso la stessa in Torino, Piazza Castello 165.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 10 marzo 2000, n. 3 - 29650
Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti al T.A.R. Piemonte proposto da un privato avverso determinazione del Direttore Regionale della Direzione Territorio Rurale n. 411 del 24.12.1999 in materia di danni al comparto agricolo da avversita atmosferiche. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dellavv. Maria Lacognata
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
di autorizzare la Regione Piemonte in persona del Presidente della Giunta Regionale a costituirsi nel giudizio avanti al T.A.R. Piemonte in premessa descritto ed alle conseguenti attività processuali a tutela dellinteresse dellEnte nel giudizio e nella eventuale successiva esecuzione, mediante la rappresentanza e difesa dellavv. Maria Lacognata ed eleggendo domicilio presso la stessa in Torino, Piazza Castello 165.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 10 marzo 2000, n. 4 - 29651
Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti al T.A.R. Piemonte proposto da un Comune avverso D.G.R.P. n. 9-29155 del 17.1.2000. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dellavv. Anita Ciavarra
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a costituirsi nel giudizio avanti al T.A.R. Piemonte in premessa descritto ed alle conseguenti attività processuali a tutela dellinteresse dellEnte nel giudizio e nella eventuale successiva esecuzione, mediante la rappresentanza e difesa dellavv. Anita Ciavarra ed eleggendo domicilio presso la stessa in Torino, Piazza Castello 165.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 10 marzo 2000, n. 6 - 29653
Autorizzazione a proporre avanti il Tribunale di Torino giudizio congiuntamente a Azienda Ospedaliera O.I.R.M. - SantAnna e Commissario Liquidatore ex U.S.S.L. TO-IX contro una Società relativamente alla copertura assicurativa di un sinistro - Sentenza Corte dAppello di Torino n. 509 del 6.5.98. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dellavv. Gianfranco Zurlo di Torino
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
di autorizzare la Regione Piemonte in persona del Presidente della Giunta Regionale a proporre avanti il Tribunale di Torino giudizio nei confronti della TORO S.p.a. in premessa descritto ed allesplicazione di ogni conseguente attività processuale a tutela dellinteresse dellEnte nel giudizio e nella eventuale successiva esecuzione, ivi compresa ogni opportuna eccezione e domanda anche in via riconvenzionale e nei confronti di terzi da chiamarsi in giudizio, anche a titolo di garanzia, mediante la rappresentanza e difesa dellavv. Gianfranco Zurlo ed eleggendo domicilio presso lo stesso in Torino, Via Aurelio Saffi n. 17 alle condizioni di cui alla citata nota dellAzienda O.I.R..M. SantAnna prot. n.. 1377/9/Leg. del 22.2.2000
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 10 marzo 2000, n. 7 - 29654
Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti il TAR Piemonte proposto da privati per ottenere lannullamento dei provv. 3.2.2000, prot. 162/D2 e 3.2.2000, prot. 1851/346 D1 della Direzione Processo Legislativo e della Direzione Segreteria dellAssemblea Regionale. Patrocinio nel giudizio e nella successiva esecuzione dellavv. C. Pipitone. Spesa L. 1.000.000 (cap. 10560/2000)
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
di autorizzare il Presidente della Giunta regionale a costituirsi nel giudizio avanti il T.A.R. Piemonte in premessa descritto ed alle conseguenti attività processuali a tutela dellinteresse dellEnte nel giudizio e nella eventuale successiva esecuzione, mediante la rappresentanza e difesa dellavv. Claudio Pipitone ed eleggendo domicilio presso lo stesso in Torino, Via Piffetti n. 7 bis.
La spesa presunta in L. 1.000.000 è impegnata sul cap. 10560 del bilancio 2000 e sarà liquidata con successivo provvedimento previa presentazione della relativa parcella debitamente vistata dal competente Ordine professionale.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 10 marzo 2000, n. 9 - 29656
Applicazione della normativa sulle quote latte - criteri e procedure per lattribuzione dei quantitativi di latte della riserva regionale di cui allart. 1, comma 21, della legge 27 aprile 1999, n. 118 ed allart. 1, comma 1, del D.L. 4 febbraio 2000, n. 8
A relazione dell Assessore Bodo :
Visto il Reg. CEE n.3950/92, che istituisce un prelievo supplementare nel settore del latte e dei prodotti lattiero caseari;
Preso atto che con il Reg.CEE 1266/99 è stata prevista lapplicazione del suddetto regime di contingentamento per altri otto periodi consecutivi, a decorrere dal 1° aprile 2000;
Vista la Legge 468/92, che stabilisce le modalità di attuazione della normativa comunitaria sulle quote latte e sul prelievo supplementare, e successive modificazioni ed integrazioni, unitamente alle altre innumerevoli disposizioni emanate in materia;
Vista la Legge 118/99 che, allart.1, comma 21, prevede che le quote resesi disponibili a seguito dellattuazione della L.5/98 e successive modificazioni ed integrazioni, nonchè dallapplicazione degli articoli 2 e 3 del DPR 23.12.93, n.569, affluiscono alla riserva nazionale per essere ripartite fra le regioni e provincie autonome ai fini della successiva assegnazione ai produttori titolari di quota. Tale assegnazione deve essere effettuata sulla base di criteri oggettivi di priorità deliberati dalle stesse Amministrazioni, tenuto prioritariamente conto delle riduzioni derivanti dalla Legge 24.2.95, n.46. Secondo le disposizioni del successivo comma 21bis, non potranno beneficiare dellattribuzione in esame i produttori che abbiano venduto od affittato, in tutto od in parte, le quote di cui erano titolari nel corso dei periodi 97/98 e 98/99. Le disposizioni di cui sopra si applicano a decorrere dal periodo 99/2000;
Visto il D.L. 8/2000 che allart.1, comma 1, prevede che il quantitativo di latte attribuito dallU.E. con Regolamento (CE) 1256/99, affluisca alla riserva nazionale con decorrenza 1° aprile 2000, e venga ripartito fra le regioni e province autonome per la successiva assegnazione ai produttori, da effettuarsi entro tre mesi dalla data di conversione in legge del medesimo decreto, secondo criteri oggettivi di priorità determinati dalle stesse Amministrazioni. Almeno il 20% di detta riserva dovrà essere destinata ai giovani agricoltori richiedenti, salvo il caso di insufficienti richieste. Sono esclusi dallassegnazione i produttori che nel corso degli ultimi tre periodi abbiano ceduto, in tutto od in parte, le quote di cui erano titolari.
Considerato che il comma 2 del medesimo articolato, consente alle regioni e province autonome di stabilire - per coloro che hanno beneficiato delle assegnazioni ai sensi del D.L. 8/2000 e della L.118/99 - il divieto di trasferimento, totale o parziale, delle quote possedute per uno o più periodi, salvo documentati casi di forza maggiore;
Vista la Legge Regionale 8.7.99, n.17 Riordino dellesercizio delle funzioni amministrative in materia di agricoltura, alimentazione, sviluppo rurale, caccia e pesca e considerato che è in piena applicazione, a decorrere dal 1° gennaio 2000, la suddetta legge;
Visti in particolare, per la materia in esame:
- larticolo 2, comma 1, lettera i), per effetto del quale è trasferito alle province lesercizio delle funzioni relative agli interventi per la gestione delle quote di produzione;
- larticolo 6, comma 2, lettera d), che riserva alla Regione la definizione e ripartizione a livello subregionale dei quantitativi di riferimento in relazione alle politiche di regolamentazione delle produzioni;
Acquisite le proposte delle Amministrazioni provinciali, delle Organizzazioni Professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale tramite le loro organizzazioni regionali, nonchè delle Associazioni produttori latte riconosciute e livello regionale;
Viste le risultanze del Comitato ex art.8 della L.R. 17/99, riunito in data 2 marzo 2000;
Considerato opportuno, nella ratio della norma e nellesercizio del potere discrezionale regionale, nonchè sulla base di quanto emerso dagli atti e dagli incontri di cui sopra, che la definizione puntuale dei criteri e delle modalità operative di assegnazione delle quote della riserva venga stabilita da ciascuna provincia, in maniera tale da poter più correttamente rispondere alle peculiari situazioni produttive locali, alle esigenze ed alle aspettative che ne derivano, agli specifici obiettivi da perseguire per il mantenimento e lo sviluppo del comparto;
Ravvisata conseguentemente la necessità, al fine di consentire una corretta applicazione del regime e tenuto conto del ridotto margine temporale operativo prescritto dalla normativa in oggetto, di definire unicamente i criteri di ripartizione fra le province dei quantitativi della riserva nazionale assegnati alla Regione Piemonte;
Preso atto, a tale scopo, che:
- le quote della riserva nazionale ex L.118/99 sono attribuite alle regioni in misura proporzionale ai quantitativi individuali di riferimento, allocati presso ciascuna di esse, accertati per i periodi 1995/96 e 1996/97 ai sensi della L.5/98;
- le quote della riserva nazionale ex D.L. 8/2000 sono attualmente ripartite fra le regioni sulla base della media fra la distribuzione percentuale dei quantitativi di riferimento e delle produzioni accertate per i medesimi periodi 95/96 e 97/97;
Ritenuto corretto procedere alla ripartizione a livello subregionale (province) delle quote della riserva ex L.118/99 e D.L. 8/2000 mantenendo i medesimi criteri di cui al precedente periodo;
Ritenuto infine necessario - a tutela dellinteresse generale dei produttori e di un corretto governo del settore, considerando la quota secondo la sua vera ed unica funzione che è quella di un autorizzazione amministrativa per porre un limite alla produzione individuale di latte (specifico obiettivo della politica comunitaria) e non un bene rendita - che le quote assegnate non possano essere in tutto od in parte vendute, né affittate od essere comunque oggetto di contratti fino alla conclusione del periodo 2005/06 (31.3.2006), salvo il verificarsi di documentati cause di forza maggiore;
La Giunta Regionale, unanime,
delibera
Per quanto riportato in premessa:
1 - I quantitativi assegnati alla Regione Piemonte in applicazione dellarticolo 1, comma 21, della L.118/99 vengono ripartiti a livello subregionale (provincia) in misura proporzionale ai quantitativi individuali di riferimento allocati presso ciascuna di esse ed accertati per i periodi 1995/96 e 1996/97 ai sensi della L.5/98, distinti in quota consegna e vendite dirette;
2 - I quantitativi assegnati alla Regione Piemonte in applicazione dellarticolo 1, comma 1, del D.L. 8/2000 vengono ripartiti a livello subregionale (provincia) sulla base della media fra la distribuzione percentuale dei quantitativi di riferimento e delle produzioni accertate ex L.5/98 in ciascuna di esse per i periodi 95/96 e 96/97, ovvero secondo i criteri di distribuzione della riserva nazionale che risulteranno dal provvedimento di conversione in legge del medesimo decreto, se differenti;
3 - La ripartizione tra le province dei quantitativi della riserva regionale, nel rispetto delle indicazioni di cui sopra, sarà effettuata dalla Direzione Sviluppo dellAgricoltura;
4 - Le province provvederanno ad assegnare ai produttori operanti nel rispettivo territorio il quantitativo così ripartito, quale quota A ed a seguito di regolare domanda, secondo criteri di priorità e modalità preventivamente dalle stesse determinati. Tali criteri dovranno tenere conto delle indicazioni, dei termini e delle procedure contenute nelle disposizioni di legge, nei percorsi operativi indicati dallAIMA e dal Ministero, compatibilmente con la funzionalità dei collegamenti telematici e del sistema informativo e gestionale predisposto dalla stessa Azienda. Copia dellatto con il quale ciascuna amministrazione provinciale definisce i criteri di attribuzione dei quantitativi in questione dovrà essere trasmessa alla Direzione Sviluppo dellAgricoltura;
5 - Nellipotesi in cui i quantitativi disponibili presso un bacino provinciale risultino inferiori alle quote da assegnare ai produttori ivi operanti, questi riaffluiscono alla riserva regionale per essere ripartiti fra le altre province con gli stessi criteri di cui ai punti 1 e 2;
6 - Lassegnazione dei quantitativi della riserva di cui alla L.118/99 ed al DL 8/2000 ha validità, rispettivamente, per il periodo 99/2000 e per il periodo 2000/01. Dellavvenuta assegnazione dovrà essere data idonea comunicazione ai produttori beneficiari. Linserimento informatico delle modificazioni conseguenti allassegnazione medesima, sarà effettuata secondo le procedure disposte dallAIMA e le funzionalità disponibili nel sistema informativo per la gestione del regime delle quote latte. Alla Direzione Sviluppo dellAgricoltura dovrà essere presentato un dettagliato rendiconto dei quantitativi assegnati, fino al puntuale completamento della riserva disponibile presso ogni bacino provinciale, con modalità e procedure preventivamente concordate anche tenuto conto delle funzionalità del sistema informativo di supporto;
7 - In tutti i casi in cui il produttore beneficiario dellassegnazione di quantitativi della riserva di cui ai punti 1 e 2 procede a trasferire, in tutto od in parte, la propria quota, lo stesso perde la frazione di quota assegnata in applicazione del presente atto, che rientra pertanto nella riserva provinciale.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 10 marzo 2000, n. 12 - 29659
L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Favria (TO). Approvazione del Piano Particolareggiato interessante gli ambiti RE 31 - RE 32 - RE 33 e della contestuale variante allo Strumento Urbanistico Generale Comunale vigente
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
ART. 1
Di approvare, ai sensi degli artt. 17 e 40 della Legge Regionale 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, il Piano Particolareggiato interessante gli ambiti RE 31 - RE 32 - RE 33 e la contestuale variante al Piano Regolatore Generale vigente adottati dal Comune di Favria, in provincia di Torino, con deliberazioni consiliari n. 42 in data 8.6.1999 e n. n. 66 in data 9.11.1999 - fatte salve le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 Nuovo Codice della Strada e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni - subordinatamente allintroduzione ex officio, negli elaborati progettuali, delle modifiche specificatamente riportate nellallegato documento A in data 8.2.2000 che costituisce parte integrante al presente provvedimento.
ART. 2
Di decidere losservazione presentata a seguito della pubblicazione degli atti dello Strumento Urbanistico Esecutivo, in Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente, secondo quanto specificato in narrativa.
ART. 3
Di stabilire in anni 10, dalla data del presente provvedimento, i tempi entro i quali dovrà essere attuato il Piano Particolareggiato in argomento ed i termini entro cui, a norma di legge, dovranno essere espletate le procedure di acquisizione delle aree.
ART. 4
La documentazione relativa al Piano Particolareggiato interessante gli ambiti RE 31 - RE 32 - RE 33 ed alla contestuale variante al Piano Regolatore Generale vigente, adottata dal Comune di Favria, debitamente vistata, si compone di:
- deliberazione consiliare n. 42 in data 8.6.1999, integrata con deliberazione consiliare n. 66 in data 9.11.1999 (questultima comprensiva della Relazione esplicativa e del Piano particellare di esproprio), esecutive ai sensi di legge, con allegato: Elaborati afferenti il Piano Particolareggiato
- Elab.All.1 - Relazione illustrativa
- Tav.2 - Planimetria Generale di P.P.E., in scala 1:1000
- Tav.3 - Planimetrie alla scala del P.R.G.C. - Piante e sezioni, in scala 1:5000 e 1:2000
- Tav.4 - Planimetrie alla scala catastale - Planimetrie, in scala 1:750
- Tav.5 - Progetto planovolumetrico degli interventi previsti - Piante e sezioni, in scala 1:200
- Elab.All.6.1 - Progetto preliminare - Opere di urbanizzazione primaria - Relazione tecnica
- Tav.6.2 - Progetto Opere di urbanizzazione primaria - Piante e sezioni, in scala 1:200
- Elab.All.6.3 - Progetto preliminare - Opere di urbanizzazione primaria - Computo metrico estimativo
- Elab.All.7.1 - Progetto preliminare - Opere di urbanizzazione secondaria - Relazione tecnica
- Tav.7.2 - Progetto Opere di urbanizzazione secondaria - Piante e sezioni, in scala 1:200
- Elab.All.7.3 - Progetto preliminare - Opere di urbanizzazione secondaria - Computo metrico estimativo
- Elab.All.8 - Norme specifiche di attuazione
- Elab.All.9 - Schema di convenzione
- Elab. - Relazione geologica, geotecnica
- Elab. - Relazione esplicativa, con allegato il Piano particellare di esproprio
Elaborati afferenti la contestuale variante al vigente P.R.G.C.
- Elab. - Variante al P.R.G.C. - Relazione
- Tav.5 - Variante al P.R.G.C. - Progetto definitivo - Planimetrie, in scala 1:5000
- Tav.6 - Variante al P.R.G.C. - Progetto definitivo - Planimetrie, in scala 1:2000
- Elab. - Variante al P.R.G.C. - Osservazioni-controdeduzioni.
(omissis)
Allegato
Elenco modificazioni introdotte ex officio alle Norme di Attuazione del P.P.E.
Art. 1 - Parametri urbanistici ed edilizi
Aggiungere al termine del punto 1.1 Volumetria la seguente ulteriore prescrizione:
- leventuale utilizzo a scopo abitativo del sottotetto, anche se conseguente ai trasferimenti di cubatura sopra ammessi, determina linclusione della volumetria del sottotetto stesso nel computo complessivo di P.P.E. ed è subordinato al rispetto dei requisiti di abitabilità (illuminazione naturale, altezza media e collegamento diretto dallunità abitativa sottostante); inoltre sostituire al punto 1.3 Altezza massima" il valore mt. 7.60" con mt. 7.50".
Art. 2 - Posizionamento degli edifici e accessi alle proprietà
Quale ultimo comma introdurre la seguente ulteriore disposizione: In ogni caso non saranno ammessi accessi diretti sulla viabilità principale dallarea a parcheggio pubblico S.15 oltre a quelli già esistenti..
Deliberazione della Giunta Regionale 10 marzo 2000, n. 13 - 29660
L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di San Giacomo Vercellese (VC). Approvazione del Piano Regolatore Generale Comunale
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
ART. 1
Di approvare, ai sensi dellart. 15 della Legge Regionale 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, il Piano Regolatore Generale del Comune di San Giacomo Vercellese (VC), adottato e successivamente modificato ed integrato con deliberazioni consiliari n. 23 in data 12.12.1997 e n.14 in data 9.4.1999, subordinatamente allintroduzione ex officio, negli elaborati progettuali, delle ulteriori modifiche, specificatamente riportate nellallegato documento in data 16.2.2000, che costituisce parte integrante del presente atto deliberativo, fatte comunque salve le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 Nuovo Codice della Strada e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.
ART.2
La documentazione costituente il Piano Regolatore Generale del Comune di San Giacomo Vercellese, debitamente vistata, si compone di:
ATTI AMMINISTRATIVI:
di adozione e successive modificazioni del P.R.G.C. in argomento
- D.C. n. 23 in data 12.12.1997, esecutiva ai sensi di legge
- D.C. n. 14 in data 9.4.1999, esecutiva ai sensi di legge
ATTI TECNICI:
costituenti gli elaborati adottati e/o riconfermati con i sopracitati atti amministrativi
- Elab.Doc.A - Relazione
- Elab. - Relazione geologico-tecnica
- Tav. 1 - Carta geologica, in scala 1:25.000
- Tav. 2 - Carta geoidrologica , in scala 1:10.000
- Tav. 3 - Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica ed idoneità alla destinazione urbanistica del territorio, in scala 1:10.000
- Tav. 4 - Planimetria. Individuazione delle aree di nuova destinazione urbanistica, in scala 1:5.000
- Elab.Doc.A - Allegato A.2a.1. Tabulati di elaborazione e lettura dei dati del rilievo dello stato di fatto
- Tav.Doc.A - Allegato A.2a.2. Individuazione grafica delle entità rilevate, in scala 1:1.500
- Tav.1R Doc.A - Allegato A.2b. Condizioni igienico-strutturali degli edifici, in scala 1:1.500
- Tav.2R Doc.A - Allegato A.2b. Destinazioni prevalenti dei piani terra, in scala 1:1.500
- Tav.3R Doc.A - Allegato A.2b. Condizioni prevalenti degli altri piani, in scala 1:1.500
- Tav.4R Doc.A - Allegato A.2b. Rete idrica, in scala 1:1.500
- Tav.5R Doc.A - Allegato A.2b. Rete pubblica illuminazione, in scala 1:1.500
- Tav.6R Doc.A - Allegato A.2b. Rete fognaria, in scala 1:1.500
- Tav.7R Doc.A - Allegato A.2b. Rete metano, in scala 1:1.500
- Tav.8R Doc.A - Allegato A.3. Uso del suolo in atto ai fini agricoli, forestali ed estrattivi, in scala 1:5.000
- Tav.1P Doc.B - Planimetria sintetica di piano e delle previsioni urbanistiche dei comuni contermini, in scala 1:25.000
- Tav.2P Doc.B - Destinazioni duso e vincoli, in scala 1:5.000
- Tav.3P Doc.B - Destinazioni duso e vincoli, in scala 1:2.000
- Tav.4P Doc.B - Destinazioni duso e vincoli e categorie dintervento, in scala 1:1.000
- Elab.Doc.C - Norme di Attuazione
- Elab.Doc.D - Scheda quantitativa dei dati urbani
- Elab. - Relazione geologico-tecnica.Integrazioni (Stesura giugno 1997 con 2^ revisione 2/1999)
- Elab. - Relazione geologico-tecnica.Integrazioni (Stesura maggio 1998)
- Tav. 01i - Carta geoidrologica , in scala 1:10.000
- Tav. 02i - Carta litotecnica , in scala 1:10.000
- Tav. 03i - Carta geomorfologica, in scala 1:10.000 - Elab - Controdeduzioni ad osservazioni e rilievi
- Elab.Doc.C - Controdeduzioni. Norme di Attuazione.
(omissis)
Allegato
Elenco delle modifiche introdotte ex officio sul testo delle Norme di Attuazione.
Articolo 22 ultimo comma
- Eliminare la prescrizione che recita: Nellapplicazione delle norme di salvaguardia ....omissis....
Art. 23 lett. a)
- aggiungere nel quinto capoverso la precisazione previa stipula di apposite convenzioni che definiscano oneri, cautele ed attrezzature di uso pubblico da porre in essere.
Art. 26 lettera c)
- Sostituire il verbo dovrà riportato dopo le parole Lattuazione della SUE con potrà
Articolo 29
- Eliminare al primo capoverso le parole e, alloccorrenza, si individuano spazi per ampliamenti
- Sostituire al punto b) - parametro Np il valore 3 (tre) con 2 (due)
Articolo 40 quale ultimo comma
- Introdurre le seguenti ulteriori disposizioni: Fermo restando quanto sopra affermato, i contenuti dellelaborato geologico-tecnico-integrazioni, allegato alla delibera n. 14 del 9.4.1999, devono comunque intendersi così corretti:
- Area 6
In carenza di uno studio idraulico più completo sul torrente Rovasenda e di una più puntuale individuazione degli interventi di difesa atti a garantire una totale sicurezza dellarea anche per TR = 200 anni, si inserisce larea in classe III.
Nuove opere o costruzioni saranno ammesse solo a seguito della realizzazione di interventi di riassetto territoriale finalizzati alleliminazione o minimizzazione della situazione di rischio. Con tali interventi si dovranno definire gli obiettivi che le opere devono raggiungere in relazione alleffettiva eliminazione e/o minimizzazione della pericolosità. Lutilizzazione delle aree, comunque, dovrà quindi essere considerata sospesa sino alla verifica delle opere completate.
- Area 8
Per una profondità pari a 40 metri dal rio Oriol è individuata una fascia rientrante nella classe III. Oltre tale limite il territorio è inserito cautelativamente in classe II con gli interventi sistematori previsti quali: innalzamento della soglia delle costruzioni, muro di contenimento per acque a bassa energia.
- Aree 9 - 11 - c
In considerazione del fatto che tali aree potrebbero essere interessate da fenomeni di esondazione da parte del torrente Rovasenda con TR medio-elevato la classe di rischio loro attribuita è la III.
- Area 10
Il posizionamento dellarea è in classe III. Nuove opere o costruzioni saranno ammesse solo a seguito della realizzazione di interventi di riassetto territoriale finalizzati alleliminazione o minimizzazione della situazione di rischio. Con tali interventi si dovranno definire gli obiettivi che le opere devono raggiungere in relazione alleffettiva eliminazione e/o minimizzazione della pericolosità.
Lutilizzazione delle aree, comunque, dovrà quindi essere considerata sospesa sino alla verifica della validità delle opere completate."
Deliberazione della Giunta Regionale 10 marzo 2000, n. 14 - 29661
Legge Regionale n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Calliano (AT). Approvazione della 6^ Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
ART.1
Di approvare, ai sensi del combinato disposto di cui agli artt. 15 e 17 della L.R. 5.12.1977 n, 56 e successive modificazioni, la 6^ Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente del Comune di Calliano (AT), adottata e successivamente modificata con deliberazioni consiliari n. 14 in data 15.5.1997, n. 48 in data 17.11.1997, n. 51 in data 22.12.1997 e n. 17 in data 28.4.1999, subordinatamente allintroduzione ex officio, negli elaborati progettuali, delle ulteriori modificazioni specificatamente riportate nellallegato documento A in data 3.2.2000, che costituisce parte integrante al presente provvedimento e fatte salve, comunque, le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 Nuovo Codice della Strada e del relativo regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.
ART.2
La documentazione definitiva relativa alla 6^ Variante al Piano Regolatore Comunale vigente del Comune di Calliano, debitamente vistata, si compone di:
-deliberazioni consiliari n. 14 in data 15.5.1997, n. 48 in data 17.11.1997 e n. 51 in data 22.12.1997, esecutive ai sensi di legge, con allegato:
- Elab. -Relazione con allegata tav. P1V6, Planimetria Progetto, tavola di raffronto, in scala 1:5.000;
- Elab. -Norme di Attuazione;
- Elab. -Relazione Geologico-Tecnica;
- Elab. -Carta Geoidrologica;
- Tav.I -Carta Geo-Litotecnica, in scala 1:10.000;
- Tav.II -Carta Geomorfologica e dei dissesti, in scala 1:10.000;
- Tav.III -Carta Geoidrologica, in scala 1:10.000;
- Tav.IIIa -Carta di sintesi-Concentrico, in scala 1:2.000;
- Tav.IIIb -Carta di sintesi Frazione S.Desiderio, in scala 1:2.000;
- Tav.IIIc -Carta di sintesi Frazione Perrona, in scala 1:2.000;
- Tav.IIId -Carta di sintesi zona ricettivo-Alberghiera e aree industriali, in scala 1:2.000;
- Tav.A0V6 -Inquadramento territoriale previsioni di piano, in scala 1:25.000;
- Tav.A3V6 -Tracciato acquedotto, in scala 1:5.000; - Tav.A4V6 -Tracciato fognatura, in scala 1:5.000;
- Tav.A10V6 -Tracciato rete gas, in scala 1:5.000;
- Tav.P4V6 -Categorie dintervento edilizio Centro storico, in scala 1:1.000;
Deliberazione Consiliare n. 17 in data 28.4.1999, esecutiva ai sensi di legge, con allegato:
- Elab. -Relazione;
- Elab. -Norme di Attuazione;
- Tav.P1V6 -Planimetria di progetto, in scala 1:5.000;
- Tav.P2V6 -Destinazioni duso del suolo, in scala 1:2.000;
- Tav.P31V6 -Destinazioni duso del suolo frazione San Desiderio, in scala 1:2.000;
- Tav.P32V6 -Destinazioni duso del suolo frazione Perrona, in scala 1:2.000;
- Tav.P5V6 -Zona ricettivo alberghiera ed aree industriali, in scala 1:2.000.
(omissis)
Allegato
Modifiche da introdurre ex officio ai sensi dellart. 15, comma 11, della L.R. 56/77 e s.m. ed i.
1) Sui contenuti specifici.
Sono stralciate le seguenti aree residenziali:
- n. 16 (a nord del capoluogo);
- n. 19 (a sud del capoluogo - erroneamente indicata con il n. 16 nelle presenti controdeduzioni);
- n. 26, parte residua;
- n. 33.
Conseguentemente nelle tabelle di zona sono stralciati tutti i dati quantitativi relativi alle aree residenziali sopracitate.
Nella tabella di zona, relativa allarea turistico ricettiva identificata con la sigla RA2", sono modificati i seguenti parametri urbanistici:
- lindice territoriale indicato in 0,45 mc/mq è ridotto a 0,26 mc/mq;
- lindice fondiario indicato in 0,56 mc/mq è ridotto a 0,32 mc/mq;
- il volume aggiuntivo da ampliamento, nuova edificazione indicato in 11.042 mc è ridotto a 5.000 mc.
- Inoltre è stralciata la dizione la superficie coperta non potrà essere superiore a 2.000 mq.
Per larea produttiva PN2", è stralciata la residua parte dellarea non interessata da edifici esistenti.
2) Sulle norme di attuazione e relative tabelle di zona.
Al punto 4.6.13 - Art. 55 (pag. 42), sono apportate le seguenti modifiche:
- alla seconda riga è stralciata la nota: *1" e la relativa disposizione, che recita - 1* un albergo di massimo 25 stanze e;
- dopo la dizione bassi fabbricati è aggiunta la seguente dizione adibiti ad uso accessorio con un altezza massima di mt. 3,00";
- alla quarta riga il numero 500 è sostituito con 50, inoltre la successiva e conseguente nota che recita 2* 1.500" è stralciata;
alla fine del disposto sono stralciate la nota *4" e la relativa disposizione: 4* la costruzione dellalbergo dovrà avere unaltezza massima di 7.50 mt., quella dei bassi fabbricati di 4.50 mt.; tutti gli edifici dovranno avere le caratteristiche delle cascine depoca limitrofe soprattutto in relazione al rapporto tra larghezza e lunghezza e dimensione e cadenza delle aperture; la concessione sarà subordinata al parere vincolante della commissione provinciale 91 bis della L.R. 56/77 e s.m. ed integrazioni".
Alla fine del testo, è inserita la seguente prescrizione: tutti gli interventi dovranno essere sottoposti al parere vincolante della commissione provinciale di cui allart. 91 bis della L.R. 56/77 e s.m. ed integrazioni.
Deliberazione della Giunta Regionale 10 marzo 2000, n. 20 - 29667
Modifica della DCR 613-1208 del 25 gennaio 2000 L.15 marzo 1997, n. 59, art.21 e D.P.R. 18 giugno 1998, n.233. Approvazione Piano regionale di dimensionamento delle istituzioni scolastiche statali. Assunzione del provvedimento da parte della Giunta regionale con i poteri del Consiglio ex art.40 dello Statuto
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
1. di modificare, avvalendosi della facoltà attribuitagli dallart.40 dello Statuto regionale, la DCR 613-1208 del 25 gennaio 2000 L.15 marzo 1997, n.59, art.21 e D.P.R. 18 giugno 1998, n.233. Approvazione Piano regionale di dimensionamento delle istituzioni scolastiche statali, secondo quanto indicato e motivato nellAllegato 1 alla presente deliberazione, sua parte integrante;
2. di considerare la presente deliberazione quale modifica, a tutti gli effetti, della DCR.613-1208 del 25 gennaio 2000 e di conseguenza di considerare lAllegato 1 alla presente deliberazione, quale modifica del Piano regionale ed in particolare dellAllegato 1 alla citata DCR, al quale si fa riferimento;
3. di considerare pertanto le istituzioni dimensionate, indicate nellAllegato 1, idonee per il proseguimento delliter procedurale stabilito dal citato D.P.R.233/1998, art.4, comma 1.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 10 marzo 2000, n. 28 - 29674
Programma straordinario di investimenti in edilizia sanitaria ai sensi dellart. 20 della Legge 11.03.1988 n. 67 - I triennio - Variazione di assestamento relativa alla R.S.A. di Cumiana. Adozione con i poteri del Consiglio regionale ai sensi dellart. 40 dello Statuto
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
- di approvare, con i poteri del Consiglio Regionale ai sensi dellart. 40 dello Statuto della Regione Piemonte, la variazione del numero di posti letto della R.S.A. di Cumiana da n. 60 per anziani non autosufficienti più n. 10 per disabili a n. 21 posti letto per la riabilitazione per minori cerebrolesi.
- di trasmettere la presente deliberazione al Consiglio regionale per la ratifica.
(omissis)
DETERMINAZIONI
DEI DIRIGENTI
La legenda esplicativa relativa ai codici delle Direzioni e dei Settori è pubblicata a pagina del presente Bollettino (Ndr)
Giunta regionale
Codice 28.5
D.D. 29 novembre 1999, n. 472
Saldo commessa di Gestione C.S.I. Piemonte anno 1996. Spesa di lire 1.103.809.239= (Cap. 12190/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di provvedere al saldo della fattura n. 1312 del 25.9.1997 sulla commessa di Gestione per lanno 1996 in favore del C.S.I. Piemonte per lire 1.103.809.239= oneri fiscali compresi
- di impegnare, per il saldo di cui sopra, limporto di L. 1.103.809.239 sul cap. 12190/99 (accantonamento n. 363129/A).
Il Dirigente responsabile
Ezio Turaglio
Codice 28.1
D.D. 29 novembre 1999, n. 474
S.n.c. Croce Gialla di Grugliasco - Sostituzione del Direttore Sanitario - A.S.L. n. 5
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
Di prendere atto della sostituzione da parte della S.n.c. Croce Gialla di Grugliasco del Direttore Sanitario Dott. Giovanni Brusasco da parte del Dott. Offredi - Viana Reinaldo iscritto allOrdine dei Medici della Provincia di Torino.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso entro il termine di 60 giorni innanzi al T.A.R..
Il Dirigente responsabile
Margherita Colombano
Codice 28.1
D.D. 29 novembre 1999, n. 475
Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dellOrganizzazione: Life Ambulanza - A.L.A. di Nichelino
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
LOrganizzazione Life Ambulanza - A.L.A. con sede in Nichelino, Via Vittorio Veneto n. 11 è iscritta al Registro Regionale del Volontariato Settore Sanità.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. entro il termine di 30 gg. dalla notificazione.
Il Dirigente responsabile
Margherita Colombano
Codice 28.1
D.D. 29 novembre 1999, n. 476
Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dellOrganizzazione: Volontari Psichiatrici Insieme - VOL.P.I. di Torino
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
LOrganizzazione Volontari Psichiatrici Insieme - VOL.P.I. con sede in Torino, Via Leoncavallo n. 2 è iscritta al Registro Regionale del Volontariato Settore Sanità.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. entro il termine di 30 gg. dalla notificazione.
Il Dirigente responsabile
Margherita Colombano
Codice 28.5
D.D. 30 novembre 1999, n. 486
Convenzione tra la Regione Piemonte e il Consorzio per il Sistema Informativo (CSI-Piemonte) per il conferimento di incarico relativo alla implementazione del Sistema informativo Sanitario Regionale. Spesa di Lire 576.000.000= (Cap. 12170/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di approvare lofferta tecnico-economica, con il relativo piano di attività, del CSI-Piemonte inerente limplementazione delle procedure informatiche della Direzione regionale Programmazione Sanitaria, relativamente allattuazione di un progetto per un Sistema Informativo di supporto alla Programmazione Sanitaria, Componente di integrazione 1999-2000" per una spesa complessiva pari a L. 924.000.000 o.f.i.;
- di dare atto che lattività del progetto indicato nellAllegato A avrà termine entro il 31/12/2000;
- di affidare al CSI-Piemonte lesecuzione della commessa di cui alla scheda allegata (Allegato A) finanziando quota parte di tale progetto per un totale di lire 576.000.000= o.f.i. per lanno in corso;
- di impegnare, per laffidamento di cui sopra, limporto di L. 576.000.000= sul cap. 12170/99 (accantonamento n. 364611).
Il Direttore regionale
Luigi Robino
Codice 28.5
D.D. 30 novembre 1999, n. 487
Gestione del Sistema informativo Sanitario Regionale da parte del C.S.I. Piemonte. Saldo gestione 1999, saldo fatture periodo 1987-89 e conguaglio IVA per fattura saldo gestione 1996. Spesa totale di lire 843.006.385= (Cap. 12170/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di affidare lincarico della gestione del Sistema Informativo Sanitario Regionale per il mese di dicembre 1999 al CSI-Piemonte, provvedendo ad impegnare quale quota a saldo per laffidamento di cui sopra, limporto di L. 492.936.000= o.f.i.
- di impegnare la somma di lire 9.275.707= quale integrazione IVA 1% riferita a fattura a saldo per attività di gestione del C.S.I. Piemonte per lanno 1996.
- di impegnare la somma di lire 340.794.678= o.f.i. per il saldo di fatture scadute e non liquidate relative al periodo 1987-89 riguardanti attività e servizi prestati dal C.S.I. Piemonte in favore dellAssessorato alla Sanità;
per un totale di lire 843.006.385= da impegnarsi sul capitolo 12170/99 (accantonamento n. 364611).
Il Dirigente responsabile
Ezio Turaglio
Codice 28.5
D.D. 30 novembre 1999, n. 489
Rinnovo affidamento di fornitura di servizi in campo informatico alla Cooperativa Eta Beta. Spesa per mese di Dicembre 1999 lire 4.392.480= e saldo per periodo gennaio-settembre 1999 spesa di lire 48.541.640=. Capitolo 12170 bilancio 1999
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di impegnare la cifra di lire 48.541.640= o.f.i. quale saldo da liquidare alla Cooperativa Eta Beta per laffidamento di servizi in campo informativo per il periodo gennaio - settembre 1999 sul capitolo 12170 del bilancio 1999
- di rinnovare, per le motivazioni in premessa illustrate, alla Società Cooperativa Eta Beta a r.l. Lungo Dora Voghera 22 - 10153 Torino, per un totale di 800 ore, laffidamento della fornitura di servizi di cui allallegata convenzione;
- di stabilire che la predetta fornitura di servizi, per la quale si prevede una spesa totale di L. 52.709.760= (I.V.A. compresa), dovrà essere resa con le modalità indicate in premessa e riportate nellallegato schema di convenzione, che fa parte integrante del presente provvedimento;
- di impegnare la somma di L. 4.392.480= (I.V.A. compresa) per la spesa relativa al periodo dicembre 1999 sul capitolo 12170 del bilancio 1999
alla spesa totale di lire 52.934.120 si fa fronte con D.G.R. n. 29-28796 del 29 novembre 1999 accantonamento n. 364611.
Il Direttore regionale
Luigi Robino
Codice 28.5
D.D. 30 novembre 1999, n. 491
Impegno somme per erogazioni di cassa alle Aziende Sanitarie. Lire 109.548.000.000.=. (Cap. 12280/99). E Lire 36.619.000.000 (Cap. 12300/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di impegnare le seguenti somme:
lire 97.329.000.000= sul capitolo 12280/99 (accantonamento n. 363130) I 365392
lire 12.219.000.000= sul capitolo 12280/99 (accantonamento n. 364609) I 365393
lire 36.619.000.000= sul capitolo 12300/99 (accantonamento n. 364610) I 365541
da utilizzarsi per predisporre, con successivi provvedimenti, lerogazione in favore delle Aziende Sanitarie (dalla ASL 1 alla ASL 22), delle Aziende Ospedaliere (S. Giovanni Battista di Torino, C.T.O./C.R.F./M. Adelaide, O.I.R.M./S. Anna, S. Luigi di Orbassano, Ospedale Maggiore Di Novara, Ospedale S. Croce/Carle di Cuneo, Ospedale S.S. Antonio e B. Arrigo di Alessandria), ed agli Enti a convenzione obbligatoria ex art. 41, 42, 43 della legge 833/78 (Ordine Mauriziano, Ospedale Valdese di Torino, Casa di Cura S. Camillo, Casa di Cura Ausiliatrice, P.O. Gradenigo, Istituto Beata Vergine della Consolata, Fondazione S. Maugeri Clinica del Lavoro e della Riabilitazione di Veruno, Centro Auxologico di Piancavallo) delle restanti somme occorrenti a garantire un corretto flusso di pagamenti nei tempi previsti dalle norme nazionali e regionali di riferimento.
- ai seguenti impegni si fa fronte con deliberazioni della Giunta Regionale n. 35-28531 del 11.11.1999 (accantonamento n. 363130) e n. 29-28796 del 29.11.1999 (accantonamenti n. 364609 e n. 364610).
Il Dirigente responsabile
Ezio Turaglio
Codice 28.1
D.D. 7 dicembre 1999, n. 501
Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dellE.N.P.A. di Ovada
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
LE.N.P.A. con sede in Ovada, Strada S. Evasio n. 52 è iscritta al Registro Regionale del Volontariato Settore Sanità.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. entro il termine di 30 gg. dalla notificazione.
Il Dirigente responsabile
Margherita Colombano
Codice 28.1
D.D. 7 dicembre 1999, n. 502
Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dellOrganizzazione: Associazione Italiana Donatori Organi (A.I.D.O) di Carpignano Sesia
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
LOrganizzazione Associazione Italiana Donatori Organi (A.I.D.O.) con sede in Carpignano Sesia, Piazza Volontari Libertà n. 4 è iscritta al Registro Regionale del Volontariato Settore Sanità.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. entro il termine di 30 gg. dalla notificazione.
Il Dirigente responsabile
Margherita Colombano
Codice 28.1
D.D. 7 dicembre 1999, n. 503
Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dellOrganizzazione: Associazione Italiana Donatori Organi (A.I.D.O) di Villafranca Piemonte
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
LOrganizzazione Associazione Italiana Donatori Organi (A.I.D.O.) con sede in Villafranca Piemonte, Via Valzania n. 10 è iscritta al Registro Regionale del Volontariato Settore Sanità.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. entro il termine di 30 gg. dalla notificazione.
Il Dirigente responsabile
Margherita Colombano
Codice 28.1
D.D. 7 dicembre 1999, n. 504
Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dellOrganizzazione: Associazione Italiana Donatori Organi (A.I.D.O) di Lanzo Torinese
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
LOrganizzazione Associazione Italiana Donatori Organi (A.I.D.O.) con sede in Lanzo Torinese, Via Vittorio Emanuele II n. 2/C è iscritta al Registro Regionale del Volontariato Settore Sanità.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. entro il termine di 30 gg. dalla notificazione.
Il Dirigente responsabile
Margherita Colombano
Codice 28
D.D. 7 dicembre 1999, n. 505
Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 19 di Asti
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;
- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il patto di buon governo di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell11.11.1999;
- di dare atto che lAzienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, laccertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.
Il Direttore regionale
Luigi Robino
Codice 28
D.D. 13 dicembre 1999, n. 507
Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione Azienda Sanitaria Ospedaliera di Cuneo
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;
- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il patto di buon governo di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata alla D.G.R. n. 55 - 28551 dell11.11.1999;
- di dare atto che lAzienda ha segnalato delle possibili criticità derivanti da cause eccezionali, laccertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.
Il Direttore regionale
Luigi Robino
Codice 28.1
D.D. 13 dicembre 1999, n. 517
Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dellOrganizzazione: V.I.T.A. di Chieri
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
LOrganizzazione V.I.T.A. con sede in Chieri, Via San Giorgio n. 19 è iscritta al Registro Regionale del Volontariato Settore Sanità.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. entro il termine di 30 gg. dalla notificazione.
Il Dirigente responsabile
Margherita Colombano
Codice 28.1
D.D. 13 dicembre 1999, n. 518
Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dellOrganizzazione: Lega Italiana per la lotta alla Sclerosi Multipla (L.I.S.M.) - Sezione di Bra di Bra
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
LOrganizzazione Lega Italiana per la lotta alla Sclerosi Multipla (L.I.S.M.) - Sezione di Bra, con sede in Bra, Via Vittorio Emanuele n. 3 è iscritta al Registro Regionale del Volontariato Settore Sanità.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. entro il termine di 30 gg. dalla notificazione.
Il Dirigente responsabile
Margherita Colombano
Codice 28
D.D. 16 dicembre 1999, n. 519
Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 13 di Novara
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;
- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il patto di buon governo di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell11.11.1999;
- di dare atto che lAzienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, laccertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.
Il Direttore regionale
Luigi Robino
Codice 28
D.D. 16 dicembre 1999, n. 520
Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 14 di Omegna
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;
- di escludere dalla precedente conformità laumento di una U.O.A. nel Dipartimento di Salute Mentale, in quanto in contrasto con le esigenze di razionalizzazione dellorganizzazione aziendale;
- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il patto di buon governo di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell11.11.1999;
- di dare atto che lAzienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, laccertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.
Il Direttore regionale
Luigi Robino
Codice 28
D.D. 16 dicembre 1999, n. 521
Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione Azienda Sanitaria Locale n. 7 di Chivasso
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;
- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il patto di buon governo di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell11.11.1999;
- di dare atto che lAzienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, laccertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.
Il Direttore regionale
Luigi Robino
Codice 28
D.D. 16 dicembre 1999, n. 522
Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione Azienda Sanitaria Locale n. 9 di Ivrea
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;
- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il patto di buon governo di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell11.11.1999;
- di dare atto che lAzienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, laccertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.
Il Direttore regionale
Luigi Robino
Codice 28
D.D. 16 dicembre 1999, n. 523
Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione Azienda Sanitaria Locale n. 20 di Alessandria
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;
- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il patto di buon governo di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell11.11.1999;
- di dare atto che lAzienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, laccertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.
Il Direttore regionale
Luigi Robino
Codice 28
D.D. 16 dicembre 1999, n. 524
Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione Azienda Sanitaria Locale n. 12 di Biella
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;
- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il patto di buon governo di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell11.11.1999;
- di dare atto che lAzienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, laccertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.
Il Direttore regionale
Luigi Robino
Codice 28.1
D.D. 16 dicembre 1999, n. 526
Determinazione n. 480/28.1 del 30.11.1999. Associazione Croce Bianca Valsusina di Susa - A.S.L. n. 5. Autorizzazione definitiva allesercizio dellattività di trasporto infermi a mezzo di autoambulanza
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di autorizzare lAssociazione Croce Bianca Valsusina di Susa allesercizio dellattività di trasporto infermi a mezzo autoambulanza, fermo restando quantaltro previsto dalla determinazione n. 480/28.1 del 30.11.1999;
- di prendere atto che lattività è effettuata mediante le ambulanze di trasporto AB199DW - TO59526L - TO60450N - TO42039P - TOW93910.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso entro il termine di 60 giorni innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale.
Il Dirigente responsabile
Margherita Colombano
Codice 28.1
D.D. 20 dicembre 1999, n. 527
Albo regionale degli Enti Ausiliari che gestiscono strutture per la riabilitazione ed il reinserimento sociale dei tossicodipendenti. CooperativaSociale Agricola Terra Mia - Centro di Accoglienza Diurna Il Mulino Grande Str. Carpice 17 Moncalieri. Iscrizione di struttura semiresidenziale
(omissis)
Il Dirigente responsabile
Margherita Colombano
Codice 28.1
D.D. 20 dicembre 1999, n. 528
Albo regionale degli Enti Ausiliari che gestiscono strutture per la riabilitazione ed il reinserimento sociale dei tossicodipendenti. Associazione di Solidarietà Rinascita Centro di Accoglienza Diurna - via Varrone, 5, Asti. Iscrizione di struttura semiresidenziale
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
Liscrizione allAlbo regionale degli Enti Ausiliari che gestiscono strutture per la riabilitazione ed il reinserimento sociale dei tossicodipendenti del Centro di Accoglienza Diurna semiresidenziale, via Varrone 5, Asti gestito dallAssociazione di Solidarietà Rinascita nellarea terapeutico - riabilitativa.
La conseguente definizione della retta in L. 49.600 giornaliere, incrementata annualmente del tasso programmato dinflazione, da corrispondersi da parte delle AA.SS.LL. per ogni tossicodipendente inserito nella suddetta struttura semiresidenziale.
Il Dirigente responsabile
Margherita Colombano
Codice 28.1
D.D. 20 dicembre 1999, n. 529
Iscrizione allAlbo degli Enti Ausiliari che gestiscono strutture per la riabilitazione ed il reinserimento sociale dei tossicodipendenti del Centro Residenziale di Breve Accoglienza (C.R.A.B.), gestito dalla Cooperativa sociale Centro di Solidarietà lApprodo di Asti
(omissis)
Il Dirigente responsabile
Margherita Colombano
Codice 28.1
D.D. 20 dicembre 1999, n. 530
Albo regionale degli Enti Ausiliari che gestiscono strutture per la riabilitazione ed il reinserimento sociale dei tossicodipendenti. Comunità residenziale Casa Speranza gestita dallAssociazione Madonna del Giovane - sede di via del Bottegone n. 9. - fraz. Chiavazza Biella - Cambiamento area di iscrizione
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Il passaggio dallarea pedagogico - riabilitativa a quella terapeutico - riabilitativa della comunità residenziale Casa Speranza gestita dallAssociazione Madonna del Giovane, con sede in via del Bottegone n. 9, fraz. Chiavazza Biella già iscritta allAlbo Regionale degli Enti Ausiliari con D.P.G.R. 28.6.1996 n. 2507.
- la definizione della retta in L. 70.800 giornaliere, incrementata annualmente del tasso programmato dinflazione, da corrispondersi da parte delle AA.SS.LL. per ogni tossicodipendente inserito nella suddetta Comunità residenziale.
Il Dirigente responsabile
Margherita Colombano
Codice 28
D.D. 21 dicembre 1999, n. 531
Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 18 di Alba
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;
- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il patto di buon governo di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell11.11.1999;
- di dare atto che lAzienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, laccertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.
Il Direttore regionale
Luigi Robino
Codice 28
D.D. 21 dicembre 1999, n. 532
Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Ospedaliera OIRM/S. Anna di Torino
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;
- di escludere dala precedente conformità lorganizzazione dipartimentale che, così come dichiarato dal Direttore Generale dellAzienda, troverà formalizzazione nellanno 2000.
- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il patto di buon governo di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell11.11.1999;
- di dare atto che lAzienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, laccertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.
Il Direttore regionale
Luigi Robino
Codice 28
D.D. 21 dicembre 1999, n. 533
Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 10 di Pinerolo
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;
- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il patto di buon governo di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell11.11.1999;
- di dare atto che lAzienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, laccertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.
Il Direttore regionale
Luigi Robino
Codice 28
D.D. 21 dicembre 1999, n. 534
Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 2 di Torino
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;
- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il patto di buon governo di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell11.11.1999;
- di dare atto che lAzienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, laccertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.
Il Direttore regionale
Luigi Robino
Codice 28
D.D. 21 dicembre 1999, n. 535
Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 5 di Collegno
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;
- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il patto di buon governo di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell11.11.1999;
- di dare atto che lAzienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, laccertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.
Il Direttore regionale
Luigi Robino
Codice 28
D.D. 21 dicembre 1999, n. 536
Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 3 di Torino
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;
- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il patto di buon governo di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell11.11.1999;
- di dare atto che lAzienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, laccertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.
Il Direttore regionale
Luigi Robino
Codice 28.5
D.D. 22 dicembre 1999, n. 539
Erogazione Straordinaria alle Aziende Sanitarie delle anticipazioni di cassa relative allanno 1998. Spesa di Lire 26.305.333.981= Capitolo 12280/98 e di lire 97.694.666.019= Capitolo 12280/99
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
Di erogare, per le motivazioni espresse in premessa, con le modalità previste dallart. 35 della Legge 119/81, la somma totale di L. 124.000.000.000= alle Aziende Sanitarie della Regione Piemonte nella misura indicata nellallegato prospetto A facente parte integrante della presente determinazione, quale erogazione di una quota straordinaria riferita allesercizio 1998.
- alla spesa di Lire 124.000.000.000= si fa fronte con determinazioni dirigenziali:
- n. 455 del 30.11.1998 per lire 26.305.333.981 impegno n. 330401 assunto sul bilancio 1998,
- n. 491 del 30.11.1999 per lire 97.329.000.000= impegno n. 365392 e per lire 365.666.019= impegno n. 365393 assunti sul bilancio 1999.
Il Dirigente responsabile
Ezio Turaglio
Codice 28
D.D. 22 dicembre 1999, n. 540
Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 8 di Chieri
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99, organizzandosi al momento con dipartimenti funzionali e per obiettivi;
- di dare atto che il Dipartimento di Cardiologia, previsto nella proposta di piano di organizzazione, potrà essere considerato per obiettivi ai sensi della L.R. 10/95 oppure configurarsi come Unità Operativa Autonoma aggregata al Dipartimento di Medicina;
- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il patto di buon governo di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell11.11.1999, tenuto conto della ripartizione corretta dei finanziamenti DEA;
- di dare atto che lAzienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, laccertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.
Il Direttore regionale
Luigi Robino
Codice 28.2
D.D. 22 dicembre 1999, n. 543
Determinazione n. 448/28.2 del 17.11.99 - Finanziamento Progetti Emergenza Territoriale Anno 99 - Rideterminazione saldo a favore A.S.L. 19 a seguito di presentazione di rendiconto
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
Di approvare la situazione contabile relativa allA.S.L. 19 come indicato nellelenco allegato al presente atto a seguito della presentazione del rendiconto delle spese sostenute nellanno 1998.
La somma di L. 708.831.578, erogata in esubero rispetto al fabbisogno quantificato con il Progetto 99 sarà comunque destinata dallAzienda a coprire spese relative allemergenza territoriale o per eventuali necessità che si presentino nellanno in corso o come anticipo per la gestione dellanno 2000.
Il Dirigente responsabile
Valter Galante
Codice 28.2
D.D. 22 dicembre 1999, n. 544
Determinazione n. 448/28.2 del 17.11.99 - Finanziamento Progetti Emergenza Territoriale Anno 99 - Rideterminazione saldo a favore A.S.L. 20 a seguito di presentazione di rendiconto
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
Di approvare la situazione contabile relativa allA.S.L. 20 come indicato nellelenco allegato al presente atto a seguito della presentazione del rendiconto delle spese sostenute nellanno 1998.
La somma dovuta allAzienda sarà impegnata ed erogata non appena la disponibilità sul Bilancio dellanno 2000 le permetterà.
Il Dirigente responsabile
Valter Galante
Codice 28
D.D. 24 dicembre 1999, n. 545
Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 21 di Casale M.to
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;
- di escludere dalla precedente conformità sia il Dipartimento area urgenza, che non può configuarsi come strutturale in quanto composto da ununica struttura complessa (UOA), sia lUONA di Gastroenterologia, in quanto funzione non prevista dal PSR e non oggetto di Accordo di quadrante;
- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il patto di buon governo di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell11.11.1999;
- di dare atto che lAzienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, laccertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.
Il Direttore regionale
Luigi Robino
Codice 28
D.D. 28 dicembre 1999, n. 547
Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Ospedaliera S. Luigi di Orbassano
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;
- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il patto di buon governo di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell11.11.1999;
- di dare atto che lAzienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, laccertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.
Il Direttore regionale
Luigi Robino
Codice 28
D.D. 28 dicembre 1999, n. 548
Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 15 di Cuneo
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;
- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il patto di buon governo di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell11.11.1999;
- di dare atto che lAzienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, valutabili esclusivamente per quanto riguarda lesercizio 1999, e laccertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.
Il Direttore regionale
Luigi Robino
Codice 28
D.D. 28 dicembre 1999, n. 551
Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria locale n. 17 di Savigliano
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;
- di precisare che la valutazione dellorganizzazione dipartimentale è limitata a quanto evidenziato negli organigrammi aziendali pur in mancanza di coerenza degli stessi con il modello 10;
- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il patto di buon governo di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell11.11.1999;
- di precisare che, per quanto riguarda le osservazioni dellA.L.S. relative ai costi 1998, base di calcolo per il Patto di Buon Governo, gli stessi saranno oggetto di successiva verifica nellambito dellapprovazione del conto consuntivo del medesimo anno;
- di dare atto che lAzienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, laccertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.
Il Direttore regionale
Luigi Robino
Codice 28
D.D. 28 dicembre 1999, n. 552
Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Ospedaliera Maggiore della Carità di Novara
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;
- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il patto di buon governo di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell11.11.1999;
- di dare atto che lAzienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, laccertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.
Il Direttore regionale
Luigi Robino
Codice 28
D.D. 29 dicembre 1999, n. 553
Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 11 di Vercelli
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;
- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il patto di buon governo di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell11.11.1999;
- di dare atto che lAzienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, laccertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.
Il Direttore regionale
Luigi Robino
Codice 28
D.D. 29 dicembre 1999, n. 554
Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 22 di Novi Ligure
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;
- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il patto di buon governo di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell11.11.1999;
- di dare atto che lAzienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, laccertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.
Il Direttore regionale
Luigi Robino
Codice 28
D.D. 30 dicembre 1999, n. 556
Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Locale n. 6 di Ciriè
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;
- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il patto di buon governo di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell11.11.1999;
- che nellambito del rendiconto economico sarà espressamente valutato il costo reale relativo al processo di spostamento dellassistenza sanitaria delle popolazioni dei Comuni di Alpignano e Val della Torre, viste le implicazioni di tale spostamento nellambito del rispetto dei parametri stabiliti con il patto di Buon Governo;
- di dare atto che lAzienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, laccertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.
Il Direttore regionale
Luigi Robino
Codice 28
D.D. 30 dicembre 1999, n. 557
Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Ospedaliera di Alessandria
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;
- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il patto di buon governo di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell11.11.1999;
- di dare atto che lAzienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, laccertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.
Il Direttore regionale
Luigi Robino
Codice 28
D.D. 30 dicembre 1999, n. 558
Art. 11 L.R. 61/97. Valutazione piano di attività annuale 1999 e proposta piano di organizzazione. Azienda Sanitaria Ospedaliera di Mondovì
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di ritenere la proposta di piano di organizzazione conforme agli indirizzi del P.S.R., a quanto concordato in sede di accordo di quadrante e in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 29/93 così come richiamato dal D.Lgs. 229/99;
- di dare atto che i dipartimenti identificati come funzionali e misti sono da considerarsi per obiettivi ai sensi della L.R. 10/95;
- di dare atto che il piano di attività 1999 è predisposto coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale e con il patto di buon governo di cui alla D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999 così come integrata dalla D.G.R. n. 55 - 28551 dell11.11.1999;
- di dare atto che lAzienda ha segnalato delle possibili criticità finanziarie derivanti da cause eccezionali, laccertamento effettivo delle quali sarà effettuato al momento della valutazione e controllo delle attività e qualità dei servizi così come stabilito nella D.G.R. n. 1-28352 del 14.10.1999.
Il Direttore regionale
Luigi Robino
Codice 30.3
D.D. 1 giugno 1999, n. 270
LL.RR. nn. 18/84, 22/90 Art. 3 e 59/96 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale per lanno 1996 - Autorizzazione alla liquidazione della 1ª e 2ª rata di contributo concesso alla Società Delta s.a.s. di Prarostino per lavori di Ristrutturazione ed ampliamento presidio Casa di Riposo Prealpi per definizione R.A. - R.A.F. in Prarostino - Impegno di L. 179.400.000 (Cap. 27190/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di autorizzare lerogazione della 1ª e 2ª rata del contributo di cui trattasi e di liquidare il relativo importo di L. 179.400.000 alla Società Delta s.a.s. di Prarostino per lavori di Ristrutturazione ed ampliamento presidio Casa di Riposo Prealpi per definizione R.A. - R.A.F. in Prarostino, secondo le modalità definite;
- di impegnare limporto di L. 179.400.000 sul Cap. 27190/99 - residui perenti - del bilancio per lesercizio finanziario 1999;
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino
Codice 30.3
D.D. 9 giugno 1999, n. 289
LL.RR. nn. 18/84, 22/90 e 40/95 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale (a rimborso) per lanno 1995 - Autorizzazione alla liquidazione al Comune di Montegrosso dAsti della 3ª rata di contributo concesso - Impegno di L. 59.840.250 (Cap. 27190/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di autorizzare lerogazione della 3º rata del contributo di cui trattasi e di liquidare il relativo importo di L. 59.840.250 al Comune di Montegrosso dAsti, secondo le modalità definite allart. 11 dalla Legge Regionale 21.03.1984, n. 18;
- di impegnare limporto di L. 59.840.250 sul Cap. 27190/99 - residui perenti - del bilancio per lesercizio finanziario 1999.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino
Codice 30.3
D.D. 9 giugno 1999, n. 290
LL.RR. nn. 18/84, 22/90 e 40/95 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale (a rimborso) per lanno 1995 - Autorizzazione alla liquidazione allOspedale S. Antonio di Caraglio della 1ª rata di contributo concesso - Impegno di L. 87.990.000 (Cap. 27190/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di autorizzare lerogazione della 1º rata del contributo di cui trattasi e di liquidare il relativo importo complessivo di L. 87.990.000 allOspedale S. Antonio di Caraglio, secondo le modalità definite allart. 11 della Legge Regionale 21.03.1984 n. 18;
- di assegnare limporto di L. 87.990.000 sul Cap. 27190/99 - residui perenti - del bilancio per lesercizio finanziario 1999.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino
Codice 30.3
D.D. 29 luglio 1999, n. 391
LL.RR. nn. 18/84, 22/90 e 40/95 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale (a rimborso) per lanno 1995 - Autorizzazione alla liquidazione al Comune di Montegrosso dAsti della 4ª rata di contributo concesso - Impegno di L. 19.946.750 (Cap. 27190/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di autorizzare lerogazione della 4º rata del contributo di cui trattasi e di liquidare il relativo importo di L. 19.946.750 al Comune di Montegrosso dAsti, secondo le modalità definite allart. 11 della Legge Regionale 21.03.1984, n. 18;
- di impegnare limporto di L. 19.946.750 sul Cap. 27190/99 - residui perenti - del bilancio per lesercizio finanziario 1999.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino
Codice 30.3
D.D. 3 agosto 1999, n. 400
LL.RR. nn. 18/84, 22/90 e 40/95 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale (a rimborso) per lanno 1996 - Autorizzazione alla liquidazione allEnte Casa di Riposo Ottolenghi di Acqui Terme della 1ª rata di contributo concesso - Impegno di L. 73.500.000 (Cap. 27190/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di autorizzare lerogazione della 1º rata del contributo di cui trattasi e di liquidare il relativo importo di L. 73.500.000 allEnte Casa di Riposo Ottolenghi di Acqui Terme, secondo le modalità definite allart. 11 della Legge Regionale 21.03.1984 n. 18;
- di impegnare limporto di L. 73.500.000 sul Cap. 27190/99 - residui perenti - del bilancio per lesercizio finanziario 1999.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino
Codice 30.3
D.D. 25 agosto 1999, n. 425
LL.RR. nn. 18/84 e 22/90 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale per lanno 1992 - Autorizzazione alla liquidazione al Comune di Margarita della 3º rata di contributo concesso - Impegno di L. 90.000.000 (Cap. 27190/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di autorizzare lerogazione della 3º rata del contributo di cui trattasi e di liquidare il relativo importo di L. 90.000.000 al Comune di Margarita, secondo le modalità definite allart. 11 della Legge Regionale 21.03.1984 n. 18;
- di impegnare limporto di L. 90.000.000 sul Cap. 27190/99 - residui perenti - del bilancio per lesercizio finanziario 1999.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino
Codice 30.3
D.D. 25 agosto 1999, n. 426
LL.RR. nn. 18/84, 22/90 e 10/96 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale (a rimborso) per lanno 1996 - Autorizzazione alla liquidazione al Comune di Canelli della 1º rata di contributo concesso - Impegno di L. 87.306.000 (Cap. 27190/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di autorizzare lerogazione della 1º rata del contributo di cui trattasi e di liquidare il relativo importo di L. 87.306.000 al Comune di Canelli, secondo le modalità definite allart. 11 della Legge Regionale 21.03.1984 n. 18;
- di impegnare limporto di L. 87.306.000 sul Cap. 27190/99 - residui perenti - del bilancio per lesercizio finanziario 1999.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino
Codice 30.3
D.D. 27 agosto 1999, n. 432
L.R. n. 22/90 Art. 4 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione di contributi in conto capitale per lanno 1996 - Ente Casa di Riposo S. Francesco di Assisi di Guarene (CN) - Lavori di manutenzione straordinaria - Autorizzazione alla liquidazione - Impegno di L. 25.241.000 (Cap. 27190/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di autorizzare lerogazione del contributo di cui trattasi e di liquidare il relativo importo di L. 25.241.000 a favore della Casa di Riposo S. Francesco di Assisi di Guarene (CN).
- di impegnare la derivante spesa di L. 25.241.000 sul Cap. 27190/99 (residui perenti agli effetti amministrativi) del bilancio per lesercizio finanziario 1999.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino
Codice 30.3
D.D. 21 settembre 1999, n. 454
LL.RR. nn. 18/84 e 22/90 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale per lanno 1994. - Autorizzazione alla liquidazione allEnte Casa di Riposo M. Cassinelli ved. Tirone di Montafia dAsti della 2ª rata di contributo concesso - Impegno di L. 90.000.000 (Cap. 27190/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di autorizzare lerogazione della 2º rata del contributo di cui trattasi e di liquidare il relativo importo di L. 90.000.000 allEnte Casa di Riposo M. Cassinelli ved. Tirone di Montafia dAsti, secondo le modalità definite allart. 11 della Legge Regionale 21.03.1984 n. 18;
- di impegnare limporto di L. 90.000.000 sul Cap. 27190/99 - residui perenti - del bilancio per lesercizio finanziario 1999.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino
Codice 30.3
D.D. 21 settembre 1999, n. 455
LL.RR. nn. 18/84 e 22/90 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale per lanno 1994. - Autorizzazione alla liquidazione al Comune di Pagno della 4º rata di contributo concesso - Impegno di L. 20.000.000 (Cap. 27190/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di autorizzare lerogazione della 4º rata del contributo di cui trattasi e di liquidare il relativo importo di L. 20.000.000 al Comune di Pagno, secondo le modalità definite allart. 11 della Legge Regionale 21.03.1984 n. 18;
- di impegnare limporto di L. 20.000.000 sul Cap. 27190/99 - residui perenti - del bilancio per lesercizio finanziario 1999.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino
Codice 30.3
D.D. 22 settembre 1999, n. 457
LL.RR. nn. 18/84, 22/90 e 40/95 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale (a rimborso) per lanno 1995 - Autorizzazione alla liquidazione al Comune di Magliano Alpi della 1º rata di contributo concesso - Impegno di L. 93.300.000 (Cap. 27190/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di autorizzare lerogazione della 1º rata del contributo di cui trattai e di liquidare il relativo importo di L. 93.300.000 al Comune di Magliano Alpi, secondo le modalità definite allart. 11 della Legge Regionale 21.03.1984, n. 18;
- di impegnare limporto di L. 93.300.000 sul Cap. 27190/99 - residui perenti - del bilancio per lesercizio finanziario 1999.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino
Codice 30.3
D.D. 29 settembre 1999, n. 462
LL.RR. nn. 18/84, 22/90 art. 3 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale per lanno 1994 - Autorizzazione alla liquidazione della 2ª rata di contributo concesso allEnte Ospedale e OO.PP. Annesse di Vigone per la realizzazione dei lavori di Ristrutturazione del presidio Cottolengo in RA - RAF - Impegno di L. 90.000.000 (Cap. 27190/99). Modifica della denominazione dellEnte beneficiario in Centro Servizi Socio-Assistenziali e Sanitari
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di prendere atto della modifica della denominazione dellEnte beneficiario in Centro Servizi Socio-Assistenziali e Sanitari anzichè Ospedale e OO.PP. Annesse.
- di autorizzare lerogazione della 2ª rata del contributo di cui trattasi e di liquidare il relativo importo di L. 90.000.000 allEnte Centro Servizi Socio-Assistenziali e Sanitari di Vigone per la realizzazione dei lavori di Ristrutturazione del presidio Cottolengo in RA - RAF, secondo le modalità definite;
- di impegnare limporto di L. 90.000.000 sul Cap. 27190/99 - residui perenti - del bilancio per lesercizio finanziario 1999;
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino
Codice 30.3
D.D. 18 ottobre 1999, n. 487
LL.RR. nn. 18/84, 22/90 e 59/96 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale (a rimborso) per lanno 1996 - Autorizzazione alla liquidazione allEnte Casa di Riposo G. Fogliotti di Isola dAsti della 2ª rata di contributo concesso - Impegno di L. 132.900.000 (Cap. 27190/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di autorizzare lerogazione della 2 a rata del contributo di cui trattasi e di liquidare il relativo importo di L. 132.900.000 allEnte Casa di Riposo G. Fogliotti di Isola dAsti, secondo le modalità definite allart. 11 della Legge Regionale 21.03.1984 n. 18;
- di impegnare limporto di L. 132.900.000 sul Cap. 27190/99 - residui perenti - del bilancio per lesercizio finanziario 1999.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino
Codice 30.3
D.D. 28 ottobre 1999, n. 494
LL.RR. nn. 18/84, 22/90 Art. 3 e 59/96 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale per lanno 1996 - Autorizzazione alla liquidazione della 1ª e 2ª rata di contributo concesso al Comune di Orbassano per lavori di Riconversione ex asilo per realizzazione Centro Diurno per disabili - n. 20 utenti in Orbassano - Impegno di L. 210.000.000 (Cap. 27190/99) - Proroga dei termini di inizio dei lavori in sanatoria
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di prorogare di 188 giorni i termini fissati con Determinazione Dirigenziale n. 156/15421 del 18.12.97 per linizio dei lavori di Riconversione ex asilo per realizzazione Centro Diurno per disabili - n. 20 utenti in Orbassano;
- di fissare il nuovo termine per linizio dei lavori di cui trattasi entro la data del 22.09.98 mentre il nuovo termine di ultimazione resta stabilito in 300 giorni naturali consecutivi dal verbale di consegna dei lavori medesimi;
- di autorizzare lerogazione della 1ª e 2ª rata del contributo di cui trattasi e di liquidare il relativo importo di L. 210.000.000 al Comune di Orbassano per lavori di Riconversione ex asilo per realizzazione Centro Diurno per disabili - n. 20 utenti in Orbassano, secondo le modalità definite;
- di impegnare limporto di L. 210.000.000 sul Cap. 27190/99 - residui perenti - del bilancio per lesercizio finanziario 1999;
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino
Codice 30.3
D.D. 3 novembre 1999, n. 504
LL.RR. nn. 18/84 -22/90 e 40/95 - Finanziamento Presidi Socio-Assistenziali - Assegnazione dei contributi in conto capitale a rimborso parziale del 50% per lanno 1996 -Ente Opera Pia Tapparelli DAzeglio di Saluzzo (CN) - Lavori di Ristrutturazione per la trasformazione dellex corsia donne in 5 appartamenti per anziani autosufficienti - Autorizzazione alla liquidazione - Impegno di L. 19.967.000 (cap. 27190/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di autorizzare lerogazione del saldo del contributo di cui trattasi, e di liquidare il relativo importo di L. 19.967.000 allEnte Opera Pia Tapparelli DAzeglio di Saluzzo, secondo le modalità definite;
- di impegnare limporto di L. 19.967.000 sul Cap. 27190/99 - residui perenti - del bilancio per lesercizio finanziario 1999;
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino
Codice 30.2
D.D. 12 novembre 1999, n. 537
Fondo per la gestione delle attività socio-assistenziali di cui alla L.R. n. 62/95 e s.m.i.. Impegno della somma di L. 20.317.290.080. sul Capitolo 11950/99
Preso atto che la Giunta Regionale, con D.G.R. n. 29-28383 del 18.10.1999, ha proposto al Consiglio Regionale lapprovazione dei criteri per il riparto del Fondo per la gestione dei servizi socio-assistenziali di cui alla L.R. n. 62/95 e s.m.i..
Considerato che i tempi di approvazione dei criteri per il riparto da parte del Consiglio Regionale, ai sensi dellart. 44 della L.R. 62/95, potrebbero comportare il non rispetto dei tempi previsti dalla normativa vigente per limpegno delle somme a disposizione sui competenti capitoli di bilancio;
Tutto ciò premesso,
IL DIRIGENTE
Visti gli artt. 3 e 16 del Decreto Legislativo n. 29/93 da ultimo modificato dalla Legge n. 448/98;
Visto lart. 22 della L.R. 51/97;
Vista la L.R. 55/81;
Vista la nota prot. nº 295/30 del 12.01.1999, con la quale il Direttore della Direzione Politiche Sociali assegna ai Dirigenti Responsabili di Settore le risorse finanziarie disponibili sui capitoli di bilancio relativi alle materie di specifica competenza, nellambito delle risorse finanziarie assegnate e in conformità con gli indirizzi in materia disposti dalla Giunta Regionale con provvedimenti n. 6-27003 del 6.04.99 Allegato A - Attività 1 - n. 30-28384 del 18.10.99 - Allegato A - Attività 2.
determina
Di impegnare la somma di L. 20.317.290.080.= sul Cap. 11950/99 (Accantonamento 361543/A)
Tale somma sarà erogata, previa approvazione dei criteri per il riparto da parte del Consiglio regionale e con successiva determina dirigenziale ai soggetti individuati nellAll. A che forma parte integrante della presente determinazione.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di gg. 60 dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Attilio Miglio
Codice 30.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 539
Attuazione progetto Ali per lAutonomia - Dal disagio allinclusione sociale attraverso nuove professionalità e servizi. Assegnazione finanziamento ai soggetti attuatori. Impegno di spesa di L. 983.000.000 sul capitolo 11880/99 e sul capitolo 11912/99
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
Di dare attuazione al progetto A.L.I. per lAutonomia - Dal disagio allinclusione sociale attraverso nuove professionalità e servizi", finanziato dal Dipartimento degli Affari Sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri nellambito del progetto quadro I percorsi dellesclusione sociale - P.O.M. 940030 I 3 e P.O.M. 940026 I 1 del F.S.E., attraverso lattivazione del previsto tavolo di concertazione e lattribuzione di specifici compiti e funzioni, corredate dallassegnazione dalle relative assegnazioni finanziarie come di seguito indicate:
a) quattro corsi di assistente per le autonomie e la comunicazione, (60/100 partecipanti inoccupati o disoccupati che prevede un credito formativo di 550 ore per il raggiungimento della qualifica ADEST), realizzati dal Consorzio Monviso Solidale di Fossano, dal C.I.S.A. - Consorzio Intercomunale Socio-Assistenziale Asti Sud di Nizza Monferrato, dal Consorzio Intercomunale dei Servizi Sociali - C.I.S.S. - del Valenzano e del Basso Monferrato di Valenza e dal Comune di Torino - Divisione Servizi Socio-Assistenziali; il contributo previsto per ciascuno di tali enti è di L. 133.590.000 per coprire spese di docenza, spese allievi, spese per stages, spese generali di funzionamento e gestione del progetto, spese per materiali didattici, preparazione progetto, selezione allievi, esami finali.
b) progettazione e realizzazione di un corso di teleformazione per operatore di sportello informativo rivolto a 40 persone disabili motorie curato dallA.S.L. 16 di Mondovì in collaborazione con il Comune di Torino - Divisione Servizi Socio-Assistenziali - Servizio Passepartout e il C.E.T.A.D. - Centro Eccellenza Tecnologie per Anziani e Disabili di Torino; il contributo previsto per lA.S.L. 16 Mondovì è di L. 161.960.000 per docenze, coordinatori esterni e progettazione materiali multimediali e FAD;
c) coordinamento generale del progetto curato dallA.S.L. 16 di Mondovì; il contributo previsto è di L. 155.680.000 a copertura delle spese di preparazione e coordinamento complessivo, ricerca, spostamenti del personale, realizzazione di materiali specifici, monitoraggio delle azioni, promozione, divulgazione e informazione sui risultati.
Di assegnare, con gli ulteriori contributi previsti, L. 35.000.000 per il personale di tutoraggio dei tirocini delle persone disabili motorie da ripartire tra i soggetti pubblici e del privato sociale aderenti al progetto che risulteranno sedi di tirocinio e stages per gli operatori di sportello informativo e L. 96.000.000 per gli enti che ne provvederanno il successivo inserimento con borsa lavoro con successivo provvedimento da adottarsi ad avvenuta individuazione degli enti che nellambito del tavolo di concertazione si faranno carico delle azioni sopraindicate.
Alla spesa complessiva di L. 983.000.000 si fa fronte, per L. 273.400.000, con la somma già accantonata con D.G.R. n. 75-27930 del 26.07.1999 sul cap. 11880/99 (Acc. n. 354248/A) e, per L. 709.600.000, con la somma già accantonata con la medesima deliberazione sul cap. 11912/99 (Accantonamento n. 354247/A).
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Direttore regionale
Ruggero Teppa
Codice 30.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 541
Erogazione saldo agli enti gestori delle Scuole per Educatori Professionali per il secondo anno del corso per E.P., comparto socio-assistenziale (a.s. 98-99). Impegno di spesa di L. 28.685.954 (Cap. 11925/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
Di erogare agli enti gestori delle Scuole per Educatori professionali il saldo del secondo anno del corso per Educatori professionali per il comparto socio-assistenziale (a.s. 98-99), secondo gli importi a fianco di ciascun Ente indicati:
Az. Reg. A.S.L. n. 17 di Fossano L. 19.176.000
Azienda Ospedaliera S. Croce
e Carle di Cuneo L. 9.509.954
Alla spesa complessiva di L. 28.685.954 si fa fronte mediante impegno di parte della somma già prenotata sul cap. 11925 del bilancio 1999 con D.G.R. n. 228-22244 dell1.4.97, confermata con D.G.R. n. 27-27155 del 26.4.99 - Accantonamento n. 289578.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Direttore regionale
Ruggero Teppa
Codice 30.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 542
Attività formative per il personale addetto ai servizi socio-assistenziali. Approvazione e finanziamento corsi di aggiornamento istituiti dal Comune di Castelletto Sopra Ticino per lanno 1999. Spesa di L. 9.842.000 (Cap. 11925/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di autorizzare per le motivazioni in premessa illustrate, listituzione dei corsi di aggiornamento per il personale dei servizi socio-assistenziali proposti, per lanno 1999, dal Comune Castelletto Sopra Ticino per i Comuni convenzionati dallex U.S.S.L. n. 53 (anche per conto del Consorzio C.I.S.S. di Borgomanero), erogando allo stesso, a titolo di acconto la somma di L. 9.842.000;
- di riservarsi di concordare successivamente, assieme agli enti finanziati per corsi simili, delle modalità di ottimizzazione dei suddetti percorsi formativi, in particolare nel caso di affidamento della gestione del corso ad una medesima agenzia formativa;
- di chiedere di comunicare leventuale mancato avvio del corso entro 6 mesi dalla comunicazione del finanziamento, riservandosi in tal caso, di decidere di una diversa destinazione del finanziamento stesso;
Alla spesa complessiva di L. 9.842.000 si fa fronte mediante impegno di parte della somma già prenotata sul cap. 11925 del bilancio 1999 (D.G.R. n. 228-22244 dell1/09/1997, confermata con D.G.R. n. 27-27155 del 26.4.99) e assegnata per tale finalità con D.G.R. n. 54-28550 dell11/11/1999 (Accantonamento n. 289578).
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Direttore regionale
Ruggero Teppa
Codice 30.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 543
Erogazione saldo agli enti gestori delle Scuole per Educatori professionali per il primo anno del corso per E.P., comparto socio-assistenziale, a.s. 1998/99. Impegno di spesa di L. 77.013.609 (Cap. 11925/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
Di erogare agli enti gestori delle Scuole per Educatori professionali il saldo del primo anno del corso per Educatori professionali per il comparto socio-assistenziale (anno 98-99), secondo gli importi a fianco di ciascuno indicati:
Az. Reg. A.S.L. n. 17 di Fossano L. 73.100.000
Azienda Ospedaliera S. Croce
e Carle di Cuneo L. 3.913.609
Alla spesa complessiva di L. 77.013.609 si fa fronte mediante impegno di parte della somma già prenotata sul cap. 11925 del bilancio 1999 con D.G.R. n. 48-25959 del 16.11.98, confermata con D.G.R. n. 16-26830 del 15.3.99 - Accantonamento n. 327570.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Direttore regionale
Ruggero Teppa
Codice 30.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 544
Finanziamento agli enti gestori delle Scuole per Educatori Professionali per la realizzazione del III anno del corso triennale per E.P., comparto socio-assistenziale. Impegno di spesa di L. 212.427.500 (Cap. 11925/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
Di finanziare per le motivazioni in premessa indicate, la realizzazione del III anno del corso triennale per Educatori Professionali per il comparto socio-assistenziale nella.s. 1999/2000 presso le seguenti sedi formative:
- SFEP del Comune di Torino
- Scuola Fondazione Feyles
- Scuola Superiore per E.P. del Comune di Novara
- Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo
- Azienda Regionale U.S.L. n. 17 di Fossano
Le spese relative alla realizzazione del III anno dei corsi suddetti, ammontanti, come da preventivi, a L. 1.111.735.000 trovano copertura, per L. 641.088.000, sui capitoli di competenza della Direzione Formazione Professionale - Lavoro
Al 50% della somma di competenza della Direzione Politiche Sociali, ad integrazione della spesa complessiva, pari a L. 212.427.500, si fa fronte mediante impegno di parte della somma già prenotata sul cap. 11925 del bilancio 1999 con D.G.R. 228-22244 del 1.9.97 e confermata con D.G.R. n. 27-27155 del 26.4.99 - accantonamento n. 289578, secondo il seguente riparto:
Comune di Torino L. 30.000.000
Comune di Novara L. 35.000.000
Fondazione Feyles
di Torino L. 69.317.500
Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo L. 36.150.000
Azienda
Regionale A.S.L. n. 17 di Fossano L. 41.960.000
Tali somme saranno erogate agli enti suddetti ad avvenuta comunicazione di inizio attività da parte delle Scuole;
Il saldo sarà erogato previa presentazione della rendicontazione finale dei corsi, ed a seguito di riesame con le relative Scuole dei costi sostenuti per i suddetti corsi.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Direttore regionale
Ruggero Teppa
Codice 30.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 545
Finanziamento agli enti gestori delle Scuole per Educatori Professionali per la realizzazione del II anno del corso triennale per E.P., comparto socio-assistenziale. Impegno di spesa di L. 209.832.500 (Cap. 11925/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
Di finanziare, per le motivazioni in premessa indicate, la realizzazione del II anno del corso triennale per Educatori Professionali per il comparto socio-assistenziale nella.s. 1999/2000 presso le seguenti sedi formative:
- SFEP del Comune di Torino
- Scuola Fondazione Feyles di Torino
- Scuola Superiore per E.P. del Comune di Novara
- Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo
- Azienda Regionale U.S.L. n. 17 di Fossano
Le spese relative alla realizzazione del II anno dei corsi suddetti, ammontanti, come da preventivi, a L. 1.124.365.000 trovano copertura, per L. 657.720.000, sui capitoli di competenza della Direzione Formazione Professionale - Lavoro
Al 50% della somma di competenza della Direzione Politiche Sociali, ad integrazione della spesa complessiva, pari a L. 209.832.500, si fa fronte mediante impegno di parte della somma già prenotata sul cap. 11925 del bilancio 1999 con D.G.R. 48-25959 del 16.11.98 e confermata con D.G.R. n. 16-26830 del 15.3.99 - Accantonamento n. 327570, secondo il seguente riparto:
Comune di Torino L. 17.500.000
Comune di Novara L. 37.500.000
Fondazione Feyles
di Torino L. 78.202.500
Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo L. 28.720.000
Azienda
Regionale A.S.L. n. 17 di Fossano L. 47.910.000
Tali somme saranno erogate agli enti suddetti ad avvenuta comunicazione di inizio attività da parte delle Scuole;
Il saldo sarà erogato previa presentazione della rendicontazione finale dei corsi, ed a seguito di riesame con le relative Scuole dei costi sostenuti per i suddetti corsi.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Direttore regionale
Ruggero Teppa
Codice 30.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 546
Finanziamento agli enti gestori delle Scuole per Educatori Professionali per la realizzazione di un corso triennale per E.P. (D.C.R. del 20.02.1987 n. 392-2437) comparto socio-assistenziale (a.s. 99-2000). Impegno di spesa di L. 262.560.000. (Cap. 11925/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
a) Di autorizzare, per le motivazioni in premessa indicate, la realizzazione di un corso triennale per Educatori Professionali per il comparto socio-assistenziale, con lavvio del primo anno di corso nellanno scolastico 1999/2000 presso le seguenti sedi formative e per il numero di posti accanto a ciascuna indicato:
- SFEP del Comune di Torino 30 posti;
- Scuola per E.P. Fondazione Feyles di Torino 30 posti;
- Scuola Superiore per E.P. del Comune di Novara 30 posti;
- Az. Reg. A.S.L. n. 15 di Cuneo 30 posti;
- Az. Reg. A.S.L. n. 17 di Fossano 30 posti
b) di fare riferimento, per quanto riguarda il profilo professionale, i requisiti di formazione e il programma dei corsi alla D.C.R. del 20 febbraio 1987, n. 392-2437, nonchè allaggiornamento del programma didattico di cui alla nota prot. 8431/54 del 2 ottobre 1991;
c) di confermare, per i corsi suddetti, le modalità organizzative in precedenza individuate ai sensi della D.C.R. 392-2437, nonchè della D.G.R. n. 228-22244 dell1/09/1997;
d) di rilasciare, in esito alla frequenza ai corsi stessi, un attestato di qualifica professionale ai sensi dellart. 14 della Legge 21 dicembre 1978, n. 845, valido ai fini dello svolgimento delle funzioni di educatore professionale nel comparso socio-assistenziale;
e) di non corrispondere, a favore degli allievi, alcuna indennità di tirocinio.
Le spese relative alla realizzazione del 1º anno dei corsi suddetti, ammontanti, come da preventivi, a L. 1.016.160.000, trovano copertura, per L. 490.792.960, sui capitoli di competenza della Direzione Formazione Professionale - Lavoro.
Il 50% della somma residua, pari a L. 262.560.000 (D.G.R. n. 6-27003 del 6.4.99 Accantonamento n. 342912), viene impegnata sul cap. 11925/99 e sarà erogata agli enti gestori delle scuole per E.P. ad avvenuta comunicazione di avvio dei corsi, secondo il seguente riparto:
Comune di Torino L. 30.000.000
Fondazione Feyles di Torino L. 77.540.000
Comune
di Novara L. 31.500.000
Azienda Regionale A.S.L. n. 15 di Cuneo L. 51.760.000
Azienda
Regionale A.S.L. n. 17 di Fossano L. 71.760.000
Per garantire il saldo del 1º anno dei corsi, nonchè la realizzazione del 2º e del 3º anno è prevista una spesa complessiva di L. 2.400.000.000, così suddivisa:
L. 1.000.000.000 mediante la somma già prenotata sul cap. 11925/2000 con la D.G.R. 48-25959 del 16.11.98 (prenotazione n. 327519)
L. 1.400.000.000 mediante la somma già prenotata sul cap. 11925/2001 con la D.G.R. 6-27003 del 6.4.99 (prenotazione n. 342919).
Il Direttore regionale
Ruggero Teppa
Codice 30.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 547
Attività formative per il personale addetto ai servizi socio assistenziali. Autorizzazione e finanziamento corsi di riqualificazione per Educatori professionali istituiti dai soggetti gestori delle attività formative, per lanno 1999. Spesa di L. 280.000.000 (Cap. 11925/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di autorizzare per le motivazioni in premessa illustrate, listituzione dei corsi di riqualificazione per Educatori professionali ai seguenti soggetto gestori delle attività formative, erogando le somme a fianco di ciascuno indicate, corrispondenti ad un acconto del 50% del finanziamento previsto, secondo i criteri dettati dalla D.G.R. n. 111-5875 del 5.2.96:
Comune di Torino L. 70.000.000
Fondazione Feyles di Torino L. 70.000.000
A.S.L.
n. 17 di Fossano L. 70.000.000
Consorzio per i Servizi Sociali del Verbano
- Intra L. 70.000.000
Alla spesa complessiva di L. 280.000.000 si fa fronte mediante impegno di parte della somma già prenotata sul cap. 11925 del bilancio 1999 (D.G.R. n. 228-22244 dell1/09/1997, confermata con D.G.R. n. 27-27155 del 26.4.99) e assegnata per tale finalità con D.G.R. n. 54-28550 dell11/11/1999 (Accantonamento n. 289578).
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Direttore regionale
Ruggero Teppa
Codice 30.2
D.D. 12 novembre 1999, n. 548
L.R. 23 febbraio 1995, n. 19. Assegnazione ed erogazione alle Province di risorse finanziarie per lesercizio delle funzioni di cui alla Legge 23.12.1975 n. 698. Impegno di spesa di L. 500.000.000.= (Cap. 11935/99)
Lart. 5 della L.R. 19/95 prevede che, con deliberazione della Giunta regionale, vengano assegnate annualmente alle Province risorse finanziarie necessarie a concorrere allesercizio delle funzioni ex ONMI di cui alla Legge 23/12/1975, n. 698.
Con DGR n. 30-28384 del 18.10.1999 è stato stabilito che le risorse finanziarie disponibili sul competente capitolo del bilancio regionale 1999 siano ripartite proporzionalmente alle somme assegnate alle Province, per i medesimi fini, per lanno 1998.
A tal fine, con la stessa DGR è stata accantonata la somma di L. 500 milioni sul Capitolo 11935/99.
Tutto ciò premesso,
IL DIRIGENTE
Visti gli artt. 3 e 16 del Decreto Legislativo n. 29/93 da ultimo dalla Legge n. 448/98;
Visto lart. 22 della L.R. 51/97;
Vista la L.R. 55/81;
Vista la nota prot. n. 295/30 del 12.01.1999, con la quale il Direttore della Direzione Politiche Sociali assegna ai Dirigenti Responsabili di Settore le risorse finanziarie disponibili sui capitoli di bilancio relativi alla materia di specifica competenza.
Nellambito delle risorse finanziarie assegnate e in conformità con gli indirizzi in materia disposti dalla Giunta Regionale con provvedimento n. 30-28384 del 18.10.1999 - Allegato A -.
determina
Di assegnare ed erogare alle Province piemontesi le risorse finanziarie individuate nellallegato A, che forma parte integrante della presente determinazione, per lesercizio delle funzioni di cui alla L. 23/12/1975, n. 698;
di impegnare a tale fine la somma di L. 500 milioni già accantonata sul Capitolo 11935/99 con la DGR n. 30-28384 del 18.10.1999 (Accantonamento n. 361539/A).
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di gg. 60 dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Attilio Miglio
Codice 30.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 549
Attività formative per il personale addetto ai servizi socio-assistenziali. Approvazione rendicontazione e finanziamento saldi dei corsi istituiti dai soggetti gestori delle attività socio-assistenziali. Spesa di L. 395.161.000. (Cap. 11925/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di approvare, per le motivazioni in premessa illustrate, le rendicontazioni tecniche e contabili dei corsi terminati, presentati dai soggetti gestori delle attività socio assistenziali, indicati nellallegato A) che forma parte integrante della presente determinazione;
- di erogare agli Enti di cui al succitato allegato A) le somme a fianco di ciascuno indicate, corrispondenti al saldo delle somme spettanti per i corsi terminati già autorizzati dalla Giunta Regionale.
Alla spesa complessiva di L. 395.161.000 si fa fronte per L. 142.471.681 mediante impegno sul cap. 11925 del bilancio di previsione 1999 (assegnazione con D.G.R. n. 6-27003 del 6/04/99 - Accantonamento n. 342912) e, per L. 252.689.319, mediante impegno di parte della somma già prenotata sul Cap. 11925 del bilancio 99 (D.G.R. n. 48-25959 del 16/11/1998, confermata con D.G.R. n. 16-26830 del 15/03/99 - Accantonamento n. 327570).
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Direttore regionale
Ruggero Teppa
Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 564
L.R. 26/93 - Interventi a favore della popolazione zingara - Impegno di spesa, assegnazione ed erogazione contributi. L. 114.265.554 (cap. 20565/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di assegnare al Comune di Torino un contributo di lire 114.265.554 per la realizzazione del progetto Educativa territoriale su minori nomadi;
- di impegnare la somma di lire 114.265.554 sul capitolo 20565 del bilancio 1999 già accantonata con D.G.R. n. 75-27930 del 26.7.1999 (A/354251), (I. n. .....)
- di erogare il contributo assegnato alle seguenti condizioni:
a) dovrà essere presentata la necessaria documentazione amministrativa, che sarà ritenuta indispensabile dallAmministrazione regionale, comprovante lattuazione del progetto;
b) la realizzazione del progetto dovrà avvenire entro 12 mesi dalla data di esecutività della presente determinazione;
- di revocare il contributo concesso qualora liniziativa finanziata non si realizzi in conformità a quanto previsto dalla presente determinazione, ovvero vengano accertate irregolarità nella contabilizzazione delle spese;
- di ridurre proporzionalmente i contributi assegnati qualora venga accertata, in sede di verifica, una diminuzione della spesa ammessa a contributo.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso entro 60 giorni innanzi al TAR Piemonte.
Il Dirigente responsabile
Anna Toffanin
Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 565
L.R. 285/97, Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per linfanzia e ladolescenza. Piano Territoriale dIntervento presentato dalla Provincia di Alessandria, approvato con D.D. n. 493/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 1.143.180.785 (cap. 11945/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di approvare, per le considerazioni in premessa individuate, una spesa di L. 1.143.180.785, corrispondente alla quota di finanziamenti ex L. 285/97 riservata agli enti locali singoli o associati ed enti gestori delle funzioni socio-assistenziali della provincia di Alessandria individuati nellAllegato A, parte integrante della presente Determinazione, per i progetti a fianco di ciascuno elencati;
- di impegnare pertanto la somma di L. 1.143.180.785, sul cap. 11945/99 (acc. n. 363483), che presenta la necessaria disponibilità;
- di prevedere che alla determinazione delle quote di contributo da assegnare agli enti beneficiari individuati nellAllegato A, si procederà con successiva Determinazione Dirigenziale, da adottarsi previa verifica della documentazione attestante la realizzazione delle fasi progettuali già finanziate e dellutilizzo dei contributi già assegnati da parte dei diversi enti beneficiari, e comunque fino ad esaurimento della cifra impegnata con il presente atto;
- di prevedere che in sede di quantificazione dei contributi spettanti a ciascun beneficiario verrà:
1. assicurata in via prioritaria la continuazione dei progetti pluriennali già destinatari di contributi a norma delle D.D. n. 493/30.1 del 30.11.98 e n. 360/30.1 del 20.7.99 (enti e progetti da n. 0 a n. 5 e da n. 10 a n. 15);
2. consentito lavvio, attraverso lassegnazione di un contributo, di progetti approvati, ma finora non ammessi a finanziamento per esaurimento dei fondi disponibili.
Leventuale assegnazione di contributi per beneficiari e progetti aggiuntivi, rispetto a quelli indicati al punto 1, avverrà in ogni caso soltanto fino ad esaurimento della cifra complessiva impegnata con la presente Determinazione.
- si dà atto che le modalità di erogazione dei contributi stessi verranno specificate nella successiva Determinazione sopra richiamata, in applicazione di quanto previsto in materia dalla D.C.R. n. 479-8707 del 15.7.98.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Anna Toffanin
Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 566
L.R. 285/97, Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per linfanzia e ladolescenza. Piano Territoriale dIntervento presentato dalla Provincia di Asti, approvato con D.D. n. 494/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 588.419.700 (cap. 11945/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di approvare, per le considerazioni in premessa individuate, una spesa di L. 588.419.700, corrispondente alla quota di finanziamenti ex L. 285/97 riservata agli enti locali singoli o associati ed enti gestori delle funzioni socio-assistenziali della provincia di Asti individuati nellAllegato A, parte integrante della presente Determinazione, per i progetti a fianco di ciascuno elencati;
- di impegnare pertanto la somma di L. 588.419.700, sul cap. 11945/99 che presenta la necessaria disponibilità (acc. n. 363483);
- di prevedere che alla determinazione delle quote di contributo da assegnare agli enti beneficiari individuati nellAllegato A, si procederà con successiva Determinazione Dirigenziale, da adottarsi previa verifica della documentazione attestante la realizzazione delle fasi progettuali già finanziate e dellutilizzo dei contributi già assegnati da parte dei diversi enti beneficiari, e comunque fino ad esaurimento della cifra impegnata con il presente atto;
- si dà atto che le modalità di erogazione dei contributi stessi verranno specificate nella successiva Determinazione sopra richiamata, in applicazione di quanto previsto in materia dalla D.C.R. n. 479-8707 del 15.7.98.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Anna Toffanin
Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 567
L.R. 285/97, Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per linfanzia e ladolescenza. Piano Territoriale dIntervento presentato dalla Provincia di Biella, approvato con D.D. n. 496/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 683.802.502 (cap. 11945/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di approvare, per le considerazioni in premessa individuate, una spesa di L. 683.802.502, corrispondente alla quota di finanziamenti ex L. 285/97 riservata agli enti locali singoli o associati ed enti gestori delle funzioni socio-assistenziali della provincia di Biella individuati nellAllegato A, parte integrante della presente Determinazione, per i progetti a fianco di ciascuno elencati;
- di impegnare pertanto la somma di L. 683.802.502, sul cap. 11945/99 (acc. n. 363483), che presenta la necessaria disponibilità;
- di prevedere che alla determinazione delle quote di contributo da assegnare agli enti beneficiari individuati nellAllegato A, si procederà con successiva Determinazione Dirigenziale, da adottarsi previa verifica della documentazione attestante la realizzazione delle fasi progettuali già finanziate e dellutilizzo dei contributi già assegnati da parte dei diversi enti beneficiari, e comunque fino ad esaurimento della cifra impegnata con il presente atto;
- di prevedere che in sede di quantificazione dei contributi spettanti a ciascun beneficiario verrà:
1. assicurata in via prioritaria la continuazione dei progetti pluriennali già destinatari di contributi a norma delle D.D. n. 496/30.1 del 30.11.98 e n. 280/30.1 del 4.6.99 (enti e progetti lett. A e da n. 1 a n. 10);
2. consentito lavvio, attraverso lassegnazione di un contributo, di progetti approvati, ma finora non ammessi a finanziamento per esaurimento dei fondi disponibili.
Leventuale assegnazione di contributi per beneficiari e progetti aggiuntivi, rispetto a quelli indicati al punto 1, avverrà in ogni caso soltanto fino ad esaurimento della cifra complessiva impegnata con la presente Determinazione.
- si dà atto che le modalità di erogazione dei contributi stessi verranno specificate nella successiva Determinazione sopra richiamata, in applicazione di quanto previsto in materia dalla D.C.R. n. 479-8707 del 15.7.98.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Anna Toffanin
Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 568
L.R. 285/97, Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per linfanzia e ladolescenza. Piano Territoriale dIntervento presentato dalla Provincia di Cuneo, approvato con D.D. n. 497/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 1.883.386.807 (capp. 11945/99 e 11946/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di approvare, per le considerazioni in premessa individuate, una spesa di L. 1.883.386.807, corrispondente alla quota di finanziamenti ex L. 285/97 riservata agli enti locali singoli o associati ed enti gestori delle funzioni socio-assistenziali della provincia di Cuneo individuati nellAllegato A, parte integrante della presente Determinazione, per i progetti a fianco di ciascuno elencati;
- di impegnare pertanto la somma di L. 1.883.386.807, così suddivisa:
- L. 1.857.180.301 sul cap. 11945/99 (acc. n. 363483);
- L. 26.206.506 sul cap. 11946/99 (acc. n. 346432);
- di prevedere che alla determinazione delle quote di contributo da assegnare agli enti beneficiari individuati nellAllegato A, si procederà con successiva Determinazione Dirigenziale, da adottarsi previa verifica della documentazione attestante la realizzazione delle fasi progettuali già finanziate e dellutilizzo dei contributi già assegnati da parte dei diversi enti beneficiari, e comunque fino ad esaurimento della cifra impegnata con il presente atto;
- di prevedere che in sede di quantificazione dei contributi spettanti a ciascun beneficiario verrà:
1. assicurata in via prioritaria la continuazione dei progetti pluriennali già destinatari di contributi a norma delle D.D. n. 497/30.1 del 30.11.98 e n. 279/30.1 del 4.6.99 (enti e progetti lett. A-B-C e da n. 1 a n. 21);
2. consentito lavvio, attraverso lassegnazione di un contributo, di progetti approvati, ma finora non ammessi a finanziamento per esaurimento dei fondi disponibili.
Leventuale assegnazione di contributi per beneficiari e progetti aggiuntivi, rispetto a quelli indicati al punto 1, avverrà in ogni caso soltanto fino ad esaurimento della cifra complessiva impegnata con la presente Determinazione.
- si dà atto che le modalità di erogazione dei contributi stessi verranno specificate nella successiva Determinazione sopra richiamata, in applicazione di quanto previsto in materia dalla D.C.R. n. 479-8707 del 15.7.98.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Anna Toffanin
Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 569
L.R. 285/97, Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per linfanzia e ladolescenza. Piano Territoriale dIntervento presentato dalla Provincia di Novara, approvato con D.D. n. 498/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 979.111.915 (capp. 11945/99 e 11946/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di approvare, per le considerazioni in premessa individuate, una spesa di L. 979.111.915, corrispondente alla quota di finanziamenti ex L. 285/97 riservata agli enti locali singoli o associati ed enti gestori delle funzioni socio-assistenziali della provincia di Novara individuati nellAllegato A, parte integrante della presente Determinazione, per i progetti a fianco di ciascuno elencati;
- di impegnare pertanto la somma di L. 979.111.915, così suddivisa:
- L. 976.352.778 sul cap. 11945/99 (acc. n. 363483);
- L. 2.759.137 sul cap. 11946/99 (acc. n. 346432);
- di prevedere che alla determinazione delle quote di contributo da assegnare agli enti beneficiari individuati nellAllegato A, si procederà con successiva Determinazione Dirigenziale, da adottarsi previa verifica della documentazione attestante la realizzazione delle fasi progettuali già finanziate e dellutilizzo dei contributi già assegnati da parte dei diversi enti beneficiari, e comunque fino ad esaurimento della cifra impegnata con il presente atto;
- di prevedere che in sede di quantificazione dei contributi spettanti a ciascun beneficiario verrà:
1. assicurata in via prioritaria la continuazione dei progetti pluriennali già destinatari di contributi a norma delle D.D. n. 498/30.1 del 30.11.98 e n. 277/30.1 del 4.6.99 (enti e progetti lett. A e da n. 5 a n. 14);
2. consentito lavvio, attraverso lassegnazione di un contributo, di progetti approvati, ma finora non ammessi a finanziamento per esaurimento dei fondi disponibili.
Leventuale assegnazione di contributi per beneficiari e progetti aggiuntivi, rispetto a quelli indicati al punto 1, avverrà in ogni caso soltanto fino ad esaurimento della cifra complessiva impegnata con la presente Determinazione.
- si dà atto che le modalità di erogazione dei contributi stessi verranno specificate nella successiva Determinazione sopra richiamata, in applicazione di quanto previsto in materia dalla D.C.R. n. 479-8707 del 15.7.98.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Anna Toffanin
Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 570
L.R. 285/97, Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per linfanzia e ladolescenza. Piano Territoriale dIntervento presentato dalla Provincia di Verbano-Cusio-Ossola, approvato con D.D. n. 499/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 760.713.988 (capp. 11945/99 e 11946/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di approvare, per le considerazioni in premessa individuate, una spesa di L. 760.713.988, corrispondente alla quota di finanziamenti ex L. 285/97 riservata agli enti locali singoli o associati ed enti gestori delle funzioni socio-assistenziali della provincia di Verbano-Cusio-Ossola individuati nellAllegato A, parte integrante della presente Determinazione, per i progetti a fianco di ciascuno elencati;
- di impegnare pertanto la somma di L. 760.713.988, così suddivisa:
- L. 732.756.988 sul cap. 11945/99 (acc. n. 363483);
- L. 27.957.000 sul cap. 11946/99 (acc. n. 346432);
- di prevedere che alla determinazione delle quote di contributo da assegnare agli enti beneficiari individuati nellAllegato A, si procederà con successiva Determinazione Dirigenziale, da adottarsi previa verifica della documentazione attestante la realizzazione delle fasi progettuali già finanziate e dellutilizzo dei contributi già assegnati da parte dei diversi enti beneficiari, e comunque fino ad esaurimento della cifra impegnata con il presente atto;
- si dà atto che le modalità di erogazione dei contributi stessi verranno specificate nella successiva Determinazione sopra richiamata, in applicazione di quanto previsto in materia dalla D.C.R. n. 479-8707 del 15.7.98.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Anna Toffanin
Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 571
L.R. 285/97, Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per linfanzia e ladolescenza. Piano Territoriale dIntervento presentato dalla Provincia di Vercelli, approvato con D.D. n. 500/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 638.296.288 (cap. 11945/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di approvare, per le considerazioni in premessa individuate, una spesa di L. 638.296.288, corrispondente alla quota di finanziamenti ex L. 285/97 riservata agli enti locali singoli o associati ed enti gestori delle funzioni socio-assistenziali della provincia di Vercelli individuati nellAllegato A, parte integrante della presente Determinazione, per i progetti a fianco di ciascuno elencati;
- di impegnare pertanto la somma di L. 638.296.288, sul cap. 11945/99 (acc. n. 363483), che presenta la necessaria disponibilità;
- di prevedere che alla determinazione delle quote di contributo da assegnare agli enti beneficiari individuati nellAllegato A, si procederà con successiva Determinazione Dirigenziale, da adottarsi previa verifica della documentazione attestante la realizzazione delle fasi progettuali già finanziate e dellutilizzo dei contributi già assegnati da parte dei diversi enti beneficiari, e comunque fino ad esaurimento della cifra impegnata con il presente atto;
- di prevedere che in sede di quantificazione dei contributi spettanti a ciascun beneficiario verrà:
1. assicurata in via prioritaria la continuazione dei progetti pluriennali già destinatari di contributi a norma delle D.D. n. 500/30.1 del 30.11.98 e n. 354/30.1 del 19.7.99, come modificata ed integrata dalla D.D. n. 477/30.1 dell11.10.99, (enti e progetti lett. A, da n. 1 a n. 4 e da n. 6 a n. 8);
2. consentito lavvio, attraverso lassegnazione di un contributo, di progetti approvati, ma finora non ammessi a finanziamento per esaurimento dei fondi disponibili.
Leventuale assegnazione di contributi per beneficiari e progetti aggiuntivi, rispetto a quelli indicati al punto 1, avverrà in ogni caso soltanto fino ad esaurimento della cifra complessiva impegnata con la presente Determinazione.
- si dà atto che le modalità di erogazione dei contributi stessi verranno specificate nella successiva Determinazione sopra richiamata, in applicazione di quanto previsto in materia dalla D.C.R. n. 479-8707 del 15.7.98.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Anna Toffanin
Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 572
L.R. 285/97, Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per linfanzia e ladolescenza. Piano Territoriale dIntervento presentato dalla Provincia di Torino, approvato con D.D. n. 502/30.1 del 30.11.1998: individuazione degli enti beneficiari dei contributi per progetti. Impegno di spesa di L. 3.772.101.286 (cap. 11945/99 e cap. 11946/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di individuare, per le considerazioni in premessa elencate, quali beneficiari dei contributi assegnati a norma della L. 285/97, la Provincia di Torino e gli enti locali, singoli o associati, o enti gestori delle funzioni socio-assistenziali ex L.R. 62/95, individuati nellAllegato A, parte integrante della presente Determinazione, per i progetti a fianco di ciascuno indicati;
- di prevedere lassegnazione agli enti titolari dei progetti annuali e biennali di una quota pari al saldo del 30% del contributo previsto con D.D. n. 282/30.1 del 4.6.99, secondo gli importi a fianco di ciascun ente riportati (colonna saldo 30%);
- di prevedere lassegnazione agli enti titolari dei progetti biennali e triennali dei contributi complessivi spettanti per la conclusione dei medesimi progetti, secondo gli importi a fianco di ciascun ente riportati (colonna contributo assegnato II anno e III anno);
- di prevedere lassegnazione dei contributi spettanti agli enti titolari dei progetti annuali approvati, ma finora non ammessi a contributo per esaurimento del budget disponibile;
- di prevedere che la somma residua, pari a L. 25.971.482 venga anchessa impegnata, rinviandone lattribuzione ai beneficiari che verranno individuati tra i titolari di progetti già finanziati, considerate le richieste di fondi aggiuntivi già presentate da taluni enti.
- di approvare una spesa complessiva di L. 3.772.101.286;
- di impegnare pertanto la somma di L. 3.772.101.286 così suddivisa:
- L. 3.772.037.326 sul cap. 11945/99 (acc. n. 363483);
- L. 63.960 sul cap. 11946/99 (acc. n. 346432).
- di prevedere che per gli enti proponenti progetti annuali ammessi ex nono a finanziamento, lerogazione del 70% del contributo assegnato avverrà ad esecutività della presente determinazione;
- di prevedere che lerogazione del saldo dei contributi spettanti per i progetti annuali e biennali avverrà previa presentazione della documentazione attestante la realizzazione della fase corrispondente dei progetti e/o a stato avanzamento lavori;
- allerogazione dellanticipo dei contributi spettanti per la conclusione dei progetti biennali e triennali (compresa la Provincia di Torino) si procederà sulla base dellaccertamento della realizzazione delle fasi progettuali già finanziate, nonchè dellutilizzo delle somme già erogate, in conformità con quanto previsto dalla D.C.R. n. 479-8707 del 15 luglio 1999.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Direttore regionale
Anna Toffanin
Codice 30.1
D.D. 17 novembre 1999, n. 573
L.R. 55/89. Attività del Consiglio regionale sui problemi dei minori. Assegnazione contributo alle Province del Piemonte per realizzazione progetto S.O.S. Donna su tutto il territorio regionale. Impegno di spesa di L. 80.000.000 (cap. 11960/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di approvare lestensione a tutto il territorio piemontese del progetto S.O.S. Donna, finora realizzato dalla Provincia di Torino e volto allinformazione e sostegno alla maternità responsabile ed alla sensibilizzazione contro labbandono dei neonati;
- di assegnare pertanto alle otto Province piemontesi, competenti in materia ex L. 2316/34, L. 67/93 e L.R. 19/95, un contributo di L. 10.000.000 ciascuna, finalizzato allo sviluppo del progetto, per quanto riguarda la Provincia di Torino, già titolare del progetto originario, ed allestensione del progetto stesso sul territorio di competenza, per le restanti Province, secondo le seguenti modalità:
- realizzazione di iniziative autonome;
- convenzione/altra forma di accordo con la Provincia di Torino per lestensione delle iniziative previste nel progetto S.O.S. Donna;
- di approvare pertanto una spesa di L. 80.000.000, impegnando la medesima circa sul cap. 11960/99 (acc. 363482), che presenta la necessaria disponibilità;
- di prevedere che il 50% del contributo a ciascun ente spettante sarà erogato ad esecutività della presente Determinazione, mentre il restante 50% verrà erogato a saldo, previa presentazione della documentazione attestante la realizzazione delle attività previste.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Anna Toffanin
Codice 30.1
D.D. 22 novembre 1999, n. 578
Definizione delle modalità di controllo di attuazione del progetto n. 320 Lanziano: soggetto di cultura e risorsa di comunicazione transfrontaliera. Azioni di cooperazione franco-italiana per il miglioramento dei servizi a favore degli anziani., nellambito del programma Interreg II Italia-Francia 1994/99
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
1. Di impegnare il contributo pubblico pari a L. 104.000.000 di cui L. 52.000.000 (accantonamento n. 360199) sul cap. 20973/99, L. 36.400.000 (accantonamento n. 360242) sul cap. 20976/99, L. 15.600.000 (accantonamento n. 360257) sul cap. 20975/99), a favore della Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca, con sede in Via Roma n. 22 - 10063 Perosa Argentina
2. di definire, nei termini sottoindicati e nel rispetto delle modalità generali stabilite con deliberazione della Giunta regionale n. 45-28306 del 04.10.1999, le modalità specifiche di controllo di attuazione del progetto n. 320 Lanziano: soggetto di cultura e risorsa di comunicazione transfrontaliera. Azioni di cooperazione franco-italiana per il miglioramento dei servizi a favore degli anziani. (titolo), finanziato nellambito del programma Interreg II Italia-Francia (Alpi) 1994/99;
3. Il Settore 30.1 Programmazione e Promozione interventi a sostegno della persona e della famiglia designato responsabile del controllo di attuazione del progetto provvederà a:
3.1. effettuare il controllo tecnico, amministrativo e finanziario del progetto - con riferimento alle pertinenti discipline comunitaria, statale e regionale - sia attraverso sopralluoghi, sia mediante verifica - almeno una volta allanno e comunque prima delle erogazioni successive al primo anticipo - della documentazione amministrativa e contabile);
3.2. fornire - al Settore Politiche comunitarie della Direzione Regionale Economia Montana e Foreste - periodiche informazioni sullo stato di attuazione del progetto;
3.3. conservare, nellarchivio corrente, copia della documentazione contabile e amministrativa del progetto per i tre anni successivi allultimo pagamento effettuato dalla Commissione europea in relazione allinsieme del programma;
4. di dare atto che, in conformità con quanto indicato nel regolamento interno di attuazione del programma Interreg e nel vademecum, ai beneficiari fanno carico i seguenti obblighi:
4.1. attuare il progetto con le modalità indicate nella scheda progettuale e nei documenti tecnici di dettaglio allegati al presente provvedimento con losservanza della disposizione di cui al comma 2, paragrafo 2.3, del regolamento interno di attuazione del programma Interreg italo-francese concernente le procedure da seguire per la validazione delle modificazioni progettuali, ove strettamente necessarie - e nel rispetto - per quanto concerne lammissibilità delle spese nel quadro dei Fondi strutturali comunitari - della decisione della Commissione europea C(97) 1035/6 del 23 aprile 1997);
4.2. assicurare il cofinanziamento del progetto nella misura del 20% della spesa totale sostenuta pari a L. 26.000.000;
4.3. aprire apposito conto corrente bancario per la gestione dei fondi relativi al progetto ed effettuare i pagamenti esclusivamente a mezzo di assegno o bonifico bancario a valere sul conto medesimo o nel caso di Enti pubblici appositi capitoli di entrata e uscita;
4.4. tenere costantemente aggiornate, per il progetto, separate scritture contabili che indichino, per ciascuna spesa, la data della registrazione contabile, limporto, lidentificazione del documento giustificativo, la data ed il metodo di pagamento.
Tali scritture devono essere corredate dei necessari giustificativi di spesa.
Nel caso di spese che si riferiscano solo in parte al progetto cofinanziato, deve essere adeguatamente giustificata la ripartizione dellimporto tra operazioni cofinanziate e altre operazioni;
4.5. fornire al Settore regionale 30.1 Programmazione e Promozione interventi a sostegno della persona e della famiglia responsabile del controllo, sulla base della modulistica predisposta dal Settore Politiche Comunitarie della Direzione Economia Montana e Foreste:
4.5.1. trimestralmente, lelenco, distinto per mese, dei pagamenti effettuati (allegato 4);
4.5.2. annualmente e su richiesta, la documentazione sullo stato di attuazione dellintervento e sulla sua conformità al progetto approvato;
4.6. accettare il controllo dei competenti organi comunitari, statali e regionali - questultimo da esercitarsi da parte del Settore 30.1 Programmazione e Promozione interventi a sostegno della persona e della famiglia - sullattuazione del progetto e sullutilizzo del contributo erogato;
4.7. menzionare, nelle attività obbligatorie di informazione e pubblicità relative al progetto, la partecipazione finanziaria dellUnione europea, dello Stato italiano e della Regione, con le modalità operative indicate nella Guida pratica predisposta dalla Commissione europea in applicazione della propria decisione 94/342/CE del 31 maggio 1994;
4.8. produrre, la documentazione di rendicontazione finale del progetto entro 90 giorni dalla sua ultimazione ed in ogni caso entro il termine, fissato dalla Commissione europea, per la chiusura dei pagamenti dellintero programma;
4.9. conservare la documentazione contabile e amministrativa relativa allattuazione del progetto per i tre anni successivi allultimo pagamento effettuato dalla Commissione europea in relazione allinsieme del programma;
5. di stabilire, inoltre, che la liquidazione del contributo pubblico di competenza del Piemonte - comprendente le quote comunitaria, statale e regionale - al beneficiario capofila di parte italiana, sia effettuata in conformità con quanto indicato al comma 7 del paragrafo 2.3 del regolamento interno di attuazione del programma Interreg italo-francese - con le seguenti modalità:
5.1. per il 40% del contributo assegnato, ad avvenuta comunicazione - da parte della Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca al Settore regionale 30.1 Programmazione e Promozione interventi a sostegno della persona e della famiglia dellavvenuto inizio dellattuazione del progetto;
5.2. per l80% del contributo assegnato - decurtato dellanticipo di cui in 5.1 - ad avvenuta dimostrazione, da parte della Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca, di aver sostenuto spese non inferiori al 30% del totale programmato di parte italiana, previa verifica contabile da parte del Settore regionale 30.1 Programmazione e Promozione interventi a sostegno della persona e della famiglia;
5.3. per il 100% del contributo effettivamente maturato in relazione alla spesa finale sostenuta dalla Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca - al netto degli anticipi di cui in 5.1 e 5.2 - ad avvenuta rendicontazione finale della spesa e presentazione della relazione finale di attuazione del progetto, previa attestazione del Settore regionale 30.1 Programmazione e Promozione interventi a sostegno della persona e della famiglia in ordine alla congruità tecnica e finanziaria dellintervento effettuato rispetto alle indicazioni progettuali;
La liquidazione dei contributi alla Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca è subordinata allosservanza, da parte del beneficiario, degli obblighi previsti nel presente provvedimento.
La mancata osservanza di detti obblighi può comportare la riduzione o, nei casi più gravi, la revoca del contributo assegnato, da deliberarsi dalla Giunta regionale su motivata proposta del 30.1 Programmazione e Promozione interventi a sostegno della persona e della famiglia e sentito il beneficiario;
6. di fissare - in coerenza con quanto indicato nella scheda progettuale riguardo al calendario dei lavori e in considerazione della data di ammissione a finanziamento del progetto - il termine di ultimazione del progetto entro e non oltre il 30 settembre 2001 e il termine per la chiusura dei pagamenti relativi al progetto da parte della Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca entro e non oltre il 30 ottobre 2001;
7. di fissare nel 31 dicembre 1999 il termine per laggiudicazione dei lavori, delle forniture e dei servizi da realizzare mediante appalto;
8. di trasmettere copia del presente provvedimento Settore Politiche Comunitarie della Direzione Economia Montana e Foreste e alla Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca.
Il Dirigente responsabile
Anna Toffanin
Codice 30.1
D.D. 30 novembre 1999, n. 597
Individuazione dei soggetti destinatari del contributo di cui allart. 3 della L.R. 62/95 per la realizzazione di progetti a sostegno della popolazione anziana. Impegno di spesa di L. 3.250.000.000 (Cap. 12022/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di impegnare la somma di L. 3.250.000.000 con impegno della somma già prenotata sul cap. 12022/99 con D.G.R. n. 48-25959 del 16 novembre 1998 e confermata con D.G.R. n. 16-26830 del 15 marzo 1999 (accantonamento n. 327523);
- tale risorse sono destinate allassegnazione dei contributi per la realizzazione dei progetti a sostegno della popolazione anziana presentati dai soggetti elencati nellallegato A, parte integrante e sostanziale della presente determinazione, secondo le modalità previste dalla D.G.R. n. 93-28054 del 2 agosto 1999;
- lindividuazione dellentità dei contributi da assegnare ai soggetti richiedenti sarà disposta con successiva determinazione dirigenziale nei limiti delle risorse impegnate con il presente provvedimento;
- di non ritenere ammissibili a contributo i progetti presentati dai soggetti elencati nellallegato B, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, perchè pervenuti oltre il termine individuato dalla D.G.R. n. 93-28054 del 2 agosto 1999.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. entro il termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Direttore regionale
Ruggero Teppa
Codice 30.1
D.D. 30 novembre 1999, n. 599
Assegnazione ed erogazione di somme per la copertura delle spese socio-assistenziali relative a pazienti compresi nel piano di superamento degli ex-O.P. o inseriti in presidi residenziali del territorio, agli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali, alle A.S.L. di competenza che ne hanno svolto tale funzione. Impegno di spesa di L. 24.885.285.000= sul cap. 11930/99
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Per i pazienti ex-O.P.:
- di assegnare ed erogare un importo, individuato come per lacconto del periodo gennaio - agosto 1999 in L. 50.000 pro die per i pazienti rivalutati disabili e L. 35.000 pro die per i pazienti rivalutati anziani, per il periodo settembre - dicembre 1999, agli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali che hanno effettuato la presa in carico dei pazienti, secondo quanto riportato nellallegato A che forma parte integrante e sostanziale della presente determinazione alla voce Importo complessivo assegnato;
- di assegnare ed erogare il medesimo importo per i pazienti non ancora presi a carico dellEnte gestore alle AA.SS.LL., di cui allallegato B, che forma parte integrante e sostanziale della presente determinazione ed indicato alla voce Importo complessivo assegnato, competenti territorialmente in base alla residenza sanitaria del paziente, come stabilito dal punto 2) dellallegato A della D.G.R. 229-23698 del 22.12.1997, così come ribadito dal punto 7) del protocollo dintesa, e come da elenco già trasmesso alle AA.SS.LL. con nota della Direzione Politiche Sociali del 16.07.1999 n. 8900/30 rettificato secondo le comunicazioni pervenute dalle AA.SS.LL.;
- di assegnare ed erogare ai soggetti di cui allallegato C, che forma parte integrante e sostanziale della presente determinazione, limporto, indicato alla voce Importo complessivo assegnato, relativo alle spese presunte o impegnate per lanno 1999 già comunicato a questa Direzione;
- di assegnare ed erogare, per i 38 pazienti relativi allaccordo raggiunto tra il Comune di Torino, le relative quattro AA.SS.LL. di Torino e lA.S.L. 5 di Collegno, di cui alla deliberazione 9909336/19 del 26 ottobre 1999 del Comune di Torino, gli importi specificati nellaccordo secondo la ripartizione indicata;
- per i pazienti inseriti in presidi del territorio, c.d. territoriali;
- di assegnare alle AA.SS.LL., di cui allallegato D, che forma parte integrante e sostanziale della presente determinazione, gli importi indicati nella rilevazione precedentemente citata, integrando con le somme di L. 50.000 pro die per i pazienti rivalutati disabili e L. 35.000 pro die per i pazienti rivalutati anziani, laddove mancava ogni indicazione del costo delle rette di ricovero;
- di assegnare ed erogare ai soggetti di cui allallegato E, che forma parte integrante e sostanziale della presente determinazione, per la presa in carico di pazienti rivalutati provenienti o inseriti fuori ragione o provenienti dallIstituto Fatebenefratelli di San Maurizio C.se (TO), gli importi comunicati a questa Direzione;
- di assegnare la restante somma disponibile sul cap. 11930/99 ad avvenuta presa in carico dei pazienti a soggetto che svolgono la funzione socio-assistenziale (Enti Gestori delle funzioni socio-assistenziali ed AA.SS.LL. regionali);
- di richiedere, la certificazione delle spese sostenute, resa dal responsabile legale dellente.
Le somme così assegnate dovranno essere utilizzate esclusivamente per il pagamento delle spese socio-assistenziali relative ai pazienti in oggetto.
Qualora lente assegnatario non abbia ancora provveduto alla presa in carico del paziente, dovrà trasferire le somme percepite allente che ha effettivamente sostenuto le spese socio-assistenziali, dandone contestuale informazione alla Direzione Politiche Sociali - Settore Programmazione della Regione Piemonte.
Nel caso di cui al precedente paragrafo la certificazione della spesa sostenuta dovrà essere prodotta dallente che ha effettivamente sostenuto le spese socio-assistenziali allente assegnatario che provvederà alla sua trasmissione alla Direzione Politiche Sociali per avviare la procedura di erogazione del conguaglio;
- alla spesa complessiva di L. 24.885.285.000= si fa fronte con impegno di spesa da assumersi sul cap. 11930/99 mediante la somma già accantonata con D.G.R. 6-27003 del 06.04.1999 (Acc. 342918)
- di provvedere al recupero delle somme eccedenti qualora gli importi erogati risultino superiori alla spesa effettivamente sostenuta;
Avverso la presente determinazione dirigenziale è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Anna Toffanin
Codice 30.3
D.D. 14 dicembre 1999, n. 617
LL.RR. nn. 18/84, 22/90, 40/95 e 59/96 - Ente Casa di Riposo Maurizio Muller di Verbania - A.S.L. n. 14 - Lavori di Ristrutturazione e ampliamento presidio per definizione RA-RAF - Proroga dei termini di inizio dei lavori
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di prorogare di 45 giorni i termini fissati con Determinazione Dirigenziale n. 442 del 14.09.99 per linizio dei lavori di Ristrutturazione e ampliamento presidio per definizione RA-RAF dellEnte Casa di Riposo Maurizio Muller di Verbania.
- di fissare il nuovo termine per linizio dei lavori di cui trattasi entro la data del 07.02.2000, mentre quello per lultimazione resta stabilito in 730 giorni successivi alla data di consegna dei lavori medesimi.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino
Codice 30.3
D.D. 20 dicembre 1999, n. 622
Modificazioni ed integrazioni alla Determinazione Dirigenziale n. 507/30.3 del 03/11-1999, relativa alla R.S.A. di via Valgioie 39, Torino
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di integrare la propria Determinazione n. 507/30.3 del 03/11-1999 di recepimento del verbale della Commissione di vigilanza e correlate prescrizioni, stabilendo che alle prescrizioni e alle richieste esplicitate nella Determinazione dianzi richiamata provvedano a dare soluzione il Comitato di Torino e lA.S.L. n. 3 di Torino, ciascuno per la competenza derivante dalle attribuzioni definite nella D.G.R. n. 143-13727 del 23.3.1992 in premessa citata;
- di fissare in giorni trenta, a partire dalla data di notifica della presente Determinazione e della precedente n. 507/30.3, il termine entro cui il Comune di Torino e lA.S.L. n. 3 di Torino dovranno adempiere, sulla base degli accordi tra di loro intercorrenti, alle prescrizioni di cui è caso.
- di richiedere alle Amministrazioni di cui sopra linvio, entro il medesimo termine di 30 giorni, della convenzione prevista dalla D.G.R. 143-13727 del 23.3.1992.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino
Codice 30
D.D. 20 dicembre 1999, n. 623
LL.RR. nn. 18/94 e 76/96 - Fondo di rotazione per le cooperative sociali. Autorizzazione a Finpiemonte S.p.A. a procedere alla concessione del finanziamento, da erogarsi con fondi regionali, a favore della cooperativa sociale: Paradigma a r.l., Via Guala n. 5/3, Torino - L. 15.120.000
(omissis)
Il Direttore regionale
Sergio Di Giacomo
Codice 30
D.D. 20 dicembre 1999, n. 624
L.R. n. 38/94 Valorizzazione e promozione del volontariato, artt. 3 e 4: Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dellOrganizzazione Disabili 2000", con sede in Torino, Via Francesco Saverio Nitti n. 24 - Sezione Socio - Assistenziale
(omissis)
Il Direttore regionale
Sergio Di Giacomo
Codice 30.3
D.D. 20 dicembre 1999, n. 625
LL.RR. nn. 18/84, 22/90 art. 3, 40/95 e 59/96 - Ente Casa di Riposo Masera Pajsio di Trofarello (To) - A.S.L. n. 8 di Chieri - Lavori di Ridefinizione tipologica per adeguamento standards minimi a regime transitorio - Approvazione progetto definitivo - Importo L. 929.000.000 - Concessione contributo in c/cap. a rimborso parziale del 50% di L. 164.000.000
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di approvare il progetto definitivo dei lavori di Ridefinizione tipologica per adeguamento standards minimi a regime transitorio della Casa di Riposo Masera Pajsio di Trofarello, dellimporto complessivo di L. 929.000.000 così suddiviso:
A) Lavori a base dasta: L. 749.000.000
B) Somme a disposizione dellAmministrazione
per:
IVA 10% su lavori L. 74.900.000
Spese tecniche L. 68.500.000
Imprevisti L. 36.600.000
Sommano L. 180.000.000
Totale L. 929.000.000
- di concedere alla Casa di Riposo Masera Pajsio di Trofarello per la realizzazione dei lavori sopraindicati, un contributo in conto capitale a rimborso parziale del 50% determinato in L. 164.000.000 ai sensi delle LL.RR. 22/90, 40/95 e 59/96.
Lapprovazione dei lavori e delle opere è subordinata alle seguenti condizioni:
allosservanza delle prescrizioni impartite:
1) dal Comitato Regionale per le Opere Pubbliche - Sezione Opere Edili con nota prot. n. 8251 del 29/07/1999;
2) dal Comitato Provinciale del VV.F. di Torino con nota n. 7265 del 24.06.1998;
3) dal Comune di Trofarello, con la propria Concessione Edilizia n. 30/98 del 14/04/1998.
alla effettiva copertura finanziaria dellopera mediante assunzione degli impegni di spesa previsti dalla Casa di Riposo Masera Pajsio di Trofarello con la succitata deliberazione n. 1/1999 del Consiglio di Amministrazione del 22.04.99;
allosservanza della legislazione vigente nella redazione ed approvazione della documentazione progettuale esecutiva e nella scelta del contraente per lesecuzione dei lavori;
allosservanza in fase esecutiva, anche nella localizzazione e posizionamento degli arredi e delle attrezzature, delle norme di cui alla D.G.R. n. 38-16335 del 29 giugno 1992;
allosservanza, anche in fase esecutiva e gestionale, del D.M. 16.2.1992 per eventuali locali, attività, depositi ed impianti in esso previsti;
alla trascrizione di apposito vincolo ventennale così come previsto dai commi 1º e 2º, art. 9 della L.R. 22/90;
alla dichiarazione, con apposito atto formale, di accettazione delle condizioni stabilite sia dalla L.R. 18 ottobre 1994 n. 43 e s.m.i., che dal presente atto, in particolare:
1) inizio dei lavori entro 90 gg. dalla data di ricevimento del presente atto; fine lavori entro 320 giorni dal verbale di consegna;
2) impegno contabile per il rimborso parziale al 50% del contributo erogato, entro il 30 giugno di ciascun anno, per cinque quote annuali uguali e costanti, a partire dal secondo anno successivo a quello in cui è avvenuta la prima erogazione;
3) verbale di consegna dei lavori presentato al Settore competente entro 90 giorni dal termine per linizio lavori di cui al punto 1); al verbale deve essere allegato anche latto di nomina del Direttore dei Lavori.
Allerogazione del contributo di L. 164.000.000 si provvederà nelle forme e con le modalità previste allart. 11 della L.R. 21 marzo 1994, n. 18.
Alla restituzione del capitale a rimborso, pari a L. 82.000.000, la Casa di Riposo Masera Pajsio di Trofarello provvederà nelle forme e con le modalità previste dallart. 11 - 2º comma e dallart. 16 - 3º comma, della L.R. 26 ottobre 1994, n. 43.
Alla spesa di L. 929.000.000 la Casa di Riposo Masera Pajsio di Trofarello farà fronte secondo le modalità indicate nelle premesse.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino
Codice 30
D.D. 20 dicembre 1999, n. 626
L.R. n. 38/94 Valorizzazione e promozione del volontariato, artt. 3 e 4: Iscrizione al Registro Regionale del Volontariato dellOrganizzazione I Love Politica con sede legale in Cuneo, via Roma 56 - Sezione Impegno Civile
(omissis)
Il Direttore regionale
Sergio Di Giacomo
Codice 30
D.D. 20 dicembre 1999, n. 627
LL.RR. n. 18/94 e n. 76/96 - Le Rocche Società Cooperativa Sociale a r.l. O.n.l.u.s. con sede legale in Corneliano dAlba (CN), Via Manzoni n. 18 - iscrizione allalbo regionale delle cooperative sociali, nella sezione B
(omissis)
Il Direttore regionale
Sergio Di Giacomo
Codice 30.4
D.D. 20 dicembre 1999, n. 628
Casa di Riposo Margherita Farinasso di Monticello dAlba (CN). Rideterminazione pianta organica del personale dipendente. Autorizzazione
(omissis)
Il Dirigente responsabile
Sergio Di Giacomo
Codice 30.3
D.D. 21 dicembre 1999, n. 629
Art. 20 - L. 67/88 - Azienda Sanitaria n. 5 di Collegno - Lavori di Ristrutturazione per la realizzazione di una R.S.A. per disabili fisici sita nellex O.P. di Collegno Pad. 11" - Perizia di variante e suppletiva - Importo di perizia riconfermato in L. 2.953.525.681 - Approvazione - Proroga dei termini di ultimazione dei lavori
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di approvare la Perizia di variante e suppletiva dei lavori di Ristrutturazione per la realizzazione di una R.S.A. per disabili fisici sita nellex O.P. di Collegno Pad. 11", dellAzienda Sanitaria Locale n. 5 di Collegno dellimporto complessivo di L. 2.953.525.681, così suddiviso:
A) Lavori al netto del ribasso dasta L. 2.242.426.678
B) Somme a disposizione
dellAmministrazione per:
IVA 10% sui lavori L. 224.242.668
Spese tecniche L. 213.297.162
CNPAIA
(2%) L. 4.265.943
IVA 19-20% su spese tecniche L. 43.512.621
Diritti di vidimazione
1,5% L. 3.199.457
Arredi ed attrezzature L. 150.000.000
I.V.A. 19-20% su arredi
ed
attrezzature L. 30.000.000
Imprevisti L. 42.581.152
Sommano L. 711.099.003
Totale L. 2.953.525.681
- di prendere atto che la perizia in oggetto non comporta maggiori oneri di spesa e che pertanto limporto complessivo dei lavori resta invariato rispetto al progetto esecutivo approvato con DGR n. 60-9136 in data 27.05.96.
- di prendere atto che il termine per lultimazione dei lavori in oggetto è prorogato di 30 giorni naturali consecutivi.
Lapprovazione dei lavori e delle opere è subordinata allottemperanza delle prescrizioni impartite:
- dal Comitato Regionale OO.PP., espresso con nota n. 8272 del 10.08.99;
- dal Comune di Collegno con propria concessione edilizia in variante n. C/99/00104 del 18.10.99;
- dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Torino con nota n. 5295/FP del 04.05.99.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al TAR nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Domenico Foghino
Codice 30.1
D.D. 22 dicembre 1999, n. 631
L.R. 24/7/1984 n. 32. Interventi strutture ed arredamento asili-nido comunali. Piano relativo anno 1997. Comune di Castelnuovo Scrivia (AL). Revoca contributo per lavori di ristrutturazione tetto asilo-nido di Via Bertetti, assegnato con D.D. numero 153/15375/055 del 15/12/1997, n. 102/30.1 del 17/3/1998 e n. 217/30.1 del 2/7/1998
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
Di revocare, come in effetto revoca ad ogni effetto giuridico ed amministrativo, per i motivi in premessa indicati, lassegnazione del contributo in conto capitale di Lire 16.070.000 disposta, con le Determinazioni Dirigenziali n. 153/15375/055 del 15/12/1997, n. 102/30.1 del 17/3/1998 e n. 217/30.1 del 2/7/1998, a favore del Comune di Castelnuovo Scrivia (AL) per lesecuzione dei lavori di ristrutturazione dellasilo-nido di Via Bertetti.
Analogamente revocato è per conseguenza limpegno di spesa di L. 16.070.000, assunto sul Capitolo 20480 del bilancio 1998.
La presente Determinazione costituisce parziale modificazione del piano degli interventi sulle strutture e sullarredamento degli asili-nido relativo allanno 1997, approvato con le Determinazioni Dirigenziali n. 153/15375/055 del 15/12/1997 e numero 102/30.1 del 17/3/1998.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Dirigente responsabile
Anna Toffanin
Codice 31.3
D.D. 5 novembre 1999, n. 381
Contributo al Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi per interventi urgenti sul percorso di visita del Forte di Exilles. Spesa di L. 10.000.000 (Cap. 20400/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di assegnare al Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi, con sede in Torino - via Giardino 29 - la somma di L. 10.000.000 a parziale copertura delle spese necessarie per lavori straordinari e urgenti allinterno del percorso di visita del Forte di Exilles, da realizzarsi secondo il preventivo presentato in data 27/9/99 e conservato agli atti del Settore Musei e Patrimonio Culturale della Regione Piemonte.
Il contributo oggetto della presente non è soggetto a IRPEG e sarà erogato al Museo in ununica soluzione ad avvenuta registrazione dellimpegno di spesa.
Al termine dei lavori il Museo è tenuto a presentare una relazione sugli interventi effettuati e un rendiconto delle spese sostenute, accompagnato da idonea documentazione contabile.
Alla spesa di L. 10.000.000 si fa fronte con laccantonamento n. 362027 assunto con la D.G.R. n. 46-28465 del 25/10/99 sul capitolo 20400/99.
Il Direttore regionale
Alberto Vanelli
Codice 31.3
D.D. 5 novembre 1999, n. 382
Fondazione Maria Adriana Prolo - Museo Nazionale del Cinema: assegnazione del contributo regionale per le attività 1999. Spesa di L. 330.000.000 (Cap. 11750/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di assegnare alla Fondazione Maria Adriana Prolo - Museo Nazionale del Cinema con sede in Torino - via Montebello 8 - la somma di L. 330.000.000 a copertura delle spese previste nel programma di attività per il 1999 e destinata in particolare alle seguenti attività:
comunicazione, promozione e attività editoriali L. 300.000.000
didattica L. 30.000.000
La somma di L. 330.000.000 sarà liquidata alla Fondazione Maria Adriana Prolo - Museo Nazionale del Cinema secondo le modalità previste dallart. 5 della convenzione in vigore (Rep. n. 7248/96) e cioè in due soluzioni: la prima, pari all80% del contributo ad avvenuta registrazione dellimpegno di spesa e la seconda, pari al restante 20% a saldo, dietro presentazione da parte della Fondazione di relazione sulle attività svolte con i relativi importi di spesa sostenuti.
Alla spesa di L. 330.000.000 si fa fronte:
- per L. 260.000.000 con laccantonamento n. 346267 assunto con la D.G.R. n. 55-27242 del 3.5.1999 sul capitolo 11750/99
- per L. 70.000.000 con laccantonamento n. 360888 assunto con la D.G.R. n. 37-28344 dell11/10/1999 sul capitolo 11750/99.
Il Direttore regionale
Alberto Vanelli
Codice 31.4
D.D. 8 novembre 1999, n. 383
Finanziamento integrativo al CSA - Centro Piemontese di Studi Africani. Spesa di L. 15.000.000 (acc. n. 360888 cap. 11750/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
Di erogare, per le motivazioni indicate in premessa, un contributo integrativo per il 1999 di L. 15.000.000 al CSA - Centro Piemontese di Studi Africani - Piazza S. Giovanni 2, Torino.
Tale finanziamento, esente da trattenuta IRPEG ai sensi dellart. 28 del D.P.R. n. 600/73, è erogato ad avvenuta registrazione dellimpegno di spesa.
Il CSA deve presentare al Settore Università e Istituti Scientifici il bilancio consuntivo 1999 ed una relazione sulle attività svolte.
Alla spesa di L. 15.000.000 si fa fronte con laccantonamento n. 360888 di cui al cap. 11750 del bilancio di previsione 1999.
Il Direttore regionale
Alberto Vanelli
Codice 31.4
D.D. 8 novembre 1999, n. 385
Convenzione rep. n. 8906 del 14.11.1997 con lUniversità di Torino per la promozione di attività ed iniziative culturali. Finanziamento integrativo. Spesa di L. 60.000.000 (acc. n. 360888 cap. 11750/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
Di erogare, per le motivazioni indicate in premessa, un contributo integrativo per il 1999 di L. 60.000.000 al Comitato per le Attività Culturali dellUniversità di Torino, Via Verdi, 8, Torino, così come previsto allart. 4 della convenzione rep. n. 8906 del 14.11.1997 stipulata tra Regione Piemonte e Università degli Studi di Torino.
Tale contributo, esente da ritenuta fiscale IRPEG ai sensi dellart. 28 del D.P.R. n. 600/73, è liquidato, in applicazione dellart. 5 della convenzione, in due soluzioni, la prima di L. 48.000.000, pari all80%, ad avvenuta registrazione dellimpegno di spesa.
La seconda soluzione, pari a L. 12.000.000, è liquidata insieme al saldo del contributo di L. 20.000.000 di cui alla D.D. n. 157 del 18.06.1999, a conclusione del programma di iniziative culturali del 1999, dietro presentazione da parte del Comitato di una relazione illustrativa sullattività svolta e di un rendiconto delle spese sostenute.
Alla spesa di L. 60.000.000 si fa fronte con laccantonamento n. 360888 sul cap. 11750 del bilancio di previsione 1999.
Il Direttore regionale
Alberto Vanelli
Codice 31.3
D.D. 10 novembre 1999, n. 390
D.G.R. n. 41-574 del 4/8/1995. Erogazione del I, II acconto e saldo del contributo assegnato alla Parrocchia di San Vittore di Verbania (VB) per restauri alla chiesa parrocchiale. Spesa di L. 100.000.000 (cap. 20466/1999)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di autorizzare lerogazione di L. 100.000.000 a favore della Parrocchia di San Vittore di Verbania (VB, ex NO) per restauri alla chiesa parrocchiale di San Vittore, quale I, II acconto e saldo del contributo già assegnato con D.G.R. n. 41-574 del 4/8/1995.
- di autorizzare il reimpegno della somma di L. 100.000.000 sul capitolo 20466 del bilancio di previsione della Regione Piemonte per il 1999;
- di disporre limmediata liquidazione ed il pagamento del suddetto importo ad avvenuta registrazione dellimpegno di spesa, secondo le modalità previste dalla citata D.G.R. n. 41-574 del 4/8/1995.
Alla spesa di L. 100.000.000 si fa fronte con lo stanziamento di cui al capitolo 20466 del Bilancio 1999.
Il Direttore regionale
Alberto Vanelli
Codice 31
D.D. 10 novembre 1999, n. 391
Rettifica Determinazione n. 349 del 18.10.1999 della Direzione Beni Culturali
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di approvare, per le motivazioni indicate in premessa, la rettifica delloggetto della determinazione n. 349 del 18.10.1999 correggendo il cap. 10807/99 in cap. 10870/99 e il numero di accantonamento dal n. 349646 al n. 359389.
Il Direttore regionale
Alberto Vanelli
Codice 31
D.D. 10 novembre 1999, n. 392
Mostra Progetto di restauro della Reggia di Venaria e del Borgo Castello della Mandria Spesa di L. 54.540.000 (cap. 26832/99 acc. n. 344116)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di approvare, per le motivazioni in premessa indicate, le seguenti spese:
Ditta Digital Color, Via Chambery 93/115m - Torino per la realizzazione di 20 pannelli in leger bifacciali 200x250 con lapplicazione di stampa digitale plastificata per L. 38.400.000 (IVA inclusa);
Ditta Evergreen, Via Massena, 63 - Torino per il progetto grafico integrativo della mostra nonchè del progetto grafico relativo alla mostra di dimensioni più ridotte L. 9.000.000 (IVA inclusa);
Ditta Expostand, Via L. Einaudi, 25 - Torino per la fornitura dellallestimento relativo alla mostra di dimensioni più ridotte L. 7.140.000 (IVA inclusa).
La liquidazione delle spese avverrà dietro presentazione di fatture da parte dei soggetti incaricati.
Alla spesa complessiva di L. 54.540.000 si farà fronte con laccantonamento n. 344116 sul cap. 26832/99.
Il Direttore regionale
Alberto Vanelli
Codice 31.4
D.D. 11 novembre 1999, n. 394
Riduzione di L. 15.000.000 sullimpegno n. 353062 assunto sul cap. 11750/99 con laccantonamento n. 346267 autorizzato con D.G.R. n. 55-27242 del 3.5.1999
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
Di ridurre, per le motivazioni indicate in premessa, di L. 15.000.000 limpegno n. 353062 assunto sul cap. 11750/99 con laccantonamento n. 346267 autorizzato con D.G.R. n. 55-27242 del 3.5.1999.
Il Direttore regionale
Alberto Vanelli
Codice 31.1
D.D. 12 novembre 1999, n. 395
Interventi di valorizzazione ed inventariazione degli archivi storici relativi allanno 1997. Revoca della determinazione dirigenziale n. 358 del 22.10.1999 e ridefinizione della spesa relativa ai saldi. Spesa di L. 10.584.000 (cap. 11720/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di revocare, per le motivazioni illustrate in premessa, la determinazione dirigenziale n. 358 del 22.10.1999;
- di assumere, per le motivazioni illustrate in premessa, un impegno di spesa pari a L. 7.960.000 quale somma globale relativa ai saldi dei contributi per schedatura, riordino ed inventariazione degli archivi storici, assegnati ai sottoelencati Enti con determinazione dirigenziale n. 3 del 24.10.1997:
Ente saldo 40%
Comune di Crova 1.320.000
Comune di Neive 2.760.000
Comune di
Niella Belbo 960.000
Comune di Savigliano 440.000
Parrocchia San Giovanni Battista
e
SantAntonio Abate di Sabbia 320.000
Parrocchia Annunciazione di Maria
Vergine di Albo di Mergozzo 320.000
Società Piemontese di Archeologia
e Belle
Arti di Torino 1.840.000
Totale 7.960.000
La somma sopra indicata sarà liquidata con le modalità di pagamento previste dalla D.G.R. n. 110-34400 del 2.5.1994;
- di rettificare, per le motivazioni illustrate in premessa, il contributo assegnato alla Fondazione Nocentini di Torino e contemporaneamente impegnare la somma di L. 2.624.000 quale cifra relativa al saldo del contributo assegnato al suddetto ente con determinazione dirigenziale n. 3 del 24.10.1997:
Ente contrib. Origin. Contrib. Rettif. acconto saldo residuo
Fondazione Nocentini
di Torino 10.000.000 8.624.000 6.000.000 2.624.000
Totale 2.624.000
La somma sopra indicata sarà liquidata con le modalità di pagamento previste dalla D.G.R. n. 110-34400 del 2.5.1994;
- di revocare, per le motivazioni illustrate in premessa, al Comune di Fenestrelle, la somma di L. 6.000.000 assegnata con determinazione dirigenziale n. 3 del 24.10.1997.
Poichè tale somma non è mai stata liquidata, la revoca costituisce uneconomia di spesa e riduce limpegno di spesa n. 294018 relativo al cap. 11720/97.
Alla spesa complessiva di L. 10.584.000 si farà luogo con lo stanziamento di cui al cap. 11720/99 (Accantonamento n. 352681).
Il Direttore regionale
Alberto Vanelli
Codice 31.4
D.D. 12 novembre 1999, n. 396
Alluvione novembre 1994 - Erogazione saldo del contributo assegnato alla Parrocchia di S. Antonio Abate di Priero (CN) con D.G.R. n. 176-2542 del 23.10.1995. Spesa di L. 51.000.000 (capitolo 20468/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di autorizzare lerogazione di L. 51.000.000 a favore della Parrocchia di S. Antonio Abate di Priero (CN), quale saldo del contributo assegnato per i lavori di consolidamento statico della Chiesa di S. Giuliano in frazione Campetto.
- di autorizzare il reimpegno della somma di L. 51.000.000 sul capitolo 20468 del Bilancio di previsione della Regione Piemonte per il 1999;
- di disporre limmediata liquidazione e il pagamento del suddetto importo ad avvenuta registrazione dellimpegno di spesa, secondo le modalità previste dalla citata D.G.R. n. 624-4315 del 30.11.1995.
Alla spesa di L. 51.000.000 si fa fronte con lo stanziamento di cui al capitolo 20468 del Bilancio 1999 (ex impegno 235506).
Il Direttore regionale
Alberto Vanelli
Codice 31.4
D.D. 12 novembre 1999, n. 397
Alluvione novembre 1994 - Erogazione acconto del contributo assegnato alla Parrocchia di S. Maria Assunta di Montanaro (TO) con D.G.R. n. 176-2542 del 23.10.1995. Spesa di L. 3.500.000 (capitolo 20468/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di autorizzare lerogazione di L. 3.500.000 a favore della Parrocchia di S. Maria Assunta di Montanaro (TO), quale acconto del contributo assegnato per i lavori di manutenzione straordinaria della Chiesa di S. Rocco;
- di autorizzare il reimpegno della somma di L. 3.500.000 sul capitolo 20468 del Bilancio di previsione della Regione Piemonte per il 1999;
- di disporre limmediata liquidazione e il pagamento del suddetto importo ad avvenuta registrazione dellimpegno di spesa, secondo le modalità previste dalla citata D.G.R. n. 624-4315 del 30.11.1995.
Alla spesa di L. 3.500.000 si fa fronte con lo stanziamento di cui al capitolo 20468 del Bilancio 1999 (ex impegno 235506).
Il Direttore regionale
Alberto Vanelli
Codice 31.4
D.D. 12 novembre 1999, n. 398
Alluvione novembre 1994 - Erogazione saldo del contributo assegnato alla Parrocchia di S. Biagio di Pamparato (CN) con D.G.R. 121-10636 del 15.7.1996. Spesa di L. 60.000.000 (capitolo 20468/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di autorizzare lerogazione di L. 60.000.000 a favore della Parrocchia di S. Biagio di Pamparato (CN), quale saldo del contributo assegnato per i lavori di consolidamento statico, restauro e risanamento conservativo del Santuario dellAssunta;
- di autorizzare il reimpegno della somma di L. 60.000.000 sul capitolo 20468 del Bilancio di previsione della Regione Piemonte per il 1999;
- di disporre limmediata liquidazione e il pagamento del suddetto importo ad avvenuta registrazione dellimpegno di spesa, secondo le modalità previste dalla citata D.G.R. n. 365-14851 del 29.11.1996.
Alla spesa di L. 60.000.000 si fa fronte con lo stanziamento di cui al capitolo 20468 del Bilancio 1999 (ex impegno 261822).
Il Direttore regionale
Alberto Vanelli
Codice 31.3
D.D. 16 novembre 1999, n. 399
Associazione Torino Città Capitale Europea - Contributo a copertura dello sbilancio della mostra Napata e Meroe. Spesa L. 75.000.000. (Cap. 11750/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di erogare, per le motivazioni indicate in premessa, allAssociazione Torino Città - Capitale Europea la somma di L. 75.000.000 a copertura dello sbilancio relativo alla mostra Napata e Meroe. Templi doro sul Nilo;
Il contributo di L. 75.000.000, soggetto a trattenute IRPEG, sarà erogato allAssociazione Torino Città - Capitale Europea, Piazza Palazzo di Città n. 1 in due soluzioni: una prima quota, pari all80% del contributo, ad avvenuta registrazione dellimpegno di spesa, la seconda, a saldo, pari al restante 20%, dietro presentazione da parte del legale rappresentante di una relazione sullattività svolta, di un rendiconto delle entrate e delle uscite inerente i singoli interventi e di documentazione contabile relativa almeno allequivalente del contributo regionale.
Alla spesa di L. 75.000.000 si fa fronte con laccantonamento n. 360888 di cui al cap. 11750 del bilancio di previsione 1999.
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Alberto Vanelli
Codice 31.3
D.D. 17 novembre 1999, n. 403
Proroga convenzione Rep. n. 615 stipulata con la Cooperativa Eta Beta. Impegno di spesa L. 10.000.000 (Cap. 11615/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di prorogare ulteriormente alla data 31 dicembre 1999, per le motivazioni illustrate in premessa, la convenzione n. 615 del 19 novembre 1998 stipulata con la Cooperativa Eta Beta via Pisa 15, Torino, e autorizzata con determina n. 196 del 14 ottobre 1996, relativa ai servizi di monitoraggio sui musei piemontesi, raccolta e registrazione dati, editoria elettronica;
- di approvare limpegno di spesa di L. 10.000.000 di cui al capitolo 11615 accantonate con delibera n. 45-28464 del 25 ottobre 1999 (A. 362124).
La liquidazione delle spettante alla Cooperativa Eta Beta avverrà previa presentazione di fatture, vistate per regolarità dal Direttore del Settore competente.
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Alberto Vanelli
Codice 31.3
D.D. 17 novembre 1999, n. 404
Integrazione contributo per lo svolgimento dellattività istituzionale dellOsservatorio Culturale del Piemonte di L. 21.000.000 sul capitolo 11750 del bilancio 1999
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di impegnare, per le motivazioni e le finalità illustrate in premessa limporto di L. 21.000.000 di cui è stato previsto laccantonamento sul cap. n. 11750 con D.G.R. n. 37-28344 del 11/10/99 da assegnarsi allIRES - Via Nizza 18 - 10100 Torino, quale integrazione al contributo previsto lattività dellOsservatorio Culturale del Piemonte per lanno 1999.
Il contributo sarà erogato in ununica soluzione, ad avvenuta registrazione dellimpegno di spesa.
Alla spesa di L. 21.000.000 si fa fronte con laccantonamento n. 346267 sul cap. 11750 del bilancio di previsione 1999.
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Codice 31.3
D.D. 18 novembre 1999, n. 405
Contributo alla Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti (SPABA) per la realizzazione del progetto di censimento dei locali storici conservati in Piemonte. Spesa di L. 400.000.000 (Cap. 20403/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di approvare il terzo lotto di censimento degli esercizi commerciali storici conservati in Piemonte secondo le modalità indicate in premessa.
Per tale lotto è prevista una spesa di L. 400.000.000 comprensiva di: costi relativi alla compilazione delle schede, informatizzazione delle stesse e relativa campagna fotografica, nonchè i costi relativi ai sopralluoghi nelle località piemontesi dove gli esercizi commerciali storici sono conservati e per la realizzazione di eventuale materiale di approfondimento, compresi rilievi architettonici, elaborati grafici e ricerche bibliografiche ed archivistiche;
- di erogare un contributo di L. 400.000.000 alla Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti - SPABA (società che non ha fini di lucro, alla quale la Regione affida abitualmente sue iniziative di promozione culturale) a copertura degli oneri sostenuti per la realizzazione del progetto di censimento.
La proprietà delle schede prodotte ed i risultati del censimento sono della Regione Piemonte, che potrà utilizzarli nellambito dei propri compiti istituzionali;
Il contributo di L. 400.000.000, esente da IRPEG, sarà erogato alla Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti - SPABA - Via Napione, 2 Torino in due soluzioni: la prima, pari all80% della somma erogata, ad avvenuta registrazione dellimpegno di spesa; la seconda, pari al restante 20%, a saldo dietro presentazione, da parte del legale rappresentante del soggetto beneficiario, di una relazione sullattività svolta e sulle spese sostenute, accompagnata da idonea documentazione.
Alla spesa di L. 400.000.000 si fa fronte con lo stanziamento di cui al Capitolo 20403 del Bilancio di previsione 1999 (accantonamento n. 363824).
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Codice 31.3
D.D. 10 novembre 1999, n. 406
Associazione Culturale Castello di Rivoli - Museo dArte Contemporanea - Integrazione del contributo per la gestione del Castello e per la realizzazione di iniziative culturali per lanno 1999. Spesa di L. 400.000.000 (Cap. 11750/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di assegnare alla Associazione Culturale Castello di Rivoli - Museo dArte Contemporanea con sede in Rivoli - piazza Mafalda di Savoia, la somma di L. 400.000.000 ad integrazione del contributo già assegnato con determinazione della Direzione Regionale ai Beni Culturali n. 93 dell11/5/1999 e destinato a parziale copertura degli oneri derivanti dalla gestione del complesso denominato Castello di Rivoli e dalla realizzazione delle iniziative previste nel piano di attività 1999.
La somma di L. 400.000.000, soggetta a ritenuta IRPEG, sarà liquidata alla Associazione Culturale Castello di Rivoli - Museo dArte Contemporanea secondo le modalità previste dallart. 5 della convenzione in vigore (Rep. n. 1174/99) e cioè in due soluzioni: la prima, pari all80% del contributo ad avvenuta registrazione dellimpegno di spesa e la seconda, pari al restante 20%, unitamente al saldo di cui alla determinazione della Direzione Regionale ai Beni Culturali n. 93 dell11/5/99, dietro presentazione da parte della Associazione di relazione sulle attività svolte e di rendiconto delle entrate e delle uscite.
Alla spesa di L. 400.000.000 si fa fronte con laccantonamento n. 360888 assunto con la D.G.R. n. 37-28344 dell11/10/1999 sul capitolo 11750/99.
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Alberto Vanelli
Codice 31.3
D.D. 18 novembre 1999, n. 407
D.G.R. n. 41-574 del 4/8/1995. Erogazione del II acconto e del saldo del contributo assegnato alla parrocchia di San Donato di Somano (CN) per restauri alla chiesa parrocchiale. Spesa di L. 30.000.000 (cap. 20466/1999)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di autorizzare lerogazione di L. 30.000.000 a favore della Parrocchia di San Donato di Somano (CN) per restauri alla chiesa parrocchiale di San Donato, quale II acconto e saldo del contributo già assegnato con D.G.R. n. 41-574 del 4/8/1995.
- di autorizzare il reimpegno della somma di L. 30.000.000 sul capitolo 20466 del bilancio di previsione della Regione Piemonte per il 1999;
- di disporre limmediata liquidazione ed il pagamento del suddetto importo ad avvenuta registrazione dellimpegno di spesa, secondo le modalità previste dalla citata D.G.R. n. 41-574 del 4/8/1995.
Alla spesa di L. 30.000.000 si fa fronte con lo stanziamento di cui al capitolo 20466 del Bilancio 1999.
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Alberto Vanelli
Codice 31.3
D.D. 19 novembre 1999, n. 409
Parziale rettifica dellallegato della Determinazione n. 57 del 14.11.1997 della Direzione Beni Culturali in merito alla descrizione dei lavori da eseguirsi da parte del Comune di Santena (TO) presso la Chiesa Madonna delle Nevi
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di approvare, per le motivazioni indicate in premessa, la rettifica dellallegato della Determinazione n. 57 del 14.11.1997 della Direzione Beni Culturali nel seguente modo:
Pratica Prov Comune Ente Beneficiario Oggetto dintervento Tipo dintervento Importo
assegnato
58/29/1997/5237 TO Santena Comune di Santena Chiesa Madonna delle
Nevi Rifacimento facciata e
serramenti. Dotazione
impianti, tinteggiature
e restauro altare lapidi
ed affresco 35.000.000
Si precisa che la presente determinazione non comporta oneri di spesa aggiuntivi a carico della Regione Piemonte.
E fatta salva ogni altra disposizione prevista dalla Determinazione n. 57 del 14.11.1997 della Direzione Beni Culturali.
Il Direttore regionale
Alberto Vanelli
Codice 31.3
D.D. 19 novembre 1999, n. 410
Parziale rettifica dellallegato della D.G.R. n. 160-17186 del 03/03/1997 in merito alla descrizione dei lavori da eseguirsi da parte del Comune di Cuorgnè presso la Confraternita della S.S. Trinità
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di approvare, per le motivazioni indicate in premessa, la rettifica dellallegato della D.G.R. n. 160-17186 del 03.03.1997 nel seguente modo:
Pr Comune Soggetto Beneficiario Oggetto intervento Tipologia intervento Importo
assegnato
TO Cuorgnè Comune di Cuorgnè Dipinti e statue lignee della Pulitura,
restauro e
Confraternita della S.S. Trinità integrazioni pittoriche 50.000.000
Si precisa che la presente determinazione non comporta oneri di spesa aggiuntivi a carico della Regione Piemonte.
E fatta salva ogni altra disposizione prevista dalla Determinazione n. 57 del 14.11.1997 della Direzione Beni Culturali.
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Alberto Vanelli
Codice 31.4
D.D. 22 novembre 1999, n. 411
Alluvione novembre 1994 - Erogazione saldo del contributo assegnato alla Parrocchia di S. Donato di Somano (CN) con D.G.R. n. 176-242 del 23.10.1999. Spesa di L. 60.000.000 (capitolo 20468/99)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di autorizzare lerogazione di L. 60.000.000 a favore della Parrocchia di S. Donato di Somano (CN), quale saldo del contributo assegnato per i lavori di restauro e risanamento conservativo della Chiesa parrocchiale di S. Donato;
- di autorizzare il reimpegno della somma di L. 60.000.000 sul capitolo 20468 del Bilancio di previsione della Regione Piemonte per il 1999;
- di disporre limmediata liquidazione e il pagamento del suddetto importo ad avvenuta registrazione dellimpegno di spesa, secondo le modalità previste dalla citata D.G.R. n. 624-4315 del 30.11.1995.
Alla spesa di L. 60.000.000 si fa fronte con lo stanziamento di cui al capitolo 20468 del Bilancio 1999 (ex impegno 235506).
Il Direttore regionale
Alberto Vanelli
Codice 31.3
D.D. 22 novembre 1999, n. 412
D.G.R. n. 41-574 del 4/8/1995. Erogazione del saldo del contributo assegnato alla Parrocchia di San Bernardo di Ailoche (BI, ex VC) per restauri alla chiesa parrocchiale. Spesa di L. 40.000.000 (cap. 20466/1999)
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di autorizzare lerogazione di L. 40.000.000 a favore della Parrocchia di San Bernardo di Ailoche (BI, ex VC) per restauri alla chiesa parrocchiale di San Bernardo, quale saldo del contributo già assegnato con D.G.R. n. 41-574 del 4/8/1995.
- di autorizzare il reimpegno della somma di L. 40.000.000 sul capitolo 20466 del bilancio di previsione della Regione Piemonte per il 1999;
- di disporre limmediata liquidazione ed il pagamento del suddetto importo ad avvenuta registrazione dellimpegno di spesa, secondo le modalità previste dalla citata D.G.R. n. 41-574 del 4/8/1995.
Alla spesa di L. 40.000.000 si fa fronte con lo stanziamento di cui al capitolo 20466 del Bilancio 1999.
Il Direttore regionale
Alberto Vanelli
COMUNICATI
Regione Piemonte - Direzione Regionale Formazione Professionale - Lavoro
L.R. 41/98 art. 10 - Avviso per la nomina di due membri effettivi e uno supplente nel Collegio dei Revisori dei conti dellente strumentale Agenzia Piemonte Lavoro
Il Direttore della Direzione regionale Formazione Professionale - Lavoro
rende noto
che è indetto, ai sensi dellart. 10 della l.r. 41/98,
Avviso pubblico per la nomina di due membri effettivi ed uno supplente nel Collegio dei revisori dei conti dellEnte strumentale Agenzia Piemonte Lavoro con sede di lavoro in Torino.
le candidature devono essere corredate dal curriculum personale da cui risulti:
- cittadinanza italiana;
- iscrizione al registro dei revisori contabili;
- requisiti personali in riferimento alla carica da ricoprire;
- attività lavorative ed esperienze svolte;
- cariche elettive ricoperte;
- eventuali condanne penali o carichi pendenti.
Le domande degli interessati, redatte in carta semplice, devono contenere, a pena di esclusione, la dichiarazione di inesistenza di eventuali incompatibilità o limpegno a rimuoverle, di ineleggibilità, nonchè la dichiarazione della non sussistenza di alcune delle condizioni comportanti decadenza previste dalla legge 18 gennaio 1992, n. 16 e successive modificazioni e integrazioni (Norme in materia di elezioni e nomine presso le Regioni e gli Enti Locali).
Le domande devono essere inoltrate a mezzo raccomandata A.R. alla Regione Piemonte - Direzione Formazione Professionale - Lavoro - Via Pisano, 6 - 10152 Torino, nel termine perentorio di 30 giorni a decorrere dal giorno successivo alla data di pubblicazione del presente avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte. Qualora la scadenza coincida con un giorno festivo, il termine di presentazione delle domande si intende prorogato al primo giorno successivo non festivo.
Per la determinazione del termine di scadenza fa fede la data del timbro dellUfficio Postale accettante. Lamministrazione non assume responsabilità per la dispersione di comunicazioni dipendente da inesatte indicazioni del recapito da parte del candidato oppure da mancata o tardiva comunicazione del cambiamento di indirizzo indicato nella domanda, nè per eventuali disguidi postali o telegrafici o comunque imputabili a fatto di terzi, a caso fortuito o forza maggiore.
Non vengono esaminate le candidature con timbro postale di data posteriore al termine stabilito nel presente Avviso e quelle non sottoscritte.
Inoltre, la domanda deve contenere lindicazione, oltrechè dei dati anagrafici, del domicilio o del recapito cui indirizzare le eventuali comunicazioni.
I criteri di selezione sono quelli approvati dalla Giunta Regionale con provvedimento n. 154-2944 del 6.11.1995.
La competente Direzione Formazione Professionale - Lavoro darà comunicazione degli esiti della selezione entro 30 giorni dal ricevimento, da parte del competente Amministratore, della comunicazione dellavvenuta individuazione delle candidature prescelte, e predisporrà latto deliberativo per il conferimento degli incarichi.
Ad integrazione di quanto sopra si precisa, ai sensi dellart. 4 dello Statuto dellAgenzia Piemonte Lavoro che:
1. Il Collegio dei revisori dei conti, costituito ai sensi dellarticolo 10 comma 5 della l.r. 41/98 svolge le seguenti funzioni:
a) elegge al suo interno il Presidente del Collegio;
b) esercita il controllo sulla gestione amministrativa e finanziaria dellAgenzia e in particolare formula, redigendo apposita relazione, osservazioni sul bilancio preventivo, sul piano annuale di attività con riguardo agli aspetti di carattere economico-finanziario, sul conto consuntivo e su tutti gli altri atti sottoposti ad approvazione della Giunta regionale ai sensi dellarticolo 11 della l.r. n. 41/98;
c) verifica la regolare tenuta della contabilità;
d) redige, almeno semestralmente, una relazione sullandamento generale della gestione economico-finanziaria dellAgenzia e la trasmette al Presidente della Giunta regionale;
e) verifica, ogni quadrimestre, la consistenza di cassa e lesistenza dei valori e dei titoli di proprietà dellente o da esso ricevuti in pegno, cauzione o custodia.
2. Il Collegio dei revisori si riunisce almeno ogni tre mesi, nonchè tutte le volte che se ne ravvisi la necessità. Nella prima seduta il Collegio adotta il regolamento sulle modalità di convocazione, di funzionamento e di subingresso dei supplenti in caso di assenza o impedimento dei membri effettivi.
Alle riunioni parteciperanno anche i membri supplenti senza prendere parte alle decisioni salvo che sostituiscano i componenti effettivi. le decisioni del Collegio sono adottate a maggioranza. Delle riunioni deve redigersi processo verbale sottoscritto dagli intervenuti e trascritto in apposito libro delle adunanze. Ciascun componente del Collegio, compresi i supplenti, ha diritto di accedere agli atti, documenti ed informazioni utili allesercizio del mandato e procedere a ispezioni e controlli.
3. Non possono far parte del Collegio dei revisori:
a) coloro che si trovano nelle condizioni previste dallarticolo 2382 del c.c., il coniuge, i parenti e gli affini del Direttore entro il quarto grado e coloro che sono legati allAgenzia da un rapporto continuativo di prestazione dopera retribuita;
b) i fornitori dellAgenzia, coloro che sono incaricati delle funzioni di cui allarticolo 11, comma 3, della l.r. n. 41/1998, i titolari, i soci, gli amministratori, i gestori di enti o società pubbliche o private operanti nelle materie di competenza dellAgenzia;
c) coloro che abbiano una lite pendente per questioni attinenti allattività dellAgenzia, ovvero, avendo un debito liquido ed esigibile verso di essa, siano stati costituiti in mora ai sensi dellarticolo 1219 del c.c. oppure si trovino nelle condizioni di cui allo stesso articolo 1219.
4. Il componente del Collegio che, senza giustificato motivo, non partecipi nel corso dellesercizio finanziario, a tre sedute consecutive, decade dalla carica. Decade altresì il componente la cui assenza, ancorchè motivata, si protragga per oltre nove mesi.
5. Ai membri del Collegio spetta una indennità annua lorda pari al dieci per cento degli emolumenti del Direttore; al Presidente del Collegio spetta una maggiorazione pari al venti per cento di quella fissata per gli altri componenti. Ai membri del Collegio spetta altresì il rimborso delle spese di viaggio sostenute per lo svolgimento dellarticolo, nella misura prevista per i dirigenti regionali.