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Supplemento Ordinario n. 3 al B.U. n. 17

Codice DA1409
D.D. 11 marzo 2008, n. 543

Fase di verifica della procedura di V.I.A. relativamente ai lavori di sistemazione idrogeologica torrente San Bernardino dal ponte del Plush sino alla confluenza a lago, localizzato in Verbania Intra in comune di Verbania (VB). Esclusione del progetto dalla fase di valutazione di cui all’art. 12 della LR n. 40/1998.

(omissis)

IL DIRETTORE

(omissis)

determina

di ritenere che il progetto dei lavori di “sistemazione idrogeologica torrente San Bernardino dal ponte del Plush sino alla confluenza a lago, localizzato in Verbania Intra” in comune di Verbania (VB)", presentato dal Comune di Verbania (VB), con sede in Verbania Intra, sia escluso dalla Fase di Valutazione di cui all’art. 12 della LR 40/1998 per le ragioni espresse in premessa, subordinatamente al rispetto delle seguenti condizioni, vincolanti ai fini dei successivi provvedimenti necessari alla realizzazione dell’intervento, di seguito così elencate:

- dovranno essere dettagliate il tracciato delle piste di accesso in alveo per la realizzazione degli interventi ed indicate tutte quelle opere, anche di carattere provvisionale, legate alla cantierizzazione;

- dovrà essere effettuata la verifica del dimensionamento del previsto taglione antierosivo al termine della soglia;

- nel rispetto di quanto previsto dalla L.R. 37/2006 il proponente dovrà sviluppare la progettazione definitiva ed esecutiva della scala di risalita per i pesci, ipotizzata nel capitolo 7 della relazione tecnico illustrativa del progetto preliminare e dovrà trovare idonea copertura finanziaria in modo da consentire la realizzazione preferibilmente in concomitanza con l’esecuzione degli interventi previsti in progetto. A titolo collaborativo si suggerisce di sviluppare quale alternativa alla scala di risalita dei pesci a bacini successivi, una in pietrame da collocare tra lo scivolo esistente e la sponda idrografica sinistra, in corrispondenza della pavimentazione deteriorata di pavimentazione della soglia per sfruttare il deflusso idrico che si concentra in magra.

- i lavori in corrispondenza della briglia, previsti approssimativamente per una durata di 70 giorni lavorativi continuativi, dovranno essere realizzati in una finestra temporale al di fuori del periodo riproduttivo sia dei ciprini di (cavedano) che dei salmonidi;

- poiché gli interventi in progetto interessano l’alveo del torrente San Bernardino, in fase di cantiere dovranno essere adottati tutti i provvedimenti necessari per limitare l’intorbidamento delle acque e soprattutto per evitare sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare tutte le possibilità d’inquinamento delle acque. A tal fine dovrà essere predisposto un piano di intervento rapido per il contenimento e l’assorbimento di eventuali sversamenti accidentali che interessano le acque e/o il suolo;

- al fine di ridurre al minimo gli impatti sulla fauna acquatica, durante l’esecuzione degli interventi in alveo dovrà essere garantito il deflusso delle acque del torrente San Bernardino attraverso la realizzazione di idonee opere provvisionali come savanelle temporanee e il cantiere dovrà essere organizzato in modo da ridurre allo stretto indispensabile le deviazioni dei corsi d’acqua;

- prima dell’esecuzione degli interventi in alveo dovranno essere effettuate, in accordo con la Provincia del Verbano Cusio Ossola, le operazioni di allontanamento dell’ittiofauna presente e dovranno essere realizzate idonee opere provvisionali per impedire l’accesso della fauna ittica all’area interessata dai lavori e in base a quanto disposto dall’articolo 12 della legge regionale n. 37 del 29 dicembre 2006 “Norme per la gestione della fauna acquatica, degli ambienti acquatici e regolamentazione della pesca”, il recupero e la successiva reimmissione della fauna ittica dovranno essere autorizzati dalla Provincia del Verbano-Cusio-Ossola e i costi di esecuzione di tali operazioni sono a carico del proponente.

- al termine dei lavori l’alveo dovrà essere ripristinato in maniera tale da presentare caratteristiche morfologiche di naturalità (quali irregolarità planimetriche del fondo, presenza residua di materiale lapideo di pezzatura rappresentativa e caratterizzante) analoghe a quelle precedenti all’intervento, in modo da non determinare effetti di “banalizzazione” dell’alveo stesso che penalizzerebbero il rapido recupero delle caratteristiche dell’habitat originario;

- la gestione della fase di cantiere dovrà essere effettuata in modo tale da evitare danneggiamenti agli alberi esistenti e il taglio della vegetazione arborea dovrà essere limitato al minimo indispensabile;

- sul sito d’intervento non dovrà essere effettuato alcun tipo di stoccaggio di sostanze pericolose per l’ambiente, se non in condizioni di sicurezza;

- dovranno essere adottati tutti i provvedimenti necessari per limitare l’intorbidimento della acque in fase di cantiere, soprattutto per evitare sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare ogni possibilità di inquinamento delle acque, prevedendo l’ultilizzo, in caso di evento accidentale, delle tecnologie disponibili sul mercato (panne contenitive, sepiolite) che dovrebbero essere presenti in cantiere per un intervento rapido e tempestivo;

- il contatto tra l’acqua e le colate di calcestruzzo dovrà essere evitato per almeno 48 ore con temperatura atmosferica sopra lo 0 e per almeno 72 ore se è sotto lo 0, poiché il cemento liquido è alcalino e fortemente tossico per gli organismi acquatici. Le zone di lavoro devono essere isolate dall’alveo ed è necessario monitorare frequentemente il PH a valle degli interventi, intervenendo se cambia di più di una unità o se esce dal range di 6-9 unità;

- I progetti definitivo ed esecutivo dovranno sviluppare la progettazione degli interventi di ripristino ambientale delle superfici interessate dalla realizzazione dei lavori e il computo metrico dovrà comprendere le relative voci di spesa. Le opere a verde eventualmente necessarie dovranno essere eseguite nelle stagioni idonee (primavera ed autunno), utilizzando specie adatte alle condizioni stazionali. Al fine di garantire l’attecchimento del materiale vegetale utilizzato, il proponente dovrà prevedere un periodo di manutenzione di tali opere, da svolgersi almeno nell’anno successivo alla realizzazione delle stesse;

- Il ripristino morfologico nelle parti esterne all’alveo bagnato, dovrà essere corredato da riporto di terreno vegetale di potenza adeguata (30-40 cm) da inerire con specie erbacee autoctone. Sarà inoltre necessario monitorare l’attechimento del cotico erboso intervenendo con semine ed eventuali irrigazioni e procedendo all’estirpazione di essenze invasive alloctone nel primi due anni dall’impianto;

- al termine dei lavori, i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera, evitando la creazione si accumuli permanenti in loco. Le aree di cantiere, quelle di deposito temporaneo, quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, nonché ogni altra area che risultasse degradata a seguito dell’esecuzione dei lavori in progetto dovranno essere ripristinate in modo da ricreare quanto prima le condizioni di originaria naturalità;

- nel caso di sostituzione di olio lubrificante, riparazione e/o sostituzione di pezzi meccanici, dovrà essere effettuata a non meno di 30 m dall’alveo e si dovrà garantire l’idonea procedura di raccolta e smaltimento dei rifiuti suddetti, secondo le normative vigenti;

- per limitare il più possibile l’impatto sulla componente Rumore, si consiglia di valutare in fase di progetto esecutivo le tecnologie che consentono le migliori insonorizzazioni dei mezzi operativi e tutti i macchinari di servizio dovranno essere a norma CE e soggetti a manutenzione ordinaria regolare e straordinaria in caso di necessità e dovrà essere presentata istanza di autorizzazione in deroga qualora l’attività di cantiere dovesse costituire impatto sul clima acustico superiore a 70 dB;

- si ritiene necessario che al Dipartimento ARPA territorialmente competente sia comunicato le date di inizio ed il termine dei lavori, onde permettere il controllo dell’attuazione delle prescrizioni ambientali, nella fase realizzativa dell’opera, così come previsto dalla normativa vigente.

- si ritiene inoltre opportuno che venga trasmesso all’ARPA Piemonte, Dipartimento del VCO, una dichiarazione, accompagnata da una relazione esplicativa, relativamente all’attuazione di tutte le misure prescritte, compensative, di mitigazione e di monitoraggio, incluse nella documentazione presentata, e integrate da quelle contenute nella presente determinazione.

Copia della presente determinazione verrà inviata al proponente e ai soggetti interessati di cui all’art. 9 della LR 40/1998 e depositata presso l’Ufficio di Deposito Progetti della Regione Piemonte.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al tribunale amministrativo regionale entro il termine di sessanta giorni.

La presente determinazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’articolo 61 dello Statuto.

Il Direttore regionale
Giovanni Ercole