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Supplemento Ordinario n. 2 al B.U. n. 12


Codice DB1202
D.D. 26 gennaio 2009, n. 11

Fase di verifica procedura di VIA su Progetto preliminare "Raddoppio della linea ferroviaria Torino−Pinerolo, nella tratta compresa tra le Stazioni di Sangone e Pinerolo", proposto da R.F.I. SpA. Assoggettamento alla Fase di valutazione ex art.12 L.R.40/98.

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

− gli aspetti tecnico−progettuali e quelli ambientali della nuova viabilità funzionale alla soppressione dei 31 passaggi a livello esistenti sulla linea ferroviaria −ivi compresi, ai sensi dell'art.5 L.R. n.40/98, i 4 passaggi a livello siti alle progressive km0+460,95, km4+238,90, km 5+103,40 e km5+806,50, seppure a carico di altri Enti− , tenendo conto delle prescrizioni riportate nel seguito del presente dispositivo e delle indicazioni dei Comuni interessati, tra cui quelle già pervenute nei seguenti pareri acquisiti agli atti:

− l'individuazione della localizzazione delle aree e della viabilità di cantiere e la definizione di un cronoprogramma dettagliato sulla realizzazione delle opere in progetto, comprensive degli interventi di recupero e di mitigazione ambientale, considerando e analizzando anche la possibilità di realizzare i lavori per lotti;

− gli aspetti trasportistici, legati all'eventuale necessità di realizzare la fermata Garino (progr. km05+355) e lo scalo merci di Pinerolo (progr. km27+950);

− la progettazione degli interventi di recupero, mitigazione e compensazione ambientale relativi alle superfici interessate dalla realizzazione dei lavori, comprendendo nel computo metrico le relative voci di spesa;

ed in particolare:

− atmosfera e rumore −

− la risoluzione delle criticità dovute all'inquinamento atmosferico e quello acustico;

− per la progettazione delle barriere antirumore, nel caso in cui si opti per barriere costituite, in toto o in parte, da pannelli fonoassorbenti trasparenti, questi dovranno essere realizzati con materiali opachi o colorati o satinati, evitando materiali riflettenti o totalmente trasparenti, in modo da risultare visibili all'avifauna ed evitare collisioni;

− suolo −

− gli impatti sul territorio rurale con frammentazione delle proprietà fondiarie (indotte soprattutto dalla viabilità sostitutiva dei passaggi a livello) dovranno essere minimizzati e dovrà essere consentito un agevole accesso dei mezzi agricoli ai fondi sia durante la fase di cantiere, sia nella fase di esercizio delle opere viarie. Nel caso in cui si verifichino frazionamenti delle proprietà delle aziende agricole, il proponente dovrà favorire gli interventi di ricomposizione fondiaria, predisponendo una proposta di Piano di ricomposizione fondiaria e assumendosi l'onere dei costi legali e amministrativi della ricomposizione stessa;

− la definizione delle modalità di accantonamento, di stoccaggio e di riutilizzo del terreno di scotico e della localizzazione delle aree di deposito temporaneo di tale materiale nell'ambito delle aree di cantiere;

− la quantificazione degli inerti necessari a realizzare le opere in progetto, predisponendo uno specifico Piano Inerti che quantifichi in modo puntuale i quantitativi necessari, suddivisi secondo l'impegno dei materiali per la realizzazione dell'opera, tenendo conto di tutti gli interventi connessi (preparazioni dei cantieri, interventi per l'adeguamento della viabilità ordinaria, sovrappassi elo sottopassi ed eventuali interventi di mitigazione); l'obiettivo primario di tale Piano deve essere quello di affrontare in modo unitario l'intera problematica relativa al reperimento dei materiali, garantendo l'applicazione di specifici criteri di salvaguardia, tutela ambientale e uso delle risorse estrattive del territorio interessato. A seguito dei fabbisogni, il Piano deve inoltre prioritariamente prevedere l'utilizzo dei materiali prodotti nei cantieri, degli sfridi di cava, dei materiali riciclabili per i quali ne sia consentito l'utilizzo dalle normative vigenti. Infine il Piano Inerti nel bilancio dei materiali deve anche valutare e prevedere l'eventuale reperimento di ballast;

− acque −

− gli idonei provvedimenti da adottare in fase di cantiere per evitare intorbidamenti delle acque e sversamenti accidentali di materiali, per tutte le lavorazioni che saranno realizzate in prossimità dei corsi d'acqua naturali e artificiali, in modo da eliminare tutte le possibilità d'inquinamento delle acque; a tal fine dovrà essere predisposto un piano d'intervento rapido per il contenimento e l'assorbimento di eventuali sversamenti accidentali che interessino le acque e/o il suolo;

− l'individuazione delle interferenze dell'intervento in progetto con le opere di captazione idropotabili esistenti, che impongono vincoli e limitazioni d'uso del territorio ricadente all'interno delle attuali aree di salvaguardia delle opere idropotabili imposti dal D. Lgs. n. 152/2006 e dal regolamento regionale n. 15/R dell'11/12/2006, con particolare riferimento all'art. 6 del citato regolamento per quanto attiene le zone sia di rispetto ristretta sia di rispetto allargata. Si ricorda che per i pozzi le cui aree di salvaguardia non siano ancora state definite con apposito provvedimento regionale, risulta valido il criterio geometrico in cui la zona di rispetto ristretta coincide con la zona di rispetto allargata e risulta pari ad una circonferenza di raggio pari a 200 m con centro nel punto di captazione. Eventuali modifiche di dette aree comportano la necessità di effettuare apposito studio secondo quanto previsto dal citato regolamento, da effettuarsi a cura del gestore del servizio idrico e a carico del proponente dell'intervento in oggetto;

− gli aspetti progettuali relativi alla compatibilità −ai sensi dell'art.38 delle Norme di Attuazione del P.A.I. e della relativa Direttiva di Piano contenente i criteri per la valutazione della compatibilità delle opere pubbliche e di interesse pubblico all'interno delle Fasce A e B− e al dimensionamento idraulico dei previsti nuovi attraversamenti su cui si esprimerà l'Autorità idraulica competente e, in particolare, per l'attraversamento sul Torrente Chisola. Per il rilascio dell'autorizzazione idraulica ex T.U. n.523/1904 da parte del Settore decentrato OO.PP. e Difesa Assetto Idrogeologico di Torino della Direzione Opere pubbliche, Difesa del suolo, Economia montana e foreste della Regione Piemonte, si dovranno predisporre, in relazione alla soluzione progettuale prescelta per ogni interferenza con i corsi d'acqua iscritti nell'elenco delle acque pubbliche e/o di proprietà demaniale, gli elaborati tecnici di rito contenenti le opportune verifiche idrauliche da effettuarsi secondo le disposizioni della Direttiva 2/99 del 11/05/1999 dell'Autorità di Bacino del Fiume Po. Per gli attraversamenti esistenti, ai sensi dell'art. 19 delle stesse Norme, dovrà essere verificata la compatibilità secondo i criteri contenuti nella suddetta Direttiva e, qualora la verifica desse esito negativo, essi dovranno essere sottoposti alle condizioni di esercizio transitorio come prescritto nella Direttiva stessa;

− gli aspetti legati alla vulnerabilità del tratto di ferrovia in Comune di Moncalieri, a causa delle esondazioni riferibili alla piena di riferimento e anche per effetto dell'inadeguatezza idraulica del ponte ferroviario sul Sangone, nonché del tratto nei Comune di None, Volvera ed Airasca per effetto della rete idrografica minore (Rio Torto). A tal proposito, si dovrà prevedere apposito presidio di sorveglianza da attivare in caso di allerta meteoidrografica, in assenza di interventi di adeguamento dei manufatti o di interventi di riduzione della pericolosità idraulica;

− flora e fauna −

− la quantificazione della vegetazione, arborea e arbustiva, che dovrà essere abbattuta per la realizzazione delle opere in progetto, tenendo conto che il taglio della vegetazione arborea e arbustiva dovrà essere limitato al minimo indispensabile e dovrà essere effettuato preferibilmente nel periodo di riposo vegetativo;

− la progettazione a livello definitivo (sia in termini tecnici che economici) delle opere a verde, previste quali interventi di recupero, mitigazione nonché di compensazione ambientale; dovrà inoltre essere predisposta una proposta di piano di manutenzione del verde;

− gli aspetti relativi alla permeabilizzazione delle infrastrutture in progetto al passaggio della fauna selvatica (piccoli mammiferi, anfibi e rettili), progettando gli interventi di mitigazione secondo le indicazioni contenute nel manuale "Fauna selvatica ed infrastrutture lineari. Indicazioni per la progettazione di misure di mitigazione degli impatti delle infrastrutture lineari di trasporto sulla fauna selvatica" (Regione Piemonte e ARPA Piemonte, 2005);

− l'individuazione dei possibili impatti sugli habitat acquatici e ripariali e sulla fauna ittica, indotti da eventuali lavorazioni che interessino in maniera diretta l'alveo di corsi d'acqua naturali e la definizione di adeguate misure di mitigazione

− sistema antropico −

− la definizione, sia in termini tecnici che economici, degli interventi per risolvere le interferenze delle opere in progetto con le infrastrutture di pubblici servizi, secondo le indicazioni fornite dai relativi Gestori nei seguenti pareri acquisiti agli atti:

− l'individuazione delle eventuali interferenze con la rete irrigua e con i pozzi a uso agricolo esistenti. Il proponente dovrà concordare con i Consorzi di Irrigazione di 2º grado (trattasi di: Consorzio Unione Bealere Derivata della Dora Riparia (c/o Opera Pia Barolo, Via delle Orfane 7 − Torino − tel. 011−500863), Consorzio Chisola − Lemina (Via Pio VII 97 − Torino − tel. 011−6177214), Consorzio Irriguo Val Chisone − Pinerolese (Via Bignone 83/b − Pinerolo − tel. 0121−373701) e con i gestori delle rete irrigua minore operanti nell'area di intervento le soluzioni individuate − definite sia in termini tecnici che economici− per risolvere le interferenze con il reticolo irriguo esistente e il cronoprogramma relativo alla realizzazione delle opere;

− l'illustrazione, predisponendo una specifica tavola, delle opere ferroviarie in progetto in corrispondenza della tangenziale di Torino gestita dall'ATIVA SpA;

− per quanto riguarda, infine, le eventuali preesistenze archeologiche, R.F.I. SpA dovrà predisporre una relazione archeologica e trasmettere copia del progetto in oggetto alla Soprintendenza per i Beni Culturali e Archeologici di Torino, per gli adempimenti previsti dall'art.95 del D.lgs. n.163/2006.

Copia della presente determinazione verrà depositata presso l'Ufficio di deposito progetti della Regione Piemonte e inviata a R.F.I. SpA e ai soggetti interessati di cui all'articolo 9 della L.R. 40/1998. A R.F.I. SpA verrà inoltre inviata copia dei pareri esplicitamente richiamati nel presente dispositivo (Comuni, Società Gestori Pubblici Servizi e Ministero dello Sviluppo Economico/Comunicazioni Ispettorato Territoriale Piemonte e Valle d'Aosta III^ Settore − Controllo Interferenze Elettriche).

Avverso alla presente determinazione è ammesso ricorso al tribunale amministrativo regionale entro il termine di sessanta giorni.

La presente determinazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell'art. 61 dello Statuto e dell'art. 16 del D.P.G.R. 8/R/2002 del 22/7/2002.

Il Dirigente
Tommaso Turinetti