Bollettino Ufficiale n. 19 del 14 / 05 / 2009
Deliberazione della Giunta Regionale 27 aprile 2009, n. 18−11311
Espressione del Parere regionale sul Piano di Sviluppo 2009 della Rete di Trasmissione nazionale di Terna S.p.A., previsto ai sensi dell'art. 2 del Decreto Ministro dell'Industria del 22.12.2000, corredato del parere di VAS, ai sensi della direttiva 2001/42/CE e del decreto legislativo 3 aprile 2006 n152. Norme in Materia Ambientale e s.m.i..
A relazione degli Assessori Bairati, De Ruggiero:
La Società TERNA, con comunicazione del 3 ottobre 2008, ha dato formalmente avvio al processo di VAS del Piano di Sviluppo (PdS) della Rete di Trasmissione Nazionale (RTN) 2009, e con esso alla fase di specificazione dei contenuti del Rapporto Ambientale da correlarsi al Piano, sulla base della trasmissione del Rapporto Preliminare.
Con Determinazione dirigenziale n. 615 dell'11 novembre 2008 il Responsabile della Direzione Ambiente della Regione Piemonte provvedeva ad individuare i responsabili del procedimento e dell'istruttoria.
A seguito di tale avvio della procedura e sulla base della documentazione trasmessa da Terna, la citata Direzione regionale, ha consultato i soggetti con competenza ambientale, tra i quali le altre Direzioni regionali interessate per competenza, nel corso della riunione del Tavolo regionale di VAS svoltasi il 24 novembre 2008.
Nel corso di tale riunione, sono stati illustrati i principali contenuti del Rapporto Preliminare, con riferimento agli aspetti metodologici della procedura di VAS, riguardanti in particolare la "proceduralizzazione" dei processi regionali di concertazione, la proposta di criteri ERPA , l'integrazione della Valutazione di Incidenza, unitamente ai risultati della concertazione correlata alla fase attuativa di VAS per l'intervento di realizzazione del nuovo elettrodotto "Trino − Lacchiarella", ovvero all'individuazione di una soluzione localizzativa condivisa sotto forma di "fascia di fattibilità di tracciato".
Sulla base dei contributi emersi nell'ambito dell'incontro e successivamente formalizzati da parte dei soggetti convocati al Tavolo, con nota n. 26588 del 1º dicembre 2008 sono state trasmesse specifiche osservazioni alla Commissione Tecnica di Verifica dell'Impatto Ambientale, nonché alla Società Elettrica.
Successivamente, la Società TERNA in data 3 marzo 2009 ha comunicato l'avvio della fase di consultazione, contestualmente alla pubblicazione dell'avviso di richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale strategica sulla Gazzetta Ufficiale a cura del Ministero dello Sviluppo Economico, nonché l'avvenuto deposito presso le Regioni della proposta di Piano di Sviluppo 2009, del correlato Rapporto Ambientale e della Sintesi non tecnica, con ciò avviando la fase di consultazione dei soggetti con competenza ambientale, da concludersi entro 60 giorni, come previsto dal Decreto citato.
In tale fase di consultazione, che precede l'approvazione del Piano nella procedura di VAS, le Regioni sono chiamate ad esprimere il proprio parere sulle proposte d'intervento concernenti la porzione di territorio interessata, coordinando i contributi e le osservazioni dei soggetti regionali con competenze ambientali ed altresì associandovi l'espressione del parere sulla localizzazione dei nuovi tratti di rete, previsto ai sensi dell'art. 2 del Decreto Ministro dell'Industria del 22.12.2000.
Ai fini di effettuare a livello piemontese la predetta consultazione, la Direzione regionale Ambiente ha coordinato, in data 31 marzo 2009, una riunione del Tavolo regionale di VAS dei soggetti con competenza ambientale. Nel corso della riunione sono stati illustrati i contenuti del Piano e le valutazioni compiute nel Rapporto Ambientale, dando atto di come i contenuti del Rapporto, per quanto attiene alle proposte d'intervento relative al territorio piemontese, non abbiano subito variazioni rispetto alla proposta oggetto di valutazione nel 2008, su cui la Regione ha espresso un parere con DGR n. 22−8584 del 14/04/2008, fatto salvo l'avanzamento delle fasi di valutazione del nuovo elettrodotto a 380 kV Trino − Lacchiarella, per il quale la Regione Piemonte ha recentemente approvato il Protocollo d'Intesa per la definizione della fascia di fattibilità preferenziale (DGR 23−10938 del 9/03/2009), che sarà sottoscritto a breve da Regione Piemonte, Provincia di Vercelli, Comuni interessati e Terna SpA. Pertanto per quanto concerne gli altri interventi in programma, ai diversi stadi di valutazione, si è precisato che, non essendovi stata alcuna evoluzione nel processo localizzativo, le autorità regionali con competenze ambientali saranno chiamate di fatto a valutare la conferma dei contributi precedentemente espressi e coordinati nell'ambito della citata deliberazione regionale.
Per quanto attiene alla rivisitazione dei Criteri ERPA (Esclusione, Repulsione, Problematicità, Attrazione) applicabili in Piemonte per l'individuazione delle alternative di corridoio per la localizzazione degli elettrodotti, è stato sviluppato un confronto propositivo sulla proposta effettuata su base nazionale dalla Società Elettrica nel Rapporto Ambientale 2009, nonché sull'elenco dei criteri finora applicati nella VAS implementata nel territorio regionale.
Infine, nel corso della sopraccitata riunione si è dato atto della particolare importanza rivestita dalla pianificazione elettrica della RTN sul territorio regionale, anche in considerazione del ruolo strategico svolto dalla rete piemontese nell'interconnessione del sistema elettrico nazionale con quelli d'oltralpe (import 2007 pari a 15.908 GWh ai quali si aggiungono ulteriori 2.096 GWh transitanti attraverso la Valle d'Aosta), nonché nel garantire il transito dell'energia importata dall'estero verso le altre regioni italiane (cessione 2007 pari in totale a 8.770 GWh ovvero 6.674 GWh se si tiene conto del saldo con la Valle d'Aosta). Una vocazione naturale di servizio al sistema elettrico nazionale, quest'ultima, che il Piemonte espleta versando un tributo importante sia in termini di occupazione di suolo, sia di pressione esercitata dall'infrastrutturazione elettrica esistente sulla popolazione e il territorio.
Fatte queste premesse, nell' ambito della procedura di valutazione in oggetto, risulta in tutta la sua importanza la correlazione tra le motivazioni addotte a supporto delle scelte di sviluppo della rete e le valutazioni ambientali e territoriali nel definire il livello di sostenibilità degli interventi programmati. Pertanto, a fronte della richiesta attuale e prevista di energia elettrica da parte del sistema Piemonte e sulla base dell'analisi e della descrizione dello stato e delle criticità della RTN ricavate dall'analisi condotta in istruttoria ed evidenziate dalla stessa Terna, si evidenzia che:
- rispetto allo stato della rete descritto nell'ambito della DGR n. 19 −5515 del 19 marzo 2007, poi confermato dalla successiva DGR n. 22−8584 del 14 aprile 2008, è intervenuto un importante elemento di novità costituito dal recente accorpamento della rete a 132 kV di Enel Distribuzione alla RTN. Tale porzione di rete, già gestita in condizioni di interoperabilità con la RTN, è infatti caratterizzata da notevoli dimensioni: 1.302 km di linee aeree e 28 km di linee in cavo a 132 kV. Al riguardo, la portata dell'operazione di accorpamento condotta a termine induce a prevedere per il prossimo futuro un forte impulso alla razionalizzazione gestionale della RTN nel suo complesso, unitamente ad un consistente aumento degli interventi di sviluppo e riequilibrio in programmazione nelle diverse "isole di carico" sul livello di tensione a 132 kV;
- a fronte della progressiva e costante crescita della domanda elettrica e del recente forte incremento della capacità di generazione in Piemonte, la situazione della porzione regionale di RTN conferma: a) uno stato di sofferenza nel livello di tensione a 380 kV, in termini di diffuse congestioni e di potenziali future limitazioni ai poli produttivi; b) un generale stato di vetustà delle linee a 220 kV, accompagnato dalla progressiva inadeguatezza di alcuni segmenti di rete (tra cui quello della Città di Torino); c) una condizione abbastanza diffusa di significativo sovraccarico sul livello di tensione a 132 kV, accompagnato da una geometria di rete organizzata su "isole di carico" troppo estese per un esercizio funzionale della stessa;
- a fronte di una situazione caratterizzata da problematiche strutturali comuni, quali l'insufficienza della rete attuale nel garantire il trasporto di quantità crescenti di energia elettrica in condizioni di sicurezza, con il conseguente insorgere di situazioni sempre più generalizzate di sovraccarico e di limitazioni nell'approvvigionamento della rete distributiva e nel dispacciamento delle centrali (presenti e future), Terna ha avviato a progettazione e conseguente autorizzazione importanti interventi di consolidamento della rete a 220 kV. In quest'ambito riveste grande importanza l'intervento di sostituzione e potenziamento della rete in cavo della Città di Torino. Per quest'ultimo è già avvenuta la condivisione dell'iter di concertazione sull' individuazione dei tracciati cittadini e sui necessari interventi di riequilibrio territoriale, tra Regione Piemonte, il Comune di Torino e Terna SpA, che sarà oggetto di un prossimo Protocollo d'Intesa, e per il quale, inoltre, nell' ottobre 2008, si è concluso l' iter autorizzativo del primo lotto di interventi "Grugliasco − Gerbido − Salvemini".
− a fronte dello stato di criticità e di congestione nei transiti di energia elettrica tra la porzione Ovest ed Est della pianura Padana ed in previsione della probabile insufficienza del nuovo collegamento "Trino − Lacchiarella", per rapporto alla crescita dei volumi in transito sulla rete piemontese, Terna ha confermato nella propria pianificazione relativa all'anno 2009 il riclassamento a 380 kV della linea esistente Casanova − Vignole Borbera a 220 kV, da collegarsi in "entra/esci" ad una futura stazione 380/132 kV nell'area di Asti. Questo intervento si caratterizza per la sua portata strategica, nel creare una seconda linea di transito Ovest − Est, che si affianchi alla "Trino − Lacchiarella", nello smaltimento verso Lombardia ed Emilia Romagna del flusso di energia atteso in Piemonte dalla Francia nel medio periodo (circa 7000 GWh), strettamente correlato alla nuova interconnessione in cavo e in corrente continua da 1000 MW "Piossasco − Grand'Ile" e alla rimozione delle limitazioni e delle criticità presenti sulla linea a 380 kV "Villarodin − Piossasco";
- in linea con l'Accordo programmatico tra la Regione Piemonte e Terna S.p.A., approvato con D.G.R. n. 18−8139 del 4.02.2008 e sottoscritto in data 27 febbraio 2008, si ribadisce il carattere strategico di interventi quali: 1) il sopraccitato riclassamento a 380 kV dell'esistente linea a 220 kV Casanova−Vignole Borbera; 2) la nuova interconnessione in cavo e in corrente continua a 500 kV Piossasco−Grand'Ile (FR); 3) il potenziamento della capacità di trasporto della rete a 132 kV, al fine di risolvere le diffuse criticità esistenti nelle diverse 'isole di carico' mediante interventi quali, primi tra tutti, il nuovo collegamento tra Magliano Alpi e Fossano, nonché la ricostruzione e potenziamento delle direttrici "Borgomanero − Bornate", "Borgoticino − Arona", "Mercallo − Cameri", "Balzola − Valenza − Alessandria Nord", "Lemie − Crot − Funghera" e "Rosone − Bardonetto".
A tale riguardo, si precisa come per il nuovo collegamento tra Magliano Alpi e Fossano e per le ricostruzioni di "Borgomanero − Bornate", "Borgoticino − Arona" e "Rosone − Bardonetto" si sia già conclusa la fase strutturale di VAS, con l'individuazione dei corridoi preferenziali, mentre per i restanti interventi verrà prossimamente avviata la fase di concertazione per la localizzazione delle fasce di fattibilità di tracciato;
− alla luce delle motivazioni sopra riportate, gli ambiti prioritari d'intervento concordati con Terna S.p.A, sui quali concentrare per l'anno in corso l'azione concertativa a livello locale, prevedono le seguenti attività: a) realizzazione di una variante aerea della linea a 220 kV Rosone − Grugliasco presso il Comune di La Cassa (TO) per una lunghezza di circa 1 km b) determinazione delle fasce di fattibilità per il previsto potenziamento della linea 132 kV "Rosone − Bardonetto"; c) determinazione del corridoio e delle fasce di fattibilità per i previsti interventi del programma di razionalizzazione della rete 132 kV dell' area Nord−Ovest d Torino; d) riassetto delle linee esistenti nella Val Formazza; d) realizzazione della variante in cavo per l' ingresso alla CP di Tortona della linea a 132 kV "Tortona − San Bartolomeo"; e) determinazione dei corridoi per il riclassamento a 380 kV della linea Casanova − Vignole Borbera, contestualmente alla localizzazione del sito della nuova stazione di Asti e alla determinazione delle fasce di fattibilità dei necessari raccordi alle linee 132 kV esistenti;
- si rende altresì improrogabile l'avvio di interventi di sviluppo che, per le loro caratteristiche intrinseche, consentano di superare le esigenze di risanamento oggi in essere nella rete piemontese, nelle more della predisposizione dei piani di cui alla Legge n. 36/2001.
Nel corso della fase di consultazione, sono quindi pervenuti contributi e pareri da parte dei seguenti soggetti con competenze ambientali: Servizio Valutazione Impatto Ambientale della Provincia di Torino, Provincia di Asti, Provincia di Vercelli, Ente di Gestione dei Parchi e Riserve naturali del Lago Maggiore, Ente gestore del Parco naturale del Lago di Candia, Ente gestore del Parco Naturale delle Sorti della Partecipanza di Trino, Ente di Gestione del Parco Orsiera−Rocciavrè, Arpa Piemonte − Servizio VIA/VAS, Direzioni regionali Ambiente, Agricoltura, Opere pubbliche − Difesa del suolo − Economia montana e foreste, Programmazione Strategica − Politiche territoriali − Edilizia. Le osservazioni hanno riguardato aspetti generali, metodologici e specifici della valutazione ambientale, sulla base del Rapporto Ambientale − parte nazionale e regionale.
Tali contributi, relativamente agli aspetti generali riguardanti il Rapporto Ambientale, consentono di formulare le seguenti considerazioni e richieste:
- a livello generale e metodologico, si rileva poca chiarezza nella definizione delle fasi e delle modalità di svolgimento della VAS a livello regionale, nonché una eccessiva complessità nella fase di avvio, oltre alla necessità di una maggiore chiarezza riguardo ai contenuti del Rapporto Ambientale, che è risultato assai poco "autosufficiente". Sembra infatti necessario conoscere i precedenti Rapporti per avere un quadro esaustivo dell'insieme degli interventi in programma sul territorio e del loro stato di avanzamento. Con riferimento al Rapporto Ambientale regionale, si evidenzia la scarsa visibilità dello stato dell'arte relativo al complesso degli interventi programmati e il livello di maturazione delle proposte di concertazione (vd. *6, p.11);
- con riferimento alla precedente richiesta di integrare nel Rapporto Ambientale una Relazione sullo Stato della Rete, pur riconoscendo alla Società Elettrica lo sforzo compiuto nell'inserire i dati sul quadro di rete, si lamenta pur tuttavia l'insufficiente livello di dettaglio dell'analisi sviluppata. Essa infatti si limita a considerazioni di carattere generale che non permettono di conoscere l'effettiva presenza di eventuali criticità specifiche sulle singole direttrici elettriche, "isole di carico" ed aree soggette a congestioni di rete;
- per quanto riguarda il tema del monitoraggio, elemento essenziale al fine sia di verificare la bontà di quanto previsto nell'ultimo PdS approvato, sia di orientare quello successivo, si sottolinea che fino ad ora nulla è stato deciso da parte della Società proponente al fine di dare corpo a tale previsione, pur prendendo positivamente atto della decisione della Commissione VAS di istituire in merito un apposito Tavolo di lavoro;
- relativamente all'esigenza di garantire la coerenza esterna del Piano di Sviluppo con la pianificazione a livello regionale piemontese si ritiene opportuno effettuare una verifica della stessa tra il Piano di Sviluppo e i principali strumenti di programmazione e pianificazione regionali: PTR vigente (variante integrativa approvata con DGR n. 13−8784 del 19.05.2008) e nuovo PTR adottato con DGR n. 16−10273 del 16.12.2008; piani di settore, piani in corso di formazione di notevole importanza strategica quali ad esempio il Piano Paesaggistico Regionale ed il Piano Strategico Regionale del Turismo;
- si prende inoltre atto del mancato recepimento da parte della Commissione VAS della richiesta precedentemente avanzata a Terna di aumentare l'efficacia dell'implementazione dei criteri ERPA regionali con una Relazione Territoriale, la cui redazione − come sottolineato in sede di Tavolo VAS − sarebbe auspicabile, al fine di mitigare l'effetto meccanicistico dell'applicazione degli stessi e per fornire un'interpretazione correlata al contesto territoriale a cui si riferiscono.
Relativamente agli aspetti di carattere metodologico riguardanti il Rapporto Ambientale si è fatto rilevare che:
- con riferimento agli interventi considerati privi di potenziali effetti significativi sull'ambiente (Rapporto Ambientale regionale, *.4), si fa rilevare l'assenza di motivazioni sintetiche al riguardo. Ciò, al fine di fornire mediante il Rapporto Ambientale tutti gli elementi valutativi utili ai soggetti consultati per stabilire se sussistono effetti significativi sull'ambiente con riferimento ai singoli interventi in programma;
- relativamente al rapporto tra VAS e VIA occorrerebbe evitare che i percorsi di valutazione d'impatto ambientale precedano la conclusione dei processi valutativi a livello di pianificazione attuativa, i quali devono essere verificati nell'ambito delle consultazioni e valutazioni finalizzate al Parere Motivato.
Relativamente alle osservazioni specifiche formulate su aspetti ambientali e paesaggistici, si è evidenziato che:
- rispetto alle nuove realizzazioni, sulla base di un'attenta analisi territoriale, dovrà essere valutato un utilizzo più diffuso delle tipologie con cavo interrato, fatta salva la tutela delle aree boscate e la stabilità dei versanti vallivi, ovvero con linea aerea a basso impatto, al fine di consentire soluzioni di inserimento più adeguate ad ogni rispettivo contesto paesaggistico; inoltre, si dovrà promuovere l'utilizzazione dei corridoi energetici preesistenti, dei tracciati di altri sottoservizi, e/o privilegiare localizzazioni in adiacenza a tracciati della viabilità esistente o in corrispondenza delle infrastrutture autostradali o ferroviarie.
- in relazione alle "componenti ambientali" prese in considerazione nell'analisi dei potenziali effetti degli interventi sviluppata nel Rapporto Ambientale 2009, si condivide la proposta della Provincia di Torino riguardo alla necessità di valutare la ricaduta ambientale che la realizzazione delle opere implica anche nei confronti della componente "sottosuolo", così come indicato dall'art. 20 della L.r.40/1998 e s.m.i., sia attraverso un'analisi generale di inquadramento delle eventuali problematiche connesse alla componente sia con la realizzazione di opportune indagini mirate.
Le osservazioni raccolte nel corso della consultazione hanno poi contribuito a segnalare specifiche raccomandazioni sui singoli interventi, ed in particolare:
- con riferimento alla realizzazione del nuovo elettrodotto in cavo da 1000 MW, per l'interconnessione in corrente continua "Italia − Francia", è stata generalmente sottolineata la non condivisione della classificazione fatta da Terna dell' intervento in oggetto, come "Intervento privo di potenziali effetti significativi sull'ambiente" e quindi non soggetto a VAS. Si ritiene invece opportuno, in considerazione anche del passaggio dell'opera attualmente in progetto attraverso la Val di Susa, territorio con un'alta concentrazione di aree soggette a tutela ambientale, che venga effettuata un'analisi dell'attuale situazione territoriale, ambientale ed ecologica e che vengano esplicitati ed illustrati (con adeguata documentazione tecnica e cartografica) sia gli interventi previsti, sia le possibili ricadute ambientali, prevedendo eventualmente l'adozione di misure mitigative e compensative. Si auspica pertanto che nell'ambito dello Studio d'Impatto Ambientale correlato alla imminente fase di progettazione dell'opera, venga posta particolare attenzione ai possibili effetti ambientali delle soluzioni tecniche adottate per il superamento dei viadotti, delle gallerie (per il tratto in affiancamento alla A32) e dei corsi d'acqua interessati (fiume Sangone), nonché delle scelte di tracciato in affiancamento alla viabilità ordinaria e delle problematiche di cantiere correlate all'opera nel suo complesso;
- per quanto riguarda infine la linea esistente Villarodin − Piossasco, si evidenzia la necessità di ottenere maggiori informazioni circa la rimozione delle criticità lungo la linea, constatando l'assenza di indicazioni al riguardo, nell'ambito del Piano di Sviluppo.
Infine, con riferimento alla rivisitazione dell'elenco dei criteri ERPA utilizzabili sul territorio piemontese, ai fini della individuazione delle alternative di corridoio per la localizzazione delle nuove linee in fase strutturale della VAS, si propongono le seguenti modifiche/integrazioni rispetto al corrispondente elenco nazionale pubblicato nel Rapporto Ambientale 2009, nonché all'elenco dei medesimi criteri finora utilizzati in Piemonte:
- in linea con la decisione nazionale di abolire la categoria E3 (esclusione relativa al solo posizionamento dei sostegni), si propone lo spostamento dei tematismi ad essa associati nella categoria della Repulsione, come evidenziato nell'Allegato A al presente atto, al punto 6, lettere a), b), c) e d);
- in linea con la decisione nazionale di abolire la categoria E4 (esclusione delle aree protette, suscettibile di deroga in caso di assenza di alternative localizzative), si propone lo spostamento dei tematismi ad essa associati nella categoria di Repulsione (R1). A tale riguardo, a differenza di quanto previsto nell'elenco dei criteri contenuti nel Rapporto Ambientale 2009 − parte nazionale, si propone il riaccorpamento delle Riserve naturali statali e regionali nella medesima categoria del tematismo "Parchi naturali statali e regionali";
- sulla base delle esperienze pregresse nell'applicazione della VAS alle precedenti edizioni del Piano di Sviluppo, nonché in linea con le indicazioni fornite dalla Direzione Programmazione Strategica − Politiche territoriali − Edilizia, si propone una nuova classificazione del tematismo "Beni a vincolo ambientale con provvedimento amministrativo − beni archeologici" [ex art. 136, art. 157 e art 142 comma 1, lettera m) del D.Lgs n. 42/2004, modificato dall'art. 2 D.Lgs 63/2008] come da allegato A, punto 4, lettere c) e d);
- si propone (in linea con quanto proposto dalla Direzione Agricoltura) di considerare il tematismo "Rotte di migrazione dell'Avifauna", ad oggi cartografato dalla Regione Piemonte, in sostituzione del tematismo "Posatoi dell'avifauna" nella medesima categoria di Repulsione (R2), unitamente all'introduzione dei tematismi correlati ai Siti Ramsar e alle aree IBA nella medesima categoria;
- si propone il nuovo inserimento del tematismo correlato ai siti UNESCO, aree di eccellenza per il paesaggio e le bellezze architettoniche internazionalmente riconosciute, nella categoria di Repulsione (R1);
- si propone il nuovo inserimento nella categoria Problematicità delle zone D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta) e IGP (Identificazione Geografica Protetta) che, in quanto molto estese sul territorio regionale, necessitano di volta in volta di successivi e mirati approfondimenti;
- si propone una diversa classificazione delle zone vitivinicole D.O.C.G. nella categoria Repulsione, a seconda dell'estensione areale maggiore o inferiore a 5000 ettari, come da allegato A, punto 7, lettere a) e b);
- si propone il mantenimento in categoria R2 del tematismo "zone vitivinicole D.O.C.", a differenza di quanto indicato nell'elenco dei criteri contenuto nel Rapporto Ambientale 2009, che lo colloca in R3.
Al fine di produrre, in chiave riepilogativa, una versione aggiornata dell'elenco dei criteri ERPA, da utilizzarsi a partire dai prossimi processi di concertazione localizzativa e valutazione degli interventi in programma, si allega al presente atto una specifica tabella (Allegato A − Categorie e criteri ERPA della Regione Piemonte).
Quanto sopra premesso;
visto il DM 22 dicembre 2000;
visto il DM 20 aprile 2005;
vista la Direttiva 2001/42/CE;
vista la legge n. 290/2003;
vista la legge n. 239/2004;
vista la legge n. 36/2001;
visto il DPCM 8 luglio 2003;
vista le L.r. n. 23/2002;
vista la L.r. n. 19/2004;
vista la D.C.R. n. 351 − 3642 del 3 febbraio 2004;
vista la D.G.R. n. 26−9934 del 14.07.2003;
vista la D.G.R. n. 42−14476 del 29 dicembre 2004;
vista la D.G.R. n. 19−5515 del 19 marzo 2007;
vista la D.G.R. n. 18−8139 del 4 febbraio 2008;
vista la D.G.R. n. 22−8584 del 14 aprile 2008;
vista la D.G.R. n. 23−10938 del 9 marzo 2009;
vista la DD n. 615 dell'11 novembre 2008;
la Giunta regionale, con voto unanime espresso nelle forme di legge,
delibera
− di prendere atto dell'analisi dello Stato della Rete effettuata in premessa costituente aggiornamento della D.G.R. n. 19−5515 del 19.03.2007 e della D.G.R. n. 22−8584 del 14.04.2008, nonché di esprimere ai sensi del DM 22.12.2000 parere favorevole al Piano di Sviluppo della Rete elettrica di Trasmissione Nazionale 2009, sulla base degli indirizzi programmatici delle deliberazioni di cui sopra e dei contenuti dell'Accordo Programmatico tra la Regione Piemonte e Terna del 27.02.2008;
− di esprimere il parere di VAS nell'ambito della procedura prevista dal Decreto Legislativo n. 152/2006 e s.m.i., acquisiti i contributi dei soggetti regionali con competenze ambientali, confermando per i singoli interventi previsti l'attualità delle indicazioni e delle prescrizioni già contenute nella D.G.R. n. 22−8584 del 14.04.2008, implementandole con le raccomandazioni illustrate in premessa;
- di confermare, secondo quanto anticipato nella D.G.R. n. 23−10938 del 9 marzo 2009, le scelte localizzative maturate nel processo concertativo sviluppato con gli Enti Locali territorialmente interessati e relative alla "fascia di fattibilità preferenziale" per la progettazione del nuovo collegamento in doppia terna "Trino − Lacchiarella";
- di dare atto che gli ambiti prioritari d'intervento per lo sviluppo dei processi concertativi a livello locale sono, per l'anno in corso, quelli elencati in premessa e di dare conseguentemente mandato alla Direzione Ambiente di coordinarne l'avanzamento;
- di approvare, così come riportato in Allegato A alla presente deliberazione, l'elenco dei criteri ERPA (Esclusione, Repulsione, Problematicità, Attrazione), anche quale contributo regionale al confronto da svilupparsi in sede di Tavolo tecnico nazionale, da utilizzarsi a partire dal prossimo processo di concertazione localizzativa e valutazione degli interventi in programma sul territorio regionale.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell'art. 61 dello Statuto e dell'art. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.
(omissis)