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Supplemento Ordinario n. 2 al B.U. n. 23

Codice DB1205
D.D. 4 Marzo 2009, n. 53


Fase di verifica della procedura di VIA ex art. 10 Legge Regionale 40/1998, inerente il progetto di "Ampliamento e nuovo assetto del Terminal intermodale di Rivalta Scrivia" - Esclusione della fase "A" del progetto dalla procedura di Valutazione di cui all'art. 12 della L.r. 40/1998 e stralcio dall'istruttoria delle fasi "B" e "C".

(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
a) di considerare le premesse parte integrante della presente Determinazione Dirigenziale;
b) di stralciare dall'istruttoria ex art 10 della L.r. 14 dicembre 1998 n. 40, le fasi "B" e "C" del progetto "Ampliamento e nuovo assetto del Terminal intermodale di Rivalta Scrivia " presentato dalla Società Rivalta Terminal Europa S.p.A., in quanto non vi è conformità urbanistica per le aree interessate dalle succitate due fasi progettuali che risultano attualmente a destinazione agricola;
c) di ritenere che ai sensi dell'art. 10 della L.r. 14 dicembre 1998 n. 40, la fase "A" del progetto presentato possa essere esclusa dalla fase valutazione di cui all'art.12 della L.r. 40/1998 a condizione che nel corso della realizzazione degli interventi previsti nella suddetta fase "A" vengano recepite le prescrizioni di seguito elencate, suddivise per specifiche tematiche:
Aspetti ambientali generali
1. Dovrà essere effettuata un'attività di monitoraggio ambientale, da concordare preventivamente con ARPA in termini di modalità e tempistica di esecuzione. Il monitoraggio dovrà comprendere in particolare l'analisi delle componenti ambientali: Atmosfera e Rumore.
2. Il proponente, in accordo con ARPA dovrà predisporre entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione dell'atto finale, un adeguato piano di monitoraggio per il controllo degli impatti atmosferici e acustici sia in fase di esercizio che in condizione di piena operatività del terminal intermodale mediante l'esecuzione di controlli strumentali finalizzati dovrà essere verificata la conformità dei livelli sonori ai limiti di legge, da effettuarsi nei periodi e con le modalità che saranno indicate da ARPA Piemonte.
Fase di cantiere e recupero ambientale
3. Durante la fase di cantiere, per tutte le lavorazioni che saranno realizzate in prossimità dei canali irrigui dovranno essere adottati tutti i provvedimenti necessari per evitare intorbidamenti delle acque e sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare tutte le possibilità d'inquinamento delle acque. A tal fine dovrà essere predisposto un piano di intervento rapido per il contenimento e l'assorbimento di eventuali sversamenti accidentali che interessino le acque e/o il suolo.
4. Nel caso in cui si evidenzi la necessità di utilizzare barriere antirumore e nel caso si opti per barriere costituite, in toto o in parte, da pannelli fonoassorbenti trasparenti, questi dovranno essere realizzati con materiali opachi o colorati o satinati, evitando materiali riflettenti o totalmente trasparenti, in modo da risultare visibili all'avifauna ed evitare collisioni. Dovranno essere privilegiate le barriere a verde.
5. Poiché le opere in progetto interferiscono con aree agricole esistenti che in parte non sono state ancora acquisite dal proponente, dovrà essere consentito l'accesso ai fondi sia durante la fase di cantiere, sia nella fase di esercizio del terminal intermodale.
6. Al termine dei lavori il cantiere dovrà essere tempestivamente smantellato e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione delle opere, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco. Per quanto riguarda le diverse aree: di cantiere, di deponia temporanea, di stoccaggio dei materiali, le piste di servizio realizzate per l'esecuzione dei lavori, nonché ogni altra area esterna che risultasse degradata a seguito dell'esecuzione dei lavori in progetto, dovrà essere effettuato quanto prima il recupero e il ripristino morfologico e vegetativo.
7. Il terreno agrario derivante dalle operazioni di scotico dovrà essere adeguatamente accantonato, avendo cura di separare i diversi orizzonti pedologici, e conservato in modo da non alterarne le caratteristiche chimico-fisiche. Per quanto riguarda lo stoccaggio, i cumuli dovranno avere forma trapezoidale e non dovranno superare i 2 metri di altezza e i 3 metri di larghezza di base, in modo da non danneggiare la struttura e la fertilità del suolo accantonato. I cumuli dovranno essere protetti dall'insediamento di vegetazione infestante e dall'erosione idrica superficiale, procedendo subito al rinverdimento degli stessi con la semina di un miscuglio di specie foraggiere con presenza di graminacee e leguminose o alla copertura con teli di juta o altro materiale traspirante. Il terreno di scotico dovrà quindi essere utilizzato nelle operazioni di ripristino ambientale delle aree interessate dagli interventi. Gli strati terrosi prelevati in fase di cantiere dovranno essere ricollocati secondo la loro successione originaria. Tutte le operazioni di movimentazione dovranno essere eseguite con mezzi e modalità tali da evitare eccessivi compattamenti del terreno.
8. Le opere a verde dovranno essere eseguite nelle stagioni idonee (primavera ed autunno), utilizzando specie erbacee, arbustive ed arboree autoctone adatte alle condizioni stazionali. Al fine di garantire l'attecchimento del materiale vegetale utilizzato, il proponente dovrà prevederne la manutenzione, effettuando idonee cure colturali, oltre alla risemina delle superfici ove si sia verificato un mancato o un ridotto sviluppo della copertura erbacea e alla sostituzione delle fallanze nell'ambito delle formazioni arboree ed arbustive ricostituite.
Aspetti idraulici e idrici
9. Dovrà essere previsto il sistema di trattamento e smaltimento delle acque di piattaforma, specificando quali siano i recettori finali ed individuando le soluzioni che si intendono adottare per evitare che, in corrispondenza dei punti di rilascio, nel caso di portate eccezionali, si verifichi un aggravio della situazione attuale o si creino problemi di erosione e di esondazione ora non esistenti.
10. Al fine di garantire il mantenimento della funzionalità del sistema di raccolta, trattamento e smaltimento delle acque di piattaforma e di mitigare gli impatti a carico della rete idrica superficiale, il sistema suddetto dovrà essere sottoposto a una regolare manutenzione.
11. Si dovrà prevedere il controllo costante delle acque irrigue in modo da assicurarne la funzionalità e da permettere l'effettuazione delle operazioni di manutenzione della rete stessa in maniera agevole e in sicurezza. Si richiede inoltre di valutare la possibilità di deviare il corso della Roggia Marencano evitandone l'intubamento.
Viabilità
12. In riferimento all'aspetto viabilistico, dovrà essere concordata con l'Amministrazione Comunale di Tortona e con la Provincia di Alessandria un'opportuna soluzione che permetta un livello di servizio adeguato al traffico generato dall'ampliamento dell'interporto, sia per quanto attiene alla rotatoria di accesso al nuovo ingresso progettato per l'interporto, sia per l'adeguamento dell'innesto di strada Savonesa con la strada provinciale ex S.S. n. 211 della Lomellina, che per la verifica dell' effettiva capacità della sezione della stessa ex S.S. 211 e l'individuazione di eventuali necessari ampliamenti.
Copia della presente determinazione verrà inviata al proponente ed ai soggetti interessati di cui all'articolo 9 della l.r. 40/1998 e depositata presso l'Ufficio di deposito progetti della Regione Piemonte.
Avverso il presente atto deliberativo è ammesso, da parte dei soggetti legittimati, proposizione di ricorso giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo regionale per il Piemonte entro il termine di sessanta giorni dalla data di ricevimento del presente atto o della piena conoscenza, secondo le modalità di cui alla Legge 6 dicembre 1971 n. 1034 ovvero Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro centoventi giorni dalla data di cui sopra, ai sensi del D.P.R. 24 novembre 1971 n. 1199.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell'art. 61 dello Statuto ed ai sensi dell'art. 12, comma 8 della L.r. 40/1998.
Il Dirigente
Riccardo Lorizzo