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Supplemento Ordinario n. 1 al B.U. n. 11


Codice DA1412
D.D. 5 dicembre 2008, n. 3080

L.R. 40/1998 − Fase di verifica della procedura di VIA inerente al progetto "Lavori di difesa idraulica delle pile del viadotto Soleri promiscuo FF.SS. sul Fiume Stura", localizzato in comune di Cuneo (CN), presentato dalla Provincia di Cuneo − Esclusione del progetto dalla Fase di valutazione di cui all'art. 12 della L.R. 40/1998.

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

di ritenere che il progetto "Lavori di difesa idraulica delle pile del viadotto Soleri promiscuo FF.SS. sul Fiume Stura", localizzato in comune di Cuneo (CN), presentato dalla Provincia di Cuneo, possa essere escluso dalla fase di valutazione di cui all'articolo 12, per le ragioni dettagliatamente espresse in premessa, subordinatamente al rispetto delle seguenti condizioni, vincolanti ai fini dei successivi provvedimenti necessari alla realizzazione dell'intervento:

  1. In fase di approvazione del progetto definitivo, dovranno essere richiesti il parere del Parco Fluviale Gesso e Stura e, per le parti ricadenti in area sottoposta a vincolo idrogeologico, quello del Corpo Forestale dello Stato.
  2. La progettazione definitiva dei lavori dovrà sviluppare le soluzioni idrauliche ed ambientali peraltro previste nel progetto preliminare, destinate al miglioramento dell'officiosità delle sezioni di deflusso, con ampliamento delle stesse e con il maggior rispetto possibile della naturalità del corso d'acqua, nella stretta osservanza dei disposti del R.D. 523/1904 in materia di fasce di rispetto spondale, e con il divieto di ogni tipo di infrastrutturazione delle sponde e l'obbligo di garantire la manutenzione della copertura erbaceo−arbustiva di nuova formazione.
  3. Nell'ambito della progettazione definitiva, dovrà essere valutata, sentita anche l'Autorità idraulica competente, la possibilità di utilizzare l'esubero del materiale inerte proveniente dagli scavi per ulteriori imbottimenti spondali, ovvero per la colmatura di depressioni d'alveo. In tale fase, potrà essere considerata anche l'eventualità di procedere all'asportazione, previo pagamento del canone erariale, di parte di tale materiale in esubero che non possa trovare collocazione in alveo, sempre previa autorizzazione da parte dell'AIPO secondo le procedure vigenti.
  4. Il progetto definitivo, per la parte concernente il canale di scarico della centrale idroelettrica, dovrà essere preventivamente concordato con ENEL S.p.A. e le nuove opere non dovranno determinare modificazioni delle caratteristiche di concessione dell'impianto idroelettrico. Inoltre ENEL S.p.A. oltre a non dover sostenere alcun onere per la realizzazione delle nuove opere, dovrà essere manlevata da qualsiasi responsabilità per danni derivanti a terzi e/o cose nello svolgimento dei lavori sul canale stesso. Al riguardo il proponente potrà dare corso agli interventi, nel rispetto delle prescritte condizioni di sicurezza, solo a seguito della consegna da parte dell'ENEL S.p.A. stessa, delle opere e delle aree di sua pertinenza.
  5. Il proponente, sempre nel progetto definitivo, dovrà rappresentare planimetricamente gli interventi di rinaturalizzazione e recupero ambientale previsti, per la ricostruzione morfologica, il consolidamento e la sistemazione superficiale dei terreni, per il contenimento e la mitigazione dell'impatto ambientale e per il reinserimento paesaggistico dei luoghi alterati durante i lavori. A tal proposito dovranno essere prodotti elaborati completi, atti a descrivere, qualitativamente e quantitativamente, le opere progettate, con le opportune valutazioni sul dimensionamento delle opere di drenaggio delle acque superficiali da prevedere negli interventi di recupero e sistemazione e con la definizione dei piani di manutenzione delle opere richiesti dalle norme vigenti.
  6. Al fine di un miglior inserimento paesaggistico ed ambientale, dovrà essere rinverdita la parte sommitale delle scogliere attraverso l'intasamento di terra e la posa di talee di salice. A questo proposito si suggerisce di reperire le talee di salice prelevandole dalla vegetazione ripariale presente in loco. Dovrà inoltre essere previsto l'inerbimento delle superfici di raccordo poste tra la testa della scogliera e il piano campagna.
  7. Tutte le attività di sistemazione, recupero ambientale e drenaggio delle superfici, dovranno procedere per fasi funzionali parallelamente all'avanzamento del cantiere, secondo un cronoprogramma che tenga conto della stagionalità delle opere a verde e della necessità di riposizionare nel più breve tempo possibile il materiale di scotico (piote erbose ecc.) precedentemente accantonato.
  8. Relativamente a tutte le superfici acclivi dovranno essere valutati, a livello di progettazione, lo spietramento, il riporto di terreno fertile e la successiva rivegetazione con inerbimenti e messa a dimora di specie arbustive o arboree idraulicamente compatibili con le finalità dell'intervento.
  9. La progettazione definitiva dovrà contenere un adeguato piano di manutenzione delle opere realizzate, con particolare riferimento a quelle di recupero e sistemazione idrogeologica ed i derivanti oneri economici dovranno trovare rispondenza nel progetto.
  10. Si raccomanda che nella progettazione definitiva delle opere di sistemazione e recupero siano coinvolti professionisti esperti nelle problematiche inerenti la rinaturalizzazione e il recupero ambientale dei siti, la sistemazione idrogeologica, nonché le tecniche di mitigazione, di inserimento paesaggistico e di Ingegneria Naturalistica nel rispetto della normativa vigente in materia di competenze professionali.
  11. La progettazione definitiva dovrà contenere specifiche previsioni e condizioni circa le modalità di realizzazione dei lavori e le garanzie dei risultati delle opere a verde, sia per quanto attiene il corretto attecchimento del materiale vegetale, sia come periodo di manutenzione obbligatoria a seguito dell'ultimazione dei lavori. In tale periodo di manutenzione, relativo almeno all'anno successivo alla realizzazione delle opere a verde, dovranno essere previste la risemina delle superfici ove si sia verificato un mancato o un ridotto sviluppo della copertura erbacea e la sostituzione delle fallanze nell'ambito delle formazioni arboree ed arbustive eventualmente ricostituite.
  12. Dovrà essere data piena applicazione ed ottemperanza, sia nelle fasi di progettazione definitiva ed esecutiva, sia nella fase di realizzazione delle opere, alle misure di mitigazione ambientale contenute nella Relazione tecnico ambientale allegata al progetto preliminare presentato.
  13. Le opere a verde dovranno essere eseguite nelle stagioni idonee (primavera ed autunno), utilizzando specie autoctone adatte alle condizioni stazionali.
  14. La posa dei massi ciclopici a rinforzo delle fondazioni delle pile 6, 7 e 8 del viadotto dovrà essere effettuata in modo da non creare effetti di discontinuità in alveo tali da generare una barriera trasversale che ostacoli gli spostamenti della fauna ittica.
  15. Gli inerti di scavo derivanti dalle operazioni di cantiere dovranno essere destinati prioritariamente al riutilizzo in loco o in cantieri di lavoro limitrofi alle aree interessate dal progetto in oggetto: dovrà quindi essere limitato alle sole fasi di cantiere l'uso di aree di deponia temporanea ed esclusi stoccaggi provvisori di tali materiali.
  16. Nel caso di smaltimento di materiali di rifiuto in discariche autorizzate ai sensi della normativa vigente, queste dovranno essere già esplicitamente individuate in fase progettuale definitiva.
  17. Al termine dei lavori i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell'opera, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco. Per quanto riguarda le aree di cantiere, quelle di deponia temporanea, quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, le eventuali piste di servizio realizzate per l'esecuzione dei lavori, nonché ogni altra area che risultasse degradata a seguito dell'esecuzione dei lavori in progetto, dovrà essere effettuato quanto prima il recupero e il ripristino morfologico e vegetativo dei siti.
  18. Il progetto definitivo, comprensivo di una specifica Relazione di ottemperanza alle prescrizioni, dovrà essere trasmesso all'ARPA − Dipartimento di Cuneo al fine di consentire la verifica di ottemperanza alle prescrizioni ambientali contenute nella presente determinazione (ex art. 8 L.R. 40/98).
  19. Al Dipartimento ARPA territorialmente competente dovrà essere comunicato l'inizio ed il termine dei lavori, onde permettere il controllo dell'attuazione delle prescrizioni ambientali nella fase realizzativa dell'opera ai sensi dell'art. 8 della L.R. 40/98.
  20. Il Direttore dei lavori dovrà trasmettere all'ARPA Piemonte − Dipartimento di Cuneo una dichiarazione, accompagnata da una relazione esplicativa, relativamente all'attuazione di tutte le misure prescritte, compensative e di mitigazione, incluse nella documentazione presentata e integrate da quelle contenute nella presente determinazione.

Copia della presente determinazione verrà inviata al proponente ed ai soggetti interessati di cui all'articolo 9 della L.R. 40/1998 e depositata presso l'Ufficio di deposito progetti della Regione.

La presente determinazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell'art. 61 dello Statuto.

Il Dirigente
Carlo Pelassa