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Supplemento Ordinario n. 1 al B.U. n. 26

Codice DA1403
D.D. 11 aprile 2008, n. 822

L.R. 40/1998. - Fase di verifica della procedura di VIA inerente il progetto “Alluvione ottobre 2000 - Difese spondali del torrente Orco in località Roncaglie-Seggiovia del Comune di Locana” presentato dalla Comunita’ Montana Valli Orco e Soana - Necessita’ di sottoporre il progetto alla Fase di valutazione di cui al’art. 12 della L.R. 40/1998.

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

di ritenere che il progetto “Alluvione ottobre 2000- Difese spondali del torrente Orco in località Roncaglie-Seggiovia del comune di Locana” presentato dalla Comunità Montana Valli Orco e Soana debba essere sottoposto alla fase di valutazione di cui all’articolo 12 della l.r. 40/1998 per le ragioni dettagliatamente espresse in premessa della presente e di seguito così sintetizzate:

il progetto presentato, per quanto riguarda la parte prevista in sponda orografica desta, ha evidenziato diverse criticità dal punto di vista idraulico, dal punto di vista ambientale e dal punto di vista economico; in particolare si evidenzia che:

- idraulicamente il progetto esaminato non fornisce, se non per un modesto tratto fluviale indagato attraverso una modellazione idraulica, una previsione degli impatti attesi dal punto di vista funzionale a seguito della realizzazione dell’opera in un tratto significativo del corso d’acqua a valle della medesima; l’intervento infatti non esclude l’approfondimento di fenomeni erosivi del fondo alveo con elevati rischi per la stabilità delle opere di difesa attualmente presenti creando anche un irrigidimento ed una canalizzazione del corpo idrico senza mai ampliarne l’area di deflusso con conseguente velocizzazione del regime della corrente;

- ambientalmente il progetto presenta elementi di notevole criticità rispetto agli impatti paesistici prodotti in aree sottoposte a vincoli autorizzativi ed anche qualora venisse scelta la soluzione di minor impatto (soluzione 4) le opere previste in sponda orografica destra continueranno a presentare forti elementi di criticità percettiva dovuti sia all’alta visibilità sia alla scarsa possibilità di omogeneizzazione tra gli interventi già realizzati; pertanto si ritiene che tale opere sia giustificabile unicamente nell’eventualità che dal punto di vista funzionale porti ad un significativo miglioramento delle condizioni di sicurezza idraulica degli abitati e che non venga a costituire elemento di instabilità per le opere già esistenti. Eventualità che è stato dimostrato non sussistere;

- economicamente il progetto, per quanto riguarda la sponda orografica destra, prospetta quattro soluzioni dai costi complessivi variabili, in funzione della tipologia di opere e lavorazioni considerate, da un minimo di euro 1.705.000,00 ad un massimo di euro 2.375.000,00 a fronte di una disponibilità finanziaria attuale complessiva di euro 490.000,00;

il progetto definitivo dovrà pertanto limitarsi agli interventi in sponda orografica sinistra al fine dell’eliminazione della discontinuità e dei restringimenti di sezione attualmente presenti nel tratto ricompreso tra la difesa in massi cementati esistente ad il traliccio AT posto a monte dell’edificio privato; dovrà quindi essere valutata l’opportunità di impegnare per la laminazione delle piene l’area depressa posta in sponda orografica destra, a valle degli affioramenti rocciosi, nonché lievi interventi di rimodellamento del piede dei citati affioramenti.

Si ritiene quindi che il progetto esaminato necessita di essere sottoposto alla fase di valutazione di cui all’art. 12 in quanto le problematiche e/o carenze sopra evidenziate rendono necessario un approfondimento dell’analisi tecnico-progettuale ed ambientale, che dovranno riguardare esclusivamente gli interventi in sponda orografica sinistra, dando soluzione alle criticità e problematiche già emerse in fase di verifica con particolare riguardo ai seguenti aspetti:

1. la progettazione definitiva dei lavori, dovrà considerare prioritariamente soluzioni idraulicamente e ambientalmente destinate al miglioramento dell’officiosità delle sezioni di deflusso, con ampliamento delle stesse e con il maggior rispetto possibile della naturalità del corso d’acqua; detta valutazione si ritiene necessaria, a fronte dell’analisi delle soluzioni prospettate nella seduta di Conferenza dei Servizi del 18.12.2007 e delle risultanze del sopralluogo effettuato in data 16.01.2008, da cui si sono rilevate proposte progettuali volte espressamente al solo contenimento delle piene in un alveo canalizzato;

2. si ritiene opportuno inoltre che venga valutata la possibilità di riaprire al deflusso un tratto di paleoalveo posto in orografica destra, al fine di mitigare i possibili effetti di improvvise pulsazioni di piena da parte del corso d’acqua;

3. il proponente dovrà produrre una chiara progettazione onde rappresentare e collocare planimetricamente gli interventi di rinaturalizzazione e recupero ambientale previsti, con la preferenziale adozione di tecniche di ingegneria naturalistica, per la ricostruzione morfologica dei siti, per il consolidamento e la sistemazione superficiale dei terreni, nonché per il contenimento e la mitigazione dell’impatto ambientale e per il reinserimento paesaggistico dei luoghi alterati durante i lavori e delle infrastrutture edificate. A tal proposito dovranno essere prodotti elaborati completi (relazioni tecniche, planimetrie, sezioni, assonometrie, particolari costruttivi ecc.), propri della progettazione definitiva, atti a descrivere le opere progettate, nonché le opportune valutazioni sul dimensionamento delle opere di drenaggio delle acque superficiali da prevedere negli interventi di recupero e sistemazione. Ai fini di una corretta valutazione qualitativa e quantitativa delle medesime, esse devono trovare riscontro negli elaborati relativi all’analisi prezzi e nel computo metrico del progetto definitivo, nonché negli allegati relativi alla definizione dei piani di manutenzione delle opere previsti ai sensi delle vigenti normative di legge;

4. gli inerti di scavo derivanti dalle operazioni di cantiere dovranno essere destinati prioritariamente al riutilizzo in loco o in cantieri di lavoro limitrofi alle aree interessate dal progetto in oggetto: dovrà quindi essere limitato alle sole fasi di cantiere l’uso di aree di deponia temporanea ed esclusi stoccaggi provvisori di tali materiali; nel caso di smaltimento degli stessi o di altri materiali di rifiuto direttamente in discariche autorizzate ai sensi della normativa vigente, queste dovranno essere già esplicitamente individuate in fase progettuale definitiva;

5. al fine della progettazione definitiva si dovrà prevedere che tutte le attività di sistemazione e recupero ambientale, nonché drenaggio delle superfici, dovranno procedere per lotti funzionali parallelamente all’avanzamento del cantiere, secondo un cronoprogramma che tenga conto della stagionalità delle opere a verde e della necessità di riposizionare nel più breve tempo possibile il materiale di scotico (piote erbose ecc.) precedentemente accantonato;

6. relativamente a tutte le superfici acclivi dovranno essere valutati, a livello di progettazione, lo spietramento, il riporto di terreno fertile, nonché la protezione con reti in fibra naturale (juta) in funzione antierosiva;

7. nel caso risulti necessario adeguare in alcuni punti la viabilità di accesso esistente di cui si prevede l’utilizzo in fase di cantiere, gli interventi relativi dovranno essere progettati ai fini della fase definitiva e comportare esclusivamente operazioni di sistemazione, consolidamento e risanamento conservativo, senza procedere ad allargamenti o alla bitumazione del manto stradale, fatte salve esigenze chiaramente dimostrate e comunque per limitati tratti iniziali;

8. la progettazione definitiva dovrà contenere un adeguato piano di manutenzione delle opere realizzate, con particolare riferimento a quelle di recupero e sistemazione idrogeologica;

9. si raccomanda che le progettazione definitiva contenga specifiche previsioni e clausole dedicate alle modalità di realizzazione dei lavori nella logica della massima attenzione alla riduzione della alterazione dei luoghi (ad. es. tipologia dei mezzi, stagionalità delle opere ecc.), nonché relative alla garanzia dei risultati delle opere a verde, intesa sia come garanzia di attecchimento del materiale vegetale che come periodo di manutenzione obbligatoria a seguito dell’ultimazione dei lavori;

10. il progetto definitivo e lo Studio di Impatto Ambientale dovranno contenere la caratterizzazione della fauna ittica presente nel tratto di torrente Orco interessato dai lavori e dovranno individuare le misure di mitigazione da attuare in fase di cantiere nei confronti della fauna ittica ed acquatica. In particolare, prima dell’esecuzione degli interventi in alveo dovranno essere effettuate le operazioni di allontanamento dell’ittiofauna presente. In base a quanto disposto dall’articolo 12 della legge regionale n. 37 del 29 dicembre 2006 “Norme per la gestione della fauna acquatica, degli ambienti acquatici e regolamentazione della pesca”, il recupero e la successiva reimmissione della fauna ittica dovranno essere autorizzati dalla Provincia di Torino e i costi di esecuzione di tali operazioni saranno a carico del proponente;

11. la progettazione degli interventi dovrà essere sviluppata tenendo conto che al termine dei lavori l’alveo dovrà essere ripristinato in maniera tale da presentare caratteristiche morfologiche di naturalità (quali irregolarità planimetriche del fondo) analoghe a quelle precedenti all’intervento, in modo da non determinare effetti di banalizzazione dell’alveo stesso che penalizzerebbero il rapido recupero delle caratteristiche dell’habitat originario;

12. il progetto definitivo dovrà contenere una prima quantificazione del taglio della vegetazione arborea ed arbustiva eventualmente necessario per la realizzazione delle opere;

13. il materiale terroso derivante da operazioni di scotico dovrà essere adeguatamente accantonato, conservato in modo da non alterarne le caratteristiche chimico-fisiche e riutilizzato per gli interventi di recupero ambientale. Il progetto definitivo dovrà indicare le aree destinate allo stoccaggio del terreno di scotico e dovrà specificare le modalità di stoccaggio, conservazione e manutenzione dei cumuli in relazione ai tempi di stoccaggio del materiale e di ripristino ambientale dei luoghi;

14. Il progetto definitivo dovrà sviluppare la progettazione degli interventi di ripristino e di mitigazione ambientale delle superfici interessate dalla realizzazione dei lavori in progetto e il computo metrico dovrà comprendere le relative voci di spesa. Le opere a verde dovranno essere eseguite nelle stagioni idonee (primavera ed autunno), utilizzando specie erbacee, arbustive ed arboree autoctone adatte alle condizioni stazionali. Al fine di garantire l’attecchimento del materiale vegetale utilizzato, il proponente dovrà prevedere un periodo di manutenzione di tali opere, da svolgersi almeno nel triennio successivo alla realizzazione delle stesse, che preveda la risemina delle superfici ove si sia verificato un mancato o un ridotto sviluppo della copertura erbacea e la sostituzione delle fallanze nell’ambito delle formazioni arboree ed arbustive ricostituite.

Copia della presente determinazione verrà inviata al proponente ed ai soggetti interessati di cui all’articolo 9 della l.r. 40/1998 e depositata presso l’Ufficio di deposito progetti della Regione.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al tribunale amministrativo regionale entro il termine di sessanta giorni.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto.

Il Dirigente responsabile
Andrea Tealdi