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Supplemento Ordinario n. 1 al B.U. n. 47

Codice DA1414
D.D. 1 settembre 2008, n. 1908

Decreto 30.06.2004−Ministero Ambiente e Tutela Territorio−Applicazione Art. 40 D. Lgs 152/1999. Art. 114, D. Lgs. 152/2006. Approvazione progetto gestione invasi Lavezze, Lungo, Badana e Lavagnina Inferiore, comuni Bosio, Casaleggio Boiro e Mornese (AL), proprieta' Mediterranea Acque (ex Acquedotto De Ferrari Galliera SpA) ai sensi art. 14 del DPGR 9.11.2004, n. 12/R cosi' come modificato da DPGR 29.01.2008,n. 1/R.

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Si approva il progetto di gestione con le integrazioni relativo agli invasi di Lavezze, Lungo, Badana e Lavagnina Inferiore, che la ditta Mediterranea Acque (ex Acquedotto De Ferrari Galliera S.p.A.) ha presentato con nota Ns. prot. N. 34521/14.14 del 16/05/2008, con le prescrizioni che vengono riportate nel seguito.

Il progetto di gestione deve essere adeguato tenendo conto del parere della Conferenza dei Servizi nonché delle prescrizioni contenute anche nei pareri rilasciati, in particolare:

Il progetto di gestione, adeguato e aggiornato secondo le prescrizioni, dovrà essere presentato in copia cartacea e copia informatizzata al Settore regionale Sbarramenti fluviali di ritenuta e bacini di accumulo della Direzione regionale Opere Pubbliche, Difesa del Suolo, Economia montana e foreste ed all'amministrazione competente a vigilare sulla sicurezza dell'invaso e dello sbarramento che si occuperanno di verificare se siano state pienamente recepite le richieste ed indicazioni della Regione.

Nella regola di gestione ed in particolare per l'effettuazione delle operazioni di svaso, sfangamento o spurgo si dovrà tenere conto del necessario preavviso di quattro mesi di cui all'art.5 del decreto 30 giugno 2004.

Nelle operazioni di svuotamento dell'invaso il raggiungimento della portata massima operativa deve avvenire gradualmente onde consentire l'allontanamento degli organismi bentonici e della fauna ittica dal corso recettore.

Gli interventi specifici per il controllo dell'interrimento (operazioni di fluitazione in periodi di morbida o rimozione meccanica dei sedimenti) richiederanno preventivamente la presentazione di un aggiornamento del progetto di gestione e, contestualmente, una valutazione delle operazioni previste su altri invasi ricadenti sullo stesso corso d'acqua o bacino afferente.

Con l'aggiornamento del progetto di gestione dovranno essere approfondite le tematiche previste dal D.M. 30 giugno 2004, con particolare riguardo a quanto riportato all'art. 3, comma 4 e dovranno, inoltre, essere effettuati i monitoraggi dei parametri idrologici, chimico−fisici e biologici prima e dopo le operazioni, secondo le indicazioni contenute nel D.P.G.R. 29 gennaio 2008 n. 1/R.

Durante il periodo di validità del Progetto di gestione il proponente effettui una caratterizzazione delle popolazioni ittiche presenti nei corsi d'acqua a monte a valle dei bacini di Lavezze, Lungo, Badana e Lavagnina Inferiore e nei bacini medesimi, indicando anche il rapporto giovani/adulti in modo da poter valutare la dinamica delle popolazioni. Dovranno essere inoltre rilevate qualità e consistenza delle immissioni di ittiofauna effettuate nel corso d'acqua a monte e a valle dello sbarramento; tali risultati dovranno essere sottoposti alle Direzioni regionali Agricoltura e Ambiente, nonché alla Provincia per una valutazione di merito.

Si condividono le misure di mitigazione individuate dal proponente, di cui si richiede la piena applicazione, e si ritiene opportuna la definizione di un protocollo per il recupero dell'ittiofauna durante le operazioni di svaso e per le successive attività di ripopolamento, reimmissione o reintroduzione, che dovrà essere approvato dall'Ente di gestione del Parco naturale delle Capanne di Marcarolo. Al fine dell'individuazione di ulteriori misure di mitigazione e per meglio orientare le operazioni di ripopolamento, reimmissione e reintroduzione, si richiede di approfondire la caratterizzazione dei popolamenti ittici presenti nei laghi e nel torrente Gorzente, anche sulla base delle informazioni disponibili presso l'Area Protetta.

Per limitare il più possibile le interferenze negative nei confronti della fauna ittica e degli ecosistemi acquatici, il gestore dell'impianto dovrà inoltre prendere contatto con l'Ente di gestione del Parco per definire il calendario degli interventi di manutenzione in programma.

Al termine delle operazioni di esercizio degli scarichi e di fluitazione dovranno essere effettuare alcune cacciate di acqua pulita per mitigare l'effetto del quantitativo di sedimenti trascinati a valle dalle manovre eseguite, producendo una forma di lavaggio dell'alveo di valle per accelerare il ripristino delle condizioni iniziali.

Si ricorda infine che, prima dell'esecuzione delle attività di svuotamento o di spurgo, dovrà essere dato avviso preventivo all'Ente di gestione del Parco naturale delle Capanne di Marcarolo ed alla Provincia di Alessandria, in modo da consentire l'effettuazione delle operazioni di allontanamento dell'ittiofauna presente. In base a quanto disposto dall'articolo 12 della legge regionale n. 37 del 29 dicembre 2006 "Norme per la gestione della fauna acquatica, degli ambienti acquatici e regolamentazione della pesca", il recupero e la successiva reimmissione della fauna ittica dovranno essere autorizzati dalla Provincia stessa e i costi di esecuzione di tali operazioni sono a carico del gestore del bacino.

Relativamente al Lago della Lavagnina per evitare l'incidenza a carico dell'ittiofauna torrentizia si dovrà preferire, ove possibile, la tecnica di "end capping" alle altre tecniche che prevedono spurgo e rilascio di sedimenti verso valle, in modo da contenere l'intorbidamento delle acque e garantire una sistemazione stabile nel tempo del materiale movimentato. Nel caso in cui si dovesse procedere ad operazioni di spurgo tramite fluitazione parziale, le stesse dovranno essere eseguite al di fuori del periodo di fermo biologico delle specie faunistiche presenti; in particolare al fine di tutelare Salmo Trutta Marmoratus (All II "Dir Habitat") si dovrà procedere con i lavori nel periodo gennaio−aprile anziché in ottobre−febbraio come indicato nello studio di incidenza.

In fase esecutiva dovranno essere precisati i volumi attesi di materiale grossolano che saranno allontanati dal bacino, il loro luogo di conferimento e dovranno essere fornite specifiche sui movimenti dei mezzi pesanti previsti;inoltre dovranno essere precisate le modalità d'asportazione della parte grossolana.

In fase esecutiva dovrà inoltre essere meglio dettagliata l'attività di monitoraggio dei solidi sospesi prevista prima, durante e dopo l'apertura/chiusura dello scarico, specificandone le modalità e al frequenza dei campionamenti.

Si richiede che sia data informazione ad Arpa Piemonte SS 02.03 VIA/VAS riguardo alle precisazioni richieste ai punti precedenti.

Qualora in futuro dovessero essere intraprese operazioni di svaso, tali interventi dovranno essere sottoposti al procedimento di valutazione di incidenza, ai sensi del DPR 357/97 e s.m.i..

Relativamente al Lago Badana le attività di ripopolamento della fauna ittica, da effettuarsi durante la fase di recupero funzionale del lago, dovranno essere concordate con il Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo.

Qualora in futuro dovessero essere intraprese operazioni diverse dall'end capping, che richiedano movimentazioni di sedimenti (spurghi, svasi, asportazione di materiali), tali interventi dovranno essere sottoposti al procedimento di valutazione di Incidenza, ai sensi del DPR 357/97 e s.m.i..

Relativamente al Lago Bruno e al Lago Lungo qualora dovessero essere intraprese operazioni diverse dall'end capping, che richiedano movimentazioni di sedimenti (spurghi, svasi, asportazione di materiali), tali interventi dovranno essere sottoposti al procedimento di valutazione di Incidenza, ai sensi del DPR 357/97 e s.m.i..

Analogamente a quanto previsto per il Lago della Lavagnina in merito all'attività di monitoraggio dei solidi sospesi prevista durante l'attività di spurgo, qualora dovessero essere previste operazioni di movimentazione dei sedimenti, nell'ambito dello studio di incidenza dovranno essere previste verifiche sulla qualità e torpidità delle acque a valle degli invasi mediante opportune attività di monitoraggio dei solidi sospesi, dettagliate nella modalità e nei tempi di esecuzione.

Qualora in futuro dovessero essere previste operazioni di svaso dovranno essere indicati i tempi di previsto disseccamento dei bacini, i quali, al fine di salvaguardare gli habitat con specie igrofile, non dovranno essere prolungati.

Si ritiene necessario che ad ARPA Piemonte SS O2.02 VIA/VAS, al Dipartimento ARPA territorialmente competente e al Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo venga comunicato l'inizio ed il termine dei lavori, onde permettere il controllo dell'attuazione delle prescrizioni ambientali nella fase realizzativa dell'opera.

Nell'eventualità che, anche a seguito di particolari eventi di piena che interessano il bacino idrografico, si presentasse la necessità di rimuovere il materiale ghiaioso−sabbioso non smaltibile attraverso le operazioni sugli organi di scarico, dovrà essere richiesta specifica autorizzazione al Settore OO.PP. e Difesa Assetto Idrogeologico di Alessandria, sia per lo stoccaggio del materiale in un'area non interessata da eventi di piena del torrente Gorzente e/o affluenti, sia per l'eventuale utilizzo del materiale secondo i disposti della D.G.R. n.44−5084 del 14/01/2002. Inoltre qualsiasi intervento nell'alveo del torrente Gorzente e del Rio Badana è soggetto a preventiva autorizzazione idraulica, ai sensi del R.D. n.523/1904, da parte del Settore Decentrato OO.PP. e Difesa Assetto Idrogeologico di Alessandria;

Qualora il progetto di gestione comporti interventi sottoposti alla procedura di VIA ai sensi della legge regionale 40/1998, con particolare attenzione alle operazioni di smaltimento dei rifiuti (operazioni di cui agli allegati A2 e B2 alla L.R. 40/1998, per le quali è autorità competente in materia di VIA la Provincia territorialmente interessata) oppure agli interventi di estrazione di materiali solidi dal demanio fluviale e lacuale (operazioni di cui alla categoria n. 13 dell'allegato B1 alla L.R. 40/1998 per le quali è autorità competente in materia di VIA la Regione), è necessario l'espletamento delle relative fasi procedimentali (fase di verifica o fase di valutazione) la cui conclusione è presupposto necessario per l'effettuazione dei lavori.

Il progetto di gestione adeguato secondo le precedenti prescrizioni ha validità quinquennale dopodiché dovrà essere ripresentato dal proprietario, in forma aggiornata, per la nuova approvazione da parte della Regione. La Regione si riserva di formulare ulteriori prescrizioni o richiedere un aggiornamento del progetto anche in momenti precedenti alla scadenza dei dieci anni, a seguito di interventi di variante alle strutture di sbarramento, a fronte di un peggioramento della qualità del torrente rilevata nell'ambito del Monitoraggio Regionale dei corsi d'acqua o a seguito di sopravvenute sostanziali modifiche del quadro di riferimento nel quale le proposte di gestione erano inserite quali, ad esempio, variazioni delle modalità di gestione degli organi di scarico o delle acque invasate o in caso di insorgenza di pressioni antropiche sul bacino in oggetto. Al gestore inoltre rimane l'obbligo di aggiornare periodicamente il progetto di gestione secondo quanto disposto dall'art. 3 comma 6 del decreto del 30 giugno 2004.

Contro il presente provvedimento è ammessa proposizione di ricorso Giurisdizionale avanti al tribunale Amministrativo Regionale competente per il territorio entro 60 giorni dalla data di avvenuta pubblicazione o della piena conoscenza secondo le modalità di cui alla legge 06.12.1971, n.1034; ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di avvenuta notificazione ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 25.11.1971, n.1199.

La presente determinazione dirigenziale sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell'art. 61 dello Statuto e verrà inviata al proponente e depositata presso l'Ufficio deposito della Regione.

Il Dirigente responsabile

Lorenzo Masoero