Il Ricovero dell'Alpetto

Il Ricovero dell'Alpetto in un'immagine d'epoca

Nella maggior parte delle valli nostre il viaggiatore non incontra per lo più un confortevole albergo, appunto là dove egli dovrebbe umanamente pernottare ed apparecchiare forze per qualche lunga faticosa corsa, ragion per cui la Direzione del Club ha perciò dovuto occuparsi non solo di escursioni, di salite e di perlustrazioni nei punti meno conosciuti delle Alpi nostre, ma altresì ha dovuto provvedere a quanto occorre per chiamarvi i viaggiatori si nazionali che stranieri. Essa contribuì alla costruzione, promossa dal signor avvocato Simondi, di un ricovero dell’Alpetto di Oncino, onde rendere più spedite e meno faticose le ascensioni al Monviso dalla valle di Crissolo”.

Sono le parole con cui nel 1866, a 2 anni dalla fondazione del CAI e a 5 dall’unita Italiana, l’allora Presidente del CAI Bartolomeo Gastaldi, nella sua relazione sull’andamento del Club, suggella la nascita del ricovero dell’Alpetto, voluto dal Comune di Oncino, con il contributo di 200 Lire da parte della Sezione CAI di Torino.