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Bollettino Ufficiale n. 46 del 13 / 11 / 2008

Ordinanza commissariale 20 ottobre 2008, n. 10 /DA1400–1.2.6

Eventi meteorologici del 29–30 maggio 2008. O.P.C.M. nº 3683 del 13 giugno 2008. Approvazione Piano Generale di Ricostruzione

La Presidente della Giunta regionale

Commissario delegato per il superamento dell'emergenza derivante dagli eventi metereologici che hanno colpito il Piemonte il 29 e 30 maggio 2008 (Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3683 del 13/06/2008)

Le precipitazioni molto forti ed abbondanti cadute tra il 29–30 maggio hanno causato ingenti dissesti al territorio e conseguenti danni ad infrastrutture pubbliche e ad abitazioni private. L'evento alluvionale è stato relativamente breve ma molto concentrato per intensità e superficie territoriale. Sono le vallate alpine comprese tra il fiume Stura di Demonte ed il fiume Dora Riparia ad essere state colpite maggiormente e, in misura minore, alcune aste fluviali limitrofe (torrenti Gesso, Vermenagna, Colla e Stura di Lanzo).

Alcune zone erano già state interessate, con minore intensità, da precipitazioni avvenute a partire dalla seconda decade di maggio, che hanno portato alla saturazione dei terreni.

Molte strade provinciali e statali sono state chiuse a causa di frane e/o per l'innalzamento del livello idrometrico che ha invaso la carreggiata o superato l'impalcato dei ponti.

Si sono dovute riscontrare parecchie evacuazioni di abitazioni, ed in val Pellice, in comune di Villar Pellice, si devono purtroppo contare anche quattro morti.

Non si deve pensare che l'evento alluvionale si sia esaurito nell'arco di pochi giorni; infatti molti danni sono venuti alla luce dopo alcune settimane dal picco di piena quando il livello d'acqua dei torrenti era ritornato nella media stagionale.

Saranno necessari controlli approfonditi su parecchi movimenti franosi, già noti o di nuovo innesco, per verificarne l'evoluzione a seguito dell'evento, così come dovrà essere valutata una generale campagna di manutenzione idraulico–forestale dei bacini montani interessati.

Evento e attività svolta

L'evento alluvionale è stato relativamente breve ma molto concentrato per intensità e superficie territoriale: non c'è stata la grande estensione di eventi maggiori, come quelli del 1994 e del 2000, né la loro durata, ma la violenza della precipitazione in alcune aree è stata notevolissima. L'areale è stato comunque ampio coinvolgendo completamente le vallate alpine comprese tra il fiume Stura ed il fiume Dora Riparia e, in misura minore, alcune aste fluviali limitrofe (torrenti Gesso, Vermenagna, Colla e Stura di Lanzo). Le precipitazioni nevose, nella stagione invernale, che si sono prolungate anche nei primi mesi primaverili hanno depositato un alto manto nevoso che, a causa dell'innalzamento quasi repentino dello zero termico e dei venti umidi di scirocco hanno contribuito alle onde di piena.

Alcune zone erano già state interessate, con minore intensità, da precipitazioni avvenute a partire dalla seconda decade di maggio; già in tali date infatti la Direzione OO.PP., difesa del suolo ed economia montana e foreste, tramite i Settori decentrati, aveva svolto i primi sopralluoghi in alcuni comuni per la verifica di danni ad infrastrutture pubbliche legati alle avverse condizioni atmosferiche che già perduravano da almeno una settimana, segnali prodromi dell'evento alluvionale che si sarebbe manifestato successivamente nelle vallate alpine.

Già a partire dalla mattinata di giovedì 29 maggio 2008 la direzione regionale, tramite i Settori OO.PP. di Torino e di Cuneo, ad evento alluvionale in corso, era presente con i suoi tecnici nelle valli maggiormente colpite dalle precipitazioni al fine di riuscire, nell'ambito delle proprie competenze, ad avere una corretta e realistica percezione del fenomeno e dei suoi effetti.

Le finalità di tale tempestiva presenza, al di là delle specifiche attività di protezione civile operate dalle strutture preposte, erano sinteticamente le seguenti:

  1. acquisire impressione diretta e di prima mano sugli effetti dell'evento;
  2. verificare di persona le conseguenze su alcuni punti notoriamente critici del territorio della provincia di Torino;
  3. verificare la tenuta delle opere strutturali eseguite negli anni passati a vario titolo (eventi alluvionali precedenti, interventi ordinari di difesa del suolo, opere olimpiche), in particolare sui corsi d'acqua di competenza regionale;
  4. iniziare a censire alcuni dei dissesti e dei danni in funzione delle successive valutazioni necessarie per le operazioni di ricostruzione e di messa in sicurezza.

Versanti

I versanti delle vallate colpite hanno subito, a causa della violenza delle precipitazioni, un diffuso dissesto con attivazione di movimenti franosi di varia entità che hanno provocato crolli e scivolamenti con interruzione o danneggiamento della rete stradale di ogni ordine e causando in molti casi l'isolamento di parti di comuni e borgate, alcune regolarmente abitate, come in val Germanasca (Prali, Massello), valle Pellice (Bobbio Pellice), valle Susa (Bardonecchia fraz. Rochemolles), valle Grana ( Castelmagno, Monterosso Grana), valle Maira (Marmora e Canosio), valle Stura di Demonte (Valloriate, Rittana). Tali interruzioni di accesso, allo stato attuale, risultano in gran parte risolti, talora con viabilità limitata e regolamentata, a seguito degli interventi di urgenza attivati dagli enti proprietari delle strade interessate. In alcune situazioni nonostante i movimenti franosi non abbiano isolato nuclei abitati, è stato attuato lo sgombero precauzionale delle abitazioni più a rischio (Valloriate, Perrero, Prali, Villar Pellice). Si prevede che saranno necessari controlli approfonditi su queste ed altre frane note per verificarne l'evoluzione a seguito dell'evento, così come dovrà essere valutata una generale campagna di manutenzione idraulico – forestale dei bacini montani interessati. Si evidenzia che nei prossimi mesi potranno manifestarsi, a posteriori, possibili inneschi o evoluzioni di movimenti di versante sempre in conseguenza delle precipitazioni e dovrà pertanto essere posta particolare vigilanza su tali fenomeni

Corsi d'acqua

I corsi d'acqua minori, proprio a causa del forte interessamento dei versanti, in molti casi hanno registrato importanti dissesti nelle valli Pellice, Chisone, Germanasca e Susa nel torinese e nelle valli Po, Varaita, Maira, Grana e Stura nel cuneese, con erosioni diffuse e trasporto ingente di materiale lapideo, alberi e detriti nei conoidi di fondo valle. Uno di questi è stata la causa della distruzione del fabbricato di Villar Pellice, borgata Garin e della perdita di vite umane registrata dalle cronache.

I corsi d'acqua principali nei tratti di competenza regionale hanno in genere retto in modo soddisfacente all'onda di piena; si registrano erosioni spondali e riattivazioni di vecchi alvei laterali e sovralluvionamenti di materiali lapidei e legnosi in corrispondenza soprattutto delle infrastrutture di attraversamento. Nei tratti di competenza A.I.Po la situazione è stata critica soprattutto per la Dora Riparia che è esondata come è noto in fondovalle causando l'allagamento di alcuni comuni del Segusino e del torrente Grana – Mellea in corrispondenza dell'abitato di Savigliano.

Opere idrauliche

Le opere idrauliche realizzate sui corsi d'acqua regionali a seguito delle alluvioni degli anni passati o in occasione delle Olimpiadi invernali 2006 hanno dimostrato in generale una buona tenuta ed un'ottima efficacia, anche se in taluni casi dovranno essere oggetto di manutenzioni straordinarie. Non si sono evidenziati in genere e salvo isolati casi danni significativi a quanto già realizzato e si è anche rilevata una corretta pianificazione degli interventi: si tratta ora di valutare i ripristini locali e gli eventuali completamenti. Si impone una sistematica opera di consolidamento e manutenzione delle briglie di trattenuta in genere totalmente riempite e quindi di ridotta efficacia; si evidenzia la particolare situazione della grande briglia selettiva di Groscavallo loc. Forno Alpi Graie che necessita di svuotamento urgente per ingenti quantitativi (50 – 60 mila mc). Situazioni di criticità si evidenziano anche per il sistema di briglie presenti nel Vallone del Mollasco in alta Valle Maira nel Comune di Acceglio. Il materiale d'alveo può essere in buona parte riutilizzato in alveo a colmatura delle erosioni laterali e a imbottimento delle sponde. Per i quantitativi asportati o da asportare si può valutare un utilizzo derogatorio regolamentato in esercizio straordinario.

Si rileva il buon funzionamento dei nuovi ponti mobili sulla Dora Riparia in Torino che hanno favorito in modo significativo il deflusso nelle aree centrali della città.

Infrastrutture

Gravi i danni alle infrastrutture viarie, con alcuni ponti distrutti o danneggiati (Villar Pellice, Usseglio, Perrero, Pragelato, Torre Pellice, Bussoleno, Exilles, S. Damiano Macra, Acceglio), asportazione totale o parziale di sedi stradali (Massello – Salza, Bardonecchia, Pragelato, Villar Pellice, Pradleves–Castelmagno, Ponte Marmora–Marmora e Canosio), di cui molte provinciali, e invasione delle carreggiate da parte delle colate detritiche. Gli sgomberi sono pressoché completati, le ricostruzioni e i ripristini in taluni casi sono già in corso; in altri casi più complessi si dovrà procedere a corrette progettazioni. Si rileva il danneggiamento di infrastrutture di proprietà dei comuni e delle aziende erogatrici di servizi. In particolare, per quanto riguarda le infrastrutture di acquedotto, fognatura e depurazione (servizio idrico integrato), di competenza dell'ATO 3 – Torinese e dell'ATO 4 – Cuneese, oltre ad un diffuso danneggiamento su opere a servizio di piccoli agglomerati in territorio montano, sono state danneggiate opere di una certa importanza (collettori fognari e dorsali idriche) il cui ripristino è fondamentale per limitare i disagi delle popolazioni coinvolte e per il completo rientro allo stato di normalità, anche per quanto riguarda la tutela dell'ambiente e, nello specifico, il risanamento dei corpi idrici interessati.

Importante per alcune realtà locali il danno alle infrastrutture turistico ricreative (es. a Prali, Pragelato) e di collegamento con le proprietà comunali degli alpeggi il cui ripristino diviene urgente in vista della prossima stagione estiva, così come risulta urgente la messa in pristino delle opere di presa irrigue.

Infrastrutture irrigue e infrastrutture di bonifica montana in agricoltura

In Agricoltura, relativamente alle opere e ai manufatti di irrigazione i danni maggiormente riscontranti interessano un consistente numero di opere di presa che rischiavano di compromettere la stagione irrigua in corso.

La tipologia dei danni maggiormente rilevata consiste in asportazioni di prese provvisorie e fisse, occlusioni e danneggiamento di paratoie d'ingresso ai canali, intasamento dei canali con materiale litoide, asportazione e franamento di sponde dei canali in terra, artificiali e canalette irrigue.

A questo proposito l'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.3863 del 13 giugno 2008 fra l'altro, ha disposto al comma 2, art.1, interventi atti a garantire l'immediata ripresa dell'attività irrigua.

Oltre ai danni alle opere irrigue, il cui ripristino ha priorità assoluta per non pregiudicare l'attività produttiva del tutto dipendente dall'irrigazione da attuarsi in questa stagione estiva, si è rilevato grave dissesto generale nelle strade di accesso agli alpeggi (piste agro–silvo–pastorali) causato dall'imponente ruscellamento delle acque meteoriche con conseguenti fenomeni franosi che hanno in alcuni casi totalmente pregiudicato la percorribilità, proprio in occasione del periodo della monticazione del bestiame.

Danni a privati

Il danno al patrimonio privato, sia esso residenziale, produttivo o agricolo, è certamente ingente. Si registrano distruzioni o danneggiamenti importanti a causa delle colate detritiche (es. Villar Pellice, Fenestrelle), e a fenomeni esondativi–erosivi (ponte in Comune di Pradleves) ovvero allagamenti anche estesi di porzioni edificate (es. Venaus, Bussoleno, Savigliano). Il ristoro di tali danni potrebbe avvenire in sintonia e sulla falsa riga con quanto fatto nelle precedenti esperienze alluvionali sulla base delle provvidenze di legge che saranno previste.

Azioni amministrative

Con Decreto Presidente Consiglio dei Ministri in data 30 maggio 2008 veniva decretato lo stato di emergenze nella regione Piemonte, con successiva Ordinanza Presidenza Consiglio dei Ministri nº 3683 in data 13 giugno 2008 venivano date le prime indicazioni procedurali e stanziate le prime risorse.

Con Ordinanza Commisariale nº 1 in data 25 giugno 2008 veniva effettuata la prima individuazione dei dei comuni colpiti dall'evento del 29–30 maggio; con successiva Ordinaza Commissariale nº 5/DA1400–1.2.6 del 2 agosto 2008 venivano emanati i primi criteri per la realizzazione degli interventi e veniva approvato il primo programma stralcio delle opere pubbliche più urgenti.

Venivano altresì emanate Ordinanze Commisariali relative alle disposizioni per il rilascio delle autorizzazioni idrauliche per il ripristino delle opere di captazione, per la cessione del materiale litoide a compensazione di lavori e oneri di trasporto, per lo svolgimento delle conferenze di servizi ed alle procedure di urgenza per i ripristini delle derivazione idrauliche e delle opere di captazione.

Ad oggi la quantificazione dei danni alle opere pubbliche può essere ragionevolmente sintetizzata nel seguente quadro sinottico:

Nel presente quadro sinottico non sono stati ricompresi gli importi relativi ai privati cittadini, alle attività produttive, commerciali, artigianali e a quelle agricole perché i dati economici, seppur quantificati, dovranno essere sottoposti ad ulteriori accertamenti in base a più dettagliati criteri che saranno emanati con successive Ordinanze Commissariali.

Dopo il citato primo piano di interventi urgenti si rende necessario redigere un Piano Generale di Ricostruzione che, ancorchè finanziato per stralci, contenga tutti gli interventi ritenuti necessari alla data odierna con l'indicazione dei soggetti attuatori e degli importi previsti suddivisi in ordine di urgenza e nel rispetto delle priorità indicate nell'art. 1 della citata ordinanza 3683/2008.

Agli oneri derivanti dal presente atto si farà fronte in parte con le risorse della citata ordinanza, in parte con fondi propri regionali ed in parte con finanziamenti che verranno disposti con successive norme legislative.

A parziale rettifica ed integrazione di quanto disposto dall'Ordinanza Commisariale nº 5/DA1400–1.2.6 del 2 agosto 2008 gli oneri di progettazione previsti nella misura del 10%, oneri fiscali compresi, da calcolarsi sui lavori più le espropriazioni ed eventuali verifiche geotecniche propedeutiche alla progettazione sono da considerarsi al netto degli eventuali oneri derivanti dai disposti del D.Lgs. 9–4–2008 n. 81.

A parziale integrazione dell'Ordinanza Commissariale nº 7/DA1400–1.2.6 del 15.09.2008 vengono aggiunti i seguenti interventi:

dispone

Art. 1

è approvato il Piano Generale di Ricostruzione allegato al presente atto quale parte integrante che ricomprende tutte le eventuali modifiche e/o variazioni rispetto ai piani stralcio precedentemente approvati.

Art. 2

A parziale rettifica ed integrazione di quanto disposto dall'Ordinanza Commisariale nº 5/DA1400–1.2.6 del 2 agosto 2008 gli oneri di progettazione previsti nella misura del 10% , oneri fiscali compresi, da calcolarsi sui lavori più le espropriazioni ed eventuali verifiche geotecniche propedeutiche alla progettazione, sono da considerarsi al netto degli eventuali oneri derivanti dai disposti del D.Lgs. 9–4–2008 n. 81.

Art. 3

A parziale integrazione dell'Ordinanza Commissariale nº 7/DA1400–1.2.6 del 15.09.2008 vengono aggiunti i seguenti interventi:

Art. 4

Le eventuali modifiche, integrazioni, rettifiche che si rendessero necessarie dovranno essere comunicate preventivamente dalla direzione Opere Pubbliche, Difesa del suolo, economia Montana e foreste al Commissario Delegato e successivamente recepite in apposite ordinanze cumulative di assestamento del presente piano.

Mercedes Bresso