Intorno al Monviso alla riscoperta dell’antico “Tunnel del Sale" campagna archeologica

Ripristino dello storico “Buco di Viso” e valorizzazione del Gran Tour del Monviso

La campagna archeologica

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Se il piano di calpestio all’interno del tunnel non ha subito grossi stravolgimenti rispetto alle origini, per quanto riguarda invece il prolungamento artificiale del tunnel sul lato francese, nel corso dei secoli si sono susseguiti diversi interventi di ripristino del manufatto fino agli ultimi, alla fine del XX secolo, creando una curiosa stratigrafia rimasta a tutt’oggi nei fatti insondata.
La campagna archeologica ha quindi l’ambizione di scavare a ritroso nel tempo fino arrivare al piano di calpestio dell’inaugurazione del XV sec, con scavi, in conseguenza della maggior lunghezza del futuro cunicolo artificiale, anche nella zona di accumulo del
materiale di risulta dell’antico cantiere. 
I vari strati saranno quindi, per sezioni successive, indagati, su una profondità massima da 4 a 5 m., alla ricerca, sotto il livello “ XX sec.”, degli elementi delle opere in muratura dei secoli precedenti: livello 1805, 1532, 1480 ?
In ogni caso occorrerà mettere in conto di lavorare su 3 metri di larghezza alla base, conformemente a quanto previsto nel contratto del 1478 (3 m. di largh. X 2,20 m. di altezza). Decisamente ambizioso per l’epoca se si pensa che il cunicolo in muratura, livello “XX Sec.” é largo circa la metà.
Tale tipo di operazione mira a rimettere a nudo l’opera nel suo stato originale, cercando di conciliare le esigenze archeologiche con la funzionalità dell’opera: il cunicolo artificiale, riposizionato a maggiore profondità, potrà proseguire perfettamente interrato per sbucare più in là, in una zona non più a rischio ostruzione. garantendo di conseguenza anche una fruizione del passaggio più prolungata nella stagione escursionistica. Infine, anche il raccordo con la galleria naturale tornerà ad essere pressoché sullo stesso livello consentendo all’interno una marcia più agevole.
Quanto alla speranza di ritrovamenti spettacolari, non ci si fa illusioni, essendo il tunnel un luogo di transito per eccellenza. Tuttavia, antiche iscrizioni, come già reperite all’entrata sul lato italiano, antichi attrezzi da lavoro, piccoli oggetti della vita quotidiana di allora o altro ancora, potrebbero ancora celarsi tra i resti degli antichi muri. All' équipe degli archeologi, quindi, il compito di riportare alla luce eventuali tasselli mancanti della storia del Buco di Viso.

Didascalia immagini (ordine dall'alto verso il basso pagina)
Foto n.1: visione dall'entrata sul lato francese verso l'esterno. Nella prima parte, sulla destra dell'escursionista, sono ancora visibili i resti di muri in pietra (livello XX Sec.) mentre la parte dietro, più distante, rappresenta la zona di accumulo realizzata in parte con il materiale di risulta dello scavo del tunnel.

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