Cammino di Sant'Evasio - Cenni storici

alt CENNI STORICI:

(da: “Vita e culto del martire S. Evasio” – Biblioteca del Seminario di Asti)

Sant’Evasio, secondo le cronache, fu il primo vescovo della Diocesi di Asti, che resse dal 325 per circa trent’anni. Abitò in via S. Quirico, oggi via Cavour, prima di rifugiarsi a Sedula (futura Casale M.) dove fu martirizzato e decapitato. Successivamente fu proclamato Santo patrono della Città.
In quegli anni nel territorio di Asti era ancora molto diffuso il paganesimo, che la dottrina cattolica cercava di contrastare, ma contemporaneamente l’eresia di Ario faceva proseliti tra la popolazione. I seguaci di Ario fecero una sommossa contro il vescovo e lo obbligarono a fuggire.
“... Partissi dunque Evasio col suo fedele sacerdote Natale e avviossi verso Sedula, e giunto ad un certo luogo detto allora Volusiano, dove nei pressi sorse poi il villaggio di S. Giorgio, credendo non essere più inseguito dai suoi nemici, stanco della fatica e per la commozione fermossi a riposare. Quand’ecco è desto dal sacerdote Natale, che l’avverte avvicinarsi gli inseguitori. Si rimettono tantosto in cammino, finchè giungono a un luogo detto Oriano, presso una grande boscaglia detta Cornea.
Poco stante il santo vescovo s’accorge d’avere nella fretta dimenticato a Volusiano il suo bastone: manda perciò il prete Natale a prenderlo . Ed oh meraviglia ! Il bastone piantato in terra era fiorito: primo miracolo. Lo svelle Natale ed ecco spicciare una fresca e abbondante polla d’acqua: secondo miracolo. Miracolo, aggiungiamo che continua tutt’ora, perché d’allora in poi non cessò più in quel posto di scaturire una fresca acqua,, che si rivelò già, in certe epidemie, di effetto prodigioso, ed il cui beneficio sentono gli abitanti dei dintorni, specialmente durante i calori estivi.
Sul posto più tardi, nel 1670, un divoto del santo, certo Domenico Poletti di Livorno Vercellese, faceva erigere una cappella ed il nucleo di case che ivi in appresso si formò prese il nome di Pozzo S. Evasio… “
Giunto a Sedula, futura Casale M., fissò la sua dimora ed incominciò ad esercitare il suo ministero annunciando con grande fervore la parola del vangelo. “Quattro anni quivi dimorò il santo Pastore stenebrando la mente dei pagani avvolti negli errori dell’idolatria e svelando le insidie dell’eresia ariana”.
Tutto questo gli suscitò contro l’odio del nemico ed il capo della milizia della cittadina decise di ridurlo al silenzio e fermare il progresso del cristianesimo facendolo arrestare.
Fu processato e condannato; la sentenza fu eseguita davanti alla chiesa di San Lorenzo - edificata da Evasio stesso - il 1° dicembre dell’anno 362.