Torna al Sommario Indice Sistematico

Bollettino Ufficiale n. 17 del 24 / 04 / 2008

Deliberazione della Giunta Regionale 7 aprile 2008, n. 8-8532

L.R. n. 21/97 e s.m.i. - Capo VI - Artigianato Artistico e Tipico di Qualita’ - Art 27 - Approvazione del Disciplinare di Produzione per il Settore Conservazione e Restauro in edilizia.

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi...

delibera

per le considerazione espresse in premessa;

di approvare, il Disciplinare di Produzione del Settore Conservazione e Restauro in edilizia allegato alla presente deliberazione, quale parte integrante, predisposto dalla apposita Commissione di Disciplinare di Produzione.

La presente deliberazione verrà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, ai sensi dell’art. 61 dello Statuto e dell’art. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

(omissis)

Allegato

CONSERVAZIONE E RESTAURO IN EDILIZIA

INTRODUZIONE

Il restauro in edilizia può essere considerato un fattore importante dell’economia locale ove sono impegnate molteplici figure professionali, dai progettisti agli esecutori finali, passando per le imprese di servizi specialistici, le aziende produttrici di materiali ecc...

Il lavoro della commissione si è sviluppato nell’analizzare i percorsi da attuare per rappresentare e riproporre in prospettiva attuale gli elementi costitutivi oggetto del restauro che rappresentano l’identità dei luoghi e della qualità urbana e territoriale.

Nello specifico sono stati individuati i principali settori caratterizzanti l’opera edile in modo da consegnare agli operatori delle precise indicazioni sulle lavorazioni atte a garantire il corretto recupero a tutte le diverse scale: edificio singolo, ambito urbano e territoriale.

L’esigenza di rapportarsi alle diverse scale di intervento ha posto l’attenzione ad una serie di strumenti, quali:

* la conoscenza degli edifici con le indagini diagnostiche,

* una analisi degli interventi pubblici e privati, analisi sia sotto il profilo tecnico che economico,

* una analisi della qualità degli ambiti urbani,

* piano della manutenzione degli spazi pubblici, privati e dei centri storici.

L’operatore finale, quale è l’impresa artigiana, ormai non è più solo un esecutore materiale, ma è un tassello della catena per la realizzazione degli interventi di notevole importanza, è colui che materialmente esegue le richieste della committenza e molte volte è anche colui che risolve le problematiche che si verificano sul “cantiere”.

Questa considerazione riporta l’attenzione sulla formazione e sulle effettive capacità lavorative che “devono” essere valorizzate.

I contenuti del presente disciplinare vogliono essere sia una guida, che uno stimolo ad un continuo aggiornamento della conoscenza e miglioramento delle capacità operative.

Il continuo miglioramento garantirà di cogliere i fattori di identità, i ritmi, le motivazioni delle trasformazioni e i segni del tempo, quindi tecniche e materiali che si sono susseguiti nel corso dei secoli, fattori che consegnano le “chiavi” di lettura per comprendere il passato e riuscire a proiettarsi nel futuro.

PREMESSA

La stesura del presente Disciplinare di Produzione e Lavorazione si inserisce nel quadro normativo - Titolo II Capo VI della L.R. 9 maggio 1997 n. 21 e s.m.i. L.R. 31 agosto 1999 n. 24 - predisposto dalla Regione Piemonte per la tutela e la valorizzazione delle lavorazioni artigiane che presentano elevati requisiti di carattere artistico o che estrinsecano valori economici collegati alla tipicità dei materiali impiegati, delle tecniche di lavorazione, dei luoghi di origine o alla cultura, anche di derivazione locale.

Secondo gli intendimenti della legge, la Regione Piemonte, con riferimento al settore Conservazione e Restauro in Edilizia, intende perseguire i seguenti obiettivi:

* tutela dei requisiti di professionalità e di origine delle lavorazioni dell’artigianato in edilizia aventi carattere tipico, artistico e architettonico;

* qualificazione e innovazione delle lavorazioni attuate sotto il profilo stilistico, tecnologico, dei materiali e delle tecniche utilizzate;

* valorizzazione delle lavorazioni realizzate alle diverse scale di mercato, locale, regionale, nazionale e internazionale;

* divulgazione e diffusione delle tecniche, delle lavorazioni realizzate e dei requisiti di manualità e professionalità insiti nelle lavorazioni artistiche e tipiche;

* acquisizione di documentazioni concernenti le origini, lo sviluppo storico e i percorsi evolutivi delle lavorazioni;

* sostegno alla creazione e allo sviluppo di nuove imprese tramite progetti di recupero e rivitalizzazione di materiali, tecniche e attività tradizionali sulle diverse scale territoriali;

* favorire la partecipazione ad eventi e manifestazioni collettive di carattere tecnico, culturale e fieristico che potranno essere organizzate, con particolare interesse all’interscambio con altri territori di carattere regionale, nazionale ed internazionale;

* creare le condizioni per la trasmissione del “saper fare” da parte degli artigiani alle nuove generazioni attraverso una formazione pratica e teorica.

In questo quadro la Commissione, considerate le oggettive correlazioni ed interconnessioni specifiche anche con opere di finizione superficiale dei manufatti edili e non, ha ritenuto di lavorare in stretta sinergia e collaborazione con la paritetica Commissione “Decorazione su manufatti diversi”, al fine di coordinare al meglio i propri disciplinari.

Da questa collaborazione sono emersi alcuni essenziali aspetti che si sono tradotti, al fine di ovviarne le criticità, in principi ispiratori del disciplinare medesimo e da qui l’esigenza, sentita, di fissare alcuni punti focali per dare senso e concretezza al disciplinare:

* riscoprire, rinvigorire e consolidare, anche con l’adeguamento alle esigenze di innovazione e sperimentazione quella cultura e quel saper fare, retaggio di antiche e tramandate tradizioni, nel rispetto dei contesti tipologici in cui si opera;

* fornire alle aziende ed ai singoli artigiani che accedono al marchio di eccellenza una precisa connotazione ed uno “status” atti a promuovere le imprese anche attraverso le opportunità offerte dall’ampliamento del mercato;

* dare a questi soggetti una maggiore visibilità attraverso pubblicazioni in rassegne e studi di settore, partecipazioni a fiere, manifestazioni e quant’altro possa tradursi in valorizzazione e valenza commerciale della propria attività:

* porre premesse affinché sia possibile, in modo realmente efficace, trasmettere alle nuove generazioni la loro “cultura” e le loro elevate capacità esecutive, patrimonio peculiare altrimenti irreplicabile;

* favorire l’integrazione e l’interscambio con il mondo accademico per cogliere, interpretare, sollecitare bisogni ed aspettative e, attraverso il processo formativo dei giovani, trasmettere ad essi i valori e le opportunità della professione artigiana, esaltandone la manualità quale risorsa riscoperta e valore aggiunto.

Finalità

Per conseguire gli obiettivi previsti dalla normativa regionale e ai fini della più ampia legislazione nazionale vigente, è fondamentale il riconoscimento delle Imprese Artigiane del Settore della Conservazione e Restauro in edilizia che esercitino lavorazioni dell’artigianato in edilizia aventi carattere tipico, artistico e architettonico, mediante annotazione all’Albo delle Imprese Artigiane da parte delle Commissioni Provinciali per l’Artigianato competenti per territorio.

Strumento

Strumento specifico è la predisposizione del Disciplinare della conservazione e restauro in edilizia che si propone di fornire regole, descrivere caratteri e procedure, definire tecniche di realizzazione, materiali impiegati e ambiti d’intervento atti ad individuare e specificare le lavorazioni in essere.

Riconoscimento

Potranno ottenere il riconoscimento di Impresa Artigiana di Eccellenza, le Imprese regolarmente iscritte all’Albo delle Imprese ai sensi della L. 443/85, nonché i relativi consorzi.

Riconoscimento intersettoriale

Per meglio interpretare le esigenze operative, si è ritenuto di estrema importanza la sinergia con la commissione “Decorazione su manufatti diversi”, ma sono importanti anche le sinergie con gli altri settori che interagiscono nel settore del recupero edilizio, come ad esempio il settore del legno, del ferro e della pietra.

Le attività intersettoriali prevedono l’operatività mediante l’attivazione di una politica conoscitiva, informativa e di studio con il monitoraggio del settore, gli orientamenti, i nuovi modelli di comportamento, la rilevazione e diffusione dei dati sull’andamento dei mercati nazionale ed internazionale, la ricerca costante di aggiornamento su materiali e tecnologie con una costante attenzione alla normativa. L’attenzione alla normativa è di forte interesse per gli sviluppi che in questi anni si sono verificati, anche per l’interesse che si è sviluppato nei diversi settori delle “lavorazioni storiche”.

Criteri per la valutazione dell’eccellenza

La Commissione Conservazione e restauro in edilizia, al fine del riconoscimento di eccellenza artigiana, considera complessivamente la documentazione prodotta secondo i seguenti parametri:

* progettualità

* interpretazione della richiesta del committente

* padronanza della tecnica

* riconoscimento del contesto tipologico e storico dell’intervento

* conoscenza e utilizzo dei materiali locali

* volontà di sperimentare nuove tecniche lavorative e loro applicazioni.

Ponendo altresì attenzione a che emerga, quale bagaglio professionale, la capacità di:

* riconoscere e caratterizzare il manufatto edilizio dal punto di vista storico/stilistico;

* individuarne la sua evoluzione temporale, vale a dire le eventuali parti originali e quelle che hanno già subito interventi di manutenzione, conservazione o modificazione;

* comprendere la morfologia delle superfici e dei diversi tipi di supporto e/o materiali impiegati, nonché delle tecniche applicative utilizzate;

* verificare le condizioni e lo stato di degrado delle opere, quindi avere delle nozioni di base in diagnostica;

* avere cognizione delle caratteristiche e delle prestazioni dei prodotti che si intendono impiegare e la loro compatibilità con il manufatto oggetto del restauro

Art. 1 Percorsi culturali

L’impresa deve saper collocare criticamente la propria attività nel rispetto dei percorsi culturali che hanno prodotto le esperienze storiche dell’Artigianato in edilizia nello specifico settore del recupero edilizio delle superfici di sacrificio e dei loro supporti. Devono essere considerati quali caratteristiche peculiari dell’impresa che opera nel settore:

il richiamo alla tradizione,

inteso come capacità acquisita di una cultura specifica, non solo materiale, appartenente ad un ambito operativo;

l’innovazione,

intesa come volontà a ricercare nuovi modelli di comportamento e promuovere nuove esperienze all’interno di un territorio senza più confini tra arte, progetto e manualità;

l’aggiornamento professionale,

ovvero la disponibilità a recepire stimoli e sollecitazioni provenienti dalle istituzioni preposte o che svolgono attività di tutela, ricerca e valorizzazione dei patrimonio culturale;

il legame con le nuove generazioni,

vale a dire la disponibilità ad offrire reali opportunità di formazione e apprendimento.

La realizzazione dei lavori con i criteri sopra esposti, in esecuzione d’eccellenza, andrà ulteriormente contraddistinta nei seguenti ambiti:

ambito tipico

la realizzazione di un manufatto con caratteristiche formali e/o tecniche (costanti e distintive) aventi peculiarità locali; oppure con particolari connotazioni tali da renderli individuabili e riconducibili ad una determinata area geografica o “filosofia” espressiva

ambito tradizionale

la realizzazione di manufatti, l’uso di materiali, l’applicazione di tecniche aventi valore di memoria, notizie e testimonianze trasmesse da una generazione all’altra che si sono consolidate nel corso di un preciso contesto storico-culturale e che concorrono a formare “le regole d’arte”

ambito artistico e innovativo

l’esecuzione di nuovi lavori o recupero di opere esistenti, con l’utilizzo e/o la combinazione di materiali tradizionali e non, comunque con la ricerca di soluzioni o tecniche applicative per operare nel campo dell’arte e dell’architettura finalizzati all’ottenimento di risultati aventi eccellente qualità stilistica, espressiva, formale o innovativa.

ambito del restauro (recupero conservativo)

operazione tecnica intesa a reintegrare i particolari compromessi o deteriorati di un manufatto edilizio considerato di interesse storico, artistico e ambientale, atto ad assicurarne la conservazione, la protezione e la trasmissione dei suoi valori culturali.

Art. 2 Comparti d’intervento

Dalla più ampia definizione di “Conservazione e Restauro in edilizia”, ai fini del presente disciplinare si sono individuati diversi comparti di interesse sia per quanto riguarda l’utilizzo dei materiali sia dal punto di vista del ciclo delle lavorazioni in funzione degli interventi di conservazione su componenti e superfici dei manufatti edilizi.

A seguire si è articolato un elenco non esaustivo:

Diagnostica (rilievo e misurazione dello stato di fatto)

N.B. Questo capitolo non è oggetto di specifico riconoscimento, ma può far parte integrante di uno dei comparti d’intervento previsti

sopralluogo,

rilievo fotografico,

misurazione del degrado,

saggi ed indagini (es. natura dei terreni)

schedatura,

restituzione dei dati numerici e/o grafici

Fondazioni

a platea

a trave (rovescia, continua, ad arcata, ecc.)

di tipo continuo

su plinti

su palificazione

opere di ripristino/consolidamento

Murature

murature e altri manufatti murari in terra cruda

murature in pietra,

murature miste,

in mattoni cotti e crudi

“cuci e scuci”,

malte nelle murature,

opere di ripristino/consolidamento (es. iniezioni di miscele leganti)

Volte e orizzontamenti

volte a botte,

volte a vela,

cupole,

solai lignei,

solai in ferro e laterizi

balconate, loggiate

armature

centine

opere di ripristino/consolidamento

Coperture

In lose

In muratura

In legno

in laterizio/coppi

in metallo (es. rame, piombo, ecc.)

opere di ripristino/consolidamento

Collegamenti verticali

a rampe,

scale in legno

scale in pietra

scale in ferro

scale in muratura

opere di ripristino/consolidamento

Controsoffitti

a cassettoni,

in cannicciato

a listoni e laterizio

opere di ripristino/consolidamento

Pavimentazioni

In laterizio

graniglia

lignee

lapidee

monolitiche

seminato (su calce e/o cemento)

palladiana

mosaico

opere di consolidamento e riadesione

Intonaci

a calce,

in malta cementizia

a base mista (“bastarda”)

opere di ripristino/consolidamento

Rivestimenti

in gres,

klinker,

ceramica,

pasta vetrosa, smalti,

materiali lapidei

opere di ripristino/consolidamento

Manufatti decorativi puntuali di immobili sia in esterno che interno

in fusione di metalli (es. ringhiere in ghisa)

modiglioni in pietra, cemento, legno, pietra ricoprente ecc.

a forme,

modine

a mano libera

opere di ripristino/consolidamento

Lattoneria

Manufatti al servizio puntuale di coperture, in rame, lamiera, piombo, fusioni, ecc

opere di ripristino/consolidamento

Camini

canne e teste camino

caminetti

focolai

ciminiere (es. opere industriali)

opere di ripristino/consolidamento

Arredamento esterno (es. parchi e giardini - arredo urbano)

fontane

gradinate

parapetti

bordonature

pavimentazioni esterni in elementi autobloccanti (es porfido, cubetti di pietra, “galatà”)

recinzioni in muratura/miste

opere di ripristino/consolidamento

acciottolato (galatè)

Per ogni Comparto d’intervento valgono le regole generali dettate dal presente Disciplinare di produzione e lavorazione, con l’adeguata interpretazione relativa alla produzione del costruito. Pertanto per manufatto si intenderà “il prodotto espresso dalla lavorazione di propria competenza omnicomprensivo delle capacità imprenditoriali di operare nel contesto cantieristico tipico dell’edilizia”.

Le imprese potranno, qualora ne posseggano i requisiti, essere annotate contemporaneamente in più Settori o Comparti dell’edilizia.

Art. 3 Requisiti

Possono ottenere il riconoscimento di Impresa dell’Eccellenza Artigiana e fregiarsi del marchio “Piemonte Eccellenza Artigiana” le imprese e i consorzi di Impresa aventi lavorazioni attinenti la conservazione e il restauro in edilizia, già iscritti all’Albo delle imprese artigiane, ai sensi della Legge 443/85, che dimostrino di possedere i requisiti richiesti dal presente disciplinare.

Il riconoscimento di Impresa dell’Eccellenza Artigiana è subordinato al possesso dei requisiti tecnico-professionali, previsti dal presente disciplinare, da parte dell’ imprenditore artigiano.

I requisiti tecnico professionali sono i seguenti:

A)almeno 6 anni di iscrizione all’Albo delle imprese artigiane con svolgimento di lavorazioni attinenti la conservazione e il restauro in edilizia nel decennio antecedente la richiesta di riconoscimento di eccellenza, in qualità di titolare/socio d’impresa;

oppure

B) almeno 4 anni consecutivi di iscrizione all’Albo delle imprese immediatamente antecedenti la richiesta di riconoscimento di Eccellenza, in qualità di titolare/socio di impresa, con svolgimento nel predetto periodo di lavorazioni attinenti la conservazione e il restauro in edilizia

e

almeno 3 anni di attività avente per oggetto lavorazioni attinenti la conservazione e il restauro in edilizia svolte in qualità di lavoratore dipendente, di familiare coadiuvante o sotto forma di collaborazioni come dalle norme di legge;

oppure

C) almeno 5 anni consecutivi di iscrizione all’Albo delle imprese artigiane immediatamente antecedenti la richiesta di riconoscimento di Eccellenza, in qualità di titolare/socio di impresa, con svolgimento nel predetto periodo di lavorazioni attinenti la conservazione e il restauro in edilizia

e

Diploma di scuola media superiore attinente al settore (es. Liceo artistico, geometra, perito edile, ecc.) o corsi di formazione specialistica organizzati nell’ultimo triennio da Enti/Associazioni regolarmente riconosciuti

oppure

D) almeno 4 anni consecutivi di iscrizione all’Albo delle imprese artigiane immediatamente antecedenti la richiesta di riconoscimento di Eccellenza, in qualità di titolare/socio di impresa, con svolgimento nel predetto periodo di lavorazioni attinenti la conservazione e il restauro in edilizia

e

Diploma di laurea attinente al settore (ad es. laurea di architettura, lettere con indirizzo di restauro, laurea in Beni culturali, ecc.)

Nel caso di consorzi di imprese, sarà indispensabile che almeno i 4/5 delle imprese che ne fanno parte siano riconosciute imprese dell’Eccellenza Artigiana.

3.1. Norme di ammissione

Le imprese artigiane in possesso dei requisiti di cui all’articolo 3 del presente disciplinare dovranno provare la propria capacità compilando la domanda questionario predisposta, allegando curriculum dettagliato in cui evidenziare:

esperienze produttive e lavorative (referenziate dalle direzioni dei lavori, dal responsabile del procedimento o dagli Enti di tutela, o allegato D ai sensi del Dpr n. 34 del 25 gennaio 2000 e/o altri documenti contabili)

eventuale attestazione di partecipazione ad esposizioni, mostre, fiere di settore, concorsi

eventuale attestazione di partecipazione attiva a percorsi formativi anche in collaborazione con associazioni di categoria e/o di settore

documentazione fotografica dei lavori realizzati, attinente i lavori nelle fasi di svolgimento prima, durante e dopo.

3.2. Accettazione delle domande

Il riconoscimento viene effettuato dalla Commissione Provinciale per l’Artigianato (C.P.A.) competente per territorio, ai sensi delle normative vigenti.

La C.P.A. esaminerà le domande e le documentazioni prodotte e, qualora ne ravveda la necessità, provvederà a richiedere documentazioni integrative.

Sono altresì previsti colloqui diretti e/o sopralluoghi presso le aziende, in presenza degli esperti della Commissione redattrice del Disciplinare.

La C.P.A., nelle proprie valutazioni, terrà conto, nell’ambito dei contenuti tecnici, del parere degli esperti della Commissione redattrice del Disciplinare.

3.3. Titoli

Le imprese possono allegare al Curriculum Vitae ulteriori documenti comprovanti la professionalità dell’impresa, come ad esempio:

eventuale iscrizione a Consorzi d’impresa, attestazione SOA, sistemi di qualità aziendale, ecc.

eventuale docenza o consulenze presso istituti, Agenzie formative, enti e scuole riconosciute.

3.4. Titolarità dei riconoscimento

Il riconoscimento di “Eccellenza Artigiana” è attribuito all’impresa ai sensi dell’art. 28 della L.R. 21/97 e s.m.i.

I requisiti richiesti dal presente disciplinare devono sussistere in capo al titolare o almeno ad uno dei soci prestatori d’opera dell’impresa.

Ogni modifica e variazione dell’impresa deve essere comunicata alla competente Commissione Provinciale per l’Artigianato che valuta il permanere dei requisiti per l’attribuzione del riconoscimento di Eccellenza.

3.5. Denominazione

E’ stata individuata la denominazione “Eccellenza Artigiana” con D.G.R. n. 30 - 322 del 29/06/2000 da attribuire alle imprese che hanno ottenuto il riconoscimento dell’artigianato artistico, tipico, tradizionale di ogni settore e conseguente annotazione specifica all’Albo provinciale delle imprese artigiane.

A tali imprese viene attribuito il marchio “Piemonte Eccellenza Artigiana” approvato con D.G.R. n. 3 - 1713 del 14/12/2000.

L’uso, lo sviluppo e la diffusione di tale marchio è disciplinato da regolamento approvato con D.G.R. n. 4 -1714 del 14/12/2000.

Il richiamo all’ Eccellenza Artigiana in Mostre, Esposizioni, Manifestazioni, potrà essere utilizzato solo se il 90% delle imprese partecipanti risulteranno essere in possesso del marchio di eccellenza.

I concessionari utilizzatori della denominazione in oggetto e dei rispettivi elementi identificativi, si impegnano a proteggere il marchio e la sua immagine e a compiere ogni sforzo per propagandarlo.

In ogni caso, proprietario esclusivo del marchio è la Regione Piemonte.

3.6. Iter procedurale

Al fine di riassumere e di meglio chiarire quanto sopra espresso, evidenziamo le procedure di riconoscimento, che risultano pertanto:

* compilazione della domanda-questionario

* primo grado di valutazione delle imprese sulla base della domanda-questionario

* acquisizione di ulteriore documentazione

* approfondimento con colloquio

* predisposizione di eventuali sopralluoghi

* previsione della possibilità di ricorso

3.7. Controlli

La Regione, sentite la Commissione regionale per l’artigianato e le Confederazioni regionali artigiane, promuove un sistema di verifica del mantenimento dei requisiti richiesti dal presente disciplinare di produzione in capo all’impresa che ha ottenuto il riconoscimento di Eccellenza artigiana.

3.8. Cancellazione del riconoscimento

Qualora si riscontri la non conformità dell’utilizzazione del marchio secondo quanto previsto nel Regolamento Regionale n. 1/R del 15 gennaio 2001 recante disposizioni sull’uso del Marchio “Piemonte Eccellenza Artigiana” e l’inosservanza delle prescrizioni previste dal presente disciplinare, la Commissione Provinciale per l’Artigianato, competente territorialmente, diffida l’impresa dall’utilizzo in maniera irregolare del marchio, invitandola ad adeguarsi a quanto previsto dal regolamento stesso.

In caso di reiterazione dell’inadempienza e/o perdita dei requisiti richiesti dai disciplinari, la C.P.A. competente territorialmente, supportata dagli esperti della Commissione per il presente Disciplinare, provvede anche ai sensi dell’art. 45 della L.R. 21/97 s.m.i., alla cancellazione dell’annotazione di “Eccellenza Artigiana” dell’impresa dall’Albo, sentito in ogni caso l’interessato.

3.9. Ricorsi

I ricorsi dovranno essere presentati alla Commissione Regionale per l’Artigianato (C.R.A.) che acquisisce parere dalla Commissione Conservazione e Restauro in edilizia nell’ambito dell’ istruttoria.

Art. 4 Fasi produttive

Le fasi produttive e la tecnica impiegata devono assicurare che il manufatto finito mantenga inalterate tutte le sue caratteristiche peculiari.

Le lavorazioni devono essere eseguite all’interno di cantieri edili, in contesti di recupero ambientale e storico. Sono da considerarsi parte integrante delle lavorazioni anche le fasi preparatorie, quali la preparazione dei materiali da impiegarsi, la loro scelta e approntamento e tutte quelle lavorazioni tali da essere per lo più indispensabili all’ottenimento del manufatto costruito nella sua compiutezza, eseguite anche non nell’ambito proprio del cantiere.

4.1. Utilizzo di semilavorati

L’impiego di semilavorati va solamente inteso quale fornitura a piè di opera dei singoli materiali necessari e indispensabili alla costruzione del manufatto intero. Non è assolutamente consentito rifinire o completare beni acquistati come semilavorati presso aziende fornitrici di materiali edili in genere.

E’ fatto divieto assoluto l’utilizzo di complementi realizzati con criteri industriali.

4.2. Manualità

L’apporto di manualità deve essere preponderante rispetto all’intero processo lavorativo.

4.3. Serialità

E’ esclusa la serialità nella realizzazione dell’intervento sul manufatto.

Art. 5 Processi di lavorazione

Gli interventi di recupero conservativo e del patrimonio artistico e architettonico dovranno essere caratterizzati dalla qualità dell’esecuzione con una particolare attenzione ai materiali, alle tecniche di lavorazione, all’approntamento del cantiere ed alle finiture.

E’ necessario che, nel rispetto della tipicità degli stessi, sia garantito l’utilizzo dei materiali più idonei alla realizzazione dei manufatti.

Non potranno essere considerate opere di artigianato artistico quei manufatti che, acquistati come semilavorati, siano solo stati rifiniti o completati.

E’ consentito l’utilizzo di materiali e tecniche diverse da quelle tradizionali, purché compatibili, là dove esse siano necessarie per particolari situazioni di applicazione, progetto e di ricerca.

Art. 6 Tipicità, tradizioni locali eco-sostenibili

E’ riconosciuta la tipicità delle produzioni legate a particolari tradizioni locali, pertanto l’Artigianato Tradizionale e Tipico deve essere riconducibile ad una categoria determinata da uno o più caratteri e/o collegamenti con la zona di produzione.

La produzione Tradizionale e Tipica deve rispondere a criteri produttivi di tradizione storica tali da consentire il raggiungimento di risultati facilmente apprezzabili e riconoscibili.

Non è consentita la lavorazione e l’uso di materiali diversi da quelli tramandati dalla tradizione.

Si ritiene indispensabile, per la salvaguardia delle tradizioni, l’utilizzo di materiali e tecniche che rispettino fedelmente modelli, forme, stili, decori riscontrabili nelle tipologie dell’insieme abitativo tipico dei borghi, piazze, ambiti storico/culturali propri dei paesi , città e cittadine, contesti rurali, edilizia monumentale e post- industriale, ambiti tipici commerciali ivi comprese le tipicità e unicità di singole costruzioni, vedi ad esempio i manufatti eseguiti con la tecnica della “terra cruda”

E’ da escludere l’utilizzo di semilavorati che, seppur realizzati nel rispetto delle tipologie tradizionali, non presentino un elevato apporto manuale nell’intervento di recupero conservativo.

Art. 7 Botteghe Scuola - cantiere laboratorio

Le imprese riconosciute sulla base dei criteri previsti nel presente Disciplinare e di quelli stabiliti dalla Regione Piemonte, potranno accedere, ai sensi degli artt. 29 e 31 della L.R. 21/97 s.m.i. a tutti i vantaggi di cui usufruiscono le imprese “riconosciute”, tra cui la possibilità di partecipare al progetto formativo/lavorativo “bottega scuola - cantiere laboratorio”.