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Bollettino Ufficiale n. 35 del 28 / 08 / 2008

Deliberazione della Giunta Regionale 28 luglio 2008, n. 55-9323

Definizione delle modalita’ e dei criteri dell’utilizzo da parte delle A.S.L. e dei Soggetti gestori delle funzioni socio assistenziali, delle risorse assegnate a livello nazionale, al “Fondo per le non autosufficienze” per l’anno 2007 ed attribuite alla Regione Piemonte.

A relazione degli Assessori Artesio, Migliasso:

Come è noto l’art. 1, comma 1264, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge finanziaria 2007)” - al fine di garantire l’attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni assistenziali da garantire su tutto il territorio nazionale con riguardo alle persone non autosufficienti - istituisce, presso il Ministero della Solidarietà Sociale, un fondo denominato “Fondo per le non Autosufficienze” al quale è assegnata la somma di euro 100.000.000,00 per l’anno 2007 e 200.000.000,00 rispettivamente per gli anni 2008 e 2009.

In data 20 settembre 2007 la Conferenza Unificata di cui al Decreto Legislativo 28 agosto 1997, n. 281, ha espresso la propria intesa e successivamente con Decreto del Ministro della Solidarietà Sociale del 12 ottobre 2007 - registrato alla Corte dei Conti in data 14 novembre 2007 - si è stabilito il riparto alle Regioni e alle Province autonome delle risorse assegnate al suddetto “Fondo per le non Autosufficienze” per l’anno 2007.

La quota assegnata alla Regione Piemonte, secondo i criteri precisati nel Decreto stesso, è pari ad euro 7.797.985,90 e tale risorsa, come precisa il Decreto è finalizzata alla coperture dei costi di rilevanza sociale dell’assistenza socio-sanitaria ed è aggiuntiva rispetto alle risorse già destinate alle prestazioni e ai servizi a favore delle persone non autosufficienti da parte della Regione e delle autonomie locali.

Il Decreto ministeriale in questione ha poi individuato le seguenti tre aree prioritarie d’intervento:

a) la previsione od il rafforzamento di punti unici di accesso alle prestazioni e ai servizi con particolare riferimento alla condizione di non autosufficienza che agevolino e semplifichino l’informazione e l’accesso ai servizi socio-sanitari;

b) l’attivazione di modalità di presa in carico della persona non autosufficiente attraverso un piano individualizzato di assistenza che tenga conto sia delle prestazioni erogate dai servizi sociali che da quelle erogate dai servizi sanitari di cui la persona non autosufficiente ha bisogno, favorendo la prevenzione e il mantenimento di condizioni di autonomia, anche attraverso l’uso di nuove tecnologie;

c) l’attivazione o il rafforzamento di servizi socio-sanitari e socio-assistenziali con riferimento prioritario alla domiciliarità, al fine di favorire l’autonomia e la permanenza a domicilio della persona non autosufficiente.

Da tempo la nostra Regione ha attivato una pluralità di servizi a favore della non autosufficienza ed intende proseguire definendo un sistema di protezione sociale e di cura per le persone non autosufficienti sulla base dei principi generali di universalità nell’accesso alle prestazioni, di integrazione delle politiche sanitarie e di quelle sociali, di sostegno alla domiciliarità, di coinvolgimento delle comunità locali nella attuazione e valutazione degli interventi.

L’obiettivo che la Regione intende porsi è quello di sviluppare azioni volte a modellare in modo coordinato, fra livello sanitario e livello sociale, i processi assistenziali e organizzativi attorno alle legittime esigenze e aspettative dei cittadini, conciliando la centralità dei cittadini stessi con le esigenze e le aspettative, altrettanto legittime, di tutte le altre parti interessate al buon funzionamento della rete.

Il recente Piano socio-sanitario regionale 2007-2010 - approvato con D.C.R. 24.10.2007, n. 137-40212 - analizzando le problematiche dell’integrazione del sistema socio-sanitario sottolinea come “alcuni snodi dell’organizzazione assistenziale devono essere particolarmente presidiati da modalità di lavoro integrato” e indica ben tre punti di maggiore criticità da affrontare:

a) la porta d’accesso al sistema;

b) i passaggi tra aree assistenziali diverse dove la mancata continuità fa precipitare le condizioni di cura;

c) i momenti di valutazione sulle condizioni di maggiore complessità.

Il P.S.S.R. 2007-2010 sottolinea poi che “Il luogo unitario di accesso (sportello unico o, almeno, modalità uniche, diffuse e fortemente integrate) deve rappresentare per il cittadino il luogo al quale rivolgersi con fiducia sapendo che lo sforzo dell’operatore e del servizio sarà quello di individuare correttamente le necessità traducendole in un intervento assistenziale, se necessario, accompagnandolo nei meandri dell’organizzazione”. Appare del tutto apodittico come le azioni di integrazione nel senso avanti enunciato assumano, poi, particolare rilievo soprattutto nei riguardi delle persone non autosufficienti che possono trovare nello “sportello unico d’accesso” soggetti, operatori, professionisti per essere accompagnati nei propri percorsi. Insomma una revisione del modello organizzativo e dei processi gestionali con l’obiettivo di garantire che l’organizzazione nel suo complesso si sta adoperando al meglio per rispondere alle necessità del cittadino.

Si ritiene quindi opportuno - nel rispetto delle linee d’intervento individuate dal Decreto del Ministro della Solidarietà Sociale del 12 ottobre 2007 e coerentemente agli obiettivi fissati dal P.S.S.R. 2007-2010 - destinare la somma di euro 7.797.985,90 , vale a dire la quota assegnata alla nostra Regione dal D.P.C.M. del 12.10.2007, per l’attivazione in ogni Distretto sanitario - come individuato nell’allegato B del presente provvedimento - ovvero per il rafforzamento e l’ulteriore messa a punto sotto il profilo organizzativo e gestionale laddove già avviato, dello Sportello unico Socio-Sanitario, configurabile come porta unitaria di accesso del cittadino alle informazioni relative agli ambiti sociale, assistenziale e sanitario e come primo momento di restituzione degli interventi, il tutto come dettagliatamente indicato e definito nell’allegato A) del presente provvedimento.

Relativamente a realtà territoriali specifiche, quali ad esempio l’area torinese laddove un unico Ente gestore delle funzioni socio-assistenziali afferisce a due Aziende Sanitarie, la proposta progettuale potrà includere più realtà distrettuali, tenendo conto del modello organizzativo e di integrazione più funzionale ed efficace per la realizzazione del progetto stesso e delle esigenze di omogeneità nell’offerta di servizi ai cittadini

A tal fine - sviluppando ulteriormente le significative e diffuse esperienze di comune collaborazione e costruzione da parte dei distretti sanitari e dei Soggetti gestori delle funzioni socio-assistenziali nonché di altri soggetti facenti parte della rete dei servizi comunitari, già maturate nella costruzione dei Piani di zona in ambito sociale - le Aziende Sanitarie (e per esse ogni Distretto sanitario) e ogni Soggetto gestore delle funzioni socio-assistenziali dello stesso ambito distrettuale dovranno procedere alla definizione di idee progettuali da formalizzarsi mediante “Protocolli d’intesa”, coinvolgendo anche altri attori del sistema sociale e comunitario. Tali protocolli dovranno stabilire, come dettagliato nell’allegato A) al presente atto deliberativo, contenuti, finalità dell’intervento, ambiti informativi e di restituzione dello stesso, livello di responsabilità nella gestione dei flussi comunicativi, semplificazione dei processi, nonché un adeguato piano finanziario di sostenibilità dell’intervento stesso. Lo Sportello unico dovrà porre particolare attenzione nel migliorare e facilitare l’accesso ai servizi soprattutto da parte di anziani affetti da patologie che determinano condizioni di non autosufficienza, nonché persone, minori e adulte, affette da patologie croniche invalidanti, che determinano notevoli limitazioni della loro autonomia e persone colpite da minorazione fisica.

La Regione Piemonte provvederà ad assegnare ad ogni progetto elaborato per ogni singolo distretto - così come definiti in allegato B) - un finanziamento - in relazione alla valutazione dei contenuti e ai relativi piani finanziari - che comunque non potrà superare per ogni singola proposta un importo massimo di euro 127.000,00.

Nell’ambito dell’ipotesi progettuale dovrà essere individuato un Ente capofila il quale provvederà al coordinamento e alla gestione delle risorse assegnate.

Il progetto dovrà, altresì, espressamente prevedere la sostenibilità dello stesso anche negli anni successivi mediante risorse programmate e dedicate nell’ambito dei finanziamenti ordinari.

Le risorse assegnate a favore dei beneficiari verranno corrisposte all’Ente individuato come capofila secondo le seguenti modalità:

* 50% della quota assegnata all’esecutività del provvedimento dirigenziale di approvazione del progetto da parte della competente direzione regionale

* 50% della quota assegnata previa acquisizione di rendicontazione sempre da parte della competente direzione regionale, , attestante la spesa sostenuta e le azioni effettuate

Il presente provvedimento contribuisce altresì a dare attuazione a quanto già previsto nella D.G.R. n. 1-8611 del 16.04.2008 “Piani di riqualificazione dell’assistenza e di riequilibrio economico-finanziario delle Aziende Sanitarie Regionali 2008-2010. Presa d’atto e approvazione degli obiettivi generali e specifici dell’assistenza distrettuale, collettiva, ospedaliera e specialistica per il triennio 2008-2010 e degli obiettivi di riequilibrio economico-finanziario per l’anno 2008", che definisce, nell’Allegato A alla deliberazione stessa, come obiettivo la ”Stipula di protocolli di Intesa tra ASL ed Enti Gestori delle Funzioni socio assistenziali per l’attivazione di Punti unici di accesso ai servizi socio sanitari “

Si precisa, infine, che ai sensi della L.R. 4 luglio 2005, n. 7 “Nuove disposizioni in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti” le determinazioni regionali da parte delle competenti direzioni regionali di assegnazione delle risorse relative ai progetti approvati verranno emanate entro il termine del 31 dicembre 2008.

La Giunta regionale,

Sentita la relazione che precede e convenendo appieno con le argomentazioni addotte in ordine al provvedimento proposto;

Vista la L.R. 8 gennaio 2004, n. 1;

Vista la D.C.R. 24 ottobre 2007, n. 137-40212;

Visto il Decreto del Ministro della Solidarietà Sociale del 12 ottobre 2007;

Vista l’intesa in sede di Conferenza permanente Regioni - Autonomie Locali in data 18 luglio 2008;

Vista l’intesa raggiunta con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative in data 21 luglio 2008 - allegato C alla presente deliberazione;

con voto unanime,

delibera

di destinare la somma complessiva di Euro 7.797.985,90 - pari alla risorsa attribuita alla Regione Piemonte quale quota parte del “Fondo per le non autosufficienze” per l’anno 2007 in attuazione del Decreto del Ministro della Solidarietà Sociale del 12 ottobre 2007 - per l’attivazione in ogni Distretto sanitario - come da allegato B -, ovvero per il rafforzamento e l’ulteriore messa a punto sotto il profilo organizzativo e gestionale laddove già avviato, dello Sportello unico Socio-Sanitario configurabile come porta unitaria di accesso del cittadino alle informazioni relative agli ambiti sociale, assistenziale e sanitario e come primo momento di restituzione degli interventi, il tutto come dettagliatamente indicato e definito negli allegati A e C) del presente provvedimento;

di stabilire che lo Sportello unico Socio-Sanitario dovrà porre particolare attenzione nel migliorare e facilitare l’accesso ai servizi soprattutto da parte di anziani affetti da patologie che determinano condizioni di non autosufficienza nonché persone, minori e adulte, affette da patologie croniche invalidanti, che determinano notevoli limitazioni della loro autonomia e persone colpite da minorazione fisica;

di stabilire che le Aziende Sanitarie, e per esse ogni Distretto sanitario, e ogni Soggetto gestore delle funzioni socio-assistenziali dello stesso ambito distrettuale, che intendono provvedere all’attivazione dello Sportello unico Socio-Sanitario, dovranno procedere alla definizione di idee progettuali da formalizzarsi mediante “Protocolli d’intesa”, coinvolgendo anche altri attori del sistema sociale e comunitario, mediante i quali si stabiliscono, come dettagliato nell’allegato A) al presente atto deliberativo, i contenuti, le finalità dell’intervento, gli ambiti informativi e di restituzione dello stesso, il livello di responsabilità nella gestione dei flussi comunicativi, la semplificazione dei processi, nonché un adeguato piano finanziario di sostenibilità dell’intervento stesso anche negli anni successivi mediante risorse programmate e dedicate nell’ambito dei finanziamenti ordinari;

di stabilire che la Regione, attraverso provvedimento dirigenziale della Direzione Regionale Politiche Sociali e Politiche della Famiglia - da adottarsi di intesa con la Direzione regionale Sanità - , proceda ad assegnare le risorse finanziarie necessarie ad ogni progetto elaborato per ogni singolo Distretto Sanitario, in relazione alla valutazione dei contenuti e ai relativi piani finanziari, che comunque non potranno superare per ogni singola proposta un importo massimo di euro 127.000,00;

di stabilire che nell’ambito dell’ipotesi progettuale in questione dovrà essere individuato un Ente capofila il quale provvederà al coordinamento e alla gestione delle risorse assegnate;

di stabilire che la data e le modalità di presentazione della domanda per l’assegnazione delle risorse previste dal presente provvedimento saranno definite attraverso il provvedimento dirigenziale di cui sopra;

di dare atto che il presente provvedimento trova copertura finanziaria tramite risorse stanziate sulle seguenti UPB:

UPB DA19021 cap 152662 euro 3.898.992,95;

UPB DA20051 cap 156988 euro 3.898.992,95;

di dare atto che il presente provvedimento contribuisce all’attuazione di quanto già previsto nella D.G.R. n. 1-8611 del 16.04.2008 “Piani di riqualificazione dell’assistenza e di riequilibrio economico-finanziario delle Aziende Sanitarie Regionali 2008-2010. Presa d’atto e approvazione degli obiettivi generali e specifici dell’assistenza distrettuale, collettiva, ospedaliera e specialistica per il triennio 2008-2010 e degli obiettivi di riequilibrio economico-finanziario per l’anno 2008", che definisce, nell’Allegato A della deliberazione stessa, come obiettivo la ”Stipula di protocolli di Intesa tra Asl ed Enti Gestori delle Funzioni socio assistenziali per l’attivazione di “Punti unici di accesso ai servizi socio sanitari ”

La presente deliberazione sarà pubblicata integralmente sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto e dell’art. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

(omissis)

Allegati

Allegato A
Allegato B
Allegato C (omissis)