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Supplemento Ordinario n. 1 al B.U. n. 07


Codice DB1006
D.D. 21 gennaio 2009, n. 9

Metanodotto "Derivazione per Carmagnola DN 200 − 24 bar − Realizzazione di Variante DN 200 − 24 bar", da localizzarsi nel Comune di Carmagnola nella Provincia di Torino, presentato dalla Societa' Snam Rete Gas S.p.A. Autorizzazione ai sensi degli articoli 52 quater e sexies del d.p.r. 8 giugno 2001, n. 327 modificato dal d.lgs. 27 dicembre 2004, n. 330.

Snam Rete Gas S.p.A., società soggetta all'attività di direzione e coordinamento dell'Eni S.p.A., con sede legale in San Donato Milanese (MI) Piazza Santa Barbara, 7, in data 21 marzo 2008 ha inoltrato alla Regione Piemonte istanza, ai sensi degli articoli 52 quater e 52 sexies del d.p.r. 8 giugno 2001, n. 327, come modificato dal d.lgs. 27 dicembre 2004, n. 330, per l'accertamento della conformità urbanistica, l'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio, l'approvazione del progetto e la dichiarazione di pubblica utilità del metanodotto "Derivazione per Carmagnola DN 200 − 24 bar − Realizzazione di Variante DN 200 − 24 bar". Il metanodotto in oggetto attraversa il territorio del Comune di Carmagnola nella Provincia di Torino.

Scopo del progetto è quello di migliorare le condizioni di sicurezza e di esercizio dell'attuale gasdotto che è staffato all'impalcato del ponte sul fiume Po della S.R. n. 20. Infatti, in occasione di passati rilevanti fenomeni alluvionali, il suddetto ponte ha manifestato situazioni di inaffidabilità tali da imporre la chiusura temporanea della viabilità. La variante, che tiene conto della previsione di ampliamento della sede stradale della S.R. 20, è stata progettata per garantire il trasporto in sicurezza anche in caso di eventi alluvionali.

Il gasdotto è costituito da una tubazione interrata a una profondità di 0,90 m (nel rispetto delle prescrizioni minime dettate dal D.M. 24 novembre1984), del diametro nominale di 200 mm (8'') e lunghezza di circa 1,430 km, costituito da tubi in acciaio con giunzioni di testa mediante saldatura ad arco voltaico.

La condotta in progetto ha origine lungo la Strada Regionale n. 20 in prossimità di una strada sterrata ubicata lungo l'argine sinistro del Fiume Po. Dopo un breve tratto lungo la strada sterrata, il metanodotto scende in alveo, attraversa il Fiume Po e devia nuovamente in direzione della S.R. n. 20; in prossimità della Strada Vicinale Del Molinasso verrà ubicato il nuovo P.I.L n. 5. Raggiunta la Strada, la condotta si dispone parallelamente alla stessa e mantiene una distanza minima di 3 m dal limite del futuro ampliamento. Dopo un tratto di parallelismo di circa 705 m, il metanodotto si allontana per aggirare la zona interessata dalla costruzione di una futura rotatoria, attraversa la strada asfaltata di accesso alla Cava Provana e ritorna in direzione della tubazione esistente. Il punto di inserimento avviene in prossimità dell'attuale pozzetto in c.a. contenente il P.I.L n. 5 che verrà smantellato.

L'opera è stata progettata nel rispetto delle "Norme di sicurezza antincendio per il trasporto, la distribuzione, l'accumulo e l'utilizzazione del gas naturale con densità non superiore a 0,8" di cui al Decreto del Ministero dell'Interno del 24/11/1984 e s.m.i., e consente il trasporto del gas naturale a una pressione massima di esercizio di 24 bar.

L'area di vincolo preordinato all'esproprio è come minimo pari a 8,00 m per parte dall'asse della tubazione, ivi compresa la superficie occorrente per accedere ai punti di intercettazione gas.

Snam Rete Gas S.p.A., unitamente all'istanza di procedimento unico, ha presentato la documentazione tecnica, il progetto definitivo dell'opera, le planimetrie catastali in scala 1:2.000 con indicazione della fascia di vincolo preordinato all'esproprio e dell'area di occupazione temporanea, la dichiarazione prevista dall'art. 31, comma 2, del d.lgs. 164/2000, il piano particellare con indicazione delle particelle interessate e dei proprietari interessati, l'elenco dei soggetti interessati al rilascio di pareri, nulla osta, autorizzazioni.

Con Determinazione Dirigenziale n. 194 del 2 aprile 2008 sono state attribuite dal Responsabile del Settore Politiche Energetiche le responsabilità del procedimento e dell'istruttoria per il procedimento in oggetto.

La fase istruttoria del procedimento, ai sensi degli articoli 7 e 8 della legge 7 agosto 1990, n. 241 e s.m.i. e dell'articolo 14 della legge regionale 4 luglio 2005, n. 7, ha avuto inizio con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte (B.U.R.) n. 26 del 26 giugno 2008 (consultabile anche via Internet) del comunicato di avvio del procedimento e dell'avviso al pubblico di avvenuto deposito degli elaborati, recante altresì l'elenco delle aree interessate dal vincolo preordinato all'esproprio e delle aree interessate dall'occupazione temporanea con indicazione dei comuni, dei fogli e delle particelle catastali, sulla base della d.g.r. 3 luglio 2006, n. 25 − 3293.

Nella stessa data, inoltre, ai sensi dell'articolo 52 ter del d.p.r. 8 giugno 2001, n. 327 e s.m.i., essendo il numero dei proprietari interessati inferiore a 50, Snam Rete Gas S.p.A. ha provveduto ad avvisare i proprietari interessati mediante comunicazione personale, nonché a consegnare al Comune di Carmagnola copia del comunicato per l'affissione all'Albo Pretorio, che è avvenuta fino al giorno 15 luglio 2008. Al Responsabile del procedimento non sono pervenute osservazioni al riguardo.

L'istruttoria ha seguito le procedure di autorizzazione alla realizzazione di gasdotti di distribuzione interprovinciale e di trasporto di competenza regionale come definite dalla D.G.R. 25 − 3293 del 3 luglio 2006, ed in particolare quanto indicato all'allegato B, che disciplina, tra l'altro, le modalità per il procedimento di autorizzazione relativo a gasdotti non rientranti nel campo di applicazione della normativa in materia di V.I.A.

Nell'ambito del procedimento sono stati invitati a partecipare, oltre all'ARPA Piemonte, il Settore Risanamento acustico e atmosferico, il Settore Grandi Rischi industriali, il Settore Programmazione Gestione rifiuti, il Settore Politiche di Prevenzione, il Settore Pianificazione delle Risorse idriche, Bilancio idrico e Disciplina delle Utilizzazioni della Direzione Ambiente, il Settore Beni ambientali, il Settore Accordi di Programma ed Esame di Conformità urbanistica della Direzione Programmazione strategica, Politiche territoriali ed Edilizia, la Direzione Agricoltura, la Direzione Opere pubbliche, Difesa del Suolo, Economia montana e Foreste, il Settore decentrato Opere pubbliche e Difesa Assetto idrogeologico di Torino, il Settore Attività negoziale e contrattuale − Espropri − Usi civici della Direzione Risorse umane e Patrimonio, la Provincia di Torino, l'A.S.L. TO 5, l'Italgas S.p.A., TELECOM S.p.A., Terna S.p.A., Enel S.p.A, il Comando provinciale Vigili del Fuoco di Torino. Sono stati inoltre invitati tutti i soggetti interessati come indicato da Snam Rete Gas S.p.A. nell'istanza di autorizzazione.

In data primo ottobre 2008, ai sensi della l. 241/1990 e s.m.i. e della l.r. 7/2005, è stata convocata la prima seduta della conferenza di servizi, al fine di valutare gli interessi pubblici coinvolti nel procedimento.

Nel corso della Conferenza dei servizi è stata rilevata la presenza di lacune nella documentazione progettuale presentata ed è emersa l'esigenza di una sua integrazione in merito ai seguenti aspetti e temi documentali:

Con nota prot. DI.NOCC.−3264−BAB. del 29 ottobre 2008, Snam Rete Gas S.p.A. ha trasmesso al Responsabile del procedimento le integrazioni progettuali richieste.

In data 5 novembre 2008 si è quindi svolta la seconda seduta della conferenza dei servizi, al fine di valutare gli interessi pubblici coinvolti nel procedimento, le osservazioni e le segnalazioni riguardanti il progetto.

Nel corso dei lavori di tale Conferenza è stato dato atto che in vista della conferenza dei servizi sono pervenuti i seguenti pareri:

Durante la Conferenza sono stati illustrati, da parte del proponente, le integrazioni progettuali prodotte.

Nel corso della seduta, è stato evidenziato che Snam Rete Gas S.p.A., prima del rilascio dell'autorizzazione, dovrà indicare in modo dettagliato in base a quali norme contenute nel Decreto del Ministero dell'Interno 24.11.1984 è stata determinata la fascia di vincolo preordinato all'esproprio.

Con Determinazione Dirigenziale n. 626 del 13 novembre 2008 è stato nominato, da parte del Responsabile del Settore Politiche Energetiche, il nuovo responsabile dell'istruttoria.

In data 11 novembre 2008, con nota prot. n. 8381, ricevuta dai competenti uffici regionali il 25 novembre 2008, la Soprintendenza per i Beni archeologici del piemonte e del Museo Antichità egizie ha informato la Regione Piemonte della necessità che il proponente dell'opera trasmettesse la necessaria integrazione alla documentazione presentata, in particolare una relazione di rischio archeologico, per l'espressione del parere di competenza.

La trasmissione della documentazione richiesta dalla Soprintendenza per i Beni archeologici del piemonte e del Museo Antichità egizie è quindi avvenuta, da parte di Snam Rete Gas, con nota prot. DI.NOCC.−3576−BAB. del primo dicembre 2008.

Nel corso del procedimento sono pervenuti pareri, nulla osta, comunicazioni e autorizzazioni, agli atti del Settore Politiche Energetiche, da parte del Ministero delle Comunicazioni, di TERNA S.p.A., del Comune di Carmagnola, della Provincia di Torino, del Settore decentrato OO.PP. e Difesa Assetto idrogeologico di Torino, del Parco Fluviale del Po Torinese, dell'Agenzia Interregionale per il fiume Po, di S.C.R. Piemonte S.p.A., della Direzione Agricoltura, del Settore Risanamento acustico e atmosferico, del Settore Pianificazione Aree Protette, del Settore Gestione Beni ambientali, della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità egizie, del Settore Attività negoziale e contrattuale − Espropri − Usi civici.

Snam Rete Gas, con nota prot. DI.NOCC.−3565−BAB. del 28 novembre 2008, ha inoltre trasmesso al Settore regionale Accordi di Programma ed Esame di Conformità urbanistica la documentazione utile all'espressione del parere in merito all'accertamento della conformità urbanistica.

Il Settore regionale Accordi di Programma ed Esame di Conformità Urbanistica, con nota prot. n. 57213 del 23 dicembre 2008, ha fatto quindi pervenire il proprio parere in merito alla conformità urbanistica, dichiarando la difformità dell'opera in progetto rispetto allo strumento urbanistico vigente nel Comune di Carmagnola, ed esprimendo al contempo parere favorevole in merito al progetto proposto.

Tale Settore, in merito all'adeguamento degli strumenti urbanistici alla presenza della nuova opera, ha richiesto al Comune di Carmagnola che siano adeguati gli strumenti urbanistici con l'individuazione sulle tavole di piano del tracciato del metanodotto approvato, comprensivo delle fasce di rispetto e delle servitù, anche al fine della apposizione del vincolo urbanistico, come previsto dalle leggi in materia espropriativa; ha, inoltre, richiesto che il Comune di Carmagnola trasmetta copia degli aggiornamenti cartografici del piano urbanistico sopraccitato al Settore regionale Accordi di Programma ed Esame di Conformità urbanistica.

Considerato che con nota prot. n. DI.NOCC. − 3530 − BAB. del 26 novembre 2008 Snam Rete Gas S.p.A. ha trasmesso la documentazione richiesta in merito ai "principi e riferimenti normativi per una corretta individuazione delle fasce di rispetto del metanodotto in progetto";

tenuto conto che con delibera di Consiglio comunale n. 129 del 28 novembre 2008 il Comune di Carmagnola ha espresso parere favorevole in merito al progetto del metanodotto in oggetto;

considerato che sia in sede di conferenza di servizi, sia sulla base delle comunicazioni pervenute, non sono emersi pareri ostativi alla realizzazione dell'opera, a condizione che siano osservate le prescrizioni progettuali e gestionali indicate dai soggetti che si sono espressi nel corso del procedimento, e che si riportano di seguito:

Ministero delle Comunicazioni − Ispettorato territoriale per il Piemonte e la Valle d'Aosta

  1. la realizzazione del metanodotto dovrà avvenire in osservanza delle leggi e prescrizioni per quanto attiene alla tutela dei preesistenti impianti di RPC (rete pubblica di comunicazione) che prevedono il rilascio del nulla osta alla costruzione, ai sensi dell'articolo 95 del d.lgs. del 01/08/2003 n. 259, dopo che Snam Rete Gas S.p.A. presenterà la prevista istanza;

TERNA S.p.A.

  1. Snam Rete Gas S.p.A. dovrà predisporre il tracciato di dettaglio dell'opera affinché questo, in prossimità dei sostegni delle linee di AT, mantenga una distanza tale da rispettare i franchi dettati dalle norme tecniche di cui al D.M. 21/03/1988 e s.m.i.;

Provincia di Torino

  1. Snam Rete Gas S.p.A. dovrà osservare le norme per la tutela delle strade e per la circolazione approvate con D.Lgs. n. 285 del 30 aprile 1992 "Nuovo Codice della Strada" e relativo Regolamento di esecuzione ex D.P.R. 495 del 16 dicembre 1992;
  2. il parallelismo del metanodotto alla S.P. ex S.S. n. 20 del Colle di Tenda dovrà essere realizzato e risultare fuori dalla proprietà provinciale anche quando sarà realizzato l'allargamento della sede stradale;
  3. le opere interessanti la proprietà provinciale dovranno essere realizzate nel rispetto delle seguenti prescrizioni specifiche:
  1. prima dell'inizio dei lavori Snam Rete Gas S.p.A. dovrà recepire le suddette prescrizioni nel progetto esecutivo da presentare al Servizio Esercizio Viabilità della Provincia di Torino ai fini del rilascio dell'autorizzazione ai sensi dell'art. 20 del D.Lgs. 285/1992;
  2. i lavori di ripristino spondale dovranno essere adeguati a quelli previsti dal progetto di allargamento funzionale della S.R. 20;
  3. tutti gli attraversamenti dei sedimi viari di competenza provinciale, esistenti o programmati, dovranno essere idoneamente protetti e dimensionati in funzione dei carichi e dei flussi veicolari previsti in transito, con le relative spese a carico dell'ente concessionario, in particolare per quanto riguarda il ramo di raccordo sull'intersezione a rotatoria con la nuova viabilità in variante all'abitato di Carmagnola, redatto dal Servizio Grandi Infrastrutture della Provincia di Torino;

Settore Decentrato OO. PP. e Difesa Assetto Idrogeologico di Torino

  1. prima dell'inizio dei lavori relativi all'attraversamento del fiume Po, Snam Rete Gas S.p.A. dovrà presentare istanza, corredata dagli elaborati progettuali e dall'autorizzazione rilasciata dall'AIPO, al Settore Decentrato OO. PP. e Difesa Assetto Idrogeologico di Torino per l'acquisizione della concessione demaniale ai sensi della L.R. 12/2004 e relativo regolamento di attuazione n. 14/R del 6 dicembre 2004;

Parco Fluviale del Po Torinese

  1. al termine dei lavori Snam Rete Gas S.p.A. dovrà prevedere il ripristino della situazione antecedente laddove saranno realizzate le piste di cantiere e di accesso all'alveo;
  2. non dovranno assolutamente essere lasciati accessi percorribili da estranei, a causa del grave stato di degrado per usi impropri (scarico rifiuti) lungo le vie di accesso esistenti;
  3. non dovranno essere eseguiti interventi in alveo e sulle sponde nel periodo marzo − giugno compresi, periodo di nidificazione dell'avifauna;
  4. dovranno essere adottate misure di salvaguardia in caso di lavori interferenti con il periodo di riproduzione della trota marmorata; a tale proposito dovranno essere presi contatti preliminari con il Servizio Pesca della Provincia di Torino;
  5. al termine dei lavori dovrà essere ripristinata la vegetazione ripariale costituente habitat per la fauna, in particolare in sponda destra dovrà essere predisposto ed attuato un piano di recupero con messa a dimora di specie ripariali autoctone, corredato da uno specifico piano di manutenzione di durata almeno biennale, al fine di assicurare l'attecchimento delle specie messe a dimora ed in genere la buona riuscita dell'intervento;

AIPO

  1. Snam Rete Gas S.p.A. dovrà prevedere un adeguato ammorsamento alle sponde delle opere di difesa previste;
  2. la tubazione dovrà essere mantenuta ad una profondità di almeno 3 m dal piano di fondazione delle opere di difesa spondale previste in progetto;
  3. Snam Rete Gas S.p.A. dovrà redigere un piano di cantierizzazione nonché una verifica di compatibilità idraulica che tenga conto delle fasi significative di costruzione dell'opera e delle opere provvisionali, a norma della Direttiva 2 "direttiva sulla piena di progetto da assumere per le progettazioni e le verifiche di compatibilità idraulica" e della Direttiva 4 "direttiva contenente i criteri per la valutazione della compatibilità idraulica delle infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico all'interno delle fasce A e B;
  4. le suddette prescrizioni dovranno essere recepite nel progetto esecutivo che Snam Rete Gas S.p.A dovrà presentare all'Agenzia Interregionale per il Fiume Po per l'acquisizione dell'autorizzazione di competenza;

S.C.R. Piemonte S.p.A.

  1. Snam Rete Gas S.p.A dovrà coordinare il progetto esecutivo del presente metanodotto con il progetto definitivo, approvato con Determinazione della Regione Piemonte n. 79 del 14 febbraio 2005, denominato "Adeguamento funzionale tratto tra S.P. 142 e l'abitato di Carmagnola e Ponte sul Po" (Cod. 024TO20); sarebbe inoltre auspicabile che la variante della condotta avvenisse dalla progressiva Km. 13 circa piuttosto che dal Km. 14+500;
  2. il tracciato del metanodotto in variante dovrà essere posizionato a distanza non inferiore a m 5 dal fosso di guardia al piede della scarpata del nuovo sedime stradale della ex S.R. 20, potrà essere valutata la possibilità di distanze inferiori a 5 m previo adeguati accorgimenti sulla condotta futura;
  3. Snam Rete Gas S.p.A dovrà spostare il punto di attacco della nuova variante il più lontano possibile dalla spalla del ponte, lato Carignano, e cioè di circa 25 m rispetto al punto indicato in progetto;

Direzione regionale Agricoltura

  1. le aree agricole e naturali interessate dalla realizzazione del metanodotto dovranno essere ripristinate in modo da ricreare quanto prima le condizioni originarie; il proponente dovrà concordare con i proprietari o i gestori dei fondi le modalità e le tempistiche degli interventi di ripristino;
  2. il taglio della vegetazione arborea e arbustiva dovrà essere limitato al minimo indispensabile e dovrà essere effettuato preferibilmente nella stagione di riposo vegetativo; dovrà inoltre essere posta particolare cura nella gestione della fase di cantiere, al fine di evitare danneggiamenti agli alberi esistenti;
  3. per quanto riguarda le aree agricole interferite dall'opera in progetto, la fase di cantiere dovrà essere organizzata e gestita in modo tale da consentire l'accesso alle proprietà;
  4. il terreno agrario ottenuto dalle operazioni di scotico dovrà essere adeguatamente accantonato, avendo cura di separare i diversi orizzonti pedologici, conservato in modo da non alterare le sue caratteristiche fisico − chimiche e riutilizzato nelle operazioni di ripristino ambientale; gli strati terrosi prelevati in fase di cantiere dovranno essere ricollocati secondo la loro successione originaria; tutte le operazioni di movimentazione dovranno essere eseguite con mezzi e modalità tali da evitare eccessivi compattamenti del terreno;
  5. durante la fase di cantiere, per tutte le lavorazioni che saranno realizzate in prossimità dei corsi d'acqua dovranno essere adottati tutti i provvedimenti necessari per evitare intorbidamenti delle acque e sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare tutte le possibilità d'inquinamento delle acque; a tal fine dovrà essere predisposto un piano di intervento rapido per il contenimento e l'assorbimento di eventuali sversamenti accidentali che interessino le acque e/o il suolo;
  6. al fine di ridurre al minimo gli impatti sulla fauna acquatica presente, durante l'esecuzione degli interventi in alveo dovrà essere garantito il deflusso delle acque del fiume Po attraverso la realizzazione di idonee opere provvisionali; il cantiere dovrà inoltre essere organizzato in modo da ridurre allo stretto indispensabile le deviazioni del corso d'acqua e i tempi delle operazioni in alveo; al termine dei lavori l'alveo dovrà essere ripristinato in maniera tale da presentare caratteristiche morfologiche di naturalità (quali irregolarità planimetriche del fondo, presenza di materiale lapideo di pezzatura significativa e caratterizzante) analoghe a quelle precedenti all'intervento, in modo da non determinare effetti di banalizzazione dell'alveo stesso che penalizzerebbero il rapido recupero delle caratteristiche dell'habitat originario;
  7. prima dell'esecuzione degli interventi in alveo dovranno essere effettuate le operazioni di allontanamento dell'ittiofauna presente; in base a quanto disposto dall'articolo 12 della legge regionale n. 37 del 29 dicembre 2006 "Norme per la gestione della fauna acquatica, degli ambienti acquatici e regolamentazione della pesca", il recupero e la successiva reimmissione della fauna ittica dovranno essere autorizzati dalla Provincia di Torino e i costi di esecuzione di tali operazioni saranno a carico di Snam Rete Gas S.p.A.;
  8. le fasi successive di progettazione dovranno sviluppare adeguatamente gli interventi di ripristino e di mitigazione ambientale e paesaggistica in accordo con l'Ente di gestione del Parco fluviale del Po − Tratto torinese; per la realizzazione delle opere a verde dovranno essere utilizzate specie autoctone adatte alle condizioni stazionali; al fine di assicurarne la riuscita, tali interventi dovranno essere eseguiti nel rispetto della stagionalità delle opere a verde; dovrà inoltre essere eseguito un periodo di manutenzione obbligatoria di tali opere, da svolgersi almeno nel triennio successivo la realizzazione delle opere stesse, che preveda la risemina delle superfici ove si sia verificato un mancato o un ridotto sviluppo della copertura erbacea e la sostituzione delle fallanze nell'ambito delle formazioni arboree ed arbustive ricostituite;
  9. al termine dei lavori i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell'opera, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco. Per quanto riguarda le aree di cantiere, quelle di deponia temporanea, quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, le piste di accesso alle aree di lavoro, nonché ogni altra area che risultasse degradata a seguito dell'esecuzione dei lavori in progetto, dovrà essere effettuato quanto prima il recupero e il ripristino morfologico e vegetativo dei siti;

Settore regionale Risanamento acustico e atmosferico

  1. dovranno essere utilizzati mezzi omologati rispetto ai limiti di emissione stabiliti dalle norme nazionali e comunitarie in vigore alla data di inizio lavori del cantiere;
  2. i gruppi elettrogeni utilizzati, quale fonte primaria e continuativa di energia elettrica per il cantiere, se equipaggiati con motori a ciclo diesel, dovranno essere dotati di specifici sistemi di contenimento delle emissioni di particolato;
  3. tutte le macchine operatrici "off road" dotate di motore a combustione a ciclo diesel avente una potenza nominale superiore a 37 kW dovranno essere dotate di specifici sistemi (trappole) per il contenimento delle emissioni di particolato;
  4. i programmi di manutenzione dovranno prevedere interventi specificatamente finalizzati a mantenere a livelli ottimali le prestazioni emissive delle apparecchiature utilizzate; in particolare tali interventi dovranno interessare gli impianti di abbattimento polveri, gli apparati di bagnatura, i generatori di calore (bruciatori) e i motori a combustione interna installati su mezzi mobili o impianti fissi nonché, in generale, lo stato di efficienza di ogni altro apparato che possa incidere sulle emissioni complessive del cantiere;
  5. le piste di cantiere dovranno essere periodicamente bagnate al fine di limitare l'emissione di polveri per sollevamento; nei periodi di scarsa piovosità dovrà essere effettuata anche la bagnatura periodica del materiale proveniente dallo scavo della trincea e accantonato a fianco della pista;
  6. dovranno essere realizzati idonei dispositivi di lavaggio delle ruote dei mezzi pesanti all'uscita delle aree di cantiere;
  7. dovranno essere utilizzati teli protettivi a chiusura dei cassoni degli autocarri utilizzati per il trasporto dei materiali polverulenti;
  8. gli eventuali impianti di betonaggio, di frantumazione−vagliatura e recupero di inerti dovranno essere autorizzati per le emissioni in atmosfera ai sensi della normativa vigente, anche seguendo, ove possibile, le previste procedure semplificate;
  9. dovranno essere concordati, con il Comune di Carmagnola, i punti di accesso al cantiere nonché i percorsi ottimali al fine di minimizzare gli impatti locali sulla qualità dell'aria, sul clima acustico e sulla viabilità;

Settore Pianificazione Aree Protette

  1. dovranno essere rispettate le prescrizioni dell'Ente Parco Fluviale del Po Torinese;

ARPA Piemonte

Assetto idrogeologico:

  1. in fase esecutiva dovranno essere rispettate tutte le normative vigenti del settore e in particolare Snam Rete Gas S.p.A. dovrà valutare se occorre applicare anche il "DECRETO MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO 17 aprile 2008";

Acque superficiali:

  1. per l'intera durata dei lavori dovranno essere adottate a cura, carico e sotto la diretta e completa responsabilità dell'Impresa tutte le precauzioni e messi in atto gli interventi necessari ad assicurare la tutela dall'inquinamento da parte dei reflui originati, direttamente e indirettamente, dalle attività di cantiere, delle acque superficiali e sotterranee e del suolo, nel rispetto delle vigenti normative comunitarie, nazionali e regionali, nonché delle disposizioni che potranno essere impartite dalle Autorità competenti in materia di tutela ambientale; in particolare le acque reflue dei cantieri e delle aree di lavorazione, andranno sottoposte a processi di chiarificazione e depurazione che consentano la loro restituzione in conformità al Decreto Legislativo 152/06 e successive integrazioni e modifiche; in ogni caso qualsiasi scarico dovrà essere autorizzato dall'Autorità competente in materia;
  2. la movimentazione degli inerti nelle aree di pertinenza fluviale dovrà avvenire unicamente nelle aree individuate dal progetto nelle apposite tavole progettuali ed evidenziate in fase di costruzione con appositi pali segnaletici; per la realizzazione dell'attraversamento del fiume Po, dovranno essere debitamente descritte sia la tipologia che l'estensione delle regimazioni provvisorie dell'alveo in grado di permettere la movimentazione dei materiali e dei macchinari, le piste di transito ed i guadi necessari per l'accesso al sito di lavoro nonché i ripristini del fondo previsti al termine dei lavori; nel corso dei lavori si dovranno attuare tutte le precauzioni necessarie affinché l'interferenza con la dinamica fluviale, dei canali e dei corsi d'acqua, non determini aggravi di rischio idraulico e pericoli per l'incolumità delle persone e danni ai beni pubblici e privati; l'alveo non dovrà essere occupato da materiali, né eterogenei, né di cantiere;

Vegetazione:

  1. nelle aree di pertinenza fluviale dovranno essere ricostituite le fasce ripariali al fine di garantire e implementare lo sviluppo di una fascia tampone con funzioni di filtro per gli inquinanti di origine diffusa, corridoio ecologico e ricostruzione degli ecotoni ripariali, così come previsto dall' art. 115 del D.Lgs 152/06 (tutela delle aree di pertinenza fluviale); tutti gli interventi di ripristino delle fasce ripariali dovranno essere oggetto di una relazione tecnica, concordata direttamente tra Snam Rete Gas S.p.A. e l'Ente di gestione del Parco fluviale del Po, dove siano dettagliate le specie da utilizzare, le modalità esecutive, le cure colturali ed il ripristino delle fallanze;
  2. gli interventi di ripristino dovranno essere previsti su tutta l'area asservita temporaneamente al cantiere per la realizzazione dell'attraversamento del Po, progettando una fascia ripariale, su entrambe le sponde, di almeno 10 m;
  3. dovranno essere evitati impianti e/o semine di specie alloctone invasive (Robinia pseudoacacia) come proposto nella relazione paesaggistica;

Suolo:

  1. la movimentazione degli inerti derivanti dall'attività di scavo dovrà essere condotta con la massima attenzione al fine di preservare le caratteristiche di qualità per l'uso agronomico, accantonando in maniera idonea il terreno vegetale e impedendo la promiscuità dei vari orizzonti raggiunti durante lo scavo;
  2. nel progetto esecutivo dovranno essere individuate tutte le aree di cantiere che devono essere oggetto di ripristino, specifico per destinazione d'uso del suolo, comprendendo anche tutte le piste di cantiere provvisorie e le aree di stoccaggio temporaneo;
  3. al fine di ridurre ulteriormente gli impatti derivanti dall'occupazione di suolo agricolo si chiede di verificare che la profondità di posa della condotta nei tratti terminali di allaccio alla tubazione esistente non condizioni l'uso agricolo del suolo nella fascia di pertinenza del metanodotto;
  4. il progetto esecutivo dovrà contenere un piano di emergenza per contenere gli eventuali sversamenti accidentali di sostanze considerate pericolose per l'ambiente;

Atmosfera:

  1. al fine di mitigare gli impatti connessi ai lavori di posa e al passaggio dei mezzi d'opera sarà opportuno prevedere, per l'intera durata del cantiere, l'adozione di misure di mitigazione atte a ridurre la polverosità (bagnatura delle aree di scavo e piste di servizio);

Rumore:

  1. in caso di superamento dei limiti vigenti si ricorda la possibilità di ottenere un'autorizzazione Comunale in deroga per le attività di cantiere, ai sensi dell'art. 6 della L. 447/95.

Ministero per i Beni e le Attività culturali − Soprintendenza per i Beni archeologici del Piemonte e del Museo antichità egizie

  1. le opere di scavo previste sull'intera tratta, comprese le attività accessorie di cantiere, quali piste ecc., dovranno essere condotte sotto costante controllo da parte di una ditta di archeologia che opererà sotto la direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni archeologici del Piemonte e del Museo antichità egizie;
  2. il ritrovamento di resti di interesse archeologico potrà comportare scavi estensivi nonché opere provvisionali di tutela, i cui oneri dovranno essere sostenuti da Snam Rete Gas S.p.A.;

Settore regionale Attività negoziale e contrattuale − Espropri − Usi civici

in materia di Usi Civici:

  1. il Comune di Carmagnola dovrà presentare, prima dell'inizio dei lavori, idonea dichiarazione da cui risulti, a seguito degli accertamenti particolarmente accurati effettuati presso la sede Comunale nonché il "Commissariato Usi Civici Piemonte − Valle d'Aosta e Liguria", (in quanto la documentazione, non probatoria, agli atti della Direzione Regionale Risorse Umane e Patrimonio parrebbe incompleta) da cui risulti l'esistenza o meno del vincolo di USO CIVICO sui terreni interessati dall'opera e che saranno occupati e/o asserviti, compresi quelli interessati dai lavori di rimozione del tratto di condotta posto fuori esercizio; qualora l'opera interessasse terreni vincolati, prima che inizino i lavori, il Comune di Carmagnola dovrà presentare, all'Ufficio regionale Usi Civici, istanza di concessione amministrativa come previsto dalla Legge 1766/1927 e s.m.i.; infatti l'"Uso Civico" è un vincolo imprescrittibile, inusucapibile, inalienabile e non espropriabile quindi ogni eventuale atto riguardante gli immobili vincolati, se non debitamente autorizzato nelle forme di legge, risulta inficiato da nullità assoluta;

in materia espropriativa:

  1. in caso di inadempienza a quanto sopraesposto in materia di Usi Civici, prima dell'inizio dei lavori, da parte del Comune di Carmagnola, la Direzione Regionale Risorse Umane e Patrimonio, non potrà rilasciare il richiesto provvedimento di "occupazione temporanea e contestuale imposizione di servitù" ex artt. 22 e 52 octies del D.P.R. n. 327/2001 e s.m.i.;
  2. Snam Rete Gas S.p.A , dopo il rilascio dell'autorizzazione da parte del Settore regionale Politiche Energetiche, dovrà predisporre un piano particellare completo comprendente sia le aree soggette ad occupazione temporanea che quelle ad asservimento coattivo con l'indicazione delle rispettive indennità offerte;
  3. l'istanza di occupazione temporanea e contestuale imposizione di servitù presentata da Snam Rete Gas S.p.A. dovrà indicare nel dettaglio (con riferimento al Decreto Ministero dell'Interno 24.11.1984, nonché al Decreto Ministero Sviluppo Economico 17.04.2008): la fascia di asservimento, quella di occupazione, la profondità effettiva di posa della tubazione e la distanza minima dalla medesima di future canalizzazioni sotterranee e/o fabbricati;
  4. tale piano, unitamente ai Certificati Urbanistici completi di planimetria di P.R.G. in scala catastale ed estratto delle N.T.A. nonché ad eventuali ulteriori elaborati necessari per la stima delle indennità, dovrà essere allegato all'istanza di occupazione temporanea e contestuale imposizione di servitù con determinazione urgente dell'indennità ex artt. 22 e 52 octies del D.P.R. n. 327/2001 e s.m.i. da presentare al Settore regionale Attività negoziale e contrattuale − Espropri − Usi civici.

IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO

VISTA la l. 7 agosto 1990, n. 241 e s.m.i.;

VISTO il d.lgs. 23 maggio 2000, n. 164;

VISTO il d.p.r. 8 giugno 2001, n. 327;

VISTO il d.lgs. 27 dicembre 2004, n. 330;

VISTA la l.r. 4 luglio 2005, n. 7;

VISTA la d.g.r. 3 luglio 2006, n. 25 − 3293;

VISTA la l.r. 28 luglio 2008, n. 23;

VISTE le Determinazioni Dirigenziali n. 194 del 2 aprile 2008 e n. 626 del 13 novembre 2008 del Settore Politiche Energetiche;

VISTA la Delibera del Consiglio comunale n. n. 129 del 28 novembre 2008 del Comune di Carmagnola;

VISTI i lavori della conferenza dei servizi e i relativi verbali delle sedute;

Visti i pareri, i nulla osta, le autorizzazioni, le comunicazioni, agli atti del Settore Politiche Energetiche, pervenuti dai soggetti interessati;

Determina

Ministero delle Comunicazioni − Ispettorato territoriale per il Piemonte e la Valle d'Aosta

  1. la realizzazione del metanodotto dovrà avvenire in osservanza delle leggi e prescrizioni per quanto attiene alla tutela dei preesistenti impianti di RPC (rete pubblica di comunicazione) che prevedono il rilascio del nulla osta alla costruzione, ai sensi dell'articolo 95 del d.lgs. del 01/08/2003 n. 259, dopo che Snam Rete Gas S.p.A. presenterà la prevista istanza;

TERNA S.p.A.

  1. Snam Rete Gas S.p.A. dovrà predisporre il tracciato di dettaglio dell'opera affinché questo, in prossimità dei sostegni delle linee di AT, mantenga una distanza tale da rispettare i franchi dettati dalle norme tecniche di cui al D.M. 21/03/1988 e s.m.i.;

Provincia di Torino

  1. Snam Rete Gas S.p.A. dovrà osservare le norme per la tutela delle strade e per la circolazione approvate con D.Lgs. n. 285 del 30 aprile 1992 "Nuovo Codice della Strada" e relativo Regolamento di esecuzione ex D.P.R. 495 del 16 dicembre 1992;
  2. il parallelismo del metanodotto alla S.P. ex S.S. n. 20 del Colle di Tenda dovrà essere realizzato e risultare fuori dalla proprietà provinciale anche quando sarà realizzato l'allargamento della sede stradale;
  3. le opere interessanti la proprietà provinciale dovranno essere realizzate nel rispetto delle seguenti prescrizioni specifiche:
  1. prima dell'inizio dei lavori Snam Rete Gas S.p.A. dovrà recepire le suddette prescrizioni nel progetto esecutivo da presentare al Servizio Esercizio Viabilità della Provincia di Torino ai fini del rilascio dell'autorizzazione ai sensi dell'art. 20 del D.Lgs. 285/1992;
  2. i lavori di ripristino spondale dovranno essere adeguati a quelli previsti dal progetto di allargamento funzionale della S.R. 20;
  3. tutti gli attraversamenti dei sedimi viari di competenza provinciale, esistenti o programmati, dovranno essere idoneamente protetti e dimensionati in funzione dei carichi e dei flussi veicolari previsti in transito, con le relative spese a carico dell'ente concessionario, in particolare per quanto riguarda il ramo di raccordo sull'intersezione a rotatoria con la nuova viabilità in variante all'abitato di Carmagnola, redatto dal Servizio Grandi Infrastrutture della Provincia di Torino;

Settore Decentrato OO. PP. e Difesa Assetto Idrogeologico di Torino

  1. prima dell'inizio dei lavori relativi all'attraversamento del fiume Po, Snam Rete Gas S.p.A. dovrà presentare istanza, corredata dagli elaborati progettuali e dall'autorizzazione rilasciata dall'AIPO, al Settore Decentrato OO. PP. e Difesa Assetto Idrogeologico di Torino per l'acquisizione della concessione demaniale ai sensi della L.R. 12/2004 e relativo regolamento di attuazione n. 14/R del 6 dicembre 2004;

Parco Fluviale del Po Torinese

  1. al termine dei lavori Snam Rete Gas S.p.A. dovrà prevedere il ripristino della situazione antecedente laddove saranno realizzate le piste di cantiere e di accesso all'alveo;
  2. non dovranno assolutamente essere lasciati accessi percorribili da estranei, a causa del grave stato di degrado per usi impropri (scarico rifiuti) lungo le vie di accesso esistenti;
  3. non dovranno essere eseguiti interventi in alveo e sulle sponde nel periodo marzo − giugno compresi, periodo di nidificazione dell'avifauna;
  4. dovranno essere adottate misure di salvaguardia in caso di lavori interferenti con il periodo di riproduzione della trota marmorata; a tale proposito dovranno essere presi contatti preliminari con il Servizio Pesca della Provincia di Torino;
  5. al termine dei lavori dovrà essere ripristinata la vegetazione ripariale costituente habitat per la fauna, in particolare in sponda destra dovrà essere predisposto ed attuato un piano di recupero con messa a dimora di specie ripariali autoctone, corredato da uno specifico piano di manutenzione di durata almeno biennale, al fine di assicurare l'attecchimento delle specie messe a dimora ed in genere la buona riuscita dell'intervento;

AIPO

  1. Snam Rete Gas S.p.A. dovrà prevedere un adeguato ammorsamento alle sponde delle opere di difesa previste;
  2. la tubazione dovrà essere mantenuta ad una profondità di almeno 3 m dal piano di fondazione delle opere di difesa spondale previste in progetto;
  3. Snam Rete Gas S.p.A. dovrà redigere un piano di cantierizzazione nonché una verifica di compatibilità idraulica che tenga conto delle fasi significative di costruzione dell'opera e delle opere provvisionali, a norma della Direttiva 2 "direttiva sulla piena di progetto da assumere per le progettazioni e le verifiche di compatibilità idraulica" e della Direttiva 4 "direttiva contenente i criteri per la valutazione della compatibilità idraulica delle infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico all'interno delle fasce A e B;
  4. le suddette prescrizioni dovranno essere recepite nel progetto esecutivo che Snam Rete Gas S.p.A dovrà presentare all'Agenzia Interregionale per il Fiume Po per l'acquisizione dell'autorizzazione di competenza;

S.C.R. Piemonte S.p.A.

  1. Snam Rete Gas S.p.A dovrà coordinare il progetto esecutivo del presente metanodotto con il progetto definitivo, approvato con Determinazione della Regione Piemonte n. 79 del 14 febbraio 2005, denominato "Adeguamento funzionale tratto tra S.P. 142 e l'abitato di Carmagnola e Ponte sul Po" (Cod. 024TO20); sarebbe inoltre auspicabile che la variante della condotta avvenisse dalla progressiva Km. 13 circa piuttosto che dal Km. 14+500;
  2. il tracciato del metanodotto in variante dovrà essere posizionato a distanza non inferiore a m 5 dal fosso di guardia al piede della scarpata del nuovo sedime stradale della ex S.R. 20, potrà essere valutata la possibilità di distanze inferiori a 5 m previo adeguati accorgimenti sulla condotta futura;
  3. Snam Rete Gas S.p.A dovrà spostare il punto di attacco della nuova variante il più lontano possibile dalla spalla del ponte, lato Carignano, e cioè di circa 25 m rispetto al punto indicato in progetto;

Direzione regionale Agricoltura

  1. le aree agricole e naturali interessate dalla realizzazione del metanodotto dovranno essere ripristinate in modo da ricreare quanto prima le condizioni originarie; il proponente dovrà concordare con i proprietari o i gestori dei fondi le modalità e le tempistiche degli interventi di ripristino;
  2. il taglio della vegetazione arborea e arbustiva dovrà essere limitato al minimo indispensabile e dovrà essere effettuato preferibilmente nella stagione di riposo vegetativo; dovrà inoltre essere posta particolare cura nella gestione della fase di cantiere, al fine di evitare danneggiamenti agli alberi esistenti;
  3. per quanto riguarda le aree agricole interferite dall'opera in progetto, la fase di cantiere dovrà essere organizzata e gestita in modo tale da consentire l'accesso alle proprietà;
  4. il terreno agrario ottenuto dalle operazioni di scotico dovrà essere adeguatamente accantonato, avendo cura di separare i diversi orizzonti pedologici, conservato in modo da non alterare le sue caratteristiche fisico − chimiche e riutilizzato nelle operazioni di ripristino ambientale; gli strati terrosi prelevati in fase di cantiere dovranno essere ricollocati secondo la loro successione originaria; tutte le operazioni di movimentazione dovranno essere eseguite con mezzi e modalità tali da evitare eccessivi compattamenti del terreno;
  5. durante la fase di cantiere, per tutte le lavorazioni che saranno realizzate in prossimità dei corsi d'acqua dovranno essere adottati tutti i provvedimenti necessari per evitare intorbidamenti delle acque e sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare tutte le possibilità d'inquinamento delle acque; a tal fine dovrà essere predisposto un piano di intervento rapido per il contenimento e l'assorbimento di eventuali sversamenti accidentali che interessino le acque e/o il suolo;
  6. al fine di ridurre al minimo gli impatti sulla fauna acquatica presente, durante l'esecuzione degli interventi in alveo dovrà essere garantito il deflusso delle acque del fiume Po attraverso la realizzazione di idonee opere provvisionali; il cantiere dovrà inoltre essere organizzato in modo da ridurre allo stretto indispensabile le deviazioni del corso d'acqua e i tempi delle operazioni in alveo; al termine dei lavori l'alveo dovrà essere ripristinato in maniera tale da presentare caratteristiche morfologiche di naturalità (quali irregolarità planimetriche del fondo, presenza di materiale lapideo di pezzatura significativa e caratterizzante) analoghe a quelle precedenti all'intervento, in modo da non determinare effetti di banalizzazione dell'alveo stesso che penalizzerebbero il rapido recupero delle caratteristiche dell'habitat originario;
  7. prima dell'esecuzione degli interventi in alveo dovranno essere effettuate le operazioni di allontanamento dell'ittiofauna presente; in base a quanto disposto dall'articolo 12 della legge regionale n. 37 del 29 dicembre 2006 "Norme per la gestione della fauna acquatica, degli ambienti acquatici e regolamentazione della pesca", il recupero e la successiva reimmissione della fauna ittica dovranno essere autorizzati dalla Provincia di Torino e i costi di esecuzione di tali operazioni saranno a carico di Snam Rete Gas S.p.A.;
  8. le fasi successive di progettazione dovranno sviluppare adeguatamente gli interventi di ripristino e di mitigazione ambientale e paesaggistica in accordo con l'Ente di gestione del Parco fluviale del Po − Tratto torinese; per la realizzazione delle opere a verde dovranno essere utilizzate specie autoctone adatte alle condizioni stazionali; al fine di assicurarne la riuscita, tali interventi dovranno essere eseguiti nel rispetto della stagionalità delle opere a verde; dovrà inoltre essere eseguito un periodo di manutenzione obbligatoria di tali opere, da svolgersi almeno nel triennio successivo la realizzazione delle opere stesse, che preveda la risemina delle superfici ove si sia verificato un mancato o un ridotto sviluppo della copertura erbacea e la sostituzione delle fallanze nell'ambito delle formazioni arboree ed arbustive ricostituite;
  9. al termine dei lavori i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell'opera, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco. Per quanto riguarda le aree di cantiere, quelle di deponia temporanea, quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, le piste di accesso alle aree di lavoro, nonché ogni altra area che risultasse degradata a seguito dell'esecuzione dei lavori in progetto, dovrà essere effettuato quanto prima il recupero e il ripristino morfologico e vegetativo dei siti;

Settore regionale Risanamento acustico e atmosferico

  1. dovranno essere utilizzati mezzi omologati rispetto ai limiti di emissione stabiliti dalle norme nazionali e comunitarie in vigore alla data di inizio lavori del cantiere;
  2. i gruppi elettrogeni utilizzati, quale fonte primaria e continuativa di energia elettrica per il cantiere, se equipaggiati con motori a ciclo diesel, dovranno essere dotati di specifici sistemi di contenimento delle emissioni di particolato;
  3. tutte le macchine operatrici "off road" dotate di motore a combustione a ciclo diesel avente una potenza nominale superiore a 37 kW dovranno essere dotate di specifici sistemi (trappole) per il contenimento delle emissioni di particolato;
  4. i programmi di manutenzione dovranno prevedere interventi specificatamente finalizzati a mantenere a livelli ottimali le prestazioni emissive delle apparecchiature utilizzate; in particolare tali interventi dovranno interessare gli impianti di abbattimento polveri, gli apparati di bagnatura, i generatori di calore (bruciatori) e i motori a combustione interna installati su mezzi mobili o impianti fissi nonché, in generale, lo stato di efficienza di ogni altro apparato che possa incidere sulle emissioni complessive del cantiere;
  5. le piste di cantiere dovranno essere periodicamente bagnate al fine di limitare l'emissione di polveri per sollevamento; nei periodi di scarsa piovosità dovrà essere effettuata anche la bagnatura periodica del materiale proveniente dallo scavo della trincea e accantonato a fianco della pista;
  6. dovranno essere realizzati idonei dispositivi di lavaggio delle ruote dei mezzi pesanti all'uscita delle aree di cantiere;
  7. dovranno essere utilizzati teli protettivi a chiusura dei cassoni degli autocarri utilizzati per il trasporto dei materiali polverulenti;
  8. gli eventuali impianti di betonaggio, di frantumazione−vagliatura e recupero di inerti dovranno essere autorizzati per le emissioni in atmosfera ai sensi della normativa vigente, anche seguendo, ove possibile, le previste procedure semplificate;
  9. dovranno essere concordati, con il Comune di Carmagnola, i punti di accesso al cantiere nonché i percorsi ottimali al fine di minimizzare gli impatti locali sulla qualità dell'aria, sul clima acustico e sulla viabilità;

Settore Pianificazione Aree Protette

  1. dovranno essere rispettate le prescrizioni dell'Ente Parco Fluviale del Po Torinese;

ARPA Piemonte

Assetto idrogeologico:

  1. in fase esecutiva dovranno essere rispettate tutte le normative vigenti del settore e in particolare Snam Rete Gas S.p.A. dovrà valutare se occorre applicare anche il "DECRETO MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO 17 aprile 2008";

Acque superficiali:

  1. per l'intera durata dei lavori dovranno essere adottate a cura, carico e sotto la diretta e completa responsabilità dell'Impresa tutte le precauzioni e messi in atto gli interventi necessari ad assicurare la tutela dall'inquinamento da parte dei reflui originati, direttamente e indirettamente, dalle attività di cantiere, delle acque superficiali e sotterranee e del suolo, nel rispetto delle vigenti normative comunitarie, nazionali e regionali, nonché delle disposizioni che potranno essere impartite dalle Autorità competenti in materia di tutela ambientale; in particolare le acque reflue dei cantieri e delle aree di lavorazione, andranno sottoposte a processi di chiarificazione e depurazione che consentano la loro restituzione in conformità al Decreto Legislativo 152/06 e successive integrazioni e modifiche; in ogni caso qualsiasi scarico dovrà essere autorizzato dall'Autorità competente in materia;
  2. la movimentazione degli inerti nelle aree di pertinenza fluviale dovrà avvenire unicamente nelle aree individuate dal progetto nelle apposite tavole progettuali ed evidenziate in fase di costruzione con appositi pali segnaletici; per la realizzazione dell'attraversamento del fiume Po, dovranno essere debitamente descritte sia la tipologia che l'estensione delle regimazioni provvisorie dell'alveo in grado di permettere la movimentazione dei materiali e dei macchinari, le piste di transito ed i guadi necessari per l'accesso al sito di lavoro nonché i ripristini del fondo previsti al termine dei lavori; nel corso dei lavori si dovranno attuare tutte le precauzioni necessarie affinché l'interferenza con la dinamica fluviale, dei canali e dei corsi d'acqua, non determini aggravi di rischio idraulico e pericoli per l'incolumità delle persone e danni ai beni pubblici e privati; l'alveo non dovrà essere occupato da materiali, né eterogenei, né di cantiere;

Vegetazione:

  1. nelle aree di pertinenza fluviale dovranno essere ricostituite le fasce ripariali al fine di garantire e implementare lo sviluppo di una fascia tampone con funzioni di filtro per gli inquinanti di origine diffusa, corridoio ecologico e ricostruzione degli ecotoni ripariali, così come previsto dall' art. 115 del D.Lgs 152/06 (tutela delle aree di pertinenza fluviale); tutti gli interventi di ripristino delle fasce ripariali dovranno essere oggetto di una relazione tecnica, concordata direttamente tra Snam Rete Gas S.p.A. e l'Ente di gestione del Parco fluviale del Po, dove siano dettagliate le specie da utilizzare, le modalità esecutive, le cure colturali ed il ripristino delle fallanze;
  2. gli interventi di ripristino dovranno essere previsti su tutta l'area asservita temporaneamente al cantiere per la realizzazione dell'attraversamento del Po, progettando una fascia ripariale, su entrambe le sponde, di almeno 10 m;
  3. dovranno essere evitati impianti e/o semine di specie alloctone invasive (Robinia pseudoacacia) come proposto nella relazione paesaggistica;

Suolo:

  1. la movimentazione degli inerti derivanti dall'attività di scavo dovrà essere condotta con la massima attenzione al fine di preservare le caratteristiche di qualità per l'uso agronomico, accantonando in maniera idonea il terreno vegetale e impedendo la promiscuità dei vari orizzonti raggiunti durante lo scavo;
  2. nel progetto esecutivo dovranno essere individuate tutte le aree di cantiere che devono essere oggetto di ripristino, specifico per destinazione d'uso del suolo, comprendendo anche tutte le piste di cantiere provvisorie e le aree di stoccaggio temporaneo;
  3. al fine di ridurre ulteriormente gli impatti derivanti dall'occupazione di suolo agricolo si chiede di verificare che la profondità di posa della condotta nei tratti terminali di allaccio alla tubazione esistente non condizioni l'uso agricolo del suolo nella fascia di pertinenza del metanodotto;
  4. il progetto esecutivo dovrà contenere un piano di emergenza per contenere gli eventuali sversamenti accidentali di sostanze considerate pericolose per l'ambiente;

Atmosfera:

  1. al fine di mitigare gli impatti connessi ai lavori di posa e al passaggio dei mezzi d'opera sarà opportuno prevedere, per l'intera durata del cantiere, l'adozione di misure di mitigazione atte a ridurre la polverosità (bagnatura delle aree di scavo e piste di servizio);

Rumore:

  1. in caso di superamento dei limiti vigenti si ricorda la possibilità di ottenere un'autorizzazione Comunale in deroga per le attività di cantiere, ai sensi dell'art. 6 della L. 447/95.

Ministero per i Beni e le Attività culturali − Soprintendenza per i Beni archeologici del Piemonte e del Museo antichità egizie

  1. le opere di scavo previste sull'intera tratta, comprese le attività accessorie di cantiere, quali piste ecc., dovranno essere condotte sotto costante controllo da parte di una ditta di archeologia che opererà sotto la direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni archeologici del Piemonte e del Museo antichità egizie;
  2. il ritrovamento di resti di interesse archeologico potrà comportare scavi estensivi nonché opere provvisionali di tutela, i cui oneri dovranno essere sostenuti da Snam Rete Gas S.p.A.;

Settore regionale Attività negoziale e contrattuale − Espropri − Usi civici

  1. in materia di Usi Civici:
  2. il Comune di Carmagnola dovrà presentare, prima dell'inizio dei lavori, idonea dichiarazione da cui risulti, a seguito degli accertamenti particolarmente accurati effettuati presso la sede Comunale nonché il "Commissariato Usi Civici Piemonte − Valle d'Aosta e Liguria", (in quanto la documentazione, non probatoria, agli atti della Direzione Regionale Risorse Umane e Patrimonio parrebbe incompleta) da cui risulti l'esistenza o meno del vincolo di USO CIVICO sui terreni interessati dall'opera e che saranno occupati e/o asserviti, compresi quelli interessati dai lavori di rimozione del tratto di condotta posto fuori esercizio; qualora l'opera interessasse terreni vincolati, prima che inizino i lavori, il Comune di Carmagnola dovrà presentare, all'Ufficio regionale Usi Civici, istanza di concessione amministrativa come previsto dalla Legge 1766/1927 e s.m.i.; infatti l'"Uso Civico" è un vincolo imprescrittibile, inusucapibile, inalienabile e non espropriabile quindi ogni eventuale atto riguardante gli immobili vincolati, se non debitamente autorizzato nelle forme di legge, risulta inficiato da nullità assoluta;

in materia espropriativa:

  1. in caso di inadempienza a quanto sopraesposto in materia di Usi Civici, prima dell'inizio dei lavori, da parte del Comune di Carmagnola, la Direzione Regionale Risorse Umane e Patrimonio, non potrà rilasciare il richiesto provvedimento di "occupazione temporanea e contestuale imposizione di servitù" ex artt. 22 e 52 octies del D.P.R. n. 327/2001 e s.m.i.;
  2. Snam Rete Gas S.p.A , dopo il rilascio dell'autorizzazione da parte del Settore regionale Politiche Energetiche, dovrà predisporre un piano particellare completo comprendente sia le aree soggette ad occupazione temporanea che quelle ad asservimento coattivo con l'indicazione delle rispettive indennità offerte;
  3. l'istanza di occupazione temporanea e contestuale imposizione di servitù presentata da Snam Rete Gas S.p.A. dovrà indicare nel dettaglio (con riferimento al Decreto Ministero dell'Interno 24.11.1984, nonché al Decreto Ministero Sviluppo Economico 17.04.2008): la fascia di asservimento, quella di occupazione, la profondità effettiva di posa della tubazione e la distanza minima dalla medesima di future canalizzazioni sotterranee e/o fabbricati;
  4. tale piano, unitamente ai Certificati Urbanistici completi di planimetria di P.R.G. in scala catastale ed estratto delle N.T.A. nonché ad eventuali ulteriori elaborati necessari per la stima delle indennità, dovrà essere allegato all'istanza di occupazione temporanea e contestuale imposizione di servitù con determinazione urgente dell'indennità ex artt. 22 e 52 octies del D.P.R. n. 327/2001 e s.m.i. da presentare al Settore regionale Attività negoziale e contrattuale − Espropri − Usi civici.

Inoltre, si prescrive quanto segue:

La presente determinazione sarà pubblicata sul B.U.R. ai sensi dell'art. 61 dello Statuto e dell'articolo 16 del d.p.g.r. 8/R/2002.

Avverso la presente autorizzazione è ammesso ricorso giurisdizionale al T.A.R. competente nel termine di sessanta giorni dalla data di pubblicazione della presente determinazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.

Il Responsabile del procedimento
Roberto Quaglia