Il rifugio alpino: cenni storici

I motivi della nascita


"Rifugio" è una parola ormai entrata nel vocabolario
di alpinisti ed escursionisti, e quando si usufruisce di queste strutture raramente ci si sofferma a pensare a quello che poteva essere il significato originario di queste costruzioni, ed a quello che può essere il loro significato attuale.

Le radici più profonde della parola "rifugio" affondano, infatti, in un contesto culturale ben diverso da quello attuale: quello economico, degli scambi commerciali e delle spedizioni militari, e pure quello religioso, di pellegrinaggio ai grandi Santuari, che già in epoca medievale fece sorgere sui più importanti Passi i primi "hospitia" ad opera dei monaci, come quelli del Sempione, del Gottardo e del Gran San Bernardo.

All’epoca si trattava quindi di creare dei punti d’appoggio nei luoghi di più difficile transito per alleviare le fatiche del viandante e solo verso la fine del XVIII secolo la montagna comincia ad essere vista sotto un’altra prospettiva: non più come luogo ostile popolato da creature mostruose da attraversare per necessità il più velocemente possibile bensì come il terreno di gioco di una nuova disciplina sportiva chiamata alpinismo, consistente essenzialmente nello scalare le montagne fine a se stesso senza fini commerciali, religiosi, militari o altro.

Solo in tempi relativamente recenti (metà del XIX sec.) nasce quindi la moderna idea di rifugio quale punto d’appoggio per rendere più agevoli le ascensioni in montagna agli alpinisti.