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Supplemento Ordinario n. 1 al B.U. n. 10


Codice DA1412
D.D. 3 novembre 2008, n. 2626

L.R. 40/1998 − Fase di verifica della procedura di via inerente ai progetti "Realizzazione di difesa spondale lungo il torrente Agogna" e "Parcheggio per 700 posti auto, interrati e fuori terra", in comune di Novara (NO), presentati dalla ditta "Eredi di Giulio geom. Antonio".

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

  1. Per il consolidamento delle sponde, ove è prevista la realizzazione di scogliera, al fine di ricostituire la parte di fascia ripariale eliminata, dovrà essere previsto:
  2. l'intasamento dei vani presenti tra i massi con terra di scavo e non con cls;
  3. l'inerbimento diffuso delle sponde, preferibilmente mediante la tecnica dell'idrosemina;
  4. l'infissione di talee di specie arbustive dotate di elevata capacità di propagazione vegetativa (es. Salix spp.).
  5. Dovrà essere verificata l'eventuale esistenza, nel tratto di Agogna interessato dall'intervento, di tane attive di nutria (specie presente nell'area vasta), al fine di valutare l'opportunità di dotare la difesa spondale in progetto di idonee reti metalliche per impedirne la colonizzazione da parte dei roditori e la conseguente compromissione della stabilità del manufatto.
  6. Non dovranno essere eseguiti i lavori che interessino direttamente l'alveo nel periodo riproduttivo della fauna ittica presente nel tratto di corso d'acqua oggetto di intervento.
  7. Al fine di ridurre al minimo gli impatti sugli habitat e sulla fauna acquatica, le attività in alveo dovranno essere effettuate nel più breve arco temporale possibile, in periodo di asciutta o di magra; inoltre dovrà essere garantito il deflusso delle acque durante l'esecuzione degli interventi in alveo e dovrà essere organizzato il cantiere in modo da ridurre allo stretto indispensabile le deviazioni del corso d'acqua.
  8. Dovranno essere adottati, in fase di cantiere, tutti i provvedimenti necessari per limitare l'intorbidamento delle acque ed evitare sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare tutte le possibilità d'inquinamento delle acque. Dovrà inoltre essere predisposto un piano di intervento rapido per il contenimento e l'assorbimento di eventuali sversamenti accidentali che interessino le acque e/o il suolo.
  9. Si dovrà provvedere a periodica bagnatura delle piste di cantiere.
  10. I progetti definitivo ed esecutivo dovranno sviluppare la progettazione degli interventi di ripristino e di mitigazione ambientale delle superfici interessate dalla realizzazione dei lavori in progetto e il computo metrico dovrà comprendere le relative voci di spesa.
  11. Negli interventi di manutenzione previsti nella fase di esercizio dovranno essere previste idonee misure affinché alle operazioni di impianto delle essenze arboree e arbustive, nonché a quelle di idrosemina, facciano seguito adeguati interventi di irrigazione, con sostituzione dei soggetti morti o deperiti.
  12. A fine di incrementare l'offerta trofica delle aree recuperate e aumentarne l'attrattività nei confronti della fauna selvatica, si ritiene opportuno l'impianto di specie arbustive e arboree autoctone di buon impatto estetico e abbondante fruttificazione quali il biancospino (Crataegus monogyna), il viburno (Viburnum opulus), il prugnolo (Prunus spinosa), il pado (Prunus padus), il pero selvatico (Pyrus pyraster) ecc..
  13. Per quanto riguarda l'area boscata, il progetto definitivo dovrà essere inviato al Corpo Forestale dello Stato che dovrà esprimere in merito il proprio parere vincolante .
  14. Al termine dei lavori i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell'opera, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco. Per quanto riguarda le aree di cantiere, quelle di deponia temporanea, quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, le eventuali piste di servizio realizzate per l'esecuzione dei lavori, nonché ogni altra area che risultasse degradata a seguito dell'esecuzione dei lavori in progetto, dovrà essere effettuato quanto prima il recupero e il ripristino morfologico e vegetativo dei siti.
  15. Dopo il collaudo, dovrà essere richiesta all'Autorità di Bacino del fiume Po il passaggio dalla fascia B di progetto alla fascia B naturale, secondo le procedure del regolamento attuativo allegato alla Deliberazione del Comitato istituzionale n. 11 del 2006.
  16. Il progetto definitivo, comprensivo di una specifica Relazione di ottemperanza alle prescrizioni, dovrà essere trasmesso all'Arpa − Dipartimento di Novara al fine di consentire la verifica di ottemperanza alle prescrizioni ambientali contenute nella presente determinazione (ex art. 8 l.r. 40/98).
  17. Al Dipartimento ARPA territorialmente competente dovrà essere comunicato l'inizio ed il termine dei lavori, onde permettere il controllo dell'attuazione delle prescrizioni ambientali nella fase realizzativa dell'opera ai sensi dell'art. 8 della l.r. 40/98.
  18. Il Direttore dei lavori dovrà trasmettere all'ARPA Piemonte − Dipartimento di Novara una dichiarazione, accompagnata da una relazione esplicativa, relativamente all'attuazione di tutte le misure prescritte, compensative e di mitigazione, incluse nella documentazione presentata e integrate da quelle contenute nella presente determinazione.

Copia della presente determinazione verrà inviata al proponente ed ai soggetti interessati di cui all'articolo 9 della l.r. 40/1998 e depositata presso l'Ufficio di deposito progetti della Regione.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al tribunale amministrativo regionale entro il termine di sessanta giorni dalla notificazione.

La presente determinazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell'art. 61 dello Statuto.

Il Dirigente responsabile
Carlo Pelassa