ANNUNCI LEGALI
COMUNICAZIONI DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO
Regione Piemonte - Direzione IndustriaProgetto di cava in località I Rulfi del Comune di Roccaforte Mondovì (CN) - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la Fase di verifica della procedura di V.I.A. ai sensi dellart. 10, comma 2 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40
Regione Piemonte - Direzione IndustriaProgetto di cava in località Gabbio del Comune di Varzo (VB) - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la Fase di verifica della procedura di V.I.A. ai sensi dellart. 10, comma 2 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40
Regione Piemonte - Direzione IndustriaProgetto di cava in località Marmorera del Comune di Valdieri (CN) - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la Fase di verifica della procedura di V.I.A. ai sensi dellart. 10, comma 2 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40
Regione Piemonte - Settore Decentrato OO.PP. di BiellaCostruzione di derivazione idrica dal Torrente Viona ed opere di difesa spondale a servizio dello stabilimento Alpe Guizza S.p.A. - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la Fase di verifica della procedura di V.I.A. ai sensi dellart. 10, comma 2 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40
Regione Piemonte - Direzione Tutela e Risanamento AmbientaleAutorizzazione allesercizio ex art. 28, 7° c., del D.Lgs. 22/1997 - Seamarconi Technologies di Collegno (TO)
Regione Piemonte - Direzione Pianificazione delle Risorse IdricheComune di Cavaglià (BI) - Ridefinizione dellarea di salvaguardia del pozzo dellacquedotto comunale in località Piscina. Art. 6 del D.P.R. 236/88 e successive modificazioni
Regione Piemonte - Direzione Pianificazione delle Risorse IdricheComune di Fossano (CN) - Ridefinizione dellarea di salvaguardia del pozzo dellacquedotto rurale Murazzo-San Sebastiano. Art. 6 del D.P.R. 236/88 e successive modificazioni
Regione Piemonte - Direzione Pianificazione delle Risorse IdricheComune di San Bernardino Verbano (VCO) - Ridefinizione dellarea di salvaguardia della sorgente dellacquedotto comunale denominata Casaracce - Art. 6 del D.P.R. 236/88 e successive modificazioni
Regione Piemonte - Direzione Pianificazione delle Risorse IdricheComune di Valperga (TO) - Ridefinizione dellarea di salvaguardia dei pozzi dellacquedotto comunale denominati n. 3 e n. 4 - Art. 6 del D.P.R. 236/88 e successive modificazioni
Regione Piemonte - Direzione Pianificazione delle Risorse IdricheComune di Orbassano (TO) - Ridefinizione dellarea di salvaguardia del pozzo idropotabile a servizio dellOspedale San Luigi - Art. 6 del D.P.R. 236/88 e successive modificazioni
STATUTI ENTI LOCALI
Comune di Revigliasco dAsti (Asti)Deliberazione del Consiglio comunale del 4/12/1999 n. 40 ad oggetto: Statuto comunale - Variazione art. 19
Comune di Rivoli (Torino)Statuto - Approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 125 del 13 dicembre 1999
ALTRI ANNUNCI
Agenzia Territoriale per la Casa c/o ATC - TorinoAvviso graduatoria provvisoria relativa al 3° aggiornamento del bando di concorso per la concessione di cambi in alloggi di risulta
Comune di Caravino (Torino)Avviso di approvazione del Regolamento Edilizio Comunale con deliberazione consiliare n. 11 del 17.9.1999, esecutiva in data 5.11.1999; conforme al regolamento tipo approvato con D.G.R. n. 548 - 9691 del 29.7.1999, ai sensi della L.R. 8.7.1999, n. 19
Comune di CuneoDecreto n. 77 - Realizzazione di interventi di edilizia agevolata e di opere di urbanizzazione nel Piano per lEdilizia Economica e Popolare della zona R4BG - Borgo San Giuseppe
Comune di Genola (Cuneo)Estratto testo del dispositivo della Deliberazione del Consiglio Comunale n. 49 in data 29.9.1999
Comune di Lozzolo (Vercelli)Variante n. 1 al Piano Regolatore Generale Comunale - Progetto definitivo
Comune di TorinoAvviso - Piano Particolareggiato Nebiolo
Comune di TorinoAvviso - Rilocalizzazione Campo Nomadi dellArrivore
Comune di Villanova dAsti (Asti)Deliberazione del Consiglio comunale n. 49 in data 30 novembre 1999 Proposta di Piano di Recupero presentata dai Signori Accossato Francesca, Gamba Giuseppe e Gamba Bruna - Presa datto assenza di opposizioni ed adozione definitiva (esecutiva per decorrenza dei termini dal 12 dicembre 1999)
Comune di Villanova dAsti (Asti)Deliberazione del Consiglio comunale n. 50 in data 30 novembre 1999 Proposta di Piano di Recupero presentata dai Signori Costanza Carlo e Costanza Maurizio - Presa datto assenza di opposizioni ed adozione definitiva (esecutiva per decorrenza dei termini dal 12 dicembre 1999)
Comune di Villanova dAsti (Asti)Deliberazione del Consiglio comunale n. 51 in data 30 novembre 1999 Proposta di Piano di Recupero presentata dallImpresa Edile Visconti Antonello - Presa datto assenza di opposizioni ed adozione definitiva (esecutiva per decorrenza dei termini dal 12 dicembre 1999)
Consorzio Acea - Pinerolo (Torino)Tariffe di vendita del gas metano
Provincia di AlessandriaDeliberazione della Giunta Provinciale n. 818/80387 del 16.12.1999: istanza di approvazione progetto ex art. 27 D.Lgs. n. 22/97 di un deposito di rifiuti speciali in Comune di Predosa loc. Case Sparse - Proponente Grassano Giovanni S.r.l. - Diniego
Provincia di CuneoDeliberazione del Consiglio Provinciale n. 110/7 in data 15.11.1999 avente per oggetto Declassificazione di un tratto della S.P. n. 344 tronco S. Lorenzo - Genola e dismissione al Comune di Genola
Provincia di TorinoPrat. n. 408/S.P. n. 13 di Front - Ampliamento e rettifica dal km. 18+700 al km. 22+600 - Decreto di indennità provvisoria n. 1-2341/2000 del 10/1/2000
ANNUNCI LEGALI
COMUNICAZIONE DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO
Regione Piemonte - Direzione Industria
Progetto di cava in località I Rulfi del Comune di Roccaforte Mondovì (CN) - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la Fase di verifica della procedura di V.I.A. ai sensi dellart. 10, comma 2 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40
In data 22 dicembre 1999 la Società Interstrade con sede in Regione Rulfi del Comune di Roccaforte Mondovì (CN) ha depositato, ai sensi dellarticolo 10 comma 2 della L.R. n. 40/1998, presso lUfficio di deposito progetti regionale - Via Principe Amedeo 17 - 10123 Torino, istanza di avvio della Fase di verifica della procedura V.I.A. e relativi allegati del progetto di cava in località I Rulfi del Comune di Roccaforte Mondovì (CN).
La domanda di avvio della Fase di verifica della procedura di V.I.A. è stata presentata al Nucleo centrale dellOrgano tecnico regionale Prot. n. 22389 del 22 dicembre 1999 ai sensi dellart. 10, comma 1 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40.
La documentazione presentata è a disposizione per la consultazione da parte del pubblico presso lUfficio di deposito (con orario di apertura 9.30 - 12.00), per trenta giorni a partire dalla data di pubblicazione del presente comunicato.
La conclusione del procedimento inerente la Fase di Verifica è stabilita entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato; trascorso il termine suddetto in assenza di pronuncia dellAutorità competente, il progetto è da ritenersi escluso dalla Fase di valutazione.
Eventuali osservazioni, informazioni e contributi tecnico - scientifici dovranno essere presentati allUfficio di deposito nel termine di trenta giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato e rimarranno a disposizione per la consultazione da parte del pubblico fino al termine del procedimento.
Ai sensi dellarticolo 4 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241 il responsabile del procedimento designato è il Dott. Luigi Vigliero - tel. 011/432.25.89 - Settore Pianificazione e Verifica Attività Estrattiva; il funzionario al quale rivolgersi per informazioni sullo stato della pratica è lIng. Andrea Carpi del medesimo Settore.
Avverso il provvedimento finale è possibile per chiunque vi abbia interesse esperire ricorso al Tribunale amministrativo regionale del Piemonte entro 60 giorni dalla piena conoscenza dellatto.
Il Responsabile della Direzione Industria
Vito Valsania
Regione Piemonte - Direzione Industria
Progetto di cava in località Gabbio del Comune di Varzo (VB) - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la Fase di verifica della procedura di V.I.A. ai sensi dellart. 10, comma 2 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40
In data 24 dicembre 1999 la Ditta Piana Paolo S.n.c. con sede in Frazione Pontegrande Via Barzona n. 4 del Comune di Bannio Anzino (VB) ha depositato, ai sensi dellarticolo 10 comma 2 della L.R. n. 40/1998, presso lUfficio di deposito progetti regionale - Via Principe Amedeo 17 - 10123 Torino, istanza di avvio della Fase di verifica della procedura V.I.A. e relativi allegati del progetto di cava in località Gabbio del Comune di Varzo (VB).
La domanda di avvio della Fase di verifica della procedura di V.I.A. è stata presentata al Nucleo centrale dellOrgano tecnico regionale Prot. n. 22539 del 24 dicembre 1999 ai sensi dellart. 10, comma 1 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40.
La documentazione presentata è a disposizione per la consultazione da parte del pubblico presso lUfficio di deposito (con orario di apertura 9.30 - 12.00), per trenta giorni a partire dalla data di pubblicazione del presente comunicato.
La conclusione del procedimento inerente la Fase di Verifica è stabilita entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato; trascorso il termine suddetto in assenza di pronuncia dellAutorità competente, il progetto è da ritenersi escluso dalla Fase di valutazione.
Eventuali osservazioni, informazioni e contributi tecnico - scientifici dovranno essere presentati allUfficio di deposito nel termine di trenta giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato e rimarranno a disposizione per la consultazione da parte del pubblico fino al termine del procedimento.
Ai sensi dellarticolo 4 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241 il responsabile del procedimento designato è il Dott. Luigi Vigliero - tel. 011/432.25.89 - Settore Pianificazione e Verifica Attività Estrattiva; il funzionario al quale rivolgersi per informazioni sullo stato della pratica è lIng. Andrea Carpi del medesimo Settore.
Avverso il provvedimento finale è possibile per chiunque vi abbia interesse esperire ricorso al Tribunale amministrativo regionale del Piemonte entro 60 giorni dalla piena conoscenza dellatto.
Il Responsabile della Direzione Industria
Vito Valsania
Regione Piemonte - Direzione Industria
Progetto di cava in località Marmorera del Comune di Valdieri (CN) - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la Fase di verifica della procedura di V.I.A. ai sensi dellart. 10, comma 2 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40
In data 22 dicembre 1999 la ditta Carbocalcio Cuneese S.p.A. con sede in Frazione san Lorenzo n. 3/A del Comune di Valdieri (CN) ha depositato, ai sensi dellarticolo 10 comma 2 della L.R. n. 40/1998, presso lUfficio di deposito progetti regionale - Via Principe Amedeo 17 - 10123 Torino, istanza di avvio della Fase di verifica della procedura V.I.A. e relativi allegati del progetto di cava in località Marmorera del Comune di Valdieri (CN).
La domanda di avvio della Fase di verifica della procedura di V.I.A. è stata presentata al Nucleo centrale dellOrgano tecnico regionale Prot. n. 22390 del 22 dicembre 1999 ai sensi dellart. 10, comma 1 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40.
La documentazione presentata è a disposizione per la consultazione da parte del pubblico presso lUfficio di deposito (con orario di apertura 9.30 - 12.00), per trenta giorni a partire dalla data di pubblicazione del presente comunicato.
La conclusione del procedimento inerente la Fase di Verifica è stabilita entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato; trascorso il termine suddetto in assenza di pronuncia dellAutorità competente, il progetto è da ritenersi escluso dalla Fase di valutazione.
Eventuali osservazioni, informazioni e contributi tecnico - scientifici dovranno essere presentati allUfficio di deposito nel termine di trenta giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato e rimarranno a disposizione per la consultazione da parte del pubblico fino al termine del procedimento.
Ai sensi dellarticolo 4 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241 il responsabile del procedimento designato è il Dott. Luigi Vigliero - tel. 011/432.25.89 - Settore Pianificazione e Verifica Attività Estrattiva; il funzionario Pierpaolo Varetto al quale rivolgersi per informazioni sullo stato della pratica è il del medesimo Settore.
Avverso il provvedimento finale è possibile per chiunque vi abbia interesse esperire ricorso al Tribunale amministrativo regionale del Piemonte entro 60 giorni dalla piena conoscenza dellatto.
Il Responsabile della Direzione Industria
Vito Valsania
Regione Piemonte - Settore Decentrato OO.PP. di Biella
Costruzione di derivazione idrica dal Torrente Viona ed opere di difesa spondale a servizio dello stabilimento Alpe Guizza S.p.A. - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la Fase di verifica della procedura di V.I.A. ai sensi dellart. 10, comma 2 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40
In data 5.11.1999 la Società Alpe Guizza S.p.A., con sede legale in Scorzè (VE) ha depositato presso lUfficio di deposito progetti regionale di Via Principe Amedeo, n. 17 - Torino, ai sensi dellarticolo 10 comma 2 della L.R. n. 40/1998, copia degli elaborati relativi alla Costruzione di derivazione idrica dal Torrente Viona ed opere di difesa spondale a servizio dello stabilimento Alpe Guizza S.p.A. allegati alla domanda di avvio della Fase di verifica della procedura di VIA, presentata al nucleo centrale dellOrgano tecnico regionale (prot. di ricevimento n. 19273 del 5.11.99) ai sensi dellart. 10, comma 1 della L.R. 14 dicembre 1998, n. 40.
La documentazione presentata è a disposizione per la consultazione da parte del pubblico presso lUfficio di deposito (con orario di apertura 9.30 - 12.00), per trenta giorni a partire dalla data di pubblicazione del presente comunicato.
La conclusione del procedimento inerente la Fase di Verifica è stabilita entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato; trascorso il termine suddetto in assenza di pronuncia dellAutorità competente, il progetto è da ritenersi escluso dalla Fase di valutazione.
Eventuali osservazioni, informazioni e contributi tecnico scientifici dovranno essere presentati allUfficio di deposito nel termine di trenta giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato e rimarranno a disposizione per la consultazione da parte del pubblico fino al termine del procedimento.
Ai sensi dellarticolo 4 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241 il responsabile del procedimento designato è il Dott. Felice Storti del Settore Decentrato OO.PP. di Biella (tel. 015-405237), il funzionario incaricato dellistruttoria, al quale rivolgersi per informazioni sullo stato della pratica, è lIng. Mauro Olivotti (tel. 015-405237).
Avverso il provvedimento finale è possibile per chiunque vi abbia interesse esperire ricorso al Tribunale amministrativo regionale del Piemonte entro 60 giorni dalla piena conoscenza dellatto.
Il Responsabile del Settore Decentrato OO.PP. di Biella
Felice Storti
Regione Piemonte - Direzione Tutela e Risanamento Ambientale
Autorizzazione allesercizio ex art. 28, 7º c., del D.Lgs. 22/1997 - Seamarconi Technologies di Collegno (TO)
Oggetto del procedimento: Progetto per 5 (cinque) impianti mobili di decontaminazione dei liquidi isolanti. Conferenza istruttoria del 28 gennaio 2000.
Data di avvio: 30 dicembre 1999
N. di protocollo dellistanza (procedimenti ad iniziativa di parte): 22861/22 del 30 dicembre 1999
Termine massimo per la conclusione del procedimento: 29 maggio 2000
Ufficio e funzionario responsabile del procedimento, (con relativo recapito telefonico): Ing. Alberto Buracco Capo Settore 22.6 - 011.4324487
Funzionario al quale rivolgersi per informazioni sullo stato della pratica (con relativo recapito telefonico): Ing. Alberto Buracco Settore 22.6 - 011.4324487 - Dr. Carlo Calvari Settore 22.6 - 011.4324483
Ufficio dove è possibile prendere visione degli atti:
Assessorato Regionale Ambiente, Via Principe Amedeo, 17. 2º Piano Settore 22.6
Termine della presentazione di memorie o documenti in attuazione del diritto di partecipazione al procedimento: 28 gennaio 2000
Contro il provvedimento finale del procedimento è possibile per chiunque vi abbia interesse proporre ricorso:
[x] al TAR del Piemonte entro 60 giorni dalla intervenuta piena conoscenza
[] ad altro organo (specificare organo e termine).
Si prega di voler cortesemente indicare il proprio codice fiscale in tutte le comunicazioni inviate alla Regione Piemonte.
Il responsabile del procedimento
Regione Piemonte - Direzione Pianificazione delle Risorse Idriche
Comune di Cavaglià (BI) - Ridefinizione dellarea di salvaguardia del pozzo dellacquedotto comunale in località Piscina. Art. 6 del D.P.R. 236/88 e successive modificazioni
Data di avvio: 21/10/99
n. di protocollo dellistanza: 7151 n. assegnato: 184
Ufficio e responsabile del procedimento: Direzione Pianificazione Delle Risorse Idriche, Via P. Amedeo, 17 10123 Torino - Ing. Salvatore De Giorgio.
Ufficio competente alladozione del provvedimento finale: Direzione Pianificazione Delle Risorse Idriche, Via P. Amedeo, 17 10123 Torino.
Funzionari ai quali rivolgersi per informazioni sullo stato della pratica: Dott. Arch. Claudio Salanitro tel 011/4324548.
Ufficio dove è possibile prendere visione degli atti: Settore Disciplina dei Servizi Idrici - Opere Fognarie, di Depurazione ed Acquedottistiche; Via P. Amedeo, 17 Torino, 1° piano c/o Dott. Arch. Claudio Salanitro.
Termine di presentazione di memorie o documenti in attuazione del diritto di partecipazione al procedimento: quindici giorni dalla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.
Si prega di voler cortesemente indicare il numero assegnato allistanza in tutte le comunicazioni inviate alla Regione Piemonte.
Il Responsabile del procedimento
Salvatore De Giorgio
Regione Piemonte - Direzione Pianificazione delle Risorse Idriche
Comune di Fossano (CN) - Ridefinizione dellarea di salvaguardia del pozzo dellacquedotto rurale Murazzo-San Sebastiano. Art. 6 del D.P.R. 236/88 e successive modificazioni
Data di avvio: 30/11/99
n. di protocollo dellistanza: 8252 n. assegnato: 187
Ufficio e responsabile del procedimento: Direzione Pianificazione Delle Risorse Idriche, Via P. Amedeo, 17 10123 Torino - Ing. Salvatore De Giorgio.
Ufficio competente alladozione del provvedimento finale: Direzione Pianificazione Delle Risorse Idriche, Via P. Amedeo, 17 10123 Torino.
Funzionari ai quali rivolgersi per informazioni sullo stato della pratica: Dott. Arch. Claudio Salanitro tel. 011/4324548.
Ufficio dove è possibile prendere visione degli atti: Settore Disciplina dei Servizi Idrici - Opere Fognarie, di Depurazione ed Acquedottistiche; Via P. Amedeo, 17 Torino, 1° piano c/o Dott. Arch. Claudio Salanitro.
Termine di presentazione di memorie o documenti in attuazione del diritto di partecipazione al procedimento: quindici giorni dalla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.
Si prega di voler cortesemente indicare il numero assegnato allistanza in tutte le comunicazioni inviate alla Regione Piemonte.
Il Responsabile del procedimento
Salvatore De Giorgio
Regione Piemonte - Direzione Pianificazione delle Risorse Idriche
Comune di San Bernardino Verbano (VCO) - Ridefinizione dellarea di salvaguardia della sorgente dellacquedotto comunale denominata Casaracce - Art. 6 del D.P.R. 236/88 e successive modificazioni
Data di avvio: 27/12/99
n. di protocollo dellistanza: 8995 n. assegnato: 191
Ufficio e responsabile del procedimento: Direzione Pianificazione Delle Risorse Idriche, Via P. Amedeo, 17 10123 Torino - Ing. Salvatore De Giorgio.
Ufficio competente alladozione del provvedimento finale: Direzione Pianificazione Delle Risorse Idriche, Via P. Amedeo, 17 10123 Torino.
Funzionari ai quali rivolgersi per informazioni sullo stato della pratica: Dott. Arch. Claudio Salanitro tel. 011/4324548.
Ufficio dove è possibile prendere visione degli atti: Settore Disciplina dei Servizi Idrici - Opere Fognarie, di Depurazione ed Acquedottistiche; Via P. Amedeo, 17 Torino, 1° piano c/o Dott. Arch. Claudio Salanitro.
Termine di presentazione di memorie o documenti in attuazione del diritto di partecipazione al procedimento: quindici giorni dalla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.
Si prega di voler cortesemente indicare il numero assegnato allistanza in tutte le comunicazioni inviate alla Regione Piemonte.
Il Responsabile del procedimento
Salvatore De Giorgio
Regione Piemonte - Direzione Pianificazione delle Risorse Idriche
Comune di Valperga (TO) - Ridefinizione dellarea di salvaguardia dei pozzi dellacquedotto comunale denominati n. 3 e n. 4 - Art. 6 del D.P.R. 236/88 e successive modificazioni
Data di avvio: 29/12/99
n. di protocollo dellistanza: 9041 n. assegnato: 192
Ufficio e responsabile del procedimento: Direzione Pianificazione Delle Risorse Idriche, Via P. Amedeo, 17 10123 Torino - Ing. Salvatore De Giorgio.
Ufficio competente alladozione del provvedimento finale: Direzione Pianificazione Delle Risorse Idriche, Via P. Amedeo, 17 10123 Torino.
Funzionari ai quali rivolgersi per informazioni sullo stato della pratica: Dott. Arch. Claudio Salanitro tel. 011/4324548.
Ufficio dove è possibile prendere visione degli atti: Settore Disciplina dei Servizi Idrici - Opere Fognarie, di Depurazione ed Acquedottistiche; Via P. Amedeo, 17 Torino, 1° piano c/o Dott. Arch. Claudio Salanitro.
Termine di presentazione di memorie o documenti in attuazione del diritto di partecipazione al procedimento: quindici giorni dalla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.
Si prega di voler cortesemente indicare il numero assegnato allistanza in tutte le comunicazioni inviate alla Regione Piemonte.
Il Responsabile del procedimento
Salvatore De Giorgio
Regione Piemonte - Direzione Pianificazione delle Risorse Idriche
Comune di Orbassano (TO) - Ridefinizione dellarea di salvaguardia del pozzo idropotabile a servizio dellOspedale San Luigi - Art. 6 del D.P.R. 236/88 e successive modificazioni
Data di avvio: 4/1/2000
n. di protocollo dellistanza: 52 n. assegnato: 193
Ufficio e responsabile del procedimento: Direzione Pianificazione Delle Risorse Idriche, Via P. Amedeo, 17 10123 Torino - Ing. Salvatore De Giorgio.
Ufficio competente alladozione del provvedimento finale: Direzione Pianificazione Delle Risorse Idriche, Via P. Amedeo, 17 10123 Torino.
Funzionari ai quali rivolgersi per informazioni sullo stato della pratica: Dott. Arch. Claudio Salanitro tel. 011/4324548.
Ufficio dove è possibile prendere visione degli atti: Settore Disciplina dei Servizi Idrici - Opere Fognarie, di Depurazione ed Acquedottistiche; Via P. Amedeo, 17 Torino, 1° piano c/o Dott. Arch. Claudio Salanitro.
Termine di presentazione di memorie o documenti in attuazione del diritto di partecipazione al procedimento: quindici giorni dalla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.
Si prega di voler cortesemente indicare il numero assegnato allistanza in tutte le comunicazioni inviate alla Regione Piemonte.
Il Responsabile del procedimento
Salvatore De Giorgio
STATUTI ENTI LOCALI
Comune di Revigliasco dAsti (Asti)
Deliberazione del Consiglio comunale del 4/12/1999 n. 40 ad oggetto: Statuto comunale - Variazione art. 19
(omissis)
Il Consiglio comunale
(omissis)
delibera
1) di approvare il seguente nuovo testo dellart. 19 dello Statuto comunale (composizione della Giunta): La Giunta comunale è composta dal Sindaco che la presiede e da n. 3 assessori.
(omissis)
Comune di Rivoli (Torino)
Statuto - Approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 125 del 13 dicembre 1999
Indice
Capo I
Disposizioni generali
Articolo 1 Principi fondamentali
Articolo 2 Finalità principali
Articolo 3 Rapporti con altri enti
Articolo 4 Stemma
Articolo 5 Capoluogo e sede
Capo II
Gli Organi del Comune
Articolo 6 Organi istituzionali
Articolo 7 Consiglio comunale
Articolo 8 Presidenza del Consiglio comunale
Articolo 9 Giunta comunale
Articolo 10 Sindaco
Articolo 11 Vicesindaco
Articolo 12 Assessori
Articolo 13 Consiglieri comunali
Articolo 14 Commissioni
Articolo 15 Commissione dei Capigruppo
Articolo 16 Commissioni consiliari permanenti
Articolo 17 Commissioni tecnico-consultive
Articolo 18 Commissioni di controllo o di garanzia
Articolo 19 Nomine
Capo III
Organizzazione di uffici e servizi
Articolo 20 Ordinamento degli uffici e dei servizi comunali
Articolo 21 Segretario generale
Articolo 22 Vicesegretario generale
Articolo 23 Direttore generale
Articolo 24 Rapporti tra Segretario e Direttore generale
Articolo 25 Competenze e responsabilità dei Dirigenti
Capo IV
Gestione dei Servizi
Articolo 26 Principi generali
Articolo 27 Istituzione
Articolo 28 Azienda speciale
Articolo 29 Consorzio
Articolo 30 Convenzione
Articolo 31 Accordo di programma
Articolo 32 Conferenza dei servizi
Capo V
Partecipazione popolare
Articolo 33 Principi generali
Articolo 34 Diritti di accesso
Articolo 35 Partecipazione al procedimento amministrativo
Articolo 36 Consultazioni
Articolo 37 Referendum
Articolo 38 Consulte comunali di settore
Articolo 39 Comitati spontanei di quartiere
Articolo 40 Istanza
Articolo 41 Petizione
Articolo 42 Proposta
Articolo 43 Azione popolare
Articolo 44 Ufficio relazioni con il pubblico
Articolo 45 Difensore civico
Capo VI
Controlli Economico Finanziari
Articolo 46 Revisione economico finanziaria
Articolo 47 Controllo economico di gestione
Capo VII
Disposizioni finali
Articolo 48 Revisione dello Statuto
Articolo 49 Adeguamento delle fonti normative comunali a leggi sopravvenute
Articolo 50 Entrata in vigore dello Statuto
Capo I
Disposizioni generali
Articolo 1
Principi fondamentali
1. Il Comune di Rivoli è lente autonomo di governo della comunità locale. Opera per promuovere il progresso civile, culturale ed economico della comunità e per garantire la sicurezza dei cittadini, fondando la sua azione sul rispetto della persona, sui principi della sussidiarietà, del partenariato, della pluralità e sulla solidarietà. Garantisce la reale partecipazione dei cittadini singoli o associati alla vita amministrativa comunale. Tutela la sua autonomia istituzionale, la sua identità storica e le sue tradizioni popolari. Informa la sua attività e la sua organizzazione a criteri di democrazia, di economicità, di efficacia e di pubblicità.
Articolo 2
Finalità principali
1. Il Comune, nel curare gli interessi della comunità e nel favorirne lo sviluppo sostenibile ed integrato, conforma la sua azione alle finalità politiche e sociali della Costituzione della Repubblica italiana.
2. In particolare il Comune, nellesercizio delle sue funzioni nei settori organici dei servizi sociali, dellassetto ed utilizzazione del territorio e dello sviluppo economico:
a) concorre a garantire la tutela della salute del cittadino e lattuazione di un efficiente servizio di assistenza sociale con particolare riferimento alle fasce più deboli della popolazione e promuove, attraverso programmi di prevenzione e informazione, la lotta alla droga e ad ogni forma di dipendenza;
b) riconosce la famiglia quale fondamento della società civile; si impegna a sostenerla, attivando i propri servizi, perché essa possa accogliere, assistere, promuovere e valorizzare la persona in ogni fase della vita;
c) tutela e valorizza il paesaggio, il patrimonio ambientale, linguistico, storico, artistico e culturale della comunità rivolese e ne promuove lapprofondimento e la conoscenza;
d) riconosce nellattività culturale, nella pratica sportiva dilettantistica e nellimpiego del tempo libero momenti essenziali ed autonomi della formazione ed esplicazione della persona umana e li favorisce promuovendo strutture decentrate ed iniziative idonee;
e) attua misure necessarie per migliorare la qualità del contesto urbano, per tutelare e valorizzare le zone agricole, boschive e per salvaguardare la collina morenica;
f) favorisce lo sviluppo armonico del territorio compatibilmente con la tutela ambientale, delle attività economiche in ogni settore e dellassociazionismo cooperativo con specifici programmi, anche al fine di attivare risorse private per finalità pubbliche;
g) favorisce, attraverso il sistema della concertazione ed utilizzando gli strumenti di programmazione negoziata, lo sviluppo locale integrato in una logica di sussidiarietà, di partenariato pubblico-privato, realizzando la partecipazione attiva di tutti gli attori economici e sociali nel territorio, secondo il modello di crescita dal basso verso lalto partendo dai bisogni, dalle caratteristiche e dalle vocazioni di sviluppo del territorio;
h) promuove il partenariato tra lAmministrazione pubblica, le rappresentanze di categoria e professionali, le rappresentanze economiche, le imprese e il volontariato;
i) garantisce pari opportunità a tutti i cittadini per la formazione culturale e professionale e per laccesso al lavoro;
j) opera per lo sviluppo e la valorizzazione di una cultura di pace, di giustizia e di solidarietà;
k) riconosce il valore del volontariato e dellassociazionismo come risposta a bisogni sociali, civili, culturali e ne promuove lo sviluppo, il sostegno e la collaborazione;
l) promuove e garantisce i diritti dellinfanzia attraverso programmi operativi integrati tra tutti settori dellAmministrazione; favorisce la relazione intergenerazionale ed iniziative di apertura culturale al mondo dellinfanzia;
m) sostiene lazione educativa delle Istituzioni scolastiche e, dintesa con queste, promuove e garantisce leducazione permanente, lorientamento scolastico e professionale, le pari opportunità nellambito dei diversi gradi di istruzione, leducazione alla salute;
n) promuove e garantisce, nellambito delle proprie competenze, la prevenzione delle condizioni invalidanti e la piena integrazione sociale delle persone disabili.
Articolo 3
Rapporti con altri Enti
1. Il Comune, nellesercizio delle sue funzioni e per lespletamento ottimale dei servizi, informa la sua attività ai principi associativi e di cooperazione nei rapporti con gli altri Comuni, con la Provincia e con la Regione. Tali principi si attuano mediante gli strumenti previsti dallordinamento.
Articolo 4
Stemma
1. Lo stemma del Comune di Rivoli, quale risulta allArchivio di Stato di Torino, consegna di armi gentilizie 1687-1688, è così descritto: Rivoli comunità porta la croce di Savoja dargento in campo rosso con la lettera R di azzurro sopra il tutto.
2. Luso dello stemma è riservato al Comune.
Articolo 5
Capoluogo e sede
1. Il capoluogo del Comune è in Rivoli.
2. La sede comunale è il luogo in cui ha ufficio il Sindaco, legale rappresentante del Comune. Presso la sede comunale vi è lalbo pretorio per la pubblicazione degli atti ufficiali.
Capo II
Gli organi del Comune
Articolo 6
Organi istituzionali
1. Gli organi istituzionali del Comune sono il Consiglio comunale, la Giunta comunale, il Sindaco.
Articolo 7
Consiglio comunale
1. Il Consiglio comunale è lorgano di indirizzo e controllo politico amministrativo del Comune. Le sue competenze sono stabilite dalla legge. La legge regola, altresì, elezione, composizione, durata in carica e scioglimento del Consiglio comunale.
2. Il regolamento disciplina la convocazione ed il funzionamento del Consiglio.
3. Il Consiglio comunale con lo strumento della mozione, disciplinata dal regolamento, partecipa alla definizione, alladeguamento e alla verifica periodica dellattuazione delle linee programmatiche da parte del Sindaco e dei singoli Assessori.
4. Il Consiglio comunale, salvi i casi in cui la legge preveda maggioranze speciali, delibera a maggioranza assoluta dei votanti. Le nomine e le designazioni sono fatte a maggioranza relativa.
5. Il Consiglio comunale è dotato di autonomia funzionale e organizzativa. Con apposito regolamento il Consiglio fissa le modalità attraverso le quali dota se stesso di servizi, attrezzature, strutture e risorse finanziarie necessarie al proprio funzionamento.
6. I Consiglieri eletti nella medesima lista formano, di regola, un Gruppo consiliare; ogni Gruppo elegge un Capogruppo e un Vicecapogruppo. Con il regolamento di cui al comma precedente il Consiglio disciplina la gestione di tutte le risorse attribuite per il proprio funzionamento e per quello dei Gruppi consiliari regolarmente costituiti.
Articolo 8
Presidenza del Consiglio comunale
1. Il Consiglio, nella prima seduta, espletate le operazioni di convalida e surrogazione degli eletti, procede alla nomina, nel proprio seno, del Presidente, con la maggioranza assoluta dei componenti assegnati.
2. Qualora nessun candidato ottenga la prevista maggioranza, la seduta prosegue per gli ulteriori adempimenti previsti dalla legge. Alla nomina del Presidente si provvede, con la stessa maggioranza, in una seduta successiva. Se nessun candidato ottiene tale maggioranza si procede ad unulteriore votazione di ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti. In caso di parità nel ballottaggio, risulta eletto Presidente il Consigliere che ottenne la maggior cifra individuale.
3. Nominato il Presidente, si procede, con gli stessi criteri, allelezione di un Vicepresidente.
4. Per gravi e comprovati motivi e con le modalità previste dal regolamento, il Presidente ed il Vicepresidente possono essere revocati dal Consiglio comunale, con la maggioranza assoluta dei componenti, su proposta motivata del Sindaco o di un terzo dei Consiglieri assegnati.
5. Il Presidente esercita tutte le funzioni e le attribuzioni previste per legge, secondo le modalità stabilite nellapposito regolamento .
6. Il Presidente rappresenta lintero Consiglio comunale. Al Presidente sono attribuiti, tra gli altri, i poteri di convocazione e direzione dei lavori e delle attività del Consiglio, delle cui sedute egli fissa, di volta in volta, la data e lordine del giorno, sentito anche il parere del Sindaco e dei Capigruppo.
7. Il Presidente è tenuto a riunire il Consiglio in un termine non superiore a venti giorni quando lo richiedano il Sindaco o un quinto dei Consiglieri, inserendo allordine del giorno tutte le questioni richieste; tale termine è ridotto a 48 ore, su motivata richiesta del Sindaco, per la trattazione di affari urgenti e indifferibili.
8. Nei casi di assenza o impedimento del Presidente, le funzioni sono esercitate dal Vicepresidente; in assenza o impedimento anche di questultimo, dal Consigliere anziano.
9. Il Presidente del Consiglio comunale assicura una adeguata e preventiva informazione ai Gruppi consiliari e ai singoli Consiglieri sulle questioni sottoposte al Consiglio.
10. Il Presidente assicura, secondo le modalità previste dal regolamento, che i Consiglieri possano fruire del supporto degli uffici del Comune e delle aziende ed istituzioni comunali, ai fini dellesercizio delle loro funzioni.
11. Spetta al Presidente far osservare le disposizioni relative ai Gruppi consiliari e alle Commissioni comunali, nonché di coordinare le attività di queste ultime.
12. Distintivo del Presidente del Consiglio è la fascia con i colori del Comune, recante alle estremità lo stemma del Comune.
Articolo 9
Giunta comunale
1. La Giunta comunale è lorgano che collabora con il Sindaco nellamministrazione del Comune.
2. La Giunta compie tutti gli atti di amministrazione che non siano riservati dalla legge al Consiglio e non rientrino nelle competenze, previste dalle leggi o dallo Statuto, del Sindaco, del Segretario generale, del Direttore generale e dei Dirigenti; collabora con il Sindaco nella attuazione delle linee programmatiche presentate ed approvate dal Consiglio, riferisce annualmente al Consiglio sulla propria attività e svolge attività propositiva e di impulso nei confronti dello stesso.
3. La Giunta è composta dal Sindaco, che la presiede e da un numero minimo di sei ad un massimo di otto assessori. La determinazione del numero compete al Sindaco.
4. Nella composizione della Giunta si deve tendere ad equilibrare la presenza di entrambi i sessi.
5. La nomina della Giunta, le cause di incompatibilità, nonché le ipotesi di sospensione, rimozione e decadenza degli Assessori sono disciplinate dalla legge.
6. I componenti la Giunta comunale competenti in materia urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dallesercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio comunale.
7. La Giunta provvede, nella sua prima seduta, alla verifica dei requisiti di compatibilità ed eleggibilità di ciascun Assessore, formalizzando lavvenuto controllo con apposita deliberazione.
8. La Giunta opera attraverso deliberazioni collegiali. Il regolamento ne disciplina lattività ed il funzionamento.
9. La Giunta delibera con lintervento di almeno metà dei suoi componenti oltre il Presidente, a maggioranza assoluta dei votanti; per le nomine e le designazioni si applica il principio della maggioranza relativa.
Articolo 10
Sindaco
1. Il Sindaco è eletto dai cittadini a suffragio universale e diretto secondo le disposizioni dettate dalla legge, ed è membro del Consiglio comunale.
2. Il Sindaco è lorgano responsabile dellamministrazione del Comune.
3. Il Sindaco rappresenta il Comune, convoca e presiede la Giunta, sovrintende al funzionamento dei servizi e degli uffici nonché allesecuzione degli atti, svolge le funzioni che gli sono demandate dalla legge. Ha la direzione ed il coordinamento dellattività politico amministrativa del Comune. Sovrintende allespletamento delle funzioni statali e regionali attribuite o delegate al Comune. Svolge funzione di verifica e controllo dellattività delle aziende speciali, istituzioni, consorzi e società per azioni, conformemente agli obbiettivi indicati dal Consiglio comunale ed in coerenza con gli indirizzi attuativi espressi dalla Giunta. Adotta tutti i provvedimenti di natura discrezionale attribuitigli dalla legge.
4. Il Sindaco, quale organo responsabile dellamministrazione comunale, può delegare ad ognuno degli Assessori le funzioni di sovrintendenza al funzionamento di determinati servizi ed uffici e allesecuzione degli atti.
5. Il Sindaco, nella prima seduta del Consiglio successiva allelezione, presta giuramento davanti al Consiglio con la seguente formula: Giuro di essere fedele alla Costituzione italiana.
6. Il Sindaco, entro 30 giorni dal suo giuramento, è tenuto a presentare, sentita la Giunta comunale, le linee programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato.
7. Sulla base degli indirizzi stabiliti dal Consiglio, il Sindaco provvede alla nomina, alla designazione e alla revoca dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende ed istituzioni. Tutte le nomine e le designazioni debbono essere effettuate entro quarantacinque giorni dallinsediamento ovvero entro i termini di scadenza del precedente incarico.
8. Il Sindaco nomina i responsabili degli uffici e dei servizi, attribuisce e definisce gli incarichi dirigenziali e quelli di collaborazione esterna secondo le norme stabilite dalla legge, dal presente Statuto e dai regolamenti.
9. Il Sindaco è altresì ufficiale del Governo; la legge ne determina le attribuzioni ed i poteri.
Articolo 11
Vicesindaco
1. Il Vicesindaco è nominato dal Sindaco tra i componenti della Giunta, contestualmente alla nomina degli Assessori.
2. Il Vicesindaco sostituisce il Sindaco in caso di assenza o impedimento temporaneo, nonché nel caso di sospensione dallesercizio della funzione.
3. Il Sindaco può revocare la nomina di un Assessore a Vicesindaco, dandone motivata comunicazione al Consiglio comunale.
Articolo 12
Assessori
1. Gli Assessori collaborano con il Sindaco nellamministrazione del Comune:
a) in forma collegiale nellambito della Giunta;
b) in forma individuale per le funzioni e nelle materie rispettivamente delegate dal Sindaco.
2. La carica di Assessore è incompatibile con quella di Consigliere comunale. Qualora un Consigliere comunale assuma la carica di Assessore, cessa dalla carica di Consigliere allatto dellaccettazione della nomina, ed al suo posto subentra il primo dei non eletti.
3. Il Sindaco può revocare uno o più Assessori, dandone motivata comunicazione al Consiglio.
4. Il Sindaco determina, col provvedimento di nomina, lordine di successione degli Assessori.
5. In caso di contemporanea assenza o impedimento del Sindaco e del Vicesindaco, le funzioni vengono svolte dallAssessore primo nellordine di successione.
6. Gli Assessori hanno diritto di partecipare alle riunioni del Consiglio; hanno il dovere di parteciparvi per rispondere alle interrogazioni di Consiglieri e per illustrare le deliberazioni proposte nelle materie loro rispettivamente delegate dal Sindaco. Le modalità di partecipazione degli Assessori alle sedute consiliari sono disciplinate dal regolamento.
7. Le dimissioni dalla carica di Assessore sono presentate dallinteressato al Sindaco. Esse sono irrevocabili ed immediatamente efficaci. Il Sindaco ne dà comunicazione al Consiglio nella prima seduta.
8. Il Sindaco è tenuto a sostituire gli Assessori dimissionari o revocati entro trenta giorni dalla data di dimissioni o revoca. Le nuove nomine vengono comunicate al Consiglio nella prima seduta.
Articolo 13
Consiglieri comunali
1. I Consiglieri comunali rappresentano lintero Comune.
2. Ai Consiglieri comunali non può mai essere dato mandato imperativo; se dato, esso non è vincolante.
3. Nelladempimento delle civiche funzioni ogni Consigliere ha piena libertà di azione, di opinione, di espressione e di voto.
4. Ciascun Consigliere è personalmente responsabile dei voti che esprime.
5. I Consiglieri comunali, nel numero previsto dalla legge, hanno potere di iniziativa per la convocazione del Consiglio comunale e, singolarmente, di proposta nelle materie di competenza del Consiglio stesso.
6. I Consiglieri comunali hanno il diritto di ottenere dagli uffici del Comune, nonché dalle aziende ed istituzioni comunali, tutte le notizie, le informazioni e gli atti utili allespletamento del proprio mandato. Il regolamento disciplina le modalità di esercizio di tale diritto. I Consiglieri sono tenuti al segreto nei casi specificatamente determinati dalla legge.
7. I Consiglieri comunali hanno diritto di presentare interrogazioni, mozioni ed ogni altra istanza di sindacato ispettivo; il Sindaco o lAssessore delegato rispondono entro quindici giorni. Le modalità di presentazione di tali atti e delle relative risposte sono disciplinate dal regolamento.
8. Il Consigliere anziano è il Consigliere che ha riportato la più alta cifra individuale fra tutti gli eletti, con esclusione del Sindaco neoeletto e dei candidati alla carica di Sindaco proclamati Consiglieri. Il Consigliere anziano esercita le funzioni previste dalla legge.
9. Le dimissioni dalla carica di Consigliere sono presentate dallinteressato al Presidente del Consiglio comunale. Esse sono irrevocabili, non necessitano di presa datto e sono immediatamente efficaci. Il Consiglio, entro e non oltre dieci giorni, procede alla surroga del Consigliere dimissionario.
10. I Consiglieri che, senza giustificato motivo, non intervengano a tre sedute successive, sono dichiarati decaduti. Prima di dichiarare la decadenza il Consiglio esamina le eventuali giustificazioni, presentate per iscritto dallinteressato entro dieci giorni dalla contestazione, e decide conseguentemente. La surrogazione avverrà con le modalità stabilite dalla legge.
11. Il deposito delle liste dei candidati al Consiglio comunale e delle collegate candidature alla carica di Sindaco deve essere accompagnato dalla presentazione di un bilancio preventivo di spesa cui le liste ed i candidati intendono vincolarsi. Tale documento viene reso pubblico tramite affissione allalbo pretorio del Comune.
12. Entro trenta giorni dal termine della campagna elettorale, le liste ed i candidati debbono presentare il rendiconto delle spese sostenute; il rendiconto viene reso pubblico tramite affissione allalbo pretorio del Comune.
13. Il regolamento del Consiglio comunale disciplina le modalità di presentazione e pubblicizzazione del bilancio preventivo e del rendiconto.
Articolo 14
Commissioni
1. Le Commissioni comunali si suddividono in:
a) Commissioni consiliari permanenti, tra le quali la Commissione dei Capigruppo;
b) Commissioni tecnico-consultive previste per legge;
c) Commissioni di controllo o garanzia.
Articolo 15
Commissione dei Capigruppo
1. I Capigruppo sono costituiti in Commissione consiliare permanente secondo le modalità fissate dal regolamento.
2. La Commissione dei Capigruppo è presieduta dal Presidente del Consiglio ed ha competenza per lo Statuto, per gli affari generali e per il regolamento del Consiglio e delle Commissioni consiliari. Definisce gli accordi sullorganizzazione dei lavori del Consiglio e dello svolgimento delle adunanze, tratta particolari affari ad essa attribuiti di volta in volta dal Consiglio o dal Presidente.
3. Il Sindaco può partecipare alle riunioni della Commissione dei Capigruppo; ove richiesti, per la trattazione di questioni specifiche, partecipano anche gli Assessori.
Articolo 16
Commissioni consiliari permanenti
1. Il Consiglio comunale, al fine di migliorare lesercizio delle sue funzioni, istituisce Commissioni consiliari permanenti assicurando la rappresentanza proporzionale mediante ladozione del voto plurimo.
2. Il regolamento disciplina la costituzione, le modalità di elezione ed il funzionamento delle Commissioni.
3. Le Commissioni esaminano preventivamente le più importanti questioni di competenza del Consiglio comunale ad esse sottoposte ed esprimono su di esse, mediante voto, il proprio motivato parere.
4. Le sedute delle Commissioni sono pubbliche.
Articolo 17
Commissioni tecnico-consultive
1. La nomina delle Commissioni tecnico-consultive previste per legge compete alla Giunta comunale.
Articolo 18
Commissioni di controllo o di garanzia
1. Le Commissioni di controllo o di garanzia sono istituite per lo svolgimento dei compiti volta per volta individuati dal Consiglio comunale; sono nominate dal Consiglio e sono presiedute da un Consigliere della minoranza.
2. La Commissione di controllo può essere costituita per accertare responsabilità, colpe o, più in generale, situazioni patologiche nella attività amministrativa; la Commissione di garanzia svolge, invece, attività finalizzata alla miglior conoscenza di argomenti particolari, di fatti e/o di bisogni della comunità locale, nonché di proposta sui temi assegnati.
3. I poteri, la composizione ed il funzionamento di dette Commissioni sono disciplinati dal regolamento consiliare.
Articolo 19
Nomine
1. Il Consiglio comunale, entro venti giorni dalla prima seduta dopo le elezioni, stabilisce gli indirizzi cui deve attenersi il Sindaco per la nomina e la revoca dei rappresentanti di cui al secondo comma, attenendosi ai criteri stabiliti nei commi 3 e 8 del presente articolo.
2. Gli amministratori delle aziende speciali, delle istituzioni, delle società per azioni, nonché i rappresentanti del Comune presso enti, aziende, istituzioni, associazioni, commissioni ed in genere organismi in cui il Comune stesso debba essere rappresentato, sono nominati dal Sindaco sulla base degli indirizzi stabiliti dal Consiglio.
3. I rappresentanti del Comune debbono possedere i requisiti per la nomina a Consigliere comunale ed una speciale competenza tecnica o amministrativa per studi compiuti, per funzioni disimpegnate presso aziende, pubbliche o private, per uffici pubblici ricoperti.
4. Il Sindaco, gli Assessori ed i Consiglieri comunali non possono ricoprire incarichi e assumere consulenze presso enti ed istituzioni dipendenti o comunque sottoposti al controllo e alla vigilanza del Comune.
5. Delle nomine da effettuare deve essere data pubblicità per consentire la presentazione di candidature anche ai cittadini singoli o associati.
6. Alla presentazione della candidatura deve essere allegato il curriculum vitae del candidato che espliciti il possesso dei requisiti di competenza idonei per lincarico da ricoprire.
7. Contestualmente ad ogni nomina, il Sindaco fissa in apposito documento gli obbiettivi che il rappresentante del Comune dovrà perseguire allinterno dellente o istituzione in cui viene nominato.
8. Il Sindaco può revocare i rappresentanti di cui al secondo comma del presente articolo quando nello svolgimento del rispettivo incarico non ottemperino a norme di legge o di regolamento ovvero pregiudichino gli interessi del Comune o dellazienda, istituzione, ente o associazione amministrata, oppure non si attengano agli obbiettivi stabiliti al momento della nomina.
9. I rappresentanti del Comune nelle aziende speciali, nelle istituzioni, nelle società per azioni, negli enti, associazioni, organismi di cui al primo comma, in occasione dellapprovazione del conto consuntivo, presentano al Sindaco relazione sullattività svolta.
10. Gli organi istituzionali del Comune, riconoscendo nella differenza di sesso un elemento di arricchimento delle possibilità di crescita civile e sociale, promuovono la presenza di entrambi i sessi negli organi collegiali del Comune, degli enti, aziende ed istituzioni da esso dipendenti.
Capo III
Organizzazione di Uffici e Servizi
Articolo 20
Ordinamento degli uffici
e dei servizi comunali
1. Gli uffici e servizi pubblici del Comune sono ordinati in strutture per aree e materie omogenee, in base a criteri di autonomia, funzionalità ed economicità di gestione al fine di operare con la massima efficienza e di conseguire la maggiore efficacia dellazione amministrativa assicurando il buon andamento e limparzialità dellamministrazione.
2. Le strutture sono individuate e definite dal regolamento sullordinamento degli uffici e servizi
3. Al vertice di ogni struttura di massima dimensione, definita Area, è preposto un Dirigente.
4. I Dirigenti possono essere assunti tramite concorso pubblico, oppure con contratto a tempo determinato di diritto pubblico o di diritto privato, secondo le modalità espresse nei successivi commi 5 e 6.
5. Ove si ritenga opportuno, per motivi di funzionalità e snellimento delle procedure, lAmministrazione comunale può disporre lassunzione dei Dirigenti mediante contratto a tempo determinato di diritto pubblico o, eccezionalmente e con deliberazione motivata, di diritto privato, di durata non superiore al mandato del Sindaco in carica e fermi restando i requisiti richiesti dalla qualifica da ricoprire. In prossimità della fine del mandato ed in concomitanza dellelezione diretta del Sindaco e del Consiglio, i Dirigenti a termine possono essere prorogati per un periodo non superiore ai 60 giorni, per permettere la continuità della gestione amministrativa
6. Il concorso pubblico si basa su procedure selettive volte a verificare il possesso dei requisiti attitudinali e professionali richiesti in relazione alla posizione da ricoprire, in conformità al contratto collettivo di lavoro dellarea della dirigenza e del regolamento sullordinamento degli uffici e servizi.
7. Il Sindaco pone a capo di ogni Area un Dirigente, con incarico di direzione e di coordinamento. Lincarico è affidato ispirandosi a criteri di trasparenza e professionalità.
8. Il Comune promuove e favorisce il decentramento degli uffici e dei servizi comunali, la partecipazione dei cittadini al procedimento amministrativo e laccesso ai documenti amministrativi nelle forme previste dalla legge e con modalità stabilite nei regolamenti.
Articolo 21
Segretario generale
1. Il Segretario generale è nominato dal Sindaco dal quale dipende funzionalmente, secondo le modalità e per il periodo stabiliti dalla legge.
2. Il Segretario generale svolge i compiti di collaborazione e le funzioni di assistenza giuridico-amministrativa nei confronti degli organi dellente, nonché esercita ogni altra funzione attribuitagli dalla legge, dallo Statuto o dai regolamenti, o conferitagli dal Sindaco o dal Presidente del Consiglio.
3. Se il Sindaco non provvede alla nomina del Direttore generale, le relative funzioni previste dalla legge, dal presente Statuto e dal regolamento, possono essere conferite al Segretario.
Articolo 22
Vicesegretario generale
1. Il Sindaco incarica, sentito il Segretario generale, un Vicesegretario provvisto dei requisiti per svolgere le funzioni di Segretario comunale, scelto tra i Dirigenti del livello apicale del Comune.
2. Il Vicesegretario svolge funzioni ausiliarie e vicarie del Segretario generale sostituendolo nei casi di vacanza, di assenza e di impedimento.
Articolo 23
Direttore generale
1. Il Sindaco, previa deliberazione della Giunta comunale, può nominare un Direttore generale, al di fuori della dotazione organica e con contratto a tempo determinato, non eccedente la durata del mandato del Sindaco e da questi revocabile in qualsiasi momento, previa deliberazione della Giunta.
2. Il Direttore generale è scelto dal Sindaco tra esperti sulla base di curricula formativi e professionali che ne comprovino le capacità gestionali ed organizzative.
3. Il Direttore generale provvede a dare attuazione agli obiettivi e agli indirizzi stabiliti dagli organi di governo e sovrintende alla gestione dellente, perseguendo livelli ottimali di efficacia ed efficienza. Predispone il piano dettagliato degli obiettivi, nonché la proposta di piano esecutivo di gestione.
Articolo 24
Rapporti tra il Segretario generale
ed il Direttore generale
1. Il Sindaco, contestualmente al provvedimento di nomina del Direttore generale, disciplina, secondo lordinamento dellente e nel rispetto dei loro distinti ed autonomi ruoli, i rapporti tra il Segretario generale e il Direttore generale.
Articolo 25
Competenze e responsabilità dei Dirigenti
1. I Dirigenti, con losservanza dei principi e criteri fissati dalla legge e dal presente Statuto, provvedono alla gestione del Comune assolvendo alle funzioni definite, per ciascuno di essi, nel provvedimento di incarico e nel regolamento sullordinamento degli uffici e dei servizi.
2. Le competenze dei Dirigenti sono previste dalla legge, dallo Statuto e dal regolamento sullordinamento degli uffici e dei servizi.
3. Gli atti di amministrazione e gestione del personale competono ai Dirigenti , al Segretario generale e al Direttore generale secondo le rispettive competenze specificate nel regolamento sullordinamento degli uffici e dei servizi.
4. Sulla base del bilancio di previsione annuale deliberato dal Consiglio, la Giunta definisce, prima dellinizio dellesercizio, il piano esecutivo di gestione, determinando gli obbiettivi della gestione e affidando gli stessi ai singoli Dirigenti, unitamente alle dotazioni finanziarie, strumentali e di personale necessarie per il raggiungimento degli obbiettivi stessi.
5. I Dirigenti sono responsabili del risultato dellattività svolta dagli uffici ai quali sono preposti, della realizzazione dei programmi e dei progetti loro affidati in relazione agli obiettivi, dei rendimenti e dei risultati della gestione finanziaria, tecnica ed amministrativa, incluse le decisioni organizzative e di gestione del personale.
6. Le modalità di verifica dei risultati ottenuti dai Dirigenti, in rapporto ai programmi ed obbiettivi loro affidati, sono fissate dal regolamento sullordinamento degli uffici e dei servizi. La valutazione delloperato dei Dirigenti compete alla Giunta, sulla base delle verifiche anzidette.
7. Il regolamento sullordinamento degli uffici e dei servizi disciplina, in conformità con i principi contenuti nella legge e nello Statuto, i rapporti tra Segretario, Direttore generale e Dirigenti; le modalità di sostituzione del Dirigente assente o impedito; i casi di obbligo di astensione di un Dirigente.
Capo IV
Gestione dei servizi
Articolo 26
Principi generali
1. Il Comune, nellambito delle proprie competenze, provvede alla gestione dei servizi pubblici che abbiano per oggetto produzione di beni ed attività rivolte a realizzare fini sociali e a promuovere lo sviluppo economico e civile della comunità locale.
2. La gestione dei sopraddetti servizi può avvenire nelle seguenti forme:
a) in economia, quando le caratteristiche sociali ed economiche del servizio non rendano opportuno costituire istituzioni o aziende;
b) in concessione a terzi, quando sussistano ragioni tecniche, economiche e di opportunità sociale;
c) a mezzo di azienda speciale, per la gestione di più servizi di rilevanza economica ed imprenditoriale;
d) a mezzo di istituzione, per lesercizio di servizi sociali senza rilevanza imprenditoriale;
e) a mezzo di società per azioni o a responsabilità limitata a prevalente capitale pubblico locale, costituite o partecipate dallEnte titolare del pubblico servizio, qualora sia opportuna in relazione alla natura o allambito territoriale del servizio, la partecipazione di più soggetti pubblici o privati.
3. Il Consiglio comunale può deliberare che la gestione di un servizio pubblico avvenga mediante concessione a terzi, oppure a mezzo di aziende speciali o di istituzioni o, ancora, a mezzo di società per azioni o a responsabilità limitata, appositamente costituite, quando le caratteristiche e la natura del servizio facciano ritenere opportuna, sulla base di idonea documentazione economica e funzionale, la partecipazione di altri soggetti pubblici o privati.
4. Al di fuori dei casi precedenti, il Consiglio può disporre la partecipazione dellente a società di capitali, consorzi di imprenditori, società consortili o imprese cooperative, la cui finalità assuma rilevanza rispetto alle funzioni ed ai compiti del Comune.
5. Il Consiglio comunale può altresì disporre la partecipazione dellente ad associazioni, fondazioni e comitati che perseguano finalità di interesse comunale.
6. Qualora, infine, il Comune ne ravvisi la convenienza economica e sociale può gestire servizi determinati con altri enti locali:
a) in modo coordinato, attraverso le convenzioni;
b) in modo associato, con i Consorzi.
Articolo 27
Istituzione
1. LIstituzione è un organismo strumentale del Comune per lesercizio di determinati servizi sociali senza rilevanza imprenditoriale, costituito dal Consiglio comunale.
2. LIstituzione è dotata di autonomia gestionale. Ha capacità di compiere tutti i negozi giuridici necessari per il raggiungimento delle sue finalità. Ha lobbligo del pareggio del bilancio che persegue attraverso lequilibrio dei costi e dei ricavi, compresi i trasferimenti.
3. Il Comune conferisce il capitale di dotazione; determina le finalità e gli indirizzi; approva gli atti fondamentali; esercita la vigilanza; verifica i risultati della gestione; provvede alla copertura degli eventuali costi sociali.
4. Per ciascuna Istituzione il Sindaco nomina un Consiglio di amministrazione composto dal Presidente e da sei membri, di cui almeno due devono essere fruitori del servizio sociale gestito dallIstituzione o rappresentanti di associazioni o di organizzazioni di volontariato le cui finalità siano coerenti con quelle dellIstituzione stessa.
5. Il Consiglio di amministrazione cura la gestione dellIstituzione provvedendo tra laltro ad approvare il bilancio preventivo ed il conto consuntivo; a formulare programmi ed attività; a determinare criteri, indirizzi e direttive per il funzionamento dellIstituzione, a nominare nella sua prima riunione il Vicepresidente. Il Consiglio di amministrazione può essere convocato con motivata richiesta del Sindaco ed ha la stessa durata del Consiglio comunale.
6. Il Presidente e il Direttore amministrativo sono nominati dal Sindaco. Il Presidente ha la rappresentanza legale dellIstituzione, convoca e presiede il Consiglio di amministrazione, dispone per lattuazione delle deliberazioni. Al Direttore compete la gestione dellIstituzione; in particolare sovrintende al personale ed al funzionamento degli uffici e cura, sotto la vigilanza e lindirizzo del Presidente, gli adempimenti relativi alle deliberazioni.
7. LIstituzione ha un bilancio proprio. Alle spese ed al funzionamento dellattività provvede con il fondo di dotazione iniziale, con i contributi stanziati annualmente dal Comune, dalla Provincia e dalla Regione, con i proventi riscossi per servizi ed attività, con le oblazioni volontarie e le liberalità disposte da enti pubblici e privati.
8. Il Collegio dei revisori dei conti del Comune esercita le sue funzioni anche nei confronti dellIstituzione.
Articolo 28
Azienda speciale
1. LAzienda speciale è un ente strumentale del Comune, costituito dal Consiglio comunale per la gestione di più servizi di rilevanza economica ed imprenditoriale.
2. LAzienda speciale è dotata di personalità giuridica, di autonomia imprenditoriale e di proprio Statuto approvato dal Consiglio comunale. Ha lobbligo del pareggio del bilancio da perseguire attraverso lequilibrio dei costi e ricavi, compresi i trasferimenti.
3. Il Comune conferisce il capitale di dotazione; determina le finalità e gli indirizzi; approva gli atti fondamentali; esercita la vigilanza; verifica i risultati della gestione; provvede alla copertura degli eventuali costi sociali.
4. Organi dellAzienda speciale sono il Consiglio di amministrazione, il Presidente e il Direttore.
5. Il Consiglio di amministrazione è composto da un numero dispari di membri, non superiore a sette, compreso il Presidente; il Sindaco nomina il Presidente e gli altri componenti.
6. Il Direttore, che ha la responsabilità gestionale, è nominato dal Consiglio di amministrazione.
7. Lordinamento ed il funzionamento dellAzienda speciale sono disciplinati dal proprio Statuto e dai regolamenti.
Articolo 29
Consorzio
1. Il Consorzio è un ente strumentale degli enti locali per la gestione associata di uno o più servizi e per lesercizio di funzioni intercomunali.
2. Il Consorzio è dotato di personalità giuridica, di autonomia imprenditoriale e di proprio Statuto che è approvato dai Consigli comunali unitamente ad una convenzione che deve anche determinare le singole quote di partecipazione dei consorziati e la trasmissione agli enti aderenti degli atti fondamentali del Consorzio.
3. Il Sindaco, o suo delegato, fa parte dellassemblea del Consorzio con responsabilità pari alla quota di partecipazione fissata dalla convenzione e dallo Statuto del Consorzio.
Articolo 30
Convenzione
1. Al fine di svolgere in modo coordinato funzioni e servizi determinati, il Comune può stipulare con Comuni e Province apposite convenzioni.
2. Le convenzioni devono stabilire i fini, la durata, le forme di consultazione degli enti contraenti, i loro rapporti finanziari e i reciproci obblighi e garanzie.
3. Le convenzioni devono essere deliberate dal Consiglio comunale.
Articolo 31
Accordo di programma
1. Per la definizione e lattuazione di opere, di interventi o di programmi di intervento che richiedono, per la loro completa realizzazione, lazione integrata e coordinata del Comune e di altri soggetti pubblici, il Sindaco, in relazione alla competenza primaria o prevalente del Comune sullopera o sugli interventi o sui programmi di intervento, promuove la conclusione di un accordo di programma per assicurare il coordinamento delle azioni e per determinare i tempi, le modalità, il finanziamento e ogni altro connesso adempimento.
2. Laccordo di programma può essere attuato con soggetti di rappresentanza vasta di interessi (organizzazioni sindacali, professionali, imprenditoriali) anche attraverso listituzione di tavoli permanenti di concertazione e comitati di gestione degli interventi.
3. Laccordo può prevedere procedimenti di arbitrato, nonché interventi surrogatori di eventuali inadempienze dei soggetti partecipanti.
4. Per verificare la possibilità di concordare laccordo di programma, il Sindaco convoca una conferenza tra i rappresentanti di tutte le Amministrazioni interessate.
5. Laccordo, consistente nel consenso unanime delle amministrazioni interessate, è approvato con atto formale del Sindaco ed è pubblicato nel Bollettino ufficiale della Regione.
6. Ove laccordo comporti variazione degli strumenti urbanistici, ladesione del Sindaco allo stesso deve essere ratificata dal Consiglio comunale entro trenta giorni a pena di decadenza.
7. Per lapprovazione di progetti di opere pubbliche comprese nei programmi dellAmministrazione e per le quali siano immediatamente utilizzabili i relativi finanziamenti si procede a norma dei precedenti commi. Lapprovazione dellaccordo di programma comporta la dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza delle medesime opere; tale dichiarazione cessa di avere efficacia se le opere non hanno avuto inizio entro tre anni .
Articolo 32
Conferenza dei servizi
1. Una conferenza dei servizi può essere indetta quando sia opportuno effettuare un esame contestuale dei vari interessi coinvolti in un procedimento amministrativo ovvero quando il Comune debba acquisire intese, concerti, nulla osta o assensi comunque denominati di altre Amministrazioni pubbliche. In tal caso le determinazioni concordate nella conferenza fra tutte le Amministrazioni intervenute tengono luogo degli atti predetti.
2. Le conferenze dei servizi sono indette dal Sindaco o dallAssessore incaricato, ovvero dal Dirigente, in relazione alle rispettive competenze.
3. Il Comune è, altresì, autorizzato a partecipare alle conferenze dei servizi convocate ed organizzate da altre pubbliche Amministrazioni.
Capo V
Partecipazione Popolare
Articolo 33
Principi generali
1. Il Comune promuove leffettiva partecipazione dei cittadini singoli ed associati ai processi politico decisionali ed ai procedimenti amministrativi. A tal fine:
a) fornisce uninformazione tempestiva, completa e chiara ai cittadini;
b) facilita la consultazione degli atti dellAmministrazione comunale;
c) favorisce la più ampia consultazione dei cittadini attraverso gli organismi partecipativi e i referendum;
d) valorizza e promuove il contributo che i cittadini danno, per la migliore tutela degli interessi collettivi, con le istanze, le petizioni, le proposte e le segnalazioni nelle materie che sono oggetto delle funzioni amministrative del Comune nei settori organici dei servizi sociali, dellassetto ed utilizzazione del territorio e dello sviluppo economico e che riguardano la popolazione ed il territorio comunale.
Articolo 34
Diritti di accesso
1. Al fine di assicurare la trasparenza e limparzialità dellattività amministrativa i cittadini possono prendere visione di tutti gli atti dellAmministrazione comunale ad eccezione di quelli riservati per espressa indicazione di legge o per effetto di una temporanea e motivata dichiarazione del Sindaco che ne vieti o ne procrastini lesibizione in quanto la loro diffusione possa pregiudicare il diritto alla riservatezza della persona, dei gruppi e delle imprese o lesito delle pratiche in corso.
2. Apposito regolamento disciplina le modalità per esercitare il diritto di accesso che deve salvaguardare lefficienza dellAmministrazione.
Articolo 35
Partecipazione al procedimento amministrativo
1. Il Comune è tenuto a comunicare lavvio del procedimento amministrativo conseguente ad unistanza o iniziato dufficio:
a) ai soggetti nei confronti dei quali il provvedimento finale è destinato a produrre effetti diretti ed a quelli che per legge debbono intervenirvi;
b) ai soggetti individuati e individuabili nel contesto dellatto ai quali possa derivare un pregiudizio dal provvedimento.
2. La comunicazione deve contenere loggetto del procedimento promosso, lufficio e la persona responsabile del procedimento, lufficio in cui si può prendere visione degli atti.
3. Qualunque soggetto, portatore di interessi pubblici o privati, nonché i portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati, cui possa derivare un pregiudizio dal provvedimento, hanno facoltà di prendere visione degli atti e di presentare memorie scritte che lAmministrazione ha lobbligo di valutare ove siano pertinenti.
4. Queste disposizioni non si applicano:
a) quando vengano esaminati atti normativi, amministrativi generali, di pianificazione e di programmazione, per i quali restano ferme le particolari norme che ne regolano la formazione;
b) ai procedimenti tributari per i quali restano parimenti ferme le particolari norme che li regolano;
c) alle ordinanze sindacali e dirigenziali.
5. Ai fini della partecipazione, presso la Commissione dei Capigruppo è istituito, con le modalità indicate nel regolamento, lalbo comunale delle associazioni e dei comitati spontanei.
Articolo 36
Consultazioni
1. Per una migliore tutela degli interessi collettivi il Comune favorisce la più ampia consultazione dei cittadini chiamandoli ad esprimersi sugli atti di indirizzo politico e sui relativi programmi di attuazione attraverso:
a) i referendum;
b) le Consulte comunali di settore;
c) i Comitati spontanei di quartiere;
d) strumenti idonei e mirati a conoscere lorientamento di settori della popolazione su questioni particolari.
Articolo 37
Referendum
1. I referendum sono ammessi su temi di esclusiva competenza comunale e che hanno rilevanza sullintera comunità.
2. I referendum possono essere promossi:
a) dal dieci per cento degli elettori del Comune;
b) dal Consiglio comunale con il voto favorevole dei due terzi dei Consiglieri assegnati.
3. Sono esclusi dal referendum la revisione dello Statuto, le decisioni in materia di tributi locali e tariffe, lesecuzione di norme statali e regionali, le espropriazioni per pubblica utilità.
4. La proposta di referendum di iniziativa popolare, sottoscritta da venti elettori del Comune, deve essere inoltrata al Segretario generale. Lammissibilità delloggetto è verificata da una commissione composta dal Segretario generale che la presiede, dal Difensore civico e dal Dirigente dellufficio legale del Comune. La stessa commissione verificherà la regolarità delle firme debitamente autenticate, raccolte dopo lammissione del referendum, ai fini della indizione.
5. I referendum sono indetti dal Presidente del Consiglio, previo deliberazione del Consiglio comunale; devono avvenire entro novanta giorni dallesecutività della delibera di indizione e non possono avere luogo in coincidenza con operazioni elettorali provinciali o comunali.
6. Il quesito sottoposto a referendum è dichiarato accolto se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi.
7. Entro trenta giorni dalla proclamazione dellesito favorevole del referendum, la Giunta comunale o il Consiglio, a seconda della competenza, dovrà discutere e deliberare sullargomento proposto a referendum.
8. Per lorganizzazione e le modalità di esecuzione dei referendum si rinvia, per quanto compatibile, alla disciplina dello Stato.
Articolo 38
Consulte comunali di settore
1. Le Consulte comunali di settore sono chiamate ad esprimere pareri e formulare proposte sugli indirizzi politici di settore.
2. Le Consulte comunali di settore sono istituite dal Consiglio comunale. Ogni Consulta è costituita dai rappresentanti delle associazioni, dei comitati, delle organizzazioni sindacali e professionali riconosciute, degli organismi portatori di interessi settoriali e da cittadini con particolare qualificazione ed esperienza. Ne fanno parte di diritto gli Assessori competenti per materia. Il Sindaco prende atto, con proprio provvedimento, delle designazioni effettuate dalle associazioni e dalle organizzazioni.
3. Ogni Consulta elegge il proprio Presidente.
4. LAmministrazione comunale ha lobbligo di prendere in considerazione i pareri, motivando leventuale dissenso.
Articolo 39
Comitati spontanei di quartiere
1. Il Comune favorisce con mezzi idonei i Comitati spontanei di quartiere quali organismi democratici di partecipazione su base decentrata volti a valorizzare le specifiche istanze presenti nel territorio e ad integrarle con gli indirizzi politici comunali.
2. I Comitati spontanei di quartiere vengono regolarmente consultati dagli organi comunali per gli aspetti concernenti il proprio territorio nonché per formulare pareri e proposte in occasione dellapprovazione del bilancio di previsione, del piano regolatore comunale nonché degli strumenti esecutivi per gli aspetti meramente urbanistici, del piano commerciale e del piano del traffico.
3. LAmministrazione comunale ha lobbligo di prendere in considerazione i pareri, motivando leventuale dissenso.
4. I Comitati spontanei di quartiere hanno lobbligo di depositare presso il Comune i propri atti costitutivi e i rispettivi Statuti sociali.
Articolo 40
Istanza
1. I cittadini, singoli o associati, possono presentare allAmministrazione istanze su questioni di interesse generale.
2. Il Sindaco le assegna allorgano competente per lesame e la risposta, entro trenta giorni.
Articolo 41
Petizione
1. La petizione è una richiesta che i cittadini rivolgono al Sindaco o al Presidente del Consiglio comunale per chiedere provvedimenti amministrativi o esporre comuni necessità. Non può avere come contenuto un interesse esclusivamente personale.
2. Dopo la verifica di ammissibilità fatta dal Segretario generale, il Sindaco o il Presidente assegnano la petizione rispettivamente alla Giunta comunale o al Consiglio, a seconda delle competenze.
3. Le petizioni devono essere esaminate entro quarantacinque giorni dalla loro presentazione. Le decisioni assunte dagli organi comunali sono comunicate agli interessati entro dieci giorni.
4. La petizione deve essere sottoscritta da non meno delluno per cento degli elettori e accanto alla firma devono essere riportati i dati anagrafici.
Articolo 42
Proposta
1. La proposta è uniniziativa dei cittadini finalizzata a far assumere dallorgano comunale competente un provvedimento di interesse generale.
2. Ai promotori della proposta il Comune fornisce la consulenza per la redazione della proposta di provvedimento.
3. La proposta deve essere sottoscritta da almeno il due per cento degli elettori; le firme devono essere autenticate. Va esaminata entro quarantacinque giorni dalla sua presentazione.
4. La verifica di ammissibilità della proposta per quanto concerne il numero e lautenticazione delle firme è fatta dal Segretario generale; la proposta è quindi sottoposta al Dirigente competente per materia per il parere di regolarità tecnica, e, qualora comporti impegno di spesa o diminuzione di entrata al responsabile di ragioneria in ordine alla regolarità contabile.
5. Sono escluse dal diritto di iniziativa popolare: la revisione dello Statuto, le decisioni in materia di tributi locali e tariffe, lesecuzione di norme statali e regionali, le espropriazioni per pubblica utilità.
Articolo 43
Azione popolare
1. Ciascun elettore può far valere in giudizio le azioni e i ricorsi che spettano al Comune.
2. Il giudice ordina lintegrazione del contraddittorio nei confronti del Comune. In caso di soccombenza, le spese sono a carico di chi ha promosso lazione ed il ricorso, salvo che il Comune abbia aderito alle azioni e ai ricorsi promossi dallelettore.
Articolo 44
Ufficio relazioni con il pubblico
1. Il Comune istituisce lufficio relazioni con il pubblico allo scopo di curare i rapporti tra Amministrazione comunale e cittadini. Ove possibile, sarà lo stesso ufficio a fornire ai cittadini gli atti ed i provvedimenti richiesti. Negli altri casi, lufficio curerà laccoglienza dei cittadini, fornendo loro gli strumenti e le indicazioni necessarie per farli accedere agevolmente e tempestivamente ai servizi richiesti, presso i competenti uffici.
2. LUfficio relazioni con il pubblico raccoglie le segnalazioni di mancanze e disfunzioni dei servizi ed eventuali suggerimenti da parte dei cittadini. Tali segnalazioni sono tempestivamente comunicate agli uffici competenti per gli interventi necessari.
3. LUfficio relazioni con il pubblico è, di norma, ubicato presso la sede comunale che ospita il maggior numero di uffici.
4. Il Sindaco invia semestralmente al Consiglio comunale una relazione sullattività svolta dallufficio.
5. Il regolamento sullordinamento degli uffici e dei servizi disciplina quanto non previsto dallo Statuto.
Articolo 45
Difensore civico
1. Il Difensore civico è istituito a garanzia dellimparzialità e del buon andamento dellamministrazione comunale. Segnala di propria iniziativa o su istanza dei cittadini singoli o associati, abusi, disfunzioni, carenze e ritardi dellAmministrazione comunale, degli enti e delle aziende dipendenti dal Comune.
2. Il Difensore civico è eletto dal Consiglio comunale a maggioranza dei due terzi dei componenti, tra i cittadini di provata moralità e imparzialità iscritti nelle liste elettorali del Comune, che abbiano la necessaria preparazione ed esperienza professionale nel campo giuridico amministrativo. La carica di Difensore civico è incompatibile con qualsiasi altra carica elettiva. Dura in carica cinque anni, non è rieleggibile, può essere revocato col voto dei due terzi dei componenti il Consiglio. Per ladempimento delle sue funzioni ha diritto di ottenere dagli uffici del Comune e degli enti ed aziende dipendenti lesibizione di atti e documenti, nonché ogni notizia connessa alla questione trattata. Ha sede presso il Comune e per lespletamento delle sue funzioni si avvale di personale comunale che gli viene assegnato. La Giunta gli attribuisce una indennità in misura non superiore a quella prevista per gli Assessori.
3. Il Difensore civico invia al Consiglio comunale una relazione semestrale sullattività svolta, corredata dalle proposte e dai provvedimenti adottati.
4. Il regolamento sul Difensore civico disciplina quanto non previsto dallo Statuto.
5. Nellambito della normativa vigente, il Difensore civico controlla le deliberazioni di Giunta e di Consiglio nei limiti delle illegittimità denunciate.
Capo VI
Controlli Economico Finanziari
Articolo 46
Revisione economico finanziaria
1. La revisione economico finanziaria è effettuata dal Collegio dei revisori la cui composizione, elezione e durata in carica sono disciplinate dalla legge.
2. Il Collegio dei revisori, in conformità alla legge e con le modalità stabilite dal presente Statuto e dal regolamento di contabilità, svolge compiti di vigilanza sulla regolarità contabile e finanziaria della gestione del Comune e attesta la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione.
Articolo 47
Controllo economico di gestione
1. LAmministrazione adotta per il governo razionale della propria attività il metodo della programmazione. Tale metodo si fonda su:
a) analisi dellambiente destinatario dei servizi;
b) conoscenza dei costi, capacità e limiti dei medesimi;
c) individuazione di obbiettivi di efficacia e di efficienza espressi in termini quantitativi e qualitativi;
d) raccordo delle attività al bilancio in relazione alle risorse ivi espresse.
2. Le forme di controllo interno della gestione devono tenere sotto osservazione quantitativa le attività ed i risultati: le prime come costi e risorse impiegati; i secondi come grado di soddisfazione dei bisogni. A tal fine lAmministrazione comunale si avvale di procedure informatizzate, di indicatori sociali ed economici e individua, nellambito delle strutture dei vari servizi, i centri di responsabilità.
Capo VII
Disposizioni finali
Articolo 48
Revisione dello Statuto
1. Le modificazioni e labrogazione totale o parziale dello Statuto sono deliberate dal Consiglio con la stessa procedura stabilita dalla legge per lapprovazione.
2. La proposta di abrogazione totale dello Statuto deve essere accompagnata dalla proposta di deliberazione di un nuovo Statuto in sostituzione di quello precedente.
3. Leffetto abrogativo dello Statuto decorre dallentrata in vigore del nuovo.
Articolo 49
Adeguamento delle fonti normative comunali
a leggi sopravvenute
1. Lentrata in vigore di nuove leggi che enunciano principi nellambito dellautonomia normativa degli Enti locali abroga le norme statutarie con essi incompatibili.
2. Gli adeguamenti dello Statuto o dei regolamenti debbono essere apportati, nel rispetto dei principi dellordinamento comunale contenuti nella Costituzione, nelle leggi di riforma e di principio e nello Statuto stesso, entro i 120 giorni successivi allentrata in vigore delle nuove disposizioni.
Articolo 50
Entrata in vigore dello Statuto
1. Dopo lespletamento del controllo da parte dellorgano regionale, il presente Statuto entra in vigore decorsi 30 giorni dalla sua affissione allalbo pretorio del Comune.
2. Il presente Statuto, conservato nellarchivio storico del Comune, è inviato al Ministero dellInterno per essere inserito nella raccolta ufficiale degli Statuti.
ALTRI ANNUNCI
Agenzia Territoriale per la casa c/o ATC - Torino
Avviso graduatoria provvisoria relativa al 3º aggiornamento del bando di concorso per la concessione di cambi in alloggi di risulta
Si rende noto che è stata pubblicata nellAlbo Pretorio dei Comuni di: Alpignano, Beinasco, Borgaro, Borgofranco dIvrea, Brusasco, Bussoleno, Caluso, Caselle T.se, Chieri, Ciriè, Collegno, Crescentino, Cuorgnè, Grugliasco, Ivrea, Lauriano Po, Leinì, Mappano, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Perrero, Piossasco, Poirino, Rivalta, Rivarolo C.se, Rivoli, San Mauro T.se, Settimo T.se, Torino, Venaria Reale, Villastellone, Volpiano, Volvera, presso i Consigli di Circoscrizione di Torino e nella sede dellAgenzia Territoriale per la Casa della Provincia di Torino in data 30/12/99 la graduatoria provvisoria relativa al 3º aggiornamento del bando di concorso per la concessione di cambi in alloggi di risulta emesso dallAgenzia il 26 Maggio 1997.
Le opposizioni avverso la graduatoria provvisoria devono essere inoltrate, in bollo, indirizzandole a mezzo posta raccomandata A.R. allUfficio Cambi Alloggi dellA.T.C. - C.so Dante 14 - Cap 10134 - Torino - entro e non oltre il giorno 29/1/2000.
Il Presidente
Giorgio Ardito
Comune di Caravino - Torino
Avviso di approvazione del Regolamento Edilizio Comunale con deliberazione consiliare n. 11 del 17.9.1999, esecutiva in data 5.11.1999; conforme al regolamento tipo approvato con D.G.R. n. 548 - 9691 del 29.7.1999, ai sensi della L.R. 8.7.1999, n. 19
Il Consiglio Comunale
(omissis)
A voti unanimi, resi nei modi di legge:
delibera
- Di approvare la narrativa, e, per leffetto;
1 - Di approvare il regolamento edilizio comunale nel testo allegato al presente atto deliberativo, di cui forma parte integrante e sostanziale, composto da n. 70 articoli, n. 1 art. 27 bis relativo a disposizioni transitorie, n. 10 allegati, n. 1 appendice allart. 31 e certificato con gli estremi di approvazione.
2 - Di dichiarare espressamente che il predetto regolamento è conforme a quello tipo approvato dal Consiglio Regionale con deliberazione del 29.7.1999, n. 148 - 9691, ai sensi dellart. 3, comma 1, della L.R. 8.7.1999, n. 19, così come previsto dal comma 3, del citato articolo 3, rimandando alle norme tecniche di attuazione del vigente P.R.G. per le parti lasciate alla discrezionalità del Comune e non in contrasto con il Regolamento approvato;
3 - Di dare atto che il presente Regolamento esplica la sua efficacia con la pubblicazione della deliberazione esecutiva di approvazione, per estratto, sul B.U.R., e, comunque, a partire dall1.1.2000;
4 - Di trasmettere la presente deliberazione alla Giunta Regionale per la verifica di conformità del Regolamento approvato al Regolamento edilizio tipo.
Il Sindaco
Giovanni Lutterotti
Comune di Cuneo
Decreto n. 77 - Realizzazione di interventi di edilizia agevolata e di opere di urbanizzazione nel Piano per lEdilizia Economica e Popolare della zona R4BG - Borgo San Giuseppe
Il Dirigente del Settore Legale
(omissis)
decreta
Art. 1 - In favore del Comune di Cuneo è pronunziata lespropriazione delle aree di seguito descritte occorrenti per la realizzazione di interventi di edilizia agevolata e di opere di urbanizzazione nel Piano per lEdilizia Economica e Popolare della zona R4BG - Borgo San Giuseppe:
1) Ditta proprietaria: Nallino Carlo per 1/2, Nallino Elena per 1/2
- Partita C.T. n. 28800, Foglio 99, Mappali nn.: 797 di mq. 104, 800 di mq. 455, 801 di mq. 416, 808 di mq. 692, 809 di mq. 38, 810 di mq. 500, 811 di mq. 145, 812 di mq. 118, 814 di mq. 4, 819 di mq. 2, 823 di mq. 7, 844 di mq. 60, 845 di mq. 76, 846 di mq. 9,
- Partita N.C.E.U. n. 1025427, Foglio 99, Mappali nn.: 245 z.c. 2º cat. A/4 cl. 2º vani 4 rendita Lire 164.000. (in C.T. alla Partita 1, Foglio 99, Mappale n. 258 di mq. 54)
- Partita N.C.E.U. n. 1025427, Foglio 99, Mappali nn.: 246 sub 1 z.c. 2º cat. A/5 cl. 5º vani 2,5 rendita Lire 77.500; 246 sub 2 z.c. 2º cat. C/6 cl. 2º mq. 14 rendita Lire 57.400 (in C.T. alla Partita 1, Foglio 99, Mappale n. 259 di mq. 44)
2) Ditta proprietaria: Bertolino Franco per 1/3, Revelli Fiorenzo per 1/3, Revelli Lucia per 1/3
- Partita C.T. n. 29473, Foglio 99, Mappali nn.: 802 di mq. 314, 803 di mq. 12, 804 di mq. 29, 826 di mq. 1.070, 827 di mq. 105, 828 di mq. 352.
3) Ditta proprietaria: Imberti Alberto per 1/4, Imberti Giuseppe per 1/4, Rebola Catterina per 1/2
- Partita C.T. n. 26890, Foglio 99, Mappali nn.: 28 di mq. 94, 689 di mq. 190, 690 di mq. 831, 691 di mq. 216, 693 di mq. 359, 694 di mq. 8, 695 di mq. 1.405, 703 di mq. 388, 705 di mq. 62, 706 di mq. 67, 709 di mq. 524, 710 di mq. 95, 711 di mq. 117, 712 di mq. 50, 713 di mq. 1.455, 714 di mq. 110, 718 di mq. 909, 719 di mq. 34, 726 di mq. 119, 767 di mq. 3.973, 768 di mq. 527, 769 di mq. 590, 770 di mq. 216, 771 di mq. 818, 772 di mq. 120, 773 di mq. 183, 774 di mq. 736, 775 di mq. 731, 776 di mq. 41, 777 di mq. 740, 778 di mq. 374, 779 di mq. 8.884, 781 di mq. 11, 785 di mq. 786, 788 di mq. 262, 789 di mq. 736, 790 di mq. 731, 791 di mq. 86, 792 di mq. 618, 793 di mq. 7.059, 794 di mq. 29, 795 di mq. 156;
- Partita C.T. n. 24322 Foglio 99, Mappale nn.: 541 di mq. 29, 542 di mq. 71.
4) Ditta proprietaria: Imberti Alberto per 3/16, Imberti Giuseppe per 3/16, Rebola Catterina per 10/16
- Partita C.T. n. 26891, Foglio 99, Mappale n. 666 di mq. 55.
5) Ditta proprietaria: Daperno Romano comproprietario, Fiandrino Antonietta comproprietaria
- Partita C.T. n. 24323, Foglio 99, Mappale n. 842 di mq. 33
6) Ditta proprietaria: Gallo Giacomo per 8/16, Giordano Giovanni per 4/16, Giordano Luigi per 4/16
- Partita C.T. n. 28792, Foglio 99, Mappale nn.: 729 di mq. 808, 730 di mq. 210, 731 di mq. 2, 735 di mq. 31
7) Ditta proprietaria: Tonello Biagio per 8/10, Tonello Pietro per 2/10 e usufruttuario per 8/10
- Partita C.T. n. 24075, Foglio 99, Mappale nn.: 307 di mq. 580, 584 di mq. 941
8) Ditta proprietaria: Pettiti Giovanna usufruttuaria parziale, Tonello Giovanni proprietario per 9/36, Cavallera Bianca proprietaria per 9/36, Pettavino Bruna proprietaria per 9/36 e Tonello Luca proprietario per 9/36
- Partita C.T. n. 27868 Foglio 99, Mappale n. 821 di mq. 6
(omissis)
Il Comune di Cuneo è pertanto autorizzato a procedere alloccupazione permanente e definitiva degli immobili sopra descritti.
(omissis)
Art. 3 - Il presente decreto verrà notificato agli aventi diritto nelle forme previste per la notifica degli atti processuali civili.
Il presente decreto verrà inoltre trascritto in termini di urgenza presso la competente Conservatoria dei Registri Immobiliari e verranno adempiute altresì tutte le formalità necessarie affinchè le volture catastali e le trascrizioni apparenti dai libri censuari ed ipotecari risultino in piena corrispondenza con il trasferimento dei beni immobili disposti con il presente decreto, esonerando il competente Signor Conservatore dei Registri Immobiliari da ogni responsabilità in merito.
Art. 4 - Il presente decreto sarà comunicato alla Regione Piemonte, pubblicato per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte e sul Foglio degli Annunzi Legali della Provincia di Cuneo: contro di esso è esperibile ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte entro sessanta giorni dalla notifica.
Cuneo, 27 dicembre 1999
Il Dirigente del Settore
Pietro Tassone
Comune di Genola (Cuneo)
Estratto testo del dispositivo della Deliberazione del Consiglio Comunale n. 49 in data 29.9.1999
Riconoscere che il tratto di Strada Provinciale n. 344, compreso tra S. Lorenzo e Genola tra la progressiva km. 1+830 e km. 2+460, per una lunghezza di m. 630, non è più rispondente alluso ed alle tipologie di collegamento proprie delle strade provinciali;
Riconoscere che detto tratto, per le sue caratteristiche, devessere classificato quale Strada Comunale;
Di assumere a carico del Comune di Genola il tratto di strada in argomento, e di iscriverlo nel demanio comunale.
Genola, 10 ottobre 1999
Il Segretario Comunale
Giuseppe Francesco Tocci
Comune di Lozzolo (Vercelli)
Variante n. 1 al Piano Regolatore Generale Comunale - Progetto definitivo
Il Sindaco
avvisa
che con deliberazione del Consiglio Comunale n. 35 del 27/12/1999 è stata riadottata la Variante n. 1 al Piano Regolatore Generale Comunale - Progetto definitivo - ai sensi della Legge Regionale 5/12/1977 n. 56, modificata con la Legge Regionale 27/12/1991 n. 70, e che, ai sensi dellart. 15 - 6º comma della menzionata Legge Regionale n. 70, gli atti costituiti dagli elaborati allegati alla citata deliberazione sono depositati presso la Segreteria Comunale e sono in visione presso lUfficio Tecnico Comunale nei seguenti giorni:
da lunedì a venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.30
sabato e festivi dalle ore 10.00 alle ore 12.00
per trenta giorni consecutivi a decorrere dalla data 18/1/2000 di pubblicazione del presente avviso sul Foglio Annunzi Legali della Provincia di Vercelli e che nei trenta giorni successivi allultimo di pubblicazione (16/2/2000) chiunque può presentare osservazioni e proposte nel pubblico interesse, alla Segreteria Comunale, in carta legale da L. 20.000 oltre a 5 copie in carta semplice, esclusivamente per quanto riguarda lindagine geologica ed ai relativi elaborati del Piano ad essa adeguati.
Lozzolo, 18 gennaio 2000
Il Sindaco
Lidio Catti
Comune di Torino
Avviso - Piano Particolareggiato Nebiolo
Il Dirigente
- Visto il P.R.G. approvato con deliberazione della Giunta Regionale n. 3-45091 del 21 aprile 1995, pubblicata sul B.U.R. n. 21 del 24 maggio 1995;
- Visto lart. 40 della L.U.R. n. 56 del 5 dicembre 1977 e s.m.i.;
- Vista la Legge n. 127 del 15 maggio 1997 e s.m.i.;
- Vista la deliberazione n. 246 del Consiglio Comunale del 6 dicembre 1999 (mecc. n. 99-09053/09) con la quale è stata adottata la variante al Piano Particolareggiato Nebiolo.
Rende noto
che la suddetta deliberazione, ai sensi e per gli effetti del 5° comma dellart. 40 della L.U.R. 5 dicembre 1977 n. 56 e s.m.i., è depositata presso lAlbo Pretorio della Città per la durata di trenta giorni consecutivi a partire dalla data di pubblicazione del presente avviso allAlbo stesso e precisamente dal 13/1/2000 all11/2/2000, durante i quali chiunque può prenderne visione.
Il presente Avviso è pubblicato sul B.U.R. del 19 gennaio 1999.
Nei successivi trenta giorni, cioè dal 12/2/2000 al 13/3/2000, chiunque può presentare osservazioni e proposte nel pubblico interesse, al Protocollo Generale della Città (Segreteria Generale - via Milano, 1 - in ore dufficio dei giorni feriali).
Il Dirigente Settore
Procedure Amm.ve Urbanistiche
Paola Virano
Comune di Torino
Avviso - Rilocalizzazione Campo Nomadi dellArrivore
Il Dirigente
- Visto il P.R.G. approvato con deliberazione della Giunta Regionale n. 3-45091 del 21 aprile 1995, pubblicata sul B.U.R. n. 21 del 24 maggio 1995;
- Visto lart. 17 della L.U.R. n. 56 del 5 dicembre 1977 e s.m.i.;
- Vista la Legge n. 127 del 15 maggio 1997 e s.m.i.;
- Vista la deliberazione n. 256 del Consiglio Comunale del 13 dicembre 1999 (mecc. n. 99-06612/09) con la quale è stata adottata la variante n. 17 al vigente P.R.G., riguardante la Rilocalizzazione Campo Nomadi dellArrivore.
Rende noto
che la suddetta deliberazione, ai sensi e per gli effetti del 7° comma dellart. 17 della L.U.R. 5 dicembre 1977 n. 56 e s.m.i., depositata presso lAlbo Pretorio della Città per la durata di trenta giorni consecutivi a partire dalla data di pubblicazione del presente avviso allAlbo stesso e precisamente dal 13/1/2000 all11/2/2000, durante i quali chiunque può prenderne visione. Il presente Avviso è pubblicato sul B.U.R. del 19 gennaio 2000.
Dal quindicesimo al trentesimo giorno di pubblicazione, e cioè dal 27/1/2000 all11/2/2000, chiunque può presentare osservazioni e proposte nel pubblico interesse, al Protocollo Generale della Città (Segreteria Generale - via Milano, 1 - in ore dufficio dei giorni feriali).
Il Dirigente Settore
Procedure Amm.ve Urbanistiche
Paola Virano
Comune di Villanova DAsti (Asti)
Deliberazione del Consiglio comunale n. 49 in data 30 novembre 1999 Proposta di Piano di Recupero presentata dai Signori Accossato Francesca, Gamba Giuseppe e Gamba Bruna - Presa datto assenza di opposizioni ed adozione definitiva (esecutiva per decorrenza dei termini dal 12 dicembre 1999)
(omissis)
Il Consiglio Comunale
delibera
1. di prendere atto che, nei termini prescritti, non sono state presentate opposizioni alla proposta di Piano di Recupero del fabbricato posto in via San Martino 28, in mappa al Foglio 30/B mappale n. 257, presentata dai Signori Accossato Francesca, Gamba Giuseppe e Gamba Bruna;
2. di adottare, pertanto, in via definitiva il Piano predetto.
Il Segretario Comunale Il Responsabile
Elia C. Pirriatore del Settore Tecnico
Giancarlo
Nettini
Comune di Villanova DAsti (Asti)
Deliberazione del Consiglio comunale n. 50 in data 30 novembre 1999 Proposta di Piano di Recupero presentata dai Signori Costanza Carlo e Costanza Maurizio - Presa datto assenza di opposizioni ed adozione definitiva (esecutiva per decorrenza dei termini dal 12 dicembre 1999)
(omissis)
Il Consiglio Comunale
delibera
1. di prendere atto che, nei termini prescritti, non sono state presentate opposizioni alla proposta di Piano di Recupero del fabbricato posto in Strada per Buttigliera 106, in mappa al Foglio 20 mappale n. 217-220, presentata dai Signori Costanza Carlo e Costanza Maurizio;
2. di adottare, pertanto, in via definitiva il Piano predetto.
Il Segretario Comunale Il Responsabile
Elia C. Pirriatore del Settore Tecnico
Giancarlo
Nettini
Comune di Villanova DAsti (Asti)
Deliberazione del Consiglio comunale n. 51 in data 30 novembre 1999 Proposta di Piano di Recupero presentata dallImpresa Edile Visconti Antonello - Presa datto assenza di opposizioni ed adozione definitiva (esecutiva per decorrenza dei termini dal 12 dicembre 1999)
(omissis)
Il Consiglio Comunale
delibera
1. di prendere atto che, nei termini prescritti, non sono state presentate opposizioni alla proposta di Piano di Recupero del fabbricato posto in Via G. e V. Navone 19, in mappa al Foglio 30/A mappale n. 653, presentata dallImpresa Edile Visconti Antonello;
2. di adottare, pertanto, in via definitiva il Piano predetto.
Il Segretario Comunale Il Responsabile
Elia C. Pirriatore del Settore Tecnico
Giancarlo
Nettini
Consorzio Acea - Pinerolo (Torino)
Tariffe di vendita del gas metano
Il Consorzio ACEA comunica, come prescritto nella deliberazione n. 52/99 del 22 aprile 1999 della Autorità per lenergia elettrica e il gas, le variazioni apportate alle tariffe di vendita del gas metano tal quale a 9,200 Mcal/mc distribuito a mezzo rete urbana nei dodici mesi precedenti, imposte escluse, nei seguenti comuni della provincia di Torino:
Pinerolo, Frossasco, Buriasco, Piscina, Osasco, Roletto, San Pietro Val Lemina, Cumiana, Macello, San Secondo di Pinerolo, Bricherasio, Porte, Cantalupa, San Germano Chisone, Villar Perosa, Pinasca, Perosa Argentina, Pomaretto, Inverso Pinasca, Prarostino, Garzigliana.
Tariffa L./mc. al L./mc.
31.12.98 al 1.1.99
T1 - Usi domestici 558,50 614,40
T2
- Riscaldamento indiv. 448,89 497,69
Con o senza uso promiscuo
T3 - Altri usi 446,59 495,39
T3e
- Riscald. Centralizzato 443,83 492,63
T4 - Piccole imprese ind.li/art.li
1°
sc. fino a 100.000 mc/anno 356,83 405,63
2° sc. Oltre 100.000 mc/anno 329,29 378,09
Le tariffe saranno applicate col criterio della ripartizione giornaliera dei consumi come stabilito al punto 3.1.6 del Provv. CIP n. 24/88 del 9 dicembre 1988.
Il Direttore Generale
Francesco Carcioffo
Provincia di Alessandria
Deliberazione della Giunta Provinciale n. 818/80387 del 16.12.1999: istanza di approvazione progetto ex art. 27 D.Lgs. n. 22/97 di un deposito di rifiuti speciali in Comune di Predosa loc. Case Sparse - Proponente Grassano Giovanni S.r.l. - Diniego
(omissis)
delibera
Non approvare il progetto predisposto dalla Ditta Giovanni Grassano S.r.l., per la realizzazione di un impianto di deposito rifiuti speciali in località Case Sparse di Predosa poichè tale impianto risulta non conforme alle previsioni della regolamentazione edilizia del Comune di Predosa.
Provincia di Cuneo
Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 110/7 in data 15.11.1999 avente per oggetto Declassificazione di un tratto della S.P. n. 344 tronco S. Lorenzo - Genola e dismissione al Comune di Genola
(omissis)
Il Consiglio Provinciale
Delibera
1) di prendere atto che con provvedimento consiliare n. 49 in data 29.9.1999 il Comune di Genola ha deliberato lassunzione a proprio carico e il relativo inserimento nel demanio comunale del tratto della S.P. n. 344, compreso tra S. Lorenzo e Genola, tra le progressive km. 1+830 e km. 2+460, per una lunghezza di m. 630;
2) di declassificare da provinciale a comunale, con conseguente dismissione dal demanio della Provincia, il suddetto tratto stradale, in quanto non più rispondente alluso e alle tipologie di collegamento proprie delle strade provinciali, ai sensi del combinato disposto dellart. 2 comma 9 del D.Lgs. 30.4.1992 n. 285 s.m.i. e dagli artt. 3 e 4 del D.P.R. 16.12.1992 n. 495 s.m.i.
Cuneo, 23 dicembre 1999
Il Segretario Generale
Benedetto Buscaino
Provincia di Torino
Prat. n. 408/S.P. n. 13 di Front - Ampliamento e rettifica dal km. 18+700 al km. 22+600 - Decreto di indennità provvisoria n. 1-2341/2000 del 10/1/2000
Il Presidente della Provincia di Torino
(omissis)
decreta
Art. 1) Le indennità da corrispondere in favore degli aventi diritto per lespropriazione degli immobili siti nel territorio dei Comuni di S. Ponso e Valperga ed occorrenti allampliamento e rettifica sede stradale dal km. 18+700 al km. 22+600 lungo la S.P. n. 13 di Front sono stabilite nella misura indicata nellallegato elenco che forma parte integrante del presente decreto.
Art. 2) Copia del presente decreto sarà notificato agli aventi diritto nelle forme previste per la notifica degli atti processuali civili. Gli espropriandi - proprietari dei beni siti in zona agricola - ai sensi dellart. 12 della legge 22.10.71 n. 865 e successive modificazioni ed integrazioni, entro trenta giorni dalla notifica del presente decreto, potranno comunicare allEnte espropriante:
1) - se intendono accettare lindennità proposta;
2) - se intendono convenire con lEnte espropriante la cessione volontaria degli immobili per un prezzo maggiorato del 50% dellindennità provvisoria. Ove larea da espropriare sia coltivata dal proprietario diretto coltivatore, nel caso di cessione volontaria ai sensi del citato art. 12, il prezzo di cessione è determinato in misura tripla rispetto allindennità provvisoria. Gli espropriandi - proprietari di beni siti in zona a vocazione edificatoria - potranno comunicare entro trenta giorni dalla notifica del presente decreto allEnte espropriante se intendono accettare lindennità proposta che in caso di rifiuto verrà ridotta del 40% ai sensi dellart. 5 bis della legge 359 del 1992. In caso di silenzio le indennità sintendono rifiutate.
Art. 3) Estratto del presente decreto sarà pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, nel FAL della Provincia di Torino, nonchè affisso allAlbo Pretorio di questa Amministrazione Provinciale e dei Comuni di S. Ponso e Valperga.
Torino, 10 gennaio 2000
Il Presidente della Provincia
Mercedes Bresso