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Bollettino Ufficiale n. 17 del 24 / 04 / 2008

Deliberazione della Giunta Regionale 21 aprile 2008, n. 28-8639

Progetto ICF Piemonte. Adozione della Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilita e della Salute (ICF) ai fini dell’accertamento della condizione di disabilita’ delle persone in cerca di lavoro.

A relazione dell’Assessore Migliasso:

Vista la 54^ World Health Assembly del 22 maggio 2001 dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) nella quale si sanciva ufficialmente l’utilizzo della Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF) nei 191 Stati Membri.

Premesso che la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) permette di comprendere, studiare e promuovere lo stato di salute delle persone, superando gli stereotipi un tempo utilizzati per certificare l’handicap.

Preso atto che l’utilizzo di un linguaggio comune standardizzato favorisce la comunicazione, in materia di salute e assistenza sanitaria, assistenza sociale e politiche del welfare tra gli operatori in tutto il mondo e tra varie scienze e discipline.

Rilevato che l’ICF si sta affermando come il nuovo strumento per descrivere e misurare la salute e la disabilità delle popolazioni e che detta classificazione rappresenta un’autentica rivoluzione nella definizione e quindi nella percezione di salute e disabilità, ed i nuovi principi evidenziano l’importanza di un approccio integrato, che tenga conto dei fattori ambientali, classificandoli in maniera sistematica.

Visto che il nuovo approccio permette la correlazione fra stato di salute e ambiente arrivando così alla definizione di disabilità come una condizione di salute in un ambiente sfavorevole.

Preso atto che adottare la filosofia dell’ICF significa considerare la disabilità un problema che non riguarda i singoli cittadini che ne sono colpiti e le loro famiglie ma coinvolge tutta la comunità e, innanzitutto, le istituzioni.

Considerato che la classificazione è quindi uno strumento prezioso per sostenere:

* Il funzionamento di strutture fisiologiche e corporee personali, anche menomate;

* L’attività e la partecipazione in ogni ambito di vita sociale, formativa e lavorativa, per superare limitazioni e restrizioni ed affermare le migliori capacità e prestazioni possibili;

* Le facilitazioni ambientali da contrapporre ad ostacoli e barriere fisiche e sociali.

Visto che l’ICF può essere utilizzata in discipline e settori diversi (clinico, statistico, ricerca, politiche di welfare) in quanto:

* Fornisce una base scientifica per la comprensione e lo studio della salute, delle condizioni, conseguenze e cause determinanti ad essa correlate.

* Stabilisce un linguaggio comune allo scopo di migliorare la comunicazione fra i diversi utilizzatori, tra cui gli operatori sanitari, i ricercatori, gli esponenti politici, gli operatori dei CPI, le aziende e la popolazione, incluse le persone con disabilità.

* Rende possibile il confronto tra dati raccolti in Paesi, discipline sanitarie, servizi e periodi diversi.

* Fornisce uno schema di codifica sistematico per i sistemi informativi sanitari e del welfare.

Visto che l’ICF è un linguaggio comune e universalmente condiviso per la comprensione delle caratteristiche delle persone con disabilità in rapporto al lavoro e permette il miglioramento della comunicazione e dell’integrazione tra servizi, professionalità e competenze diverse;

visto che la Regione Piemonte, a seguito anche delle indicazioni emerse nell’anno 2003, dichiarato dall’Unione Europea anno delle persone con disabilità, ha colto l’importanza di questo nuovo strumento e, con D.G.R. n. 39-13010 del 12.7.2004, ha disposto l’avvio di un’azione di formazione congiunta per operatori dei servizi sanitari e sociali per promuovere la conoscenza e l’utilizzo dell’ICF su tutto il territorio regionale, prendendo come punto di partenza le tematiche riferite all’integrazione socio-sanitaria, iniziativa che ha riscontrato una notevole partecipazione di operatori;

visto che l’Assessorato alla Tutela della Salute e alla Sanità sta sperimentando, con la collaborazione di alcune Asl, una nuova modalità di certificazione degli alunni con disabilità basata sull’ICF che affianca le modalità previste dalla circolare 11/SAP, sperimentazione che si intende proporre a tutte le Asl;

visto che anche l’Assessorato Istruzione e Formazione Professionale ha in previsione un progetto di formazione per l’introduzione all’uso dell’ICF rivolta agli operatori scolastici che operano sul territorio delle Asl che hanno aderito alla predetta sperimentazione, con successiva estensione agli operatori di tutte le scuole del territorio piemontese;

visto che l’Assessorato al Lavoro ha verificato l’efficacia della sperimentazione avviata nelle Province di Torino e Cuneo sul fronte lavoristico ed ha esteso lo stesso modello di intervento, la formazione degli operatori e la sperimentazione territoriale dell’ICF, anche ad operatori del collocamento mirato oltrechè a quelli sanitari e del sociale al fine di facilitare il costituirsi ed il rafforzarsi a livello locale di reti operative con la presenza attiva dei vari attori coinvolti nel percorso di inserimento lavorativo finalizzato al collocamento mirato delle persone con disabilità;

vista l’opportunità e la necessità di consolidare e sviluppare un’azione sperimentale affinché il più ampio numero di persone che operano nel settore della disabilità sia formato ad un diversa cultura e filosofia della disabilità ed all’utilizzo operativo di questa strumentazione;

vista la legge n. 68/99 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili” che all’art. 2, “collocamento mirato”, definisce come prioritaria, ai fini di un proficuo inserimento lavorativo, la “valutazione adeguata delle persone con disabilità nelle loro capacità lavorative” e l’inserimento delle stesse nel “posto adatto” individuato anche mediante approfondita analisi del posto di lavoro e/o suo adeguamento;

visto il DPCM 13 gennaio 2000 “Atto di indirizzo e coordinamento in materia di collocamento obbligatorio dei disabili, a norma dell.art.1, comma 4, della legge 12 marzo 1999 n.68" che definisce le modalità di accertamento delle condizioni di disabilità ai fini dell’inserimento lavorativo, evidenziando la necessità oltre che di una puntuale e approfondita ”Diagnosi Funzionale" anche della definizione di un esaustivo “Profilo socio-lavorativo” della persona disabile;

vista la DGR n. 9-1845 del 28 dicembre 2000 “Istituzione di un gruppo di lavoro per la definizione del profilo socio-lavorativo del soggetto disabile e la definizione del progetto di inserimento lavorativo mirato”;

vista la DGR n.57-9631 del 9 giugno 2003 “Atto di indirizzo interassessorile in merito alla definizione delle modalità di raccordo ed armonizzazione tra i servizi del territorio (lavorativi, sociali e sanitari) al fine dell’inserimento lavorativo dei disabili (L.68/99)” con la quale vengono definite le modalità di raccordo tra i servizi del territorio dalla cui azione integrata scaturisce l’esito dell’inserimento lavorativo del disabile;

considerato che l’ICF, dato il suo approccio bio-psico-sociale, consente di individuare correttamente le caratteristiche in termini di “strutture e funzioni corporee”, nonché di “attività e di partecipazione” del soggetto disabile, evidenziando altresì i “fattori facilitanti” e le “barriere” presenti nell’ambiente che si frappongono ad una positiva integrazione sociale e lavorativa delle persone disabili;

vista la necessità di promuovere l’utilizzo della classificazione ICF fra tutte le componenti (lavorativa, sociale e sanitaria) che partecipano al processo di accertamento della disabilità ai fini dell’inserimento lavorativo dei disabili mediante fasi di sperimentazione e di applicazione descritte in seguito:

* Formazione degli operatori dei servizi sanitari, sociali e del lavoro (modulo base e formazione avanzata ) mirata all’inserimento lavorativo dei disabili;

* Sperimentazione su base territoriale, con riferimento ai Comitati Tecnici Provinciali (DGR n.57-9631 del 9 giugno 2003 “Atto di indirizzo interassessorile in merito alla definizione delle modalità di raccordo ed armonizzazione tra i servizi lavorativi, sociali e sanitari del territorio al fine di favorire l’inserimento lavorativo dei disabili (L.68/99)”

* Sperimentazione di utilizzo della check- list “lavoro” e della strumentazione a supporto validata nelle precedenti sperimentazioni condotte dalle Province di Torino e Cuneo ed eventuale integrazione al fine di standardizzarla e definirne le modalità di utilizzo

* Definizione delle modalità di somministrazione della check list “lavoro”

La Giunta regionale, unanime,

delibera

Di promuovere l’utilizzo della classificazione ICF nei processi di inserimento lavorativo dei disabili partendo dalla sperimentazione promossa dalla Regione e già attuata nelle Province di Torino e di Cuneo in questi ultimi anni.

Tale sperimentazione si strutturerà come descritto in premessa secondo le seguenti tappe:

- Formazione degli operatori dei servizi sanitari, sociali e del lavoro (modulo base e

formazione avanzata ) e mirata all’inserimento lavorativo dei disabili.

- Sperimentazione su base territoriale, con riferimento ai Comitati Tecnici Provinciali

(DGR n.57-9631 del 9 giugno 2003 “Atto di indirizzo interassessorile in merito alla

definizione delle modalità di raccordo ed armonizzazione tra i servizi del territorio

(lavorativi, sociali e sanitari) al fine dell’inserimento lavorativo dei disabili (L.68/99)."

- Sperimentazione di utilizzo della check- list “lavoro” e della strumentazione a supporto

validata nelle precedenti sperimentazioni condotte nelle Province di Torino e Cuneo

ed eventuale integrazione al fine di standardizzarla e definirne le modalità di utilizzo.

- Definizione delle modalità di somministrazione della check list “lavoro” .

Di approvare il modello organizzativo della sperimentazione come di seguito descritto:

- a livello territoriale locale è necessaria la piena integrazione operativa dei servizi lavorativi, formativi, sociali e sanitari. A tale scopo, i servizi si organizzano in una rete composta da operatori sanitari, operatori sociali, formatori e operatori del lavoro attraverso la regia ed il coordinamento delle Province nel quadro delle attività dei Comitati Tecnici.

La regia locale della rete dovrà consentire l’effettivo governo delle azioni e delle risorse in essa disponibili, ferma restando la responsabilità progettuale specialistica di ciascun attore e nel rispetto delle reciproche competenze

Nella sperimentazione verranno coinvolti, in modo graduale e progressivo ed in numero limitato, in qualità di destinatari finali, vari gruppi di popolazione disabile che presentano particolari difficoltà di inserimento avendo di norma un elevato grado di disabilità intellettiva, sensoriale e psichica ed anche soggetti che hanno subito gravi traumi cranici, soggetti HIV positivi e coloro che, avendo una percentuale di invalidità inferiore al 46%, non possono usufruire dei benefici della legge 68/99.

La sperimentazione dovrà concludersi nel 2010 portando, per quanto possibile, al completo utilizzo della diagnostica ICF limitatamente ai gruppi particolari presi in considerazione, da intendersi come strumento per la presa in carico della persona con disabilità e la definizione del Progetto Individuale (così come previsto dall’art. 14 della legge 328/2000) volto anche alla definizione del livello di occupabilità e delle modalità di inserimento lavorativo (L.68/99) che richiede una condivisione delle problematiche delle persone da parte dei servizi, sociali e sanitari distrettuali e del lavoro tramite loro operatori e risorse specificamente dedicate.

- Il gruppo di lavoro istituito con DGR n. 9-1845 del 28 dicembre 2000 assolverà alle seguenti funzioni:

a - organizzazione della sperimentazione a regia regionale secondo le linee di indirizzo precedentemente descritte con la partecipazione delle Province secondo modalità condivise.

Il Gruppo potrà avvalersi della collaborazione di funzionari delle province interessate ed esperti dei settori medico, sociale e lavorativo.

b- validazione complessiva degli esiti della sperimentazione, al fine della predisposizione degli atti di indirizzo.

Il gruppo interassessorile potrà avvalersi di esperti dei settori medico legale, socio assistenziale e lavorativo.

Di provvedere con successivo atto all’individuazione delle risorse necessarie alla realizzazione delle azioni previste con la presente deliberazione che saranno individuate nel POR (2007-2013) all’interno del quale saranno anche individuate le risorse finanziarie per la formazione degli operatori interni e di quelli accreditati.

Di attribuire il compito di monitorare la sperimentazione all’Agenzia Piemonte Lavoro come previsto dalla legge 41 del 1998.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 e dell’art. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

(omissis)